Manca la Fiat "Mefistofele" che il 10 luglio 1924 (100 anni fa esatti) ad Arpajon, Francia, stabilì il record di 234,97 km/h. Motore Fiat A.12 a sei cilindri in linea, cilindrata di 21706 cm³ e potenza di 320 CV.
La s76 nel 1910/11 fu' la prima automobile ad oltrepassare la velocità di 300 km/h (su una spiaggia se non sbaglio) ma il record non fu' convalidato per il vento
La FIAT S76, anche nota come FIAT 300 HP Record e popolarmente detta "la belva di Torino", fu un'auto costruita tra il 1910 e 1911 in due esemplari, con l'intento di stabilire il nuovo record di velocità su terra. Montava un motore di oltre 28 litri di cilindrata, precursore di quello ad uso aeronautico poi montato sui dirigibili Forlanini tra il 1912 e 1913. Nel 1911 il grande Pietro Bordino, sul circuito di Brooklands e sulla spiaggia di Saltburn, la lanciò fino a sfiorare i 200 km/h, mentre l'anno successivo il francese Arthur Duray, ad Ostenda raggiunse i 225 km/h; record che, tuttavia, per irregolarità di registrazione, non fu mai ufficializzato. Delle vetture costruite sopravvissero un telaio in mano a privati e un motore, custodito nella Collezione Capetti del Politecnico di Torino. Nei primi anni 2000 il telaio superstite venne in possesso del collezionista inglese Duncan Pittaway, direttore della Findlay Collection di Bristol. Forte del prestigio che la propria posizione gli garantiva, costui riuscì ad ottenere in prestito il motore del Politecnico di Torino, al fine di poterlo studiare e replicare per rimettere in strada il proprio autotelaio. In cambio, egli sottoscrisse un accordo che prevedeva il restauro del reperto. All'ateneo torinese fu tuttavia restituita un'imitazione non funzionante. Dello scambio, peraltro, nessuno si accorse fino al fino al 2016 e in questo senso i responsabili della Collezione Capetti andrebbero severamente richiamati alle loro responsabilità per le gravissime negligenze. Per quanto riguarda il motore rubato, perché di furto trattasi sotto ogni punto di vista, nonostante l’interessamento degli organi di giustizia, le richieste di restituzione sono sempre cadute nel vuoto e la polizia inglese non ha mai voluto collaborare con quella italiana per risolvere la questione, a dimostrazione della nulla considerazione che gli inglesi nutrono nei confronti Italiani. A parti invertite, ovverosia con una proprietà pubblica inglese sottratta da un italiano, si sarebbe scatenato il putiferio sulla stampa internazionale, con titoloni in prima pagina a ribadire ogni più trito e vetusto luogo comune sugli italiani tutti mafia e ruberie. Invece, intorno a questa squallida vicenda l'indifferenza e l'omertà regnano sovrane e, in un ambiente come quello dell'auto d'epoca dove tutti conoscono tutti e tutti sanno tutto di tutti, Mr Pittaway e la "sua" auto girano il mondo (Italia esclusa ovviamente) ospiti d'onore nelle più prestigiose manifestazioni del settore. VERGOGNA! VERGOGNA! VERGOGNA!
@@japo9127 possiamo anche dire però che è altrettanto vergognoso che al Politecnico nessuno se ne sia accorto (o abbia voluto accorgersene) per più di 10 anni? D’altronde capisco anche che se un motore lo tieni chiuso in una teca la differenza fra un esemplare vero e funzionante e una replica non funzionante è poca.
Beh, basterebbe un uomo-sandwich con il cartello che spiega l'origine del motore. Uno che gira assieme all'auto in tutto il mondo tranne che in Italia...
Comunque meglio funzionante al suo posto che in una teca. Non per condonare il furto, ma avevo sentito un’intervista che parlava di un accordo sottobanco per il motore
Bel video, conoscevo già Mefistofele ... un mostro con le ruote, un dinosauro di quando per ricavare cavalli aumentavano le cilindrate senza grossi problemi ... domanda ma quella cosa quanta coppia produce? Un quattro cilindri da 28000 ... meraviglioso!!! Un saluto
è un vero problema far girare quei motori coi carburanti di adesso: per tirargli fuori i cavalli giocavano sulla cilindrata perché non si potevano permettere dei rapporti di compressione a cui siamo abituati ora; la benzina (parola grossa) di quell'epoca detonava a guardarla, quindi unico modo per avere cavalli era aumentare la cilindrata . Migliorato il carburante si sono aggiunti più cilindri, è apparso il compressore volumetrico ed altri aggeggi simili; il resto è storia motoristica ...
Wow! Che spettacolo! Volevo chiederti se hai dei suggerimenti su libri di tecnologia motoristica, meccanico auto e moto da consigliare...visto che io ho tenuto solo un libro dei tempi dello studio. Grazie mille per l'eventuale risposta. P.s. Libri seri, didattici... Grazie
Il libro principale in Italia è "motori a combustione interna" del Ferrari. È molto didattico e approfondito, ed è già di alto livello. Contiene praticamente di tutto sul tema ed è una vera e propria istituzione. "Motori ad alta potenza specifica" del Pignone è un altro libro ottimo, ma secondo me è adatto a chi già ne mastica abbastanza e vuole una prospettiva diversa e qualche chicca da qualcuno che ha fatto la storia dei motori in Italia. In alternativa, un libro più leggero e introduttivo ma che contiene tutto il necessario è "motori e sistemi propulsivi per autoveicoli" di Cantore e D'Adamo (che ho avuto il piacere di avere come professori). È molto ben fatto e non eccessivamente prolisso. Ottimo per iniziare ad approfondire lo studio della materia. Forse ha la pecca di essere pensato come completamento delle lezioni fatte all'università, mentre altri testi sono più universali e trattano più argomenti.
@@nicolopavan7512 grazie! Il secondo libro, motore ad alta potenza specifica è nella mia libreria, inoltre mi sono rimasti un paio di libri del periodo in cui ho studiato ma sono demoliti! Ora vorrei introdurre alla meraviglia della meccanica un ragazzo che conosco, molto sveglio ed appassionato... e volevo fare un regalo utile. Grazie ancora.
@@vertigogarage24 l'avevo già visto il video che mi hai suggerito, però sono libri storici per lo più...io cerco volumi tecnici. Comunque ti ringrazio per la tua disponibilità ed il tuo suggerimento! ;)
riguardo aspirare aria calda lo vedo anche sulle auto moderne, ma è sempre per la stessa causa? lo dico perchè alla mia auto a benzina da poco ho fatto una modifica che fa aspirare aria fresca da fuori, ma dopo questa modifica ha incominciato a consumare un pò di più senza però intaccare le prestazioni
Non è proprio così la storia, si è fregato il motore e menomale, altrimenti ad oggi non avremmo mai visto quest'auto completa e in moto. Sarebbe rimasto in una teca come molte altre cose in Italia.
@@riccardozamprogno5824 invece era molto probabile che avrebbero negato il consenso: in italia si preferisce mandare in malora un patrimonio storico piuttosto che ammettere di non essere in grado di farlo in italia. E nel campo edilizio è persino peggio: è meglio che un edificio storico cada a pezzi, come avviene, piuttosto che ammetterne una ristrutturazione non perfettamente in linea con le rigidissime indicazioni di quei paranoici degli uffici delle belle arti.
@@luigicorteIl confronto è effettivamente ben pensato per certi aspetti. Servirebbe a fare capire a certi mentecatti che il livello di inquinamento allo scarico prodotto dai veicoli prodotti negli ultimi 15 anni è veramente bassissimo. In 30 anni le emissioni sono calate di oltre 100 volte, un qualcosa che non ha eguali in nessun altro settore industriale. E sto prendendo come riferimento auto di inizio anni '90, non auto di inizio '900. In poche parole, se puoi tornare a casa sano dopo essere stato ad un raduno di auto di inizio '900, di sicuro non avrai problemi a vivere in un città piena di automobili recenti se prendiamo in considerazione solo gli inquinanti prodotti da queste ultime e non tutto quello complessivo
@@nicolopavan7512 condivido e sottoscrivo la prima parte del tuo commento, ma la conclusione no. Che fa la differenza è il numero e la durata dell’esposizione. Purtroppo è un dato oggettivo che la scarsa qualità dell’aria nelle nostre città sia dannosa per la nostra salute (per quanto per fortuna sta migliorando negli ultimi anni) e che buona parte di NOx e particolato derivino dalle auto. Quindi è giusto riconoscere che siamo migliorati tantissimo, ma bisogna continuare a migliorare
@@AndreaCarsandMoreL'ultima parte del mio commento era molto esagerata e me ne rendo conto. Ma i veicoli moderni hanno veramente un livello di emissioni bassissimo e quasi trascurabile ed è altrettanto vero che l'inquinamento nelle città è dato come somma di tanti fattori in cui le auto hanno si un peso, ma perché girano anche molti veicoli ormai molto vecchi. Proprio su quattroruote di questo mese c'era un articolo sulla stima degli inquinanti provenienti dai veicoli in rapporto agli inquinanti prodotti dalle altre attività, e i veicoli sembrano uscirne abbastanza bene. In ogni caso sono d'accordissimo sul fatto che sia giusto cercare di migliorare sempre di più
Le Alfa Romeo a carburatori hanno mantenuto l'aspirazione di aria calda dai collettori di scarico fino alla fine degli anni '80. Erano dotate anche di una valvola a comando termico per l'esclusione automatica ma sostanzialmente a freddo aspirano dai collettori di scarico.
@@nessuno_01 Se digiti "motore giulietta 116" su immagini di Google vedrai il tubo che collega la cassa filtro ai collettori di scarico. Collegamento diretto. L'aria aspirata non è quella degli scarichi ma è prelevata sopra ai collettori per sfruttarne il riscaldamento.
@@marcosg8178 Capisco. Ho un vecchio fuoristrada giapponese a carburatore,che ha una valvola a depressione comandata dal carburatore,che fa pescare aria calda dal collettore di scarico rovente. Credo sia un sistema simile. Senza centraline funziona da 40 anni...
Mica solo le Alfa... Tutte le macchine di tutto il mondo! Semplicemente, da qualche anno è diventato automatico e lo fa una apposita valvola. Nelle vecchie vetture anni 60 e 70 facevi a mano agendo sul filtro dell'aria il passaggio estate/inverno
La mia GTV del 1985 ha la presa d'aria sui collettori proprio come 120 anni fa. Ha poi anche una valvola termica per l'esclusione a caldo ma sostanzialmente è lo stesso concetto.
Dovevano aspirare aria calda per evitare che la benzina dopo essere stata vaporizzata dal carburatore condensasse sulle pareti dei condotti di aspirazione, quindi prima di arrivare nei motori. Ad oggi non è un problema perchè con l’iniezione la benzina viene spruzzata appena fuori dal motore o direttamente dentro il cilindro (iniezione diretta) quindi non c’è rischio che condensi. Oggi al contrario si cerca di aspirare aria più fresca possibile per ridurre il rischio di detonazione
Perché le auto moderne iniettano il carburante separatamente dal flusso d'aria poco prima se non direttamente nei cilindri. Quindi niente pericolo di condensa sui collettori.
E questa era tecnologia estrema, per combustione interna e vapore: niente di strano che ci fosse in giro una buona percentuale di auto elettriche nei primi del 900. Una era quella di nonna papera, visibile su Topolino, poi arrivò l'avviamento elettrico e per i motori a vapore e quelli elettrici la sorte fu segnata.
@@gillespriod5509 Ah be', certo; allora è lecito derubare chi te lo presta per esaminarlo e farne una replica... Bel ragionamento. Tanto, oramai, non si può fare più nulla. I furbi del politecnico se ne sono accorti talmente dopo che, il crimine, sarebbe andato in prescrizione.
@@cristiansotgiu6022perché i motori aeronautici erano e sono tuttora funzionanti a "magneti". E il raffreddamento per i motori aeronautici in linea era ad acqua.
Quando parla della prima auto a carbone,dell'autonomia e dei tempi di"ricarica" ,mi sembra di sentir parlare delle varie tesla &company dei giorni d'oggi.E si parla del 1800...ridicoli
Che mezzi.. proprio degli esperimenti primitivi che però davano l'idea di che ingegneria ci fosse già all'epoca e che fantasia si doveva avere per riuscire a risolvere alcuni problemi inevitabili
"sperando che il motore si avvii " meglio che in un paio di cilindri si riesca ad innescare un ciclo che poi trascineranno tutti i cilindri per un avviamento completo
La macchina a vapore ha più o meno l'efficienza e la comodità di una elettrica moderna. Anzi il vapore in 45 minuti è pronto a differenza della ricarica alla colonnina.
mia tesla 10 -80 % in 20 minuti ,battuta auto a vapore ,con questa ricarica 400 km autonomia senza bere un goccio e senza carbone ,dove sarebbe la comodita ' dell'auto a vapore ? ciao
Il motore della bestia è stato rubato al Politecnico di Torino. Chiedete a Duncan Pittaway perché non porta mai la sua vettura in Italia, cosi magari si riprende pure il manichino vuoto del motore che ha restituito in cambio.
Chiederei anche a quelli del Politecnico di Torino perché in più di 10 anni non se ne sono mai accorti, anche se chiaramente quando un motore lo tieni chiuso in una teca non è poi così facile distinguerne uno vero funzionante da un manichino
@@AndreaCarsandMore perchè sono degli incompetenti senza passione. Quando si restituisce qualcosa, prima che il tutto vada in prescrizione, va ricontrollato, specie se si tratta di qualcosa di unico. Quando poi arriva un vero esperto come Sordi, se ne accorge subito....
Col motore fottuto al Politecnico di Torino, bella roba. A dimostrazione che se sei abbastanza ricco, a turlupinare gente che in realtà di pezzi storici se ne frega altamente, hai solo da guadagnare.
@@devildevil-op7ws per non parlare di tesla o altre full elettrica al posto di contagiri, contachilometri,pressione olio, bar turbo ,...hanno un tablet,non hanno rombo sembrano golf car 🤦🥺☢️☢️🙏
@@cristiansotgiu6022 a dire la verità anche la Giulietta 1.4 è 10 anni che non la fanno. Ma così su due piedi, per l’uso di tutti i giorni le auto moderne mi sembrano un po’ più pratiche, avviare a manovella un 28’000 di cilindrata non è qualcosa che mi vien voglia di fare ogni mattina prima di andare al lavoro
la solita storia italiota: un tesoro storico rimane per decenni o per secoli chiuso in qualche ammuffito museo, finisce in mano ad uno straniero che lo valorizza come deve e allora improvvisamente l'italietta si sveglia e si accorge di quanto aveva in casa. E piuttosto che cercare di valorizzare quello che ancora ha in casa, strilla come una gallina perchè rivuole indietro il "suo" tesoretto, che manco sapeva di avere e che avrebbe finito con il rovinare completamente. Idem succede per le opere d'arte, idem per gli edifici storici decadenti quando vengono acquistati da uno straniero e ristrutturati. Edifici che prima di essere ristrutturati interessavano solo ai topi, ma dopo che lo straniero ne ha rivelato il valore allora parte l'invidia e il rancore perchè lo straniero ha "rubato" un patrimonio italiano...Questi, non sono furti, sono salvataggi!
@@massi693 beh in loro difesa direi che per la vita di tutti i giorni mi sembra più pratico un piccolo 3 cilindri moderni o ancora di più un elettrico. Avviare a manovella un 28’000 di cilindrata non è proprio qualcosa che vorrei fare ogni mattina prima di andare al lavoro
@@AndreaCarsandMore e perché allora al di fuori della comunità europea ci sono auto e pick up a 6 8 cilindri in linea o a v dai 2800 3 4 mila di cilindrata rigorosamente a benzina
@@massi693 se con “al di fuori della comunità europea” indenti negli Stati Uniti, unica nazione in cui davvero si viaggia comunemente a 6 e 8 cilindri, semplicemente perché sono il primo produttore al mondo di petrolio, quindi direi che per loro non è poi così male guidare auto con consumi da anteguerra, anzi direi che come nazione ci guadagnano pure. In Italia non mi pare che ci siano molte persone interessate ad avere un’auto che fa i cinque con un litro come auto da tutti i giorni
Non credo che tu abbia inteso il senso del commento di massi... Non penso che aspiri a possedere un 30 litri di cilindrata, ma credo che la sua critica sia rivolta all'imbarazzante inaffidabilità dei "moderni" tre cilindri, causata sia dall asimmetria delle forze (mentre due pistoni salgono uno scende e viceversa), sia dall'utilizzo di squallide cinghie a bagno d olio, e sia dalla miniaturizzazione e ai rapporti di compressione sempre più elevati (basti pensare all' idiozia del motore dell ultima Yaris GR, che si rompe solo a guardarlo). Quindi credo che Massi volesse sottolineare l involuzione dell' ingegneria odierna, schiavizzata in nome del profitto delle case costruttrici, e a cui non interessa certo l' affidabilità del motore prodotto, come invece avveniva ancora fino a 20 anni fa... Per quanto riguarda invece l auto elettrica, non credo sia necessario rispondere... Chi ancora crede che sia un alternativa ecosostenibile far girare un veicolo che possiede un oggetto al suo interno che pesa in media 450 kg (che contiene Litio, Cobalto, manganese, Piombo, alluminio, e solo per estrarre tutto questo inquina quanto un euro zero in vent anni) è solo un ignorante. Ah beh però c'è l infotainment😬
Ma la fortuna sarebbe nostra o di chi produce auto che costano quasi il doppio, hanno meno autonomia, non sono ricaricabili dal 80 % dell'utenza media, non si sa che durata possano avere ed infine per rimanere in tema "green" fa più figo l'inglese... qualcuno sa quantificare quanto inquina produrre qualcosa di nuovo, batterie in primis con successivo smaltimento di cui nessuno parla, rispetto alle auto normali. Perché la parola normale qui va usata eccome per le auto endotermiche.
@@alessandromarsala81 Polemica sterile. Di fatto, l'impatto antropico e assai minore per una macchina full eletric, non lo affermò io naturalmente ma tutte le università del pianeta. I problemi sono altri e numerosi. Nel caso europeo, il problema è politico e democratico. In primis scaricare i costi sull'utente finale non chiedere nulla ad industrie che inquinano molto di più. Poi tutti il resto, economia di scala inesistente, infrastrutture inesistenti, tecnologia non ancora matura. Si, perchè tra il si e il no, rimane che nessuno che abbia una vita normale può impiegare 30 minuti ogni 500 km per ricaricare. Ma tempo al tempo, VW sta tirando i remi in barca, Porche anche , Jaguar Land Rover sono gi al collasso, Stellantis se va bene tira ancora 5 ob6 anni poi sbaracca, idem per Ford. I giapponesi l'elettrico non lo hanno mai pensato è non lo fanno, la palla è in mano agli asiatici. VW si vedrà, se resiste tornerà su sentieri più sicuri altrimenti finirà male pure lei. Psa fa già fatica adesso...
Una delle cose più stupefacenti è che erano completamente fatte a mano! stupende opere di ingegneria meccanica 👍
Oggi il 70% delle officine non sanno fare un banale tagliando
Un video meraviglioso, spiegato come sempre alla grande e con professionalità. Grazie.
Auto a carbonella
@@jeanvaljean2136hanno più di 100 anni non sono ferrari
"Mamma ma perchè il nonno non ci sente?" 😂😂😂
😂
Manca la Fiat "Mefistofele" che il 10 luglio 1924 (100 anni fa esatti) ad Arpajon, Francia, stabilì il record di 234,97 km/h. Motore Fiat A.12 a sei cilindri in linea, cilindrata di 21706 cm³ e potenza di 320 CV.
@@ferrochinabisleri1587 minimo montava gomme di Mountain bike
La s76 nel 1910/11 fu' la prima automobile ad oltrepassare la velocità di 300 km/h (su una spiaggia se non sbaglio) ma il record non fu' convalidato per il vento
@@albertolercari2091sulla spiaggia toccò i 200Kmh, per i 300 il mondo ha dovuto aspettare ancora qualche decennio
ALTRO CHE MOTORE ELETTRICO.....
@@vincenzocivita7043 questo però è un motore da nave
La FIAT S76, anche nota come FIAT 300 HP Record e popolarmente detta "la belva di Torino", fu un'auto costruita tra il 1910 e 1911 in due esemplari, con l'intento di stabilire il nuovo record di velocità su terra. Montava un motore di oltre 28 litri di cilindrata, precursore di quello ad uso aeronautico poi montato sui dirigibili Forlanini tra il 1912 e 1913. Nel 1911 il grande Pietro Bordino, sul circuito di Brooklands e sulla spiaggia di Saltburn, la lanciò fino a sfiorare i 200 km/h, mentre l'anno successivo il francese Arthur Duray, ad Ostenda raggiunse i 225 km/h; record che, tuttavia, per irregolarità di registrazione, non fu mai ufficializzato.
Delle vetture costruite sopravvissero un telaio in mano a privati e un motore, custodito nella Collezione Capetti del Politecnico di Torino.
Nei primi anni 2000 il telaio superstite venne in possesso del collezionista inglese Duncan Pittaway, direttore della Findlay Collection di Bristol. Forte del prestigio che la propria posizione gli garantiva, costui riuscì ad ottenere in prestito il motore del Politecnico di Torino, al fine di poterlo studiare e replicare per rimettere in strada il proprio autotelaio. In cambio, egli sottoscrisse un accordo che prevedeva il restauro del reperto. All'ateneo torinese fu tuttavia restituita un'imitazione non funzionante. Dello scambio, peraltro, nessuno si accorse fino al fino al 2016 e in questo senso i responsabili della Collezione Capetti andrebbero severamente richiamati alle loro responsabilità per le gravissime negligenze.
Per quanto riguarda il motore rubato, perché di furto trattasi sotto ogni punto di vista, nonostante l’interessamento degli organi di giustizia, le richieste di restituzione sono sempre cadute nel vuoto e la polizia inglese non ha mai voluto collaborare con quella italiana per risolvere la questione, a dimostrazione della nulla considerazione che gli inglesi nutrono nei confronti Italiani. A parti invertite, ovverosia con una proprietà pubblica inglese sottratta da un italiano, si sarebbe scatenato il putiferio sulla stampa internazionale, con titoloni in prima pagina a ribadire ogni più trito e vetusto luogo comune sugli italiani tutti mafia e ruberie. Invece, intorno a questa squallida vicenda l'indifferenza e l'omertà regnano sovrane e, in un ambiente come quello dell'auto d'epoca dove tutti conoscono tutti e tutti sanno tutto di tutti, Mr Pittaway e la "sua" auto girano il mondo (Italia esclusa ovviamente) ospiti d'onore nelle più prestigiose manifestazioni del settore.
VERGOGNA! VERGOGNA! VERGOGNA!
@@japo9127 possiamo anche dire però che è altrettanto vergognoso che al Politecnico nessuno se ne sia accorto (o abbia voluto accorgersene) per più di 10 anni? D’altronde capisco anche che se un motore lo tieni chiuso in una teca la differenza fra un esemplare vero e funzionante e una replica non funzionante è poca.
È ormai ovvio che c’è stata una complicità anche fra le file italiane. Non è stata solo negligenza. Ora hai voglia a rincorrere.
Beh, basterebbe un uomo-sandwich con il cartello che spiega l'origine del motore.
Uno che gira assieme all'auto in tutto il mondo tranne che in Italia...
Comunque meglio funzionante al suo posto che in una teca. Non per condonare il furto, ma avevo sentito un’intervista che parlava di un accordo sottobanco per il motore
@@AndreaCarsandMore purtroppo al politecnico si sono fidati e lo hanno rimesso nella teca.
Questo non giustifica nulla.
Bel video, conoscevo già Mefistofele ... un mostro con le ruote, un dinosauro di quando per ricavare cavalli aumentavano le cilindrate senza grossi problemi ... domanda ma quella cosa quanta coppia produce? Un quattro cilindri da 28000 ... meraviglioso!!!
Un saluto
Bel video come sempre e spiegato sempre alla perfezione, grazie 😎
SUPER LIKE 👍 👍 👍.
Un paradiso della meccanica automobilistica per noi malati di meccanica e motori ❤ Video top!
Grandissimo Andrea, video fantastico!!!!!!!
Quante bellissime "diavolerie" ingegneristiche. Starei ore a fissarle ed ascoltarle, grazie mille Andrea :-)
sempre bei video e bravo nel descriverli
"quante vibrazioni vuoi?"
"si"
La storia dell'automobile, in movimento! Fantastico.
contenuti superlativi !!
Spettacolo! Grazie del video
La prima auto ha gli stessi tempi di ricarica e percorrenza di una Tesla 😂
300km in 20 minuti?
hanno il filtro particolato queste macchine? pM 2.5?
è un vero problema far girare quei motori coi carburanti di adesso: per tirargli fuori i cavalli giocavano sulla cilindrata perché non si potevano permettere dei rapporti di compressione a cui siamo abituati ora; la benzina (parola grossa) di quell'epoca detonava a guardarla, quindi unico modo per avere cavalli era aumentare la cilindrata . Migliorato il carburante si sono aggiunti più cilindri, è apparso il compressore volumetrico ed altri aggeggi simili; il resto è storia motoristica ...
Che bel video. Grazie!
Una delle prime auto veloci fu però la Laurin& Klement (skoda) nel 1909....in quell'anno toccò su pista i 170 km orari!
Wow! Che spettacolo!
Volevo chiederti se hai dei suggerimenti su libri di tecnologia motoristica, meccanico auto e moto da consigliare...visto che io ho tenuto solo un libro dei tempi dello studio.
Grazie mille per l'eventuale risposta.
P.s.
Libri seri, didattici...
Grazie
Il libro principale in Italia è "motori a combustione interna" del Ferrari. È molto didattico e approfondito, ed è già di alto livello. Contiene praticamente di tutto sul tema ed è una vera e propria istituzione.
"Motori ad alta potenza specifica" del Pignone è un altro libro ottimo, ma secondo me è adatto a chi già ne mastica abbastanza e vuole una prospettiva diversa e qualche chicca da qualcuno che ha fatto la storia dei motori in Italia.
In alternativa, un libro più leggero e introduttivo ma che contiene tutto il necessario è "motori e sistemi propulsivi per autoveicoli" di Cantore e D'Adamo (che ho avuto il piacere di avere come professori). È molto ben fatto e non eccessivamente prolisso. Ottimo per iniziare ad approfondire lo studio della materia. Forse ha la pecca di essere pensato come completamento delle lezioni fatte all'università, mentre altri testi sono più universali e trattano più argomenti.
@@nicolopavan7512 grazie! Il secondo libro, motore ad alta potenza specifica è nella mia libreria, inoltre mi sono rimasti un paio di libri del periodo in cui ho studiato ma sono demoliti!
Ora vorrei introdurre alla meraviglia della meccanica un ragazzo che conosco, molto sveglio ed appassionato... e volevo fare un regalo utile.
Grazie ancora.
Andrea ha fatto un video anche sui libri di auto, molto tempo fa. Cercalo nel canale ;)
@@vertigogarage24 l'avevo già visto il video che mi hai suggerito, però sono libri storici per lo più...io cerco volumi tecnici.
Comunque ti ringrazio per la tua disponibilità ed il tuo suggerimento!
;)
0:43 locomobile, la duisberg (se non ricordo male) era una marca
molto proliferea in usa qualche decenio dopo
GRANDE ANDREA TUTTE EMOZIONI
Tutto meraviglioso 😁👏👏👏
Spettacolare....dei Geni ❤
Che spettacolo....Bellissime
Che figata sti motori, non sapevo che esistessero 4 cilindri con cubature cosí alte
5:19 A Co2 come siamo messi? 🤣🤣🤣
Video bellissimooo❤
Che spettacolo! Quanto costa il biglietto per il goodwood?
Ti consiglio di vedere l’altro video in cui ha dato tutte le info, comunque costa da circa 100€ per un giorno singolo a 250-300 per tutto il weekend
@@AndreaCarsandMore grazie.
avevano molta fantasia e creatività a inizio 900. e coraggio nell'andare incontro all'ignoto.
riguardo aspirare aria calda lo vedo anche sulle auto moderne, ma è sempre per la stessa causa? lo dico perchè alla mia auto a benzina da poco ho fatto una modifica che fa aspirare aria fresca da fuori, ma dopo questa modifica ha incominciato a consumare un pò di più senza però intaccare le prestazioni
Spettacolare
Quella è l'unica (di2) belva di Torino sopravvissuta che hanno fregato dal Politecnico di Torino 😢. Complimenti al collezionista anzi al povero uomo.
Non è proprio così la storia, si è fregato il motore e menomale, altrimenti ad oggi non avremmo mai visto quest'auto completa e in moto. Sarebbe rimasto in una teca come molte altre cose in Italia.
@@marcotosi1314 ragionamento senza senso
@@ditek27 nessuno per anni se n'è accorto tanto da mandare il reato in prescrizione, questo dimostra l'interesse del motore in Italia
@@marcotosi1314 era sufficiente domandare eh, invece di truffare l'università
era improbabile che dicessero di no dal poli
@@riccardozamprogno5824 invece era molto probabile che avrebbero negato il consenso: in italia si preferisce mandare in malora un patrimonio storico piuttosto che ammettere di non essere in grado di farlo in italia. E nel campo edilizio è persino peggio: è meglio che un edificio storico cada a pezzi, come avviene, piuttosto che ammetterne una ristrutturazione non perfettamente in linea con le rigidissime indicazioni di quei paranoici degli uffici delle belle arti.
Sono tutte euro 6b giusto ?
Si si ,marmitta con catalizzatore,😂😂bassi consumi
eccolo!
Che meraviglia , quando l automobile era ancora poesia .
Immaginate i vicini di casa di quei signori 😂
Fantastico video ❤❤❤🎉🎉🎉
cia andrea puoi fare un video sul hvo di eni?
Tutto bellissimo, ma un suggerimento: usa meno spesso “letteralmente”. 😅
@@giuseppe_ing lo uso letteralmente troppo 😂
A chi dice che un euro 5 inquina farei fare un giro sulla "BESTIA DI TORINO" magiaaaa 😍
Un confronto ben pensato, complimenti!
@@luigicorteIl confronto è effettivamente ben pensato per certi aspetti. Servirebbe a fare capire a certi mentecatti che il livello di inquinamento allo scarico prodotto dai veicoli prodotti negli ultimi 15 anni è veramente bassissimo. In 30 anni le emissioni sono calate di oltre 100 volte, un qualcosa che non ha eguali in nessun altro settore industriale. E sto prendendo come riferimento auto di inizio anni '90, non auto di inizio '900. In poche parole, se puoi tornare a casa sano dopo essere stato ad un raduno di auto di inizio '900, di sicuro non avrai problemi a vivere in un città piena di automobili recenti se prendiamo in considerazione solo gli inquinanti prodotti da queste ultime e non tutto quello complessivo
@@nicolopavan7512 condivido e sottoscrivo la prima parte del tuo commento, ma la conclusione no. Che fa la differenza è il numero e la durata dell’esposizione. Purtroppo è un dato oggettivo che la scarsa qualità dell’aria nelle nostre città sia dannosa per la nostra salute (per quanto per fortuna sta migliorando negli ultimi anni) e che buona parte di NOx e particolato derivino dalle auto. Quindi è giusto riconoscere che siamo migliorati tantissimo, ma bisogna continuare a migliorare
@@luigicorte non troppo, è storia, di nicchia e relativa a pochi esemplari da museo ed eventi, contro produzione di massa.
@@AndreaCarsandMoreL'ultima parte del mio commento era molto esagerata e me ne rendo conto. Ma i veicoli moderni hanno veramente un livello di emissioni bassissimo e quasi trascurabile ed è altrettanto vero che l'inquinamento nelle città è dato come somma di tanti fattori in cui le auto hanno si un peso, ma perché girano anche molti veicoli ormai molto vecchi. Proprio su quattroruote di questo mese c'era un articolo sulla stima degli inquinanti provenienti dai veicoli in rapporto agli inquinanti prodotti dalle altre attività, e i veicoli sembrano uscirne abbastanza bene.
In ogni caso sono d'accordissimo sul fatto che sia giusto cercare di migliorare sempre di più
( Fujifilm! 🔝)
E l ' auto a vapore?
Bella😊
La S76 è pazzesca‼️
La bestia di Torino ricorda la Brutus che guidò Jeremy Clarkson😄
Bestiale, un motore bestiale!
Bellissime ❤❤❤❤
Stupendo. Immagino la goduria bel sentirle dal vivo
Questa è la gara di 100 km solo per macchine prima del 900
Il trattore di Palmizio!
Quando l'ingegneria era ingegno e non contabilità
3:38 come sul ciao ! eheh
👍🏼👑💪🏾
Le Alfa Romeo a carburatori hanno mantenuto l'aspirazione di aria calda dai collettori di scarico fino alla fine degli anni '80. Erano dotate anche di una valvola a comando termico per l'esclusione automatica ma sostanzialmente a freddo aspirano dai collettori di scarico.
Dallo scarico,o da uno scambiatore di calore attaccato allo scarico?
@@nessuno_01 Se digiti "motore giulietta 116" su immagini di Google vedrai il tubo che collega la cassa filtro ai collettori di scarico. Collegamento diretto. L'aria aspirata non è quella degli scarichi ma è prelevata sopra ai collettori per sfruttarne il riscaldamento.
@@marcosg8178
Capisco.
Ho un vecchio fuoristrada giapponese a carburatore,che ha una valvola a depressione comandata dal carburatore,che fa pescare aria calda dal collettore di scarico rovente.
Credo sia un sistema simile.
Senza centraline funziona da 40 anni...
Mica solo le Alfa...
Tutte le macchine di tutto il mondo!
Semplicemente, da qualche anno è diventato automatico e lo fa una apposita valvola.
Nelle vecchie vetture anni 60 e 70 facevi a mano agendo sul filtro dell'aria il passaggio estate/inverno
@@nessuno_01 modello?
Non ho capito quella cosa dell aspirazione di aria calda, e perché non dovrebbe essere valida sulle auto più moderne ?
La mia GTV del 1985 ha la presa d'aria sui collettori proprio come 120 anni fa. Ha poi anche una valvola termica per l'esclusione a caldo ma sostanzialmente è lo stesso concetto.
@@marcosg8178 ah ok quindi anche sulle auto moderne è così, perché però sulle moto a carburatore non è così ?
Dovevano aspirare aria calda per evitare che la benzina dopo essere stata vaporizzata dal carburatore condensasse sulle pareti dei condotti di aspirazione, quindi prima di arrivare nei motori. Ad oggi non è un problema perchè con l’iniezione la benzina viene spruzzata appena fuori dal motore o direttamente dentro il cilindro (iniezione diretta) quindi non c’è rischio che condensi. Oggi al contrario si cerca di aspirare aria più fresca possibile per ridurre il rischio di detonazione
Perché le auto moderne iniettano il carburante separatamente dal flusso d'aria poco prima se non direttamente nei cilindri.
Quindi niente pericolo di condensa sui collettori.
I pistoni non erano in alluminio ma in ghisa i primi pistoni in alluminio utilizzati da rol rossi non so in che anni
Motore aeronautico?
E questa era tecnologia estrema, per combustione interna e vapore: niente di strano che ci fosse in giro una buona percentuale di auto elettriche nei primi del 900. Una era quella di nonna papera, visibile su Topolino, poi arrivò l'avviamento elettrico e per i motori a vapore e quelli elettrici la sorte fu segnata.
Peccato per la storia che circonda il restauro di quest'auto...
Tutte queste auto probabilmente oltre che bruciare benzia anche olio
Bellissima, quella FIAT. Peccato che la sua storia sia un po' intricata. Colui che l'ha restaurata, ha rubato il motore al politecnico di Torino.
Fatto bene, dai avrebbero dovuto addirittura donarglielo, non credo che il Politecnico l'avrebbe mai utilizzato veramente
@@gillespriod5509 Ah be', certo; allora è lecito derubare chi te lo presta per esaminarlo e farne una replica... Bel ragionamento. Tanto, oramai, non si può fare più nulla. I furbi del politecnico se ne sono accorti talmente dopo che, il crimine, sarebbe andato in prescrizione.
Mettere almeno dei tubi di scarico?
0:49 una bomba a quattro ruote
Euro 5 o Euro 6?
come erano fatti i sitemi di accensione? non ne parli manco di un modello
A manovella e come il decespugliatore
@@cristiansotgiu6022 intendo le candele. Non l'avviamento
@@ThonyPhotony a ok ✋✋dopo vado a vedere mi hai messo la curiosità
@@cristiansotgiu6022perché i motori aeronautici erano e sono tuttora funzionanti a "magneti". E il raffreddamento per i motori aeronautici in linea era ad acqua.
Sicuramente a puntine, condensatore e bobina.
Si, ma a scarico diretto anche la mia macchina farebbe un casino della miseria.
Volete dirmi che l'auto con 4 cilindri aveva una cilindrata di 28.000 cm3 . Val a dire 7000 cm3 per cilindro? Che coraggio aveva sta gente!
Alla faccia del FAP! 😂
Mammamia e come stare del pieno di una guerra nucleare! 😮😂
Maaaaa il tubo di scarico di quella bestia dove sarebbe? Perché io vedo solo due bocche di scarico ma non vedo il tubo……
L'auto a vapore non si discosta molto da quelle elettriche odierne, 45 minuti di attesa per fare 25km😂
il vero motore a carbonella , d'altronde oggi dopo 100 anni nulla è cambiato
Quando parla della prima auto a carbone,dell'autonomia e dei tempi di"ricarica" ,mi sembra di sentir parlare delle varie tesla &company dei giorni d'oggi.E si parla del 1800...ridicoli
Racconta di come si è impossessato del motore...
MICIDIALE
Ma sono omologate?😂😂
Nel 1800 😅
28k di cilindrata per la bellezza di 4 cavalli e mezzo 😎
Che mezzi.. proprio degli esperimenti primitivi che però davano l'idea di che ingegneria ci fosse già all'epoca e che fantasia si doveva avere per riuscire a risolvere alcuni problemi inevitabili
Strano non han fatto tubi di scarico....si vedono le fiamme 😂
è Euro 6?
bhe se si alimentasse a metanolo con antidetonante acqua distillata si potrebbe anche dire euro 7. zolfo zero. benzene zero. piombo zero.
"sperando che il motore si avvii " meglio che in un paio di cilindri si riesca ad innescare un ciclo che poi trascineranno tutti i cilindri per un avviamento completo
E c'è gente che compra elettrodomestici.....
@@alessialuzzi2457 eh già, molto meglio un bel 4 cilindri 28000 di cilindrata da avviare a mano per andare al lavoro
Già viste queste
6:00 più dei 200 km/h su un oggetto del genere???
Per ottenere cavalli all'epoca non c'era altra strada che crescere con la cilindrata ....
La macchina a vapore ha più o meno l'efficienza e la comodità di una elettrica moderna. Anzi il vapore in 45 minuti è pronto a differenza della ricarica alla colonnina.
mia tesla 10 -80 % in 20 minuti ,battuta auto a vapore ,con questa ricarica 400 km autonomia senza bere un goccio e senza carbone ,dove sarebbe la comodita ' dell'auto a vapore ? ciao
Il problema di quelle auto era fermarsi, con freni a tamburo a comando con cavo o tirante.
Se quelli di Ultima DEgenerazione vedono questo video gli viene un ictus! 🤣🤣🤣🤣🤣🤣🤣
Il motore della bestia è stato rubato al Politecnico di Torino. Chiedete a Duncan Pittaway perché non porta mai la sua vettura in Italia, cosi magari si riprende pure il manichino vuoto del motore che ha restituito in cambio.
Chiederei anche a quelli del Politecnico di Torino perché in più di 10 anni non se ne sono mai accorti, anche se chiaramente quando un motore lo tieni chiuso in una teca non è poi così facile distinguerne uno vero funzionante da un manichino
@@AndreaCarsandMore perchè sono degli incompetenti senza passione.
Quando si restituisce qualcosa, prima che il tutto vada in prescrizione, va ricontrollato, specie se si tratta di qualcosa di unico.
Quando poi arriva un vero esperto come Sordi, se ne accorge subito....
@@AndreaCarsandMore perchè c’è stata complicità.
Col motore fottuto al Politecnico di Torino, bella roba.
A dimostrazione che se sei abbastanza ricco, a turlupinare gente che in realtà di pezzi storici se ne frega altamente, hai solo da guadagnare.
Come era bello senza l' unione sovietica europea.......
@@330P4. ma cosa diamine c’entra l’unione europea con auto sperimentali di inizio novecento? 😂
tutte auto euro 6
4 cilindri 28000 sti capperi cos'è un motore di una nave?
Un aereo 🥺 e ora fanno la Giulietta 1.4 turbo benzina, tutto filtri ,,
@@cristiansotgiu6022 e cavi elettrici non c'è più religione
@@devildevil-op7ws per non parlare di tesla o altre full elettrica al posto di contagiri, contachilometri,pressione olio, bar turbo ,...hanno un tablet,non hanno rombo sembrano golf car 🤦🥺☢️☢️🙏
@@devildevil-op7ws ti diverti di più con la 127 sport da70 hp,, almeno puoi arrivare a fondo scala e i cavalli corrono tutti
@@cristiansotgiu6022 a dire la verità anche la Giulietta 1.4 è 10 anni che non la fanno.
Ma così su due piedi, per l’uso di tutti i giorni le auto moderne mi sembrano un po’ più pratiche, avviare a manovella un 28’000 di cilindrata non è qualcosa che mi vien voglia di fare ogni mattina prima di andare al lavoro
Alla faccia della UE.
@@PinoMosca che è arrivata 60 anni dopo queste auto, cosa diamine c’entra? 😂
la solita storia italiota: un tesoro storico rimane per decenni o per secoli chiuso in qualche ammuffito museo, finisce in mano ad uno straniero che lo valorizza come deve e allora improvvisamente l'italietta si sveglia e si accorge di quanto aveva in casa. E piuttosto che cercare di valorizzare quello che ancora ha in casa, strilla come una gallina perchè rivuole indietro il "suo" tesoretto, che manco sapeva di avere e che avrebbe finito con il rovinare completamente. Idem succede per le opere d'arte, idem per gli edifici storici decadenti quando vengono acquistati da uno straniero e ristrutturati. Edifici che prima di essere ristrutturati interessavano solo ai topi, ma dopo che lo straniero ne ha rivelato il valore allora parte l'invidia e il rancore perchè lo straniero ha "rubato" un patrimonio italiano...Questi, non sono furti, sono salvataggi!
E oggi costruiscono scatole di plastica e un po' di latta ibride a 3 cilindri e peggio ancora elettriche😂😂😂😂
@@massi693 beh in loro difesa direi che per la vita di tutti i giorni mi sembra più pratico un piccolo 3 cilindri moderni o ancora di più un elettrico. Avviare a manovella un 28’000 di cilindrata non è proprio qualcosa che vorrei fare ogni mattina prima di andare al lavoro
@@AndreaCarsandMore e perché allora al di fuori della comunità europea ci sono auto e pick up a 6 8 cilindri in linea o a v dai 2800 3 4 mila di cilindrata rigorosamente a benzina
@@massi693 se con “al di fuori della comunità europea” indenti negli Stati Uniti, unica nazione in cui davvero si viaggia comunemente a 6 e 8 cilindri, semplicemente perché sono il primo produttore al mondo di petrolio, quindi direi che per loro non è poi così male guidare auto con consumi da anteguerra, anzi direi che come nazione ci guadagnano pure. In Italia non mi pare che ci siano molte persone interessate ad avere un’auto che fa i cinque con un litro come auto da tutti i giorni
@@AndreaCarsandMore
5 metri con un litro di benzina 😂😂
Non credo che tu abbia inteso il senso del commento di massi... Non penso che aspiri a possedere un 30 litri di cilindrata, ma credo che la sua critica sia rivolta all'imbarazzante inaffidabilità dei "moderni" tre cilindri, causata sia dall asimmetria delle forze (mentre due pistoni salgono uno scende e viceversa), sia dall'utilizzo di squallide cinghie a bagno d olio, e sia dalla miniaturizzazione e ai rapporti di compressione sempre più elevati (basti pensare all' idiozia del motore dell ultima Yaris GR, che si rompe solo a guardarlo). Quindi credo che Massi volesse sottolineare l involuzione dell' ingegneria odierna, schiavizzata in nome del profitto delle case costruttrici, e a cui non interessa certo l' affidabilità del motore prodotto, come invece avveniva ancora fino a 20 anni fa... Per quanto riguarda invece l auto elettrica, non credo sia necessario rispondere... Chi ancora crede che sia un alternativa ecosostenibile far girare un veicolo che possiede un oggetto al suo interno che pesa in media 450 kg (che contiene Litio, Cobalto, manganese, Piombo, alluminio, e solo per estrarre tutto questo inquina quanto un euro zero in vent anni) è solo un ignorante. Ah beh però c'è l infotainment😬
Motori da 4.000.000 di cc e nessuno capace di costruire delle marmitte con silenziatore.
Motori a scoppio, nel vero senso della parola. Per fortuna fra pochi anni i motori endotermici saranno relegati nei musei o ai festival di genere.
Convinto te convinti tutti
Ma la fortuna sarebbe nostra o di chi produce auto che costano quasi il doppio, hanno meno autonomia, non sono ricaricabili dal 80 % dell'utenza media, non si sa che durata possano avere ed infine per rimanere in tema "green" fa più figo l'inglese... qualcuno sa quantificare quanto inquina produrre qualcosa di nuovo, batterie in primis con successivo smaltimento di cui nessuno parla, rispetto alle auto normali. Perché la parola normale qui va usata eccome per le auto endotermiche.
Sogna. i motori endotermici non moriranno mai, a differenza di quelli elettrici, che per creare le batterie 🔋 inquini mezzo globo terrato.
@@alessandromarsala81
Polemica sterile.
Di fatto, l'impatto antropico e assai minore per una macchina full eletric, non lo affermò io naturalmente ma tutte le università del pianeta.
I problemi sono altri e numerosi.
Nel caso europeo, il problema è politico e democratico.
In primis scaricare i costi sull'utente finale non chiedere nulla ad industrie che inquinano molto di più.
Poi tutti il resto, economia di scala inesistente, infrastrutture inesistenti, tecnologia non ancora matura. Si, perchè tra il si e il no, rimane che nessuno che abbia una vita normale può impiegare 30 minuti ogni 500 km per ricaricare.
Ma tempo al tempo, VW sta tirando i remi in barca, Porche anche , Jaguar Land Rover sono gi al collasso, Stellantis se va bene tira ancora 5 ob6 anni poi sbaracca, idem per Ford.
I giapponesi l'elettrico non lo hanno mai pensato è non lo fanno, la palla è in mano agli asiatici. VW si vedrà, se resiste tornerà su sentieri più sicuri altrimenti finirà male pure lei. Psa fa già fatica adesso...
@@alessandromarsala81e devono scassare il mondo per il Lithio