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Pepiero63
Добавлен 8 май 2020
... quel che non si fa per tentare di estorcere un sorriso; ... ma che dico sorriso?! ... una risata, invece.
Comunque, se vi dovesse piacere l'idea, ogni lunedì pubblicherò un "post/canzone" nuovo.
Potremmo, con il giusto tempo e con il sorriso adatto, invecchiarci insieme piacevolmente; altrimenti grazie per la visita.
Con quel che ho da dire con i post "suonati e cantati" dal sottoscritto (i cosiddetti "sing song message", da me coniato) ... spero vivamente che qualcuno possa apprezzarne l'intrinseco messaggio.
Comunque, se vi dovesse piacere l'idea, ogni lunedì pubblicherò un "post/canzone" nuovo.
Potremmo, con il giusto tempo e con il sorriso adatto, invecchiarci insieme piacevolmente; altrimenti grazie per la visita.
Con quel che ho da dire con i post "suonati e cantati" dal sottoscritto (i cosiddetti "sing song message", da me coniato) ... spero vivamente che qualcuno possa apprezzarne l'intrinseco messaggio.
230 - Le tessitrici Achee
Oggi vi canticchio e vi strimpello il brano intitolato LE TESSITRICI ACHEE; è il numero 230, pensate un po’, del mio lungo repertorio dedicato a tutti voi che qui dentro mi venite a trovare per ascoltare e leggere il pensiero che metto in atto. Con il brano di oggi, giustappunto, si vuole inscenare un’attività che ai tempi di Penelope, e sino a qualche tempo fa, andava molto in voga nel mondo femminile: il telaio e il sapiente modo di utilizzarlo sia con le mani che con i piedi.
Prima di passare al post, però, volevo ricordare un aspetto importante. Lo avevo già accennato la scorsa puntata: oggi, 16 dicembre, andrà in onda l’ultima mia canzone inedita da pubblicare su queste pagine. L’ult...
Prima di passare al post, però, volevo ricordare un aspetto importante. Lo avevo già accennato la scorsa puntata: oggi, 16 dicembre, andrà in onda l’ultima mia canzone inedita da pubblicare su queste pagine. L’ult...
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229 - La mia cometa
Просмотров 2214 дней назад
Alla 229esima canzone siamo arrivati a canticchiare il brano intitolato LA MIA COMETA. In fondo, chiunque ha bisogno di seguire una propria cometa … per non rischiare di sbandare o addirittura lasciarsi andare dal vento come fossimo una banderuola. E cometa dobbiamo esserlo a sua volta per gli altri; proprio per avere come punti di riferimento noi stessi e il firmamento della realtà che ci atto...
228 - Orgasmo
Просмотров 1121 день назад
Ma scusate la domanda apparentemente impertinente … ma voi, cari ascolta-lettori di queste mie pagine … vi sentite adulti? … vi sentite maggiorenni? … o grandi abbastanza per affrontare tematiche mature e degne di stile? Lo chiedo perché negli anni moderni sembra che si possa parlare di tutto tranne che di tematiche spacciate per hot dall’opinione pubblica … quella che detta i ritmi da seguire ...
227 - Il Parlamento
Просмотров 38Месяц назад
Siamo quasi arrivati alle vacanze natalizie (quelle del 2024). Evviva anche i Panettoni da mangiare a colazione. A breve, però, comunicherò quando queste pagine di rubrica, sulle quali ci aggiorniamo con gli aficionados quasi tutti i lunedì dell’anno, andranno in meritata vacanza. Io potrò così riposarmi con le mie dita e con la mia ugola … e voi … con le vostre orecchie … pure: … potrete decis...
226 - Il tiratira
Просмотров 20Месяц назад
Sapete come l’ho intitolata la canzone numero 226, che vado pubblicando questo lunedì di rubrica? L’ho intitolata IL TIRA TIRA. No, non fraintendete, cari aficionados ascolta-lettori di queste mie pagine “musicarellate”: con il “tira tira” non si intende il guinzaglio da tenere in mano alla cui estremità è legato un cane che spinge il suo padrone per andare in una direzione piuttosto che un’alt...
225 - Micidialmente attratto
Просмотров 16Месяц назад
Che è tanto che aspettate? Scusate il ritardo, ma degli impedimenti tecnici non mi hanno fatto essere puntuale nel pubblicare la “canzuncella” inedita che va in onda su queste mie pagine. La rubrica, ormai la conoscete, è quella del “Me la canticchio e me la strimpello da me … perché tanto a qualcuno lo devo pur dire”. La 225esima canzone che pubblico oggi è intitolata MICIDIALMENTE ATTRATTO. C...
224 - Ricchi e poveri
Просмотров 26Месяц назад
Oggi, che siamo arrivati al lunedì di rubrica, vi canticchio strimpellata, sempre alla maniera mia, la 224esima canzone intitolata RICCHI E POVERI. Non alludo al famigerato gruppo italiano risalente agli anni in cui Franco Califano lo scoprì quasi per gioco (fu lui, sapete, a dargli in nome dei “Ricchi e poveri”), ma alludo al sociale che viviamo oggi … dove spesso si vedono i ricchi lamentarsi...
223 - Arudo
Просмотров 58Месяц назад
Camminando per strada, giusto ieri che era domenica, ho visto a ridosso di un ristorante della zona in cui mi trovavo a passeggiare … una lavagna esposta nella vetrina dell’esercizio stesso che riportava la seguente dicitura “Oggi pasta e fagioli”. Ci credete che mi è venuta voglia di mangiarmi una bella scodella di pasta e fagioli leggendo quell’avviso lì? Vi chiederete “embè … che cosa c’è di...
222 - La mia Lei
Просмотров 182 месяца назад
Esordisco con “oggi si parla d’amore”. Contenti? Una droga naturale caduta in disgrazia, purtroppo. Oggi “ci si fa” di altro: … altro di natura chimica uscita da un laboratorio illegale spacciata dai soliti pusher del cacchio e sfruttati dai soliti mercanti di morte che si arricchiscono inesorabilmente su chi poi diventerà zombie a tutti gli effetti. Il titolo della canzone che pubblico oggi (e...
221 - Edipo Re
Просмотров 322 месяца назад
Vi piace la mitologia greca? Oddio … non è da meno quella Norrena … e non lo sono nemmeno quelle risalenti ad antichi popoli che hanno vissuto nel mondo cosiddetto civilizzato … anche se per alcuni aspetti erano da considerarsi barbari a tutti gli effetti. Noi latini (ovvero noi appartenenti all’italica gente) ci rifacciamo molto alla mitologia che più ci ha accumunato nei secoli lontani; … e q...
220 - I Ciro
Просмотров 322 месяца назад
Carissimi “ascolta-lettori” delle mie pagine (è per tale motivo che mi sono spesso spacciato per una finta radio) … di tante tematiche toccate negli anni qui dentro … con la canzone che pubblico oggi … sicuramente è da intenderla tra le più delicate. So benissimo che andrò controcorrente nel ragionare apertamente su questa tematica che propongo oggi … ma se non lo fa qualcuno … chi mai potrà fa...
219 - Destino infame
Просмотров 582 месяца назад
Radio finta, radio vera, radio faceta, radio seria … insomma … ne esistono tante … ma nelle radio si possono porre delle domande a chi le segue? Io qualche “ascolta-lettore” ce l’ho sulle pagine di Instagram. Sono pagine che prima o poi verranno pubblicate anche sull’altro account che detengo su quel social: @pepiero63.radio . Lì, infatti, con i rispettivi video musicali, laddove canticchio e s...
218 - Attaccati all'Arkansas
Просмотров 493 месяца назад
Quanti argomenti abbiamo infatti trattato da quattro anni e passa su queste mie pagine di “strimpellatore” improvvisato? A iosa. Ecco … si continua con la saga proponendo un brano che racconta una storia da seguire nel testo. Come avviene nei film … la trama solitamente descrive le vicissitudini dei protagonisti interpretati da attori più o meno validi. Nel brano che segue, dal titolo ATTACCATI...
217 - Un Dio per me
Просмотров 513 месяца назад
Pronti per il nostro canonico appuntamento che abbiamo qui dentro ogni lunedì feriale. Per il gusto (o disgusto) dei virtuali cari amici “ascolta-lettori” di queste pagine … oggi vi propongo da questa mia consolle la canzone intitolata UN DIO PER ME (trattasi della 217 canzone che propongo alle orecchie di chi mi ascolta). Già … un Dio. Ma cos’è un Dio … secondo il vostro punto di vista? … seco...
216 - Al bar dello sport
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Si ricomincia. Dopo circa un mese, si riaprono le saracinesche della presente rubrica che va in onda, come ormai già sapete, ogni lunedì del calendario feriale. Non a caso abbiamo infatti beneficiato di una pausa estiva. È giunto ora il tempo di tornare a fare gli pseudo seri … con le canzoni che da pseudo musicista nonché pseudo paroliere pubblico qui dentro ogni santo lunedì del mese. Insomma...
SEGUE DAL COMMENTO PRECEDENTE ... Questa che segue, è il testo della nenia riportata sul libro che stavo leggendo: “Sul carro del re si lanciavano mele cotogne a non finire, corone di rose e ghirlande di violette. Dove sono le rose, dove le ho messe, dove le ho messe? Dove sono le violette, dove le ho messe, dove le ho messe? Ecco, le rose sono lì, sono lì; ecco, le violette sono lì. La dolce mela si arrossa sul ramo più alto, sul ramo più alto, sul ramo più alto. Per questo i contadini dicono di non averla vista, di non averla vista. Ma non è vero che non l’hanno vista, che non l’hanno vista; è solo che tanto in alto non riescono ad arrivare, non riescono ad arrivare, non riescono ad arrivare.” FINE. Non appare anche a voi, con la lettura fatta del testo fedelmente riportato poc’anzi, musicale e gioioso a tutti gli effetti? Quasi porta ad immaginare di essere presenti in quegli ambienti in cui il lavoro era veramente considerato fatica. Fatica e gioia. Sono convinto che poi usciva il tempo anche per fare all’amore. Infatti, non esistevano i cani da portare a spasso oppure i social da seguire sui monitor … e non esisteva nemmeno il matriarcato che oggi subdolamente vige in ogni dove. Una mamma … anziché buttar soldi per altro … li investiva per comprare il pane ai propri figli. Oggi, se nessuno se ne è ancora accorto, si investono i soldi in scatolette e crocchette da portare sui propri divani, lenzuola o. addirittura, cucine. Pare che l’igiene mentale non sia riuscito a salvarsi neppure lui. Ma questa è altra storia che non c’entra niente con le tessitrici Achee di allora. Di seguito riporto il testo elaborato dal sottoscritto ricorrendo all’ausilio del mio ignorante orecchio nonché della mia chitarra. Spero il brano sarà di vostro gradimento. Olè TESTO del brano numero 230. Titolo: “LE TESSITRICI ACHEE”. IL CARRO DEL RE SI RIEMPIVA DI MELE A NON FINIRE, A NON FINIRE. CORONE DI ROSE E GHIRLANDE DI VIOLETTE ADDOBBAVANO IN FESTA QUELLA GENTE, QUELLA GENTE. DOVE SON LE ROSE? DOVE IO LE HO MESSE? DOVE IO LE HO MESSE? DOVE, INVECE, LE VIOLETTE? DOVE IO LE HO MESSE? DOVE IO LE HO MESSE? ECCO LE ROSE SONO LÌ, SONO LÌ … E LE VIOLETTE SONO LÀ, SONO LÀ. ECCO LE ROSE SONO LÌ, SONO LÌ … E LE VIOLETTE SONO LÀ. LA MELA SI ARROSSA SUL RAMO MOLTO IN ALTO, SUL RAMO MOLTO IN ALTO … E IL CONTADINO DICE DI NON VEDERLA, DICE DI NON VEDERLA. MA NON È VERO CHE NON L’HA MICA VISTA. LO DICE PERCHÉ LUI NON CI ARRIVA A RACCOGLIERLA SU. MA NON È VERO CHE NON L’HA MICA VISTA. LO DICE PERCHÉ LUI NON CI ARRIVA A RACCOGLIERLA SU. IL CARRO DEL RE PARTE SENZA UNA MELA, PARTE SENZA UNA MELA … E IL CONTADINO VA ALLA FESTA PIÙ BELLA, VA ALLA FESTA PIÙ BELLA. DOVE LA TROVI UNA MELA DA DONARE, DA DONARE ALLA PIÙ BELLA? TRA LE TANTE ROSE E GHIRLANDE MESSE IN FIORE, DOVE TROVI LA MELA DA DONARE ALLA PIÙ BELLA? ECCO LA MELA STA LASSÙ, STA LASSÙ. E IL CONTADINO PORTA GIÙ, PORTA GIÙ, PORTA GIU’. DONA LA MELA ALLA PIÙ BELLA, ALLA PIÙ BELLA. E LA PIÙ BELLA SARÀ SUA. IL CARRO DEL RE SI RIEMPIVA DI MELE A NON FINIRE, A NON FINIRE. (… Finisce così …) . ...
SEGUE DAL POST … Io non so se con la canzone odierna farò indignare le solite persone che, pronte ad inveire contro, rivendicheranno il fatto che il mondo del passato sia stato caratterizzato come una società patriarcale a tutti gli effetti; … no … non ho la palla di vetro … però, visto che a me la storia piace, pubblico il brano odierno senza riserve e senza troppi problemi da farsi. Del resto, se effettivamente quella del passato è stata patriarcale (come, del resto, ben si potrebbe immaginare), la società di oggi è l’esatto contrario. Eppure, ancora esistono le magagne; eppure, si inveisce contro accusando la società di oggi essere ancora patriarcale … quando viceversa appare l’esatto opposto. Chi tesse più al telaio oggigiorno? la “RoziBindi” degli anni 90? La “UrzulaVonqualcosa” … che presiede un intero continente? Oppure è la nostra, altrettanto rispettabilissima, “Mellonni”? Niente affatto. Sono donne che ricoprono ruoli di potere apicali e che appaiono intenzionate a mandare avanti per il modo migliore la “baracca” coabitata da mille problemi. Quello del patriarcato, e non me ne vogliano, se lo è stato … è stato un problema dell’antico passato. Civilmente parlando … tutte le discrasie sociali sono state affrontate con maturità e senno apportati anche dalla popolazione maschile. Il voto alla donna? Perché negarlo? L’aborto? Perché non ritenere che il sentimento materno non tutte ce l’hanno? Le “quote rosa”? Perché differenziare con i colori arcobaleno ogni appartenenza ad un determinato status sociale? Lo si è fatto anche grazie all’apporto dell’uomo stesso. È patriarcato questo? Se lo scopo fosse quello di raggiungere l’uguaglianza tra gli individui (indipendentemente dal genere sessuale, etnico o di appartenenza al ceto sociale) … perché mai un falegname, un idraulico … un contadino o il lattaio del bar sotto casa non vanno a rappresentare al Parlamento le categorie alle quali appartengono con la loro elezione da farsi alle votazioni nazionali? Non sarebbero da considerarsi validi esponenti della società alla stessa stregua di come valide si ritengono essere quelle appartenenti all’ideologia, che ne so, delle quote rosa e di quant’altro di simile? Al Parlamento, notoriamente ci sono solo i cosiddetti “sapientoni” … ovvero i professionisti dei mestieri nobili (avvocati, medici, giornalisti, scienziati e tanto altro ancora) … che se volessero decidere di appartenere ad un’oligarchia … potrebbero imporre questo regime anche al solo ricorrere alle leggi da promulgare in questa direzione. Ciò non avviene perché si appartiene ad uno Stato democratico. Almeno, questo cita la Costituzione. Almeno, questo crede la gente comune. E tra la gente comune ci sono anche quelli che di un’ideologia ormai superata ne fanno un pretesto per strumentalizzare un problema inesistente. Anzi … a doverla dire tutta … eccome se i problemi sono esistenti. Sono da sempre esistiti e sempre rimarranno persistenti … con questo misero modo che si ha di imporre ogni tipo di ragionamento. Quasi nasce il sospetto che volutamente si vorrebbe far distogliere l’attenzione da altri aspetti ben più dolenti. Aspetti che riguardano un po’ tutti … e non solo, quindi, quelli interessati alle quote rosa o simili obiettivi da declamare come fossero vitali. La politica saprà sempre strumentalizzare efficacemente per vedersi realizzare le proprie aspettative. Come? … cavalcando la propaganda … che a megafono viene sistematicamente urlata da ignari o maliziosi movimenti ideologici interessati solo a raggiungere l’astratto … il niente … il nulla … affinchè interessi di gran lunga più soddisfacenti (quelli economici) vengano ripartiti “ahumma ahumma” pro quota direttamente dai diretti interessati. Per esempio: … le pandemie … sempre in agguato dietro l’angolo … oppure le guerre … oppure ancora il tentativo di invadere e annientare le culture esistenti nel mondo intero; per non citare il solito genocidio che è in atto sotto gli occhi di tutti … non li riterrete problemi ben più gravosi da affrontare con seri dibattiti? Problemi che per talune corporazioni fruttano del denaro e del potere alla stessa maniera di come un terremoto catastrofico potrebbe portare soldi e potere a mafie, professionisti del settore e politici conniventi con il male. Ma non vorrei tediarvi con questi discorsi … perché altrimenti dovrei citare le solite persone che appartenendo al popolino si sono barattati questo mondo e quell’altro. Alludo ai vari “Subaboro”, “Di Mejo” e tanti che si spacciavano per Masanielli di questo cavolo prima di svoltare totalmente nella loro vita. Ieri con gli stivali e la parannanza da operaio … e oggi … passando per gli ambienti dove li vanno a comprare con i ricatti o i soldoni veri … a fare la bella vita stipendiati anche dalle vostre. È pieno il mondo di questa gente che senza scrupoli continua a danneggiare la società in cui si vive. Fece bene quel “comunistaccio” di Rizzo a togliersi da questo gioco perverso che ormai va in atto da lunghi decenni incontrastati. Gli altri, invece, tutti sull’attenti e tutti a rispondere “signor si” agli usurpatori superiori eletti chissà con quali giochi di potere. Molto divertente. Anche loro … con quanto fanno nella vita a livello sociale … sono avvezzi a “cantarsela e a suonarsela” manco avessero una rubrica seguita dai soliti aficionados. Come accennato, per non annoiarvi con questo genere di discorsi continuerò a parlare delle tessitrici di allora … quelle decantate sapientemente da scritti risalenti al lontano passato. Sapete perché non esistono più ai tempi d’oggi? Non perché siano insorte le femministe (trasformate in “femministoidi” nel modernismo più estremo), ma perché esistono le macchine industriali che da oltre un paio di secoli hanno reso meno impegnativo rendersi operanti in molti settori duri in cui la donna era avvezza metterci praticità e abnegazione in quello che svolgeva. Come si intrattenevano le donne ai tempi in cui per mondare le biancherie si recavano ai lavatoi comunali (se non addirittura ai fiumi)? … o per assolvere al ruolo di operaie … si radunavano col sorriso all’interno di capannoni per espletare la loro mansione proletaria? … oppure ancora, ai campi del dissodare il terreno con la zappa, si stava sotto al sole o al freddo cane a collaborare per rimediare qualcosa da portare sulla tavola che potesse portare a sfamare la famiglia intera? Ve lo dico io: col canto comune. State sorridendo pensando la mia sia una battuta? Piuttosto, prima che me ne dimentichi, ricordo che la vanga è lo strumento per antonomasia da far utilizzare all’uomo contadino… mentre la zappa è quello deputato alle donne vestite con le loro gonnone e foulard a chiudere al suo interno la folta chioma. Il canto popolare ha rivestito un ruolo essenziale nelle grandi comunità di allora. Con i periodici e cronicizzati rumori che i loro strumenti di lavoro segnavano il tempo da rispettare … assumevano una sistematica gestualità da far accompagnare al canto corale che faceva sembrare il duro lavoro andasse avanti per effetto di forza di inerzia. La fatica da apportare appariva così fosse minore … e il duro lavoro manuale lo si svolgeva al contempo con il sorriso. Sfogliando un libro che trattava la mitologia Greca … sono incappato in una pagina dove era riportato un antico testo. Su quella pagina si descriveva una nenia cantata in coro dalle tessitrici di allora. Mi ha molto incuriosito leggere il testo … e nel mentre lo rileggevo … alla mente mi appariva un motivetto che me lo faceva rendere sonoro alla lettura. Inutile dirvi che … imbracciata la mia chitarra … mi sono cimentato nel tentativo di riprodurre quegli ambienti. Da quello che può apparire una società considerata patriarcale a tutti gli effetti, ai tempi in cui la donna era considerata una Regina, le donne di ogni estrazione e ceto sociale si alleggerivano del proprio dovere cimentandosi spesso sorridenti in canti lieti e spensierati. Nel mentre, l’uomo magari se ne stava a guerreggiare altrove in prima linea. Anche oggi esiste la guerra, ma andiamo avanti col discorso, perché altrimenti le fautrici del matriarcato d’oggi potrebbero scoprire che ce l’hanno avuta con le persone sbagliate nella vita. CONTINUA ...
Sounding great!
SEGUE DAL POST … Tutti quei racconti godevano di un comune denominatore: tentare di insegnare ai lettori da quale parte stare tra il bene e il male rappresentati ognuno alla maniera propria. Molti erano i messaggi morali intrisi tra le righe. Avveniva a livello internazionale una sorta di pedagogico sistema volto a educare al bene comune le persone che si accostavano a quelle trame. “L’ipotiposi” … per chi ne ignorasse il significato … è quella figura retorica che sta a rappresentare l’arte di saper descrivere vividamente cose, personaggi e avvenimenti nella maniera più dettagliata possibile … quasi a renderla visiva e percettiva alla mente che ascolta o legge le descrizioni fatte da un abile scrittore. L’empatia a cui mi riferivo prima … altro non è che l’effetto di una causa ben precisa: la verosimiglianza delle cose, delle persone e delle emozioni sapientemente descritte ad arte. Già: ma perché non tutti hanno recepito lo stesso insegnamento? C’è chi l’ha ricevuto ponendosi dalla parte del bene e c’è chi lo ha ricevuto ponendosi nella parte del male. Uno che uccide indistintamente chiunque appartenga ad altra cultura … dando sfoggio al tentativo di compiere un genocidio … ha mai letto qualcosa che potesse insegnargli il bene? Possibile che da quelle favole e racconti … si sia schierato dalla parte “malata”. Per esempio, quelli del “sighail” (o come meglio si scrive) … quando a braccio teso urlano gli accidenti altrui … sono consapevoli di quello che vogliono raggiungere intendendolo come scopo della vita? Quelli delle bombe atomiche a cui si minaccia il ricorso … o quelli della soppressione di un popolo da annientare assolutamente (si vedano i fatti di cronaca mondiale in atto in una determinata area geografica oggi) … gli hanno mai insegnato correttamente a recepire i precetti morali presenti nelle favole e nei racconti che da millenni si tramandano alla gente? In una società del genere, con gli insegnamenti inefficienti ricevuti, anche la donna potrebbe essere intesa come vittima sacrificale dall’uomo cresciuto negletto di buone intenzioni; … e viceversa potrebbe avverarsi il fatto che anche l’uomo stesso venga sacrificato dalla donna … che nel frattempo si sarà sostituita di ruolo. Entrambi per niente pedagogizzati a dovere si sentiranno in diritto di millantare il loro essere come fosse questo un Dio … per la potenza dovuta ai soldi e al potere accumulati egoisticamente nella vita intrapresa. Soldi e potere sottratti con scaltrezza, con violenza o con la morte anche di chi avrebbero dovuto amare nella vita. E qui subentra il testo orientale de “Le mille e una notte”. Sospetto non tutti l’abbiano letto nella vita. Non importa, perché anche al solo descriverne la storia si capisce quanto il lettore sappia stare con il personaggio giusto: ma è un paradosso … a mio modesto avviso … che ricade sulla mentalità morale che la gente si forma con la crescita culturale. Che ne so … giusto per stare in tema … mi viene in mente “Alì Babà e i 40 ladroni”. Leggere quella narrativa si fa fatica a capire chi rappresenta i buoni e chi i cattivi … però … empaticamente si presceglie il giovane boscaiolo … ovvero Ali Babà. Ebbene, in quel racconto, se i ladroni erano 40 … lui stesso diventa il 41esimo con i fatti che si sono susseguiti nella trama. Non solo: grazie all’aiuto di una schiava del posto … i 40 ladroni vengono tutti trucidati per toglierseli di torno. Il “così vissero felici e contenti” si conclude con il matrimonio della schiava da dare in moglie al figlio del boscaiolo. Vi piace la trama di questa storia antica? Mi dite quale morale insegna? Ogni individuo potrebbe diventare il 41esimo ladrone … ma ogni individuo, magari sia pur inconsapevolmente, potrebbe diventare un genocida (immaginando i 40 ladroni siano da considerarsi dei bambini, degli adulti e dei vecchi che appartengono ad una società diversa rispetto a quella boscaiola). Gli insegnamenti sani, se veramente devono risultare efficaci, sono altri. Perché accettare l’idea che possano esistere 40 ladroni se legalmente non vengono mai puniti? A punirli si aspetta sempre vi sia un Masaniello che alza la testa e il braccio armato … (o un Alì Babà della situazione) … piuttosto che sia l’intera società a farsi carico di isolarli. Guardate le mafie come nascono, crescono e progrediscono. Tutti sanno di tutti tutto … ma i mafiosi o gli “ammanicati” saranno sempre avvantaggiati nel vedersi indisturbati mettere in pratica quello che li porterà ad arricchirsi ancora meglio. Il famigerato “Scarface” … sapete quanti lo hanno emulato? E sapete quanti lo vorrebbero emulare ancora? È passato alla storia alla stessa maniera di come un Alì Babà è passato alla sua. Questo perché in una società si racconterà di soprusi, violenza e vessazioni … che sono premianti per chi ne segue i dettami. C’è gente che ucciderebbe il proprio figlio, fratello, genitore … pur di far soldi a palate. Guardate chi contrabbanda, spaccia o fa uso di droga pesante: pur di far la vita che vorrebbero fare sulle spalle della gente rimasta inerme … “avvelenerebbero” terra, acqua e aria credendo che distruggere ogni cosa sia alla base del successo. In quelle terre, quelle acque e quell’aria ci vivono anche i loro cari e i loro cani (qualora questi vengano considerati migliori degli affetti umani). Olè. Ora dite voi. TESTO del 229esimo… brano intitolato: LA MIA COMETA Tu per me sei, lo sai, una musa per gli occhi miei; … guardo te … come se fossi in me la vita mia. E prova a dirmi che mi ami un po’ … e vedrai come un po’ io ti amerò per sempre. E prova a dirmi che mi ami un po’ … e vedrai come un po’ io ti amerò per sempre. Nasco già imparato nel cercare la mia stella … e trovata io la seguo fino a che mia sarà. E mai si spegnerà d’amor per me. Io l’amerà, la seguirò ovunque andrà. E mai si spegnerà d’amor per me. Lei mi amerà io l’amerò la mia cometa. FINE.
SEGUE DAL POST … Non che voglia dire che sia illogico scandalizzarsi per questo, per carità, ma voglio dire che ben più elevati scandali (di gravosa natura) ormai sono stati sdoganati nel quotidiano a tal punto di vedere reiterati certi reati dalle solite persone che non si fanno alcun problema nella vita. La maniera per contrastare certi ignobili atteggiamenti è veramente blanda ed inefficace. In galera, per quel lasso di tempo che ci passano, pure le merendine a colazione gli passano. Figuratevi se un Capo di Stato sta a disquisire ritenendo giusto oppure immorale un eventuale genocidio da porre in atto. Fregandosene bellamente … tirerà dritto meglio di un membro eretto. È il porco, o per meglio dire, quello che lo si considera erroneamente tale, da contrastare. E nel contrastare (e mi leggete da tempo saprete a cosa mi riferisco) ci sta sempre il solito fischio alla pecorara emesso giusto per gradire una bellezza passare davanti. La mentalità “femministoide”, quella che accusa di patriarcato la società moderna, è pronta ad urlare allo scandalo tentando di punire chi quel fischio lo ha emesso a pieni polmoni. Invece di punire severamente colui che in nome della prevenzione lo si dovrebbe fermare per tempo … prima che commetta l’ormai consueto reato di femminicidio (magari lasciandolo in una cella a pane e acqua) … si punisce chi da burlone sa apprezzare una bellezza che, diciamola pure tutta, mai sarà sua. La mentalità “femministoide” sarebbe addirittura capace di proporre la castrazione chimica o fisica a chi si taccia di reati da fischio “alla pecorara” mentre l’infibulazione o pena similare nemmeno verrebbe contemplata qualora fosse la donna a commettere “atti impuri”. Mica solo gli uomini uccidono, vessano o ricattano le persone; esiste anche la donna … che a mo’ di mela marcia … compie gli stessi reati delle mele marce presenti nel genere maschile. Non vi pare tutto questo sia illogico, tutto questo? Anche se veramente fosse stata una società patriarcale quella che si vive oggi … la si vorrebbe veramente trasformare in società matriarcale? Con le illogicità che si vedono in giro … sembrerebbe che nella nostra società, in fase di cambiamento, dalla padella si passi alla brace (o viceversa). Vi ricordate quella regola matematica che asseriva “invertendo l’ordine dei fattori il prodotto non cambia”? Così avverrebbe se si lascia carta bianca ad una certa mentalità ortodossa nel considerare “bene” gli uni e “male” gli altri. Di questo passo, con questa manifestata mentalità irrazionale, si arriverà a permettere di abortire solamente quei casi in cui il feto sia stato riscontrato appartenere al genere maschile. Il giusto, sempre a mio modestissimo avviso, è sperare che una rifondazione culturale insorga nella società per il bene di tutti (e non di parte) … dove sia gli uomini che le donne vengano considerati non per il potere e per i soldi che potrebbero raggiungere … ma per persone quali componenti appartenenti alla “vita” stessa; vita che darebbero ad altri in nome dell’amore … e non della guerra, della violenza e dei genocidi di ogni natura. Chi inneggia al genocidio … andrebbe fermato e punito severamente … magari lasciandolo a pane ed acqua per molti anni chiuso in una cella. Invece … si assiste a dei veri e propri plagi nonché a delle vere e proprie propagande volte ad ottenere un insano consenso. Olè. Ora dite voi … se avete da aggiungere al solito buongiorno qualcosa di più pertinente. Il sano orgasmo da raggiungere è da condannare oppure da non cercare assolutamente? Dite, dite … dite … che vi ascolto. TESTO del 228esimo brano … intitolato ORGASMO Portami con te dove il mare è limpido. Portami laggiù dove nulla è insipido. Portami con te aprendoti in due per me. Io vi entrerò dal buio la luce avrò … e di sicuro avrai piacere di avermi lì … e di sicuro mai tu ti dimenticherai dei baci miei … delle labbra mie … delle mani che sfioreranno te carezzandoti mentre parlerò … sussurrandoti all’orecchio tuo il piacere mio di unirmi a te. Portami con te dove il mare è limpido. Portami laggiù dove nulla è insipido. Portami con te aprendoti in due per me. Io vi entrerò dal buio la luce avrò … e di sicuro avrai piacere di avermi lì … e di sicuro mai tu ti dimenticherai dei baci miei … delle labbra mie … delle mani che sfioreranno te carezzandoti mentre parlerò … sussurrandoti all’orecchio tuo il piacere mio di unirmi a te. Portami con te.
TESTO del brano 227 - IL PARLAMENTO: Ma come si fa ad eleggere tanti Re … se pensano solo ad emettere leggi per sé. Il povero Cristo chi lo ascolterà in vita … il povero Cristo chi lo salverà. Qui in città nessuno c’è ed il Paese non ha pretese. Ma come si fa a chiedere a chi non c’ha … per dare tutto a chi già tutto ha … rendendo azzoppata una Nazione intera a cui rimane la Rivoluzione. Ricchi di qua, plebei di là; i primi in pochi … gli altri in tanti. Ma come si fa a credere a questi qua … convinti nel razziare le città … per fare vita da Nababbi qua … e là ti mandano per una guerra. Tu muori al fronte, loro a far festa; tu a soffrire, loro a godere; tu con la testa china, loro col Testa Rossa; tu a dire ora basta, loro a colpirti in testa. Ma come si fa a eleggere tanti Re … se pensano solo ad emettere leggi per sé. Il povero Cristo chi lo ascolterà in vita … il povero Cristo chi lo salverà.
SEGUE DAL POST … Oggi ha più diritti un cane, un cinghiale o una volpe … piuttosto che un contadino, un idraulico o un infermiere. Si legifera su tutto … e se il tutto fosse da idealizzare in una supposta da imporre al cittadino … sono sicuro che sia il falegname, che il fornaretto … oppure l’elettricista … il muratore … il garzone e il portalettere (oltre a tanti mestieri che esistono in giro) … si farebbero trovare calati di pantalone e chinati per espletare meglio quanto si è deciso dall’alto. Abbiamo visto come è andata durante il periodo del siero spacciato per vaccino. Molti a patire … e gli eletti a guadagnarci all’inverosimile … anche sul costo delle mascherine. “Elon Muskio” … lo sapete che è sudafricano? Ebbene … non potrà mai fare il Presidente degli Stati Uniti … ma il ministro si, invece. E il ministro lo sta facendo attualmente. Sapete chi è il Presidente degli Sati Uniti? È un altro appartenente all’élite dei Paperoni che decidono le sorti mondiali. Non che con “Bi.den” fosse differente … e neanche con altre schiere di rappresentanze politiche nel mondo si evince il contrario. Per anni … a gestire le sorti italiane è stato un “Berlusca” che a quattrini se ne intendeva. Cosa intendo dire con questo mio discorso? Che se non sei un potente … se non sei un Rockerduck … o un Rockfeller (come esisteva ai miei tempi) … non si riuscirebbe mai nella vita a condizionare la strada da far prendere alla politica. La politica, farla, costa … ma ripaga dieci, cento, mille volte quanto si caccia dal proprio portafogli. E più ci si arricchisce e più si potrebbero assoldare specchietti per le allodole alla “Subamoro” e company … per intenderci … lasciando briciole anche per loro se sanno assolvere al loro compito. Questo mi sono fatto come idea personale. In politica si fa finta di discutere le leggi … ma tutto viene scritto secondo interessi che stanno dietro l’angolo. Un angolo frequentato non da plebaglia comune … ma da privilegiati che si mangiano tutto alla faccia degli altri. Non vi fa ridere questa cosa che ho detto … qualora veramente fosse vera? Perché mai a rappresentanza della gente (popolo o cittadino che fosse) ci debbono andare persone che possono comprarsi tutto nella vita? Guardate attentamente quali professionisti sono soliti ricoprire ruoli di comando … e vi renderete conto quanto stareste meglio se a gestire le sorti del pianeta ci fossero non i soliti avvocati, medici, magistrati, militari, giornalisti, scienziati, scrittori, sapientoni eccetera eccetera … ma altri appartenenti ad altri ceti sociali. Questo perché non è con le armi, le bombe atomiche e la divulgazione della propaganda da farsi in quest’ottica che si ottengono risultati umani degni di stile e ammirazione … ma con la saggezza e le capacità di chi la vita e il sudore li sa rispettare. Attualmente esistono guerre in atto nel mondo intero … ma a mandarci al fronte sono sempre le solite vittime sacrificali. Non esiste più il dialogo, la fratellanza e il rispetto per culture diverse … ma Testarossa (Ferrari) e tante altre cosine considerate buone da comprarsi; macchine o altre cose di lusso che il vero contadino, il tranviere, il lattaio e tutto il mondo operoso che fa girare l’economia intera … non andrebbero a cercarle mai per ambizione. Chi caccia il sudore dalla propria pelle non inneggerebbe mai ad un genocidio da imporre ai elettori … perché verrebbero visti come tali e non come sudditi. Sono i sudditi che vanno alla guerra … e mai i Re veri. Bene. Anche oggi ho potuto dire la mia. Spero che agli occhi della vostra mente non sia considerata altamente impopolare … perché mi dispiacerebbe riscontrare il fatto che voi ancora non avete capito bene come gira il mondo attuale. Un giorno … sulla guerra ci farò una canzone. Lo giuro. Ce la metterò proprio tutta per far rendere migliore l’idea che la distruzione totale è cosa buona e giusta saperla e doverla evitare a tutti i costi. Ai giorni d’oggi, invece, quelli ai cui comandi ci sono i ricchi e potenti, sembra che il rischio di doverla vivere sulla nostra pelle sia imminente. Distrutto il tutto … dopo qualche mese da passare su un’astronave o in qualche rifugio atomico … si potrà tornare a vivere sulla Terra. Quanto costa il biglietto dell’astronave … e quanto costa costruire un rifugio atomico? E poi ti dicono che la lampadina al led del televisore proprio consuma risorse energetiche che inquinano nel produrle per lo scopo: “spegnila” … è il ricorrente imperativo morale proposto dai soliti sapientoni del … del … va be’ ditelo voi. Il massimo ambientalista che esiste sulla Terra è chi la sa lavorare. E il cinghiale dà ottime cosce di prosciutto. Chiedetelo al lupo, se non credete a quanto dico. Olè … ci aggiorniamo a lunedì prossimo.
C’è un passo del Vangelo (quello di Matteo) che riporta questi episodi già esistenti allora. Vi riporto il passo in cui Cristo suggerisce ai suoi ascoltatori: “Quanto vi dicono, fatelo e osservatelo, ma non fate secondo le loro opere, perché dicono e non fanno”. Capite? Ci sono comportamenti di chi sta all’apice … dove alla mente fa nascere la famosa locuzione del “predicare bene e razzolare male”. A predicare bene sono tutti bravi … ma a comportarsi come si dovrebbe sono diventati tutti una chiavica. Perché gente alla “Elodia” si (ai suoi concerti) … e alle altre persone in spiaggia no? Se moralmente (per ideologia, tra l’altro) si è riusciti a far desistere la donna a mettersi in mostra con tutte le proprie fattezze corporee per il gusto di chi le saprebbe ammirare … perché allora vengono concesse deroghe a chi è affermato nella vita sociale? Vi rispondo io: perché altrimenti sarebbe un palese regime quello in cui si starebbe a vivere. Invece … c’è chi può e chi non è ammesso fare. Ora la domanda la vorrei rivolgere ad una gallina qualunque: ma se non stiamo a vivere in un regime psicologico … perché mai la gallina non potrebbe a suo piacere spogliarsi di tanto in tanto del suo piumaggio per viversi la sua natura più affine al temperamento sessuale a cui appartiene? Cosa c’è che differisce da quello di un transgender oppure da quello dei gai moderni? Un inciso: Gai = plurale di gaio. Se si considerano scandali taluni comportamenti, allora perché non scandalizzarsi dei testicoli che un molosso portato al parco mostra con tutta fierezza? Per non parlare degli orifizi delle “molosse” o di tutti gli altri cani … che li si vedono spesso con la coda ben alzata in vista senza indossare alcuna mutanda di contenimento. Per tale motivo è facile pensare che viviamo in un’era gestita da cani … dove il detto che impera è il seguente: “Non fate come faccio, ma fate come dico”. Così … tutti a fare ciò che dei governanti cani impongono come idee alla popolazione. Fatto questo discorso, ci tengo a dire che a me sia la “Belena” che la “Elodia” piacciono; … ci tengo a dire anche che i gai mi sono molto simpatici … ma la domanda viene spontanea: come sono riusciti a convincere le galline a non mettersi più in topless sulle spiagge? La scusa dei raggi ultravioletti non regge: sa della scusa dei vaccini utilizzati per il Covid. Come sono riusciti, quindi, a trasformare la donna veramente emancipata … in un essere veramente sottomesso? Che bella cosa che è la gioventù; o almeno che bella cosa che è stata ai miei tempi. E sì, perché i tempi son cambiati decisamente, oggi; di “tira tira”, alla classica maniera, non esiste più nemmeno l’ombra. Tutti sono stati portati a distrarsi con altro … per credere di impegnare il proprio tempo nel modo più proficuo che possa esistere. Il bigottismo politico-ideologico degli ultimi trent’anni … ha quasi indotto le persone a convincerle di ripudiare gli elementi cardini che esistevano in natura. Sapete? quelli che stanno alla base: uomo … donna … ovvero … polo positivo e polo negativo … oppure maschio-femmina … ad indicare chi sta sopra e chi sta sotto … ma esiste anche il Kamasutra, sia intesi. Poli che una volta accostati tra loro facevano emettere delle scintille di piacere … ormai scomparse, purtroppo. Le ideologie, a cui mi riferisco io, sono riuscite a far breccia nelle menti delle persone che consapevolmente o inconsapevolmente hanno prestato il proprio fianco per far apparire la realtà come la si voleva far apparire a beneficio degli altri. Sia mai che qualcuno o qualcuna intendesse cercare distrazioni secondo quanto madre natura poteva offrire. Il femminismo (poi trasformato, a mio modesto avviso, in “femministeodismo”) ci ha messo decenni pur di far apparire la donna come un essere sfruttato, sottomesso e bistrattato all’inverosimile dall’uomo che si approfittava di assaggiare il suo “frutto”. Come se l’uomo non avesse “frutti” da offrire in cambio a chi quei frutti li avrebbe saputi gradire. Eccome, se li avrebbe saputi gradire. Quali “tira tira” esistono oggi capaci di trasmettere piacevoli sensazioni che fanno sentire umana la gente? Ovviamente, ad eccezione del cane da portare a spasso per campi e marciapiedi prima di farlo salire nuovamente sulle lenzuola dove ci si va a dormire nottetempo. Il “tira tira” è mutato … ma sono in molti che sono rimasti fuori dal gustarsi un piacere. Avete presente il caffè? La buonanima di Nino Manfredi ne sponsorizzava una marca in televisione a tal punto che le sue battute per promuoverlo sono passate alla storia meglio di una poesia di Leopardi da imparare a memoria. Lo slogan era il seguente: il caffè è un piacere … se non è buono … che piacere è?”. Ecco … il “tra tira” è lo stesso. Ce ne sono tanti di “tira tira” … ma se a tirare non è più ciò che si intendeva per caffè classico … che cacchio di tira tira è? Ve lo dico io che “tira tira” vige oggigiorno: una ciofeca … tra l’altro … con i marciapiedi maleodoranti da sempre … e le case piene di germi, piattole e zella. Almeno … questo mi sono fatto come idea nell’osservare il mondo come lo fanno girare. Scherzi a parte: vi è piaciuta la canzoncina di oggi? Vi riporto il testo come è mia consuetudine fare … confidando lo possano capire anche i followers che mi seguono dall’estero. Chissà se dalle loro parti esisterà ancora il “tira tira” come natura comanda? … oppure, purtroppo, anche loro si sono quasi dovuti rassegnare per la mentalità occidentale che viene imposta dall’alto? Abbasso le ideologie alla cacchio di cane. Evviva il buon vivere. Evviva le chitarre e i mandolini … ed anche il vino (rosso, mi raccomando). Abbasso i frustrati e gente simile … che ormai da decenni decidono di imporre agli altri ciò che gli altri saprebbero cosa fare per rimediare la “pagnotta” in nome del consenso reciproco. Abbasso gli impostori, i tranelli e gli agguati messi nella vita manco tessessero la tela di un ragno. Non è cantando e ballando mostrando le natiche al pubblico che si fa di una ideologia una religione … specialmente se poi accusi il mondo per via di fattori naturali che vengono considerati erroneamente per delle inaudite nefandezze. Le nefandezze sono altre. Sono le istigazioni … le sottomissioni … le violenze … le guerre e, perché no, i genocidi. Non sono le donne a doversi sentire sfruttate, sottomesse e bistrattate … ma lo sono tutti coloro i quali, appartenenti al genere maschile o femminile, si sono lasciati convincere che il “tira tira” del guinzaglio … è cosa migliore a farsi … nella vita. Olè a tutti voi. Vado con la trascrizione del testo. IL TIRATIRA Tira … tu tira sempre a campà … Tira … tu tira sempre a campà. Come al tiro della fune tu tieni stretta quella corda e se presa saldamente inizia a tirarla forte, fino a che la lascerai abbandonata via per sempre; fino a che la lascerai abbandonata via per sempre. Tira … tu tira sempre a campà … Tira … tu tira sempre a campà. Come al tiro della canna tu di polmoni tira forte, se non fumi vai allo stagno e lancia l’amo con vigore … che se un pesce abboccherà di sicuro tirerà; che se un pesce abboccherà di sicuro tirerà. Tira … tu tira sempre a campà … Tira … tu tira sempre a campà. Come stringere la cinghia fa apparire molto smilzi, ma se vuoi apparire sazia … fatti pure un bel litrozzo. Rosatello, bianco o rosso allegria porterà; rosatello, bianco o rosso allegria porterà. Tira … tu tira sempre a campà … Tira … tu tira sempre a campà. Tempo per tirar le cuoia, se stai bene non si avrà. Campi tu che campo anch’io col sorriso tirerà. E per questo tira forte che altrimenti si fa notte; e per questo tira forte che altrimenti si fa notte.
CONTINUA DAL POST ... Tutto, se cambia, cambierà in direzione opposta a quella che fu dei nostri avi. Per imporre questo stile di vita si ha bisogno della sottomissione. E da uomini e donne che si era una volta si giungerà a trasformarsi in una sottospecie raccapricciante. Neanche un dirsi addio … è esistito. Tra l’uomo annientato e la donna superba non rimane altro che aspettare che il tempo passi per cedere il passo a chi potrà imporre le sue malsane idee. Non si fa del commercio in una Chiesa … e nemmeno si dovrebbero prestare i soldi a strozzo. Etica, religione, morale … sembrano siano stati uccisi un poco alla volta. Una specie del genocidio di valori buoni. Quali altri valori rimangono? Già mi immagino quei vecchietti e vecchiette che rimasti accanto al proprio consorte … ringraziano per come reciprocamente hanno saputo seguire gli insegnamenti risalenti alle tradizioni sane. Mi sono immedesimato in loro e ci ho fatto una canzone. Buon ascolto … olè. TESTO della canzone 225 - MICIDIALMENTE ATTRATTO Come in te il sentimento mai ho provato. Avido e di gran lunga interessato, prendo ciò tu col cuore mi hai donato ricambiando tutto quello che ci è stato. Ci guardammo all’inizio con un certo stupore. Ci accordammo di non perderci di vista a seguire … e capimmo che da soli si doveva restare insieme. L’attrazione fu di quelle micidiali. A 30 anni siamo rimasti uguali uguali. Mentre il mondo ci cambiava tutt’attorno noi da dentro ci davano il buongiorno. Non sentiamo il bisogno di dotarci di un cane o di altri pronti a dirci che abbiamo ragione quando è l’uomo e la donna a doversi amare sempre. Come in te il sentimento mai ho provato. Avido e di gran lunga interessato, prendo ciò tu col cuore mi hai donato ricambiando tutto quello che ci è stato. Ci guardammo all’inizio con un certo stupore. Ci accordammo di non perderci di vista a seguire … e capimmo che da soli si doveva restare insieme. (e così ad oltranza … nella vita comune di tutti i giorni.)
SEGUE DAL POST … 2/2 ...La storia, però, insegna anche che i perseguitati possono avere la meglio sugli oppressori. Enea ne è una comoda testimonianza. Fuggito dalla sua Troia, distrutta e rasa al suolo dai Greci, si riparò tra l’italica gente dove ebbe la meglio facendosi accettare nientepopodimeno che da Latino (eponimo del popolo di cui era a capo). Re Latino aveva una moglie, Amata, e una figlia … Lavinia. Per suggellare un buon rapporto con gli “extracomunitari” di allora … il re Latino, forte anche di una premonizione espressa dalla divinità Fauno (era il Dio dell’italica gente), premonizione che descriveva quanto il suo popolo sarebbe stato grandioso un giorno se avesse dato in sposa sua figlia Lavinia allo straniero Enea, ruppe i patti con il re Turno (re dei Rutuli) negandogli la mano di Lavinia come accordi presi in precedenza. “Apriti cielo”. Guerra è … e guerra fu. Che avete più visto in giro un Rutulo? Da perseguitati che furono dai Greci … i Troiani si riscattarono con il sangue dovendosi difendere dai Rutuli. Lo stesso sangue, si può dire del popolo ebreo che da errante che fu … si è stanziato in terre concesse da accordi siglati nel passato. Di questo passo … chiedo: che si vedranno più popoli limitrofi … se sistematicamente questi vengono bombardati ed invasi con culture loro non appartenenti? La guerra incombe … e le minacce sono sempre molteplici di numero. Del resto, fino a che si riuscirà a far passare il concetto che “tanto ci sarà l’idea della ricostruzione da farsi alla maniera del “Piano Marshal” oppure alla maniera del PNRR … stanziata dai potenti … la sofferenza delle persone e popoli sottomessi sarà quella da farla intendere per contenuta. Secondo il principio economico di chi adotta questo genere di risoluzione estrema … sembra si stia dicendo “si versi pure del sangue adesso per stare bene dopo l’avvenuta distruzione totale”. Tanto a pagare sono sempre quelli che vengono considerati per fessacchiotti. Sopprimere culture e civiltà autoctone per imporre le proprie è da dissennati. A non tutti piacciono gli hamburger da fast-food. Ciò è accaduto questo in altre terre; … si rischia di fare danni gravi simili a quelli che stiamo vivendo noi nel riscontrare certi ammassi di carne presenti sui lombi e sui sederi di ignare persone (i cosiddetti fessacchiotti). Danni, sia fisici che salutari) demandati ad essere sanati dalle generazioni che seguiranno. Sarà a loro che verrà richiesto di lavorare duramente in nome dei sacrifici da farsi per portare avanti la ricostruzione di ciò che si è scientemente distrutto. Sacrifici che nessuno ai tempi d’oggi ha assunto pur di viversi la bella vita che si sta facendo. Sacrifici i quali si trasformeranno in rabbia e in odio nei confronti di tutti coloro i quali saranno nel frattempo diventati vecchi e ricchi … perché si sarà acquisita la consapevolezza di vivere come schiavi. Ai tempi dei minatori, nel passato, per estrarre carbone … o ai tempi degli antichi Egizi … per le costruzioni delle Piramidi … gli uomini di allora non venivano forse considerati alla stessa stregua di schiavi da sfruttare? Nessuno che abbia urlato nel passato “aho! … avete rotto il cacchio con queste Lamborghini”. Infatti, a me non sorprenderà mica vedere in futuro che da quei 191,5 miliardi di euro … si potrà stanziare anche una considerevole fetta di denaro da dare a chi vorrà sostituire la Fiat Panda di vecchia data … con una nuova e fiammante Lamborghini color grigio metallizzato … costruita per far credere sia più ecologica. Ora dite voi; al momento … mi sono stancato di pensare. Vado a bermi un bel bicchiere di vino rosso. È di quello dozzinale (lo compro al supermercato in galloni da 5 litri) … perché i vini aristocratici se li bevono quelli che si sono fatti i macchinoni. Tanto qualcuno li paga per loro … con le sovvenzioni dello Stato che ricevono per produrli con l’etichetta fica. Olè. P.S. Scusate per le stonature, ma non sono né cantante né musicista ... Ed ora il TESTO della canzone 224 - RICCHI E POVERI Ma come si fa a vivere insieme in un mondo strapieno d’insidie, con ricchi signori che fanno i padroni con i soldi e le banche d’affari. Ma come si fa a credere ancora che ci vuole la sottomissione per vivere bene e far vivere male chi si lascia nella frustrazione. Noi a sudar per voi in vita … voi a vedere in noi gente da razziare con balzelli e tasse per farvi arricchire. È come se noi tornassimo indietro e a Berlino trovassimo il muro. Un muro del pianto eretto in memoria per le lacrime versate sul piatto. Lacrime e sangue emesse ad oltranza per creare una grande mattanza di uomini veri, di santi ed eroi non più dotati della loro sostanza. Noi a celebrar miseria tra voi … e voi al di la del muro, pronti allo spergiuro, nel dichiararvi uguali, vivrete a pancia piena. Si vive ad oltranza in tutta ignoranza e soli in pochi andranno in vacanza, per vivere bene in mezzo alla gente indisturbati con la loro arroganza. C’è poco da fare, c’è poco da dire … andiamo si, ma con sublime eleganza a prendere a calci chi è causa del male evitando di dargli importanza. Noi sempre a subir siam stati; … voi, categoria protetta, da sempre al potere, come se giocaste, mai perdevate niente. FINE
SEGUE DAL POST … 1/2 ... Del resto, chi è che non è ghiotto dei formaggi? Con i soldi, dicevo, si fa tutto. Questo, credo sia stato un principio sacrosanto adottato anche dai nostri genitori. Già, ma per fare i soldi, i nostri genitori, a cosa erano chiamati all’osservanza? Semplice: ai sacrifici. Con i sacrifici ci si sarebbe potuti comprare anche l’ultimo modello del cellulare … se fosse esistito a quei tempi. C’è qualcuno che ancora li fa i sacrifici? Ovvio che no. A cosa servirebbe farli se si può ottenere tutto … anche la caffettiera a cialde … qualora la si volesse a casa per sentirsi dei George Clooney? Inoltre, come è possibile che possa avvenire tutto ciò? Tutti ad avere tutto e nessuno a sacrificarsi né per sé né per gli altri. Se lo chiedessimo al capofamiglia (ammesso che ancora esistesse con tutti i Crismi da rispettare) … o, meglio ancora, all’amministratore di condominio (senza troppo scomodare i nostri politici al Parlamento) … ci risponderebbe angelicamente … “ma con i buffi, ovvio”. Qui vorrei soffermarmi un poco con il discorso per far capire a voi “ascolta-lettori” delle mie pagine cosa stia ad intendere la parola “buffi” utilizzata in precedenza. Dunque: nella lingua italiana … nell’accezione comune … per buffi … si intendono cose o persone divertenti, stravaganti, bizzarre etc. etc.; invece, nell’accezione popolare … “i buffi” sono “i debiti”. Pare derivi da un modo di fare francese … risalente al lontano ottocento … grazie al quale si poteva beneficiare delle cose o delle prestazioni senza sentirsi in obbligo di saldare il dovuto. Il cosiddetto “pagherò” italiano che stava ad intendere la cambiale. Comunque, mi sono andato a documentare sul web. Si legge l’ipotesi che segue: dalla lingua francese … “faire poaf” … ovvero andarsene senza pagare. Chiusa la parentesi … continuo nel mio ragionamento. E allora come si fa? Chi paga sostanzialmente quanto viene beneficiato nell’era moderna? Mi ripeto: l’era moderna ha per ricchi i ricchi e per poveri quelli che non sanno di essere tali. Tutti hanno tutto e nessuno paga quanto ricevuto. Si finanzia ogni cosa … spesso arrivando a viversi l’assurdo. Le case da ristrutturare con la formula del beneficio del 110% da utilizzare come detrazione fiscale è un esempio; … ma lo fu anche quel pastrocchio del “reddito di cittadinanza” che si è voluto dare a chiunque volesse smettere di andarsi a cercare un dignitoso lavoro per mantenersi con le spese e i capricci. Ma anche i soldi a pioggia da lanciare come offerte incentivanti per comprarsi un’auto nuova o una moto … oppure per cambiare le finestre della propria casa, incluse pure le tapparelle … oppure ancora per rifare il bagno con la mattonella prescelta dal negoziante, “ammanicato” col sistema, tra quelle messe in esposizione di prima scelta. Insomma … di denaro ne circola molto perché molto denaro lo si stampa giorno e notte. Quanto può durare questo sistema? I “buffi” verranno pagati dalla generazione che seguirà. Ne sono convinto. Forse è per questa tacita consapevolezza che si preferisce non fare figli scegliendo di trattare i cani come se lo fossero. Manca solo che a settembre si compri loro lo zainetto e il diario di Cocco Billy, per andare a scuola, giusto per credere possano prendere gli appunti scolastici dei compiti impartiti alla “cacchio di cane”. E che sono scuole queste di oggi? Tra non molto tempo … ogni licenza scolastica dovesse servire … basterà comprarsela con i punti che si daranno al supermercato. Se il magna-magna dovesse finire per talune persone (quelle che sono povere a tutti gli effetti … anche di comprendonio per capire come certi burocrati fanno mandare avanti le cose nel nostro Paese) … allora quelle ricche dovranno tornare a contare solo sulle loro ricchezze … perché quelle che si vivono solitamente ai giorni d’oggi … sono ricchezze sottratte alla gente comune. È come colui che ha un handicap e si fa riservare dal Comune il posto auto sotto casa per parcheggiarci la Lamborghini. Mai un “Blu motti” … l’inviato biciclettato di “striscia il notiziario” … andrà a mettere sul tettino della Lamborghini il regalino che sta ad indicare che si è una melma. Quello del Lamborghini … avendo ottenuto il permesso … sarà di sicuro ammanicato con le istituzioni. Lui e la sua Lamborghini se ne fregherebbero del “ricordino” lasciato a mo’ di promemoria. A costui basterà aver ottenuto qualcosa in più rispetto a quanto avrebbe potuto ottenere se avesse messo mano al portafogli per comprarsi … che ne so … un box … un posto auto o qualcosa di similare. A che serve mettere mano nel portafogli se tanto è pieno di fessacchiotti? Sapete cosa sta ad indicare l’acronimo PNRR … che si sono inventati ai piani alti per meglio non far capire nulla alla gente comune? Sta ad indicare Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Ripresa … per l’abbattimento dell’economia dovuto al Covid, che impose il fermo totale per un lungo periodo quando si inventarono il “green pass” … e resilienza … per insegnare agli imprenditori e ai cittadini di non piegarsi … ma al limite di spezzarsi … facendo fronte a quanto veniva loro chiesto di fare. Il tutto, infatti, è stato finalizzato per effettuare una transizione cultural-energetica volta a far cambiare totalmente le abitudini consolidate da quasi un secolo ai cittadini europei. Io non so come stanno andando le cose in Europa, ma quelle che abbiamo sotto il naso in Italia sono all’ordine del giorno. Cantieri, riforme, innovazioni, inclusioni sociali e quant’altro stia avvenendo con il criterio che si sono dati ai piani alti nazionali … non fanno altro che promuovere il consenso popolare racchiuso in questa frase che segue: “quel che è mio è mio … e quel che è vostro è nostro”. Chi ci guadagna da questo tacito accordo? Qualcuno ci sarà, ma non tutti, però, hanno una Lamborghini. La fetta di investimenti concessi all’Italia (il PNRR) è stata fissata in 191,5 miliardi di euro. Ripeto: 191,5 miliardi di euro. Soldi ricevuti in più trance da spendere entro il 2026. Soldi che sicuramente faranno gola sia per rinnovare le strutture … e sia per adeguare un tenore di vita moderno a chi se lo potrà permettere. Non ci vuole una grande esperienza nel capire come funzionano le cose nel mondo. È un dato di fatto riscontrare che sempre sono esistiti i ricchi e sempre esisteranno i poveri. Sempre esisterà la cosiddetta fame nel mondo … e sempre esisteranno i satolli di pancia. Dirò di più … visto che paradossalmente lo stiamo vivendo a ciel sereno: sempre esisteranno tempi di pace e sempre esisterà la guerra che distruggerà tutto … anche i popoli meno abbienti. Tanto, secondo i criteri dei soliti “benpensanti”, esisteranno sempre i “piani Marshal” volti a ricostruire quanto in una società millenaria si è distrutto in nome del predominio culturale in voga al momento. Ne sono a testimonianza molti popoli che non esistono più. Dagli uomini di Netherlands agli “Amerindi” … dagli Australopiteci agli antichi Egizi (da non confonderli con gli attuali egiziani) … gli Etruschi, i Vichinghi, i Galli e tutto il resto che, una volta caduti in disgrazia, sono scomparsi dalla faccia della nostra Terra … laddove comandavano egregiamente con le loro arti e tradizioni. CONTINUA ...
SEGUE DAL POST … Ma se con gli pneumatici non sono riuscito a convincervi con il mio discorso, tenterò di farlo con il vino. Se state comodamente a casa … provate a riempire un bicchiere fino all’orlo di un buon vino comprato al supermercato (il Chianti andrà benone … ma se volete anche un Montepulciano oppure un Nero d’Avola … farebbero all’occasione) … e lasciatelo sul tavolo, all’aria aperta, per circa una settimana senza attingerne una goccia (ma meglio sarebbe più tempo, visto che le bottiglie di oggi, gli imprenditori di vino, le riempiono anche con i solfiti e quant’altro). Ebbene, vedrete quanti moscerini quel bicchiere avrà attirato. Non solo: … vedrete pure quanti di essi galleggeranno morti a pelo del bicchiere perché quel vino, nel frattempo, sarà diventato aceto. Servirà solo per sgrassare i piatti. Vino sprecato, quindi, e buttato alle ortiche. Ecco … noi in natura siamo i bevitori di quel vino descritto. Se non si fosse degli astemi nella vita … chiedo … ma che cacchio si è lasciato a fare, il vino, inutilmente in quel bicchiere invece di scolarselo quanto prima? Hai voglia a riempirlo di nuovo. Le passioni possono anche cambiare durante il ciclo della crescita … ma guai a non avercele. Fortunati, invece, saranno da considerarsi quelli che montati in sella ad una passione … continueranno ad oltranza nella vita a pedalare come meglio si dovrebbe. Ecco … siamo giunti a parlare di una delle più dure passioni possano esistere nella vita moderna: la bicicletta. Ci sarebbe da invidiarli … quegli individui … uomini e donne che siano è indifferente (ormai sono in molti ad aver adottato questo genere di passione) … che li si vedono compatibili con l’ambiente esterno intenti nel loro ginnico movimento volto a ruspare strada da guadagnare per meglio soddisfare le loro esigenze… ma, sia chiaro, non è per tutti questo genere di passione. Chi conosce qualcuno avvezzo a questo tipo di sport … sa benissimo di cosa io stia parlando. Costui tornerà sempre soddisfatto dal suo giro quotidiano fatto a stretto contatto con la natura intera, che lo attornierà piacevolmente. A volte … tra il sole cocente e le buriane inaspettate da viversi all’addiaccio … sembra come se tutto … a costui … rimbalzasse. Ripeto: è questione di esigenze … e ad ogni esigenza corrisponde un obiettivo da raggiungere come immaginario traguardo da tagliare. C’è chi si fa 100 e passa chilometri pedalando per allenarsi. È nata così l’idea di dedicare la canzone odierna al mondo della biciletta; e in particolar modo ad ARUDO (nome d’arte assegnatogli per personalizzarlo) … avvezzo a pedalare a più non posso nella vita. Da ex motociclista si è lasciato convincere nel convertirsi ad altra “tipologia” di spostamento. E questo accadde in tempi non sospetti. Eravamo ragazzi e ancora non era diventato così endemico l’uso della bicicletta. Col pedalare si scoprì di essere un talento eccezionale. Primo, secondo o, al massimo, terzo posto … nelle gare amatoriali … sembrava che gli spettassero per diritto sacrificale. L’impegno, e quindi lo sforzo, richiesti ai suoi muscoli e alla sua testa non erano di certo quelli che solitamente si applicano durante le ciclopasseggiate da fare in famiglia. Con altrettanti validi atleti intenti a correre nelle gare che si organizzavano in circuiti comunali … il traguardo veniva varcato egregiamente. Se i nostri politici rispondessero con lo stesso impegno passionale, che dovrebbe caratterizzarli tutti, sono sicuro che riuscirebbero a varcare i traguardi prefissati per creare una società equa e, quindi, da considerarsi migliore. Quel di cui mi sono convinto, invece, è che un politico (non tutti, ovviamente) prende il percorso di fare quella carriera solamente per gustarsi i “manicaretti” che gli vengono offerti nella vita; … mentre al contempo un vero appassionato lo si vede in altri ambiti a gestire le risorse che detiene veramente. Il ciclista, per esempio … ma anche il contadino, il muratore, il pescatore e tutto ciò che viene svolto con passione … potrebbero ricoprire degnamente il ruolo di politici veri. Chi è abituato a cimentarsi nell’abnegazione … non lo fa di certo per vivere una vita egoisticamente comoda su cui adagiarsi. Lo fa per spirito combattivo, competitivo e degno di chiunque voglia fare strada nella vita anche a beneficio degli altri. Io vado in moto … per spostarmi … ma di certo non sono da considerarsi uno che va in moto per passione. Da quando hanno messo il casco obbligatorio e hanno ristretto i paletti d’uso nel guidare una due ruote … la passione si è trasformata in necessità. Mai andrei a mettermi a pedalare su un due ruote … e mai andrei ad offrirmi nel ruolo di politico … e sapete perché? Perché nella vita bisogna essere coerenti … e non nullafacenti dal punto di vista passionale in merito a ciò che nella vita si andrebbe a fare. A condurre una nazione intera bisognerebbe metterci persone che sappiano il fatto loro nel cimentarsi rimboccandosi le maniche. Da che mondo è mondo … una volta si rimboccava anche il tessuto di una gamba del pantalone. Almeno questo ricordo. Quando andavo in bicicletta da bambino, il bavero del pantalone era solito incastrarsi nella catena sprovvista di carenatura. Se avessi continuato a pedalare sono sicuro che avrei imparato a bestemmiare. Menomale che oggi fare il ciclista ha il suo indumento. Non solo il ciclista lo si vede rendere per la strada nel pedalare … ma lo si vede anche indossare una livrea specifica che lo fa apparire professionale a tutti gli effetti. Sapeste quanta strada il ciclista amatoriale percorre quotidianamente. Uno stacanovista della fatica mentale e fisica. Chiedo: il politico, con la sua solita giacca e cravatta, risulterà agli occhi altrui efficiente ed efficace nel risolvere i problemi nazionali? … oppure sarà tutta una farsa per ottenere i soliti manicaretti da gustarsi durante il suo eterno mandato? Chi lo sa alzi una mano. Scherzi a parte … volevo evidenziare che ai ciclisti va concesso sempre molto rispetto … specialmente sulle strade che si percorrono in auto. Pedalanti su un ciglio della strada vanno per i fatti loro senza nulla chiedere a nessuno. A testa china e a ginocchia messe a mo’ di biella sarebbero capaci anche di arrivare pedalando in capo al mondo. Di questo genere di persone ha bisogno una nazione per crescere … non di altro … né tantomeno di armi e divise da mandare in guerra (questo si sta rischiando … con i chiaror di Luna internazionali che si stanno vivendo in questo momento). Le passioni sono una cosa seria … mica bazzecole. Concludo, quindi, con gli auguri da dare a questo Arudo … sperando possa il motivetto proposto “a canzuncella” essere da lui canticchiato a mente durante le traversate chilometriche sulle strade da farsi … con lo scopo di trarne molta più forza e incitamento nell’andare avanti nella vita alla stessa maniera di come egregiamente è andato fino ad ora. Bene. Ora, se volete, dite voi: … di quali passioni vivete? E quali ritenete vi siano state sottratte nel tempo? La mia, per esempio, è quella di scrivere a vanvera … perché anche se scrivessi nella maniera più seria che si possa fare … a nessuno importerebbe un accidente. Olè. TESTO DEL BRANO intitolato ARUDO: “Arudo, sei un diabolaccio; Arudo, sei un diabolaccio Alla mattina te ne esci in bici alla buonora … e poi torni acquisita energia nuova … che la spendi in famiglia con la moglie e figli … frequentando luoghi e posti a rendervi felici. Arudo, sei un diabolaccio; Arudo, sei un diabolaccio. Le crono-corse le salite sono affari tuoi … ogni gara un insaccato vinci come premio … e le coppe messe in mostra sul tuo davanzale … dicono quanta la tenacia sia proverbiale. Arudo, sei un diabolaccio; Arudo, sei un diabolaccio. Coi pedali spingi forte e corri come il vento … se t’innalzi su di essi sembra che tu voli … e la gente che ti vede pensa tu sia -el diablo- … per la polvere che lasci dietro ai corridori. Arudo, sei un diabolaccio; Arudo, sei un diabolaccio. Però, hai un cuore umano … più che diablo sembri un angelo vero … ti prodighi affinché tutti stian bene … ma in bici sei un tiranno nelle gare. Arudo, sei un diabolaccio; Arudo, sei un diabolaccio. Legenda: 1 - nome improprio di persona; 2 - diabolaccio, da “diablo” … ovvero un famoso ciclista italiano: Chiappucci.
SEGUE DAL POST … Passivamente, infatti, osserviamo quotidianamente quanto viene garantito da chi invece dovrebbe contrastare questi annosi problemi. Problemi che chi di dovere avrebbe dovuto contrastare efficacemente … avendo ricevuto la debita delega dal popolino esasperato da tanto lassismo (alludo ai soliti parlamentari che non schiodano dalle loro poltrone ormai diventate annali ed inefficienti). Soltanto l’amore riuscirebbe ad alienare del tutto le condizioni a cui tutti sono costretti a vivere. La somma di ogni elevazione corrisposta in amore porterebbe a manifestare un credo di speranza capace questa di portare chi comanda ad assecondare la volontà di molte persone. Persone alle quali non piacciono affatto le guerre, i genocidi e le violenze. Esiste l’amore oggi? L’amore vero, intendo. Non credo sia più endemico … di uso tradizionale. È diventato quasi una barzelletta. Sminuito ad oltranza … si preferisce amare dei feticci piuttosto che “se stessi”. Staremo a vedere dove si andrà a finire; … anche se un certo sospetto ce l’ho … che mi fa inquietare l’animo. Dell’amore vero … non frega più un accidente a nessuno … perché delle tradizioni sane (e quindi senza germi) la stragrande maggioranza della gente se ne infischia. Esiste solamente l’usa, il getta e il tira la catena. Ora dite voi, la vostra. TESTO della 222esima canzone: LA MIA LEI …: “Dolci sogni tra noi sono quelli che si vivono. You and me for ever … anche in altra lingua te lo dico. Luci, suoni tra noi … anche se ci fosse buio sentiremmo; anche se ci fosse buio sentiremmo. Non devi mai pensare che io e te potremmo starcene lontani sai; sei entrata in me io sono entrato in te solo in te. Se freddo avrai io farò da plaid. Se avrò paura mi rincuorerai e sete e fame non avremo mai con l’amore. Baci, abbracci tra noi … socchiudendo gli occhi ci daremo. Fato, sorte, destino … prenderemo solo ciò che ci appartiene. Il bene, il buono, il bello … e così noi andremo avanti fino alla fine … e così noi andremo avanti fino alla fine … e così noi andremo avanti fino alla fine”.
SEGUE DAL POST ... Quella ragazza conosciuta per “Pinocchia” … vive un dramma che ancora nella sua testa non si è messo in “onda”. Vorrei suggerire, a chi ne fosse capace, di starle vicino e di stringerle la mano … perché non è con una condanna esemplare da infierire su essa a livello giudiziario che si riesce ad attenuare la pena a cui la ragazza si è esposta a vita. No … non è assolutamente indicato per lo scopo. Lo scopo sarebbe ben altro: insegnarle con le debite maniere l’amore a cui si è volutamente lasciata sottrarre dalla condizione estrema di sentirsi sola in una società che comunque aveva le sue scuole, la sua famiglia, il suo fidanzato e il suo cane. Una società che ha permesso l’avvento di tutto questo … apparendo di fare “orecchie di mercante” laddove la disperazione era così grande. Nessuno … dico nessuno … si è accorto del guaio procurato. Solo il cane … l’unica bestia tra i tanti … riuscito a scoprire le tombe nel giardino degli orrori fetali. A lui dovremmo dare una medaglia al valore civile e sociale per esser riuscito a rompere una catena che non avrebbe mai avuto fine. Se una volta si arrivava a fare anche dieci figli … quella ragazza … così bene messa d’aspetto … sarebbe potuta arrivare anche ad averne una dozzina… da gestire in sordina con la maternità da viversi nel tempo a seguire. Anticamente, una cosa simile capitò alla regina “Giocasta”. Moglie di Laio (re della città di Tebe) … consegnò suo figlio ancora in fasce ad un fidato suddito affinché questi lo portasse sulla montagna per abbandonarlo. La decisione fu presa in seguito ad aver appreso dall’oracolo di Delphi che il loro figlio, in futuro, si sarebbe tacciato di brutti crimini contro i regnanti. Per superstizione, visto che è da considerarsi un credo a tutti gli effetti per molta gente, venne abbandonato sul Monte Citerone come da ordine impartito. Se volete sapere di più sulla storia di Edipo andatela pure a leggere su qualche pagina web. Troverete coinvolte due antiche città del passato: Tebe e Corinto. Dal canto mio, invece, con il discorso intrapreso sull’argomento, mi preme soffermarmi al ripudio che una mamma vive nei confronti di un figlio … evidenziando l’ipotesi che suo figlio … crescendo … sarebbe potuto diventare anche Re … se ne avesse avuto l’occasione. Occasione seppellita come seppellite sono state le quattro monete d’oro di quell’ingenuo fanciullo. Bene. Riporto, quindi, il TESTO del brano odierno intitolato EDIPO RE: “Sento il sol che mi irradia l’anima con tutto il cuor … che mi fa sentire emozioni vive solo per te … riaffiorate forse in nome dell’amor. Vivo il dì anche se la notte buia cala su di me … nel saperti chiusa in cella per l’immane reato … quello di avere ucciso il figlio Re. Ma l’amore è cieco, non ti dice niente … non ti dice dove, non ti dice quando … non ti dice se tuo figlio farà il Re. Ma l’amore è cieco, non ti dice niente … non ti dice dove, non ti dice quando … non ti dice se tuo figlio farà il Re. So solo che quel che mi rimane in petto batte forte … tutto il resto l’hai gettato al secchio solo perché … ti senti Re … Regina, Principe … piena di te … ti senti Re … Regina, Principe … piena di te. Ma l’amore è cieco, non ti dice niente … non ti dice dove, non ti dice quando … non ti dice se tuo figlio farà il Re.” FINE.
TESTO del brano: “Lei lo sa … ah ah … dove sta la verità … si lei … lo sa di già … come in pugno mi terrà. Si lei … è lei che va … mistificando la realtà. Si lei saprà spacciarsi come una verginella … davanti a voi che mi volete alla gogna soltanto per averle detto si quel giorno. Mi trovai coatto come un gatto nel suo sacco. Un tranello solo per farmi fare il pollo di un suo piano perfetto … di un suo piano perfetto. Chiese a me dei soldi, che se non glieli avessi dati sarebbe andata a denunciarmi per lo stupro … mai avvenuto … e nudo mi lasciò sul letto dicendomi: … se vuoi salvarti questo è il prezzo … se vuoi salvarti questo è il prezzo. Mi trovai … nel mostro … con lei invece angioletto. Poi … la corte, scontato fu il suo verdetto: … altro uomo ormai spento … altro uomo ormai spento … si …altro uomo ormai spento”. FINE
SEGUE DAL POST ... Corteggiare, essere corteggiati, comprare, essere comprati (con soldi, champagne e droghe leggere o pesanti) … oppure tante altre sfaccettature che esistono nella vita … non è da ritenere uguale a chi violenza di mani si taccia per sottomettere l’altrui persona. Se non si fa un netto distinguo … non si potrà mai raggiungere una morale capace di comprendere ogni cosa. Un reato, se è un reato, deve essere contestualizzato. Non si può dare licenze di agire a chi nei panni di drogato, di esaltato, di incallito mendace … etc. etc. gira e girovaga in cerca di soluzioni per svoltare nella vita. Questi tranelli vanno considerati. Mi spiego meglio. Ci si può ubriacare nella vita? È lecito farlo? … come anche è lecito assumere delle droghe da andare a rimediare nei sobborghi più pericolosi delle città nostrane? È lecito che esistano dei pusher … che aggrediscano le forze dell’ordine qualora vengano intercettati per bloccarne il commercio volto a distruggere delle vite in crescita? Se è tutto lecito … sicuramente è perché nella società moderna non esistono distinzioni. Tutto si può fare perché tutto viene ammesso. Anche “la fossa dei leoni” … viene ammessa, pensate un po’ … e con essa viene ammessa anche la legge di sottobosco che esiste da millenni. Il grado di civiltà, con la mentalità che esiste oggi … è quello rimasto al medioevo. Esistevano le inquisizioni “gratuite”. E chissà quanti, come accadeva anche a metà del sedicesimo secolo con i vari Galileo Galilei, si son trovati a ritrattare le verità assolute per farle spacciare come lasciapassare per sopravvivere alla maniera sufficiente. Di Ciro ne è pieno il mondo … ma di colpevoli pure: sono tutti quelli che ignorano il danno procurato a talune persone che nulla hanno commesso se non in nome del consenso. Una mela non è da ritenere alla stessa stregua di una banca … quando si sottrae qualcosa che viene offerta. La banca per ottenerla devi rapinarla (stuprarla) … la mela … ti viene offerta come offerta fu nell’Eden dall’allora Eva … o come viene descritta offerta dalla vecchia e malvagia strega nelle favole di allora. Non hanno colpe coloro i quali la mela l’hanno assaggiata … ma ce l’hanno chi l’hanno offerta con l’inganno. Questo vorrei dire alle nostrane “femministoidi”. Fare leva sui sentimenti da plagiare … non è un’ideologia corretta. È malsana … truffaldina … infame … come la canzone popolare che Gabriella Ferri canta nel 1974. Il suo titolo è “Le mantellate” (scritta da Giorgio Strehler e musicata da maestro Fiorenzo Carpi per la Vanoni, nel ’59) … e parla di Regina Coeli (nel reparto femminile del carcere romano). Alludendo al carcere gestito dalle suore … la canzone, ridondante nel suo intrinseco messaggio da lanciare a mo’ di denuncia, finisce con le testuali parole “ma che parlate a fare. Qui dentro ci sta solo infamità” (ve l’ho tradotto dal romanesco utilizzato nel brano). Oggi … nulla è cambiato. Innocenti con i colpevoli … magari a difendere il proprio onore macchiato da chi si è voluto arricchire sulle spalle degli altri. Ai tempi in cui non vi erano né le telefonate né i cellulari … da e per Regina Coeli … per comunicare col galeotto si ricorreva alle urla di un canto da improvvisare. Nacquero così delle struggenti canzoni popolari che richiamavano all’attenzione i sentimenti più nobili ancora da salvaguardare. La libertà violata rendeva quasi umano chi si era tacciato anche di brutti crimini … ma la libertà violata rendeva bruto chi fosse stato considerato impropriamente come colpevole di un reato mai avvenuto (come dico nel testo della mia canzone). Se la romanità esisteva per davvero … oggi appare tutto mischiato, contaminato, inquinato, generalizzato, strumentalizzato e via dicendo fino all’infinito che ci vede vivere i giorni nostri nella società. Sembra non sia cambiato nulla, ma non è così. Per reato si intende anche il concedersi a chi insiste per farlo. Un uomo che ruba una mela per fame … è condannabile alla stessa stregua di un uomo che commette atti infami. Ognuno è considerato alla pari per vestire gli abiti di galeotto. Eppure … una differenza, a livello morale, esiste eccome. Nessuno ci fa caso. Si è galeotti alla stessa stregua di come galeotto è un capo mafia. Tutti a scontare le proprie pene. Però, vi è, come dicevo all’inizio, un altro tribunale all’interno della comunità carceraria. I galeotti stessi sono i giudici di quello che si è commesso fuori quando si stava liberi. Se una persona veniva rinchiusa in galera con l’accusa di aver abusato su un bambino o su una donna … il reato di cui ci si era macchiati era considerato uno di quelli più infami. Fino a qui nulla da sorprendersi. Il problema era quando vi arrestavano un Girolimoni. Quell’uomo, che venne distrutto a vita anche quando lo misero di nuovo in libertà, dopo che fu riscontrata la sua innocenza, è stato vittima della perversa pubblica opinione foraggiata da una campagna giornalistica, la quale apparve sposare l’ideologia in voga in quegli anni (quella fascista). Si rinchiudeva con processi sommari chi veniva a priori ritenuto colpevole. Hai voglia a convincere la gente della propria innocenza. Nei casi alla Ciro, non saranno di certo vittime le cinque bambine morte ammazzate per mano di un mostro … ma sono donne che della loro condotta è altamente discutibile per come sono andate le cose. Nessuno è morto … ma è come se i morti ammazzati ci fossero stati: ovvero … tutti … sia i condannati che le accusatrici. Questo è il sistema giudiziario che oggi appare muoversi indisturbato. Spero che la mia canzone venga interpretata per il verso giusto. Sono il primo a condannare chi stupra, ammazza e fa a pezzi una ragazza … ma sono l’ultimo che condannerebbe Adamo sull’Eden (che poi Eden non è proprio). Olè. Dite voi, adesso. Io ho cantato. Ora sta a me ascoltarvi.
SEGUE DAL POST … Avranno un destino che sarà composto da molteplici aspetti. Uno è quello di affidarsi alla cieca … in nome dell’amore da raggiungere ovunque l’amore chiami a destinazione il proprio amato; l’altro è quello di librarsi nella maniera più sublime che ci sia per tentare di raggiungere l’altro sfidando la sorte; l’ultimo è quello di saper guardare a lungo … nonostante si fosse presi dall’amore. Se un amore ha buone speranze di raggiungere l’obiettivo cercato … non è detto che all’altro gli vada bene in egual misura. Nel brano odierno, infatti, una foglia si adagia, cadendo, sull’erba … mentre l’altra … di erba c’ha solo la rima da farsi … sporcandosi e puzzando all’inverosimile di conseguenza. Cosa sta ad indicare questo aneddoto canticchiato sulle note strimpellate sulla mia chitarra? Semplice: … che se ad uno gli va bene … all’altro gli può andare peggio. Da qui … emerge l’assioma che vede il destino come qualcosa che debba essere sempre considerato attentamente. E guai a non farlo. Mi spiego meglio. Se una persona ama stare stravaccata sul divano accarezzando magari il cane che detiene in casa … non è detto che intenda guardarsi un balletto classico con te che la stai a corteggiare … ma che magari ti consideri come una persona a cui affibbiargli il guinzaglio per portare Fido nottetempo a fargli fare i bisogni (liquidi e solidi, sia intesi). Allora la domanda: ma il destino ce lo costruiamo oppure ce lo troviamo inesorabilmente come capita? A voi la risposta. Dite, dite … come la pensate a riguardo. Se foste una foglia … dove vorreste cadere elegantemente? E chi vorreste far cadere su altra parte del terreno? Dite … dite … nel mentre di seguito riporto il TESTO della canzone numero 219 intitolata DESTINO INFAME: “Siamo come vigorose foglie che schiudendosi al vento … al vento ci appassiamo e consegniamo a lui il nostro sentimento … e socchiudendo gli occhi volteggiando noi cadremo sulla terra, ognuno avrà visto un’esistenza altrui raggiungere una meta. E allora dimmi, dimmi, dimmi, dimmi dov’è semmai questa mia fortuna? … perché il destino ti riserva questi pregi a te quando plani sopra l’erba? … mentre a me riserva invece altro volo facendomi atterrare su di una merda … mentre a me riserva invece altra meta dove quella del cane mi sta aspettando. Siamo come pioggia e gocce d’acqua che cadendo sulla terra bagnamo ogni cosa ci viene a tiro a noi … sapeste quale impresa è … e tu sai bene dove andrò a finire io … sai … con la mia fortuna … e tu sai bene dove andrò a finire io … sai … con la mia fortuna; cadrò sempre sopra quella merda lasciata lì dal cane per la mia goccia … cadrò sempre sopra quella merda lasciata lì dal cane per la mia goccia”. FINE … e olè … come sempre.
DAL POST … L’importante è stato che alla mia sorellina le sia tornato il suo sorriso. Tra Bonnie and Clyde … chi è da considerarsi il trascinatore? Lui o Lei … della coppia? Piuttosto … avete si o no capito chi dei due è Lui e chi è Lei? Bonnie and Clyde, a mio avviso, sono le classiche persone che hanno ragionato secondo il famoso detto: “meglio vivere un giorno da leone che mille da pecora”. Questo hanno insegnato involontariamente a chi degli altri se ne fregano. Non si dovrebbe vivere da pecora perché gli uomini (e quindi anche le donne) sono dotati di intelletto autonomo. È l’istinto che va domato; … anche se ci dovessimo sentire dei leoni nella vita. Lo si dovrebbe fare solo esclusivamente per gli altri … (se amiamo l’umanità) … altrimenti ci dovremmo sentire come dei cani. Chi fa il pittbull e chi il barboncino. Ora dite voi. Nel mentre … vado a trascrivere il testo del brano. Olè TESTO DEL BRANO: ATTACCATI ALL’ARKANSAS: “Si, era Lei … che mi tentò … di cambiar vita … e di scappar via con la refurtiva che lei preparò. Io esegui tutti i punti dei piani suoi e aspettai dove concordammo di vederci noi, ma non si presentò. Nostra meta era l’Arkansas dove il mar lì si manca, ma comunque è una vacanza per fuggire via. Il sospetto si fa grande è scappata con l’amante mi rimane ormai l’Arkansas da attaccarmi forte. Lei meditò di scappar via con la parte mia e inviò i gendarmi per portarmi via … e lì Lei mi lascio. Si era Lei che faceva finta di esser mia. Mia mai sarà, come il bottino della rapina, con Lei tutto sparì. Lo sceriffo era suo amico che era un uomo assai più fico per scappare in altra meta con i tesori miei. Loro ad ostriche e caviale io in galera a pensare a sto caspita di Arkansas che mi vuole male. Si era Lei, la donna che è stata nei confronti miei. Donna che mi ha reso una nullità; donna appagata dalla falsità … ed io rimango qua. (Lui fu condannato a 27 anni - nota dell’autore).
SEGUE DAL POST … Non ci si può fare niente … se non prevedere di prendere delle accortezze. Ma quali accortezze prendere nel caso in cui ad assalire le api (nonché la loro fortezza) vi fossero altri insetti sociali dediti alle scorribande? Sto alludendo ad un loro simile. Il nome scientifico di appartenenza è: la vespa crabro. Un insetto volante che appartiene alla famiglia dei vespidi: il cosiddetto “calabrone” … in gergo definito anche con il termine “ammazza-somari” (che la dice lunga sulla pericolosità della specie). Ebbene, come ho potuto vedere anche su un documentario trasmesso in televisione, questi giganteschi insetti assaltano le arnie delle api distruggendo tutto ciò che incontrano di animato. Essendo onnivore … nonché fameliche … si cibano delle api e del loro miele portandolo al proprio favo. Una cosiddetta “distruzione di massa” … come quella che nei secoli … e anche ai giorni d’oggi … si perpetra ai danni di coloro i quali sono considerati più deboli dal punto di vista difensivo. Allora, anche le storiche Abazie francescane, domenicane e via dicendo sono state letteralmente distrutte per via della loro incapacità di ricorrere alle armi. L’unica difesa … era costruire una fortezza nella quale rinchiudersi credendo di rimanere inespugnabili. Del loro credo “ora et labora” … purtroppo … non è rimasto alcunché … se non la testimonianza delle mura ristrutturate per fini turistici. L’umana specie risulta essere fragile specialmente qualora dovesse sposare l’idea di non voler far del male a chicchessia. Per chicchessia si intende anche coloro i quali, armati della loro arroganza e della loro forza bellica, agiscono in nome della distruzione totale. Inutili saranno le scaramucce a cui ricorrere per tentare di difendersi. Nessun Dio, nessuno credo religioso o setta che sia … potrà mai essere all’altezza di salvare le vite umane che meritano di essere salvate. Le api, per esempio, secondo il vostro punto di vista, è da considerare lecito salvaguardarle? Scusate il sorrisetto sarcastico … ma se fosse veramente così … perché mai in natura … l’uomo che comanda oggi è sempre più propenso ad arrogarsi il diritto di considerare “specie a rischio” anche “l’ammazza-somari”? In Germania, per esempio (dove una certa politica, a mio modesto avviso, irrazionale), hanno messo sotto protezione questo insetto che saccheggia raccolti di frutta, altri insetti e animali vari quali lo stesso uomo che potrebbe trovarsi nel posto e momento sbagliati davanti a questa specie di killer naturale. È come se un Dio, che tende esclusivamente al bene, mettesse sotto protezione i picari, i Jack gli squartatori, i mostri alla Circeo in generale … e chi sta commettendo i genocidi oggi. Quale caspita di tutela verrebbe messa a difesa del proprio credo? Forse le fortificazioni alla maniera delle mura che qui a Roma sono rappresentate dallo Stato del Vaticano? Qualsiasi alveare … o arnia al suo interno … è vulnerabile alle malefatte di colui che ha sposato il male. Per non dire delle persecuzioni che gente votata alla bella Venere subisce al contempo. Paradossalmente si erigerebbero dei roghi da organizzare in pubblica piazza per condannare, punendo all’estremo, chi mostra un seno nudo alla gente … piuttosto che dare la corrente elettrica a chi ordina la distruzione di un popolo. Questi sì che sono dei veri e propri criminali. Assassini di questa portata andrebbero fatti sedere, e legati, su di una sedia fatta interamente di ferro (ecco perché ho citato la corrente elettrica) … invece di definirli ipocritamente degli statisti eccezionali. Insomma, bisognerebbe erudire chiunque nasca al mondo alla sana e reciproca convivenza. Come? Insegnando un concetto basilare … che sia capace questo di portare, chi intende gustarsi in nome del bene e del benessere comune, tutti coloro i quali una volta nati nella vita vorrebbero gustarsela per intero; … si vivrebbe decisamente meglio. La politica andrebbe controllata affinché non commettesse dei danni ulteriori. Che senso ha mettere alla guida del paese se risulta essere un incapace o addirittura un sostenitore del male? Quindi, come concludo nel video del brano proposto oggi, “ci vuole un Dio per ogni individuo. Ricordatevelo. Cercatelo, cercatelo e cercatelo”. Un Dio che tenda al bene comune, ovviamente … e non di parte. Olè … al prossimo lunedì … (dico anche questo … a fine del brano). Ora dite la vostra … altrimenti, giusto per rispondere ai pochi commenti che ricevo sistematicamente, “buongiorno, buonasera e buon inizio settimana” pure a voi … TESTO del brano : UN DIO PER ME. : … “Dio, cos’è un Dio per me … lo sai molto bene. È chi mi dà la luce l’intelletto, la ragione d’essere per te. Se avessimo due Dèi che in contrasto facessero le zuffe … noi anziché amarci saremmo stati a farci scaramucce … noi anziché amarci saremmo stati a farci scaramucce. La notte, il dì e ad ogni ora poi sto solo a pensarti … come a pensare sta solitamente un bravo suddito al suo re. Un Dio che sia un Dio così grande d’animo e intelletto … un Dio che come te sia predisposto anche solo per salvarmi ancora. Sarò il tuo Dio ricambiando quanto ciò spontaneamente dai a me … io so di non avere altri Dèi ovviamente oltre te … io so di non avere altri Dèi ovviamente oltre te … io so di non avere altri Dèi ovviamente oltre te”. FINE
TRASCRIZIONE del testo del brano intitolato MARCELLA (è il numero 215 di una lunga serie): ”Io avevo una vita non ancora finita e con i suoi turbamenti presi a viver di stenti ansie e brutti pensieri eran i miei sentimenti il futuro era tetro e il timore era serio e desolato. Venni preso di forza e portato all’ospizio. Io volevo morire morire da dare un taglio all’angoscia. Col sorriso lì dentro mi prendesti per mano mi dicesti son mesi che aspetto in silenzio il tuo arrivo e sei arrivato. Ti osservavo di sguincio tu carina di fianco, sorridevi a qualsiasi mia espressione di umore. Ritenevi preziosa anche sacra l’unione che la vita ha concesso a noi di metterci in relazione e ci amiamo, ci amiamo. Accudivo i bisogni tuoi tu accudivi i miei in mezzo a tanti pazienti lasciati soli per giorni. Noi a tenerci per mano come teneri amanti in un mondo non più vitale trasformato per gli altri in squallore, in squallore. L’amore per sempre è tornato tra noi. Un fiore può nascere qui. L’amore per sempre salverà chi abbandonato è stato in vita … e in stretti abbracci ci terremo … e forti saremo contro il mondo che ignora noi due quaggiù … Marcella … oh … te ne sei andata pure tu … te ne sei andata pure tu … te ne sei andata pure tu … te ne sei andata pure tu … te ne sei andata pure tu …".
CONTINUA DAL POST … Ormai quasi tutti credono di distinguersi comportandosi alla stessa maniera. Ognuno è clone dell’altro. Tutti col tatuaggetto; tutti con i jeans sdruciti sulle cosce; tutti col cane da accompagnare sui marciapiedi per le sue defecate quotidiane da farsi; oppure per il capello tagliato alla coda di rospo … oppure ancora tinti in maniera “fluida” con i colori dalle tinte dei pastelli elettrizzanti. Se poi ci si aggiunge la plastica (e si allude al solito silicone per rigonfiare le parti che si vogliono mettere in mostra), allora siamo arrivati alla frutta. Erano meglio i punk, i dark … se non addirittura gli Hare Krishna ai tempi in cui ero ragazzo e si amava evadere dai valori tramandati dai nostri avi. Il ripensamento era contemplato … e se si fosse presentato, per rimediare a quanto intrapreso, sarebbe bastato buttare il giacchetto in pelle (denominato “a chiodo”) … oppure vestire nella maniera classica se non addirittura buttare al secchio quelle tonache di stracci con cui si vestivano i soliti Hare Krishna di allora nel mentre tamburellavano per accompagnarsi in strada in una improbabile danza. Il gioco sarebbe cambiato, tornando sul binario corretto come, del resto, hanno fatto le varie Claudia Kolla o le Sare Tommassi. Oggi appaiono delle santarelline … a confronto di quel che hanno cavalcato con la loro arte (artefatta per soddisfare una massa votata all’usa e getta). In natura tutto nasce per caso. È una legge divina a cui nessuno si potrà mai sottrarre. Ma è una legge che esiste, persiste ed esisterà sempre per i millenni a seguire. Tutto si rimedia, tutto è risolvibile. Posso farmi anche un gatto … da ritenerlo come essere vivente complementare alla mia specie … ma quella umana ha bisogno di spalle. Spalle vere … su cui contare nel trovare un conforto di un pianto o di risate estreme seguite da pacche goliardiche da darsi con amore. Una sorta del classico “Io ci sono” da pronunciare al momento opportuno. Triste è non averlo a disposizione. Il brano di oggi, nello scriverlo, l’ho voluto intendere proprio in questa direzione. Tra i disagi e le opportunità che la vita impone e concede … condividere il tutto con altra persona, da considerarsi al proprio pari, permette di raggiungere la massima espressione di amore vero (altroché le femministe che vorrebbero dividere per isolare la gente … altroché i cagnolini con le loro tenerezze). L’unione fa la forza … e la forza, ai giorni d’oggi, in fin troppe cose ce la siamo trovata persa. Si diventa burberi se non la si trova all’abbisogna. Anche da “vecchi”, amare nel modo più appropriato per la specie umana, un tempo era molto ambita; oggi lo si esclude a priori. Se si è conosciuti l’amore vero … facile sarà ritrovarne un altro uguale uguale; sempreché, ovviamente, si sia in due ad offrire i valori sani da tramandare con sapienza e saggezza (qualità sempre più rare, purtroppo). Con ottimi propositi si può campare anche 100 anni; e se ci sapevi fare (si veda in giro quanti centenari oggi esistono … ancora vestiti di valori veri) … nuove vite e nuove prospettive si sarebbero potute dare inizio a non finire. Vivere una vita sana, piena di valori e sacrosanti principi, fa sì che non esistano malattie serie quali Sla, Alzheimer, leucemie varie, autismo, Parkinson … e il diabete (che non vi nego, quest’ultima malattia, già stava facendo capolino alla società intera in cui si viveva allora). Gli stili di vita sono cambiati ormai da decenni … ma la speranza odierna sa solamente rendere nero tutto ciò che si ha davanti. Il protagonista del brano MARCELLA, giusto per descriverne un poco la trama, ha modo di stringere un sodalizio affettivo con una donna presente nell’ospizio in cui ci si è trasferito. Entrambi soli e con i valori di una volta … non sono ricorsi al tatuaggio da imprimersi sulla pelle … né sono ricorsi all’adozione di un cagnolino (o gatto) per simulare la famiglia riunita … bensì, una volta trovati, si sono presi per mano consapevoli di infondere coraggio reciprocamente. Ma, ripeto, dal troppo amare si diventa burberi o tristi quando viene a mancare la componente più essenziale. E Marcella lo era diventata di nuovo per il suo amore lasciato a piangere in mezzo a tanta arrendevole desolazione. Gente trasformata dagli stili di vita volti allo stare soli con o come i cani … che non la si riconosce più per preziosa … come lo fu una volta. Le scorte del bene, del bello, del profondo … prima o poi … si esauriranno. Rimarrà solo gente che si autocondannerà alla solitudine più estrema. Gente … stinta di inchiostro sulla pelle, tra l’altro, a rappresentare quel che furono stati a suo tempo. Nemmeno si saprebbe capire a quali santi raccomandarsi … per il futuro. Olè … dite voi … e ditemi se il brano vi è piaciuto oppure ho esagerato come sempre alla maniera mia nel ragionare di sentimenti, di intelligenza e di profondità d’animo.
Trascrizione del testo del brano CINEMA BELLARMINO: “Davano dei bei film al cinema Bellarmino. Io ero piccolino e mi appariva grande. Cinema parrocchiale gremito di persone; il primo posto è mio e nessuno diceva niente. Da quella fila lo schermo era in alto e il torcicollo usciva all’intervallo per poi tornare a luci delle scene dimenticando ogni eventuale male. Passarono gli anni e quel cinema visse ancora con le sue sedie in legno ma ha tanti posti vuoti. Cerco il posto mio, quello del torcicollo, solo per vederci e possa stare meglio … e da lì sognavo il mondo mio come se vi facessi parte. Un mondo che protagonista ero fino a che le luci si accendevano. Che non esiste più quel cinema di quartiere lo sanno pure i sassi e il mondo appare spento. L’era di gioventù è diventata vecchia. Ora per sognare c’è solo il cellulare che ti lascia senza le persone in un deserto fatto di solo ombre del virtuale senza protagonismi in un mondo che nessuno è più attore”. FINE
SEGUE DAL POST: La condanna sarebbe stata “lesa maestà” … e similmente Giordano Bruno venne condannato solo perché, pensate un po’, riteneva che l’universo fosse infinito sia nello spazio che nel tempo … alla stessa stregua di come lo era Dio. Questa, pressappoco, era la sua teoria che si ostinò a difendere come pensiero anche sotto le potenti torture praticate dall’inquisizione per farlo abiurare della sua tesi. Forti del principio del “colpirne uno per colpire tutti” … il tribunale ottenne parzialmente la vittoria. Giordano Bruno morì … ma non morirono le sue idee … che oggi, hanno quasi del banale a doverle enunciare come teoria. Col cavolo che morì l’altro personaggio che dovette passare sotto le grinfie del tribunale inquisitore di allora: GALILEO GALILEI. Davanti al cospetto del tribunale capeggiato da Roberto Bellarmino … (che in seguito, tra l’altro, quest’ultimo sarà eletto santo) … lo scienziato rinnegò le sue idee considerate dal tribunale stesso per strampalate. Devo confessare che io avrei fatto la stessa cosa riguardo le mie idee pelo-sanitarie. Se a nessuno interessa il “metodo scientifico” … che proprio Galileo Galilei istituì come teoria empirica volta a raggiungere la conoscenza … sapete quanto può fregare al sottoscritto se i peli e le piattole distruggono vite umane a cui non importa niente della gente? Se proprio la gente ci tiene … alle persone dico … “e mangiateveli tutti sti peli intrisi di germi vari … ma non vi lamentate, poi, sul covid e sui no vax che aprono gli occhi sulla logica e sulle indagini da farsi per tentare di salvare l’umana specie”. Ecco … l’ho detto. Nella parrocchia di San Roberto Bellarmino c’ho fatto il chierichetto per circa tre anni. Non ero, di certo, uno stinco di santo … ma la divisa indossata a dispetto di quanto cita il detto “l’abito non fa il monaco” … mi calzava a pennello. Un gonnone dal quale uscivano appena quegli orribili sandali cha andavano di moda a quei tempi. Erano un tipo di calzare a scarpa con intrecciata la tomaia a ridosso dell’avampiede. Insomma, su quei sandali apparivano delle forature a forma di rombo atte a far respirare il piede nel periodo estivo. Non mi sono mai piaciuti. Forse peggio del cappello con la visiera e il copriorecchie invernali (che, tra l’altro, almeno si potevano rivoltare all’interno del cappello stesso per nasconderne la presenza). Il camicione da indossare per assistere il prete sull’altare … riusciva a nascondere bene quelle orribili scarpe comprate con i quattrini dei sacrifici fatti dai miei genitori. Non è come avviene oggi: un indumento o un accessorio rimaneva “vita natural durante” fino a che non era più proponibile indossarlo ancora. Fortunatamente, ma questo mi aiutò la bicicletta che non aveva ottimi freni, quei sandali si bucarono anche sotto la suola … per via dell’attrito procurato con l’asfalto nel tentativo di frenare un pochino meglio la mia bicicletta lanciata a tutta corsa in discesa. Nel brano racconto la mia esperienza da spettatore di quel cinema omonimo alla chiesa in cui prestavo servizio di assistenza all’altare. In qualità di chierichetto avevo ricevuto il permesso di entrarvici gratis. Avrò visto centinaia di film su quello schermo. E come di sicuro sarà capitato a tante persone che lo hanno frequentato … quella sala cinematografica è rimasta nel cuore di chiunque. Sedie in legno, bibitaro che passava con il suo vassoio di buste di popcorn e sfizi vari indossato sul davanti il corpo per mezzo di corde che lo sorreggevano dal collo. Tra questi sfizi, ma solo se ne disponevo della cifra necessaria per comprarla (era considerato molto costoso per quei tempi), vi era la cosiddetta “bomboniera” … ovvero quel gelato a praline tondeggianti messo all’interno di una confezione a forma di scatola. Ne ero letteralmente ghiotto … e gustarmelo, nel mentre cercavo di seguire la trama del film, faceva apparire tutto una festa. Che bei tempi. Si viveva di poco e si gustava tutto. Oggi non entro in un cinema nemmeno se mi pagassero. Ad eccezione di quelle molteplici volte in cui al cinema mi chiudevo in compagnia di una consenziente amica per “distrarci” un poco nella maniera miglior. Saranno circa trent’anni che non seguo la trama di un film per il quale ho pagato il biglietto d’ingresso. Il posto in cui risiedeva la sala cinematografica del Bellarmino, prima di essere chiuso definitivamente, ha ospitato la famigerata rete televisiva conosciuta col nome di GBR. Il mondo è cambiato e con esso anche il modo per distrarsi tra la gente. Non saprei dire se in meglio o peggio … ma so soltanto che erroneamente si crede di avere il mondo in mano solo perché la batteria del proprio cellulare l’abbiamo ancora carica di energia. L’energia umana … è da quel dì che si è scaricata … anche se stiamo ancora qua su questa Terra. Io avrei finito. Ora dite voi … se avete energia per farlo.
SEGUE DAL POST ... (IL TESTO DEL BRANO ... IN CALCE): Prevenire era meglio che curare, si diceva, con la scusa di convincere le persone a starsene obbligatoriamente segregate in casa lontano dal virus … anche perché curare … e si sono visti i risultati … vedeva morire i “morti” che si facevano “a palate” … ovvero quelli che si consegnavano alle mani della medicina ufficiale: quella dei protocolli, insomma … della segregazione e della ignoranza della gente. Scusate se rido … ma non vorrei dare l’impressione di essere preso per serio. Se raccontassi in modo serio questi scandali … potrebbero giungere anche a bannarmi … o comunque me le farebbero passare di tutti i colori; … per tale motivo mi sono messo a cantare come farebbe solitamente un ubriacone da osteria: proprio per aggirare quell’intelligenza artificiale che gira, gira e gira per il web in cerca, a mo’ di segugio, di chi potrebbe destare le anime al punto tale di portarle a ribellarsi. Figuratevi io se posso intercalarmi nei panni di un Peter Pan, un Masaniello, un Garibaldi … o, addirittura, un Peppino Di Capri per come canto. Impossibile a farsi … eppure la Sanità attuale è riuscita ad incanalare i suoi persuasivi messaggi grazie alla pubblicità che il mantra più ricorrente negli ultimi trent’anni induce le anime a concedersi alla rassegnazione più totale. Dico trent’anni perché da una ricerca effettuata dal sottoscritto … sono venuto a conoscenza che l’inflazionato motto del “Prevenire è meglio che curare” … anticamente si esprimeva con un’altra locuzione: “Praestat cautela quam remedium”. Ora … io non sono un latinista (mi hanno bocciato a raffica in latino ai tempi della scuola) … ma per dirlo alla maniera spiccia la traduzione corretta dovrebbe essere “Come rimedio, presta cautela” … insomma … “stai attento … che ti fregano”. Se non mi volete credere in quanto stonato di accordi, di ugola e di pensieri storti che solitamente divulgo presso questa specie di radio che detengo qui dentro … allora rivolgetevi al grande Edoardo Bennato … che come artista vero … fece una canzone che già esprimeva il concetto di cautela in un suo brano uscito nel lontano 1977 (già allora si presentavano le prime avvisaglie di pericolo). Il titolo della sua canzone è “Dotti, medici e sapienti” … e nei panni di finto Dee-Jay mi onoro di proporvelo per l’ascolto. Da quanto descritto finora … due sono le possibilità che possono giustificare la Scienza in nome della Ricerca per la quale esiste: o la Scienza è in cattiva fede … come lo sarebbe un … che ne so … Giove quando si propone a Leda sotto forma di maestoso cigno per mistificare la sua intenzione di possederla sicuramente in tutte le posizioni previste dal Kamasutra (e a titolo di cronaca … Leda partorì due coppie di gemelli) … oppure la Scienza è veramente ignorante … ed esiste come Ente proprio perché ha a che vedere con gli ignoranti veri in materia. La gente, infatti, ignora cosa siano gli acari, i virus e i germi che si portano ovunque … anche a tavola … imbonita come sempre è stata dalle pubblicità mendace. La pubblicità … ovvero la propaganda …ha un ruolo ben definito: convincere il maggior numero di persone ad affidarsi … alla stessa maniera di come ci si affidò ai tempi in cui si dovevano dotare di mascherine, gel disinfettanti, sieri passati per vaccino e via dicendo … ad una struttura superiore, un’élite, che solo di provvigioni guadagnava denaro a rotta di collo; figuratevi con le fatture documentate. Di quella storia sappiamo soltanto che da sani che si era … in pochi giorni ne siamo usciti mezzi acciaccati. Io stesso … ci sono cascato. Di questo, non me ne darò mai pace … anche qualora dovessi canticchiare per oltre i prossimi vent’anni: a ridosso del mio compleanno ho acconsentito ad entrare su prenotazione nell’ospedale che ho frequentato da paziente. Completamente distrutto e ammalato non solo di umore … ne sono uscito dopo essermi vissuto un’esperienza a dir poco atroce. Eppure, chiunque avessi sentito, giacché esperto dell’esame “invasivo” da farsi, mi aveva confermato che era una passeggiata sottoporsi a biopsia prostatica. Orribile! Atroce! Una delle cose più granguignolesche possano esistere nella vita. Vorrei riuscire a dimenticare presto quanto mi hanno indotto a commettere come errore. Prevenzione un paio di palle (scusate la forte espressione). Chi è sano nella vita, in nome della prevenzione … o, per dirla ancora meglio, in nome dello stare in allerta … continuasse a sgusciare come un pesce … magari scappando … altrimenti rischia di vedersi trasformato in rospo per come lo hanno azzoppato sia fisicamente che moralmente. Il mio brano che pubblico oggi entra nei dettagli ancora meglio, rispetto a come potrebbero entrare le mie parole nel comprendonio della gente comune; quella cui si deve sottoporre a questa tortura feudale. A loro dico, con il massimo buonsenso:” prevenire è scappare! Sempre!!!” … ovviamente se non si hanno conclamate manifestazioni di disturbo che giustamente ti inducono a contattare il medico specifico. Datemi retta, oh uomini che ancora ritenete di esservi salvati, la prevenzione lasciatela a coloro i quali intendono la vita come una continua punizione … laddove si subiscono accanimenti terapeutici degni della peggior mentalità esistente in giro. Scherzandoci sopra … giusto per giustificare tanta sofferenza da infliggere agli uomini (per quanto riguarda la prostata) nel brano ipotizzo esserci un disegno globale volto ad annientare l’uomo in quanto tale. E se fosse per davvero un complotto matriarcale, come dico nella canzone “Debosciata prevenzione”, tutte le analisi, le visite e gli accertamenti a cui tutti noi siamo solitamente indirizzati? Di eterosessuali, continuo per far ridere il lettore di queste mie pagine, ce ne sono sempre meno … ma in nome della prevenzione li stanno decimando ad uno ad uno. … annientandoli anche dal punto di vista psicologico. Sempre più in troppi si stanno concedendo a farsi profanare … con la scusa della prevenzione. Salvatevi … fino a che fate a tempo … non cedete ai valori di altre culture caratterizzati anche dagli alti interessi economici che esistono. Loro sanno mistificare la prevenzione con la cura. Ci vuole cautela, quindi, e tanta comprensione per coloro i quali decidono di non sottoporsi a vere torture. Tra l’altro, tutto questo ha un costo micidiale … nella sanità. Magari, non sarai tu, in qualità di paziente, ad esborsare l’intero importo per le operazioni di rito che ti hanno detto di sottostare … ma è lo Stato italiano … al quale sicuramente ne fai parte nella maniera “passiva”. Ops … che ho detto “passivo”? Scusate: è stato un lapsus freudiano. Bene. Detto questo, vado a preparare la canzone da pubblicare per il prossimo lunedì. Ci sarete … si? Ho tante altre cose da raccontare a suon di schitarrata. Olè. TESTO DEL BRANO: “Ti diranno che è per l’altrui bene … la prevenzione alle persone … per anticipare i danni che un tumore può portare a che tu muori. Entri in quel giro e non ne esci più … ti dovranno ricontrollare. Tu ti senti sano e vispo come un pesce ma per loro è indifferente. Ma è da allora che si muore. Si, è da allora che tu muori. È da allora che si muore. Si, è proprio da allora che tu muori. Io l’ho provato proprio sulla pelle quando acconsentii a questi protocolli dove dignità e pudore sono persi … mi son trovato l’anima devastata, c’hanno infilato di tutto oltre modo. Ti diranno che saranno necessari colonscopie, perette e polpastrelli vari per le indagini da farsi alle interiora con la biopsia alla prostata da farsi ancora. Sarà allora che infileranno tutto … cavetteria e strumenti vari per le riprese. È da allora che si muore. Si, è proprio da allora che tu muori. Nudo e divaricato su quella sedia vedi accanirsi il mondo e il terapeuta dove tu rimani solo col tuo pianto sospettando sia tutto un complotto per annientare gli uomini totalmente per un ordine supremo matriarcale. Per un ordine supremo matriarcale. Ti diranno che è per l’altrui bene … la prevenzione alle persone … per anticipare i danni che un tumore può portare a che tu muori”. FINE
SEGUE DAL POST: Per una vita intera si è creduto che l’uomo avesse messo piede sulla Luna … e magari un giorno si verrà a scoprire che non è affatto vero. Le fake news sono sempre esistite. Da sempre, se si vuole infondere certezze o sensazioni, basta che si riesca a convincere la massa della gente. Che ne so … per non parlare dei bitcoins ma di altro … vi ricordate come vennero fatti credere fossero un buon investimento i Bond argentini degli anni passati? Si scoprì in seguito che il crack deflagrò tra gli investitori lasciati convincersi che quelli erano un’ottima opportunità finanziaria da cavalcare per arricchirsi. Da quel crack, ad arricchirsi furono altri: ovvero quelli che prima spinsero i comuni investitori a cavalcar ciò che fu spacciata loro per opportunità finanziaria … per poi “togliergli anche le scarpe … oltre alle mutande che avevano addosso come unico indumento”. C’è poco da fare: la verità (o quella che almeno dovrebbe apparire tale) la possono mostrare solamente due tipi di persone: quelli che ci guadagnano” … e quelli che ci rimettono. I ruoli si alterneranno tra loro; ci saranno coloro che scopriranno che la parola “ygfrdwko”, tatuata sulla pelle di quella famosa Tizia, aveva un significato diverso rispetto a quello spacciato dal tatuatore … e ci saranno gli esatti opposti … quelli che a far da tatuatori ci guadagneranno un sacco di soldi. A seconda del ruolo rivestito, quindi, ci si inveirà contro ricorrendo all’espressione gergale del “a bugiardo” … pur di mantenersi il più possibile ancora credibile con ciò che si sono le proprie tesi. Tra i due schieramenti …chi avrà ragione (giusto per tornare all’assioma di cui parlavo prima)? Quella parola da me inventata a casaccio, quella che ho virgolettato anche in precedenza su questo post, magari si scoprirà potrà appartenere anche ad una lingua straniera (o aliena) che ancora non si conosce. Questo per dirvi che tutto dipende da come si spaccia per verità assoluta una probabilità che sempre esisterà (a meno che non si è degli Dèi). Un microbo è da considerarsi essere un germe oppure lo è se sta sul pelo di uno scoiattolo … ma non di un cane … o un gatto comodamente accovacciato sul letto o nelle cucine? E poi … sicuri che i medici abbiano studiato i virus e i batteri … oppure dareste del Dio ad uno come il sottoscritto che dice che i virus e i batteri si divulgano tutti … anche le persone che non sono avvezze a sedersi sui divani indossando delle ottime mutande da tenere sotto altri tessuti quali i jeans o le gonne? Sapreste mai dire dove la verità si nasconde. Olè. Ed ora vi riporto il TESTO della canzone n° 212 … intitolata - VERDAD Io cerco il blu color di veridad. Nel blu io sento gli occhi miei privi di oscurità. M’immergo là vivendo libertà; in apnea ondeggio in mar lasciando trasportar l’anima mia vissuta fino a qua … in altre epoche e colori sbiaditi dai dolori miei raccolti in vita selezionati, catalogati come opere e grandissime ossessioni di gente assurda. Sono mesi che mi sento come voi, in cerca di un mio perché per costruire il mondo, contaminato da gente impura che non vuol fare più niente in vita solo aspettare che giunga quell’ora che se ne va portando via con se i sogni e tutte le speranze mie che m’ero dato. Son mesi che mi sento come voi … Son mesi che mi sento come voi … mi sento come voi … mi sento come voi …FINE
... 2/2 ...Ed ora la TRASCRIZIONE del testo della canzone NEGLI ABISSI: “Io sono qui, lungo il mare e cammino sulle orme che lasciasti andare al travaglio di risacca che pulì la sabbia cancellando il nostro amore che svanì per sempre. Io sono qui, sulla spiaggia … che ogni giorno torno per vedere se v’è traccia di un passaggio che richiami i nostri vecchi incontri fatti da tanti silenzi e pensieri persi. Ecco, io son venuto qui questa sera ancora in cerca solamente della tua persona che ha saputo prendermi l’anima intera … e cerco di intercettare ciò che facesti allora venisti di soppiatto dove il m are chiama … e nottetempo ti ci buttasti dentro. Rimasto sono senza amore. Lo hai portato negli abissi dove vivi ora e guarire non potrei dalla depressione se non senti tutta questa mia disperazione. Svengo … i sensi sempre più vengono a mancare … ti sento più lontana dalle mie emozioni … sei come un capolinea che dovrò affrontare … e muoio gettandomi nel mondo in cui tu stai ora … so che nello sprofondo ci sarà il mio posto con te a fianco si tornerà di nuovo noi due insieme … con te a fianco … si tornerà a ridere e a giocare … con te a fianco … (e il brano va scemando musicalmente …)” FINE
SEGUE DAL POST … 1/2 … Potrebbero mai fare famiglia a sé qualora abbiano ad unirsi? Un umano con un canide o un felino potrebbero mai fare famiglia a sé? Per tale motivo si va a cercare il proprio simile affinché possa intraprendersi la corsa da farsi al testimone da lasciare ai posteri. Una volta trovato … si va avanti insieme per il pendio in salita fino a raggiungere la vetta estrema. Ma stiamo parlando di visioni quasi accostabili a quelle descritte da Socrate nel mondo dell’intelligibile da raggiungere. Lui si rivolge all’individuo … io mi rivolgo all’unione che dà la forza necessaria per raggiungere l’apice di una ricerca comune da farsi che porti beatitudine a chiunque faccia parte della propria famiglia. Già! Beatitudine! Questo sarebbe lo scopo di ognuno di noi … ma il percorso è ad ostacoli oltre che faticoso. Ci sono sempre quei maledetti grilli per la testa che spesse volte a livello incomprensibile la gente assume credendo di poter stare meglio nella vita. La favola ve la descrivo subito. È del grande Esopo. Un mito … nel settore. Tra lui e Fedro … non saprei chi ritenere migliore per capacità induttiva nel portar ad accendere le lampadine che si hanno in testa al fine di aguzzare l’intelligenza del lettore. Ogni persona intelligente sa prendere le scelte migliori. Quelle favole le ritengo essere dei veri e propri insegnamenti internazionali … preziosi per chiunque le sappia elaborare. Dunque, la favola de “la cicala e della formica” descrive due insetti che durante l’estate sono intenti ognuno ad assolvere al proprio lavoro. Il primo a frinire … mentre il secondo a sgobbare per procurarsi il cibo necessario da attingere durante il rigido inverno. Inverno che sopraggiunge, come da calendario. La cicala, allora, presa dai crampi della fame si presenta davanti alla formica per chiederle un po’ di cibo. Questa in tutta risposta chiede alla cicala cosa avesse fatto durante il duro lavoro che la formica svolse durante l’estate. E la cicala evidenzia che aveva cantato. “Bene - risponde concludendo il discorso la formica - adesso balla”. Questo per dire che se uno volesse i grilli per la testa … gli basterebbe non assolvere a quanto la formica ha come compito nella vita. In un matrimonio religioso c’è la presenza di una summa filosofica-naturale che la si può riassumere in questa locuzione che segue: “nel bene e nella cattiva sorte” (la dicitura estesa è … “prometto di esserti fedele sempre, nella gioia e nel dolore, nella salute e nella malattia, e di amarti e onorarti tutti i giorni della mia … etc. etc.). Se uno dei due capofamiglia dovesse sbroccare (come si dice a Roma in gergo per quei casi che appaiono anomali) … quali sarebbero le conseguenze che si verrebbero a delineare? Da ciò che si vede in giro la risposta è semplice: se l’amore era nobile … la persona che ha accusato il colpo nel riscontrare il dare di testa del proprio partner (lo “sbroccare” di cui sopra) pagherà un vero e proprio tributo sentimentale per vedersi azzoppata quell’unione per la quale si credeva fosse vitale affrontare le vicissitudini che la vita offre come insidia. Un mondo (che era da scalare) che crolla sulle proprie spalle sotterrando l’animo umano che ne faceva parte. Come si fa a scappare dalla disperazione che l’amore impone in quei casi in cui l’unione va a farsi benedire altrove? Ecco … il brano che ho cantato oggi lo dedico a tutti coloro i quali trovano incomprensibilmente non corrisposto l’amore vissuto nei confronti di chi ancora si sente legato a vita. A costoro mi permetto di dire (ovviamente con sentimento paterno) di pazientare; di trasmettere l’idea di stare sempre presente per la persona “sbroccata” al fine che possa, con il tempo necessario, farla ricredere e farla tornare autonomamente sui propri passi nel considerare preziosissimo il sentimento di cui si è nutrita fino ad allora: il vostro. Inoltre, sempre con lo scopo che possa permettermi di suggerire qualcosa di valido, mi raccomando di non svilire i propri principi … e di rimanere a testa alta in difesa dei valori a cui ci si sente di appartenere. Questo perché qualora si dovesse avere necessità di accettare un suo ulteriore diniego nel tornare al sentimento originario … almeno si rimarrà preziosi per quello che si vale veramente nella vita moderna. Qualcun’altra saprà accorgersi della lucentezza che si emana. Vorrà significare che sarà la persona giusta per continuare ad intraprendere quel faticoso cammino che qualcun altro non lo ha voluto più fare. Al fast food è giusto che ci vada chi ne sente il bisogno; … ma al ristorante è giusto pure non andarci a scrocco. Testa alta, mi raccomando … e se proprio dovesse essere il caso … dite ai diretti interessati di raccogliere gli escrementi sui marciapiedi lasciati lì a bella vista. Se lo farete … un grazie da parte mia. Ovviamente, se si dovessero fare il cane a tal punto da ritenerlo migliore della vostra compagnia. A tal proposito vorrei raccontare un fatto: proprio ieri, su una spiaggetta dove sono stato, ho visto non uno ma due escrementi sulla battigia. Erano sicuramente appartenuti a due enormi cani.
🤔
A Pié ma chi è 'sto Giovanni?
😂😂😂🤣🤣 Un altro che sono riuscito ad immortalare nelle mie canzoni.😂😂🤣
TESTO del brano ... GIO! GLI IDEALI TUOI. Come è mio solito fare, trascrivo il testo della canzone di oggi affinché le eventuali persone straniere che seguono le mie pagine di musica casareccia possano conoscere l’argomento principe. Eccolo di seguito: “Stai lontano con coraggio Joe … non lasciarti invischiare mai. Se ti preme avere i diritti tuoi i doveri son valori miei e nessun altro ti potrà obbligare a sentirti in grado di ammazzare l’altro che sei te … o quello come te. La famiglia e con lei l’amore basilari allo stato stanno. Sentimenti sani e amicizia vera devono convivere in noi. Se poi odio e rabbia nasceranno basterà imporre a chi ha quel danno nel dire no agli ideali tuoi. E allora no al tatuatismo; si dica no anche all’animalismo: no al femminismo; no all’ambientalismo radical chic; no al fluidismo camuffato dal potere gay mondiale; no al comunismo estremo e per par condicio no pure al fascismo; si dica no al veganismo; no al vaccinismo e catastrofismo: si dica no agli ideali tuoi. Vai Joe. Non lasciarti convincere Joe. Joe, Joe scappa. Imponi l’alt a questi che vorrebbero opprimere i valori tuoi. Joe … Joe … i valori tuoi sono anche i miei non li tradire, non li tradire, non li tradire mai … non li tradire.” FINE.
SEGUE DAL POST: … Ripeto: ai nostri tempi il femminicidio non era affatto contemplato; e per essere premiati nel “dopo cena”, l’uomo soleva aprire la portiera della propria auto alla donna che aveva appena rimorchiato. Invece, oggi, i giornali riempiono pagine intere di casi a dir poco eclatanti. Sembra una moda, una nuova tendenza tribale … come i tatuaggi a cui si è ricorsi per apparire più machi. A dire il vero, casi di femminicidio si presentavano anche a quei vecchi tempi, Erano casi limite, che accadevano una tantum e che venivano descritti per decenni come casi di veri mostri sociali. Oggi se dai del ostro ad un assassino rischi che ti denunci il mostro stesso per offese arrecate alla sua persona. Anche questa è una nuova tendenza. Spesso la si vede nella legittima difesa che si attua nella propria casa quando si viene aggrediti per essere stuprati e seviziati da bande di belve scese chissà da dove. Se nel difendersi si riesce ad ucciderne uno … è l’aggredito che va in galera e non il rapinatore. Le tendenze cambiano anche nella giurisdizione. I mostri non sono più quei contati disadattati che abbiamo conosciuto nel passato … ma sono diventati mogli e mariti che hanno cominciato perdutamente a farsi la guerra per ogni cosa. Anche per accaparrarsi i figli, i conti correnti e gli immobili di valore durante le separazioni giudiziali. Se non si hanno i figli … sono i cani o i gatti ad essere contesi … ma spesso è solo per ripicca affettiva. Per non parlare di igiene, di profumi e di germi da condividere in ogni dove. Sembra di essere giunti all’epoca in cui il coattismo prende piede inesorabilmente in nome dell’animalismo da osannare alla maniera Egizia. Per non parlare dei soliti spilloni (piercing) da ficcarsi in ogni dove (pure negli ombelichi). Giovanni se li sarà fatti mettere sulla pelle oppure neanche un briciolo di inchiostro avrà permesso di macchiarsi? Chissà? Sarà diventato vegetariano (o vegano) … oppure ancora “gliel’ammolla” a tavola … nonostante gli anni raggiunti? Si cresce e negli anni si cambia. Si cambiano orari, abitudini e usanze … ma solo per adeguarle a quelle che più o meno verosimilmente somigliavano a quelle dei nostri padri. Con l’avvento dell’era virtuale, invece, si è potuti raggiungere l’impossibile nel comportarsi da appartenenti alla specie umana. Il branco che deve dettare legge contro l’individualismo creato a dovere. Si fanno guerre per ogni cosa. Con internet la cosa rimane assai più facile. Si odia, si combatte e si affronta … senza più tenere un decoro degno di nota. Anche le pulci diventano leoni da tastiera … e, sia pur nella loro solitaria esistenza, si sanno muovere in branco quando si organizzano. E i leoni veri sono stati castrati durante la corsa all’involuzione che la società ha messo in atto da anni. Tutto questo perché gente alla Giovanni e tanti altri ancora … pieni di senno e di capacità individuale nel gestire le cose intraprese … si sono lasciati magari convincere di adottare nuovi criteri che facessero da contraltare. Nuovi avventi stavano subentrando. Ricordo, infatti, come intorno agli anni 80/90 già alcune nazioni del Nord basarono tutto su internet e l’informatica. Dalle loro parti tutto questo funzionava. Sin dalle scuole, internet veniva “masticato” a dovere … e negli anni riuscirono a fare passi da gigante per le occasioni che si seppero prendere al volo. Riuscivano, con la navigazione virtuale, ad ottenere il miglior prezzo per viaggiare; riuscivano ad ottenere il miglior itinerario da consultare con tanto di videoriprese annesse alla consultazione internauta; … riuscivano ad iscriversi in ogni dove e pagare bollette che oggi anche noi possiamo pagare senza dover uscire di casa; … riuscivano anche a trovar lavoro nel sociale oppure a ordinare la spesa da far recapitare direttamente in casa dal supermercato prescelto … oltre a tante altre miriadi possibilità che si concessero alla grande quasi tutti i connazionali. La popolazione di quelle nazioni del Nord Europa fu molto invidiata dai comuni “terroni” continentali. Ricordo come all’inizio internet, dalle nostre parti, fu osteggiato a dismisura. Con il suo avvento tecnologico non lo si insegnava nelle scuole di tutti i gradi e di ogni ciclo … ma solamente coloro i quali avevano la disponibilità economica riuscivano a raggiungere una soddisfacente autonomia nel navigare in rete. Anche gli abbonamenti alla navigazione erano considerati cari ed esclusivi. Tutto era proibitivo, ma tutto, al contempo, e questo grazie anche ai videogiochi che presero piede tra i ragazzini, si stava pronunciando come elemento di transizione. Un fenomeno vero e proprio che non ebbe precedenti così immediati nel tempo. Una volta c’era la religione … che veniva considerata per “l’oppio dei popoli”. Oggi c’è internet … che la si considera alla stessa stregua proprio perché esiste in conseguenza delle disfunzioni esistenti nel mondo intero. Ti descrive tutto … anche un eventuale genocidio in atto … ma senza dare i presupposti di reazione. Il genocidio continuerà a perpetrarsi … alla stessa maniera di come la fame, la povertà e le malattie nel mondo continuavano, ai tempi delle preghiere, ad esistere indisturbate da chiunque. Con l’avvento di Internet, si dà inizio ad una società che cambia drasticamente. Oggi, le Chiese e le congregazioni sono quasi deserte; oggi si può accedere con il pelo del cane anche nei supermercati, farmacie e ospedali vari senza alcun divieto messo per difendere l’igiene e la salute; oggi anche le nonnine si tatuano bordo “zinna” con ghirigori da strapazzo. Insomma … oggi se si vuole andare in giro vestiti da straccioni lo si può fare perché lo si è visto tramite schermo sulle pagine internet da “sfogliare”. Non più aggregazione morale esistente con valori diversi … ma individualismo estremo portato avanti, paradossalmente, da randagismo che diventa branco. Accettando internet, si è preso tutto il pacchetto … nel considerarlo utile come mezzo di comunicazione e come mezzo di servizi messi a disposizione alla gente comune. Addirittura, si può reclamare l’attestato di nascita al proprio Comune per stamparlo direttamente in casa oppure per riceverlo via posta con tanto di marca da bollo allegata. Anche i pagamenti sono espressi in moneta virtuale. Come non mai hanno preso piede tessere e carte di credito munite di microchip che contemplano i conti da farsi. Tutto è diventato moderno e tutto è quasi ormai stato cablato in ogni dove. Etere, fili telefonici e fibre ottiche sono intrisi di pacchetti di bit che si scambiano nel mondo intero. Come spiegare queste cose a coloro i quali nel lontano passato sono trapassati a miglior vita … qualora si abbiano a raggiungerli con la morte? Verrebbero, da loro, sono certo, considerate delle vere e proprie diavolerie impossibili ad accettarle come cose realizzate dall’umana specie. Al contrario degli animali, solitamente si sa che l’uomo (e quindi la donna) vive in prevalenza anche di sentimenti considerati sani. Molti animali dall’uomo hanno imparato ad amare e a odiare; a seconda delle circostanze. Il tutto, trasmesso per emulazione diretta. Per vivere, si hanno bisogno di contatti, di verifiche, di conferme continue affinché un sentimento prenda più piede rispetto agli altri. il sentimento dell’amicizia, per esempio, per essere vissuto integralmente, ha bisogno della partecipazione diretta di chi viene coinvolto in questa specifica circostanza. Con internet tutto è diventato virtuale; anche il sentimento più nobile … oltre a tutti gli altri. L’amicizia (ma anche l’amore) non viene più sentito come elemento naturale capace di farci sentire più sicuri, più forti andando avanti negli anni. No. Oggi vige l’individualismo che, a sua volta, paradossalmente, fa sentire sentimentalmente uniti tutti coloro i quali sentono di appartenere ad un trend, ad una moda, ad una cerchia di persone che appartengono ad una tribù. Si torna alle origini, quasi … dove né Chiesa né congregazione né altro potrebbero servire alla causa … visto che esiste, per l'appunto, il navigare in rete. In rete diventa tutto facile vivere come palliativo modo di sentirsi integrati. Ma a che pro l’amicizia virtuale da coltivare … se non si conosce l’amicizia vera che si instaura tra le persone fatte in carne e ossa? L’amicizia virtuale è un valido sostituto dell’amicizia reale. Per tale motivo va molto di moda. E qui mi taccio. Alzo il calice in alto per brindare a tutti voi che mi seguite. Olè. Però … anche il calice è virtuale, purtroppo. Meglio che niente.
Io non son né no né pro, ma per la libertà di scelta per chiunque. Penso che ognuno per quel che concerne le proprie scelte personali debba fare quello che gli pare. Per quel che concerne le mie personali son piuttosto pro. Certi li ho fatti pure a pagamento senza aver bisogno della relativa certificazione. Resto pro e credo che resterò pro, ma.... Apro una parentesi. Io odio avere debiti di qualsiasi tipo. Qualche volta che parlando del più e del meno mi son scordato di pagare o il lavoro del meccanico o la consumazione al bar, ritornato indietro pochi minuti dopo, anche se erano persone con cui avevo stretti rapporti, ho fatto notare loro che avevano sbagliato a non ricordarmelo mentre tiravo fuori i soldi. Frase di circostanza del tipo "ti conosco bene, me li potevi pure portar domani", però io ribadivo loro che anche se ero tornato dopo pochi minuti mi ero comunque sentito a disagio. Tornando alla tematica in narrativa, pur essendo per le mie scelte personali pro, per evitare quello in questione ho fatto sette mesi di tampax, grazie ai discorsi di medici che hanno ribadito di esser pro ma al contempo fatto presente che quello in questione fosse ben altra cosa! Io, dopo aver visto quel che è successo a molte persone che mi hanno raccontato certe loro particolari vicissitudini che mi hanno fatto accapponare la pelle, con questi medici penso di avere un debito immenso! La cosa mi mette molto a disagio!!
TESTO del brano IL VA DEI NO VAX: … “Negheranno, negheranno, negheranno ogni cosa pur di mantenere in vita ciò che fu per noi la resa. La Speranza ci fu data ma la storia insegna dopo che se questa finta fu tutti quanti andiamo giù. Affondando, affondando si pensava fosse vero che un virus esistesse con l’intento di ammazzarci Ma speranza si incarnò in un abile ministro, non di pace ma di male che da diavolo ci dette. E da laggiù … diciamo … affanghù! … E da laggiù … diciamo … affanghù! Molti morti sono morti per non essersi mai accorti nel capir la situazione che era piena di guadagni. Arricchiti altri demoni si andò controcorrente obbligando un green pass se volevi andare avanti. Ammalati, moribondi quasi tutti ammazzati prima che speranza volle un vaccino da comprare. Continuavano a ammalarsi, a morire, a decimarsi, a pretendere sul serio di vederli come eroi. Ma i veri eroi siamo solo noi, che urliamo in coro: affanghù! Affanghù alla speranza; affanghù ai conti strani; affanghù ai marangoni; affanghù ai lestofanti; affanghù la sanità; affanghù ai dottoroni; affanghù agli scienziati; affanghù i magnaccioni … e affanghù … vacci … vacci … pure tu … e affanghù … vacci … vacci … pure tu”. FINE
SEGUE DAL POST: Stavo parlando della ipotetica causa riguardo la sparizione della “botticella” con annesso il cavallo. La motivazione potrebbe essere altra. Infatti, se solitamente i tassisti vengono accusati (senza prove) di evadere le tasse con il loro tassametro da gestire autonomamente … chissà cosa avranno pensato dei conducenti delle botticelle … che certo non apparivano degli stinchi di santo (almeno … a mia modesta impressione). Detto questo, ora possiamo andare avanti con il ragionamento riportandolo sull’argomento trattato dalla canzoncina che pubblico per il vostro gradimento (almeno spero sia tale). Dunque … solitamente, nelle comunità gestite ai vecchi tempi, si stigmatizzavano due cerchie appartenenti alla società che venivano a formarsi. Una era quella di governo e l’altra quella di opposizione. Nell’affrontarsi tra loro per le idee divergenti da dover discutere, nonostante si evidenziasse magari una impari forza rappresentativa a livello democratico … la quadra si raggiungeva. Tutti abbiamo studiato che la democrazia è anche porre l’attenzione sulle problematiche che una parte minoritaria della popolazione vive come disagio estremo. Che ne so … mi vien da immaginare che se un seguace dei Testimoni di Geova non avesse voluto ricorrere, per proprio credo, ad una trasfusione di sangue per tentare di salvarsi … giustamente il sangue a disposizione in giacenza presso gli ospedali non lo si sprecava obbligandolo all’assunzione. Firmava il modulo di dimissione ospedaliero e … arrivederci e grazie. Che possa piacere o meno … rischiava lui in prima persona di morire. Come, del resto, avrebbero dovuto decidere quelle persone che, in seguito all’assunzione di un finto vaccino (tornando al Covid), sono morte con conseguenze sanitarie estreme da dover digerire: le trombosi e altro ancora cominciarono ad andare di moda, purtroppo, nelle statistiche. D’accordo, voi direte che hanno firmato il consenso e quindi se la potevano anche prendere in saccoccia con tutte le scarpe … ma quel consenso, vi prego di ragionare in questa direzione, “democraticamente” non apparve passare per una scelta … un’opzione … un bivio su cui scegliere la strada maestra da seguire per sopravvivere … ma per obbligo ben preciso. Se per ipotesi risuscitassero quelle vittime … cosa pensaste potrebbero dire a riguardo? Un’idea me la sono data … e la canzoncina odierna cerca di trasmettere gli intenti con tanto di parolina assai sgradita: “affanghù”. Ora, però, fatemi tornare a fare il serio, per favore. Volevo proporre a quelli della televisione Bioblù … e a chiunque ritenesse valida l’idea che vado facendo … di dedicare a livello nazionale un giorno dell’anno ai morti ammazzati da cause avverse; le cause avverse riportate come possibile effetto indesiderato anche nella sottoscrizione che ci hanno fatto firmare non certo con l’inganno … ma ricorrendo alla classica propaganda da farsi per tenerci buoni buoni ordinati in fila indiana davanti ai gazebo istituiti per l’occasione. Per talune persone sono stati dei veri e propri patiboli. Ebbene … come esiste il giorno dedicato alla memoria per ogni singola nefandezza avvenuta nel mondo intero … così dovrebbe esistere il giorno che richiami alla mente quel periodo buio che ci ha fatto vivere la pandemia con tutte le risoluzioni prese annesse. Cosa ne dite, quindi, se della “canzuncella” che ho scritto al volo io per lo scopo (il cui titolo doveva essere “Affanghù!”) se ne possa fare un inno nazionale da cantare a squarciagola nelle ricorrenze che si dovessero organizzare? Come alle scuole abbiamo imparato a memoria l’inno di Mameli … così, pure, l’inno mio si potrebbe insegnare già alle scuole elementari. Tanto … nelle scuole si propone di tutto: dal fluidismo, al “peracottismo” in generale … dal crocifisso da alienare … al “né carne e né pesce” da attribuire a chiunque abbia intenzione di far parte dell’intera struttura scolastica; … sia, quindi, nei panni dell’utenza e sia in quelli appartenenti al corpo professionale impegnato nei vari ruoli che esistono al suo interno. Ho visto bidelli che sembravano d’aspetto più ad un “punk&bestia” che ad un lavoratore indefesso. Per non parlare di tutto il resto … intento più a fare gli stravaganti con tatuaggi e piercing … piuttosto che gli insegnanti e alunni. Ormai è diventata una consuetudine. Se fai presente queste palesi storture … “negheranno, negheranno, negheranno ogni cosa”. A proposito di “negheranno, negheranno, negheranno ogni cosa”: è mia intenzione riportare di seguito il testo della canzone odierna. Buon ascolto o, per chi mi legge fino in fondo, buona lettura.
2/2 … (segue dal post) … Ci sarà chi, avendo capacità idonea per ottenere quell’incarico, rimarrà fuori dal sistema vestendo il ruolo di disoccupato. Gli occupati dai mille incarichi autoassegnatisi, invece, se godranno la vita sulle spalle dell’ignara gente. La furbizia si è lasciata sdoganare elevandola allo stato del talentuoso, ma si tratta solo di mistificazione. Oggigiorno sembra che non importi più, per un medico, curare o saperlo fare … e sembra non importi nemmeno più, per un politico, dirimere le varie problematiche si presentano nella società durante la sua reggenza governativa; importa solo indossare un abito esteriore affinchè si possa spacciare per quello che magari non è nella vita. Tutti possono fare tutto, si vorrebbe dare come messaggio, invece, c’è chi sa amare se stesso e chi saprebbe amare gli altri. Insomma, per amare gli altri ci vuole talento e non tutti, specialmente nei comparti sopracitati negli esempi, ce l’hanno. L’idea che di solo amore si possa vivere è veritiera … ma si realizzerebbe esclusivamente se ognuno ricoprisse il ruolo per cui è portato nella vita. Addirittura, di ruoli, c’è gente che se ne ritaglia a dozzine. Tutti ben remunerati e tutti ben consacrati ad un’élite che riesce a far garantire questi risultati. Conoscete la storia del pollo di Trilussa? Se tra due persone statisticamente appare che a disposizione c’è da mangiare un pollo a testa … ci sarà chi ne mangia due e chi nessuno. La statistica rimane sempre quella, ma uno che rimane a pancia vuota. L’arte di arrangiarsi è una nobile arte … che solamente coloro i quali la sanno impiegare bene sa portare a maturazione i suoi frutti. Per gli impostori, invece, i frutti si vedono avariati. C’è chi spaccerebbe un siero per un vaccino … e chi manderebbe in guerra il fior fiore della gioventù affiancando spietati paesi intenti a portare a termine un genocidio prefissato. Ci sarà chi mangerà il pollo a pranzo e a cena … e ci sarà chi morirà ammazzato. TESTO della “canzuncella” AVANSPETTACOLO: “Sei fatta così la musica è qui è tutta poesia che scemando se ne va. Se scappi di là sai che resterà la solitudine da vivere di già. Ma non è così che vivere si può e la vecchiaia può aspettare ancora un po. Se torni da me vivremo da re condividendo quel che abbiamo e quel che c’è. Tu hai la bellezza, io la simpatia … potremmo fare del teatro avanspettacolo. Proporlo sia a destra che alla sinistra andando in giro dove spesso gira il vento. In due sulla piazza a fare gli artisti nel mentre si grida le parole io ti amo. C’è gente che ride, c’è gente che piange ma siamo noi i veri attori della vita. Noi siamo gli eroi, crediamo in noi stessi e ricorriamo alle parole del coraggio urlandole in coro urlandole a tempo … per insegnare al nostro pubblico di amarci”. Buon ascolto della canzoncina odierna … e a risentirci a lunedì prossimo.
CONTINUO … (2/2) … Non vi nego il fatto che a me basta mi vogliate bene … nonostante tutto. Tra l’altro, fateci caso, non ho nemmeno dei fans accaniti intenti a sostenere ciò che produco solitamente qui dentro (mi raccomando, di considerare anche gli altri miei account … incluso quello dei pupazzetti che disegno). Al limite … mi beo di qualche “buongiorno e buonasera” che puntuali ricevo da qualcuno di voi che si mette in onda. Se avessi avuto delle “clac”, quelle che solitamente si sentono tramite gli applausi nelle comuni trasmissioni televisive, sono sicuro che non sarei mai ricorso a sfruttarne il “servizio”. Tanto, ormai si sa, gli applausi si alternano con le grida emesse istericamente spesso proprio dagli opinionisti da strapazzo per censurare altrui eventuali prosegui di discorso da farsi. Per non parlare dei conduttori o dei soliti giornalisti che prezzemolati di loro intervengono proprio per meglio adempiere allo scopo descritto. Insomma, detengono lo sfacciato ruolo di permettere di far ascoltare diligentemente e rispettosamente l’opinione di chi sta in linea con il “mainstream” del momento … o di buttarla tutta in caciara per non far capire nulla di ciò che si sarebbe dovuto ribattere al discorso intrapreso. Si pagherà anche il canone alla Rai … ma si sappia che con quei soldi si pagano anche le propagande che si devono vedere sotto gli occhi di tutti. Le tribune elettorali, secondo me, servono a trasmettere l’idea allo spettatore che si è intenti a convincere gli uni o gli altri a votare per il rispettivo “marchio” politico che si sarà presentato in trasmissione con il programma che verrà sciorinato a memoria, quasi imparato a ripeterlo a cantilena dopo una lunga nottata insonne passata nel memorizzarlo per lo scopo. Ne vale la candela. Se si verrà premiati … ci si potrà sentire “sistemati” a vita; inclusa la propria prole nonché la discendenza del “casato” che si potrà formare al Parlamento con il tempo a seguire (ma questa intendetela come una mia personalissima battuta). Quello che si evincerà alla fine dei “giochi” … come si è visto proporsi spesso nel passato … sarà altamente sconfortante: cambi di opinione di chi si era votato, cambio di programma politico pure, cambi di casacca a più riprese o ricorso al gruppo misto convinti la scelta sia stata fatta per giustificare la cattiva buonafede da ostentare per fugare ogni eventuale dubbio sorto all’ultimo degli stupidi ancora esistenti in giro. Ce ne sarebbe ancora molto da parlare … ma vorrei rimanere al tema della mia canzone. TESTO DEL BRANO: Il mondo è strano. Io so il perché. Accadono cose fuori di senno. La colpa è di chi comanda e gestisce il mondo intero inclusi i Media che megafono si rendono sul serio nel coltivare odio vero da inculcare nella mente della gente stupida- Se un marocchino uccide e stupra la gente insana colpevolizza tutto il Marocco il mondo arabo e il culto mussulmano … questo lo ha letto sui giornali o ascoltato dalla radio e in tv gli opinionisti da strapazzo che fomentano la guerra. Stupidi! Molte persone, lasciate sole, inermi stanno ad aspettare. Se un Filippo uccide Julia solo i Media riusciranno ad incolpare il maschilismo e con esso il patriarcato distogliendo l’attenzione da un caso veramente disperato. Stupidi! Devi allenarti ad alienarti o lo fai tu o lo fanno gli altri. Ci sono i social che ti obbligano a spegnere la mente con gli influencer che ti dicono quel che tu devi fare per trasformarti in un essere incapace di più fare un bel niente. Il mondo tuo è ormai degli altri e tutti gli altri son schiavizzati … Il mondo tuo è ormai degli altri e tutti gli altri son schiavizzati … Il mondo tuo è ormai degli altri e tutti gli altri son schiavizzati …FINE
SEGUE DAL POST ODIERNO … Se serve un proprio simile per contrastare i “guai” (vedi la pinzetta da usare e le natiche da tenere spalancate con un’appropriata presa) … allora serve una famiglia composta almeno da due individui. Nessun gatto, nessun cane (o pappagallino) potrà mai aiutarti nell’impresa da affrontare. Nell’esempio delle zecche da estirpare, infatti, sia il cane che il gatto non servirebbero a niente. Del pappagallo, invece, è meglio io stia zitto … se si crede che con il suo rostro sia capace di sgranocchiare la zecca ficcata a ridosso del bucio dell’ano. È il proprio simile colui che andando avanti nella vita riuscirebbe a supportarti nei momenti del bisogno. Lo fa anche per un riconoscimento eventuale da manifestare nell’aiuto che da te riceve in cambio tutti i giorni. Un reciproco mutuo soccorrersi per lenire gli inconvenienti che si incontrano lungo la lunga strada della vita da farsi. Se una volta le masserie esistevano … negli anni si sono viste diminuire dei componenti della famiglia quasi a ridursi a due: un lui e una lei … (o addirittura dello stesso sesso) … ricorrendo a gattini o cagnoletti da adottare per sentirsi al pari di una famiglia (come descrivo nella canzone odierna). Non è più così, invece. Se guardate attentamente la realtà, vi accorgerete che in una famiglia tipo (quella che già cantava il nostro Sergio Endrigo con la canzone in cui citava “il cane, il gatto, io e te”) i componenti familiari si sono di gran lunga ridotti. Ad essere stati “defenestrati” sono quelli appartenenti all’umana specie. Una casa per ognuno, dove sia lui che lei, separatamente, possono convivere con quello che viene considerata erroneamente famiglia ai tempi d’oggi … ovvero col cane o il gatto (se non addirittura con entrambi). Nei gallinai, nei porcili, negli ovili, nelle stalle e nelle cucce … giusto per parafrasare il “sotto i ponti” nonché i dormitori pubblici da abitare (gestiti solitamente dalla Caritas o da altro volontariato stipendiato profumatamente) … ci andranno quelli che sono stati considerati inutili a tutti gli effetti. Oggi, infatti, chi più saprebbe mungere? Chi saprebbe pulire un gallinaio laddove si vanno a prelevare le uova? E chi è che oggi non ha un mezzo di trasporto che ha reso obsoleta qualsiasi soma? Tutto il resto … è uno scarto. Scarto considerato alla stessa stregua di quel che si dava da mangiare al gatto e al cane ai tempi in cui tutto funzionava e tutto aveva una sua funzione volta a rendere il mondo veramente pulito e non lercio e contaminato. Ricordo ai miei tempi lo zio Santino che dava l’osso del prosciutto ai suoi cani da caccia … una volta che questo, con rimasugli di carne ancora attaccata, veniva lasciato bollire nella pentola dei fagioli per ore per far prendere un sapore migliore al legume cucinato per l’occasione. Satolli rimanevano i commensali di ogni specie. Tra la tavola apparecchiata per l’umano, la ciotola nell’aia per il cane e gatto … e il trogolo per gli eventuali avanzi del pasto da utilizzare a mo’ di pappone … il mondo si saziava a dovere. Non vorrei dire un’eresia … ma anche il topo ballava dalla contentezza raggiungendo gli ambienti frequentati da lui stesso; ovviamente, se il gatto non era scaltro e tenuto a pancia vuota per la funzione che doveva ricoprire nell’ambiente. Bene. Il resto del discorso lo faccio fare al testo del mio brano. Se ancora esiste la famiglia in fase di transizione … ovvero quella composta da un lui, una lei e animali annessi … a breve vedrete che neppure questa esisterà. Come ho ipotizzato … le zecche o i parassiti vari faranno parte dell’entourage familiare. Non serviranno, quindi, neppure le pinzette o gli insetticidi … con l’anima animalista diventata all’inverosimile. Lui o lei … possono anche sloggiare … sembra che si dica se non vogliono portare a pascere i cani e i gatti. IL TESTO: “La storia si ripete anche con questa. Passato qualche mese la richiesta: la casa appare vuota, appare spenta … bisogna rinnovare il nostro amore … un gatto per favore. Ma non contenta tu, vuoi pure altro: un cucciolo di cane accanto al gatto coi quali si vivrà tanta emozione e a loro noi daremo il nostro amore … togliendolo dal nostro. Amore, amore, amore … amore al gatto. Amore, amore, amore … amore al cane. Poi vengo infine io senza pretese … io servo non nei panni di padrone … e porto a spasso il cane. Scodinzolando uno fa a te le feste. Quell’altro s’arruffiana alle tue cosce … ma chi dà tanto amore mai è il padrone … facciamoci del male. ma chi dà tanto amore mai è il padrone … facciamoci del male”. FINE
4/4 … Lo Zulù Bianco, nell’indagine casereccia portata avanti di sottecchi dal sottoscritto, venne poi scartato per dar risalto, come sospettato indicato, al grande Pierangelo Bertoli. Ma più andavo approfondivo la ricerca e più mi si confondevano le idee. Una fitta nebbia si presentava alla mia mente che mi faceva sistematicamente desistere nello andare avanti di intuito. Mi è sembrato trovarmi in un girone dantesco … del Limbo, per esempio … nel quale mi ci trovai casualmente per seguire delle flebili tracce lasciate nella mia anima da colui che decise di coabitare nel mio spirito. Nelle fumose ricerche effettuate, infatti, vennero scartati dalle indagini tanti altri illustri del passato … anche se, devo ammettere, che quello a cui mi sono molto avvicinato nel sospettarlo vivamente presente in me con la sua anima è stato un trasteverino “doc” … conosciuto come artista non proprio a tutti … ma a livello limitato per la popolarità che si era costruito casualmente. Il suo nome è STEFANO ROSSO … che aveva il “vizio” di suonare la chitarra alla maniera che lo caratterizzava. I suoi testi (ha lasciato un repertorio vasto) … li considero molto vicini a quelli che partorisco io con i miei brani (o comunque suoi, se alludo all’Ente in questione coabitante nella mia anima). Chissà se sto sulla strada buona per dar risalto alla sua mente … fucina di pensieri, di testi nonché di brani musicali. Ne sarei orgoglioso … come orgoglioso sarei lo stesso se fosse un’altra anima che sente il bisogno di esternare tanta semplicità emotiva. Bene. Credo di aver detto tutto. Se l’artista che ho contattato privatamente mi dovesse leggere e avesse delle specifiche domande da inoltrare … prego … si accomodi pure. Sarò lieto di tentare di dare una parvenza di normalità rispondendo con quello per il quale credo. Un caro saluto a voi tutti, cari “ascolta-lettori” delle mie pagine … e arrivederci al prossimo lunedì di rubrica … ovvero quella che va in onda ogni lunedì su questo account denominata “Me la canto e me la suono da me”. Sono sicuro che un giorno ne cambierò il nome … intitolando la rubrica con la seguente locuzione: “quel che posso fare faccio … altrimenti … grazie per la vostra clemenza”. Lo so … appare sconclusionato … ma chi non lo è nella vita? Vai, allora. Giochiamo. Rispondete all’indovinello di cui sopra. Olè. RIPORTO IL TESTO DELLA CANZONE: Il titolo è “La pioggia”: “Si resta ormai delusi nella vita in cerca di un riparo per la mente, ma aridi si arriva a diventare girando per il mondo inutilmente. Niente ci potrà però scalfire. Ci basterà mangiare un po’ di pane bevendo un po’ di vino per scordare atrocità, dolore, sangue e morte … di popoli ridotti allo stremo nella vita umana … pallottole che cadono come gocce in testa della gente senza colpe. I nonni, i figli, i padri, madri con i loro stretti affetti perseguitati erranti e resi soli sfuggivano dalla pioggia delle bombe. Pregavano in segno di speranza a ché l’umanità tornasse sana dotata della solita saggezza di cui si era persa ogni traccia. Ma il padre guarda in faccia il proprio figlio, gli dice devi essere paziente, se muori salirai al mio fianco, se campi sarai un veggente … della rivoluzione per la pace che la gente cerca … la convivenza è bella … la convivenza è sacra … della rivoluzione per la pace che la gente cerca … la convivenza è bella … la convivenza è sacra. La convivenza è bella. La convivenza è sacra”. … 4/4 … FINE.
3/4 … Raggiunta sul social … dove facilmente l’ho trovata … ho riportato testuali parole: “Ciao. Non sono del mestiere tuo, ma mi chiedevo se ti avrebbe fatto piacere portare al prossimo Sanremo una canzone che sembra sia stata scritta appositamente per te. Te lo chiedo perchè non vorrei "distruggerla", come ogni lunedì faccio ormai da diversi anni con le canzoni che autonomamente "producchio", pubblicandola sul mio account, Ho scritto la parola "producchio" proprio per farti capire che per ignoranza non sono all'altezza di "produrre" una canzone; so solamente che con i giusti musicisti e la giusta voce che li accompagni ... la canzone potrebbe risultare egregiamente apprezzabile anche per il testo scritto. Parla di guerra, infatti, e di dolore inflitto ... come quelle immagini che si vedono sui telegiornali che riportano esodi di massa di sfollati perseguitati dai poteri dittatoriali. Non saprei nemmeno io dirti il perchè vengo a contattarti. So solo che una spinta interiore mi induce a scriverti queste mie parole (non dico oltre, altrimenti mi prenderesti per un pazzo). Se per Sanremo stai già a posto ... allora la canzone intitolata "La pioggia" la pubblicherei il prossimo lunedì. Potrai dirmi anche tu se quella voce che sentivo da dentro, quella che della canzone mi dettava la melodia, le parole ... e che mi induceva a contattarti, aveva ragione o meno. Secondo me ... ti conosceva bene ... in un lontano passato. Grazie per l'ascolto. In caso di un tuo silenzio ... capirò il tuo diniego. Ma lunedì prossimo affacciati per ascoltare il brano ... per favore ... e se puoi ... leggici anche il post di accompagno. Cercherò di spiegarmi meglio.” Purtroppo, al messaggio recapitato sul social all’artista in questione, non ha dato seguito alcuna risposta. Era prevedibile, del resto. In fondo … chi cacchio sono per proporre qualcosa ad un professionista? È come se il classico pensionato, con le braccia poste in segno di noia dietro la schiena, osservando i lavoratori intenti al fare loro in un cantiere, si mettesse ad urlargli da dietro il recinto “più a destra … quella palanca … più a destra” … oppure ancora … “alza più in alto quel piccone … per colpire con più forza la terra con lo slancio che gli avrai dato allo strumento che tieni in mano”. Gli operai … lo manderebbero di certo a quel paese. Ebbene, una sorta di quel che è avvenuto con il silenzio ricevuto ad una proposta inoltrata all’artista di grido; artista da scoprire in questa puntata con l’indovinello lanciato a mo’ di gioco. Di tutto ciò che è stato, a mio avviso, l’importante è che io abbia assecondato chi mi abbia spinto a fare tanto. Sarebbe potuto essere un modo speciale (giacché soprannaturale) per portare i saluti dell’incognita “presenza” a quest’artista nostrana … permettendo di manifestare a quest’ultima un certo interesse affettivo risalente a chissà quale passato. Il compito mio l’ho assolto. Sto con la coscienza a posto. Ora sta a voi che mi leggete compiere, a mo’ di gioco, l’ardua soluzione dell’indovinello che ho lanciato con questo mio post. Allora, la domanda: chi è che ho contattato, secondo voi? Dai, fatevi avanti: un solo nome. Chi credete sia l’artista nazionalpopolare che ha ricevuto tanta attenzione con il brano odierno indicatole? Brano che per caratteristica qualitativa le si addice. Pensateci e ditelo tra i commenti. Il risultato lo dirò alla fine. Ma andiamo avanti con il post. Parlavo di indagini interiori che ho fatto autonomamente sul web nel mondo della musica. Le ho fatte per tentare di dare un nome a chi nella casualità più estrema, presente nel mondo del paranormale, è capitato a vivere nella mia anima … coabitata a sua volta da altri sei tizi ancora da scoprire. Inizialmente pensai ad un’artista straniero. Tal “ZULU’ BIANCO”, per esempio, lo individuai come potenziale sospetto. È un sudafricano … di cui quasi, di lui, non sapevo assolutamente niente. So che era il frontman dei “Juluka” … e che oltre a cantare ballava pure. Proprio per il ballo l’ho sospettato come indiziato principale. Io, si sa, ballo da sempre. Del resto, Johnny Clegg (il nome di colui che in Sudafrica chiamavano con l’appellativo di “Zulù Bianco”), morì pressappoco quando io cominciai ad imbracciare la chitarra per strimpellarla alla maniera mia le canzoni che proponevo alle origini. 3/4 … CONTINUA
2/4 … Conoscendomi … solo qualcosa di soprannaturale poteva farmi partorire idee e bozze da definire in seguito con tutta calma da dedicare per l’occasione. E di calma me ne sono data abbastanza … se guardo indietro quanto proposto al mondo. Si, perché, il social lo considero come una vetrina esposta al mondo intero; … o per meglio dire … il social lo considerano in tale maniera i miei coinquilini (gli Enti di cui parlavo prima). Lo considerano, quindi, non come il classico cassetto dove riporre tutti i progetti e le fantasie tratte dal mondo interiore da definire e realizzare chissà quando … ma un ambiente da considerare un forno dal quale sfornare prodotti fragranti per il gusto che hanno. Una sorta dei taralli pugliesi, che proprio per la loro estrema semplicità vengono resi ghiotti ad ogni palato. È con questa idea che ho cominciato a curiosare un poco nel mondo del passato. Le domande nascevano spontanee: chi mi coabitava … e chi mi spronava in questo viaggio pseudo musicale? 205 brani sono una valanga di canzoni (sia pur intese come canzoncine da strapazzo). Solitamente difficile è già impacchettarne una singola … figuratevi 205. Chi è stato l’artefice di tutto questo materiale sfornato che mi ha indotto ascrivere e strimpellare? Ho pensato a tutto … sperando fosse stato uno tra i tanti artisti illustri del passato a contribuire per la causa (che be so … a Rino Gaetano, Lucio Battisti, Ivan Graziani e quant’altri deceduti nel passato) … ma non sono riuscito a risalire al potenziale autore dei brani partoriti, per tramite mio, dalla sua mente. Come a voler dire che l’autore (il vero artista che viaggia in incognito … perché solamente in incognito può stare a livello soprannaturale nella realtà in cui noi tutti viviamo) ha ancora tante altre cose da dire al mondo intero … e le dice per mezzo dei brani che vengono, su squisito suo comando, improntati alla meglio dal sottoscritto. Questa coatta coabitazione, da qui capisco, non è una scelta … ma un obbligo soprannaturale a cui tutte le anime devono sottostare. Già … anche quelle anime di indole cattiva … che sia pur nella loro vita si sono caratterizzate per il peggio … dalla natura soprannaturale possono perpetrare grazie ad un corpo in vita ospitante quello di cui sono avvezzi fare. Sapete? … sto alludendo a quei casi di cronaca nera in cui i responsabili del crimine ammettono di aver sentito delle voci prima di commettere omicidi o pazzie. Grazie al cielo, in me non c’è alcuna anima malvagia … ma anima che sente ancora il bisogno di esternare sentimento. Io ci provo ad assecondarla, ma non è detto che questo sentimento, il frutto del tentato comunicare, sia efficace nel raggiungere le persone appropriate. Me ne accorgo quando parlo di peli, di piattole e germi. Di sicuro, starò ospitando uno studioso del settore che tenta di mettere in guardia l’umana specie. Abituati a convivere a stretto contatto con gli animali … l’igiene ambientale viene messo in discussione. Non più ambienti puliti e salubri ma promiscui e spesso contaminati. Vallo però a dire chi ha adottato comportamenti irrazionali? L’illogicità ha preso il sopravvento, altrimenti non staremmo a viverci un mondo palesemente che gira al contrario. Quel Vannacci non ha scoperto l’acqua calda, ma avrà nella sua anima qualcuno che tenta di sensibilizzare l’opinione pubblica per fare attenzione a certi costumi e stili di vita che non appartenevano ai nostri padri, nonni e via dicendo. Ma continuiamo a parlare di musica e della mia tesi nello specifico che mi riguarda. Una delle sette anime che coabitano in me … non chiedetemi il motivo … mi ha spinto a contattare l’artista nazionale affinché potessi proporle un brano confezionato alla meglio come bozza (quello che state ascoltando con il brano pubblicato oggi, dal titolo “La pioggia”). Sto parlando di un’artista dallo stile inconfondibile nel cantare canzoni altamente emotive. “Scrivile!” … “scrivile!” … “scrivile!” … una voce interiore mi ripeteva di fare con insistenza … “al limite, ti manderà a quel paese” … aggiungeva per rendersi ancora più credibile in quello che mi spronava a fare con faccia tosta. E così ho fatto. 2/4 … CONTINUA
testo del brano: Vengo dal fuoco e mi ritrovo cenere vento dall’acqua e mi asciugo al sole. Vengo dal vento e ci sta bonaccia; da terra vengo e mi ritrovo sterco. Che cacchio vengo a fare tra voi che mi volete spento così da non gustarmi niente in vita se questa è sgradita. Vado ad un pranzo eccomi morto di fame. Vado ad un party mi acchiappa un freddo cane. Vado tra amici nessuno mi sostiene. Vivrei d’amore ma io non so rubare E fatela finita di dire che bella è la vita per voi che per come combattete da eroi gli elementi miei gli elementi miei gli elementi miei.
DAL POST ... Tutto è stato reso palliativo. Tutto assume la funzione di un effetto placebo. E tutto suona come un mondo capovolto. Io stesso ho dovuto capovolgermi a sua volta. Se non volevo limitarmi a “beneficiare” delle regole “imposte-proposte” dall’onda musicale in voga oggi … dovevo per forza di cose imbracciare una chitarra per suonarmela alla vecchia maniera … pur di sopravvivere culturalmente secondo i canoni della mia epoca. Non potevo, di certo, accontentarmi dei soliti brani di “regime” culturale basati sui soliti cliché. E allora … ecco il sistematico presentarsi dell’auto-tune che accompagna una voce agli strumenti, oppure ecco i soliti testi dei brani volti ad inneggiare la violenza da evangelizzare anche agli adolescenti … e, infine, ecco il dover assistere a quei raccapriccianti atteggiamenti da infanti autolesionisti assunti da chi come concetto crede di essere artista a tutti gli effetti se si prende a calcioni un bel mazzo di fiori sul palco di Sanremo … o si ostentano baci omosessuali in ogni dove quasi a volerne divulgare la tendenza. Insomma … gli elementi miei erano anche i vostri, ma sono diventati degli altri, purtroppo. Mi sto rivolgendo a tutti coloro i quali sono rimasti zitti davanti alle discrasie che si son viste durante gli ultimi decenni. Ma è mai possibile che la società in cui stiamo vivendo abbia subito un’involuzione? Non sarà stato certo quel Subamoro ad averla resa così infima (o come meglio si chiama quell’africano che si presentò con uno schieramento politico parlamentare con gli stivali indossati) … ma tra cambi di casacca … di “uno vale un altro” … e tante altre boiate espresse per convincere gli sciocchi … oggi ci ritroviamo messi nella condizione in cui stiamo. Chi ha sanato i debiti nostrani del passato? E chi è quel genio che ne ha addirittura aggiunti altri denominati PNNR o come meglio si scrive per giustificare la spesa del Ponte sullo Stretto da costruire barattando esigenze sociali che sono vitali per milioni di persone? Tra redditi di cittadinanza e bonus edilizia 110 (e lode) … fiumi di denaro sono stati elargiti senza un nulla di fatto. Insomma … quali sono gli elementi vostri di cui non più potete disporre? La mentalità è totalmente cambiata … e con essa anche la socievolezza che esisteva ai tempi antichi. C’era più coesione, più coerenza, più legittimazione per ogni forma di esigenza. Anche quella psicologica aveva importanza. Le balere … chiedo … ancora esistono? E le sagre paesane … dove tutto veniva offerto per il gusto dei partecipanti? Tutto è diventato improponibile. Anche le feste popolari hanno adottato prezzi impopolari per mangiarsi una cacchio di salsiccia infilata in un cacchio di panino. Tutti ad attingere dagli elementi altrui per beneficiare dei loro sporchi interessi imprenditoriali. La mentalità adottata oggi dalla politica mondiale è quella di pensare alla “grande”: se qualcuno ha sempre pagato per i costi … allora quel qualcuno pagherà anche per gli sperperi fatti da una politica cui del futuro non gliene frega un accidenti. No. Datemi retta. Il futurismo è altra cosa. Non è un regredire ai tempi dell’arraffa tutto e scappa. Si cancellassero quei tatuaggi tribali dalla pelle e si tornasse indietro riadottando l’umanità di cui fino a qualche tempo fa ne beneficiava il mondo intero. Se non volete farlo solo perché ormai avete il cane da portare a spasso … sappiate che il cane c’era già a suo tempo. L’unica cosa a cui si faceva attenzione era curarli accudendoli affinchè non si ammalassero. Oggi è l’umana specie ad ammalarsi … con i criteri imposti dagli altri; … e ci si ammala di malattie pericolose non solo per i bambini ma anche per i parenti più stretti … se non ci si fa caso. Criteri, tra l’altro, che ci hanno portato al rischio di viverci non una …né due … ma più guerre mondiali. Tornassero in auge i veri cantautori … non gli Achillilauri. Bene! Io avrei finito … con il mio ragionamento lanciato a ruota libera e per giunta senza casco. Ora … mi metterei ad ascoltare le vostre considerazioni. Suvvia! … dite … dite: … quali sono gli elementi vostri che avete perso nella vita?
Ecco il testo: Di notte non si esce più. Finita è la gioventù. Rinchiusi si sta nelle case. Privati della libertà. Coprifuoco … ronde all’erta. Coprifuoco … ronde all’erta. Si vive l’era dei robot. Potenti diventati loro. Si muovono in ogni dove. Sorvegliano il mondo intero. E gli umani … resi schiavi. E gli umani … resi schiavi. Loro però non sanno che cosa è veramente l’amore: nobile arma potente capace di vivere in mente. Ignorano che il sentimento riesce a caricare la gente … e il sentimento inizia a smontare ogni altrui furba intenzione. La vita è volata via. L’abbiamo regalata a loro. Viviamo come cani che le feste noi dobbiamo fare … coi vaccini che ci danno … e gli umani moriranno. FINE
DAL POST … e parlare, parlare, parlare per intere ore, giorni, anni … pur di tentare di salvare la sua vita da ciò che impazientemente aspettava: il plotone di esecuzione armato di tutto punto. L’era moderna ha bisogno di verosimiglianza. Ha bisogno di far credere ci si possa salvare … ma la condanna ormai è stata comminata. L’unica alternativa concessa è quella di poter beneficiare di ciò che si mette a disposizione per campare ancora un poco prolungandone la durata: la tecnologia da far usare a mo’ di oppio dei popoli. Si muore sempre … sia intesi … ma più tardi negli anni. Nel mentre si viene munti per ottenere soldi e potere. Si viene munti indistintamente … che si sia degli uomini o delle vacche (o anche chiamate nell’era moderna con il termine mucche) non fa differenza. Forse … è per tale motivo che l’Intelligenza Artificiale, per mezzo dei Media, si è prodigata a far accettare l’idea della connotazione di “fluidismo”. Nessuno avrebbe potuto obiettare sulla mungitura dichiarando che ai tori non spettava. Tutti dovevano essere munti, nessuno escluso. Li hanno fatti diventare eunuchi i tori di una volta; pensate un po’ quanta scaltrezza da parte dei toreri (divini o alieni non fa differenza). Tutto viene mistificato perché tanto si sa che tutto può essere recuperato … al fine di garantire soldi, potere e successo a chi si spaccia per benefattore di tecnologia messa a buon mercato. Un mitragliatore di quelli ultrasensibili di grilletto … che potrà mai costare ad un portafogli di uno che vuole andare a fare la guerra con la divisa di mercenario? Due soldi: … e i danni procurati … hai voglia a risanarli. Tutto si può fare perché tutto viene permesso. Con la tecnologia moderna si riesce anche ad offrire un arto a chi, a causa di una bomba, lo ha perso in battaglia. Che sia, questo, un tipico modo di ragionare … dove sempre maggiormente si vede ricorrere all’Intelligenza Artificiale per far sì che anche l’idea della guerra si renda plausibile nel proporla? Col vaccino si è accettato di tutto … quando il tutto è sembrato apparisse come una vera e propria eresia propagandistica. Una sorta di quella che esiste e persiste negli ultimi decenni. Si vuole indurre le persone a convincerle della ipocrita idea che gli escrementi in generale non portino assolutamente dei mali ignobili? … delle malattie, insomma … dei drammi da vivere in famiglia per negligenza e per ignoranza pura. Ci riescono egregiamente … tanto ci sono le medicine coadiuvate dalla tecnologia arrivata anche nelle sale operatorie ad assistere un malato reso tale dalla civiltà moderna. I germi … che siano lasciati questi sui marciapiedi o che siano portati con il pelo … grazie e certe strusciate di “sgommate” avvenute sui tessuti dei divani, sulle lenzuola … o, per giunta, portati nelle cucine … cominciano a proliferare contaminando gli ambienti come da programma sapientemente collaudato. Chi ci fa più caso, infatti, agli escrementi, ai peli e al “debosciume”? Scusate il termine: per “debosciume” intendo l’effetto procurato dal debosciato. Ogni ambiente è inquinato (anche gli ospedali, che dovrebbero garantire sicurezza igienica per i malati) … figuratevi gli ambienti di casa come saranno. Ambienti vissuti, in taluni casi, senza ricorrere ad alcuna precauzionale attenzione volta a tamponare il danno: … tipo quella sana regola di sottoporre ad accurati lavaggi di bidet almeno chi non indossa uno straccio di mutanda volta a salvaguardare l’igiene da garantire in casa. Si, d’accordo: fanno capire che esistono anche dei prodotti venefici per combattere le piattole e i germi portati dal pelo … ma non ti fanno capire la realtà delle cose … ovvero … che esiste l’Escherichia Coli, la toxoplasmosi, la leishmaniosi, la rickettsiosi e tanto altro ancora che permettiamo lasciar entrare ormai ovunque … anche nei ristoranti, alberghi e, appunto, ospedali. Ti credo che servano i vaccini … o quelli spacciati per tali. Con l’ignoranza … ci si lascia infilare di tutto, nel nostro organismo; anche eventuali supposte “bomba” di chissà quale medicinale da vendere nonostante magari risulterà essere tossico a tutti gli effetti. Con l’ultima pandemia, fatta mandare di moda, si è visto come si è vissuti. Coprifuochi, ronde di controllo, lasciapassare e manette per i, considerati tali, ribelli. Menomale che le unità di controllo (le guardie, insomma) non potevano coprire capillarmente tutto il territorio. Per farlo … ci sarebbero voluti, in loro sostituzione, dei robot, degli androidi, degli automi … che apparentemente androgini nel presentarsi all’umana specie (quella pensante) potessero intervenire per bloccarli annientandoli definitivamente. La tecnologia si sta attrezzando. A breve, non sorprenderà affatto vedere controllata la società in maniera minuziosa affinché certe supposte vengano infilate fino a raggiungere la gola. Tanto … nell’ignoranza … questo e altro si può proporre da far adottare come plausibile rimedio ad una millantata pandemia da urlare ai quattro venti con lo scopo di infondere terrore alla comune gente ormai sottomessa totalmente. Secondo me … queste sono le prospettive del futuro. SI camperà più a lungo, sì … ma in mezzo a tanti insetticidi, peli e piattole varie a far da contorno alla nostra vita da umani. Una volta capaci di pensare; ora solamente di sorprenderci davanti all’evidente. Bene. Io avrei finito di “sragionare”. Vi è piaciuto il brano odierno? Tornerete a trovarmi il prossimo lunedì di rubrica … oppure mi lascerete ancora più solo con le elucubrazioni a cui mi sottopongo con la massima intelligenza? Questa ho, sia pur, per molti, considerata bassa. La vostra, fino a dove arriva, invece? Olè … e grazie per la solita pazienza.
TESTO DEL BRANO: “… è cosa strana per me ricevere doni perché mi tocca viver da solo l’isola. Ho tante cose in più rispetto a chi non ce l’ha; l’amore tanto mi manca e manchi tu. Disperso in mare io fui e ritrovato son qui nei panni di un attempato naufrago. Per tetto ho le mie stelle e firmamento e penso a te che mi dai calor. Di notte dai coraggio e sentimento e il giorno dopo io vivo amor. Calore tu davi a me in quella jungla in cui stavi amore vero vivevo insieme a te. Dalla mia giungla scappai e abbandonai anche te per raggiungere la mia isola; e solo mi ritrovai con i pensieri tuoi non c’era più astio tra noi ma serenità. Io vivo solo con me e i ricordi tuoi tu vivi invece nella tua jungla. Io non dimentico te tu vivi sempre per te rimani pure nella tua giungla”. FINE
DAL POST (2/2): Ma ancora: si dimentica di rinnovare la revisione alla propria auto? Statene certi, saranno dolori seri con le ammende da pagare. In proporzione, subendo delle condanne esagerate (sia pur amministrative), a confronto con quelle inflitte a coloro i quali si sono macchiati di reati gravi, faranno sentire quest’ultimi dei santi … e i “distratti” (quelli che si sono dimenticati di rinnovare la revisione o altro) dei veri e propri diavoli da colpire fino in fondo. La giustizia è solita vederla accanirsi contro la norma … perché la norma è diventata la delinquenza pura da poter perseguire per far apparire che lo Stato funzioni bene. Funziona un “par de balle”, invece. Almeno fino a che esisteranno truffe, furti, rapine, calunnie, omicidi vari, vessazioni, mafiosi, terroristi e anarchici da salvaguardare a discapito di chi qualche trafiletto sui giornali potranno riceverlo in lettura i parenti di chi è rimasto vittima dei loro loschi affari. Ma anche rimanendo nel nucleo sentimentale … il tutto viene portato all’esasperazione. Si premia chi vuole fare lo scaltro e si punisce chi è da considerare sottomesso a prescindere (come dicevo, l’uomo, per esempio). Alla faccia delle pari opportunità … mi viene da dire. Una donna può anche a distanza di anni denunciare ciò che ritiene essere stato un sopruso sessuale … ma si ignorerà sistematicamente che le cosce, con l’inganno, possono essere state offerte spalancate al malcapitato di turno. Che mondo … si sta vivendo? L’uomo sarà mai creduto se denunciasse un sopruso sessuale capitatogli anni prima? Uno contro l’altro armato dove uno lo si vede armarsi in difesa (l’uomo) e l’altro in attacco (la femmina astuta e senza alcuna remora) … prima che si possa prendere consapevolezza del fenomeno da considerarsi esagerato. Non deve, quindi, sorprendere se alla gente la rabbia prenda il sopravvento. Tutto è fatto in maniera che chiunque possa esplodere nel peggior modo possibile. Anche un tredicenne, munito di fucile a ripetizione, potrebbe sparare agli alunni facendo irruzione in una scuola alla stessa maniera di come irruzione potrebbe farla un adulto in un centro commerciale. Non è per caso vero che gli israeliani sono sbroccati nel rispondere esageratamente ad un’ennesima aggressione perpetuata dal risentito palestinese? L’esasperazione è su ogni fronte. La società dei “magnaccioni” lo ha permesso. Se intelligenti (alludo a quelli che stanno in politica), andrebbe individuata la causa e sanata nella maniera più fraterna che ci sia. Se furbi e ipocriti, invece, quella rabbia viene strumentalizzata affinché si trovi convenienza ulteriore a quello che si potrà ottenere con la guerra. Tra i politici nel mondo … secondo voi … ci sono più persone intelligenti votate alla pace oppure filibustieri che vogliono far passare per normale ciò che sarebbe da condannare a prescindere? Con l’uomo, tra i generi sessuali, lo si fa (metaforicamente parlando … lo si prende a calci nel sedere per ogni ovvietà bacata dovesse capitare) … e tra i politici che vorrebbero solo sangue e morte no? Comunque, giusto per tornare al tema della rabbia … mi viene in mente un bel film uscito nel 1993. Il titolo è “Un giorno di ordinaria follia”. Già anticipava qualcosa che sarebbe ben presto accaduto anche nell’Europa civilizzata. In America si assistevano a sparatorie presso le scuole da parte di ragazzini armati di kalashnikov … di aggressioni razziali … di ingiustizie varie … e tutto questo, oggi, accade anche da noi. Non smetterò mai di evidenziare che ogni società è lo specchio di chi la governa. Se eravamo governati male … oggi lo si è peggio. Abbasso la guerra, quindi; le vessazioni di ogni sorta e i paraculi al potere … sia a destra che a sinistra … anzi … riscontrarli a sinistra offende ancora di più gli ideali di pace (ciao speranza … e un vaffa al suo vaccino di merda … scusate la franchezza). Viva, invece, i balli tradizionali, popolari di ogni estrazione e cerchia. Viva le risate, le serenate sotto la Luna e le osterie con piatti non gourmet e schifezze varie; e ovviamente … viva i fischi complimentosi e non quelli da stadio che vanno per la quale oggi nel tentare di offendere qualcuno. Viva il mondo a colori, insomma … dove ci si può stringere in abbracci senza aver timore che colui che stai abbracciando ti stia sottraendo con scaltrezza il portafogli con dentro i risparmi. Davvero si vorrebbe dare un’altra chance a costui? L’ennesima, tra l’altro? Niente affatto. Va fermato e fatto lavorare come si deve per risarcire il danno subito. Altroché bambole gonfiabili, vitto e alloggio con in dotazione anche il 20 pollici. Ora dite voi … che mi sono un poco stancato.
DAL POST (1/2) : quando a seguito delle rapine subite in ville, in farmacie, tabacchi e via dicendo si è difesa come spontaneamente verrebbe da difendersi. Lo si doveva intuire già da quel dì … che le cose si stavano permettendo di degenerare alla maniera più estrema. La divisa di chi viene pagato per proteggere la sicurezza in una società sistematicamente viene vilipesa. Su di essa si è visto come si può sputare, si possono lanciare oggetti contundenti o estintori presi al volo chissà dove … o addirittura si può sparare nascondendosi in pretesti terroristici, anarchici o delinquenziali … che garantiscono a chi si macchia di atti di sangue la libertà assoluta quanto prima dal carcere dove erano stati indirizzati per scontare la loro condanna. Condanna di che? Di profumi e viole messe a confronto con il sangue e il dolore deli familiari delle vittime vere? Alla vittima … se bene dovesse andare … si dedicano due parole di conforto e si applicano targhe a loro commemorazione. Non fa suscitare un minimo di rabbia, queste cose che sono capitate in giro? Ma ancora: si fuma uno spinello tra amici e la galera verrebbe assicurata di certo a chi potrebbe risultare ancora recuperabile nella società in cui si vive. Ci sono, infatti, le politiche idiote che vorrebbero rivestire il ruolo di carnefice … solo perché qualche ragazzo incauto si è macchiato i suoi polmoni con gli spinelli fumati in santa pace. Politiche che nei confronti dei terroristi, i mafiosi di grosso calibro, gli anarchici e gli assassini diventano clementi e comprensive a tal punto di garantire loro la libertà che tanto piace disporre per continuare nei loro loschi affari. Quante volte veniamo a sapere che “illustri” galeotti si sono riciclati nella società intera dando una parvenza di normalità con ciò che poi li ha riportati in galera? Di mostri non ci sono solo quelli del Circeo … ma ne è pieno di casi. Invece cosa si è visto fare nel passato? Si spedivano i drogati di canne nelle Patrie galere per dimenticarseli con tutte le scarpe. La coscienza rimaneva a posto e pure l’anima. Nel mentre, però, si osserva il pusher di turno che a quintalate ne vende a iosa, di droga, a tanti altri ragazzi coinvolti nel giro della tossicodipendenza. Una società destinata a fallire e consumarsi come un cancro solitamente consuma un corpo se lasciato indisturbato nel suo agire. Chi ha figli lasciati allo stato vulnerabile sa a cosa mi riferisco. La rabbia porterebbe un genitore ad affrontare con coraggio il pusher o il mafioso di turno … pur di tentare di salvare il proprio figlio. Se dovessero nascere delle conseguenze giuridiche … quel genitore non avrebbe attenuanti nell’essersi esposto con veemenza. Potrebbe addirittura venire arrestato … facendo apparire paradossale il gesto effettuato facendolo passare come azione atta ad arrecare disturbo al pusher e al suo “padrone” malavitoso. Ma davvero vorreste limitarvi a ridere di questo genere di discrasie? Questi fatti di cronaca giuridica non vi fanno salire la rabbia in corpo? Di questo passo mentale … quando mai ci sarà la galera per i lestofanti che vivono senza scrupoli nell’inquinare gente e ambienti pur di fare soldi, soldi e soldi? Sono migliaia quelli coinvolti nei guadagni illeciti? Troppo divertente saperlo e riscontrare che ad indignarsi sono in pochi … perché i tanti dettano legge sulle coscienze imbecilli che li vanno a votare ancora considerandoli come salvator di Patria. Uno scappellotto dato al figlio che si crede onnipotente, con le sue azioni da bullo, cercando di redarguirlo … e lui denuncia il genitore, il maestro o un comunissimo vigile urbano per violenza subita? Ma di cosa stiamo parlando? Forse il bullo (come anche il tossico nell’esempio precedente) deve rimanere tale, ovvero bullo, perché chiunque abbia del buon senso si deve solamente limitare a rimanere ignaro e impotente in questa società costruita a difesa di chi crescendo farà carriera nel mondo del male? E se dovesse diventare parlamentare … il bullo … o il tossico lasciato marcire di vena? … cosa ci si deve aspettare con la rabbia che sale a mo’ di caffè con la sua caffettiera? Troppo divertente. Dicevo: anche le polizie varie sono ormai demotivate con l’arduo compito che hanno come incarico. Per non parlare delle carceri e di coloro i quali sono deputati a garantire l’ordine. Poi, di tanto in tanto, si viene a scoprire che dai telefonini alle droghe varie il carcere non è altro che una delle tante piazze di spaccio. Mancano solamente le bambole gonfiabili e il cerchio si chiude. In carcere ci vorrebbero mandare anche coloro i quali si macchiano di oltraggio alla bellezza, pensate un po’. La mentalità di oggi sarebbe ignobilmente in grado di inviare direttamente in galera uno che si è limitato ad emettere un fischio alla pecorara nei confronti di una che una volta veniva etichettata, complimentosamente, con la locuzione “bella figa”. Non ridete? Sempre nel mentre, magari si cerca di sensibilizzare la gente affinché la gente stessa sia buona nell’accettare l’idea che un ladro, un assassino o uno stupratore vengano rimessi in libertà per manifestare il buonismo che vige in noi nel doverlo recuperare. È come se una borseggiatrice di metropolitana venisse rimessa sistematicamente in libertà per l’ennesima volta con tanto di scuse da inoltrarle. Quello della “ah bella figa” … invece … in galera con tanto di onta della mentalità “femministoide” … e la borseggiatrice a ricevere scuse per averla fermata (almeno così appare). Ma come fate a resistere alle risate procurate da questi eventi diventati ormai consuetudine? Siete troppo forti.
Gesù Cristo era un uomo. La Madonna … una donna. Adamo ed Eva … Clitennestra e Agamennone (o, perché no, al posto del marito, l’amante Egisto) … nonno e nonna … e così via dicendo … è come se negli ultimi anni fossero stati messi su vagoni da indirizzare in uno specifico campo di concentramento. Gli uomini su un binario … e le donne … sull’altro. Amore che si fonde con l’odio … manco stessero ad interpretare quei due sentimenti … nel mentre si assumono ruoli di acqua e di olio. Ossimori continui. Che si risorge a fare se già si sa come vanno a finire le cose? Ci si crede di stare meglio … perché a convincerci di questo sono state abili menti che ci hanno saputo fare. A noi il danno … alle abili menti il successo; … senza preoccuparsi, tra l’altro, nemmeno di tener puliti i marciapiedi. Bene … licenziandomi con un bel olè a voi tutti … vi do appuntamento su queste mie pagine canore al prossimo lunedì. Non mancate. Ci conto … della vostra presenza … prima che sia troppo tardi nel lasciarci permettere di stare insieme. Se la vita la rubano … non sono io, in quanto uomo, il ladro. E non lo sono nemmeno gli altri uomini che ragionano con simili principi e valori umani. Donne … a mio modestissimo giudizio … secondo il mio punto di vista … vi siete fatte fregare bene bene. Ma non importa: se vi dovesse andare … ballate il brano “Ultima Piaga” messo a palla col volume. L’ho creato apposta per ballarlo a ritmo frenetico della discomusic. Parola di Dee Jay che sono stato. Anzi … visto che sto alla consolle anche di una pseudo radio virtuale … ( @pepiero63.radio ) … andatevi a scaricare nel ballo con il brano che vi indico: KC & The Sunshine Band ~ (Shake Shake Shake) Shake Your Booty. Risale al 1976 … e ricordatevi quanto si era felici a quei tempi … nel rispettarci nei ruoli di donna e di uomo. Buon ballo. Ora, però, riporto IL TESTO del mio brano “Unica piaga”: Donna, tu, diventata lo sei. Sempre più cresciuta, sempre più arrivata, realizzata tu sei. Ma non sei nata sola, non sei fatta per soffrire e l’amore triste va. Donna forte all’apparenza, vulnerabile da dentro, l’uomo solo mancherà. Ieri, oggi e domani tra noi; finiranno i giorni, finiranno i casi in cui l’uomo ti amerà. Soli tutti se ne andranno, soli tutti resteranno e l’amore sparirà. Si vivrà senza emozione, si vivrà senza ragione, solo il tempo lo dirà. Sarà unica la piaga, ormai tutto s’è perduto, il dolore rimarrà. Dei perfetti sconosciuti, della nostra specie umana, solo quello resterà. FINE.
Guardate il caso mio. Con i miei post e i miei brani cerco di esternare il pensiero che mi appartiene. Oh … sin dal mio primo brano … ci fosse stato uno che mi fosse venuto a dirmi “stai zitto, schifoso musicista”. Se fosse venuto … pensate che mi sarei offeso? Niente affatto. Io non sono né cantante né musicista. Non sta dicendo quindi la verità assoluta. Sono i musicisti veri che dovrebbero preoccuparsi. Non io. Ma poi, perché dovrebbero farlo … se i musicisti possono esternare tutto quello che passa loro per la testa? Mica sono allineati con quanto il sistema detta, spero. Io non rientro in questo meccanismo. Sono solo uno che se ha l’occasione parla che è una bellezza. Eseguire mi verrebbe male. Parla anche delle cose brutte, sia intesi, perché quelle belle le hanno ormai deturpate da decenni. La mentalità moderna, detta volgarmente “politicamente corretta”, è stata la causa del proliferare delle tante cose brutte si vedono andare avanti in giro. Non mi farò di certo tatuare alcun organo genitale sulla fronte … o non andrò vestito con un tanga alla maniera di un futuristico prete immaginato nell’esempio di poc’anzi … ma la parola per obiettare a tutto questo ancora mi rimane. Perché trattenerla, del resto? Per assecondare l’idea di stare a vivere in un ambiente democratico, libero, indipendente … ossequioso solo delle cose accettate e imposte da altri? Si può dire che a me l’autotune non piace da ascoltare nel mondo musicale in voga oggi … oppure si considera politicamente scorretto esternare questo mio pensiero? Dove è consentito dire e dove non lo è affatto? Un pensiero, se si limita a questo, non è altro che il frutto di una ragione che si sente maturata all’interno della mente. Si può pensare di tutto … alla stessa maniera di come “di tutto” viene ammesso comportarsi (la fronte del tatuato e il tanga degli esempi di prima). Chi è veramente libero di agire? Il pensiero è come l’acqua di un ruscello. Non lo puoi trattenere pensando di poter contribuire a non inquinare il mare. Il mare è di gran lunga inquinato di suo … e non sono di certo le proprie parole trattenute a farlo apparire pulito … ma le azioni di tante altre persone a cui si è concesso una sorte di “green pass” per circolare tra la gente incaprettata o inibita con la mente. Si deve poter pensare … perché è proprio il pensiero a farci sentire appagati nella vita sociale. È la violenza fisica quella a dover essere messa sul banco degli imputati. Invece? Leggete i giornali e rendetevi conto di cosa accade nel mondo. Pensare per esternare è sacrosanto, quindi. Almeno così io la penso. Se non potessi “dirlo” (ciò che ho appena espresso) … voi non potreste mai essere messi in condizione di sapere come la penso. È dal pensiero altrui che si può apprendere qualcosa di nuovo … e no dagli scimmiottamenti che vanno per la quale nei giorni moderni imposti dagli altri. Se esistessero ancora i sociologi di una volta, forse, ho detto forse, qualcuno di loro avrebbe potuto anche confermare quanto ho avuto l’ardire di esternare. Comunque, “no problem”. Provo a farvi un esempio chiarificatore. Se vi dovessi dire: “fare il salto della quaglia” … cosa pensereste stia dicendo? È un modo di dire ormai acquisito dalla massa, ma qualcuno di voi sa a cosa veramente si allude? Letteralmente parlando viene inteso per sfuggire ad un predatore (la quaglia così facendo sfugge al cane cacciatore). Ma nella realtà popolare, invece, cosa sta ad intendere questa locuzione? Se ve lo dico … vi metterete a ridere. Sta ad indicare il famoso “coitus interruptus” che andava in voga ai miei anni nella società di allora. Ormai sono relativamente “adulto” … con gli anni che tengo. Posso tranquillamente esprimere ciò che ho acquisito nel mondo vissuto dell’era moderna … suddividendola in sotto ere specifiche a cui ho dato un nome. Dunque: ai tempi in cui dovevo ancora nascere, da quel che mi raccontavano i vecchi di allora, per godere della vita, esisteva l’era del cosiddetto “fracosce” (tradotto: fra le cosce). Ci si strusciava vestiti di tutto ai piedi di covoni di fieno o in mezzo ai campi di grano … per tornare sporchi di peccato sia sui pantaloni che sulle mutande indossate (che a quei tempi altro non erano che dei veri e propri mutandoni). Ma i tempi si susseguono (come le stagioni) e così subentrò l’era della “quaglia” (quella di cui ho dato già sufficiente descrizione poc’anzi). Insomma, se non si voleva rischiare di far rimanere incinta una donna … l’uomo doveva essere svelto (nonché scaltro) nel levarsi “di mezzo” per tempo. Divertente, vero? Se non mi credete sul detto della quaglia … interrogate pure Google per ricevere conferma. Vi renderete edotti … finalmente … sugli usi ormai caduti in disgrazia (purtroppo) dai tempi antichi. L’era successiva è stata quella della cosiddetta “bottiglietta della Coca Cola”. Nelle balere la si infilava in una tasca del pantalone e si ballavano tanghi peccaminosi facendo esternare la sostanza sensuale nonché erotica che il ballo stesso concedeva. Bei tempi … specialmente a chi piace da sempre la Coca Cola e a chi piace il tango. Poi venne l’era della protezione. Per chi ne faceva uso, c’era il preservativo a preservare ogni guaio eventuale da affrontare successivamente. Tra HIV e figli da non riconoscere … di guai messi a minaccia ce ne erano tanti nel rischiare di gustarsi un po’ di piacere (come rischio … per esempio, c’era la sifilide, le creste di gallo, la candida, la gonorrea e quant’altro). Successivamente entrarono in azione quei movimenti così chiamati dal sottoscritto col termine “femministoidi”. Apriti cielo. Gli uomini in generale, pur di gustarsi della vita, cominciarono a frequentarsi tra loro … mentre quelli del mio calibro si limitarono a farsi operare agli occhi per la miopia da correggere col laser ad eccimeri. In ogni cosa esistono gli effetti collaterali. Non è che le malattie fossero finite. I rischi si riversarono sul mondo degli animali … i quali, facendoli entrare nelle proprie case, potevano trasmettere malattie certe. Dagli animali, infatti, provengono serie pandemie che portano a delle inaudite pandemie. Hai voglia a sieri da far spacciare come vaccini. Nel miglior modo dei casi … l’era della “sostituzione sentimentale”, quella di cui sto parlando adesso e che si vive oggi a ciel sereno, vede frequentare cani o gatti anziché l’umana specie, porta ad andare cronicamente in diarrea per il gusto di stare in mezzo ai microbi sempre. Insomma, pensare … è come sospettare. E spesse volte, nel pensare male (come si soleva dire anche nei mondi più puri) … ci si azzecca. Il peccato sta nel fatto che ci si azzecchi quando ormai il dramma è esploso. Magari un congiunto caro viene colpito da una prevenzione che non c’è mai stata in casa. Si emette un amen e si continua a perseverare nell’errore. Non esternare la parola che si pensa … fa si che non possa avvenire divulgazione. Averla inibita a quelli dell’esempio fatto in precedenza, quelli che manifestano con atti imbecilli e violenti (vernici, spray e quant’altro) … fa sì che il proselitismo prenda una determinata strada: quella della deturpazione. Non a caso queste persone ricorrono ad azioni estreme pur di poter dire la loro alla gente. Non vedete, infatti, infinita deturpazione in giro negli ambienti che frequentate? Piazze, strade, parchi … e così via fino ai soliti marciapiedi … deturpati di tante schifezze. Quasi nessuno osa mai mettere la punta della lingua sull’argomento per evidenziarlo a dovere. Se lo si fa … nessun dibattito, volto ad acquisire elementi utili per raggiungere “il vero”, nasce dalle persone interpellate. Incaprettati … come spesso si vedono incaprettate le persone che si limitano ad accontentarsi dei soliti “buongiorno” e “buonasera” da scambiarsi pur di sentirsi in linea con la filosofia moderna della cosiddetta “politicamente corretta”. L’era in cui stiamo vivendo noi da alcuni anni.
CONTINUA DAL COMMENTO PRECEDENTE: A mio avviso, anche a doverci rimettere in prima persona, bisognerebbe ripristinare il dialogo basato sulle inconfutabili verità che esistono in giro. Si tace davanti i tipici eventi sdoganati dal pensiero ricorrente … mentre si sbraita, invece, laddove viene concesso lo sbraitamento. Non se ne esce. È come vivere in un mondo in cui ti si dice “questo lo puoi dire” e “questo no”. Si è politicamente corretti parlare di genocidi che avvengono in una direzione … mentre quelli che avvengono in un’altra vengono tacitati a dovere facendo leva sulla filosofia che suggerisce ci si possa accusare del consueto “politicamente scorretto”. Uno sbaglio. Ammettiamo che il pelo (o le zecche) di un animale che abbiamo in casa porti a malattie gravi … pensate che sarebbe politicamente corretto fare i vaghi nel mentre si sentono proposte volte a far accedere negli ospedali qualsiasi tipo di virus, batteri e germi? No di certo. Ragionarci in merito potrebbe condurre ad una verità volta al benessere in generale. Che ne so … magari quella di non portare a far insudiciare con le zampette sporche di fango e urine varie i tessuti dei divani, dei letti nonché degli ambienti deputati per l’igiene da salvaguardare (le cucine, per esempio). Invece? Il politicamente corretto lascia allo sbando chi in una società non ci sa stare. Un bambino va a scuola proprio per imparare. Chi insegna alle persone a convivere per il bene altrui? Non mi guardate in quella maniera. Non sarò di certo io a tentare di insegnare le buone creanze e i sacri Crismi da enunciare sull’igiene. Al limite … potrei cantare e suonare argomenti pertinenti sull’argomento … ma di solito ricevo solamente i disarmanti classici “buongiorno e buonasera”. Va be’ … andiamo avanti. Parlerò del brano odierno. Altro non è che un’iperbole con ciò che la natura detta con le sue regole. Anche una vita ha i suoi tempi (le ere): la primavera, l’estate, l’autunno e l’inverno. Questo ho cantato e questo a me pare sia la vita intera. C’è chi lascia la vita prima … senza poter sapere quale sia stata la causa vera. Orribile morire per colpa degli altri. Altri, pronti a spacciarsi per brave e buone persone. Bene. Avrei finito col ragionamento. Ora sta a voi … se volete dire qualcosa.
SEGUE DAL POST … 2/2 … Quartieri trasformati in bunker dove neanche più il servizio di sicurezza può accedervi per effettuare gli eventuali controlli di rito. Non che non vi fosse il coraggio da parte delle forze di polizia … ma tutt’altro; appare come se la politica concedesse alla gente una deroga ben precisa che permetta di mantenere la figura dello schiavizzato. Ogni schiavo ha il suo padrone; e non è che, nella nostra società, sdoganare il cane abbia permesso di accettare l’idea che un padrone esiste veramente. Se esiste un padrone esistono anche le sue responsabilità, i suoi doveri. Esistono in ogni dove all’acqua di rose … ma nel mondo delle droghe esistono profumatamente nella maniera migliore. Stuprare una tossica o farla a pezzi … paradossalmente viene accettata ormai l’idea di come un cagnolino possa lasciare i suoi ricordini alla mercè di tutti quelli che passeggiano sui marciapiedi. Sempre più si vedono persone passeggiare sulle corsie carreggiabili piuttosto che zigzagare sui marciapiedi. Ormai abbiamo accettato di tutto. La politica moderna ha fatto si che si accettassero queste zozze cose. Neanche più sollecitare l’uso del preservativo si sente l’esigenza politica di estendere questa sana abitudine qualora si viva nella promiscuità sessuale. Figuratevi ricorrere all’uso del sapone per lavarsi bene le mani … quando queste accarezzano peli da accompagnare, pensate un po’, in luoghi dove l’igiene deve essere garantito sempre. Anche gli ospedali sono stati messi in condizione di sentirsi schiavizzati da una mentalità che permette tutto. Non c’è via di scampo … neanche quando a morire sono congiunti o conoscenti che malauguratamente sono capitati sotto le grinfie di chi del denaro ne ha fatto un totem religioso. I guadagni alti e brevi garantiscono sempre delle scorciatoie. Un siero non si può far passare per un vaccino. E, tra l’altro, non lo si può obbligare a tutti. Come si muore per le droghe così si muore per le incapacità manifestate da chi si arroga il diritto/dovere di gestire le masse. Queste persone, se non sono buone neanche a fare altro … come mai si decide nel tenere gli stessi in considerazione vita “natural durante”? Andrebbero fermate … come fermati andrebbero i pusher e i loro capi. A meno che, ovviamente, non stia bene tutto questo che si vede in giro. Per non parlare di puzze, sia intesi. Bene. Io avrei finito.