... 2/2 ...Ed ora la TRASCRIZIONE del testo della canzone NEGLI ABISSI: “Io sono qui, lungo il mare e cammino sulle orme che lasciasti andare al travaglio di risacca che pulì la sabbia cancellando il nostro amore che svanì per sempre. Io sono qui, sulla spiaggia … che ogni giorno torno per vedere se v’è traccia di un passaggio che richiami i nostri vecchi incontri fatti da tanti silenzi e pensieri persi. Ecco, io son venuto qui questa sera ancora in cerca solamente della tua persona che ha saputo prendermi l’anima intera … e cerco di intercettare ciò che facesti allora venisti di soppiatto dove il m are chiama … e nottetempo ti ci buttasti dentro. Rimasto sono senza amore. Lo hai portato negli abissi dove vivi ora e guarire non potrei dalla depressione se non senti tutta questa mia disperazione. Svengo … i sensi sempre più vengono a mancare … ti sento più lontana dalle mie emozioni … sei come un capolinea che dovrò affrontare … e muoio gettandomi nel mondo in cui tu stai ora … so che nello sprofondo ci sarà il mio posto con te a fianco si tornerà di nuovo noi due insieme … con te a fianco … si tornerà a ridere e a giocare … con te a fianco … (e il brano va scemando musicalmente …)” FINE
SEGUE DAL POST … 1/2 … Potrebbero mai fare famiglia a sé qualora abbiano ad unirsi? Un umano con un canide o un felino potrebbero mai fare famiglia a sé? Per tale motivo si va a cercare il proprio simile affinché possa intraprendersi la corsa da farsi al testimone da lasciare ai posteri. Una volta trovato … si va avanti insieme per il pendio in salita fino a raggiungere la vetta estrema. Ma stiamo parlando di visioni quasi accostabili a quelle descritte da Socrate nel mondo dell’intelligibile da raggiungere. Lui si rivolge all’individuo … io mi rivolgo all’unione che dà la forza necessaria per raggiungere l’apice di una ricerca comune da farsi che porti beatitudine a chiunque faccia parte della propria famiglia. Già! Beatitudine! Questo sarebbe lo scopo di ognuno di noi … ma il percorso è ad ostacoli oltre che faticoso. Ci sono sempre quei maledetti grilli per la testa che spesse volte a livello incomprensibile la gente assume credendo di poter stare meglio nella vita. La favola ve la descrivo subito. È del grande Esopo. Un mito … nel settore. Tra lui e Fedro … non saprei chi ritenere migliore per capacità induttiva nel portar ad accendere le lampadine che si hanno in testa al fine di aguzzare l’intelligenza del lettore. Ogni persona intelligente sa prendere le scelte migliori. Quelle favole le ritengo essere dei veri e propri insegnamenti internazionali … preziosi per chiunque le sappia elaborare. Dunque, la favola de “la cicala e della formica” descrive due insetti che durante l’estate sono intenti ognuno ad assolvere al proprio lavoro. Il primo a frinire … mentre il secondo a sgobbare per procurarsi il cibo necessario da attingere durante il rigido inverno. Inverno che sopraggiunge, come da calendario. La cicala, allora, presa dai crampi della fame si presenta davanti alla formica per chiederle un po’ di cibo. Questa in tutta risposta chiede alla cicala cosa avesse fatto durante il duro lavoro che la formica svolse durante l’estate. E la cicala evidenzia che aveva cantato. “Bene - risponde concludendo il discorso la formica - adesso balla”. Questo per dire che se uno volesse i grilli per la testa … gli basterebbe non assolvere a quanto la formica ha come compito nella vita. In un matrimonio religioso c’è la presenza di una summa filosofica-naturale che la si può riassumere in questa locuzione che segue: “nel bene e nella cattiva sorte” (la dicitura estesa è … “prometto di esserti fedele sempre, nella gioia e nel dolore, nella salute e nella malattia, e di amarti e onorarti tutti i giorni della mia … etc. etc.). Se uno dei due capofamiglia dovesse sbroccare (come si dice a Roma in gergo per quei casi che appaiono anomali) … quali sarebbero le conseguenze che si verrebbero a delineare? Da ciò che si vede in giro la risposta è semplice: se l’amore era nobile … la persona che ha accusato il colpo nel riscontrare il dare di testa del proprio partner (lo “sbroccare” di cui sopra) pagherà un vero e proprio tributo sentimentale per vedersi azzoppata quell’unione per la quale si credeva fosse vitale affrontare le vicissitudini che la vita offre come insidia. Un mondo (che era da scalare) che crolla sulle proprie spalle sotterrando l’animo umano che ne faceva parte. Come si fa a scappare dalla disperazione che l’amore impone in quei casi in cui l’unione va a farsi benedire altrove? Ecco … il brano che ho cantato oggi lo dedico a tutti coloro i quali trovano incomprensibilmente non corrisposto l’amore vissuto nei confronti di chi ancora si sente legato a vita. A costoro mi permetto di dire (ovviamente con sentimento paterno) di pazientare; di trasmettere l’idea di stare sempre presente per la persona “sbroccata” al fine che possa, con il tempo necessario, farla ricredere e farla tornare autonomamente sui propri passi nel considerare preziosissimo il sentimento di cui si è nutrita fino ad allora: il vostro. Inoltre, sempre con lo scopo che possa permettermi di suggerire qualcosa di valido, mi raccomando di non svilire i propri principi … e di rimanere a testa alta in difesa dei valori a cui ci si sente di appartenere. Questo perché qualora si dovesse avere necessità di accettare un suo ulteriore diniego nel tornare al sentimento originario … almeno si rimarrà preziosi per quello che si vale veramente nella vita moderna. Qualcun’altra saprà accorgersi della lucentezza che si emana. Vorrà significare che sarà la persona giusta per continuare ad intraprendere quel faticoso cammino che qualcun altro non lo ha voluto più fare. Al fast food è giusto che ci vada chi ne sente il bisogno; … ma al ristorante è giusto pure non andarci a scrocco. Testa alta, mi raccomando … e se proprio dovesse essere il caso … dite ai diretti interessati di raccogliere gli escrementi sui marciapiedi lasciati lì a bella vista. Se lo farete … un grazie da parte mia. Ovviamente, se si dovessero fare il cane a tal punto da ritenerlo migliore della vostra compagnia. A tal proposito vorrei raccontare un fatto: proprio ieri, su una spiaggetta dove sono stato, ho visto non uno ma due escrementi sulla battigia. Erano sicuramente appartenuti a due enormi cani.
... 2/2 ...Ed ora la TRASCRIZIONE del testo della canzone NEGLI ABISSI:
“Io sono qui, lungo il mare e cammino sulle orme che lasciasti andare al travaglio di risacca che pulì la sabbia cancellando il nostro amore che svanì per sempre.
Io sono qui, sulla spiaggia … che ogni giorno torno per vedere se v’è traccia di un passaggio che richiami i nostri vecchi incontri fatti da tanti silenzi e pensieri persi.
Ecco, io son venuto qui questa sera ancora in cerca solamente della tua persona che ha saputo prendermi l’anima intera … e cerco di intercettare ciò che facesti allora venisti di soppiatto dove il m are chiama … e nottetempo ti ci buttasti dentro.
Rimasto sono senza amore. Lo hai portato negli abissi dove vivi ora e guarire non potrei dalla depressione se non senti tutta questa mia disperazione.
Svengo … i sensi sempre più vengono a mancare … ti sento più lontana dalle mie emozioni … sei come un capolinea che dovrò affrontare … e muoio gettandomi nel mondo in cui tu stai ora … so che nello sprofondo ci sarà il mio posto con te a fianco si tornerà di nuovo noi due insieme … con te a fianco … si tornerà a ridere e a giocare … con te a fianco … (e il brano va scemando musicalmente …)” FINE
SEGUE DAL POST … 1/2 … Potrebbero mai fare famiglia a sé qualora abbiano ad unirsi? Un umano con un canide o un felino potrebbero mai fare famiglia a sé? Per tale motivo si va a cercare il proprio simile affinché possa intraprendersi la corsa da farsi al testimone da lasciare ai posteri. Una volta trovato … si va avanti insieme per il pendio in salita fino a raggiungere la vetta estrema. Ma stiamo parlando di visioni quasi accostabili a quelle descritte da Socrate nel mondo dell’intelligibile da raggiungere. Lui si rivolge all’individuo … io mi rivolgo all’unione che dà la forza necessaria per raggiungere l’apice di una ricerca comune da farsi che porti beatitudine a chiunque faccia parte della propria famiglia. Già! Beatitudine! Questo sarebbe lo scopo di ognuno di noi … ma il percorso è ad ostacoli oltre che faticoso. Ci sono sempre quei maledetti grilli per la testa che spesse volte a livello incomprensibile la gente assume credendo di poter stare meglio nella vita.
La favola ve la descrivo subito. È del grande Esopo. Un mito … nel settore. Tra lui e Fedro … non saprei chi ritenere migliore per capacità induttiva nel portar ad accendere le lampadine che si hanno in testa al fine di aguzzare l’intelligenza del lettore. Ogni persona intelligente sa prendere le scelte migliori. Quelle favole le ritengo essere dei veri e propri insegnamenti internazionali … preziosi per chiunque le sappia elaborare. Dunque, la favola de “la cicala e della formica” descrive due insetti che durante l’estate sono intenti ognuno ad assolvere al proprio lavoro. Il primo a frinire … mentre il secondo a sgobbare per procurarsi il cibo necessario da attingere durante il rigido inverno. Inverno che sopraggiunge, come da calendario. La cicala, allora, presa dai crampi della fame si presenta davanti alla formica per chiederle un po’ di cibo. Questa in tutta risposta chiede alla cicala cosa avesse fatto durante il duro lavoro che la formica svolse durante l’estate. E la cicala evidenzia che aveva cantato. “Bene - risponde concludendo il discorso la formica - adesso balla”. Questo per dire che se uno volesse i grilli per la testa … gli basterebbe non assolvere a quanto la formica ha come compito nella vita.
In un matrimonio religioso c’è la presenza di una summa filosofica-naturale che la si può riassumere in questa locuzione che segue: “nel bene e nella cattiva sorte” (la dicitura estesa è … “prometto di esserti fedele sempre, nella gioia e nel dolore, nella salute e nella malattia, e di amarti e onorarti tutti i giorni della mia … etc. etc.). Se uno dei due capofamiglia dovesse sbroccare (come si dice a Roma in gergo per quei casi che appaiono anomali) … quali sarebbero le conseguenze che si verrebbero a delineare? Da ciò che si vede in giro la risposta è semplice: se l’amore era nobile … la persona che ha accusato il colpo nel riscontrare il dare di testa del proprio partner (lo “sbroccare” di cui sopra) pagherà un vero e proprio tributo sentimentale per vedersi azzoppata quell’unione per la quale si credeva fosse vitale affrontare le vicissitudini che la vita offre come insidia. Un mondo (che era da scalare) che crolla sulle proprie spalle sotterrando l’animo umano che ne faceva parte. Come si fa a scappare dalla disperazione che l’amore impone in quei casi in cui l’unione va a farsi benedire altrove? Ecco … il brano che ho cantato oggi lo dedico a tutti coloro i quali trovano incomprensibilmente non corrisposto l’amore vissuto nei confronti di chi ancora si sente legato a vita. A costoro mi permetto di dire (ovviamente con sentimento paterno) di pazientare; di trasmettere l’idea di stare sempre presente per la persona “sbroccata” al fine che possa, con il tempo necessario, farla ricredere e farla tornare autonomamente sui propri passi nel considerare preziosissimo il sentimento di cui si è nutrita fino ad allora: il vostro. Inoltre, sempre con lo scopo che possa permettermi di suggerire qualcosa di valido, mi raccomando di non svilire i propri principi … e di rimanere a testa alta in difesa dei valori a cui ci si sente di appartenere. Questo perché qualora si dovesse avere necessità di accettare un suo ulteriore diniego nel tornare al sentimento originario … almeno si rimarrà preziosi per quello che si vale veramente nella vita moderna. Qualcun’altra saprà accorgersi della lucentezza che si emana. Vorrà significare che sarà la persona giusta per continuare ad intraprendere quel faticoso cammino che qualcun altro non lo ha voluto più fare. Al fast food è giusto che ci vada chi ne sente il bisogno; … ma al ristorante è giusto pure non andarci a scrocco. Testa alta, mi raccomando … e se proprio dovesse essere il caso … dite ai diretti interessati di raccogliere gli escrementi sui marciapiedi lasciati lì a bella vista. Se lo farete … un grazie da parte mia. Ovviamente, se si dovessero fare il cane a tal punto da ritenerlo migliore della vostra compagnia. A tal proposito vorrei raccontare un fatto: proprio ieri, su una spiaggetta dove sono stato, ho visto non uno ma due escrementi sulla battigia. Erano sicuramente appartenuti a due enormi cani.