Potresti fare un video sui vari tipi di approcci terapeutici? Per esempio questo cognitivo-comportamentale (per ora l'unico che conosco) in relazione ad altri. Sarebbe molto interessante. Complimenti per il canale, sei davvero molto preparato 😊 ti seguo con piacere
La mia psicologa mi ha consigliato di tenere come un diario e scrivere tutto quello che mi provoca pensieri intrusivi e negativi. Secondo lei va bene come esercizio per cercare di far passare il mio problema. Un saluto affettuoso dott
Certo! Appuntare i pensieri che causano la sofferenza è un esercizio base per mettere in moto il cambiamento. Bisogna prima prendere consapevolezza dei pensieri e poi cambiarli. Buon lavoro👍🏼
Allora dott sono in buone mani perché sono in cura da psicoterapeuta di cognitivo comportamentale per la mia depressione. Va molto meglio ma ancora non sono fuori SPERIAMO di riuscire ad uscirne del tutto.Il problema è dei miei pensieri intrusivi che non mi vogliono abbandonare. GRAZIE MILLE PER I SUOI CONSIGLI.
Sì mi è capitato di sentire questa cosa, ho trovato un articolo redpillato e lì si diceva che lo psicologo è come un meccanico che ti dice solo qual è il sintomo ma non ripara. Non sono d'accordo, secondo me i pensieri positivi aiutano. Anche in azienda, nonostante non siamo psicologi, abbiamo un approccio simile e ci aiuta molto 😊
purtroppo, persiste ancora tanta mancanza di conoscenza dell'approccio cognitivo-comportamentale, Lo psicoterapeuta non "ripara" ma aiuta il paziente ad "auto-ripararsi".
La mia psichiatra mi ha riferito che la tcc può essere solo un piccolo aiuto nella patologia ansiosa ed ossessiva. Lei ritiene che si tratti di problemi recidivanti da affrontare essenzialmente con terapia farmacologica. Cosa ne pensa?
Dire che è un piccolo aiuto mi sembra sbagliato. La tcc può aiutare a lavorare sui pensieri che sono alla base dei disturbi d'ansia. Ad oggi molte linee-guida internazionali consigliano la tcc per i disturbi d'ansia. Molto dipende anche dalla gravità del problema. Se i disturbi sono fortemente invalidanti è importante integrare la terapia farmacologica con quella psicologica.
Mi dispiace veramente per la sua esperienza. Ha provato a confrontarsi con lo psicoterapeuta per capire quali possono essere le cause dei pochi risultati? A volte, confrontarsi su questi aspetti può far fare un balzo alla psicoterapia. 💪🏼👍🏻
Dr. Angelo Collevecchio - psicologo ritengo che ad un certo punto anche per dare una svolta alla terapia lo psicoterapeuta dovrebbe parlare chiaro e dire al paziente qual è l’origine dei suoi problemi e quali saranno le sue strategie. Non sempre il paziente ci arriva da solo. Nella mia vita i cambiamenti ci sono stati quando la gente mi ha parlato chiaro.
Capisco quello che intende e mi trova pienamente d'accordo. Io lavoro in questa maniera: spiego le possibili cause del problema e quali strategie posso utilizzare per superarlo. Purtroppo, non tutti i professionisti e non tutti gli indirizzi terapeutici lavorano in questa maniera.
Mi spiace dirlo, ma questo pregiudizio (più che mito) è alimentato dagli psicologi e terapeuti degli indirizzi alternativi, soprattutto quelli ad orientamento psicoanalitico/psicodinamico, che nella loro arroganza intellettuale hanno la presunzione di trattare le cause del disagio psichico a differenza, a dir loro, dei cognitivisti che si accontentano di aggredire i sintomi. L'ironia è che sono questi ultimi ad affrontare le vere cause (i pensieri erronei) mentre i loro critici vanno dietro a teorie farlocche ormai invalidate dalle ricerche fondate sull'evidenza. Purtroppo queste teorie dominano ancora nei mass media, anche quelli che si danno un tono culturale. Che tristezza. (Fortuna che ci sono divulgatori come Lei)
Perfetto!
Potresti fare un video sui vari tipi di approcci terapeutici? Per esempio questo cognitivo-comportamentale (per ora l'unico che conosco) in relazione ad altri. Sarebbe molto interessante. Complimenti per il canale, sei davvero molto preparato 😊 ti seguo con piacere
grazie dell'idea...posso chiedere a colleghi di altri indirizzi di fare degli interventi.
@@AngeloCollevecchio sarebbe bello 😊
La mia psicologa mi ha consigliato di tenere come un diario e scrivere tutto quello che mi provoca pensieri intrusivi e negativi. Secondo lei va bene come esercizio per cercare di far passare il mio problema. Un saluto affettuoso dott
Certo! Appuntare i pensieri che causano la sofferenza è un esercizio base per mettere in moto il cambiamento. Bisogna prima prendere consapevolezza dei pensieri e poi cambiarli.
Buon lavoro👍🏼
Anch'io un diario andavo per problemi.econimici ho smesso
Allora dott sono in buone mani perché sono in cura da psicoterapeuta di cognitivo comportamentale per la mia depressione. Va molto meglio ma ancora non sono fuori SPERIAMO di riuscire ad uscirne del tutto.Il problema è dei miei pensieri intrusivi che non mi vogliono abbandonare. GRAZIE MILLE PER I SUOI CONSIGLI.
Con un buon lavoro il problema si può affrontare e superare.
💪🏽👍🏽
@@AngeloCollevecchio grazie mille
Sì mi è capitato di sentire questa cosa, ho trovato un articolo redpillato e lì si diceva che lo psicologo è come un meccanico che ti dice solo qual è il sintomo ma non ripara. Non sono d'accordo, secondo me i pensieri positivi aiutano. Anche in azienda, nonostante non siamo psicologi, abbiamo un approccio simile e ci aiuta molto 😊
purtroppo, persiste ancora tanta mancanza di conoscenza dell'approccio cognitivo-comportamentale, Lo psicoterapeuta non "ripara" ma aiuta il paziente ad "auto-ripararsi".
La mia psichiatra mi ha riferito che la tcc può essere solo un piccolo aiuto nella patologia ansiosa ed ossessiva. Lei ritiene che si tratti di problemi recidivanti da affrontare essenzialmente con terapia farmacologica. Cosa ne pensa?
Dire che è un piccolo aiuto mi sembra sbagliato. La tcc può aiutare a lavorare sui pensieri che sono alla base dei disturbi d'ansia. Ad oggi molte linee-guida internazionali consigliano la tcc per i disturbi d'ansia.
Molto dipende anche dalla gravità del problema. Se i disturbi sono fortemente invalidanti è importante integrare la terapia farmacologica con quella psicologica.
Purtroppo dopo 30 sedute di terapia non sono riuscito a imparare a gestire la mia fobia sociale. Sono molto sfiduciato.
Mi dispiace veramente per la sua esperienza. Ha provato a confrontarsi con lo psicoterapeuta per capire quali possono essere le cause dei pochi risultati? A volte, confrontarsi su questi aspetti può far fare un balzo alla psicoterapia. 💪🏼👍🏻
Dr. Angelo Collevecchio - psicologo si, ma ho l’impressione che la psicoterapeuta non sia in grado.
le variabili che determinano i tempi sono tante (approccio terapeutico, tipo di problema, anni di cronicità, formazione del terapeuta).
Dr. Angelo Collevecchio - psicologo ritengo che ad un certo punto anche per dare una svolta alla terapia lo psicoterapeuta dovrebbe parlare chiaro e dire al paziente qual è l’origine dei suoi problemi e quali saranno le sue strategie. Non sempre il paziente ci arriva da solo.
Nella mia vita i cambiamenti ci sono stati quando la gente mi ha parlato chiaro.
Capisco quello che intende e mi trova pienamente d'accordo. Io lavoro in questa maniera: spiego le possibili cause del problema e quali strategie posso utilizzare per superarlo. Purtroppo, non tutti i professionisti e non tutti gli indirizzi terapeutici lavorano in questa maniera.
Mi spiace dirlo, ma questo pregiudizio (più che mito) è alimentato dagli psicologi e terapeuti degli indirizzi alternativi, soprattutto quelli ad orientamento psicoanalitico/psicodinamico, che nella loro arroganza intellettuale hanno la presunzione di trattare le cause del disagio psichico a differenza, a dir loro, dei cognitivisti che si accontentano di aggredire i sintomi. L'ironia è che sono questi ultimi ad affrontare le vere cause (i pensieri erronei) mentre i loro critici vanno dietro a teorie farlocche ormai invalidate dalle ricerche fondate sull'evidenza. Purtroppo queste teorie dominano ancora nei mass media, anche quelli che si danno un tono culturale. Che tristezza. (Fortuna che ci sono divulgatori come Lei)
💪👍