Grande Giovanni! Due domande! 1. Il ghiaccio che utilizzi è hoshizaki? Se sì, sapresti dirmi la dimensione dei cubetti? 2. Cosa ne pensi di costruire l'americano nel mixing glass se i vermouth che utilizziamo (purtroppo per problemi di spazio) non li teniamo in frigo?
Ciao Giovanni! Ti ringrazio per il tuo lavoro di divulgazione, trovo nei tuoi video delle spiegazioni di natura tecnica difficili da reperire sia sul web che su i libri. In merito al video ho una domanda che fa riferimento alla nascita del drink: nel sito dell’IBA, che forse erroneamente reputo la principale fonte da cui trarre informazioni, è proprio riportata quella che definisci “leggenda” di Primo Carnera e della conseguente genesi del nome “Americano”. Io l’inglese lo so leggere, e sembra che non specifichi da nessuna parte che si tratta per l’appunto, di una leggenda. Ma com’è possibile che un ente internazionale come l’IBA inserisca all’interno del proprio sito delle informazioni incerte, opinabili o catalogate per i più esperti come leggende metropolitane? Mi domando a questo punto dove possa reperire fonti certe. A tal proposito, ti chiederei con gentilezza, qualora ti fosse possibile, di consigliarmi delle letture che hai reputato valide durante il tuo percorso formativo. Grazie mille, un saluto
Ciao Emanuele, direi principalmente una questione estetica e di proporzione tra liquido e volume totale del bicchiere. Si potrebbe poi ragionare sull'uniformità di raffreddamento, ma probabilmente trascurabile.
Ciao Giovanni, noto che anche te prima inserisci gli ingredienti, solo dopo il ghiaccio. Volevo sapere se la scelta ha un motivo specifico oppure no. Sinceramente quando ti approcci admun corso di bartender ti fanno partire con il ghiaccio nel bicchiere...mi .fai sapere??
Grandissimo Giovanni sei sempre il migliore😊😊 ti volevo chiedere se vorresti fare un video sul Jack Rose con l utilizzo dell applejack! Non cè nessun youtubers italiano che lo ha mai fatto! Sarebbe magnifico😁 anche perchè non è il solito cocktail che tutti conoscono ed ha un sapore magnifico da far conoscere a tutti😍
@@cocktailengineering sono sicuro che farai un bel lavoro! E assaggiandolo t renderai conto che ne sarà valsa la pena farlo conoscere a tutti! Aspetterò con ansia l uscita del video😉
...quindi ho come l'impressione che tu, sostanzialmente, aborra classificazioni rigide... Ad esempio, per non fare nomi: non accetti di buon grado il "ricettario ufficiale I.B.A " ? Perchè invece io ritengo che una classificazione, anzi, una codificazione, sia utile e necessaria. Nel senso che a me piacerebbe bere lo stesso Martini (o altri) a Roma come a New york o Tokyo o a casa mia. Che poi ci possa essere la libertà di sperimentare (ad esempio io ho un "mio" Negroni fatto con un ingrediente della mia terra) o di variare questo è più che legittimo, anzi, rende il lavoro più interessante e stimolante e rende i bevitori come me curiosi e felici. Tuttavia un ordine, a mio avviso, è necessario.
Ciao! Innanzitutto grazie del passaggio e del commento. Partiamo da un'analisi di realtà: a NY, Roma e Mosca non berrai mai lo stesso Dry Martini. I barman non te lo prepareranno mai identico (cambieranno i prodotti, la diluizione, la temperatura). Idea romantica ma irrealizzabile. Come seconda cosa direi che questa cosa non è possibile perché la storia della miscelazione ci insegna tutt'altro. Semplificando, i drink non sono mai stati ricette statiche, ma sono cambiati nel tempo (per es. negli anni 30 l'Americano non era un drink ma una famiglia di drink) e nello spazio (stesso periodo, zone diverse, ricette diverse). Io credo che la lista IBA sia uno strumento molto importante perché ci da delle linee guida, ma non la si può prendere come 'la verità'. Concludo dicendo che conosco personalmente chi ha scritto la lista IBA e con chi ha fornito alcuni dei bilanciamenti delle ricette. Abbiamo parlato a lungo del senso della lista. Se vuoi c'è anche un video sul mio sito dove parlo con Giorgio Fadda (Giorgio è attuale presidente IBA) di tante cose, tra cui la lista iba. A presto! G
@@cocktailengineering Grazie mille per la completa risposta. Continuerò a seguirti con piacere, perchè sei fonte di curiosità (perchè bere non è solo alzare un calice..) e perchè fornisci spiegazioni tecniche davvero utilissime, che sfatano certi miti (ad. es. il discorso sul ghiaccio ecc..) e rendono tutto più consapevole... Poi, per un vecchio romantico come me, alcune leggende fanno ancora sognare....
@@cocktailengineering scusa se approfitto ancora. Mi sapresti consigliare una macchina per produrre ghiaccio a casa ? E intendo ghiaccio a cubetti e non "a proiettile" come fanno la maggior parte di questi elettrodomestici. (o ti devo contattare privatamente per non fare pubblicità ? Dimmi tu..) Grazie.
@@Botoloschi guarda io ne avevo comprata una su amazon. Andava con l'acqua delle bottiglie. L'ho restituita dopo 2 settimane. Per me per casa l'unica cosa è comprare del ghiaccio al supermercato!
Grande Giovanni! Sei sempre pazzesco! Continua così 😄🔝🍸🤙
Grazie!!! ♥️
Ritorno esplosivo!!!!! Quanto mi sei mancato!!
Ciao Rois,
ho già girato anche un paio di video per quando sarò in ferie! Non ti lascerò solo!
@@cocktailengineering questa é una super notizia!.. Non vedo l ora!!..
2 barspoon di acquafaba con shekerata senza ghiaccio preliminare rovinerebbero particolarmente l'equilibrio secondo te?
Grazie in anticipo.
Ciao Giovanni, bel video. Hai un link per acquistare il bitter?
prova a guardare su acasatua.vargros.com
@@cocktailengineering grazie
Grande Giovanni! Due domande!
1. Il ghiaccio che utilizzi è hoshizaki? Se sì, sapresti dirmi la dimensione dei cubetti?
2. Cosa ne pensi di costruire l'americano nel mixing glass se i vermouth che utilizziamo (purtroppo per problemi di spazio) non li teniamo in frigo?
Ciao!
1) si, è il 28x28x32
2) i vermut devono stare assolutamente in frigo perché altrimenti si rovinano!
Ciao Giovanni! Ti ringrazio per il tuo lavoro di divulgazione, trovo nei tuoi video delle spiegazioni di natura tecnica difficili da reperire sia sul web che su i libri. In merito al video ho una domanda che fa riferimento alla nascita del drink: nel sito dell’IBA, che forse erroneamente reputo la principale fonte da cui trarre informazioni, è proprio riportata quella che definisci “leggenda” di Primo Carnera e della conseguente genesi del nome “Americano”. Io l’inglese lo so leggere, e sembra che non specifichi da nessuna parte che si tratta per l’appunto, di una leggenda. Ma com’è possibile che un ente internazionale come l’IBA inserisca all’interno del proprio sito delle informazioni incerte, opinabili o catalogate per i più esperti come leggende metropolitane? Mi domando a questo punto dove possa reperire fonti certe.
A tal proposito, ti chiederei con gentilezza, qualora ti fosse possibile, di consigliarmi delle letture che hai reputato valide durante il tuo percorso formativo.
Grazie mille, un saluto
@@6r1ppy ciao e Grazie mille! Trovi molte info sul nostro sito oppure il libro ‘L’Ora de l’americano’ di Tucci Mahjoub
Giovanni sei veramente bravo!!!!
Grazie Mario!
Ciao Giovanni perché il ghiaccio non deve galleggiare???e non sarebbe meglio raffreddarlo in un vaso miscelatore??
Ciao Emanuele,
direi principalmente una questione estetica e di proporzione tra liquido e volume totale del bicchiere. Si potrebbe poi ragionare sull'uniformità di raffreddamento, ma probabilmente trascurabile.
Giovanni oramai è diventato il mio personal Jesus
Ciao Giovanni, noto che anche te prima inserisci gli ingredienti, solo dopo il ghiaccio. Volevo sapere se la scelta ha un motivo specifico oppure no. Sinceramente quando ti approcci admun corso di bartender ti fanno partire con il ghiaccio nel bicchiere...mi .fai sapere??
scusa se rispondo solo ora. è una risposta lunga da dare, nei commenti faccio fatica.
magari ci farò un video in futuro. me lo segno!
ovviamente non e' necessario diluirlo anche un po' per la presenza della soda ... giusto?
non per forza!
Libro acquistato qualche giorno fa!! 👌👌👌
Grande!
E quindi quando andiamo al Bar o Ristornate e quant'altro che sia, o chiediamo l'Americano o il Campari è la stessa cosa?
Americano è un drink, Campari un amaro
@@cocktailengineering a ok ok, grazie mille e di cuore, ma questo Cocktail Americano porta una base di Campari?
Grandissimo Giovanni sei sempre il migliore😊😊 ti volevo chiedere se vorresti fare un video sul Jack Rose con l utilizzo dell applejack! Non cè nessun youtubers italiano che lo ha mai fatto! Sarebbe magnifico😁 anche perchè non è il solito cocktail che tutti conoscono ed ha un sapore magnifico da far conoscere a tutti😍
Ciao Charlie,
richiesta che esaudirò. Devo però prima studiarmelo bene!
@@cocktailengineering sono sicuro che farai un bel lavoro! E assaggiandolo t renderai conto che ne sarà valsa la pena farlo conoscere a tutti! Aspetterò con ansia l uscita del video😉
gugliu metti la soda!!!
Io personalmente ci metto un pizzico di angostura🤙🏽... Grande giovanni🙏
che ci sta sempre, anche sulla pizza!
Grande🤣🤣🤣🤣🤣
...quindi ho come l'impressione che tu, sostanzialmente, aborra classificazioni rigide... Ad esempio, per non fare nomi: non accetti di buon grado il "ricettario ufficiale I.B.A " ? Perchè invece io ritengo che una classificazione, anzi, una codificazione, sia utile e necessaria. Nel senso che a me piacerebbe bere lo stesso Martini (o altri) a Roma come a New york o Tokyo o a casa mia. Che poi ci possa essere la libertà di sperimentare (ad esempio io ho un "mio" Negroni fatto con un ingrediente della mia terra) o di variare questo è più che legittimo, anzi, rende il lavoro più interessante e stimolante e rende i bevitori come me curiosi e felici. Tuttavia un ordine, a mio avviso, è necessario.
Ciao!
Innanzitutto grazie del passaggio e del commento.
Partiamo da un'analisi di realtà: a NY, Roma e Mosca non berrai mai lo stesso Dry Martini. I barman non te lo prepareranno mai identico (cambieranno i prodotti, la diluizione, la temperatura). Idea romantica ma irrealizzabile.
Come seconda cosa direi che questa cosa non è possibile perché la storia della miscelazione ci insegna tutt'altro. Semplificando, i drink non sono mai stati ricette statiche, ma sono cambiati nel tempo (per es. negli anni 30 l'Americano non era un drink ma una famiglia di drink) e nello spazio (stesso periodo, zone diverse, ricette diverse).
Io credo che la lista IBA sia uno strumento molto importante perché ci da delle linee guida, ma non la si può prendere come 'la verità'.
Concludo dicendo che conosco personalmente chi ha scritto la lista IBA e con chi ha fornito alcuni dei bilanciamenti delle ricette. Abbiamo parlato a lungo del senso della lista. Se vuoi c'è anche un video sul mio sito dove parlo con Giorgio Fadda (Giorgio è attuale presidente IBA) di tante cose, tra cui la lista iba.
A presto!
G
@@cocktailengineering Grazie mille per la completa risposta. Continuerò a seguirti con piacere, perchè sei fonte di curiosità (perchè bere non è solo alzare un calice..) e perchè fornisci spiegazioni tecniche davvero utilissime, che sfatano certi miti (ad. es. il discorso sul ghiaccio ecc..) e rendono tutto più consapevole... Poi, per un vecchio romantico come me, alcune leggende fanno ancora sognare....
@@Botoloschi Figurati, grazie a te del passaggio!
@@cocktailengineering scusa se approfitto ancora. Mi sapresti consigliare una macchina per produrre ghiaccio a casa ? E intendo ghiaccio a cubetti e non "a proiettile" come fanno la maggior parte di questi elettrodomestici. (o ti devo contattare privatamente per non fare pubblicità ? Dimmi tu..) Grazie.
@@Botoloschi guarda io ne avevo comprata una su amazon. Andava con l'acqua delle bottiglie.
L'ho restituita dopo 2 settimane.
Per me per casa l'unica cosa è comprare del ghiaccio al supermercato!
Gnorri
Sempre