Ascolta il nostro Podcast: open.spotify.com/show/3ztFvhzhRu1Qm0C0nYI4jP Sostieni DENTRO LA STORIA su Patreon: www.patreon.com/dentrolastoria Visita il Blog RACCONTI DI STORIA: raccontidistoria.blogspot.com/ Abbonati al canale: ruclips.net/channel/UC1vziHBEp0gc9gAhR740fCwjoin
Io il 9 ottobre 1993 avevo l'esame di geologia applicata. Nell'anniversario della tragedia mi sono preparato sul Vajont. Ho preso un ottimo voto. Quanto mi è mancato al trenta l'ho considerato un tributo ai caduti....
Ho visitato molte volte le zone intorno alla diga e ho respirato una grande tristezza. Il cimitero di Fortogna dà la misura della orribile sciagura occorsa quella sera. Guardando la gola da Longarone si può facilmente immaginare quella che alcuni sopravvissuti hanno chiamato ' la mano bianca' scesa dalla diga. 70 metri di altezza, velocissima, entra come un mare a Longarone mandando il paese sotto 20 metri di acqua e fango. Mi terrorizza il solo il pensiero del rombo dell'acqua in arrivo. La vittima più anziana aveva 93 anni, la più giovane un bimbo che stava per nascere. Possano le vittime riposare in pace e i sopravvissuti dimenticare, se potranno mai farlo.
La sta ricordando anche la squadra di calcio dell'Udinese che per due domeniche, oltre ad indossare il lutto al braccio, osserverà 1 minuto di silenzio per ricordare le vittime 60 anni dopo quella terribile notte del 1963
Davvero impressionante! Ogni volta che ascolto queste vicende è sempre come se fosse la prima! Che tutte quelle vittime innocenti possano riposare in pace🙏
...."per regolare l'afflusso di acqua alle coltivazioni..." complimenti, a 3'43'' capisco che approfondisci e parli con termini adeguati. REGOLARE è proprio la parola giusta dal punto di vista dell'ingegneria idraulica che riguarda lo studio della regolazione degli invasi artificiali. Sono ing. idraulico.
Aggiungo una piccola chicca che pochi conoscono, a dare una mano nelle ricerche dei cadaveri e sopravvissuti, fu spedita in fretta e furia pure una compagnia di carristi in cui prestava servizio un allora giovane sottotenente di complemento, tale Gianfranco Bonvicini, in arte Bonvi.
Se salite da longarone non vi rendete conto appieno del disastro... Vi consiglio di fare la val Cellina da Maniago e poi scendere da sopra la diga... Vedrete la valle , prettamente fluviale, chiudersi improvvisamente ... Poi fermatevi prima della galleria... C'è uno spiazzo sulla sx ... Li ci sono tante bandierine ... Ognuna col nome di un bambino ... Ho pianto, mia moglie ha pianto , mia figlia ha pianto... Alcune bandierine portavano la scritta: ..... Bambino mai nato...
Il monte Toc si pronuncia con la C dolce, la C di ciccia, e in friulano "toc" significa zuppo, marcio, nel nostro dialetto "tociar" significa inzuppare, pucciare, che sui vocabolari viene descritto "immergere un oggetto, in genere molle o permeabile ai liquidi", tutti gli abitanti della zona sapevano che cos'era il monte Toc con la C dolce.
Ho ascoltato la storia raccontata da Paolini almeno 30 volte. Ho comprato il libro di Tina Merlin. Ogni volta che ascolto o leggo di questa storia provo rabbia per l'affronto a quella povera gente da parte di una cricca di criminali autorizzati dallo Stato.
Conosco bene quei luoghi ed è lodevole che te ne sia occupato. Sono stato ad Erto ed anche sul coronamento della diga che si può fare con una guida . Assolutamente impressionante ancora oggi la frana del Toc .
Il mio prozio all'epoca faceva il militare a Belluno e fu uno dei soccorritori. Più volte gli abbiamo chiesto di quei giorni ma non ha mai voluto dirci nulla. Si arrabbiava quando gli chiedevamo della tragedia del Vajont
Io vivo in Liguria, un signore che conosco all'epoca appena 18nne venne mandato come soccorritore perché era negli alpini. Lo ha raccontato solo una volta e a fatica, perché non poteva non piangere pensando a tutti quei corpi e al fango. Per lui fu uno shock
Quella del Vajont è stata sicuramente la più grave tragedia generata da una diga in Italia ma non dobbiamo dimenticare che ve ne erano state altre in passato (Il Disastro del Gleno del 1923 e Disastro di Molare del 1935) da cui i costruttori di dighe, purtroppo non hanno imparato nulla.
Tra i racconti dei vigili di allora si parla di un episodio raccapricciante. Racconta un esperto vigile del fuoco che furono mandati dei giovani allievi per primi, ignorando il fatto che strade e ferrovie erano state divelte dall'onda. I giovani allievi tornarono indietro, non tanto per la difficoltà di raggiungere il luogo, ma perché avevano visto galleggiare teste, gambe e corpi mutilati delle povere vittime...
Volevo aggiungere che ho avuto la fortuna di passare un pomeriggio con la signora Filippin che mi ha raccontato tutto di quella sera e che oltretutto ha conosciuto Pancini . Non ne parlano volentieri ma se ti approcci con umiltà e rispetto lo capiscono
Conosco bene Longarone, i miei possedevano una casa nella val di Zoldo e per arrivarci ci dovevamo passare, mi ricordo la nuova chiesa progettata da Michelucci che da bambino mi sembrava una nave spaziale. Mia madre mi disse che, a rendere la tragedia ancora peggiore, quella sera c'era una partita di calcio e molta gente delle zone adiacenti si era riversata nei bar per andare a vederla.
Con o senza quella partita di calcio (Glasgow Rangers - Real Madrid) ci sarebbero comunque stati 2000 morti. L'onda, purtroppo, non colpì solo quel bar ma l'intero paese.
Il Monte Tòc...prende parte della parola friulana Patòc che significa marcio. Gli antichi lo avevano già battezzato. Il video è fatto e raccontato molto bene. Io vi invito per comprendere realmente la tragedia ad andare a vedere con i vostri occhi. Da una parte sembra una piccola gola, simile a molte. Oltre alla diga si vede questa profondissima gola che si apre verso la pianura.
@@antoniogagliardi3597 il "monte che cammina" è il monte del fianco di valle opposto a quello del Toc: ovvero il Monte Salta, sul cui versante si trova il paese di Casso.
in veneto bellunese e in friulano "toc" vuol dire pezzo, invece è "patoc" che significa marcio. In questo caso si può ipotizzare che nei secoli si sia verificata un'aferesi della prima sillaba lasciando il nome definitivo "Toc". Tuttavia tra gli abitanti locali è stata tramandata nel tempo la memoria inquietante del nome arcaico: un dettaglio che, con grave imprudenza, fu trascurato proprio dai progettisti della diga.
Monte Salta e ok... Monte Toc (che in ladino in dialetto di li significa marcio), gola vajont (significa "vien giù") ora io non voglio dire ma, coincidenze?
Quella sì che fu una vera genialata all'italiana. Oltretutto, le pene per chi doveva pagare, sono state pari a chi viene sorpreso a rubare caramelle in un negozio di dolci. Che vergogna
Una tragedia dettata da superficialità , arroganza e storie di lesa maestà ( il giovane ING.che osa mettere in discussione il Luminare). L'opera Ingegneristica che rimane in piedi nonostante tutto rimane in secondo piano.
La diga del vayont aveva un vizio già in origine , ma come fai a fermare un progetto così costoso e necessario senza la certezza che tale vizio effettivamente ci sia ? Difficile , infatti non si è fatto.
Già, ma quei vizi si conoscevano già ben prima di iniziare, i primi studi erano degli anni '30 in epoca fascista. Poi il resto è il solito tornaconto, quanto vale il rischio di vite altrui?
Conosco bene la storia di questa tragédie perché sono stato il caposquadra charpentier nella costruzione del nuovo cimitero di tutte le opéré in cemento armato
Ascolta il nostro Podcast: open.spotify.com/show/3ztFvhzhRu1Qm0C0nYI4jP
Sostieni DENTRO LA STORIA su Patreon: www.patreon.com/dentrolastoria
Visita il Blog RACCONTI DI STORIA: raccontidistoria.blogspot.com/
Abbonati al canale: ruclips.net/channel/UC1vziHBEp0gc9gAhR740fCwjoin
Io il 9 ottobre 1993 avevo l'esame di geologia applicata. Nell'anniversario della tragedia mi sono preparato sul Vajont. Ho preso un ottimo voto. Quanto mi è mancato al trenta l'ho considerato un tributo ai caduti....
Ho visitato molte volte le zone intorno alla diga e ho respirato una grande tristezza. Il cimitero di Fortogna dà la misura della orribile sciagura occorsa quella sera. Guardando la gola da Longarone si può facilmente immaginare quella che alcuni sopravvissuti hanno chiamato ' la mano bianca' scesa dalla diga. 70 metri di altezza, velocissima, entra come un mare a Longarone mandando il paese sotto 20 metri di acqua e fango. Mi terrorizza il solo il pensiero del rombo dell'acqua in arrivo. La vittima più anziana aveva 93 anni, la più giovane un bimbo che stava per nascere. Possano le vittime riposare in pace e i sopravvissuti dimenticare, se potranno mai farlo.
Sei stato uno dei pochi che ha ricordato l'anniversario di questa tragedia e questo ti fa onore
Grazie!
La sta ricordando anche la squadra di calcio dell'Udinese che per due domeniche, oltre ad indossare il lutto al braccio, osserverà 1 minuto di silenzio per ricordare le vittime 60 anni dopo quella terribile notte del 1963
La cosa più triste e vergognosa é il silenzio delle istituzioni e degli organi fi informazione in occasione dell'anniversario
Davvero impressionante!
Ogni volta che ascolto queste vicende è sempre come se fosse la prima!
Che tutte quelle vittime innocenti possano riposare in pace🙏
...."per regolare l'afflusso di acqua alle coltivazioni..." complimenti, a 3'43'' capisco che approfondisci e parli con termini adeguati. REGOLARE è proprio la parola giusta dal punto di vista dell'ingegneria idraulica che riguarda lo studio della regolazione degli invasi artificiali. Sono ing. idraulico.
Aggiungo una piccola chicca che pochi conoscono, a dare una mano nelle ricerche dei cadaveri e sopravvissuti, fu spedita in fretta e furia pure una compagnia di carristi in cui prestava servizio un allora giovane sottotenente di complemento, tale Gianfranco Bonvicini, in arte Bonvi.
??
@@athoshipner6847 cosa non capisci?
Si', l'autore di Sturmtruppen
Grazie Federico! Grazie ai Collaboratori di Dentro La Storia! Vi seguo con Affetto e Profonda Stima!
Grazie Enrico!
Commovente grazie ci sono stato in vacanza che botta al cuore!
Anche io ho vissuto la tua stessa esperienza. Non dimenticherò mai il silenzio pieno di dolore di quella valle
Se salite da longarone non vi rendete conto appieno del disastro...
Vi consiglio di fare la val Cellina da Maniago e poi scendere da sopra la diga... Vedrete la valle , prettamente fluviale, chiudersi improvvisamente
...
Poi fermatevi prima della galleria... C'è uno spiazzo sulla sx ... Li ci sono tante bandierine ... Ognuna col nome di un bambino ...
Ho pianto, mia moglie ha pianto , mia figlia ha pianto...
Alcune bandierine portavano la scritta:
..... Bambino mai nato...
Il monte Toc si pronuncia con la C dolce, la C di ciccia, e in friulano "toc" significa zuppo, marcio, nel nostro dialetto "tociar" significa inzuppare, pucciare, che sui vocabolari viene descritto "immergere un oggetto, in genere molle o permeabile ai liquidi", tutti gli abitanti della zona sapevano che cos'era il monte Toc con la C dolce.
Grazie per tenere viva la memoria di questa tragedia.
Mi sono accorto che è passato un anno con voi, grazie ragazzi, grazie di cuore.
Grazie a te Dario!
Ho ascoltato la storia raccontata da Paolini almeno 30 volte. Ho comprato il libro di Tina Merlin. Ogni volta che ascolto o leggo di questa storia provo rabbia per l'affronto a quella povera gente da parte di una cricca di criminali autorizzati dallo Stato.
Si trova il libro della Merlin?
anche in libreria ciao
Grazie, pensavo che passati un po' di anni fosse ormai irreperibile. Ciao
E non sai tutte le PORCATE che hanno fatto dopo a chi è sopravvissuto...
Conosco bene quei luoghi ed è lodevole che te ne sia occupato. Sono stato ad Erto ed anche sul coronamento della diga che si può fare con una guida . Assolutamente impressionante ancora oggi la frana del Toc .
La diga della vergogna, come vergognosi sono stati i processi dopo i fatti.
Complimenti e grazie
Il mio prozio all'epoca faceva il militare a Belluno e fu uno dei soccorritori. Più volte gli abbiamo chiesto di quei giorni ma non ha mai voluto dirci nulla. Si arrabbiava quando gli chiedevamo della tragedia del Vajont
Io vivo in Liguria, un signore che conosco all'epoca appena 18nne venne mandato come soccorritore perché era negli alpini. Lo ha raccontato solo una volta e a fatica, perché non poteva non piangere pensando a tutti quei corpi e al fango. Per lui fu uno shock
Sono stato 3 volte, la prima per curiosità, le altre in silenzio per pellegrinaggio. Qualcosa di spaventoso ancora oggi.
Racconto ineccepibile e a completamento consiglio la lettura del libro di Edoardo Semenza.
Quella del Vajont è stata sicuramente la più grave tragedia generata da una diga in Italia ma non dobbiamo dimenticare che ve ne erano state altre in passato (Il Disastro del Gleno del 1923 e Disastro di Molare del 1935) da cui i costruttori di dighe, purtroppo non hanno imparato nulla.
Mi hai fatto venire un groppo in gola. Ti rinnovo i complimenti per la trattazione e la narrazione coinvolgente.
Tra i racconti dei vigili di allora si parla di un episodio raccapricciante. Racconta un esperto vigile del fuoco che furono mandati dei giovani allievi per primi, ignorando il fatto che strade e ferrovie erano state divelte dall'onda. I giovani allievi tornarono indietro, non tanto per la difficoltà di raggiungere il luogo, ma perché avevano visto galleggiare teste, gambe e corpi mutilati delle povere vittime...
Me lo ricordo ancora qs avvenimento.. da brividi!!!io ero piccola ma ricordo benissimo..senza parole..
Grazie federico
Volevo aggiungere che ho avuto la fortuna di passare un pomeriggio con la signora Filippin che mi ha raccontato tutto di quella sera e che oltretutto ha conosciuto Pancini . Non ne parlano volentieri ma se ti approcci con umiltà e rispetto lo capiscono
Conosco bene Longarone, i miei possedevano una casa nella val di Zoldo e per arrivarci ci dovevamo passare, mi ricordo la nuova chiesa progettata da Michelucci che da bambino mi sembrava una nave spaziale. Mia madre mi disse che, a rendere la tragedia ancora peggiore, quella sera c'era una partita di calcio e molta gente delle zone adiacenti si era riversata nei bar per andare a vederla.
Con o senza quella partita di calcio (Glasgow Rangers - Real Madrid) ci sarebbero comunque stati 2000 morti. L'onda, purtroppo, non colpì solo quel bar ma l'intero paese.
Una descrizione chiara , scorrevole , comprensibilissima. Spero solo che non si siano accorti di niente. Spero che stessero già dormendo. Spero.
Grazie Alessandro
Alessandra . Forse perchè hai letto la "O" del cognome . Ciao.@@Dentrolastoria
Ho visitato quei luoghi, qualche anno fa....Ho pianto.
Il Monte Tòc...prende parte della parola friulana Patòc che significa marcio. Gli antichi lo avevano già battezzato. Il video è fatto e raccontato molto bene. Io vi invito per comprendere realmente la tragedia ad andare a vedere con i vostri occhi. Da una parte sembra una piccola gola, simile a molte. Oltre alla diga si vede questa profondissima gola che si apre verso la pianura.
Grazie 🙏 Siamo entrambi veneti e quei luoghi li conosciamo bene 🙂
@@Dentrolastoria 😁😁😁 è da quando ho scoperto il canale che mi domandavo se eri Veneto. Io comunque sono Friulano.
Immensa tristezza…!
Un'anziana donna bellunese mi disse che, in dialetto locale, Monte Toc significa Monte Marcio. Iocali sapevano bene cge era instabile
Io ho anche sentito dire "monte che cammina..."
@@antoniogagliardi3597 il "monte che cammina" è il monte del fianco di valle opposto a quello del Toc: ovvero il Monte Salta, sul cui versante si trova il paese di Casso.
in veneto bellunese e in friulano "toc" vuol dire pezzo, invece è "patoc" che significa marcio. In questo caso si può ipotizzare che nei secoli si sia verificata un'aferesi della prima sillaba lasciando il nome definitivo "Toc". Tuttavia tra gli abitanti locali è stata tramandata nel tempo la memoria inquietante del nome arcaico: un dettaglio che, con grave imprudenza, fu trascurato proprio dai progettisti della diga.
@@andread7410 Anche in milanese toc= pezzo. Ok. Patoc= marcio. In effetti è franato come quei signoroni sapevano, i criminali.
Monte Salta e ok... Monte Toc (che in ladino in dialetto di li significa marcio), gola vajont (significa "vien giù") ora io non voglio dire ma, coincidenze?
Una tragedia per cui non ci sono parole 😔
Quella sì che fu una vera genialata all'italiana.
Oltretutto, le pene per chi doveva pagare, sono state pari a chi viene sorpreso a rubare caramelle in un negozio di dolci.
Che vergogna
Si poteva benissimo evitare
Giorgio dal Piaz non è morto di morte naturale ma per un'incidente stradale.
Una tragedia dettata da superficialità , arroganza e storie di lesa maestà ( il giovane ING.che osa mettere in discussione il Luminare). L'opera Ingegneristica che rimane in piedi nonostante tutto rimane in secondo piano.
Buzzati fu un maestro assoluto e lo è tuttora
La diga del vayont aveva un vizio già in origine , ma come fai a fermare un progetto così costoso e necessario senza la certezza che tale vizio effettivamente ci sia ? Difficile , infatti non si è fatto.
Già, ma quei vizi si conoscevano già ben prima di iniziare, i primi studi erano degli anni '30 in epoca fascista. Poi il resto è il solito tornaconto, quanto vale il rischio di vite altrui?
@@makc9734 in quel momento si è guardato solo al guadagno necessario
Mi è venuto un gran magone
Una tragedia e una vergogna
Non ci sta niente da fare:
Qui in Italia i "Re di Denari" non pagano MAI per le loro colpe
Troppe inesattezze ... No
"Aiutatemi, qui la roccia è franabile" "Si dice friabile,non franabile" "ma qui la roccia frana,non è che fria..." cit. Aldo Giovanni e Giacomo.
La prima tragedia italiana dove nessuno ha pagato.
C’è anche un film bellissimo di Martinelli che andrebbe visto che parla del disastro del Vajont
Portella delle Ginestre 1947 mi pare
Visto tre volte e ogni volta mi suscita un'angoscia tremenda
La più grande catastrofe causata dall’uomo della storia del nostro amato paese.
Eternit
Conosco bene la storia di questa tragédie perché sono stato il caposquadra charpentier nella costruzione del nuovo cimitero di tutte le opéré in cemento armato