La dialettica di Hegel NON È tesi-antitesi-sintesi

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  • Опубликовано: 28 янв 2024
  • Che cos'è la dialettica di Hegel? Come funziona? Dov'è il luogo fondamentale in cui Hegel ne parla?
    Perché si è diffusa la concezione (falsa) che la dialettica hegeliana sia tesi-antitesi-sintesi?
    Che ruolo ha la contraddizione? L'unità degli opposti elimina la contraddizione?
    Per chi fosse interessato ad altri video su Hegel, segnalo che sul sito web di Filosofia in movimento ve ne sono due che presentano in modo introduttivo la Fenomenologia dello spirito e la Scienza della Logica, ognuno dei quali suddiviso in due parti da 20 min. ciascuno.
    Questi i due link per la Fenomenologia dello spirito:
    parte prima
    • Lucio Cortella e G. W....
    parte seconda
    • Lucio Cortella e G. W....
    Questi invece i due link sulla Scienza della Logica:
    parte prima
    • Lucio Cortella e G.W.F...
    parte seconda
    • Lucio Cortella e G.W.F...

Комментарии • 52

  • @Giakinh0
    @Giakinh0 3 месяца назад +5

    Questo è semplicemente uno dei migliori video che abbia mai visto. Sono uno studente liceale di quinta superiore e, da amante della filosofia (nonché prossimo studente universitario di filosofia), sento di essere cresciuto grazie a questa straordinaria delucidazione. Non avevo mai pensato alla dialettica hegeliana così profondamente. In effetti, a scuola Hegel viene trattato piuttosto superficialmente, che mal si addice alla sua complessità. La ringrazio immensamente professore, sarebbe bello se caricasse altri video di lezioni o spiegazioni.

    • @luciocortella6131
      @luciocortella6131  3 месяца назад +4

      La ringrazio del suo riscontro. Se vuole vedere altri miei video su Hegel, sul sito web di Filosofia in movimento ve ne sono due che presentano in modo introduttivo la Fenomenologia dello spirito e la Scienza della Logica, ognuno dei quali suddiviso in due parti da 20 min. ciascuno.
      Questi i due link per la Fenomenologia dello spirito:
      parte prima
      ruclips.net/video/TZV8UH3TX_4/видео.html
      parte seconda
      ruclips.net/video/6MSnBJXTVBo/видео.html
      Questi invece i due link sulla Scienza della Logica:
      parte prima
      ruclips.net/video/2oS3CfmvxP0/видео.html
      parte seconda
      ruclips.net/video/Z9zY7uTuNnI/видео.html

  • @marcocollatuzzo7880
    @marcocollatuzzo7880 5 месяцев назад +3

    Una delle migliori introduzioni specialistiche al pensiero hegeliano che io abbia mai sentito. Mi sono scontrato con il macigno concettuale della fenomenologia dello spirito: mi è sempre sembrato di trovarvi una pagina di miracolosa intelligenza filosofica ogni 10 di dubbie argomentazioni. Ma l'inquadramento che qui si dà, mi fa rivalutare molti passaggi. "L'assoluto è profondamente tragico": la filosofia hegeliana è la messa in scena razionale della tragedia sofoclea, davvero. Grazie mille!

  • @marcovallavanti305
    @marcovallavanti305 4 месяца назад +2

    La ringrazio per questi suoi preziosissimi video. Sono passati diversi anni dalle lezioni a Ca' Foscari, davvero una fortuna poterla risentire.

    • @luciocortella6131
      @luciocortella6131  4 месяца назад +1

      Ricambio volentieri i saluti. Al prossimo video

  • @fabrizioarvat1141
    @fabrizioarvat1141 5 месяцев назад +1

    Lezione veramente magistrale, posso solo ringraziare oltre che lei per la sua competenza (si vede che lei è allievo di Severino) l'algoritmo che ha tratto sulle mie sponde questa straordinaria lezione. Il taglio tragico che lei sottolinea è molto interessante, se ho capito bene il sistema hegeliano è un processo circolare, dove il momento finale coincide con quello iniziale, ma in uno stato di concretezza che rispecchia perfettamente quello astratto e insieme lo supera e lo compie. Sembrerebbe un "anello strano" acausale che si chiude rivelandosi alla comprensione finale un processo logico emanativo, più che uno temporale e diveniente. La tragicità sembra derivare dal fatto che la circolarità è da sempre e per sempre compiuta e insieme non lo è mai.

  • @enricof27
    @enricof27 5 месяцев назад +7

    Grazie, grazie, grazie. Sono un cinquantenne che ha fatto studi in un istituto per geometri e si è appassionato alla filosofia scoprendo dopo la sua morte nel 2020 Emanuele Severino. Dopo Emanuele Severino, Enrico Berti e Carlo Sini, tra i professori, lei per me è il più meritevole di appartenere alla medesima categoria per chiarezza di linguaggio e potenza delle parole espresse.

    • @luciocortella6131
      @luciocortella6131  5 месяцев назад +16

      Carlo Sini era l'autore del manuale di storia della filosofia che ho studiato al liceo (un manuale straordinario per quei tempi - l'anno di edizione era il 1968). Emanuele Severino è stato il mio maestro all'università di Venezia negli anni 70 (le sue lezioni erano affascinanti e impareggiabili). Enrico Berti mi ha accompagnato e incoraggiato nei miei studi sulla filosofia pratica aristotelica dopo la laurea. Tre maestri. Essere avvicinato a loro mi incoraggia a proseguire in questa mia avventura su you tube.

    • @paolodonofrio6588
      @paolodonofrio6588 5 месяцев назад

      Il grandissimo Enrico Berti chiarissimo sia nei discorsi che nei libri

  • @silviochiettini3807
    @silviochiettini3807 3 месяца назад

    La ringrazio per la sua presenza e la sua capacità di diffondere la cultura 🙏🏻

  • @sidneysonnino-hu5fc
    @sidneysonnino-hu5fc 5 месяцев назад +1

    Grandissimo professore di una chiarezza illuminante

  • @enricof27
    @enricof27 5 месяцев назад +2

    18:02 Appena ci interroghiamo su “che cosa sono” i significati, le determinazioni, i concetti, gli enti, le cose, le figure della coscienza, scopriamo l’alterità al loro interno.

  • @fiorenzopinna82
    @fiorenzopinna82 5 месяцев назад +2

    Per caso mi sono imbattuto in questo video e ne sono felice: grazie, lei è molto chiaro. Sarebbe bella una breve lezione su Benjamin che chiarisse le differenze tra teoresi hegeliana e teoresi benjaminiana, mi iscrivo al canale nella speranza che non deluderà la mia richiesta!

  • @romanoarcangeli6445
    @romanoarcangeli6445 5 месяцев назад +1

    @Lucio CORTELLA, grazie per la condivisione di questi video. Spero che Lei abbia modo di accennare qualche volta a Costanzo Preve (r.i.p.)

  • @gcrdnc
    @gcrdnc 5 месяцев назад +3

    Che meraviglia. Ricomprendere Hegel

    • @nicoladho8161
      @nicoladho8161 5 месяцев назад

      Effettivamente la visione semplificata tesi antitesi sintesi, priva di sofferenza, allontanava in me ogni interesse ad approfondire, che la sua lettura ha risvegliato. Grazie per questo

  • @fgrcoud
    @fgrcoud 4 месяца назад

    Grazie professore. Una lezione fantastica. Un vero piacere per l'intelletto.

  • @sebastianomaturi5936
    @sebastianomaturi5936 5 месяцев назад +1

    Mi viene in mente il titolo di un libro di Aldo Masullo dedicato ad Hegel: "La potenza della scissione".

  • @carmeloguarini9597
    @carmeloguarini9597 5 месяцев назад +1

    Kierkegaard disse di Hegel : "Il professore assoluto ha pensato di risolvere i conflitti delle idee con le idee. Ha ignorato l'esistenza!"
    Hegel avrebbe potuto fare di più per la filosofia se avesse incluso Schopenhauer nel dibattito filosofico, invece di metterlo fuori gioco!

  • @enricof27
    @enricof27 5 месяцев назад +1

    21:24 il terzo momento concepisce l’unità delle determinazioni nella loro opposizione

  • @gvbrandolini
    @gvbrandolini 5 месяцев назад +1

    Interessante

  • @alessandrocaprili9782
    @alessandrocaprili9782 3 месяца назад

    Gentile professore,
    un chiarimento: nel secondo momento dunque, per non ricadere in un'indeterminatezza o infinità di determinazioni la negazione si costituisce come contrario e non contradditorio, giusto?
    cari saluti

    • @luciocortella6131
      @luciocortella6131  3 месяца назад

      Giusto. Passaggio all'opposto va inteso come contrario (anche se poi, se si vanno a vedere gli specifici passaggi dialettici hegeliani non sempre vi è il passaggio al contrario ma ad un "altro", inteso però sempre come un determinato altro). Certamente non vi è mai un passaggio al contraddittorio (ovvero a tutto ciò che NON è la determinazione di partenza, perché sarebbe indeterminato). Vi è però contraddizione: essendo la determinazione se stessa e il suo opposto essa risulta contraddittoria.

  • @AndreaSguinzi
    @AndreaSguinzi 3 месяца назад

    Il secondo momento scopre la contraddizione o la contrapposizione? L'opposto o la contraddittorietá? Mi può chiarire meglio grazie?

    • @luciocortella6131
      @luciocortella6131  3 месяца назад +2

      Il secondo momento scopre che la determinazione è se stessa e il proprio opposto (Enciclopedia: "il sopprimersi da sè di siffatte determinazioni finite e il loro passaggio nelle opposte").
      Dunque il secondo momento scopre la contraddizione (dato che essere se stessa e il proprio opposto è una contraddizione).
      Scienza della Logica: "La seconda determinazione (...) è dunque l’altro non già quasi di uno di fronte a cui fosse indifferente (così non sarebbe un altro, una relazione o rapporto), ma l’altro in se stesso, l’altro di un altro. Perciò racchiude in sé il suo proprio altro ed è pertanto, qual contraddizione, la posta dialettica di se stessa".

  • @schematism
    @schematism 28 дней назад

    Buonasera, professore. Ho conosciuto stasera il Suo canale.
    Grazie per la condivisione di questi contenuti di qualità.
    Professore, mi sembra che siano errate anche le interpretazioni e traduzioni della sezione sul gioco delle forze nella Fenomenologia dello Spirito, siccome da nessuna parte Hegel parla di un sollecitante sollecitato ad essere sollecitante.
    Inoltre, una tale relazione non è nemmeno deducibile da quanto scritto nei §§137-138.
    Cordiali saluti

    • @luciocortella6131
      @luciocortella6131  26 дней назад +1

      L'espressione del sollecitante «sollecitato dall'altro ad essere sollecitante» si trova nella traduzione di Cicero della FdS (p. 221 dell'ed. Bompiani) ed è una traduzione libera rispetto al molto più sintetico passo hegeliano «diese ist vielmehr das sollizitierende für jenes».
      Garelli nella sua (più recente) traduzione dà una versione più “a calco” e scrive «quest’ultima è invece il sollecitante per quello» (p. 100 dell’ed. Einaudi), ovvero si limita a scrivere che il sollecitato sollecita il sollecitante, senza indicare a che cosa lo solleciti.
      Tuttavia poche righe sotto Hegel è più esplicito e scrive che il sollecitato (c’è il pronome «jenes», ma è evidente che «quello» si riferisce al sollecitato) «ist sollizitierend, nur insofern es vom andern dazu sollizitiert wird, sollizitierend zu sein», ovvero (traduzione Garelli) «è sollecitante, solamente nella misura in cui viene sollecitato dall’altro ad esserlo» (qui Garelli è ancora più conciso di Hegel, che è invece più esplicito e ridondante, scrivendo che viene sollecitato «dazu» ad essere «sollizitierend»).
      Il senso è evidente: non solo ognuna delle due forze è sollecitante e sollecitata, ma ognuna delle due sollecita l’altra ad essere sollecitante e sollecitata. La reciprocità è simmetrica e la dipendenza reciproca senza residui (direi una reciprocità “al quadrato”).
      È vero che questa assoluta reciprocità manca nei corrispondenti paragrafi dell’Enciclopedia, ma in quei paragrafi Hegel ha intenzionalmente semplificato la complessa dialettica delineata nella Fenomenologia, dato il carattere manualistico dell’opera (che poi veniva commentata ed espansa a lezione). Ciò vale per molte parti dell’opera (si pensi a quanto più sintetica ed asciutta sia l’esposizione delle categorie logiche rispetto a quanto appare nella molto più complessa Scienza della Logica).

    • @schematism
      @schematism 26 дней назад

      @@luciocortella6131, gentile, professore. Grazie per la Sua bella articolata risposta.
      La tesi che cercherò di sostenere è la seguente: il sollecitato è forza, mentre il sollecitante è l'Altro.
      Per questo motivo, i due momenti della forza, cioè l'uno ed il medium universale, si alternano quando l'Altro diventa forza e viceversa.
      I passaggi sono i seguenti, che riporto in inglese perché è la versione che ho in digitale: §137. "But in fact, since it necessarily expresses itself, what was posited as another essence is in the force itself.
      Force was posited as a One, and its essence, self-expression, was posited as an Other, approaching it from outside. But this must be retracted: force is rather itself this universal medium of the subsistence of the moments as matters; or force has expressed itself, and what was supposed to be the other soliciting it is really force itself."
      Questo per quanto riguarda il fatto che la forza diventi il sollecitante Altro nel momento in cui questo è forza.
      Sempre nel §137. "...this oneness, since force is posited as the medium of matters, is thus now something other than force, and force has this its essence outside it. But since force must necessarily be this oneness, but is not yet posited as oneness, this other approaches it and solicits it to reflection into itself or sublates its expression. But in fact force itself is this reflectedness-into-itself, or this sublatedness of the expression; the oneness, in the way in which it appeared, viz. as an Other, vanishes; force is this other itself, it is force driven back into itself."
      Nel §138 abbiamo: "What turns up as other and solicits force, both to expression and to return into itself, immediately proves to be itself force; for the other shows up both as universal medium and as One, and in such a way that each of these shapes at the same time turns up only as a vanishing moment. Consequently, force, by the fact that an other is for it and it is for an Other, has not yet emerged from its concept at all." Ed ancora nel §139, a riguardo del medium posto come sollecitante, Hegel afferma: "...the external soliciting force turns up as a universal medium, but only through its having been solicited by the other force to do so; but this means that the latter posits the soliciting force in this way and is really itself essentially a universal medium; it posits the soliciting force in this way just because this other determination is essential to it, i.e. because this is really its own self."
      Quindi, da questi passaggi riesco a dedurre solo che il sollecitante ed il sollecitato si alternino in corrispondenza dell'alternarsi dell'Altro e della forza, la quale è un'unità indifferente nel concetto quale concetto.
      Se il sollecitante fosse sollecitato ad essere sollecitante, allora ci dovrebbe essere un Altro che sollecita un Altro. Ma, non c'è un tale rapporto nella Fenomenologia, che discute solo dei poli forza ed Altro, che si scambiano reciprocamente di ruolo.
      Per quanto riguarda il passo da Lei citato, che sembrerebbe una ridondanza, ma che non ritengo tale, riporto questo passaggio del §139.: "The soliciting force, e.g., is posited as universal medium, and the solicited, by contrast, as repressed force; but the former is itself universal medium only through the other’s being repressed force; or the latter is really the soliciting force for the former and is what first makes it a medium."
      Il problema dell'ambiguità credo che si trovi nel concetto stesso di medium universale, che: 1 - è un'unità immediata di essere per altro, cioè dispersione in materie libere, quindi contrario alla forza dell'uno; 2 - momento negativo di raccoglimento delle materie libere in un'unità indifferente.
      Orbene, nel primo caso il medium è il sollecitante della forza per sé dell'uno, mentre nel secondo caso è la forza sollecitata dal negativo che non è forza per sé, bensì momento di mediazione delle molteplici materie sussistenti in unità.
      Spero di aver fornito un quadro esaustivo di come comprendo questi densi paragrafi, per quanto possibile attraverso questo medium di comunicazione.
      Cordiali saluti

    • @luciocortella6131
      @luciocortella6131  26 дней назад

      Certo che citare in inglese non aiuta ... La versione originale è molto più chiara e inequivoca, in particolare quella della FdS. Ripeto: l'Enciclopedia, come spesso accade, semplifica e talvolta cambia la prospettiva rispetto ai testi di riferimento che la precedono (Fenomenologia e Logica). E io preferisco attenermi a quelli. Ma perché stiamo facendo questa discussione su un tema (molto specifico) che non ho toccato nei miei video?

    • @schematism
      @schematism 26 дней назад

      @@luciocortella6131, gentile, professore.
      Ho cercato di citare quelle parti che si discostano il meno possibile da quella tedesca, che soffre delle medesime ambiguità, siccome è piena di incisi.
      Abbiamo fatto questa discussione perché avevo fatto riferimento all'errore delle interpretazioni di oggi, secondo le quali ci sarebbe un sollecitante che sollecita il sollecitante ad essere tale. Totale confusione!
      Grazie per la risposta.
      Cordiali saluti

  • @user-lz1cj9up7i
    @user-lz1cj9up7i Месяц назад

    Buongiorno professore, grazie mille del video! Le chiedo allora questo: secondo lei, hanno torto i filosofi del '900 che accusano Hegel di essere un metafisico? Derrida distingue la sua differance dalla differenza hegeliana, e sostiene che, in Hegel, lo Spirito assoluto, cioè la negazione (il NON), sia un superessere, un in sé meta-fisico. Mi sembra però che Hegel, dicendo che lo Spirito sia assolutamente immediato, intenda che questo sia la mediazione stessa (le mediazioni stesse), che non può essere mediata con qualcosa che sia fuori dallo Spirito, che appunto sarebbe l'Intero. Questo risuona con Derrida che dice "non c'è nulla fuori dalla scrittura, cioè un luogo fuori dalla decostruzione da cui decostruire la stessa". Ma allora, evidentemente, tornando a Hegel, se lo Spirito è mediazione, e nulla di determinato che si possa negare con altro, Derrida ha torto? Lo spirito assoluto allora mi sembra confondersi proprio con la scrittura derridiana, cioè con un ni-ente che, lungi dal riposare in un in sé metafisico, non si entifica mai abbastanza, ma è sempre rilanciato, differito. Qualora lei avesse già dedicato un video al riguardo, chiedo venia. Grazie ancora di tutto, e buon lavoro!

    • @luciocortella6131
      @luciocortella6131  Месяц назад

      Molte delle obiezioni rivolte a Hegel già nell’Ottocento e poi proseguite nel Novecento erano spesso generate da un’incomprensione della sua filosofia (e in particolare della Logica), un’incomprensione che non faceva veramente i conti con le critiche - talvolta esplicite - che lo stesso Hegel aveva rivolto alla metafisica (antica e moderna). D’altra parte era stato lo stesso Hegel a proporre un’immagine della sua filosofia come unica “vera” metafisica (fondata su basi completamente nuove) . Questa ambivalenza spiega le opposte interpretazioni che il Novecento ha offerto (e continua a offrire) della sua filosofia.
      Venendo a Derrida, io ritengo che egli non possa esser collocato fra coloro che hanno frainteso Hegel e il senso della sua dialettica. Nei suoi scritti c’è la piena consapevolezza del primato hegeliano del negativo, della differenza, del costante “differimento” del senso. E tuttavia egli coglie l’elemento metafisico proprio nella pretesa hegeliana di una “esposizione concettuale” della differenza: in Hegel la totalità delle mediazioni è completamente “esposta” senza residui (è questo il senso dell’immediatezza finale con cui si conclude la Logica: c’è un luogo in cui la totalità delle mediazioni può essere raccolta, consaputa, e tenuta insieme in modo tale da consentirci di esporla). Derrida infatti afferma che la differenza diventa in Hegel “discorsiva”, cioè pensata (potremmo dire “presente”).
      Ovviamente qui si apre il problema se una tale conclusione non sia ineludibile anche per Derrida, proprio quando afferma l’originarietà (non ulteriormente scavalcabile) della “scrittura”, cui egli sfugge dicendo che la scrittura mette fuori gioco proprio la nozione di origine. Ma possiamo veramente sfuggire ad un “ultimo”? (la stessa questione si ripropone anche in Heidegger, nonché in Adorno, altri due critici implacabili di Hegel).
      Qui devo fermarmi. Ne riparlerò, magari in un prossimo video.

    • @user-lz1cj9up7i
      @user-lz1cj9up7i Месяц назад

      @@luciocortella6131 La ringrazio infinitamente della risposta, che mi ha posto di fronte a degli interrogativi per me prima ignoti. Apprezzerei moltissimo un video di approfondimento su quanto lei accenna! Mi limito ad aggiungere una riflessione che facevo oggi al riguardo: eventualmente potrà contemplare il tutto in un video, senza scomodarsi nel rispondermi anche qui. Riflettevo sul concetto di "finalità interna" nel pensiero di Hegel. Io non sono esperto al riguardo, dunque mi rivolgo a lei: mi sembra di capire che l'Idea come finalità interna sia non semplicemente un fine esteriore al tutto, bensì la sua stessa Logica per l'appunto, la sua legge immanente. Ora, come Lei sa meglio di me, questa legge necessaria da un lato non esclude il contingente, e dall'altro lato secondo Hegel si traccia soltanto a posteriori (quindi non è programmata). Mi è sembrato che forse lo scarto fra Derrida e Hegel stia proprio qui: Hegel ha forse la pretesa di poter pervenire al necessario, all'univoco, al telos che anima tutto. Ora mi chiedo: può esserci una nozione di Telos che non sia metafisica? Derrida si allontana proprio qui parlando di Disseminazione e di Destinerranza. Parole che risuonano molto con la genealogia nicciana e foucaultiana, cioè con la critica della possibilità di una Storia univoca e universale, metafisica per l'appunto.
      Perdoni se condivido queste riflessioni anche abbastanza affrettate. Tuttavia mi sembra una questione assai rilevante e delicata, e spero potrà rimediare con un eventuale video o feedback! Grazie mille ancora!

  • @carmeloguarini9597
    @carmeloguarini9597 5 месяцев назад +1

    Esistenzialmente Hegel ha lasciata intatta l'opposizione tra PRIVILEGIATI e SCARTATI.
    Hegel è stato il filosofo organico dello stato prussiano (il suo destino sembrava prefigurato nei suoi quattro nomi: Giorgio - Augusto - Federico - Guglielno); e ha costretto Schopenhauer a rifugirasi in Asia, per non morire di idee nella Prussia!

    • @luciocortella6131
      @luciocortella6131  5 месяцев назад +7

      Certo che si possono dire tante banalità, ma una sequenza come questa l'ho vista di rado:
      A) "lasciato intatta l'opposizione tra privilegiati e scartati" (ma dove l'ha letto? in un Bignami veteromarxista?)
      B) "filosofo organico dello stato prussiano" (ma ha mai letto la Filosofia del diritto? ha mai visto che lì c'è una costituzione liberale, che non esisteva nello Stato prussiano di allora?)
      C) "La contradizione non può esistere" (ne esistono un'infinità, e lasciamo perdere Wittgenstein, basterebbe Aristotele su questo tema, ma sarebbe necessario capire che cosa significa contraddizione in Hegel, che cosa sono le contraddizioni nel pensiero e le contraddizioni nella realtà - insomma bisognerebbe aver studiato un po' di più)
      D) Schopenhauer e Kierkegaard hanno scritto grandi cose ma l'esilio asiatico di Schopehauer è certamente la parte meno interessante della sua filosofia; così come affermare che Hegel "ha ignorato l'esistenza" - detta così è falsa (all'esistenza Hegel ha dedicato molte pagine, non l'ha certo ignorata) - ma allora oltre che Hegel sarebbe necessario aver capito meglio anche Kierkegaard

  • @enricof27
    @enricof27 5 месяцев назад

    22:03 che cosa è il concreto in Hegel

    • @luciocortella6131
      @luciocortella6131  5 месяцев назад +6

      Non è l'empirico ma è il superamento dell'astratto. Astratto (abs-tractum, cioè strappato via) in Hegel significa separato, isolato, caratterizzato da relazioni di esclusione nei confronti della totalità in cui è inserito (è la conseguenza del punto di vista dell'intelletto). Concreto è invece superamento di questa separazione e istituzione di relazioni con il proprio altro (includendo il proprio altro dentro di sé). L'idea, che include in sé la totalità delle relazioni, è il massimo di concretezza. La certezza sensibile (l'empirico) che non vede le relazioni col proprio altro è invece massimamente astratta. Lo stesso vale per l'essere (la prima categoria della Logica) di cui Hegel dice che è il massimo dell'astrazione, fino ad essere indeterminata (proprio perché priva di relazioni).

  • @francescomarianichele7265
    @francescomarianichele7265 5 месяцев назад +1

    Quali sono i manuali o altri libri di filosofia che consiglia?

    • @luciocortella6131
      @luciocortella6131  5 месяцев назад +3

      Purtroppo non sono abbastanza aggiornato sugli ultimi manuali per i licei. Qualche anno fa ho collaborato (da esterno) a un manuale (ma solo per la filosofia contemporanea) ma non saprei se consigliarlo veramente anche per gli altri volumi. In ogni caso trovo gli attuali manuali troppo dispersivi, con troppe cose dentro, e quindi sostanzialmente inutilizzabili per imparare veramente la filosofia (e infatti ai miei studenti all'università continuo a consigliare il vecchio Abbagnano, quello in tre volumi per l'università, pur con tutti i suoi limiti, ad es. con una trattazione mediocre su Hegel).

    • @mminlovewithflo
      @mminlovewithflo 5 месяцев назад

      ​​@@luciocortella6131gentilissimo Professore, a me è parso buono e utile il Vegetti, Fonnesu.

  • @carmeloguarini9597
    @carmeloguarini9597 5 месяцев назад

    Wittgenstein ci ha spiegato, con la logica, che l'opposizione è reale (polo nord e polo sud), mentre la contraddizione non può esistere, proprio in base al principio di non-contraddizione.

  • @albertolanzetta473
    @albertolanzetta473 5 месяцев назад

    La via all' in sù e la via all' in giù sono la stessa via.

  • @carmeloguarini9597
    @carmeloguarini9597 5 месяцев назад

    La critica di Marx a Hegel è proprio sulla dialettica astratta. Dice Marx che Hegel non si è accorto o non ha voluto accorgersi che la dialettica, o meglio ancora il conflitto, è scontro tra classi sociali. Il rovesciamento del rapporto servo-padrone deve avvenire nella struttura economica attraverso la sovrastruttura politica. Ma lei Marx non lo ha letto? Hegel è un borghese che non considera il proletariato: questa la critica di Marx alla dialettica hegeliana!

    • @luciocortella6131
      @luciocortella6131  5 месяцев назад +7

      Questo non è un blog di discussione. Ho presentato un video sulla dialettica e mi vengono poste questioni completamente diverse (il rapporto di Marx con Hegel, quello di Kierkegaard con Hegel, o ancora Schopenhauer, addirittura il carattere borghese della filosofia di Hegel). Certo, tutte questioni interessanti, ma che esulano dal tema. Su alcune di queste tornerò in qualche prossimo video, ma adesso non intendo discuterle, come se questo fosse un blog di discussione. Perciò non risponderò più e cancellerò tutti i commenti gratuiti.

    • @romualdoc.3463
      @romualdoc.3463 5 месяцев назад +7

      Risposta adeguata e meritata, prof. Cortella! Il video è assolutamente pertinente e chiarissimo, e la tematica non permette collegamenti da liceali...
      Al signore che le chiede se lei abbia letto Marx, direi: forse il professor Cortella non avrà letto Marx in italiano, ma certamente l'avrà letto direttamente in tedesco!
      Se i commenti devono essere analoghi a quelli dei giovincelli che polemizzano e offendono, meglio davvero che lei elimini tali notifiche.
      Congratulazioni, professor Cortella per questo nuovo e interessante video su Hegel.
      La seguo sempre con grande ammirazione intellettuale.

    • @AntonioCannata-l8e
      @AntonioCannata-l8e 6 дней назад

      @@luciocortella6131 Risposta da gentiluomo, ad un commento arrogante e in parte anche offensivo.

  • @giovanniguglieri5287
    @giovanniguglieri5287 5 месяцев назад

    Quindi la realtà è autocontraddittoria

    • @luciocortella6131
      @luciocortella6131  5 месяцев назад

      La questione è molto complessa, purtroppo. Spero di poter dedicare un video al rapporto fra la dialettica di Hegel e il principio di non-contraddizione. Provvisoriamente (ma molto provvisoriamente) direi che la ragione speculativa riconosce la contraddizione (laddove l'intelletto ne è incapace), ma riesce a vedere in essa un significato determinato (e ciò e possibile solo distinguendolo da tutti gli altri significati, il che è possibile solo grazie al principio di non-contraddizione). E per Hegel il pensiero è la forma logica della realtà, la sua essenza ultima. Ne riparleremo, ne riparlerò.