io da adolescente, quando motivavo una mia richiesta che veniva negata dai miei genitori, con un "e ma gli altri ce l'hanno tutti/lo fanno tutti", la risposta era sempre: gli altri fanno quello che vogliono, tu fai quello che ti diciamo noi, perché gli altri di te se ne fregano, mentre noi ti vogliamo bene."..non ho mai avuto coraggio o istanze per ribattere.
@@elle_90Be anche io ero esclusa dai compagni,ma poi con età ho imparato a fregarmene, devi omologarti? No anche perché piu siamo teconologizzati e più ci siamo chiusi dentro sto cavolo di cellulare, Be mia mamma nn lo comprava anche se piangevo aveva ragione,più siamo andati avanti con la tecnologia e più siamo rincoglioniti, secondo me essere omologati e sempre Chiusi cn quel cavolo di cellulare,fa diventare più depressi e chiusi in se stessi, quindi devi avere la testa di dire io nn sono gli altri e se nn ti ci accettano va in malora,.nn sono i problema ,
@@elle_90 ma neanche lo smartphone, il problema è il social. Lo smartphone rispetto al telefono ti da' accesso a strumenti più tecnologici, solo che alcuni di qeusti sono fatti a pennello per catturare l'attenzione delle persone e causando potenzialmente una moltitudine di problemi e bisogna saper discernere usi corretti o meno. Lì sta al genitore capire se proprio figlio/a è abbastanza maturo da poter utilzzare razionalmente tali strumenti (comunque molto difficile). A mio avviso (ragazzo di 22 anni) è più utile aspettare, piuttosto bisognerebbe incoraggiare i ragazzi a stare all'aria aperta e sviluppare relazioni interpersonali avendo il telefono come mezzo di comunicazione semplice sia con i propri genitori che coetanei, con gli uni per comunicare fuori casa e con gli altri per trovarcisi. Queste sono solo mie supposizioni, ovviamente ogni caso ha le sue specifiche però ad oggi questa è la mia visione
@@adamtsouli5419 è comunque un problema per il discorso schermo. Ho persone vicine a me che lavorano in ambito oculistico e da tempo è stato rilevato un picco di casi di patologie della vista, collegate all'utilizzo di smartphone e tv e continuano ad aumentare. Quindi non è solo un danno comportamentale ma anche di salute vera e propria. Così come il cervello, anche la vista in un bambino è in fase di sviluppo. L'esposizione intensiva e prolungata a queste sollecitazioni rischia di comprometterne il corretto sviluppo...Perciò è importante parlare di queste cose, creare consapevolezza e ridurre i danni.
Sono una ragazza di 21 anni universitaria con un fratello quasi 18 enne che frequenta un itis. L’itis di mio fratello è stata una delle prime scuole penso in Piemonte (?) ,infatti ci hanno fatto anche un servizio televisivo, ad aver tolto lo smartphone per tutto i giorno a scuola, e lo sta attuando anche la mia vecchia scuola liceo artistico dove va mia sorella di 15. Lo ammetto che anche io sono colpevole dell’utilizzo dello smartphone, sono anche più ansiosa, non va ad impattare il mio studio, ma ammetto che a forza di leggere cose in giro, da persona ansiosa da sempre perché sono ipersensibile, ho visto un peggioramento della mia positività.con lo smartphone davvero ci stiamo distruggendo. Faccio molto più overthinking, leggo tante cose cercando soluzioni, sono più stanca, ma quando dico “cercherò di migliorare” sono sempre troppo pigra. Non mi vergogno a dirlo perché è vero, grazie al cielo ho un ambiente universitario un po’ all’antica ( con tutti i suoi difetti comunque) dove dopotutto ci troviamo ad avere tutto cartaceo. Però se sono stanca vorrei mettermi a leggere un libro ma faccio fatica a concentrarmi, lo faccio solo con quelli universitari per cui ho poi un voto perché “ troppo lavoro”. Vado bene all’università (frequento una accademia di belle arti) e tutto ma sono stanca di passare spesso i mie minuti di tempo libero così ( hobby ne ho ,ma spesso di nuovo, uso lo smartphone per cercare ispirazione, in quanto per disegnare non so cosa fare diversamente visto che da una parte sono quasi obbligata e per cantare devo registrarmi e ascoltare canzoni )non so come fare per migliorare la mia vita personale da questo punto di vista. Vorrei trovare di nuovo il significato alle cose
Ciao, sono un ragazzo di 22 anni e l'unico consiglio che posso darti avendo sofferto di problematiche di questo tipo è quello di usare meno il telefono e passare un po' di tempo in più con te stessa. Ci vuole tempo, ma sarebbe utile per te poterti conoscere, capire te stessa, i tuoi valori, per cosa vuoi vivere. Certo ti dico che non è semplice (io per dirti ci ho messo un anno e mezzo), però è un percorso che consiglio a chiunque e che può portare grosse soddisfazioni sia nel breve che nel lungo termine. Ricordati sempre che puoi solo lavorare sulle cose su cui hai controllo e che le decisioni non prese riuguardo queste ultime molto spesso ti porteranno peso e stress, prenditi il tuo tempo per assimilare le cose e agirvi di conseguenza. Spero che una qualsiasi cosa che ho scritto ti possa essere d'aiuto, ti auguro buone cose!
@ Grazie infinite, di recente ho iniziato anche un’altro percorso di terapia che mi sta un po’ aiutando(anche su altre mie cose su cui volevo migliorare ) ammetto che però sto ancora cercando di trovare quella voglia di svagarmi facendo altre cose ( io faccio scuola di canto anche, e canto molto, ma apparte quello e i miei impegni universitari, ho degli obiettivi personali che vorrei raggiungere su cui però non riesco a mettermi a lavorare per la stanchezza da tutto il resto ) e penso che il telefono sia anche una delle ragioni a volte di questa mia non voglia
17:55 la mia risposta è "tutti deventeranno stupidi, vuoi diventarlo anche tu?". Questa è la mia risposta da genitore, dopo aver spiegato a mio figlio cosa sono le funzioni cognitive e come si adattino agli stimoli dell'ambiente.
Stefano Rossi , davvero un bella persona, in una società dove gli ambiti di relazione d’aiuto sono saturi di figure femminili, un po’ dí maschile ci voleva, non ho nulla contro le donne ed il mondo femminile ( anzi) ma c’è bisogno di equilibrio anche in questo, altrimenti poi la “mammificazione” è dietro l’angolo… sicuramente siamo in un momento dove di uomini adatti a questi ruoli ( intendo con un buon equilibrio maschile/femminile) non sono molti e forse ci dovremmo porre delle domande. Grazie Rick per il contenuto.
Pienamente d'accordo, ho provato su mio figlio la tecnica dell abbassamento della luminosità con anche la luminosità salva vista e funziona. Se gli metto un cartone sul pad adesso lo guarda un po' poi disegna poi lo riguarda un pochino poi gioca coi lego etc. Non viene catalizzato nello stesso modo. Anche sulle animazioni ci sarebbe da riflettere che oggi sono terribilmente veloci tipo puppy dog palls. Ora metto un chip e chop degli anni 90 che durano 30 Min a puntata e ciao una puntata ed è apposto tutto il giorno e ha visto un cartone che ha una trama. Grazie Rick
Concordo pienamente coi ragionamenti e le riflessioni portare in questa cogitata. Mi sono anche un po' commossa alla fine perché è una riflessione che ho in testa questi giorni: se non riusciamo più a pensare ad un NOI, ad un benessere collettivo e a collaborare invece di urlarsi contro sempre più forte in un mondo in cui ormai sembrano dominare solo gli estremismi, il NOSTRO futuro non è poi tanto roseo... È sempre un piacere ascoltarvi discutere insieme, escono fuori ogni volta puntate dense, grazie ❤
Grazie per questo video. In realtà la situazione nelle scuole è talmente grave e l’aumento esponenziale di diagnosi di ADHD di anno in anno così evidente, e correlato da molti esperti con la dipendenza dal digitale, che è stupefacente che la questione non sia trattata come una vera e propria emergenza nazionale. Nei libri di Spitzer si fa menzione oltretutto non solo dei danni cognitivi ma anche dei danni fisici. C’è uno studio fatto in Corea del Sud che evidenzia un aumento vertiginoso dei casi di miopia fra i giovani correlata con la maggiore fruizione degli schermi. Temo che siamo ridotti alla necessità di una legge perché i genitori stessi sono dipendenti. Basta prendere la metropolitana per vedere cosa sta succedendo. Rick, hai ragione secondo me. Il genitore ha abdicato alla funzione genitoriale. Temo che un programma culturale non possa più bastare. Questi oggetti vanno a creare lo stesso tipo di dipendenza che creano le droghe. La dipendenza difficilmente può essere sconfitta dalla cultura. “Acculturarsi” costa fatica. La fatica, ad esempio, di leggere un libro. Sempre meno genitori sono disponibili a leggere un libro perché più faticoso mentalmente che attaccarsi allo smartphone. Che bel video. Grazie ancora.
Da quarantenne che frequenta, per lavoro, moltissimi ventenni non posso che essere tristemente d'accordo con questa interessante discussione...l' ansia è dilagante , ma anche la chiusura : ho visto discoteche piene di gente che si dà le spalle , che non interagisce , che non si guarda negli occhi .Ho visto conversazioni infinite che non sfociano mai in reali contatti e che , se lo fanno , spesso falliscono . Vedo la noia e la " fatica " che prevalgono persino sul banale desiderio di farsi una scopata ...non so come rapportarmi con loro , vorrei aiutarli
Cerca di farli riflettere,tanti di loro sono così non solo per la tecnologia e i social ma anche perché hanno magari già avuto traumi infantili. O adolescenziali causati dal l’ansia sociale,non a caso si chiamano:(social). Le motivazioni sono svariate molti sono così perché gli standard sono sempre più elevati. Questo dovuto dal divario sociale tra belli,ricchi e quant’altro a ragazzi che non hanno niente non lavorano ecc. Poi l’estremo attaccamento all’apparenza,dovuto palesemente dai social. Una volta le persone si facevano i fatti propri perché non c’erano i social. Si usciva e ci si parlava in modo tranquillo e pacifico e non c’erano distinzioni e classismi o ansia di essere diverso dagli altri.
Bravissimo Stefano Rossi! La penso nello stesso identico modo ci vorrebbe una bella condivisione! Questa cosa secondo me è dovuta anche al fatto che tanti genitori passano pochissimo tempo con i figli per l’estremo lavoro e cercano di compensare facendo il genitore amico che però non da tanto a livello emotivo ma a livello solo materiale.
Non è questione di credere o non credere. Io condivido la posizione di Riccardo. Come i miei genitori non erano in grado di controllare me all' epoca dei primi computers, la nostra generazione non è in grado di controllare i figli nell' uso delle nuove tecnologie. L' unica soluzione è sopperire alle mancanze delle famiglie da parte dello stato specie per la velocità ed invasività dei nuovi media.
Ho un fratello più piccolo di me, ha 15 anni e già da un annetto sto cercando di fargli capire che non bisogna stare troppo tempo con il telefono sui social, ma lui non mi ascolta. Sono preoccupato dalla quantità di tempo che impiega usando il cellulare saranno almeno 8 ore al giorno
Esistono delle impostazioni sul telefono per limitarne l' utilizzo ( benessere digitale) che bloccano le applicazioni dopo un certo utilizzo giornaliero
La conclusione è la frase più giusta. Occorre un "nuovo paradigma" alle idee crepetiane che descrivono un mondo che non c'è più e non tornerà. Occorrono soluzioni ingegnose e non "spicce" calate nella realtà del nostro tempo.
Scusate, Rick e Stefano, ma voi avete figli? Vi assicuro che anche se sei buon genitore e dai buon esempio con il cellulare serve veramente poco con i figli adolescenti! Senza il supporto dello Stato e della legge diventa impossibile arginare singolarmente il fenomeno.
Tanti spunti di riflessione interessanti 🙏 da mamma di 3 figli mi interrogo quotidianamente sul ruolo della tecnologia e del come accompagnare in modo sano la sua fruizione, per i primi anni di vita ho preferito non considerarla proprio ma ora che io primogenito si affaccia alla scuola primaria i bisogni e quindi le mie risposte dovranno piano piano cambiare e adattarsi, non abbiamo nessuna guida in questo. Siamo la prima generazione di genitori che si pone riflessioni rispetto allo smartphone in età evolutiva. Mi sembra molto chiaro quando si ragiona sugli estremi ma poi quale sia la giusta condotta nella moderazione (cosa significa moderazione? È definita in modo assoluto?)non è così facile da capire! Detto ciò.. Io ho 30 anni e ricordo benissimo che il telefono a scuola a noi è sempre stato proibito (regola che sfidavamo per carità! Ma c’era)…da quando questa cosa è diventata assurda? 😅
Proprio adesso sto ritirando un ordine in pizzeria (faccio il fattorino Deliveroo) e sto assistendo ad una zombificazione in diretta. Quella che credo esser la sorella maggiore col fratellino di 2/3 anni al massimo, che mentre mangia la pizza è imbambolato davanti al tablet.... Così imbambolato che ci impiega 8 ore a rispondere alle sue domande e a dare un morso alla pizza..
Da matrigna (naturalmente "cattiva") sono stata rifiutata dalla figlia del mio compagno dopo 3 anni e mezzo di conoscenza pacifica. Il tutto perché ho chiesto a suo padre di farle finire la pasta col salmone che sistematicamente veniva lasciata nel piatto ad ogni cena (specifico che oltre alla pasta col salmone mangiava poco altro e FORSE). La madre naturalmente ha difeso la figlia e indicato me come la cattiva, ma nel frattempo all'età di 12 anni le ha fatto aprire un bel profilo Tik Tok dove posta i suoi balletti o reposta cose legate ad ansia, insicurezze sul fisico, gelosia morbosa, ecc..ecc...Io ho solo questo esempio da portare per quanto riguarda adolescenti, ma posso immaginare quante altre situazioni di questo tipo ci siano in giro purtroppo.
Tra i genitori delle elementari ci stiamo coalizzando per parlare del problema digitale e contaminarci nelle scelte rendendole più condivise, anche per non fare sentire i bambini "soli" e "diversi".
A me dicevano: "Se gli altri si buttano giù da un ponte, solo perché lo fanno tutti gli altri, lo fai anche tu?" o anche che, per diventare migliore, dovevo fare come i cacciatori di fagiani e di lepri: "mettigli il sale sulla coda e vedrai che si fermano"(ossia scantati) Oggi guai se un genitore dice queste cose al figlioletto o alla figlioletta, potrebbero offendersi. Il bello, ma anche no, è che la generazione attuale di genitori è diventata adulta anche con metodi come questi o anche più incisivi(e non intendo le botte). Tutti bravi e brave agnellini i bimbi di oggi per i loro genitori, lo vedo con le mie cugine molto più piccole di me, se gli dici un no/aspetta un attimo una piange e si dispera, l'altra inizia a urlare e a pestare i piedi, io alla loro età(inizio elementari) non avevo queste crisi isteriche; se mi dicevano un no aspettavo la spiegazione del no(che mi veniva data senza che io la richiedessi, perciò per decisione dei mie genitori) la accettavo(anche se non mi piaceva) ed eseguivo(perché erano loro gli adulti, non io). E guai se io mi lamentavo di un professore/maestro per come si era comportato nei miei confronti, l'adulto era lui, avevo colpa io(anche se in un caso non era così, infatti si è dimostrata la mia innocenza con la testimonianza multipla di tutta la classe e delle altre classi e solo dopo 2 anni: niente di grave, la professoressa non faceva l'insegnante, ma messaggiava al cellulare 😅e non sto scherzando). Passando al cellulare in se io il primo l'ho ricevuto a 12 anni, regalatomi da un amico di famiglia la quale mi ha consentito di tenerlo solo perché così potevano chiamarmi quando ero fuori; perché si esiste anche il fuori dove passare il tempo: salire sugli alberi, fare un passeggiata, un giro in bici, una partita a pallone, fare a gavettoni, grottare nel torrente(pescare in gruppo con le mani sotto i sassi grandi dei fondoni del torrente). Al cellulare giocavo ad un giochino tipo tamagogi a cui perdevo, mi incazzavo e lo spegnevo. Era un orpello inutile, anche se leggero,(un simens grande quanto una mano senza dita) che ero costretto a portarmi dietro; ora quasi uguale, solo che non è più così piccolo(so che qui la battuta è facile, ma vi prego restiamo seri😉). Le esperienze all'aperto tipo il salire sugli alberi da cui puoi cadere, puoi tagliarti mentre sali, puoi far cadere un alveare se lo sfiori ti insegnano la famosa scantarina.(probabilmente un termine che deriva dal mio dialetto, ma non so se traducendolo in italiano renda uguale). Così come lo insegna il grottare: dove invece di prendere un pesce puoi pescare una fantastica biscia di acqua dolce, o se prendi un pesce puoi avere il piacere con gli amici di creare uno stagno/acquario artificiale dove mettere i pesci che hai pescato grottando, imparando così ha creare mini dighe artificiali illegali. O anche creare veri e propri fondoni artificiali deviando i corsi del torrente(no non sono "l'eroe" che distrugge gli autovelox) per farli defluire nel bacino che tu hai creato(A MANO!, voglio specificarlo). I ragazzini di oggi se gli paventi di fare una cosa del genere si metterebbero a ridere come se fosse una cosa impossibile, ma non è colpa loro, se non hai nulla con cui riempire la noia te lo crei, e nelle giornate di pioggia si sta ancora più fuori perché è più divertente. (sono un '92, anche se le esperienze che porto potrebbero essere molto antiquate)
Ciao Rick, grazie per i tuoi contenuti, i quali sono sempre molto utili e illuminati. Ho una domanda sempre riguardo il tema che state trattando: mia nipote, bambina molto sveglia, ha spesso l'abitudine di registrarsi come se fosse un influenzer mostrando e spiegando oggetti etc.. io trovo la cosa molto cringe e divertente allo stesso tempo, solo che ho il terrore che mia sorella potrebbe decidere di pubblicare queste registrazioni proprio perché è ancora una bambina e internet come avete detto voi è un mondo di mondi.. credo che ci sia il giusto tempo per tutto. Voi che fareste al mio posto? Credete che il mio pensiero riguardo al problema descritto precedentemente sia esagerato? Grazie sempre per il tuo lavoro di divulgazione.
Gli smartphone dovrebbero essere vietati per legge sotto i 18 anni, solo i vecchi telefoni oggi chiamati Feature Phone potrebbero essere usati ma mai sotto i 10 anni
La levata di scudi contro il divieto dei cellulari a scuole, secondo me, non è arrivata per una "difesa della libertà dei ragazzi" ma per l'esatto contrario. Lo smartphone rappresenta, per il genitore, un legame ed un controllo costante del proprio figlio: in ogni momento il foglio può chiedere aiuto, in ogni momento il genitore può chiedere rassicurazioni. Non poter aver la possibilità di contattare il proprio figlio per 5 ore vuol dire "affidarlo" completamente ad altre persone, senza controllarlo, fidandosi di ciò che dicono queste altre persone. Questo tanti genitori non lo accettano. Ed è molto ingiusto, diseducativo e morboso
Temo sia un argomento intellettuale multiculturale e multisettoriale. Proverò dal vivo a parlarne con diverse persone, un commento unico non sarebbe esauriente. Probabilmente se ne riparlerà ancora in futuro.
Faccio una domanda ai primi sette minuti del video: per quanto riguarda i bambini lasciati davanti all'ipad a tavola, in passato valeva lo stesso col gameboy? Nel senso: anche un videogioco portatile aveva lo stesso impatto sul cervello, oppure nel videogioco essendoci interazione, per lo meno il bambino dovrva usare un po' il cervello? Perché quello che mi fa pensare è che i giochi sui cell di oggi non sono "interattivi" o difficili, ma solo un clic continuo. Spero di essermi spiegata.
Vietando completamente l'utilizzo del telefono ai ragazzi, credo che si incapperebbe in altri problemi, come l'emarginazione del ragazzo nei confronti degli altri coetanei a cui i propri genitori hanno permesso l'utilizzo ininterrotto del cellulare. Personalmente sono più d'accordo sulla limitazione dello strumento e sull'istruire sia genitori che ragazzi (anche a scuola eventualmente) su come utilizzare correttamente internet, informandoli dei contenuti più "sani" da fruire e di quelli da considerare più deleteri, nonché le cause che comportano
Secondo me no bisognerebbe vietarlo proprio,perché limitando solo non vuol dire che poi in giro o a casa non ne facciano un uso improprio. Anche perché avere l’ansia sociale e in gran parte colpa dei social che impongono uno stereotipo da seguire se non si vuole essere “sfigati” o “poveri”o “emarginati” c’è un divario classista. Anche tantissimi RUclipsr o infulencer soffrono di queste cose. Una continua competizione. I genitori non dovrebbero essere violenti o educare con la forza ma nemmeno lascarli attaccati a queste cose. I ragazzi che non utilizzano i social dovrebbero provare a far vedere ai suoi compagni che si può stare anche senza o comunque che quando si esce si può parlare senza il telefono in mano.
Io non sono d'accordo, voi state proponendo che il cambiamento debba partire dai genitori, quando il fenomeno è molto più impegnativo da gestire, la questione è globale ed è illogico pensare che nessuno sappia più educare i figli, è ragionevole pensare invece che il fatto sia incancrenito dalla società e contesto, risultando impossibile per un genitore educare certi principi e limiti perchè fuori di casa quegli stessi sono derisi, atto di umiliazioni e portano alla solitudine(rispettivamente un ragazzo che viene preso in giro dalla classe o daglj amici perchè non gioca al gioco che hanno tutti e il figlio che dice "papà ma ce l'hanno tutti".
@@lorenzochiavacci5461 e la soluzione è insegnargli a non sopportare mai le umiliazioni ? A non sostenere mai le prese in giro ? Ma quando se la costruiranno mai una corazza per affrontare la vita ?
Il problema, se c’è, non va ricercato negli smartphone ma altrove. È come riflettere sul “fare uscire il figlio o non farlo uscire”. Volete aiutare i giovani? Date risorse alle famiglie, alle scuole…
"non guardare al like di oggi ma alla recensione tra vent'anni" frase bellissima
io da adolescente, quando motivavo una mia richiesta che veniva negata dai miei genitori, con un "e ma gli altri ce l'hanno tutti/lo fanno tutti", la risposta era sempre: gli altri fanno quello che vogliono, tu fai quello che ti diciamo noi, perché gli altri di te se ne fregano, mentre noi ti vogliamo bene."..non ho mai avuto coraggio o istanze per ribattere.
@@elle_90Be anche io ero esclusa dai compagni,ma poi con età ho imparato a fregarmene, devi omologarti? No anche perché piu siamo teconologizzati e più ci siamo chiusi dentro sto cavolo di cellulare, Be mia mamma nn lo comprava anche se piangevo aveva ragione,più siamo andati avanti con la tecnologia e più siamo rincoglioniti, secondo me essere omologati e sempre Chiusi cn quel cavolo di cellulare,fa diventare più depressi e chiusi in se stessi, quindi devi avere la testa di dire io nn sono gli altri e se nn ti ci accettano va in malora,.nn sono i problema ,
@@elle_90sulla questione PC in "giovane" età se ne può parlare ma con i telefoni non c'è dibattito: è il peggio del peggio
@@elle_90 ma neanche lo smartphone, il problema è il social. Lo smartphone rispetto al telefono ti da' accesso a strumenti più tecnologici, solo che alcuni di qeusti sono fatti a pennello per catturare l'attenzione delle persone e causando potenzialmente una moltitudine di problemi e bisogna saper discernere usi corretti o meno. Lì sta al genitore capire se proprio figlio/a è abbastanza maturo da poter utilzzare razionalmente tali strumenti (comunque molto difficile). A mio avviso (ragazzo di 22 anni) è più utile aspettare, piuttosto bisognerebbe incoraggiare i ragazzi a stare all'aria aperta e sviluppare relazioni interpersonali avendo il telefono come mezzo di comunicazione semplice sia con i propri genitori che coetanei, con gli uni per comunicare fuori casa e con gli altri per trovarcisi. Queste sono solo mie supposizioni, ovviamente ogni caso ha le sue specifiche però ad oggi questa è la mia visione
Risposta completamente veritiera🎉🎉
@@adamtsouli5419 è comunque un problema per il discorso schermo. Ho persone vicine a me che lavorano in ambito oculistico e da tempo è stato rilevato un picco di casi di patologie della vista, collegate all'utilizzo di smartphone e tv e continuano ad aumentare. Quindi non è solo un danno comportamentale ma anche di salute vera e propria. Così come il cervello, anche la vista in un bambino è in fase di sviluppo. L'esposizione intensiva e prolungata a queste sollecitazioni rischia di comprometterne il corretto sviluppo...Perciò è importante parlare di queste cose, creare consapevolezza e ridurre i danni.
Sono una ragazza di 21 anni universitaria con un fratello quasi 18 enne che frequenta un itis. L’itis di mio fratello è stata una delle prime scuole penso in Piemonte (?) ,infatti ci hanno fatto anche un servizio televisivo, ad aver tolto lo smartphone per tutto i giorno a scuola, e lo sta attuando anche la mia vecchia scuola liceo artistico dove va mia sorella di 15. Lo ammetto che anche io sono colpevole dell’utilizzo dello smartphone, sono anche più ansiosa, non va ad impattare il mio studio, ma ammetto che a forza di leggere cose in giro, da persona ansiosa da sempre perché sono ipersensibile, ho visto un peggioramento della mia positività.con lo smartphone davvero ci stiamo distruggendo. Faccio molto più overthinking, leggo tante cose cercando soluzioni, sono più stanca, ma quando dico “cercherò di migliorare” sono sempre troppo pigra. Non mi vergogno a dirlo perché è vero, grazie al cielo ho un ambiente universitario un po’ all’antica ( con tutti i suoi difetti comunque) dove dopotutto ci troviamo ad avere tutto cartaceo. Però se sono stanca vorrei mettermi a leggere un libro ma faccio fatica a concentrarmi, lo faccio solo con quelli universitari per cui ho poi un voto perché “ troppo lavoro”. Vado bene all’università (frequento una accademia di belle arti) e tutto ma sono stanca di passare spesso i mie minuti di tempo libero così ( hobby ne ho ,ma spesso di nuovo, uso lo smartphone per cercare ispirazione, in quanto per disegnare non so cosa fare diversamente visto che da una parte sono quasi obbligata e per cantare devo registrarmi e ascoltare canzoni )non so come fare per migliorare la mia vita personale da questo punto di vista. Vorrei trovare di nuovo il significato alle cose
Ciao, sono un ragazzo di 22 anni e l'unico consiglio che posso darti avendo sofferto di problematiche di questo tipo è quello di usare meno il telefono e passare un po' di tempo in più con te stessa. Ci vuole tempo, ma sarebbe utile per te poterti conoscere, capire te stessa, i tuoi valori, per cosa vuoi vivere. Certo ti dico che non è semplice (io per dirti ci ho messo un anno e mezzo), però è un percorso che consiglio a chiunque e che può portare grosse soddisfazioni sia nel breve che nel lungo termine. Ricordati sempre che puoi solo lavorare sulle cose su cui hai controllo e che le decisioni non prese riuguardo queste ultime molto spesso ti porteranno peso e stress, prenditi il tuo tempo per assimilare le cose e agirvi di conseguenza.
Spero che una qualsiasi cosa che ho scritto ti possa essere d'aiuto, ti auguro buone cose!
@ Grazie infinite, di recente ho iniziato anche un’altro percorso di terapia che mi sta un po’ aiutando(anche su altre mie cose su cui volevo migliorare ) ammetto che però sto ancora cercando di trovare quella voglia di svagarmi facendo altre cose ( io faccio scuola di canto anche, e canto molto, ma apparte quello e i miei impegni universitari, ho degli obiettivi personali che vorrei raggiungere su cui però non riesco a mettermi a lavorare per la stanchezza da tutto il resto ) e penso che il telefono sia anche una delle ragioni a volte di questa mia non voglia
17:55 la mia risposta è "tutti deventeranno stupidi, vuoi diventarlo anche tu?".
Questa è la mia risposta da genitore, dopo aver spiegato a mio figlio cosa sono le funzioni cognitive e come si adattino agli stimoli dell'ambiente.
Io sono stato cameriere e vi posso assicurare di aver visto un'intera famiglia a tavola con lo smartphone in mano, genitori compresi.
Anch’io da cameriere vedo gente che cena al telefono imbarazzante😂
Super ospite... Bellissima l' immagine del torrente...vale più di mille parole
Idem! Ho visto bambini girati verso il muro, seduti a cavalcioni sulla sedia con il telefono per tutta la durata della cena
Io due settimane fa a cena ho visto invece una comitiva di 8 ragazzi adolescenti, TUTTI E 8 coi cellulari in mano. Io e il mio compagno sbalorditi.
Stefano Rossi , davvero un bella persona, in una società dove gli ambiti di relazione d’aiuto sono saturi di figure femminili, un po’ dí maschile ci voleva, non ho nulla contro le donne ed il mondo femminile ( anzi) ma c’è bisogno di equilibrio anche in questo, altrimenti poi la “mammificazione” è dietro l’angolo… sicuramente siamo in un momento dove di uomini adatti a questi ruoli ( intendo con un buon equilibrio maschile/femminile) non sono molti e forse ci dovremmo porre delle domande.
Grazie Rick per il contenuto.
Pienamente d'accordo, ho provato su mio figlio la tecnica dell abbassamento della luminosità con anche la luminosità salva vista e funziona. Se gli metto un cartone sul pad adesso lo guarda un po' poi disegna poi lo riguarda un pochino poi gioca coi lego etc. Non viene catalizzato nello stesso modo. Anche sulle animazioni ci sarebbe da riflettere che oggi sono terribilmente veloci tipo puppy dog palls. Ora metto un chip e chop degli anni 90 che durano 30 Min a puntata e ciao una puntata ed è apposto tutto il giorno e ha visto un cartone che ha una trama. Grazie Rick
Una conversazione da mandare in loop a tutte le riunioni di classe almeno della scuola primaria e secondaria
Io lo farei andare in loop anche ai genitori di bambini da 0 a 3 anni. Basta guardarsi intorno per rendersene conto.
@@Albus-c7s concordo i genitori pensano che debba essere la scuola ad educare e vogliono delegare le proprie responsabilità ma non funziona così!
Fatelo
Io sono totalmente d’accordo con voi su tutto. Da maestra e zia non trovo errori in questa analisi.
Concordo pienamente coi ragionamenti e le riflessioni portare in questa cogitata. Mi sono anche un po' commossa alla fine perché è una riflessione che ho in testa questi giorni: se non riusciamo più a pensare ad un NOI, ad un benessere collettivo e a collaborare invece di urlarsi contro sempre più forte in un mondo in cui ormai sembrano dominare solo gli estremismi, il NOSTRO futuro non è poi tanto roseo...
È sempre un piacere ascoltarvi discutere insieme, escono fuori ogni volta puntate dense, grazie ❤
Grazie per questo video. In realtà la situazione nelle scuole è talmente grave e l’aumento esponenziale di diagnosi di ADHD di anno in anno così evidente, e correlato da molti esperti con la dipendenza dal digitale, che è stupefacente che la questione non sia trattata come una vera e propria emergenza nazionale. Nei libri di Spitzer si fa menzione oltretutto non solo dei danni cognitivi ma anche dei danni fisici. C’è uno studio fatto in Corea del Sud che evidenzia un aumento vertiginoso dei casi di miopia fra i giovani correlata con la maggiore fruizione degli schermi.
Temo che siamo ridotti alla necessità di una legge perché i genitori stessi sono dipendenti. Basta prendere la metropolitana per vedere cosa sta succedendo. Rick, hai ragione secondo me. Il genitore ha abdicato alla funzione genitoriale. Temo che un programma culturale non possa più bastare. Questi oggetti vanno a creare lo stesso tipo di dipendenza che creano le droghe. La dipendenza difficilmente può essere sconfitta dalla cultura. “Acculturarsi” costa fatica. La fatica, ad esempio, di leggere un libro. Sempre meno genitori sono disponibili a leggere un libro perché più faticoso mentalmente che attaccarsi allo smartphone.
Che bel video. Grazie ancora.
Un bellissimo libro che consiglio" l'attenzione rubata" di Johann Hari
Un solo aggettivo per questa live: illuminante
Da quarantenne che frequenta, per lavoro, moltissimi ventenni non posso che essere tristemente d'accordo con questa interessante discussione...l' ansia è dilagante , ma anche la chiusura : ho visto discoteche piene di gente che si dà le spalle , che non interagisce , che non si guarda negli occhi .Ho visto conversazioni infinite che non sfociano mai in reali contatti e che , se lo fanno , spesso falliscono . Vedo la noia e la " fatica " che prevalgono persino sul banale desiderio di farsi una scopata ...non so come rapportarmi con loro , vorrei aiutarli
Cerca di farli riflettere,tanti di loro sono così non solo per la tecnologia e i social ma anche perché hanno magari già avuto traumi infantili. O adolescenziali causati dal l’ansia sociale,non a caso si chiamano:(social).
Le motivazioni sono svariate molti sono così perché gli standard sono sempre più elevati.
Questo dovuto dal divario sociale tra belli,ricchi e quant’altro a ragazzi che non hanno niente non lavorano ecc.
Poi l’estremo attaccamento all’apparenza,dovuto palesemente dai social. Una volta le persone si facevano i fatti propri perché non c’erano i social. Si usciva e ci si parlava in modo tranquillo e pacifico e non c’erano distinzioni e classismi o ansia di essere diverso dagli altri.
Condividi il video con più genitori e giovani possibili che conosci.
Bravissimo Stefano Rossi! La penso nello stesso identico modo ci vorrebbe una bella condivisione!
Questa cosa secondo me è dovuta anche al fatto che tanti genitori passano pochissimo tempo con i figli per l’estremo lavoro e cercano di compensare facendo il genitore amico che però non da tanto a livello emotivo ma a livello solo materiale.
Non è questione di credere o non credere. Io condivido la posizione di Riccardo. Come i miei genitori non erano in grado di controllare me all' epoca dei primi computers, la nostra generazione non è in grado di controllare i figli nell' uso delle nuove tecnologie. L' unica soluzione è sopperire alle mancanze delle famiglie da parte dello stato specie per la velocità ed invasività dei nuovi media.
Il video di Mercadini sui genitori a me ha messo una tristezza infinita.
Ho un fratello più piccolo di me, ha 15 anni e già da un annetto sto cercando di fargli capire che non bisogna stare troppo tempo con il telefono sui social, ma lui non mi ascolta. Sono preoccupato dalla quantità di tempo che impiega usando il cellulare saranno almeno 8 ore al giorno
Esistono delle impostazioni sul telefono per limitarne l' utilizzo ( benessere digitale) che bloccano le applicazioni dopo un certo utilizzo giornaliero
La conclusione è la frase più giusta. Occorre un "nuovo paradigma" alle idee crepetiane che descrivono un mondo che non c'è più e non tornerà. Occorrono soluzioni ingegnose e non "spicce" calate nella realtà del nostro tempo.
Scusate, Rick e Stefano, ma voi avete figli? Vi assicuro che anche se sei buon genitore e dai buon esempio con il cellulare serve veramente poco con i figli adolescenti! Senza il supporto dello Stato e della legge diventa impossibile arginare singolarmente il fenomeno.
Non condivido
Trovo allucinante anche solo pensare che dei bambini alle scuole medie abbiano il cellulare in classe.
Tanti spunti di riflessione interessanti 🙏 da mamma di 3 figli mi interrogo quotidianamente sul ruolo della tecnologia e del come accompagnare in modo sano la sua fruizione, per i primi anni di vita ho preferito non considerarla proprio ma ora che io primogenito si affaccia alla scuola primaria i bisogni e quindi le mie risposte dovranno piano piano cambiare e adattarsi, non abbiamo nessuna guida in questo. Siamo la prima generazione di genitori che si pone riflessioni rispetto allo smartphone in età evolutiva. Mi sembra molto chiaro quando si ragiona sugli estremi ma poi quale sia la giusta condotta nella moderazione (cosa significa moderazione? È definita in modo assoluto?)non è così facile da capire!
Detto ciò..
Io ho 30 anni e ricordo benissimo che il telefono a scuola a noi è sempre stato proibito (regola che sfidavamo per carità! Ma c’era)…da quando questa cosa è diventata assurda? 😅
Proprio adesso sto ritirando un ordine in pizzeria (faccio il fattorino Deliveroo) e sto assistendo ad una zombificazione in diretta. Quella che credo esser la sorella maggiore col fratellino di 2/3 anni al massimo, che mentre mangia la pizza è imbambolato davanti al tablet.... Così imbambolato che ci impiega 8 ore a rispondere alle sue domande e a dare un morso alla pizza..
Da matrigna (naturalmente "cattiva") sono stata rifiutata dalla figlia del mio compagno dopo 3 anni e mezzo di conoscenza pacifica. Il tutto perché ho chiesto a suo padre di farle finire la pasta col salmone che sistematicamente veniva lasciata nel piatto ad ogni cena (specifico che oltre alla pasta col salmone mangiava poco altro e FORSE). La madre naturalmente ha difeso la figlia e indicato me come la cattiva, ma nel frattempo all'età di 12 anni le ha fatto aprire un bel profilo Tik Tok dove posta i suoi balletti o reposta cose legate ad ansia, insicurezze sul fisico, gelosia morbosa, ecc..ecc...Io ho solo questo esempio da portare per quanto riguarda adolescenti, ma posso immaginare quante altre situazioni di questo tipo ci siano in giro purtroppo.
Mi piace molto questa rubrica.
Aborderete mai le idee di Rousseau ed in particolare quello che propone nell’Emilio?
Ciao Rick, posso chiederti un rimando agli studi sul Kindle nelle scuole?
Bellissimo video, molto stimolante per chi si occupa di design digitale
Tra i genitori delle elementari ci stiamo coalizzando per parlare del problema digitale e contaminarci nelle scelte rendendole più condivise, anche per non fare sentire i bambini "soli" e "diversi".
A me dicevano: "Se gli altri si buttano giù da un ponte, solo perché lo fanno tutti gli altri, lo fai anche tu?"
o anche che, per diventare migliore, dovevo fare come i cacciatori di fagiani e di lepri: "mettigli il sale sulla coda e vedrai che si fermano"(ossia scantati)
Oggi guai se un genitore dice queste cose al figlioletto o alla figlioletta, potrebbero offendersi. Il bello, ma anche no, è che la generazione attuale di genitori è diventata adulta anche con metodi come questi o anche più incisivi(e non intendo le botte).
Tutti bravi e brave agnellini i bimbi di oggi per i loro genitori, lo vedo con le mie cugine molto più piccole di me, se gli dici un no/aspetta un attimo una piange e si dispera, l'altra inizia a urlare e a pestare i piedi, io alla loro età(inizio elementari) non avevo queste crisi isteriche; se mi dicevano un no aspettavo la spiegazione del no(che mi veniva data senza che io la richiedessi, perciò per decisione dei mie genitori) la accettavo(anche se non mi piaceva) ed eseguivo(perché erano loro gli adulti, non io). E guai se io mi lamentavo di un professore/maestro per come si era comportato nei miei confronti, l'adulto era lui, avevo colpa io(anche se in un caso non era così, infatti si è dimostrata la mia innocenza con la testimonianza multipla di tutta la classe e delle altre classi e solo dopo 2 anni: niente di grave, la professoressa non faceva l'insegnante, ma messaggiava al cellulare 😅e non sto scherzando).
Passando al cellulare in se io il primo l'ho ricevuto a 12 anni, regalatomi da un amico di famiglia la quale mi ha consentito di tenerlo solo perché così potevano chiamarmi quando ero fuori; perché si esiste anche il fuori dove passare il tempo: salire sugli alberi, fare un passeggiata, un giro in bici, una partita a pallone, fare a gavettoni, grottare nel torrente(pescare in gruppo con le mani sotto i sassi grandi dei fondoni del torrente). Al cellulare giocavo ad un giochino tipo tamagogi a cui perdevo, mi incazzavo e lo spegnevo. Era un orpello inutile, anche se leggero,(un simens grande quanto una mano senza dita) che ero costretto a portarmi dietro; ora quasi uguale, solo che non è più così piccolo(so che qui la battuta è facile, ma vi prego restiamo seri😉).
Le esperienze all'aperto tipo il salire sugli alberi da cui puoi cadere, puoi tagliarti mentre sali, puoi far cadere un alveare se lo sfiori ti insegnano la famosa scantarina.(probabilmente un termine che deriva dal mio dialetto, ma non so se traducendolo in italiano renda uguale). Così come lo insegna il grottare: dove invece di prendere un pesce puoi pescare una fantastica biscia di acqua dolce, o se prendi un pesce puoi avere il piacere con gli amici di creare uno stagno/acquario artificiale dove mettere i pesci che hai pescato grottando, imparando così ha creare mini dighe artificiali illegali. O anche creare veri e propri fondoni artificiali deviando i corsi del torrente(no non sono "l'eroe" che distrugge gli autovelox) per farli defluire nel bacino che tu hai creato(A MANO!, voglio specificarlo). I ragazzini di oggi se gli paventi di fare una cosa del genere si metterebbero a ridere come se fosse una cosa impossibile, ma non è colpa loro, se non hai nulla con cui riempire la noia te lo crei, e nelle giornate di pioggia si sta ancora più fuori perché è più divertente. (sono un '92, anche se le esperienze che porto potrebbero essere molto antiquate)
Ciao Rick, grazie per i tuoi contenuti, i quali sono sempre molto utili e illuminati. Ho una domanda sempre riguardo il tema che state trattando: mia nipote, bambina molto sveglia, ha spesso l'abitudine di registrarsi come se fosse un influenzer mostrando e spiegando oggetti etc.. io trovo la cosa molto cringe e divertente allo stesso tempo, solo che ho il terrore che mia sorella potrebbe decidere di pubblicare queste registrazioni proprio perché è ancora una bambina e internet come avete detto voi è un mondo di mondi.. credo che ci sia il giusto tempo per tutto. Voi che fareste al mio posto? Credete che il mio pensiero riguardo al problema descritto precedentemente sia esagerato? Grazie sempre per il tuo lavoro di divulgazione.
Contenuto interessantissimo. Secondo me il libro di haidt dovrebbe diventare una lettura obbligatoria
Gli smartphone dovrebbero essere vietati per legge sotto i 18 anni, solo i vecchi telefoni oggi chiamati Feature Phone potrebbero essere usati ma mai sotto i 10 anni
La levata di scudi contro il divieto dei cellulari a scuole, secondo me, non è arrivata per una "difesa della libertà dei ragazzi" ma per l'esatto contrario. Lo smartphone rappresenta, per il genitore, un legame ed un controllo costante del proprio figlio: in ogni momento il foglio può chiedere aiuto, in ogni momento il genitore può chiedere rassicurazioni.
Non poter aver la possibilità di contattare il proprio figlio per 5 ore vuol dire "affidarlo" completamente ad altre persone, senza controllarlo, fidandosi di ciò che dicono queste altre persone. Questo tanti genitori non lo accettano. Ed è molto ingiusto, diseducativo e morboso
Temo sia un argomento intellettuale multiculturale e multisettoriale. Proverò dal vivo a parlarne con diverse persone, un commento unico non sarebbe esauriente. Probabilmente se ne riparlerà ancora in futuro.
Concordo molto, anchio consiglio di leggere il libro di haidt è molto interessante
Bisogna agire tempestivamente se siamo ancora in tempo…
Faccio una domanda ai primi sette minuti del video: per quanto riguarda i bambini lasciati davanti all'ipad a tavola, in passato valeva lo stesso col gameboy? Nel senso: anche un videogioco portatile aveva lo stesso impatto sul cervello, oppure nel videogioco essendoci interazione, per lo meno il bambino dovrva usare un po' il cervello? Perché quello che mi fa pensare è che i giochi sui cell di oggi non sono "interattivi" o difficili, ma solo un clic continuo. Spero di essermi spiegata.
@kilowog-y8m grazie
Argomento molto interessante
Vietando completamente l'utilizzo del telefono ai ragazzi, credo che si incapperebbe in altri problemi, come l'emarginazione del ragazzo nei confronti degli altri coetanei a cui i propri genitori hanno permesso l'utilizzo ininterrotto del cellulare.
Personalmente sono più d'accordo sulla limitazione dello strumento e sull'istruire sia genitori che ragazzi (anche a scuola eventualmente) su come utilizzare correttamente internet, informandoli dei contenuti più "sani" da fruire e di quelli da considerare più deleteri, nonché le cause che comportano
Secondo me no bisognerebbe vietarlo proprio,perché limitando solo non vuol dire che poi in giro o a casa non ne facciano un uso improprio. Anche perché avere l’ansia sociale e in gran parte colpa dei social che impongono uno stereotipo da seguire se non si vuole essere “sfigati” o “poveri”o “emarginati” c’è un divario classista. Anche tantissimi RUclipsr o infulencer soffrono di queste cose. Una continua competizione.
I genitori non dovrebbero essere violenti o educare con la forza ma nemmeno lascarli attaccati a queste cose.
I ragazzi che non utilizzano i social dovrebbero provare a far vedere ai suoi compagni che si può stare anche senza o comunque che quando si esce si può parlare senza il telefono in mano.
io per leggere i testi online sto pensando di comprare un tablet e ink del tipo onyx boox
Io non sono d'accordo, voi state proponendo che il cambiamento debba partire dai genitori, quando il fenomeno è molto più impegnativo da gestire, la questione è globale ed è illogico pensare che nessuno sappia più educare i figli, è ragionevole pensare invece che il fatto sia incancrenito dalla società e contesto, risultando impossibile per un genitore educare certi principi e limiti perchè fuori di casa quegli stessi sono derisi, atto di umiliazioni e portano alla solitudine(rispettivamente un ragazzo che viene preso in giro dalla classe o daglj amici perchè non gioca al gioco che hanno tutti e il figlio che dice "papà ma ce l'hanno tutti".
@@lorenzochiavacci5461 e la soluzione è insegnargli a non sopportare mai le umiliazioni ? A non sostenere mai le prese in giro ? Ma quando se la costruiranno mai una corazza per affrontare la vita ?
Rick, una cogitata con Maria Beatrice Alonzi? Tematiche molto simili e inoltre ha punti di vista differenti
Tema genitorialità e responsabilità
120 Hz non MHz.
Ti do ragione comunque.
Immensi
Spiegatemi dove sbaglio perché mi sembra di essere l'unico a pensarla così...
Distinguere i parolai dai pensatori
❤
25:00 Mi spiace ma su questo punto non si può essere d'accordo, lo Stato che fa così è quello cinese
La limitazione di usufruimento del dispositivo in Cina è già in vigore da un paio di anni
Madonna, ma ancora con questa storia della demenza precoce?
like
"La Generazione Ansiosa".
Il problema, se c’è, non va ricercato negli smartphone ma altrove.
È come riflettere sul “fare uscire il figlio o non farlo uscire”.
Volete aiutare i giovani? Date risorse alle famiglie, alle scuole…
ma che figata la sigla!!
Secondo me queste idee sono poco fissiche per quanto il telefono possa far male credo che non ci portera alla morte
Ok allora domani ti trancio gambe e braccia tanto non ti porterà alla morte