Il video sui formaggi sarebbe fantastico! In generale mi interessa molto la questione dei latticini. Non ho problemi a mangiare quasi solo pollo e albume d'uovo come prodotti animali, ma consumo anche una gran quantità di latte scremato, yogurt greco e whey. Se facessi un video sulla dieta del gym bro sostenibile sarebbe top
Io ho trovato diversi tipi di latte vegetale e yogurt di soia che nutrizionalmente sono ottimi. Un'idea potrebbe essere quella di alternarli ai prodotti di origine animale... Anche le proteine in polvere credo si possano trovare vegane ormai.
secondo me il gym bro non ha necessariamente bisogno di tutte quelle proteine, che tra l'altro sono contrarie alle linee guida per una corretta alimentazione: 1.5g di proteine per kg corporeo al giorno è più che sufficiente anche per chi fa palestra e ci arrivi tranquillamente con una alimentazione vegetariana con qualche aggiunta di pesce, vedi per esempio Davide di Cotto al Dente.
Non se ne esce. Virare per opzioni prevalentemente vegane ti costringe a proteine vegetali incomplete di scarsa assimilazione da dover comunque integrare con proteine animali; le fonti vegetali migliori hanno spesso apporti calorici spropositati se paragonati a certe fonti animali; non puoi mai totalmente fidarti del grado di raffinazione di quelle fonti vegetali (soia); magari vuoi conmpesare coi latticini, ma non è conveniente e per impatto ambientale e per certi processi infiammatori che promuovono; magari vuoi compensare con uova ed albume, ma non è conveniente a meno di vedere il ferro in emocromo precipitare; magari viri sul pesce, ma a meno di sborsare di più la dieta finisce per assomigliarsi tutta, ed il prezzo di base non è basso; l'apporto proteico necessario varia da persona a persona e da obiettivo ad obiettivo, e certe volte limitare la scelta delle fonti diventa un problema irrisolvibile. Per carità, c'è sicuramente una soluzione a tutti questi problemi. Ma non è sempre così facile.
@@ArbiterEx fermo restando che ognuno fa quello che vuole, ci sono atleti professionisti vegani, inclusi body builder. Per le necessità di chi vuole semplicemente stare in forma e avere un bel fisico, non vedo il problema ad adottare una dieta vegana. Per chi non ha problemi a compromettere la propria salute, consumando 3-4 g di proteine per kg corporeo come ti dicono in molte palestre, direi che va benissimo mangiare mezzo kg di pollo tutti i giorni. Fa male e sei lontanissimo dalle linee guida per una corretta alimentazione - a quel punto prendi il doping, voglio dire- ma ognuno fa quel che vuole.
Sì Giacomo. Per favore fai un video sui formaggi 😊 è un argomento che in generale viene tralasciato da moltissimi discorsi sull'impatto ambientale dei cibi
Da qualche anno ho cominciato a mangiare molto meno vitello e più pollo e da un paio d'anni vado al lavoro in bicicletta ogni volta che posso, non l'ho fatto per l'ambiente ma sono contento di sapere che ho preso la strada giusta anche in quel contesto e ciò mi aiuta a continuare :)
Sarebbe interessante un video sui formaggi anche come approfondimento di uno degli aspetti che non hai messo nel libro, darebbe maggiore completezza all'argomento.
Sì, vogliamo assolutamente l'approfondimento sui formaggi! Io da quando non vivo con i miei ho eliminato del tutto ogni tipologia di carne (al massimo la mangio al ristorante poche volte l'anno), ma il formaggio avrei molta difficoltà ad eliminarlo. Sarebbe interessante sapere l'impatto di ogni tipologia e cercare di agire anche su questo.
QUI IL VIDEO SULLE COZZE: ruclips.net/video/kQ6mb0ovnkM/видео.html Codice promo CAMBLY: life05 Iscriviti con il 50% di sconto + 15 minuti GRATIS: try.cambly.com/maggio?referralCode=life05 QUI PUOI ACQUISTARE IL LIBRO. amzn.to/3UmMhnM GLI EVENTI: 18 VARESE Environmental - Perché fidarsi della scienza? ore 18:30 V.Monte Generoso 71 Università degli Studi dell'Insubria 21 MANTOVA MANTOVA FOOD AND SCIENCE FESTIVAL ore 16 palco Via Goito - presentazione del libro 27 PESARO Agrishow 2023 - La storia della vita sulla terra, 75 milioni di anni al minuto Ore 18:00 Villa Caprile Prato di Chimica 28 PADOVA “Je t’aime” - L’impatto ecologico della carne, ore 19 Golena San Massimo
Ma perché così tante persone dicono bistecca di maiale? "Beef steak" poi italianizzato in bistecca significa bovino alla griglia, non ha alcun senso "bovino alla griglia di maiale" (o pollo), fettina di maiale funziona molto meglio.
Alla fine degli anni ‘90 lavoravo alla Provincia di Torino, Dip. Ambiente, e avevamo commissionato a Ambiente Italia il calcolo dell’impronta ecologica della Provincia. Mi aspettavo che il peso maggiore sarebbe stato quello del traffico invece era il consumo di carne a avere il peso maggiore. Non so se lo studio è ancora recuperabile all’ ex-provincia, ma forse ambiente Italia lo ha conservato. Comunque bel video, interessante soprattutto la distinzione fra i vari tipi di carne a cui, all’epoca non avevamo pensato.
Sarebbe interessante anche un video analisi su quali tipi di alimenti vegetali andrebbero selezionati visto che, come la carne, hanno al loro interno più sottocategorie che richiedono più o meno risorse (es. frutta secca, riso etc.) Se lo hai già fatto me lo sono perso…
Chart sostenibilità: -Non fare figli 4 -Vegan lifestyle 3,5 (plant based diet 2,7; not having pets 0,6; not buying brand new animal derived clothes 0,2) -Non prendere aerei 2,35 -Tutto il resto (non usare Internet, differenziare rifiuti ecc.) 0,15
Uno dei video più rilevanti di RUclips Italia (dato il contesto eco-storico contemporaneo). Grazie! Mi accodo all’appello generale riguardo il video su latte e derivati. Se possibile, sarebbe eccezionale averne anche uno su vegetali e prodotti ittici!
Questa cosa è meravigliosa e rivoluzionaria. L'idea che non necessariamente per essere ambientalisti bisogna essere anche vegani è assolutamente da diffondere il più possibile, così magari riusciamo a far ridurre l'impatto ambientale di tutti coloro che di diventare vegani non ci pensano nemmeno e magari evitiamo l'estinzione prima che sia troppo tardi
L'ultima riflessione sulla divergenza tra preoccupazione per l'impatto ambientale e quella etico per gli animali non la propone quasi mai nessuno, grazie per averla affrontata. Mi riferisco al banale, ma quasi sempre trascurato, conteggio kg di carne/individui, rapporto molto a sfavore di polli e pesci.
Una cosa interessante sarebbe paragonare 1kg di carne bovina/suina/ovina a 1kg di sostituto vegetale. (1kg di seitan, 1kg dintofu, 1kg di ceci, 1kg di lenticchie)
Vero che gli allevamenti causano molto consumo di suolo. Unico dubbio è, come fertilizzare i campi se mancassero gli allevamenti (quindi niente deiezioni?). Per la agricoltura intensiva non basta il pascolo, le cover crop, il compost, non ci sarebbe abbastanza quantitativo per mantenere /alzare la sostanza organica, che è la componente fondamentale del terreno. E la soluzione non sono nemmeno i concimi minerali che, a prescindere dall impatto ambientale, non apportano sostanza organica al terreno ma solo nutrienti
Io ti ringrazio vivamente per la precisazione necessaria circa la diversità di scelta se si vuol considerare prioritaria la scelta del causare minore (in senso di numero di individui destinati alla morte così come quantità di sofferenza psico-fisica prima dell'uccisione. Sono stata vegetariana per 11 anni, non sono orgogliosa di non esserlo più ma sto cercando la soluzione a me più sostenibile per soddisfare almeno parzialmente le mie priorità etiche. Attualmente mi regali due bonus al mese per la carne (carne di pesce inclusa!), assaggio la cucina tipica quando sono in viaggio, ho ridotto i miei amati latticini & formaggi e non prevedo nessun cibo animale nella mia spesa (questo l 'ho fatto per il 99% circa della mia vita). Saranno 40 anni che ho scelto di non essere specista (sono umana, quindi ho le mie preferenze di istinto, ma cerco di non cedere), forse aiutata dal fatto che tipica carne della mia zona, sia quella di cavallo. Io adoro la carne di terra e di mare (molto meno volatili e anfibi) e amo i derivati animali. É sempre stata dura, ho passato un'adolescenza con dei problemi sociali e familiari esacerbati dalla mia allora scelta vegetariana e vado molto fiera di ciò che sono stata 20 anni fa in una terra che, in quest'ambito era di un'ignoranza, un'arroganza e una crudeltà infinita. Adesso non sono perfetta, ma credo che ridurre i derivati riporti un po' di pace alla mia etica, e sono anche video come questi (oltre a festival come Cinemambiente) ad aiutare la conoscenza e a sviluppare e rispettare la coscienza. Quindi grazie, soprattutto per aver informato tante altre persone. E sì, ti prego, fai un video sui derivati animali!
Bella analisi butto lì una considerazione che mi è venuta in mente di getto e potrebbe avere senso solo marginalmente. Ci sono studi che hanno scoperto come l'industria farmaceutica può arrivare ad avere un impatto ambientale superiore a quello del settore automobilistico. Ora considerando che sia pacifico il fatto che un maggiore consumo di carne soprattutto "rossa" può causare con maggiori probabilità di incorrere in problemi ad esempio cardiocircolatori che necessiteranno cure e medicine...possiamo davvero limitarci a considerare solo la produzione della carne per valutarne l'impatto o forse in una certa misura dovremmo arrivare ad includere l'effetto che il consumo di tale carne produce sulla nostra salute? Capisco che il discorso non andrebbe a sfociare solo nella statistica ma addirittura in campo probabilistico ... tuttavia non so se è proprio corretto valutare l'impatto di un prodotto solo in funzione della sua produzione e non dei relativi danni collaterali che con ottime probabilità può causare.
Ancora sta stronzata che la carne rossa fa male al cuore perpetuata dalla metà del ventesimo secolo da una rivista con dati statistici cherry picked, basta basta bastaa cazzo!
Hai colto un punto fondamentale. Di solito si parla sì dell'impatto sull'ambiente e sulla salute della carne (e di altri alimenti), ma a farlo sono di solito due "parrocchie" diverse, mentre l'approccio più sensato dovrebbe essere quello "olistico", a 360 gradi.
@@justaguyfromreddit Se uno è un vegano "intelligente", nel senso che varia abbastanza legumi, cereali, eccetera, le uniche due sostanze di cui può avere bisogno sono il ferro e la vitamina B12, ambedue poco costose e facili da produrre e da sintetizzare. Di ferro, tra l'altro, ne hanno bisogno anche alcuni carnivori, che non sono neanche loro al sicuro al 100% dall'anemia. Per quanto riguarda invece la B12, è vero che i carnivori ne assumono in quantità sufficiente con la dieta, in compenso, almeno in teoria, un organismo sano dovrebbe produrla da sé, essendo sintetizzato dai batteri che ospitiamo nell'apparato digerente. In ogni caso ne servono quantità infinitesimali (sull'ordine dei microgrammi al giorno). Peraltro tanti dimenticano che questi e molti altri integratori (sì, anche la B12) vengono dati agli stessi bovini e ad altri animali di allevamento, che in natura se la cavano da soli, mentre purtroppo in condizioni artificiali di sovraffollamento, ipersfruttamento e mangimi non sempre adatti hanno bisogno di supplementi. Quindi tanti carnivori non pensano che anche se non prendono supplementi se li prendono attraverso il cibo che mangiano. Lasciando stare chi si attiene a un consumo moderato e saltuario di carne, è chiaro che i forti consumatori di carne e derivati pesano molto di più sull'ambiente e sul sistema sanitario dei vegani. Poi ovviamente tutto va considerato con giudizio ed equilibrio. Buona giornata!
@@prof.bizzarro l'approccio olistico ha poco senso, rischia di diventare confusionario, se si vuole parlare della salute ok, ma se vogliamo parlare di come l'impatto della carne sulla nostra salute si traduce in impatto sull'ambiente a causa di cure e trattamenti che, forse, dovremmo fare, rischia di diventare solo un casino. Almeno io ho percepito che è questo l'approccio che vorrebbe il commentatore a cui hai risposto
Complimenti e grazie per questo video ! Riassume in modo rigoroso gli aspetti più importanti su questo argomento. Aggiungerei un altro punto che impatta in modo significativo, ovvero la provenienza della carne e il concetto di km zero. Che è impattante anche per tutti gli altri alimenti (frutta, verdura, cereali) e spesso è lasciato in secondo piano quando si parla di quale tipo di alimentazione sia “migliore”. E andrebbe preso in considerazione quando andiamo a fare la spesa!
Discorso molto ben approfondito e sensato. Ha anche intuito il dilemma principale nella parte finale, ovvero la controtendenza esistente fra l'esigenza ambientalista e quella etica. Non è, però, da sottovalutare. Galline e i suini già vivono una pressione da parte dell'uomo terribile, ci mancherebbe che un discorso parziale, basato solo su preoccupazioni di tipo ambientaliste, vada ad aggravare la loro situazione, solo perché sono specie meno impattanti sull'inquinamento. La scelta vegana (e non vegetariana, che è profondamente diversa) rimane la migliore, la più logica, sotto ogni aspetto, e non va per nulla scartata solo perché le persone appartenenti a generazioni di persone più mature, o anziane, non cambierebbero mai. La possibilità di un cambiamento si coglie guardando avanti, non indietro.
c'è qualche studio che spiega bene la differenza di impatto ambientale a seconda del luogo di produzione (anche in macro aree tipo Sud America vs Nord America vs Europa vs Asia Continentale vs Giappone)? Potrebbe essere utile (se ci sono differenze vistose come immagino) a indirizzare anche chi vuole mangiarsi il manzo verso il "male minore"
@@EntropyforLife Ciao, ho letto il tuo libro e vedo solo dati generici di Italia vs media globale o Sud-Americavs media globale, quindi espando la domanda: Per molti appassionati di carne, la provenienza della carne bovina è molto importante a livello gustativo (perché di solito correlato con la razza del capo da cui viene la carne). Per questo ti chiedevo differenze specifiche, visto che magari si potrebbe indirizzare, con un'informazione corretta, a mangiare meno carne bovina in generale prediligendo chessò lo spendere la stessa cifra annua però prendendo solo wagyu A5 giapponese (in questo senso oltre all'eventuale differenza di impatto ambientale sarebbe interessante trattare anche la differenza di allevamento dal punto di vista etico e forse anche quella nutrizionale). Capisco che sia una cosa molto targettizzata e che non avrebbe impatti su chi la carne la prende di razza meticcia al supermercato perché "basta che sia carne e che costi poco", però secondo me può risultare un argomento interessante. Se invece effettivamente c'è nel libro ti prego di indicarmi le pagine perché non l'ho trovata. Grazie
Ci tengo a sottolineare che il motivo principale per cui una persona fa una scelta di tipo vegano o vegetariano è per la sofferenza animale, che può esserci sia per un pollo per un maiale una mucca etc..
Complimenti, argomenti interessanti, grande preparazione e comunicazione! Una considerazione, sarebbe interessante integrare queste analisi anche con il punto di vista economico: impatto sull’occupazione, la ricchezza, le filiere. Canale super consigliato!
Grazie mi sembra di aver capito da tutta questa bella esposizione che il concetto base sia quello di leggere il tuo libro! Domani vado a comprare l'autobiografia di Cicciolina
Sui formaggi sarebbe interessante approfondire anche la fermentazione di precisione. Un sistema con cui si potrebbero ottenere latticini con culture batteriche invece che prendendo il latte dalle mucche.
Oltre al video sui formaggi sarebbe molto interessante anche il video sulle varie tecniche di calcolo del consumo di acqua, anche fuori dal campo alimentare.
Va anche detto che, liberando i pascoli dai ruminanti, si potrebbe usare parte dello spazio per suini e pollame migliorandone nettamente la qualità della vita. Comunque, come dici giustamente, il problema è principalmente comunicativo. Non ho ancora conosciuto vegani che non sembrassero pazzi isterici e che riuscissero ad accettare punti di vista diversi e meno radicali. E non ho conosciuto vegani che si rendessero conto che in posti come per esempio l'Islanda - caso limite, d'accordo, ma reale - importare cibo vegetale ha un impatto molto peggiore dell'allevamento di ovini che è invece molto diffuso. Per loro, comunque, l'ideale etico viene prima anche dell'impatto ambientale.
Il tema del benessere è proprio un altro discorso enorme, nei report EFSA recenti su questo tema si vede bene come l'allevamento bovino garantisca maggiormente benessere agli animali rispetto a quello avicolo e suinicolo. Anche se sopratutto nel comparto latte ci sono dei problemini sopratutto nella separazione vacca vitello e nella gestione di questi ultimi in box singoli. Qualsiasi carne mangi in effetti c'è un punto cruciale problematico, a questo punto è meglio mangiare carne di avicoli e suini allevati in maniera più rispettosa del benessere, cercando di minimizzare gli aspetti deleteri di componente ambientale e di benessere animale
Vero, il latte è una delle industrie eticamente peggiori, non solo per i vitelli ma anche per i metodi di inseminazione artificiale ma tutto sommato credo che non sia risolvibile il contrasto che ha citato alla fine tra numero di individui nei polli e inquinamento nei bovini. Rimango convinto che marciare collettivamente verso l'eliminazione totale sia l'unica strada nonostante le problematiche enormi
@@LeoJackson98 date per scontato che quello etico sia effettivamente un problema sentito da tutti. A livello pragmatico il problema ambientale ha la priorità su tutto il resto, ed è più facile convincere la gente a diventare "pollariana" ( passandomi il termine) che vegana. Lo dico da onnivoro a cui frega poco della questione etica lo ammetto, ma rispetto tutti i modi di vedere, però oggettivamente parlando è prioritario cercare di ridurre il nostro impatto e pensare anche a dei modi più pratici per farlo.
Grandissimo video. Ti ho scoperto da poco e ne sono contento. Tuttavia ho una ... diciamo critica ... sottoforma di domanda: che l'impatto della carte e dei combistibili fossili contribuisca al cambiamento climatico è certo, tuttavia, nessuno spiega in modo convincente perchè questo cambiamento dovrebbe essere realmente un problema. Come spieghi nel video sul risultati dello studio generico che indica la scomparsa del 94% dei maschi tra 5000 e 7000 anni fa, l'umanità, periodo che tra l'altro vedeva il pianeta in piena glaciazione, l'umanità ha superato enormi crisi climatiche, sociali e ambientali. Non c'è alcun indizio, che abbia potuto verificare, che ci indica che questa nuova fase della vita del paneta porterà all'estinzione dell'uomo e neppure della maggior parte delle speci di animali che con noi condidono il pianeta. Anzi, se proprio vogliamo affrontare seriamente l'argomento non possiamo non osservare che la pandemia appena conclusa poteva decimare la popolazione mondiale (cosa che in parte avrebbe forse ridotto l'impatto ambientale dell'uomo sul cambiamento climatico in corso) ma la tecnologia ha cambiato il corso naturale della storia. A questo va aggiunto che è del tutto evidente che per quanto ci si possa sforzare non c'è alcuna possibiltà di inverture in tempi brevi il trend in corso. Anche da domani sterminassimo il 90% dei ruminanti del pianeta (compresi i selvatici) e smettessimo di usare combustibil fossili, il clima continuerebbe a peggiorare per molti molti decenni. Cosa fare quindi? ovviamente non ho una risposta ma di certo, se ci fosse, sarebbe certamente di tipo tecnologico, non sociologico, perchè la sociologia non è una scienza esatta, come tra l'altro dimostra la guerra in Ucraina, un evento storico che tuttavia non ha alcun senso nell'era della gobalizzazione della comunicazione globale, dove ovvero la società umana è più vicina che mai ad essere omogena.
La questione decostuita ai minimi termini, alla luce di tutte le conoscenze scientifiche, è: "io do più valore alla questione ambiente e al benessere animale o al piacere che traggo dalle mie abitudini alimentari?". Ogni scelta informata dovrebbe partire dal porsi questo quesito. Grazie Giacomo per questa tua analisi, sempre sul pezzo.
Argomento molto interessante e tu sei come sempre bravissimo nel divulgare. Tuttavia vorrei sottolineare che per molti di noi, la scelta di non mangiare carne, è dovuta esclusivamente all'animalismo. La sofferenza degli animali motiva la scelta credo della maggior parte dei vegetariani/vegani o di tutto coloro che riducono il consumo di carne. La motivazione ecologica è certamente inclusa tra le cause, ma spesso è collaterale alla volontà di ridurre la sofferenza di quei poveretti
Grande Giacomo! Interessantissimo video. Io, purtroppo, apprezzo troppo la ciccia per riuscire anche solo a pensare di diventare veg. Detto ciò, aggiungerei che adoro i formaggi. In funzione di questo, spero tu faccia un approfondimmento anche su di loro 🙂
Si può sempre ridurre. Anche di molto. Io per esempio sono convinto che il veganesimo sia una scelta etica eccellente ma non riesco a rinunciare a mozzarella sulla pizza e pesce nel sushi
Giacomo hai scritto un libro eccezionale, sei preciso e intellettualmente onesto. Immezzo a tanta disinformazione e polarizzazione su questi argomenti così delicati, mi sembra una lettura obbligatoria. Lo consiglio a tutti, grazie perché ce n'era davvero bisogno.
Ciao Giacomo, sei veramente un grande anche questo video super interessante! Però il libro lo citerei una volta a video, magari all'inizio, che farlo di continuo è un filo pressante... (io lo prendo comunque)
Non c'e' bisogno di chiederlo, video approfondimento sui formaggi sarebbe utilissimo, qua vogliamo sapere tutto e ci si fida della tua capacita' di fornire dati e informazioni accurati. Grazie!!
Credo che sia anche un errore generalizzare su tutti i ruminanti, perché mentre i bovini hanno bisogno di pascoli grassi, pecore e capre si accontentano di pascoli magri e terreni marginali e rocciosi dove certo non ci potresti coltivare la soia. Per esempio in Sardegna quasi non esistono allevamenti intensivi di pecore, ma pascolano su terreni scoscesi e brulli. Ovini e caprini convertono in proteine terreni inadatti all’ agricoltura. In Asia centrale c’è un enorme zona tra Tibet e Turkestan dove è impossibile l’agricoltura, o almeno un’agricoltura variegata che possa soppiantare le proteine senza importare legumi da terre fertili, e dove l’allevamento di pecore non è sostituibile con l’ agricoltura. Questo è valido anche relativamente a quanto accenni nel finale del video: i formaggi vaccini sono molto più impattanti dei pecorini per i terreni migliori che esigono!
Complimenti. Leggerò il libro. Vorrei aggiungere un commento tenendo conto che altre parti, soprattutto quelle geografiche, non sono spiegate qui ma solo nel libro. I ruminanti (bovini, ovini, caprini, camelidi, etc) impattano indubbiamente molto e le ragioni sono anche indicate nel libro (ossia la doppia digestione, batterica e animale) e anche per via del basso contenuto calorico dei foraggi (anche se su ciò va chiarito appunto il ruolo del rumine, che permette all’animale di accedere alle calorie della cellulosa e altre fibre). Tuttavia, proprio questa caratteristica rende i ruminanti unici: sono infatti in grado di usare frazioni alimentari che i monogastrici (es. maiali, cavalli e anche uomo) e gli uccelli (es. polli) non possono usare e quindi li rende elementi chiave nell’ambito dell’ecosistema naturale (esatto, naturale: i grandi erbivori sono prevalentemente ruminanti in natura). Nelle more di impiantare sistemi agricoli (o agroecosistemi) via via più vicini (nei limiti del possibile) ai sistemi naturali, i ruminanti rappresentano quindi un elemento fondamentale del ciclo del carbonio. In loro assenza, la frazione di fibre e la lignina deve essere riciclata da altri organismi (artropodi vari, protozoi, batteri e funghi) la cui attività è molto più lenta di quella ruminale (il rumine è un bioreattore fantastico da questo punto di vista). Tale processo non porta opportunamente a una efficienza ambientale (termine alquanto complesso da definire, convengo) analoga a quella in cui ci sono i ruminanti. Maiali e polli mangiano materiale facilmente degradabile (granaglie) che possono anche andare in via diretta all’alimentazione umana. Sui ruminanti, pesa anche il metodo di stima del cambio di uso del suolo (LULUC) in sede di LCA. Nelle LCA la quota di cambio di uso del suolo (che è rilevante e può arrivare anche al 15-20% delle emissioni di CO2equivalente nel ciclo di vita del prodotto) viene attribuita al prodotto ottenuto solo se effettivamente c'è stato cambio di uso del suolo. Ergo, la deforestazione in Brasile (e altre aree tropicali) viene attribuita alla carne in quanto in quegli ambienti tale pratica è fatta proprio per allevare animali da carne. Ovviamente i Brasiliani disboscherebbero comunque se non dovessero più allevare. La cosa ha portato anche a valutare le emissioni diversamente, visto che tale pratica di calcolo (che è corretta, anche se può non piacere, purchè correttamente interpretata) fa de facto raddoppiare il valore di impatto dei bovini da carne (fatti largamente in Brasile con tecniche poco produttive, peraltro) e infatti la stesso calcolo per altre aree del mondo (sempre bovini da carne, es. Olanda, NL nel grafico) fornisce impatti più bassi, sia per la maggiore produttività, sia per l'assenza di attribuzione delle emissioni del cambio d'uso del suolo (confrontate le barre verdi). Sul tema (Mauro, perdonami se mi faccio pubblicità, ma non ci guadagno di certo) organizzerò dei webinar per spiegare meglio la metodologia. Spero partecipino sia gli allevatori e fautori della carne, sia i detrattori. E che qualcuno capisca che non è una questione di guerre di religione.
Secondo me il problema molto semplificato è che i miei nonni uccidevano una gallina di casa per le feste, il maiale per Natale e quando moriva la vacca piangevano perché voleva dire che i campi dovevano ararli a mano finché non potevano acquistarne un'altra. Degli animali di casa non si buttava via niente ma proprio niente ricordo la pasta ai fagioli con gli ossi bolliti e il sanguinaccio per fare degli esempi. Oggi si inizia la colazione col latte e latticini, e si arriva a sera che la carne e i derivati animali escono anche dalle orecchie perché sono infilati quasi in tutti i cibi processati con molti scarti e sprechi. Con parecchi danni sul nostro organismo come ai reni e al cuore per esempio. Sarebbe forse da chiedersi chi e con quale interesse ci ha spinto a questo consumismo di carne, spesso di scarsa qualità nutrizionale e imbottita di antibiotici e ormoni. Grazie per i tuoi video sempre interessanti, ci tenevo a dire la mia da vegetariana da tanti anni.
Quando si confronta l'occupazione di suolo dei vari animali bisogna capire se si tratta di animali in batteria o liberi i muoversi. C'è anche da considerare il valore culturale di certi piatti, sia di carne che formaggi
Bravo Giacomo! video molto interessante che solleva tante domande a cui rispondere è tutto fuorché semplice. E comunque a tutto il discorso da te sviluppato manca, necessariamente, l'aspetto del consumo dei carburanti sia per i mezzi di produzione che per il trasporto fino al consumatore. Mi permetto un suggerimento: un video sull'impatto ambientale dei prodotti ittici raffrontando quelli "naturali" a quelli "coltivati"... e mi sa tanto che pure lì ne verrebbero fuori delle belle...
Video bomba (specie se visto dopo quello sulle cozze). Sarebbe interessante il video sui formaggi: se devono essere eliminati dal punto di vista ambientale, se basta ridurli o se magari si possono preferire certi tipi di formaggi ad altri. Ma immagino che tu abbia ben di più d dire a proposito.
Questa analisi pragmatica e tecnica è ciò che mi serviva, sapere che non tutta la carne è uguale è un primo passo per relazionarsi in maniera cosciente al cibo.
Riguardo alla questione della sofferenza animale non mi è chiara una cosa: se una persona parte dalla dieta media italiana e passa a quella suggerita dalle linee guida va a diminuire anche il consumo di pollo (da ~20Kg a 15Kg) e maiale (da ~40Kg a 5Kg) Assumendo che per compensare la riduzione si aumentino i legumi nella dieta questo andrebbe sia a favore degli animali che a favore dell’ambiente. Spero di non aver fatto confusione coi dati 😅 Poi io parlo da vegano e immagino di avere un bias, ma se come strategia di attivismo per l’ambiente si parlasse di diminuire il manzo a favore dei legumi direi che sarebbe una vittoria su tutti i fronti
Ci sarebbe da tener conto un fatto altrettanto importante. A prescindere dai risvolti etici riguardo l'ambiente, c'è da contare il motivo principale per cui si dovrebbe essere vegani ossia la vita dell'animale stesso. Gli animali da allevamento (tutti) vengono uccisi al macello nella loro piena giovinezza. Potrebbero vivere molti anni di più (oltre che vivere una vita più dignitosa) se non ci fosse questo mercato. Quindi a prescindere da bovini o polli e dal loro impatto ambientale si dovrebbe tener conto del destino a cui l'animale è andato incontro.
Sono vegano anche io, ma bisogna specificare che nell'ipotesi che il 100% degli esseri umani fossero vegani, semplicemente polli, maiali e mucche non esisterebbero perché li faremmo estinguere.
Ciao, ottimo video. Ho acquistato il tuo libro e inizierò a leggerlo! Mi è venuta una curiosità, da ex dipendente di supermercato nei reparti freschi quindi latticini e macelleria: la quantità di merce che veniva buttata via (scaduta) era impressionante ai miei occhi. Decine di confezioni di pollame, bistecche, bocconcini vari ecc... Ora, ovviamente io ho solo come riferimento un medio negozio di una catena, ma lo stesso mi chiedo se anche questo spreco si può limitare e che impatto ha. Ciao da Padova!
contando che la merce in scadenza andrebbe tolta almeno 2 giorni prima della data di scadenza(almeno nel frutta e verdura e nel pesce ho visto che si fa così da esselunga) se le GDO avessero accordi con enti benefici etc si potrebbe diminuire di molto questo spreco, si limiterebbe solo a ciò che rimane negli scaffali per dimenticanze dei dipendenti, che comunque è molto poco e capita per errore umano
Ho temuto che il tuo video sulle cozze fosse un pesce d'aprile. Sono ancora galvanizzato da quel video. Ne ho parlato a una collega che insegna scienze e pensava che mi riferissi a un video contro il consumo di cozze, perché è convinta che facciano malissimo, impattano moltissimo, fanno schifo, ecc... comunque, per me il manzo non ha sapore. Vivo a Firenze da qualche anno e non ho mai mangiato la fiorentina
Video estremamente interessante per me che studio scienze della gastronomia. Il discorso dei latticini è estremamente vero e sensato ma in università non viene trattato in questi termini anzi, c'è un intero corso che lo valorizza. Il problema sta nel fatto che demonizzare il formaggio nel nostro paese è un tabù per motivi economici e culturali. Il nostro paese ne produce, ne esporta e ne consuma tantissimo. Tra l'altro è un vanto la nostra capacità di creare formaggi formidabili. Ma a questo punto è come vantarsi di essere tra i maggiori consumatori di suolo (e altri fattori). Un video sul tema sarebbe molto interessante.
Io non ce la faccio proprio più a mangiare carne di nessun tipo e sto riducendo anche formaggi, latticini e uova, ho cercato di vedere dominion, 20 minuti poi ho spento, non ce l'ho fatta, non è possibile, non si può continuare così 😢
bello, grazie una volta di più!! (Sì, per quanto mi riguarda ben gradito anche un video approfonditissimo a-la-GiacomoEntropyfL anche per i formaggi, di cui sono goloso e ghiottissimo, colpevolmente).
Salve Giacomo, bel video che mi fa sorgere alcune domande, del tipo: "se uso meno la macchina posso mangiare più bistecche?" ahahah; a parte gli scherzi sui numeri che hai menzionato quanto pesa l'importazione, anche solo Europa-Europa, nel computo totale della CO2 della carne, e lo spreco alimentare? inoltre, pensavo, che da un animale non si ricava solo la carne, ma ci sono dei sottoprodotti utilizzati in altri ambiti (o almeno spero che sia ancora così, altrimenti che spreco!!; per farmi capire meglio oggi ho comprato delle saponette e a casa mi sono accorto che erano vegane, quindi non è stato usato grasso di origine animale per farle), in questo caso la CO2 usata per fare questi prodotti è aggiunta nei tuoi dati o può essere sottratta, spero di essermi spiegato (un video su questi aspetti sarebbe interessante)
Ciao, per università sto facendo un grosso progetto LCA, e a naso ti posso dire che il trasporto secondo me sarà non molto impattante. In genere c'è sicuramente una correlazione opposta tra la durata dell'allevamento e l'impatto del trasporto, banalmente perché se un manzo lo si alleva per 2 anni (cifra sparata a casaccio ovviamente) un viaggio di qualche giorno, specie se fatto in compresenza di tonnellate di altri prodotti, non arriverà ad una percentuale significativa del totale impatti.
Secondo me voi gente da computer avete giusto un po’ di disconnessione con le realtà’ concrete del territorio italiano. La legge promuove ed aiuta le grandi realtà’, ovvero con scarso benessere animale, bassa sostenibilità’ ambientale e bassa qualità’ delle carni , allevamenti intensivi dove gli animali vivono sul cemento tutta la vita senza vedere il sole, questo per produrre carne ed anche il tanto decantato parmigiano reggiano. Le realtà’ che sarebbero invece da promuovere sono le micro filiere corte, le produzioni di carne e formaggio nelle valli montane e collinari, agli antipodi con le sopra citate grandi realtà. Quest’ultime caratterizzate da spiccata sostenibilità’ ambientale, cibo di alta qualità’ e benessere animale. La carne prodotta da animali al pascolo che vivono dignitosamente e’ genuina e fa bene. I pascoli sono presidio contro la cementificazione, sussistenza per le piccole comunità’, non siamo in amazzonia con la deforestazione, qui nel nostro territorio stiamo perdendo tantissimi pascoli che non hanno solo una valenza a livello di utilizzazione ma vanno visti come utili per la biodiversità’, perché’ sono prati stabili, utili alla fauna ed anche a preservare diversificazione dell’ambiente, la maggior parte del territorio e’ bosco da tempo, il problema dell’iper pascolamento non esiste più’ da tempo, anzi c’è’ il problema contrario. Si stanno mettendo in ginocchio le uniche realtà’ in grado di produrre cibo di qualità’ a basso impatto.
"Pantagruelico:" ho dovuto cercare il significato con google translator, in inglese "gargantuan!" In spagnolo "gigantesco," in bahasa indonesia "raksasa" Grazie mille😊😊😊
Sì, ci pensavo anche durante il video, son decisamente interessato all'argomento formaggi, latticini in generale e se possibile loro surrogati (latte di riso, di cocco, ecc...), con relativi inquinamento da nutrienti, consumo di suolo ed emissioni clima-alteranti! Grazie in anticipo!
Ottimo video, anche perché mi convinto a leggere il tuo libro(effetto sponsor riuscito😂)...il video Affronta l'argomento in maniera intelligente. (Dato a supporto anche di una scelta eticamente antispecista). Attendo video sui formaggi....(peccato averti perso a Varese...spero tu riesca a tornare presto).
Molto interessante, ma nei conti bisognerebbe aggiungere il lavoro che serve per produrre, raccogliere e trasportare gli amidi e le proteine che dai da mangiare ai polli, o è già compreso?
@@enricodenicola5305 Sono d'accordo, semplicemente suppongo lo dia per scontato perché altrimenti è come se facesse i conti senza l'oste dato che il vero calcolo va fatto su questo che è il vero parametro "pantagruelico".
@@SimoneMonopoliShamonRa lo dico perché lavoro tutti i giorni con i dati e capita di dare per scontato che i dati a disposizione siano stati raccolti con logiche ragionevoli, ma ti assicuro che la fantasia della gente é infinita.
Sull'argomento consiglio la lettura di Sacred Cow. Analizza le emissioni della produzione di carne, che rimangono comunque una piccola percentuale di quelle totali. Un altro discroso da fare sarebbe poi dal punto di vista nutrizionale.
Ciao! Quando si vede che dietro l’alimentazione del maiale c’è meno consumo di suolo rispetto al bovino si considera però che gran parte dell’alimentazione del maiale è data dalla scotta che deriva dalla lavorazione del latte? Perché ecco forse sarebbe importante ricordare questo. Per il resto super d’accordo con te nonostante io sia vegana e vorrei evitare la sofferenza animale (e purtroppo l’allevamento dei maiali e dei polli è qualcosa di terribilmente brutale) meglio far capire alle persone di ridurre drasticamente e preferire queste specie rispetto a dire “diventa vegan” che tanto non ti sentono… un caro saluto!❤
Forse alcune semplificazioni andrebbero riviste: le emissioni enteriche hanno lo stesso periodo di decadenza di quelle fossili? Le terre sono tutte arabili e convertibili in colture food? Quanto carbonio sequestra un prato rispetto ad una foresta? Gli effluenti zootecnici se ben gestiti sono inquinanti? Inquinano meno di quelli chimici che si usano nelle colture veg?
Grazie di cuore per questa analisi, è chiaríssimo che doviamo mangiare meno beef! C'é da convincere qualche gruppo come per esempio la strema destra in USA e i musulmani. Good luck😊😊😊
Il video sui formaggi sarebbe fantastico! In generale mi interessa molto la questione dei latticini. Non ho problemi a mangiare quasi solo pollo e albume d'uovo come prodotti animali, ma consumo anche una gran quantità di latte scremato, yogurt greco e whey. Se facessi un video sulla dieta del gym bro sostenibile sarebbe top
Io ho trovato diversi tipi di latte vegetale e yogurt di soia che nutrizionalmente sono ottimi. Un'idea potrebbe essere quella di alternarli ai prodotti di origine animale...
Anche le proteine in polvere credo si possano trovare vegane ormai.
secondo me il gym bro non ha necessariamente bisogno di tutte quelle proteine, che tra l'altro sono contrarie alle linee guida per una corretta alimentazione: 1.5g di proteine per kg corporeo al giorno è più che sufficiente anche per chi fa palestra e ci arrivi tranquillamente con una alimentazione vegetariana con qualche aggiunta di pesce, vedi per esempio Davide di Cotto al Dente.
Toop, grazie mille a entrambi!
Non se ne esce. Virare per opzioni prevalentemente vegane ti costringe a proteine vegetali incomplete di scarsa assimilazione da dover comunque integrare con proteine animali; le fonti vegetali migliori hanno spesso apporti calorici spropositati se paragonati a certe fonti animali; non puoi mai totalmente fidarti del grado di raffinazione di quelle fonti vegetali (soia); magari vuoi conmpesare coi latticini, ma non è conveniente e per impatto ambientale e per certi processi infiammatori che promuovono; magari vuoi compensare con uova ed albume, ma non è conveniente a meno di vedere il ferro in emocromo precipitare; magari viri sul pesce, ma a meno di sborsare di più la dieta finisce per assomigliarsi tutta, ed il prezzo di base non è basso; l'apporto proteico necessario varia da persona a persona e da obiettivo ad obiettivo, e certe volte limitare la scelta delle fonti diventa un problema irrisolvibile.
Per carità, c'è sicuramente una soluzione a tutti questi problemi. Ma non è sempre così facile.
@@ArbiterEx fermo restando che ognuno fa quello che vuole, ci sono atleti professionisti vegani, inclusi body builder. Per le necessità di chi vuole semplicemente stare in forma e avere un bel fisico, non vedo il problema ad adottare una dieta vegana. Per chi non ha problemi a compromettere la propria salute, consumando 3-4 g di proteine per kg corporeo come ti dicono in molte palestre, direi che va benissimo mangiare mezzo kg di pollo tutti i giorni. Fa male e sei lontanissimo dalle linee guida per una corretta alimentazione - a quel punto prendi il doping, voglio dire- ma ognuno fa quel che vuole.
Sì Giacomo. Per favore fai un video sui formaggi 😊 è un argomento che in generale viene tralasciato da moltissimi discorsi sull'impatto ambientale dei cibi
Approfondisci i formaggi che ne sono mooolto goloso! 😅
UP a questo argomento
Uppissimo
C'è poco da ridere, la gola è uno dei sette peccati capitali
Up
Up
Da qualche anno ho cominciato a mangiare molto meno vitello e più pollo e da un paio d'anni vado al lavoro in bicicletta ogni volta che posso, non l'ho fatto per l'ambiente ma sono contento di sapere che ho preso la strada giusta anche in quel contesto e ciò mi aiuta a continuare :)
Sarebbe interessante un video sui formaggi anche come approfondimento di uno degli aspetti che non hai messo nel libro, darebbe maggiore completezza all'argomento.
Sì, vogliamo assolutamente l'approfondimento sui formaggi!
Io da quando non vivo con i miei ho eliminato del tutto ogni tipologia di carne (al massimo la mangio al ristorante poche volte l'anno), ma il formaggio avrei molta difficoltà ad eliminarlo. Sarebbe interessante sapere l'impatto di ogni tipologia e cercare di agire anche su questo.
L'impatto peggiore sono questi i dividi deficienti che rompono rivoglio i coglioni con le loro cazzate vegane!
QUI IL VIDEO SULLE COZZE: ruclips.net/video/kQ6mb0ovnkM/видео.html
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GLI EVENTI:
18 VARESE
Environmental - Perché fidarsi della scienza?
ore 18:30 V.Monte Generoso 71 Università degli Studi dell'Insubria
21 MANTOVA
MANTOVA FOOD AND SCIENCE FESTIVAL
ore 16 palco Via Goito - presentazione del libro
27 PESARO
Agrishow 2023 - La storia della vita sulla terra,
75 milioni di anni al minuto
Ore 18:00 Villa Caprile Prato di Chimica
28 PADOVA
“Je t’aime” - L’impatto ecologico della carne,
ore 19 Golena San Massimo
Usa i diagrammi a torta ,quelli con gli spicchi. Sono a prova di homo inquinantis. 草草
Ma perché così tante persone dicono bistecca di maiale? "Beef steak" poi italianizzato in bistecca significa bovino alla griglia, non ha alcun senso "bovino alla griglia di maiale" (o pollo), fettina di maiale funziona molto meglio.
Alla fine degli anni ‘90 lavoravo alla Provincia di Torino, Dip. Ambiente, e avevamo commissionato a Ambiente Italia il calcolo dell’impronta ecologica della Provincia. Mi aspettavo che il peso maggiore sarebbe stato quello del traffico invece era il consumo di carne a avere il peso maggiore. Non so se lo studio è ancora recuperabile all’ ex-provincia, ma forse ambiente Italia lo ha conservato. Comunque bel video, interessante soprattutto la distinzione fra i vari tipi di carne a cui, all’epoca non avevamo pensato.
Sarebbe interessante anche un video analisi su quali tipi di alimenti vegetali andrebbero selezionati visto che, come la carne, hanno al loro interno più sottocategorie che richiedono più o meno risorse (es. frutta secca, riso etc.)
Se lo hai già fatto me lo sono perso…
Chart sostenibilità:
-Non fare figli 4
-Vegan lifestyle 3,5 (plant based diet 2,7; not having pets 0,6; not buying brand new animal derived clothes 0,2)
-Non prendere aerei 2,35
-Tutto il resto (non usare Internet, differenziare rifiuti ecc.) 0,15
Uno dei video più rilevanti di RUclips Italia (dato il contesto eco-storico contemporaneo). Grazie!
Mi accodo all’appello generale riguardo il video su latte e derivati.
Se possibile, sarebbe eccezionale averne anche uno su vegetali e prodotti ittici!
Questa cosa è meravigliosa e rivoluzionaria. L'idea che non necessariamente per essere ambientalisti bisogna essere anche vegani è assolutamente da diffondere il più possibile, così magari riusciamo a far ridurre l'impatto ambientale di tutti coloro che di diventare vegani non ci pensano nemmeno e magari evitiamo l'estinzione prima che sia troppo tardi
Ma i vegani lo fanno non solo per l ambiente ma soprattutto per un fatto etico, non cavalcano e non sfruttano gli animali in generale.
L'ultima riflessione sulla divergenza tra preoccupazione per l'impatto ambientale e quella etico per gli animali non la propone quasi mai nessuno, grazie per averla affrontata. Mi riferisco al banale, ma quasi sempre trascurato, conteggio kg di carne/individui, rapporto molto a sfavore di polli e pesci.
Una cosa interessante sarebbe paragonare 1kg di carne bovina/suina/ovina a 1kg di sostituto vegetale. (1kg di seitan, 1kg dintofu, 1kg di ceci, 1kg di lenticchie)
Ciao Giacomo, complimenti per il video super interessante. Non vedo l'ora di sentire l'approfondimento sui formaggi! 😁
Vero che gli allevamenti causano molto consumo di suolo. Unico dubbio è, come fertilizzare i campi se mancassero gli allevamenti (quindi niente deiezioni?). Per la agricoltura intensiva non basta il pascolo, le cover crop, il compost, non ci sarebbe abbastanza quantitativo per mantenere /alzare la sostanza organica, che è la componente fondamentale del terreno.
E la soluzione non sono nemmeno i concimi minerali che, a prescindere dall impatto ambientale, non apportano sostanza organica al terreno ma solo nutrienti
Grande divulgatore sono iscritto da pochissimo ma fai video molto interessanti.
Bravissimo continua cosi
Mi 6 stato d'enorme aiuto!!! Grazie mille Giacomo ❤
Uno dei video migliori per ora complimenti, e lunga vita al video sui formaggi
Io ti ringrazio vivamente per la precisazione necessaria circa la diversità di scelta se si vuol considerare prioritaria la scelta del causare minore (in senso di numero di individui destinati alla morte così come quantità di sofferenza psico-fisica prima dell'uccisione. Sono stata vegetariana per 11 anni, non sono orgogliosa di non esserlo più ma sto cercando la soluzione a me più sostenibile per soddisfare almeno parzialmente le mie priorità etiche. Attualmente mi regali due bonus al mese per la carne (carne di pesce inclusa!), assaggio la cucina tipica quando sono in viaggio, ho ridotto i miei amati latticini & formaggi e non prevedo nessun cibo animale nella mia spesa (questo l 'ho fatto per il 99% circa della mia vita). Saranno 40 anni che ho scelto di non essere specista (sono umana, quindi ho le mie preferenze di istinto, ma cerco di non cedere), forse aiutata dal fatto che tipica carne della mia zona, sia quella di cavallo. Io adoro la carne di terra e di mare (molto meno volatili e anfibi) e amo i derivati animali. É sempre stata dura, ho passato un'adolescenza con dei problemi sociali e familiari esacerbati dalla mia allora scelta vegetariana e vado molto fiera di ciò che sono stata 20 anni fa in una terra che, in quest'ambito era di un'ignoranza, un'arroganza e una crudeltà infinita. Adesso non sono perfetta, ma credo che ridurre i derivati riporti un po' di pace alla mia etica, e sono anche video come questi (oltre a festival come Cinemambiente) ad aiutare la conoscenza e a sviluppare e rispettare la coscienza. Quindi grazie, soprattutto per aver informato tante altre persone. E sì, ti prego, fai un video sui derivati animali!
Bellissimo video. Grazie per questi chiarimenti, direi fondamentali
Bella analisi butto lì una considerazione che mi è venuta in mente di getto e potrebbe avere senso solo marginalmente. Ci sono studi che hanno scoperto come l'industria farmaceutica può arrivare ad avere un impatto ambientale superiore a quello del settore automobilistico. Ora considerando che sia pacifico il fatto che un maggiore consumo di carne soprattutto "rossa" può causare con maggiori probabilità di incorrere in problemi ad esempio cardiocircolatori che necessiteranno cure e medicine...possiamo davvero limitarci a considerare solo la produzione della carne per valutarne l'impatto o forse in una certa misura dovremmo arrivare ad includere l'effetto che il consumo di tale carne produce sulla nostra salute? Capisco che il discorso non andrebbe a sfociare solo nella statistica ma addirittura in campo probabilistico ... tuttavia non so se è proprio corretto valutare l'impatto di un prodotto solo in funzione della sua produzione e non dei relativi danni collaterali che con ottime probabilità può causare.
Ancora sta stronzata che la carne rossa fa male al cuore perpetuata dalla metà del ventesimo secolo da una rivista con dati statistici cherry picked, basta basta bastaa cazzo!
Hai colto un punto fondamentale. Di solito si parla sì dell'impatto sull'ambiente e sulla salute della carne (e di altri alimenti), ma a farlo sono di solito due "parrocchie" diverse, mentre l'approccio più sensato dovrebbe essere quello "olistico", a 360 gradi.
E per i vegani che devono poi integrare? Etc
@@justaguyfromreddit Se uno è un vegano "intelligente", nel senso che varia abbastanza legumi, cereali, eccetera, le uniche due sostanze di cui può avere bisogno sono il ferro e la vitamina B12, ambedue poco costose e facili da produrre e da sintetizzare. Di ferro, tra l'altro, ne hanno bisogno anche alcuni carnivori, che non sono neanche loro al sicuro al 100% dall'anemia. Per quanto riguarda invece la B12, è vero che i carnivori ne assumono in quantità sufficiente con la dieta, in compenso, almeno in teoria, un organismo sano dovrebbe produrla da sé, essendo sintetizzato dai batteri che ospitiamo nell'apparato digerente. In ogni caso ne servono quantità infinitesimali (sull'ordine dei microgrammi al giorno). Peraltro tanti dimenticano che questi e molti altri integratori (sì, anche la B12) vengono dati agli stessi bovini e ad altri animali di allevamento, che in natura se la cavano da soli, mentre purtroppo in condizioni artificiali di sovraffollamento, ipersfruttamento e mangimi non sempre adatti hanno bisogno di supplementi. Quindi tanti carnivori non pensano che anche se non prendono supplementi se li prendono attraverso il cibo che mangiano. Lasciando stare chi si attiene a un consumo moderato e saltuario di carne, è chiaro che i forti consumatori di carne e derivati pesano molto di più sull'ambiente e sul sistema sanitario dei vegani. Poi ovviamente tutto va considerato con giudizio ed equilibrio. Buona giornata!
@@prof.bizzarro l'approccio olistico ha poco senso, rischia di diventare confusionario, se si vuole parlare della salute ok, ma se vogliamo parlare di come l'impatto della carne sulla nostra salute si traduce in impatto sull'ambiente a causa di cure e trattamenti che, forse, dovremmo fare, rischia di diventare solo un casino. Almeno io ho percepito che è questo l'approccio che vorrebbe il commentatore a cui hai risposto
Amo molto molto la complessità agli antipodi di qualunquismo e stereotipi che usi nei tuoi ragionamenti e nei tuoi video.
Video stupendo e illuminante!
Mi piacerebbe saperne di più riguardo ai formaggi
Complimenti e grazie per questo video ! Riassume in modo rigoroso gli aspetti più importanti su questo argomento. Aggiungerei un altro punto che impatta in modo significativo, ovvero la provenienza della carne e il concetto di km zero. Che è impattante anche per tutti gli altri alimenti (frutta, verdura, cereali) e spesso è lasciato in secondo piano quando si parla di quale tipo di alimentazione sia “migliore”. E andrebbe preso in considerazione quando andiamo a fare la spesa!
Discorso molto ben approfondito e sensato. Ha anche intuito il dilemma principale nella parte finale, ovvero la controtendenza esistente fra l'esigenza ambientalista e quella etica. Non è, però, da sottovalutare. Galline e i suini già vivono una pressione da parte dell'uomo terribile, ci mancherebbe che un discorso parziale, basato solo su preoccupazioni di tipo ambientaliste, vada ad aggravare la loro situazione, solo perché sono specie meno impattanti sull'inquinamento. La scelta vegana (e non vegetariana, che è profondamente diversa) rimane la migliore, la più logica, sotto ogni aspetto, e non va per nulla scartata solo perché le persone appartenenti a generazioni di persone più mature, o anziane, non cambierebbero mai. La possibilità di un cambiamento si coglie guardando avanti, non indietro.
c'è qualche studio che spiega bene la differenza di impatto ambientale a seconda del luogo di produzione (anche in macro aree tipo Sud America vs Nord America vs Europa vs Asia Continentale vs Giappone)? Potrebbe essere utile (se ci sono differenze vistose come immagino) a indirizzare anche chi vuole mangiarsi il manzo verso il "male minore"
C'è nel libro se vuoi
@@EntropyforLife Ciao, ho letto il tuo libro e vedo solo dati generici di Italia vs media globale o Sud-Americavs media globale, quindi espando la domanda: Per molti appassionati di carne, la provenienza della carne bovina è molto importante a livello gustativo (perché di solito correlato con la razza del capo da cui viene la carne). Per questo ti chiedevo differenze specifiche, visto che magari si potrebbe indirizzare, con un'informazione corretta, a mangiare meno carne bovina in generale prediligendo chessò lo spendere la stessa cifra annua però prendendo solo wagyu A5 giapponese (in questo senso oltre all'eventuale differenza di impatto ambientale sarebbe interessante trattare anche la differenza di allevamento dal punto di vista etico e forse anche quella nutrizionale).
Capisco che sia una cosa molto targettizzata e che non avrebbe impatti su chi la carne la prende di razza meticcia al supermercato perché "basta che sia carne e che costi poco", però secondo me può risultare un argomento interessante.
Se invece effettivamente c'è nel libro ti prego di indicarmi le pagine perché non l'ho trovata.
Grazie
Ci tengo a sottolineare che il motivo principale per cui una persona fa una scelta di tipo vegano o vegetariano è per la sofferenza animale, che può esserci sia per un pollo per un maiale una mucca etc..
sicuramente è il motivo più diffuso ma ci sta anche tanta gente che lo fa solo per motivi ambientali,
Hai dati a favore di questa affermazione?
Si grazie l approfondimento sui vari impatti dei vari formaggi sarebbe interessantissimo per capire quali ridurre e quali no
Complimenti, argomenti interessanti, grande preparazione e comunicazione! Una considerazione, sarebbe interessante integrare queste analisi anche con il punto di vista economico: impatto sull’occupazione, la ricchezza, le filiere. Canale super consigliato!
Grazie mi sembra di aver capito da tutta questa bella esposizione che il concetto base sia quello di leggere il tuo libro! Domani vado a comprare l'autobiografia di Cicciolina
Voto per il video sui formaggi!!!
Sui formaggi sarebbe interessante approfondire anche la fermentazione di precisione. Un sistema con cui si potrebbero ottenere latticini con culture batteriche invece che prendendo il latte dalle mucche.
Aspetto l'approfondimento sui formaggi. Non vedo l'ora 🎉🎉🎉
Oltre al video sui formaggi sarebbe molto interessante anche il video sulle varie tecniche di calcolo del consumo di acqua, anche fuori dal campo alimentare.
Quanto è bella la postazione verde e ordinata con quel raggio perfetto poi 👌
Siii fai l'approfondimento sui formaggi !!!!
Bellissimo video, ma soprattutto trattato con l’approccio che reputo più intelligente possibile
Va anche detto che, liberando i pascoli dai ruminanti, si potrebbe usare parte dello spazio per suini e pollame migliorandone nettamente la qualità della vita.
Comunque, come dici giustamente, il problema è principalmente comunicativo.
Non ho ancora conosciuto vegani che non sembrassero pazzi isterici e che riuscissero ad accettare punti di vista diversi e meno radicali.
E non ho conosciuto vegani che si rendessero conto che in posti come per esempio l'Islanda - caso limite, d'accordo, ma reale - importare cibo vegetale ha un impatto molto peggiore dell'allevamento di ovini che è invece molto diffuso. Per loro, comunque, l'ideale etico viene prima anche dell'impatto ambientale.
Migliorare la qualità della vita?!? Cosa diavolo ho appena letto! 😨
Il tema del benessere è proprio un altro discorso enorme, nei report EFSA recenti su questo tema si vede bene come l'allevamento bovino garantisca maggiormente benessere agli animali rispetto a quello avicolo e suinicolo. Anche se sopratutto nel comparto latte ci sono dei problemini sopratutto nella separazione vacca vitello e nella gestione di questi ultimi in box singoli. Qualsiasi carne mangi in effetti c'è un punto cruciale problematico, a questo punto è meglio mangiare carne di avicoli e suini allevati in maniera più rispettosa del benessere, cercando di minimizzare gli aspetti deleteri di componente ambientale e di benessere animale
Vero, il latte è una delle industrie eticamente peggiori, non solo per i vitelli ma anche per i metodi di inseminazione artificiale ma tutto sommato credo che non sia risolvibile il contrasto che ha citato alla fine tra numero di individui nei polli e inquinamento nei bovini. Rimango convinto che marciare collettivamente verso l'eliminazione totale sia l'unica strada nonostante le problematiche enormi
@@LeoJackson98 date per scontato che quello etico sia effettivamente un problema sentito da tutti. A livello pragmatico il problema ambientale ha la priorità su tutto il resto, ed è più facile convincere la gente a diventare "pollariana" ( passandomi il termine) che vegana. Lo dico da onnivoro a cui frega poco della questione etica lo ammetto, ma rispetto tutti i modi di vedere, però oggettivamente parlando è prioritario cercare di ridurre il nostro impatto e pensare anche a dei modi più pratici per farlo.
Grandissimo video. Ti ho scoperto da poco e ne sono contento. Tuttavia ho una ... diciamo critica ... sottoforma di domanda: che l'impatto della carte e dei combistibili fossili contribuisca al cambiamento climatico è certo, tuttavia, nessuno spiega in modo convincente perchè questo cambiamento dovrebbe essere realmente un problema. Come spieghi nel video sul risultati dello studio generico che indica la scomparsa del 94% dei maschi tra 5000 e 7000 anni fa, l'umanità, periodo che tra l'altro vedeva il pianeta in piena glaciazione, l'umanità ha superato enormi crisi climatiche, sociali e ambientali. Non c'è alcun indizio, che abbia potuto verificare, che ci indica che questa nuova fase della vita del paneta porterà all'estinzione dell'uomo e neppure della maggior parte delle speci di animali che con noi condidono il pianeta. Anzi, se proprio vogliamo affrontare seriamente l'argomento non possiamo non osservare che la pandemia appena conclusa poteva decimare la popolazione mondiale (cosa che in parte avrebbe forse ridotto l'impatto ambientale dell'uomo sul cambiamento climatico in corso) ma la tecnologia ha cambiato il corso naturale della storia.
A questo va aggiunto che è del tutto evidente che per quanto ci si possa sforzare non c'è alcuna possibiltà di inverture in tempi brevi il trend in corso. Anche da domani sterminassimo il 90% dei ruminanti del pianeta (compresi i selvatici) e smettessimo di usare combustibil fossili, il clima continuerebbe a peggiorare per molti molti decenni.
Cosa fare quindi? ovviamente non ho una risposta ma di certo, se ci fosse, sarebbe certamente di tipo tecnologico, non sociologico, perchè la sociologia non è una scienza esatta, come tra l'altro dimostra la guerra in Ucraina, un evento storico che tuttavia non ha alcun senso nell'era della gobalizzazione della comunicazione globale, dove ovvero la società umana è più vicina che mai ad essere omogena.
La questione decostuita ai minimi termini, alla luce di tutte le conoscenze scientifiche, è: "io do più valore alla questione ambiente e al benessere animale o al piacere che traggo dalle mie abitudini alimentari?". Ogni scelta informata dovrebbe partire dal porsi questo quesito.
Grazie Giacomo per questa tua analisi, sempre sul pezzo.
Condivido
Argomento molto interessante e tu sei come sempre bravissimo nel divulgare. Tuttavia vorrei sottolineare che per molti di noi, la scelta di non mangiare carne, è dovuta esclusivamente all'animalismo. La sofferenza degli animali motiva la scelta credo della maggior parte dei vegetariani/vegani o di tutto coloro che riducono il consumo di carne. La motivazione ecologica è certamente inclusa tra le cause, ma spesso è collaterale alla volontà di ridurre la sofferenza di quei poveretti
Grande Giacomo! Interessantissimo video. Io, purtroppo, apprezzo troppo la ciccia per riuscire anche solo a pensare di diventare veg.
Detto ciò, aggiungerei che adoro i formaggi. In funzione di questo, spero tu faccia un approfondimmento anche su di loro 🙂
Si può sempre ridurre. Anche di molto. Io per esempio sono convinto che il veganesimo sia una scelta etica eccellente ma non riesco a rinunciare a mozzarella sulla pizza e pesce nel sushi
Giacomo hai scritto un libro eccezionale, sei preciso e intellettualmente onesto. Immezzo a tanta disinformazione e polarizzazione su questi argomenti così delicati, mi sembra una lettura obbligatoria. Lo consiglio a tutti, grazie perché ce n'era davvero bisogno.
E' un gateKEEPER
Aspettiamo un video sui formaggi, grazie Giacomo!
Video eccezionale per qualità e semplicità di esposizione. Grazie mille da un carnivoro.. ambientalista
ciao giacomo sarebbe bello se spiegassi in generale gli impatti dei lattiicini e in particolare delle proteine del siero del latte
Ciao Giacomo, sei veramente un grande anche questo video super interessante! Però il libro lo citerei una volta a video, magari all'inizio, che farlo di continuo è un filo pressante... (io lo prendo comunque)
Siiii! Facci un approfondimento sui formaggi!
Non c'e' bisogno di chiederlo, video approfondimento sui formaggi sarebbe utilissimo, qua vogliamo sapere tutto e ci si fida della tua capacita' di fornire dati e informazioni accurati. Grazie!!
Credo che sia anche un errore generalizzare su tutti i ruminanti, perché mentre i bovini hanno bisogno di pascoli grassi, pecore e capre si accontentano di pascoli magri e terreni marginali e rocciosi dove certo non ci potresti coltivare la soia. Per esempio in Sardegna quasi non esistono allevamenti intensivi di pecore, ma pascolano su terreni scoscesi e brulli. Ovini e caprini convertono in proteine terreni inadatti all’ agricoltura. In Asia centrale c’è un enorme zona tra Tibet e Turkestan dove è impossibile l’agricoltura, o almeno un’agricoltura variegata che possa soppiantare le proteine senza importare legumi da terre fertili, e dove l’allevamento di pecore non è sostituibile con l’ agricoltura. Questo è valido anche relativamente a quanto accenni nel finale del video: i formaggi vaccini sono molto più impattanti dei pecorini per i terreni migliori che esigono!
Approvatissimo un approfondimento sui latticini!
Complimenti. Leggerò il libro. Vorrei aggiungere un commento tenendo conto che altre parti, soprattutto quelle geografiche, non sono spiegate qui ma solo nel libro.
I ruminanti (bovini, ovini, caprini, camelidi, etc) impattano indubbiamente molto e le ragioni sono anche indicate nel libro (ossia la doppia digestione, batterica e animale) e anche per via del basso contenuto calorico dei foraggi (anche se su ciò va chiarito appunto il ruolo del rumine, che permette all’animale di accedere alle calorie della cellulosa e altre fibre).
Tuttavia, proprio questa caratteristica rende i ruminanti unici: sono infatti in grado di usare frazioni alimentari che i monogastrici (es. maiali, cavalli e anche uomo) e gli uccelli (es. polli) non possono usare e quindi li rende elementi chiave nell’ambito dell’ecosistema naturale (esatto, naturale: i grandi erbivori sono prevalentemente ruminanti in natura). Nelle more di impiantare sistemi agricoli (o agroecosistemi) via via più vicini (nei limiti del possibile) ai sistemi naturali, i ruminanti rappresentano quindi un elemento fondamentale del ciclo del carbonio. In loro assenza, la frazione di fibre e la lignina deve essere riciclata da altri organismi (artropodi vari, protozoi, batteri e funghi) la cui attività è molto più lenta di quella ruminale (il rumine è un bioreattore fantastico da questo punto di vista). Tale processo non porta opportunamente a una efficienza ambientale (termine alquanto complesso da definire, convengo) analoga a quella in cui ci sono i ruminanti.
Maiali e polli mangiano materiale facilmente degradabile (granaglie) che possono anche andare in via diretta all’alimentazione umana.
Sui ruminanti, pesa anche il metodo di stima del cambio di uso del suolo (LULUC) in sede di LCA.
Nelle LCA la quota di cambio di uso del suolo (che è rilevante e può arrivare anche al 15-20% delle emissioni di CO2equivalente nel ciclo di vita del prodotto) viene attribuita al prodotto ottenuto solo se effettivamente c'è stato cambio di uso del suolo. Ergo, la deforestazione in Brasile (e altre aree tropicali) viene attribuita alla carne in quanto in quegli ambienti tale pratica è fatta proprio per allevare animali da carne. Ovviamente i Brasiliani disboscherebbero comunque se non dovessero più allevare.
La cosa ha portato anche a valutare le emissioni diversamente, visto che tale pratica di calcolo (che è corretta, anche se può non piacere, purchè correttamente interpretata) fa de facto raddoppiare il valore di impatto dei bovini da carne (fatti largamente in Brasile con tecniche poco produttive, peraltro) e infatti la stesso calcolo per altre aree del mondo (sempre bovini da carne, es. Olanda, NL nel grafico) fornisce impatti più bassi, sia per la maggiore produttività, sia per l'assenza di attribuzione delle emissioni del cambio d'uso del suolo (confrontate le barre verdi).
Sul tema (Mauro, perdonami se mi faccio pubblicità, ma non ci guadagno di certo) organizzerò dei webinar per spiegare meglio la metodologia. Spero partecipino sia gli allevatori e fautori della carne, sia i detrattori. E che qualcuno capisca che non è una questione di guerre di religione.
Complimenti Giacomo per come hai trattato il “problema”. Un’analisi chiara ed esaustiva che ci deve far riflettere. Ti prego fai i formaggi 🧀 👍🏻
Secondo me il problema molto semplificato è che i miei nonni uccidevano una gallina di casa per le feste, il maiale per Natale e quando moriva la vacca piangevano perché voleva dire che i campi dovevano ararli a mano finché non potevano acquistarne un'altra. Degli animali di casa non si buttava via niente ma proprio niente ricordo la pasta ai fagioli con gli ossi bolliti e il sanguinaccio per fare degli esempi. Oggi si inizia la colazione col latte e latticini, e si arriva a sera che la carne e i derivati animali escono anche dalle orecchie perché sono infilati quasi in tutti i cibi processati con molti scarti e sprechi. Con parecchi danni sul nostro organismo come ai reni e al cuore per esempio. Sarebbe forse da chiedersi chi e con quale interesse ci ha spinto a questo consumismo di carne, spesso di scarsa qualità nutrizionale e imbottita di antibiotici e ormoni. Grazie per i tuoi video sempre interessanti, ci tenevo a dire la mia da vegetariana da tanti anni.
Jack, è fallo sto video sui formaggi! Grazie
Video super interessante! quando quello sui formaggi?
Quando si confronta l'occupazione di suolo dei vari animali bisogna capire se si tratta di animali in batteria o liberi i muoversi. C'è anche da considerare il valore culturale di certi piatti, sia di carne che formaggi
Mi interesserebbe tantissimo un video sull'impatto ambientale dei formaggi!!! Grazie mille!
Utilizzare le emissionI dei ruminanti per produrre energia?
Aspettiamo il video sui formaggiii 😁
Video sui formaggi pls! Avanti tutta
Si aspetto con interesse l’approfondimento sui formaggi
attendo il video sul formaggio !!!
Bravo Giacomo! video molto interessante che solleva tante domande a cui rispondere è tutto fuorché semplice. E comunque a tutto il discorso da te sviluppato manca, necessariamente, l'aspetto del consumo dei carburanti sia per i mezzi di produzione che per il trasporto fino al consumatore. Mi permetto un suggerimento: un video sull'impatto ambientale dei prodotti ittici raffrontando quelli "naturali" a quelli "coltivati"... e mi sa tanto che pure lì ne verrebbero fuori delle belle...
Formaggi e Pesci! Un bell’approfondimento
Video bomba (specie se visto dopo quello sulle cozze). Sarebbe interessante il video sui formaggi: se devono essere eliminati dal punto di vista ambientale, se basta ridurli o se magari si possono preferire certi tipi di formaggi ad altri. Ma immagino che tu abbia ben di più d dire a proposito.
Ho preso il tuo libro non vedo l’ora di leggerlo
Sii se riesci fallo il video sui formaggi! È super interessante
Questa analisi pragmatica e tecnica è ciò che mi serviva, sapere che non tutta la carne è uguale è un primo passo per relazionarsi in maniera cosciente al cibo.
Riguardo alla questione della sofferenza animale non mi è chiara una cosa: se una persona parte dalla dieta media italiana e passa a quella suggerita dalle linee guida va a diminuire anche il consumo di pollo (da ~20Kg a 15Kg) e maiale (da ~40Kg a 5Kg)
Assumendo che per compensare la riduzione si aumentino i legumi nella dieta questo andrebbe sia a favore degli animali che a favore dell’ambiente.
Spero di non aver fatto confusione coi dati 😅
Poi io parlo da vegano e immagino di avere un bias, ma se come strategia di attivismo per l’ambiente si parlasse di diminuire il manzo a favore dei legumi direi che sarebbe una vittoria su tutti i fronti
essendo molto golosa di formaggio, ci terrei particolarmente a che tu facessi un approfondimento, così da essere più consapevole. Grazie!
Sì al video sui formaggi!
Ci sarebbe da tener conto un fatto altrettanto importante. A prescindere dai risvolti etici riguardo l'ambiente, c'è da contare il motivo principale per cui si dovrebbe essere vegani ossia la vita dell'animale stesso. Gli animali da allevamento (tutti) vengono uccisi al macello nella loro piena giovinezza. Potrebbero vivere molti anni di più (oltre che vivere una vita più dignitosa) se non ci fosse questo mercato. Quindi a prescindere da bovini o polli e dal loro impatto ambientale si dovrebbe tener conto del destino a cui l'animale è andato incontro.
Sono vegano anche io, ma bisogna specificare che nell'ipotesi che il 100% degli esseri umani fossero vegani, semplicemente polli, maiali e mucche non esisterebbero perché li faremmo estinguere.
Ciao, ottimo video. Ho acquistato il tuo libro e inizierò a leggerlo!
Mi è venuta una curiosità, da ex dipendente di supermercato nei reparti freschi quindi latticini e macelleria: la quantità di merce che veniva buttata via (scaduta) era impressionante ai miei occhi. Decine di confezioni di pollame, bistecche, bocconcini vari ecc... Ora, ovviamente io ho solo come riferimento un medio negozio di una catena, ma lo stesso mi chiedo se anche questo spreco si può limitare e che impatto ha.
Ciao da Padova!
contando che la merce in scadenza andrebbe tolta almeno 2 giorni prima della data di scadenza(almeno nel frutta e verdura e nel pesce ho visto che si fa così da esselunga) se le GDO avessero accordi con enti benefici etc si potrebbe diminuire di molto questo spreco, si limiterebbe solo a ciò che rimane negli scaffali per dimenticanze dei dipendenti, che comunque è molto poco e capita per errore umano
Ho temuto che il tuo video sulle cozze fosse un pesce d'aprile. Sono ancora galvanizzato da quel video. Ne ho parlato a una collega che insegna scienze e pensava che mi riferissi a un video contro il consumo di cozze, perché è convinta che facciano malissimo, impattano moltissimo, fanno schifo, ecc... comunque, per me il manzo non ha sapore. Vivo a Firenze da qualche anno e non ho mai mangiato la fiorentina
Video estremamente interessante per me che studio scienze della gastronomia. Il discorso dei latticini è estremamente vero e sensato ma in università non viene trattato in questi termini anzi, c'è un intero corso che lo valorizza. Il problema sta nel fatto che demonizzare il formaggio nel nostro paese è un tabù per motivi economici e culturali. Il nostro paese ne produce, ne esporta e ne consuma tantissimo. Tra l'altro è un vanto la nostra capacità di creare formaggi formidabili. Ma a questo punto è come vantarsi di essere tra i maggiori consumatori di suolo (e altri fattori). Un video sul tema sarebbe molto interessante.
Io non ce la faccio proprio più a mangiare carne di nessun tipo e sto riducendo anche formaggi, latticini e uova, ho cercato di vedere dominion, 20 minuti poi ho spento, non ce l'ho fatta, non è possibile, non si può continuare così 😢
Bella spiegazione!
bello, grazie una volta di più!!
(Sì, per quanto mi riguarda ben gradito anche un video approfonditissimo a-la-GiacomoEntropyfL anche per i formaggi, di cui sono goloso e ghiottissimo, colpevolmente).
Salve Giacomo, bel video che mi fa sorgere alcune domande, del tipo: "se uso meno la macchina posso mangiare più bistecche?" ahahah; a parte gli scherzi sui numeri che hai menzionato quanto pesa l'importazione, anche solo Europa-Europa, nel computo totale della CO2 della carne, e lo spreco alimentare? inoltre, pensavo, che da un animale non si ricava solo la carne, ma ci sono dei sottoprodotti utilizzati in altri ambiti (o almeno spero che sia ancora così, altrimenti che spreco!!; per farmi capire meglio oggi ho comprato delle saponette e a casa mi sono accorto che erano vegane, quindi non è stato usato grasso di origine animale per farle), in questo caso la CO2 usata per fare questi prodotti è aggiunta nei tuoi dati o può essere sottratta, spero di essermi spiegato (un video su questi aspetti sarebbe interessante)
Ciao, per università sto facendo un grosso progetto LCA, e a naso ti posso dire che il trasporto secondo me sarà non molto impattante. In genere c'è sicuramente una correlazione opposta tra la durata dell'allevamento e l'impatto del trasporto, banalmente perché se un manzo lo si alleva per 2 anni (cifra sparata a casaccio ovviamente) un viaggio di qualche giorno, specie se fatto in compresenza di tonnellate di altri prodotti, non arriverà ad una percentuale significativa del totale impatti.
Ottima idea un video sui formaggi
Secondo me voi gente da computer avete giusto un po’ di disconnessione con le realtà’ concrete del territorio italiano.
La legge promuove ed aiuta le grandi realtà’, ovvero con scarso benessere animale, bassa sostenibilità’ ambientale e bassa qualità’ delle carni , allevamenti intensivi dove gli animali vivono sul cemento tutta la vita senza vedere il sole, questo per produrre carne ed anche il tanto decantato parmigiano reggiano.
Le realtà’ che sarebbero invece da promuovere sono le micro filiere corte, le produzioni di carne e formaggio nelle valli montane e collinari, agli antipodi con le sopra citate grandi realtà.
Quest’ultime caratterizzate da spiccata sostenibilità’ ambientale, cibo di alta qualità’ e benessere animale.
La carne prodotta da animali al pascolo che vivono dignitosamente e’ genuina e fa bene.
I pascoli sono presidio contro la cementificazione, sussistenza per le piccole comunità’, non siamo in amazzonia con la deforestazione, qui nel nostro territorio stiamo perdendo tantissimi pascoli che non hanno solo una valenza a livello di utilizzazione ma vanno visti come utili per la biodiversità’, perché’ sono prati stabili, utili alla fauna ed anche a preservare diversificazione dell’ambiente, la maggior parte del territorio e’ bosco da tempo, il problema dell’iper pascolamento non esiste più’ da tempo, anzi c’è’ il problema contrario.
Si stanno mettendo in ginocchio le uniche realtà’ in grado di produrre cibo di qualità’ a basso impatto.
Jogurt e burro sono i due derivati del latte ai quali trovo difficilissimo rinunciare. Se fai un video sul tema lo guarderò con curiosità grandissima!
Bellissimi questi video!
Vogliamo l'approfondimento sui formaggi 😊
"Pantagruelico:" ho dovuto cercare il significato con google translator, in inglese "gargantuan!" In spagnolo "gigantesco," in bahasa indonesia "raksasa" Grazie mille😊😊😊
Sì, ci pensavo anche durante il video, son decisamente interessato all'argomento formaggi, latticini in generale e se possibile loro surrogati (latte di riso, di cocco, ecc...), con relativi inquinamento da nutrienti, consumo di suolo ed emissioni clima-alteranti! Grazie in anticipo!
Ottimo video, anche perché mi convinto a leggere il tuo libro(effetto sponsor riuscito😂)...il video Affronta l'argomento in maniera intelligente. (Dato a supporto anche di una scelta eticamente antispecista). Attendo video sui formaggi....(peccato averti perso a Varese...spero tu riesca a tornare presto).
Se fate molta attenzione a un certo punto cita il suo libro.
Comunque molto interessante, bel video come sempre❤
Giacomo sei bravissimo! ti adoro e consiglio i tuoi video e libro ad amici e conoscenti tutte le volte che ne ho l’occasione, continua così! 🫶🏻
Molto interessante, ma nei conti bisognerebbe aggiungere il lavoro che serve per produrre, raccogliere e trasportare gli amidi e le proteine che dai da mangiare ai polli, o è già compreso?
Spero che nel conteggio sia già compreso questo dato, altrimenti non avrebbe senso.
@@SimoneMonopoliShamonRa boh, io non lo darei per scontato. Sarebbe bello avere un feedback dall'autore
@@enricodenicola5305 Sono d'accordo, semplicemente suppongo lo dia per scontato perché altrimenti è come se facesse i conti senza l'oste dato che il vero calcolo va fatto su questo che è il vero parametro "pantagruelico".
@@SimoneMonopoliShamonRa lo dico perché lavoro tutti i giorni con i dati e capita di dare per scontato che i dati a disposizione siano stati raccolti con logiche ragionevoli, ma ti assicuro che la fantasia della gente é infinita.
E di grazzie quando la finite di raccontare balle o inesattezze varie ,bravi continuate ad eseguire gli ordini ...
Sull'argomento consiglio la lettura di Sacred Cow. Analizza le emissioni della produzione di carne, che rimangono comunque una piccola percentuale di quelle totali. Un altro discroso da fare sarebbe poi dal punto di vista nutrizionale.
Ciao! Quando si vede che dietro l’alimentazione del maiale c’è meno consumo di suolo rispetto al bovino si considera però che gran parte dell’alimentazione del maiale è data dalla scotta che deriva dalla lavorazione del latte? Perché ecco forse sarebbe importante ricordare questo. Per il resto super d’accordo con te nonostante io sia vegana e vorrei evitare la sofferenza animale (e purtroppo l’allevamento dei maiali e dei polli è qualcosa di terribilmente brutale) meglio far capire alle persone di ridurre drasticamente e preferire queste specie rispetto a dire “diventa vegan” che tanto non ti sentono… un caro saluto!❤
Giaocomo, ottimo video 👌🏻ma come è possibile che il letame bovino inquini di più dei liquami suini? Hai qualche dato in più riguardo questo?
Credo sia un fattore di quantità e soprattutto, tipo di gas
Forse alcune semplificazioni andrebbero riviste: le emissioni enteriche hanno lo stesso periodo di decadenza di quelle fossili? Le terre sono tutte arabili e convertibili in colture food? Quanto carbonio sequestra un prato rispetto ad una foresta? Gli effluenti zootecnici se ben gestiti sono inquinanti? Inquinano meno di quelli chimici che si usano nelle colture veg?
sì sì sì, formaggi! Io li adoro e ascoltare il tuo video sui formaggi potrebbe invogliarmi a ridurne le quantità.
Grazie di cuore per questa analisi, è chiaríssimo che doviamo mangiare meno beef! C'é da convincere qualche gruppo come per esempio la strema destra in USA e i musulmani. Good luck😊😊😊