Da studente di medicina posso dire con certezza che se una persona soffre di un malessere che si può curare semplicemente con l'uso dello shwa quella è una persona fortunata.
Passione, quando ti arrabbi contro qualcuno che dice cose assurde per esempio, serietà, parli solo di quello che hai studiato e lo argomenti sensatamente, e anche onestà, quando riconosci valida una argomentazione di chi la pensa diversa da te. Ecco perché ti ascolto sempre volentieri :)
Da un'amica transessuale. L'asterisco, lo schwa (in misura inferiore) e la chiocciola nascono nei collettivi queer (e punk), nei centri sociali, in quei luoghi che dal basso si oppongono ai macrosistemi di potere. Sono stati usati a lungo in traduzione dai collettivi di traduzione militanti, quei collettivi che fuori dall'editoria si occupavano di tradurre testi non assimilabili dal capitalismo economico e non ribrandizzabili da un editoria che fa del rainbowashing e del pinkwashing una vera "mission". A un certo punto, la casa editrice Effequ ha fatto LA MOSSA economica del secolo. Ha pensato di brandizzare lo schwa e di conferire a Vera Gheno una fama da madrina del linguaggio inclusivo e di rendere quella che era una sovversione linguistica un qualcosa di sistematizzabile e aderente alla cultura liberal progressista. Tutto questo è problematico su svariati livelli. Possiamo parlare di vera e propria appropriazione delle sottoculture e dei loro linguaggi. Possiamo parlare di sistematizzazione forzata di un linguaggio ribelle (l'asterisco ecc erano lì per sottolineare un'invisibilizzazione, un'assenza, erano PENSATI per essere impronunciabili, renderli pronunciabili) che elimina chirurgicamente il portato di lotta. Ma di base è una gigantesca sussunzione delle lotte e dei linguaggi delle lotte. Una brandizzazione fatta a scopo commerciale e per la gloria di qualche accademica che ora si fa pagare per andare alle feste del Partito Democratico a parlare di linguaggio inclusivo.
La conclusione del video centra il punto: Queste persone hanno saltato tre lezioni di linguistica - Cos'è il mutamento linguistico - Cos'è e come è nato il genere grammaticale - Discussione del fatto se l'influenza della realtà sulla lingua valga o meno anche nell'altra direzione Una volta che si sanno queste cose o scompaiono (tutti) i dubbi oppure nascono battaglie che si fondano sul sentimento e non sul rigore scientifico (che se ci permettono, in ambito accademico sarebbe da preferire) Davvero, l'impressione leggendo queste tesi è quella che la si stia buttando sul patetico e sul 'siete cattivi e noi buoni', cosa che tra un po' manco alle elementari si fa più.
"esperta di studi di genere"... studi di genere notoriamente fatti con serietà e rigore scientifico... comprendo perfettamente come una persona possa definirsi esperta sul argomento.
22:34: La faccia vale tutto il video. E' sconfortante e irritante sentire con quale pietismo da gesuiti si possano ipotesi sulla lingua e sul suo funzionamento. Il discorso del linguaggio che plasma la realtà è una cosa che solo nella pozzanghera del postmoderno può trovare un minimo accoglimento. Grazie davvero, Yasmina, per ciò che fai.
3:00 Vorrei fare un'osservazione. Se io dicessi: "quelli che guardano questo video sono tutti stronzi", immagino che le ragazze si senirebbereo insultate quanto i ragazzi, nonostante l'uso di *quelli* e *stronzi*. Questo potrebbe indicare che abbiamo ormai interiorizzato l'uso del maschile non marcato. Ci viene istintivo, quasi come sbagliare un congiuntivo. Già da questo si dovrebbe storcere il naso davanti all'uso dello schwa. Concludo con uno scoppiettante uso creativo della lingua: se avrei. Grazie dell'attenzione e buona giornata.
A questo proposito ho trovato significativo un brevissimo passaggio dell'intervista di Breaking Italy con Sio (forte sostenitore della schwa): minuti dopo aver fatto la sua arringa sul linguaggio inclusivo, cambiando totalmente argomento Sio si rivolge alla platea e distrattamente chiede "Quanti sardi ci sono in sala?". Un attimo dopo si corregge, dice " Ah, vedi, avrei dovuto dire quant3 sard3...", ma è troppo tardi: hanno già alzato la mano tutti i presenti giunti dalla Sardegna, indipendentemente dal loro genere. Chissà come mai.
Grazie ai tuoi video mi sto veramente appassionando a questo affascinante campo di studi. Grazie per quello che fai e per le interessantissime riflessioni che ci porti!
Per sorridere faccio la giacobina. *Lo* schwa ... Chi l'ha deciso che è maschile? Non si dovrebbe usare un articolo neutro e inclusivo? *L* schwa! 😜 Praticamente una sfida alla pronuncia che nemmeno il serbo-croato 😊
Ciao Yasmina vedo solo ora questo video, che ho apprezzato tantissimo e che condivido. Porto la mia esperienza, che certo non esaurisce quella umana: sono omosessuale, cresciuto tra omosessuali, amico di omosessuali (uomini e donne), bisessuali, eterosessuali, uomini, donne, transessessuali, travestiti e varie sfumature delle categorie precedenti e devo dire che non ho mai sentito - in tutta la mia lunga vita- nessuno (ripeto nessuno) dei miei amici o conoscenti manifestare l'esigenza dello schwa o un suo sostituto. Conosco omoni che, ogni tanto o sempre, desiderano ci si rivolga a loro al femminile, ma presentandosi da omoni mica si incazzano se ti rivolgi a loro al maschile, al limite ti chiedono, cortesemente, se puoi parlare con e di loro al femminile, altrimenti se ne fanno una ragione e anche una risata. Ho amiche transessuali dall'aspetto femminile e, di norma, le persone si rivolgono a loro al femminile, altrimenti le mie amiche segnalano la cosa alla persona che hanno davanti, che può accettare o meno. Ho amici che navigano tra un "genere" e l'altro, anche come aspetto, e informano di come vogliono essere considerate nella comunicazione. Personalmente chiunque mi può dire come preferisce essere considerato nella comunicazione (uomo, donna, esso, essa, it e chissà cos'altro), e va bene, altrimenti ne ne vado a cagare, vuol dire che non facciamo l'uno per l'altro, ma l'italiano è l'italiano e NON discrimina nessuno. Solo una persona intellettualmente disonesta o che basa il proprio pensiero su posizioni puramente ideologiche (nel senso negativo del termine) può pensare che la nostra lingua discrimini qualcuno: per quello ci sono le persone, abilissime. Insomma, tutta questa impellenza mi sembra una minchiata di proporzioni titaniche giusto per aver qualcosa da dire, di cui parlare e su cui scontrarsi in un'epoca in cui, purtroppo, c'è penuria di argomenti, di idee e si combatte per comode stronzate al posto di lottare contro le vere discriminazioni. In definitiva la battaglia pro schwa si può fare comodamente da una tastiera. Tra le fila dei pro-schwa, poi, si sono messi anche molti politici, per sembrare progressisti ed inclusivi, tipo quelli della "presidenta", spero lo siano anche nei fatti... Lo schwa, ovvero l'affermazione formale, linguistica di una "neutralità", NON. corrisponde al rispetto di diritti specifici. La forma, al contrario di quello che affermava Aldo Busi, non corrisponde al rispetto del contenuto. Insomma, fuffa.
Bravaaaa! È bello vedere , finalmente,una giovane ragazza intelligente,e pensante,in una generazione che purtroppo, troppo spesso,mi lascia basito! Complimenti davvero!👍
Questo è un malessere indotto negli ultimi anni e più simile a un capriccio, detto questo mi pare chiaro che si tratta di persone che si creano i loro problemi visto che la maggioranza ha altri problemi e chiunque non viva in un mondo parallelo dovrebbe capire che gli anni in arrivo saranno duri per tutti visto la deriva del sistema economico globale, la crisi energetica e soprattutto la carestia dovuta alla mancanza di acqua, cosa che favorisce l'aumento di smog nelle grandi città e le malattie respiratorie, quando si generano problemi sociali dal nulla e si decide di ignorare quelli reali perché tanto toccheranno ai morti di fame, che nelle teste di questi progressisti attenti alle minoranze, sono un largo gruppo di sovranisti, bigotti e ignoranti che è meglio che muoiano. Questo scontro di progresso è solo l'ennesimo legato al darwinismo sociale che è l'ideologia portante di certi persone viziate fin dall'infanzia e illuse a credersi uniche.
Personaggi come Vera Gheno possono portare associazioni scientifiche serie, come è (o era?) il CICAP, verso una deriva sempre più ideologica. Quando ho visto lo schwa nel titolo del libro di Massimo Polidoro sono rimasto pietrificato.
Io ho smesso di seguire Polidoro proprio quando ho visto la presentazione di quel libro. Predica bene e razzola male. Qualche mese fa sentii anche una frase rivelatrice da Emanuele Moreno durante la trasmissione tg2 post, che in sostanza faceva notare come non ci si possa sempre basare sulle fonti ufficiali per fare giornalismo altrimenti Giulio Regeni sarebbe morto in un incidente stradale. Mi ha fatto rivalutare, di colpo, molti lavori di Polidoro, in primis quello su Kennedy. Naturalmente con questo non si può affermare che Polidoro abbia torto, ma semplicemente che il suo metodo di indagine non sia da considerare valido.
@@Mattiaeragiapreso anch'io ho smesso di seguirlo in quell'occasione. Non so se il suo metodo d'indagine sia valido o meno, sembrava abbastanza accurato e approfondito fino a qualche tempo fa. L'uscita di quel libro, comunque, mi ha dato l'idea di un cambio di rotta, da una scelta qualitativa dei contenuti verso una scelta quantitativa.
L'intervento della Gheno mi fa girare particolarmente i coglioni, in quanto vorrei sapere chi le ha delegato la rappresentanza degli interessi della comunità gay (usato qui come termine ombrello). A parte che fa molto ridere sentirlo da una femminista dichiarata, quando sappiamo tutti benissimo quanto la categoria rompa le palle perché a quanto pare delle questioni riguardanti il genere femminile devono occuparsene solo donne (il famoso per parlare di corvi devi essere un corvo), mentre a quanto pare delle questioni della comunità gay può occuparsi chiunque dimostri il proprio "amore" (leggasi: tornaconto) in tal senso. Poi davvero devo iniziare a pregare qualche dio che tolga dalle mani e dalla bocca di questa gente la filosofia e la sociologia, perché è chiaro come il sole che non ne capiscono una beata minchia: sto cazzo di patriarcato NON ESISTE e probabilmente NON È MAI ESISTITO, ma la gente ignorante come la merda non si preoccupa di capire la differenza tra questo concetto ignobile, prevalentemente politico, e la trasmissione patrilineare del potere, questo sì alla base del pensiero antropologico; e cristo mio tuo e vostro, se sento ancora citare "filosofe femministe" ammazzo qualcuno, porca di quella troia è un cazzo di ossimoro, nessun filosofo che sia degno di essere studiato è riconducibile ad una ideologia (come quella femminista) di fondo, perché le ideologie portano invariabilmente ad appiattire il pensiero e a banalizzarlo, qualsiasi possa essere la portata esagerata del ragionamento (basta vedere Girard). La Arendt (per esempio) ad essere chiamata femminista si rivolterebbe nella tomba, proprio lei che per tutta la vita ha lottato per vedere la sua visione del mondo legittimata da una società che preferiva pensare con lo stomaco anziché col cervello. Sono davvero stufo che questi personaggi siano paragonati ai professionisti seri e abbiano addirittura la possibilità di confrontarsi, come fossero sullo stesso piano. Lode alla De Santis, al suo posto avrei scritto trenta pagine di "MURGIA CAGATI ADDOSSO", rigorosamente con lo schwa, mica che non si sia inclusivi.
Ti daresti una calmata? La povera Murgia era una scrittrice , non una linguista, nei suoi libri scriveva quello che le pareva. Uno scrittore scrive come vuole, perché dovrebbe renderne conto a te?
@@carloartificialintelligence uno scrittore però una volta elaborato un prodotto letterario destinato al commercio deve anche essere pronto ad accettare tutte le critiche, a maggior ragione se effettuate da esperti. Oltre a questo uno scrittore SERIO si documenta sull'argomento peincipale del suo libro proprio per evitare di scrivere cavolate e fare disinformazione (visto che l'obiettivo principale del suo prodotto è proprio informare i lettori).
@@francescazecchini3710 in questo caso il problema più che altro è che salta proprio l'audio, io chiaramente non sono affatto esperta di queste cose quindi non so cosa diamine ho sbagliato! Solitamente il rumore di fondo lo riduco ma si ottiene per contro una sorta di eco o comunque una roba fastidiosa nella mia voce 😑 prima o poi ci arriverò
@@YasminaPani Suppongo sia un microfono digitale, in questo caso può darsi che sia regolato su una sensibilità troppo alta: un microfono tradizionale andrebbe in distorsione deformando i suoni, mentre per quelli digitali mi pare succeda che si cominciano a sentire degli scoppiettii (come qui) nei momenti in cui il livello "satura" e i bit del segnale di uscita assumono valori a casaccio (che danno un effetto sonoro di scoppiettio) - o qualcosa del genere.
Io quando dissi di essere non binario a una (ex) amica lei iniziò subito con asterischi e shwa ed io semplicemente le dissi che non era necessario e che poteva parlarmi semplicemente come sempre, non lo capì/piacque. E niente è ex amica perché mi piacciono le persone con una spiccata intelligenza e la stupidità mi irrita non poco🤷🏻♀️
@@YasminaPani Temo di sì, per quanto suoni fuori da ogni logica e supponendo che la maggior parte delle persone interessate non si accorgano di farlo, funziona purtroppo come dici. Questo secondo me è a volte come un vero e proprio indottrinamento, queste persone sono magari convinte di quel che dicono e fanno e credendo di stare semplicemente dalla parte dei giusti ci vanno di prua senza neanche ascoltare gli altri (neppure quando, come nel mio caso, l'altro è il diretto interessato).
È una forma di ansia sociale oltre che indottrinamento. Quando succede a me cerco di tranquillizzare i miei interlocutori, sostenendo che non serve usare la shwa, ma che possono usare liberamente o il maschile oppure il femminile, che per me non c'è differenza. E di solito rispetto questo mio desiderio. Mi spiace che nel tuo caso non sia stato fatto.
Riguardo all'imposizione dall'alto, il problema è più la pesante ideologizzazione del suo utilizzo. Io non posso studiare la storia dell'italiano e delle lingue indoeuropee solo per tentare di giustificare il maschile sovraesteso di fronte ad uno zəlota. Quando applicare una semplice regola dell'italiano diventa motivo di diatribe accese è davvero difficile raccogliere la volontà di avere a che fare con queste persone; diventa motivo di logoramento psicologico, che non fa bene a nessuno. E' vero che la probabilità di trovarmi di fronte nella vita reale una persona che cagherebbe il cazzo se usassi il maschile sovraesteso è molto limitata al momento, ma è giusto che la Crusca ed altri forniscano in anticipo gli strumenti per ribattere o almeno per comprendere prima di ritrovarsi davanti a persone che ti cacciano via solamente per non aver adottato i loro fonemi ridicoli
Molto bella, questa disamina. Non so come tu sia sopravvissuta al fastidio di dover affrontare certe forme di scarsa onestà intellettuale che, dall'una e dall'altra parte, si palesano costanti a tal punto da essere pesantemente infestanti. Ho seguito in differita anche il video dei ragazzi di @Wannabebuddha e ho rilevato un bel po' di cosette che mi fanno osservare come, da parte del prof. Arcangeli così come da parte delle varie Murgia, Gheno et similia, il nocciolo concreto di certe lotte è ben di rado l'onestà intellettuale e la ricerca in sé, bensì invece la notorietà e il guadagno che ne deriva. Ergo ripeto: complimenti per l'autocontrollo. Io mi sento già la bile solo all'idea di quello che leggerò in termini di falsa, o assente, argomentazione, non appena avrò animo di aprire le dotte (?) dissertazioni di certi personaggi.
Probabilmente se il femminile grammaticale si fosse chiamato “primo genere” e il maschile “secondo genere”, usando ancora il secondo come genere non marcato, nessuno si farebbe tante pippe mentali sull’inclusività della lingua.
Ci sono lingue in cui è così, tipo il Tamil, e i linguisti che studiano le lingue di quella famiglia (dravidiche) non parlano infatti di genere grammaticale. Inutile dire che comunque in India, Sri Lanka ecc hanno altri a cui pensare.
No cambierebbe nulla, perché per un maschio useresti comunque il primo genere, e per una donna il secondo, quindi l'associazione del genere grammaticale a quello personale verrebbe comunque fatta in maniera istintiva.
Ma se il linguaggio plasmasse la realtà, il giapponese che è privo di genere, come mai la società giapponese presenta grossi problemi di parità di genere? La risposta è ovvia...
Certo che è ovvia, infatti che il linguaggio umano "plasmi" la realtà non lo afferma più nessun linguista (nemmeno la Boroditsky), quindi figurati come siamo messi.
Per smontare la storiella che la lingua plasma la realtà, ma anche solo il pensiero (attraverso cui poi si plasmerebbe la realtà), mi viene in mente la lamentela di una studiosa statunitense - non ricordo dove la lessi - che diceva come negli Stati Uniti c'è ancora maschilismo perché alla parola "scientist" la maggior parte delle persone associavano spontaneamente l'immagine di un uomo in camice tra le provette e non di una donna. E stiamo parlando di una lingua, come l'inglese, in cui i sostantivi non hanno marca di genere.
Purtroppo la gente è convinta che sputtanando la grammatica italiana riesca ad eliminare l'omofobia, razzismo, ecc. Invece si dovrebbe agire nel comportamento delle persone così si eliminano le disuguaglianze di ogni tipo.
ma anche la parola omofobia è un'idiozia, un fenomeno inventato, che ci sino degli idioti che discriminano è indubbio, ma mica solo loro, ci sono tante discriminazioni, io per esempio avevo lo stigma dell'essere grasso, tanto che non ho mai trovato una partner, poi imparai il russo e le cose sono cambiate, per loro la bellezza maschile è inesistente o relegata a casi marginali. Sono sceso 30 kg ma sempre grasso rimango, peccato che sia docuto a un edema diffuso e che lo hanno capito solo dopo 30 anni e tra poco me lo dovranno ridurre. Sono napoletano e noi distinguamo due forme di omosessualità maschile, il femminiello, che si veste e vuole essere donna, a cui venivano dati i bambini da crescere, basta veder equalche opera rielaborata da De Simone, e ricchione che l'omossessuale che vuole maschi, a sua volta questa categoria si suddivide, ma quanto cavli di pronomi dovremmo avere?
io chiedo gentilmente ai normodotati di non lasciarci soli con gli attivisti LBGT(sjdjdebejsjfejw*@×&2829#)+ e con la deriva che hanno preso da quando si sono avvicinati alle attiviste femministe. grazie, salvateci.
ma perché non diamo a questa gente un continente tutto per loro? cosi loro possono vivere il loro mondo ideologico tra unicorni e marmotte che confezionano la cioccolata e totalitarismo arcobaleno, e noi possiamo vivere sereni ,tra gente sana di mente senza sti rompicojoni a pontificare su tutto.saremmo felici tutti!
In primo luogo questo casino l'avete creato voi etero. Seconda cosa, ma quanto sei idiota nel generalizzare? Ripigliati zio! Stupidi te e gli altri 5 che ti hanno messo il mi piace.
@@AnnaDustfield prima cosa la mia critica non è agli omosessuali ma ai sostenitori dello schwa, e di tutta la cultura politically correct/femminista. secondo:il casino lo abbiamo creato NOI etero? no il casino lo ga creato chi sostiene certe puttanate e l'orientamento sessuale non ha nulla a vedere con le idee di merda che puoi avere in testa.
Io al momento abito in Germania, dove a livello ufficiale e pubblicitario si „gendera“ da anni. Personalmente, in base alle evidenze scientifiche e alla mia esperienza personale trovo schwa et simila inutili e non efficaci. Se lo si vuole usare lo si può usare, ma non si dovrebbe mai pensare di imporlo o di discriminare o accusare chi non lo usa.
Tecnicamente non è che lo impongano, lo usano loro. Solo che le cose sono più complicate di così, proprio perché esiste di fatto una sanzione sociale nei confronti di chi non lo usa, questa pretesa insomma che chi è attento al "linguaggio inclusivo" rispetti la comunità LGBT mentre chi non lo fa la vilipenda e la oltraggi. Inoltre, se io acquisto l'Espresso e mi trovo articoli con lo schwa, per dire, quella è una forma di imposizione.
@@YasminaPani insomma... Qui in Germania ci sono state polemiche quando uno studente è incorso a svantaggi per non aver genderato in un lavoro scritto... Per fortuna la cosa si è risolta, ma pretendere all’università che le persone genderino e sanzionarle se non lo fanno è delirante...
@@megapixelhunter a parte che mi hai ammazzato con sto verbo, comunque per ora che io sappia in Italia non è successo, ma certo che è grave (oltre a essere assurdo dato che non sono forme standard)
Una delle "leggi" della sociologia dice: "Se una situazione è considerata reale, sarà reale nelle sue conseguenze". E questa situazione in particolare sta assumendo una dimensione preoccupante.
Quando ho fatto all'università sia filosofia del linguaggio (con lo stesso professore con cui mi sono laureato) e sia psicologia (nel capitolo sulla psicolinguistica) ci hanno parlato di Sapir-Whorf come una cosa valida. Tanto che ci sono studi su come i nomi che diamo ai colori possono influenzarne la percezione. Ora mi sono incuriosito su questa cosa.
Abbi pazienza ma i filosofi del linguaggio esistono apposta per supecazzolare e non verificano sperimentalmente le ipotesi che fanno. Il relativismo linguistico allo stato attuale non è dimostrato.
Anche io, da non linguista ma puro appassionato per motivi indiretti, ho sempre dato per scontato questo legame tra lingua e percezione... non è possibile che semplicemente si influenzino a vicenda nei due sensi? Poi è un'ipotesi forse resa più accettabile istintivamente da tutte le opere letterarie e affini che vi si legano
Trovo che sarebbe molto utile approfondire la questione della categoria del genere a partire dal protoindoeuropeo. Forse non è il tema più semplice da declinare in chiave divulgativa, ma colpirebbe alla radice la discussione.
Eh sì è abbastanza complesso, cioè prima dovrei spiegare almeno un minimo cos'è il protoindoeuropeo e come lo abbiamo ricostruito ecc ecc (cosa che comunque devo fare perché è da un po' che in tanti la chiedono)
La scwa è usata (purtroppo), anche sull'app di incontri tinder, sull'app concorrente Bumble invece no. Dove su Bumble è obbligata la donna per prima a messaggiare. Anch'io come Fabrizio Acanfora sono asperger, ma a me la scwa crea molta difficoltà nella lettura. Ho letto i due libri di Fabrizio Acanfora, nel suo libro "In altre parole", la scwa mi ha creato molta difficoltà di attenzione, soprattutto di concentrazione. Non ho condiviso il suo commento a favore del politicamente corretto, poiché essendo anch'io asperger, il politicamente corretto mi deconcentra notevolmente. I suoi libri sono della casa editrice Effequ, ahinoi anche loro usano la scwa. Probabilmente Fabrizio Acanfora è a favore della scwa perché lui è omosessuale. L'orientamento sessuale non centra niente con l'autismo. Tante femministe quando parlano di certi argomenti si infervorano, gente che non sa ascoltare punti di vista diversi... Usare la scwa, l'asterisco ecc, fa usare più energia per avere lo stesso risultato.
Quella di tornare al maschile sovraesteso mi pare che inizi a proporlo come piano B sapendo che nel migliore dei modi la schwa scomparirà, e nel peggiore farà un sacco di confusione. Praticamente ha inventato un problema e delle soluzioni quando invece avrebbe potuto aprire una pagina Instagram per insegnare che il maschile plurale non comprende solo identità maschili o femminili ma anche tutte quelle in mezzo. Parentesi sul significato del maschile plurale: barboni e senzatetto sono entrambi maschili plurali, ma questo non impedisce a molta gente di aiutare più volentieri LE barbone e LE senzatetto invece di I barboni e I senzatetto. Quindi basta solo abituarsi a cosa il maschile plurale rappresenti e non rappresenti e si risolve tutto.
Ma è ovvio. Quando tutto questo finirà nel dimenticatoio vedrai che si riparerà dietro al "eh ma io lo dicevo per scherzare" e diventerà paladina del maschile sovraesteso. Ma finchè si può lucrare sulle spalle della comunità LGBT fingendosi santoni allora no, bisogna portare avanti questa pagliacciata insieme alla compagna di merende.
L'imposizione di cui lei esclude la possibilità in realtà avviene tra i banchi di scuola, quando già dalle elementari non si perde l'occasione di aggiungere marcature al maschile: si continua a dire "alunne e alunni" e manfrine del genere
Non sono né dislessico né autistico, leggo bene, ma devo dire che il simbolo ə crea grossi problemi pure a me, visto che il mio cervello in automatico tenta di identificarlo come a, ma poi nota che è una e al contrario e quindi si genera un po' di confusione che rende leggere molto difficile
A 28.33 parli di Utet, ti riferisci alla casa editrice? O mi sono perso qualcosa? Grazie per il video, intellettualmente profondo e onesto come di consueto
Sì, hanno pubblicato il libro "Non si può più dire niente?" (propaganda woke in sostanza, ne ha parlato Luca di Wannabebuddha) e tra le cose fatte per pubblicizzarlo ci sono state delle storie su instagram in cui si parlava appunto di linguaggio che plasma la realtà
brava grazie concordo -non certo da esperto, ma comunque da persona che un po' ha studiato e insegna da 24 anni (se posso) se ti riesce di evitare le parolacce il tutto ne guadagna solo, e non poco buone cose p.s. è comunque una battaglia che ha la sua importanza e in cui hai tutto il mio sostegno
Sono daccordo con quello che dici, come sempre ;-) Ho due osservazioni personali che non riguardano direttamente il contenuto del video: - Trovo che nessun video dovrebbe durare troppo a lungo, per principio... suggerisco di intervallare le tue spiegazioni con delle slide riassuntive, magari con qualche schemino :-) - Faccio una riflessione personale sulla disciplina della socio-linguistica: trovo che questa disciplina tenda ad essere molto pseudo-scientifica per due ragioni... La prima é che la sociologia ha di per sé un limite scientifico molto forte (anche tenendo conto della sua componente statistica); La seconda é che é metodologicamente molto diversa dalla linguistica, e questo pone problemi di compatibilità reciproca e di principio. Continua cosi! :-) Un'abbraccio
Capisco che il video lungo possa essere fastidioso ma non ho davvero il tempo di mettermi a fare slide e schemi! Comunque, diciamo che la linguistica in generale non è di per sé una "scienza" e quindi è sempre problematico dimostrare e portare dati. La sociolinguistica sì, è quella meno rigorosa, ma non tanto intrinsecamente quanto per come viene usata, soprattutto quando è intrisa di ideologia!
@@YasminaPani Se hai 30 minuti di tempo per fare un video, puoi sicuramente dedicarne 5 di questi per fare uno schemino, affascinante fanciulla dai molteplici vestiti scollati ;-) E' vero, nemmeno la linguistica é di per se una scienza. Mettiamola cosi: la sociolinguistica non puo' che essere ideologica nella misura in cui é il risultato di una addizione del contenuto più ideologico della linguistica con il quello più ideologico della sociologia
@@matteonow3862 no, perché lo schemino non va solo fatto, va inserito nel video, e questo allunga di un bel po' i tempi del montaggio date le mie scarse capacità e gli strumenti da poveri 🙂
❤ buongiorno a tutti. La lettera U finale e io penso a boris 4 e a Biascica che interviene alla riunione sul linguaggio inclusivo sul set e dice:'ma allora invece che merda si deve dire merdU?"
Ribadisco che hai una lodevole pazienza. Dimostri una dedizione non comune, io avrei sfanculato tutto e tutti da tantissimo tempo, tu sí che hai davvero molta pazienza. Vera Gheno poi...meglio che taccia... In sintesi, mi pare che ormai sia chiarissimo quanto questa sia ormai una questione PURAMENTE e SQUISITAMENTE politica, che non ha nulla di scientifico. Ma proprio nulla. Questa questione sta diventando davvero imbarazzante, ma proprio imbarazzante, quasi stento a credere che a qualcuno tocchi smontare seriamente questa proposta PAGLIACCESCA. Scusatemi lo sfogo, ma seriamente, è una roba assurda.
In un certo senso è meglio così: più è pagliaccesco, più gente si renderà conto che siamo immersi in un mondo di pagliacciate. Chi non se ne accorge... ho sentito di un esperimento, non so se sia stato condotto realmente o sia solo una storiella, ma rende perfettamente l'idea: a delle persone è stato servito dello sterco di cavallo spacciandolo per un raffinato piatto di alta cucina, e costoro, pur provando disgusto (il corpo non lo inganni tanto facilmente, ha centinaia di milioni di anni di evoluzione alle spalle), si sono mangiati tutto con espressioni di colto apprezzamento (e trattenendo il vomito). Credere che "la lingua plasmi la realtà" è vero finche significa che "la lingua plasma i sogni che sovrapponiamo alla realtà". Ma nessun arzigogolo del linguaggio riuscirà mai a trasformare lo sterco in un piatto prelibato.
@@andsalomoni Aiuto, ti prego dimmi che è uno scherzo! 🤨 Che disgusto...comunque rende perfettamente l'idea. È tutto frutto, secondo me, di retaggi di pensiero arcaici che in qualche modo, malcelatamente, credono ancora nel potere magico della parola e nei suoi annessi e connessi. Chiaramente si tratta di un pensiero profondamente superstizioso e prescientifico. Non serve cambiare la lingua per cambiare la realtà, la realtà la cambi con la scienza e la tecnica. Il linguaggio è una cosa meravigliosa che descrive la realtà e riesce anche a creare universi che non esistono (con la scrittura creativa). Ma da quello che dico a credere che davvero cambierà qualcosa questa CACAIOLA di proposta artificiale...ma per carità
@@dawkinsfan660 La storiella specifica forse è inventata, ma sono stati fatti realmente esperimenti psicologici in cui si è visto molto di peggio. Non si tratta nemmeno del potere del linguaggio di plasmare la realtà, ma della sudditanza psicologica di chi crede acriticamente a ciò che gli viene detto, e arriva a negare la propria esperienza diretta.
@@andsalomoni Eh...in poche parole sono prono all'autorità e mi fido ciecamente di tutto quello che mi viene detto perché i miei sensi e la mia capacità di giudizio personale non valgono niente. Bel modo di ragionare! 😅
Ho sentito parlare anche di usare la lettera u come sostituto del maschile plurale (Ad esempio "Buongiorno a tuttu invece che a tutti") A me pare una boiata, ma non so niente di queste cose. Te che ne pensi?
Ciao Yasmina. Oggi non so se faccio in tempo a finire di leggere gli articoli, semmai ritorno e integro, considerando sempre che ho solo il diploma di un classico che fa ridere. Per quello che ho letto finora la cosa che mi ha incuriosito di più è l'espressione "convivenza di diversità", che, sì, è lunga (adoro la sintesi), ma non mi dispiace. Poi sarò uno che guarda il dito anziché il cielo, ma nel suo articolo Claudia Bianchi usa il termine "dispositivi" riferito alle parole d'odio. Io so che in inglese "device" significa sia dispositivo o strumento sia tecnica o metodo più o meno, non so se in italiano valga altrettanto. Poi Vera Gheno usa consistente come calco di "consistent", cioè costante. Boh, non mi è chiaro. Non lo so, più leggo più mi sento inadeguato. Credo che dovrò riguardare il tuo video e smettere in generale di disegnare mentre ti ascolto;). Per gli altri articoli che mancano vedrò se riesco più tardi o domani a finirli e, semmai, riguardato il tuo video, magari aggiungerò qualcosa o tacerò per sempre. Per concludere, magari sono una brutta persona o sono solo un fan di Shameless, ma, da quando ho recuperato la diretta alla quale hai partecipato, ogni volta che sento nominare Vera Gheno, mi riecheggiano in testa le parole di Abicocca co' tutta 'a calata romana potente;)
Ho scoperto da poco che negli stati uniti sta andando di moda il "latinx", pare che si sia espressa in merito la Royal Spanish Academy (sto leggendo dalla pagina inglese di wikipedia sullo Latinx), magari potrebbe essere interessante darci un'occhiata visto che mi pare che sia sostanzialmente la stessa polemica con lo schwa.
Ciao Yasmina, ti andrebbe di scrivere i nomi degli studiosi che hanno smentito gli studi di Boroditsky? Li nomini al minuto 4.30 e 4.50, ma non riesco a capire bene né a trovarli con google
@@YasminaPani Trovati tutti in pdf, tranne Holmes, Elpers 2021 - vengono fuori altre cose con nomi simili, puoi scrivere i nomi completi degli autori magari con alcune parole del titolo del paper?
@@andsalomoni No scusami è colpa mia, quello è uno studio (sempre tentativo di replicazione) che è ancora in corso e di cui stiamo aspettando l'esito, mi son confusa
Come ha detto Robustelli non è la minoranza a stabilire un cambiamento nel linguaggio, o anche tu dicendo che nemmeno la maggioranza lo fà consapevolmente. Il problema è che la cosa si cerca di spingere e imporre in tutte le maniere, la mettono alle università, su smartphone iniziano a chiedere se vuoi implementare lo schwa, pretendi che venga usato perchè è presente in 2 riviste e 4 post su facebook, sanzioni chi non lo usa... no... prima si discute e se viene respinta amen... altrimenti inizio a pensare "male" (...mooolto male...) ... tra l'altro chinando la tensta vorrei ricordare anche la maggioranza avrebbe i suoi diritti...
Credo di aver trovato la soluzione. Non sono un linguista, ma penso che otterrò una laurea ad honorem per questo commento. Per eliminare il genere dall'italiano, possiamo sceglierne uno e applicarlo a tutto, io propongo il femminile. Giovanna: "passami la telefona, che chiamo mia marita e le dico di passare a prendere la bambina (maschia o femmina non importa più, nda) da scuola e portarla a danza. Dopodiché può andare a giocare a calcetta con Jessica (che è una maschia, nda)". Con questo otterremmo finalmente un linguaggio veramente inclusivo, e soprattutto una potente dose di ilarità.
potresti ripetere il nome della studiosa al minuto 3.54? sto facendo una tesi su questo argomento grazie mille ♥ ps sembri molto preparata ma a causa della velocità con cui parli a volte si fa fatica a seguirti eheh
Totalmente d'accordo sull'intervento di Cristiana De Santis: da applausi. Giusto una domanda: quando fa riferimento al "simbolo k (al posto della c “dura” o palatale)", con la dicitura "palatale" intende sia il suono "mediopalatale" (es. "chiesa") sia (forse implicitamente) quello "velare" (es. "carro"), giusto? Forse andava specificato? Sono questioni che lasciano il tempo che trovano, lo so, ma è per capire meglio.
Una domanda: se fosse davvero la lingua a plasmare la realtà, e non viceversa, allora lo schwa sarebbe esistito prima dei movimenti che la promuovono. Sbaglio?
eh no perché il "patriarcatoh" e le cose così... Di base è un complottismo: é la spiegazione semplice, minimalista ed immediata ad una situazione complessa. E soprattutto, *che trova un capro espiatorio* Perché non ti vaccini? "eh perché le aziende farmaceutiche, le multinazionali, il 5g". Perché dovremmo cambiare il modo in cui parliamo? "eh per il patriarcato, la discriminazione, la parità di genere".
Guarda, questa teoria è così idiota che è possibile farci sopra qualsiasi tipo di sofisticazione o reductio ad absurdum. Comunque sostanzialmente, nella sua formulazione meno imbecille, il relativismo linguistico ti dice che la lingua contribuisce, non che è l'unica causa: quindi che se tu usi lo schwa permetti alle persone di sapere che esistono i non binari e questo ti rende più predisposto all'apertura nei loro confronti, mentre se non sai che esistono è impossibile accoglierli e rispettarli. Ovviamente sapere che esistono è necessario, quindi parlarne e fare sensibilizzazione mi pare sacrosanto (sebbene anche qui andrebbe osservato un minimo di rigore scientifico, che anche nella questione dell'identità di genere mi pare scarseggi); sostenere che tutto ciò che esiste nel mondo extralinguistico debba essere rappresentato nella lingua, e non nel lessico, ma nella morfologia, è ben altro!
Per quanto riguarda l'utilizzo di maschile e femminile - in luogo del maschile sovraesteso - per indicare gruppi misti di persone, esiste un interessante intervento della Prof.ssa Adriana Cavarero risalente al 1993 (reperibile su RUclips), che tratta di come l'utilizzo del maschile universale risponda di fatto a uno squilibrio e, su questo, penso che glottologi e altri specialisti potrebbero discutere in eterno senza arrivare a un accordo. La Prof.ssa avvalora la sua tesi utilizzando il dato filosofico di 'natura' come categoria e se è vero che il linguaggio definisce la realtà e la ordina restituendole significato nella mente del parlante, allora uno squilibrio esiste. A parer mio, da laureata in Lettere anche se non specializzata in Linguistica o Glottologia, e a prescindere dalla propria posizione ideologica in merito all'uso grammaticale di maschile sovraesteso sì/no, vale la pena di ascoltare questo intervento per arricchire il discorso. Si intitola De homine et foemina, si trova su RUclips e, per chi avesse interesse, ecco il link: ruclips.net/video/vjdA0p6vCk0/видео.html
L'ho ascoltato tutto, e mi spiace dire che si tratta di un intervento estremamente influenzato da un'ideologia. Basta vedere la lettura che si dà del mito di Pandora! Inoltre la docente è evidentemente digiuna di glottologia e linguistica e dunque interpreta il genere non marcato a suo piacimento.
24:49 In realtà dire che cancellano il femminile non è una critica così sciocca, perchè: il concetto che si tenta di portare avanti per poter accusare il maschile non marcato sarebbe che "se dico benvenuti a tutti ad un gruppo misto, non sto includendo tutti ma uso solo il maschile", per cui si vuole intendere che in quelle persone ci siano o possano essere dei maschi, delle femmine e dei cosi. Ora, facciamo finta di trovarci in un mondo perfetto che è, ovviamente, il mondo senza i maschi, cosa succede? Succede che di fronte anche ad un gruppo di 50 donne ci potrebbero anche lì nascondere dei cosi, ergo si vorrebbe imporre il linguaggio sc3m0 anche lì! Il risultato è presto detto, non va più bene nemmeno il femminile, non va più bene nemmeno il "benvenute", perchè cosa ne sai tu se lì in mezzo c'è una che si ritiene cosa?! Ecco, quindi, che in realtà adesso il nemico è il maschile sovraesteso perchè maschilista, domani lo sarà il femminile sovraesteso. Questo atteggiamento alla caccia al nemico, qualsiasi nemico, lo possiamo già notare in diversi ambiti: dalle persone omosessuali che non rispettano le persone bisessuali; dalle donne che bollano le altre donne che osano porre dei dubbi sull'operato del femminismo come "ancelle del patriarcato" o portatrici insane di "maschilismo interiorizzato" o "patriarcato interiorizzato"; dalle donne femministe che però non approvano le idee di altre frange femministe come quelle che non vogliono che le donne trans siano definite vere donne; ecc ecc. Di quest'ultimo caso fa specie, ed è una prova provata di come il passo successivo sia anche la distruzione della femmina, la prepotenza con cui si vuole abolire l'ovvio "le donne hanno il ciclo mestruale" per un vago "alcune persone hanno il ciclo". Ma noi sappiamo bene che il ciclo lo hanno solo le donne, e quelle donne che fanno la transizione per diventare uomini non lo hanno più per i farmaci, e quegli uomini che invece diventano donne trans mtf non possono averlo poichè anche col cambio di sesso non sono donne al 100%. Per cui chi ci rimane per poter giustificare che "alcune persone hanno il ciclo"? Esatto, sempre loro, i cosi, che non fanno assolutamente alcun cambiamento se non tagliare/farsi crescere i capelli, smettere di depilarsi, indossare i pantaloni e non mettere più il reggiseno e pretendere di essere altro.
Questo però mi sembra un po' un delirio, nessuno si è mai espresso in questi termini, e non mi sembra corretto fare reductiones ad absurdum. Non stanno chiedendo di eliminare il maschile, figuriamoci il femminile, ma solo di aggiungere un genere, che servirebbe al plurale per riferirsi a un gruppo e al singolare per riferirsi a chi è non binario o a una persona di cui non conosci il genere e quindi non puoi "ipotizzarlo" (che questo sia ridicolo di suo lo sappiamo, beninteso). Non si sostiene che il maschile debba essere eliminato. Molte di queste persone sono misandriche e sicuramente c'è misandria alla base di questa ostilità irrazionale e antiscientifica al maschile non marcato, ma lo schwa ha un'altra funzione. Sul resto preferisco non commentare, sono questioni che non mi competono, ma anche lì il fatto che ci siano persone estremiste e sciocche non significa, per fortuna, che siano tutte così. Quindi preferisco commentare sempre e solo nel merito delle verità scientifiche senza lasciarmi andare troppo ad altre considerazioni e soprattutto senza esagerare a mia volta.
@@YasminaPani No, facciamo un passo indietro. Chiedono di creare un genere nella lingua per un gruppo di persone che ha creato un genere che va oltre il binarismo, non supportato da alcuna scienza, e poi ne hanno creati altri 180 di generi diversi. Poi, a supporto della loro pretesa, sono uscite le accuse di maschilismo verso la lingua e così via. Il mio "eliminare il femminile" così come il maschile era una mera conseguenza, cioè: se in una classe io non posso più dire buongiorno a tutti, o tutti i miei studenti sono capre perchè "potrebbe esserci un non binario" e, se c'è, ho "l'obbligo" di non usare più il maschile sovraestesto, è chiaro che viene meno l'uso del maschile stesso! Ovviamente mi riferisco in tutti questi contesti in cui "ma non puoi sapere il genere con cui le persone hanno deciso di identificarsi". Altri esempi? In tv: nessun presentatore potrà dire "bentornati" dopo la pubblicità, per fare un esempio sciocco, "i nostri concorrenti oggi sono" e così via. La stessa cosa, per logica, varrà anche in una classe al femminile, ovviamente. Quindi maschile e femminile rimarrebbero, ma relegati alla sfera privata, a quella in cui sai per certo che stai parlando con persone normali, in caso contrario si subirà con buona probabilità la gogna mediatica. Non volevo dire che priorio apertamente hanno detto "cancelliamo il maschile" ma che se si impone l'uso di tale censura in certi contesti giocoforza si va a far sparire ciò che non è "neutro".
@@YasminaPani Tra l'altro va benissimo non entrare nel merito delle altre questioni, ma ritengo sia comunque una questione linguistica (oltre che scientifica, nel senso di scienza mandata a quel paese) quando un ospedale inglese decide di bandire la parola latte materno in favore di latte umano, no?! (Se poi si è rivelata una bufala o son tornati sui loro passi non saprei, comunque) Così come quando le scuole usa decidono che non si deve più insegnare Omero o anche Dante perchè "razzisti".
Mi dispiace che abbia avuto questo intoppo, ma è un tema di cui si parla ormai da un anno, ho fatto vari video in proposito; non posso ogni volta che ne parlo rifare tutta la premessa! Era già abbastanza lungo così. Diciamo che si presuppone che se uno guarda il video (così come se uno legge gli articoli che commento) sia perché è interessato all'argomento.
Certo, se lo usano gli LGBT nei loro club, se la cantano e se la suonano, ovviamente fanno fede, fanno testo, fanno "giurisprudenza"... E allora quando io e chi come me li manda a fan****? Perché non facciamo giurisprudenza pure noi?
Ammettiamo che abbiano ragione i sostenitori dello schwa secondo i quali la lingua plasma il pensiero e chiediamoci: è giusto che un piccolo gruppo di persone (la comunità LGBTQ+) si arroghi il diritto di plasmare l'intera società a proprio piacimento? Sarebbe un cambiamento sociale desiderabile per tutti quello che questa combriccola cerca di promuovere attraverso lo schwa?
Mah, vedi, io non userei questa come argomentazione! Se questo mutamento fosse fattibile, non ci creerebbe nessun problema, cioè non toglierebbe niente alle persone cisgender o a chiunque insomma non senta la necessità dello schwa. Non so se mi spiego: io posso non desiderarlo e non sentirne il bisogno, ma non significa che mi danneggerebbe. Il punto è semplicemente che è una cosa impossibile, portata avanti come bandiera ideologica, che produce divisioni, odio e allontana peraltro anche dalle questioni concrete che opprimono la comunità LGBT.
non sono un linguista, e nemmeno un purista, non ho un vasto vocabolario. Anche se trovo assurdo che ci sia qualcuno che spieghi come funzioni la lingua italiana (evidentemente colpa delle evidenti carenze scolastiche), dico solo: meno male che qualcuno si oppone con fermezza e regolatezza allo scempio che una folle minoranza vuole imporre.
@YasminaPani "se voleste aiutarmi a comprare un microfono decente" Purtroppo non hanno ancora inventato un microfono che riesca a star dietro alla velocità del tuo parlare. 🤣🤣🤣
Questa opinione (a parer mio grottesca) che la lingua plasmi la realtà non assomiglia per qualche verso alla ricerca della lingua perfetta e del vero nome delle cose? Stiamo sconfinando di nuovo nella Cabala?
Cara Yasmina, se dovessi fare un video in cui demolisci senza pietà cristiana quell'uso insopportabile, imbarazzante, gratuito - che mi dà quei brividi sulla schiena che sono tutt'altro che asmr - relativo al "piuttosto che" in funzione elencativa, se si può dir così, entrerai nel mio personale Olimpo degli (molti qui su internet avrebbero scritto "dei"!) RUclipsr 😄
Arcangeli ieri pessimo e ideologico . per lui schwa è un mezzo sbagliato per un fine giusto. e detto da uno che vuole difendere la lingua... ma cara, qui dobbiamo interrogarci sullo statuto delle scienze umanistiche oltre che sullo stato sella cultura accademica in Italia.
Si però potevi anche cercare di essere meno "aggressiva" verso la testimonianza del genitore della persona non binaria. Magari non è così ma con i toni di quel "adesso non saprei come esprimermi sinceramente" veicolavi del disprezzo. Le argomentazioni contro lo shwa sono giuste e legittime ma questo non significa che non si può cercare di essere un po' più inclusivi perlomeno con i toni e le parole che già la lingua ci offre. Non è qualcosa che hai detto nello specifico ma trasmettevi disprezzo
Il disprezzo non è rivolto alla mamma, ovviamente, è rivolto all'autrice dell'articolo, che non avendo argomentazioni scientifiche da portare scende al livello Maria de Filippi.
Leggermente più lenta, Yasmina. Leggermente più lenta. 😥 Il giusto ritmo, come saprai benissimo, è tra i fondamentali del paraverbale. Ti sto studiando, attenzione. 😉
@@YasminaPani Le altre volte non le ho viste ancora, però non è che questo giustifichi questa mancanza. Passiamo sopra agli accenti gravi e acuti che seguono più l'inflessione della tua splendida terra che le regole d'uso. Ma la 'comunicazione' è un insieme di tecniche e/o strategie che si posso affinare: dal contenuto approfondito al giusto look, dal microfono ben funzionante alla 'scenografia' che intendiamo mostrare. E tu che sei così preparata e appassionata alla materia... vabbè, comunque buon lavoro anche così. Che ti dico, non credo che questo mio commento ti faccia soffrire. E' solo una mia puntualizzazione su un prodotto (ciò che comunichi nel tuo canale) a mio avviso interessante. Un caro saluto da Roma. ❤
20:48 Vorrei fare una battutina ma ho un certo timore delle conseguenze che mi potrebbero mettere a 90, ma.... Vabbè non mi trattengo e la faccio comunque! Ma ste persone non binarie che hanno fatto questa lettera per dire "noi non abbiamo problemi di lettura" non è che sono pure noneurodivergenti?! Visto che la scienza e la medicina non mi risulta che riconosca il non binarismo e che ci metto la mano sul fuoco, il 90% di sti non binari non ha mai visto nemmeno da lontano uno psicologo che gli ha diagnosticato la disforia, si saranno inventati anche tutto il resto per essere ancor più "diversi". Anzi, "unici".
@@dly209 non credo possa essere d'aiuto il canale di quella che ha più volte ammesso che nemmeno capiva cosa significasse essere non binario, perché a detta sua ogni persona glielo spiegava in modo diverso. (e, per me, non l'ha ancora capito! O quantomeno non condivide, di facciata accetta ma poi mah)
Non sono esperta del tema, per ovvi motivi, ma non penso che si possa liquidare la questione così rapidamente. Immagino che questa identità di genere sia attualmente oggetto di studio, ma nel frattempo non ci costa nulla essere aperti, gentili e tolleranti, negli atteggiamenti.
@@YasminaPani Sicuramente essere aperti non costa niente, fintanto che le richieste sono coerenti, intelligenti e poste con altrettanta gentilezza. Fin lì nulla da ridire, il problema sorge proprio quando le cose diventano obblighi, o quando una cosa su cui non ci son studi prende piede e viene direttamente accettata a prescindere! Proprio per verificare se ci fossero video di Abicocca sul "non binarismo" mi sono imbattuto in un video abbastanza inquietante: una famiglia poliamorosa (e fin qua niente di male) con la donna vestita da uomo (e vabbè) e due compagni/e uomini trans o vestiti da donna, non saprei, con due figlie ma non binarie, piccole, la più grande mi pare 10 anni, ovviamente cresciute senza i concetti di uomo e donna ma di non binario e senza scuola! Studiano a casa, un'oretta al giorno, da sole, per il resto giocano col papà-mamma. Insomma, mi pare evidente che ste povere bambine cresceranno con svariate mancanze e delle guide altrettanto confuse. Sulle teorie del genere, che io sappia queste teorie nascono dalla filosofia, e nello specifico trovano terreno molto fertile nella filosofia femminista, infatti in realtà sono molti anni che esisterebbero domande in merito ma il tutto è venuto fuori ed ha avuto successo solo ora! Non è un caso se addirittura tu nel video li citi perchè son stati usati come fonte per giustificare il linguaggio sc3m0, dalla "filosofia del linguaggio". Insomma, sono cose su cui può anche essere bello discutere come esercizio mentale, ma che poi trovano assai difficilmente riscontro nella realtà.
@@outis4 E su quale base scientifica una bambina che non ha un concetto di uomo o donna (cosa dovrebbe significare poi dato che seppur studia a casa, sicuramente le sarà stato spiegato cos'è una donna e cos'è un uomo, e dubito che venga relegata in casa) dovrebbe essere considerata una "poverina" per questo fatto? Anche perché potremmo adottare questo ragionamento a tutte le madri e i padri singoli con figli, dei quali non hanno mai conosciuto l'altro genitore. Oppure a figlie nelle quali andavano in istituti femminili. Non esistono studi a sostegno della tua tesi, ma anzi, che delle bambine crescano con genitori eterno oppure no, non ci sono problemi relaviti allo sviluppo cognitivo.
La mia opinione da povero ignorante: quando non so esattamente a chi mi rivolgo, uso il maschile "neutro", punto e basta. Quanto in televisione sento "Buongiorno a tutti e a tutte", oppure sento il politico di turno "promuovo questa legge per i lavoratori e le lavoratrici", mi viene da ridere e mi sembra una forzatura non necessaria. Non penso esista nessun giornalista italiano che quando dice "buongiorno a tutti" pensa soltanto agli uomini. Allo stesso tempo trovo assolutamente normale quando sento "gli investigatori cercano il colpevole del delitto" e non sono minimamente offeso, perché so che "il colpevole" non è usato per indicare un uomo , ma appunto una persona in generale (maschile neutro). Non credo che nessun giornalista direbbe mai "gli investigatori cercano il colpevole o la colpevole del delitto", sarebbe assolutamente ridicolo e ridondante, oltre ad essere scomodo perché allunghi inutilmente una frase di semplicissima comprensione. Ma appunto, io sono ignorante (fra l'altro uomo!) quindi lascio fare a chi ne sa più di me🤣
A mio parere l'unico caso in cui lo schwa è legittimo ed ha una reale funzione ed utilità è quando si parla con/di una persona non binaria. Personalmente infatti, se incontrassi una persona non binaria e questa mi chiedesse di usare lo schwa (o altre modalità come le desinenze in U o l'uso di entrambi i generi) quando mi riferisco a lei, proverei ad accontentarla, per il semplice fatto che vorrei evitare gli eventuali disagi che l'uso di desinenze maschili o femminili provocano a questa persona. Se ci sono persone che si sentono meglio se quando ci si riferisce a loro non si usa maschile/femminile, non vedo perché non fare questo tentativo (quanto meno in contesti informali o colloquiali). Poi certo, la cosa migliore sarebbe che, quando in futuro ogni identità di genere sarà perfettamente integrata nella società, le persone non binarie non sentano più il disagio connesso alla lingua, ma intanto si può sempre provare a porre rimedio in questo modo.
Scusa, ma tu hai una vaga idea di quanti disagi provo io ogni giorno invece? Eppure, scusa il francesismo, ma non è che mi metto a minare l'integrità delle gonadi a tutto il circondario. La condizione di "non binario" è una roba recente, degli ultimissimi decenni. L'essere umano sta sulla terra da *decine di migliaia* di anni. Altro che mutazioni linguistiche, qui si parla di tempi biologici adatti ai fenomeni evoluzionistici. Per quanto mi riguarda, se fosse un fenomeno oggettivo del genere umano, avrebbe avuto tutto il tempo per manifestarsi e generare tutte quelle sovrastrutture culturali tipiche di quando un fenomeno è "reale". Questo non è successo, e siamo qui nel 2022 a dibattere sul come rivolgerci a queste persone. Ci fosse poi accordo sull'azione da intraprendere: in america, da cui tutto questo è nato (come al solito) c'è che sceglie il pronome "they", chi "ze", chi "xe", declinato poi nelle varie forme... e la lista è incompleta (intercultural.uncg.edu/wp-content/uploads/Neopronouns-Explained-UNCG-Intercultural-Engagement.pdf). Ma sarà mai possibile che mi devo mettere a cambiare il modo in cui parlo per adeguarlo ai "capricci" di tutti? Si badi che non si sta parlando di limitare espressioni discriminatorie, come quelle razziste, che appunto portano ad una denigrazione e una discriminazione. Se ho davanti una persona di sesso femminile che si identifica come non binaria (o come elicottero d'attacco per quel che mi riguarda) e uso il femminile, mi si dimostri che la sto discriminando. Sto solo utilizzando lo strumento linguistico che nel mio idioma è utilizzato per identificare il sesso, che è una cosa *oggettiva.*
Ovviamente sei libero di provare, e nessun linguista sanziona gli usi personali della lingua. Ci sono persone che sostengono di usare lo schwa nel parlato senza particolari problemi o addirittura senza sforzi! Io francamente non ci credo, l'unica occasione in cui l'ho sentito usare lo sforzo era palpabile e infatti non veniva usato sempre. Può non sembrare, così a uno sguardo superficiale da parte di chi usa la lingua ma non la studia, ma è un grosso ostacolo alla fluidità della comunicazione; e la comunicazione, se non è fluida, non ha proprio senso di esistere. Tuttavia in ogni caso ognuno può fare come vuole. Qui però si riflette sulla sostanza, cioè sul perché è nato lo schwa e perché si continua a sostenerlo, e prendersi in giro facendo finta che davvero questo abbia a che fare con il rispetto degli altri è una grande offesa nei confronti di quelle stesse persone.
Tu potresti usarlo ma non terresti conto di tre problemi: 1) Da dove nasce questo disagio? Da una reale mancanza di alternative della lingua, da semplice capriccio? Oppure da una convinzione indotta? Perché prima che ci si focalizzasse sulla shwa, non mi pare che noi non binari ci lamentavamo della "discriminazione linguistica", del sessismo che da essa deriva e altre cavolate simili. Coreggimi se sbaglio. 2) La difficoltà nell'usarla durante una conversazione: personalmente è molto difficile usarla mentre si parla, ci ho pure provato, ma mi sentivo idiota e sembravo un analfabeta. Magari a te potrebbe andare meglio. 3) Non eliminerebbe la discriminazione: una persona che odia noi non binari non smetterà di farlo, nemmeno se utilizzerà la shwa, quindi è chiaro che non può essere la soluzione al problema. Il problema è mentale e di questo se ne devono oppurare gli psicologi e gli psicoterapeuti. Se una persona non bonaria soffre di un disagio, le persone più competenti a cui rivolgersi sono proprio gli psicologi e gli psicoterapeuti. Spesso questi tipi di disagi derivano una non accettazione di sé stessi, e della errata convinzione che qualcosa di esterno a noi ci procuri dei disagi. In questo caso i pronomi di genere.
Da studente di medicina posso dire con certezza che se una persona soffre di un malessere che si può curare semplicemente con l'uso dello shwa quella è una persona fortunata.
Infatti queste persone non esistono, se soffrono non è sicuramente usando lo schwa che staranno bene
🙌🏼😄😄
Passione, quando ti arrabbi contro qualcuno che dice cose assurde per esempio, serietà, parli solo di quello che hai studiato e lo argomenti sensatamente, e anche onestà, quando riconosci valida una argomentazione di chi la pensa diversa da te. Ecco perché ti ascolto sempre volentieri :)
Grazie :)
Da un'amica transessuale.
L'asterisco, lo schwa (in misura inferiore) e la chiocciola nascono nei collettivi queer (e punk), nei centri sociali, in quei luoghi che dal basso si oppongono ai macrosistemi di potere.
Sono stati usati a lungo in traduzione dai collettivi di traduzione militanti, quei collettivi che fuori dall'editoria si occupavano di tradurre testi non assimilabili dal capitalismo economico e non ribrandizzabili da un editoria che fa del rainbowashing e del pinkwashing una vera "mission".
A un certo punto, la casa editrice Effequ ha fatto LA MOSSA economica del secolo. Ha pensato di brandizzare lo schwa e di conferire a Vera Gheno una fama da madrina del linguaggio inclusivo e di rendere quella che era una sovversione linguistica un qualcosa di sistematizzabile e aderente alla cultura liberal progressista.
Tutto questo è problematico su svariati livelli.
Possiamo parlare di vera e propria appropriazione delle sottoculture e dei loro linguaggi.
Possiamo parlare di sistematizzazione forzata di un linguaggio ribelle (l'asterisco ecc erano lì per sottolineare un'invisibilizzazione, un'assenza, erano PENSATI per essere impronunciabili, renderli pronunciabili) che elimina chirurgicamente il portato di lotta.
Ma di base è una gigantesca sussunzione delle lotte e dei linguaggi delle lotte.
Una brandizzazione fatta a scopo commerciale e per la gloria di qualche accademica che ora si fa pagare per andare alle feste del Partito Democratico a parlare di linguaggio inclusivo.
"Dal basso" ....
La conclusione del video centra il punto:
Queste persone hanno saltato tre lezioni di linguistica
- Cos'è il mutamento linguistico
- Cos'è e come è nato il genere grammaticale
- Discussione del fatto se l'influenza della realtà sulla lingua valga o meno anche nell'altra direzione
Una volta che si sanno queste cose o scompaiono (tutti) i dubbi oppure nascono battaglie che si fondano sul sentimento e non sul rigore scientifico (che se ci permettono, in ambito accademico sarebbe da preferire)
Davvero, l'impressione leggendo queste tesi è quella che la si stia buttando sul patetico e sul 'siete cattivi e noi buoni', cosa che tra un po' manco alle elementari si fa più.
In sostanza sì.
"esperta di studi di genere"... studi di genere notoriamente fatti con serietà e rigore scientifico... comprendo perfettamente come una persona possa definirsi esperta sul argomento.
Che pazienza! Yasmina sei la voce di tutti coloro che studiano la linguistica seriamente. Continua così!
22:34: La faccia vale tutto il video. E' sconfortante e irritante sentire con quale pietismo da gesuiti si possano ipotesi sulla lingua e sul suo funzionamento. Il discorso del linguaggio che plasma la realtà è una cosa che solo nella pozzanghera del postmoderno può trovare un minimo accoglimento. Grazie davvero, Yasmina, per ciò che fai.
3:00
Vorrei fare un'osservazione.
Se io dicessi: "quelli che guardano questo video sono tutti stronzi", immagino che le ragazze si senirebbereo insultate quanto i ragazzi, nonostante l'uso di *quelli* e *stronzi*.
Questo potrebbe indicare che abbiamo ormai interiorizzato l'uso del maschile non marcato. Ci viene istintivo, quasi come sbagliare un congiuntivo.
Già da questo si dovrebbe storcere il naso davanti all'uso dello schwa.
Concludo con uno scoppiettante uso creativo della lingua:
se avrei.
Grazie dell'attenzione e buona giornata.
È davvero chiarissimo infatti che le donne non si sentono davvero escluse dal maschile plurale.
A questo proposito ho trovato significativo un brevissimo passaggio dell'intervista di Breaking Italy con Sio (forte sostenitore della schwa): minuti dopo aver fatto la sua arringa sul linguaggio inclusivo, cambiando totalmente argomento Sio si rivolge alla platea e distrattamente chiede "Quanti sardi ci sono in sala?". Un attimo dopo si corregge, dice " Ah, vedi, avrei dovuto dire quant3 sard3...", ma è troppo tardi: hanno già alzato la mano tutti i presenti giunti dalla Sardegna, indipendentemente dal loro genere. Chissà come mai.
Grazie ai tuoi video mi sto veramente appassionando a questo affascinante campo di studi. Grazie per quello che fai e per le interessantissime riflessioni che ci porti!
Grazie a te!
Per sorridere faccio la giacobina.
*Lo* schwa ...
Chi l'ha deciso che è maschile? Non si dovrebbe usare un articolo neutro e inclusivo?
*L* schwa!
😜
Praticamente una sfida alla pronuncia che nemmeno il serbo-croato 😊
Ciao Yasmina
vedo solo ora questo video, che ho apprezzato tantissimo e che condivido. Porto la mia esperienza, che certo non esaurisce quella umana: sono omosessuale, cresciuto tra omosessuali, amico di omosessuali (uomini e donne), bisessuali, eterosessuali, uomini, donne, transessessuali, travestiti e varie sfumature delle categorie precedenti e devo dire che non ho mai sentito - in tutta la mia lunga vita- nessuno (ripeto nessuno) dei miei amici o conoscenti manifestare l'esigenza dello schwa o un suo sostituto. Conosco omoni che, ogni tanto o sempre, desiderano ci si rivolga a loro al femminile, ma presentandosi da omoni mica si incazzano se ti rivolgi a loro al maschile, al limite ti chiedono, cortesemente, se puoi parlare con e di loro al femminile, altrimenti se ne fanno una ragione e anche una risata. Ho amiche transessuali dall'aspetto femminile e, di norma, le persone si rivolgono a loro al femminile, altrimenti le mie amiche segnalano la cosa alla persona che hanno davanti, che può accettare o meno. Ho amici che navigano tra un "genere" e l'altro, anche come aspetto, e informano di come vogliono essere considerate nella comunicazione. Personalmente chiunque mi può dire come preferisce essere considerato nella comunicazione (uomo, donna, esso, essa, it e chissà cos'altro), e va bene, altrimenti ne ne vado a cagare, vuol dire che non facciamo l'uno per l'altro, ma l'italiano è l'italiano e NON discrimina nessuno. Solo una persona intellettualmente disonesta o che basa il proprio pensiero su posizioni puramente ideologiche (nel senso negativo del termine) può pensare che la nostra lingua discrimini qualcuno: per quello ci sono le persone, abilissime. Insomma, tutta questa impellenza mi sembra una minchiata di proporzioni titaniche giusto per aver qualcosa da dire, di cui parlare e su cui scontrarsi in un'epoca in cui, purtroppo, c'è penuria di argomenti, di idee e si combatte per comode stronzate al posto di lottare contro le vere discriminazioni. In definitiva la battaglia pro schwa si può fare comodamente da una tastiera. Tra le fila dei pro-schwa, poi, si sono messi anche molti politici, per sembrare progressisti ed inclusivi, tipo quelli della "presidenta", spero lo siano anche nei fatti...
Lo schwa, ovvero l'affermazione formale, linguistica di una "neutralità", NON. corrisponde al rispetto di diritti specifici. La forma, al contrario di quello che affermava Aldo Busi, non corrisponde al rispetto del contenuto.
Insomma, fuffa.
Grazie per questo commento!
Bravaaaa! È bello vedere , finalmente,una giovane ragazza intelligente,e pensante,in una generazione che purtroppo, troppo spesso,mi lascia basito! Complimenti davvero!👍
L' importante è il contenuto
Questo è un malessere indotto negli ultimi anni e più simile a un capriccio, detto questo mi pare chiaro che si tratta di persone che si creano i loro problemi visto che la maggioranza ha altri problemi e chiunque non viva in un mondo parallelo dovrebbe capire che gli anni in arrivo saranno duri per tutti visto la deriva del sistema economico globale, la crisi energetica e soprattutto la carestia dovuta alla mancanza di acqua, cosa che favorisce l'aumento di smog nelle grandi città e le malattie respiratorie, quando si generano problemi sociali dal nulla e si decide di ignorare quelli reali perché tanto toccheranno ai morti di fame, che nelle teste di questi progressisti attenti alle minoranze, sono un largo gruppo di sovranisti, bigotti e ignoranti che è meglio che muoiano. Questo scontro di progresso è solo l'ennesimo legato al darwinismo sociale che è l'ideologia portante di certi persone viziate fin dall'infanzia e illuse a credersi uniche.
Personaggi come Vera Gheno possono portare associazioni scientifiche serie, come è (o era?) il CICAP, verso una deriva sempre più ideologica. Quando ho visto lo schwa nel titolo del libro di Massimo Polidoro sono rimasto pietrificato.
Vergognoso il CICAP, che non ospitò un contraddittorio sul sessismo linguistico ma due persone che dicevano la stessa cosa (e la "moderatrice" pure)
Io ho smesso di seguire Polidoro proprio quando ho visto la presentazione di quel libro.
Predica bene e razzola male.
Qualche mese fa sentii anche una frase rivelatrice da Emanuele Moreno durante la trasmissione tg2 post, che in sostanza faceva notare come non ci si possa sempre basare sulle fonti ufficiali per fare giornalismo altrimenti Giulio Regeni sarebbe morto in un incidente stradale.
Mi ha fatto rivalutare, di colpo, molti lavori di Polidoro, in primis quello su Kennedy.
Naturalmente con questo non si può affermare che Polidoro abbia torto, ma semplicemente che il suo metodo di indagine non sia da considerare valido.
Cosa?!?
@@Mattiaeragiapreso anch'io ho smesso di seguirlo in quell'occasione.
Non so se il suo metodo d'indagine sia valido o meno, sembrava abbastanza accurato e approfondito fino a qualche tempo fa.
L'uscita di quel libro, comunque, mi ha dato l'idea di un cambio di rotta, da una scelta qualitativa dei contenuti verso una scelta quantitativa.
...forse siamo andati un po' OT 😅
L'intervento della Gheno mi fa girare particolarmente i coglioni, in quanto vorrei sapere chi le ha delegato la rappresentanza degli interessi della comunità gay (usato qui come termine ombrello). A parte che fa molto ridere sentirlo da una femminista dichiarata, quando sappiamo tutti benissimo quanto la categoria rompa le palle perché a quanto pare delle questioni riguardanti il genere femminile devono occuparsene solo donne (il famoso per parlare di corvi devi essere un corvo), mentre a quanto pare delle questioni della comunità gay può occuparsi chiunque dimostri il proprio "amore" (leggasi: tornaconto) in tal senso.
Poi davvero devo iniziare a pregare qualche dio che tolga dalle mani e dalla bocca di questa gente la filosofia e la sociologia, perché è chiaro come il sole che non ne capiscono una beata minchia: sto cazzo di patriarcato NON ESISTE e probabilmente NON È MAI ESISTITO, ma la gente ignorante come la merda non si preoccupa di capire la differenza tra questo concetto ignobile, prevalentemente politico, e la trasmissione patrilineare del potere, questo sì alla base del pensiero antropologico; e cristo mio tuo e vostro, se sento ancora citare "filosofe femministe" ammazzo qualcuno, porca di quella troia è un cazzo di ossimoro, nessun filosofo che sia degno di essere studiato è riconducibile ad una ideologia (come quella femminista) di fondo, perché le ideologie portano invariabilmente ad appiattire il pensiero e a banalizzarlo, qualsiasi possa essere la portata esagerata del ragionamento (basta vedere Girard). La Arendt (per esempio) ad essere chiamata femminista si rivolterebbe nella tomba, proprio lei che per tutta la vita ha lottato per vedere la sua visione del mondo legittimata da una società che preferiva pensare con lo stomaco anziché col cervello.
Sono davvero stufo che questi personaggi siano paragonati ai professionisti seri e abbiano addirittura la possibilità di confrontarsi, come fossero sullo stesso piano. Lode alla De Santis, al suo posto avrei scritto trenta pagine di "MURGIA CAGATI ADDOSSO", rigorosamente con lo schwa, mica che non si sia inclusivi.
Ti daresti una calmata? La povera Murgia era una scrittrice , non una linguista, nei suoi libri scriveva quello che le pareva. Uno scrittore scrive come vuole, perché dovrebbe renderne conto a te?
@@carloartificialintelligence uno scrittore però una volta elaborato un prodotto letterario destinato al commercio deve anche essere pronto ad accettare tutte le critiche, a maggior ragione se effettuate da esperti. Oltre a questo uno scrittore SERIO si documenta sull'argomento peincipale del suo libro proprio per evitare di scrivere cavolate e fare disinformazione (visto che l'obiettivo principale del suo prodotto è proprio informare i lettori).
Non è così terribile l'audio cara ! Si capisce perfettamente.
🤕
Secondo me il microfono funziona fin troppo bene, si dovrebbe regolare e e cercare di impostarlo in modo che si tolga il rumore bianco di fondo
@@francescazecchini3710 in questo caso il problema più che altro è che salta proprio l'audio, io chiaramente non sono affatto esperta di queste cose quindi non so cosa diamine ho sbagliato! Solitamente il rumore di fondo lo riduco ma si ottiene per contro una sorta di eco o comunque una roba fastidiosa nella mia voce 😑 prima o poi ci arriverò
@@YasminaPani Suppongo sia un microfono digitale, in questo caso può darsi che sia regolato su una sensibilità troppo alta: un microfono tradizionale andrebbe in distorsione deformando i suoni, mentre per quelli digitali mi pare succeda che si cominciano a sentire degli scoppiettii (come qui) nei momenti in cui il livello "satura" e i bit del segnale di uscita assumono valori a casaccio (che danno un effetto sonoro di scoppiettio) - o qualcosa del genere.
@@andsalomoni non so se sia digitale, è questo: www.syncoaudio.com/products/sy-g1t-g1l
Io quando dissi di essere non binario a una (ex) amica lei iniziò subito con asterischi e shwa ed io semplicemente le dissi che non era necessario e che poteva parlarmi semplicemente come sempre, non lo capì/piacque. E niente è ex amica perché mi piacciono le persone con una spiccata intelligenza e la stupidità mi irrita non poco🤷🏻♀️
Tanta stima! Lei non la capisco davvero 😅 cioè dobbiamo rispettare le scelte degli altri solo se coincidono con la nostra idea?
@@YasminaPani Temo di sì, per quanto suoni fuori da ogni logica e supponendo che la maggior parte delle persone interessate non si accorgano di farlo, funziona purtroppo come dici. Questo secondo me è a volte come un vero e proprio indottrinamento, queste persone sono magari convinte di quel che dicono e fanno e credendo di stare semplicemente dalla parte dei giusti ci vanno di prua senza neanche ascoltare gli altri (neppure quando, come nel mio caso, l'altro è il diretto interessato).
È una forma di ansia sociale oltre che indottrinamento.
Quando succede a me cerco di tranquillizzare i miei interlocutori, sostenendo che non serve usare la shwa, ma che possono usare liberamente o il maschile oppure il femminile, che per me non c'è differenza.
E di solito rispetto questo mio desiderio.
Mi spiace che nel tuo caso non sia stato fatto.
Grazie❤️
Riguardo all'imposizione dall'alto, il problema è più la pesante ideologizzazione del suo utilizzo. Io non posso studiare la storia dell'italiano e delle lingue indoeuropee solo per tentare di giustificare il maschile sovraesteso di fronte ad uno zəlota. Quando applicare una semplice regola dell'italiano diventa motivo di diatribe accese è davvero difficile raccogliere la volontà di avere a che fare con queste persone; diventa motivo di logoramento psicologico, che non fa bene a nessuno. E' vero che la probabilità di trovarmi di fronte nella vita reale una persona che cagherebbe il cazzo se usassi il maschile sovraesteso è molto limitata al momento, ma è giusto che la Crusca ed altri forniscano in anticipo gli strumenti per ribattere o almeno per comprendere prima di ritrovarsi davanti a persone che ti cacciano via solamente per non aver adottato i loro fonemi ridicoli
Sì, è vero, è molto logorante anche perché è davvero assurdo.
Molto bella, questa disamina.
Non so come tu sia sopravvissuta al fastidio di dover affrontare certe forme di scarsa onestà intellettuale che, dall'una e dall'altra parte, si palesano costanti a tal punto da essere pesantemente infestanti.
Ho seguito in differita anche il video dei ragazzi di @Wannabebuddha e ho rilevato un bel po' di cosette che mi fanno osservare come, da parte del prof. Arcangeli così come da parte delle varie Murgia, Gheno et similia, il nocciolo concreto di certe lotte è ben di rado l'onestà intellettuale e la ricerca in sé, bensì invece la notorietà e il guadagno che ne deriva.
Ergo ripeto: complimenti per l'autocontrollo. Io mi sento già la bile solo all'idea di quello che leggerò in termini di falsa, o assente, argomentazione, non appena avrò animo di aprire le dotte (?) dissertazioni di certi personaggi.
Siamo infatti circondati da ambo le parti da rappresentati di questa pessima condotta.
@@YasminaPani raccapricciante.
Alla fine del video mi sono reso conto che erano anni che non bestemmiavo così di cuore.
Uno dei doni degli schwaisti
Probabilmente se il femminile grammaticale si fosse chiamato “primo genere” e il maschile “secondo genere”, usando ancora il secondo come genere non marcato, nessuno si farebbe tante pippe mentali sull’inclusività della lingua.
Ci sono lingue in cui è così, tipo il Tamil, e i linguisti che studiano le lingue di quella famiglia (dravidiche) non parlano infatti di genere grammaticale. Inutile dire che comunque in India, Sri Lanka ecc hanno altri a cui pensare.
No cambierebbe nulla, perché per un maschio useresti comunque il primo genere, e per una donna il secondo, quindi l'associazione del genere grammaticale a quello personale verrebbe comunque fatta in maniera istintiva.
Ma se il linguaggio plasmasse la realtà, il giapponese che è privo di genere, come mai la società giapponese presenta grossi problemi di parità di genere? La risposta è ovvia...
Certo che è ovvia, infatti che il linguaggio umano "plasmi" la realtà non lo afferma più nessun linguista (nemmeno la Boroditsky), quindi figurati come siamo messi.
Per smontare la storiella che la lingua plasma la realtà, ma anche solo il pensiero (attraverso cui poi si plasmerebbe la realtà), mi viene in mente la lamentela di una studiosa statunitense - non ricordo dove la lessi - che diceva come negli Stati Uniti c'è ancora maschilismo perché alla parola "scientist" la maggior parte delle persone associavano spontaneamente l'immagine di un uomo in camice tra le provette e non di una donna. E stiamo parlando di una lingua, come l'inglese, in cui i sostantivi non hanno marca di genere.
Infatti è palese!
Approvo e sottoscrivo tutto. Vera Gheno è brillante e preparata, ma ultimamente si lascia obnubilare dell'ideologia e/o dalla voglia di visibilità.
Purtroppo la gente è convinta che sputtanando la grammatica italiana riesca ad eliminare l'omofobia, razzismo, ecc.
Invece si dovrebbe agire nel comportamento delle persone così si eliminano le disuguaglianze di ogni tipo.
ma anche la parola omofobia è un'idiozia, un fenomeno inventato, che ci sino degli idioti che discriminano è indubbio, ma mica solo loro, ci sono tante discriminazioni, io per esempio avevo lo stigma dell'essere grasso, tanto che non ho mai trovato una partner, poi imparai il russo e le cose sono cambiate, per loro la bellezza maschile è inesistente o relegata a casi marginali. Sono sceso 30 kg ma sempre grasso rimango, peccato che sia docuto a un edema diffuso e che lo hanno capito solo dopo 30 anni e tra poco me lo dovranno ridurre. Sono napoletano e noi distinguamo due forme di omosessualità maschile, il femminiello, che si veste e vuole essere donna, a cui venivano dati i bambini da crescere, basta veder equalche opera rielaborata da De Simone, e ricchione che l'omossessuale che vuole maschi, a sua volta questa categoria si suddivide, ma quanto cavli di pronomi dovremmo avere?
io chiedo gentilmente ai normodotati di non lasciarci soli con gli attivisti LBGT(sjdjdebejsjfejw*@×&2829#)+ e con la deriva che hanno preso da quando si sono avvicinati alle attiviste femministe.
grazie, salvateci.
ma perché non diamo a questa gente un continente tutto per loro? cosi loro possono vivere il loro mondo ideologico tra unicorni e marmotte che confezionano la cioccolata e totalitarismo arcobaleno, e noi possiamo vivere sereni ,tra gente sana di mente senza sti rompicojoni a pontificare su tutto.saremmo felici tutti!
Perché dargli il "contentino" equivarrebbe a dar loro ragione.
In primo luogo questo casino l'avete creato voi etero. Seconda cosa, ma quanto sei idiota nel generalizzare? Ripigliati zio!
Stupidi te e gli altri 5 che ti hanno messo il mi piace.
@@AnnaDustfield prima cosa la mia critica non è agli omosessuali ma ai sostenitori dello schwa, e di tutta la cultura politically correct/femminista.
secondo:il casino lo abbiamo creato NOI etero?
no il casino lo ga creato chi sostiene certe puttanate e l'orientamento sessuale non ha nulla a vedere con le idee di merda che puoi avere in testa.
Io al momento abito in Germania, dove a livello ufficiale e pubblicitario si „gendera“ da anni. Personalmente, in base alle evidenze scientifiche e alla mia esperienza personale trovo schwa et simila inutili e non efficaci. Se lo si vuole usare lo si può usare, ma non si dovrebbe mai pensare di imporlo o di discriminare o accusare chi non lo usa.
Tecnicamente non è che lo impongano, lo usano loro. Solo che le cose sono più complicate di così, proprio perché esiste di fatto una sanzione sociale nei confronti di chi non lo usa, questa pretesa insomma che chi è attento al "linguaggio inclusivo" rispetti la comunità LGBT mentre chi non lo fa la vilipenda e la oltraggi. Inoltre, se io acquisto l'Espresso e mi trovo articoli con lo schwa, per dire, quella è una forma di imposizione.
@@YasminaPani insomma... Qui in Germania ci sono state polemiche quando uno studente è incorso a svantaggi per non aver genderato in un lavoro scritto... Per fortuna la cosa si è risolta, ma pretendere all’università che le persone genderino e sanzionarle se non lo fanno è delirante...
@@megapixelhunter a parte che mi hai ammazzato con sto verbo, comunque per ora che io sappia in Italia non è successo, ma certo che è grave (oltre a essere assurdo dato che non sono forme standard)
Una delle "leggi" della sociologia dice: "Se una situazione è considerata reale, sarà reale nelle sue conseguenze". E questa situazione in particolare sta assumendo una dimensione preoccupante.
Quando ho fatto all'università sia filosofia del linguaggio (con lo stesso professore con cui mi sono laureato) e sia psicologia (nel capitolo sulla psicolinguistica) ci hanno parlato di Sapir-Whorf come una cosa valida.
Tanto che ci sono studi su come i nomi che diamo ai colori possono influenzarne la percezione. Ora mi sono incuriosito su questa cosa.
Abbi pazienza ma i filosofi del linguaggio esistono apposta per supecazzolare e non verificano sperimentalmente le ipotesi che fanno. Il relativismo linguistico allo stato attuale non è dimostrato.
Anche io, da non linguista ma puro appassionato per motivi indiretti, ho sempre dato per scontato questo legame tra lingua e percezione... non è possibile che semplicemente si influenzino a vicenda nei due sensi?
Poi è un'ipotesi forse resa più accettabile istintivamente da tutte le opere letterarie e affini che vi si legano
@@tcvadomix ma mancano le prove. Gli schwaisti vogliono sventrare una lingua sul nulla.
Trovo che sarebbe molto utile approfondire la questione della categoria del genere a partire dal protoindoeuropeo. Forse non è il tema più semplice da declinare in chiave divulgativa, ma colpirebbe alla radice la discussione.
Eh sì è abbastanza complesso, cioè prima dovrei spiegare almeno un minimo cos'è il protoindoeuropeo e come lo abbiamo ricostruito ecc ecc (cosa che comunque devo fare perché è da un po' che in tanti la chiedono)
La scwa è usata (purtroppo), anche sull'app di incontri tinder, sull'app concorrente Bumble invece no. Dove su Bumble è obbligata la donna per prima a messaggiare.
Anch'io come Fabrizio Acanfora sono asperger, ma a me la scwa crea molta difficoltà nella lettura.
Ho letto i due libri di Fabrizio Acanfora, nel suo libro "In altre parole", la scwa mi ha creato molta difficoltà di attenzione, soprattutto di concentrazione.
Non ho condiviso il suo commento a favore del politicamente corretto, poiché essendo anch'io asperger, il politicamente corretto mi deconcentra notevolmente. I suoi libri sono della casa editrice Effequ, ahinoi anche loro usano la scwa.
Probabilmente Fabrizio Acanfora è a favore della scwa perché lui è omosessuale. L'orientamento sessuale non centra niente con l'autismo.
Tante femministe quando parlano di certi argomenti si infervorano, gente che non sa ascoltare punti di vista diversi...
Usare la scwa, l'asterisco ecc, fa usare più energia per avere lo stesso risultato.
Lo schwa non c'entra con l'omosessualità, riguarda l'identità di genere
Purtroppo non è questione di logica.
Confutare una quarzata costa sproporzionatamente di più che spararla.
Sicuramente
Lo sfondo potrebbe *vagamente* suggerire che ti piaccia Stephen King
Dici? 😁
Quella di tornare al maschile sovraesteso mi pare che inizi a proporlo come piano B sapendo che nel migliore dei modi la schwa scomparirà, e nel peggiore farà un sacco di confusione.
Praticamente ha inventato un problema e delle soluzioni quando invece avrebbe potuto aprire una pagina Instagram per insegnare che il maschile plurale non comprende solo identità maschili o femminili ma anche tutte quelle in mezzo.
Parentesi sul significato del maschile plurale: barboni e senzatetto sono entrambi maschili plurali, ma questo non impedisce a molta gente di aiutare più volentieri LE barbone e LE senzatetto invece di I barboni e I senzatetto.
Quindi basta solo abituarsi a cosa il maschile plurale rappresenti e non rappresenti e si risolve tutto.
Concordo su tutto
Ma è ovvio. Quando tutto questo finirà nel dimenticatoio vedrai che si riparerà dietro al "eh ma io lo dicevo per scherzare" e diventerà paladina del maschile sovraesteso. Ma finchè si può lucrare sulle spalle della comunità LGBT fingendosi santoni allora no, bisogna portare avanti questa pagliacciata insieme alla compagna di merende.
L'imposizione di cui lei esclude la possibilità in realtà avviene tra i banchi di scuola, quando già dalle elementari non si perde l'occasione di aggiungere marcature al maschile: si continua a dire "alunne e alunni" e manfrine del genere
Non sono né dislessico né autistico, leggo bene, ma devo dire che il simbolo ə crea grossi problemi pure a me, visto che il mio cervello in automatico tenta di identificarlo come a, ma poi nota che è una e al contrario e quindi si genera un po' di confusione che rende leggere molto difficile
Sì, crea problemi a tutti.
ahahha idem... tipo professorA :D
Idem a me!
A 28.33 parli di Utet, ti riferisci alla casa editrice? O mi sono perso qualcosa? Grazie per il video, intellettualmente profondo e onesto come di consueto
Sì, hanno pubblicato il libro "Non si può più dire niente?" (propaganda woke in sostanza, ne ha parlato Luca di Wannabebuddha) e tra le cose fatte per pubblicizzarlo ci sono state delle storie su instagram in cui si parlava appunto di linguaggio che plasma la realtà
Faccio una domanda stupida:
in pratica sti qua, vogliono che io a 40 anni imparo a parlare come kattivik?
brava
grazie
concordo -non certo da esperto, ma comunque da persona che un po' ha studiato e insegna da 24 anni
(se posso) se ti riesce di evitare le parolacce il tutto ne guadagna solo, e non poco
buone cose
p.s.
è comunque una battaglia che ha la sua importanza e in cui hai tutto il mio sostegno
Sono daccordo con quello che dici, come sempre ;-)
Ho due osservazioni personali che non riguardano direttamente il contenuto del video:
- Trovo che nessun video dovrebbe durare troppo a lungo, per principio...
suggerisco di intervallare le tue spiegazioni con delle slide riassuntive, magari con qualche schemino :-)
- Faccio una riflessione personale sulla disciplina della socio-linguistica:
trovo che questa disciplina tenda ad essere molto pseudo-scientifica per due ragioni...
La prima é che la sociologia ha di per sé un limite scientifico molto forte (anche tenendo conto della sua componente statistica);
La seconda é che é metodologicamente molto diversa dalla linguistica, e questo pone problemi di compatibilità reciproca e di principio.
Continua cosi! :-) Un'abbraccio
Capisco che il video lungo possa essere fastidioso ma non ho davvero il tempo di mettermi a fare slide e schemi!
Comunque, diciamo che la linguistica in generale non è di per sé una "scienza" e quindi è sempre problematico dimostrare e portare dati. La sociolinguistica sì, è quella meno rigorosa, ma non tanto intrinsecamente quanto per come viene usata, soprattutto quando è intrisa di ideologia!
@@YasminaPani
Se hai 30 minuti di tempo per fare un video, puoi sicuramente dedicarne 5 di questi per fare uno schemino, affascinante fanciulla dai molteplici vestiti scollati ;-)
E' vero, nemmeno la linguistica é di per se una scienza.
Mettiamola cosi: la sociolinguistica non puo' che essere ideologica nella misura in cui é il risultato di una addizione del contenuto più ideologico della linguistica con il quello più ideologico della sociologia
@@matteonow3862 no, perché lo schemino non va solo fatto, va inserito nel video, e questo allunga di un bel po' i tempi del montaggio date le mie scarse capacità e gli strumenti da poveri 🙂
@@YasminaPani
Eh, come ti capisco...😏 💸
❤ buongiorno a tutti. La lettera U finale e io penso a boris 4 e a Biascica che interviene alla riunione sul linguaggio inclusivo sul set e dice:'ma allora invece che merda si deve dire merdU?"
Ribadisco che hai una lodevole pazienza. Dimostri una dedizione non comune, io avrei sfanculato tutto e tutti da tantissimo tempo, tu sí che hai davvero molta pazienza. Vera Gheno poi...meglio che taccia...
In sintesi, mi pare che ormai sia chiarissimo quanto questa sia ormai una questione PURAMENTE e SQUISITAMENTE politica, che non ha nulla di scientifico. Ma proprio nulla.
Questa questione sta diventando davvero imbarazzante, ma proprio imbarazzante, quasi stento a credere che a qualcuno tocchi smontare seriamente questa proposta PAGLIACCESCA.
Scusatemi lo sfogo, ma seriamente, è una roba assurda.
In un certo senso è meglio così: più è pagliaccesco, più gente si renderà conto che siamo immersi in un mondo di pagliacciate.
Chi non se ne accorge... ho sentito di un esperimento, non so se sia stato condotto realmente o sia solo una storiella, ma rende perfettamente l'idea: a delle persone è stato servito dello sterco di cavallo spacciandolo per un raffinato piatto di alta cucina, e costoro, pur provando disgusto (il corpo non lo inganni tanto facilmente, ha centinaia di milioni di anni di evoluzione alle spalle), si sono mangiati tutto con espressioni di colto apprezzamento (e trattenendo il vomito). Credere che "la lingua plasmi la realtà" è vero finche significa che "la lingua plasma i sogni che sovrapponiamo alla realtà". Ma nessun arzigogolo del linguaggio riuscirà mai a trasformare lo sterco in un piatto prelibato.
@@andsalomoni Aiuto, ti prego dimmi che è uno scherzo! 🤨 Che disgusto...comunque rende perfettamente l'idea. È tutto frutto, secondo me, di retaggi di pensiero arcaici che in qualche modo, malcelatamente, credono ancora nel potere magico della parola e nei suoi annessi e connessi. Chiaramente si tratta di un pensiero profondamente superstizioso e prescientifico. Non serve cambiare la lingua per cambiare la realtà, la realtà la cambi con la scienza e la tecnica. Il linguaggio è una cosa meravigliosa che descrive la realtà e riesce anche a creare universi che non esistono (con la scrittura creativa). Ma da quello che dico a credere che davvero cambierà qualcosa questa CACAIOLA di proposta artificiale...ma per carità
@@dawkinsfan660 La storiella specifica forse è inventata, ma sono stati fatti realmente esperimenti psicologici in cui si è visto molto di peggio. Non si tratta nemmeno del potere del linguaggio di plasmare la realtà, ma della sudditanza psicologica di chi crede acriticamente a ciò che gli viene detto, e arriva a negare la propria esperienza diretta.
@@andsalomoni Eh...in poche parole sono prono all'autorità e mi fido ciecamente di tutto quello che mi viene detto perché i miei sensi e la mia capacità di giudizio personale non valgono niente. Bel modo di ragionare! 😅
Ho sentito parlare anche di usare la lettera u come sostituto del maschile plurale (Ad esempio "Buongiorno a tuttu invece che a tutti") A me pare una boiata, ma non so niente di queste cose. Te che ne pensi?
È la stessa cosa dello schwa, è comunque un mutamento forzato della morfologia
Ciao Yasmina. Oggi non so se faccio in tempo a finire di leggere gli articoli, semmai ritorno e integro, considerando sempre che ho solo il diploma di un classico che fa ridere. Per quello che ho letto finora la cosa che mi ha incuriosito di più è l'espressione "convivenza di diversità", che, sì, è lunga (adoro la sintesi), ma non mi dispiace. Poi sarò uno che guarda il dito anziché il cielo, ma nel suo articolo Claudia Bianchi usa il termine "dispositivi" riferito alle parole d'odio. Io so che in inglese "device" significa sia dispositivo o strumento sia tecnica o metodo più o meno, non so se in italiano valga altrettanto. Poi Vera Gheno usa consistente come calco di "consistent", cioè costante. Boh, non mi è chiaro. Non lo so, più leggo più mi sento inadeguato. Credo che dovrò riguardare il tuo video e smettere in generale di disegnare mentre ti ascolto;). Per gli altri articoli che mancano vedrò se riesco più tardi o domani a finirli e, semmai, riguardato il tuo video, magari aggiungerò qualcosa o tacerò per sempre. Per concludere, magari sono una brutta persona o sono solo un fan di Shameless, ma, da quando ho recuperato la diretta alla quale hai partecipato, ogni volta che sento nominare Vera Gheno, mi riecheggiano in testa le parole di Abicocca co' tutta 'a calata romana potente;)
Sì, quasi tutti gli articoli abbondano di anglismi senza senso.
device può significare anche espediente, ma questi conoscono l'inglese come io lo Swahili
Io pure c'ho dei bisogni, chi ci pensa ?
Ci penso io tesoro
@@ivoamari2438 grazie
sei così bona che non aspetto altro che i tuoi video. BONA!!!
Ho scoperto da poco che negli stati uniti sta andando di moda il "latinx", pare che si sia espressa in merito la Royal Spanish Academy (sto leggendo dalla pagina inglese di wikipedia sullo Latinx), magari potrebbe essere interessante darci un'occhiata visto che mi pare che sia sostanzialmente la stessa polemica con lo schwa.
Sì è la stessa cosa, sta succedendo anche col portoghese e il francese
Ciao Yasmina, ti andrebbe di scrivere i nomi degli studiosi che hanno smentito gli studi di Boroditsky? Li nomini al minuto 4.30 e 4.50, ma non riesco a capire bene né a trovarli con google
Hai ragione! Ho menzionato: Mickan, Schiefke, Stefanowitsch, 2014; January, Kako, 2006; Chi-Shing Tse, Altarriba 2008. Aggiungo anche Jenn-Yeu Chen, Padraig G. O'Seaghdha 2013; Haertlé 2017; Holmes, Elpers, 2021.
@@YasminaPani grazie mille!
@@YasminaPani Trovati tutti in pdf, tranne Holmes, Elpers 2021 - vengono fuori altre cose con nomi simili, puoi scrivere i nomi completi degli autori magari con alcune parole del titolo del paper?
@@andsalomoni No scusami è colpa mia, quello è uno studio (sempre tentativo di replicazione) che è ancora in corso e di cui stiamo aspettando l'esito, mi son confusa
Come ha detto Robustelli non è la minoranza a stabilire un cambiamento nel linguaggio, o anche tu dicendo che nemmeno
la maggioranza lo fà consapevolmente. Il problema è che la cosa si cerca di spingere e imporre in tutte le maniere, la mettono alle università, su smartphone iniziano a chiedere se vuoi implementare lo schwa, pretendi che venga usato perchè è presente in 2 riviste e 4 post su facebook, sanzioni chi non lo usa... no... prima si discute e se viene respinta amen... altrimenti inizio a pensare "male" (...mooolto male...)
... tra l'altro chinando la tensta vorrei ricordare anche la maggioranza avrebbe i suoi diritti...
Credo di aver trovato la soluzione. Non sono un linguista, ma penso che otterrò una laurea ad honorem per questo commento. Per eliminare il genere dall'italiano, possiamo sceglierne uno e applicarlo a tutto, io propongo il femminile. Giovanna: "passami la telefona, che chiamo mia marita e le dico di passare a prendere la bambina (maschia o femmina non importa più, nda) da scuola e portarla a danza. Dopodiché può andare a giocare a calcetta con Jessica (che è una maschia, nda)". Con questo otterremmo finalmente un linguaggio veramente inclusivo, e soprattutto una potente dose di ilarità.
🤣
potresti ripetere il nome della studiosa al minuto 3.54? sto facendo una tesi su questo argomento grazie mille ♥ ps sembri molto preparata ma a causa della velocità con cui parli a volte si fa fatica a seguirti eheh
Totalmente d'accordo sull'intervento di Cristiana De Santis: da applausi. Giusto una domanda: quando fa riferimento al "simbolo k (al posto della c “dura” o palatale)", con la dicitura "palatale" intende sia il suono "mediopalatale" (es. "chiesa") sia (forse implicitamente) quello "velare" (es. "carro"), giusto? Forse andava specificato?
Sono questioni che lasciano il tempo che trovano, lo so, ma è per capire meglio.
Sì diciamo che se avesse detto "occlusiva" avrebbe fatto meglio, perché la distinzione è con l'affricata (quella di "ciao")
Infatti la k non è palatale, è velare come hai ben detto.
@@mattiamele3015 è sicuramente un refuso
Una domanda: se fosse davvero la lingua a plasmare la realtà, e non viceversa, allora lo schwa sarebbe esistito prima dei movimenti che la promuovono. Sbaglio?
eh no perché il "patriarcatoh" e le cose così...
Di base è un complottismo: é la spiegazione semplice, minimalista ed immediata ad una situazione complessa. E soprattutto, *che trova un capro espiatorio*
Perché non ti vaccini? "eh perché le aziende farmaceutiche, le multinazionali, il 5g".
Perché dovremmo cambiare il modo in cui parliamo? "eh per il patriarcato, la discriminazione, la parità di genere".
Guarda, questa teoria è così idiota che è possibile farci sopra qualsiasi tipo di sofisticazione o reductio ad absurdum. Comunque sostanzialmente, nella sua formulazione meno imbecille, il relativismo linguistico ti dice che la lingua contribuisce, non che è l'unica causa: quindi che se tu usi lo schwa permetti alle persone di sapere che esistono i non binari e questo ti rende più predisposto all'apertura nei loro confronti, mentre se non sai che esistono è impossibile accoglierli e rispettarli. Ovviamente sapere che esistono è necessario, quindi parlarne e fare sensibilizzazione mi pare sacrosanto (sebbene anche qui andrebbe osservato un minimo di rigore scientifico, che anche nella questione dell'identità di genere mi pare scarseggi); sostenere che tutto ciò che esiste nel mondo extralinguistico debba essere rappresentato nella lingua, e non nel lessico, ma nella morfologia, è ben altro!
Per quanto riguarda l'utilizzo di maschile e femminile - in luogo del maschile sovraesteso - per indicare gruppi misti di persone, esiste un interessante intervento della Prof.ssa Adriana Cavarero risalente al 1993 (reperibile su RUclips), che tratta di come l'utilizzo del maschile universale risponda di fatto a uno squilibrio e, su questo, penso che glottologi e altri specialisti potrebbero discutere in eterno senza arrivare a un accordo.
La Prof.ssa avvalora la sua tesi utilizzando il dato filosofico di 'natura' come categoria e se è vero che il linguaggio definisce la realtà e la ordina restituendole significato nella mente del parlante, allora uno squilibrio esiste.
A parer mio, da laureata in Lettere anche se non specializzata in Linguistica o Glottologia, e a prescindere dalla propria posizione ideologica in merito all'uso grammaticale di maschile sovraesteso sì/no, vale la pena di ascoltare questo intervento per arricchire il discorso. Si intitola De homine et foemina, si trova su RUclips e, per chi avesse interesse, ecco il link: ruclips.net/video/vjdA0p6vCk0/видео.html
L'ho ascoltato tutto, e mi spiace dire che si tratta di un intervento estremamente influenzato da un'ideologia. Basta vedere la lettura che si dà del mito di Pandora! Inoltre la docente è evidentemente digiuna di glottologia e linguistica e dunque interpreta il genere non marcato a suo piacimento.
24:49
In realtà dire che cancellano il femminile non è una critica così sciocca, perchè: il concetto che si tenta di portare avanti per poter accusare il maschile non marcato sarebbe che "se dico benvenuti a tutti ad un gruppo misto, non sto includendo tutti ma uso solo il maschile", per cui si vuole intendere che in quelle persone ci siano o possano essere dei maschi, delle femmine e dei cosi.
Ora, facciamo finta di trovarci in un mondo perfetto che è, ovviamente, il mondo senza i maschi, cosa succede? Succede che di fronte anche ad un gruppo di 50 donne ci potrebbero anche lì nascondere dei cosi, ergo si vorrebbe imporre il linguaggio sc3m0 anche lì! Il risultato è presto detto, non va più bene nemmeno il femminile, non va più bene nemmeno il "benvenute", perchè cosa ne sai tu se lì in mezzo c'è una che si ritiene cosa?!
Ecco, quindi, che in realtà adesso il nemico è il maschile sovraesteso perchè maschilista, domani lo sarà il femminile sovraesteso.
Questo atteggiamento alla caccia al nemico, qualsiasi nemico, lo possiamo già notare in diversi ambiti: dalle persone omosessuali che non rispettano le persone bisessuali; dalle donne che bollano le altre donne che osano porre dei dubbi sull'operato del femminismo come "ancelle del patriarcato" o portatrici insane di "maschilismo interiorizzato" o "patriarcato interiorizzato"; dalle donne femministe che però non approvano le idee di altre frange femministe come quelle che non vogliono che le donne trans siano definite vere donne; ecc ecc.
Di quest'ultimo caso fa specie, ed è una prova provata di come il passo successivo sia anche la distruzione della femmina, la prepotenza con cui si vuole abolire l'ovvio "le donne hanno il ciclo mestruale" per un vago "alcune persone hanno il ciclo". Ma noi sappiamo bene che il ciclo lo hanno solo le donne, e quelle donne che fanno la transizione per diventare uomini non lo hanno più per i farmaci, e quegli uomini che invece diventano donne trans mtf non possono averlo poichè anche col cambio di sesso non sono donne al 100%.
Per cui chi ci rimane per poter giustificare che "alcune persone hanno il ciclo"? Esatto, sempre loro, i cosi, che non fanno assolutamente alcun cambiamento se non tagliare/farsi crescere i capelli, smettere di depilarsi, indossare i pantaloni e non mettere più il reggiseno e pretendere di essere altro.
Questo però mi sembra un po' un delirio, nessuno si è mai espresso in questi termini, e non mi sembra corretto fare reductiones ad absurdum. Non stanno chiedendo di eliminare il maschile, figuriamoci il femminile, ma solo di aggiungere un genere, che servirebbe al plurale per riferirsi a un gruppo e al singolare per riferirsi a chi è non binario o a una persona di cui non conosci il genere e quindi non puoi "ipotizzarlo" (che questo sia ridicolo di suo lo sappiamo, beninteso). Non si sostiene che il maschile debba essere eliminato. Molte di queste persone sono misandriche e sicuramente c'è misandria alla base di questa ostilità irrazionale e antiscientifica al maschile non marcato, ma lo schwa ha un'altra funzione. Sul resto preferisco non commentare, sono questioni che non mi competono, ma anche lì il fatto che ci siano persone estremiste e sciocche non significa, per fortuna, che siano tutte così. Quindi preferisco commentare sempre e solo nel merito delle verità scientifiche senza lasciarmi andare troppo ad altre considerazioni e soprattutto senza esagerare a mia volta.
@@YasminaPani No, facciamo un passo indietro. Chiedono di creare un genere nella lingua per un gruppo di persone che ha creato un genere che va oltre il binarismo, non supportato da alcuna scienza, e poi ne hanno creati altri 180 di generi diversi. Poi, a supporto della loro pretesa, sono uscite le accuse di maschilismo verso la lingua e così via.
Il mio "eliminare il femminile" così come il maschile era una mera conseguenza, cioè: se in una classe io non posso più dire buongiorno a tutti, o tutti i miei studenti sono capre perchè "potrebbe esserci un non binario" e, se c'è, ho "l'obbligo" di non usare più il maschile sovraestesto, è chiaro che viene meno l'uso del maschile stesso! Ovviamente mi riferisco in tutti questi contesti in cui "ma non puoi sapere il genere con cui le persone hanno deciso di identificarsi". Altri esempi? In tv: nessun presentatore potrà dire "bentornati" dopo la pubblicità, per fare un esempio sciocco, "i nostri concorrenti oggi sono" e così via. La stessa cosa, per logica, varrà anche in una classe al femminile, ovviamente. Quindi maschile e femminile rimarrebbero, ma relegati alla sfera privata, a quella in cui sai per certo che stai parlando con persone normali, in caso contrario si subirà con buona probabilità la gogna mediatica. Non volevo dire che priorio apertamente hanno detto "cancelliamo il maschile" ma che se si impone l'uso di tale censura in certi contesti giocoforza si va a far sparire ciò che non è "neutro".
@@YasminaPani Tra l'altro va benissimo non entrare nel merito delle altre questioni, ma ritengo sia comunque una questione linguistica (oltre che scientifica, nel senso di scienza mandata a quel paese) quando un ospedale inglese decide di bandire la parola latte materno in favore di latte umano, no?! (Se poi si è rivelata una bufala o son tornati sui loro passi non saprei, comunque)
Così come quando le scuole usa decidono che non si deve più insegnare Omero o anche Dante perchè "razzisti".
Per i non esperti una breve introduzione per spiegare cosa sia lo/la shwa forse sarebbe stata utile.
Mi dispiace che abbia avuto questo intoppo, ma è un tema di cui si parla ormai da un anno, ho fatto vari video in proposito; non posso ogni volta che ne parlo rifare tutta la premessa! Era già abbastanza lungo così. Diciamo che si presuppone che se uno guarda il video (così come se uno legge gli articoli che commento) sia perché è interessato all'argomento.
Certo, se lo usano gli LGBT nei loro club, se la cantano e se la suonano, ovviamente fanno fede, fanno testo, fanno "giurisprudenza"...
E allora quando io e chi come me li manda a fan****? Perché non facciamo giurisprudenza pure noi?
Bella de casa
?
@@YasminaPani è un complimento Yasmina 😊
PS guarda che il certificato del blog di De Santis non combacia e scritto così fa difficoltà ad entrare da cell, dovresti togliere www.
Grazie, correggo
In Canada è già illegale riferirsi a qualcuno senza usare il pronome di sua scelta
Ammettiamo che abbiano ragione i sostenitori dello schwa secondo i quali la lingua plasma il pensiero e chiediamoci: è giusto che un piccolo gruppo di persone (la comunità LGBTQ+) si arroghi il diritto di plasmare l'intera società a proprio piacimento? Sarebbe un cambiamento sociale desiderabile per tutti quello che questa combriccola cerca di promuovere attraverso lo schwa?
Mah, vedi, io non userei questa come argomentazione! Se questo mutamento fosse fattibile, non ci creerebbe nessun problema, cioè non toglierebbe niente alle persone cisgender o a chiunque insomma non senta la necessità dello schwa. Non so se mi spiego: io posso non desiderarlo e non sentirne il bisogno, ma non significa che mi danneggerebbe. Il punto è semplicemente che è una cosa impossibile, portata avanti come bandiera ideologica, che produce divisioni, odio e allontana peraltro anche dalle questioni concrete che opprimono la comunità LGBT.
non sono un linguista, e nemmeno un purista, non ho un vasto vocabolario.
Anche se trovo assurdo che ci sia qualcuno che spieghi come funzioni la lingua italiana (evidentemente colpa delle evidenti carenze scolastiche), dico solo: meno male che qualcuno si oppone con fermezza e regolatezza allo scempio che una folle minoranza vuole imporre.
Non capisco, perché sia stato necessario uno "speciale" della Treccani.
Necessario magari non lo era, ma è normale che vengano fatte queste cose data la risonanza che sta avendo sta cosa
#15:45 e io che pensavo che fossimo tutti d'accordo ad usarlo solo quando devi fare incazzarə gli altri
@YasminaPani "se voleste aiutarmi a comprare un microfono decente" Purtroppo non hanno ancora inventato un microfono che riesca a star dietro alla velocità del tuo parlare. 🤣🤣🤣
Questa opinione (a parer mio grottesca) che la lingua plasmi la realtà non assomiglia per qualche verso alla ricerca della lingua perfetta e del vero nome delle cose? Stiamo sconfinando di nuovo nella Cabala?
Non necessariamente: ci sono anche studi e indagini intelligenti sul tema.
Dopocena con la Treccani, poscia con Yasmina Pani
Cara Yasmina, se dovessi fare un video in cui demolisci senza pietà cristiana quell'uso insopportabile, imbarazzante, gratuito - che mi dà quei brividi sulla schiena che sono tutt'altro che asmr - relativo al "piuttosto che" in funzione elencativa, se si può dir così, entrerai nel mio personale Olimpo degli (molti qui su internet avrebbero scritto "dei"!) RUclipsr 😄
L'ho fatto anni fa, lo trovi sul canale!
Arcangeli ieri pessimo e
ideologico . per lui schwa è un mezzo sbagliato per un fine giusto. e detto da uno che vuole difendere la lingua... ma cara, qui dobbiamo interrogarci sullo statuto delle scienze umanistiche oltre che sullo stato sella cultura accademica in Italia.
Sono davvero molto sconfortata.
Si però potevi anche cercare di essere meno "aggressiva" verso la testimonianza del genitore della persona non binaria. Magari non è così ma con i toni di quel "adesso non saprei come esprimermi sinceramente" veicolavi del disprezzo. Le argomentazioni contro lo shwa sono giuste e legittime ma questo non significa che non si può cercare di essere un po' più inclusivi perlomeno con i toni e le parole che già la lingua ci offre. Non è qualcosa che hai detto nello specifico ma trasmettevi disprezzo
Il disprezzo non è rivolto alla mamma, ovviamente, è rivolto all'autrice dell'articolo, che non avendo argomentazioni scientifiche da portare scende al livello Maria de Filippi.
Leggermente più lenta, Yasmina. Leggermente più lenta. 😥 Il giusto ritmo, come saprai benissimo, è tra i fondamentali del paraverbale. Ti sto studiando, attenzione. 😉
L'ho detto molte volte, non riesco a parlare più lentamente, perché questa velocità è già rallentata rispetto alla mia normale
@@YasminaPani Le altre volte non le ho viste ancora, però non è che questo giustifichi questa mancanza. Passiamo sopra agli accenti gravi e acuti che seguono più l'inflessione della tua splendida terra che le regole d'uso. Ma la 'comunicazione' è un insieme di tecniche e/o strategie che si posso affinare: dal contenuto approfondito al giusto look, dal microfono ben funzionante alla 'scenografia' che intendiamo mostrare. E tu che sei così preparata e appassionata alla materia... vabbè, comunque buon lavoro anche così. Che ti dico, non credo che questo mio commento ti faccia soffrire. E' solo una mia puntualizzazione su un prodotto (ciò che comunichi nel tuo canale) a mio avviso interessante. Un caro saluto da Roma. ❤
20:48
Vorrei fare una battutina ma ho un certo timore delle conseguenze che mi potrebbero mettere a 90, ma.... Vabbè non mi trattengo e la faccio comunque! Ma ste persone non binarie che hanno fatto questa lettera per dire "noi non abbiamo problemi di lettura" non è che sono pure noneurodivergenti?!
Visto che la scienza e la medicina non mi risulta che riconosca il non binarismo e che ci metto la mano sul fuoco, il 90% di sti non binari non ha mai visto nemmeno da lontano uno psicologo che gli ha diagnosticato la disforia, si saranno inventati anche tutto il resto per essere ancor più "diversi". Anzi, "unici".
Argomento complicato. Ti consiglio il canale di Abicocca dove ne parla ampiamente.
@@dly209 non credo possa essere d'aiuto il canale di quella che ha più volte ammesso che nemmeno capiva cosa significasse essere non binario, perché a detta sua ogni persona glielo spiegava in modo diverso. (e, per me, non l'ha ancora capito! O quantomeno non condivide, di facciata accetta ma poi mah)
Non sono esperta del tema, per ovvi motivi, ma non penso che si possa liquidare la questione così rapidamente. Immagino che questa identità di genere sia attualmente oggetto di studio, ma nel frattempo non ci costa nulla essere aperti, gentili e tolleranti, negli atteggiamenti.
@@YasminaPani Sicuramente essere aperti non costa niente, fintanto che le richieste sono coerenti, intelligenti e poste con altrettanta gentilezza. Fin lì nulla da ridire, il problema sorge proprio quando le cose diventano obblighi, o quando una cosa su cui non ci son studi prende piede e viene direttamente accettata a prescindere! Proprio per verificare se ci fossero video di Abicocca sul "non binarismo" mi sono imbattuto in un video abbastanza inquietante: una famiglia poliamorosa (e fin qua niente di male) con la donna vestita da uomo (e vabbè) e due compagni/e uomini trans o vestiti da donna, non saprei, con due figlie ma non binarie, piccole, la più grande mi pare 10 anni, ovviamente cresciute senza i concetti di uomo e donna ma di non binario e senza scuola! Studiano a casa, un'oretta al giorno, da sole, per il resto giocano col papà-mamma. Insomma, mi pare evidente che ste povere bambine cresceranno con svariate mancanze e delle guide altrettanto confuse.
Sulle teorie del genere, che io sappia queste teorie nascono dalla filosofia, e nello specifico trovano terreno molto fertile nella filosofia femminista, infatti in realtà sono molti anni che esisterebbero domande in merito ma il tutto è venuto fuori ed ha avuto successo solo ora! Non è un caso se addirittura tu nel video li citi perchè son stati usati come fonte per giustificare il linguaggio sc3m0, dalla "filosofia del linguaggio". Insomma, sono cose su cui può anche essere bello discutere come esercizio mentale, ma che poi trovano assai difficilmente riscontro nella realtà.
@@outis4 E su quale base scientifica una bambina che non ha un concetto di uomo o donna (cosa dovrebbe significare poi dato che seppur studia a casa, sicuramente le sarà stato spiegato cos'è una donna e cos'è un uomo, e dubito che venga relegata in casa) dovrebbe essere considerata una "poverina" per questo fatto?
Anche perché potremmo adottare questo ragionamento a tutte le madri e i padri singoli con figli, dei quali non hanno mai conosciuto l'altro genitore. Oppure a figlie nelle quali andavano in istituti femminili.
Non esistono studi a sostegno della tua tesi, ma anzi, che delle bambine crescano con genitori eterno oppure no, non ci sono problemi relaviti allo sviluppo cognitivo.
La mia opinione da povero ignorante: quando non so esattamente a chi mi rivolgo, uso il maschile "neutro", punto e basta. Quanto in televisione sento "Buongiorno a tutti e a tutte", oppure sento il politico di turno "promuovo questa legge per i lavoratori e le lavoratrici", mi viene da ridere e mi sembra una forzatura non necessaria. Non penso esista nessun giornalista italiano che quando dice "buongiorno a tutti" pensa soltanto agli uomini. Allo stesso tempo trovo assolutamente normale quando sento "gli investigatori cercano il colpevole del delitto" e non sono minimamente offeso, perché so che "il colpevole" non è usato per indicare un uomo , ma appunto una persona in generale (maschile neutro). Non credo che nessun giornalista direbbe mai "gli investigatori cercano il colpevole o la colpevole del delitto", sarebbe assolutamente ridicolo e ridondante, oltre ad essere scomodo perché allunghi inutilmente una frase di semplicissima comprensione. Ma appunto, io sono ignorante (fra l'altro uomo!) quindi lascio fare a chi ne sa più di me🤣
A mio parere l'unico caso in cui lo schwa è legittimo ed ha una reale funzione ed utilità è quando si parla con/di una persona non binaria. Personalmente infatti, se incontrassi una persona non binaria e questa mi chiedesse di usare lo schwa (o altre modalità come le desinenze in U o l'uso di entrambi i generi) quando mi riferisco a lei, proverei ad accontentarla, per il semplice fatto che vorrei evitare gli eventuali disagi che l'uso di desinenze maschili o femminili provocano a questa persona. Se ci sono persone che si sentono meglio se quando ci si riferisce a loro non si usa maschile/femminile, non vedo perché non fare questo tentativo (quanto meno in contesti informali o colloquiali). Poi certo, la cosa migliore sarebbe che, quando in futuro ogni identità di genere sarà perfettamente integrata nella società, le persone non binarie non sentano più il disagio connesso alla lingua, ma intanto si può sempre provare a porre rimedio in questo modo.
Scusa, ma tu hai una vaga idea di quanti disagi provo io ogni giorno invece? Eppure, scusa il francesismo, ma non è che mi metto a minare l'integrità delle gonadi a tutto il circondario.
La condizione di "non binario" è una roba recente, degli ultimissimi decenni. L'essere umano sta sulla terra da *decine di migliaia* di anni. Altro che mutazioni linguistiche, qui si parla di tempi biologici adatti ai fenomeni evoluzionistici. Per quanto mi riguarda, se fosse un fenomeno oggettivo del genere umano, avrebbe avuto tutto il tempo per manifestarsi e generare tutte quelle sovrastrutture culturali tipiche di quando un fenomeno è "reale". Questo non è successo, e siamo qui nel 2022 a dibattere sul come rivolgerci a queste persone.
Ci fosse poi accordo sull'azione da intraprendere: in america, da cui tutto questo è nato (come al solito) c'è che sceglie il pronome "they", chi "ze", chi "xe", declinato poi nelle varie forme... e la lista è incompleta (intercultural.uncg.edu/wp-content/uploads/Neopronouns-Explained-UNCG-Intercultural-Engagement.pdf). Ma sarà mai possibile che mi devo mettere a cambiare il modo in cui parlo per adeguarlo ai "capricci" di tutti?
Si badi che non si sta parlando di limitare espressioni discriminatorie, come quelle razziste, che appunto portano ad una denigrazione e una discriminazione. Se ho davanti una persona di sesso femminile che si identifica come non binaria (o come elicottero d'attacco per quel che mi riguarda) e uso il femminile, mi si dimostri che la sto discriminando. Sto solo utilizzando lo strumento linguistico che nel mio idioma è utilizzato per identificare il sesso, che è una cosa *oggettiva.*
Ovviamente sei libero di provare, e nessun linguista sanziona gli usi personali della lingua. Ci sono persone che sostengono di usare lo schwa nel parlato senza particolari problemi o addirittura senza sforzi! Io francamente non ci credo, l'unica occasione in cui l'ho sentito usare lo sforzo era palpabile e infatti non veniva usato sempre. Può non sembrare, così a uno sguardo superficiale da parte di chi usa la lingua ma non la studia, ma è un grosso ostacolo alla fluidità della comunicazione; e la comunicazione, se non è fluida, non ha proprio senso di esistere. Tuttavia in ogni caso ognuno può fare come vuole. Qui però si riflette sulla sostanza, cioè sul perché è nato lo schwa e perché si continua a sostenerlo, e prendersi in giro facendo finta che davvero questo abbia a che fare con il rispetto degli altri è una grande offesa nei confronti di quelle stesse persone.
Tu potresti usarlo ma non terresti conto di tre problemi:
1) Da dove nasce questo disagio? Da una reale mancanza di alternative della lingua, da semplice capriccio? Oppure da una convinzione indotta? Perché prima che ci si focalizzasse sulla shwa, non mi pare che noi non binari ci lamentavamo della "discriminazione linguistica", del sessismo che da essa deriva e altre cavolate simili.
Coreggimi se sbaglio.
2) La difficoltà nell'usarla durante una conversazione: personalmente è molto difficile usarla mentre si parla, ci ho pure provato, ma mi sentivo idiota e sembravo un analfabeta.
Magari a te potrebbe andare meglio.
3) Non eliminerebbe la discriminazione: una persona che odia noi non binari non smetterà di farlo, nemmeno se utilizzerà la shwa, quindi è chiaro che non può essere la soluzione al problema.
Il problema è mentale e di questo se ne devono oppurare gli psicologi e gli psicoterapeuti.
Se una persona non bonaria soffre di un disagio, le persone più competenti a cui rivolgersi sono proprio gli psicologi e gli psicoterapeuti.
Spesso questi tipi di disagi derivano una non accettazione di sé stessi, e della errata convinzione che qualcosa di esterno a noi ci procuri dei disagi. In questo caso i pronomi di genere.
@@DinailaChanel grazie, grazie, grazie
@@DinailaChanel una persona non bonaria mi ha fatto ridere 😅
Primooooooooooooooo
🤣
@@YasminaPani Che ci ridi? Guarda che ho scritto una cosa seria
anziana ? mah !
Perle, le tue... ma ai porci, in molti casi. :(