"Però quanto a te, quanto a quel che non puoi fare che tu, qualcosa da poter fare dovrebbe esserci ma non ti costringerà nessuno. Agisci da te stesso pensa da te stesso. Qualunque cosa tu stesso debba fare. Beh, che tu non ne abbia mai a rimpiangerne" Gualtiero Cannarsi mentre massacra Evangelion con una traduzione meno comprensibile dell'originale giapponese
Assolutamente d’accordo, come sempre…Ovviamente dipende anche dalle intenzioni. Non necessariamente uno scrittore sceglie un termine rispetto a un altro solo perché figo ma a volte lo fa per una musicalità che risponde alle sue esigenze comunicative.
Ciao Yasmina, ricordo che una sera in tv, c'erano Vittorio Sgarbi e Stefano Zecchi che si stavano accapigliando. A un certo punto, Maurizio Costanzo, chiede a Ugo Tognazzi di dire la sua opinione. Tognazzi disse testuali parole: è mezz'ora che ascolto questi due signori, però non ho capito un cxxxo. IL pubblico lo applaudì tantissimo.
Da laureata in Filosofia, ho ascoltato le tue riflessioni con il sorriso: mi hai fatto ricordare di tanti colleghi che, per atteggiarsi a novelli Platone, si esprimevano con termini e strutture totalmente a caso, incapaci di sintetizzare o arrivare al punto di una questione 😅
Ti parlo con termini impropri, perche' non ricordo le esatte terminologie specificanti la lingua del tempo. Un tempo penso attorno al medioevo, c'era stata in Italia un tipo di lingua che era diventata talmente ricercata nei termini, che per la sua ampollosita' poi scadeva nei contenuti, e' cosi' che nel tempo ci si e' ravveduti e semplificando la stesura verbale si riacquisirono i contenuti, certamente rinunciando a certe terminologie; dunque e' pur sempre un fatto di equilibrio. Ora non ricordo di quale lingua si trattasse se fosse la romanza o non romanza, ma tant'era. Nella specifica volonta' strumentale, nel non farsi capire. Vale la pena citare Paracelso anni attorno al 1500, vista la pandemIa dell'idiozia del tempo. Voi medIc| parlate con termini astrusi e altisonanti per non farvi capire dai pazienti per atteggiarvi nel sapere qualcosa di particolarmente complicato e difficile divulgazione, mentre con i vostri intrugli avvelenate gli sprovveduti individui che non si possono difendere; contestualmente con le vostre ardimentose argomentazioni cercate di ingraziarvi le simpatie di qualche potente, accreditandovi presso le loro corti. Ora come allora.. Sogno ? Allora basta leggere un referto .....
Un bravo (ma soprattutto educato) comunicatore oltre a saper padroneggiare bene la lingua è in grado di adattarsi al livello del suo interlocutore. Mi è piaciuto molto il video, complimenti.
Video molto interessante. Vorrei integrare il tuo discorso con un'osservazione che parte dal mio caso personale: spesso, l'uso di una sintassi e di un lessico complessi dicono molto della condizione della persona. Vado al nocciolo, spesso queste persone hanno un grosso complesso di inferiorità. Io personalmente ho dovuto lavorare molto sul mio linguaggio perché a scuola mi esprimevo in quel modo. Perché ero figlio di umili lavoratori che parlano dialetto in una classe di figli di professori, critici, dottori e avvocati. Avevo così paura del giudizio altrui che farcivo il linguaggio di termini complessi. A mia discolpa, il nostro sistema scolastico non aiuta. Anni dopo, l'argomento saltò fuori a lezione di didattica della lingua italiana (triennale di lingue). Sin dalla seconda metà dello scorso secolo, in Italia, a livello accademico c'è proprio stata una tendenza a valorizzare la ricercatezza e la complessità linguistica a sfavore di un linguaggio più diretto. Ed effettivamente ditemi una cazzo di antologia italiana che fosse un minimo capibile a scuola. Ma com'è possibile che per capire Leopardi prima dovessi sforzarmi di capire cosa l'autore del libro su Leopardi stesse dicendo?
Sono d'accordo: ho una formazione universitaria, leggo fin da bambino e ho sempre parlato con un lessico leggermente più complesso rispetto a quelli della mia età (da buon bambino secchione), ormai è una abitudine (sia chiaro, non mi avvicino neanche a Fusaro). Con amici/conoscenti senza la maturità, o in generale con gente anche più grande di me ma con meno "educazione" formale, noto che quando mi scappa un "parolone" (prendo un esempio dal tuo post: "altrui", "discolpa", ma a volte basta un congiuntivo azzeccato) ci sono due reazioni principali: o la persona che ho di fronte si mette ad usare parole "difficili" che evidentemente, da come le usa, conosce poco, o percepisco un'antipatia immediata, come se io volessi vantare o far pesare la mia istruzione.
@@iroh6170 Capisco il tuo caso. Ma, a mio modestissimo parere, dovresti essere solo felice se qualcuno ti ammira per come ti esprimi. Anche nella mia famiglia è così, i parenti si emozionano nel sentire che articolo correttamente il congiuntivo. Per molte famiglie questa è una cosa bellissima: vuol dire che hanno avuto successo nel riuscire a dare ai loro figli una formazione che loro non hanno potuto ottenere. Reputo sia giusto e bellissimo che se rallegrino, non diamo per scontata la nostra educazione. La mia era più un'osservazione su come il sistema scolastico e l'ambiente accademico italiani incentivino un uso sbagliato della lingua che predilige uno stile pomposo all'effettiva comunicazione. La gente parla in quel modo perché, come direbbe Maccio Capatonda, sembriamo una "persona meglio". Personalmente, studiare lingue straniere all'università e poi andare all'estero è stato significativo. Quando parli una lingua che non è tua, con un vocabolario striminzito ed essenziale, si vede effettivamente di che pasta sei fatto, se hai effettivamente qualcosa da dire, o se sei solo fumo. Se poi impari ad applicare i medesimi principi di essenzialità e chiarezza alla tua lingua madre, hai fatto tombola.
@@marzol9624 Guarda, non so se mi sono espresso male, il mio non voleva essere un post "contro", ma semplicemente una osservazione. Detto questo non voglio essere ammirato o portato in palmo di mano per come mi esprimo, come non voglio essere considerato arrogante o saccente se azzecco i congiuntivi: parlare bene non mi rende necessariamente migliori né me, né i miei ragionamenti. La mia famiglia può benissimo essere contenta della mia istruzione, ma in passato, da bambino ingenuo, questa cosa mi ha portato solo all'arroganza; ci ho messo parecchio a smussarla e ora non mi va di essere celebrato per una frase in un italiano corretto. Non so quanti anni hai, io 26, ma non ricordo questa eccessiva pomposità nell'uso dell'italiano a scuola: ho fatto un scienze applicate (niente latino, ma basi di programmazione) e l'attenzione era soprattutto sul corretto linguaggio tecnico-scientifico, probabilmente al classico sarebbe stato diverso. Neanche in università (psicologia) il linguaggio è pomposo o particolarmente ricercato, non so se è un fenomeno più diffuso in facoltà linguistiche/letterarie.
È vero, nel video in cui parlo della grammatica ho menzionato degli esempi di correzioni fatte da docenti di italiano, portati da Luca Serianni, che fanno rabbrividire: vanno tutti nella direzione della complicazione inutile e anzi dannosa.
Io nei testi scolastici, sia di italiano sia di filosofia ho trovato sempre un eccesso di aggettivi, spesso ridondanti.. questo a scapito dell'efficacia nel comunicare i concetti. P.s. io ho fatto il liceo scientifico negli anni '90
Finalmente qualcuno che fa notare i bruttissimi "tipologia" e " problematica" che purtroppo sono usati anche dai giornalisti. L'ho fatto notare anche io in molti commenti, ma, se non fai il blogger, la cosa passa inosservata.
Io non uso mai parolacce nel parlare ma è una delle rare volte in cui sento le parolacce dette in modo adatto a rendere più forte e di impatto il significato di ciò che si vuole dire, sdrammatizzando e raggiungendo lo scopo (giusto) di mettere lo spettatore molto a suo agio. Questo dimostra che le parolacce non sempre sono sinonimo di volgarità, ma anche un modo per creare la giusta atmosfera (non seriosa e formale)se si sanno usare coi toni e nel modo corretto. Complimenti, molto brava 👏
Sono d'accordo: un po' il mio carattere, un po' che effettivamente si instaura un rapporto più diretto, forse più sincero. Cerco, non riuscendoci, di non eccedere; per fortuna qualcuno ride.
L'Università di Lettere di Torino mi ha insegnato che se non scrivi "querelle" e "tout court" almeno tre volte nei tuoi testi (non importa se sono articoli, saggi, tesi di laurea o la lista della spesa) non sei un vero letterato😂 Appena chiudo le letture di questo momento mi sparo il tuo libro! Grande Yasmina!
Bel video. L'arte di arricchire il linguaggio con parole meno comuni è simile al ballo caraibico. Quando una ballerina più brava ti invita, prima ti fa sentire a proprio agio, poi quanto sei trasportato dalla musica, aggiunge qui e lì delle piccole mosse più complesse. Il ritmo è come il significato del discorso: se si perde, i ballerini si fermano.
Bravissima nei suoi video interessantissimi Yasmina, docente, molto colta, sicuramente molto intelligente e affascinante, oltreché giovane sarda mia conterranea, le sue lezioni sono sempre utili da seguire, il suo linguaggio è chiaro anche a chi come me non è troppo colto e ha sempre tanto da imparare.
Ti ringrazio come al solito per aver portato a realtà una delle mie classiche battaglie che sono spesso tenuto a fare con alcuni colleghi a scuola che provano a "darsi un tono" e vengono pure presi sul serio. Stupenda come sempre ^^
Bellissimo video Yasmina! Ai criteri per un buon testo aggiungerei anche l'attenzione al tipo di pubblico a cui è rivolto. Chiaramente Barbero e Romano, quando parlano con altri specialisti del settore, producono testi molto più complicati e meno comprensibili per dei profani e la loro intelligenza si nota proprio nella capacità di calibrare il loro lessico e la sintassi in base a chi li ascolta.
Che bello quando a un certo punto dici, "parole burde!", Avrei voluto che fossi al mio fianco per tenere testa a tutti quei personaggi che durante una discussione nei locali hanno cercato di fare la figura dei colti usando paroloni a sproposito.
Perdonatemi: ho cercato il significato di "parole burde", non trovandolo; ha radice germanica, nel senso di "peso" ovvero parole pesanti? Cosa significa? Grazie😊
Uno che parla bene, in generale, è comprensibile da chi abbia una conoscenza di base dell'argomento trattato e nello stesso tempo ne aumenti gli orizzonti.
Sempre bello trovare un tuo video la mattina! Non potevo fare a meno di pensare a Fusaro quando facevi i primi esempi, e in effetti sentirlo nominare come esempio paradigmatico del cazzaro contemporaneo che dice “eziandio” e amenità simili per il puro e semplice gusto di “tirarsela”, ecco, mi ha rasserenato: allora non sono solo! 😅
Ricordo ancora il mio libro di latino, Vivamus. Pieno di subordinate scassacoglioni ed elogi rivolti agli autori (anche all'interno delle stesse subordinate), quando, in un libro scolastico, secondo me, si dovrebbe essere molto più oggettivi e obiettivi. Una volta lessi perfino "sintassi agile". Volevo avere davanti a me l'autore di tale espressione per prenderlo a schiaffi...
Complimenti, bel video su una materia ormai aliena. Per come la vedo io, un parametro fondamentale è il rispetto della "consecutio temporum", che è anche un indicatore della chiarezza mentale dell'oratore sugli argomenti che sta trattando. Merce rara ...
Calvino definiva come "Anti-lingua" il linguaggio della burocrazia che, anzichè facilitare la comunicazione, la rendeva farraginosa e incomprensibile al di fuori dei non addetti ai lavori. Ecco, le persone di cui parli tu sono un nuovo esempio di anti-lingua che usa il linguaggio come arma per mistificare concetti altrimenti semplici da spiegare e darsi un'illusione di cultura e autorità nel tentativo di colmare e travestire quelle che altrimenti si mostrerebbero come povertà di idee e contenuti (e ho consapevolmente usato un registro linguistico un po' più alto, perchè è possibile esprimere concetti chiari e semplici per tutti senza sacrificare la straordinaria ricchezza linguistica della lingua italiana, ma senza nemmeno sembrare grottescamente astrusi e ampollosi come questi individui, stando in mezzo come saggiamente dici tu).
la differenza tra un intelletualloide che comunica con frasi complesse ed un divugaltore che comunica con parole difficili lo si capisce anche solo aprendo un dizionario. ps. certi dizionari di oggi sono scritti talmente bene e con intelligenza che riescono insegnarti tante piccole sfumature della lingua allo stesso tempo essere adatti ad un Ragazzino(io ho un Garzanti,2010 per esempio) pps. bellisimo video
Da nuovo iscritto devo ammettere che riesci a rendere accessibile ed interessante un argomento non proprio per tutti. Verso l'ultima parte del video sono anche riuscito a distogliere lo sguardo e a concentrarmi un pochino sui titoli dei libri...
Assolutamente d’accordo, come sempre…Ovviamente dipende anche dalle intenzioni. Non necessariamente uno scrittore sceglie un termine rispetto a un altro solo perché figo ma a volte lo fa per una musicalità che risponde alle sue esigenze comunicative.
Grazie davvero; se per alcune tesi e opinioni di questo canale posso trovarmi in disaccordo, apprezzo davvero la lucidità di ragionamento di ogni video, che non è mai banale e denota sempre una grande intelligenza nel trattare gli argomenti. A tal proposito, posso dire che se potessi sentire il mio professore universitario di filosofia quando parla in aula avresti la conferma totale di ciò che hai detto qui.
E ha ragione 😂 volevo scrivere un commento proprio sul fatto che si capisce la capacità di scrittura quando una persona, scrivendo della sua materia di cui tu non sai nulla, riesce a spiegartela con tanta chiarezza da sembrarti quasi facile. A me è capitato leggendo vari libri di saggistica e il libro di Yasmina è fra questi :)
@@giacomogulli529 Mi riferivo a un meme di Dragon Ball Z quando ho scritto "Over 9000", riferendomi ai livelli di potenza dettati da Vegeta quando era ancora un Villain 🧐
Personalmente ho sempre detestato gli intellettualoidi. Parlare in modo complicato per darsi delle arie è proprio il contrario della comunicazione, che serve a congiungere due persone, mettere in contatto due mondi, due modi di vedere le cose; la cosa più pesante è che quando chiedi a queste persone di specificare una concetto o una parola ti denigrano, è odioso, e spesso lo fanno perché in realtà non sanno come approfondire.
Grazie! Finalmente qualcuno che lo dice! Ci avevo pensato fin dall'inizio, ma quando l'hai detto mi son venuti gli occhi a cuore 😍... Fusaro! Fuffa con condimento di eloquio rococò inutile! È anche un idiota-detector, ossia quando incontri una persona che lo apprezza... prima o poi avrai la conferma di aver a che fare con un beota rococò che si sente anche tanto originale per il modo, raffinato ed elegante, in cui sa decorare il nulla che ha da dire...
Concordo totalmente con il messaggio del video. Spesso la semantica narrativa si articola nelle pieghe dell' impervio, raccontando a tratti lo stallo cangiante di un estratto dialettico privo di olfatto. Ed è per questo che l'irrisolto meccanismo del fissato ceppo originario urbano, rende il nosocomio ancor più distratto dai propri risvolti burberi e scanzonati. Ovviamente, lungi da noi croppare gli artefatti assidui; di certo non è opera dello stregatto condonare altri ostacoli naturali di confetture già ampiamente attuate. Quel che si può osservare su tutti i fronti è, intanto, un esercizio di carte mediocri e nazionalizzate quasi all'improvviso, come se non si tenesse conto di nessun pistone che ha acceso la candela del corpo murario. Nonostante ciò...dobbiamo continuare a sperperare le alghe spaesate come se un imbarazzo costipato nascesse ogni giorno da un nasello abbondante. Credo che sia l'unica soluzione
Mi hai ricordato la mia professoressa di filosofia all'università mentre spiegava Emmanuel Lévinas. Io uscivo da alcune lezioni divertita, da altre davvero incazzata. Avevo alle spalle tanti anni di studi e abbastanza autostima da non farmi stravolgere dalle sue inutili supercazzole. Quello che mi faceva arrabbiare era vedere la paura negli occhi degli studenti più giovani che si sentivano stupidi dopo due ore ininterrotte di discorsi senza senso.
Grazie, mille volte grazie :D Non se ne può più di tutte queste "problematiche", le "tempistiche", "si effettuano lezioni private"... ma anche "rompete le uova e ponetele nella ciotola, inserire/introdurre il contenitore in frigorifero"... quanto mi fanno "spostare la nervatura"!
Ho notato che tutti gli influencer, uomini e donne, su Instagram, parlano (male) nello stesso modo, tutti dicono "utilizzare" anziché usare (odio feroce), la locuzione "andare a fare" (in c...,magari) al posto di "fare", e acquistare anziché comprare, più tutti gli esempi citati da Yasmina, che davvero sono la cartina al tornasole per identificare quelli che non sanno esprimersi in un buon italiano. Che pena mi fanno...
Ah poi sì, nella preparazione di pietanze ficcano sempre in mezzo "inserire", MA COSA INSERISCI IN UN IMPASTO COSA MALEDIZIONE NON STAI IMBUCANDO UNA LETTERA 😠
@@Dancis07 Loro fanno "pietà nze", e si può capire, visto il fare casereccio di molte massaie assurte a personaggio mediatico. Il guaio è che molta parte dei personaggi auto-legittimati ad esserlo, calcano il pedale della popolarità accendendo i fumogeni dell'essere qualcuno. In questo caso "inserire" conferisce serietà... alla faccenda. Utilizzare rende utile... non si ferma all'uso. E via così, molti giocano con l'inconscio altrui, forse per dimenticare quanto sia contorto il loro.
Ricordo un professore di estetica dell'Accademia di Belle Arti di Venezia che diceva ogni volta "il Logos fatto carne" al posto di Gesù, e "il pensatore della Foresta Nera" al posto di Heidegger. Ma non per evitare le ripetizioni... usava queste espressioni sempre! Ovviamente le sue "lezioni" erano impossibili da seguire e in un attimo si trasformavano nel bar, con lui che si arrabbiava di continuo e poi riprendeva il suo monologo davanti a un pubblico immaginario.
Oddio, non credo che bisogna essere premio Nobel per mettere in difficoltà gli studenti dell'Accademia; d'altronde i professori che ivi insegnano sono una caricatura del mondo culturale.
Una buona argomentazione a sostegno dell'antico "virtus in medio est". Commento: nel caso di Fusaro, non è tanto l'eccessiva ricercatezza lessicale a risultare stucchevole, quanto: a) l'uso esteso del "pedantese", cioè di una forma tanto estrema da risultare caricaturale del linguaggio cattedratico degli insegnanti di scuola, categoria presso la quale, infatti, il Nostro riscuote lusinghieri successi; b) la formulaicità, propria del bardo e non del filosofo, intesa come uso di concrezioni concettuali, spesso non esplicate, vaghe e approssimative, a volte cristallizzate in neologismi da propaganda ideologica (e.g. "turbocapitalismo") ... Ops! Ho parlato difficile! 😀
Tutto chiaro: concordo pienamente. Occhio, però, con le categorie professionali, a cominciare dai giornalisti, che seguono delle tecniche specifiche, un po' per deontologia, un po' per esigenze di spazio (la tirannia degli spazi è un grosso problema, anche su internet...). Pur risultando vero che ci sono un mucchio di 'miracolati' nell'ambiente giornalistico, essi sono obbligati a 'spezzare' le frasi e a un lingueggio molto semplice, da codice binario, per essere compresi dal maggior numero di lettori possibili ed essere capiti anche da quello che gli americani chiamano "l'uomo della strada". Quindi, quando ci sono frasi molto semplici ("il sole è giallo" è il classico esempio di scuola, negli anni di formazione...) ciò è voluto, o comunque esplicitamente richiesto, dalla specificità della professione e non è sinonimo di povertà lessicale. Inoltre, l'articolo classico possiede un proprio scheletro: attacco, spiegazione sintetica della notizia, svolgimento e spiegazione della medesima. E, quando è possibile, anche una conclusione, altrettanto sintetica. Poi, ci sono ulteriori complicazioni circa il taglio da dare alla notizia, che può essere differente, a seconda dei casi. E ci sono, inoltre, tipologie diverse di articoli: il corsivo, per esempio, è diverso dal fondo, dove ci si può permettere anche un linguaggio più forbito o letterario. Sull'uso della lingua più complesso o sui periodi chilometrici, invece, hai perfettamente ragione. Nella mia esperienza, i peggiori che ho incontrato sono magistrati e avvocati. Ma anche il "burocratese", cioè il linguaggio dei funzionari o dei tecnici, spesso è da impazzimento. Il burocratese possiede anche un lato comico, però, se lo si sa individuare: certe volte, ci sono frasi non tanto incomprensibili, ma che descrivono un fatto e, involontariamente, affermano un'assurdità. I verbali dei militari, in genere, possono essere così. Infine, sulla poesia metaforica-evocativa, o più propriamente criptica, sei un po' severa, perché ci sono autori dove puoi anche vivere il gusto di ricercare i significati 'secondi' (o il perché di determinate scelte, come correttamente hai detto tu...). Ma è vero che, anche qui, si tratta di cose che bisogna saper fare. In genere, l'autenticità è migliore dell'originalità a tutti i costi. Ma è vero anche che, negli autori più giovani, intervengono elementi corrutivi o di scardinamento della sintassi che non sono una loro responsabilità, o frutto di mera copiatura, oppure ancora utilizzati male: più semplicemente, la televisione, il marketing e anche qualche influencer hanno fatto i loro danni. Anche prima dell'avvento del web. In genere, ci sono tutte le giustificazioni del caso: è raro incontrare il pomposo. Qualche attore di teatro, forse, ma sono casi individuabili. Diego Fusaro non è vero che ostenta: lui usa un linguaggio ideologico e utilizza la cosiddetta "scala di astrazione", che è una tecnica di analisi filosofica ben precisa. Il problema di Fusaro è quello di essere, più che altro, obsoleto. Oppure, di considerare certi fatti come se fossero una novità e li presenta come tali, mentre invece li conoscono tutti e sono la normalità: è lui a non rendersi conto, in questo caso, che "casca dal pero". Il capitalismo delle grandi multinazionali, per esempio, lo conoscevano e lo citavano spesso le Brigate Rosse nei loro comunicati deliranti. Tutti gli altri, non hanno colpe specifiche: hanno tutte le giustificazioni del caso. Un buon video, grazie.
"Molto spesso quando voi ascoltando qualcuno non capite un cazzo, non è perché siete stupidi, ma perché la persona non sa parlare." Parole sante! Come disse Einstein "Non hai veramente capito qualcosa fino a quando non sei in grado di spiegarlo a tua nonna." Posto che questa citazione sia vera... E come dicevano gli antichi, "rem tene, verba sequentur."
Ne conoscevo una attribuita ad uno scrittore che non ricordo e diceva qualcosa del tipo: se non sai spiegarla in termini semplici non padroneggi la materia.
Incrocio casualmente questo video mentre scorro ciò che mi propone l'applicazione. Molto interessante! Alla parola "burde", poi, mi sento serenamente a casa. Condivido le osservazioni, che userò per migliorare i miei interventi scritti ed orali. Grazie!
Il modo di esprimersi di Fusaro è funzionale al suo sistema di pensiero. L'uso della veterolingua (termine da lui stesso coniato), vuole contrapporsi al "nuovo ordine mondiale", in modo coerente, anche dal punto di vista meramente lessicale. Aggiungo che capisco perfettamente quello che dice e i concetti e le tesi che vuole esprimere, sui quali si può essere più o meno d'accordo; ma questo è ovviamente un altro discorso.
ho appena finito di guardare il tuo ultimo video su come riconoscere chi sa scrivere bene e sono rimasto davvero colpito dalla tua capacità di spiegare in modo così chiaro e semplice i criteri da utilizzare per valutare la qualità di un testo. È stato davvero molto utile e mi ha fatto capire che ci sono ancora tante cose che posso imparare sulla scrittura. Grazie per aver condiviso queste informazioni preziose con noi. Sei davvero brava a trasmettere la tua conoscenza e a rendere le cose accessibili a tutti. Mi hai davvero sorpreso positivamente e spero di vedere presto altri video come questo. Un saluto, Fast tutorial italia
Ho conosciuto da vicino persone che erano eccessive nello scrivere (testi lunghissimi con mille subordinate, tanto che la persona stessa, perdendosi nelle sue subordinate, a volte dimenticava di finire le frasi) e al contempo eccessive caratterialmente. Sospetto che ci sia una correlazione.
Ottima osservazione, infatti mi ci riconosco molto, dopo aver letto i miei stessi scritti, persino i messaggi più banali, li devo sempre correggere o riscrivere. A volte penso che questo sia dovuto al fatto che attribuisco un significato insufficiente ad alcuni vocaboli per esprimere concetti molto complessi che si sfumano su più parole...e comunque spesso i pensieri complessi si agganciano ad un flusso di coscienza che prevede lunghi preamboli e spiegazioni che in un testo breve come un messaggio non si può rendere....Spero di essermi fatto comprendere hahaha ! P.S. complimenti per questo video estremamente interessante.
Molto interessante Le faccio i complime6 per la chiarezza Io non so nulla di linguistica e nemmeno ho un particolare interesse per la materia Tuttavia ,la ascolto e capisco quasi tutto Il quasi si riferisce al suo parlare molto veloce e alla distrazione causata dalla scollatura :) Complimenti davvero, mi ha fatto capire il motivo per cui non sopporto Fusaro
Io mi stupisco sempre di più della separazione delle subordinate dal resto del periodo in articoli di giornale. Esempio: "Ci saranno tagli agli aiuti per le famiglie. Che faticano ad arrivare a fine mese". Io mi domando come ci possa essere qualcuno che approvi tutto ciò
Una è la fretta di arrivare ad essere giornalisti, l'altra è la parentela clientelare del "dai, per favore, fagli fare qualcosa nel tuo giornale, magari non proprio il caffè per il caporedattore, parlo proprio di un vero e proprio articolo determinativo"...
Il dovere primario di una persona di cultura è di esser comprensibile senza sacrificare i contenuti. Noto molto narcicismo dietro ai sedicenti colti... L'uomo colto vero sceglie il registro sulla base dell'uditorio, non della propria spocchia. La complessità può esser anche una scelta, ovviamente, ma in questo caso prima di tutto dovrebbe esser consapevole, inoltre in questo caso il movente estetico andrebbe a prevalere su quello culturale in senso lato.
Grazie mille! In effetti ho sempre odiato le frasi e i testi volutamente (e inutilmente) complicati. Da studente di Fisica (visto che hai citato i fisici :D), trovo importante saper trasmettere i concetti in modo semplice, in modo da essere chiaro nelle relazioni, negli articoli scientifici e nelle esposizioni orali, anche quando mi capita di usare l'inglese. L'aspetto che hai discusso riguarda comunque un uso avanzato del linguaggio e devo dire che alle superiori difficilmente vengono discusse le potenzialità della lingua in questo senso (pur avendo fatto un linguistico), però appunto si tratta di un raffinamento che solo chi ha l'esigenza di comunicare si trova ad affrontare. Ti dico anche con delusione che non sapevo delle distinzioni tra alcune coppie di parole che hai citato, per esempio "usare"/"utilizzare"(a scuola, a lezione di italiano, mi è sempre stato detto che fossero sinonimi) e purtroppo mi sento di dire che, inconsciamente, sono affetto dalla tendenza a sovracomplicare alcune parole :( Cercherò di esserne più consapevole, intanto ti ringrazio per il video
Lo stesso discorso potrebbe essere esteso alla canzone: mi ricordo che da ragazzo apprezzavo molto de Gregori e Vecchioni (che apprezzo tutt'ora) proprio perché, non capendo il significato di molte delle loro canzoni, mi sembrava che parlassero di chissà che cosa. Mentre un de André o un Guccini, con quelli che erano considerati i loro capolavori ("Dio è morto; "Il pescatore"; "Il vecchio e il bambino"; "La canzone di Marinella" ... ) mi sembravano "banalotti". Poi, crescendo e conoscendo altre loro canzoni meno famose, ho capito che si possono esprimere concetti complessi in maniera comprensibile rispettando metrica e rima (cosa molto più difficile che inserire parole "a caso") o anche scene di vita quotidiana descrivendole (direi dipingendole) in modo altrettanto semplice ma sublime. Forse la tendenza a scrivere "elaborato" è anche dovuta alla scuola: mi ricordo che ai miei tempi, ma anche recentemente con i miei figli, i verbi "fare", "vedere", "andare"... venivano quasi sempre corretti con verbi più ricercati. È simpatico il decalogo (in realtà sono 40 punti) di Umberto Eco sulle regole dell'esprimersi bene .
Infatti l'italiano deve inventare il burocratese, giuridichese, militarese, in una parola il cazzabubbolese. Deve riuscire ad emergere in qualche modo sulla paglia generale anche se con altra paglia, e come diceva C. Marchi "complicare le cose facili aggiungendo quelle inutili". Brrr.
Beh però lì parliamo della differenza tra cantante e poeta 😆 anche se né De André né Guccini amano definirsi tali, di fatto lo sono, e quindi il loro linguaggio è di un altro livello; ma entrambi mostrano di muoversi benissimo anche nell'estrema semplicità!
Sono un semplice programmatore informatico e per lavoro devo scrivere ogni giorno facendo particolare attenzione al significato logico dei testi che produco. Sto parlando sia dei contenuti condivisi per e-mail con colleghi e clienti vari, sia del codice sorgente dei programmi che scrivo. Mi sento spesso in difficoltà a produrre contenuti concisi e facilmente intellegibili e mi ritengo profondamente ignorante riguardo alla letteratura e alla linguistica. Domanda: come si può migliorare la propria conoscenza linguistica? La risposta credo sia ovvia: studio e pratica deliberata. Vorrei la tua opinione Yasmina. P.S. ho da poco scoperto il tuo canale e mi sto divorando tutti i tuoi video, apprezzo davvero tanto quello che fai e ti ammiro. Varrà poco la mia ammirazione in quanto non ti conosco di persona, ma preferisco fare un complimento in più.
Diego Fusaro secondo me padroneggia benissimo la lingua italiana oltre che quella latina, anche se usa parole difficili o desuete. È preparato, colto e può permetterselo. Un bravissimo oratore è Andrea Cionci. Al momento non so fornire un esempio di persona che non sa parlare però la Murgia a me non è riuscita a convincermi. Sarà stata la figuraccia con la Santanchè.
Ho trovato questo tipo di persone in molti libri che ho letto, come Matteo Strukul, perdevo spesso il filo e dovevo sempre tornare indietro, un altra persona è Toby Wilkinson e il suo saggio completo sull' antico Egitto, non riuscivo a finirlo, mi si era fritto il cervello
AHAHAH!!! Fantastico! non sai quante volte ho corretto "tipologia" e "problematica" in tesine o tesi di laurea... ma cavolo: "Questo TIPO di approccio permette..." oppure "questo PROBLEMA si affronta..." Va beh che siamo fisici, ma l'italiano e' un prerequisito per tutti! PS: forse anche l'uso improvvido di "piuttosto che" rientra nella stessa categoria di derive linguistiche
" Se fai parte di una componente sociale che gode di meno diritti, questa forma moderna di analfabetismo nutre l'ingiustizia che vivi e ti condanna a non saper organizzare il dissenso necessario a ottenerli. In attesa che i sistemi culturali istituzionali raccolgano la sfida di colmare il divario più importante su cui si gioca la tenuta sociale del futuro, l'osmosi tra linguaggi e immaginari molto distante procede in modo propri e spesso sorprendente." Michela Murgia da un articolo de L'Espresso del 2021 Per citare un'altra letterata sarda "potremmo fare un nuovo Amici miei con le supercazzole della Murgia".
A volte ci si esprime in modo complesso o comunque poco accessibile per mascherare la pochezza del discorso, cioè l'uso del linguaggio e dei termini diventa una strategia retorica. Mi è capitato diverse volte in discussioni accese dove termini specifici venivano usati per poter dire agli altri che sono ignoranti perché non li capiscono e non rispondere nel merito. Si usa l'erudizione come arma per non mettersi in discussione e purtroppo funziona perché i poveri stronzi come me sono in difficoltà essendo oggettivamente ignoranti. Ti rimane sempre il dubbio di non capire un cazzo nonostante la buona fede dell'interlocutore. Mi torna in mente un professore molto bravo a far passare concetti ed immagini complesse che ci diceva che anche se ne sappiamo molto di più è opportuno condurre la discussione in modo accessibile per gli interlocutori, altrimenti non ha proprio senso comunicare. Ovviamente ad un convegno di esperti si usa il linguaggio specifico della materia, ma con "l'uomo della strada" non ha senso ed anzi è utile anche per noi riuscire a farci capire senza sacrificare la correttezza del discorso in quanto è utile per ragionare in modo diverso su quello che sappiamo. Poi qui si entrerebbe su un discorso diverso sui limiti e sulla struttura della conoscenza, nel senso che se per anni ragioni su certi argomenti con le stesse parole ed allo stesso modo rischi di fossilizzarti su schemi di pensiero e presupposti che potrebbero non essere i migliori. In questo senso l'insegnamento e la divulgazione sono un modo per mettersi in discussione ed ascoltare le domande di persone non esperte potrebbe smontare il castello retorico costruito negli anni anche inconsciamente. Non sto dicendo che il primo arrivato cambia le cose, però delle domande con presupposti diversi possono indurre gli esperti a fare dei salti di qualità concettuali che poi potranno anche portare avanti a differenza della persona non esperta.
@@manu6572 no, perché? Come esempio questo professore citava filosofi che hanno influenzato la scienza con idee non scientifiche ed il fatto che di solito le grandi scoperte/teorie vengono da persone giovani anche perché secondo lui sono meno influenzate dagli schemi di pensiero e dalle interpretazioni "canoniche" degli esperti.
@@Roberto-uz1jx i termini aulici sempre rendono la frase più bella. Io ho sempre pensato che una persona che non ci capisce nulla vedendo una frase cosí colta dia ragione ad oltranza su quel poco che capisce poiché il resto non lo capisce ma gli appare colto e quindi corretto. Poi non so la realtà ma ho sempre pensato sia un modo per aver ragione senza aver bisogno di averla veramente.
🔥 sempre interessanti i tuoi video, "ciò non di meno", ironici e divertenti. Ti ringrazio per l'intento che hai nell' approfondire argomenti in modo mai banale.
Si fa una maledetta fatica a capire quello che stai dicendo (pur benissimo), mentre in automatico si dirige lo sguardo verso il movimento, ora ondulatorio, ora sussultorio, di altra tua zona. Ora... ho una precisa idea di ciò che dici, posso anche arguire che adori S. King, scervellarmi sul come mai del color ruggine dei capelli... fatto sta che l'ipnosi del tuo eloquio, riesce ad ammaliare, stravolge le misure della pressione sanguigna, ridà fiducia nel mondo "a prescindere" (improprietà linguistica). Ma sono d'accordo a priori...
Parlare correttamente in italiano non è semplice, soprattutto se chi si esprime nella cosiddetta lingua standard, il fiorentino emendato, lascia trapelare accenti e inflessioni dialettali. L'uso della grammatica poi è fondamentale perché strettamente collegato alla logica del discorso che si vuole costruire. Ogni tipo di frase però o periodo, e bene sottolinearlo, risponde ad un registro linguistico ben preciso. Non si può pensare che il giornalista parli come il letterato o come il politico, né tanto meno credere che il titolo di studio possa essere così determinante per il parlare forbito. Ciò può essere vero per la scrittura, mentre per la lingua parlata la questione è ben diversa.
A proposito di cose complesse che richiedono un linguaggio complesso una volta l'ex presidente della Fed Alan Greenspan al termine di una lunga e impegnativa relazione affermò: «se vi sono sembrato chiaro, dovete avermi frainteso».
Hai spiegato la divina commedia in un Minuto , sei stata una bomba e una bella lezione a quella professoressa che ha voluto accontentare mussulmani in classe , a due studenti che stavano leggendo la DIVINA COMMEDIA perché per loro era Offensiva..
Salve. Grazie per questa pregevole dissertazione, che denota nell'esposizione l'uso di alcuni termini ricercati all'interno di un discorso comunque semplice e comprensibile. Che lascia nell'ascoltatore diversi spunti di riflessione. Personalmente gradisco anche le esposizioni di Diego Fusaro che per me rappresentano talora anche un contestuale spunto nell'acquisizione di nuovi termini. Siccome, allora cioe' nel form, si e' floppato sempre, mai per gostare il cringe, diciamo per droppare ! Percio per questa cosa ti trigghero come un boomer non per blastarti ma per aiutarti quando ti spoilero le cose del tuo country, perche' ci gusta il fico. Allora non ti curar del nerd col suo mood che invece di shiftarlo lo skippiamo per lo swag, non vado oltre per non stalkerizzarti e crusharti. Del resto il baby parking, lo smart stupid work o lavoro in smart, insieme a tante altre insulsate di rito, nei paesi anglofoni non esistono proprio e cionondimeno dato l'alto numero di soggetti di ogni dove, praticanti l'inglese, questo finisce di concerto anche per distruggere le loro lingue. Non siamo forse ancora abbastanza stanchi di questo e tutto il resto a venire ? Questo e' il genere di parole generalmente usate e abusate, e inventate a vantaggio del nulla. Al riguardo dell'italiano ricercato anche se qualche termine dovesse essere usato non esattamente nell'accezione piu' propria, rispetto allo sfacelo del nefasto progetto di distruzione della lingua, che promana da lontano; e' sempre meglio lo sforzo per una ricchezza e ricercatezza verbale, anche per l'uso di terminologie desuete affinche' possano tornare consuete, nell'intento magari con il tempo, di affinare l'accostamento dei termini anche rispetto alla ricchezza e specificita' di contenuti che si intende esprimere. Comunque, senza alcuna pretesa di sviolinata; grazie dei tuoi video, di cui condivido grandemente diverse opinioni, soprattutto riguardo alla scuola, metodi d'insegnamento e pedissequa ripetizione per tre e piu' volte delle guerre puniche, assiro babilonesi, egiziani, antichi romani, quando poi si disconosce del tutto su chi abbia finanziato H|t|er, e di concerto il fas[ism0, per cosa e a baluardo di cosa. Solo qualcosa rispetto a chi sia stato Badoglio ovvero l'uomo buono per ogni stagione del prima, del durante, e del dopo; al pari del drago di oggi; ma decisamente nulla su cosa significhi il verbo To badogliate. Disconoscimento totale e' riservato alla scuola S-21 e relativo modello di societa' instaurato, o su cosa sia il d/- pa e cosa abbia prodotto sino ad oggi, o su quali siano i diritti inalienabili e loro caratteristiche, per non averli mai approcciati nemmeno di striscio. Non parliamo del Pil che nonostante i suoi 4 addendi che lo compongono risulti sconveniente da insegnare, "gostandolo" come troppo ostico percio' da addetti ai lavori, che pero' puntualmente sbagliano tutte le previsioni, sebbene rappresenti giornalmente un valore comunque da pronunciare ma da disconoscere a danno di tutti con la finalita' di poter raccontare qualunque illogica, lurida, cicciata. Ovviamente anche queste carenze fanno parte del medesimo progetto di prima, facente capo ai soloni di sempre. Infatti' quello che non serve a nulla ma si ripete lo stesso, ovviamente necessita a qualcos'altro.
Brava, soprattutto perché la fai semplice e popolare con l’inserimento di parola-cce, ormai di uso comune, di qualche parola in Sardo, con splendido accento casteddaio… Complimenti anche per la scollatura…
@Legno di noce Anche i testi dei referendum. Come cantavano gli Offlaga Disco Pax in "Robespierre", "l referendum sul divorzio e non capivamo perché se vinceva il No il divorzio c'era, e se vinceva il Si non c'era"
@@YasminaPani non succederà mai, il burocrate italiota ha bisogno di sentirsi autorevole quindi una spanna sopra, intellettualmente, culturalmente e socialmente parlando, nei confronti della plebe. Vogliamo parlare dei quesiti dell'ultimo referendum, quello sulla giustizia? Io ho stracciato le schede dopo aver tentato invano di capire cosa straca**o significassero.
l'importanza del registro linguistico e del suo utilizzo > avrebbe detto il mio prof delle superiori spiegando la divina commedia. grazie della riflessione. odio un po' gli ampollosi ed amo oltremisura chi ogni tanto ci infila la parola "cazzo". complimenti e grazie.
@@YasminaPani Si potrebbe a ben ragione detestare Diego Fusaro per un qualche motivo, ma iche egli sia ai massimi livelli nella conoscenza della Filosofia, e nel modo di esporla, obiettivamente è innegabile. Personalmente, il più delle volte, detesto il Fusaro-politico
@@YasminaPani Ammesso e non concesso che Fusaro non avesse padronanza della Lingua italiana, allora si dovrebbe concludere che per esporre la Filosofia nel modo chiarissimo (che ora anche tu implicitamente riconosci) si debba parlare una sorta di quasi-italiano 😊
Fusaro lo fa più per protesta che per tirarsela. Vuol solo dire che dobbiamo essere orgogliosi della nostra lingua , una delle più difficili e ricche . Mi sembra di cogliere più un mex politico che una puerile forma di vanità. Buon lavoro e complimenti.
Io noto soprattutto la bravura nel padroneggiare i diversi registri linguistici, la facilita' nel trovare l' aggettivo perfetto per ogni contesto, e il tocco personale, quel 'je ne sais quoi' che rende vivace e piacevole il tutto.
Oh là! Finalmente qualcuno che dice le cose come vanno dette. Se c'è una cosa che odio è sentire certi "neologismi" che, ad un tratto, prendono piede, si diffondono rapidamente, offuscando le povere menti di molti, troppi! Me ne viene in mente una, oltre quelle che, giustamente, hai citato, che di per sé non è sbagliata, ma che mi sta dando sui nervi: narrazione. Oggi tutti narrano, nessuno più racconta, dice, osserva... Grrrrr.
Video stupendo, grazie davvero. Se ti interessa, lo youtuber Sabaku no Maiku, a parte essere un soggetto molto inquietante, è un esempio fulgido di tutto ciò che critichi nel video. Ti consiglio di esaminarne qualche estratto, anche solo per il gusto del macabro. È considerato da una quantità preoccupante di persone come un parlante meraviglioso dall'italiano perfetto. I commenti sotto i suoi video, specie nei video più vecchi, sono pieni di manifestazioni di adorazione verso il suo lessico. Ahimè.
Ecco, io per esempio tendo a perdermi in discorsi prolissi e inconcludenti se non faccio attenzione, tant'è vero che, addirittura, spesso mi vengono in mente prima i termini complessi e poi quelli semplici. Credo che dipenda dalla necessità di dimostrare all'interlocutore il proprio valore perché, di base, c'è insicurezza. Che poi la maggior parte di chi fa così riuscirebbe anche ad esprimersi meglio, se volesse, è solo che questa tendenza viene avallata anche dai molti professori che la reputano virtuosa.
Non so se sia solo questo, nel senso che a volte si è abituati a parlare in modo più complesso anche perché si legge tanta prosa di un certo livello, magari, o per semplice preferenza personale. Non sempre è dovuto a insicurezza o (peggio) a sfoggio di erudizione. Però bisogna rimanere vigili!
@mminlovewithflo ad esempio: “Ti parlerò di quello che è un mio problema”. È una ripetizione inutile, oltre che sbagliata, che serve solo a prendere tempo.
Questo video mi ha fatto ricordare di un vecchio sito di scrittura che frequentavo anni fa e che forse in molti ricorderanno: Efp fanfiction. Lì puoi trovare di tutto, veramente, dalla tredicenne convinta di essere la nuova Dante perché ha scritto tre frasi in croce sul suo artista preferito al romanziere fallito che si è dato ai racconti sui cartoni animati... È sempre uno spasso fare un giro nel mezzo di tutto quel degrado.
È degrado perché le persone passano il proprio tempo libero a divertirsi? Sai che non sei il padrone delle persone e che ognuno è libero di fare ciò che vuole?
@@domenico4533 che pesantezza! Era chiaramente un commento leggero e ironico, non mi sembra che ci sia un giudizio da prendere troppo sul serio. È vero che quel sito fa ridere, anche se è apprezzabile che le persone si cimentino in qualcosa che le gratifica
Gran bel video che purtroppo rivela una grave mancanza nel pensare comune, noi siamo in larga parte convinti che la cultura e l'intelligenza siano quasi sinonimi, ma non è assolutamente cosi, siamo portati a pensare che chi parla bene deve essere istruito ma non è vero, specialmente oggi che le parole sono ovunque non sono più una prerogativa dei ricchi, una persona intelligente può adeguarsi al suo interlocutore, chi non riesce a parlare normalmente tanto da non farsi capire lo fa di proposito, forse per farsi vedere superiore oppure per conforderci.😅 Tanto per fare una citazione banale e conosciuta Einstein diceva che chi non sa spiegare un tema complesso facilmente, vuol dire che non lo ha capito bene nemmeno lui.😅 Non è molto importante come si parla, ma cosa si dice.🤗
Io sono vittima dei giochi di ruolo...tendo ad usare normalmente parole presunte o realmente antiquate in quanto a forze di giocare in mondi pseudomedievali ho una sorta di "deformazione professionale"...così come a dare del voi, cosa che non si sente nel nord Italia XD
Yasmina, sei unica! Spero di vedere altri mille dei tuoi contenuti! Sto scrivendo una storia, nonostante io sia DSA e sia sempre stato scoraggiato dallo scrivere. Faccio davvero molta fatica a cercare di creare un testo che sia fluido e lineare, e lo rileggo continuamente per farlo quadrare come lo immagino. Purtroppo sono cresciuto con questa difficoltà che non mi aiuta minimamente 😂 ma ci provo
La cosa "divertente" è che anche all'Università ci sono docenti che non sanno spiegare sia perché non sanno articolare il discorso (e finiscono per leggere i saggi) sia perché parlano in modo barocco. Come esempio faccio sempre quello del mio professore di letteratura italiana contemporanea che, davanti a studenti del primo anno, usa espressioni come questa, senza nemmeno spiegarla con parole più semplici: "metacronotopo della situazionalità immersiva" (che poi... Almeno due parole secondo me non si trovano nemmeno sul dizionario). Un altro esempio (ho qui davanti gli appunti del suo corso magistrale... esame tra una settimana): "grandissima attenzione alla fisionomizzazione individualizzante che non punta a effetti di profondità, ma alla raffinatissima valorizzazione degli effetti di superficie". Almeno in questo caso la frase è contestualizzata e chiarita negli appunti e riesco a capire, ma seguire un discorso simile durante la spiegazione orale è veramente esasperante.
Nella critica letteraria italiana purtroppo c'è una tradizione radicata che consiste nel dire in modo difficilissimo cose banali per non farle sembrare tali. Ci sono anche saggi illeggibili che in fondo non dicono nulla, ma nulla di nuovo.
Avevo un prof di informatica che ogni tre parole piazzava un "acciocché" o un "ordunque" e stranamente metà della classe non riusciva a seguire le sue lezioni...
Credo che tarderanno molto a pensionarlo, il tizio. Non solo per il sadismo del rettore, forse per non esasperare gli ospiti della casa di riposo, che potrebbero strangolare il nuovo arrivato.
Signorina Yasmina lei a mio avviso è molto brava, e simpatica. La cosa che però balza per prima agli occhi è la sua avvenenza. Video molto piacevoli quindi, da sentire e da guardare. Le auguro tanta fortuna.
10:47 Momento storico che rischia di non essere notato: en passant Yasmina Pani pone una pietra tombale sul proprio dissing nei confronti di Alessandro Barbero.
@@YasminaPani... E Luca Romano non ne dice forse a profusione? Chiedo scusa per essere intervenuto a distanza di un anno, ma purtroppo questa mia notazione la reputo ancora attuale. Al netto di ciò, mi complimento per il canale: ho ascoltato con piacere e interesse molti video. Spero di trovarne uno incentrato sull'esperanto - oppure, se non c'è, mi piacerebbe che in futuro fosse pubblicato.
Yasmira grazie! Quando parlo di una cosa ed entro nel "flusso" della conversazione alcune volte non mi seguono,ma magari è colpa mia che parlo troppo veloce. Ammetto che guardare twitch e seguire il cerbero mi ha influenzato molto nel modo di ragionare e nel modo di esprimermi
È possibile che ci sia anche una componente diatopica? A Milano, dove vivo io, delle parole Utilizzare/usare, Molteplici/molti, Ricercare/cercare, Tipologia/tipo, Problematica/problema viene sempre usata la prima forma al posto della seconda da tutti, anche dai venditori porta a porta di aspirapolveri. Sono parole che riempiono meglio la bocca anche per il loro corpo fonico più consistente, e per questo credo siano preferite. Credo che anche il famoso "piuttosto che" sia abusato per lo stesso motivo.
Quanto è vera la questione del testo complicato o semplice. Poi ci sono i fenomeni, tipo Vargas Llosa, che a volte scrivono periodi lunghi mezza pagina con otto virgole, ma sono talmente bravi che tutto scorre come l'acqua. Riguardo alla punteggiatura, una mia insegnante di italiano del liceo cui devo molto, mi ha dato il consiglio di pensare al respiro mentre si legge ad alta voce. Sui criteri per giudicare chi si esprime bene o male, anche io uso molto il parametro della comprensione e (soprattutto!) dell'uso delle parole a sproposito. Aggiungo un altro elemento che uso molto: il significato. Quello che si vuole dire, proprio. Per hobby scrivo canzoni, e con sto festival di Sanremo ho sofferto moltissimo. In particolare ho notato una tendenza particolarmente odiosa, che io chiamo "catena di figure retoriche". Ne vengono buttate lì una serie infinita, in modo che compongano vagamente un discorso. Poi non vanno davvero ascoltate tutte: l'obbiettivo è quello di legarsi al vissuto individuale di chi ascolta anche solo con una sola immagine. Alè, porta dell'anima trovata. Ecco, questi mezzucci sono una cosa che mi fa davvero incazzare. Fai dei bellissimi video, sei comprensibile, elegante e soprattutto dici cose. ❤ Edit: ortografia! 😂
A me fa morire Chiara Valerio: non si capisce mai una mazza di quello scrive. Come se non bastasse, lei non ha nemmeno la scusante di essere laureata in filosofia, visto che ha un dottorato in matematica niente di meno. Uno si aspetterebbe una scrittura precisa, dall'esattezza assiomatica, invece poi trova il delirio. Non capirò mai, o forse l'ho già capito, perché è legittimo prendere per il culo le supercazzole di Fusaro, mentre nessuno menziona gli scempi della Valerio. Siccome uno è un 'filosofo sovranista' allora va bene deriderlo, mentre se noti le pecche della 'intellettuale progressista' significa che sei maschilista, omofobo e fascista? Continuiamo a farci del male. Continuiamo a stupirci del trionfo della Meloni. Per quel che riguarda Barbero, per me lui è non solo un grandissimo divulgatore, ma anche un grandissimo scrittore. Peccato che i suoi romanzi, in Italia, ce li siamo letti in tre. Eppure Barbero 'nasce' proprio vincendo il Premio Strega col suo esordio (anche se io preferisco il suo secondo romanzo). Gli italiani si sono accorti di lui da quando ha cominciato a girare per salotti televisivi e congressi e congressini. Alla fine, gli italiani vogliono lo spettacolo e solo quello, quindi è ovvio che al posto degli intellettuali ci ritroviamo i pagliacci. Ogni nazione ha la classe culturale che merita.
@vins_vins Chiara Valerio....il problema è che mentre so chi è Fusaro, lo seguo da anni e ho letto il suo libro su Gramsci (non male ma poi i sono comperato il Gramsci di Angelo D'Orsi perché il libro di Fusaro sembra tendere più verso una rilettura di Gramsci oggi), non ho la più pallida idea di chi sia quella signora....La cosa che mi fa specie di Fusaro, non è solo e tanto il suo linguaggio, forse perché lo conosco ormai da anni, ma il suo uso strumentale del dubbio socratico, che in realtà spesso è usato come mezzo per dare sostanza ai suoi postulati, esaperandolo. Oltre al "citazionismo" di filosofi del passato, per dare maggiore attualità e forza alle sue parole. Questo succede soprattutto quando è ospite in qualche sede "amica", tipo Radioradio, mentre nei salotti televisivi sembra più accomodante, anche se la sua tattica è sempre la stessa: sfiancare gli avversari. Due esempi su tutti mi sono rimasti impressi: il primo quando con Di Pietro, disse che in Italia c'erano stati 3 golpe, il primo Tangentopoli, l'altro la caduta del Governo Berlusconi del 2011 e il terzo non ricordo. Quando gli fu chiesto di motivare, rispose che era evidente...La seconda volta quando ci fu l'incendio a Montmartre. Poco dopo il fatto, in rete circolavano delle immagini di un uomo che sembrava camminare sul tetto: Fusaro, senza neanche prendersi il disturbo di indagare, prese per buona la teoria complottista che girava e disse che solo uno stolto, poteva credere che quell'incendio non fosse doloso....Fusaro, oltre che filosofo, è quindi esperto di incendi e di terrorismo....Il professor Barbero l'avevo visto la prima volta credo 15 anni fa, in una trasmissione di storia su RAI3, con Bernardini: purtroppo all'epoca ero a spasso e alle 13, mi sembra, mi guardavo la trasmissione. In effetti ho letto poco, un paio di libri credo, uno era scritto con Piero Angela. Volevo prendere quello sulla congiura di Fenestrelle, per cui so che è stato violentemente attaccato da alcuni neoborbonici. Però sul Medio Evo io avevo letto, tra gli altri, "La società feudale" di Bloch e "L'uomo medievale", di Jacque Le Goff, due libri bellissimi. Poi ho preso recentemente anche il libro di Chiara Frugoni (storica con cui ha scritto un testo Barbero anni fa), che si chiama: "Paure medievali", che però non ho ancora letto. E devo leggere anche: "L'autunno del medio evo" di Johan Huizinga. Per cui per ora, non so, sono un po' intasato di libri sull'argomento.....tu che cosa mi consiglieresti di leggere del professore? Sia sul Medio Evo ma soprattutto, se li hai letti, anche su altro. Perché volevo prendere quello su Caporetto, però, anche lì, stavo già per comperare "La grande guerra" di Isnenghi e Rochat e avevo gettato un occhio anche sul libro: "Le bugie di Caporetto. La fine della memoria dannata", di Gaspari e Rochat. Cioè, se prendo tutto esco io di casa, mi sa che mi toccherà scegliere....Grazie intanto, ciao. PS: sono andato a cercare in rete Chiara Valerio: purtroppo, devo confermare la mia ignoranza, che vergogna...pare pure si occupi di un sacco di cose....
Non collegherei la vittoria di Meloni alla scrittura di Chiara Valerio 🤣 della quale non ho mai letto nulla in realtà, vedrò di cercarmi qualcosa perché sono curiosa
@@YasminaPani non ho collegato la vittoria di Giorgia Meloni alla scrittura di Chiara Valerio, ovviamente, ma alla mancanza di autocritica della sinistra e dello 'spessore' dei propri intellettuali.
@@vins1979 io ho notato una cosa, sarà una coincidenza: che quando c'è un "intellettuale" in tv, a meno che non sia un ospite più o meno assiduo, tipo Cacciari, alla fine salta fuori che ha scritto un libro...
@@lucat5479 Chiara Valerio sta ovunque, al punto che quasi non la si nota più: come uno sfondo o uno screenshot, insomma. Amica di Michela Murgia, ma amica anche di questo, di quello e quell'altro, viene sempre invitata a parlare di "matematica politica", "matematica femminista", "rinascimento", eccetera eccetera. Le sue "argomentazioni" sono dello stesso livello di Fusaro (ma, appunto, prendere in giro Fusaro va bene, criticare Chiara Valerio è sintomo di maschilismo, omofobia e fascismo...). Per quel che riguarda Barbero, come dicevo, l'ho seguito in quanto scrittore, non in quanto divulgatore storico. Il suo romanzo d'esordio, "Bella vita e guerre altrui di mr. Pyle, gentiluomo", è un piccolo capolavoro ambientato nel periodo napoleonico, in cui il mondo era all'opposto di come sarebbe diventato giusto pochi decenni dopo: la Germania era il faro della libertà e della cultura, l'identità americana era ancora in via di costruzione... Si tratta di un romanzo storico "ironico", si legge sia per la storia in sé che per comprendere i giri che ha fatto la Storia. Scritto a poco più di trent'anni, con un linguaggio leggero e mai 'sborone', il romanzo venne scoperto da Aldo Busi, che lo fece pubblicare in Mondadori l, e vinse lo Strega. Ma il suo capolavoro è la sua opera seconda, "Romanzo Russo", thriller ambientato nella Russia durante la transizione da Unione Sovietica a nazione occidentalizzata.
"Però quanto a te, quanto a quel che non puoi fare che tu, qualcosa da poter fare dovrebbe esserci ma non ti costringerà nessuno. Agisci da te stesso pensa da te stesso. Qualunque cosa tu stesso debba fare. Beh, che tu non ne abbia mai a rimpiangerne" Gualtiero Cannarsi mentre massacra Evangelion con una traduzione meno comprensibile dell'originale giapponese
Perché Gualtiero deve perdere tempo a Cannarsi, massacrando qualche giapponese originale..............(?) Arigatòni.
A dire che ti spiace tanto se poi verrai spazzata via dalle bombe non vorrò saperne. Svelta, sali in spalle!
Oh Gesù
Assolutamente d’accordo, come sempre…Ovviamente dipende anche dalle intenzioni. Non necessariamente uno scrittore sceglie un termine rispetto a un altro solo perché figo ma a volte lo fa per una musicalità che risponde alle sue esigenze comunicative.
Ho riconosciuto questo dialogo già al “Però quanto a te” 😂
Sempre una garanzia. 😂
"Molto spesso, quando voi ascoltando qualcuno, non capite un cazzo, non è perché siete stupidi, ma perché la persona non sa parlare" Top!
Non so se sono io che sono troppo diretta, ma davvero alcune persone dicono una cosa e ne intendono un' altra
Ciao Yasmina, ricordo che una sera in tv, c'erano Vittorio Sgarbi e Stefano Zecchi che si stavano accapigliando. A un certo punto, Maurizio Costanzo, chiede a Ugo Tognazzi di dire la sua opinione. Tognazzi disse testuali parole: è mezz'ora che ascolto questi due signori, però non ho capito un cxxxo. IL pubblico lo applaudì tantissimo.
Mitico Tognazzi
Da laureata in Filosofia, ho ascoltato le tue riflessioni con il sorriso: mi hai fatto ricordare di tanti colleghi che, per atteggiarsi a novelli Platone, si esprimevano con termini e strutture totalmente a caso, incapaci di sintetizzare o arrivare al punto di una questione 😅
Ti parlo con termini impropri, perche' non ricordo le esatte terminologie specificanti la lingua del tempo.
Un tempo penso attorno al medioevo, c'era stata in Italia un tipo di lingua che era diventata talmente ricercata nei termini, che per la sua ampollosita' poi scadeva nei contenuti, e' cosi' che nel tempo ci si e' ravveduti e semplificando la stesura verbale si riacquisirono i contenuti, certamente rinunciando a certe terminologie; dunque e' pur sempre un fatto di equilibrio.
Ora non ricordo di quale lingua si trattasse se fosse la romanza o non romanza, ma tant'era.
Nella specifica volonta' strumentale, nel non farsi capire.
Vale la pena citare Paracelso anni attorno al 1500, vista la pandemIa dell'idiozia del tempo.
Voi medIc| parlate con termini astrusi e altisonanti per non farvi capire dai pazienti per atteggiarvi nel sapere qualcosa di particolarmente complicato e difficile divulgazione, mentre con i vostri intrugli avvelenate gli sprovveduti individui che non si possono difendere; contestualmente con le vostre ardimentose argomentazioni cercate di ingraziarvi le simpatie di qualche potente, accreditandovi presso le loro corti.
Ora come allora.. Sogno ? Allora basta leggere un referto .....
Un bravo (ma soprattutto educato) comunicatore oltre a saper padroneggiare bene la lingua è in grado di adattarsi al livello del suo interlocutore.
Mi è piaciuto molto il video, complimenti.
Grazie mille
Video molto interessante.
Vorrei integrare il tuo discorso con un'osservazione che parte dal mio caso personale: spesso, l'uso di una sintassi e di un lessico complessi dicono molto della condizione della persona. Vado al nocciolo, spesso queste persone hanno un grosso complesso di inferiorità. Io personalmente ho dovuto lavorare molto sul mio linguaggio perché a scuola mi esprimevo in quel modo. Perché ero figlio di umili lavoratori che parlano dialetto in una classe di figli di professori, critici, dottori e avvocati. Avevo così paura del giudizio altrui che farcivo il linguaggio di termini complessi. A mia discolpa, il nostro sistema scolastico non aiuta. Anni dopo, l'argomento saltò fuori a lezione di didattica della lingua italiana (triennale di lingue). Sin dalla seconda metà dello scorso secolo, in Italia, a livello accademico c'è proprio stata una tendenza a valorizzare la ricercatezza e la complessità linguistica a sfavore di un linguaggio più diretto. Ed effettivamente ditemi una cazzo di antologia italiana che fosse un minimo capibile a scuola. Ma com'è possibile che per capire Leopardi prima dovessi sforzarmi di capire cosa l'autore del libro su Leopardi stesse dicendo?
Sono d'accordo: ho una formazione universitaria, leggo fin da bambino e ho sempre parlato con un lessico leggermente più complesso rispetto a quelli della mia età (da buon bambino secchione), ormai è una abitudine (sia chiaro, non mi avvicino neanche a Fusaro). Con amici/conoscenti senza la maturità, o in generale con gente anche più grande di me ma con meno "educazione" formale, noto che quando mi scappa un "parolone" (prendo un esempio dal tuo post: "altrui", "discolpa", ma a volte basta un congiuntivo azzeccato) ci sono due reazioni principali: o la persona che ho di fronte si mette ad usare parole "difficili" che evidentemente, da come le usa, conosce poco, o percepisco un'antipatia immediata, come se io volessi vantare o far pesare la mia istruzione.
@@iroh6170 Capisco il tuo caso. Ma, a mio modestissimo parere, dovresti essere solo felice se qualcuno ti ammira per come ti esprimi. Anche nella mia famiglia è così, i parenti si emozionano nel sentire che articolo correttamente il congiuntivo. Per molte famiglie questa è una cosa bellissima: vuol dire che hanno avuto successo nel riuscire a dare ai loro figli una formazione che loro non hanno potuto ottenere. Reputo sia giusto e bellissimo che se rallegrino, non diamo per scontata la nostra educazione.
La mia era più un'osservazione su come il sistema scolastico e l'ambiente accademico italiani incentivino un uso sbagliato della lingua che predilige uno stile pomposo all'effettiva comunicazione. La gente parla in quel modo perché, come direbbe Maccio Capatonda, sembriamo una "persona meglio". Personalmente, studiare lingue straniere all'università e poi andare all'estero è stato significativo. Quando parli una lingua che non è tua, con un vocabolario striminzito ed essenziale, si vede effettivamente di che pasta sei fatto, se hai effettivamente qualcosa da dire, o se sei solo fumo. Se poi impari ad applicare i medesimi principi di essenzialità e chiarezza alla tua lingua madre, hai fatto tombola.
@@marzol9624 Guarda, non so se mi sono espresso male, il mio non voleva essere un post "contro", ma semplicemente una osservazione. Detto questo non voglio essere ammirato o portato in palmo di mano per come mi esprimo, come non voglio essere considerato arrogante o saccente se azzecco i congiuntivi: parlare bene non mi rende necessariamente migliori né me, né i miei ragionamenti. La mia famiglia può benissimo essere contenta della mia istruzione, ma in passato, da bambino ingenuo, questa cosa mi ha portato solo all'arroganza; ci ho messo parecchio a smussarla e ora non mi va di essere celebrato per una frase in un italiano corretto.
Non so quanti anni hai, io 26, ma non ricordo questa eccessiva pomposità nell'uso dell'italiano a scuola: ho fatto un scienze applicate (niente latino, ma basi di programmazione) e l'attenzione era soprattutto sul corretto linguaggio tecnico-scientifico, probabilmente al classico sarebbe stato diverso. Neanche in università (psicologia) il linguaggio è pomposo o particolarmente ricercato, non so se è un fenomeno più diffuso in facoltà linguistiche/letterarie.
È vero, nel video in cui parlo della grammatica ho menzionato degli esempi di correzioni fatte da docenti di italiano, portati da Luca Serianni, che fanno rabbrividire: vanno tutti nella direzione della complicazione inutile e anzi dannosa.
Io nei testi scolastici, sia di italiano sia di filosofia ho trovato sempre un eccesso di aggettivi, spesso ridondanti.. questo a scapito dell'efficacia nel comunicare i concetti. P.s. io ho fatto il liceo scientifico negli anni '90
Finalmente qualcuno che fa notare i bruttissimi "tipologia" e " problematica" che purtroppo sono usati anche dai giornalisti. L'ho fatto notare anche io in molti commenti, ma, se non fai il blogger, la cosa passa inosservata.
Veramente passa inosservata a prescindere 😂
Potresti descrivermi il significato di queste parole
Per non parlare di "sostenibilità" e "resilienza", lemmi strappati dal naturale alveo...
Io non uso mai parolacce nel parlare ma è una delle rare volte in cui sento le parolacce dette in modo adatto a rendere più forte e di impatto il significato di ciò che si vuole dire, sdrammatizzando e raggiungendo lo scopo (giusto) di mettere lo spettatore molto a suo agio. Questo dimostra che le parolacce non sempre sono sinonimo di volgarità, ma anche un modo per creare la giusta atmosfera (non seriosa e formale)se si sanno usare coi toni e nel modo corretto. Complimenti, molto brava 👏
Grazie 🙂
Preferisco quando alza il livello culturale, perché è molto competente. Le parolacce... insomma
Sono d'accordo: un po' il mio carattere, un po' che effettivamente si instaura un rapporto più diretto, forse più sincero. Cerco, non riuscendoci, di non eccedere; per fortuna qualcuno ride.
@@gabrielesaudelli7154 ride alle parolacce intendi? 😂
L'Università di Lettere di Torino mi ha insegnato che se non scrivi "querelle" e "tout court" almeno tre volte nei tuoi testi (non importa se sono articoli, saggi, tesi di laurea o la lista della spesa) non sei un vero letterato😂 Appena chiudo le letture di questo momento mi sparo il tuo libro! Grande Yasmina!
Piaghe da estirpare 🤣
Soliti torinesismi
Eccoci qui, letterati di Torino confermano!
non solo a Torino, anche a lettere a Trieste, tout curt era un ubiquo.
Francesismi ed inglesismi del cazzo, pur di distruggere la lingua italiana.
Bel video. L'arte di arricchire il linguaggio con parole meno comuni è simile al ballo caraibico. Quando una ballerina più brava ti invita, prima ti fa sentire a proprio agio, poi quanto sei trasportato dalla musica, aggiunge qui e lì delle piccole mosse più complesse. Il ritmo è come il significato del discorso: se si perde, i ballerini si fermano.
Bella immagine!
Aahahahah verissimo.
grazie per aver portato alla luce questa tipologia di problematica
🤣
😁😁😁
Bravissima nei suoi video interessantissimi Yasmina, docente, molto colta, sicuramente molto intelligente e affascinante, oltreché giovane sarda mia conterranea, le sue lezioni sono sempre utili da seguire, il suo linguaggio è chiaro anche a chi come me non è troppo colto e ha sempre tanto da imparare.
Ti ringrazio come al solito per aver portato a realtà una delle mie classiche battaglie che sono spesso tenuto a fare con alcuni colleghi a scuola che provano a "darsi un tono" e vengono pure presi sul serio. Stupenda come sempre ^^
Vero, a scuola queste cose sono molto frequenti 😔
Ti piace molto Stephan King, vero?
Bellissimo video Yasmina!
Ai criteri per un buon testo aggiungerei anche l'attenzione al tipo di pubblico a cui è rivolto. Chiaramente Barbero e Romano, quando parlano con altri specialisti del settore, producono testi molto più complicati e meno comprensibili per dei profani e la loro intelligenza si nota proprio nella capacità di calibrare il loro lessico e la sintassi in base a chi li ascolta.
Verissimo
Che bello quando a un certo punto dici, "parole burde!", Avrei voluto che fossi al mio fianco per tenere testa a tutti quei personaggi che durante una discussione nei locali hanno cercato di fare la figura dei colti usando paroloni a sproposito.
A me piace molto rispondere con regionalismi e sarcasmo in questi casi
Perdonatemi: ho cercato il significato di "parole burde", non trovandolo; ha radice germanica, nel senso di "peso" ovvero parole pesanti? Cosa significa? Grazie😊
Uno che parla bene, in generale, è comprensibile da chi abbia una conoscenza di base dell'argomento trattato e nello stesso tempo ne aumenti gli orizzonti.
Sempre bello trovare un tuo video la mattina! Non potevo fare a meno di pensare a Fusaro quando facevi i primi esempi, e in effetti sentirlo nominare come esempio paradigmatico del cazzaro contemporaneo che dice “eziandio” e amenità simili per il puro e semplice gusto di “tirarsela”, ecco, mi ha rasserenato: allora non sono solo! 😅
Se non ami Fusaro puoi sempre andare da GBC o da Compel.
Ammetto che a me "eziandio" piace, ma mi sono rassegnata alla sua morte
@@YasminaPani Come io mi sono rassegnato alla morte del punto e virgola 😅
@@DorimantHeathen Io no! Lo uso sempre.
Mah! A me Fusaro piace. È vero che un pò se la tira, però in generale è abbastanza comprensibile e i suoi argomenti sono al più interessanti (per me)
Ricordo ancora il mio libro di latino, Vivamus. Pieno di subordinate scassacoglioni ed elogi rivolti agli autori (anche all'interno delle stesse subordinate), quando, in un libro scolastico, secondo me, si dovrebbe essere molto più oggettivi e obiettivi. Una volta lessi perfino "sintassi agile". Volevo avere davanti a me l'autore di tale espressione per prenderlo a schiaffi...
Complimenti, bel video su una materia ormai aliena.
Per come la vedo io, un parametro fondamentale è il rispetto della "consecutio temporum", che è anche un indicatore della chiarezza mentale dell'oratore sugli argomenti che sta trattando.
Merce rara ...
Finalmente qualcuno che mi smonta Fusaro senza abbassarsi al suo livello semantico insulso 🥰
Felice di averti scoperta!
Volevo ringraziarla per i suoi video. Mi interessa molto la materia e Lei la espone in modo efficace e gradevolissimo.
Calvino definiva come "Anti-lingua" il linguaggio della burocrazia che, anzichè facilitare la comunicazione, la rendeva farraginosa e incomprensibile al di fuori dei non addetti ai lavori. Ecco, le persone di cui parli tu sono un nuovo esempio di anti-lingua che usa il linguaggio come arma per mistificare concetti altrimenti semplici da spiegare e darsi un'illusione di cultura e autorità nel tentativo di colmare e travestire quelle che altrimenti si mostrerebbero come povertà di idee e contenuti (e ho consapevolmente usato un registro linguistico un po' più alto, perchè è possibile esprimere concetti chiari e semplici per tutti senza sacrificare la straordinaria ricchezza linguistica della lingua italiana, ma senza nemmeno sembrare grottescamente astrusi e ampollosi come questi individui, stando in mezzo come saggiamente dici tu).
la differenza tra un intelletualloide che comunica con frasi complesse ed un divugaltore che comunica con parole difficili lo si capisce anche solo aprendo un dizionario.
ps. certi dizionari di oggi sono scritti talmente bene e con intelligenza che riescono insegnarti tante piccole sfumature della lingua allo stesso tempo essere adatti ad un Ragazzino(io ho un Garzanti,2010 per esempio)
pps. bellisimo video
Grazie 🙂
Ho scoperto oggi Yasmina e già mi ha creato una forma di dipendenza.
Bravissima! 👏👏👏
Da nuovo iscritto devo ammettere che riesci a rendere accessibile ed interessante un argomento non proprio per tutti. Verso l'ultima parte del video sono anche riuscito a distogliere lo sguardo e a concentrarmi un pochino sui titoli dei libri...
Assolutamente d’accordo, come sempre…Ovviamente dipende anche dalle intenzioni. Non necessariamente uno scrittore sceglie un termine rispetto a un altro solo perché figo ma a volte lo fa per una musicalità che risponde alle sue esigenze comunicative.
Certamente, ma sarà un termine usato correttamente e ben amalgamato con il resto
Grazie davvero; se per alcune tesi e opinioni di questo canale posso trovarmi in disaccordo, apprezzo davvero la lucidità di ragionamento di ogni video, che non è mai banale e denota sempre una grande intelligenza nel trattare gli argomenti.
A tal proposito, posso dire che se potessi sentire il mio professore universitario di filosofia quando parla in aula avresti la conferma totale di ciò che hai detto qui.
Grazie mille
Usare il nozionismo linguistico per impedire la comunicazione e di conseguenza la conoscenza: che orrore.
BRAVAAA oltreché BELLA. Ciao Yasmina 👏👏👏👏
Sogno un horror tipo Saw in cui L’influencer ampolloso di turno può salvarsi solo riuscendo a farsi capire da 20 bambini di seconda elementare… 😂
Morte assicurata😂
"Se volete un esempio di libro scritto bene, modestamente, c'è il mio:" sono morto!
Non ha torto xD
Umiltà: "OVER 9000!!"
😆
E ha ragione 😂 volevo scrivere un commento proprio sul fatto che si capisce la capacità di scrittura quando una persona, scrivendo della sua materia di cui tu non sai nulla, riesce a spiegartela con tanta chiarezza da sembrarti quasi facile. A me è capitato leggendo vari libri di saggistica e il libro di Yasmina è fra questi :)
@@giacomogulli529 Mi riferivo a un meme di Dragon Ball Z quando ho scritto "Over 9000", riferendomi ai livelli di potenza dettati da Vegeta quando era ancora un Villain 🧐
@@deni3025 grazie 🙂 ovviamente facevo la scema, però insomma, scrivere e parlare sono le uniche cose che sono mai stata capace di fare 🤣
Personalmente ho sempre detestato gli intellettualoidi.
Parlare in modo complicato per darsi delle arie è proprio il contrario della comunicazione, che serve a congiungere due persone, mettere in contatto due mondi, due modi di vedere le cose; la cosa più pesante è che quando chiedi a queste persone di specificare una concetto o una parola ti denigrano, è odioso, e spesso lo fanno perché in realtà non sanno come approfondire.
che piacere aver scoperto il tuo canale! grazie!
Grazie a te
Grazie! Finalmente qualcuno che lo dice! Ci avevo pensato fin dall'inizio, ma quando l'hai detto mi son venuti gli occhi a cuore 😍... Fusaro! Fuffa con condimento di eloquio rococò inutile! È anche un idiota-detector, ossia quando incontri una persona che lo apprezza... prima o poi avrai la conferma di aver a che fare con un beota rococò che si sente anche tanto originale per il modo, raffinato ed elegante, in cui sa decorare il nulla che ha da dire...
Concordo totalmente con il messaggio del video.
Spesso la semantica narrativa si articola nelle pieghe dell' impervio, raccontando a tratti lo stallo cangiante di un estratto dialettico privo di olfatto.
Ed è per questo che l'irrisolto meccanismo del fissato ceppo originario urbano, rende il nosocomio ancor più distratto dai propri risvolti burberi e scanzonati.
Ovviamente, lungi da noi croppare gli artefatti assidui; di certo non è opera dello stregatto condonare altri ostacoli naturali di confetture già ampiamente attuate.
Quel che si può osservare su tutti i fronti è, intanto, un esercizio di carte mediocri e nazionalizzate quasi all'improvviso, come se non si tenesse conto di nessun pistone che ha acceso la candela del corpo murario.
Nonostante ciò...dobbiamo continuare a sperperare le alghe spaesate come se un imbarazzo costipato nascesse ogni giorno da un nasello abbondante.
Credo che sia l'unica soluzione
😂😂😂😂
@@YasminaPani 😅
😂 una bella lezione di italiano! Al confronto finale tra Barbero e Fuffaro sono caduto dalla sedia😂
Sono rimasto atentissimo tuto il tuo video yasmina, grazie !
Sei hipinotizante
😂😂😂😂😂😂😂
Mi hai ricordato la mia professoressa di filosofia all'università mentre spiegava Emmanuel Lévinas. Io uscivo da alcune lezioni divertita, da altre davvero incazzata. Avevo alle spalle tanti anni di studi e abbastanza autostima da non farmi stravolgere dalle sue inutili supercazzole. Quello che mi faceva arrabbiare era vedere la paura negli occhi degli studenti più giovani che si sentivano stupidi dopo due ore ininterrotte di discorsi senza senso.
Assurdo, proprio una persona che è pagata per spiegarsi bene...
Grazie, mille volte grazie :D
Non se ne può più di tutte queste "problematiche", le "tempistiche", "si effettuano lezioni private"... ma anche "rompete le uova e ponetele nella ciotola, inserire/introdurre il contenitore in frigorifero"... quanto mi fanno "spostare la nervatura"!
Ahahhah sì anche nel linguaggio della cucina si sfiora spesso il ridicolo
Ho notato che tutti gli influencer, uomini e donne, su Instagram, parlano (male) nello stesso modo, tutti dicono "utilizzare" anziché usare (odio feroce), la locuzione "andare a fare" (in c...,magari) al posto di "fare", e acquistare anziché comprare, più tutti gli esempi citati da Yasmina, che davvero sono la cartina al tornasole per identificare quelli che non sanno esprimersi in un buon italiano.
Che pena mi fanno...
Ah poi sì, nella preparazione di pietanze ficcano sempre in mezzo "inserire", MA COSA INSERISCI IN UN IMPASTO COSA MALEDIZIONE NON STAI IMBUCANDO UNA LETTERA 😠
@@Dancis07 Loro fanno "pietà nze", e si può capire, visto il fare casereccio di molte massaie assurte a personaggio mediatico. Il guaio è che molta parte dei personaggi auto-legittimati ad esserlo, calcano il pedale della popolarità accendendo i fumogeni dell'essere qualcuno.
In questo caso "inserire" conferisce serietà... alla faccenda. Utilizzare rende utile... non si ferma all'uso. E via così, molti giocano con l'inconscio altrui, forse per dimenticare quanto sia contorto il loro.
@@gpf5204 in una parola, ipercorrettismo
Ricordo un professore di estetica dell'Accademia di Belle Arti di Venezia che diceva ogni volta "il Logos fatto carne" al posto di Gesù, e "il pensatore della Foresta Nera" al posto di Heidegger. Ma non per evitare le ripetizioni... usava queste espressioni sempre! Ovviamente le sue "lezioni" erano impossibili da seguire e in un attimo si trasformavano nel bar, con lui che si arrabbiava di continuo e poi riprendeva il suo monologo davanti a un pubblico immaginario.
Le perifrasi sono davvero detestabili nel parlato, e pesanti anche nello scritto se usate troppo spesso
Oddio, non credo che bisogna essere premio Nobel per mettere in difficoltà gli studenti dell'Accademia; d'altronde i professori che ivi insegnano sono una caricatura del mondo culturale.
Eheh io ho sentito: "il maestro di Nazareth"
Una buona argomentazione a sostegno dell'antico "virtus in medio est". Commento: nel caso di Fusaro, non è tanto l'eccessiva ricercatezza lessicale a risultare stucchevole, quanto: a) l'uso esteso del "pedantese", cioè di una forma tanto estrema da risultare caricaturale del linguaggio cattedratico degli insegnanti di scuola, categoria presso la quale, infatti, il Nostro riscuote lusinghieri successi; b) la formulaicità, propria del bardo e non del filosofo, intesa come uso di concrezioni concettuali, spesso non esplicate, vaghe e approssimative, a volte cristallizzate in neologismi da propaganda ideologica (e.g. "turbocapitalismo") ... Ops! Ho parlato difficile! 😀
"myrtus melius (est)", a sostegno di una buona macerazione.
Hai parlato difficile ma abbastanza chiaro, certo meglio di lui 🤣
Tutto chiaro: concordo pienamente. Occhio, però, con le categorie professionali, a cominciare dai giornalisti, che seguono delle tecniche specifiche, un po' per deontologia, un po' per esigenze di spazio (la tirannia degli spazi è un grosso problema, anche su internet...). Pur risultando vero che ci sono un mucchio di 'miracolati' nell'ambiente giornalistico, essi sono obbligati a 'spezzare' le frasi e a un lingueggio molto semplice, da codice binario, per essere compresi dal maggior numero di lettori possibili ed essere capiti anche da quello che gli americani chiamano "l'uomo della strada". Quindi, quando ci sono frasi molto semplici ("il sole è giallo" è il classico esempio di scuola, negli anni di formazione...) ciò è voluto, o comunque esplicitamente richiesto, dalla specificità della professione e non è sinonimo di povertà lessicale. Inoltre, l'articolo classico possiede un proprio scheletro: attacco, spiegazione sintetica della notizia, svolgimento e spiegazione della medesima. E, quando è possibile, anche una conclusione, altrettanto sintetica. Poi, ci sono ulteriori complicazioni circa il taglio da dare alla notizia, che può essere differente, a seconda dei casi. E ci sono, inoltre, tipologie diverse di articoli: il corsivo, per esempio, è diverso dal fondo, dove ci si può permettere anche un linguaggio più forbito o letterario. Sull'uso della lingua più complesso o sui periodi chilometrici, invece, hai perfettamente ragione. Nella mia esperienza, i peggiori che ho incontrato sono magistrati e avvocati. Ma anche il "burocratese", cioè il linguaggio dei funzionari o dei tecnici, spesso è da impazzimento. Il burocratese possiede anche un lato comico, però, se lo si sa individuare: certe volte, ci sono frasi non tanto incomprensibili, ma che descrivono un fatto e, involontariamente, affermano un'assurdità. I verbali dei militari, in genere, possono essere così. Infine, sulla poesia metaforica-evocativa, o più propriamente criptica, sei un po' severa, perché ci sono autori dove puoi anche vivere il gusto di ricercare i significati 'secondi' (o il perché di determinate scelte, come correttamente hai detto tu...). Ma è vero che, anche qui, si tratta di cose che bisogna saper fare. In genere, l'autenticità è migliore dell'originalità a tutti i costi. Ma è vero anche che, negli autori più giovani, intervengono elementi corrutivi o di scardinamento della sintassi che non sono una loro responsabilità, o frutto di mera copiatura, oppure ancora utilizzati male: più semplicemente, la televisione, il marketing e anche qualche influencer hanno fatto i loro danni. Anche prima dell'avvento del web. In genere, ci sono tutte le giustificazioni del caso: è raro incontrare il pomposo. Qualche attore di teatro, forse, ma sono casi individuabili. Diego Fusaro non è vero che ostenta: lui usa un linguaggio ideologico e utilizza la cosiddetta "scala di astrazione", che è una tecnica di analisi filosofica ben precisa. Il problema di Fusaro è quello di essere, più che altro, obsoleto. Oppure, di considerare certi fatti come se fossero una novità e li presenta come tali, mentre invece li conoscono tutti e sono la normalità: è lui a non rendersi conto, in questo caso, che "casca dal pero". Il capitalismo delle grandi multinazionali, per esempio, lo conoscevano e lo citavano spesso le Brigate Rosse nei loro comunicati deliranti. Tutti gli altri, non hanno colpe specifiche: hanno tutte le giustificazioni del caso. Un buon video, grazie.
"Molto spesso quando voi ascoltando qualcuno non capite un cazzo, non è perché siete stupidi, ma perché la persona non sa parlare."
Parole sante! Come disse Einstein "Non hai veramente capito qualcosa fino a quando non sei in grado di spiegarlo a tua nonna." Posto che questa citazione sia vera... E come dicevano gli antichi, "rem tene, verba sequentur."
Ne conoscevo una attribuita ad uno scrittore che non ricordo e diceva qualcosa del tipo: se non sai spiegarla in termini semplici non padroneggi la materia.
Incrocio casualmente questo video mentre scorro ciò che mi propone l'applicazione. Molto interessante! Alla parola "burde", poi, mi sento serenamente a casa. Condivido le osservazioni, che userò per migliorare i miei interventi scritti ed orali. Grazie!
Grazie 🙂
Il modo di esprimersi di Fusaro è funzionale al suo sistema di pensiero. L'uso della veterolingua (termine da lui stesso coniato), vuole contrapporsi al "nuovo ordine mondiale", in modo coerente, anche dal punto di vista meramente lessicale. Aggiungo che capisco perfettamente quello che dice e i concetti e le tesi che vuole esprimere, sui quali si può essere più o meno d'accordo; ma questo è ovviamente un altro discorso.
ho appena finito di guardare il tuo ultimo video su come riconoscere chi sa scrivere bene e sono rimasto davvero colpito dalla tua capacità di spiegare in modo così chiaro e semplice i criteri da utilizzare per valutare la qualità di un testo. È stato davvero molto utile e mi ha fatto capire che ci sono ancora tante cose che posso imparare sulla scrittura.
Grazie per aver condiviso queste informazioni preziose con noi. Sei davvero brava a trasmettere la tua conoscenza e a rendere le cose accessibili a tutti. Mi hai davvero sorpreso positivamente e spero di vedere presto altri video come questo.
Un saluto, Fast tutorial italia
Ti ringrazio molto!
Ho conosciuto da vicino persone che erano eccessive nello scrivere (testi lunghissimi con mille subordinate, tanto che la persona stessa, perdendosi nelle sue subordinate, a volte dimenticava di finire le frasi) e al contempo eccessive caratterialmente. Sospetto che ci sia una correlazione.
Non saprei, in effetti io corrisponderei alla descrizione 🤣
Ottima osservazione, infatti mi ci riconosco molto, dopo aver letto i miei stessi scritti, persino i messaggi più banali, li devo sempre correggere o riscrivere. A volte penso che questo sia dovuto al fatto che attribuisco un significato insufficiente ad alcuni vocaboli per esprimere concetti molto complessi che si sfumano su più parole...e comunque spesso i pensieri complessi si agganciano ad un flusso di coscienza che prevede lunghi preamboli e spiegazioni che in un testo breve come un messaggio non si può rendere....Spero di essermi fatto comprendere hahaha ! P.S. complimenti per questo video estremamente interessante.
@@YasminaPani No, non direi, anzi nel video sei molto chiara a meno che tu non ti sforzi volutamente di esserlo.
Molto interessante
Le faccio i complime6 per la chiarezza
Io non so nulla di linguistica e nemmeno ho un particolare interesse per la materia
Tuttavia ,la ascolto e capisco quasi tutto
Il quasi si riferisce al suo parlare molto veloce e alla distrazione causata dalla scollatura :)
Complimenti davvero, mi ha fatto capire il motivo per cui non sopporto Fusaro
Non ho ancora imparato a parlare più lentamente, anche se ci provo!
@@YasminaPani Va benone così
Brava
Io mi stupisco sempre di più della separazione delle subordinate dal resto del periodo in articoli di giornale. Esempio: "Ci saranno tagli agli aiuti per le famiglie. Che faticano ad arrivare a fine mese". Io mi domando come ci possa essere qualcuno che approvi tutto ciò
Una è la fretta di arrivare ad essere giornalisti, l'altra è la parentela clientelare del "dai, per favore, fagli fare qualcosa nel tuo giornale, magari non proprio il caffè per il caporedattore, parlo proprio di un vero e proprio articolo determinativo"...
Insopportabile.
@@YasminaPani domanda ignorante: è possibile che la usino come una sorte di artificio retorico, per aumentare l'enfasi?
tutti gli articoli di Open. Sono scritti così.
Sì Luca probabilmente pensano di ottenere quell'effetto (non so perché non riesco a taggarti)
Il dovere primario di una persona di cultura è di esser comprensibile senza sacrificare i contenuti.
Noto molto narcicismo dietro ai sedicenti colti...
L'uomo colto vero sceglie il registro sulla base dell'uditorio, non della propria spocchia.
La complessità può esser anche una scelta, ovviamente, ma in questo caso prima di tutto dovrebbe esser consapevole, inoltre in questo caso il movente estetico andrebbe a prevalere su quello culturale in senso lato.
*corre a vedere la differenza tra usare e utilizzare*
😂
Cavolo! Che bello questo video. Pieno di coraggio e pieno di forza... come al solito!
Grazie ♥️
Grazie mille! In effetti ho sempre odiato le frasi e i testi volutamente (e inutilmente) complicati.
Da studente di Fisica (visto che hai citato i fisici :D), trovo importante saper trasmettere i concetti in modo semplice, in modo da essere chiaro nelle relazioni, negli articoli scientifici e nelle esposizioni orali, anche quando mi capita di usare l'inglese.
L'aspetto che hai discusso riguarda comunque un uso avanzato del linguaggio e devo dire che alle superiori difficilmente vengono discusse le potenzialità della lingua in questo senso (pur avendo fatto un linguistico), però appunto si tratta di un raffinamento che solo chi ha l'esigenza di comunicare si trova ad affrontare.
Ti dico anche con delusione che non sapevo delle distinzioni tra alcune coppie di parole che hai citato, per esempio "usare"/"utilizzare"(a scuola, a lezione di italiano, mi è sempre stato detto che fossero sinonimi) e purtroppo mi sento di dire che, inconsciamente, sono affetto dalla tendenza a sovracomplicare alcune parole :(
Cercherò di esserne più consapevole, intanto ti ringrazio per il video
Probabilmente il primo posto in cui si apprende un italiano inesatto è proprio la scuola!
Mi hai fatto ammazzare dalle risate: questo video era un bello schiaffo a chiunque, me compreso. Si migliora sempre
Grazie
Lo stesso discorso potrebbe essere esteso alla canzone: mi ricordo che da ragazzo apprezzavo molto de Gregori e Vecchioni (che apprezzo tutt'ora) proprio perché, non capendo il significato di molte delle loro canzoni, mi sembrava che parlassero di chissà che cosa. Mentre un de André o un Guccini, con quelli che erano considerati i loro capolavori ("Dio è morto; "Il pescatore"; "Il vecchio e il bambino"; "La canzone di Marinella" ... ) mi sembravano "banalotti".
Poi, crescendo e conoscendo altre loro canzoni meno famose, ho capito che si possono esprimere concetti complessi in maniera comprensibile rispettando metrica e rima (cosa molto più difficile che inserire parole "a caso") o anche scene di vita quotidiana descrivendole (direi dipingendole) in modo altrettanto semplice ma sublime.
Forse la tendenza a scrivere "elaborato" è anche dovuta alla scuola: mi ricordo che ai miei tempi, ma anche recentemente con i miei figli, i verbi "fare", "vedere", "andare"... venivano quasi sempre corretti con verbi più ricercati.
È simpatico il decalogo (in realtà sono 40 punti) di Umberto Eco sulle regole dell'esprimersi bene .
Infatti l'italiano deve inventare il burocratese, giuridichese, militarese, in una parola il cazzabubbolese. Deve riuscire ad emergere in qualche modo sulla paglia generale anche se con altra paglia, e come diceva C. Marchi "complicare le cose facili aggiungendo quelle inutili". Brrr.
Beh però lì parliamo della differenza tra cantante e poeta 😆 anche se né De André né Guccini amano definirsi tali, di fatto lo sono, e quindi il loro linguaggio è di un altro livello; ma entrambi mostrano di muoversi benissimo anche nell'estrema semplicità!
Sono un semplice programmatore informatico e per lavoro devo scrivere ogni giorno facendo particolare attenzione al significato logico dei testi che produco.
Sto parlando sia dei contenuti condivisi per e-mail con colleghi e clienti vari, sia del codice sorgente dei programmi che scrivo.
Mi sento spesso in difficoltà a produrre contenuti concisi e facilmente intellegibili e mi ritengo profondamente ignorante riguardo alla letteratura e alla linguistica.
Domanda: come si può migliorare la propria conoscenza linguistica?
La risposta credo sia ovvia: studio e pratica deliberata.
Vorrei la tua opinione Yasmina.
P.S. ho da poco scoperto il tuo canale e mi sto divorando tutti i tuoi video, apprezzo davvero tanto quello che fai e ti ammiro. Varrà poco la mia ammirazione in quanto non ti conosco di persona, ma preferisco fare un complimento in più.
Più che studio, pratica, sotto la guida di qualcuno che ti dica come muoverti e quali errori correggere!
Diego Fusaro secondo me padroneggia benissimo la lingua italiana oltre che quella latina, anche se usa parole difficili o desuete. È preparato, colto e può permetterselo. Un bravissimo oratore è Andrea Cionci. Al momento non so fornire un esempio di persona che non sa parlare però la Murgia a me non è riuscita a convincermi. Sarà stata la figuraccia con la Santanchè.
daccordo su tutto, tranne su "fuffaro"... che è l'eccezione che conferma la regola. brava :P e continua così.
Ho trovato questo tipo di persone in molti libri che ho letto, come Matteo Strukul, perdevo spesso il filo e dovevo sempre tornare indietro, un altra persona è Toby Wilkinson e il suo saggio completo sull' antico Egitto, non riuscivo a finirlo, mi si era fritto il cervello
AHAHAH!!! Fantastico! non sai quante volte ho corretto "tipologia" e "problematica" in tesine o tesi di laurea... ma cavolo: "Questo TIPO di approccio permette..." oppure "questo PROBLEMA si affronta..." Va beh che siamo fisici, ma l'italiano e' un prerequisito per tutti! PS: forse anche l'uso improvvido di "piuttosto che" rientra nella stessa categoria di derive linguistiche
Senz'altro
" Se fai parte di una componente sociale che gode di meno diritti, questa forma moderna di analfabetismo nutre l'ingiustizia che vivi e ti condanna a non saper organizzare il dissenso necessario a ottenerli. In attesa che i sistemi culturali istituzionali raccolgano la sfida di colmare il divario più importante su cui si gioca la tenuta sociale del futuro, l'osmosi tra linguaggi e immaginari molto distante procede in modo propri e spesso sorprendente." Michela Murgia da un articolo de L'Espresso del 2021
Per citare un'altra letterata sarda "potremmo fare un nuovo Amici miei con le supercazzole della Murgia".
Dio cristo che nervoso, un intero paragrafo pieno di niente
Se uno parla bene è: chiaro e mette in risalto i punti salienti, il tutto dando però una quantità di informazioni adeguata al contesto.
A volte ci si esprime in modo complesso o comunque poco accessibile per mascherare la pochezza del discorso, cioè l'uso del linguaggio e dei termini diventa una strategia retorica. Mi è capitato diverse volte in discussioni accese dove termini specifici venivano usati per poter dire agli altri che sono ignoranti perché non li capiscono e non rispondere nel merito. Si usa l'erudizione come arma per non mettersi in discussione e purtroppo funziona perché i poveri stronzi come me sono in difficoltà essendo oggettivamente ignoranti. Ti rimane sempre il dubbio di non capire un cazzo nonostante la buona fede dell'interlocutore.
Mi torna in mente un professore molto bravo a far passare concetti ed immagini complesse che ci diceva che anche se ne sappiamo molto di più è opportuno condurre la discussione in modo accessibile per gli interlocutori, altrimenti non ha proprio senso comunicare. Ovviamente ad un convegno di esperti si usa il linguaggio specifico della materia, ma con "l'uomo della strada" non ha senso ed anzi è utile anche per noi riuscire a farci capire senza sacrificare la correttezza del discorso in quanto è utile per ragionare in modo diverso su quello che sappiamo.
Poi qui si entrerebbe su un discorso diverso sui limiti e sulla struttura della conoscenza, nel senso che se per anni ragioni su certi argomenti con le stesse parole ed allo stesso modo rischi di fossilizzarti su schemi di pensiero e presupposti che potrebbero non essere i migliori. In questo senso l'insegnamento e la divulgazione sono un modo per mettersi in discussione ed ascoltare le domande di persone non esperte potrebbe smontare il castello retorico costruito negli anni anche inconsciamente. Non sto dicendo che il primo arrivato cambia le cose, però delle domande con presupposti diversi possono indurre gli esperti a fare dei salti di qualità concettuali che poi potranno anche portare avanti a differenza della persona non esperta.
Fammi capire : questo tuo commento ha intenzione di essere una " supercazzola"? 😂😂😂😂
@@manu6572 no, perché? Come esempio questo professore citava filosofi che hanno influenzato la scienza con idee non scientifiche ed il fatto che di solito le grandi scoperte/teorie vengono da persone giovani anche perché secondo lui sono meno influenzate dagli schemi di pensiero e dalle interpretazioni "canoniche" degli esperti.
@@Roberto-uz1jx i termini aulici sempre rendono la frase più bella.
Io ho sempre pensato che una persona che non ci capisce nulla vedendo una frase cosí colta dia ragione ad oltranza su quel poco che capisce poiché il resto non lo capisce ma gli appare colto e quindi corretto.
Poi non so la realtà ma ho sempre pensato sia un modo per aver ragione senza aver bisogno di averla veramente.
È sempre essenziale adeguare il registro al destinatario, forse avrei dovuto dirlo in effetti
🔥 sempre interessanti i tuoi video, "ciò non di meno", ironici e divertenti. Ti ringrazio per l'intento che hai nell' approfondire argomenti in modo mai banale.
Grazie 🙂
"Ciò non di meno' come anche "non si può che non dire che" a mio parere sembrano dei modi per complicare il discorso inutilmente
Si fa una maledetta fatica a capire quello che stai dicendo (pur benissimo), mentre in automatico si dirige lo sguardo verso il movimento, ora ondulatorio, ora sussultorio, di altra tua zona. Ora... ho una precisa idea di ciò che dici, posso anche arguire che adori S. King, scervellarmi sul come mai del color ruggine dei capelli... fatto sta che l'ipnosi del tuo eloquio, riesce ad ammaliare, stravolge le misure della pressione sanguigna, ridà fiducia nel mondo "a prescindere" (improprietà linguistica). Ma sono d'accordo a priori...
Smettila di osservare il movimento dei capelli, le chiederemo di legarli.
@@isabellacicchetti6058 😂😂😂...Ehhh! Lasciamoli al vento.
Fuffa.
Mamma mia Yasnina : il tuo cervello e le tue ghiandole otricolari composte , sono tanta roba !
Ammetto l"ignoranza e dico che sono andato a cercarmi la differenza tra molteplici e molti. Si finisce mai di imparare qua 😂
Non c'è nulla di male, soprattutto perché appunto veniamo bombardati da queste parole nel loro significato errato
@@YasminaPani parole sante!
Parlare correttamente in italiano non è semplice, soprattutto se chi si esprime nella cosiddetta lingua standard, il fiorentino emendato, lascia trapelare accenti e inflessioni dialettali. L'uso della grammatica poi è fondamentale perché strettamente collegato alla logica del discorso che si vuole costruire. Ogni tipo di frase però o periodo, e bene sottolinearlo, risponde ad un registro linguistico ben preciso. Non si può pensare che il giornalista parli come il letterato o come il politico, né tanto meno credere che il titolo di studio possa essere così determinante per il parlare forbito. Ciò può essere vero per la scrittura, mentre per la lingua parlata la questione è ben diversa.
A proposito di cose complesse che richiedono un linguaggio complesso una volta l'ex presidente della Fed Alan Greenspan al termine di una lunga e impegnativa relazione affermò: «se vi sono sembrato chiaro, dovete avermi frainteso».
Complimenti Donna Yasmina, sento parlare con ammirazione la vera lingua italiana e se mi permette aggiungo che lei é molto bella
Grazie
Hai spiegato la divina commedia in un Minuto , sei stata una bomba e una bella lezione a quella professoressa che ha voluto accontentare mussulmani in classe , a due studenti che stavano leggendo la DIVINA COMMEDIA perché per loro era Offensiva..
L’abuso del “piuttosto che” con valore disgiuntivo mi causa mal di testa
Sempre
Salve.
Grazie per questa pregevole dissertazione, che denota nell'esposizione l'uso di alcuni termini ricercati all'interno di un discorso comunque semplice e comprensibile.
Che lascia nell'ascoltatore diversi spunti di riflessione.
Personalmente gradisco anche le esposizioni di Diego Fusaro che per me rappresentano talora anche un contestuale spunto nell'acquisizione di nuovi termini.
Siccome, allora cioe' nel form, si e' floppato sempre, mai per gostare il cringe, diciamo per droppare ! Percio per questa cosa ti trigghero come un boomer non per blastarti ma per aiutarti quando ti spoilero le cose del tuo country, perche' ci gusta il fico. Allora non ti curar del nerd col suo mood che invece di shiftarlo lo skippiamo per lo swag, non vado oltre per non stalkerizzarti e crusharti.
Del resto il baby parking, lo smart stupid work o lavoro in smart, insieme a tante altre insulsate di rito, nei paesi anglofoni non esistono proprio e cionondimeno dato l'alto numero di soggetti di ogni dove, praticanti l'inglese, questo finisce di concerto anche per distruggere le loro lingue.
Non siamo forse ancora abbastanza stanchi di questo e tutto il resto a venire ?
Questo e' il genere di parole generalmente usate e abusate, e inventate a vantaggio del nulla.
Al riguardo dell'italiano ricercato anche se qualche termine dovesse essere usato non esattamente nell'accezione piu' propria, rispetto allo sfacelo del nefasto progetto di distruzione della lingua, che promana da lontano; e' sempre meglio lo sforzo per una ricchezza e ricercatezza verbale, anche per l'uso di terminologie desuete affinche' possano tornare consuete, nell'intento magari con il tempo, di affinare l'accostamento dei termini anche rispetto alla ricchezza e specificita' di contenuti che si intende esprimere.
Comunque, senza alcuna pretesa di sviolinata; grazie dei tuoi video, di cui condivido grandemente diverse opinioni, soprattutto riguardo alla scuola, metodi d'insegnamento e pedissequa ripetizione per tre e piu' volte delle guerre puniche, assiro babilonesi, egiziani, antichi romani, quando poi si disconosce del tutto su chi abbia finanziato H|t|er, e di concerto il fas[ism0, per cosa e a baluardo di cosa. Solo qualcosa rispetto a chi sia stato Badoglio ovvero l'uomo buono per ogni stagione del prima, del durante, e del dopo; al pari del drago di oggi; ma decisamente nulla su cosa significhi il verbo To badogliate. Disconoscimento totale e' riservato alla scuola S-21 e relativo modello di societa' instaurato, o su cosa sia il d/-
pa e cosa abbia prodotto sino ad oggi, o su quali siano i diritti inalienabili e loro caratteristiche, per non averli mai approcciati nemmeno di striscio. Non parliamo del Pil che nonostante i suoi 4 addendi che lo compongono risulti sconveniente da insegnare, "gostandolo" come troppo ostico percio' da addetti ai lavori, che pero' puntualmente sbagliano tutte le previsioni, sebbene rappresenti giornalmente un valore comunque da pronunciare ma da disconoscere a danno di tutti con la finalita' di poter raccontare qualunque illogica, lurida, cicciata.
Ovviamente anche queste carenze fanno parte del medesimo progetto di prima, facente capo ai soloni di sempre.
Infatti' quello che non serve a nulla ma si ripete lo stesso, ovviamente necessita a qualcos'altro.
Brava, soprattutto perché la fai semplice e popolare con l’inserimento di parola-cce, ormai di uso comune, di qualche parola in Sardo, con splendido accento casteddaio…
Complimenti anche per la scollatura…
Praticamente, tutto il linguaggio burocratico italiano ha questo problema. Le circolari vanno decrittate.
@Legno di noce Anche i testi dei referendum. Come cantavano gli Offlaga Disco Pax in "Robespierre", "l referendum sul divorzio e non capivamo perché se vinceva il No il divorzio c'era, e se vinceva il Si non c'era"
A parte che sono tutte, ma proprio tutte "rettangolari".
È vero, in Australia infatti per esempio si sta pensando a riforme linguistiche del "legalese", qui da noi non so se accadrà mai
@@YasminaPani non succederà mai, il burocrate italiota ha bisogno di sentirsi autorevole quindi una spanna sopra, intellettualmente, culturalmente e socialmente parlando, nei confronti della plebe. Vogliamo parlare dei quesiti dell'ultimo referendum, quello sulla giustizia? Io ho stracciato le schede dopo aver tentato invano di capire cosa straca**o significassero.
l'importanza del registro linguistico e del suo utilizzo > avrebbe detto il mio prof delle superiori spiegando la divina commedia. grazie della riflessione. odio un po' gli ampollosi ed amo oltremisura chi ogni tanto ci infila la parola "cazzo". complimenti e grazie.
Grazie 🙂
Diego Fusaro riesce a spiegare la Filosofia (storia della Filosofia) meglio di chiunque altro. Egli è per davvero 'chiarissimo' !!
Se lo dici tu
@@YasminaPani Si potrebbe a ben ragione detestare Diego Fusaro per un qualche motivo, ma iche egli sia ai massimi livelli nella conoscenza della Filosofia, e nel modo di esporla, obiettivamente è innegabile.
Personalmente, il più delle volte, detesto il Fusaro-politico
Io della conoscenza della filosofia non ne ho parlato: ho detto che parla male in italiano, ed è vero.
@@YasminaPani Ammesso e non concesso che Fusaro non avesse padronanza della Lingua italiana, allora si dovrebbe concludere che per esporre la Filosofia nel modo chiarissimo (che ora anche tu implicitamente riconosci) si debba parlare una sorta di quasi-italiano 😊
e.c: virgole, invece che parentesi
Fusaro lo fa più per protesta che per tirarsela. Vuol solo dire che dobbiamo essere orgogliosi della nostra lingua , una delle più difficili e ricche .
Mi sembra di cogliere più un mex politico che una puerile forma di vanità.
Buon lavoro e complimenti.
Non esistono lingue più difficili e più ricche delle altre
Super interessante. Grazie Yasmina
Io noto soprattutto la bravura nel padroneggiare i diversi registri linguistici, la facilita' nel trovare l' aggettivo perfetto per ogni contesto, e il tocco personale, quel 'je ne sais quoi' che rende vivace e piacevole il tutto.
Una volta ho letto Dostoevskij e non ho capito nulla. Forse perchè il libro era scritto in russo
Oh là! Finalmente qualcuno che dice le cose come vanno dette. Se c'è una cosa che odio è sentire certi "neologismi" che, ad un tratto, prendono piede, si diffondono rapidamente, offuscando le povere menti di molti, troppi! Me ne viene in mente una, oltre quelle che, giustamente, hai citato, che di per sé non è sbagliata, ma che mi sta dando sui nervi: narrazione. Oggi tutti narrano, nessuno più racconta, dice, osserva... Grrrrr.
Esatto!
Ma c'è di peggio: il calco dall'inglese "narrativa" 😅
Il guaio è che "marrano". Brutti marrani!
@@franovak2654 sì, narrativa è peggio perché è proprio sbagliato
@@YasminaPani di preciso quando andrebbero usati questi termini? Li uso abbastanza spesso e ora a leggervi temo di aver sempre sbagliato
Video stupendo, grazie davvero.
Se ti interessa, lo youtuber Sabaku no Maiku, a parte essere un soggetto molto inquietante, è un esempio fulgido di tutto ciò che critichi nel video. Ti consiglio di esaminarne qualche estratto, anche solo per il gusto del macabro. È considerato da una quantità preoccupante di persone come un parlante meraviglioso dall'italiano perfetto. I commenti sotto i suoi video, specie nei video più vecchi, sono pieni di manifestazioni di adorazione verso il suo lessico. Ahimè.
Non lo conosco, andrò a curiosare
Ecco, io per esempio tendo a perdermi in discorsi prolissi e inconcludenti se non faccio attenzione, tant'è vero che, addirittura, spesso mi vengono in mente prima i termini complessi e poi quelli semplici. Credo che dipenda dalla necessità di dimostrare all'interlocutore il proprio valore perché, di base, c'è insicurezza. Che poi la maggior parte di chi fa così riuscirebbe anche ad esprimersi meglio, se volesse, è solo che questa tendenza viene avallata anche dai molti professori che la reputano virtuosa.
Non so se sia solo questo, nel senso che a volte si è abituati a parlare in modo più complesso anche perché si legge tanta prosa di un certo livello, magari, o per semplice preferenza personale. Non sempre è dovuto a insicurezza o (peggio) a sfoggio di erudizione. Però bisogna rimanere vigili!
Per non parlare dell’uso di plastismi come “Quelli che sono” o “Piuttosto che” come valore disgiuntivo. 😱
Insopportabili
@@YasminaPani Santi subito entrambi!!!!! 👿👿👿👿👿👿👿👿👿
Cos'è "quelli che sono"?
@mminlovewithflo ad esempio: “Ti parlerò di quello che è un mio problema”. È una ripetizione inutile, oltre che sbagliata, che serve solo a prendere tempo.
Ottima analisi con l'approfondimento delle caratteristiche salienti dei supercazzolari da una parte e dei colti autentici dall'altra.
Questo video mi ha fatto ricordare di un vecchio sito di scrittura che frequentavo anni fa e che forse in molti ricorderanno: Efp fanfiction. Lì puoi trovare di tutto, veramente, dalla tredicenne convinta di essere la nuova Dante perché ha scritto tre frasi in croce sul suo artista preferito al romanziere fallito che si è dato ai racconti sui cartoni animati... È sempre uno spasso fare un giro nel mezzo di tutto quel degrado.
@rindolce mi hai riportato indietro di decenni, il mitico Grisù....
È degrado perché le persone passano il proprio tempo libero a divertirsi?
Sai che non sei il padrone delle persone e che ognuno è libero di fare ciò che vuole?
@@domenico4533 che pesantezza! Era chiaramente un commento leggero e ironico, non mi sembra che ci sia un giudizio da prendere troppo sul serio. È vero che quel sito fa ridere, anche se è apprezzabile che le persone si cimentino in qualcosa che le gratifica
Gran bel video che purtroppo rivela una grave mancanza nel pensare comune, noi siamo in larga parte convinti che la cultura e l'intelligenza siano quasi sinonimi, ma non è assolutamente cosi, siamo portati a pensare che chi parla bene deve essere istruito ma non è vero, specialmente oggi che le parole sono ovunque non sono più una prerogativa dei ricchi, una persona intelligente può adeguarsi al suo interlocutore, chi non riesce a parlare normalmente tanto da non farsi capire lo fa di proposito, forse per farsi vedere superiore oppure per conforderci.😅
Tanto per fare una citazione banale e conosciuta Einstein diceva che chi non sa spiegare un tema complesso facilmente, vuol dire che non lo ha capito bene nemmeno lui.😅
Non è molto importante come si parla, ma cosa si dice.🤗
Io sono vittima dei giochi di ruolo...tendo ad usare normalmente parole presunte o realmente antiquate in quanto a forze di giocare in mondi pseudomedievali ho una sorta di "deformazione professionale"...così come a dare del voi, cosa che non si sente nel nord Italia XD
Suona molto molto strano il voi fuori dal Sud :D
Yasmina, sei unica! Spero di vedere altri mille dei tuoi contenuti! Sto scrivendo una storia, nonostante io sia DSA e sia sempre stato scoraggiato dallo scrivere. Faccio davvero molta fatica a cercare di creare un testo che sia fluido e lineare, e lo rileggo continuamente per farlo quadrare come lo immagino. Purtroppo sono cresciuto con questa difficoltà che non mi aiuta minimamente 😂 ma ci provo
Fai bene!
La cosa "divertente" è che anche all'Università ci sono docenti che non sanno spiegare sia perché non sanno articolare il discorso (e finiscono per leggere i saggi) sia perché parlano in modo barocco. Come esempio faccio sempre quello del mio professore di letteratura italiana contemporanea che, davanti a studenti del primo anno, usa espressioni come questa, senza nemmeno spiegarla con parole più semplici: "metacronotopo della situazionalità immersiva" (che poi... Almeno due parole secondo me non si trovano nemmeno sul dizionario). Un altro esempio (ho qui davanti gli appunti del suo corso magistrale... esame tra una settimana): "grandissima attenzione alla fisionomizzazione individualizzante che non punta a effetti di profondità, ma alla raffinatissima valorizzazione degli effetti di superficie". Almeno in questo caso la frase è contestualizzata e chiarita negli appunti e riesco a capire, ma seguire un discorso simile durante la spiegazione orale è veramente esasperante.
Nella critica letteraria italiana purtroppo c'è una tradizione radicata che consiste nel dire in modo difficilissimo cose banali per non farle sembrare tali. Ci sono anche saggi illeggibili che in fondo non dicono nulla, ma nulla di nuovo.
Avevo un prof di informatica che ogni tre parole piazzava un "acciocché" o un "ordunque" e stranamente metà della classe non riusciva a seguire le sue lezioni...
@@rindolce Era l'informatica di Sofocle. Qualcosa di soffoclante.
Credo che tarderanno molto a pensionarlo, il tizio. Non solo per il sadismo del rettore, forse per non esasperare gli ospiti della casa di riposo, che potrebbero strangolare il nuovo arrivato.
Non immagini che nervoso mi venga a sentire frasi del genere
Lavoro in ambito istituzionale. Vi prego, qualcuno faccia qualcosa affinché venga abolita la parola “criticità “
Perché?
Ahahah è vero è ovunque adesso
Signorina Yasmina lei a mio avviso è molto brava, e simpatica. La cosa che però balza per prima agli occhi è la sua avvenenza. Video molto piacevoli quindi, da sentire e da guardare. Le auguro tanta fortuna.
Grazie
10:47 Momento storico che rischia di non essere notato: en passant Yasmina Pani pone una pietra tombale sul proprio dissing nei confronti di Alessandro Barbero.
Niente affatto 🤣 non ho mai negato che Barbero sia un grande divulgatore, ma quando parla di Dante dice cazzate.
@@YasminaPani... E Luca Romano non ne dice forse a profusione?
Chiedo scusa per essere intervenuto a distanza di un anno, ma purtroppo questa mia notazione la reputo ancora attuale.
Al netto di ciò, mi complimento per il canale: ho ascoltato con piacere e interesse molti video. Spero di trovarne uno incentrato sull'esperanto - oppure, se non c'è, mi piacerebbe che in futuro fosse pubblicato.
Yasmira grazie!
Quando parlo di una cosa ed entro nel "flusso" della conversazione alcune volte non mi seguono,ma magari è colpa mia che parlo troppo veloce.
Ammetto che guardare twitch e seguire il cerbero mi ha influenzato molto nel modo di ragionare e nel modo di esprimermi
Ecco, ti consiglierei di smettere di guardare il Cerbero, ma non per la lingua, proprio per il tuo cervello 🤣
@@YasminaPani io ho trovato molto live interessanti.
È possibile che ci sia anche una componente diatopica? A Milano, dove vivo io, delle parole Utilizzare/usare, Molteplici/molti, Ricercare/cercare, Tipologia/tipo, Problematica/problema viene sempre usata la prima forma al posto della seconda da tutti, anche dai venditori porta a porta di aspirapolveri. Sono parole che riempiono meglio la bocca anche per il loro corpo fonico più consistente, e per questo credo siano preferite. Credo che anche il famoso "piuttosto che" sia abusato per lo stesso motivo.
Anche "assolutamente si" e analoghi al posto di formule più brevi e non iperboliche.
Ebbene sì, la zona di Milano è quella da cui partono queste simpatiche innovazioni.
@@YasminaPani casualmente è la stessa zona dove se non usi la ə inclusiva vieni arso sul rogo
Ottimo video come sempre! Hai mai pensato di fare un corso di eloquenza / argomentazione? Sarebbe molto interessante 😍
È una bella idea! Non so se sono la persona giusta ma ci penserò su
Sono obbligato a mettere le cuffiette per fruire di questo contenuto.
😂
Quanto è vera la questione del testo complicato o semplice. Poi ci sono i fenomeni, tipo Vargas Llosa, che a volte scrivono periodi lunghi mezza pagina con otto virgole, ma sono talmente bravi che tutto scorre come l'acqua.
Riguardo alla punteggiatura, una mia insegnante di italiano del liceo cui devo molto, mi ha dato il consiglio di pensare al respiro mentre si legge ad alta voce.
Sui criteri per giudicare chi si esprime bene o male, anche io uso molto il parametro della comprensione e (soprattutto!) dell'uso delle parole a sproposito.
Aggiungo un altro elemento che uso molto: il significato. Quello che si vuole dire, proprio.
Per hobby scrivo canzoni, e con sto festival di Sanremo ho sofferto moltissimo.
In particolare ho notato una tendenza particolarmente odiosa, che io chiamo "catena di figure retoriche". Ne vengono buttate lì una serie infinita, in modo che compongano vagamente un discorso. Poi non vanno davvero ascoltate tutte: l'obbiettivo è quello di legarsi al vissuto individuale di chi ascolta anche solo con una sola immagine. Alè, porta dell'anima trovata. Ecco, questi mezzucci sono una cosa che mi fa davvero incazzare.
Fai dei bellissimi video, sei comprensibile, elegante e soprattutto dici cose. ❤
Edit: ortografia! 😂
A me fa morire Chiara Valerio: non si capisce mai una mazza di quello scrive. Come se non bastasse, lei non ha nemmeno la scusante di essere laureata in filosofia, visto che ha un dottorato in matematica niente di meno. Uno si aspetterebbe una scrittura precisa, dall'esattezza assiomatica, invece poi trova il delirio. Non capirò mai, o forse l'ho già capito, perché è legittimo prendere per il culo le supercazzole di Fusaro, mentre nessuno menziona gli scempi della Valerio. Siccome uno è un 'filosofo sovranista' allora va bene deriderlo, mentre se noti le pecche della 'intellettuale progressista' significa che sei maschilista, omofobo e fascista? Continuiamo a farci del male. Continuiamo a stupirci del trionfo della Meloni. Per quel che riguarda Barbero, per me lui è non solo un grandissimo divulgatore, ma anche un grandissimo scrittore. Peccato che i suoi romanzi, in Italia, ce li siamo letti in tre. Eppure Barbero 'nasce' proprio vincendo il Premio Strega col suo esordio (anche se io preferisco il suo secondo romanzo). Gli italiani si sono accorti di lui da quando ha cominciato a girare per salotti televisivi e congressi e congressini. Alla fine, gli italiani vogliono lo spettacolo e solo quello, quindi è ovvio che al posto degli intellettuali ci ritroviamo i pagliacci. Ogni nazione ha la classe culturale che merita.
@vins_vins Chiara Valerio....il problema è che mentre so chi è Fusaro, lo seguo da anni e ho letto il suo libro su Gramsci (non male ma poi i sono comperato il Gramsci di Angelo D'Orsi perché il libro di Fusaro sembra tendere più verso una rilettura di Gramsci oggi), non ho la più pallida idea di chi sia quella signora....La cosa che mi fa specie di Fusaro, non è solo e tanto il suo linguaggio, forse perché lo conosco ormai da anni, ma il suo uso strumentale del dubbio socratico, che in realtà spesso è usato come mezzo per dare sostanza ai suoi postulati, esaperandolo. Oltre al "citazionismo" di filosofi del passato, per dare maggiore attualità e forza alle sue parole. Questo succede soprattutto quando è ospite in qualche sede "amica", tipo Radioradio, mentre nei salotti televisivi sembra più accomodante, anche se la sua tattica è sempre la stessa: sfiancare gli avversari. Due esempi su tutti mi sono rimasti impressi: il primo quando con Di Pietro, disse che in Italia c'erano stati 3 golpe, il primo Tangentopoli, l'altro la caduta del Governo Berlusconi del 2011 e il terzo non ricordo. Quando gli fu chiesto di motivare, rispose che era evidente...La seconda volta quando ci fu l'incendio a Montmartre. Poco dopo il fatto, in rete circolavano delle immagini di un uomo che sembrava camminare sul tetto: Fusaro, senza neanche prendersi il disturbo di indagare, prese per buona la teoria complottista che girava e disse che solo uno stolto, poteva credere che quell'incendio non fosse doloso....Fusaro, oltre che filosofo, è quindi esperto di incendi e di terrorismo....Il professor Barbero l'avevo visto la prima volta credo 15 anni fa, in una trasmissione di storia su RAI3, con Bernardini: purtroppo all'epoca ero a spasso e alle 13, mi sembra, mi guardavo la trasmissione. In effetti ho letto poco, un paio di libri credo, uno era scritto con Piero Angela. Volevo prendere quello sulla congiura di Fenestrelle, per cui so che è stato violentemente attaccato da alcuni neoborbonici. Però sul Medio Evo io avevo letto, tra gli altri, "La società feudale" di Bloch e "L'uomo medievale", di Jacque Le Goff, due libri bellissimi. Poi ho preso recentemente anche il libro di Chiara Frugoni (storica con cui ha scritto un testo Barbero anni fa), che si chiama: "Paure medievali", che però non ho ancora letto. E devo leggere anche: "L'autunno del medio evo" di Johan Huizinga. Per cui per ora, non so, sono un po' intasato di libri sull'argomento.....tu che cosa mi consiglieresti di leggere del professore? Sia sul Medio Evo ma soprattutto, se li hai letti, anche su altro. Perché volevo prendere quello su Caporetto, però, anche lì, stavo già per comperare "La grande guerra" di Isnenghi e Rochat e avevo gettato un occhio anche sul libro: "Le bugie di Caporetto. La fine della memoria dannata", di Gaspari e Rochat. Cioè, se prendo tutto esco io di casa, mi sa che mi toccherà scegliere....Grazie intanto, ciao. PS: sono andato a cercare in rete Chiara Valerio: purtroppo, devo confermare la mia ignoranza, che vergogna...pare pure si occupi di un sacco di cose....
Non collegherei la vittoria di Meloni alla scrittura di Chiara Valerio 🤣 della quale non ho mai letto nulla in realtà, vedrò di cercarmi qualcosa perché sono curiosa
@@YasminaPani non ho collegato la vittoria di Giorgia Meloni alla scrittura di Chiara Valerio, ovviamente, ma alla mancanza di autocritica della sinistra e dello 'spessore' dei propri intellettuali.
@@vins1979 io ho notato una cosa, sarà una coincidenza: che quando c'è un "intellettuale" in tv, a meno che non sia un ospite più o meno assiduo, tipo Cacciari, alla fine salta fuori che ha scritto un libro...
@@lucat5479 Chiara Valerio sta ovunque, al punto che quasi non la si nota più: come uno sfondo o uno screenshot, insomma. Amica di Michela Murgia, ma amica anche di questo, di quello e quell'altro, viene sempre invitata a parlare di "matematica politica", "matematica femminista", "rinascimento", eccetera eccetera. Le sue "argomentazioni" sono dello stesso livello di Fusaro (ma, appunto, prendere in giro Fusaro va bene, criticare Chiara Valerio è sintomo di maschilismo, omofobia e fascismo...). Per quel che riguarda Barbero, come dicevo, l'ho seguito in quanto scrittore, non in quanto divulgatore storico. Il suo romanzo d'esordio, "Bella vita e guerre altrui di mr. Pyle, gentiluomo", è un piccolo capolavoro ambientato nel periodo napoleonico, in cui il mondo era all'opposto di come sarebbe diventato giusto pochi decenni dopo: la Germania era il faro della libertà e della cultura, l'identità americana era ancora in via di costruzione... Si tratta di un romanzo storico "ironico", si legge sia per la storia in sé che per comprendere i giri che ha fatto la Storia. Scritto a poco più di trent'anni, con un linguaggio leggero e mai 'sborone', il romanzo venne scoperto da Aldo Busi, che lo fece pubblicare in Mondadori l, e vinse lo Strega. Ma il suo capolavoro è la sua opera seconda, "Romanzo Russo", thriller ambientato nella Russia durante la transizione da Unione Sovietica a nazione occidentalizzata.