Por ética debería yo conocer el idioma italiano, pero..., ¿habrá un alma moral que por mera moral traduzca a mi idioma lo del profesor Galimberti? Ciudad de México.
Raffaella Minardi ciao raffaella ho visto da poco il video e credo che in quel passo sini stia spiegando come l'uomo moderno abbia avuto, progettato e usato, appunto, anche con "comunicazioni interplanetarie", cioè essendo arrivato a uscire dall'atmosfera terrestre per missioni spaziali, dopo aver capito la dinamica della astrofisica, a interagire con i propri simili sulla terra.. bai
La scuola non deve insegnare tecnica? Non penso a inseguire l'ultima tecnologia, la scuola perde in partenza da questo punto di vista, ma cimentarsi con alcune tecniche tradizionali o moderne che hanno segnato la storia dell'uomo (il disegno, la falegnameria, il fuoco, l'orientamento ecc.) potrebbe essere una scuola di esperienze e attraverso le esperienze fare riflessione umanistica. Credo poco a ragazzi che attraversano la letteratura con l'ignoranza dei vissuti e colgono l'essenza o dialogano profondamente sui massimi sistemi cambiando la loro vita di tutti i giorni. Andando in barca si capisce un po' di più Conrad... E i ragazzi toccano sempre meno con mano la vita... spesso lo fanno ma sta dietro uno schermo iphone 5. Gunter Assen (non credo si scriva così...) non ha partorito quelle riflessioni bellissime sulla società tecno-industriale piegato su una catena di montaggio della ford
Ma credo che ciò sia ben chiaro sia a Sini che a Galimberti, e che lo abbiano detto più volte in questo intervento. Le tecniche da te evocate, come il disegno e la falegnameria, che sicuramente non sono l'ultimo trovato scientifico, credo debbano essere fatte rientrare in ciò che Galimberti chiamava "umanistico". Quanto di umano c'è nel disegno o nella falegnameria? O vero, quanto umano c'è nell'arte? Dove c'è tecnica come mezzo della creatività c'è ancora umanità. Quando Galimberti ci mette in guardia dalla tecnica intende quelle attività umane (o tecniche?) dimentiche delle peculiarità, appunto, dell'uomo.
Ma se i giovani non troveranno piu' lavoro in futuro!...almeno quello salariato... Che senso ha formare migliaia di tecnici quando saranno in pochissimi a poter lavorare? Io leggo e vedo che gli anglosassoni si stanno domandando cosa fare e stanno pensando di orientare l'educazione verso la creativita' artistica...
+Oikonomos E chi pagherà i consumi di questi "creativi artistici"? Le tasse dei "ricchi", che poi diranno che così facendo si minerà la competitività? Questi "creativi" diventeranno tutti pubblicitari.? Non credo. Più facile pensare che avremo un aumento di quartieri-ghetto american style con gente inoccupabile, da tenere buona (visto che sarà fisicamente vicina ai centri del potere e potrebbero far danni) con panem (il giusto, senza esagerare) et circenses (e, in futuro, con una spruzzata di droghe "libere"). E' accaduto nei paesi anglosassoni, accadrà ancora di più e accadrà anche da noi, che ci arriviamo sempre dopo. Soluzioni? Si salvi chi può...chi ha l'intelligenza e la volontà (o forse sarebbe meglio dire la passione) per farlo...gli altri sono condannati all'irrilevanza sociale.
Questa seconda parte, come nella prima parte del dialogo con Sini, è piena zeppa di spunti di riflessione. Interessantissima.
Por ética debería yo conocer el idioma italiano, pero..., ¿habrá un alma moral que por mera moral traduzca a mi idioma lo del profesor Galimberti? Ciudad de México.
Sini, al minuto 30.06.... COSA S'INTENDE PER "COMUNICAZIONI INTERPLANETARIE"?
Raffaella Minardi ciao raffaella ho visto da poco il video e credo che in quel passo sini stia spiegando come l'uomo moderno abbia avuto, progettato e usato, appunto, anche con "comunicazioni interplanetarie", cioè essendo arrivato a uscire dall'atmosfera terrestre per missioni spaziali, dopo aver capito la dinamica della astrofisica, a interagire con i propri simili sulla terra.. bai
perché?
La scuola non deve insegnare tecnica? Non penso a inseguire l'ultima tecnologia, la scuola perde in partenza da questo punto di vista, ma cimentarsi con alcune tecniche tradizionali o moderne che hanno segnato la storia dell'uomo (il disegno, la falegnameria, il fuoco, l'orientamento ecc.) potrebbe essere una scuola di esperienze e attraverso le esperienze fare riflessione umanistica. Credo poco a ragazzi che attraversano la letteratura con l'ignoranza dei vissuti e colgono l'essenza o dialogano profondamente sui massimi sistemi cambiando la loro vita di tutti i giorni.
Andando in barca si capisce un po' di più Conrad...
E i ragazzi toccano sempre meno con mano la vita... spesso lo fanno ma sta dietro uno schermo iphone 5.
Gunter Assen (non credo si scriva così...) non ha partorito quelle riflessioni bellissime sulla società tecno-industriale piegato su una catena di montaggio della ford
Ma credo che ciò sia ben chiaro sia a Sini che a Galimberti, e che lo abbiano detto più volte in questo intervento. Le tecniche da te evocate, come il disegno e la falegnameria, che sicuramente non sono l'ultimo trovato scientifico, credo debbano essere fatte rientrare in ciò che Galimberti chiamava "umanistico". Quanto di umano c'è nel disegno o nella falegnameria? O vero, quanto umano c'è nell'arte? Dove c'è tecnica come mezzo della creatività c'è ancora umanità. Quando Galimberti ci mette in guardia dalla tecnica intende quelle attività umane (o tecniche?) dimentiche delle peculiarità, appunto, dell'uomo.
Pessimo.
Ma se i giovani non troveranno piu' lavoro in futuro!...almeno quello salariato...
Che senso ha formare migliaia di tecnici quando saranno in pochissimi a poter lavorare?
Io leggo e vedo che gli anglosassoni si stanno domandando cosa fare e stanno pensando di orientare l'educazione verso la creativita' artistica...
+Oikonomos E chi pagherà i consumi di questi "creativi artistici"? Le tasse dei "ricchi", che poi diranno che così facendo si minerà la competitività? Questi "creativi" diventeranno tutti pubblicitari.? Non credo. Più facile pensare che avremo un aumento di quartieri-ghetto american style con gente inoccupabile, da tenere buona (visto che sarà fisicamente vicina ai centri del potere e potrebbero far danni) con panem (il giusto, senza esagerare) et circenses (e, in futuro, con una spruzzata di droghe "libere"). E' accaduto nei paesi anglosassoni, accadrà ancora di più e accadrà anche da noi, che ci arriviamo sempre dopo. Soluzioni? Si salvi chi può...chi ha l'intelligenza e la volontà (o forse sarebbe meglio dire la passione) per farlo...gli altri sono condannati all'irrilevanza sociale.