Non ho mai letto nessun libro di fantascienza tantomeno quelli che hanno fantasticato sulle astronavi generazionali, quindi è più o meno la prima volta che mi avvicino al concetto. Eppure senza scomodare chissà quali tecnologie, l'osservazione più elementare che mi viene da fare è: noi SIAMO su un'astronave generazionale. Questo pianeta vaga come una scheggia impazzita in un cosmo e verso una meta di cui non sappiamo nulla o abbiamo dimenticato. Guardacaso se dovessimo pensare ad un'astronave generazionale come la penseremmo? Esattamente come questo pianeta. Sferico, con gravità, con atmosfera, con uno scudo, con cibo, con possibilità di svago e divertimento, con biodiversità, con politiche, con possibilità di evolvere eticamente e tecnologicamente. Insomma sull'arca ci siamo già, diretti chissà dove. La missione è nascosta o dimenticata da tempo.
Caro Professore, lei riesce a smontare con serenità e razionalità tutti i nostri sogni. Riesce ad essere così razionale, naturalmente per conoscenza e logica, che posso quasi paragonarla alla forza di gravità. Una forza di gravità talmente pesante che ci fa tenere sempre coi piedi per terra. Non lo prenda come una critica, non mi permetterei mai, ma la prenda come un gran complimento da parte mia, che non sono nessuno. In qualche modo lei mi ricorda il Dr. Spock. E le sto facendo un gran complimento, che lei sicuramente apprezzerà. La stimo moltissimo. Un saluto, Federico.
dottor Spock di Star Trek o il Pedagogista ? Scherzo, però obietto che Balbi inserisce molti elementi psicologici nelle sue riflessioni, vagliati poi, è vero, alla luce della razionalità.
Sognare di trascorrere un'intera vita su di un astronave interstellare, piuttosto che stare su questo bellissimo pianeta, inimmaginabilmente stupendo, variegato, con tanti climi diversi, tante genti diverse, oceani, montagne, foreste, milioni di specie di animali, cieli bluè, o grigi, pioggia, neve, e quant'altro, piuttosto che un sogno io lo chiamerei un incubo. Non scherziamo.
@@sergiodario58able anch'io, ma è perchè posso fare il confronto. Ti faccio un esempio, durante l'ultima glaciazione i nostri antenati hanno vissuto per generazioni all'interno delle grotte, con un freddo assurdo e il sole perennemente coperto dalla nebbia. Noi andremmo in depressione, ma all'epoca si adattavano a quel che c'era e noi esistiamo grazie a quell'adattamento. Con questo non voglio asserire che l'astronave generazionale sia auspicabile, solo che è materia di discussione.
@@pierovannuccini937 Certo che è materia di discussione, sono d'accordo con te. Ma se io fossi un essere umano di generazioni future, e a menoche costretto da inimmaginabili calamità occorrenti sulla terra, me ne guarderei bene dal lasciare questo nostro pianeta, per una vita intera trascorsa su spazi angusti e artificiali. Poi è pacifico il fatto che la razza umana è diventata quella che è, partendo dall'essere primitivi e vivendo nelle caverne, grazie anche alla sete di sapere e al potere di adattabilità, e che quindi è probabile che i poveri cristi costretti su queste astronavi generazionali si adatterebbero a tutto pur di non morire come dei sorci in gabbia e/o sopraffatti dall'inedia. Io fortunatamente, come te e tutti gli altri, del resto, abbiamo al momento i piedi solidamente piantati su questo nostro caro e amato suolo, e vorrei che restassimo così fintanto che non saremo chiamati dal Signore. Ciao e stammi bene.
@@sergiodario58able ciao, anche tu stammi bene. Sì, anch'io la vedrei proprio come l'ultima risorsa in vista di una catastrofe e sono felice di aver vissuto su questa Terra ; il futuro, poi si vedrà.
@@saraveronika7540 non capisco com'è possibile fare un commento del genere e seguire un canale che parla di scienza. NON si può "distruggere "lo spazio", significa che non sai di cosa stai parlando, e per inciso ce ne fossero come Musk e soci, il problema è che ce ne sono pochi come loro
Spazio 1999 è stato una geniale variante sul tema. L'uscita della Luna dall'orbita terrestre ha di fatto trasformato il nostro satellite e Base Alpha in un'astronave generazionale
Salve, professore, e la ringrazio per questo video. In un suo precedente video avevo commentato prorpio della nave generazionale, seppure era un discorso puramente tecnologico che, come lei ha precisato alla fine del video, è il meno irrealistico di altre ipotesi, troppo fantascientifiche (al momento). I suoi 5 punti sono perfetti. Mi hanno ricordato un vecchio romanzo di (ovviamente) fantascienza, "Captive universe" (La città degli Aztechi - Harry Harrison), dove si affronta proprio questo argomento, che mostra più o meno, le problematiche che possono nascere in un mondo "chiuso", mettendo l'accento sui problemi della memoria (i controllori diventano una sorta di setta religiosa) e della genetica (due popolazioni a cui è proibito incrociarsi fino a che non si arriva a destinazione). Il problema etico è ovvio, ma a parer mio nessuno s'imbarcherebbe in un'avventura del genere: le avventure (avventure "fisiche", non intellettuali) dell'uomo nascono sempre perchè si pensa (si spera) di arrivare alla fine, altrimenti non si inizia proprio. E' chiaro quindi che l'ipotesi di una nave generazionale è, sarebbe, comunque una ultima chance, in caso di pericolo irreversibile per il pianeta. A questo punto, pertanto, si conclude che l'impossibilità derivi, anche, dal tempo. Se in condizioni normali nessuno penserebbe mai ad una nave generazionale, in condizioni di grave pericolo, per quanto l'idea sia più fattibile tecnologicamente, non ci sarebbe, probabilmente, il tempo di fare nulla. Sulle problematiche sulla salute ed altro, non sarei così pessimista, in quanto abbiamo già la prova, sulla Terra, che la vita sa rimediare ed adattarsi ai luoghi più "impossibili". In definitiva, la chiusura del video è l'unica possibile risposta: noi abbiamo già la nostra nave generazionale, la Terra, e dovremmo curarla molto di più. Nella speranza che, nel suo viaggio (non controllato) nella galassia insieme a tutto il resto del sistema solare, non incontri zone di spazio con caratteristiche "letali" per il pianeta. Invano nacqui Invano fu scritto che qui sulla terra io soffro Tuttavia almeno era qualcosa essere nato sulla terra. (canto azteco)
Io invece penso che ci siano persone disposte a fare questo viaggio, altre che non vedano l'ora di farlo (basta leggere qualche commento sotto questo stesso video).
@@paolocarbone3107 ovviamente dirlo non significa farlo, ma sono sicuro che trovare migliaia di persone, su 7 miliardi, sia uno degli aspetti più facili per una missione del genere
@@DaniC44 si per carità sono d'accordo, però il punto è che non servono solo persone disposte ma anche specializzate o comuqnue adatte per un viaggio del genere, in ogni caso sono d'accordo, la difficoltà più grande non sarebbe questa, almeno credo chissà
Professore, pubblichi per favore un altro bellissimo video così approfondito sul tema “astronave relativistica”. Ho riascoltato più e più volte quei contenuti e tutte le volte mi si ingarbuglia la materia grigia. Poesia!
Piccola riflessione a margine: le generazioni "intermedie", quelle deputate all'unico compito di portare avanti la discendenza, nascono e muoiono sull'astronave, quella sarebbe la loro unica casa per tutta la vita.. abbastanza triste se ci si pensa. Grazie per il video bellissimo prof!
@@adrianosernagiotto4314 ma le persone che vivono tutta la vita nella loro città hanno comunque in teoria la possibilità di cambiare città se vogliono. Le generazioni intermedie in un ipotetico viaggio di migliaia di anni sarebbero bloccati sull'astronave
Non partirei nemmeno morto. Superato Plutone verrebbe introdotta senza referendum la tassa di soggiorno, avremmo sempre gli stessi locali dove servirebbero esclusivamente H2O2 alla spina, le programmazioni cinematografiche, la musica, la poesia e le arti in generale andrebbero in loop. L'obbiettivo di principio di scoprire il cosmo diverrebbe immediatanente un percorso introspettivo ai limiti della follia ed è quello che già viviamo qui, senza privazioni. Noi siamo terrestri in carne, ossa e frattaglie. Grande prof 👍💪
Questi sono i momenti migliori secondo me. Quando le più recenti conoscenze scientifiche ci aiutano non solo nel quotidiano, ma anche a riflettere su temi etici e filosofici. Grazie!
Professore lei è un grande. Riesce a spiegare concetti di astrofisica in maniera semplice ed alla portata di tutti. Ho già alcuni sui libri che ho letto in poco tempo e che sono davvero belli. Non vedo l'ora di comprare anche il suo ultimo libro e leggerlo tutto d'un fiato.
Senza contare i problemi di usura della struttura esterna dovuta alle radiazioni che dovrebbe sopportare in migliaia di anni. Io partirei solo se fossimo minacciati da un evento catastrofico impossibile da evitare come un grande asteroide. Partirei appunto solo per disperazione per preservare la specie umana. Grazie professore ancora una volta per quello che fa. Libro quasi finito!
esatto. senza contare l'effetto delle radiazioni cosmiche sul corpo umano. stare solo qualche mese nella stazione spaziale in orbita intorno alla terra causa la perdita di notevole parte della massa ossea e poi c'è l'effetto dell'assenza di gravità. Il corpo umano non è fatto per stare nello spazio.
Ottimo video, con accurate e sagge valutazioni su aspetti che raramente vengono sfiorati da chi tratta di viaggi spaziali. Un particolare encomio per avere attirato l'attenzione sul problema di imporre alle persone che nasceranno durante il viaggio un tipo di scelta esistenziale drastico (rinuncia alla vita terrestre + imposizione di un tipo di vita vagabonda caratterizzata da rischi sconosciuti e utilità sconosciuta) il tutto ignorando la loro volontà. Secondo me, questo sarebbe foriero di devastanti conflitti (anche fisici-armati) che porterebbero al fallimento della missione. Complimenti ancora per questo video, pienamente corrispondente all'eccellente livello a cui ci ha abituati.
Da Ufficiale di Marina, abituato alle missioni, partirei immediatamente e con immensa gioia: per niente al mondo mi farei sfuggire un'occasione così fantastica di vivere il mio futuro! Grazie Professore per le sue pregevoli lezioni, un caro, affettuoso saluto
Immagina di essere su una delle navi di Cristoforo Colombo, che avevano idea di arrivare da qualche parte , ma che ci hanno impiegato molto più tempo e quasi al limite delle forza
Amo viaggiare ma tra i piaceri di questa magnifica attività vi è il ritorno a casa, al nido. Penso che non mi imbarcherei mai. Grazie per i bellissimi e scientifici post!
Professore l'astronave generazionale è un buon argomento per gli autori di fantascienza ma mi sembra davvero altamente improbabile...dobbiamo risolvere i grandi problemi del pianeta Terra e questi pongono sfide che ci impegneranno per moltissimo tempo...sempre esauriente e chiarissimo nelle sue analisi 👏👏
Gentilissimo Prof. Balbi. ho molto apprezzato la chiara descrizione dei problemi che un progetto del genere comporterebbe, ma forse una maniera per aggirare questi problemi ci sarebbe.
Grazie professore per il video. Il tema è accattivante e le problematiche esposte chiare e molto comprensibili. Al di là delle conquiste scientifiche legate ad un'impresa del genere mi sono sempre chiesto se, in realtà, il destino dell'uomo non fosse quello di restare per sempre legato al nostro amato pianeta Terra. Siamo figli di questo pianeta e dipendiamo così tanto da esso. Quale umanità sarebbe quella che si dovesse adattare ad una nuova casa al termine di un viaggio interstellare di questa portata? Sarebbe la stessa umanità? Sarebbe la conquista di questa spedizione un traguardo per l'intera umanità o solo per quelli così intraprendenti ad attuare un progetto del genere? Etica e scienza si mescolano, come sempre. La ringrazio molto per avere approfondito il tema che avevo accennato in un precedente commento su un altro video. Le pongo un altro tema che non ricordo sia stato già discusso sul suo canale: pianeti artificiali, sfere di Dyson e mondi ad anello (ho riletto di recente Ringworld di Larry Niven).
Complimenti ottima spiegazione!!! Ritengo piu che giusto fare questo tipo di ipotesi, capire quali potrebbero essere le varie problematiche e provare a trovare soluzioni o alternative, questo non puo far altro che farci progredire, quindi onore e massimo rispetto a chi studia e lavora in questo campo!!!
Salve, ottimo video e per rispondere alla domanda finale, no non mi imbarcherei per un'impresa del genere che seppur concettualmente immaginabile la ritengo irrealizzabile e abbastanza utopistica anche se per ipotesi avessimo i mezzi per realizzare una cosa del genere, ciò appunto per le ragioni esposte nel video. Mi piace però pensare che in un certo senso già ci troviamo su una grande astronave generazionale che orbitando intorno al nostro Sole ci porta letteralmente "a spasso" per la Via Lattea, ed è la Terra stessa, quindi viaggiamo di continuo senza rendercene conto. La Terra è la nostra "astronave" comune e spetta a noi e alle generazioni che verranno prendersene cura.
Si potrebbe essere tentati di considerare il nostro pianeta una specie di anomalia, e quando consideriamo il problema con maggior attenzione ancora, ci rendiamo conto che almeno per noi le cose sono effetivamente cosi. Quindi, è molto piu fattibile concentrarci su i problemi qui sulla terra che possiamo risolvere. Grazie mille Professor
Concordo in pieno con lei prof per quanto detto alla fine. Comunque l'unica vera opzione per raggiungere altri pianeti da studiare da persone che sono partite per quello scopo, è l'ibernazione delle persone
La tecnologia obsoleta succede nel videogioco Elite, dove c'è tutta la galassia ricostruita 1:1 (tra l'altro è l'immagine che è alla fine del video :) ). Il gioco parte nel 3300, ma prima della scoperta del supercruise erano state inviate diverse navi generazionali che poi sono sparite qualche secolo prima e nel gioco si possono trovare nelle relative posizioni calcolando l'anno di partenza e seguendo la traiettoria di viaggio.
Concordo pienamente con la sua affermazione finale, È la Terra la nostra Astronave Generazionale.. .cerchiamo di renderla la migliore possibile pronta ad accogliere le nostre generazioni future.
Pensiamo piuttosto a progetti che interessano questo pianeta anziché pensare a cose impossibili.... Egregio Professore mi è piaciuto commentare con le sue parole conclusive che sono il perno di tutto ciò. Grazie poiché ci riporta all'unica realtà che conta. Cordiali saluti
Io ho imparato una cosa da Asimov: quando si ha un piano per salvare tutti e si segue solo quello, vedendolo come unico realizzabile, se qualsiasi cosa va storta si è spacciati. Bisogna sempre avere due progetti paralleli, nel caso uno dei due vada in malora (che poi è proprio il motivo per cui sarebbe meglio avere la vita in due posti piuttosto che uno solo) Perchè continuiamo a ragionare in termini di o una cosa o un'altra? soprattutto ora che siamo nell'era dell'interdisciplinarietà, e abbiamo gia visto abbondantemente come i progressi in un campo portino spesso a grandi avanzamenti anche negli altri.
No perché non possiamo modificarne la traiettoria, troppo vincolati dalla massa enorme e dalla dipendenza energetica dell'"astronave" dalla "centrale" Sole.
Anche ammettendo che tutto fili liscio penso che col passare delle generazioni si smetterebbe di tramandare le informazioni e l'addestramento necessario allo sbarco (chi studierebbe una cosa del genere sapendo che servirà solo a una generazione futura magari di molte centinaia di anni più avanti?) e una volta arrivati veramente si finirebbe a restare per sempre a bordo della nave non sapendo nemmeno il motivo per il quale si è lì e considerandola la propria realtà.
Mi iscrivo al suo canale, mi piace come pone le questioni. La calma, la prorietà di linguaggio e l'educazione con cui le descrive. Ma sopratutto mi piace la MANCANZA DI SENSAZIONALITA' forzata, tipico purtroppo dei canali youtube concentrari unicamente sul far iscritti. Ecco questa serietà e professionalità l'apprezzo molto, anche se non dovessi essere d'accordo con quanto dice. Spero che tenga questo stile senza inutili conversioni ;) buon lavoro!
Riguardo al tema per cui le generazioni potrebbero dimenticare il motivo per cui sono partite segnalo il film "Ember, la città di luce". Un distopico a metà tra fantascienza e favola che tutto sommato risulta interessante per il tema trattato. La popolazione abita questa città circondata dalle tenebre e non sa cosa ci sia oltre e si limita a fare manutenzione a sistemi meccanici ed elettrici per i quali non capisce il funzionamento fino a che una ragazza scopre qualcosa.....
Vedo opportuno pensare con i piedi per terra: Quello che dovrebbe essere fatto è pensare al nostro pianeta come bene primario e tutti insieme lavorare per creare un "paradiso terrestre" dove nessuno sporca e nessuno inquina. Ma mi rendo conto che è utopia come un viaggio in astronave generazionale. Grazie Professore.
a me viene in mente un altro ostacolo: chi puo dire che un feto umano possa svilupparsi in maniera corretta al di fuori della terra? siamo portati a darlo per scontato,ma delle certezze in merito chiuderebbero questa strada,ed aprirebbero un sacco di domande interessanti. grazie del bel video
Non è davvero un problema da poco, mi ha costretto a pensarci su per ore. :D Dal punto di vista psicologico della scelta sulla partenza, credo non sia tanto diverso dallo scegliere se emigrare o no, tema su cui purtroppo mi vedo costretto ad affrontare personalmente in questi difficili tempi. Non sarebbe tanto diverso da chi scoperta l'America decise di partire verso un nuovo mondo. Tanti lo fecero per necessità, nella speranza di un futuro migliore per se e per i propri figli, tanti probabilmente per puro spirito d'avventura. Penso quindi che su svariati miliardi di persone, non sarebbe tanto difficile trovarne diciamo 4000? Disposti a partire anche oggi. Quindi la vera domanda credo dovrebbe essere: "Vorresti andare a vivere su un'astronave diretta su un'altro pianeta, che raggiungerà tra migliaia di anni?" Se invece si dovesse partire causa una grossa catastrofe terrestre, la vedo molto più grigia. Si dovrebbe scegliere per "merito"? Solo i migliori tecnici, medici, braccianti agricoli, cuochi, pulizie, assistenza anziani? Si organizzerebbe una lotteria stile Deep Impact?!?!? In ogni caso penso che a livello globale scoppierebbe un vero putiferio generale. Rivolte, guerre, catastrofi, mustri che svulazzano. :D Tecnologicamente invece, almeno in caso di necessità, unendo le forse globalmente penso sia fattibile, certo parlando di parecchi anni, dato i vettori di cui disponiamo attualmente, servirebbe, immagino, diverso tempo per portare in orbita e assemblare una mega struttura del genere. E parlo ovviamente di portare solo il necessario, alcune varietà di verdure, probabilmente nessun animale. Pensare di costruire un'arca contenente tutte le specie animali e vegatali, considerando pure i mari, la vedo davvero molto, molto dura anche in un futuro lontano. E poi, chi costruisce il tutto, resta a terra a crepare, o ottiene un "biglietto"? La manutenzione esterna e interna per migliaia di anni? Servirebbe stoccare tonnellate di materiali, centri di produzione elettronica e meccanica, che sulla terra oggi occupano dimensioni esagerate Insomma, più ci penso e più saltano fuori complicazioni e dubbi.
Effettivamente i suoi dubbi non sono da poco e li condivido, anche se alcuni sono di relativa e facile soluzione. Per esempio, una soluzione per le manutenzioni, è la semplice raccolta di risorse e la raffinazione "strada facendo", magari dagli asteroidi cui si passa vicino. Per quanto riguarda la selezione del personale, beh, questo è un dilemma etico di cui non intendo prendermi responsabilità alcuna, pertanto lascio ad altri la risposta; certo è che, se potessi, mi offrirei volontario in virtù della mera esplorazione dell'ignoto che tanto affascina
Io partirei, e penso sarebbe giusto portare avanti la ricerca in tal senso, non in alternativa ma parallelamente alla tutela del pianeta. Oggettivamente, è troppo pericoloso il fatto che tutta la vita conosciuta sia su un unico pianeta, la espone al pericolo di totale o quasi totale cancellazione per un qualsiasi disastro cosmico. Basterebbe riuscire a portarla in un altro posto nel sistema solare per diminuire questo rischio o meglio ancora in un altro sistema per minimizzarlo. Una riflessione: supponendo di riuscire a creare una nave generazionale, non sarebbe in realtà piu necessario raggiungere un pianeta, abitabile o meno. Sarebbe sufficiente trovare posti dove reperire risorse per il suo ampliamento e l'eventuale costruzione di nuove navi.
Pure io partirei. In fondo si tratterebbe di un'avventura. Inoltre i problemi elencati da Amedeo si riducono ai primi due elencati....gli altri problemi non son veri e propri problemi insuperabili poiché è già una cosa che avviene sulla Terra dove la società per sopravvivere cerca di collaborare per migliorare un mondo che i nostri padri ci han lasciati allo sbando e garantire così un futuro alla nostra progenie. Succederebbe la stessa cosa sull'astronave generazionale.
Io non partirei, perché non ci sarà mai una astronave di questo tipo e anche se ci fosse, partirebbe con uno scopo e diventerebbe tutt'altro entro 1-2 generazione
@@19dario73 non so se ti rendi conto di quanto si impossibile. Già il professore nel video ha parlato di una parte esigua di problemi insormontabili. Forse non hai ben presente di come si sviluppino le relazioni umane, del concetto di risorse, del concetto di ecosistema, del benessere, dell'evoluzione e in generale di tutte le categorie che sono presenti sulla Terra.
@@19dario73 l'unica astronave meno improbabile (99.9% periodico impossibile) è quella che contempli l'ibernazione. Potenzialmente passerebbe attraverso la maggior parte dei problemi
@@19dario73 perdonami poi parli a vanvera di una sorta di "colpe dei padri" che ci hanno lasciato un mondo alla deriva (che vuol dire? Si vive sicuramente meglio oggi che secoli fa). Sai cosa ti aspetterebbe li e alle generazioni future? Un regime teocratico dove il fine ultimo di arrivo sul nuovo pianeta è religione, rappresentato da una intelligenza artificiale (DIO) che è programmata per sottomettere tutti in ragione del fine ultimo. Tutto sarà stabilito da essa, anche se puoi riprodurti o devi e con chi. Buon viaggio, sicuramente troverai un mondo migliore :-)
A mio parere, oltre a progettare il futuro del nostro pianeta, che ad oggi è abitato ancora da uomini primitivi anche se crediamo di essere evoluti, sarà più probabile che si venga visitati da extraterrestri, che noi a colonizzare un altro pianeta. Complimenti per i tuoi video sempre molto interessanti.
Commenti del genere se ne leggono ormai ovunque, riguardo animali, scienza, politica, la finalità però è sempre molto offuscata. Non è importante fare a gara d'intelligenza, metterci a confronto ad altri esseri viventi o a noi stessi, sono importanti i dati, i progetti, i materiali effettivi, a nessuno importa dell'evoluzione, e non è importante neanche la tecnologia di oggi
Sempre un piacere ascoltare ragionamenti così ben argomentati. Mi permetto di aggiungere un paio di riflessioni sociologiche: il primo è che l'esperienza del mondo delle "nuove" generazioni sarebbe circoscritta all'arca generazionale e alla memoria delle generazioni precedenti. Il pianeta Terra diventerebbe, nell'arco di più generazioni, il quasi mitologico pianeta degli antichi. Se da un lato ciò agevolerebbe i processi di accettazione della propria condizione, le nuove generazioni potrebbero accettare storicamente questa narrazione, o considerarla, appunto, mitologia. In ogni caso la loro esistenza sarebbe circoscritta a un orizzonte sociale dai confini ben definiti, e l'accettazione di tali confini dovrebbe passare da una pianificazione socioculturale estremamente complessa e pressoché irrealizzabile. Il secondo punto ruoterebbe intorno alla trasmissione delle conoscenze e del sapere: la distribuzione dei ruoli e dei compiti in un contesto così tecnologicamente preponderante dovrebbe essere chirurgica. Non potrebbero esserci spazi per errori nell'assegnazione dei ruoli di chi dovrebbe avere le responsabilità tecniche della sopravvivenza della nave, e quelle culturali della sopravvivenza della sua società. Anche questo, la storia umana ci insegna essere un territorio particolarmente incerto in cui l'istinto della prevalenza tende a superare le istanze della ragione e dell'efficienza. Il rischio è che dopo poche generazioni si realizzi uno scenario da Signore delle mosche.
Data la mia passione per l'universo penso che partirei, ma come detto nel video, il problema non sarebbe tanto per chi parte, che si suppone abbia vissuto e goduto del nostro pianeta e compia volontariamente questa scelta, ma per le generazioni successive, che dovrebbero accettare forzatamente la loro intera esistenza in viaggio.
Un viaggio di mille anni vuol dire almeno 13 generazioni, e per arrivare alla stella più vicina,anche se fosse adatta alla vita e alla velocita di 250mila km orari,ci vorrebbero 18 mila anni,altro che nave generazionale servirebbe. Bellissimo video complimenti , video che spiega perfettamente cosa comporterebbe un viaggio di tale portata.
C'è un episodio di Spazio 1999, prima stagione, in cui gli abitanti della base Alpha incontrano una astronave generazionale aliena... Che ha problemi enormi...
Ciao cosa ne pensi della scoperta fatta dal DARPA della nasa durante un esperimento con le piastre Casimir? Avrebbero assistito ad un'intersezione imprevista con la metrica di curvatura di Alcubierre
Potresti tradurre per me è per gli altri poveri ignoranti? So cos'è il motore di Alcubierre, più o meno, per sommi capi, ma il resto di ciò che hai scritto mi è ignoto.
Salviamo e teniamoci stretti la nostra Terra...e forse domani se sopravviveremo abbastanza a lungo scopriremo altre soluzioni, ma adesso la vedo dura...Grazie prof, mi piacerebbe che non fosse come dice lei, ma non é cosí.
Tutto vero e tutto spiegato in maniera impeccabile. Mi faccia solo sperare che un giorno, non troppo lontano, qualcuno abbia una illuminazione, e finalmente si trovi il modo X costruire un motore, che riesca a curvare lo spazio.. diciamo modalità simili a star trek. Sperare, almeno x il momento, non costa nulla.
Trovo che sarebbe molto complicato preservare lo scopo originale di un'ipotetica astronave generazionale. L'essere umano ha una peculiarità molto particolare, ovvero la capacità di adattamento. Credo che di generazione in generazione si tenderebbe a considerare "casa" più l'astronave che non il pianeta di partenza o quello di destinazione.
Grazie per questo contributo, è bene essere consapevoli e oggettivi, conserviamo ciò che abbiamo.. per il momento è così. Grazie, come sempre attendo il prossimo video ⭐👍
Penso che l’ibernazione, per ipotesi che tutto vada bene durante il tragitto, sia una soluzione efficace ed eliminerebbe i problemi etici e tutto quello che ne consegue(problemi psicologici etc). C’è una serie chiamata 100 dove si affronta il problema di vivere su una navicella proprio così come lei ne ha parlato.
@@GuessWhatTest infatti parlavo come una soluzione che potrebbe essere sviluppata in futuro. Poi non c’è garanzia che essa può durarare per tutto il tempo del viaggio. Magari ogni 100 anni bisogna risvegliarsi e poi di dormire. Insomma è un argomento bello di cui parlare.
Il 4 problema mi ha fatto venire in mente il film Balle spaziali nello specifico quando sull'incrociatore imperiale attivano la velocità smodata per inseguire Stella solitaria ma siccome sono mooolto più veloci lo sorpassano 😂😂 . Per quanto riguarda il 5 problema secondo me sarebbe possibile trovare mondi molto simili alla terra come nei film, ma allo stesso modo ci dovremmo spostare appunto come loro e cioè riuscite a fare viaggi intergalattici nel giro di qualche giorno. Rinnovo sempre i miei complimenti ad Amedeo per la chiarezza e semplicità nell'affrontare tutti gli argomenti. Lunga vita e prosperità 🖖
Ma poi se si raggiungesse quel pianeta , e si scopre che non solo e' abitabile, ma che ci sia gia una civilta piu o meno evoluta, come dovrebbero comportarsi i coloni? dovrebbero lasciare ogni velleita' di insediamento o iniziare un invasione ostile di quel pianeta?
@@EmilianoMay1973 Se puoi creare un astronave in grado di mantenere la vita per decine di migliaia di anni non hai bisogno di mandarla su un pianeta, basta trovare nello spazio le risorse per ampliarla/riprodurla, la colonizzazione planetaria diventa superata, e la cosa piu eticamente corretta sarebbe lasciare ad eventuali pianeti terraformabili la potenzialità di sviluppare la loro vita.
Anni fa lessi un racconto di fantascienza proprio su un viaggio di un'astronave generazionale. Era diviso in tre storie con tre protagonisti, ognuno vissuto in fasi diverse del viaggio. Ricordo che nell'ultimo racconto, ormai i viaggiatori erano ridotti a vivere come selvaggi e non sapevano nulla né del viaggio né della destinazione. Non ricordo né autore ne titolo. Qualcuno lo conosce? Vorrei rileggerlo. Grazie
@@luciosciortino3421 grazie. Ho letto la sinossi, ma purtroppo non è il libro che cerco. Nella terza parte di quel romanzo, l'equipaggio era formato solo da ragazzini nati sull'astronave e che vivevano come aborigeni. La loro astronave alla fine raggiunge il pianeta di destinazione e alcuni dei superstiti riescono a sbarcare mentre un altro gruppo non lo fa e finiscono per morire sull'astronave. Comunque grazie.
Infatti, pienamente d'accordo. Non abbiamo bisogno di andare da nessuna parte, dobbiamo salvaguardare il nostro pianeta, che poi del resto...lo siamo già viaggiatori spaziali, a bordo della più grande astronave immaginabile che si muove nell'universo. E tra meno di un miliardo di anni (se non ci auto-distruggiamo prima) le condizioni appunto come viene detto in altri tuoi video, saranno tali da non permettere più la sopravvivenza umana. Prima di quel punto, forse, allora sì che avrà "senso" mettersi in viaggio, ma non tanto per cercare nuovi mondi ma per tenere in vita i sopravvissuti e...arrivando laddove nessuno era mai giunto prima! Star Trek docet ;-)
grandissimo video! il me del presente non può che dire che no, non farebbe mai questo viaggio. il me che vive in un contesto in cui la tecnologia è realizzata e la terra va abbandonata come ultima speranza di sopravvivenza della specie, beh, partirebbe senza pensarci sopra ovviamente. ma alle considerazioni fatte, sul durante, ne va a mio avviso aggiunta una anche sul dopo: se un pianeta è abitabile, probabilmente è anche abitato. e per abitarlo bisognerà prima conquistarlo. ecco che allora, in quest'ottica, credo che sarebbe meglio rinunciare alla sopravvivenza della specie e limitare alla distruzione della sola terra i danni fatti.
Ciao caro professore. Ottimo il lavoro che hai fatto per far si che esista una possibilità per un viaggio intergalattico alla ricerca di un pianeta come la terra. Cominciamo con la 5 domanda : io metterei subito la mia firma per il viaggio ; perché fin da piccolo mi piaceva guidare un aereo qualunque, proprio in quel periodo l'america costruì un aereo supersonico cioè "x 15" che superava la barriera del suono. Però tu alla numero 2, hai riferito una cosa giusta al ragionamento che ha l'essere umano su questa terra, cioè la social politica che come ragiona l'essere è molto difficile trovare un'accordo. Però non è solo questo il dilemma, chi dovrebbe partire, senza il supporto della religione ; che come si vede e si sente le religioni fanno solo danni agli uomini. Dunque anche questo è un grosso problema. Io sarei molto felice per poter andare, ma la società politica ed la società religiosa non sono all'altezza della situazione
La linea di confine tra scienza e fantascienza è una realtà che, da sempre, stimola la nostra voglia di ricerca ed esplorazione. "Relativamente" parlando, siamo in viaggio generazionale da 13 mld di anni...
@@Giubizza be nascere in una struttura grande qualche chilometro e passare li la vita non sarebbe proprio il massimo, nascere e morire solo per lo scopo di mandare avanti la generazione, studiare viviere solo per tramandare alla generazione successiva le conoscenze da mantenere. Bho io lo troverei ingiusto nascere in condizioni del genere, vivere solo per rimanere in vita alla fine 😂
Il mio modestissimo parere è che noi siamo fatti per vivere solo su questo pianeta ,che bisogna preservare per le prossime generazioni l'evoluzione deve essere mentale,basta guerre basta contrapposizioni,bisogna creare una società di amore reciproco.....
Paradossalmente, vista la lunghissima durata, i discendenti dei primi abitanti di un astronave generazionale potrebbero dimenticare lo scopo del viaggio e fregarsene altamente😅 Edit: Non avevo ancora finito il video e Amedeo ha detto quello che pensavo.
Caro prof. Amedeo 👍 Io un viaggio così sarei anche disposto a farlo. Se la mia presenza in questo nuovo progetto non alterasse quello che ho normalmente sulla terra sarei veramente disposto a farlo. Vivi qui vivi lassù cambia veramente poco. Ma soprattutto se tutto ciò serve per un progetto che va oltre la nostra immaginazione ben venga. Tanto prima o poi si dovrà affrontare seppur in modo diverso e in piccolo queste avventure ai fini della scienza.
Grande professore, grazie di cuore per tutti i suoi insegnamenti, che non sono solo scientifici, leggerò molto volentieri il nuovo libro come ho fatto con gli altri suoi lavori. Un caro saluto, Fabio
La Terra stessa è una astronave generazionale, il viaggio per le specie viventi è iniziato qualche milione di anni fa quando eravamo ancora poco esperti sul suo funzionamento, la nostra astronave ha una tecnologia ineguagliabile perché si adatta e nel contempo è plasmabile in modo da renderla più efficiente. Il problema oggi sta nel fatto che ne stiamo abusando e forziamo i suoi motori oltre i limiti di fabbrica, abbiamo perso il manuale di istruzioni o forse solo la pagina che si riferisce alla manutenzione.
Sinceramente, viaggiare nello spazio è sempre stato un mio sogno sin da bambino. Purtroppo non ho le qualità fisiche per fare l'astronauta, non le ho mai avute, ma mi avrebbe fatto molto piacere fare quell'esperienza. Di conseguenza, si, io penso che lo farei. Penso che mi imbarcherei in una simile impresa, specie se fosse l'unica possibilità di salvezza per il genere umano. Tuttavia, sono dell'idea che, come detto nel video, SALVARE il Pianeta su cui viviamo, avviando politiche ecologiche (SENSATE, non meramente "ideologiche") abbia sicuramente la priorità. E comunque, prima di partire per altri sistemi stellari, specialmente considerate tutte le cose viste in questo video, credo sarebbe di gran lunga opportuno pensare, sul lungo termine, una colonizzazione progressiva del sistema solare, puntando soprattutto ai pianeti dell'orlo esterno, in modo da garantire la sopravvivenza agli esseri umani o i loro discendenti quando il nostro sole morirà ed il sistema solare interno verrà assorbito dalla nostra stella, riducendosi molto di dimensioni. Insediamenti stabili su pianeti, pianeti nani, e satelliti, oltre la costruzione di basi orbitanti abitabili, sarebbe di certo un passo, per quanto difficile da realizzare (ma probabilmente fattibile tra neanche troppi decenni) sarebbe già una soluzione importante anche per la salvaguardia stessa del nostro Pianeta: poter inviare una parte della popolazione mondiale a vivere su altri mondi non solo ridurrebbe il fabbisogno alimentare sul nostro pianeta, ma anche l'impatto che ha l'uomo sull'ecosistema. Viviamo in quasi 8 miliardi su una palla di pietra che dovrebbe ospitarne a stento meno della metà: sicuramente si vivrebbe tutti meglio se circa metà degli esseri umani (su base volontaria) si trasferisse a vivere su stazioni orbitanti o colonie stabili su altri pianeti, pianeti nani, o satelliti dei principali giganti gassosi del nostro sistema solare.
Bellissimo video, come sempre. Consiglio, a chi non lo conosca, "Aurora" di Kim Stanley Robinson, sulla stessa lunghezza d'onda di quanto spiegato dal prof. Balbi.
Pensiamo prima di tutto a preservare il nostro di ecosistema, prima di pensare di progettarne uno "mobile".. Non affronterei mai un viaggio su di una simile nave. Troppe incognite. L'essere umano deve arrivare a capire come piegare e "attraversare" lo spazio tempo ovvero il motore a curvatura. Altre soluzioni la mia testolina elementare non le vede... Grazie Prof!! 💪💪
Video e argomento interessantissimi. A mio parere la più grande incognita sarebbe quella legata al "controllo sociale" e alle forme di Governo all'interno dell'astronave. Vediamo quotidianamente sulla Terra quanto l'essere umano sia aggressivo, egoista e divisorio, dunque è praticamente certo che in migliaia di anni le interazioni sociali e politiche cambierebbero, anche in virtù del fatto che l'idea iniziale che ha spinto questo viaggio si modificherebbe vivendo all'interno dell'astronave per migliaia di anni. Basti pensare a come le esigenze, i bisogni e gli obiettivi dell'uomo siano cambiati dal Medioevo a oggi. La domanda principale da porsi è, a mio parere, quale dovrebbe essere lo scopo del viaggio e il ruolo dei viaggiatori rispetto a chi rimane sulla Terra. E qui sorge un altro problema, ovvero la grandissima difficoltà di comunicare con la Terra a viaggio inoltrato. Questo farebbe sì che, anche se venisse scoperto un pianeta abitabile, ne usufruirebbero solo i viaggiatori e non l'intero genere umano, dunque il viaggio potrebbe avere soltanto uno scopo "esplorativo", ma difficilmente quello di offrire un'opzione di salvezza in caso che il nostro pianeta non sia più abitabile, per esempio. Un'altra ipotesi da valutare sarebbe quella di imbarcare un numero limitato di scienziati, dall'alto profilo e preparazione, anch'essi destinati a divulgare ai loro eredi le loro conoscenze, che accompagnassero un numero importante di materiale genetico in vitro, da "utilizzare" soltanto in caso di arrivo. Ma anche in questo caso si tratta di uno scenario attualmente utopistico.
Come diceva lei professore, una simile soluzione credo sarebbe , e comunque di difficilissima attuazione, l'ultima spiaggia per l'umanità vivente in un mondo morente. Sono d'accordo con altri commenti, gli investimenti, gli sforzi, la consapevolezza di tipo costruttivo deve essere messa in atto al più presto per tutelare il nostro pianeta. Dobbiamo come dice un saggio detto tutelare il certo e non l'incerto. Grazie per i suoi video incredibilmente interessanti e spiegati semplicemente.
Non farei mai un viaggio su un'astronave generazionale. Cercherei di vivere al meglio la vita che ho su questa terra e questa sarebbe già una cosa grandiosa. Per l'umanità, invece di cercare altri mondi abitabili, sarebbe ancora più grandioso cercare di rendere piu abitabile questo...
Una miniserie (Di sole sei puntate) davvero interessante sul tema "Nave generazionale" in cui si trattano i vari problemi di cui parla il video (con un bel colpo di scena finale) è "Ascension". Interessante come è stato affrontato il tema "osbsolescenza" nel gioco "Elite Dangerous", dove ad un certo punto l'umanità scopre il salto interstellare, che però sfruttando il pozzo gravitazionale delle stelle, permette di "catapultarsi" solo in prossimità delle stesse, mentre occorrerebbero sempre anni di viaggio per recarsi nello spazio intertellare profondo. Motivo percui nella lore del gioco, diverse navi generazionali partite prima sono ancora in viaggio e "disperse" nello spazio profondo, e al loro arrivo troveranno questi mondi già colonizzati.
"...non sarebbe una cosa semplicissima". Dire che è un eufemismo sarebbe un eufemismo. Senza nessuna polemica ma l' idea di una cosa simile non è fantascientifica ma totalmente assurda. Nella fantascienza esiste un limite a quanto si può aggirare la realtà per solleticare la nostra immaginazione e, per quanto questo possa esser spostato verso l' improbabile, una eccessiva distanza da una pur remota realtà scientifica trasforma questa (la fantascienza) in un delirio visionario. Parafrasando Gibbs su una battuta che faceva a proposito dei matematici e dei fisici (*) direi che "tra gli scrittori almeno quelli di fantascienza dovrebbero cercare di mantenersi parzialmente sani di mente". Naturalmente è solo la mia opinione. Un saluto a tutti e complimenti al prof. Balbi per i suoi video. (*) "I matematici possono dire ciò che vogliono ma i fisici dovrebbero cercare di mantenersi, almeno parzialmente, sani di mente".
Meglio che l'essere umano "evolva" eticamente...prima di far danni su altri sistemi, ma sono convinto che "chi di dovere" infatti non lo renderebbe mai possibile per fortuna.
@Amedeo sono un astrofisico come te e, affascinato proprio dalle tematiche che hai magistralmente esposto nel video, ho scritto un libro (si chiama HUMANITY) che tratta esattamente di un viaggio intergenerazionale proponendo la mia interpretazione di quel che saranno le difficoltà di vario genere (sociali, culturali, memoria storica, moralità delle scelte, ecc, ecc). Se ti fosse di interesse potremmo entrare in contatto perché mi piacerebbe dartene una copia, siamo alla prima ristampa! Spero che vedrai questo commento! Buon Lavoro :)
Siamo già a bordo di un'astronave generazionale. Il pianeta terra è un'astronave, ha tutte le risorse di cui possiamo avere bisogno, e stiamo viaggiando nello spazio tempo a velocità elevatissima.
Bgiorno Professore!! Davvero interessante il suo ultimo libro, che cita anche nel video. Io non partirei mai su un'astronave generazionale. Avrei paura delle molte incognite. Un Caro Saluto dal basso Piemonte!
09:16 mi immagino gli occupanti della seconda astronave generazionale che fanno dagli oblò il gesto del dito medio a quelli della prima superandoli come una Ferrari supera una Panda
Chissà quale enorme sforzo devi aver fatto per aggiungere all'inizio del discorso "per il momento". Complimenti Amedeo.
Non ho mai letto nessun libro di fantascienza tantomeno quelli che hanno fantasticato sulle astronavi generazionali, quindi è più o meno la prima volta che mi avvicino al concetto. Eppure senza scomodare chissà quali tecnologie, l'osservazione più elementare che mi viene da fare è: noi SIAMO su un'astronave generazionale.
Questo pianeta vaga come una scheggia impazzita in un cosmo e verso una meta di cui non sappiamo nulla o abbiamo dimenticato.
Guardacaso se dovessimo pensare ad un'astronave generazionale come la penseremmo? Esattamente come questo pianeta.
Sferico, con gravità, con atmosfera, con uno scudo, con cibo, con possibilità di svago e divertimento, con biodiversità, con politiche, con possibilità di evolvere eticamente e tecnologicamente.
Insomma sull'arca ci siamo già, diretti chissà dove.
La missione è nascosta o dimenticata da tempo.
Mi piace il buon senso e il ragionamento di Amedeo. Preserviamo quindi questo fantastico pianeta rispettandone la natura e le creature
Caro Professore, lei riesce a smontare con serenità e razionalità tutti i nostri sogni. Riesce ad essere così razionale, naturalmente per conoscenza e logica, che posso quasi paragonarla alla forza di gravità. Una forza di gravità talmente pesante che ci fa tenere sempre coi piedi per terra. Non lo prenda come una critica, non mi permetterei mai, ma la prenda come un gran complimento da parte mia, che non sono nessuno. In qualche modo lei mi ricorda il Dr. Spock. E le sto facendo un gran complimento, che lei sicuramente apprezzerà. La stimo moltissimo. Un saluto, Federico.
dottor Spock di Star Trek o il Pedagogista ? Scherzo, però obietto che Balbi inserisce molti elementi psicologici nelle sue riflessioni, vagliati poi, è vero, alla luce della razionalità.
Sognare di trascorrere un'intera vita su di un astronave interstellare, piuttosto che stare su questo bellissimo pianeta, inimmaginabilmente stupendo, variegato, con tanti climi diversi, tante genti diverse, oceani, montagne, foreste, milioni di specie di animali, cieli bluè, o grigi, pioggia, neve, e quant'altro, piuttosto che un sogno io lo chiamerei un incubo. Non scherziamo.
@@sergiodario58able anch'io, ma è perchè posso fare il confronto. Ti faccio un esempio, durante l'ultima glaciazione i nostri antenati hanno vissuto per generazioni all'interno delle grotte, con un freddo assurdo e il sole perennemente coperto dalla nebbia. Noi andremmo in depressione, ma all'epoca si adattavano a quel che c'era e noi esistiamo grazie a quell'adattamento. Con questo non voglio asserire che l'astronave generazionale sia auspicabile, solo che è materia di discussione.
@@pierovannuccini937
Certo che è materia di discussione, sono d'accordo con te. Ma se io fossi un essere umano di generazioni future, e a menoche costretto da inimmaginabili calamità occorrenti sulla terra, me ne guarderei bene dal lasciare questo nostro pianeta, per una vita intera trascorsa su spazi angusti e artificiali. Poi è pacifico il fatto che la razza umana è diventata quella che è, partendo dall'essere primitivi e vivendo nelle caverne, grazie anche alla sete di sapere e al potere di adattabilità, e che quindi è probabile che i poveri cristi costretti su queste astronavi generazionali si adatterebbero a tutto pur di non morire come dei sorci in gabbia e/o sopraffatti dall'inedia. Io fortunatamente, come te e tutti gli altri, del resto, abbiamo al momento i piedi solidamente piantati su questo nostro caro e amato suolo, e vorrei che restassimo così fintanto che non saremo chiamati dal Signore.
Ciao e stammi bene.
@@sergiodario58able ciao, anche tu stammi bene. Sì, anch'io la vedrei proprio come l'ultima risorsa in vista di una catastrofe e sono felice di aver vissuto su questa Terra ; il futuro, poi si vedrà.
Sempre una conferma di come questo sia il miglior canale ita di astrofisica
Grazie
assolutamente condivisibile il finale. Sempre interessantissimo. Grazie.
Questo ci fa capire quanto sia importante preservare al meglio la nostra unica casa, la Terra.
A distruggere lo spazio ci pensano già Elon Musk e soci
@@saraveronika7540 non capisco com'è possibile fare un commento del genere e seguire un canale che parla di scienza. NON si può "distruggere "lo spazio", significa che non sai di cosa stai parlando, e per inciso ce ne fossero come Musk e soci, il problema è che ce ne sono pochi come loro
Con un commento del genere spero che sia favorevole alla sostituzione dei motori a combustibile con quelli elettrici, almeno per coerenza.
@@saraveronika7540 🤣suvvia... 🙂
❤
Spazio 1999 è stato una geniale variante sul tema. L'uscita della Luna dall'orbita terrestre ha di fatto trasformato il nostro satellite e Base Alpha in un'astronave generazionale
Salve, professore, e la ringrazio per questo video. In un suo precedente video avevo commentato prorpio della nave generazionale, seppure era un discorso puramente tecnologico che, come lei ha precisato alla fine del video, è il meno irrealistico di altre ipotesi, troppo fantascientifiche (al momento).
I suoi 5 punti sono perfetti. Mi hanno ricordato un vecchio romanzo di (ovviamente) fantascienza, "Captive universe" (La città degli Aztechi - Harry Harrison), dove si affronta proprio questo argomento, che mostra più o meno, le problematiche che possono nascere in un mondo "chiuso", mettendo l'accento sui problemi della memoria (i controllori diventano una sorta di setta religiosa) e della genetica (due popolazioni a cui è proibito incrociarsi fino a che non si arriva a destinazione).
Il problema etico è ovvio, ma a parer mio nessuno s'imbarcherebbe in un'avventura del genere: le avventure (avventure "fisiche", non intellettuali) dell'uomo nascono sempre perchè si pensa (si spera) di arrivare alla fine, altrimenti non si inizia proprio.
E' chiaro quindi che l'ipotesi di una nave generazionale è, sarebbe, comunque una ultima chance, in caso di pericolo irreversibile per il pianeta. A questo punto, pertanto, si conclude che l'impossibilità derivi, anche, dal tempo. Se in condizioni normali nessuno penserebbe mai ad una nave generazionale, in condizioni di grave pericolo, per quanto l'idea sia più fattibile tecnologicamente, non ci sarebbe, probabilmente, il tempo di fare nulla.
Sulle problematiche sulla salute ed altro, non sarei così pessimista, in quanto abbiamo già la prova, sulla Terra, che la vita sa rimediare ed adattarsi ai luoghi più "impossibili".
In definitiva, la chiusura del video è l'unica possibile risposta: noi abbiamo già la nostra nave generazionale, la Terra, e dovremmo curarla molto di più.
Nella speranza che, nel suo viaggio (non controllato) nella galassia insieme a tutto il resto del sistema solare, non incontri zone di spazio con caratteristiche "letali" per il pianeta.
Invano nacqui
Invano fu scritto
che qui sulla terra
io soffro
Tuttavia almeno
era qualcosa
essere nato sulla terra.
(canto azteco)
La penso uguale
Io invece penso che ci siano persone disposte a fare questo viaggio, altre che non vedano l'ora di farlo (basta leggere qualche commento sotto questo stesso video).
@@DaniC44 quelle sotto questo video non credo che siano un esempio perfetto da prendere, è facile dire qualcosa senza viverla e realizzarla veramente
@@paolocarbone3107 ovviamente dirlo non significa farlo, ma sono sicuro che trovare migliaia di persone, su 7 miliardi, sia uno degli aspetti più facili per una missione del genere
@@DaniC44 si per carità sono d'accordo, però il punto è che non servono solo persone disposte ma anche specializzate o comuqnue adatte per un viaggio del genere, in ogni caso sono d'accordo, la difficoltà più grande non sarebbe questa, almeno credo chissà
Professore, pubblichi per favore un altro bellissimo video così approfondito sul tema “astronave relativistica”. Ho riascoltato più e più volte quei contenuti e tutte le volte mi si ingarbuglia la materia grigia. Poesia!
Un linguaggio semplice ed esauriente. Bravo Prof.
Piccola riflessione a margine: le generazioni "intermedie", quelle deputate all'unico compito di portare avanti la discendenza, nascono e muoiono sull'astronave, quella sarebbe la loro unica casa per tutta la vita.. abbastanza triste se ci si pensa. Grazie per il video bellissimo prof!
Dipende dalle dimensioni dell'astronave. Moltissime persone, sulla terra, vivono tutta la vita nella loro città senza troppi problemi.
@@adrianosernagiotto4314 ma le persone che vivono tutta la vita nella loro città hanno comunque in teoria la possibilità di cambiare città se vogliono. Le generazioni intermedie in un ipotetico viaggio di migliaia di anni sarebbero bloccati sull'astronave
@@antonella6317 cosi come quelli che possono uscire dalle loro città e non lo fanno
Come spiega lei, non c'è nessuno, sulla terra ci vorrebbero più persone come lei, in particolare a scuola! 👏👏👏
Non partirei nemmeno morto. Superato Plutone verrebbe introdotta senza referendum la tassa di soggiorno, avremmo sempre gli stessi locali dove servirebbero esclusivamente H2O2 alla spina, le programmazioni cinematografiche, la musica, la poesia e le arti in generale andrebbero in loop. L'obbiettivo di principio di scoprire il cosmo diverrebbe immediatanente un percorso introspettivo ai limiti della follia ed è quello che già viviamo qui, senza privazioni. Noi siamo terrestri in carne, ossa e frattaglie. Grande prof 👍💪
Questi sono i momenti migliori secondo me. Quando le più recenti conoscenze scientifiche ci aiutano non solo nel quotidiano, ma anche a riflettere su temi etici e filosofici. Grazie!
Argomento estremamente affascinante su cui fantasticare ma che fa anche profondamente riflettere.
Professore lei è un grande. Riesce a spiegare concetti di astrofisica in maniera semplice ed alla portata di tutti. Ho già alcuni sui libri che ho letto in poco tempo e che sono davvero belli. Non vedo l'ora di comprare anche il suo ultimo libro e leggerlo tutto d'un fiato.
Senza contare i problemi di usura della struttura esterna dovuta alle radiazioni che dovrebbe sopportare in migliaia di anni. Io partirei solo se fossimo minacciati da un evento catastrofico impossibile da evitare come un grande asteroide. Partirei appunto solo per disperazione per preservare la specie umana. Grazie professore ancora una volta per quello che fa. Libro quasi finito!
esatto. senza contare l'effetto delle radiazioni cosmiche sul corpo umano. stare solo qualche mese nella stazione spaziale in orbita intorno alla terra causa la perdita di notevole parte della massa ossea e poi c'è l'effetto dell'assenza di gravità. Il corpo umano non è fatto per stare nello spazio.
Ottimo video, con accurate e sagge valutazioni su aspetti che raramente vengono sfiorati da chi tratta di viaggi spaziali.
Un particolare encomio per avere attirato l'attenzione sul problema di imporre alle persone che nasceranno durante il viaggio un tipo di scelta esistenziale drastico (rinuncia alla vita terrestre + imposizione di un tipo di vita vagabonda caratterizzata da rischi sconosciuti e utilità sconosciuta) il tutto ignorando la loro volontà.
Secondo me, questo sarebbe foriero di devastanti conflitti (anche fisici-armati) che porterebbero al fallimento della missione.
Complimenti ancora per questo video, pienamente corrispondente all'eccellente livello a cui ci ha abituati.
Da Ufficiale di Marina, abituato alle missioni, partirei immediatamente e con immensa gioia: per niente al mondo mi farei sfuggire un'occasione così fantastica di vivere il mio futuro!
Grazie Professore per le sue pregevoli lezioni, un caro, affettuoso saluto
Immagina di essere su una delle navi di Cristoforo Colombo, che avevano idea di arrivare da qualche parte , ma che ci hanno impiegato molto più tempo e quasi al limite delle forza
@@robertotsolakis2409 l’immagine è più chiara con la figura di Magellano
Amo viaggiare ma tra i piaceri di questa magnifica attività vi è il ritorno a casa, al nido. Penso che non mi imbarcherei mai. Grazie per i bellissimi e scientifici post!
Professore l'astronave generazionale è un buon argomento per gli autori di fantascienza ma mi sembra davvero altamente improbabile...dobbiamo risolvere i grandi problemi del pianeta Terra e questi pongono sfide che ci impegneranno per moltissimo tempo...sempre esauriente e chiarissimo nelle sue analisi 👏👏
Gentilissimo Prof. Balbi. ho molto apprezzato la chiara descrizione dei problemi che un progetto del genere comporterebbe, ma forse una maniera per aggirare questi problemi ci sarebbe.
Grazie professore per il video. Il tema è accattivante e le problematiche esposte chiare e molto comprensibili. Al di là delle conquiste scientifiche legate ad un'impresa del genere mi sono sempre chiesto se, in realtà, il destino dell'uomo non fosse quello di restare per sempre legato al nostro amato pianeta Terra. Siamo figli di questo pianeta e dipendiamo così tanto da esso. Quale umanità sarebbe quella che si dovesse adattare ad una nuova casa al termine di un viaggio interstellare di questa portata? Sarebbe la stessa umanità? Sarebbe la conquista di questa spedizione un traguardo per l'intera umanità o solo per quelli così intraprendenti ad attuare un progetto del genere? Etica e scienza si mescolano, come sempre. La ringrazio molto per avere approfondito il tema che avevo accennato in un precedente commento su un altro video. Le pongo un altro tema che non ricordo sia stato già discusso sul suo canale: pianeti artificiali, sfere di Dyson e mondi ad anello (ho riletto di recente Ringworld di Larry Niven).
Complimenti ottima spiegazione!!! Ritengo piu che giusto fare questo tipo di ipotesi, capire quali potrebbero essere le varie problematiche e provare a trovare soluzioni o alternative, questo non puo far altro che farci progredire, quindi onore e massimo rispetto a chi studia e lavora in questo campo!!!
Salve, ottimo video e per rispondere alla domanda finale, no non mi imbarcherei per un'impresa del genere che seppur concettualmente immaginabile la ritengo irrealizzabile e abbastanza utopistica anche se per ipotesi avessimo i mezzi per realizzare una cosa del genere, ciò appunto per le ragioni esposte nel video. Mi piace però pensare che in un certo senso già ci troviamo su una grande astronave generazionale che orbitando intorno al nostro Sole ci porta letteralmente "a spasso" per la Via Lattea, ed è la Terra stessa, quindi viaggiamo di continuo senza rendercene conto. La Terra è la nostra "astronave" comune e spetta a noi e alle generazioni che verranno prendersene cura.
Mentre leggevo il suo ultimo libro arriva la notifica di un nuovo video. Grazie Professore
Si potrebbe essere tentati di considerare il nostro pianeta una specie di anomalia, e quando consideriamo il problema con maggior attenzione ancora, ci rendiamo conto che almeno per noi le cose sono effetivamente cosi. Quindi, è molto piu fattibile concentrarci su i problemi qui sulla terra che possiamo risolvere. Grazie mille Professor
Concordo in pieno con lei prof per quanto detto alla fine. Comunque l'unica vera opzione per raggiungere altri pianeti da studiare da persone che sono partite per quello scopo, è l'ibernazione delle persone
La tecnologia obsoleta succede nel videogioco Elite, dove c'è tutta la galassia ricostruita 1:1 (tra l'altro è l'immagine che è alla fine del video :) ). Il gioco parte nel 3300, ma prima della scoperta del supercruise erano state inviate diverse navi generazionali che poi sono sparite qualche secolo prima e nel gioco si possono trovare nelle relative posizioni calcolando l'anno di partenza e seguendo la traiettoria di viaggio.
In 2001 Nights c'è qualcosa del genere.
Concordo pienamente con la sua affermazione finale, È la Terra la nostra Astronave Generazionale.. .cerchiamo di renderla la migliore possibile pronta ad accogliere le nostre generazioni future.
la terra non potrà durare per sempre. bisogna pensare a cambiare casa da ora per fare in tempo quando succederà
Pensiamo piuttosto a progetti che interessano questo pianeta anziché pensare a cose impossibili....
Egregio Professore mi è piaciuto commentare con le sue parole conclusive che sono il perno di tutto ciò.
Grazie poiché ci riporta all'unica realtà che conta.
Cordiali saluti
Io ho imparato una cosa da Asimov: quando si ha un piano per salvare tutti e si segue solo quello, vedendolo come unico realizzabile, se qualsiasi cosa va storta si è spacciati.
Bisogna sempre avere due progetti paralleli, nel caso uno dei due vada in malora (che poi è proprio il motivo per cui sarebbe meglio avere la vita in due posti piuttosto che uno solo)
Perchè continuiamo a ragionare in termini di o una cosa o un'altra? soprattutto ora che siamo nell'era dell'interdisciplinarietà, e abbiamo gia visto abbondantemente come i progressi in un campo portino spesso a grandi avanzamenti anche negli altri.
@@maisana663 vero
Complimenti per questo video e per come esponi i concetti in maniera chiara e limpida per tutti al punto di far appassionare all'argomento
Ma in un'astronave generazionale non ci viviamo già?
Si, ma non andiamo da nessuna parte... Bisognerebbe accelerare il pianeta per sfuggire alla gravità del Sole!
No perché non possiamo modificarne la traiettoria, troppo vincolati dalla massa enorme e dalla dipendenza energetica dell'"astronave" dalla "centrale" Sole.
Bravissimo prof. Balbi! Come sempre rimango affascinato dai suoi video!
Anche ammettendo che tutto fili liscio penso che col passare delle generazioni si smetterebbe di tramandare le informazioni e l'addestramento necessario allo sbarco (chi studierebbe una cosa del genere sapendo che servirà solo a una generazione futura magari di molte centinaia di anni più avanti?) e una volta arrivati veramente si finirebbe a restare per sempre a bordo della nave non sapendo nemmeno il motivo per il quale si è lì e considerandola la propria realtà.
Prova a leggere universo di Heinlein
Guardo sempre cn immensa ammirazione i suoi video perche riesce a spiegare argomenti molto complessi in maniera assolutamente semplice grazie si tutto
Libri di fantascienza su astronavi generazionali?
Mi iscrivo al suo canale, mi piace come pone le questioni. La calma, la prorietà di linguaggio e l'educazione con cui le descrive.
Ma sopratutto mi piace la MANCANZA DI SENSAZIONALITA' forzata, tipico purtroppo dei canali youtube concentrari unicamente sul far iscritti. Ecco questa serietà e professionalità l'apprezzo molto, anche se non dovessi essere d'accordo con quanto dice. Spero che tenga questo stile senza inutili conversioni ;) buon lavoro!
Grazie professore.... I suoi interventi sono sempre illuminanti.
Riguardo al tema per cui le generazioni potrebbero dimenticare il motivo per cui sono partite segnalo il film "Ember, la città di luce". Un distopico a metà tra fantascienza e favola che tutto sommato risulta interessante per il tema trattato. La popolazione abita questa città circondata dalle tenebre e non sa cosa ci sia oltre e si limita a fare manutenzione a sistemi meccanici ed elettrici per i quali non capisce il funzionamento fino a che una ragazza scopre qualcosa.....
Quanto è bravo professore , la sua spiegazione è bellissima . Il video molto interessante!!!
Vedo opportuno pensare con i piedi per terra: Quello che dovrebbe essere fatto è pensare al nostro pianeta come bene primario e tutti insieme lavorare per creare un "paradiso terrestre" dove nessuno sporca e nessuno inquina. Ma mi rendo conto che è utopia come un viaggio in astronave generazionale. Grazie Professore.
Ma che c'entra!
😂
Già utopico. Fa più figo parlare di colonizzare altri pianeti per quanto sia praticamente impossibile, piuttosto che pensare di salvare il nostro.
@@magilviamax8346 🤦🏽
Come se poi le cose si escludessero.
a me viene in mente un altro ostacolo: chi puo dire che un feto umano possa svilupparsi in maniera corretta al di fuori della terra? siamo portati a darlo per scontato,ma delle certezze in merito chiuderebbero questa strada,ed aprirebbero un sacco di domande interessanti. grazie del bel video
Non è davvero un problema da poco, mi ha costretto a pensarci su per ore. :D Dal punto di vista psicologico della scelta sulla partenza, credo non sia tanto diverso dallo scegliere se emigrare o no, tema su cui purtroppo mi vedo costretto ad affrontare personalmente in questi difficili tempi. Non sarebbe tanto diverso da chi scoperta l'America decise di partire verso un nuovo mondo. Tanti lo fecero per necessità, nella speranza di un futuro migliore per se e per i propri figli, tanti probabilmente per puro spirito d'avventura. Penso quindi che su svariati miliardi di persone, non sarebbe tanto difficile trovarne diciamo 4000? Disposti a partire anche oggi. Quindi la vera domanda credo dovrebbe essere: "Vorresti andare a vivere su un'astronave diretta su un'altro pianeta, che raggiungerà tra migliaia di anni?" Se invece si dovesse partire causa una grossa catastrofe terrestre, la vedo molto più grigia. Si dovrebbe scegliere per "merito"? Solo i migliori tecnici, medici, braccianti agricoli, cuochi, pulizie, assistenza anziani? Si organizzerebbe una lotteria stile Deep Impact?!?!? In ogni caso penso che a livello globale scoppierebbe un vero putiferio generale. Rivolte, guerre, catastrofi, mustri che svulazzano. :D Tecnologicamente invece, almeno in caso di necessità, unendo le forse globalmente penso sia fattibile, certo parlando di parecchi anni, dato i vettori di cui disponiamo attualmente, servirebbe, immagino, diverso tempo per portare in orbita e assemblare una mega struttura del genere. E parlo ovviamente di portare solo il necessario, alcune varietà di verdure, probabilmente nessun animale. Pensare di costruire un'arca contenente tutte le specie animali e vegatali, considerando pure i mari, la vedo davvero molto, molto dura anche in un futuro lontano. E poi, chi costruisce il tutto, resta a terra a crepare, o ottiene un "biglietto"? La manutenzione esterna e interna per migliaia di anni? Servirebbe stoccare tonnellate di materiali, centri di produzione elettronica e meccanica, che sulla terra oggi occupano dimensioni esagerate Insomma, più ci penso e più saltano fuori complicazioni e dubbi.
Effettivamente i suoi dubbi non sono da poco e li condivido, anche se alcuni sono di relativa e facile soluzione. Per esempio, una soluzione per le manutenzioni, è la semplice raccolta di risorse e la raffinazione "strada facendo", magari dagli asteroidi cui si passa vicino. Per quanto riguarda la selezione del personale, beh, questo è un dilemma etico di cui non intendo prendermi responsabilità alcuna, pertanto lascio ad altri la risposta; certo è che, se potessi, mi offrirei volontario in virtù della mera esplorazione dell'ignoto che tanto affascina
Trattiamo bene il nostro pianeta, è l'unico che abbiamo. Bel video. Grazie mille.
Io partirei, e penso sarebbe giusto portare avanti la ricerca in tal senso, non in alternativa ma parallelamente alla tutela del pianeta.
Oggettivamente, è troppo pericoloso il fatto che tutta la vita conosciuta sia su un unico pianeta, la espone al pericolo di totale o quasi totale cancellazione per un qualsiasi disastro cosmico.
Basterebbe riuscire a portarla in un altro posto nel sistema solare per diminuire questo rischio o meglio ancora in un altro sistema per minimizzarlo.
Una riflessione: supponendo di riuscire a creare una nave generazionale, non sarebbe in realtà piu necessario raggiungere un pianeta, abitabile o meno.
Sarebbe sufficiente trovare posti dove reperire risorse per il suo ampliamento e l'eventuale costruzione di nuove navi.
Pure io partirei. In fondo si tratterebbe di un'avventura.
Inoltre i problemi elencati da Amedeo si riducono ai primi due elencati....gli altri problemi non son veri e propri problemi insuperabili poiché è già una cosa che avviene sulla Terra dove la società per sopravvivere cerca di collaborare per migliorare un mondo che i nostri padri ci han lasciati allo sbando e garantire così un futuro alla nostra progenie. Succederebbe la stessa cosa sull'astronave generazionale.
Io non partirei, perché non ci sarà mai una astronave di questo tipo e anche se ci fosse, partirebbe con uno scopo e diventerebbe tutt'altro entro 1-2 generazione
@@19dario73 non so se ti rendi conto di quanto si impossibile. Già il professore nel video ha parlato di una parte esigua di problemi insormontabili. Forse non hai ben presente di come si sviluppino le relazioni umane, del concetto di risorse, del concetto di ecosistema, del benessere, dell'evoluzione e in generale di tutte le categorie che sono presenti sulla Terra.
@@19dario73 l'unica astronave meno improbabile (99.9% periodico impossibile) è quella che contempli l'ibernazione. Potenzialmente passerebbe attraverso la maggior parte dei problemi
@@19dario73 perdonami poi parli a vanvera di una sorta di "colpe dei padri" che ci hanno lasciato un mondo alla deriva (che vuol dire? Si vive sicuramente meglio oggi che secoli fa). Sai cosa ti aspetterebbe li e alle generazioni future? Un regime teocratico dove il fine ultimo di arrivo sul nuovo pianeta è religione, rappresentato da una intelligenza artificiale (DIO) che è programmata per sottomettere tutti in ragione del fine ultimo. Tutto sarà stabilito da essa, anche se puoi riprodurti o devi e con chi. Buon viaggio, sicuramente troverai un mondo migliore :-)
Professore, amo la sua moderazione. Sul serio.
A mio parere, oltre a progettare il futuro del nostro pianeta, che ad oggi è abitato ancora da uomini primitivi anche se crediamo di essere evoluti, sarà più probabile che si venga visitati da extraterrestri, che noi a colonizzare un altro pianeta.
Complimenti per i tuoi video sempre molto interessanti.
Commenti del genere se ne leggono ormai ovunque, riguardo animali, scienza, politica, la finalità però è sempre molto offuscata. Non è importante fare a gara d'intelligenza, metterci a confronto ad altri esseri viventi o a noi stessi, sono importanti i dati, i progetti, i materiali effettivi, a nessuno importa dell'evoluzione, e non è importante neanche la tecnologia di oggi
Proprio il commento banale e stereotipato....essere umano cattivo- natura buona che non mi aspettavo su questa pagina
Sempre un piacere ascoltare ragionamenti così ben argomentati. Mi permetto di aggiungere un paio di riflessioni sociologiche: il primo è che l'esperienza del mondo delle "nuove" generazioni sarebbe circoscritta all'arca generazionale e alla memoria delle generazioni precedenti. Il pianeta Terra diventerebbe, nell'arco di più generazioni, il quasi mitologico pianeta degli antichi. Se da un lato ciò agevolerebbe i processi di accettazione della propria condizione, le nuove generazioni potrebbero accettare storicamente questa narrazione, o considerarla, appunto, mitologia. In ogni caso la loro esistenza sarebbe circoscritta a un orizzonte sociale dai confini ben definiti, e l'accettazione di tali confini dovrebbe passare da una pianificazione socioculturale estremamente complessa e pressoché irrealizzabile. Il secondo punto ruoterebbe intorno alla trasmissione delle conoscenze e del sapere: la distribuzione dei ruoli e dei compiti in un contesto così tecnologicamente preponderante dovrebbe essere chirurgica. Non potrebbero esserci spazi per errori nell'assegnazione dei ruoli di chi dovrebbe avere le responsabilità tecniche della sopravvivenza della nave, e quelle culturali della sopravvivenza della sua società. Anche questo, la storia umana ci insegna essere un territorio particolarmente incerto in cui l'istinto della prevalenza tende a superare le istanze della ragione e dell'efficienza. Il rischio è che dopo poche generazioni si realizzi uno scenario da Signore delle mosche.
Data la mia passione per l'universo penso che partirei, ma come detto nel video, il problema non sarebbe tanto per chi parte, che si suppone abbia vissuto e goduto del nostro pianeta e compia volontariamente questa scelta, ma per le generazioni successive, che dovrebbero accettare forzatamente la loro intera esistenza in viaggio.
Un viaggio di mille anni vuol dire almeno 13 generazioni, e per arrivare alla stella più vicina,anche se fosse adatta alla vita e alla velocita di 250mila km orari,ci vorrebbero 18 mila anni,altro che nave generazionale servirebbe.
Bellissimo video complimenti , video che spiega perfettamente cosa comporterebbe un viaggio di tale portata.
C'è un episodio di Spazio 1999, prima stagione, in cui gli abitanti della base Alpha incontrano una astronave generazionale aliena... Che ha problemi enormi...
Uno degli episodi migliori della serie
Con la tua razionalità rendi ancora più interessanti gli argomenti che tratti, sei un gran divulgatore! PS è importante citare anche il sottotitolo
Ciao cosa ne pensi della scoperta fatta dal DARPA della nasa durante un esperimento con le piastre Casimir? Avrebbero assistito ad un'intersezione imprevista con la metrica di curvatura di Alcubierre
Potresti tradurre per me è per gli altri poveri ignoranti? So cos'è il motore di Alcubierre, più o meno, per sommi capi, ma il resto di ciò che hai scritto mi è ignoto.
Epidemie su un'astronave generazionale? Video come sempre meraviglioso 👏🏾👏🏾👏🏾👏🏾
Salviamo e teniamoci stretti la nostra Terra...e forse domani se sopravviveremo abbastanza a lungo scopriremo altre soluzioni, ma adesso la vedo dura...Grazie prof, mi piacerebbe che non fosse come dice lei, ma non é cosí.
Tutto vero e tutto spiegato in maniera impeccabile. Mi faccia solo sperare che un giorno, non troppo lontano, qualcuno abbia una illuminazione, e finalmente si trovi il modo X costruire un motore, che riesca a curvare lo spazio.. diciamo modalità simili a star trek. Sperare, almeno x il momento, non costa nulla.
Trovo che sarebbe molto complicato preservare lo scopo originale di un'ipotetica astronave generazionale.
L'essere umano ha una peculiarità molto particolare, ovvero la capacità di adattamento.
Credo che di generazione in generazione si tenderebbe a considerare "casa" più l'astronave che non il pianeta di partenza o quello di destinazione.
Grazie per questo contributo, è bene essere consapevoli e oggettivi, conserviamo ciò che abbiamo.. per il momento è così. Grazie, come sempre attendo il prossimo video ⭐👍
Penso che l’ibernazione, per ipotesi che tutto vada bene durante il tragitto, sia una soluzione efficace ed eliminerebbe i problemi etici e tutto quello che ne consegue(problemi psicologici etc).
C’è una serie chiamata 100 dove si affronta il problema di vivere su una navicella proprio così come lei ne ha parlato.
A cosa serve qui l'ibernazione se ci vuole nella navicella gente cosciente,appunto generazionale?ok!
Se di sapesse come risvegliare i corpi congelati magari...
@@GuessWhatTest infatti parlavo come una soluzione che potrebbe essere sviluppata in futuro. Poi non c’è garanzia che essa può durarare per tutto il tempo del viaggio. Magari ogni 100 anni bisogna risvegliarsi e poi di dormire. Insomma è un argomento bello di cui parlare.
Mi ricorda il primo "Il pianeta delle scimmie", degli anni sessanta...
Il 4 problema mi ha fatto venire in mente il film Balle spaziali nello specifico quando sull'incrociatore imperiale attivano la velocità smodata per inseguire Stella solitaria ma siccome sono mooolto più veloci lo sorpassano 😂😂 . Per quanto riguarda il 5 problema secondo me sarebbe possibile trovare mondi molto simili alla terra come nei film, ma allo stesso modo ci dovremmo spostare appunto come loro e cioè riuscite a fare viaggi intergalattici nel giro di qualche giorno. Rinnovo sempre i miei complimenti ad Amedeo per la chiarezza e semplicità nell'affrontare tutti gli argomenti. Lunga vita e prosperità 🖖
Ma poi se si raggiungesse quel pianeta , e si scopre che non solo e' abitabile, ma che ci sia gia una civilta piu o meno evoluta, come dovrebbero comportarsi i coloni?
dovrebbero lasciare ogni velleita' di insediamento o iniziare un invasione ostile di quel pianeta?
@@EmilianoMay1973 Se puoi creare un astronave in grado di mantenere la vita per decine di migliaia di anni non hai bisogno di mandarla su un pianeta, basta trovare nello spazio le risorse per ampliarla/riprodurla, la colonizzazione planetaria diventa superata, e la cosa piu eticamente corretta sarebbe lasciare ad eventuali pianeti terraformabili la potenzialità di sviluppare la loro vita.
Anni fa lessi un racconto di fantascienza proprio su un viaggio di un'astronave generazionale. Era diviso in tre storie con tre protagonisti, ognuno vissuto in fasi diverse del viaggio. Ricordo che nell'ultimo racconto, ormai i viaggiatori erano ridotti a vivere come selvaggi e non sapevano nulla né del viaggio né della destinazione. Non ricordo né autore ne titolo. Qualcuno lo conosce? Vorrei rileggerlo. Grazie
Ho visto il film qualche giorno fa si chiama "Aniara rotta su marte" tratto dal Best seller di Harry Martinson
@@luciosciortino3421 grazie. Ho letto la sinossi, ma purtroppo non è il libro che cerco. Nella terza parte di quel romanzo, l'equipaggio era formato solo da ragazzini nati sull'astronave e che vivevano come aborigeni. La loro astronave alla fine raggiunge il pianeta di destinazione e alcuni dei superstiti riescono a sbarcare mentre un altro gruppo non lo fa e finiscono per morire sull'astronave.
Comunque grazie.
La stimo molto professore...il miglior canale RUclips del genere....
Infatti, pienamente d'accordo.
Non abbiamo bisogno di andare da nessuna parte, dobbiamo salvaguardare il nostro pianeta, che poi del resto...lo siamo già viaggiatori spaziali, a bordo della più grande astronave immaginabile che si muove nell'universo. E tra meno di un miliardo di anni (se non ci auto-distruggiamo prima) le condizioni appunto come viene detto in altri tuoi video, saranno tali da non permettere più la sopravvivenza umana. Prima di quel punto, forse, allora sì che avrà "senso" mettersi in viaggio, ma non tanto per cercare nuovi mondi ma per tenere in vita i sopravvissuti e...arrivando laddove nessuno era mai giunto prima!
Star Trek docet ;-)
grandissimo video!
il me del presente non può che dire che no, non farebbe mai questo viaggio. il me che vive in un contesto in cui la tecnologia è realizzata e la terra va abbandonata come ultima speranza di sopravvivenza della specie, beh, partirebbe senza pensarci sopra ovviamente.
ma alle considerazioni fatte, sul durante, ne va a mio avviso aggiunta una anche sul dopo: se un pianeta è abitabile, probabilmente è anche abitato. e per abitarlo bisognerà prima conquistarlo.
ecco che allora, in quest'ottica, credo che sarebbe meglio rinunciare alla sopravvivenza della specie e limitare alla distruzione della sola terra i danni fatti.
Ciao caro professore. Ottimo il lavoro che hai fatto per far si che esista una possibilità per un viaggio intergalattico alla ricerca di un pianeta come la terra. Cominciamo con la 5 domanda : io metterei subito la mia firma per il viaggio ; perché fin da piccolo mi piaceva guidare un aereo qualunque, proprio in quel periodo l'america costruì un aereo supersonico cioè "x 15" che superava la barriera del suono. Però tu alla numero 2, hai riferito una cosa giusta al ragionamento che ha l'essere umano su questa terra, cioè la social politica che come ragiona l'essere è molto difficile trovare un'accordo. Però non è solo questo il dilemma, chi dovrebbe partire, senza il supporto della religione ; che come si vede e si sente le religioni fanno solo danni agli uomini. Dunque anche questo è un grosso problema. Io sarei molto felice per poter andare, ma la società politica ed la società religiosa non sono all'altezza della situazione
Perfettamente d’accordo con le considerazioni finali.
La linea di confine tra scienza e fantascienza è una realtà che, da sempre, stimola la nostra voglia di ricerca ed esplorazione. "Relativamente" parlando, siamo in viaggio generazionale da 13 mld di anni...
Comunque l'idea che sta dietro una nave generazionale è orribile 😂
Perché?
@@Giubizza per i motivi menzionati nel video, anche.
Certo che, se la tecnologia ci venisse in contro con qualcosa tipo i ponti ologramma di star trek... 🤩
@@maro3274 non mi sembrano tanto orribili.
@@Giubizza be nascere in una struttura grande qualche chilometro e passare li la vita non sarebbe proprio il massimo, nascere e morire solo per lo scopo di mandare avanti la generazione, studiare viviere solo per tramandare alla generazione successiva le conoscenze da mantenere. Bho io lo troverei ingiusto nascere in condizioni del genere, vivere solo per rimanere in vita alla fine 😂
Il mio modestissimo parere è che noi siamo fatti per vivere solo su questo pianeta ,che bisogna preservare per le prossime generazioni l'evoluzione deve essere mentale,basta guerre basta contrapposizioni,bisogna creare una società di amore reciproco.....
il pianeta comunque diventerà invivibile da solo, come indica la storia passata.
Paradossalmente, vista la lunghissima durata, i discendenti dei primi abitanti di un astronave generazionale potrebbero dimenticare lo scopo del viaggio e fregarsene altamente😅 Edit: Non avevo ancora finito il video e Amedeo ha detto quello che pensavo.
Lo si dovrebbe tramandare.
"Universo" di Robert A. Heinlein parla di questo. per chi volesse leggerlo
Mi vengono in mente gli americani odierni della cancel culture che odiano Cristoforo Colombo abbattendone le statue...
Contenuti sempre al TOP! Complimenti Prof 🙂
Caro prof. Amedeo 👍
Io un viaggio così sarei anche disposto a farlo.
Se la mia presenza in questo nuovo progetto non alterasse quello che ho normalmente sulla terra sarei veramente disposto a farlo.
Vivi qui vivi lassù cambia veramente poco.
Ma soprattutto se tutto ciò serve per un progetto che va oltre la nostra immaginazione ben venga.
Tanto prima o poi si dovrà affrontare seppur in modo diverso e in piccolo queste avventure ai fini della scienza.
Grande professore, grazie di cuore per tutti i suoi insegnamenti, che non sono solo scientifici, leggerò molto volentieri il nuovo libro come ho fatto con gli altri suoi lavori. Un caro saluto, Fabio
La Terra stessa è una astronave generazionale, il viaggio per le specie viventi è iniziato qualche milione di anni fa quando eravamo ancora poco esperti sul suo funzionamento, la nostra astronave ha una tecnologia ineguagliabile perché si adatta e nel contempo è plasmabile in modo da renderla più efficiente.
Il problema oggi sta nel fatto che ne stiamo abusando e forziamo i suoi motori oltre i limiti di fabbrica, abbiamo perso il manuale di istruzioni o forse solo la pagina che si riferisce alla manutenzione.
Condivido in pieno.
Riflessioni estremamente interessanti e non per nulla scontate
Sinceramente, viaggiare nello spazio è sempre stato un mio sogno sin da bambino. Purtroppo non ho le qualità fisiche per fare l'astronauta, non le ho mai avute, ma mi avrebbe fatto molto piacere fare quell'esperienza. Di conseguenza, si, io penso che lo farei. Penso che mi imbarcherei in una simile impresa, specie se fosse l'unica possibilità di salvezza per il genere umano. Tuttavia, sono dell'idea che, come detto nel video, SALVARE il Pianeta su cui viviamo, avviando politiche ecologiche (SENSATE, non meramente "ideologiche") abbia sicuramente la priorità. E comunque, prima di partire per altri sistemi stellari, specialmente considerate tutte le cose viste in questo video, credo sarebbe di gran lunga opportuno pensare, sul lungo termine, una colonizzazione progressiva del sistema solare, puntando soprattutto ai pianeti dell'orlo esterno, in modo da garantire la sopravvivenza agli esseri umani o i loro discendenti quando il nostro sole morirà ed il sistema solare interno verrà assorbito dalla nostra stella, riducendosi molto di dimensioni. Insediamenti stabili su pianeti, pianeti nani, e satelliti, oltre la costruzione di basi orbitanti abitabili, sarebbe di certo un passo, per quanto difficile da realizzare (ma probabilmente fattibile tra neanche troppi decenni) sarebbe già una soluzione importante anche per la salvaguardia stessa del nostro Pianeta: poter inviare una parte della popolazione mondiale a vivere su altri mondi non solo ridurrebbe il fabbisogno alimentare sul nostro pianeta, ma anche l'impatto che ha l'uomo sull'ecosistema. Viviamo in quasi 8 miliardi su una palla di pietra che dovrebbe ospitarne a stento meno della metà: sicuramente si vivrebbe tutti meglio se circa metà degli esseri umani (su base volontaria) si trasferisse a vivere su stazioni orbitanti o colonie stabili su altri pianeti, pianeti nani, o satelliti dei principali giganti gassosi del nostro sistema solare.
Bellissimo video, come sempre. Consiglio, a chi non lo conosca, "Aurora" di Kim Stanley Robinson, sulla stessa lunghezza d'onda di quanto spiegato dal prof. Balbi.
Complimenti per l'ottima spiegazione. Questo discorso mi ha fatto tornare in mente gli eventi del videogioco Mass Effect Andromeda🤯🤯
Pensiamo prima di tutto a preservare il nostro di ecosistema, prima di pensare di progettarne uno "mobile"..
Non affronterei mai un viaggio su di una simile nave. Troppe incognite. L'essere umano deve arrivare a capire come piegare e "attraversare" lo spazio tempo ovvero il motore a curvatura. Altre soluzioni la mia testolina elementare non le vede...
Grazie Prof!! 💪💪
Video e argomento interessantissimi. A mio parere la più grande incognita sarebbe quella legata al "controllo sociale" e alle forme di Governo all'interno dell'astronave. Vediamo quotidianamente sulla Terra quanto l'essere umano sia aggressivo, egoista e divisorio, dunque è praticamente certo che in migliaia di anni le interazioni sociali e politiche cambierebbero, anche in virtù del fatto che l'idea iniziale che ha spinto questo viaggio si modificherebbe vivendo all'interno dell'astronave per migliaia di anni. Basti pensare a come le esigenze, i bisogni e gli obiettivi dell'uomo siano cambiati dal Medioevo a oggi.
La domanda principale da porsi è, a mio parere, quale dovrebbe essere lo scopo del viaggio e il ruolo dei viaggiatori rispetto a chi rimane sulla Terra. E qui sorge un altro problema, ovvero la grandissima difficoltà di comunicare con la Terra a viaggio inoltrato. Questo farebbe sì che, anche se venisse scoperto un pianeta abitabile, ne usufruirebbero solo i viaggiatori e non l'intero genere umano, dunque il viaggio potrebbe avere soltanto uno scopo "esplorativo", ma difficilmente quello di offrire un'opzione di salvezza in caso che il nostro pianeta non sia più abitabile, per esempio.
Un'altra ipotesi da valutare sarebbe quella di imbarcare un numero limitato di scienziati, dall'alto profilo e preparazione, anch'essi destinati a divulgare ai loro eredi le loro conoscenze, che accompagnassero un numero importante di materiale genetico in vitro, da "utilizzare" soltanto in caso di arrivo. Ma anche in questo caso si tratta di uno scenario attualmente utopistico.
Come diceva lei professore, una simile soluzione credo sarebbe , e comunque di difficilissima attuazione, l'ultima spiaggia per l'umanità vivente in un mondo morente. Sono d'accordo con altri commenti, gli investimenti, gli sforzi, la consapevolezza di tipo costruttivo deve essere messa in atto al più presto per tutelare il nostro pianeta. Dobbiamo come dice un saggio detto tutelare il certo e non l'incerto. Grazie per i suoi video incredibilmente interessanti e spiegati semplicemente.
Complimenti per il tema trattato, super interessante!
Non farei mai un viaggio su un'astronave generazionale. Cercherei di vivere al meglio la vita che ho su questa terra e questa sarebbe già una cosa grandiosa.
Per l'umanità, invece di cercare altri mondi abitabili, sarebbe ancora più grandioso cercare di rendere piu abitabile questo...
Grazie Professore! Sempre chiarissimo ed esaustivo!
Che bello ascoltarla Professore!!!🙂
Una miniserie (Di sole sei puntate) davvero interessante sul tema "Nave generazionale" in cui si trattano i vari problemi di cui parla il video (con un bel colpo di scena finale) è "Ascension".
Interessante come è stato affrontato il tema "osbsolescenza" nel gioco "Elite Dangerous", dove ad un certo punto l'umanità scopre il salto interstellare, che però sfruttando il pozzo gravitazionale delle stelle, permette di "catapultarsi" solo in prossimità delle stesse, mentre occorrerebbero sempre anni di viaggio per recarsi nello spazio intertellare profondo. Motivo percui nella lore del gioco, diverse navi generazionali partite prima sono ancora in viaggio e "disperse" nello spazio profondo, e al loro arrivo troveranno questi mondi già colonizzati.
"...non sarebbe una cosa semplicissima".
Dire che è un eufemismo sarebbe un eufemismo.
Senza nessuna polemica ma l' idea di una cosa simile non è fantascientifica ma totalmente assurda.
Nella fantascienza esiste un limite a quanto si può aggirare la realtà per solleticare la nostra immaginazione e, per quanto questo possa esser spostato verso l' improbabile, una eccessiva distanza da una pur remota realtà scientifica trasforma questa (la fantascienza) in un delirio visionario.
Parafrasando Gibbs su una battuta che faceva a proposito dei matematici e dei fisici (*) direi che "tra gli scrittori almeno quelli di fantascienza dovrebbero cercare di mantenersi parzialmente sani di mente".
Naturalmente è solo la mia opinione.
Un saluto a tutti e complimenti al prof. Balbi per i suoi video.
(*) "I matematici possono dire ciò che vogliono ma i fisici dovrebbero cercare di mantenersi, almeno parzialmente, sani di mente".
Meglio che l'essere umano "evolva" eticamente...prima di far danni su altri sistemi, ma sono convinto che "chi di dovere" infatti non lo renderebbe mai possibile per fortuna.
È nato per rendere 'commestibili' argomenti molto complessi. 👍👍
@Amedeo sono un astrofisico come te e, affascinato proprio dalle tematiche che hai magistralmente esposto nel video, ho scritto un libro (si chiama HUMANITY) che tratta esattamente di un viaggio intergenerazionale proponendo la mia interpretazione di quel che saranno le difficoltà di vario genere (sociali, culturali, memoria storica, moralità delle scelte, ecc, ecc). Se ti fosse di interesse potremmo entrare in contatto perché mi piacerebbe dartene una copia, siamo alla prima ristampa! Spero che vedrai questo commento! Buon Lavoro :)
🔝🔝
Complimenti per l'interessantissimo argomento. Grazie.
Siamo già a bordo di un'astronave generazionale. Il pianeta terra è un'astronave, ha tutte le risorse di cui possiamo avere bisogno, e stiamo viaggiando nello spazio tempo a velocità elevatissima.
Oddio non ci posso credere, proprio questa notte guardavo un tuo video e mi chiedevo se fosse possibile fare una nave generazionale
Ottime conclusioni di video!
Bgiorno Professore!! Davvero interessante il suo ultimo libro, che cita anche nel video. Io non partirei mai su un'astronave generazionale. Avrei paura delle molte incognite. Un Caro Saluto dal basso Piemonte!
Ottimo come al solito.
09:16 mi immagino gli occupanti della seconda astronave generazionale che fanno dagli oblò il gesto del dito medio a quelli della prima superandoli come una Ferrari supera una Panda
il suo ultimo concetto espresso in questo video mi sembra il più realizzabile e teniamoci ben stretta la nostra meravigliosa Terra.