Licenziamento e controllo del giudice

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  • Опубликовано: 2 июл 2014
  • Questa sentenza, che ha dichiarato la illegittimità del licenziamento disciplinare, ha certamente degli aspetti che possono apparire inquietanti , tenuto conto del comportamento del lavoratore che ha ingiuriato gravemente il dirigente della azienda. Questo tipo di pronunce hanno sempre fatto discutere, ma dal 2012 è entrata in vigore una nuova legge, denominata legge Fornero, che ha introdotto una disciplina diversa rispetto al passato, modificando l'articolo 18 dello statuto dei lavoratori.
    Il nuovo art. 18 dello statuto dei lavoratori, che interessa al caso nostro, è così formulato: "Il giudice, nelle ipotesi in cui accerta che non ricorrono gli estremi del giustificato motivo soggettivo o della giusta causa addotti dal datore di lavoro, per insussistenza del fatto contestato ovvero perché' il fatto rientra tra le condotte punibili con una sanzione conservativa sulla base delle previsioni dei contratti collettivi ovvero dei codici disciplinari applicabili, annulla il licenziamento e condanna il datore di lavoro alla reintegrazione nel posto di lavoro di cui al primo comma e al pagamento di un'indennità risarcitoria commisurata all'ultima retribuzione globale di fatto dal giorno del licenziamento sino a quello dell'effettiva reintegrazione..."
    Secondo questa nuova normativa il giudice non potrà più sindacare la decisione aziendale del licenziamento per motivi disciplinare se il codice disciplinare aziendale prevede per quel tipo di trasgressione il licenziamento.
    Se l'impresa vuole impedire che il giudice entri nel merito del tipo di sanzione applicata, l'impresa si deve munire di un codice disciplinare aziendale, da affiggere in luogo accessibile a tutti, contenente in modo specifico le ipotesi in cui si potrà ricorrere al licenziamento e le ipotesi in cui si potrà ricorrere all'applicazione di una sanzione conservativa del posto di lavoro.
    Se questo codice disciplinare non esiste, il giudice sarà solo sottoposto alle previsioni del contratto collettivo e alle previsioni di legge.
    La necessità del codice disciplinare aziendale deriva dal fatto che, in genere, i contratti collettivi prevedono un sistema sanzionatorio molto generico. La genericità legittima il controllo giurisdizionale sul potere dell'impresa.

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