Ci sono molte similitudini tra Italia e Giappone, sono due nazioni dove i giovani vengono sempre ridimensionati e ridicolizzati, sono sempre tenuti a dimostrare perché considerati sempre incompiuti, poi del poco rispetto dei lavoratori, non dimentichiamo che molte persone in Italia arrivano a lavorare anche 10 ore al giorno, pagati in nero, oppure con straordinari non pagati rispetto alle ore scritte nel contratto, eppure l Italia è messa molto peggio, perché almeno in Giappone c'è una buona economia, un buon welfare, in Italia invece manca anche questo
In giappone il debito pubblico è il doppio del nostro, ma i debitori sono interni al giappone(unica differenza) non c'è un buon welfare state, è tutto privatizzato, se non puoi pagare non esisti(e se non sai il giapponese ti lasciano morire), non è tanto diverso dall'america...
Condivido perfettamente il tuo punto di vista. Quando ero a Milano, il mio capo viveva per lavorare e mi disprezzava perché, al contrario, lavoravo per vivere. Alla fine ho dovuto lasciare l'azienda e Milano perché lui mi rendeva la vita impossibile, oltre ai ritmi di lavoro ingestibili e agli straordinari non pagati. Ora vivo e lavoro all'estero, dove vengo pagato il 30% in più a parità di ore e ho pure gli straordinari pagati. La mia situazione economica è migliorata al punto che sono riuscito a diventare un impiegato part-time senza rinunciare ad un buono stipendio (essendo pagato comunque di più che full-time a Milano). Avrei voluto rimanere nel mio paese, vivere coi miei concittadini e valorizzare il mio paese, ma non me l'hanno permesso.
È da un paio di mesi che questi temi mi girano per la testa, è da poco che ho finito la scuola e mi sono addentrato nel mondo del lavoro, e sono terribilmente spaventato, perché sembra che non mi riesca ad adattare. Mi sento sfruttato, preso in giro, mi sono capitati per 2 volte lavori di rappresentanza, senza che però venisse detto chiaramente che si trattava di rappresentanza, fino alla fine ti fanno credere altro, e ti spingono a mentire e prendere in giro i clienti facendo porta a porta, addirittura far firmare contratti senza far capire alla persone che si tratta di un nuovo contatto. Ho lasciato subito entrambi, è la falsità e l’indecenza a livelli più alti che abbia mai visto. Ho fatto poi anche altri lavori, anche in quei casi c’era una fortissima componente di sfruttamento e di falsità. Forse sarò io sfortunato ad aver trovato solo lavori di merda, non so... In ogni caso, questo sistema è malsano, il lavoro è nato come servizio per far funzionare la società, è un contributo che devi dare al Paese in cambio di un compenso per poter vivere tranquillamente; invece oggi il lavoro è diventato la vita stessa, si vive per lavorare, e non si permette alle persone di crescere, di vivere la propria vita, di seguire le proprie passioni, di sviluppare le proprie relazioni. Ma ha senso? Vi dico, dopo il diploma ho perso praticamente tutti gli amici, perché ognuno si è messo a lavorare e non c’è praticamente quasi mai la possibilità di vederci, amicizie lunghe anni che finiscono così. Io sono a favore di un mondo umanista, dove l’obiettivo finale della società è il benessere collettivo e l’armonia sociale, e non come oggi che l’obiettivo ultimo è sempre e soldi l’accumulo di capitali, l’eterna rincorsa ai soldi. Una rincorsa così spietata che non guarda in faccia a nessuno, ha rovinato il clima e l’ambiente, ha permesso lo schiavismo (vedete gli immigrati che raccolgono i pomodori per quattro soldi sotto il sole mentre i padroni intascano, o tutti i giovani che fanno lavori miserabili e precari perché non hanno altre opzioni se non farsi sfruttare), ha rovinato l’etica perché fare un contratto di vendita ad una persona non è un servizio offerto ma è diventato un rubargli i soldi (e io che ho fatto rappresentanza so di cosa parlo!). E a cosa ci ha portato tutto questo? Ok, ci sono i soldi che girano, le grandi aziende ecc.. E quindi? Siamo più felici? A me non sembra proprio... Si è solo entrati nel vortice di un consumismo esagerato, mi rendo conto che da cittadino sono obbligato a consumare, e sono obbligato a spendere qualsiasi cosa faccia. Questo sistema sta implodendo dall’interno, biologicamente noi esseri umani siamo esseri sociali, siamo stati creati per vivere in gruppi in modo tale da aiutarci a vicenda e condividere, eppure oggi dilaga sempre di più l’individualismo e il tornaconto personale (cioè i soldi), si è perso il concetto di gruppo sociale in senso ampio. Il problema è che di questi temi nessuno ne parla, si passa il tempo a parlare di porto aperti e porti chiusi, e non capiamo che il problema è ben altro... (Che poi, tanto per precisare, se c’è una forte ondata migratoria adesso è proprio per colpa del capitalismo che ha succhiato le risorse all’Africa rendendola quella che è oggi).
Quello che mi ripeto anche io da anni. Se poi aggiungi la paura,che ci immettono per controllarci e manipolarci meglio,si capisce benissimo di come il sistema e l'economia non siano al servizio del'uomo anzi,tutt'altro... Ma gia' esserne consapevoli secondo me (attuando dei cambiamenti nella vita personale e divulgando agli altri) fa cmq gia' qualcosa,e sempre un inizio.
Non hanno rovinato l'etica, non c'è mai stata(tu sei giovane ma quando si lavorava in fabbrica a torino negli anni 60 gli orari degli autobus erano settati quando si entrava e quando si usciva dal lavoro, sembravamo robot)
No nn é una tua impressione, a 48 anni posso dire finalmente, ma che gran schifo è questo tipo di società che invece di evolvere fa il contrario. Mia madre che ora ha 70anni,quando era giovane lavoro 'in un agenzia per la compravendita delle case dove il proprietario chiedeva di fregare le persone anziane vendendo "bidoni". Lei tornava a casa piangendo ogni giorno, poi dopo appena 2 settimane mollo'. Quindi dov é il cambiamento...
Mia figlia è scappata da qui è in Germania da più di 3 anni sinceramente li' la trattano molto meglio aveva delle aspirazioni ed ora è riuscita a trovare il suo percorso, i proprietari hanno acconsentito a trasformarle il contratto in uno di studio /lavoro, e di lasciarla andare tra due anni in India per 6 mesi per seguire un corso yoga per poi reintegrarla e magari farle approfondire il tutto. Prova a chiederlo qui, ti ridono dietro.
Questo è il video più interessante tra tutti. Allucinante quel che capita in Giappone. Grazie di aver ampliato l'argomento portando degli esempi.. si sa che in giappone si muore di lavoro ma si ignorano le dinamiche intorno. Grazie Marco!
I giapponesi restano a lavorare fino a tardi perché per loro più una persona lavora e più è ben vista, al contrario se è la prima a uscire, la persona è vista molto negativamente. Per i giapponesi è molto importante il giudizio degli altri e per questo restano a lavorare fino a tardi anche solo per apparenza, anche se dovessero rimanere senza far nulla, l'importante è far vedere che loro sono gli ultimi a tornare a casa.
È una caratteristica dell'ansia sociale, ergo è una psicopatologia che va combattuta e curata. È una nazione che non riesco a concepire, ancor meno riesco a capire chi sogna di poterci vivere perché drogato di anime e manga e con una visione distorta di quel che è il Giappone.
@@daxi900 Non tutti sono così, dipende anche dal tipo di lavoro. Poi se un italiano andasse a vivere in Giappone, non avrebbe lo stesso problema visto che la sua mentalità non cambierebbe. Ci sono anche tantissime cose belle in quel paese, non solo problemi.
Video dove oltre a spiegare la tematica approfondisci l'argomento a tuo modo osservandone anche le motivazioni sociali e psicologiche che ci sono dietro... insomma bellissimo video come al tuo solito.
Personalmente anche se non sono nell'ambiente del lavoro, sento comunque molta competizioni da parte di alcuni compagni di scuola, di apparire migliori davanti ai prof. E più va avanti più la gente fa di più, più devi fare di più anche se non richiesto o non ci riesci, tutto per non risultare superficiali disinteressati... Alcuni usano anche stratagemmi nascosti... Io non so se sia solo per me questa situazione, ma sapendo che si riproporrà anche in futuro mi Spaventa e non poco. Non c'è un vero interesse nell'essere migliori per sé, ma per apparire e garantirsi un determinato posto capisci che il tuo posto non è fisso e che sei benissimo rimpiazzabile
Ho allenato la volontà talmente tanto tempo che non smetterei mai di lavorare ma ho la fortuna di avere allenato L autocontrollo anche perché conosco molto bene il Giappone e le sue difficoltà
Se le teste del nuovo ordine mondiale capiranno tra 20 anni che il capitalismo così com' è non è più sostenibile. Ma credo che se non ci facciamo sentire dal basso, le cose non cambieranno mai.. Quandi bene al fenomeno di globalizzazione che sta avvenendo oggi, dove le tradizioni vengono indebolite (tradizioni intese come ignoranza sia chiaro), ma a mio avviso le informazioni per accendere la fiamma del ragionamento critico sono troppo basse e così rischiamo di diventare tutti dei robottini.
Secondo me è una situazione (anche) figlia del voler la gratificazione istantanea di oggi. Ma col lavoro non funziona tutto e subito, e allora se non vedo risultati i 10 secondi dopo aver mandato la mail, vado avanti, e avanti....
Purtroppo sta accadendo anche in Italia. Solo che qui non ti fanno un contratto regolare, ti fanno lavorare tutto il giorno x poche centinaia di euro o peggio ancora, si arrivano a fare 2/3 lavori che non ne fanno uno, compreso il weekend.
Faccio elettricista e guadagno una miseria, in più lavoro in ticino da ticinese, in svizzera con la concorrenza sleale degli italiani. Brutta vita. Il lavoro prende il 100%della propria vita
Seguitemi anche sul secondo canale (ogni giorno, alle 22:30, un nuovo podcast): bit.ly/MarcoCrepaldi
Ci sono molte similitudini tra Italia e Giappone, sono due nazioni dove i giovani vengono sempre ridimensionati e ridicolizzati, sono sempre tenuti a dimostrare perché considerati sempre incompiuti, poi del poco rispetto dei lavoratori, non dimentichiamo che molte persone in Italia arrivano a lavorare anche 10 ore al giorno, pagati in nero, oppure con straordinari non pagati rispetto alle ore scritte nel contratto, eppure l Italia è messa molto peggio, perché almeno in Giappone c'è una buona economia, un buon welfare, in Italia invece manca anche questo
In giappone il debito pubblico è il doppio del nostro, ma i debitori sono interni al giappone(unica differenza) non c'è un buon welfare state, è tutto privatizzato, se non puoi pagare non esisti(e se non sai il giapponese ti lasciano morire), non è tanto diverso dall'america...
ruclips.net/video/ji4xgvDkxPc/видео.html Poi sull'uscita dal lavoro ci aveva già ironizzato Fantozzi
@@datteroacerbo2110 aspe in ambito statale forse è così,ma nei privati si va avanti a strordinari non pagati e contratti a nero
lavorare meno, lavorare tutti !
Condivido perfettamente il tuo punto di vista. Quando ero a Milano, il mio capo viveva per lavorare e mi disprezzava perché, al contrario, lavoravo per vivere. Alla fine ho dovuto lasciare l'azienda e Milano perché lui mi rendeva la vita impossibile, oltre ai ritmi di lavoro ingestibili e agli straordinari non pagati. Ora vivo e lavoro all'estero, dove vengo pagato il 30% in più a parità di ore e ho pure gli straordinari pagati. La mia situazione economica è migliorata al punto che sono riuscito a diventare un impiegato part-time senza rinunciare ad un buono stipendio (essendo pagato comunque di più che full-time a Milano). Avrei voluto rimanere nel mio paese, vivere coi miei concittadini e valorizzare il mio paese, ma non me l'hanno permesso.
È da un paio di mesi che questi temi mi girano per la testa, è da poco che ho finito la scuola e mi sono addentrato nel mondo del lavoro, e sono terribilmente spaventato, perché sembra che non mi riesca ad adattare.
Mi sento sfruttato, preso in giro, mi sono capitati per 2 volte lavori di rappresentanza, senza che però venisse detto chiaramente che si trattava di rappresentanza, fino alla fine ti fanno credere altro, e ti spingono a mentire e prendere in giro i clienti facendo porta a porta, addirittura far firmare contratti senza far capire alla persone che si tratta di un nuovo contatto.
Ho lasciato subito entrambi, è la falsità e l’indecenza a livelli più alti che abbia mai visto.
Ho fatto poi anche altri lavori, anche in quei casi c’era una fortissima componente di sfruttamento e di falsità.
Forse sarò io sfortunato ad aver trovato solo lavori di merda, non so...
In ogni caso, questo sistema è malsano, il lavoro è nato come servizio per far funzionare la società, è un contributo che devi dare al Paese in cambio di un compenso per poter vivere tranquillamente; invece oggi il lavoro è diventato la vita stessa, si vive per lavorare, e non si permette alle persone di crescere, di vivere la propria vita, di seguire le proprie passioni, di sviluppare le proprie relazioni. Ma ha senso?
Vi dico, dopo il diploma ho perso praticamente tutti gli amici, perché ognuno si è messo a lavorare e non c’è praticamente quasi mai la possibilità di vederci, amicizie lunghe anni che finiscono così.
Io sono a favore di un mondo umanista, dove l’obiettivo finale della società è il benessere collettivo e l’armonia sociale, e non come oggi che l’obiettivo ultimo è sempre e soldi l’accumulo di capitali, l’eterna rincorsa ai soldi. Una rincorsa così spietata che non guarda in faccia a nessuno, ha rovinato il clima e l’ambiente, ha permesso lo schiavismo (vedete gli immigrati che raccolgono i pomodori per quattro soldi sotto il sole mentre i padroni intascano, o tutti i giovani che fanno lavori miserabili e precari perché non hanno altre opzioni se non farsi sfruttare), ha rovinato l’etica perché fare un contratto di vendita ad una persona non è un servizio offerto ma è diventato un rubargli i soldi (e io che ho fatto rappresentanza so di cosa parlo!).
E a cosa ci ha portato tutto questo? Ok, ci sono i soldi che girano, le grandi aziende ecc.. E quindi? Siamo più felici? A me non sembra proprio...
Si è solo entrati nel vortice di un consumismo esagerato, mi rendo conto che da cittadino sono obbligato a consumare, e sono obbligato a spendere qualsiasi cosa faccia.
Questo sistema sta implodendo dall’interno, biologicamente noi esseri umani siamo esseri sociali, siamo stati creati per vivere in gruppi in modo tale da aiutarci a vicenda e condividere, eppure oggi dilaga sempre di più l’individualismo e il tornaconto personale (cioè i soldi), si è perso il concetto di gruppo sociale in senso ampio.
Il problema è che di questi temi nessuno ne parla, si passa il tempo a parlare di porto aperti e porti chiusi, e non capiamo che il problema è ben altro...
(Che poi, tanto per precisare, se c’è una forte ondata migratoria adesso è proprio per colpa del capitalismo che ha succhiato le risorse all’Africa rendendola quella che è oggi).
Quello che mi ripeto anche io da anni. Se poi aggiungi la paura,che ci immettono per controllarci e manipolarci meglio,si capisce benissimo di come il sistema e l'economia non siano al servizio del'uomo anzi,tutt'altro...
Ma gia' esserne consapevoli secondo me (attuando dei cambiamenti nella vita personale e divulgando agli altri) fa cmq gia' qualcosa,e sempre un inizio.
Non hanno rovinato l'etica, non c'è mai stata(tu sei giovane ma quando si lavorava in fabbrica a torino negli anni 60 gli orari degli autobus erano settati quando si entrava e quando si usciva dal lavoro, sembravamo robot)
No nn é una tua impressione, a 48 anni posso dire finalmente, ma che gran schifo è questo tipo di società che invece di evolvere fa il contrario. Mia madre che ora ha 70anni,quando era giovane lavoro 'in un agenzia per la compravendita delle case dove il proprietario chiedeva di fregare le persone anziane vendendo "bidoni". Lei tornava a casa piangendo ogni giorno, poi dopo appena 2 settimane mollo'. Quindi dov é il cambiamento...
Mia figlia è scappata da qui è in Germania da più di 3 anni sinceramente li' la trattano molto meglio aveva delle aspirazioni ed ora è riuscita a trovare il suo percorso, i proprietari hanno acconsentito a trasformarle il contratto in uno di studio /lavoro, e di lasciarla andare tra due anni in India per 6 mesi per seguire un corso yoga per poi reintegrarla e magari farle approfondire il tutto. Prova a chiederlo qui, ti ridono dietro.
Sì vedi i video di Conare' lo spiega benissimo
Vai cosi che mi piace ascoltare questi tipo di video interressanti
Questo è il video più interessante tra tutti. Allucinante quel che capita in Giappone. Grazie di aver ampliato l'argomento portando degli esempi.. si sa che in giappone si muore di lavoro ma si ignorano le dinamiche intorno. Grazie Marco!
Bisogna cambiare l'intero sistema non solo il mondo del lavoro, questo tipo di società per me porterà le persone alla follia
Siamo già arrivati alla follia. La guerra tra poveri e la competizione straesagerata
Viviamo in un mondo in cui l'assurdo è diventato il valore..
Gran bel video complimenti continua così posso chiederti se farai un video sui Internet cafe giapponesi
I giapponesi restano a lavorare fino a tardi perché per loro più una persona lavora e più è ben vista, al contrario se è la prima a uscire, la persona è vista molto negativamente. Per i giapponesi è molto importante il giudizio degli altri e per questo restano a lavorare fino a tardi anche solo per apparenza, anche se dovessero rimanere senza far nulla, l'importante è far vedere che loro sono gli ultimi a tornare a casa.
È una caratteristica dell'ansia sociale, ergo è una psicopatologia che va combattuta e curata.
È una nazione che non riesco a concepire, ancor meno riesco a capire chi sogna di poterci vivere perché drogato di anime e manga e con una visione distorta di quel che è il Giappone.
@@daxi900 Non tutti sono così, dipende anche dal tipo di lavoro. Poi se un italiano andasse a vivere in Giappone, non avrebbe lo stesso problema visto che la sua mentalità non cambierebbe. Ci sono anche tantissime cose belle in quel paese, non solo problemi.
Una persona intelligente dovrebbe ascoltare il suo corpo e capire dove può arrivare, la società odierna te lo impedisce perché ottusa.
Video dove oltre a spiegare la tematica approfondisci l'argomento a tuo modo osservandone anche le motivazioni sociali e psicologiche che ci sono dietro... insomma bellissimo video come al tuo solito.
Personalmente anche se non sono nell'ambiente del lavoro, sento comunque molta competizioni da parte di alcuni compagni di scuola, di apparire migliori davanti ai prof. E più va avanti più la gente fa di più, più devi fare di più anche se non richiesto o non ci riesci, tutto per non risultare superficiali disinteressati... Alcuni usano anche stratagemmi nascosti...
Io non so se sia solo per me questa situazione, ma sapendo che si riproporrà anche in futuro mi Spaventa e non poco. Non c'è un vero interesse nell'essere migliori per sé, ma per apparire e garantirsi un determinato posto
capisci che il tuo posto non è fisso e che sei benissimo rimpiazzabile
Buongiorno , caffe ?
Ho allenato la volontà talmente tanto tempo che non smetterei mai di lavorare ma ho la fortuna di avere allenato L autocontrollo anche perché conosco molto bene il
Giappone e le sue difficoltà
Ma come si fa a cambiate una mentalità? Sia in giappone che in italia, anche nel resto del mondo?
Eh... Bella domanda
Se le teste del nuovo ordine mondiale capiranno tra 20 anni che il capitalismo così com' è non è più sostenibile. Ma credo che se non ci facciamo sentire dal basso, le cose non cambieranno mai.. Quandi bene al fenomeno di globalizzazione che sta avvenendo oggi, dove le tradizioni vengono indebolite (tradizioni intese come ignoranza sia chiaro), ma a mio avviso le informazioni per accendere la fiamma del ragionamento critico sono troppo basse e così rischiamo di diventare tutti dei robottini.
Quando subiranno la lezione come è successo nelle 2 guerre mondiali.
Educando i figli all altruismo e alla cooperazione, all amore etc. Questo non vuol dire accettare qualsiasi cosa, il discernimento è essenziale
Mai avuta alcuna stima nei confronti del Giappone post-industriale.
Questo video conferma la mia tesi che i giapponesi sono pazzi
Secondo me è una situazione (anche) figlia del voler la gratificazione istantanea di oggi.
Ma col lavoro non funziona tutto e subito, e allora se non vedo risultati i 10 secondi dopo aver mandato la mail, vado avanti, e avanti....
Alla faccia degli otaku che volevano andarci a vivere
L'erba del vicino è sempre più verde
Come gli Italiani vedono l'estero
Purtroppo sta accadendo anche in Italia. Solo che qui non ti fanno un contratto regolare, ti fanno lavorare tutto il giorno x poche centinaia di euro o peggio ancora, si arrivano a fare 2/3 lavori che non ne fanno uno, compreso il weekend.
Questo si chiama schiavitù e non orgoglio, è prigione e non respirare con vera spiritualità la vita stessa.
Educare i figli con valori che esulano dalla competizione che a mio parere è arrivata a livelli intollerabili.
Morale della favola: gli americani vanno accusati di tutto anche dei difetti del Giappone 😏
Faccio elettricista e guadagno una miseria, in più lavoro in ticino da ticinese, in svizzera con la concorrenza sleale degli italiani. Brutta vita. Il lavoro prende il 100%della propria vita
"sleale"... È lealtà arricchirsi con i soldi rubati agli ebrei dai nazisti? È leale rifiutarsi di restituirli al termine della guerra?
Nessuno mi ascolta.
Li odio
Lo dimostra il tuo nick