Per come la vedo io è un problema con 2 dati di ingresso e 1 di uscita I dati di ingresso sono: la risposta della madre (chiamiamola sinteticamente RISP) e l'intenzione del coccodrillo (INT) Il dato di uscita è il fatto che il coccodrillo restituisca il figlio alla madre o meno (REST (per RESTITUZIONE)). Ognuno di questi dati si presta ad una rappresentazione binaria (tipo bit), 0 o 1: - RISP=1 significa che la madre dice al coccodrillo che questi mangerà il figlio, O il viceversa - INT=1 significa che il coccodrillo ha intenzione di mangiare il figlio, 0 il viceversa - REST=1 significa che il coccodrillo restituirà il figlio alla madre, 0 il viceversa La formula che rappresenta il problema può essere allora posta in questa forma: > REST = ( INT and RISP ) or ( not RISP and not INT) Ovvero, il coccodrillo si impegna a restituire il figlio (RISP=1) se e solo se la sua intenzione (INT) e la risposta della madre (RISP) coincidono, ovvero sono entrambe 1 o entrambe O; al contrario se differiscono il coccodrillo non restituirà il figlio (RISP=0) ma lo mangerà (ahimè!!) Infatti, nel primo caso('entrambe 1') il primo elemento della formula '(INT and RISP )' sarebbe=1 mentre il secondo elemento '(not RISP and not INT)' sarebbe O: dato che si considera l'or dei due, REST sarebbe=1 È facile comprendere come anche nel secondo caso('entrambe 0') REST sarebbe=1, ovvero il figlio sarebbe restituito alla madre. Ora, per semplificare le cose, tralasciamo il caso in cui la madre dica al coccodrillo che questi NON mangerà il figlio perché in questo caso, come già spiegato dall'autore del video, non vi sarebbe la certezza della restituzione. Allora, la formula diventerebbe > REST = ( INT and RISP ) A questo punto introduciamo un'ulteriore vincolo alla risoluzione del problema, ovvero: > INT= not REST ovvero, se INT è=1 (il coccodrillo vuole mangiare il figlio) REST = O (il figlio non viene restituito alla madre), e viceversa A questo punto, posso riscrivere la formula così: REST = ( [not REST] and RISP ) Ma mi ero messo nell'ipotesi di non considerare che RISP fosse 0, dunque RISP=1. Questo semplifica ulteriormente la formula: REST = not REST Il che dovrebbe dimostrare che si tratta di un problema senza soluzione Non so se vi ho convinto ma spero abbiate avuto la bontà di seguire il mio ragionamento!!! Ciao
Ciao e grazie mille per il commento! diciamo che tu hai avuto un approccio molto analitico al problema e hai dimostrato come alla fine non si arrivi ad una vera e propria soluzione (non sapevo niente del latch se non che l'ho sentito nominare diverse volte, ma senza approfondire). Diciamo che in questo caso, forse, l´arrivare ad uno stallo possa considerarsi una mezza vittoria, più che una mezza sconfitta, perchè il coccodrillo prima o poi si stancherà di aspettare e dovrà andare a caccia di altre prede e sono sicuro che stavolta se le papperà senza fare disquisizioni filosofiche di sorta! 🙂
Se si può "barare" leggermente si possono usare i connettivi logici. "Tu mangerai o non mangerai mio figlio" è una frase sempre vera (A or NOT(A)) = VERO sempre.
Effettivamente il coccodrillo non ha specificato che bisognasse dare una risposta che prevede una sola possibilità. Facciamo così: stasera provo a sentirlo, vediamo cosa mi dice e poi tu faccio sapere, ok?😃😉
Minuto 0:37 - Coccodrillo: "Non so se mangiarlo o restituirtelo". Se il coccodrillo non ha ancora deciso sulle sue intenzioni la madre non è nella condizione nè di indovinare e nè di sbagliare. In ogni caso se il coccodrillo avesse già preso una decisione, la domanda posta alla madre riguarda, appunto, le sue intenzioni e non a quello che avverrà effettivamente poichè questo sarà determinato dalla risposta esatta o errata della madre. Sono due eventi separati. Solita supercazzola verbale-temporale.
Assomiglia un pò alla strategia di quei giocatori di scacchi, che trovandosi oramai nell'impossibilità di vincere, attaccano l'avversario fino a creare una situazione di STALLO. Lo stallo non è una vittoria, ma nemmeno una sconfitta. E una parità è comunque preferibile a una vittoria impossibile e ad una sconfitta probabile. Oppure, in modo più tragico, in una guerra fra due contendenti muniti di armi nucleari, il contendente che sta per soccombere potrebbe iniziare ad usare armi nucleari. A questo punto il contendente vittorioso avrebbe due scelte. O interrompere la guerra. Che finirebbe in parità, senza né vinti né vincitori. O continuare la guerra. Che finirebbe comunque in "parità", con la distruzione di entrambi I contendenti (e forse anche dell'intera umanità). Lo potremmo chiamare "il dilemma di Putin". Che non può vincere. Ma non può nemmeno perdere.
Speriamo solo che il “dilemma di Putin” non arrivi fino allo scenario da te descritto😅 perché altrimenti saremmo sull’orlo dell’abisso. Anzi, ci saremmo dentro in pieno: sull’orlo ci siamo già adesso. Teniamoci sugli scacchi che forse è meglio. Gioco molto bello, con cui ho un rapporto di gioie e dolori: gioie perchè lo ritengo il gioco di strategia per antonomasia, dolori perchè non sono mai stato granchè e per a frustrazione di aver causato uno stallo in posizione assolutamente vincente, come in quella partita che non sono riuscito a dare matto con torre e re contro re, un finale da libro che mai ho studiato. E lo stallo, in questo caso, fa molto male… come dopotutto credo abbia fatto male al coccodrillo che già pregustava il sapore della sua preda😃
Questo quesito è un altro modo di spiegare quello che in elettronica digitale e' il cosiddetto 'latch'; ovvero un mini sistema dove l'uscita influenza in tempo reale gli ingressi
Con riferimento a tale enigma, proporrei 2 contributi; va da sé che chiunque rilevasse errori nelle argomentazioni che propongo, mi farebbe una grande cortesia a farmeli notare. [A] L'enigma è formulato in modo non corretto; infatti, è impossibile verificare ciò che il coccodrillo aveva deciso prima della previsione fatta dalla mamma; nelle condizioni formulate, al coccodrillo è consentito di pensare una cosa e poi di cambiarla in funzione delle sue convenienze; dunque, è impossibile sapere se la mamma indovina oppure no. Per porre rimedio a ciò, sarebbe necessario, p. es., che il coccodrillo scrivesse ciò che ha deciso e lo mettesse in una busta sigillata. [B] in base a come è formulato letteralmente l'enigma, il coccodrillo può agevolmente uscirne mangiando il bambino e restituendolo alla madre sotto forma di feci; infatti, il coccodrillo non ha assunto alcun impegno sulla forma specifica della restituzione. Quindi, se la mamma dice «me lo restituirai», il coccodrillo può rispondere: 1) «hai sbagliato, perché avevo deciso di mangiarlo» (tanto, chi può controllare che dica la verità?); lo mangia (in un solo boccone, come da formulazione dell'enigma) e poi se ne va per i fatti suoi; 2) «hai ragione, te lo restituirò»; lo mangia (in più di un boccone, come da formulazione dell'enigma) e poscia restituisce alla mamma il bambino nella forma di feci. Se, invece, la mamma dice «lo mangerai», il coccodrillo può rispondere: 1) «hai indovinato, perché avevo deciso di mangiarlo» (tanto, chi può controllare che dica la verità?); lo mangia (in più di un boccone, come da formulazione dell'enigma) e poi consegna alla mamma le feci; 2) «hai sbagliato, perché te lo restituirò»; lo mangia (in un sol boccone, come da formulazione dell'enigma) e poscia restituisce alla mamma il bambino nella forma di feci. Concludendo, rinnovo la richiesta fatta all'inizio: se qualcuno nota errori nelle mie argomentazioni me lo faccia notare, che mi fa una cortesia.
Ciao Vincenza, benvenuta e grazie per il commento! Sul punto A posso solo farti notare che il quesito non verte tanto sulla decisione o sulle intenzione del coccodrillo, ma sulle sue azioni, quindi su quello che farà e questo è subordinato anche alla risposta della mamma. Sul punto B alzo le mani perchè ho fatto diverse ricerche su questo quesito prima di registrare il video e ti devo dire che nessuno aveva mai proposto una soluzione vista da questa prospettiva!😬😬😅 Siamo un po’ al limite forse, ma alla fin fine se vogliamo prendere il quesito alla lettera il tuo ragionamento non fa una grinza😬😉
Bisognerebbe fare dire alla mamma una cosa che accade sia nel caso il coccodrillo mangi il bambino, sia nel caso non lo mangi, ad esempio: "Tu lo sposterai da lì", cosa vera in entrambi i casi e che quindi porterà alla restituzione assicurata del bambino
La butto lì: "caro coccodrillo, predìco che manterrai la tua parola". Giusto o sbagliato che sia considerato, il coccodrillo restituirà il bambino. In realta sto cmq ipotizzando che il coccodrillo segua in entrambi i casi la regola postulata, quindi ne consegue necessariamente la correttezza dell'affermazione proposta come soluzione.
Ciao Mauro, grazie mille del commento: nuove idee, proprio quello che volevo! Mi sa che sei sulla buona strada: una risposta molto interessante! Ti dico la verità: a quest’ora di un venerdì sera non so se ho la forza mentale di filosofeggiare (io personalmente preferisco i quesiti logici o di matematica, dove esiste una verità assoluta e incontrovertibile, ma la vita non è fatta solo di certezze) ma domani, a mente fresca ci proverò! Grazie mille intanto!
"Tu mangerai mio figlio". Se il coccodrillo mangiasse il figlio, la madre avrebbe dato la risposta corretta, ma allora il coccodrillo avrebbe dovuto liberare il figlio. Se il coccodrillo liberasse il figlio, la madre avrebbe dato la risposta errata, ma allora il coccodrillo avrebbe dovuto mangiarsi il figlio. L'unico modo che ha il coccodrillo per non cadere in contraddizione con le sue condizioni iniziali è quello di liberare il figlio.
La risposta: “Tu mangerai mio figlio” appare piuttosto ovvia. Tuttavia, se dividiamo il problema su piani temporali diversi (la decisione del coccodrillo, la risposta della madre e la conseguente azione del coccodrillo) la frase non funziona più.Mettiamo che la madre pronunci la frase: “Tu mangerai mio figlio”; se il coccodrillo aveva deciso di non mangiarlo ora, a seguito della risposta errata della madre, può cambiare idea e mangiarlo. La risposta funziona solo se assumiamo che la risposta della madre sia basata sul comportamento finale del coccodrillo e non sulle sue intenzioni iniziali che possono cambiare in base alla risposta della madre.
Ciao Andrea e grazie del commento! 😃 ti rispondo precisando che questo quesito è conosciuto come il “dilemma del coccodrillo” ed è un quesito senza “soluzione” quindi alla fine si può filosofeggiare quanto si vuole, ma difficilmente si arriva ad una risposta “esatta”. Quello che tu dici è molto interessante, mi permetto però di farti notare che, almeno per come l’ho inteso io (che non sono affatto il custode del sapere universale), il tutto si basa non sulle intenzioni del coccodrillo, ma bensì sulle AZIONI. La domanda non è: “dimmi cosa voglio fare o dimmi cosa ho deciso”, ma è “dimmi quello che farò”, il che rende il modo d’agire soggetto alla risposta della madre. Poi, come dicevo, è un quesito con cui i filosofi si lambiccavano la mente 2000 anni fa, ma a noi che stiamo vivendo un sabato sera dell’ estate 2022, in fondo che ci importa di questo coccodrillo?😬😬😉
@@neureka8854 vero, il punto è proprio che tutto si basa sulle azioni anche se l’enunciato parrebbe basarsi sulle intenzioni e ho pensato che il nocciolo del paradosso stesse nell’ambiguità tra intenzione e azione. Invece, se teniamo conto solo dell’azione finale, il paradosso si verifica in ogni caso. Comunque il comportamento del coccodrillo ti è indifferente perché abiti in Italia. Per me che vivo in Florida, con tanto di rettile nel laghetto rionale, è un alto discorso. LOL!!!
@@andrearisso4792 guarda io sono ancora più al sicuro, perchè abito in Norvegia e qui di rettili se ne vedono ben pochi! (Neppure le lucertole ci sono qui al nord) Però credo che sarebbe un inconveniente che affronterei volentieri se potessi abitare in Florida!😉
... Da alambiccarsi il cervello... Io ero per la prima ipotesi più semplice confidando nella lealtà del coccodrillo... In fondo sono gli uomini ad essere sleali non gli animali.. 🤔🤔🤣🤣
Eh ma con la prima ipotesi lui lealmente si pappa il bambino e senza scrupoli di coscienza!! Comunque l’ipotesi degli umani sleali è interessante: si poteva far dire alla mamma una cosa del tipo “hey guarda là un ippopotamo!” e mentre il coccodrillo si girava, riprendere il bambino… 😅😅😬😬
Non c'è nessun paradosso. Visto che il coccodrillo parla, suppongo che possa anche scrivere...quindi dovrebbe scrivere la sua intenzione prima che la madre cerchi di indovinata...e la risposta avrà il 50%di posibilita di essere giusta o sbagliata...punto.
Hai ragione: il coccodrillo sa scrivere, difatti di professione fa il giornalista (è lui stesso ad avermi inviato questo racconto via mail qualche giorno fa). Il problema è che la mamma non sa leggere e questo la metterebbe in una posizione di sfavore e il coccodrillo, che ha un elevato senso dell’onore, non avrebbe mai accettato una sfida impari con il proprio avversario…
Non è rilevante se la madre sappia leggere o no...l'importante è che il coccodrillo (o chiunque ne faccia le veci) , dimostri di avere preso la decisione"prima" della risposta della madre. È un un falso indovinello...non serve arrovellarsi il cervello.
Prima di tutto, il dilema della mamma non è bambino mangiato o bambino non mangiato. Ma bambino restituito o bambino non restituito. Perchè se non lo mangia, ma non lo restituisce, il bambino morirà comunque di fame o sete. Ne consegue quindi, che se la mamma dicesse al coccodrillo, che mangerà suo figlio, quest'ultimo non gli verrebbe restituito e il bambino morirà. Quindi non può essere la risposta corretta. L'unica risposta corretta è che il coccodrillo non mangerà il bambino. Per la mamma vorrebbe dire dare una chance di salvezza del 50% al proprio figlio, anzichè condannarlo a morte certa. E se a voi dicessero: "preferisci che tuo figlio muoia sicuramente o che abbia una possibilità su due di salvarsi?"... voi che risposta dareste? 🤔
Per come la vedo io è un problema con 2 dati di ingresso e 1 di uscita
I dati di ingresso sono: la risposta della madre (chiamiamola sinteticamente RISP) e l'intenzione del coccodrillo (INT)
Il dato di uscita è il fatto che il coccodrillo restituisca il figlio alla madre o meno (REST (per RESTITUZIONE)).
Ognuno di questi dati si presta ad una rappresentazione binaria (tipo bit), 0 o 1:
- RISP=1 significa che la madre dice al coccodrillo che questi mangerà il figlio, O il viceversa
- INT=1 significa che il coccodrillo ha intenzione di mangiare il figlio, 0 il viceversa
- REST=1 significa che il coccodrillo restituirà il figlio alla madre, 0 il viceversa
La formula che rappresenta il problema può essere allora posta in questa forma:
> REST = ( INT and RISP ) or ( not RISP and not INT)
Ovvero, il coccodrillo si impegna a restituire il figlio (RISP=1) se e solo se la sua intenzione (INT) e la risposta della madre (RISP) coincidono, ovvero sono entrambe 1 o entrambe O; al contrario se differiscono il coccodrillo non restituirà il figlio (RISP=0) ma lo mangerà (ahimè!!)
Infatti, nel primo caso('entrambe 1') il primo elemento della formula '(INT and RISP )' sarebbe=1 mentre il secondo elemento '(not RISP and not INT)' sarebbe O: dato che si considera l'or dei due, REST sarebbe=1
È facile comprendere come anche nel secondo caso('entrambe 0') REST sarebbe=1, ovvero il figlio sarebbe restituito alla madre.
Ora, per semplificare le cose, tralasciamo il caso in cui la madre dica al coccodrillo che questi NON mangerà il figlio perché in questo caso, come già spiegato dall'autore del video, non vi sarebbe la certezza della restituzione.
Allora, la formula diventerebbe
> REST = ( INT and RISP )
A questo punto introduciamo un'ulteriore vincolo alla risoluzione del problema, ovvero:
> INT= not REST
ovvero, se INT è=1 (il coccodrillo vuole mangiare il figlio) REST = O (il figlio non viene restituito alla madre), e viceversa
A questo punto, posso riscrivere la formula così:
REST = ( [not REST] and RISP )
Ma mi ero messo nell'ipotesi di non considerare che RISP fosse 0, dunque RISP=1.
Questo semplifica ulteriormente la formula:
REST = not REST
Il che dovrebbe dimostrare che si tratta di un problema senza soluzione
Non so se vi ho convinto ma spero abbiate avuto la bontà di seguire il mio ragionamento!!!
Ciao
Ciao e grazie mille per il commento! diciamo che tu hai avuto un approccio molto analitico al problema e hai dimostrato come alla fine non si arrivi ad una vera e propria soluzione (non sapevo niente del latch se non che l'ho sentito nominare diverse volte, ma senza approfondire). Diciamo che in questo caso, forse, l´arrivare ad uno stallo possa considerarsi una mezza vittoria, più che una mezza sconfitta, perchè il coccodrillo prima o poi si stancherà di aspettare e dovrà andare a caccia di altre prede e sono sicuro che stavolta se le papperà senza fare disquisizioni filosofiche di sorta! 🙂
@@neureka8854 Ciao e grazie a te per questi video!!🙂
Se si può "barare" leggermente si possono usare i connettivi logici. "Tu mangerai o non mangerai mio figlio" è una frase sempre vera (A or NOT(A)) = VERO sempre.
Effettivamente il coccodrillo non ha specificato che bisognasse dare una risposta che prevede una sola possibilità.
Facciamo così: stasera provo a sentirlo, vediamo cosa mi dice e poi tu faccio sapere, ok?😃😉
Minuto 0:37 - Coccodrillo: "Non so se mangiarlo o restituirtelo". Se il coccodrillo non ha ancora deciso sulle sue intenzioni la madre non è nella condizione nè di indovinare e nè di sbagliare. In ogni caso se il coccodrillo avesse già preso una decisione, la domanda posta alla madre riguarda, appunto, le sue intenzioni e non a quello che avverrà effettivamente poichè questo sarà determinato dalla risposta esatta o errata della madre. Sono due eventi separati. Solita supercazzola verbale-temporale.
Alla fine il bimbo è morto di vecchiaia a lato del coccodrillo
3:25 mandato in tilt il coccodrillo come i flipper degli anni 90 aahha
Assomiglia un pò alla strategia di quei giocatori di scacchi, che trovandosi oramai nell'impossibilità di vincere, attaccano l'avversario fino a creare una situazione di STALLO.
Lo stallo non è una vittoria, ma nemmeno una sconfitta.
E una parità è comunque preferibile a una vittoria impossibile e ad una sconfitta probabile.
Oppure, in modo più tragico, in una guerra fra due contendenti muniti di armi nucleari, il contendente che sta per soccombere potrebbe iniziare ad usare armi nucleari.
A questo punto il contendente vittorioso avrebbe due scelte.
O interrompere la guerra. Che finirebbe in parità, senza né vinti né vincitori.
O continuare la guerra. Che finirebbe comunque in "parità", con la distruzione di entrambi I contendenti (e forse anche dell'intera umanità).
Lo potremmo chiamare "il dilemma di Putin". Che non può vincere. Ma non può nemmeno perdere.
Speriamo solo che il “dilemma di Putin” non arrivi fino allo scenario da te descritto😅 perché altrimenti saremmo sull’orlo dell’abisso. Anzi, ci saremmo dentro in pieno: sull’orlo ci siamo già adesso.
Teniamoci sugli scacchi che forse è meglio. Gioco molto bello, con cui ho un rapporto di gioie e dolori: gioie perchè lo ritengo il gioco di strategia per antonomasia, dolori perchè non sono mai stato granchè e per a frustrazione di aver causato uno stallo in posizione assolutamente vincente, come in quella partita che non sono riuscito a dare matto con torre e re contro re, un finale da libro che mai ho studiato. E lo stallo, in questo caso, fa molto male… come dopotutto credo abbia fatto male al coccodrillo che già pregustava il sapore della sua preda😃
Questo quesito è un altro modo di spiegare quello che in elettronica digitale e' il cosiddetto 'latch'; ovvero un mini sistema dove l'uscita influenza in tempo reale gli ingressi
Con riferimento a tale enigma, proporrei 2 contributi; va da sé che chiunque rilevasse errori nelle argomentazioni che propongo, mi farebbe una grande cortesia a farmeli notare.
[A] L'enigma è formulato in modo non corretto; infatti, è impossibile verificare ciò che il coccodrillo aveva deciso prima della previsione fatta dalla mamma; nelle condizioni formulate, al coccodrillo è consentito di pensare una cosa e poi di cambiarla in funzione delle sue convenienze; dunque, è impossibile sapere se la mamma indovina oppure no.
Per porre rimedio a ciò, sarebbe necessario, p. es., che il coccodrillo scrivesse ciò che ha deciso e lo mettesse in una busta sigillata.
[B] in base a come è formulato letteralmente l'enigma, il coccodrillo può agevolmente uscirne mangiando il bambino e restituendolo alla madre sotto forma di feci; infatti, il coccodrillo non ha assunto alcun impegno sulla forma specifica della restituzione.
Quindi, se la mamma dice «me lo restituirai», il coccodrillo può rispondere:
1) «hai sbagliato, perché avevo deciso di mangiarlo» (tanto, chi può controllare che dica la verità?); lo mangia (in un solo boccone, come da formulazione dell'enigma) e poi se ne va per i fatti suoi;
2) «hai ragione, te lo restituirò»; lo mangia (in più di un boccone, come da formulazione dell'enigma) e poscia restituisce alla mamma il bambino nella forma di feci.
Se, invece, la mamma dice «lo mangerai», il coccodrillo può rispondere:
1) «hai indovinato, perché avevo deciso di mangiarlo» (tanto, chi può controllare che dica la verità?); lo mangia (in più di un boccone, come da formulazione dell'enigma) e poi consegna alla mamma le feci;
2) «hai sbagliato, perché te lo restituirò»; lo mangia (in un sol boccone, come da formulazione dell'enigma) e poscia restituisce alla mamma il bambino nella forma di feci.
Concludendo, rinnovo la richiesta fatta all'inizio: se qualcuno nota errori nelle mie argomentazioni me lo faccia notare, che mi fa una cortesia.
Ciao Vincenza, benvenuta e grazie per il commento!
Sul punto A posso solo farti notare che il quesito non verte tanto sulla decisione o sulle intenzione del coccodrillo, ma sulle sue azioni, quindi su quello che farà e questo è subordinato anche alla risposta della mamma.
Sul punto B alzo le mani perchè ho fatto diverse ricerche su questo quesito prima di registrare il video e ti devo dire che nessuno aveva mai proposto una soluzione vista da questa prospettiva!😬😬😅 Siamo un po’ al limite forse, ma alla fin fine se vogliamo prendere il quesito alla lettera il tuo ragionamento non fa una grinza😬😉
e se la madre non rispondesse?
se il coccodrillo mantiene la parola deve aspettare che la madre risponda
Nell’attesa magari qualcuno li salva poi haha
Bisognerebbe fare dire alla mamma una cosa che accade sia nel caso il coccodrillo mangi il bambino, sia nel caso non lo mangi, ad esempio: "Tu lo sposterai da lì", cosa vera in entrambi i casi e che quindi porterà alla restituzione assicurata del bambino
Molto interessante….🧐🧐🧐👏🏻👏🏻
La butto lì: "caro coccodrillo, predìco che manterrai la tua parola".
Giusto o sbagliato che sia considerato, il coccodrillo restituirà il bambino.
In realta sto cmq ipotizzando che il coccodrillo segua in entrambi i casi la regola postulata, quindi ne consegue necessariamente la correttezza dell'affermazione proposta come soluzione.
Ciao Mauro, grazie mille del commento: nuove idee, proprio quello che volevo!
Mi sa che sei sulla buona strada: una risposta molto interessante! Ti dico la verità: a quest’ora di un venerdì sera non so se ho la forza mentale di filosofeggiare (io personalmente preferisco i quesiti logici o di matematica, dove esiste una verità assoluta e incontrovertibile, ma la vita non è fatta solo di certezze) ma domani, a mente fresca ci proverò!
Grazie mille intanto!
"Tu mangerai mio figlio".
Se il coccodrillo mangiasse il figlio, la madre avrebbe dato la risposta corretta, ma allora il coccodrillo avrebbe dovuto liberare il figlio.
Se il coccodrillo liberasse il figlio, la madre avrebbe dato la risposta errata, ma allora il coccodrillo avrebbe dovuto mangiarsi il figlio.
L'unico modo che ha il coccodrillo per non cadere in contraddizione con le sue condizioni iniziali è quello di liberare il figlio.
Non so se lo libererà (perchè la risposta diventerebbe errata e allora dovrebbe mangiarselo), ma quanto meno non se lo mangia😅
La risposta: “Tu mangerai mio figlio” appare piuttosto ovvia. Tuttavia, se dividiamo il problema su piani temporali diversi (la decisione del coccodrillo, la risposta della madre e la conseguente azione del coccodrillo) la frase non funziona più.Mettiamo che la madre pronunci la frase: “Tu mangerai mio figlio”; se il coccodrillo aveva deciso di non mangiarlo ora, a seguito della risposta errata della madre, può cambiare idea e mangiarlo. La risposta funziona solo se assumiamo che la risposta della madre sia basata sul comportamento finale del coccodrillo e non sulle sue intenzioni iniziali che possono cambiare in base alla risposta della madre.
Ciao Andrea e grazie del commento! 😃 ti rispondo precisando che questo quesito è conosciuto come il “dilemma del coccodrillo” ed è un quesito senza “soluzione” quindi alla fine si può filosofeggiare quanto si vuole, ma difficilmente si arriva ad una risposta “esatta”.
Quello che tu dici è molto interessante, mi permetto però di farti notare che, almeno per come l’ho inteso io (che non sono affatto il custode del sapere universale), il tutto si basa non sulle intenzioni del coccodrillo, ma bensì sulle AZIONI. La domanda non è: “dimmi cosa voglio fare o dimmi cosa ho deciso”, ma è “dimmi quello che farò”, il che rende il modo d’agire soggetto alla risposta della madre.
Poi, come dicevo, è un quesito con cui i filosofi si lambiccavano la mente 2000 anni fa, ma a noi che stiamo vivendo un sabato sera dell’ estate 2022, in fondo che ci importa di questo coccodrillo?😬😬😉
@@neureka8854 vero, il punto è proprio che tutto si basa sulle azioni anche se l’enunciato parrebbe basarsi sulle intenzioni e ho pensato che il nocciolo del paradosso stesse nell’ambiguità tra intenzione e azione. Invece, se teniamo conto solo dell’azione finale, il paradosso si verifica in ogni caso. Comunque il comportamento del coccodrillo ti è indifferente perché abiti in Italia. Per me che vivo in Florida, con tanto di rettile nel laghetto rionale, è un alto discorso. LOL!!!
@@andrearisso4792 guarda io sono ancora più al sicuro, perchè abito in Norvegia e qui di rettili se ne vedono ben pochi! (Neppure le lucertole ci sono qui al nord)
Però credo che sarebbe un inconveniente che affronterei volentieri se potessi abitare in Florida!😉
@@neureka8854 allora aspettiamo l’enigma dell’orso per coinvolgerti.
@@andrearisso4792 🤣🤣🤣🤣
... Da alambiccarsi il cervello... Io ero per la prima ipotesi più semplice confidando nella lealtà del coccodrillo... In fondo sono gli uomini ad essere sleali non gli animali.. 🤔🤔🤣🤣
Eh ma con la prima ipotesi lui lealmente si pappa il bambino e senza scrupoli di coscienza!!
Comunque l’ipotesi degli umani sleali è interessante: si poteva far dire alla mamma una cosa del tipo “hey guarda là un ippopotamo!” e mentre il coccodrillo si girava, riprendere il bambino… 😅😅😬😬
Non c'è nessun paradosso.
Visto che il coccodrillo parla, suppongo che possa anche scrivere...quindi dovrebbe scrivere la sua intenzione prima che la madre cerchi di indovinata...e la risposta avrà il 50%di posibilita di essere giusta o sbagliata...punto.
Hai ragione: il coccodrillo sa scrivere, difatti di professione fa il giornalista (è lui stesso ad avermi inviato questo racconto via mail qualche giorno fa). Il problema è che la mamma non sa leggere e questo la metterebbe in una posizione di sfavore e il coccodrillo, che ha un elevato senso dell’onore, non avrebbe mai accettato una sfida impari con il proprio avversario…
Non è rilevante se la madre sappia leggere o no...l'importante è che il coccodrillo (o chiunque ne faccia le veci) , dimostri di avere preso la decisione"prima" della risposta della madre.
È un un falso indovinello...non serve arrovellarsi il cervello.
Prima di tutto, il dilema della mamma non è bambino mangiato o bambino non mangiato. Ma bambino restituito o bambino non restituito. Perchè se non lo mangia, ma non lo restituisce, il bambino morirà comunque di fame o sete. Ne consegue quindi, che se la mamma dicesse al coccodrillo, che mangerà suo figlio, quest'ultimo non gli verrebbe restituito e il bambino morirà. Quindi non può essere la risposta corretta.
L'unica risposta corretta è che il coccodrillo non mangerà il bambino. Per la mamma vorrebbe dire dare una chance di salvezza del 50% al proprio figlio, anzichè condannarlo a morte certa. E se a voi dicessero: "preferisci che tuo figlio muoia sicuramente o che abbia una possibilità su due di salvarsi?"... voi che risposta dareste? 🤔
la passione dominante è che se lo pappa rip al bambino
Eh mi sa anche a me😅: per questo è meglio far leva sul suo senso dell’onore!😉