P. S. : Rivedendo il video ho capito che il riferimento all'ironia : "In entrambi i casi avrai ragione" è un'anticipazione del principio che spiega alla fine. La prima volta non l'avevo colto. Rinnovo i complimenti per la cura riposta nella costruzione del video 😊
Il motivo per cui si avrà sempre ragione è che l"autostima" è il prodotto della personalità. la personalità non si cambia, è strutturale. Pertanto non si può che avere ragione su qualcosa che non può cambiare.
Sono abbastanza d'accordo con lo psicologo clinico canadese Jordan Peterson secondo cui l'"autostima" non esiste. Per lui è semplicemente un tratto di personalità: è il punteggio dato dalla differenza tra lo score sulle emozioni positive e il punteggio sulle menzioni negative nel modello big 5. Il big 5 chiarisce quanto l'autostima sia qualcosa di strutturale nelle persone, di natura genetica e poco modificabile (qualcosa si può fare). Il tratto dell'estroversione è il polo positivo su cui si può ottenere un punteggio da 0 (del tutto introverso) e 100 (molto estroverso). Chi ottiene 100 è molto estroverso, cioè molto assertivo ed entusiasta. Il tratto del nevroticismo è il polo negativo: chi ottiene 100 molto neurotic cioè tendente al ritiro e all'umore volatile (emozioni negative) chi ottiene zero non lo è per nulla. Autostima = punteggio nell'estroversione (emozioni positive) - neuroticism (emozioni negative). Chi ottiene 100 nelle extraversion e 0 nel neuroticism ha "autostima" massima pari a 100. Chi ottiene 0 nell'estroversione e 100 nel neuroticism ha autostima minima pari a -100. Gli psicologi si affezionano ad alcune definizioni/ categorie che non hanno una vera base scientifica. L'autostima è tra queste. La definizione che lei dà di autostima "è il valore che attribuisci a te stesso" è la spiegazione delle due parole auto (se stessi) stima (valore). Questa definizione tradisce la convinzione che "visto che l'"autostima" è il valore che TU dai a te stesso, TU puoi decidere che valore dare a te stesso". Questo è il motivo per cui i terapeuti tirano fuori sempre l'"autostima": è perché vogliono far credere che una persona si possa dare da solo stima e valore, una volta che avrà imparato come fare. In questo modo potrà quindi stare meglio. E chi ti insegnerà tutto questo? Lo psicologo! In realtà, siccome l'"autostima" non è altro che un prodotto della personalità, non è che ci si possa fare molto, posto che la personalità è sostanzialmente qualcosa che si riceve in eredità in base alla lotteria genetica . Certo, si possono fare training di assertività, per cercare di migliorare il tratto dell'estroversione legato alle emozioni positive: forse è l'unica cosa che può funzionare a livello terapeutico. Lei stesso cita 9 punti che sono tutti riconducibili alle due citate categorie del big 5. I suoi punti 1,2,3 sono mancanza di extraversion, soprattutto nella scarsa assertività I punti 5,6,7,8,9 sono tutti riconducibili al neuroticism, alle emozioni negative Il 4 è un mix. Sui punti 1,2, 3 ci si può allenare, ma più di tanto non credo che si possa ottenere. Sui punti 5,6,7,8 9 la vedo molto dura: ridurre il nevroticism con la terapia? Auguri. Le medicine (antidepressivi, ansiolitici) forse possono fare qualcosa ma fino a un certo punto. Tutto questo per dire che l'"autostima" è qualcosa di davvero poco modificabile.
>>> di natura genetica In parte vero. >>> poco modificabile Totalmente falso. Come tutti i tratti di personalità, dipende da quanto uno è disposto a lavorarci. Mi riferisco soprattutto ai risultati in termini pragmatici e comportamentali, che poi sono ciò che conta. Auguri a lei, con le sue convinzioni molto radicate.
La plusdotazione in generale sì. L'intelligenza si può però considerare composta da due fattori, uno innato che non cambia sensibilmente con il tempo, il cosiddetto fattore "g", e uno acquisito, che può aumentare nel tempo.
Bellissimo il riferimento finale al principio di causalità circolare. Complimenti ancora, Dottore !
Grazie Roberto
P. S. : Rivedendo il video ho capito che il riferimento all'ironia : "In entrambi i casi avrai ragione" è un'anticipazione del principio che spiega alla fine. La prima volta non l'avevo colto. Rinnovo i complimenti per la cura riposta nella costruzione del video 😊
Il motivo per cui si avrà sempre ragione è che l"autostima" è il prodotto della personalità. la personalità non si cambia, è strutturale. Pertanto non si può che avere ragione su qualcosa che non può cambiare.
Sono abbastanza d'accordo con lo psicologo clinico canadese Jordan Peterson secondo cui l'"autostima" non esiste.
Per lui è semplicemente un tratto di personalità: è il punteggio dato dalla differenza tra lo score sulle emozioni positive e il punteggio sulle menzioni negative nel modello big 5.
Il big 5 chiarisce quanto l'autostima sia qualcosa di strutturale nelle persone, di natura genetica e poco modificabile (qualcosa si può fare).
Il tratto dell'estroversione è il polo positivo su cui si può ottenere un punteggio da 0 (del tutto introverso) e 100 (molto estroverso). Chi ottiene 100 è molto estroverso, cioè molto assertivo ed entusiasta.
Il tratto del nevroticismo è il polo negativo: chi ottiene 100 molto neurotic cioè tendente al ritiro e all'umore volatile (emozioni negative) chi ottiene zero non lo è per nulla.
Autostima = punteggio nell'estroversione (emozioni positive) - neuroticism (emozioni negative).
Chi ottiene 100 nelle extraversion e 0 nel neuroticism ha "autostima" massima pari a 100.
Chi ottiene 0 nell'estroversione e 100 nel neuroticism ha autostima minima pari a -100.
Gli psicologi si affezionano ad alcune definizioni/ categorie che non hanno una vera base scientifica. L'autostima è tra queste. La definizione che lei dà di autostima "è il valore che attribuisci a te stesso" è la spiegazione delle due parole auto (se stessi) stima (valore). Questa definizione tradisce la convinzione che "visto che l'"autostima" è il valore che TU dai a te stesso, TU puoi decidere che valore dare a te stesso". Questo è il motivo per cui i terapeuti tirano fuori sempre l'"autostima": è perché vogliono far credere che una persona si possa dare da solo stima e valore, una volta che avrà imparato come fare. In questo modo potrà quindi stare meglio. E chi ti insegnerà tutto questo? Lo psicologo!
In realtà, siccome l'"autostima" non è altro che un prodotto della personalità, non è che ci si possa fare molto, posto che la personalità è sostanzialmente qualcosa che si riceve in eredità in base alla lotteria genetica . Certo, si possono fare training di assertività, per cercare di migliorare il tratto dell'estroversione legato alle emozioni positive: forse è l'unica cosa che può funzionare a livello terapeutico.
Lei stesso cita 9 punti che sono tutti riconducibili alle due citate categorie del big 5.
I suoi punti 1,2,3 sono mancanza di extraversion, soprattutto nella scarsa assertività
I punti 5,6,7,8,9 sono tutti riconducibili al neuroticism, alle emozioni negative
Il 4 è un mix.
Sui punti 1,2, 3 ci si può allenare, ma più di tanto non credo che si possa ottenere.
Sui punti 5,6,7,8 9 la vedo molto dura: ridurre il nevroticism con la terapia? Auguri. Le medicine (antidepressivi, ansiolitici) forse possono fare qualcosa ma fino a un certo punto.
Tutto questo per dire che l'"autostima" è qualcosa di davvero poco modificabile.
>>> di natura genetica
In parte vero.
>>> poco modificabile
Totalmente falso.
Come tutti i tratti di personalità, dipende da quanto uno è disposto a lavorarci. Mi riferisco soprattutto ai risultati in termini pragmatici e comportamentali, che poi sono ciò che conta.
Auguri a lei, con le sue convinzioni molto radicate.
La plusdotazione è innata? Il qi può abbassarsi o alzarsi col tempo?
La plusdotazione in generale sì. L'intelligenza si può però considerare composta da due fattori, uno innato che non cambia sensibilmente con il tempo, il cosiddetto fattore "g", e uno acquisito, che può aumentare nel tempo.