GEGHARKUNIK & TAVOWS - Viaggio in Armenia - Ep 4

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  • Опубликовано: 28 июн 2023
  • Il quarto giorno del mio viaggio in Armenia, mi sposto verso le provincie orientali.
    La prima tappa della giornata è la provincia di GEGHARKUNIK occupata, per buona parte della sua estensione, dal LAGO SEVAN posto a circa 1900 di altitudine.
    Il nome del lago è stato attribuito dagli armeni residenti sulle sponde del Lago VAN, qui trasferitesi dopo il passaggio del lago alla Turchia. La popolazione ha ricercato nelle sponde di questo lago, la nuova sensazione di essere a casa. Il nome Sevan significa "Lago Van Nero" perché questo lago ha acque molto più fredde e scure del precedente.
    Alla estremità nord-occidentale si trova il complesso monastico di SEVANAVANK che svetta dalla cima di una piccola penisola che fino a un secolo fa era una piccola isola.
    Il monastero fu fondato nel IX secolo dalla principessa Mariam, figlia del re Ashot I ed era inizialmente destinato a monaci di Echmiadzin che avevano peccato. Qui dovevano condurre una vita di privazioni e lavoro, producendo una gran quantità di manoscritti esposti al Matenadaran [Episodio 2].
    Il complesso consiste di due chiese dalla architettura severa e molto simili tra loro: una dedicata alla madre di Dio e l’altra ai santi apostoli.
    Nell’area dei ruderi del Gavit si possono ammirare diversi esemplari di meravigliosi Khachkar, mentre all’interno della chiesa è possibile osservare uno dei pochi Khachkar del salvatore rimasti, conservato eccezionalmente al coperto per prevenirne il deterioramento. Il Khachkar del Salvatore si distingue dagli altri per via della presenza della figura di Gesù circondato da due cerchi che rappresentano il sole e la luna, ovvero la natura umana e divina dello stesso.
    ⛵ Ridiscesa in riva al lago, mi imbarco per una escursione sulle acque del Lago Sevan.
    Nel 1910 sul lago vennero concentrate le attenzioni di diversi ingegneri sovietici che operarono un disastroso abbassamento di 20 metri del livello delle sue acque. Fu solo dopo la morte di Stalin però che ci si rese conto della profonda alterazione idrogeologica, con vani tentativi di recupero del livello delle acque.
    In vicinanza della sponda opposta è possibile ammirare isolette abitate di gabbiani e cormorani.
    Ritornata sulla terraferma, riparto verso la provincia di TAVOWS. Per accedere a questa provincia si deve attraversare un tunnel di soli 2 km; ma all’estremità opposta appare un paesaggio completamente diverso. Da ampie distese di prati verdi si passa a fitte foreste alpine, caratteristica che ha fatto attribuire a questa provincia il soprannome di “Svizzera armena” dalla gente del posto.
    🍽️ A pranzo mi fermo alla GUEST HOUSE ARMENIA dove, oltre ai soliti antipasti spettacolari, assaggio il KHASHLAMA, uno stufato tradizionale armeno di manzo e verdure.
    Riparto sotto al diluvio alla volta del MONASTERO HAGARTSIN o monastero dell’aquila, nome attribuito per la presenza di un'aquila che volava sulla cupola dell’edificio principale. Il complesso monastico è stato interamente ristrutturato, a eccezione del gavit della chiesa dedicata alla Madre di Dio.
    Nella vecchia Dilijan si trova via SHARAMBEYAN, una piccola via storica perfettamente conservata dove si trovano case tradizionali con balconi in legno e diverse botteghe dove poter acquistare souvenir e prodotti di artigianato locale.
    La città di DILIJAN è una delle località più importanti dell’Armenia. Secondo una antica leggenda locale, il nome deriva da un pastore chiamato Dili innamorato della figlia del suo padrone. Contrario a questo amore, il padrone lo fece uccidere; la madre cercò il figlio urlando “Dili-jan”. In lingua armena, il suffisso JAN è un vezzeggiativo che viene aggiunto alla fine del nome di un amico o di una persona cara.
    🛎️ Nel pomeriggio raggiungo l’Hotel, un enorme albergo in stile sovietico immerso nella silenziosa tranquillità delle foreste del Tavows.
    Nella sala ristorante la pace silenziosa sparisce, perché si sta svolgendo la festa di fine anno dei ragazzi delle scuole. Il viaggio in Armenia è capitato proprio durante i cosiddetti “giorni della campana”, ovvero gli ultimi due giorni di lezione nei quali i ragazzi festeggiano, in casa e nei monasteri, il suono delle ultime campanelle scolastiche.
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    Buon Viaggio!!
    ✈️🧳🌏😍

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