Makardìa - La Sibisibilia
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- Опубликовано: 11 дек 2024
- Da una leggenda di Lioni, nasce la riscrittura della Sibisibilia, con l'intento di proporre ai bambini una figura tipica della tradizione attraverso una nenia.
Lioni è un paese della provincia di Avellino caratterizzato, a livello paesaggistico, dalla presenza di una località montana, dalla ferrovia Avellino-Rocchetta S.A. e dal fiume. La particolarità del paese risiede nel fatto che sia l’unico della zona a farsi attraversare così “dentro” dal fiume Ofanto. Infatti, Lioni si sviluppa precisamente a ridosso del fiume. Di conseguenza, è anche l’unico ad avere la stazione ferroviaria all’interno del centro abitato (e non dislocata presso uno “scalo”).
È risaputo che la tradizione popolare sia intrisa di episodi violenti e spesso discriminatori, in quella lotta tra il bene e il male che da sempre viene tramandata con curiosi aneddoti. Infatti, le leggende orali che si raccontano sulla Sibisibilia sono macabre e violente.
La SIBISIBILIA, nome parlante che ricorda il canto e l’incantamento, il sibilo e il mistero, era una bellissima ragazza dalla voce di sirena, e forse metà donna e metà pesce come le vere sirene, che abitava la cascata e ammaliava le persone, in particolare i bambini, con la sua voce, dicendo loro di tuffarsi là.
Tutti quelli che riusciva a conquistare con la sua voce si bagnavano nel fiume e annegavano, per questo motivo era quasi vietato fare il bagno in quel tratto del fiume, così stregato e pericoloso, in cui una donna bellissima dalla voce di sirena ti poteva dare quasi sicuramente la morte.
In realtà, quello è un posto pericoloso per natura, perché è un tratto profondo e ricco di correnti, in cui è più facile la formazione di mulinelli che possono creare problemi ai poco esperti nuotatori.
Diciamo “potevano”, perché attualmente, come si può immaginare, nessuno fa più il bagno nel fiume Ofanto.
Alla luce dell'importanza che riveste il fiume Ofanto a livello paesaggistico, agricolo, culturale, proponiamo ai bambini un personaggio magico come la Sibisibilia, immaginando di farli lavorare anche a livello musicale di sonorizzazione con un elemento naturale quale l'acqua e il suo suono, presentando una figura femminile della tradizione come custode della cascata e guardiana della sua incontaminazione.
Testo e musica di Filomena D’Andrea