Quanto valgono i rapporti umani al lavoro?
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- Опубликовано: 15 окт 2024
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spesso si confonde un rapporto professionale di valore con un rapporto di amicizia.
Per esperienza:
Al lavoro non si è amici, si è colleghi.
Non dite come passate il vostro tempo libero, cosa ne pensate del capo, con quale collega siete andati a letto ect ect
Potrebbe essere usato contro di voi.
Al lavoro possono sembrare tutti amici e cordiali, finché non gli interessa la tua mansione...o non ti vedono come una minaccia (magari ci sono licenziamenti, e sperano sia tu invece che loro).....o uno se ne va, e non ci si vede né sente più...
2:09 personalmente aggiungo un ulteriore asse nella valutazione che è: quanto quel lavoro è compatibile con la mia vita privata. Cioè, se il settore mi piace, quello che effettivamente faccio mi piace, imparo molto, mi pagano bene e sto bene con i colleghi ma poi sono costretto ad arrivare tutto i giorni dall'altra parte della città facendomi 2 ore di traffico al giorno, il capo è un incompetente e non consente il lavoro da remoto facendo diventare un problema qualsiasi imprevisto (una visita medica, portare la macchina dal meccanico...) e impattando quindi sulla mia vita privata, cercherò comunque di liberarmene al più presto.
quando ho iniziato a lavorare come software engineer 10 anni fa davo importanza solo ed esclusivamente alla mia crescita tecnica, dopo qualche anno ho iniziato a dare più importanza anche all'aspetto economico, mentre oggi do molta importanza all'ambiente lavorativo, cosa che prima non facevo. penso che relazionarsi tutti i giorni con persone che stimi (o che comunque non odi) e con cui puoi dialogare sia di aspetti lavorativi (che non) sia essenziale per affrontare la propria quotidianità lavorativa
Caro Rip io dopo 7 anni passati (nel ramo dei servizi generali) tra PMI e Grandi multinazionali, sempre precario, anche con buono stipendio, ma mai stabilizzato ho vinto un concorso nello stato (nemmeno per laureati nonostante abbia laurea magistrale e master) e sono entrato in un casello dove guadagno lo stipendio dell'uomo medio italiano (1760 netti) per fare poi 35 ore a settimana (mentre prima nel privato mi ammazzavo di straordinari, all'inizio neanche pagati durante i primi stage), adesso ho 34 anni e mi sono casellantizzato, il pubblico è un po' la morte civile (e cerebrale) tra burocrazia e inefficienza....peró è l'unico lavoro che finalmente mi consente di avere anche un bilanciamento vita lavoro decente (nelle multinazionali: automotive, luxury e alimentare). adoro i tuoi video e il tuo mindset, tuttavia non ho il coraggio di pensare di mollare tutto per rimettermi in gioco...nemmeno per i soldi perchè sono benestante di famiglia con un tenore di vita da barbone di dio...e niente, sono stato sconfitto dal casello? mi trasformeró in randazzo? ho sbagliato tutto nella vita?
Abbandonati al casello interiore
ma si, vivi da Italiano medio e goditi una vita tranquilla senza infamia e senza lodi! Concediti extraferie con delle malattie strategiche e rilassati i ufficio...... se hai fatto bene sarà un problema che valuterai fra molti anni, ma non ora! ;-)
Non c è una risposta univoca. Nel tuo caso ora funziona perché hai trovato stabilità e prevedibilità. Magari tra qualche anno cercherai altro e sarà naturale cambiate
@@mr_rip Grazie rip...non so che fine farò ma seguirti è sempre un'ispirazione
Non tutti abbiamo come obiettivo di vita quello di fare carriera e soldi. C'è chi vive la vita per la carriera professionale abbandonando la famiglia e i figli, per poi ritrovarsi a 70 anni soli con i figli che neanche gli parlano. Oppure si ritrovano a 50 anni esauriti psicologicamente per il troppo lavoro.
Quindi il mio consiglio è come quello di @geozantrox666 :se adesso ti senti soddisfatto della tua vita e prevedi che in questo modo anche in futuro sarà così, continua su questa strada. Se sei di famiglia benestante meglio così, i soldi sono fatti per essere spesi, essere il più ricco del cimitero non è un grande obiettivo di vita 😂 (parere personale) .
Per me il vero valore sta nel circondarsi di colleghi più bravi di te, da cui puoi imparare. Poi non mi interessa che il rapporto continui post ora di lavoro.
secondo me dipende molto da che punto sei nel tuo percorso - io a quasi 40 anni a lavoro preferisco circondarmi di persone piacevoli che contribuiscano a rendere la giornata piacevole, anziche' "fenomeni" da cui posso imparare...come magari avrei preferito da stagista a 20 anni
@@cosimocherubini9515 io ho 25 anni for context. E al momento l’obiettivo è migliorare e skillarmi e per questo l’ambiente e i colleghi sono FONDAMENTALI
Che poi è anche difficile separare davvero tutti questi aspetti: quanto impari, che gente hai intorno, come ti ci trovi, quanto sono skillati, che network costruirai grazie al tuo lavoro lì, sono tutte caratterisitche strettamente collegate. Se quindi con "rapporti umani" c'è tutto il resto, compreso un boss capace che ti spinge a migliorarti e ti fa sentire importante, senior che ti guidano e ti danno compiti stimolanti che ti fanno piacere il lavoro, colleghi skillati con cui competere e imparare, allora sicuramente è la cosa più importante, perché gran parte di quello che impari e del network che ti costruisci dipende dalle persone che ci sono in ufficio e dal tuo ruolo nel workflow.
Ma se invece lo si riduce a "gente con cui mi fa piacere andare a prendere una birra fuori dall'ufficio," allora chiaramente è decisamente in fondo. Non che non serva una vita sociale non lavorativa, ma non per forza deve venire dall'ufficio (e onestamente è anche meglio se non viene dall'ufficio).
Mi permetto di aggiungere: su che path di carriera sono? Meaning: guadagno poco oggi con prospettive di guadagnare decente/bene/ottimo tra 3-5-7 anni oppure sono su un path di carriera in cui farò fatica sempre. Faccio 2 esempi: sono un developer di una piattaforma con quota di mercato enorme, guadagno poco attualmente, ma il mio profilo con 5 anni di esperienza guadagna una fracca vs sono un developer di una piattaforma con quota di mercato close to 0, guadagno poco attualmente e sarà molto molto difficile ambire a RAL rilevanti nei prossimi 7-10 anni di carriera.
Nella mia gioventù ho tralasciato molto la "fede" nelle aziende, per crescere professionalmente ed economicamente. Ho sempre instaurato buoni rapporti che tengo anche con alcune persone conosciute 30 anni fa. Ma riguardando indietro, avrei dovuto bilanciare meglio la cosa. Il poker che citi, cosa imparo, stipendio, socialità e cosa mi metto nel fardello personale, sarebbe importante capire, che va coltivato da subito
Secondo me dipende tutto da cosa cerchi nella vita,
C'è chi cerca una vita in cui dare sfogo alle sue passioni e avere del tempo da dedicare ad amici e famiglia e il lavoro è solo una cosa secondaria che gli serve solo per pagare spese varie e sfizi
E c'è chi invece nella sua bilancia da più peso al lavoro perchè è spinto verso un futuro di carriera
Andare a lavorare con la serenità di un ambiente e clima di lavoro positivo, di qualità e con persone che stimo secondo me vale tanto. È un elemento fondamentale? Non vai necessariamente a lavoro per stare bene con la gente, lo fai per soldi carriera progetti ecc. ma è un gran valore aggiunto imho. Non per forza diventare amici o anche seguirsi dopo il lavoro eh, ma trovo stimolante andare a lavoro e sapere di trovarsi con persone normali e con gli stessi obiettivi
Personalmente mi trovo nella situazione completamente opposta rispetto a quella presa in esame, quindi: stipendio maggiore al precedente, rapporti lavorativi apatici, orari di lavoro di 10-12 ore giornaliere.
Vorrei un impiego migliore? Certo.
Ma questo vale per la maggior parte degli essere umani.
Il consiglio che mi sento di dare a questa persona è di non abbracciare la confortzone, sopratutto per l'etá e perché non avendo (forse) vincoli verso nessuno (tipo figli), può assumersi il rischio di trovare una situazione migliore/peggiore.
E poi comunque alla "peggio" andresti a prendere uno stipendio piú alto, che comunque ti darebbe delle altre possibilità dettate in parte solo dalla tua fantasia.
Domanda bellissima,giustamente rip parla in termini di diventare un googler ,ma io nel mio piccolo ambendo ad un lavoro semplice, che dovrò fare per un po’ di tempo per risparmiare e creare il mio piccolo patrimonio ed allo stesso tempo vivere la mia vita da 21enne ,mi sento molto fortunato ad aver trovato un lavoro semplice con persone che mi trattano benissimo e con cui si è creato un rapporto di amicizia ciò mi permette di passare le giornate con il sorriso ma soprattutto non mi fa pesare il dovermi alzare la mattina per andare a lavoro, ciò per me vale tanto non penso di cambiare lavoro se le cose non cambiano..
Per quanto i rapporti con i colleghi siano importanti ed è sempre meglio quando si va d'accordo con tutti, trovo che spesso si faccia questa domanda per razionalizzare il fatto che non si è ambiziosi in ambito lavorativo e/o che si guadagni meno di quel che si vorrebbe.
Della serie: "Si guadagno poco, ma che mi frega, a lavoro ho fatto amicizia con i colleghi".
Che comunque è sacrosanto. Essere ambiziosi non è mica per forza un bene
@@tutatis96 Neanche per forza un male come la maggior parte della gente crede.
Ma soprattutto quanto vale rispetto a quale obiettivo. Io ho colleghi che non sanno un cazzo, non imparano niente, sono supersimpatici e super felici della loro vita da casellante, stanno li con la loro casa ereditata e la loro vita e semplicemente un minimizzare le rotture di coglioni. Ed è probabilmente una vita molto più sana della mia che voglio realizzare un sacco di cose e per farlo vado nei posti dove posso imparare contatto spippolo studio ma ne trascuro molte altre che probabilmente mi farà male. Non trascurerei la serenità di piazzarsi la a fare lo statale a 24 anni e basta, è una cosa che io non riuscirei mai a fare, ma invidio molto chi si riesce a soddisfare di questa semplicità
Grazie per il video
Ciao Rip, cosa ne pensi di trade republic? pensavo di mettere liquidità su questa piattaforma per prendere il 4% di interessi
Sarò orso ma preferisco avere uno stipendio più alto lavorando full remote e non avere colleghi da vedere in ufficio 😬 ovviamente a inizio carriera sarebbe stato impossibile perché ho imparato tanto stando chiappa contro chiappa con i colleghi
anche a parità di stipendio (o stipendio più basso addirittura), il full remote non ha prezzo. Se assegni un valore economico al tempo, alla qualità del cibo che mangi etc, lavorare full remote ha un valore inestimabile, anche da inizio carriera, tanto ormai i senior stanno a casa
@@Cekkaaaaaaaa concordo sulla qualità di vita che da casa aumenta sensibilmente, riesco a fare sport nella pausa pranzo per dire. E non hai citato la rottura di palle del traffico mattina e sera. Ritengo però che da junior è importante la fase "ufficio" perchè impari delle dinamiche del mondo lavorativo, relazionarsi con i colleghi, con il capo, con i clienti eventualmente, da casa la vedo più difficile. La fase full remote per tutti la vedo ancora lunga, forse i nostri figli, forse.
@@mr_gianduja Il discorso delle dinamiche nì, anche perchè se ci fosse una transizione sistematica al remoto, con meccanismi produttivi controllati, si potrebbe imparare tutto anche da casa, soprattutto in ambienti dove si sviluppa/si creano prodotti.
Per le vendite magari è diverso (anche se nel mio primo lavoro ero account manager full remoto e comunque funzionava bene). Le relazioni con i colleghi per esperienza sono state sempre più positive da remoto, anche perchè in ufficio sei tendenzialmente in un luogo "ostile", in trappola per 8 ore al giorno, quindi sei più concentrato sullo "scontare la pena" piuttosto che instaurare rapporti umani.
Personalmente nel mio piccolo lotto molto per il full remoto generalizzato, io a questo punto della mia vita non sarei disposto a tornare indietro e ad oggi vedo quasi solo lati positivi
Ho lavorato in una azienda di 20 persone; in 6 mesi sono andati via 7 persone. Clima orrendo, persone scorrette. Nessun dispiacere
Per me la risposta è un grosso DIPENDE: per me l'ambiente inizia a contare solo sopra una certa cifra. Sotto una certa soglia non scenderei mai nonostante un clima in cui mi trovo da Dio.
Guadagna quanto ti basta, circondati di persone che non ti fanno stare male. Tutto qui.
Secondo me hai travisato la domanda. La domanda per come l ho intesa io è: se dovessi monetizzare quanto vale il mio rapporto con i colleghi. Gli altri assi di cui tu parli sono anch'essi monetizzabili. Lui ha chiesto solo un parametro da monetizzare perchè, probabilmente, agli altri ha già fornito un valore.
MR. RIP volevo chiederti che cosa ne pensi di DAVIDE SERRA ?
Clima in ufficio è importante, però ovviamente non è nemmeno l'essenziale. L'importante è che ci sia rispetto e piacere di condividere. Ma il fatto che fuori dal lavoro si sia amici è pleonastico, secondo me.
Perché tra tutti gli aggettivi pleonastico? Sono sinceramente curioso
@@alessandrorizzetto569 ritengo superfluo avere degli amici a lavoro, ad esempio certe volte i miei colleghi migliori sono state persone che avevano quasi 40 anni più di me, con i quali però c'era un ottimo rapporto lavorativo.
Ciao Rip! Sto recuperando la live di chiacchiere di 5 giorni fa sul "sito viola". Mi spiace perdermele sempre e non poter interagire. Ma, anche se in differita, ti dico che le trovo molto piacevoli
se lavori in un ambiente eccessivamente tossico questo ha delle forti ripercussioni anche su quanto stai imparando e sul tuo benessere in generale. Più che altro quando cambi il vero rischio è di dover cambiare una seconda o terza volta perchè trovi un ambiente tossico
Mi dispiace ma qui hai toppato, 2 volte mi sono fidato delle persone a lavoro e sono stato pugnalato tra promesse false e fake news che mi hanno rovinato la reputazione. Ora sono solitario e mi pagano decentemente e so che lascerò ma onestamente meno la gente ti conosce, meglio è
Si tocca mettere le mutande di ferro
Per me tantissimo. E' importante anche cementificarli andando a cena insieme, per esempio.
La mia visione è un mix di soldi, tempo libero e un lavoro che piace. In questo ultimo fattore entrano certamente anche colleghi, atmosfera ec
Io ho fatto lavori pesanti con gente simpatica e la fatica nn la sentivo. Fatto lavori leggeri con gente orribile e la giornata nn passava mai. Scelgo la prima ipotesi tutta la vita
Mai avuti amici al lavoro, anzi forse neanche buongiorno dicevo la mattina. W il lavoro da remoto
Ma una volta che diventano "quasi" amici non c'è più necessità dell'ambiente lavorativo per vedersi.
Confermo il valore dei colleghi NON ha eguali in un team !!!
I rapporti umani non pagano le bollette, penso solo agli schei
Giusto
Onestamente, che domanda del cazzo. Poteva chiedere a RIP di calcolargli direttamente la sua funzione di utilità e l'effetto di sostituzione già che c'era. Ci sono cose, soprattutto inerenti agli interessi e alle aspirazioni umane che difficilmente possono essere formalizzate. Poi, chiedere a un esterno una domanda alla quale solo l'individuo può rispondere...boh, ste domande mi danno un inspiegabile fastidio, mi san tanto da persona che per il giusto prezzo venderebbe anche sua mamma.
Bah, ovvio che le valutazioni sono personali ma la tematica è comunque interessante
@@mr_rip più che interessante la definirei stimolante perché se ne può parlare per settimane attorno un tavolo con un buon succhino ACE fresco. Ma tecnicamente parlando, la domanda ha una risposta "la vita umana è fortemente contestuale e una formalizzazione rigida delle decisioni umane è impossibile" quindi "DIPENDE".
Veniale significa che merita perdono, come il peccato veniale nella teologia morale cattolica :)
Intendeva "venale", senza la "i".
@@Al_00 Lo so, per questo ho specificato che "veniale" non è la parola corretta.
Quando andrò a fare la spesa la prossima volta dirò che in ufficio siamo tutti amici e c'è un bel clima propositivo. Vedremo se questo basterà a pagare la spesa 🤣