La felicità non sta solo nel raggiungere obbiettivi o fare il lavoro che piace o realizzare i propri sogni, per me essere felice è una sensazione che ho nel essere grata alla vita, grata di quello che ho e provare amore verso tutto cio che ci circonda.. Il dolore e la tristezza arrivano proprio perche pensiamo che ci manca sempre qualcosa o qualcuno...
Non basta pensare che... Se si perde qualcuno di caro si ha dolore, con poca salute si ha dolore, con una freccia in corpo... lo stesso, e non dipende affatto dal tuo pensiero (tuo in senso figurato), è semplicemente un fatto.
"conosci te stesso ", "realizzare te stesso", " secondo misura ", " la giusta misura ", "Mortalità misura di tutte le misure ", ect. Quando ascolto queste sentenze dette da gente che ignora totalmente la genetica non posso che sorridere.. un sorriso amaro per tanta ignoranza che confonde la mente della genete. Sentenze , poi, udite udite, espresse da un popolo totalmente ignorante che manco sapeva cosa era la genetica come i greci di 2/3000 anni fa. Il piacere e la felicità sono dovuti alla produzione da parte del cervello di mediatori chimici come la dopamina e le endorfine, solo la parola dovrebbe far capire anche agli ignoranti come Galimberti che stiamo parlando di potenti droghe endogene. Mentre la tristezza e la depressione è dovuta ad altri mediatori chimici sempre prodotti dal cervello. Chi decide quando il cervello deve produrre questi mediatori chimici dano il piacere e la felicità o la tristessa ed il diospiacere ? Non certo noi , fosse possibile saremmo tutti sempre felici e conteneti. Allora chiedetevi chi decide. Nel DNA ci sono oltre tre miliardi di basi nucleotidiche che sono paragonabili a lettere di un alfabeto, noi umani mammiferi con tre miliardi di lettere ci scriviamo 10.000 libri da duecento pagine l'uno. Allora adesso dovreste capire quanta informazione è scritta nel DNA che dal primo procariota portato sulla terra si tramanda da madre in figlio. Sono programmi genetici ben precisi che decidono le nostre scelta dalla nascita alla morte. ordi a cui dobbiamo ubbidire. Come fa il cervello a farci ubbidire agli ordini genetici ? semplice con la regola ancestrale e sempre valida del : BASTONE E CAROTA. dopamina ed endorfine o gli altri mediatori che danno tristezza e depressione . Sono sato estremamente sintetico perchè ci vorrebbero 1000 pagine per spiegare nei dettagli scientifici questi meccanismi estremamente complessi e sofisticati della nanobiotecnologia, originariamente immortale e volutamente resa mortale ( telomeri e molto altro, Turritopsis nutricula e molto altro ) chiamata vita . Saluti
Tutti in estasi per le parole del prof. Galimberti, che è sicuramente capace, sicuramente ha realizzato ciò che voleva essere, sicuramente saggio... etc. Credo che in pochi si siano soffermati a ragionarci bene, tra le righe di un discorso del genere. Non giudico il prof, per diversi motivi, e non mi spetta. Capire ciò che è giusto ed in quale giusta misura è davvero arduo, non credo che basti il metro dell'essere mortali, così come non basta un processo, non basta l'esperienza od il semplice sentito dire. Che i Greci, poi, avessero capito ogni cosa della vita... ecco... ho un dubbio platonico, ma anche brechtiano, in proposito. A parte che anche allora c'erano più "grecie", in costante conflitto e disaccordo tra loro. Se poi non ci sono modelli, non si tende alla miglioria, si dà per scontato che dei famosi Mastroianni ce n'è uno solo, non saprei proprio come mai criticare i cristiani se anche lui ti invita a rassegnarti. Bravi si nasce? Dubito anche qui, come anche che esistano gli eletti assoluti. Insomma, non mi basta l'altisonanza di un discorso, e di imbonitori di turno che promettono felicità è pieno il mondo.
Bentrovati a tutti. Le lezioni del professore Galimberti ti lasciano il segno. È vero, è fondamentale conoscere se stessi, il proprio daimon, le proprie inclinazioni ed attitudini per capire quale direzione prendere. Ma per rendere realtà i progetti di vita, quindi studiare, ci vogliono capacità economiche, denaro. Altrimenti non vai da nessuna parte. Questa è la verità. Io avrei voluto continuare a studiare dopo la maturità, ma non è stato possibile perché c'era la fame. E ho dovuto rinunciare. Non basta, quindi, capire chi sei, ma avere alle spalle famiglie che ti diano almeno il minimo per realizzare i sogni nel cassetto. Altrimenti devi adattarti a ciò che la vita ti offre. Non si è sempre artefici del proprio destino, ma sono le situazioni intorno che decidono per te, e ti portano a prendere, volenti o dolenti, certe direzioni.
Non credo che sia proprio così anzi è proprio la mancanza che da la più grande possibilità di essere riempita e, la vita del giovane Galimberti è un esempio lampante....
Buonasera, premetto che stimo molto il professore Galimberti. Ciò nonostante occorre fare alcune debite osservazioni, il conoscere se stessi con l'obiettivo di sapere qual'e' la mia vocazione ( a cosa sono stato chiamato, qual'e' il mio focus ), occorre veramente del tempo e cosa ancora più importante, incontrare un Maestro.....da soli la vedo molto dura. Quindi occorre un educatore con gli attributi, che non è facile trovare non è impossibile ma neanche tanto scontato. Quindi già qui abbiamo una forte criticità! Altra osservazione importante, riguarda il tema della felicità.....beh io personalmente non mi azzarderei di parlare di felicità, cosa intende il professore per felicità? Piuttosto parlerei di GIOIA, che non ha il suo contrario come invece ha il termine felicità. E come entrare in questo stato di GIOIA? Anche qui occorre precisare una cosa molto importante....noi normalmente entriamo in questo stato di GIOIA spontaneamente, ma non sempre in quanto si è distratti da mille altre cose. Pertanto anche qui, è richiesta l'intervento di un Maestro il quale avendo già battuto le vie che conducono alla GIOIA, è in grado a sua volta di condurre anche te. E a conferma di ciò che sto' asserendo, mi vengono in aiuto proprio i Greci!!!! Se non avessero avuto l'aiuto di un Maestro e ripeto con tutti gli attributi del caso, certi individui come Socrate non ci sarebbero stati, i quali poi a loro volta hanno avuto i loro discepoli..... Per cui la interessante riflessione del professore Galimberti, è veramente notevole.....ma occorre non dimenticare questi aspetti che tra l'altro oggi, fanno molto tendenza nel senso che in mezzo a tanti ciarlatani e truffatori, qualche Maestro autentico si trova grazie a Dio. Ecco mi sentivo di fare alcune puntualizzazioni, che mi sembrano molto aderenti alla riflessione del professore. Grazie!
Il Maestro sono i libri il Maestro sono gli insegnamenti dei grandi del passato. Foscolo ne amava pochi. Poi si anche uomini di carneced ossa viventi da cui prendere esempio. Dunque ben vengano gli esempi dei taoisti zen i greci il messaggio sublime di Gesu. Ecco qui i maestri
@@mariodevito7770 Per ottenere un reale cambiamento come per esempio amare alla stessa maniera con cui ha amato Gesù, occorre imparare quella qualità di Amore di cui parla il Vangelo ( adesso ho preso come esempio Gesù, ma la lista e lignaggi sono lunghi ). Solo i libri non bastano, oserei dire che un maestro è quasi indispensabile in quanto solo un maestro può trasferire al discepolo quella conoscenza che i libri non possono assolutamente dare. Lei portava l'esempio dello Zen o Gesù ecc. Ma di esempi ne possiamo portare una valanga, inoltre proprio in un lignaggio Zen o Buddista oppure in un monastero Sufi, talvolta i libri vengono banditi per un lungo periodo in quanto la troppa conoscenza teorica, può interferire sull'apprendimento reale donato dal Maestro. I libri sono una sorta di bussola ma non per una reale emancipazione..... Gesù ha detto di amare il prossimo come noi stessi per esempio.....lei si ama davvero? E quindi è pronto a donarsi agli altri con amore disinteressato? Questo tipo di Amore noi lo conosciamo per sentito dire, ma non per reale partecipazione.... è una qualità di sentimento che occorre imparare per poter far nostro. Se ha letto bene il mio messaggio precedente, chiarisco molto bene il fatto che ad esempio Socrate avuto un suo maestro, Aristotele avuto un suo maestro e non soltanto libri......il maestro non è un accessorio caso mai è bene il contrario, il maestro indispensabile e i libri una cornice. Galimberti afferma che la nostra identità è un dono sociale, questo poteva valere ai tempi in cui esisteva una civiltà evoluta come i Greci, ma oggi???? E non è certamente leggendo solo un libro di Socrate o quant'altro, che potrà aiutarmi a costruire la mia identità....forse per qualcuno potrebbe anche bastare, ma non siamo tutti uguali e per la maggior parte occorre un terapeuta, un coach ecc. E magari un vero maestro vivente..... altrimenti campa cavallo. Basta guardare i nostri giovani per rendersi conto dei vari disastri. Quindi posso condividere alcuni passaggi del suo messaggio, ma dispiace tanto per i libri che ripeto hanno la loro importanza, perché quanto meno danno almeno un orientamento ma è pur sempre teorico.....
....ho sempre sentito fin da piccola la frase:-nel mezzo stà la virtù- condivido il pensiero....mezzo=metà, metà vuol dire un po'ed un po', EQUILIBRIO quindi, che spesso perdiamo tutti , in quanto stare in bilico sulle avversità che la vita ci presenta, non è cosa facile per nessuno!
F A N T A S T I C O ❤ Finalmente eee......un ancora di saggezza, uno spiraglio di luce, un momento per riscoprire se stessi e non sentirsi solo, ritorno alle origini . Ne avevo proprio bisogno..... nonostante l'età ancora sono alla ricerca del mio DEMONE🎉 Mi piacerebbe collaborare a questo nuovo progetto, ho visto la recensione pubblicazione del canale. Se mi lasciate la email vi spiego le mie idee....e capacità.....😊 No profit e poi vedremo ❤
felicità è uno stato d'animo per me che può accadere per brevi istanti. Userei più il termine serenità ossia la capacità di apprezzare quello che si è e si ha senza fare paragoni con l'esterno. la serenità può far parte del nostro vivere anche se non abbiamo avuto il modo per varie circostanze della vita di perseguire un nostro sogno, aspirazioni e coltivare un nostro talento L'accettazione non significa rassegnazione ma la capacità di amplificare e apprezzare ciò che c'è di bello in noi e nella vita.
Grazie... Sempre importante ricordarselo... Nel fil m Troy (per altro abbastanza un fumettone) c'è una frase che riscatta tutto il film.. Quando Achille dice alla schiava troiana 'Vedi gli dei ci invidiano e ci invidiani perché siamo mortali.. Loro vivono un eterno presente privo di vera gioia mentre noi mortali viviamo ogni istante come unico e prezioso.. Non ne tornerà uno uuguale.. Per wuesto la nostra vita ha più significato e per loro è un'eterna noia... Bellissimo...
Il mio demone,che ho compreso coscientemente da poco,ma ho sempre voluto esserlo,è diventare un eroe. Vivere da eroe,pensare da eroe,e morire da eroe. Questo è il mio più grande sogno ❤️
La gioia....la felicità fa parte di un mondo duale...... La gioia è una essenza dell'essere,nasce da dentro a prescindere da quello che si fa o dove....trovate quella e poi avrete tutto il resto...
Grazie Professore la segue e mi piace molto quello che dice perché e' la verità . Si parla molto di liber😮ta ma in realtà nessuno la conosce e nessuna la vive, Perche' in realtà sono tutti spaventati . Grazie ancora❤
Questo e' Il concetto che piu' mi piace della filosofia greca ...ma di certo non bisogna ispirarsi a loro in tutto , soprattutto per cercare il senso della vita , cosa della quale gli vedo molto carenti . Per quello abbiamo i profeti , Nohe , Abramo , mose' , Isa ( gesu' ) , e infine Muhammad . Pace e benedizioni su di loro.
Mi piacciono gli aspetti che delinea il prof. Umberto perché in essi e’ presente la verità che in pochi amiamo sentire, quanta concretezza e spiritualità insieme!
Anche io parlando con una pessima persona ho detto "la giusta misura o agire come il buon padre di famiglia " per essere persone che non sono cattive o che fanno deliberatamente male agli altri x sentirsi superiori o far paura agli altri. Mi è stato risposto che quello era il mio pensiero, e non tutti pensavano come me. Sono rimasta senza risposta ma continuo a pensare come voglio io. Quella persona è brutta , piccola, falsa e arrogante e non l'ho più vista xchè nn ho niente di cui parlare, è inutile confrontarsi con certe persone così ignoranti.
LA PROSPETTIVA: 1) Se si perde la felicità (Genesi 2.6/7) repentinamente la persona va in dinamismo psicopatologico 2) Se si consegue la tristezza progressivamente (come di prassi) la persona (non avendo memoria della felicità perduta) la vive come normale.
Non mi è chiaro però perche proprio i Greci dovrebbero essere depositari di queste grandi Verità. E poi, a dirla tutta, neanche il Professore mi sembra sprizzi di felicità😉
Io ci sono riuscito ma nel sistema nel quale viviamo prima devi avere una certa tranquillità economica altrimenti diventa molto difficile per non dire impossibile.
Sono affascinata dalle conferenze del Professore, tuttavia io spero e credo di realizzare il mio daimon cosi : sola fide, sola Scriptura, solus Christus! ( M. Lutero)
La felicità è il traguardo degli illusi, il piacere è l'unica positività che l'uomo può dare al proprio corpo. Un filosofo che vi da consigli su come essere felici è solo un ciarlatano!!!!
Esiste un’ossessione collettiva nel cercare la felicità,che’ di per se’ è fatta di attimi di cui godere in quel momento ,ma anche essere consapevoli che siamo vulnerabili e’quindi perché non far spazio anche quando nella nostra vita ci sono momenti bui è assecondare anche le nostre reazioni negative cioè osservandole e capire cosa ci ha fatto star male e così che piano piano si va’ verso un risveglio e una presa di coscienza maggiore !Si può essere sereni ma ricercare la felicità a tutti i costi e’dannoso !
I VARI GRADI DELLA VEGLIA: 1) Veglia in assenza di sonnolenza propria dei fanciulli da cui procede la loro felicità 2) Veglia lievemente assonnata per colpa propria degli adulti da cui la tristezza e la nevrosi di massa 3) Veglia crepuscolare da cui l'astenia, i risvegli notturni, la sonnolenza diurna, l'alterazione del sistema nervoso, la demenza ecc. che se anticipata è la causa delle varie psicopatologie: Che affliggono l'umanità.
LA CECITA' SCIENTIFICA: 1) Il Figliolo di Dio (la Veglia eterna) 2) E il Figliolo dell'uomo (la Veglia umana) 3) Indi Gesù in cui il Figliolo di Dio e dell'uomo: S'incarnarono "Disse adunque loro Gesù: Per poco ancora la luce (io) è con voi. Camminate (sulla retta via), mentre avete lume (l'intelleto vigile), affinché non vi sorprendano le tenebre (la sonnolenza diurna ecc.), e chi cammina nelle tenebre (nella notte, nel sonno ecc.), non sa dove si vada. Sino a tanto che avete la luce (disponete di una discreta veglia), credete nella luce (nel valore della veglia da cui procede ogni bene benessere), affinché divenghiate figlioli della luce (della Veglia eterna). Così parlò Gesù (la luce), e se n'andò e ad essi si nascose. Ed avendo egli (Gesù) sì fatto si grandi miracoli non credevano in lui. Affinché si adempisse il detto di Isaia profeta, quando disse: Signore, chi ha creduto a quello (alla causa della disgrazia umana da identificare nella cultura affettiva) che ha udito da noi (malati mentali risvegliati)? E a chi è stata rivelata (oltre a noi psicotici risvegliati e similari) la potenza del Signore (della Veglia umana)? Per questo non potevano credere il perché disse parimenti Isaia: Accecò i loro occhi (sull'Eden della fanciullezza), e indurò loro il cuore (relativamente alla causa affettiva carnale che ne decreta le perdita), affinché con gli occhi non veggano (la perdita dell'Eden della fanciullezza), e col cuore non intendano (di recedere dalla causa), e si (alfine) convertano (nell'amore indistinto per chiunque), e io (il Cristo) li risani (salvandoli dalla perdizione eterna). Tali cose disse Isaia (profeta), allorché vide la gloria di lui (allorché Isaia si risvegliò = psicosi breve), e di lui (della Veglia eterna confluita nella Veglia umana) parlò": Vangelo di Giovanni 12.35/41
Per me nel video sono contenute le solite sciocchezze di Galimberti, come l’essere contro il cristianesimo, il dire che i greci non avevano una concezione dell’aldilà (pura invenzione di Galimberti che anche un liceale potrebbe smentire) e il suo parlare di “giusta misura” crea danni. Che significa fare le cose con la “giusta misura”? Cosa intende Galimberti con “giusta misura”? L’unica “giusta misura” sensata, l’unico limite è quello di non essere onniscienti e fare con quel che si ha, anche desiderando di diventare un bravo attore come Mastroianni. Prima di agire e di muovermi verso il futuro, non posso calcolare con quale “giusta misura” dover fare un’azione, anche perché non so come andranno le cose e questo è, secondo me, l’errore a cui porta Galimberti. Anzi che in questo video Galimberti non ha tirato fuori l’altro suo cavallo di battaglia contro i cristiani perché parlerebbero di “Speranza”, mentre i greci, secondo lui come se non conoscesse il mondo greco, non la concepiscono proprio.
Ho notato che, non appena si parla di felicità od altre amenità simili, chi si ritiene (per vari motivi) depositario dell'unica felicità possibile se ne indispettisce. in questo caso, ed in altri anche più patetici, si nota un certo allarme perché "qualcuno ha parlato di felicità senza esserne autorizzato". Chiarisco che non sto difendendo Galimberti, almeno qui, ma ogni tanto occorre rendersi conto che, cristiani e non, sono suscettibili di critica, malgrado loro pensino che sia un abominio tremendo. Delle speciali autorizzazioni a credersi puliti, autoconfezionate, autoreferenziali, ci se ne può infischiare senza danno.
L'espressione artistica e' a Hong Kong Tra tattoo e ghesha Nella bettola dove avere giustizia riparativa Tornando con aspetto fisico La misura e' un'idea non una scena 😊
la felicità come la libertà, non è star sopra un albero, non è neanche un volo o un invenzione, non è uno spazio libero, ma è partecipazione , questo cantava giorgio gaber.
Conoscere .... "In principio era il Verbo (la Luce polare), e il Verbo (l'operatività della Luce) era appresso Dio (la Veglia conscia gaudiosa ed eterna), e il Verbo (la Veglia eterna) era Dio (stesso). Questo (la realtà Spirituale) era in principio (prima che l'Universo fosse) appresso Dio (l'Eterno)": Vangelo di Giovanni 1.1/2 Il Principio è Dio mentre l'Universo è una sua creazione in evoluzione involutiva (Perlmutter & c.) avente come scopo quello di avere una sua famiglia (Isaia 66.9)
Bigotti sono coloro che credono nella religione (nella trascendenza) e gli scienziati che escludono Dio (l'Antimateria alla base della materia) - Entrambe le verità sono zoppe: Einstein Albert - Energia (Antimateria/Spirito) = mc2 (materia) = Verità scientifica (Spirito ----> materia in evoluzione involutiva ovvero: CREAZIONE + EVOLUZIONE = Verità
CONOSCERE ... "In lui (nella Veglia eterna = Luce polare) era la vita (la gioia del vivere) e la vita (dal punto di vista umano) era la luce (la Coscienza felice) degli uomini. E la luce (polare) splende tra le tenebre (nel lobo frontale circondato dal sonno/veglia organico), e le tenebre (l'oscurità degli abissi confluiti nel sonno avverso alla vita) non l'hanno (la vita organica) ammessa": Giovanni 1.4/5 NOTA BENE: La luce del sole ecc. (quella conosciuta) è bipolare (esperimento della doppia fenditura). Dunque non è il sole ad illuminare il nostro vedere ecc., ma è la veglia (la luce cerebrale) che rende possibile il vedere umano (ed animale), cioè la nostra percezione della luce, dell'ambiente ecc., procede dalla vista (dalla veglia = luce degli uomini) ed in base alla sua gradazione che ciascuno di noi: Percepisce un Tot di luce. Sulla base poi del Tot di luce percepita siamo felici o meno o anche in psicopatologia se la sonnolenza accusata è profonda e a fase continua: Tant'era pieno di sonno a quel punto che la verace via abbandonai": Inferno Dante Alighieri La luce polare è il Creatore mentre la luce bipolare del sole (doppia fenditura) è un suo derivato: Una sua creazione Conoscere: Energia vitale = veglia = spirito = luce polare: Quando in vecchiaia cede la veglia (lo spirito = luce) precipita anche l'energia vitale, viatico della morte organica, nonostante l'individuo sia in perfetta salute. Dunque i medici sono anche loro degli imbroglioni seguitando a servire medicine inutili, spesso dannose. La vita, la salute, la felicità e quant'altro procedono esclusivamente dalla veglia e la veglia è lo spirito di Dio Dio (la Luce polare) è l'Alfa e l'Omega.
CAPIRE L'ESISTENZA IN MODO SEMPLICE: Dalla felicità dei fanciulli al mal di vita degli adulti e degli anziani: Il grado della veglia alto implica felicità ed energia, mentre il contrario implica infelicità, mal di vita in base alla genetica di ciascuno e scarsa energia. In senso generale l'affettività carnale perseguita da chiunque, propria del regno animale ma indigesta per l'uomo, risucchiando nella veglia la sonnolenza a fase continua abbassa la gradazione della veglia da cui procede il bene benessere umano (Genesi 2.17) cui fa seguito il degrado umano. Veglia/sonno sono i due pilastri del bene e del male su cui si fonda la materia e l'affettività opera a favore del male malessere. Basta fare una verifica scientifica se si vuole un mondo migliore.
Il problema che si diventa saggi troppo tardi, e vecchi troppo presto, quindi il "talento" esce fuori dopo ... E che fai ? Ormai sei grande x realizzarlo ...
CONOSCERE: I sensi organici procedono dalla veglia (dallo spirito): Se si abbassa la veglia organica (l'albero della scienza del bene e del male) Ci vediamo e ci sentiamo di meno. Se invece si abbassa la veglia psichica (l'albero eziandio della vita) a causa della sonnolenza (intontimento) assunta nel lobo frontale (nel Tempio di Dio) si abbassa la percezione sensoriale della vista, dell'udito ecc. e la persona passa dalla felicità della fanciullezza al mal di vita in base alla genetica di ciascuno. Dunque è sensi umani hanno due Funzioni, Fisica e Psichica/spirituale: Genesi 2.9
LA VECCHIAIA Senza la prevenzione affettiva a partire dall'adolescenza se non prima (Genesi 2.17) per la maggioranza umana la vecchiaia è atroce (infernale), anche se nessuno ne parla.
Bravo eh,per carità. Se imparasse anche lui ad usare correttamente il piuttosto che(che NON si può usare quando si propongono molteplici alternative),sarebbe meglio.
Il termine greco per "felicità" è "eudaimonia", derivato da "eu" (bene) e "daimon" (genio interiore). Questa parola esprime l'idea della buona riuscita del nostro "genio interiore", ovvero la realizzazione di noi stessi in armonia con la nostra vera natura. Ognuno di noi possiede un "genio interiore" o "demone" che rappresenta la nostra vocazione, i nostri talenti e le nostre inclinazioni uniche. La filosofia greca propone di scoprire e realizzare il proprio demone, riconoscendo chi siamo e quale è il nostro ruolo nella vita. Questo è fondamentale per perseguire la felicità. Tuttavia, c'è un secondo concetto cruciale: la "misura". Questa idea proviene dall'oracolo di Delfi, che Platone ha ripreso. L'oracolo ha affermato: "Conosci te stesso". Senza questa consapevolezza di chi siamo, non possiamo individuare il nostro demone e perseguire la nostra autentica realizzazione. La "misura" è la chiave per vivere una vita soddisfacente. La filosofia greca ci insegna a non oltrepassare i nostri limiti e a non ambire a ruoli o obiettivi che non siamo destinati a raggiungere. Questo concetto è espresso attraverso l'armonia, come nel design del tempio con il Pi greco (3,14), una proporzione che rappresenta l'equilibrio perfetto. La giusta misura ci aiuta a realizzare il nostro demone senza esagerare o sforzarci oltre le nostre capacità. La differenza tra la mentalità greca e quella cristiana emerge nella visione della felicità. I cristiani aspirano a un'altra vita dopo questa, mentre i Greci consideravano questa vita come l'unica e cercavano la felicità in essa. I Greci avevano una concezione limitata del tempo e dell'esistenza mortale, che li guidava a vivere una vita di armonia e realizzazione. Erodoto, lo storico antico, ha illustrato questo ideale di felicità nel suo lavoro "Le Storie". Per lui, la felicità non risiede nell'accumulo di beni, poiché la fortuna può toglierli in modo imprevedibile. Invece, la felicità consiste nell'esercitare la virtù e vivere secondo la misura del nostro demone. In altre parole, la felicità è la realizzazione personale e la buona riuscita della nostra vocazione più profonda. In conclusione, la visione della felicità proposta dalla filosofia greca ci sfida a conoscerci profondamente, a scoprire il nostro demone e a vivere secondo misura. Questi concetti antichi possono ancora offrire spunti preziosi per una vita appagante e autentica.
CONOSCERE PER COMPARAZIONE: In modo semplice: 1) Cedimento della veglia nella fanciullezza = Autismo 2) Lieve cedimento della veglia nell'adolescenza = Nevrosi di massa 3) Profondo cedimento della veglia = depressione 4) Perdita consapevole dell'Eden (della felicità) della fanciullezza a seguito del cedimento improvviso della veglia = Psicosi da cui il potenziale dinamismo psicopatologico 5) Profondo cedimento della veglia in vecchiaia = demenza 6) Schizofrenia (psicosi) sovviene nel momento in cui l'individuo bilanciando mente e corpo in prossimità del sonno biologico percepisce come reale ciò che sogna ad occhi aperti che però ha l'inconveniente di finire nella memoria recente ricordandolo come reale. 7) Alternanza della veglia in assenza di sonnolenza, da cui la felicità, con la sonnolenza a fase continua, da cui l'euforia, per giorni o anche mesi o anche anni = Disturbo bipolare Ecc. ecc. FELICITA' = VEGLIA IN ASSENZA DI SONNOLENZA DA SVEGLI PROPRIA DEI FANCIULLI di prassi crocifissa e dimenticata per imposizione divina (Marco 4.12 - Giovanni 12.40) a causa della cultura affettiva imperante nel mondo che la sonnolenza nella veglia crea: Ed il mal di vita promuove.
I Greci sarebbero da riscoprire come maestri di saggezza applicata in campo pratico, kalos kai agathos ciò che è bello è buono perché è armonioso, cioè espressione di equilibrio e di giusta misura
E se ciò che è bello , cio' che 'appare' misurato, simmetrico, sano,...armonioso, avesse/esprimesse virtù piuttosto, anzi molto Negative tipo : la perfidia, l'opportunismo, la menzogna, la viltà, ? .... come la mettiamo? ... . Io penso che la vita ben realizzata e piena ad'ottenersi stia in regole che richiedono molta più riflessione e meditazione, e non ultimo, Sacrificio, che è ben più che la mera , millenaria pratica ....ieri, e ancor più 'oggi' . Quella che gli antichi Greci ci hanno fatto conoscere ,è buona saggezza, ma appartiene all'infanzia dell'Umanità.
eeee come dicevano i Greci grazie al c*** !!😮 il problema sta proprio lì, quale è il "sistema" per capire la propria missione (demos) della vita? questo video è ovvio ma non arriva al dunque 😊, comunque ho messo un mi piace 👍
Da dove deriva l'infelicità? L'infelicità deriva dalla sonnolenza nella veglia (nel lobo frontale), consapevole o inconsapevole che sia, cosicché maggiore è la sonnolenza nel vissuto, maggiore sarà la sofferenza psichica accusata che è in relazione alla sensibilità genetica di ciascuno che va dal 30% al 100%
La felicità dura un, attimo. La serenità, dura una vita. Per ottenere quest, ultima, occorre avere un equilibrio costante pisco - fisico. Se viene meno uno o l, altro, perdi quello che si chiama serenità. Chi è sereno, non ha bisogno di altro. Non cerca, non trva, non si affanna. Vive sereno con se stesso. Il resto per lui non conta. Essere liberi, non fisicamente ma mentalmente, ecco chi è seteno é libero ..
In ciò (in Genesi 2.7/8) è la fonte della scienza e della conoscenza da Leonardo da Vinci: Ad Albert Einstein LA GENIALITA' NASCE DA QUESTA CONSAPEVOLEZZA
Conoscere sé stessi Per capire la propria vocazione e scopo nella vita secondo misura senza cadere mai nella sciagura Da' felicità Il percorso e realtà Ma sé stessi ha una parte che e' sana e che con i propri gesti e daimon porta a realizzarsi La parte malata ha qualche difficoltà
Non sempre si raggiungono gli obiettivi fissati! Molte volte gli obiettivi dipendono dalla dea bendata! Si può essere felici con poco. Ma come disse il filosofo Artur Schopenhauer : (io faccio fatica a credere che questo mondo sia uno dei migliori mondi possibili ; io credo che questo sia il peggiore dei mondi possibili! Dal libro l'arte di insultare. Schopenhauer risponde al filosofo empirista Laibnitz
D’altronde questo é il mondo che abbiamo e quello che dobbiamo usare e sfruttare per vivere nel miglior modo possibile, ha poco senso chiedersi se il posto dove siamo é quello migliore di tutti
La felicità non sta solo nel raggiungere obbiettivi o fare il lavoro che piace o realizzare i propri sogni, per me essere felice è una sensazione che ho nel essere grata alla vita, grata di quello che ho e provare amore verso tutto cio che ci circonda.. Il dolore e la tristezza arrivano proprio perche pensiamo che ci manca sempre qualcosa o qualcuno...
Però credo che a volte sia giusto esaudire qualche desiderio 😊
Non basta pensare che... Se si perde qualcuno di caro si ha dolore, con poca salute si ha dolore, con una freccia in corpo... lo stesso, e non dipende affatto dal tuo pensiero (tuo in senso figurato), è semplicemente un fatto.
😊😊😊😊😊😊😊😊😊😊😊😊😊😊😊😊😊😊😊😊😊😊😊
Valutazione. Da. Premio. Oscar. Brava 👏👏👏⭐🍀
Profonda osservazione ❤ complimenti
"conosci te stesso ", "realizzare te stesso", " secondo misura ", " la giusta misura ", "Mortalità misura di tutte le misure ", ect. Quando ascolto queste sentenze dette da gente che ignora totalmente la genetica non posso che sorridere.. un sorriso amaro per tanta ignoranza che confonde la mente della genete. Sentenze , poi, udite udite, espresse da un popolo totalmente ignorante che manco sapeva cosa era la genetica come i greci di 2/3000 anni fa. Il piacere e la felicità sono dovuti alla produzione da parte del cervello di mediatori chimici come la dopamina e le endorfine, solo la parola dovrebbe far capire anche agli ignoranti come Galimberti che stiamo parlando di potenti droghe endogene. Mentre la tristezza e la depressione è dovuta ad altri mediatori chimici sempre prodotti dal cervello. Chi decide quando il cervello deve produrre questi mediatori chimici dano il piacere e la felicità o la tristessa ed il diospiacere ? Non certo noi , fosse possibile saremmo tutti sempre felici e conteneti. Allora chiedetevi chi decide. Nel DNA ci sono oltre tre miliardi di basi nucleotidiche che sono paragonabili a lettere di un alfabeto, noi umani mammiferi con tre miliardi di lettere ci scriviamo 10.000 libri da duecento pagine l'uno. Allora adesso dovreste capire quanta informazione è scritta nel DNA che dal primo procariota portato sulla terra si tramanda da madre in figlio. Sono programmi genetici ben precisi che decidono le nostre scelta dalla nascita alla morte. ordi a cui dobbiamo ubbidire. Come fa il cervello a farci ubbidire agli ordini genetici ? semplice con la regola ancestrale e sempre valida del : BASTONE E CAROTA. dopamina ed endorfine o gli altri mediatori che danno tristezza e depressione . Sono sato estremamente sintetico perchè ci vorrebbero 1000 pagine per spiegare nei dettagli scientifici questi meccanismi estremamente complessi e sofisticati della nanobiotecnologia, originariamente immortale e volutamente resa mortale ( telomeri e molto altro, Turritopsis nutricula e molto altro ) chiamata vita . Saluti
Grande!
Moralità? Secondo i costumi quindi...un cannibale nelle antiche terre selvagge è tanto morale quanto un vegetariano...🏳️🌈🏳️🌈🏳️🌈♂️🦋🦅🐉☸️☯️🕉️🏯⛩️🇯🇵✌️
Per essere felici bisogna prendere il treno giusto, quando passa, ma purtroppo non è sempre che lo riconosciamo
Tutti in estasi per le parole del prof. Galimberti, che è sicuramente capace, sicuramente ha realizzato ciò che voleva essere, sicuramente saggio... etc.
Credo che in pochi si siano soffermati a ragionarci bene, tra le righe di un discorso del genere. Non giudico il prof, per diversi motivi, e non mi spetta. Capire ciò che è giusto ed in quale giusta misura è davvero arduo, non credo che basti il metro dell'essere mortali, così come non basta un processo, non basta l'esperienza od il semplice sentito dire. Che i Greci, poi, avessero capito ogni cosa della vita... ecco... ho un dubbio platonico, ma anche brechtiano, in proposito. A parte che anche allora c'erano più "grecie", in costante conflitto e disaccordo tra loro. Se poi non ci sono modelli, non si tende alla miglioria, si dà per scontato che dei famosi Mastroianni ce n'è uno solo, non saprei proprio come mai criticare i cristiani se anche lui ti invita a rassegnarti. Bravi si nasce? Dubito anche qui, come anche che esistano gli eletti assoluti. Insomma, non mi basta l'altisonanza di un discorso, e di imbonitori di turno che promettono felicità è pieno il mondo.
A me manca qualcuno
La felicità è vivere con Lui
Quanto avrei voluto un prof come lei durante gli anni di studio. La stimo molto. Grazie
Bentrovati a tutti.
Le lezioni del professore Galimberti ti lasciano il segno.
È vero, è fondamentale conoscere se stessi, il proprio daimon, le proprie inclinazioni ed attitudini per capire quale direzione prendere. Ma per rendere realtà i progetti di vita, quindi studiare, ci vogliono capacità economiche, denaro. Altrimenti non vai da nessuna parte. Questa è la verità. Io avrei voluto continuare a studiare dopo la maturità, ma non è stato possibile perché c'era la fame. E ho dovuto rinunciare.
Non basta, quindi, capire chi sei, ma avere alle spalle famiglie che ti diano almeno il minimo per realizzare i sogni nel cassetto. Altrimenti devi adattarti a ciò che la vita ti offre. Non si è sempre artefici del proprio destino, ma sono le situazioni intorno che decidono per te, e ti portano a prendere, volenti o dolenti, certe direzioni.
È proprio così cara Giovanna, grazie per il commento 🙏🏼
Professor Galimberti.
È stato chiarissimo. Grazie a lei per questo video.
Non credo che sia proprio così anzi è proprio la mancanza che da la più grande possibilità di essere riempita e, la vita del giovane Galimberti è un esempio lampante....
Nobel per il solo commento illuminato che ho trovato, a proposito di questo video. Un abbraccio forte, Giovanna!
@@gpf5204
Grazie di cuore per questo complimento; mi ha commosso. Ricambio l'abbraccio.
Condivido pienamente il pensiero greco.
🦋♥️❤️🦋
Buonasera, premetto che stimo molto il professore Galimberti.
Ciò nonostante occorre fare alcune debite osservazioni, il conoscere se stessi con l'obiettivo di sapere qual'e' la mia vocazione ( a cosa sono stato chiamato, qual'e' il mio focus ), occorre veramente del tempo e cosa ancora più importante, incontrare un Maestro.....da soli la vedo molto dura. Quindi occorre un educatore con gli attributi, che non è facile trovare non è impossibile ma neanche tanto scontato.
Quindi già qui abbiamo una forte criticità!
Altra osservazione importante, riguarda il tema della felicità.....beh io personalmente non mi azzarderei di parlare di felicità, cosa intende il professore per felicità?
Piuttosto parlerei di GIOIA, che non ha il suo contrario come invece ha il termine felicità.
E come entrare in questo stato di GIOIA?
Anche qui occorre precisare una cosa molto importante....noi normalmente entriamo in questo stato di GIOIA spontaneamente, ma non sempre in quanto si è distratti da mille altre cose.
Pertanto anche qui, è richiesta l'intervento di un Maestro il quale avendo già battuto le vie che conducono alla GIOIA, è in grado a sua volta di condurre anche te.
E a conferma di ciò che sto' asserendo, mi vengono in aiuto proprio i Greci!!!!
Se non avessero avuto l'aiuto di un Maestro e ripeto con tutti gli attributi del caso, certi individui come Socrate non ci sarebbero stati, i quali poi a loro volta hanno avuto i loro discepoli.....
Per cui la interessante riflessione del professore Galimberti, è veramente notevole.....ma occorre non dimenticare questi aspetti che tra l'altro oggi, fanno molto tendenza nel senso che in mezzo a tanti ciarlatani e truffatori, qualche Maestro autentico si trova grazie a Dio.
Ecco mi sentivo di fare alcune puntualizzazioni, che mi sembrano molto aderenti alla riflessione del professore.
Grazie!
Bisogna essere pratici ,il resto sono solo masturbazioni mentali.
Il Maestro sono i libri il Maestro sono gli insegnamenti dei grandi del passato. Foscolo ne amava pochi. Poi si anche uomini di carneced ossa viventi da cui prendere esempio. Dunque ben vengano gli esempi dei taoisti zen i greci il messaggio sublime di Gesu. Ecco qui i maestri
@@mariodevito7770 Per ottenere un reale cambiamento come per esempio amare alla stessa maniera con cui ha amato Gesù, occorre imparare quella qualità di Amore di cui parla il Vangelo ( adesso ho preso come esempio Gesù, ma la lista e lignaggi sono lunghi ).
Solo i libri non bastano, oserei dire che un maestro è quasi indispensabile in quanto solo un maestro può trasferire al discepolo quella conoscenza che i libri non possono assolutamente dare.
Lei portava l'esempio dello Zen o Gesù ecc. Ma di esempi ne possiamo portare una valanga, inoltre proprio in un lignaggio Zen o Buddista oppure in un monastero Sufi, talvolta i libri vengono banditi per un lungo periodo in quanto la troppa conoscenza teorica, può interferire sull'apprendimento reale donato dal Maestro. I libri sono una sorta di bussola ma non per una reale emancipazione..... Gesù ha detto di amare il prossimo come noi stessi per esempio.....lei si ama davvero? E quindi è pronto a donarsi agli altri con amore disinteressato? Questo tipo di Amore noi lo conosciamo per sentito dire, ma non per reale partecipazione.... è una qualità di sentimento che occorre imparare per poter far nostro.
Se ha letto bene il mio messaggio precedente, chiarisco molto bene il fatto che ad esempio Socrate avuto un suo maestro, Aristotele avuto un suo maestro e non soltanto libri......il maestro non è un accessorio caso mai è bene il contrario, il maestro indispensabile e i libri una cornice.
Galimberti afferma che la nostra identità è un dono sociale, questo poteva valere ai tempi in cui esisteva una civiltà evoluta come i Greci, ma oggi????
E non è certamente leggendo solo un libro di Socrate o quant'altro, che potrà aiutarmi a costruire la mia identità....forse per qualcuno potrebbe anche bastare, ma non siamo tutti uguali e per la maggior parte occorre un terapeuta, un coach ecc. E magari un vero maestro vivente..... altrimenti campa cavallo. Basta guardare i nostri giovani per rendersi conto dei vari disastri. Quindi posso condividere alcuni passaggi del suo messaggio, ma dispiace tanto per i libri che ripeto hanno la loro importanza, perché quanto meno danno almeno un orientamento ma è pur sempre teorico.....
Non è così semplice...il cuore ha ragioni che la ragione non conosce...vivere il proprio talento sicuramente ci dà GIOIA ma non è tutto...
Ha proprio ragione !
La giusta misura quando uno/a ha conosciuto se stesso/a è ,,accontentarsi!
....ho sempre sentito fin da piccola la frase:-nel mezzo stà la virtù- condivido il pensiero....mezzo=metà, metà vuol dire un po'ed un po', EQUILIBRIO quindi, che spesso perdiamo tutti , in quanto stare in bilico sulle avversità che la vita ci presenta, non è cosa facile per nessuno!
Verissimo!
Tutte verità , quelle dei Greci, ma il "trascendere se stesso" sempre secondo misura è secondo me l"unica speranza delluomo e di tutto l"universo"
F A N T A S T I C O ❤
Finalmente eee......un ancora di saggezza, uno spiraglio di luce, un momento per riscoprire se stessi e non sentirsi solo, ritorno alle origini . Ne avevo proprio bisogno..... nonostante l'età ancora sono alla ricerca del mio DEMONE🎉
Mi piacerebbe collaborare a questo nuovo progetto, ho visto la recensione pubblicazione del canale. Se mi lasciate la email vi spiego le mie idee....e capacità.....😊 No profit e poi vedremo ❤
felicità è uno stato d'animo per me che può accadere per brevi istanti. Userei più il termine serenità ossia la capacità di apprezzare quello che si è e si ha senza fare paragoni con l'esterno. la serenità può far parte del nostro vivere anche se non abbiamo avuto il modo per varie circostanze della vita di perseguire un nostro sogno, aspirazioni e coltivare un nostro talento L'accettazione non significa rassegnazione ma la capacità di amplificare e apprezzare ciò che c'è di bello in noi e nella vita.
Bella Perla 💎di Saggezza Prof Galimberti ha fatto un Grande discorso che dovrei riguardare in momenti difficili!!!!
Grazie per il commento
Egregio Umberto Galimberti Prof re Magnifico
Lei e la sua Squadra
Cordiali Saluti
Fabio Mancini
Buona Serata
Grazie del tuo commento Fabio
Grazie mi e piaciuto molto grazie ❤
Che bellissime parole sono andate giù nel cuore. Grazie professore Galimberti di vero ❤️
grazie🙏
Grazie a te del commento Niccoló🙏🏼
Grandioso !!! monumento a questo Professore : inch'allah
Grazie... Sempre importante ricordarselo... Nel fil m Troy (per altro abbastanza un fumettone) c'è una frase che riscatta tutto il film.. Quando Achille dice alla schiava troiana 'Vedi gli dei ci invidiano e ci invidiani perché siamo mortali.. Loro vivono un eterno presente privo di vera gioia mentre noi mortali viviamo ogni istante come unico e prezioso.. Non ne tornerà uno uuguale.. Per wuesto la nostra vita ha più significato e per loro è un'eterna noia... Bellissimo...
Affascinante.
Lo credo anch'io Rosa!
Grazie ,professore Galimberti, vivere secondo misura è fare le cose con il cuore e con gioia .Immensa gratitudine .
Verissimo!!
Secondo misura! Chiaro, no?
E molto bello interessante
Solo grazie. E ancora grazie.
LA CHIAVE DELLA CONOSCENZA (Genesi 2.7/8):
Di cui GALIMBERTI è sprovvisto per cui parla di cose che non conosce
👍
Il mio demone,che ho compreso coscientemente da poco,ma ho sempre voluto esserlo,è diventare un eroe.
Vivere da eroe,pensare da eroe,e morire da eroe.
Questo è il mio più grande sogno ❤️
Grazie per il commento 🙏🏼
Non sei il solo, credimi. Siamo stati indotti ad essere come ci vogliono, è difficile ma, mi congratulo con te, non tutti ci riescono.
È stare bene con se stessi.cosi puoi stare bene anche con gli altri
La gioia....la felicità fa parte di un mondo duale...... La gioia è una essenza dell'essere,nasce da dentro a prescindere da quello che si fa o dove....trovate quella e poi avrete tutto il resto...
Grazie Professore la segue e mi piace molto quello che dice perché e' la verità . Si parla molto di liber😮ta ma in realtà nessuno la conosce e nessuna la vive,
Perche' in realtà sono tutti spaventati . Grazie ancora❤
Questo e' Il concetto che piu' mi piace della filosofia greca ...ma di certo non bisogna ispirarsi a loro in tutto , soprattutto per cercare il senso della vita , cosa della quale gli vedo molto carenti . Per quello abbiamo i profeti , Nohe , Abramo , mose' , Isa ( gesu' ) , e infine Muhammad . Pace e benedizioni su di loro.
Là felicità è qualcosa che noi cerchiamo non accorgendoci ché siamo noi là felicità con quello che là vita ci dà.
Vero!
Mi piacciono gli aspetti che delinea il prof. Umberto perché in essi e’ presente la verità che in pochi amiamo sentire, quanta concretezza e spiritualità insieme!
Grazie per il commento 🙏🏼
A me il prof sembra molto triste
Anche io parlando con una pessima persona ho detto "la giusta misura o agire come il buon padre di famiglia " per essere persone che non sono cattive o che fanno deliberatamente male agli altri x sentirsi superiori o far paura agli altri. Mi è stato risposto che quello era il mio pensiero, e non tutti pensavano come me. Sono rimasta senza risposta ma continuo a pensare come voglio io. Quella persona è brutta , piccola, falsa e arrogante e non l'ho più vista xchè nn ho niente di cui parlare, è inutile confrontarsi con certe persone così ignoranti.
Molto pratico ed esauriente come sempre Galimberti è un uomo dal metodo e pensiero eccellente almeno secondo me..
Grazie mille.Continua
Grazie a lei!
I am not more 'eydaimon' but I am certainly re-examining how to be more wise.
Illuminante, grazie ❤
A te!
Galimberti é sempre ... parzialmente giusto ... forse come tutti noi... non siamo mai corretti completamente. .... é umano
Sicuramente! C'è qualcosa in particolare di questo discorso che ti fa affermare che sia parzialmente giusto?
Certamente, come tutti i discorsi che ho ascoltato io... pochi in realtà
Grandisssssimoooo!
LA PROSPETTIVA:
1) Se si perde la felicità (Genesi 2.6/7) repentinamente la persona va in dinamismo psicopatologico
2) Se si consegue la tristezza progressivamente (come di prassi) la persona (non avendo memoria della felicità perduta) la vive come normale.
Non mi è chiaro però perche proprio i Greci dovrebbero essere depositari di queste grandi Verità. E poi, a dirla tutta, neanche il Professore mi sembra sprizzi di felicità😉
Perché dal punto di vista del professore solo la civiltà che hanno sviluppato il pensiero meno "inquinato" tra tutti
@@pillolesaggezza grazie per la cortese precisazione e complimenti per il canale molto interessante.
Grazie Michele 🙏🏼🙏🏼
Grazie mi piace ciao Anna
bellissimo servizio
Io ci sono riuscito ma nel sistema nel quale viviamo prima devi avere una certa tranquillità economica altrimenti diventa molto difficile per non dire impossibile.
Wow Galimberti mi è sempre piaciuto... questo video è stato piacevole...😊
Grazie mille !!
👍👍grazie mille bellissimo
Sono affascinata dalle conferenze del Professore, tuttavia io spero e credo di realizzare il mio daimon cosi : sola fide, sola Scriptura, solus Christus! ( M. Lutero)
Lo siamo anche noi, e vedo che hai capito perfettamente il senso del video, grazie Lucia🙏🏼
Il modo migliore per essere sempre felici? Non essere mai tristi
Tremendo! E simpatico
La felicita'e'la volonta'soddisfatta.
La felicità è il traguardo degli illusi, il piacere è l'unica positività che l'uomo può dare al proprio corpo. Un filosofo che vi da consigli su come essere felici è solo un ciarlatano!!!!
Esiste un’ossessione collettiva nel cercare la felicità,che’ di per se’ è fatta di attimi di cui godere in quel momento ,ma anche essere consapevoli che siamo vulnerabili e’quindi perché non far spazio anche quando nella nostra vita ci sono momenti bui è assecondare anche le nostre reazioni negative cioè osservandole e capire cosa ci ha fatto star male e così che piano piano si va’ verso un risveglio e una presa di coscienza maggiore !Si può essere sereni ma ricercare la felicità a tutti i costi e’dannoso !
Concordo in pieno🎉
Giustissimo affermazioni. Mi permetto di fare un appunto: i bronzi di Riace sono di provenienza greca.
Sei bravo ❤ 😊 🎇 🎇 🎇 🎇 🎇 🎇 🎇 🎇 🎇 🎇 🎇 🎇 🎇 🖐️ 😊😊
Grazie mille ❤
I VARI GRADI DELLA VEGLIA:
1) Veglia in assenza di sonnolenza propria dei fanciulli da cui procede la loro felicità
2) Veglia lievemente assonnata per colpa propria degli adulti da cui la tristezza e la nevrosi di massa
3) Veglia crepuscolare da cui l'astenia, i risvegli notturni, la sonnolenza diurna, l'alterazione del sistema nervoso, la demenza ecc. che se anticipata è la causa delle varie psicopatologie:
Che affliggono l'umanità.
QUANO VEDO GALIMBERTI IO NON VEDO UNA PERSONA FELICE
Interessante! 💥
Grazie!
INNESTO DELLA VITA IN SPIRITO (albero eziandio della vita):
Genesi 2.9
LA CECITA' SCIENTIFICA:
1) Il Figliolo di Dio (la Veglia eterna)
2) E il Figliolo dell'uomo (la Veglia umana)
3) Indi Gesù in cui il Figliolo di Dio e dell'uomo:
S'incarnarono
"Disse adunque loro Gesù: Per poco ancora la luce (io) è con voi. Camminate (sulla retta via), mentre avete lume (l'intelleto vigile), affinché non vi sorprendano le tenebre (la sonnolenza diurna ecc.), e chi cammina nelle tenebre (nella notte, nel sonno ecc.), non sa dove si vada. Sino a tanto che avete la luce (disponete di una discreta veglia), credete nella luce (nel valore della veglia da cui procede ogni bene benessere), affinché divenghiate figlioli della luce (della Veglia eterna). Così parlò Gesù (la luce), e se n'andò e ad essi si nascose. Ed avendo egli (Gesù) sì fatto si grandi miracoli non credevano in lui. Affinché si adempisse il detto di Isaia profeta, quando disse: Signore, chi ha creduto a quello (alla causa della disgrazia umana da identificare nella cultura affettiva) che ha udito da noi (malati mentali risvegliati)? E a chi è stata rivelata (oltre a noi psicotici risvegliati e similari) la potenza del Signore (della Veglia umana)? Per questo non potevano credere il perché disse parimenti Isaia: Accecò i loro occhi (sull'Eden della fanciullezza), e indurò loro il cuore (relativamente alla causa affettiva carnale che ne decreta le perdita), affinché con gli occhi non veggano (la perdita dell'Eden della fanciullezza), e col cuore non intendano (di recedere dalla causa), e si (alfine) convertano (nell'amore indistinto per chiunque), e io (il Cristo) li risani (salvandoli dalla perdizione eterna). Tali cose disse Isaia (profeta), allorché vide la gloria di lui (allorché Isaia si risvegliò = psicosi breve), e di lui (della Veglia eterna confluita nella Veglia umana) parlò": Vangelo di Giovanni 12.35/41
Per me nel video sono contenute le solite sciocchezze di Galimberti, come l’essere contro il cristianesimo, il dire che i greci non avevano una concezione dell’aldilà (pura invenzione di Galimberti che anche un liceale potrebbe smentire) e il suo parlare di “giusta misura” crea danni. Che significa fare le cose con la “giusta misura”? Cosa intende Galimberti con “giusta misura”? L’unica “giusta misura” sensata, l’unico limite è quello di non essere onniscienti e fare con quel che si ha, anche desiderando di diventare un bravo attore come Mastroianni. Prima di agire e di muovermi verso il futuro, non posso calcolare con quale “giusta misura” dover fare un’azione, anche perché non so come andranno le cose e questo è, secondo me, l’errore a cui porta Galimberti.
Anzi che in questo video Galimberti non ha tirato fuori l’altro suo cavallo di battaglia contro i cristiani perché parlerebbero di “Speranza”, mentre i greci, secondo lui come se non conoscesse il mondo greco, non la concepiscono proprio.
Ho notato che, non appena si parla di felicità od altre amenità simili, chi si ritiene (per vari motivi) depositario dell'unica felicità possibile se ne indispettisce. in questo caso, ed in altri anche più patetici, si nota un certo allarme perché "qualcuno ha parlato di felicità senza esserne autorizzato". Chiarisco che non sto difendendo Galimberti, almeno qui, ma ogni tanto occorre rendersi conto che, cristiani e non, sono suscettibili di critica, malgrado loro pensino che sia un abominio tremendo. Delle speciali autorizzazioni a credersi puliti, autoconfezionate, autoreferenziali, ci se ne può infischiare senza danno.
Ho sempre vissuto a mia insaputa e ho 80 anni
Interessante il concetto delle hybris
L'espressione artistica e' a Hong Kong
Tra tattoo e ghesha
Nella bettola dove avere giustizia riparativa
Tornando con aspetto fisico
La misura e' un'idea non una scena 😊
'' katà métron '' significa “secondo misura”, avere consapevolezza dei propri limiti.
la felicità come la libertà, non è star sopra un albero, non è neanche un volo o un invenzione, non è uno spazio libero, ma è partecipazione , questo cantava giorgio gaber.
Bellissimo...
Conoscere ....
"In principio era il Verbo (la Luce polare), e il Verbo (l'operatività della Luce) era appresso Dio (la Veglia conscia gaudiosa ed eterna), e il Verbo (la Veglia eterna) era Dio (stesso). Questo (la realtà Spirituale) era in principio (prima che l'Universo fosse) appresso Dio (l'Eterno)": Vangelo di Giovanni 1.1/2
Il Principio è Dio mentre l'Universo è una sua creazione in evoluzione involutiva (Perlmutter & c.) avente come scopo quello di avere una sua famiglia (Isaia 66.9)
Non credo avesse previsto bigotti, allora.
Bigotti sono coloro che credono nella religione (nella trascendenza) e gli scienziati che escludono Dio (l'Antimateria alla base della materia) - Entrambe le verità sono zoppe:
Einstein Albert - Energia (Antimateria/Spirito) = mc2 (materia) =
Verità scientifica (Spirito ----> materia in evoluzione involutiva ovvero:
CREAZIONE + EVOLUZIONE = Verità
CONOSCERE ...
"In lui (nella Veglia eterna = Luce polare) era la vita (la gioia del vivere) e la vita (dal punto di vista umano) era la luce (la Coscienza felice) degli uomini. E la luce (polare) splende tra le tenebre (nel lobo frontale circondato dal sonno/veglia organico), e le tenebre (l'oscurità degli abissi confluiti nel sonno avverso alla vita) non l'hanno (la vita organica) ammessa": Giovanni 1.4/5
NOTA BENE:
La luce del sole ecc. (quella conosciuta) è bipolare (esperimento della doppia fenditura). Dunque non è il sole ad illuminare il nostro vedere ecc., ma è la veglia (la luce cerebrale) che rende possibile il vedere umano (ed animale), cioè la nostra percezione della luce, dell'ambiente ecc., procede dalla vista (dalla veglia = luce degli uomini) ed in base alla sua gradazione che ciascuno di noi:
Percepisce un Tot di luce.
Sulla base poi del Tot di luce percepita siamo felici o meno o anche in psicopatologia se la sonnolenza accusata è profonda e a fase continua:
Tant'era pieno di sonno a quel punto che la verace via abbandonai":
Inferno Dante Alighieri
La luce polare è il Creatore mentre la luce bipolare del sole (doppia fenditura) è un suo derivato:
Una sua creazione
Conoscere:
Energia vitale = veglia = spirito = luce polare:
Quando in vecchiaia cede la veglia (lo spirito = luce) precipita anche l'energia vitale, viatico della morte organica, nonostante l'individuo sia in perfetta salute. Dunque i medici sono anche loro degli imbroglioni seguitando a servire medicine inutili, spesso dannose. La vita, la salute, la felicità e quant'altro procedono esclusivamente dalla veglia e la veglia è lo spirito di Dio
Dio (la Luce polare) è l'Alfa e l'Omega.
Cosa ha da dire sui bronzi di Riace,sono incantevoli. Come fa a sostenere che non sono greci. Prof. Ma perché sei così polemico.
Amo il prof Galimberti, mi fa riflettere tanto lo ascolto sempre volentieri, sicuramente comprerò il libro 👍
Il prof Galimberti è eccezionale
Bel video grazie❤
Grazie a te Marina
Io lo adoro ascoltarlo ti apre la mente .mitico.
Verissimo!
CAPIRE L'ESISTENZA IN MODO SEMPLICE:
Dalla felicità dei fanciulli al mal di vita degli adulti e degli anziani:
Il grado della veglia alto implica felicità ed energia, mentre il contrario implica infelicità, mal di vita in base alla genetica di ciascuno e scarsa energia.
In senso generale l'affettività carnale perseguita da chiunque, propria del regno animale ma indigesta per l'uomo, risucchiando nella veglia la sonnolenza a fase continua abbassa la gradazione della veglia da cui procede il bene benessere umano (Genesi 2.17) cui fa seguito il degrado umano. Veglia/sonno sono i due pilastri del bene e del male su cui si fonda la materia e l'affettività opera a favore del male malessere.
Basta fare una verifica scientifica se si vuole un mondo migliore.
Il demone,ascolto troppo il demone negativo,per insicurezza , mi sottovaluto ,la mia misura mi scappa
PER ALTRA VIA
Stoicismo = menefreghismo = narcisismo = serenità = salute psicofisica:
In danno della salute altrui.
Il problema che si diventa saggi troppo tardi, e vecchi troppo presto, quindi il "talento" esce fuori dopo ... E che fai ? Ormai sei grande x realizzarlo ...
Se non stai bene e hai una grave malattia dalla quale sai non si può guarire, non si può essere felici..
CONOSCERE:
I sensi organici procedono dalla veglia (dallo spirito):
Se si abbassa la veglia organica (l'albero della scienza del bene e del male)
Ci vediamo e ci sentiamo di meno. Se invece si abbassa la veglia psichica (l'albero eziandio della vita) a causa della sonnolenza (intontimento) assunta nel lobo frontale (nel Tempio di Dio) si abbassa la percezione sensoriale della vista, dell'udito ecc. e la persona passa dalla felicità della fanciullezza al mal di vita in base alla genetica di ciascuno. Dunque è sensi umani hanno due Funzioni, Fisica e Psichica/spirituale:
Genesi 2.9
LA VECCHIAIA
Senza la prevenzione affettiva a partire dall'adolescenza se non prima (Genesi 2.17) per la maggioranza umana la vecchiaia è atroce (infernale), anche se nessuno ne parla.
Giusta misura vuol dire equilibrio?
In un certo senso si Giorgio
Bravo eh,per carità.
Se imparasse anche lui ad usare correttamente il piuttosto che(che NON si può usare quando si propongono molteplici alternative),sarebbe meglio.
Il termine greco per "felicità" è "eudaimonia", derivato da "eu" (bene) e "daimon" (genio interiore). Questa parola esprime l'idea della buona riuscita del nostro "genio interiore", ovvero la realizzazione di noi stessi in armonia con la nostra vera natura. Ognuno di noi possiede un "genio interiore" o "demone" che rappresenta la nostra vocazione, i nostri talenti e le nostre inclinazioni uniche.
La filosofia greca propone di scoprire e realizzare il proprio demone, riconoscendo chi siamo e quale è il nostro ruolo nella vita. Questo è fondamentale per perseguire la felicità. Tuttavia, c'è un secondo concetto cruciale: la "misura". Questa idea proviene dall'oracolo di Delfi, che Platone ha ripreso. L'oracolo ha affermato: "Conosci te stesso". Senza questa consapevolezza di chi siamo, non possiamo individuare il nostro demone e perseguire la nostra autentica realizzazione.
La "misura" è la chiave per vivere una vita soddisfacente. La filosofia greca ci insegna a non oltrepassare i nostri limiti e a non ambire a ruoli o obiettivi che non siamo destinati a raggiungere. Questo concetto è espresso attraverso l'armonia, come nel design del tempio con il Pi greco (3,14), una proporzione che rappresenta l'equilibrio perfetto. La giusta misura ci aiuta a realizzare il nostro demone senza esagerare o sforzarci oltre le nostre capacità.
La differenza tra la mentalità greca e quella cristiana emerge nella visione della felicità. I cristiani aspirano a un'altra vita dopo questa, mentre i Greci consideravano questa vita come l'unica e cercavano la felicità in essa. I Greci avevano una concezione limitata del tempo e dell'esistenza mortale, che li guidava a vivere una vita di armonia e realizzazione.
Erodoto, lo storico antico, ha illustrato questo ideale di felicità nel suo lavoro "Le Storie". Per lui, la felicità non risiede nell'accumulo di beni, poiché la fortuna può toglierli in modo imprevedibile. Invece, la felicità consiste nell'esercitare la virtù e vivere secondo la misura del nostro demone. In altre parole, la felicità è la realizzazione personale e la buona riuscita della nostra vocazione più profonda.
In conclusione, la visione della felicità proposta dalla filosofia greca ci sfida a conoscerci profondamente, a scoprire il nostro demone e a vivere secondo misura. Questi concetti antichi possono ancora offrire spunti preziosi per una vita appagante e autentica.
Grazie per il tuo commento così ricco
CONOSCERE PER COMPARAZIONE:
In modo semplice:
1) Cedimento della veglia nella fanciullezza = Autismo
2) Lieve cedimento della veglia nell'adolescenza = Nevrosi di massa
3) Profondo cedimento della veglia = depressione
4) Perdita consapevole dell'Eden (della felicità) della fanciullezza a seguito del cedimento improvviso della veglia = Psicosi da cui il potenziale dinamismo psicopatologico
5) Profondo cedimento della veglia in vecchiaia = demenza
6) Schizofrenia (psicosi) sovviene nel momento in cui l'individuo bilanciando mente e corpo in prossimità del sonno biologico percepisce come reale ciò che sogna ad occhi aperti che però ha l'inconveniente di finire nella memoria recente ricordandolo come reale.
7) Alternanza della veglia in assenza di sonnolenza, da cui la felicità, con la sonnolenza a fase continua, da cui l'euforia, per giorni o anche mesi o anche anni =
Disturbo bipolare
Ecc. ecc.
FELICITA' = VEGLIA IN ASSENZA DI SONNOLENZA DA SVEGLI PROPRIA DEI FANCIULLI di prassi crocifissa e dimenticata per imposizione divina (Marco 4.12 - Giovanni 12.40) a causa della cultura affettiva imperante nel mondo che la sonnolenza nella veglia crea:
Ed il mal di vita promuove.
La vera domanda è chi sono da dove vengo e dove vado.. solo sapendo questo si arriva alla felicità... altro che chiacchiere...
Vero
Campa cavillo!
I Greci sarebbero da riscoprire come maestri di saggezza applicata in campo pratico, kalos kai agathos ciò che è bello è buono perché è armonioso, cioè espressione di equilibrio e di giusta misura
Verissimo. Molto interessante il concetto di giusta misura , non a caso viene ripreso anche dai latini
E se ciò che è bello , cio' che 'appare' misurato, simmetrico, sano,...armonioso, avesse/esprimesse virtù piuttosto, anzi molto Negative tipo : la perfidia, l'opportunismo, la menzogna,
la viltà, ? .... come la mettiamo? ... .
Io penso che la vita ben realizzata e piena ad'ottenersi stia in regole che richiedono molta più riflessione e meditazione, e non ultimo, Sacrificio, che è ben più che la mera , millenaria pratica ....ieri, e ancor più 'oggi' .
Quella che gli antichi Greci ci hanno fatto conoscere ,è buona saggezza, ma appartiene all'infanzia dell'Umanità.
eeee come dicevano i Greci grazie al c*** !!😮 il problema sta proprio lì, quale è il "sistema" per capire la propria missione (demos) della vita? questo video è ovvio ma non arriva al dunque 😊, comunque ho messo un mi piace 👍
Grazie per il mi piace prima di tutto !
Secondo te c'è,e se esiste , qual è il sistema per capire la propria missione?
Cosa significa evitare di mettere in scena il lavoro?
Passward
Per accedere al computer cervello umano:
Genesi 2.7/8
Da dove deriva l'infelicità?
L'infelicità deriva dalla sonnolenza nella veglia (nel lobo frontale), consapevole o inconsapevole che sia, cosicché maggiore è la sonnolenza nel vissuto, maggiore sarà la sofferenza psichica accusata che è in relazione alla sensibilità genetica di ciascuno che va dal 30% al 100%
La felicità dura un, attimo. La serenità, dura una vita. Per ottenere quest, ultima, occorre avere un equilibrio costante pisco - fisico. Se viene meno uno o l, altro, perdi quello che si chiama serenità. Chi è sereno, non ha bisogno di altro. Non cerca, non trva, non si affanna. Vive sereno con se stesso. Il resto per lui non conta. Essere liberi, non fisicamente ma mentalmente, ecco chi è seteno é libero
..
Parafrasando Nietzsche, seguirei i consigli per essere felici dati da Galimberti se costui avesse la faccia della persona felice.
LA VITA
L'uomo nasce felice (Genesi 2.7/8)
In ciò (in Genesi 2.7/8) è la fonte della scienza e della conoscenza da Leonardo da Vinci:
Ad Albert Einstein
LA GENIALITA' NASCE DA QUESTA CONSAPEVOLEZZA
Trascende sempre, pur ammettendo di non credere..?
Conoscere sé stessi
Per capire la propria vocazione e scopo nella vita secondo misura senza cadere mai nella sciagura
Da' felicità
Il percorso e realtà
Ma sé stessi ha una parte che e' sana e che con i propri gesti e daimon porta a realizzarsi
La parte malata ha qualche difficoltà
"il percorso è realtà" bellissimo spunto di riflessione. Grazie mille
❤
E' difficile conoscere se stessi
Ha ragione
Credo che la felicità, come la gioia o il dolore, la tristezza o l'allegria, siano essenzialmente una condizione mentale.
Punto di vista interessante,grazie
Non condivido la misura, l'uomo deve tendere all'infinito, oltre la propria misura, oltre i propri limiti, oltre le stelle.
Non sempre si raggiungono gli obiettivi fissati! Molte volte gli obiettivi dipendono dalla dea bendata! Si può essere felici con poco. Ma come disse il filosofo Artur Schopenhauer : (io faccio fatica a credere che questo mondo sia uno dei migliori mondi possibili ; io credo che questo sia il peggiore dei mondi possibili! Dal libro l'arte di insultare. Schopenhauer risponde al filosofo empirista Laibnitz
D’altronde questo é il mondo che abbiamo e quello che dobbiamo usare e sfruttare per vivere nel miglior modo possibile, ha poco senso chiedersi se il posto dove siamo é quello migliore di tutti