L'interpretazione: limiti e possibilità dell'esecutore.

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  • Опубликовано: 15 окт 2024

Комментарии • 62

  • @enricobianchessi6123
    @enricobianchessi6123 4 часа назад

    Un video come sempre di grandissimo interesse soprattutto per chi, come me, è un fruitore appassionato di musica ma, prima di conoscere il suo canale, non era mai stato guidato ad esplorare questi "dettagli" (per modo di dire) della direzione orchestrale. Detto questo, resta per me un affascinante e inspiegabile mistero perché l'adagetto di Mahler diretto da Abbado riesce, rispetto ad altre interpretazioni, a togliermi il respiro e commuovere sino all'occhio lucido, più di qualsiasi altra. Dimenticavo: voto Thielemann, arioso e leggero.

  • @Bordone16
    @Bordone16 День назад +3

    Disamina perfetta e come sempre.
    Per fortuna siamo tutti diversi e ognuno ha i propri gusti: a me per esempio sono sempre piaciute le interpretazioni di Marriner e di Muti, sia per l'espressività sia per dar maggior risalto a strumenti d'accompagnamento in determinate melodie che altri non enfatizzano.
    Al contrario il Karajan vecchio l'ho sempre trovato pesante, a tratti angosciante e opprimente, specie su Wagner.

  • @pierluigicroci4692
    @pierluigicroci4692 8 часов назад +1

    Buongiorno Maestro, sono molto rigido a riguardo, mi è stato insegnato che un'opera d'arte come la musica non va mai manomessa da chi che sia anche se fosse un grande interprete; mi è capitato di sentire il pianista Lang Lang suonare il valzer del cagnolino di Chopin il più veloce possibile uscendo incredibilmente da quello scritto dallo stesso autore, solo per dimostrare quanto è veloce e che la sua tecnica riesce a fare; bello l'esempio che all'inizio ha espressamente e ha centrato il problema con l'esempio della Gioconda. Suonando l'organo ho notato che tanti compositori manomettono canti religiosi a loro gusto ed interpretazione, un vero disastro. Bello il video ed ancora complimenti per la Sua chiarezza.

  • @tittacarvelli2670
    @tittacarvelli2670 19 часов назад +1

    Bellissimo video con contenuti che vanno al sodo del lavoro artistico.
    Hogwood lascia intendere questo primo tema come un’esposizione sospesa in forma di cadenza. Tutto lo sviluppo verrà dopo.

  • @Violinlesson-Venice
    @Violinlesson-Venice 11 часов назад +1

    Altro video molto intelligente! Ora attendiamo tutti quelli ipotizzati…

  • @clip374
    @clip374 8 часов назад +1

    Io sono cresciuto ascoltando i dischi di mio padre in un'unica versione, perciò le variazioni le sento "sbagliate". Es: delle sinfonie del grande Ludovico Van avevamo il cofanetto di Karajan quindi inutile dire quale preferisco anche se la versione del video è leggermente diversa ma il tempo è quello😄

  • @giannantonio
    @giannantonio 23 часа назад

    Complimenti, bellissimo video. Grazie

  • @pensare24
    @pensare24 6 часов назад

    Per rispondere all'invito: Sempre l'Interpretazione deve solo fare riferimento al testo scritto per amore e rispetto della genialità e creatività artistica,unica e peculiare dell'Autore /In sintesi: Interpretazione immaginativa e libera, capace di r i c r e a r e !/Grazie anche per la ottima esposizione sul tema della Interpretazione dei Testi musicali🎉❤!!

  • @EnricoAymerich-rl4wf
    @EnricoAymerich-rl4wf 19 дней назад

    Splendido video! Grazie!

  • @davidecastoldi7606
    @davidecastoldi7606 20 дней назад

    Video moooolto interessante! Tema cruciale questo, ottimo!

  • @poncione
    @poncione 2 часа назад +1

    Credo sia un argomento ben superiore e più complesso a quelle che sono le nostre preferenze personali (cioè se per le Sinfonie di Beethoven siano meglio i tempi, o le dinamiche, o le scelte di Toscanini o Furtwangler per fare un esempio banale...) perchè molto spesso l'interprete o esecutore sono "seguaci" di una certa tradizione o di una certa "scuola", oppure cercano di essere se stessi e trovare una propria via più personale possibile. L'interpretazione pertanto, per libera o fantasiosa possa sembrare, deve avere comunque delle proprie leggi e limiti. Diverso è il caso di quelle composizioni (e compositori) meno frequentate e battute, pertanto prive di una loro "tradizione" esecutiva... forse solo in questo caso l'interprete può aver maggiore libertà (sempre che sappia cosa farsene e non sia privo d'idee) e di fatto trovare un terreno vergine e ancora tutto da scoprire.

  • @AntonellaUrsoSoprano
    @AntonellaUrsoSoprano 20 дней назад

    Video sempre interessanti.E' molto difficile dover scegliere tra questi grandi direttori,ma per il mio gusto interpretativo scelgo Karajan,un grande direttore che ho apprezzato in toto andando avanti negli anni.❤
    Grazie sempre

  • @enricomarconi8358
    @enricomarconi8358 Час назад

    Ottimo video come sempre! Un paio di considerazioni sull'intonazione sono da fare. Allora c'era un marasma anche allora, diciamo che indicativamente il LA era intonato a 415, successivamente poi fu alzato ad una frequenza di 432 utilizzata prima del 1940 poi dal 1953 in avanti (vado a memoria) si sale a 440 (e persino un po' più in su. Quello che va sottolineato qui, è che il 432 ha una risonanza molto particolare con l'acqua ed il nostro corpo ne è composto da un buon 60% (negli uomini) e un 55% nelle donne. Il sangue, invece è un'altra questione ed infatti la % d'acqua nel plasma è superiore al 90%. Perché dico questo? Perché la vera musico terapia avveniva in quelle che oggi si chiamano 'chiese' che erano in realtà dei luoghi di cura. Non a caso lo strumento (con l'intonazione antica) si chiamava (e si chiama tutt'ora) 'organo'. Per quanto riguarda i tempi, nel caso delle Sinfonie di Beethoven, il compositore aggiunse alle indicazioni in Italiano i tempi metronomici che, a mio modesto parere, andrebbero rispettati fedelmente. Quanto all'interpretazione sono molto d'accordo con quanto scrive Gunther Schuller ossia dovremmo innanzitutto preoccuparci della 'realizzazione' dell'opera, ossia di seguire fedelmente tutte le indicazioni in partitura aggiunte dal compositore. Nel fare ciò, va da sé, che ogni direttore riceverà comunque una risposta 'tutta sua' dall'orchestra (come un pianista avrà il suo tocco sul pianoforte a prescindere, ecc). Schuller si spinse fino ad una diagnosi di diverse versioni delle sinfonie di Beethoven e Brahms, serie di registrazioni effettuate da grandissimi nomi sul podio, ma dove succedeva di tutto e di peggio... Crescendi dove non c'erano, contrappunti più forti del tema (come nella quarta di Brahms - I movimento all'inizio), dinamiche stravolte, realizzazione degli accordi sugli armonici errata (come in Ravel), insomma di tutto! Ecco, io partirei proprio da lì! Iniziamo a mettere davvero ordine e a seguire il compositore non soltanto per le note, ma anche per tutto il resto (il che è già un lavoro monumentale).

  • @Roberto24362
    @Roberto24362 День назад

    Buona sera Maestro, ormai non so più quali termini usare per complimentarmi con lei per i suoi, sempre interessantissimi, video.
    Anche questo sull'interpretazione è molto interessante e, come sempre, con l'argomento spiegato con perizia, il che lo rende coinvolgente dall'inizio alla fine.
    Io sono dell'idea che un direttore, nell'interpretazione, non debba spingersi troppo in là rispetto a quello che l'autore ha scritto: qualche deroga ci può stare, ma credo che il troppo stroppia anche nella musica.
    Lei, penso volutamente, si è limitato al campo dell'interpretazione di brani e musica orchestrale, ma lo stesso discorso può farsi anche nel campo degli strumenti solisti.
    Citando dal mio settore di operazioni, il pianoforte (studiato da ragazzo e che mi piacerebbe riprendere a suonare con un pochino di regolarità e assiduità), più volte ho sentito lo stesso brano eseguito da solisti diversi ognuno in maniera differente dall'altro: pur sempre piccoli dettagli, ma che comunque si potevano sentire agevolmente e credo che questo si verifichi anche per i violinisti, i flautisti ecc.
    Da ultimo, concordo sul fatto che più è grande l'esecutore (solista o direttore d'orchestra), più possono essergli perdonati anche degli eccessi nel campo dell'interpretazione: non è che la cosa mi trovi completamente d'accordo, però è pur vero che un grande interprete può permettersi cose che altri neanche si sognano.
    Ancora molti complimenti e ringraziamenti per questo video, un caro saluto e buona serata

    • @Vito_Lo_Re
      @Vito_Lo_Re  23 часа назад

      Grazie per il costante interessamento e incoraggiamento.

  • @XPRT10R
    @XPRT10R 3 часа назад

    Scopro da pochissimo tempo, e mi sto innamorando di, Klaus Mäkelä. Specialmente in Mahler.
    Che ne pensi/pensate?

  • @lucianolamarca9697
    @lucianolamarca9697 День назад +1

    Böhm( un gigante) perché nella congerie di partiture ( autografe o manoscritte?) meglio privilegiare l'idea musicale sottostante al pezzo, nella specie " la natura ".
    Argomento arduo per il quale il video è molto esaustivo nel porre le molteplici problematiche.
    È recente l' esecuzione da parte di quotatissimo virtuoso del concierto di Aranjues: non solo la cadenza ma anche la parte dell'adagio con l'orchestra ha note " strane"; il giudizio negativo viene da un istintivo disaccordo che l'ascoltatore avverte tra il chitarrista e l'orchestra, perché non è che si possa discutere ciò che Rodrigo scrisse sulla poetica dei tre movimenti con opzioni interpretative opzionali

  • @khrenek
    @khrenek 20 часов назад

    Riguardo il tempo in un’esecuzione, forse il caso più eclatante fu l’interpretazione di Claudio Abbado del secondo movimento dell’Inverno di Vivaldi che in partitura reca l’indicazione “largo” ma che lui, seguendo i versi del sonetto collegato al concerto, eseguiva come un prestissimo.

  • @Paolo-fy6lo
    @Paolo-fy6lo День назад

    @paoloberti, sono rimasto sorpreso, perché non immaginavo che l'interprete avesse una discreta libertà di manovra. Michelangeli e Celibidache eseguono il 5 di Beethoven, in Francia nel '74, e in Svezia nel '75. Nel 1 tempo, verso la fine, in un punto che la mia ignoranza
    non sa indicare, in sei note staccate consecutive, che a me ricordano il suono di campane, Michelangeli accarezza quei 6 tasti nella prima edizione, mentre, nella seconda li pesta, sempre in modo superlativo.
    Spero che prima o poi, capirò che significa suonare alla vecchia o alla nuova maniera, sempre pensando che il compositore è nato e vissuto in una certa epoca.
    Grazie, dopo le notizie del giorno, per primi cerco sempre i tuoi video.

  • @vespertine27
    @vespertine27 День назад

    Quando ho visto il nuovo post mi è venuto subito in mente il famoso primo concerto per pf di Brahms con Gould diretto da Bernstein che ritenne di dover spiegare al pubblico le scelte sui tempi molto più lenti adottati dal pianista canadese. Tempi su cui Bernstein non era d'accordo ma accettò per la levatura musicale e intellettuale del pianista.

  • @emanuelepetrilli90
    @emanuelepetrilli90 День назад +1

    Maestro, c’è possibilità di trovare una interpretazione del “nessun dorma” cantato come lo scrisse Puccini e non come lo ri-scrisse Pavarotti? A proposito di modifiche non permesse…

    • @Vito_Lo_Re
      @Vito_Lo_Re  День назад

      È musica sotto diritti quindi (teoricamente) non la potrei mandare.

    • @emanuelepetrilli90
      @emanuelepetrilli90 13 часов назад

      @@Vito_Lo_Re però esiste! Se mi dice che edizione è la potrei ricercare

    • @Vito_Lo_Re
      @Vito_Lo_Re  13 часов назад

      @@emanuelepetrilli90turandot è edita da ricordi.

  • @M19754
    @M19754 21 час назад +1

    Mi chiedo sempre se il finale della Quarta di Bruckner diretto da Celibidache (per fare un esempio estremo) è bello perché è unico o è unico perché è bello.

  • @pietrozuffa4718
    @pietrozuffa4718 20 дней назад +1

    Forse la mia preferita è la versione di Blomstedt, la trovo molto elegante e raffinata. Karajan ovviamente resta un colosso.

    • @Vito_Lo_Re
      @Vito_Lo_Re  20 дней назад +1

      Abbastanza d’accordo.

  • @storiedivinoeviticoltori
    @storiedivinoeviticoltori 22 часа назад

    Per la mia piccola esperienza tutto parte dal tempo perchè cambiare un tempo, pur lasciando intatte le agogiche, impplica che anche le agogiche stesse, in realtà, vengano cambiate. Non parliamo di trasformare un pianissimo in un fortissimo ma, anche eseguire un fortissimo, implica anche l'utilizzo di un grado di pienezza e di intenzione mutevole. Perchè dico questo? Perchè quando si interpreta una composizione orchestrale, una volta scelto in maniera il più filologico possibile il tempo, tutto il resto di cui ho parlato deve adattarsi alla frequenza della scansione metronomica. Per fare un esempio molto basilare, eseguire un allegro con una pulsazione tendente al veloce implica che i forte e fortissimo a piena orchestra debbano risultare più squillanti, quindi, nel rispetto delle agogiche si evidenzi l'apporto degli ottoni. Uno degli esempi più pratici è il ruolo dei corni nel primo movimento della VII di Beethoven

  • @mariabartocci8987
    @mariabartocci8987 20 дней назад +1

    Mi piacciono Thielemann e Hogwood perchè mi danno più l'idea della timida rinascita primaverile e mi piace il suono. Anche Karajan però...sono di parte

  • @davideselmin8018
    @davideselmin8018 День назад

    Ha mai ascoltato LE QUATTRO STAGIONI eseguita da Carmignola e La Gioiosa Marca ? io adoro quella versione ma molti dicono che è troppo veloce e potente. Grazie.

  • @ago960
    @ago960 День назад

    Può verificarsi che sorgano "confronti" tra orchestrali e direttore sull'interpretazione o il direttore è il "deus ex machina"?

    • @Vito_Lo_Re
      @Vito_Lo_Re  День назад

      Più probabile il secondo scenario del primo.

  • @xgiacomocalore6490
    @xgiacomocalore6490 20 дней назад

    Professore, le posso garantire che Gulda e pure Michelangeli aggiungevano note per il solista nei concerti per pianoforte che eseguivano. Questo specie quando l'orchestra suonava "tutti" e in teoria il piano taceva. Evidentemente con il consenso del direttore. Lei come giudica queste modifiche?

    • @Vito_Lo_Re
      @Vito_Lo_Re  20 дней назад +1

      @@xgiacomocalore6490 beh, è un caso diverso. Che nel tutti o in una cadenza il solista aggiunga qualcosa può succedere. È ovvio che per permettersi questo lusso bisogna essere un gigante come quelli menzionati.
      Ps: non sono professore di alcunché 😃

    • @xgiacomocalore6490
      @xgiacomocalore6490 20 дней назад

      @@Vito_Lo_Re grazie per la risposta. Non sapevo come rivolgermi a Lei ("Signor Direttore"?) quindi mi sono buttato e ho rischiato sul fatto che insegnasse (che so, magari direzione)😄

    • @Vito_Lo_Re
      @Vito_Lo_Re  20 дней назад +1

      @@xgiacomocalore6490 Il tu va benissimo.

  • @giovannibevilacqua322
    @giovannibevilacqua322 День назад

    Per quel che vale sono indeciso tra Karajan e Kieleman...ma si entra nel soggettivo...

  • @brunapol1950
    @brunapol1950 20 дней назад

    Forse la mia preferita è quella con Daniel Barenboin ma è una scelta difficile in mezzo a tanti colossi del podio.

  • @GraziaPianaro
    @GraziaPianaro 21 час назад

    Bel video! Ho imparato molte cose!

  • @ClassicalFilmMusic-vh2wg
    @ClassicalFilmMusic-vh2wg 20 дней назад +1

    Molto interessante, e l'esempio è molto esplicativo! Tra questi attacchi, preferisco quello di Blomstedt: ha la giusta intensità, il giusto tempo e il giusto timbro, e il rallentando non è eccessivo, come invece trovo che sia in altri esempi. Un gran signore! Nelle parti dell'esecuzione di Thielemann, credo che la legatura scritta a matita che coinvolge il re staccato sia una legatura di arcata per i violini, per indicare di non cambiare la direzione: equivalente quindi a mettere il simbolo di arcata in su, "V", sia sul la che sul re (per avere poi l'arcata in giù sul do successivo). Idem per la coppia "sol do" alla battuta successiva.

  • @decompagni
    @decompagni День назад +1

    Decisamente il terzo

  • @claudiosignorini1438
    @claudiosignorini1438 20 часов назад

    Grazie.

  • @PaoloAnimato
    @PaoloAnimato 19 дней назад +1

    «Al mio segnale scatenate l’inferno!»...
    ruclips.net/video/DFRoX1EV3zQ/видео.html

  • @fernandogentile23
    @fernandogentile23 День назад

    Grazie mille per il video.
    11:57 Fai attenzione che come vedo quello è l'autografo e non il "manoscritto". All'epoca erano tutti manoscritti, ma solo autografi dell'autore. In questo caso è necessario vedere lo "Stichvorlage", che sarebbe un manoscritto (di solito realizzato da qualche copista o un allievo) con le correzioni dell'autore, pronto per essere inviato alla tipografia. Sicuramente compaiono dei punti mancanti nell'autografo (come già sai, Beethoven era molto caotico nei suoi autografi).
    Dobbiamo anche ricordare che sia Haydn, Mozart che Beethoven (con alcune eccezioni) non hanno scritto punti per lo staccato, ma piuttosto "Keile" (forse per una ragione di velocità). Nelle vecchie edizioni come Peters o Breitkopf, sostituirono il "Keile" con i punti, e questo fu lo standard per molti anni, poi le edizioni più moderne iniziarono a scrivere com'era originale.
    Ricordo anche di aver letto che Beethoven era molto esigente riguardo al tema "Keile" o "Punkte". Secondo una lettera di Beethoven a Karl Holz del 15 agosto 1825, egli affermava con fermezza "Non sono la stessa cosa!", proprio perché a volte non si capiva molto bene quale fosse la differenza. Esempio: Sinfonia n. 7, inizio secondo tempo o Sinfonia n. 9, primo tempo, battuta 213.
    Il mio umile contributo. 😉
    Grazie.
    P. S. : La parte degli Wiener... Madonna! 😱

  • @pensare24
    @pensare24 7 часов назад

    Dico solo e Senza cattiveria..voglio solo essere sintetico e riferirmi solo ai commenti..Che nell'ambito della Interpretazione artistica in generale e in particolare di Testi musicali...non dovrebbe esistere il: Mi piace non mi piace..e Ognuno ha i propri gusti! L'arte nasce da una Idea ed è una esperienza prettamente spirituale..non è gustare una buona o cattiva pizza 😢😊!/Sal42

    • @vespertine27
      @vespertine27 6 часов назад +1

      @@pensare24 mi permetta un'osservazione: è proprio perché ognuno ha i propri gusti che si sceglie ciò che piace o non piace non solo a propostito di pizze. Non penso che si debba accettare acriticamente qualsiasi fenomeno creativo solo perché frutto di un 'esigenza interiore; in questo modo qualsiasi flatulenza cerebrale avrebbe la stessa dignità artistica della Pietà di Michelangelo o della quinta di Malher. Ogni tanto ci vuole che qualcuno si alzi in piedi e dica liberamente quello che disse Fantozzi a proposito della Corazzata Potëmkin.

    • @pensare24
      @pensare24 5 часов назад

      @@vespertine27 Ma guardi che non volevo attentare alla libertà generica individuale di Alcuno ...! Ho usato il termine pizza, magari molto improprio,visto che parliamo di musica... piuttosto indicare un basso livello di criticità nel pubblico,in occasione di Spettacoli musicali e non ...!

    • @vespertine27
      @vespertine27 5 часов назад +1

      @@pensare24 non si preoccupi, non l'ho inteso come una critica alla libertà d'espressione. L'importante è saper motivare le proprie scelte.

  • @mariomarchitti
    @mariomarchitti 20 часов назад

    Preferisco Karajan senza dubbio.

  • @claudiobarnabe5403
    @claudiobarnabe5403 День назад

    Attenzione, all'epoca di Beethoven un allegro era indicativamente tra 65 e 75 per una semiminima (ma bisogna sapere leggere le indicazioni metronomiche di allora che non sono quelle moderne!). Basta leggere le istruzioni originarie del metronomo per rendersi conto che non si usava come si usa oggi

    • @simonedeiana2696
      @simonedeiana2696 22 часа назад

      @@claudiobarnabe5403 falso

    • @claudiobarnabe5403
      @claudiobarnabe5403 20 часов назад

      @@simonedeiana2696 no, è verissimo

    • @claudiobarnabe5403
      @claudiobarnabe5403 11 часов назад

      @@simonedeiana2696 Faccio due "semplici" osservazioni e per la prima chiamo Vito Lo Re a fare da testimone:
      1) talvolta, molto più spesso di quanto pensiate, le indicazioni metronomiche della musica del tardo classicismo e del romanticismo vengono ignorate perché poco musicali o addirittura ineseguibili, SOPRATTUTTO NEI TEMPI TERNARI
      2) sfido tutti a fare quello che io ho già fatto da tempo: scaricate da internet l'interessantissimo saggio di Marten Noorduin intitolato "Beethoven's Tempo Indications" e prendete tutte le indicazioni metronomiche degli allegri o dei presto beethoveniani, infine calcolate la deviazione standard considerando la modalità moderna di lettura del metronomo e poi rifate il calcolo con la lettura indicata nelle istruzioni originarie del metronomo (forse scritte da Maelzel stesso). Se la deviazione standard standard della lettura moderna risultasse minore, io sarei un grandissimo bugiardo e l'allegro beethoveniano viaggerebbe intorno a 130-210 per la semiminima, se la deviazione standard della modalità originaria fosse minore, io avrei ragione e l'allegro beethoveniano viaggerebbe indicativamente tra 65 e 75. Provate e poi mi sapete dire

    • @claudiobarnabe5403
      @claudiobarnabe5403 11 часов назад

      @@simonedeiana2696 Post scriptum rivolto a tutti: fate una prova. Prendete un qualsiasi spartito beethoveniano e controllate un presto in tempo binario e uno in tempo ternario. Quello in tempo ternario, letto in modalità moderna, risulterà MEDIAMENTE circa una volta e mezza più veloce rispetto a quello in tempo binario. Poi domandatevi perché

    • @simonedeiana2696
      @simonedeiana2696 8 часов назад

      ​​@@claudiobarnabe5403 Invece è falsissimo