Un conto è essere critici sull'Europa, bisogna essere critici, per vedre cosa c'è da migliorare-cambiare, un conto è esserne contrari a prescindere come i falsi sovranisti che abbiamo nei nostri parlamenti
Io da quando ho iniziato a girare l’Europa mi sento più cittadina europea e questo mi ha permesso di cambiare idea sul ruolo europeo nella nostra Italia 🎉
l'unico modo per sconfiggere i movimenti sovranisti anti-europeisti è di smantellare gran parte delle cose che si sono fatte negli ultimi 25 anni in sede europea. tornare alle tre cose menzionate da michele a 12:50, e concentrarsi solo su quelle, in più aggiungendo processi di forte democratizzazione cambiando nettamente come i cittadini influiscono sulle figure chiave delle istituzioni europee (mi sembra evidente che le votazioni europee così come sono ora non servono a nulla, sono solo usate dai partiti nazionali per trovare il posto ai raccomandati impresentabili), e ripartire da lì. ma sembra che abbiamo completamente perso la voglia di fare riforme radicali in questo continente vecchio e stanco
non si può fare.. la maggior parte degli stati membri NON ha la struttura politico-burocratica (sia lato uffici studi parlamentari/ministeriali, sia lato fondazioni/università) per approfondire questioni politiche in maniera minimamente scientifica e sviluppare una programmazione dell'azione politica condivisa e di medio periodo. Si riesce a farlo in seno alla Comitologia europea, ANCHE senza che lo sforzo di coordinamento sfoci nell'approvazione di un regolamento o una direttiva sull'argomento.
Le TV generaliste dovrebbero essere obbligate a trasmettere nello stesso giorno ed alla stessa orain tutti gli Ststi membri una sorta di notiziario europeo; che cosa accade, che cosa sta votando il parlamento, come si vota, etc. La TV ha aiutato gli italiani nel dopoguerra, l'Europa dovrebbe fare lo stesso. La comunicazione e' essenziale nella buon riuscita di una operazione cosi complessa. Certo poi l obbligo dell inglese gia dalle elementari e' cosa ovvia....
@Prof Boldrin: la necessità di un esercito europeo sembra palese anche a me ma - in tutta onestà - un esercito senza un governo che ne indirizza l'azione e a cui questo risponde non penso si formerà mai. Tocca fare gli Stati Uniti d'Europa se si vuole un esercito europeo. Mi pare più realistica (e utile) l'idea di una industria militare europea comune. Che si rimetta al lavoro quanto prima, peraltro. Abbiamo poltrito per decenni e doppiamo correre ai ripari.
@@giovannichiaranti9775se hai 20 stati diversi che ragionano da stati indipendenti non hai molta scelta. E torniamo al punto di partenza. Senza un'unione politica vera un esercito comune non serve a nulla.
@@giovannichiaranti9775se il punto è fare una mini NATO europea, teniamoci la NATO originale, no? Se invece volgiamo un esercito che sia strumento di politica estera, tocca prima di tutto avere un governo che quella politica esterea la decide. L'UE di oggi palesemente non è attrezzata a farlo...
Condivido in pieno l'opinione del Sig. Gambino. Un mercato unico e l'esercito comune (esplicitamente e correttamente auspicati durante la conversazione tra Michele ed Alberto) non si raggiungono e soprattutto non si mantengono senza istituzioni comuni. Abbiamo bisogno di visione e coraggio. Non di paure e titubanze. Le cosidette riserve dei popoli (o meglio di alcune frange di essi) sono dovute soprattutto alla narrativa falsa e negativista di personaggi squallidi come Farage ed altri, che non cito, ma vi lascio facilmente immaginare. E alla domanda di Michele che chiede da chi un italiano si dovrebbe sentir rappresentato nella Commissione, rispondo che sono italiano, e quindi orgogliosamente anche europeo e nella Commissione Europea sono rappresentato da tutti i 27 (non 23) commissari, i quali nel loro ruolo NON rappresentano il paese di provenienza, ma l'Unione nel suo insieme. L'Unione ha senso e ha futuro tanto quanto sa diventare efficace e strategica. Ma pensare che le sue imperfezioni siano prova di inutilita' sarebbe come pensare che un governo non serva solo perche' non raggiunge tutti gli standard di efficienza, trasparenza e gradimento che si vorrebbe raggiungesse.
D'accordo sull'analisi della situazione attuale, sotto gli occhi di tutti. Vorrei aggiungere che la sensazione del prof. Boldin sull'inesistenza del sentimento europeo è meno vera nelle nuove generazioni. Ovviamente, io parlo per la mia bolla: laureati che hanno fatto Erasmus, lavorato all'estero e vissuto negli stati membri. E, per tutta questa categoria, il sentimento di Europa c'è ed è fiero. Questo mi fa capire che gli europei si fanno, come si sono, più o meno, fatti gli italiani (con qualche difetto, ma pazienza). Il problema culturale, a mio avviso, si supera, se ci si lavora. Sul punto politico, vedo le stesse fragilità evidenziate: problema del veto, unione militare, maggior uniformità legislativa del mercato (un investitore deve poter entrare nel mercato europeo senza preoccuparsi delle minime cazzatelle legali nazionali, cosa che ancora sento non pienamente attuata). E, ovviamente, noi abbiamo il malus ulteriore della scuola, dove, come minimo, si dovrebbe imparare un inglese decente, ma magari anche implementare qualche scambio europeo, in stile Erasmus.
Europa progetto FALLIMENTARE Non basta avere l’Euro Non c’è politica comune Non c’è lingua comune Non c’è fisco comune Ecc ecc Ci sono solo ruberie più grosse e burocrazia mastodontica
Io sono italiano, emigrato in Germania a inizi anni 2000 per fare un PhD. Sono rimasto qua, ho preso la cittadinanza, sono integrato. 50 anni fa non avrei avuto le stesse possibilitiá. Questo é (uno dei) vantaggi della UE. Nel complesso l'Europa é un'ottima cosa ma a livello globale non contiamo molto. Perché?
Perché per contare devi avere un’opinione tua, in cui tutti ti seguono. Qui abbiamo un’opinione per ogni stato + l’opinione della istituzione EU, consci però tutti che parla per se stessa. Varrebbe la stessa cosa in casa tua. Se tu dici che vuoi cenare con la carne, i tuoi figli vanno a prendersi la pizza ed il tuo partner si fa la pasta, quanto valore ha la tua opinione? Non determina l’azione degli altri. Puoi rimediare imponendo ai tuoi figli ed al tuo partner di mangiare carne. Per quanto dura un atteggiamento imperativo prima di farsi mandare a quel paese?
Credo che il problema sia anche che il prodotto dell Unione Europea è una cozzaglia di regolamenti e sub regolamenti che hanno ulteriormente aumentato la burocrazia di stati già paralizzati come Italia e Francia.
L'europa procede solo se a 2 (o più) velocità: Francia e Germania (da cui nn si può prescindere) fanno l'unione fiscale, poi il debito comune, poi l'asercito comune ecc ecc e gli altri mano mano si aggregano. Sbaglio? E la lingua: inglese obhligatorio in tutte le scuole dell'unione dalla 1a elementare!
@@davideluciani1754 sono pienamente d'accordo ma la mia battuta si riferiva ad alcuni popoli (soprattutto i francesi) all'interno della UE che mai accetterebbero 'intrusioni' nella loro sovranità linguistica
mai capito questa cosa dell'europa a due velocità. significa semplicemente disgregare l'europa. o si procede assieme o non ha senso logico unirsi. tra l'altro non ha nemmeno senso per l'italia che è a sua volta frammentata internamente, con regioni che potrebbero tranquillamente stare assieme a germania, olanda e danimarca, e altre che invece sono al livello di grecia e romania. quindi che facciamo? mettiamo l'italia intera sul binario 2 solo perché ha dentro di sé regioni da binario 2, e quindi penalizziamo indirettamente tutte le regioni da binario 1?
A mio avviso le elezioni europee mostrano che alle persone della difesa comune e della Russia ucraina interessa gran poco. Male, ma non malissimo: un forte accordo dei leader di Francia e Germania per mettere in comune l'esercito non sarebbe osteggiato, se non dai peti e qualche manifestazione di chi puzza di russia e letame. Al contrario, penso che mostrare una linea forte e concreta sull'idea di europa potrebbe essere una chiave per togliere voti ai populisti, che vivono soprattutto sull'incapacità delle classi dirigenti.
In merito a un'integrazione europea, io mi presenterei con tre argomenti: - mercato unico (realizzato e da proteggere) - integrazione fiscale e bancaria (iniziata, ma da portare molto avanti) - esercito europeo (neanche iniziato, ma basilare)
Interessante intervento, tuttavia si può sintetizzare il video con gli ultimi 15 secondi di intervento di Boldrin, peccato si interrompa in quell'istante la discussione, lasciando appeso il punto di domanda centrale.
a me pare abbia preso il sopravvento una classe di burocrati di idee socialistoidi ed estrazione aristocratica, che non capendo niente di come funziona il mondo hanno rovinato il nobile progetto originale
Parlo per mera esperienza personale, dunque non voglio avere la supponenza di credere che ciò che sto per dire abbia una certa valenza statistica, però confrontandomi con diversi miei colleghi universitari in erasmus (portoghesi, francesi e spagnoli), la maggior parte si sente europeo: parlano del portogallo, della francia, della spagna con la consapevolezza e la fierezza di essere cittadini di quello stato, ma non solo di quello stato, bensì cittadini europei; tutto ciò mi ha confortato abbastanza ed è una cosa che ho notato anche durante l'esperienza di interrail che ho fatto quest'estate, dove ho avuto la possibilità di esplorare 4 stati differenti e di interfacciarmi con persone aventi background completamente diversi. A mio avviso è una cosa che si deve costruire con enorme pazienza e con molte risorse (sarebbe utile utilizzare una lingua comune, ed omogeneizzare certi percorsi educativi), prestando enorme attenzione all'onda sovranista che ci sta travolgendo e che rischia di portarci indietro di decenni, nonché alle influenze estere che potrebbero essere spaventate da un unione molto più forte e coesa di ciò che è adesso. Ad ogni modo è sempre un piacere sentirvi parlare, soprattutto perchè spesso offrite elementi di riflessione, come l'intervento di Michele riguardo il debito europeo.
L'unica persona della Commissione Europea con cui mi identifico, da cui mi sento rappresentato è Kaja Kallas: formidabile. p.s. comunque - premesso che io non me ne intendo a sufficienza di prima mano, per cui mi baso su quello che sento dire da chi ne sa più di me- purtroppo anche sul mercato comune pare che siamo indietro, anche quello è incompleto. Per es. il mercato dei capitali è ancora segmentato; oppure le autorità regolatorie per es. la CONSOB, ogni stato in UE c'ha la sua, e così via.
Riguardo l'unanimità, si potrebbe considerare un'unanimità tra la maggioranza del voto all'interno di gruppi (i.e. stati centrali, meridionali e dell'est). Lasceresti il cerino in mano a governi come quello di Orban e Meloni, ma eviteresti politiche a "senso unico" (vedi gestione della crisi del debito 2011).
Non so se il mio sia whishful thinking ma Personalmente - come qualcun altro ha evidenziato nei commmenti - credo che l'Unione politica sia la pre-condizione alla nascita di un esercito europeo. Forse l'Unione politica è utopia, ma se si vuole gente disposta a combattere serve una maggiore integrazione che ci porti verso la condivisione di Valori comuni. Valori da declinare poi in una Costituzione - seria - e leggi comuni con un determinato grado di autonomia da lasciare agli Stati sulle seconde. L'Unione politica poi - a mio modo di vedere - permette anche di avere un attore piu di "Peso" nella difesa di quegli interessi che possono essere comuni. Capisco che le obiezioni/domande spontanee che possano nascere siano "come pensi di convincere i vari stati nazionali a cedere sovranità?" e "quali sono gli interessi comuni?". Sinceramente non ho una risposta e non so neanche se ci sia, ma se non si cerca un modo di affrontare queste domande i Paesi Europei si condanneranno all'irrilevanza piu totale.
Per quanto piccolo come contributo un primo passo per eliminare un po' di "attrito" all'interno del contesto UE potrebbe essere quello di obbligare ogni Stato membro a fornire copia, su richiesta, di ogni documento/atto ufficiale e comunicazione con la PA in inglese. Questo aiuterebbe parecchio chi si vuole spostare da un Paese all'altro dell'UE ad avere vita più facile e ad integrarsi più velocemente visto che, per esempio, se uno viene in Italia ,e deve avere a che fare con la PA e con la varie procedure italiane, senza una conoscenza fluente dell'Italiano vive un po' un inferno (e per quello che so anche in Francia e Germania la situazione non è tanto diversa per chi voglia trasferirsi lì senza avere un francese o tedesco fluente)
92 minuti di applausi! Ho avuto a che fare con la PA polacca ed è un delirio: non per colpa della burocrazia polacca, ma per le differenze linguistiche, procedurali e tecnologiche (es. il sistema giudiziario polacco non ha ancora adottato la PEC per le comunicazioni ufficiali) tra i due sistemi. I miei competitor dal Michigan non hanno questi problemi se devono lavorare con la Louisiana
Grazie per i contenuti. Un quesito non pertinente rispetto al video.. ma che mi pare utile a segnalare il posizionamento complessivo del Drin drin.. Su: laicità, 8 per mille, normazione di matrice confessionale/ideologica su fine vita, terapia del dolore, salute, modelli familiari, genitorialità, successioni, e affini.. come vi posizionate?
Il minuto 24:30 direi annulla completamente, e a mio avviso a ragione, la visione dello stesso Boldrin sull'Europa. Con la guerra alle porte, nel 2024, come si fa a ragionare ancora, come in realtà si è sempre fatto finora (si veda ad esempio la cieca visione mercatista della Germania), con it's the economy, stupid? Sono davvero stupit
L'Europa ha sempre puntato il dito sul nostro debito pubblico (con ragione, mi verrebbe da dire) però ci ha anche praticamente lasciati da soli nella gestione dei flussi di migranti... Io so che non siamo realmente i soli a doverci occupare della prima accoglienza, ma la percezione della gente è quella... e questo è stato uno dei motivi che ha spianato la strada all'avanzata delle destre sovraniste... la lega esiste ancora solo per come è schierata nel contrasto dell'immigrazione...
@@brambillafumagalli8122 ...è certamente difficile cambiare la gente, ma la gente può cambiare... è uno degli obiettivi di chi fa divulgazione... io direi che servono buone capacità didattiche, ma magari chi ha studiato questo problema di comunicazione conosce anche altri metodi... (ps: uno degli obiettivi della profilazione ia-driven è quella di scoprire come influenzare le scelte delle persone)
@@orcozzio4030 l'obiettivo di chi fa divulgazione è informare. Le persone cambiano se hanno volontà o convenienza nel farlo a seconda dell'indole. Di norma la gente è principalmente influenzata dalla narrazione, non dai fatti in sé, il che la porta ad essere in balia sia dei divulgatori che dei propagandisti, i secondi avvantaggiati dal facile populismo. Influenzare o sfruttare una risposta probabilistica a un pattern ricorrente? Difficile cambiare senza presa di coscienza.
boldrin dice bene sul sentimento europeo, ma come fare l'esercito europeo senza un'unione politica europea? Chi lo comanda poi questo esercito? Ha 30 stati maggiori diversi? Cosa succede se si fanno regole di ingaggio o si impiega per una cosa e alcuni paesi non sono d'accordo?
Esatto. Già ora l'Europa è percepita (non così a torto) come un gruppo di tecnocrati non eletti, ma almeno la "techne" di questi euroburocrati è (o dovrebbe essere) l'economia. Figuriamoci sostituire/affiancare questi tecnocrati con dei militari! L'accountability democratica andrebbe a farsi benedire!
Riguardo a Fitto , che reputo non all'altezza per competenze, la storia giudiziaria adesso a distanza di anni è un dejavu che credo dovrebbe dare spunto ad una analisi e discussione seria, dai personaggi politici che gestivano un sistema regionale di spesa ai magistrati e gip coinvolti nelle indagini, credo ne vedremo delle belle, è stato più uno scontro tra bande che organi fondamentali dello stato
Per diventare tutti europei bisogna insegnare molto meglio l'inglese nelle scuole, in tutti i paesi. Siamo un continente abbastanza vecchio e tra gli over50 è palese che la stragrande maggioranza non l'abbia mai imparato decentemente, se non arriviamo ad avere una vera lingua comune non ci sentiremo mai un popolo comune, il problema di fondo è quello secondo me.
A mio avviso se bisogna fare un'analisi delle responsabilità, possiamo trovare colpe e problemi sia dal lato degli stati sovrani ma sia dal lato dell'europeizzazione. Detto ciò, se dovessi portare il focus solo sul secondo, penso ci debba essere un processo ancor più forte di trasparenza e coinvolgimento dei processi politici. Ci sono processi interni e burocratici dell'Ue dove passano l'80% delle leggi e proposte, in cuk avvengono correzioni e modifiche, di cui molti non sanno nemmeno l'esistenza (la figura dei Cooreper). Molte volte nemmeno ci si accorge e ci si rende conto quanto certi processi a livello europeo siano stati determinanti e importanti (penso sulle pensioni). Altro punto da sviluppare è un processo di condivisione culturale che crei una cittadinanza europea, potenziando il fenomeno della 2 lingua nei paesi più reticenti (Italia in primis) e andando ben oltre di quello che è il progetto Erasmus (buona partenza ma ancora troppo selettivo ed elitario, non abbraccia la maggioranza e anche per chi ne fa parte non è a sufficienza per creare un cittadino europeo). Nulla da aggiungere per quanto riguarda il discorso dell'esercito europeo rispetto a quanto detto già da voi.
Concludo però ricordando un punto fondamentale, che non riporto io per mia intuizione ma che riportano i dati: le nuove generazioni, le più giovani, hanno un sentimento maggiormente e fortemente europeista rispetto a quelle più anziane. Spero che questo entusiasmo non venga lasciato scemare... ( che buon intenditore intenda)
Un primo passo, a mio parere fondamentale e al contempo praticabile, dovrebbe essere ambire all’armonizzazione in ogni campo relativo a misurazioni e valutazioni. Poi vi possono essere ammesse iniziali differenziazioni (ovvero quelle già presenti adesso), ma se ognuno ha il suo sistema che comporta una difficoltà di comprensione da parte degli altri paesi, qualunque tipo di coordinazione e cooperazione efficace è impensabile. Per esempi di indicatori comuni si può prendere ad esempio gli SDG dell’ ONU (come idea, all’atto pratico sono ancora molto imperfetti) e per un’idea di graduale armonizzazione si potrebbe prendere spunto dal processo di Bologna (con un po’ più di dovuti calci nel culo nell’adozione). Improbabile che si possa raggiungere un’armonizzazione totale, ma già mettere “unità di misura comuni” per portare le discussioni sullo stesso piano sarebbe un ottimo modo per diminuire gli attriti, visto che c’è già la lingua a mettere i bastoni tra le ruote
Ormai giunto alla fine della puntata, stavo per chiedere: come si apre il discorso di una difesa comune senza una politica interna ed estera comune. Poi il prof. Boldrin ha posto la stessa domanda in zona Cesarini chiudendo la puntata.
Serve davvero un esercito europeo? A me sembra più importante avere una logistica europea e un sistema d'arma comune. Unificare le imprese del settore e avere dei big europei, ricerca, sviluppo, munizionamento, aerospazio ecc. Il resto viene da sé, l'esercito europeo sarebbe l'insieme delle forze dei paesi. Magari servirebbe di più una forza militare (e anche di polizia, una sorta di Europol) per determinate operazioni, che sia controllata a livello Ue. Come proposto da molti generali anche italiani, una forza d'azione rapida (composta da 10000 uomini mi pare) sarebbe molto utile.
Magari si può partire da una sorta di Guardia (sovra)nazionale Europea per pura difesa dei confini dell'unione, poi gli stati potranno decidere se mantenere forze di intervento/proiezione o accontentarsi della difesa comune. Meno paranoie e intanto la gente comincia a vedere qualcosa di tangibile oltre ai regolamenti. Oltretutto da sondaggi mi sembra che la difesa comune sia qualcosa di abbastanza ben visto a livello popolare.
9:14: non condivido affatto e, francamente, mi sembra incoerente con tutto il discorso. Mi spiego: o noi decidiamo che l'Europa è solo la CEE, ovvero un mero mercato comune, o noi decidiamo che l'Europa deve anche avere una dimensione politica (fondamentalmente esteri e difesa). Avrebbe più senso un'Europa a cerchi concentrici: chi ci sta crea gli Stati Uniti d'Europa (unione federale politica su alcuni temi, non su altri), chi non ci sta si limita a far parte di un mercato comune con gli Stati Uniti d'Europa. Nella conclusione lo stesso Boldrin rivela la propria contraddizione: come si fa a fare un'unione militare senza l'unione politica? In democrazia, ovviamente, è la politica (eletta da tutti i cittadini) che deve guidare gli eserciti. Avrebbe molto più senso indicare chiaramente quali sono le competenze esclusiva della UE (fondamentalmente esteri, difesa e questioni macro-economiche) e far gestire questi settori da istituzioni elette democraticamente da tutti i cittadini (fondamentalmente il Parlamento Europeo e la Commissione Europea, la quale deve essere dotata di un effettivo potere esecutivo, che include esercito, ambasciate e agenti doganali), lasciando l'eventuale armonizzazione degli altri settori (es. la giustizia), di competenza degli Stati Membri, alla cooperazione interstatale (fondamentalmente il Consiglio dell'Unione Europea). Nel discorso di Boldrin ci sono alcuni errori (o lapsus) di fatto. Ad esempio Irlanda e UK entrano nella CEE nello stesso momento (1973), mentre Spagna e Portogallo entrano solo dopo (1986). Nel momento in cui un paese aderisce alla CEE (oggi UE) è obbligato ad aderire a tutto l'acquis communautaire, ovvero a tutto il corpus legislativo europeo vigente in quel momento. Tuttavia, a determinate condizioni e in determinati settori, ogni paese è libero di rifiutarsi di aderire a ulteriori incrementi di competenze della UE intervenuti DOPO il proprio ingresso. Per questa ragione, UK e Irlanda poterono scegliere di NON aderire a Schengen, deciso nella seconda metà degli anni '80, mentre Polonia e Ungheria (entrati nel 2004) NON poterono scegliere e dovettero aderire a Schengen.
I rapporti di causa-effetto sono sballati (Boldrin si accorge in qualche fase del video). Il primo problema è che non esiste un popolo europeo. Il popolo è il fondamento di ogni ordinamento giuridico (popolo, territorio, sovranità). Già il fatto che esistano diversi popoli pone una questione enorme, ragione per cui un esercito comune non si farà mai. Poi gli ordinamenti si fondano tramite un potere costituente che si incarna in un conflitto (nei fatti, una guerra, una rivoluzione o altre azioni violente). Non esistono ordinamenti al mondo che non siano nati così. L'unione europea non è nulla anche perché non ha mai avuto un momento del genere. (Consiglio di vedere qualche video di Carlo Galli che lo spiega molto meglio di me). Infine, esiste un enorme problema di democraticità dell'Unione Europea, ma è un altro discorso.
Magari bisogna rivedere gli ambiti di influenza del parlamento europeo? Perché mi trovo d’accordo con Alberto che ci vorrebbe più Europa, ma non ci vuole l’aeuropa che mi dice cosa posso coltivare o meno o che faccia debito o meno come dice Michele, forse basta darle gli ambiti di influenza giusti e andrà meglio. Per l’esercito a parer mio si può fare una cosa che penso da un po’. Unire 20 e passa eserciti è una cosa difficile. Però si può creare un entità centrale che inizia a fare una cosa molto precisa, un processo di standardizzazione di armi, armamenti, veicoli mezzi jet carri armati ecc… in ogni esercito nazionale. Un sistema in cui le nazioni competono per far adottare il proprio fucile piuttosto che il proprio carro ecc e che vinca il migliore. In questo modo si favorisce lo sviluppo di armamenti e si crea una standardizzazione tale per cui sarebbe poi più facile arrivare addirittura ad integrare gli eserciti, farlo adesso sarebbe un casino con tutte le differenze. In più appunto un esercito senza un indirizzo politico e un governo che lo governa appunto non serve a molto. Però già avere 27 o quel che è eserciti che invece che funzionare ogni uno per conto suo a modo suo hanno invece parecchie cose in comune diventa molto più facile poi cooperare coordinarsi ecc…
L'Europa non esiste. L'Unione Europea è soltanto una organizzazione internazionale, come ONU OMS e OMC. La "domanda popolare" per trasferire il potere dovrebbe volere che 32/40 delle imposte vadano allo stato federale, come gli usa nel 2006 (documento trovato in rete) e che ci sia un potere europeo che possa imporre la coscrizione obbligatoria, con un esercito che vada a sedare eventuali rivolte locali e nazionali. Insomma senza esercito, FBI e CIA europei, tutto il resta è fuffa di illusi presuntuosi, che pretendono di smentire millenni di storia in tutti i continenti del mondo. Io non ho mai sentito un europeista volere queste cose (che storicamente richiedono il sacrificio di milioni di uomini). Perciò sostengo che gli europeisti siano dei sempliciotti nel migliore dei casi e degli ipocriti nel peggiore.
Forchielli a malincuore è cotto. Mi sa che se vogliono avere credibilità da ora in poi, tutta questa fase pre elezioni 2027, la faccia Michele da solo. (Anche se considerata l’amicizia non credo sia gradevole come cosa da fare)
Forse non ha la statura culturale di boldrin ma non faccio fatica ad ammettere che lo trovo più addentro a certe situazioni pratiche, le ha vissute più in prima persona
In tutto ciò escludendo Svezia, Danimarca e Olanda i paesi geograficamente europei che funzionano meglio sono tutti extra UE (cioè UK, Svizzera e Norvegia).
Non capisco perché quando si accusa l'Europa di non avere identità, non si fa mai riferimento all'India... hanno mica una lingua comune? Storia comune (qualunque cosa questo voglia dire)? L'unica cosa che hanno avuto in più di noi è un po più di coercizione all'atto costitutivo.
Un insieme di popoli di razza caucasica e religione laica/cristiana che si sono resi conto che a partire dal 1945 sono diventati dei bruscolini nel paradigma mondiale e fanno finta di stare uniti perche' l'alternativa e' peggiore
Per me al progetto dell'EUROPA manca la lingua, si deve fare l'inglese obbligatorio come la lingua propria di ogni paese, sarà dura, ma il premio è enorme.
@@GuidoTarantelliperché l'inglese è già ora lingua franca in quasi tutto il mondo e soprattutto dopo brexit è una 'lingua terza' e quindi eviterebbe ripicche ('perché hanno scelto la tua lingua e non la mia come lingua dell'Unione')
Per iscriverti: movimentodrindrin.it/partecipa/
"Io sarei rappresentato da Fitto, uno che non sa praticamente leggere e scrivere"
AHAHAHh grazie MIchele
Un conto è essere critici sull'Europa, bisogna essere critici, per vedre cosa c'è da migliorare-cambiare, un conto è esserne contrari a prescindere come i falsi sovranisti che abbiamo nei nostri parlamenti
Io da quando ho iniziato a girare l’Europa mi sento più cittadina europea e questo mi ha permesso di cambiare idea sul ruolo europeo nella nostra Italia 🎉
L'Europa va costruita dal basso. Culturalmente. Sennò veramente diventeremo piano piano tipo la Cina di due secoli fa
Cosa ti ha fatto sentire piu europea?
Si ma non si sta parlando di sentimenti, si sta parlando di strategie politiche e macroeconomiche
@@eeeeefffff Le strategie le attui se hai la gente con te, la gente la convinci con le emozioni
@@eeeeefffffche senza sentimenti identitari non si fanno, vedi no brexit a Londra e brexit altrove
Molto interessante. Ora di una Europa 2.0
l'unico modo per sconfiggere i movimenti sovranisti anti-europeisti è di smantellare gran parte delle cose che si sono fatte negli ultimi 25 anni in sede europea. tornare alle tre cose menzionate da michele a 12:50, e concentrarsi solo su quelle, in più aggiungendo processi di forte democratizzazione cambiando nettamente come i cittadini influiscono sulle figure chiave delle istituzioni europee (mi sembra evidente che le votazioni europee così come sono ora non servono a nulla, sono solo usate dai partiti nazionali per trovare il posto ai raccomandati impresentabili), e ripartire da lì. ma sembra che abbiamo completamente perso la voglia di fare riforme radicali in questo continente vecchio e stanco
Hey John, mi scrivi per favore a jacquesandnina@gmail.com? Vorrei chiederti un piccolo favore. Grazie.
non si può fare.. la maggior parte degli stati membri NON ha la struttura politico-burocratica (sia lato uffici studi parlamentari/ministeriali, sia lato fondazioni/università) per approfondire questioni politiche in maniera minimamente scientifica e sviluppare una programmazione dell'azione politica condivisa e di medio periodo. Si riesce a farlo in seno alla Comitologia europea, ANCHE senza che lo sforzo di coordinamento sfoci nell'approvazione di un regolamento o una direttiva sull'argomento.
Le TV generaliste dovrebbero essere obbligate a trasmettere nello stesso giorno ed alla stessa orain tutti gli Ststi membri una sorta di notiziario europeo; che cosa accade, che cosa sta votando il parlamento, come si vota, etc. La TV ha aiutato gli italiani nel dopoguerra, l'Europa dovrebbe fare lo stesso. La comunicazione e' essenziale nella buon riuscita di una operazione cosi complessa. Certo poi l obbligo dell inglese gia dalle elementari e' cosa ovvia....
@Prof Boldrin: la necessità di un esercito europeo sembra palese anche a me ma - in tutta onestà - un esercito senza un governo che ne indirizza l'azione e a cui questo risponde non penso si formerà mai.
Tocca fare gli Stati Uniti d'Europa se si vuole un esercito europeo.
Mi pare più realistica (e utile) l'idea di una industria militare europea comune. Che si rimetta al lavoro quanto prima, peraltro. Abbiamo poltrito per decenni e doppiamo correre ai ripari.
Una comunità europea della difesa, tipo nato, avrebbe bisogno di un governo continentale ?
L ' industria militare unificata si ma per fare che? Per armare venti eserciti diversi?
@@giovannichiaranti9775se hai 20 stati diversi che ragionano da stati indipendenti non hai molta scelta. E torniamo al punto di partenza. Senza un'unione politica vera un esercito comune non serve a nulla.
@@giovannichiaranti9775se il punto è fare una mini NATO europea, teniamoci la NATO originale, no?
Se invece volgiamo un esercito che sia strumento di politica estera, tocca prima di tutto avere un governo che quella politica esterea la decide. L'UE di oggi palesemente non è attrezzata a farlo...
Condivido in pieno l'opinione del Sig. Gambino. Un mercato unico e l'esercito comune (esplicitamente e correttamente auspicati durante la conversazione tra Michele ed Alberto) non si raggiungono e soprattutto non si mantengono senza istituzioni comuni. Abbiamo bisogno di visione e coraggio. Non di paure e titubanze. Le cosidette riserve dei popoli (o meglio di alcune frange di essi) sono dovute soprattutto alla narrativa falsa e negativista di personaggi squallidi come Farage ed altri, che non cito, ma vi lascio facilmente immaginare. E alla domanda di Michele che chiede da chi un italiano si dovrebbe sentir rappresentato nella Commissione, rispondo che sono italiano, e quindi orgogliosamente anche europeo e nella Commissione Europea sono rappresentato da tutti i 27 (non 23) commissari, i quali nel loro ruolo NON rappresentano il paese di provenienza, ma l'Unione nel suo insieme. L'Unione ha senso e ha futuro tanto quanto sa diventare efficace e strategica. Ma pensare che le sue imperfezioni siano prova di inutilita' sarebbe come pensare che un governo non serva solo perche' non raggiunge tutti gli standard di efficienza, trasparenza e gradimento che si vorrebbe raggiungesse.
E guarda caso in questi giorni Fitto sta facendo parlare di sé: preveggenti!
D'accordo sull'analisi della situazione attuale, sotto gli occhi di tutti. Vorrei aggiungere che la sensazione del prof. Boldin sull'inesistenza del sentimento europeo è meno vera nelle nuove generazioni. Ovviamente, io parlo per la mia bolla: laureati che hanno fatto Erasmus, lavorato all'estero e vissuto negli stati membri. E, per tutta questa categoria, il sentimento di Europa c'è ed è fiero. Questo mi fa capire che gli europei si fanno, come si sono, più o meno, fatti gli italiani (con qualche difetto, ma pazienza). Il problema culturale, a mio avviso, si supera, se ci si lavora. Sul punto politico, vedo le stesse fragilità evidenziate: problema del veto, unione militare, maggior uniformità legislativa del mercato (un investitore deve poter entrare nel mercato europeo senza preoccuparsi delle minime cazzatelle legali nazionali, cosa che ancora sento non pienamente attuata).
E, ovviamente, noi abbiamo il malus ulteriore della scuola, dove, come minimo, si dovrebbe imparare un inglese decente, ma magari anche implementare qualche scambio europeo, in stile Erasmus.
Viva l'Europa unita 💛💙
Bravissimo Michele, un grande 💪
STATI UNITI D'EUROPA
I Danesi, Olandesi, tedeschi e Austriaci NON vedono l'ora.
Con maggior sussidiarietà verticale, però, ed competenze prettamente economiche.
Molti paesi funzionanti del nord europa 'stanno bene così' e non crederanno altra sovranità se non con un fucile puntato alla testa (metaforicamente)
Suona pure male..
Europa progetto FALLIMENTARE
Non basta avere l’Euro
Non c’è politica comune
Non c’è lingua comune
Non c’è fisco comune
Ecc ecc
Ci sono solo ruberie più grosse e burocrazia mastodontica
Stati Uniti d'Europa!!!
Io sono italiano, emigrato in Germania a inizi anni 2000 per fare un PhD. Sono rimasto qua, ho preso la cittadinanza, sono integrato. 50 anni fa non avrei avuto le stesse possibilitiá. Questo é (uno dei) vantaggi della UE. Nel complesso l'Europa é un'ottima cosa ma a livello globale non contiamo molto. Perché?
Perché per contare devi avere un’opinione tua, in cui tutti ti seguono.
Qui abbiamo un’opinione per ogni stato + l’opinione della istituzione EU, consci però tutti che parla per se stessa.
Varrebbe la stessa cosa in casa tua. Se tu dici che vuoi cenare con la carne, i tuoi figli vanno a prendersi la pizza ed il tuo partner si fa la pasta, quanto valore ha la tua opinione? Non determina l’azione degli altri.
Puoi rimediare imponendo ai tuoi figli ed al tuo partner di mangiare carne. Per quanto dura un atteggiamento imperativo prima di farsi mandare a quel paese?
Credo che il problema sia anche che il prodotto dell Unione Europea è una cozzaglia di regolamenti e sub regolamenti che hanno ulteriormente aumentato la burocrazia di stati già paralizzati come Italia e Francia.
Burocrazia e non includi la Germania alla lista?
bella puntata, avanti!
L'europa procede solo se a 2 (o più) velocità: Francia e Germania (da cui nn si può prescindere) fanno l'unione fiscale, poi il debito comune, poi l'asercito comune ecc ecc e gli altri mano mano si aggregano. Sbaglio?
E la lingua: inglese obhligatorio in tutte le scuole dell'unione dalla 1a elementare!
Sulla lingua dillo ai francesi 😂
La lingua inglese è una buona scelta appunto perché non è lingua ufficiale di alcun paese interno + è la lingua dei principali riferimenti esteri
@@davideluciani1754 sono pienamente d'accordo ma la mia battuta si riferiva ad alcuni popoli (soprattutto i francesi) all'interno della UE che mai accetterebbero 'intrusioni' nella loro sovranità linguistica
@@davideluciani1754 è la lingua ufficiale di Irlanda e Malta
mai capito questa cosa dell'europa a due velocità. significa semplicemente disgregare l'europa. o si procede assieme o non ha senso logico unirsi. tra l'altro non ha nemmeno senso per l'italia che è a sua volta frammentata internamente, con regioni che potrebbero tranquillamente stare assieme a germania, olanda e danimarca, e altre che invece sono al livello di grecia e romania. quindi che facciamo? mettiamo l'italia intera sul binario 2 solo perché ha dentro di sé regioni da binario 2, e quindi penalizziamo indirettamente tutte le regioni da binario 1?
A mio avviso le elezioni europee mostrano che alle persone della difesa comune e della Russia ucraina interessa gran poco. Male, ma non malissimo: un forte accordo dei leader di Francia e Germania per mettere in comune l'esercito non sarebbe osteggiato, se non dai peti e qualche manifestazione di chi puzza di russia e letame. Al contrario, penso che mostrare una linea forte e concreta sull'idea di europa potrebbe essere una chiave per togliere voti ai populisti, che vivono soprattutto sull'incapacità delle classi dirigenti.
In merito a un'integrazione europea, io mi presenterei con tre argomenti:
- mercato unico (realizzato e da proteggere)
- integrazione fiscale e bancaria (iniziata, ma da portare molto avanti)
- esercito europeo (neanche iniziato, ma basilare)
Buona sera!
Io vorrei capire quali siano i pro del debito comune europeo. Vorrei capirli per bilanciarli con i contro che mi sembrano chiari
Le competenze non sono imperative per contribuire al successo del processo: una prova efficace è questo commento. Forza e coraggio!
Interessante intervento, tuttavia si può sintetizzare il video con gli ultimi 15 secondi di intervento di Boldrin, peccato si interrompa in quell'istante la discussione, lasciando appeso il punto di domanda centrale.
L'idea di partenza era buona. Poi gli egoismi hanno preso il sopravvento.
a me pare abbia preso il sopravvento una classe di burocrati di idee socialistoidi ed estrazione aristocratica, che non capendo niente di come funziona il mondo hanno rovinato il nobile progetto originale
Parlo per mera esperienza personale, dunque non voglio avere la supponenza di credere che ciò che sto per dire abbia una certa valenza statistica, però confrontandomi con diversi miei colleghi universitari in erasmus (portoghesi, francesi e spagnoli), la maggior parte si sente europeo: parlano del portogallo, della francia, della spagna con la consapevolezza e la fierezza di essere cittadini di quello stato, ma non solo di quello stato, bensì cittadini europei; tutto ciò mi ha confortato abbastanza ed è una cosa che ho notato anche durante l'esperienza di interrail che ho fatto quest'estate, dove ho avuto la possibilità di esplorare 4 stati differenti e di interfacciarmi con persone aventi background completamente diversi. A mio avviso è una cosa che si deve costruire con enorme pazienza e con molte risorse (sarebbe utile utilizzare una lingua comune, ed omogeneizzare certi percorsi educativi), prestando enorme attenzione all'onda sovranista che ci sta travolgendo e che rischia di portarci indietro di decenni, nonché alle influenze estere che potrebbero essere spaventate da un unione molto più forte e coesa di ciò che è adesso. Ad ogni modo è sempre un piacere sentirvi parlare, soprattutto perchè spesso offrite elementi di riflessione, come l'intervento di Michele riguardo il debito europeo.
👍👍
L'unica persona della Commissione Europea con cui mi identifico, da cui mi sento rappresentato è Kaja Kallas: formidabile.
p.s. comunque - premesso che io non me ne intendo a sufficienza di prima mano, per cui mi baso su quello che sento dire da chi ne sa più di me- purtroppo anche sul mercato comune pare che siamo indietro, anche quello è incompleto. Per es. il mercato dei capitali è ancora segmentato; oppure le autorità regolatorie per es. la CONSOB, ogni stato in UE c'ha la sua, e così via.
Commento tattico
Riguardo l'unanimità, si potrebbe considerare un'unanimità tra la maggioranza del voto all'interno di gruppi (i.e. stati centrali, meridionali e dell'est). Lasceresti il cerino in mano a governi come quello di Orban e Meloni, ma eviteresti politiche a "senso unico" (vedi gestione della crisi del debito 2011).
Mio commento tattico 👍
Boldrindrindrin il microfono!!! Lo molla?!?!? Gli altoparlanti piangono 😅
Non so se il mio sia whishful thinking ma Personalmente - come qualcun altro ha evidenziato nei commmenti - credo che l'Unione politica sia la pre-condizione alla nascita di un esercito europeo. Forse l'Unione politica è utopia, ma se si vuole gente disposta a combattere serve una maggiore integrazione che ci porti verso la condivisione di Valori comuni. Valori da declinare poi in una Costituzione - seria - e leggi comuni con un determinato grado di autonomia da lasciare agli Stati sulle seconde. L'Unione politica poi - a mio modo di vedere - permette anche di avere un attore piu di "Peso" nella difesa di quegli interessi che possono essere comuni. Capisco che le obiezioni/domande spontanee che possano nascere siano "come pensi di convincere i vari stati nazionali a cedere sovranità?" e "quali sono gli interessi comuni?". Sinceramente non ho una risposta e non so neanche se ci sia, ma se non si cerca un modo di affrontare queste domande i Paesi Europei si condanneranno all'irrilevanza piu totale.
Per quanto piccolo come contributo un primo passo per eliminare un po' di "attrito" all'interno del contesto UE potrebbe essere quello di obbligare ogni Stato membro a fornire copia, su richiesta, di ogni documento/atto ufficiale e comunicazione con la PA in inglese. Questo aiuterebbe parecchio chi si vuole spostare da un Paese all'altro dell'UE ad avere vita più facile e ad integrarsi più velocemente visto che, per esempio, se uno viene in Italia ,e deve avere a che fare con la PA e con la varie procedure italiane, senza una conoscenza fluente dell'Italiano vive un po' un inferno (e per quello che so anche in Francia e Germania la situazione non è tanto diversa per chi voglia trasferirsi lì senza avere un francese o tedesco fluente)
92 minuti di applausi! Ho avuto a che fare con la PA polacca ed è un delirio: non per colpa della burocrazia polacca, ma per le differenze linguistiche, procedurali e tecnologiche (es. il sistema giudiziario polacco non ha ancora adottato la PEC per le comunicazioni ufficiali) tra i due sistemi. I miei competitor dal Michigan non hanno questi problemi se devono lavorare con la Louisiana
Grazie per i contenuti.
Un quesito non pertinente rispetto al video.. ma che mi pare utile a segnalare il posizionamento complessivo del Drin drin..
Su: laicità, 8 per mille, normazione di matrice confessionale/ideologica su fine vita, terapia del dolore, salute, modelli familiari, genitorialità, successioni, e affini.. come vi posizionate?
Il minuto 24:30 direi annulla completamente, e a mio avviso a ragione, la visione dello stesso Boldrin sull'Europa. Con la guerra alle porte, nel 2024, come si fa a ragionare ancora, come in realtà si è sempre fatto finora (si veda ad esempio la cieca visione mercatista della Germania), con it's the economy, stupid? Sono davvero stupit
L'Europa ha sempre puntato il dito sul nostro debito pubblico (con ragione, mi verrebbe da dire) però ci ha anche praticamente lasciati da soli nella gestione dei flussi di migranti... Io so che non siamo realmente i soli a doverci occupare della prima accoglienza, ma la percezione della gente è quella... e questo è stato uno dei motivi che ha spianato la strada all'avanzata delle destre sovraniste... la lega esiste ancora solo per come è schierata nel contrasto dell'immigrazione...
Forse il problema risiede nella gente...Non è un qualcosa che escluderei.
@@inelnos il problema è che non puoi cambiare la gente.
@@brambillafumagalli8122 ...è certamente difficile cambiare la gente, ma la gente può cambiare... è uno degli obiettivi di chi fa divulgazione... io direi che servono buone capacità didattiche, ma magari chi ha studiato questo problema di comunicazione conosce anche altri metodi... (ps: uno degli obiettivi della profilazione ia-driven è quella di scoprire come influenzare le scelte delle persone)
@@orcozzio4030 l'obiettivo di chi fa divulgazione è informare.
Le persone cambiano se hanno volontà o convenienza nel farlo a seconda dell'indole.
Di norma la gente è principalmente influenzata dalla narrazione, non dai fatti in sé, il che la porta ad essere in balia sia dei divulgatori che dei propagandisti, i secondi avvantaggiati dal facile populismo.
Influenzare o sfruttare una risposta probabilistica a un pattern ricorrente? Difficile cambiare senza presa di coscienza.
boldrin dice bene sul sentimento europeo, ma come fare l'esercito europeo senza un'unione politica europea? Chi lo comanda poi questo esercito? Ha 30 stati maggiori diversi? Cosa succede se si fanno regole di ingaggio o si impiega per una cosa e alcuni paesi non sono d'accordo?
Esatto. Già ora l'Europa è percepita (non così a torto) come un gruppo di tecnocrati non eletti, ma almeno la "techne" di questi euroburocrati è (o dovrebbe essere) l'economia. Figuriamoci sostituire/affiancare questi tecnocrati con dei militari! L'accountability democratica andrebbe a farsi benedire!
Riguardo a Fitto , che reputo non all'altezza per competenze, la storia giudiziaria adesso a distanza di anni è un dejavu che credo dovrebbe dare spunto ad una analisi e discussione seria, dai personaggi politici che gestivano un sistema regionale di spesa ai magistrati e gip coinvolti nelle indagini, credo ne vedremo delle belle, è stato più uno scontro tra bande che organi fondamentali dello stato
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Per diventare tutti europei bisogna insegnare molto meglio l'inglese nelle scuole, in tutti i paesi. Siamo un continente abbastanza vecchio e tra gli over50 è palese che la stragrande maggioranza non l'abbia mai imparato decentemente, se non arriviamo ad avere una vera lingua comune non ci sentiremo mai un popolo comune, il problema di fondo è quello secondo me.
A mio avviso se bisogna fare un'analisi delle responsabilità, possiamo trovare colpe e problemi sia dal lato degli stati sovrani ma sia dal lato dell'europeizzazione. Detto ciò, se dovessi portare il focus solo sul secondo, penso ci debba essere un processo ancor più forte di trasparenza e coinvolgimento dei processi politici. Ci sono processi interni e burocratici dell'Ue dove passano l'80% delle leggi e proposte, in cuk avvengono correzioni e modifiche, di cui molti non sanno nemmeno l'esistenza (la figura dei Cooreper). Molte volte nemmeno ci si accorge e ci si rende conto quanto certi processi a livello europeo siano stati determinanti e importanti (penso sulle pensioni). Altro punto da sviluppare è un processo di condivisione culturale che crei una cittadinanza europea, potenziando il fenomeno della 2 lingua nei paesi più reticenti (Italia in primis) e andando ben oltre di quello che è il progetto Erasmus (buona partenza ma ancora troppo selettivo ed elitario, non abbraccia la maggioranza e anche per chi ne fa parte non è a sufficienza per creare un cittadino europeo). Nulla da aggiungere per quanto riguarda il discorso dell'esercito europeo rispetto a quanto detto già da voi.
Concludo però ricordando un punto fondamentale, che non riporto io per mia intuizione ma che riportano i dati: le nuove generazioni, le più giovani, hanno un sentimento maggiormente e fortemente europeista rispetto a quelle più anziane. Spero che questo entusiasmo non venga lasciato scemare... ( che buon intenditore intenda)
Un primo passo, a mio parere fondamentale e al contempo praticabile, dovrebbe essere ambire all’armonizzazione in ogni campo relativo a misurazioni e valutazioni. Poi vi possono essere ammesse iniziali differenziazioni (ovvero quelle già presenti adesso), ma se ognuno ha il suo sistema che comporta una difficoltà di comprensione da parte degli altri paesi, qualunque tipo di coordinazione e cooperazione efficace è impensabile. Per esempi di indicatori comuni si può prendere ad esempio gli SDG dell’ ONU (come idea, all’atto pratico sono ancora molto imperfetti) e per un’idea di graduale armonizzazione si potrebbe prendere spunto dal processo di Bologna (con un po’ più di dovuti calci nel culo nell’adozione). Improbabile che si possa raggiungere un’armonizzazione totale, ma già mettere “unità di misura comuni” per portare le discussioni sullo stesso piano sarebbe un ottimo modo per diminuire gli attriti, visto che c’è già la lingua a mettere i bastoni tra le ruote
Una base culturale comune ci sarebbe, l'Impero Romano 👀
Ormai giunto alla fine della puntata, stavo per chiedere: come si apre il discorso di una difesa comune senza una politica interna ed estera comune. Poi il prof. Boldrin ha posto la stessa domanda in zona Cesarini chiudendo la puntata.
Serve davvero un esercito europeo? A me sembra più importante avere una logistica europea e un sistema d'arma comune. Unificare le imprese del settore e avere dei big europei, ricerca, sviluppo, munizionamento, aerospazio ecc. Il resto viene da sé, l'esercito europeo sarebbe l'insieme delle forze dei paesi. Magari servirebbe di più una forza militare (e anche di polizia, una sorta di Europol) per determinate operazioni, che sia controllata a livello Ue. Come proposto da molti generali anche italiani, una forza d'azione rapida (composta da 10000 uomini mi pare) sarebbe molto utile.
Fate una live con il prof Vincentelli dell'università di Barkley. Lui avrebbe molto da dire in tema innovazione
Ascoltando Boldrin mi sembra che abbia le idee più chiare di Forchielli
Magari si può partire da una sorta di Guardia (sovra)nazionale Europea per pura difesa dei confini dell'unione, poi gli stati potranno decidere se mantenere forze di intervento/proiezione o accontentarsi della difesa comune. Meno paranoie e intanto la gente comincia a vedere qualcosa di tangibile oltre ai regolamenti. Oltretutto da sondaggi mi sembra che la difesa comune sia qualcosa di abbastanza ben visto a livello popolare.
9:14: non condivido affatto e, francamente, mi sembra incoerente con tutto il discorso. Mi spiego: o noi decidiamo che l'Europa è solo la CEE, ovvero un mero mercato comune, o noi decidiamo che l'Europa deve anche avere una dimensione politica (fondamentalmente esteri e difesa).
Avrebbe più senso un'Europa a cerchi concentrici: chi ci sta crea gli Stati Uniti d'Europa (unione federale politica su alcuni temi, non su altri), chi non ci sta si limita a far parte di un mercato comune con gli Stati Uniti d'Europa.
Nella conclusione lo stesso Boldrin rivela la propria contraddizione: come si fa a fare un'unione militare senza l'unione politica? In democrazia, ovviamente, è la politica (eletta da tutti i cittadini) che deve guidare gli eserciti. Avrebbe molto più senso indicare chiaramente quali sono le competenze esclusiva della UE (fondamentalmente esteri, difesa e questioni macro-economiche) e far gestire questi settori da istituzioni elette democraticamente da tutti i cittadini (fondamentalmente il Parlamento Europeo e la Commissione Europea, la quale deve essere dotata di un effettivo potere esecutivo, che include esercito, ambasciate e agenti doganali), lasciando l'eventuale armonizzazione degli altri settori (es. la giustizia), di competenza degli Stati Membri, alla cooperazione interstatale (fondamentalmente il Consiglio dell'Unione Europea).
Nel discorso di Boldrin ci sono alcuni errori (o lapsus) di fatto. Ad esempio Irlanda e UK entrano nella CEE nello stesso momento (1973), mentre Spagna e Portogallo entrano solo dopo (1986).
Nel momento in cui un paese aderisce alla CEE (oggi UE) è obbligato ad aderire a tutto l'acquis communautaire, ovvero a tutto il corpus legislativo europeo vigente in quel momento. Tuttavia, a determinate condizioni e in determinati settori, ogni paese è libero di rifiutarsi di aderire a ulteriori incrementi di competenze della UE intervenuti DOPO il proprio ingresso.
Per questa ragione, UK e Irlanda poterono scegliere di NON aderire a Schengen, deciso nella seconda metà degli anni '80, mentre Polonia e Ungheria (entrati nel 2004) NON poterono scegliere e dovettero aderire a Schengen.
I rapporti di causa-effetto sono sballati (Boldrin si accorge in qualche fase del video). Il primo problema è che non esiste un popolo europeo. Il popolo è il fondamento di ogni ordinamento giuridico (popolo, territorio, sovranità). Già il fatto che esistano diversi popoli pone una questione enorme, ragione per cui un esercito comune non si farà mai. Poi gli ordinamenti si fondano tramite un potere costituente che si incarna in un conflitto (nei fatti, una guerra, una rivoluzione o altre azioni violente). Non esistono ordinamenti al mondo che non siano nati così. L'unione europea non è nulla anche perché non ha mai avuto un momento del genere. (Consiglio di vedere qualche video di Carlo Galli che lo spiega molto meglio di me). Infine, esiste un enorme problema di democraticità dell'Unione Europea, ma è un altro discorso.
Magari bisogna rivedere gli ambiti di influenza del parlamento europeo?
Perché mi trovo d’accordo con Alberto che ci vorrebbe più Europa, ma non ci vuole l’aeuropa che mi dice cosa posso coltivare o meno o che faccia debito o meno come dice Michele, forse basta darle gli ambiti di influenza giusti e andrà meglio.
Per l’esercito a parer mio si può fare una cosa che penso da un po’.
Unire 20 e passa eserciti è una cosa difficile. Però si può creare un entità centrale che inizia a fare una cosa molto precisa, un processo di standardizzazione di armi, armamenti, veicoli mezzi jet carri armati ecc… in ogni esercito nazionale. Un sistema in cui le nazioni competono per far adottare il proprio fucile piuttosto che il proprio carro ecc e che vinca il migliore. In questo modo si favorisce lo sviluppo di armamenti e si crea una standardizzazione tale per cui sarebbe poi più facile arrivare addirittura ad integrare gli eserciti, farlo adesso sarebbe un casino con tutte le differenze. In più appunto un esercito senza un indirizzo politico e un governo che lo governa appunto non serve a molto. Però già avere 27 o quel che è eserciti che invece che funzionare ogni uno per conto suo a modo suo hanno invece parecchie cose in comune diventa molto più facile poi cooperare coordinarsi ecc…
L'Europa non esiste. L'Unione Europea è soltanto una organizzazione internazionale, come ONU OMS e OMC. La "domanda popolare" per trasferire il potere dovrebbe volere che 32/40 delle imposte vadano allo stato federale, come gli usa nel 2006 (documento trovato in rete) e che ci sia un potere europeo che possa imporre la coscrizione obbligatoria, con un esercito che vada a sedare eventuali rivolte locali e nazionali. Insomma senza esercito, FBI e CIA europei, tutto il resta è fuffa di illusi presuntuosi, che pretendono di smentire millenni di storia in tutti i continenti del mondo. Io non ho mai sentito un europeista volere queste cose (che storicamente richiedono il sacrificio di milioni di uomini). Perciò sostengo che gli europeisti siano dei sempliciotti nel migliore dei casi e degli ipocriti nel peggiore.
Forchielli a malincuore è cotto. Mi sa che se vogliono avere credibilità da ora in poi, tutta questa fase pre elezioni 2027, la faccia Michele da solo. (Anche se considerata l’amicizia non credo sia gradevole come cosa da fare)
@@francescochimienti6825 perché cotto forchielli?
Forse non ha la statura culturale di boldrin ma non faccio fatica ad ammettere che lo trovo più addentro a certe situazioni pratiche, le ha vissute più in prima persona
In tutto ciò escludendo Svezia, Danimarca e Olanda i paesi geograficamente europei che funzionano meglio sono tutti extra UE (cioè UK, Svizzera e Norvegia).
austria, cechia, estonia, belgio e altri funzionano egregiamente. è la regola e non l'eccezione
UK post Brexit funzionare bene è un ossimoro
Non capisco perché quando si accusa l'Europa di non avere identità, non si fa mai riferimento all'India... hanno mica una lingua comune? Storia comune (qualunque cosa questo voglia dire)? L'unica cosa che hanno avuto in più di noi è un po più di coercizione all'atto costitutivo.
infatti è un paese classista e disgregato sia su base etnica che socio-economica
Beh hanno indicato un nemico comune
Avete detto tutto senza dire concretamente niente.. come nella stragrande maggioranza dei video
Tattico
Ancora Romano Prodi???
🎉 Stati uniti d'Europa 🎉
I want you to drin drin
Ma prof Boldrin usa Google pixel? Venduto al neoliberismo
Ma che cosa è Europa?
Un insieme di popoli di razza caucasica e religione laica/cristiana che si sono resi conto che a partire dal 1945 sono diventati dei bruscolini nel paradigma mondiale e fanno finta di stare uniti perche' l'alternativa e' peggiore
Per me al progetto dell'EUROPA manca la lingua, si deve fare l'inglese obbligatorio come la lingua propria di ogni paese, sarà dura, ma il premio è enorme.
perché non fare lo spagnolo come lingua primaria ?
@@GuidoTarantelli El castellano no lo tengo ni siquiera en cuenta, la única alternativa posible es el inglés.
@@GuidoTarantelliperché l'inglese è già ora lingua franca in quasi tutto il mondo e soprattutto dopo brexit è una 'lingua terza' e quindi eviterebbe ripicche ('perché hanno scelto la tua lingua e non la mia come lingua dell'Unione')
Ma che cavolata di idea è...
@@simonefico441 difficile essere uniti se non ci si capisce...
Costa Rica, Guatemala, Honduras, Es Salvador e Nicaragua, a buon intenditore...
?
@@davideluciani1754 magari si riferiva all'unione centramericana dell'800'? "Leggermente" lontano come riferimento
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