Concordo pienamente con questa tua riflessione. Proprio ieri sera sono passato da un mio amico fotografo, dove ho fatto anche un corso di fotografia base, per ritirare un rullino che avevo fatto sviluppare. Abbiamo parlato per più di un’ora e mezza di fotografia analogica e digitale, ma soprattutto di avere la consapevolezza di dominare a pieno la tecnica per poi concentrarsi nella crescita della cultura fotografica, anch’essa fondamentale. Abbiamo discusso anche delle seghe mentali che si fanno i patiti di attrezzatura e dello studio che è stato fatto dai pionieri in quasi 2 secoli per arrivare ai giorni nostri per poter fotografare come sappiamo e facciamo.
Bellissima riflessione Damiano, condivido tutto quello che hai detto. Io amo la fotografia di reportage, raccontare la mia terra attraverso la fotografia. A volte si perde tempo per delle sciocchezze come l'attrezzatura fotografica, quando invece ciò che conta è avere idee chiare su un progetto fotografico dettato dal cuore e per l'amore su ciò che si fa, e su ciò che si crede.
Concordo. Da quando seguo i tuoi video vado più sull'essenziale e sono contento e "stabilizzato" del corredo che ho (più che sufficiente per un amatore). Tutto il resto è veramente una palude che distoglie dalla realtà chi vi si fa trascinare. Ora osservo meglio la composizione (ormai non ritaglio se non in casi rari). Si può fare molto usando la tecnica al momento dello scatto e limitandosi dal pasticciare in PP. Giusto specializzarsi in un genere per il quale la fotografia è un mezzo per comunicare un messaggio. Grazie.
E’ verissimo che il rischio di concentrarsi sull’attrezzatura come mezzo apparentemente indispensabile per “trovare l’ispirazione” è concreto, almeno per me e sicuramente per tanti. Con il tempo si impara che quell’ispirazione fittizia indotta dalla nuova fotocamera, dalla nuova lente, dura pochissimo e ci si ritrova subito al punto di partenza. Altra cosa sacrosanta detta da Damiano in un altro video: meno si usa l’attrezzatura che si possiede, magari per mancanza di tempo, più si pensa a nuovi acquisti. Bisogna sforzarsi di usare quello che si ha, il problema è che spesso le idee non sono chiare sul progetto, sul genere fotografico, sul fine ultimo.. è su questo che dobbiamo lavorare.
Nella mia ingenuità di fotoamatore, qualche anno fa, mi iscrissi a un forum di fotografia dove speravo di avere un confronto costruttivo con altri appassionati. In quel forum c'erano fotografi che avevano esposto i loro lavori anche a Parigi, forse non fotografi famosi, ma comunque professionisti. Ma ahimè ho scoperto presto che oltre a loro - da cui ho sempre ottenuto suggerimenti interessanti e costruttivi - c'erano fan boy di questo quell'altro brand... Io proponevo dei mini reportage di viaggi, escursioni, esperienze fatte durante le mie ferie (non foto di famiglia, eh?), e... ammetto di aver resistito poco a quell'ambiente. All'ennesimo commento che tal foto sarebbe venuta meglio usando la macchina y con l'obiettivo z, e che la mia attrezzatura era robaccia (vero che non potevo permettermi delle full frame o dei top di gamma, ma io volevo discutere dei miei scatti e non del marchio della mia fotocamera, che ho sempre ritenuto una dignitosa APS-C di Canon con un corredo di ottiche fisse luminose e uno zoom tuttofare), ho scritto in forma pubblica all'amministratore del forum lamentandomi di questo atteggiamento dei più, e invitandolo a cancellare il mio account (non potevo cancellarmi da solo sulla piattaforma di quel forum). Oggi, ascoltando le tue parole, comprendo che è difficile ottenere un rapporto costruttivo in una comunità di eguali (non a livello di bravura, bensì di rapporto personale uno a uno), e che conviene confrontarsi con degli specialisti, anche attraverso il pagamento di un servizio di apprendimento. Però è un peccato... In quella comunità c'erano fotografi in gamba, amavo il loro lavoro - e sotto sotto li seguo ancora nelle pubblicazioni sui loro siti-portfolio - ed erano disponibili a condividere le loro esperienze per far sì che un amatore potesse accrescere le proprie skills. Ma la massa dominante era veramente velenosa. :-(
Ciao Damiano, avresti un buon libro che insegna un minimo di reportage da consigliarmi? Tanto per un'infarinatura generale, ho cercato tempo fa su Amazon ma ho trovato poca roba... Grazie!
Io al momento ho fatto il tuo esatto opposto. ..prima avevo tempo e zero idee ,oggi ho molta voglia molte idee ma tempo zero ...quanto è strana la "vita"
Mi sono reso conto di questo : le nostre fotografie rispecchiano il tipo di vita che facciamo , cosa vediamo chi incontriamo e che ambienti frequentiamo. Uscire la domenica per una passeggiata con la fotocamera non produce niente anzi spesso è frustrante. Qui sta il concetto che la fotografia non deve essere fine a se stessa, ma deve raccontare , documentare e testimoniare. Questo è il dna della fotografia.
Non sono molto d’accordo con la frase “uscire la domenica per una passeggiata con la fotocamera…” Io sono una di quelle persone che per ritagliarsi un momento di relax e, a volte, silenzio, prende lo zaino fotografico il weekend solo perché durante la settimana non ho tempo per dedicarmi alla montagna. Credo che quel tipo di frustrazione sia solo dovuto ad una insoddisfazione dettata un po’ da questa mentalità moderna del “tutto e subito” ma non funziona così. Ci vuole tempo per fare tutto… e anche in fotografia credo bisogni godersi il tempo impiegato per fare click. I risultati arriveranno se si saprà assaporare e godere anche solo il gesto dello scattare. Diventa frustrante ogni uscita? Allora, a mio avviso, sbagli completamente approccio… esci e fai 2000 scatti ma non te ne piace neanche uno? Chissenefrega se ti sei rilassato e divertito nel fare. Ovviamente opinione personalissima e con assoluta assoluta non necessità di definirmi fotografo professionista e/o di dover portare a casa necessariamente un’immagine.
Come spunti per crescere, soprattutto agli inizi, oltre a quanto gia' detto giustamente nel video, aggiungerei che: - non focalizzarsi troppo sulle immagini che girano su FB che sono "strappa like". Molte volte queste sono frutto di una post veramente azzardata, fatta con questo e quel "metodo miracoloso" con parecchio tempo speso davanti a photoshop e che perdono di vista la naturalezza in una fotografia. - una delle prime cose da comprendere nella propria attrezzatura è un monitor fotografico. E' inutile spendere soldi ed energie in altro, se poi scopri che quello che vedi tu a monitor è palesemente diverso da quello che avresti una volta stampato. - ogni tanto spendi almeno 10 o 20 euro e stampa le foto che ritieni piu' valide. Non c'è cosa migliore nel vedere, soprattutto doto diverso tempo, le tue foto. Ti accorgerai che ogni volta le miglioreresti per questo o quel motivo, da li' inizierai ad assumere un atteggiamento autocritico molto costruttivo per la tua crescita fotografica. - quando puoi come esercizio se hai del tempo libero, cerca di disinserire ogni tipo di automatismo della tua macchina fotografica e imposta tutto in modo manuale. Quando io lo faccio riesco a concentrarmi di piu' su quello che voglio veramente e a curare ogni suo aspetto per arrivare a realizzare lo scatto che ho in mente. Alla fine, se ci pensi, anche una macchina fotografica impostata su modalita' "auto" e data in mano ad una scimmia che fa un semplice "click!, riuscira' a produrre buoni scatti, ma lei a differenza nostra, non potra' mai essere creativa, impostando e variando con la ragione i parametri di scatto. Parere personale, naturalmente!
... la fotografia è un istinto o ce l'hai o non ce l'hai hai l'attrezzatura deve stare dietro al tuo istinto la tecnica può farsi benedire è quello che va dimostrato e l'intimità delle cose la maturità e personale non fotografica e tecnica
il discorso attrezzatura credo sia il più grosso scoglio per un neofita, o almeno lo è per me. Da tempo mi diverto a fare foto con lo smartphone, che però è fin troppo scomodo e limitante. Mi piace fare foto durante i viaggi ed escursioni che faccio, sopratutto in città e natura. Anche se mi piacerebbe fare anche ritratti, che non ho mai sperimentato però. Il mio problema è che non ho molta disponibilità economica per comprarmi una macchina fotografica "seria". tralasciando le bellissime Fujifilm che mi attirano molto, forse più per l'estetica vintage, come le bellissime olympus, sarei orientato sull'usato economico, ma ho la paura tremenda di comprare qualcosa che poi risulti fin troppo limitante e che quindi molto presto mi faccia perdere la voglia di fotografare, come spesso mi è capitato col telefono. Per esempio, sarei orientato su un economicissima YI M1 con un 20-42 usata, che riesco a reperire a 200€ vicino casa, e che so può montare tutti gli obbiettivi micro 4/3 olympus o panasonic, che se non erro sono i più presenti ed economici sul mercato. Ma è davvero la scelta migliore (quella dello spendere poco) per iniziare? Con la stessa cifra o poco più, si riesce ad acquistare qualcosa di buono, con cui divertirsi anni (senza pretese professionali ma da solo fotoamatore)?
Portatilità è la base anche per crescere ... ... credo che Yongnuo MFT sarà la soluzione della portabilità sempreintasca con medio-buona qualità ... speriamo che altri si decidano a seguire la traccia ... magari aps-c e/o stabilizzato hw ... basta bottoni e ghiere ... Nokia dovrebbe aver fatto capire la lezione di cosa succede a non usare android che è uno standard ... e se Nikon lo facesse probabilmente non fallirebbe ... un tappo superrobusto con blocco ed impermeabile ed ho il telefonino in tasca ... monto un ottica e bum! abbiamo una buona camera per foto e video ... usufruire di un enorme parco hardware di schermi, processori, batterie e memorie utilizzate sui telefonini ed a basso costo produttivo, la versatilità di antroid ed il gioco è fatto con ottiche anche di pregio ...
Concordo pienamente con questa tua riflessione. Proprio ieri sera sono passato da un mio amico fotografo, dove ho fatto anche un corso di fotografia base, per ritirare un rullino che avevo fatto sviluppare.
Abbiamo parlato per più di un’ora e mezza di fotografia analogica e digitale, ma soprattutto di avere la consapevolezza di dominare a pieno la tecnica per poi concentrarsi nella crescita della cultura fotografica, anch’essa fondamentale. Abbiamo discusso anche delle seghe mentali che si fanno i patiti di attrezzatura e dello studio che è stato fatto dai pionieri in quasi 2 secoli per arrivare ai giorni nostri per poter fotografare come sappiamo e facciamo.
Bellissima riflessione Damiano, condivido tutto quello che hai detto. Io amo la fotografia di reportage, raccontare la mia terra attraverso la fotografia. A volte si perde tempo per delle sciocchezze come l'attrezzatura fotografica, quando invece ciò che conta è avere idee chiare su un progetto fotografico dettato dal cuore e per l'amore su ciò che si fa, e su ciò che si crede.
Concordo. Da quando seguo i tuoi video vado più sull'essenziale e sono contento e "stabilizzato" del corredo che ho (più che sufficiente per un amatore). Tutto il resto è veramente una palude che distoglie dalla realtà chi vi si fa trascinare. Ora osservo meglio la composizione (ormai non ritaglio se non in casi rari). Si può fare molto usando la tecnica al momento dello scatto e limitandosi dal pasticciare in PP. Giusto specializzarsi in un genere per il quale la fotografia è un mezzo per comunicare un messaggio. Grazie.
E’ verissimo che il rischio di concentrarsi sull’attrezzatura come mezzo apparentemente indispensabile per “trovare l’ispirazione” è concreto, almeno per me e sicuramente per tanti. Con il tempo si impara che quell’ispirazione fittizia indotta dalla nuova fotocamera, dalla nuova lente, dura pochissimo e ci si ritrova subito al punto di partenza. Altra cosa sacrosanta detta da Damiano in un altro video: meno si usa l’attrezzatura che si possiede, magari per mancanza di tempo, più si pensa a nuovi acquisti. Bisogna sforzarsi di usare quello che si ha, il problema è che spesso le idee non sono chiare sul progetto, sul genere fotografico, sul fine ultimo.. è su questo che dobbiamo lavorare.
Nella mia ingenuità di fotoamatore, qualche anno fa, mi iscrissi a un forum di fotografia dove speravo di avere un confronto costruttivo con altri appassionati. In quel forum c'erano fotografi che avevano esposto i loro lavori anche a Parigi, forse non fotografi famosi, ma comunque professionisti. Ma ahimè ho scoperto presto che oltre a loro - da cui ho sempre ottenuto suggerimenti interessanti e costruttivi - c'erano fan boy di questo quell'altro brand... Io proponevo dei mini reportage di viaggi, escursioni, esperienze fatte durante le mie ferie (non foto di famiglia, eh?), e... ammetto di aver resistito poco a quell'ambiente. All'ennesimo commento che tal foto sarebbe venuta meglio usando la macchina y con l'obiettivo z, e che la mia attrezzatura era robaccia (vero che non potevo permettermi delle full frame o dei top di gamma, ma io volevo discutere dei miei scatti e non del marchio della mia fotocamera, che ho sempre ritenuto una dignitosa APS-C di Canon con un corredo di ottiche fisse luminose e uno zoom tuttofare), ho scritto in forma pubblica all'amministratore del forum lamentandomi di questo atteggiamento dei più, e invitandolo a cancellare il mio account (non potevo cancellarmi da solo sulla piattaforma di quel forum).
Oggi, ascoltando le tue parole, comprendo che è difficile ottenere un rapporto costruttivo in una comunità di eguali (non a livello di bravura, bensì di rapporto personale uno a uno), e che conviene confrontarsi con degli specialisti, anche attraverso il pagamento di un servizio di apprendimento.
Però è un peccato... In quella comunità c'erano fotografi in gamba, amavo il loro lavoro - e sotto sotto li seguo ancora nelle pubblicazioni sui loro siti-portfolio - ed erano disponibili a condividere le loro esperienze per far sì che un amatore potesse accrescere le proprie skills. Ma la massa dominante era veramente velenosa. :-(
Ciao Damiano, avresti un buon libro che insegna un minimo di reportage da consigliarmi? Tanto per un'infarinatura generale, ho cercato tempo fa su Amazon ma ho trovato poca roba... Grazie!
Cerca come autore: Dal Verme, purtroppo solo in inglese.
Ciao Damiano, hai perfettamente ragione. Prima avevo poco tempo e tante idee, oggi ho un sacco di tempo e meno idee.....devo trovare un equilibrio.
Io al momento ho fatto il tuo esatto opposto. ..prima avevo tempo e zero idee ,oggi ho molta voglia molte idee ma tempo zero ...quanto è strana la "vita"
Mi sono reso conto di questo : le nostre fotografie rispecchiano il tipo di vita che facciamo , cosa vediamo chi incontriamo e che ambienti frequentiamo. Uscire la domenica per una passeggiata con la fotocamera non produce niente anzi spesso è frustrante.
Qui sta il concetto che la fotografia non deve essere fine a se stessa, ma deve raccontare , documentare e testimoniare. Questo è il dna della fotografia.
Non sono molto d’accordo con la frase “uscire la domenica per una passeggiata con la fotocamera…”
Io sono una di quelle persone che per ritagliarsi un momento di relax e, a volte, silenzio, prende lo zaino fotografico il weekend solo perché durante la settimana non ho tempo per dedicarmi alla montagna.
Credo che quel tipo di frustrazione sia solo dovuto ad una insoddisfazione dettata un po’ da questa mentalità moderna del “tutto e subito” ma non funziona così.
Ci vuole tempo per fare tutto… e anche in fotografia credo bisogni godersi il tempo impiegato per fare click.
I risultati arriveranno se si saprà assaporare e godere anche solo il gesto dello scattare.
Diventa frustrante ogni uscita? Allora, a mio avviso, sbagli completamente approccio… esci e fai 2000 scatti ma non te ne piace neanche uno? Chissenefrega se ti sei rilassato e divertito nel fare.
Ovviamente opinione personalissima e con assoluta assoluta non necessità di definirmi fotografo professionista e/o di dover portare a casa necessariamente un’immagine.
Come spunti per crescere, soprattutto agli inizi, oltre a quanto gia' detto giustamente nel video, aggiungerei che:
- non focalizzarsi troppo sulle immagini che girano su FB che sono "strappa like". Molte volte queste sono frutto di una post veramente azzardata, fatta con questo e quel "metodo miracoloso" con parecchio tempo speso davanti a photoshop e che perdono di vista la naturalezza in una fotografia.
- una delle prime cose da comprendere nella propria attrezzatura è un monitor fotografico. E' inutile spendere soldi ed energie in altro, se poi scopri che quello che vedi tu a monitor è palesemente diverso da quello che avresti una volta stampato.
- ogni tanto spendi almeno 10 o 20 euro e stampa le foto che ritieni piu' valide. Non c'è cosa migliore nel vedere, soprattutto doto diverso tempo, le tue foto. Ti accorgerai che ogni volta le miglioreresti per questo o quel motivo, da li' inizierai ad assumere un atteggiamento autocritico molto costruttivo per la tua crescita fotografica.
- quando puoi come esercizio se hai del tempo libero, cerca di disinserire ogni tipo di automatismo della tua macchina fotografica e imposta tutto in modo manuale. Quando io lo faccio riesco a concentrarmi di piu' su quello che voglio veramente e a curare ogni suo aspetto per arrivare a realizzare lo scatto che ho in mente. Alla fine, se ci pensi, anche una macchina fotografica impostata su modalita' "auto" e data in mano ad una scimmia che fa un semplice "click!, riuscira' a produrre buoni scatti, ma lei a differenza nostra, non potra' mai essere creativa, impostando e variando con la ragione i parametri di scatto.
Parere personale, naturalmente!
Io dopo il tuo video che mi ha fatto scoprire Fred herzog avrei voglia di fare un reportage sul mio paesino
"Una passione che vi aiuta a raccontare un'altra passione". Bello questo passaggio, mi piace.
.... il progetto ho lʼ identità fotografica non è un problema se il principio è quello della maturità personale e dell'istinto
... la fotografia è un istinto o ce l'hai o non ce l'hai hai l'attrezzatura deve stare dietro al tuo istinto la tecnica può farsi benedire è quello che va dimostrato e l'intimità delle cose la maturità e personale non fotografica e tecnica
Ma l'ammiraglia Nikon alle tue spalle!?
il discorso attrezzatura credo sia il più grosso scoglio per un neofita, o almeno lo è per me.
Da tempo mi diverto a fare foto con lo smartphone, che però è fin troppo scomodo e limitante.
Mi piace fare foto durante i viaggi ed escursioni che faccio, sopratutto in città e natura. Anche se mi piacerebbe fare anche ritratti, che non ho mai sperimentato però.
Il mio problema è che non ho molta disponibilità economica per comprarmi una macchina fotografica "seria". tralasciando le bellissime Fujifilm che mi attirano molto, forse più per l'estetica vintage, come le bellissime olympus, sarei orientato sull'usato economico, ma ho la paura tremenda di comprare qualcosa che poi risulti fin troppo limitante e che quindi molto presto mi faccia perdere la voglia di fotografare, come spesso mi è capitato col telefono.
Per esempio, sarei orientato su un economicissima YI M1 con un 20-42 usata, che riesco a reperire a 200€ vicino casa, e che so può montare tutti gli obbiettivi micro 4/3 olympus o panasonic, che se non erro sono i più presenti ed economici sul mercato. Ma è davvero la scelta migliore (quella dello spendere poco) per iniziare?
Con la stessa cifra o poco più, si riesce ad acquistare qualcosa di buono, con cui divertirsi anni (senza pretese professionali ma da solo fotoamatore)?
Portatilità è la base anche per crescere ... ... credo che Yongnuo MFT sarà la soluzione della portabilità sempreintasca con medio-buona qualità ... speriamo che altri si decidano a seguire la traccia ... magari aps-c e/o stabilizzato hw ... basta bottoni e ghiere ... Nokia dovrebbe aver fatto capire la lezione di cosa succede a non usare android che è uno standard ... e se Nikon lo facesse probabilmente non fallirebbe ... un tappo superrobusto con blocco ed impermeabile ed ho il telefonino in tasca ... monto un ottica e bum! abbiamo una buona camera per foto e video ... usufruire di un enorme parco hardware di schermi, processori, batterie e memorie utilizzate sui telefonini ed a basso costo produttivo, la versatilità di antroid ed il gioco è fatto con ottiche anche di pregio ...
Vi rimando tutti a meditare Franco Fontana