Molto molto interessante, anche le discussioni sotto, sempre restando nel commento educato. Credo che tu stia facendo un ottimo lavoro Massi perché affronti il running sotto tanti diversi punti di vista, dall'attrezzatura all'allenamento, gli infortuni, la prevenzione di questi, la tecnologia. Davvero bello avere un comodo accesso a tutte queste informazioni grazie al lavoro svolto da te. Non ultimo la simpatia che trasmettete tu e Andrea.
Grazie Davide! Spero di migliorare ancora un po’ nella narrazione. Per il resto Cristina è una professionista, io sono un comunicatore e Andrea…. è proprio speciale!
bel video, molto brava. Non vorrei fare l'uccellaccio del malaugurio ma, avendola provata personalmente (molti anni fa ormai, era il 1996 e facevo triathlon), sono riuscito a risolvere questo problema solo con una operazione dopo 4 anni. 4 anni di fastidi, recidive, continue interruzioni degli allenamenti (già molto ridimensionati), provato ogni tipo di terapia esistente, ghiaccio.. GHIACCIO tutte le sere.. per 4 anni! Tutti quelli che ho conosciuto con la stessa patologia si sono dovuto operare.. tutti. Però immagino che adesso ci siano metodi migliori che magari permettano di evitare di arrivare alla chirurgia. Di nuovo, complimenti per i video :)
Complimenti semplicemente video perfetto e utilissimo aspetto con curiosità quello con gli esercizi. Complimenti alla dottoressa per come spiega in maniera esaustiva 👍🏻👏🏻
Grazie video molto utile, mi capita proprio ad Hoc visto che ne iniziò a soffrire da un mese circa. Non vedo l’ora di guardare il prossimo video sugli esercizi da fare.
Bellissimi video anche se con meno richiamo! Però sono applicabili a più persone rispetto a quelle delle recensioni delle scarpe più prestazionali perché oltre a vuoi e non molti altri eletti possono permettersi ritmo a 3:30 in maratona. Dolori fastidì e complicazioni li hanno tutti dal neofita al pro super seguito anche se per motivi diversi. Per concludere dei video sulla prevenzione sarebbero ottimi! Grazie siete forti
Emanuele, questi video sono pensati per essere visti nei prossimi 5 anni! Alla fine il video del Piriforme è nei top 10 degli ultimi 3 mesi (=chi ha un problema, trova la soluzione). Cristina è brava, spero di fare altri video con lei
ps: video/format certamente interessante soprattutto per noi sportivi/atleti diversamente giovani. fatene su altre patologie, appunto pubalgia ecc... thx.
Buonasera Dott.ssa, ci sono delle scarpe specifiche o che si sente di consigliare per chi ha questo problema e generalmente fa una corsa di 30/40 min? Grazie
a me e' successo quando ho riiniziato a fare sport (corsa) all'eta' di 40 anni....2 anni di alti e bassi con la bandelletta...a volte mi dovevo fermare.... ma nel mio caso il problema era "semplice"....prese scarpe "serie" (prima asics poi Hoka a non finire) nell'arco di 1 mese e' sparito e mai piu' comparso il problema
Dici che dovrei fare un video in merito? Ti è piaciuto il video di Cristina, Tommaso? Ho bisogno di feedback su questo nuovo formato (i video vecchi sono molto visti)
molte volte si "nasce" con una predisposizione all'infortunio, siamo tutti diversi dal punto di vista fisico/biomeccanico. Sicuramente stretching ed esercizi affini aiutano molto. (sono laureato in scienze motorie e studio odontoiatria con particolare focus sulla connessione tra denti-testa-colonna-postura)
Io avevo problemi tra la coscia e l'anca e dopo un visita inutile da un ortopedico, mi è stato raccomandato il Centro di Alto Rendimento Sportivo di Valencia, dove vivo di solito, dove vanno i giocatori defli sport di élite, tra cui il Valencia fc. Dopo un'ecografia, il medico mi diagnostica una sindrome della bandeletta iliotibiale dato da un'asimmetria delle gambe e mi prescrive dei plantari, assicurandomi che avrebbe curato tutto. Sapendo che si trattava di una condizione che colpisce primariamente il ginocchio, una delle poche cose che non mi faceva male, chiedo spiegazioni e mi dice che invece a me ha fatto infiammare il trocantero e l'inizio del sartorio. Non insisto perché ovviamente il medico è lui, quindi mi faccio fare questi plantari (nella stessa clinica). Alla fine dei conti, il dolore lì per lì andò via molto banalmente perché smisi di correre. Ora che ho ripreso un po', con i plantari, appena spingo un pochettino mi si ripresenta. Morale della favola: ora che sono a Firenze vado da un fisioterapista e ricomincio da capo.
Lisa, cavoli che esperienza! Speriamo che tu possa riprendere a correre bene! Sono davvero curioso. Magari nel prossimo video degli esercizi fammi sapere. Grazie mille per aver condiviso la tua esperienza. Massi
@@MassiMilani1 grazie Massi! Certamente, vado a fare la visita preliminare proprio in questi giorni, quindi spero di essere in grado di dire se la diagnosi è confermata o no, magari potrebbe essere utile per qualcun'altro 👍🏼
hai ragione Massi ero sovrappensiero non so come mi possa essere venuto Max ahahah. Sono contento che nel mio piccolo il mio commento sia potuto essere utile, seguo tutti i tuoi video :)
le ginocchia le ho un bel pò mal messe da sempre (ginocchio dx operato di menisco ma pure il sx non brilla) eppure faccio da sempre ciclismo e da poco corro, ma con vari dolori... ma quello che più mi limita sono dolori alla zona inguinale (soprattutto dx) credo sia pubalgia. appena ricomincio a correre con regolarità ed intensità si ripresenta. cosa fare? ci corro sopra quando riesco ma poi sto tutto il resto della giornata (e anche il giorno dopo) che cammino a fatica... va fatto passare del tutto sennò non passa mai? ci dovrò convivere? devo smettere di correre e investire su di un divano piuttosto che scarpe running?!?
@@giuseppearlia3319 ciao giuseppe e grazie per l'interessamento. fermarmi sarebbe una scelta intelligente non c'è dubbio, ma dubito che lo farò, al massimo mi ributterò al 100% nel ciclismo aspettando che passi, li i dolori muscolari e soprattutto articolari sono rari. vorrei comunque capire perchè quando corro mi da molto meno fastidio che a freddo, con la conseguenza che però poi è quasi invalidante per tutto della giornata e anche del giorno dopo.
@@giuseppearlia3319 clinicamente forse si ma di fatto non ho mai avuto problemi e si che faccio 12/15 mila km annui almeno, da anni...a correre sono un niubbo ma in bici esercito da tempo.
@@atpirc Ciao! Di solito non mi permetto di dare consigli, specialmente a persone che non conosco! Non sono un esperto. Sono una persona che corre per piacere e per stare bene! Detto ciò la cosa più importante è che se fai un sport lo fai per guadagnare di salute! Dai al tuo corpo un po' di riposo! Quando sparirà il dolore ricomincia ma questa volta cerca di sentire quello che ti sta dicendo il tuo corpo! Ti parlo dalla mia esperienza personale. Dopo un brutto infortunio al ginocchio , ( stavo sciare) pensavo di non riuscire più a correre però dopo quasi 2 anni sono riuscito ad avere la soddisfazione di correre mezza maratona.
Completo disaccordo su quasi tutto ciò che ho sentito sulle terapie. Ho una assoluta sfiducia nei fisioterapisti che propongono terapie strumentali, dal laser alla tecar: non servono a NIENTE. Di seguito, quello che ho capito io dopo un anno di stop in passato. Premessa. Sono consapevole che quanto segue è un’operazione ai limiti dell’arroganza, visto che sono completamente privo delle conoscenze necessarie per dare valutazioni tecniche, e ci tengo a chiarirlo subito. Tuttavia, quello che ho fatto è stato usare l’approccio che conosco, cioè un metodo logico/analitico di osservazione dei fatti che sono riuscito a individuare e che ho poi provato a mettere insieme. Quindi ho letto moltissimi articoli e centinaia di esperienze sui vari forum, dai cui le ipotesi che faccio (condite comunque da molti punti interrogativi). Tutto qua, è solo un parere. Dunque, la teoria più accreditata e diffusa è che la sindrome della bandelletta ileotibiale sia essenzialmente una sindrome da SOVRACCARICO: la bandelletta subirebbe questo sovraccarico al livello superiore (della cosiddetta fascia lata), che andrebbe però poi a “scaricarsi” sulla sua parte finale, sulla parte esterna del ginocchio. Quindi, siccome la bandelletta si “sposterebbe” (in particolare con l’inclinazione del 20-30% della gamba) rispetto all’epicondilo femorale, con il sopraggiungere di un eventuale sovraccarico essa creerebbe con esso una frizione/attrito e quindi un’infiammazione e conseguente dolore al ginocchio laterale. Tra le cause scatenanti, comunque, ci sarebbero anche altre cose (tra cui le scarpe consumate e la supinazione, mentre il ginocchio varo è considerato un “fattore di rischio”). In seguito, al sopraggiungere dell’infiammazione (che interessa fino al 15% di chi corre abitualmente, mentre colpisce anche chi pratica altri sport, tra cui il ciclismo, ma molto meno), tra le soluzioni principali si possono elencare: * riposo (almeno un mese) e ghiaccio * stretching * rinforzo quadricipiti/glutei * foam roller sulla coscia (che dovrebbe rilassare la fascia lata e conseguentemente eliminare l’infiammazione) * terapie strumentali (tecar) * massaggio traverso * infiltrazioni di cortisone * tutori/ginocchiere Questa teoria la si trova su praticamente tutte le decine di pagine sportive (ma anche “mediche”) che ho consultato, c’è una quasi completa unanimità (e anche parecchio “copia e incolla”...). In particolare, TUTTI sostengono che bisogna stare a riposo assoluto almeno UN MESE. Perché proprio un mese? Boh, non si sa, sembra saggezza popolare... Quello che manca è, soprattutto nella parte curativa, un PROTOCOLLO. A me è sembrato illuminante leggere le testimonianze sui vari forum: non ce n’è una uguale all’altra! C’è gente che, consultando tutti i tipi di medici e fisioterapisti esistenti, è guarita stando ferma un paio di mesi, altri che hanno risolto con un tutore sopra il ginocchio o con il foam roller e altri ancora che NON sono guariti dopo molti mesi (anche anni...), ecc. A mio parere, quando la SOLUZIONE a un problema è aleatoria, allora può darsi che non sia chiara la CAUSA del problema. Quindi, facciamo un passo indietro: la bandelletta scorre rispetto all’epicondilo, quindi se si aumenta eccessivamente/troppo rapidamente il carico o si usano scarpe consumate, si infiamma. Mah, sarà così? Per provare a capire, prendiamo la SECONDA teoria sulla problematica-bandelletta: uno studio di FAIRCLOUGH e altri sette ricercatori del 2007 (da cui discendono altri studi più recenti) misconosciuto e citato in giro quasi sempre in due righe copiate e incollate: “...si ritiene che, più che a carico della bandelletta, il processo infiammatorio sia relativo al tessuto molto innervato e vascolarizzato che separa la bandelletta ileotibiale dall’epicondilo femorale laterale”. Non mi è sembrato sufficiente, per cui ho cercato lo studio e l’ho letto, e ho trovato anche altre analisi ad esso collegate. Cosa c’ho capito? In sintesi: - che la bandelletta (che in realtà è una specie di tendine “largo”) non si sposta, è attaccata e aderente al ginocchio (ma anche al femore), per cui la teoria del suo movimento è una “illusione” (cit.). Il problema potrebbe invece essere più facilmente associato alla “compressione” del tessuto compreso tra epicondilo e bandelletta. - che lo stretching è inutile (è impossibile allungare realmente la bandelletta www.painscience.com/articles/iliotibial-band-syndrome-stretch.php ) e anche fosse possibile non servirebbe perché non è vero che il problema si sviluppa sulla parte laterale della coscia come “ispessimento/irrigidimento” che deve essere necessariamente “allentato/allungato”. Di conseguenza, anche il miracoloso FOAM ROLLER è del tutto inutile. - che le terapie strumentali non servono praticamente a NIENTE, sono solo soldi buttati (una menzione particolare merita la Tecarterapia, che ha un successo enorme praticamente solo in Italia ed è una moda inarrestabile ormai per qualunque patologia. Affermare che un po’ di calore possa attivare chissà quali incredibili meccanismi curativi e di velocizzazione nel processo di rigenerazione cellulare nel caso di lesioni muscolari e infiammazioni, è del tutto ridicolo e ben oltre la fantascienza!). - che le ginocchiere/tutori potrebbero peggiorare l’infiammazione, visto che necessariamente comprimono (a meno che non ci siano ginocchiere che “stabilizzano” il ginocchio senza comprimere lateralmente, sinceramente non lo so...). Le fascette da mettere sulla coscia sopra il ginocchio sono indubbiamente inutili, come sarà ormai chiaro. LE CAUSE Ma in definitiva, è sostenibile che questa sindrome possa insorgere in maniera abbastanza casuale con una causa identificata in maniera quasi esclusiva con il sovraccarico? Cioè, QUALUNQUE atleta, per il solo e semplice motivo di incrementare gli allenamenti/chilometraggio/ritmo può incorrervi? Secondo me no. Capisco che il sovraccarico possa creare parecchie problematiche, ma non questa, o perlomeno solo marginalmente. La mia ipotesi, opinabilissima, è che questa sindrome sia un problema che colpisce in maniera rilevante i runners IPERSUPINATORI e/o di chi ha le ginocchia vare (elementi che spesso coincidono). Naturalmente, uno può non supinare e incorrere nel problema, ma credo possa accadere a quei runner che non curano sufficientemente la forza muscolare e che quindi dopo parecchi km cominciano a perdere il “controllo” dell’appoggio. È sufficiente ipersupinare per scatenare il problema? Ovviamente no, se uno corre pochi km a settimana non corre probabilmente rischi, quindi qui abbiamo il legame con il SOVRACCARICO (che diventa la causa secondaria, non principale). Quindi: * una normale supinazione è un fattore di rischio, una ipersupinazione rappresenta un probabile insorgere del problema, soprattutto se si aumenta il chilometraggio/carico in maniera non graduale; * l’infiammazione deriva dalla “spinta e pressione laterale” che la supinazione crea sul ginocchio, attraverso la quale lo strato intermedio tra epicondilo e bandelletta viene compresso. SOLUZIONE Ma perché, in caso di infiammazione conclamata, il problema non si risolve quasi mai con il solo riposo? Perché l’infiammazione viene mantenuta “attiva” anche dal semplice atto del camminare, una volta scatenata. Allora che fare? Se ho ragione, l’unica soluzione (oltre forse a stare fermi veramente tanto, mesi o anche anni) è eliminare l’infiammazione con delle infiltrazioni di cortisone (personalmente ne ho fatte due, lo specialista mi ha detto che lui per questa problematica ne fa al massimo due, a volte anche una sola). In tal modo, e solo così, si dovrebbe riportare il ginocchio ad uno stato di pre-infortunio (dico “solo così” consapevole delle altre citate modalità di guarigione. Qui intendo che sto ipotizzando un “protocollo”, cioè un procedimento che prescinde da soluzioni casuali e non predeterminate). Per evitare di ricascarci: * prima di tutto non ipersupinare, ovviamente! Immagino che, a parte situazioni di grave varismo alle ginocchia, un minimo di “rieducazione” dell’appoggio sia sempre possibile. * credo sia utile rafforzare la muscolatura di quadricipiti/glutei: presumo che un ginocchio ben sorretto possa ridurre il rischio di “deriva” laterale nella corsa, soprattutto quando km e stanchezza aumentano. Io ho aggiunto anche qualche esercizio per rafforzare adduttori e abduttori. * utilizzare scarpe molto ammortizzate, in particolare nelle corse lunghe.
ciao Giuseppe, mi dispiace per il tuo commento. Secondo me a prima vista, ma mi potrei sbagliare, sembra mancanza di rispetto verso chi per 30 anni fa la fisioterapista, per chi corre la maratona in 3h05 e per chi ha vinto il campionato mondiale master di corsa in montagna (in questo caso parliamo della stessa persona). Comunque stay strong e keep running, senza arroganza però.
Giuseppe sinceramente non sono d'accordo con quello che dici rispetto all'inutilità del laser e della Tecar. Il laser è l'unica terapia che mi abbia (più volte negli anni) tolto fattivamente un'infiammazione, non credo esista niente di più efficace (intendo non farmacologico). Chiaramente ci vuole una macchina importante, di una certa potenza (e costo) che hanno in pochi. Anche la Tecar trovo utile, non per sfiammare come il laser ma per rilassare la muscolatura, e anche di questa ho toccato con mano l'efficacia più volte negli anni. In questo caso occorre che chi la fa la sappia fare bene e che il trattamento non duri pochi minuti ma almeno un'ora o giù di lì. Questo per la mia personale esperienza diretta.
@@MassiMilani1 mi aspettavo, anche se speravo di no, questo genere di risposta che “liquida” le mie considerazioni parlando di un cv…ma hai letto tutto o solo le prime due righe “sparate”? Credo proprio la seconda che ho detto, se no non parleresti di arroganza. Saluti
@@LuisaManigas per rilassare la muscolatura? Ma si, servirà, un po’ di calore fa sempre bene, contento tu di spendere decine di euro a seduta per rilassare la muscolatura, figurati io! 😬 Per quanto riguarda le infiammazioni le robe come la tecar non hanno nessuna efficacia, nessuna evidenza scientifica. Zero. Al limite placebo. Tu te lo ricordi che fino a qualche anno fa andava di moda roba come la ionoforesi, che consigliavano TUTTI? Bene, oggi non lo trovi un medico o un fisioterapista che non irrida la ionoforesi. Stessa storia. Io ho letto un po’ di articoli su siti qualificati in passato (su Pubmed c’è un ottimo articolo su una sperimentazione su 8 cani…e basta) ma lo so che non basta, vogliamo guarire e andiamo da fisioterapista, che sta dietro a patologie inventate (la sindrome femoro-rotulea!!!) e noi paghiamo. L’unica cosa che ha senso sono le attività di riabilitazione post-intervento. Per il resto, con riguardo a infiammazioni e patologie tendinee le terapie strumentali sono a livelli di ozono-terapia, agopuntura o omeopatia. Saluti.
@@giuseppearlia3319 per le infiammazioni sostengo che serva il laser, non la Tecar; la Tecar non mi ha mai aiutata per le infiammazioni, mentre il laser sì. Ma sai poi io sì, li spendo volentieri i soldi anche solo per rilassare la muscolatura, del resto vado anche ogni 3 settimane dal massaggiatore, a volte solo per un massaggio di scarico, cosa di cui potrei fare a meno perché non è terapeutico, ma mi fa piacere spendere dei soldi anche solo per un trattamento che mi fa sentire meglio, sì, perché no! Me lo merito 😂 comunque riporto solo la mia personale esperienza, sono un ingegnere e non ho alcuna competenza medica 😅
Ho sofferto di dolore dovuto alla bandelletta per un anno. Ho risolto il problema cambiando tecnica di corsa e appoggio del piede. Ora corro di avanpiede e non ho più avuto nessun problema
Il grande colpevole del mio stop un decennio fa. Avevo iniziato a seguire, o meglio iniziare del tutto visto che partivo dal nulla, la moda delle calzature zero drop. Che scelta infausta. Correvo, poi stavo bloccato per 3gg, poi ri-correvo (male) e di nuovo 3gg di blocco. Il lato esterno del ginocchio sx era diventato un monoblocco di marmo. Sono andato avanti mesi, poi ho mollato. Due anni fa è tornato fuori quando ho ripreso a correre. Risolto magicamente con scarpe più morbide, voltaren (eh la chimica), tutorino elastico... e scegliendo il lato strada che pende verso sx (così carico più il dx). Mo' non uso più nessun escamotage, e non fa più male. Misteri.
Davvero misteri! Sono curioso se fai gli esercizi che raccomanda Cristina (devo ancora montare il video… mi viene un po’ male a farlo perché è abbastanza complesso)
@@MassiMilani1 @Massi Milani In realtà no. Solo un po' di stretching base prima di partire, però non faccio altro. Quando mi doleva facevo l'esercizio in casa di incrociare le gambe che si vede a 4.40, perché tira il tendine. Mai capito in realtà se sia servito. Alla fine credo che le calzature e il tentativo di modificare la corsa senza caricare troppo il tendine siano i fattori principali, almeno nel mio caso. L'importante è non insistere quando si inizia a percepire il dolore e accettare il riposo forzato, perché altrimenti ci si fa solo del male.
Io ho un fisioterapista molto bravo. Ma ti faccio i miei complimenti sei veramente brava
Molto molto interessante, anche le discussioni sotto, sempre restando nel commento educato.
Credo che tu stia facendo un ottimo lavoro Massi perché affronti il running sotto tanti diversi punti di vista, dall'attrezzatura all'allenamento, gli infortuni, la prevenzione di questi, la tecnologia. Davvero bello avere un comodo accesso a tutte queste informazioni grazie al lavoro svolto da te. Non ultimo la simpatia che trasmettete tu e Andrea.
Grazie Davide! Spero di migliorare ancora un po’ nella narrazione. Per il resto Cristina è una professionista, io sono un comunicatore e Andrea…. è proprio speciale!
Bravissimi, molto utile!
Spero in un video sul tendine achille!
bel video, molto brava. Non vorrei fare l'uccellaccio del malaugurio ma, avendola provata personalmente (molti anni fa ormai, era il 1996 e facevo triathlon), sono riuscito a risolvere questo problema solo con una operazione dopo 4 anni. 4 anni di fastidi, recidive, continue interruzioni degli allenamenti (già molto ridimensionati), provato ogni tipo di terapia esistente, ghiaccio.. GHIACCIO tutte le sere.. per 4 anni! Tutti quelli che ho conosciuto con la stessa patologia si sono dovuto operare.. tutti.
Però immagino che adesso ci siano metodi migliori che magari permettano di evitare di arrivare alla chirurgia.
Di nuovo, complimenti per i video :)
Complimenti semplicemente video perfetto e utilissimo aspetto con curiosità quello con gli esercizi. Complimenti alla dottoressa per come spiega in maniera esaustiva 👍🏻👏🏻
Mi sa domani 😀
Bravissima Cristina! Forse non tutti sanno che è una eccellente atleta ed una professionista della fisioterapia. 👏🏻👏🏻🔝🔝
In effetti è top… ed ora sta diventando sempre più abile di fronte alla telecamera
Questo tipo di video completa l'offerta del canale, continuate così 👍
Bel video! Complimenti alla dottoressa 👏 👏
ottimo commento, grazie mille! Riferirò :-)
Super interessante! Grazie mille a voi!
Cristina è proprio brava... prima o poi te la farò conoscere!
Grazie video molto utile, mi capita proprio ad Hoc visto che ne iniziò a soffrire da un mese circa. Non vedo l’ora di guardare il prossimo video sugli esercizi da fare.
Video molto interessante, aspetto sicuramente il prossimo video con gli esercizi
già pronto.... direi nei prossimi giorni :-)
Bellissimi video anche se con meno richiamo! Però sono applicabili a più persone rispetto a quelle delle recensioni delle scarpe più prestazionali perché oltre a vuoi e non molti altri eletti possono permettersi ritmo a 3:30 in maratona.
Dolori fastidì e complicazioni li hanno tutti dal neofita al pro super seguito anche se per motivi diversi. Per concludere dei video sulla prevenzione sarebbero ottimi! Grazie siete forti
Emanuele, questi video sono pensati per essere visti nei prossimi 5 anni! Alla fine il video del Piriforme è nei top 10 degli ultimi 3 mesi (=chi ha un problema, trova la soluzione). Cristina è brava, spero di fare altri video con lei
Grazie 🙏🏻
Grande professionalità! In attesa degli esercizi :)
Presto! Presto. Domani recensione, poi Unboxing e poi gli esercizi (questa dovrebbe essere la sequenza)
@@MassiMilani1 Ooooottimo!
Davvero utile e interessante! Grazie per i consigli. Spero ci siano altri video del genere. Sempre Top 🔝
Molto interessante grazie di avere condiviso.
Stay strong, keep running, intanto vado a bermi un coffe 🏃🏼♂️❣️
ottima idea!
ps: video/format certamente interessante soprattutto per noi sportivi/atleti diversamente giovani. fatene su altre patologie, appunto pubalgia ecc... thx.
Buonasera Dott.ssa, ci sono delle scarpe specifiche o che si sente di consigliare per chi ha questo problema e generalmente fa una corsa di 30/40 min? Grazie
Ne servirebbe uno per la coxalgia grazie massi
Chiederò a Cristina!
a me e' successo quando ho riiniziato a fare sport (corsa) all'eta' di 40 anni....2 anni di alti e bassi con la bandelletta...a volte mi dovevo fermare....
ma nel mio caso il problema era "semplice"....prese scarpe "serie" (prima asics poi Hoka a non finire) nell'arco di 1 mese e' sparito e mai piu' comparso il problema
Comunque mi chiedo come sia possibile con tutti i km che fai che tu non abbia sti problemi, sei un alieno
Dici che dovrei fare un video in merito? Ti è piaciuto il video di Cristina, Tommaso? Ho bisogno di feedback su questo nuovo formato (i video vecchi sono molto visti)
molte volte si "nasce" con una predisposizione all'infortunio, siamo tutti diversi dal punto di vista fisico/biomeccanico. Sicuramente stretching ed esercizi affini aiutano molto. (sono laureato in scienze motorie e studio odontoiatria con particolare focus sulla connessione tra denti-testa-colonna-postura)
Io avevo problemi tra la coscia e l'anca e dopo un visita inutile da un ortopedico, mi è stato raccomandato il Centro di Alto Rendimento Sportivo di Valencia, dove vivo di solito, dove vanno i giocatori defli sport di élite, tra cui il Valencia fc. Dopo un'ecografia, il medico mi diagnostica una sindrome della bandeletta iliotibiale dato da un'asimmetria delle gambe e mi prescrive dei plantari, assicurandomi che avrebbe curato tutto. Sapendo che si trattava di una condizione che colpisce primariamente il ginocchio, una delle poche cose che non mi faceva male, chiedo spiegazioni e mi dice che invece a me ha fatto infiammare il trocantero e l'inizio del sartorio. Non insisto perché ovviamente il medico è lui, quindi mi faccio fare questi plantari (nella stessa clinica). Alla fine dei conti, il dolore lì per lì andò via molto banalmente perché smisi di correre. Ora che ho ripreso un po', con i plantari, appena spingo un pochettino mi si ripresenta. Morale della favola: ora che sono a Firenze vado da un fisioterapista e ricomincio da capo.
Lisa, cavoli che esperienza! Speriamo che tu possa riprendere a correre bene! Sono davvero curioso. Magari nel prossimo video degli esercizi fammi sapere. Grazie mille per aver condiviso la tua esperienza. Massi
@@MassiMilani1 grazie Massi! Certamente, vado a fare la visita preliminare proprio in questi giorni, quindi spero di essere in grado di dire se la diagnosi è confermata o no, magari potrebbe essere utile per qualcun'altro 👍🏼
Molto utile Max (io un po' ne soffro). Se mi posso permettere è "Ileo-tibiale" :)
Grazie, molto utile il commento (ho cambiato, hai ragione… faccio troppe cose). Se posso permettermi, sono Massi non Max :)
cambiato tutto... non ho messo il trattino perché Google preferisce senza trattino :-) PS: grazie!
hai ragione Massi ero sovrappensiero non so come mi possa essere venuto Max ahahah. Sono contento che nel mio piccolo il mio commento sia potuto essere utile, seguo tutti i tuoi video :)
le ginocchia le ho un bel pò mal messe da sempre (ginocchio dx operato di menisco ma pure il sx non brilla) eppure faccio da sempre ciclismo e da poco corro, ma con vari dolori... ma quello che più mi limita sono dolori alla zona inguinale (soprattutto dx) credo sia pubalgia. appena ricomincio a correre con regolarità ed intensità si ripresenta. cosa fare? ci corro sopra quando riesco ma poi sto tutto il resto della giornata (e anche il giorno dopo) che cammino a fatica... va fatto passare del tutto sennò non passa mai? ci dovrò convivere? devo smettere di correre e investire su di un divano piuttosto che scarpe running?!?
Non saprei dirti, ma continuare a correre con una pubalgia mi pare di capire in fase acuta, direi che non è il caso…intanto fermati!
@@giuseppearlia3319 ciao giuseppe e grazie per l'interessamento. fermarmi sarebbe una scelta intelligente non c'è dubbio, ma dubito che lo farò, al massimo mi ributterò al 100% nel ciclismo aspettando che passi, li i dolori muscolari e soprattutto articolari sono rari. vorrei comunque capire perchè quando corro mi da molto meno fastidio che a freddo, con la conseguenza che però poi è quasi invalidante per tutto della giornata e anche del giorno dopo.
@@atpirc informati però, ho paura che anche il ciclismo non vada così bene per la pubalgia…
@@giuseppearlia3319 clinicamente forse si ma di fatto non ho mai avuto problemi e si che faccio 12/15 mila km annui almeno, da anni...a correre sono un niubbo ma in bici esercito da tempo.
@@atpirc Ciao! Di solito non mi permetto di dare consigli, specialmente a persone che non conosco! Non sono un esperto. Sono una persona che corre per piacere e per stare bene! Detto ciò la cosa più importante è che se fai un sport lo fai per guadagnare di salute! Dai al tuo corpo un po' di riposo! Quando sparirà il dolore ricomincia ma questa volta cerca di sentire quello che ti sta dicendo il tuo corpo! Ti parlo dalla mia esperienza personale. Dopo un brutto infortunio al ginocchio , ( stavo sciare) pensavo di non riuscire più a correre però dopo quasi 2 anni sono riuscito ad avere la soddisfazione di correre mezza maratona.
Completo disaccordo su quasi tutto ciò che ho sentito sulle terapie. Ho una assoluta sfiducia nei fisioterapisti che propongono terapie strumentali, dal laser alla tecar: non servono a NIENTE.
Di seguito, quello che ho capito io dopo un anno di stop in passato.
Premessa.
Sono consapevole che quanto segue è un’operazione ai limiti dell’arroganza, visto che sono completamente privo delle conoscenze necessarie per dare valutazioni tecniche, e ci tengo a chiarirlo subito. Tuttavia, quello che ho fatto è stato usare l’approccio che conosco, cioè un metodo logico/analitico di osservazione dei fatti che sono riuscito a individuare e che ho poi provato a mettere insieme. Quindi ho letto moltissimi articoli e centinaia di esperienze sui vari forum, dai cui le ipotesi che faccio (condite comunque da molti punti interrogativi).
Tutto qua, è solo un parere.
Dunque, la teoria più accreditata e diffusa è che la sindrome della bandelletta ileotibiale sia essenzialmente una sindrome da SOVRACCARICO: la bandelletta subirebbe questo sovraccarico al livello superiore (della cosiddetta fascia lata), che andrebbe però poi a “scaricarsi” sulla sua parte finale, sulla parte esterna del ginocchio.
Quindi, siccome la bandelletta si “sposterebbe” (in particolare con l’inclinazione del 20-30% della gamba) rispetto all’epicondilo femorale, con il sopraggiungere di un eventuale sovraccarico essa creerebbe con esso una frizione/attrito e quindi un’infiammazione e conseguente dolore al ginocchio laterale.
Tra le cause scatenanti, comunque, ci sarebbero anche altre cose (tra cui le scarpe consumate e la supinazione, mentre il ginocchio varo è considerato un “fattore di rischio”).
In seguito, al sopraggiungere dell’infiammazione (che interessa fino al 15% di chi corre abitualmente, mentre colpisce anche chi pratica altri sport, tra cui il ciclismo, ma molto meno), tra le soluzioni principali si possono elencare:
* riposo (almeno un mese) e ghiaccio
* stretching
* rinforzo quadricipiti/glutei
* foam roller sulla coscia (che dovrebbe rilassare la fascia lata e conseguentemente eliminare l’infiammazione)
* terapie strumentali (tecar)
* massaggio traverso
* infiltrazioni di cortisone
* tutori/ginocchiere
Questa teoria la si trova su praticamente tutte le decine di pagine sportive (ma anche “mediche”) che ho consultato, c’è una quasi completa unanimità (e anche parecchio “copia e incolla”...). In particolare, TUTTI sostengono che bisogna stare a riposo assoluto almeno UN MESE. Perché proprio un mese? Boh, non si sa, sembra saggezza popolare...
Quello che manca è, soprattutto nella parte curativa, un PROTOCOLLO.
A me è sembrato illuminante leggere le testimonianze sui vari forum: non ce n’è una uguale all’altra! C’è gente che, consultando tutti i tipi di medici e fisioterapisti esistenti, è guarita stando ferma un paio di mesi, altri che hanno risolto con un tutore sopra il ginocchio o con il foam roller e altri ancora che NON sono guariti dopo molti mesi (anche anni...), ecc.
A mio parere, quando la SOLUZIONE a un problema è aleatoria, allora può darsi che non sia chiara la CAUSA del problema.
Quindi, facciamo un passo indietro: la bandelletta scorre rispetto all’epicondilo, quindi se si aumenta eccessivamente/troppo rapidamente il carico o si usano scarpe consumate, si infiamma. Mah, sarà così?
Per provare a capire, prendiamo la SECONDA teoria sulla problematica-bandelletta: uno studio di FAIRCLOUGH e altri sette ricercatori del 2007 (da cui discendono altri studi più recenti) misconosciuto e citato in giro quasi sempre in due righe copiate e incollate: “...si ritiene che, più che a carico della bandelletta, il processo infiammatorio sia relativo al tessuto molto innervato e vascolarizzato che separa la bandelletta ileotibiale dall’epicondilo femorale laterale”.
Non mi è sembrato sufficiente, per cui ho cercato lo studio e l’ho letto, e ho trovato anche altre analisi ad esso collegate. Cosa c’ho capito?
In sintesi:
- che la bandelletta (che in realtà è una specie di tendine “largo”) non si sposta, è attaccata e aderente al ginocchio (ma anche al femore), per cui la teoria del suo movimento è una “illusione” (cit.). Il problema potrebbe invece essere più facilmente associato alla “compressione” del tessuto compreso tra epicondilo e bandelletta.
- che lo stretching è inutile (è impossibile allungare realmente la bandelletta www.painscience.com/articles/iliotibial-band-syndrome-stretch.php ) e anche fosse possibile non servirebbe perché non è vero che il problema si sviluppa sulla parte laterale della coscia come “ispessimento/irrigidimento” che deve essere necessariamente “allentato/allungato”. Di conseguenza, anche il miracoloso FOAM ROLLER è del tutto inutile.
- che le terapie strumentali non servono praticamente a NIENTE, sono solo soldi buttati (una menzione particolare merita la Tecarterapia, che ha un successo enorme praticamente solo in Italia ed è una moda inarrestabile ormai per qualunque patologia. Affermare che un po’ di calore possa attivare chissà quali incredibili meccanismi curativi e di velocizzazione nel processo di rigenerazione cellulare nel caso di lesioni muscolari e infiammazioni, è del tutto ridicolo e ben oltre la fantascienza!).
- che le ginocchiere/tutori potrebbero peggiorare l’infiammazione, visto che necessariamente comprimono (a meno che non ci siano ginocchiere che “stabilizzano” il ginocchio senza comprimere lateralmente, sinceramente non lo so...). Le fascette da mettere sulla coscia sopra il ginocchio sono indubbiamente inutili, come sarà ormai chiaro.
LE CAUSE
Ma in definitiva, è sostenibile che questa sindrome possa insorgere in maniera abbastanza casuale con una causa identificata in maniera quasi esclusiva con il sovraccarico? Cioè, QUALUNQUE atleta, per il solo e semplice motivo di incrementare gli allenamenti/chilometraggio/ritmo può incorrervi?
Secondo me no. Capisco che il sovraccarico possa creare parecchie problematiche, ma non questa, o perlomeno solo marginalmente.
La mia ipotesi, opinabilissima, è che questa sindrome sia un problema che colpisce in maniera rilevante i runners IPERSUPINATORI e/o di chi ha le ginocchia vare (elementi che spesso coincidono). Naturalmente, uno può non supinare e incorrere nel problema, ma credo possa accadere a quei runner che non curano sufficientemente la forza muscolare e che quindi dopo parecchi km cominciano a perdere il “controllo” dell’appoggio.
È sufficiente ipersupinare per scatenare il problema? Ovviamente no, se uno corre pochi km a settimana non corre probabilmente rischi, quindi qui abbiamo il legame con il SOVRACCARICO (che diventa la causa secondaria, non principale).
Quindi:
* una normale supinazione è un fattore di rischio, una ipersupinazione rappresenta un probabile insorgere del problema, soprattutto se si aumenta il chilometraggio/carico in maniera non graduale;
* l’infiammazione deriva dalla “spinta e pressione laterale” che la supinazione crea sul ginocchio, attraverso la quale lo strato intermedio tra epicondilo e bandelletta viene compresso.
SOLUZIONE
Ma perché, in caso di infiammazione conclamata, il problema non si risolve quasi mai con il solo riposo?
Perché l’infiammazione viene mantenuta “attiva” anche dal semplice atto del camminare, una volta scatenata.
Allora che fare? Se ho ragione, l’unica soluzione (oltre forse a stare fermi veramente tanto, mesi o anche anni) è eliminare l’infiammazione con delle infiltrazioni di cortisone (personalmente ne ho fatte due, lo specialista mi ha detto che lui per questa problematica ne fa al massimo due, a volte anche una sola).
In tal modo, e solo così, si dovrebbe riportare il ginocchio ad uno stato di pre-infortunio (dico “solo così” consapevole delle altre citate modalità di guarigione. Qui intendo che sto ipotizzando un “protocollo”, cioè un procedimento che prescinde da soluzioni casuali e non predeterminate).
Per evitare di ricascarci:
* prima di tutto non ipersupinare, ovviamente! Immagino che, a parte situazioni di grave varismo alle ginocchia, un minimo di “rieducazione” dell’appoggio sia sempre possibile.
* credo sia utile rafforzare la muscolatura di quadricipiti/glutei: presumo che un ginocchio ben sorretto possa ridurre il rischio di “deriva” laterale nella corsa, soprattutto quando km e stanchezza aumentano. Io ho aggiunto anche qualche esercizio per rafforzare adduttori e abduttori.
* utilizzare scarpe molto ammortizzate, in particolare nelle corse lunghe.
ciao Giuseppe, mi dispiace per il tuo commento. Secondo me a prima vista, ma mi potrei sbagliare, sembra mancanza di rispetto verso chi per 30 anni fa la fisioterapista, per chi corre la maratona in 3h05 e per chi ha vinto il campionato mondiale master di corsa in montagna (in questo caso parliamo della stessa persona). Comunque stay strong e keep running, senza arroganza però.
Giuseppe sinceramente non sono d'accordo con quello che dici rispetto all'inutilità del laser e della Tecar. Il laser è l'unica terapia che mi abbia (più volte negli anni) tolto fattivamente un'infiammazione, non credo esista niente di più efficace (intendo non farmacologico). Chiaramente ci vuole una macchina importante, di una certa potenza (e costo) che hanno in pochi. Anche la Tecar trovo utile, non per sfiammare come il laser ma per rilassare la muscolatura, e anche di questa ho toccato con mano l'efficacia più volte negli anni. In questo caso occorre che chi la fa la sappia fare bene e che il trattamento non duri pochi minuti ma almeno un'ora o giù di lì. Questo per la mia personale esperienza diretta.
@@MassiMilani1 mi aspettavo, anche se speravo di no, questo genere di risposta che “liquida” le mie considerazioni parlando di un cv…ma hai letto tutto o solo le prime due righe “sparate”? Credo proprio la seconda che ho detto, se no non parleresti di arroganza.
Saluti
@@LuisaManigas per rilassare la muscolatura? Ma si, servirà, un po’ di calore fa sempre bene, contento tu di spendere decine di euro a seduta per rilassare la muscolatura, figurati io! 😬
Per quanto riguarda le infiammazioni le robe come la tecar non hanno nessuna efficacia, nessuna evidenza scientifica. Zero. Al limite placebo.
Tu te lo ricordi che fino a qualche anno fa andava di moda roba come la ionoforesi, che consigliavano TUTTI? Bene, oggi non lo trovi un medico o un fisioterapista che non irrida la ionoforesi. Stessa storia. Io ho letto un po’ di articoli su siti qualificati in passato (su Pubmed c’è un ottimo articolo su una sperimentazione su 8 cani…e basta) ma lo so che non basta, vogliamo guarire e andiamo da fisioterapista, che sta dietro a patologie inventate (la sindrome femoro-rotulea!!!) e noi paghiamo.
L’unica cosa che ha senso sono le attività di riabilitazione post-intervento. Per il resto, con riguardo a infiammazioni e patologie tendinee le terapie strumentali sono a livelli di ozono-terapia, agopuntura o omeopatia. Saluti.
@@giuseppearlia3319 per le infiammazioni sostengo che serva il laser, non la Tecar; la Tecar non mi ha mai aiutata per le infiammazioni, mentre il laser sì. Ma sai poi io sì, li spendo volentieri i soldi anche solo per rilassare la muscolatura, del resto vado anche ogni 3 settimane dal massaggiatore, a volte solo per un massaggio di scarico, cosa di cui potrei fare a meno perché non è terapeutico, ma mi fa piacere spendere dei soldi anche solo per un trattamento che mi fa sentire meglio, sì, perché no! Me lo merito 😂 comunque riporto solo la mia personale esperienza, sono un ingegnere e non ho alcuna competenza medica 😅
Ho sofferto di dolore dovuto alla bandelletta per un anno. Ho risolto il problema cambiando tecnica di corsa e appoggio del piede. Ora corro di avanpiede e non ho più avuto nessun problema
ottimo feedback, grazie mille
Appena avuto questo dolore finiti i 20km dell'allenamento di ieri!
4:40 fase acuta non cronica.
Bandelletta...con due L.
Grazie, chissà come mai l’intelligenza artificiale non l’ha cambiato automaticamente
Il grande colpevole del mio stop un decennio fa.
Avevo iniziato a seguire, o meglio iniziare del tutto visto che partivo dal nulla, la moda delle calzature zero drop.
Che scelta infausta.
Correvo, poi stavo bloccato per 3gg, poi ri-correvo (male) e di nuovo 3gg di blocco. Il lato esterno del ginocchio sx era diventato un monoblocco di marmo.
Sono andato avanti mesi, poi ho mollato.
Due anni fa è tornato fuori quando ho ripreso a correre. Risolto magicamente con scarpe più morbide, voltaren (eh la chimica), tutorino elastico... e scegliendo il lato strada che pende verso sx (così carico più il dx).
Mo' non uso più nessun escamotage, e non fa più male. Misteri.
Davvero misteri! Sono curioso se fai gli esercizi che raccomanda Cristina (devo ancora montare il video… mi viene un po’ male a farlo perché è abbastanza complesso)
@@MassiMilani1 @Massi Milani In realtà no. Solo un po' di stretching base prima di partire, però non faccio altro.
Quando mi doleva facevo l'esercizio in casa di incrociare le gambe che si vede a 4.40, perché tira il tendine. Mai capito in realtà se sia servito.
Alla fine credo che le calzature e il tentativo di modificare la corsa senza caricare troppo il tendine siano i fattori principali, almeno nel mio caso.
L'importante è non insistere quando si inizia a percepire il dolore e accettare il riposo forzato, perché altrimenti ci si fa solo del male.