Da Cadorino, finalmente grazie di sottolineare che la maggior parte delle Dolomiti sia nella nostra provincia. Nonostante quasi tutto funzioni ahimè meglio dai vicini alto-atesini, siamo abbastanza stufi di sentirci dire che le Dolomiti siano sinonimo di Trentino Alto-Adige per la maggior parte della popolazione italiana e non
@@Cris-jt8fw non sono stupidi.. Hanno investito diversamente.. Si parla solo di cortina quando si parla di inverno in Veneto.. Ma c'è molto di piu poco pubblicizzato
Funziona meglio anche in Trentino (che non è l’Alto Adige, dato che gli italiani continuano a confondere le due zone), basta vedere gli orrendi hotel di Falcade, sono entrato in uno dove oltre al prezzo del panino (caro) dovevi aggiungere 1 euro per il formaggio, 1 euro per l’insalata..mai più.
E l’agordino, lo Zoldano e la Valle del Boite sono anche messi bene rispetto al mio Centro Cadore. Qui il turismo è proprio a zero, nonostante le Dolomiti più famose siano qui (Tre Cime di Lavaredo e non aggiungo altro)
Non ho vergogna a dirlo ma ho pianto non era solo commozione....nel filmato ho anche visto la casa dei nonni materni dove poi sono cresciuto. Adesso vivo a Milano ma appena posso una calamita mi attira verso le mie radici. Nella mia famiglia ho avi tirolesi sloveni e,ovviamente, agordini per questo ho scelto di definirmi mittel-europeo.... Grazie tanto a tutti per questo servizio molto accurato e soprattutto fatto col cuore.
L'italia è una matrigna che ammazza i suoi figli come la Francia che è riuscita in pochi decenni a distruggere intere comunità in nome del centralismo. Mi piange il cuore vedere mia sorella 22enne rispondere in italiano al resto della famiglia che ha sempre parlato in veneto.
Da Notaio di Agordo Vi faccio i complementi per il pregevole video che avete realizzato, ben illustrante diversi aspetti del Territorio poco attenzionati mediaticamente. Quando due anni fa circa ho scelto di trasferirmi qui da Roma, richiedendo la Sede notarile di Agordo, ho sicuramente fatto una scelta controtendenza, affascinato dalla Bellezza di queste Terre. Ad oggi posso dire di essere felice ed onorato di avere la possibilità di svolgere la mia Professione in uno dei luoghi più belli di Italia, con così tante persone di buon cuore che mi hanno meravigliosamente accolto. Ho a che fare quotidianamente con la realtà economica dell'Agordino e sono convinto che siano necessari incentivi per i giovani che desiderano fare impresa. Il Territorio deve essere valorizzato a fondo, ma per farlo occorre in primo luogo riaccendere nei ragazzi il desiderio di conoscere, proteggere e preservare le proprie radici. Una realtà economica non esclude l'altra. C'è bisogno di imprenditori coraggiosi, ma prima ancora di bloccare il fenomeno di spopolamento. Un saluto, Davide Cascioli
solo per il fatto di essere un terrone ti dovrebbe esimere da il commentare qualunque questione riguardi l'agordino. un consiglio tornate in terronia e restaci
Vabbè, ma lei non fa testo. Lei fa una professione talmente remunerata economicamente da potersi permettere il lusso di poter scegliere qualunque zona d'italia per vivere ed esercitare che comunque non vivrà mai i disagi che il resto degli abitanti appartenenti alla classe medio bassa vive nel territorio.
Avevi bisogno di pubblicità? Professione, nome, cognome, luogo di lavori.. Dai, metti anche l'indirizzo e il numero di telefono... Io non faccio mai come te.
Sono di Bolzano ed ho la fortuna di frequentare spesso la zona illustrata nel video. Vivo la differenza tra le due province, nel video è descritto tutto molto bene complimenti! Suggerirei solo agli amici bellunesi di non copiare in tutto e per tutto l'Alto Adige, cercate di mantenere l'identità di ogni singola frazione, di non dimenticare la storia. Ogni volta che torno nell'agordino, nella piccola frazione dove passo qualche giorno, adoro la sensazione di fare un salto indietro nel passato, di vedere luoghi intonsi e conoscere persone che ancora oggi vivono quotidianamente gesti e tradizioni di tanti anni fa. In Alto Adige tutto questo ormai è perso, sembra tutto uguale, tutto esageratamente asettico, tutto pronto per essere venduto. Qualche schützen e banda musicale in abiti tradizionali non basta per mantenere vivo il passato.
Se non fosse per l'autonomia gli altoatesini starebbero ancora a mungere le capre come è stato per l'interezza della loro storia.. trattenete il 90% delle tasse e attorno avete due regioni non autonome che per mancanza di autonomia non possono competere. Hai voglia ad alzare la cresta dopo 50 anni di trattenute del 90%(nessun'altra regione trattiene così tanto come lo fa Bolzano e Trento). Anche il Burundi in questo modo diventerebbe una nuova Monaco. Per il resto non siete per niente speciali come persone, anzi. Anzi..
Mio papà era delle Roe Alte di Sedico un po' più in basso dell'Agordino, ma ogni anno si partiva dalla Sicilia per passare le vacanze estive lì dove c'era ancora mia nonna, non sentivo parlare il ladino da più di 40 anni da quando lo sentivo dialogare tra i miei ma anche insieme agli amici del posto, è sempre stata per me una lingua affascinante e non sò perché ricca di magia, forse propria della magia dei boschi e dei posti indimenticabili che sono stati da cornice alla mia infanzia,, non ho potuto fare a meno di risentire più e più volte le parlate che sono state proposte in questo bellissimo servizio e non posso non fare a meno di ringraziarvi tutti per questi momenti di felici e commoventi ricordi che mi avete donato. Sposo questa causa che pur essendo per metà siciliano sento anche mia e non posso ignorare. Grazie di cuore ❤
Da calabrese che non conosce assolutamente queste zone, mi si spezza il cuore. Sono problemi comuni un po' a tutte le province (intese come in oppsizione alla realtà cittadina), aggravati dalla geografia e cultura di quei luoghi. Io per prima, insieme a tutta la mia famiglia, sono scappata dalla mia terra per inseguire il "sogno milanese" ma a distanza di anni non riesco a non chiedermi come sarebbe stato rimanere. Complimenti a questi ragazzi che hanno deciso di tornare a casa loro e di lottare per migliorare le cose 💖
A te sarà piaciuto, ma sta provincia è brutta brutta, mentre in calabria c'è l'ndrangheta ad abbruttire il territorio. Se si potesse fare a cambio, vedresti che svolta!!
Immagina me, padre bellunese e madre dall'aspromonte. Più provincia di così non si poteva. L'Italia purtroppo non aiuta queste realtà, peccato perché inevitabilmente si estingueranno
Anche in provincia di Potenza. Mio nonno è originario di lì e nel suo paese ho sentito dire che ogni famiglia è proprietaria di almeno TRE case (quindi due su tre disabitate) e che i giovani stanno emigrando praticamente tutti. Poi però a Milano e Bologna non si trova nulla.
Sapete cosa hanno fatto per aiutare tutte le valli e paesini di alta montagna del Bellunese?? Ci hanno regalato una quantità di predatori come per esempio i lupi che stanno massacrando quelle famiglie che vivono di allevamento con enorme fatica e sacrificio e alla fine saranno costrette anche loro ad abbandonare il territorio alla faccia del progresso che ci vuole fare mangiare farine di grilli e carne sintetiche. Ma secondo voi è NORMALE?? Un grazie di cuore
Credo di non aver mai visto qualcosa di coì ben fatto e che inquadra così bene e obiettivamente la situazione della mia provincia. Sono Cadorina, parlo il Ladino Auronzano, e vado e vengo dall'Italia all'estero e dall'estero all'italia, con lo stesso pensiero di tutti: come è possibile è una delle terre più belle al mondo e con un potenziale enorme. Poi basta attraversare una linea immaginaria che delinea un confine ed è un altro mondo. Qualcosa è andato storto insomma...chissà se si è in tempo, per farlo tornare dritto. Grazie per questo reportage.
Sono nato ad Agordo e vissuto lontano da sempre. Vi ringrazio per questo bellissimo documentario che ci dimostra come spesso i luoghi e le comunità ricche di storia, bellezza e umanità come questa possono scomparire nell'indifferenza di tutti. Un grazie anche a Davide, Nicola e Beatrice per il loro supporto e amore per la propria terra. Bravi!
Vivo a Belluno, ho 44 anni. Il territorio Bellunese è morto, finito, kaput. Le amministrazioni comunali sono guidate da un immobilismo cristallizzato, vuoi per scarse risorse, vuoi per la scarsissima intraprendenza. La gestione della montagna, comparata ai vicini dell'Alto Adige, è ridicola, poco competitiva, mal mantenuta e in generale ignorata dalla Regione Veneto. Per non parlare della sanità pubblica, sgretolata ormai da una politica regionale che favorisce il privato. Si vive nella percezione che tutto debba rimanere fermo, con una logica di provincialismo avvilente. Questo è. Aspettiamo invece con ansia la pista da bob per le Olimpiadi, grande buffonata applicata a un territorio che ha bisogno di ben altro che una struttura che verrà abbandonata il giorno dopo la cerimonia di chiusura, con un disboscamento a dir poco criminale. Sono scettico sul progetto di autonomia invece, perchè puoi anche avere autonomia, ma senza risorse umane di valore si fa ben poco.
I bellunesi non vogliono cambiare perché la maggior parte della popolazione è anziana... non vogliono investire in nulla. Immobilismo totale. Lo dico perché io sono mezzo bellunese e sono su a Belluno molto spesso. Si capisce questo soltanto vedendo il centro di Belluno.
Sono del Cadore, anzi, del Centro Cadore (la zona che si estende da Pieve di Cadore ed Auronzo), senza dubbio la zona più depressa dell’intera provincia di Belluno e certamente anche dell’intero Veneto e tra le peggiori di tutto il nord. Qui la situazione è molto peggio dell’agordino dove la Luxottica, colosso mondiale, da tanto lavoro e c’è un certo turismo. In Cadore la desertificazione industriale è totale e di fatto si vive solo per il pendolarismo verso Cortina (30 km), Longarone (20) o Belluno (40 km). In Cadore il lavoro lo si trova solo nei (minimi) servizi. Da inizio anno nel mio comune hanno chiuso già tre attività nella piazza principale. L’occhialeria nella mia zona è ormai morta, era basata su piccolissime industrie dove lavoravano solo familiari del proprietario, senza visione per il futuro (l’obiettivo non era crescere ma comprare la casa a Bibione e la Bmw), con l’arrivo dei fondi Vajont non si è pensato due volte a trasferire la produzione a Longarone e con l’arrivo della Cina queste aziende hanno fatto la fine della neve al sole. Turismo e agricoltura che fanno ricche e belle le zone montane sono scomparsi per fare posto al “sogno dell’industria” e nessuno ora ha il coraggio di aprire attività ricettive. Le infrastrutture sono lasciate al loro destino, sentieri rovinati e strade da quarto mondo, degne della Parigi Dakar. La sera e durante il giorno per i giovani non c’è ovviamente nulla, ogni tanto qualche bar mette la musica il sabato sera e basta. I giovani che scelgono di fare l’università come me alla fine è impossibile che ritornino in Cadore, al massimo vanno a Belluno. Le scuole superiori del luogo vengono ignorate perché tutti vanno a Belluno o in Alto Adige in convitto. La sanità è stata distrutta e ora si rischia di morire di parto se non si riesce a raggiungere Belluno (impossibile nei weekend estivi e invernali, dato il traffico di ritorno da cortina). Gli amministratori hanno portato logiche di governo della politica romana che unita a un fortissimo campanilismo anche tra frazioni amplifica i problemi. Di unione dei comuni e dei servizi per potenziarli è vietato parlare e si votano da decenni sempre gli stessi amministratori che si lamentano dei giovani e che non si può fare nulla ma non propongono soluzioni ma la gente preferisce lamentarsi quindi trionfano. Alle prossime elezioni in un comune piccolo si presenteranno un ragazzo di 25 anni ma già con un curriculum di tutto rispetto e un pensionato, l’esito è scontato considerando la mentalità. Si parla tanto di zone depresse del sud ma qui siamo allo stesso livello e il divario è ancora più alto considerando che province confinano con noi: Trento e Bolzano autonome, Treviso, Vicenza e Pordenone ricchissime, Udine prima per qualità della vita oltre al Tirolo austriaco
Ho vissuto e lavorato tra Calalzo, Domegge e Lozzo, già 20 fa vedevo quello che stai raccontando ma ancora si faceva finta che andasse tutto bene, quello che vedevo io era una mentalità diffusa da operaio, faccio la mia giornata e torno a casa, nell'illusione che tutto sarebbe continuato così. Era come stare in città, poco senso della comunità. Sono della Carnia, tutt'altro che ricca, infatti come molti si andava a lavorare fuori, ma nei paesi c'è tutt'altro clima, anche noi siamo sempre meno ma si continua a mantenere i contatti nelle comunità, si organizzano le tradizionali feste e sagre, ci si ritrova per giornate di pulizia sentieri, e non è questione di amministrazione pubblica, ci si ritrova al bar tra paesani ed è tutto a base volontaria. Insomma, ho constatato che la vostra popolazione per anni si è adagiata nell'illusione del posto in fabbrica e ora i giovani si trovano fregati, senza prospettive né supporto delle generazioni precedenti. Cosa si aspettano da un eventuale autonomia non è chiaro nemmeno a loro
Grazie Simone per questo servizio che mi ha anche commosso. Sono milanese di nascita dove ho vissuto 50 anni della mia vita, vengo quassù da sempre e mi sono trasferito da un paio d'anni proprio a Feltre nella casa natale di mamma. Amo questi luoghi che sono davvero tra i più belli al mondo, aprire le finestre la mattina e vedere l'arco delle Dolomiti Bellunesi rallegra il cuore. Nello stesso tempo vedo i problemi seri come lo spopolamento, Feltre è ormai quasi una città deserta rispetto al passato, la sanità, faccio dialisi quindi si bene di cosa parlo, i giovani che se ne vanno appena possono, e tutto ciò che hai descritto nel documentario. È necessario unirsi anziché separarsi per proteggere questo magnifico patrimonio di natura e cultura.
Agordo, Alleghe, Canale, Arabba... sono per me tra i posti più belli del mondo. Non nego di essermi anche commosso nel vedere questo straordinario reportage, realizzato in una maniera impeccabile. Quanta profondità, passione, dignità. Ne esco scosso, motivato, arricchito.
Incredibile, mai avrai pensato che poteste fare un video su questo argomento. Sono un ragazzo di Pieve di Cadore e riesco a lavorare da remoto restando nei miei paesi. Giá nei primi minuti del video ho avuto i brividi, qualcuno che al di fuori di questo posto ha notato i suoi problemi. Lavorando a milano e confrontandomi con colleghi da tutta italia e da tutto il mondo, penso che nessuno con cui abbia parlato sia mai riuscito a capire la scala dell'isolamento e delle problematiche di questo posto. Sempre sono stato bollato come trentino di primo acchitto di tutta risposta. Quando dico che vengo da una pronvincia minuscola nessuno capisce appieno cosa intendo. Gli manderó questo video d'ora in poi. Grazie per averci visto. Come tanti ti hanno consigliato ci sono molti luoghi ladini da esplorare, posso consigliarti forse il piú isolato di tutti, il Comelico. Luogo di nascita di mia madre. Sono anche disposto ad aiutarvi a trovare contatti se siete interessati.
Che spettacolo che qualcuno mi parli del Comelico, luogo fatato dove ho passato le vacanze per più di 20 anni un pezzo del mio cuore è sempre li Padola,Casamazzagno etc. Mi manca molto la vista del monte ajarnola e del gruppo del Popera.....a svedom bocia ❤
Di tutti gli argomenti trattati dal canale, questo è quello che mi ha commosso di più. Non sono mai stato in quelle zone, non abito in Italia e nemmeno sono italiano. Speriamo che questo documentario possa aiutare i bellunesi.
Precisazione su Luxottica che sanno tutti gli abitanti della nostra zona: stiamo parlando di un'azienda che si è radicata ad Agordo dopo che Del Vecchio aveva sondato diversi comuni tra il Bellunese ed il Trentino, una volta trovato l'accordo con il comune di Agordo, dopo 50 anni, abbiamo un'azienda leader mondiale di settore che tratta i dipendenti molto meglio delle altre aziende in Italia con standard molto più alti. Ha combattuto lo spopolamento, difatti ci son famiglie che si sono trasferite ad Agordo per lavorare in luxottica ed ha reso l'area una delle zone col PIL più altro pro capite del Paese. Ora, ci sono anche gli svantaggi ma per fare un confronto, andate a vedere i comuni che 50 anni fa han detto di no a Del Vecchio ora come sono messi e poi mi dite se Luxottica è un bene o un male, siccome la risposta la sa chiunque abiti in triveneto, mi vien da ridere che nel video sono stati evindenziati solo i lati parzialmente negativi di avere un colosso così nel paese... Senza luxottica, agordo era un paese morto.
Del Vecchio era partito dal Cadore dove c’erano tutte le occhialerie poi scontrandosi con la mentalità cadorina e avendo trovato territorio favorevole ad Agordo si è impiantato li. Ora vediamo come è il Cadore e come è l’Agordino: nel primo sembra di essere in Sicilia, le aziende hanno chiuso tutte e non c’è più nulla
@@anadalet9885 ma difatti, noi che siamo delle zone lo sappiamo.. Tu pensa ad un calabrese che vede solo questo bel video ma totalmente parziale e con un solo punto di vista, crederà giustamente che 'Luxottica é il male' ed invece é proprio il contrario..
@@scss1983 no Luxottica è il bene, dove in Italia c’è un’azienda con un welfare del genere oltre a certi stipendi? Per dei ruoli di normale manifattura per di più, non di certo uno stabilimento aerospaziale. Il vero male sono state aziende come Safilo o certi laboratori in cantina, molti di questi ultimi che operavano al di fuori di ogni legalità
Credo che la critica fatta a Luxottica da alcuni sia stata recepita nella magnera sbagliata. Perché è vero che nel video se ne accenna solo ma il problema fondamentale è la "monociltura" di Luxottica. Permettettetemi di esprimere un semplice pensiero: @anadelet9885 cita a ragione la differenza fra il Cadore e l'Agordino oggi e nel passato, ma vorrei far presente cosa abbia causato quelle differenze. È indubbio che da un lato abbiamo il genio di Del Vecchio che ha permesso la costruzione di un colosso eccezionale quale è Luxottica, ma di contro vorrei ricordare che in Cadore la già citata safilo è stata altrettanto importante, non solo i suoi volumi produttivi fino algli anni '90 erano più di quelli di Luxottica ma anche era detentrice di un "know how" invidiabile (questo solo per ricordare quanto fosse un' eccellenza ai fini del discorso non per misurarne la grandezza chiaramente). Ma la grandezza di aziende come la succitata sfilo, Lozza o Fedon è stato il tallone d'Achille dell'industria cadorina: infatti attorno a questa "sacra triade" si erano formate tantissime aziende, alcune più grandi altre decisamente più piccole che esistevano solo grazie alle prime, non parlo solo di quelli che producevano attrezzature (come Da Rin e Pinazza) paste abrasive (come Pai Cristal) o lenti (De Silvestro) (solo per citarne alcune ma anche di tutti quei terzisti che producevano semilavorati. Poi un giorno tutto questo è finito, prima lo spostamento a Longarone, poi in Europa dell'est e in Cina, il fallimento di Lozza, la chiusura dello stabilimento di Fedon, è per ultimo lo smembramento di safilo hanno mandato all'aria un bel pezzo di quel sistema. E ai cadorini cosa è rimasto dopo che il "cavallo su cui avevano puntato tutto" era morto? Solo il ricordo di quando erano i più grandi produttori di occhiali al mondo e niente altro. Nient'altro perché per 60 l'unica cosa che passava per la loro testa erano gli occhiali. Ma io ora chiedo a quelli che osannano Luxottica: credete davvero che non possa succedere di nuovo? Credete d'avvero che Luxottica non possa fare scelte sbagliate e fare la fine di safilo? O che semplicemente possa trovare un luogo più conveniente dove produrre? E allora cosa succederà? Chiaramente io spero che queste cose non succedano. Ma il concetto è semplice: solo se esistono realtà indipendenti, alternative si può sperare in un "paracadute" che possa arginare lo scenario peggiore. È da cadorino che dico: se ad Agordo non si vuole finire come noi non si devono commettere i nostri stessi errori, basando tutta il loro panorama economico su una grande azienda.
Sono Cadorino e veramente complimenti per il video che tocca veramente tutti i punti caldi: autonomia, spopolamento e soprattutto la beffa della misconoscenza delle Dolomiti Bellunesi citate sempre e spesso nelle pubblicità Alto Atesine. E soprattutto bravissimi per aver approfondito seriamente la diversità e le varie declinazioni della lingua ladina nei vari territori dell'alto bellunese. Bravi bravi e bravi, complimenti!
Sono brasiliano e ho lavorato in Val di Fassa, e ho conosciuto la in lavoro un signore bellunese che è stato molto gentile, Belluno mi è piaciuta a primo colpo, e mentre lavoravo abbiamo provato a cercare una casa o un appartamento da affittare e stare dopo li, e beh, dei 5 che ho trovato in provincia, tutti mi hanno detto la stessa cosa: "in 2 mesi 3 mesi guadagnerò di più" che affittarti in 1 anno e mezzo" (anche detto nel video)...non mi dilungherò troppo, ma anche questa mi sembra essere una delle cause dello spopolamento di un luogo, soprattutto dopo la pandemia. PS: Bel' video, e purtroppo è triste vedere che un'azienda, contemporaneamente a "risolvere" un problema, ne crea 3 in cambio (mi sembra).
Negli anni 90, ero in vacanza a Falzarego quando mi sono trovato mio malgrado ad essere operato d'urgenza ad Agordo. Una degenza di un mese o poco più, nonostante la spiacevole situazione, ho un ricordo fantastico di quella comunità e di quelle persone che hanno accolto me e la mia famiglia e che mi hanno curato con grande professionalità e passione. Mi hanno trattato come un principe. All'epoca ero poco più di un bambino, ricordo ancora la famiglia che aveva ospitato i miei genitori durante il mio ricovero che parlava già di tutto questo. Sono contento che abbiate dato voce a questi ragazzi e spero che potranno ottenere il meglio per salvaguardare il loro territorio e la loro tradizione.
Innanzitutto un complimento sincero del video-servizio prodotto. Ragazzi siete davvero in gamba. Dovrebbero mettervi al posto della tv nazionale e commerciale. Grazie per aver acceso un riflettore in una zona così bella e così fragile per mille motivi e nonostante ci siano grandi potenziali. E grazie per aver dato voce e spazio a quelle persone mostrate che identificano, attraverso il loro carattere Veneto, o ladino ancor meglio di che persone meravigliose esistano in Italia, di quanto poco si senta parlare di costoro che rendono il nostro stivale davvero un paese migliore.
Video bellissimo che mi ha fatto bagnare gli occhi. Io sono uno dei tanti agordini che ha lasciato la sua bella terra per girare il mondo e che ci torna quando puo’ per visitare genitori, parenti e vecchi amici… e per ritrovare il cuore che lì nelle nostre Dolomiti è rimasto. Sempre orgoglioso dei miei natali, della mia gente e delle nostre tradizioni. Unico commento al video è un po' la calcata di mano su Luxottica e il wellfare che garantisce ai suoi dipendenti e che sembra quasi negativo per il resto della comunità. A parer mio, senza Luxottica, le schiere dei giramondo agordini e bellunesi in generale sarebbero state ancora più grandi; quindi, forse il messaggio da passare, era più trovare forme di sostegno per i residenti che non ne beneficiano… cosa difficile per carenza di politiche sociali, ma si ritorna al tema iniziale che è il vero problema: la mancanza di autonomia, ma che per la provincia di Belluno, da sola, così poco popolata, è tristemente utopica.
Se non ci fosse la Luxottica e tutto ciò che ci gira attorno sarebbe pure peggio. Sono Toscana, ma con madre bellunese, lei e mia nonna mi hanno sempre detto della povertà che vivevano, Del Vecchio ha fatto un miracolo, senza contare il welfare che offrono, da cui le altre aziende dovrebbero solo imparare. Poi, almeno per una volta non è tutto solo a Milano. La mala gestione del territorio e del turismo non dipendono certo da quello. Io vivo in una provincia "secondaria" della Toscana, qui il tessuto industriale è inesistente, a parte il turismo estivo non c'è nulla, magari ci fosse anche qua una bella azienda leader nel suo settore.
@@dna3670 l'ottica e gli occhiali sono nel Cadore e nell'alto bellunese una tradizione dell'ottocento. Da quelle zone emigravi ancora negli anni 80. Australia o Canada. Senza Luxottica sarebbero tutti emigrati. Non solo Agordo ma metà bellunese. I dialoghi che ho sentito sono di perfetti ignoranti dotati di titolo. La Luxottica permette l'indotto. Ovvero che attorno alla fabbrica convengano miriadi di attività. Ovvero non è che Luxottica impedisca ma favorisce come in qualsiasi economia che funzioni. Dove spendi i soldi che hai guadagnato producendo occhiali? In occhiali? tra parentesi io con mia moglie siamo i titolari dello studio d'architettura che progettò le fabbriche per Del Vecchio.
@@francescodarin8100 Tu ancora parli di schei (soldi) io parlo di problema culturale. Non è che se l'azienda ha 3000 anni allora cambia qualcosa: è "solo" un'azienda e non può essere l'ago di una bilancia di una intera provincia, ma finché la gente ragiona così io alzo le mani. Dal "perfetto ignorante"
@@dna3670Tu non sai nulla del problema culturale. Ti riempi la bocca ma d'aria. Gli schei come li chiami non sono quella carta che credi ma pane. Del Vecchio, e forse questo lo capisci. Non ha alcun interesse a stare ad Agordo. Prova a chiedere agli agordini di eliminarlo. Poi arriverai tu a risolvere i loro problemi. Sta attento che rischi il linciaggio.
Sono bellunese e ho sicuramente imparato qualcosa dal vostro bellissimo reportage! Vorrei aggiungere che, a mio parere, c'è anche un vuoto nelle attività culturali, musicali e, in genere, nelle attività ricreative. Un vuoto che si sente molto a mio avviso. In questo caso parlerei di spopolamento culturale se così si può dire. Grazie ancora per il vostro bellissimo contributo a farci conoscere e aver trattato questi grandi problemi che affliggono la nostra provincia.
Sono nato a Bolzano, frequento le montagne da più di sessant’anni, sono diventato presidente del CAI Alto Adige, mi batto per la salvaguardia dell’ambiente e dell’alta montagna perche per quella bassa ormai nulla su può più fare, e negli ultimi anni ho cominciato a frequentare in estate sempre di più la provincia di Belluno. Per me le Dolomiti bellunesi e friulane sono in assoluto le più belle del mondo, qui la montagna e’ rimasta tale, autentica e accogliente, dove si gode il silenzio, la quiete e la vera lentezza, e per questo motivo penso che i bellunesi abbiano una grande opportunità, quella di sfruttare il tema ambientale per far venire tutti i turisti che cominciano ad essere insoddisfatti del Trentino e dell’Alto Adige compreso il sottoscritto. Chiaramente necessita anche un po’ di intraprendenza,o cominciare a fare la voce grossa alla regione Veneto, affinché invece che spendere 80 milioni di euro che poi diventeranno 120 per la pista da Bob completamente inutile e che diverrà una ennesima cattedrale nel deserto, comincino a finanziare la rete Wi-Fi nei piccoli comuni, la salvaguardia di piccoli esercizi commerciali, la costruzione di strade, non autostrade ma strade di collegamento tra piccoli comuni e dare la possibilità di finanziamenti a chi vuol creare delle piccole ( garni ) attività turistiche che sono la base di partenza e successo di ogni località turistica. La Val Badia la Val Gardena la Val Pusteria la val di Fassa e tante zone del Trentino Alto Adige hanno iniziato con le piccole attività, che sono le preferite soprattutto dagli stranieri, e purtroppo adesso si sono lanciate in queste mega strutture cinque stelle che creeranno solo danni perché portano solo un turismo che non è interessato alla montagna o all’ambiente o alla meraviglia che ci circondano ma solo al divertimento ai selfie e al farsi vedere e che è impreparata ad affrontare i pericoli della montagna e che al primo cambio di moda abbandonano. Quest’estate sono rimasto sorpreso nel vedere tantissime donne, e tantissimi stranieri, dalla Nuova Zelanda dalla Corea dall’Olanda Norvegia Svezia Germania tutti incantati dalle meraviglie che hanno trovato nelle zone del comelico, Cadore, Agordino, un po’ meno Cortina. Trovo assurdo che nelle località turistiche più importanti il turismo sia solo quello del weekend di Natale e di Ferragosto, e questo dovuto il fatto che ci sono troppe costruzioni private e poche infrastrutture turistiche. Io mi auguro che i bellunesi non si facciano attrarre dalle proposte degli impiantisti dell’Alto Adige per creare collegamenti perché questi servirebbero solo a portare i vostri turisti a sciare in Alto Adige o nel Trentino. Ho sentito parlare dell’intenzione del governatore Zaia di finanziare gli impianti di risalita da Arabba verso Falzarego Cortina e Alleghe ma questi incrementerebbero solo l’afflusso degli sciatori in val Badia e val di Fassa, forse la priorità sarebbe iniziare a favorire il piccolo turismo PS complimenti a chi ha fatto il servizio
Giustissimo tutto. Da anni sostengo che in Cadore sia un vanto avere montagne come il Pelmo o Le Marmarole ad es. praticamente senza impianti di risalita. Le abbiamo ancora così come le vide l'uomo di Mondeval.. e sarebbe giusto che i visitatori pagassero per vedere ciò..come gli americani fanno a Yellowstone. Ale
Ringrazio moltissimo per questo enorme regalo che da tempo ci viene negato. Da Comeliano ti sono davvero grato, Simone. Approfitto per la lente d’ingrandimento che hai puntato su Agordo per spostarla un attimo verso il Comelico, che vive i medesimi problemi e per orografia é forse ancora più isolato. Nell’ultimo periodo, poi, l’unico accesso rapido verso la provincia esterna, la Galleria del Comelico (quasi 5 km), necessita di lavori, che quando inizieranno (e si tratta di pochi giorni), taglieranno ulteriormente il Comelico fuori dai diritti citati in questo servizio (Golden hour per dirne uno). Mi piacerebbe, se tu continuassi questo approfondimento, che condividessi con me l’esperienza Comeliana (e per estensione Cadorina) della provincia di Belluno. Ti sottolineo inoltre che in Comelico il bilinguismo ha sia toponomastica che progetti scolastici (quando frequentavo le scuole medie facevamo addirittura trasposizioni letterarie dei classici Italiani in lingua Ladina). Ti consiglio di approfondire e sono a tua disposizione!
Da docente di tedesco e ladino in val di fassa vorrei aggiungere solo una cosa. La lingua ladina in comelico e in tutta la ladinia bellunese andrebbe incentivata: progetti di letteratura (tra l'altro italiana!!!) non bastano. Servono vere e proprie ore curricolari come in Trentino-Alto Adige. Quest'ultime aiuterebbero i ragazzi a sviluppare un linguaggio comunitario e quindi tenerli uniti. Da anni caldeggio l'autonomia bellunese proprio perche risolverebbe questo grande "problema ladino".
Grande reportage!! Complimenti!! Ho insegnato matematica per 6 anni nel liceo di Agordo, anni molto belli grazie a studenti e colleghi top. Un saluto dalla Francia
a propoosit di minorancja linguistica. La situazion a è identica dapardut encja in talis zonis dalla Cjarnia, nonostant che il friul al seti regjon autonome chel che al riva in talis remotis zonis di mont a è una gota tal maar, la maggior part dalis risorsis a vegnin usadis par continuaa a sovvenzionaa i gran centros urbans. Si è ormai capiit che i paisuts di mont a dovaran "murii", chi da me 15 agns fa a erin in attivitaat 10/12 tra baars, albergos/pizzeriis e/o strutturis ricettivis, a son restaas 2/3 locai tra baars e/o pizzeriis. A chi di me 15 agns fa lis puestis italianis a impiegavin 2 personis e la puesta era vierta duta la setemana, cumò in puesta a lavora una sola impiegada per 3 dis a setemana. Timp 20 agns e il gno paiis sarà l'ennesim paiis "fantasma". I mi ricuradi quant che i lavi viers Pieve di Cadore (Vigo, Lorenzago, Tai) tai agns '90 l'era un brulicaaa di personis, lavoradorrs dalis occhialeriis. La buinora prest dalla Cjarnia a partivin 3 corrieris plenis di int che a lava a lavoraa in cjadore (talis occhialeriis par appunto), soi pasaat poc timp fa e mi soi necuart di come in 20 agns i paiis di mont a podin letteralmenti "murii" (dopo che propit LUXOTTICA, 20 agns fa, ha deciduut di spostaa gran part dala soo produzion dai cjanai dal cadore in Cina). L'è normaaal che un imprenditoor al sposti il lavoor dulà che a lui costa mancul, ma in chel caaas dovares esi la politica a interessasi di intervegnii par evitaaa chest. Inutil vaii sul lat versaat, inutil sceraa i cancei quant che lis "vacjs" a son già scjampadis.
Ciao Simone, apprezzo il tuo documentario. Da Ladino Gardenese concordo senz'altro suo gap tra le varie valli ladine, alto atesine, venete e friulane. Ti consiglio vivamente di esplorare ancora di più i vari ladini che abitano le dolomiti, per ascoltarne non solo la lingua, ma anche le diverse storie
Sentire parlare in ladino ,mi ha sorpreso,a me che di origine sono dalla Romania ,vivo a Verona da 45 ani e ho 75 anni adesso. Mi è piaciuto tantissimo e poi ho fatto attenzione alle parole. Io quando sono arrivata in Italia nel 1979 ( al tempo della dittatura di Ceausescu),devo dire che sono stata accolta benissimo dai veronesi,ero l'unica straniera nel quartiere,io mi sono sentita come se fosse sempre stata casa mia,addirittura ho fatto presto anche ad imparare il dialetto ( può darsi anche perché ormai erano 8 anni che conoscevo mio marito e poi al liceo ho studiato il latino). Comunque ho visitato tanti posti ,sui Dolomiti, Tai di Cadore ,CORTINA D'AMPEZZO, BELLUNO,ASIAGO,BASSANO DEL GRAPPA, ETC.....! SALUTI È GRAZIE PER IL VIDEO👵🌺👋👋👋❤❤❤🇮🇹🇮🇹🇮🇹
Grazie per questo bellissimo video! Noi con le nostre pagine (fb e ig) rappresentiamo Gosaldo, un meraviglioso comune dell'Agordino, purtroppo tra i più colpiti dallo spopolamento. Nel video ci sono alcune riprese realizzate proprio qui!
il caso della famosa pista da scii che doveva collegarsi con forcella Aurine e che alla fine della fiera ha lasciato solo un distesa di prato disboscato ed una catapecchia abbandonata lungo il sentiero 😞
Penso anche solo alla realtà che mi colpisce un po più da vicino abito in provincia di Torino, ma per lavoro giro in lungo e largo sia la provincia torinese, che quella della Granda( Cuneo) qui c'è lo stesso medesimo problema con le vallate nelle quali su parla l'occitano. Grazie per questo video ne vogliamo altri cosi
Bravi bravi, siete gli unici che fanno questo genere di video informativi a 360°, contenute cosi. Ho motato che ascoltando i vostri video con le cuffie c'è della musica in sottofondo che avcompagna i discorsi ed il video in generale in modo magistrale, ottimo lavoro 👍
Sono stato qualche anno fa in vacanza con un amico a fare trekking sulle predolomiti bellunesi.scenari mozzafiato ,indimenticabili, ma allo stesso tempo è come dice il servizio forte l' aspetto di desolazione e negozietti chiusi o visibilmente in crisi che si percepiva nei paesi di fondo valle.a tratti devo dire affascinante, ma anche inquietante.vetrine come cristallizzate dagli anni 70 o 80...adesso mi è molto più chiaro quest' interrogativo che mi lasciava perplesso. sono stato anni ancora più in dietro nel cuore delle Dolomiti e anche in val Pusteria ed effettivamente gli scenari sono sempre meravigliosi dal punto di vista ambientale, ma anche i paesi sono molto più vivi! bel servizio!.. speriamo le cose posso tornare a funzionare meglio anche se dubito.
Un video , come sempre di altissima qualità e di grande interesse . L'ultimo argomento riguardante il concetto di "identità" mi ha spinto , come non accadeva da molto tempo, ad una seria e profonda riflessione ; di questo vi sono molto grato , grazie. Continuate così. Grazie ancora.
Un grazie di cuore per questo splendido servizio e a Nicola. Sono un giovane insegnante ventenne di musica di Sagron-Mis(TN): A causa di quanto da voi trasmesso e anche della delocalizazzione dei servizi, ho dovuto scegliere di "scappare" dal mio bel gioiellino (di meno di 200 abitanti) per poter anche solo lavorare. Purtroppo le comunità locali sono divise e contese fra la scelta di perseguire tradizioni nobili ma decadenti (da noi, ad esempio, la cultura dei seggiolai) e la parificazione del mercato secondo esigenze mondane senza apparente volontà di "sincretismo" culturale. Grazie ancora per aver dato voce ai nostri bisbigli!!
Salve Sono un ragazzo di 19 anni che ha passato le estati più belle della sua vita in quel di sagron poichè i miei nonni abitavano li. Guardando il video non ho potuto che pensare agli attimi di gioa trascorsi in quel luogo. Lo spopolamento oggi è veramente marcato basti pensare che Sagron ormai è ridotto ad una manciata di abitanti. Leggere un commento di una persona delle mie zone mi ha fatto veramente piacere.
Amaramente le Dolomiti e Belluno vengono ricordate dal resto dell'Italia quasi solo per le vacanze e per il 15-18. Menomale esistono i vostri documentari.
Amici di Nova Lectio, avete realizzato un documentario che meriterebbe di essere trasmesso nel mondo!!!! Bellissimo. Chiaro. Conciso. Diretto. E, per quanto riguarda la minoranza linguistica Ladina, dato che vivo nella Svizzera italiana, conoscevo (ed ammetto a mio discapito) di essere al corrente solo della presenza in Canton Grigioni ed in Alto Adige... Non ero a conoscenza della presenza Ladina nel Cadore. E dire che il mio miglior amico, anche se lo vedo solo poche volte l'anno, abita proprio a Belluno ed è nato a Soverzene... Grazie, dal cuore. State facendo un lavoro meraviglioso!!!! Non so come, ma mi sento di dirvi che, per me, sarebbe un onore ed un vanto poter lavorare con voi. Un caro saluto, Francesco
complimenti NovaLectio questo e uno dei più bei documentari su una parte bellissima del nostro paese che io e la mia compagna abbiamo mai visto, siamo stati in quei luoghi descritti qualche anno fa e personalmente e stata una delle più belle esperienze fatte, sono contento che facciate questi documentari che contribuiscono a far conoscere tutte le nostre comunità. Un Grazie a tutti voi ed un abbraccio da me e dalla mia compagna.
Bellissimo documentario. Sono sempre stata contraria alle autonomie,ora,invece, ne apprendo a pieno il valore. In bocca al lupo, spero vincano questa battaglia 💪
Questo è stato sicuramente uno dei migliori documentari del canale. L'unico appunto che mi verrebbe da fare è che trovo il giudizio dato a Luxottica un po' troppo severo. Il problema non è la presenza di Luxottica e dell'industria dell'occhiale in sé, ma piuttosto l'assenza di altre realtà economiche simili nel territorio del bellunese.
@AlbertoGottolax non la penso esattamente cosi. conosco bene lux, ci ho lavorato. non è vero che se hai voglia di lavorare diventi ricco. lo diventi se sei amico di, se hai qualche capetto che ti spiana la strada ecc. Lux da lavoro "base" a moltissimi e questo va riconosciuto, ma per qualsiasi posizione che sia un po oltre l operaio o l impiegatuccolo allora devi sempre sempre guardarti le spalle che arrivano pugnali o qualche amico di o leccaculo che ti passa avanti. Questo accade e anzi prolifera perchè i margini dell azienda sono altissimi, si possono permettere inefficienze e sprechi. Puoi farlo se produci qualcosa che costa 10 € e lo riesci a vendere a 300.
Benvenuto a casa nostra, Simone! 11:44 non solo, i 180 sono fatti in pendenza ed in discesa con uso intesivo di motore e freni... Finito di vedere, ora... Grazie Simone, grazie Nova Lectio.
Grazie Nova per questo video! Io non abito ad Agordo, ma mio nonno. Infatti, è una vita che ci vado ed è un posto che mi rimarrà sempre nel cuore (tanto che mi sono tatuata la catena del San Sebastiano). Mi ricordo da bambina quanti altri miei coetanei ci fossero a LaValle e invece ora molti se ne sono andati verso regioni con più opportunità di carriera... Grazie ancora per avere trattato questa piccola realtà ❤
Ho la fortuna di avere sempre frequentato l'agordino fin da piccolo (specie Gosaldo, Don etc.) e mi ha un sacco commosso il fatto che sia stato finalmente trattato un argomento così delicato ma oltretutto vero. Va anche detto che la massa turistica si sposta nelle zone più conosciute e blasonate delle dolomiti, e paesi come Agordo diventano purtroppo "punti di sosta per i viandanti". Questo lo si può vedere nei paese sovrastanti (Forcella Aurine, Frassenè), che pur avendo determinati servizi (il mitico rif. Scarpa o il neonato rif. Malga Cavallera per esempio) vengono snobbati da un pubblico che cerca sempre di più la comodità che non la montagna vera
@AlbertoGottolax eh si, e poi si potevano visitare le vecchie miniere spostandosi a Sagron Mis. E come dimenticare le vecchissime piste da sci a Forcella Aurine e quella piccolissima imbucata a Don di gosaldo, davanti al deposito dei bus. Bellissime anche le vecchissime case tradizionali sotto alla vallata della pista di Forcella Aurine, o il magnifico Agnèr che sovrasta la valle....
basti pensare però ai servizi che offre Gosaldo ai turisti, nell'arco di pochi anni il paese ha visto chiudere il bar, il panifico storico e altre attività che sono durate ben poco. La mitica pista da scii a St.Andrea è solo l'esempio di una lunga serie di tentativi di investire e riqualificare questi territori...
Grazie, Nova Lectio, il vostro contributo è di fatto un valore aggiunto alla cultura e alla libera e interessata informazione in questo Paese. Non est ad astra mollis e terris via.
Grazie Simone per questo bellisimo video. Vivo in territorio Elvetico, e le tematiche sollevate rigurdano strettamete le realtà che mi circonda. Mi considero, valligero, Ticinese, Svizzero. Questa é la forma costituzionale che la nostra cara Confederazione ci conferisce. Tuttavia, la svendita e la speculazione in atto sul nostro territorio, mi lascia basito, triste e disarmato. Combattiamo quotidianmente, per la salvaguardia della nostra territorialità. Non da intendere come chiusura, o ostacolo all'integrazione, ma come glorificazione di chi prima di noi, ha saputo sedersi sul ciglio di un fiume, e guardare le valli, le montagne, e i tramonti intorno noi, con occhi di ammirazione e riconscenza. Vivere nelle Alpi, ha un sapore ruvido. Non pretendo che venga capito o acclamato, ma da Nizza a Vienna, benché si parli dialetti e ligue differenti, ognuno riconsce questo territorio come casa, valle dopo valle. La capillarità é la nostra identità, guardimo al nostro terrtorio con ammirazione e stupore. Sempre.
Da veneto trevigiano vi ringrazio per il vostro documentario. Ci vado spesso in quelle zone, anche per vicinanza, e trovo sempre persone cordiali e disponibili. Per fortuna che c'è gente che rimane e ci crede nonostante le difficoltà che vi si pongono. Belluno è una provincia ricca, bellissima e con grandissime potenzialità.
Comunque è molto bello che chi sa il dialetto trentino possa capire il Ladino anche se magari non lo parla, sono stata contenta di ascoltare le interviste senza guardare i sottotitoli... anche i dialetti aiutano ad avvicinarsi alle altre lingue, a comprenderle, come in questo caso
Ciao, sono un abitante della Valcellina, in Friuli, a confine con la provincia di Belluno. Vi posso dire che, autonomia o meno, la situazione da noi è la medesima: abbandono della montagna e disinteresse da parte di chi sta in pianura. Purtroppo per l'Italia, il Trentino è un'isola felice più unica che rara. E questo non è dovuto tanto dall'autonomia che ha, (altrimenti dovrebbe valere lo stesso anche per le altre ragioni a statuto speciale), quanto dalla capacità che hanno le popolazioni presenti e chi li rappresenta, di valorizzare il territorio e solidarizzare tra abitanti di una stessa zona. Attualmente, come detto nel vostro video, in montagna si cerca per la maggior parte di far contenti i "cittadini", tralasciando in alcuni casi gli interessi di chi la montagna la abita tutti i giorni. Strade dissestare, servizi assenti (anche i primari come i medici di base), distanze enormi dai punti salute e istruzione più vicini, sono solo una parte delle difficoltà che la gente che abita queste vallate deve affrontare quotidianamente. Vi ringrazio pertanto di questo video, e mi auguro possa essere visto, ma soprattutto compreso da più gente possibile. E soprattutto mi auguro che i valligiani di tutte le alpi e Prealpi si rendano conto che il benessere si ottiene solo unendo le forze e le idee, e non cercando l'interesse personale. Grazie
conosco bene la valcellina, l ho percorsa per anni tutte le settimane come pendolare belluno udine all università. Posti bellissimi ma molto tristi, immagino viverci deve essere dura, i servizi sono praticamente inesistenti. ci passo ancora molto volentieri un paio di volte all'anno.
La migliore disamina al tema della puntata. La differenza la fa lo spirito imprenditoriale della popolazione di un luogo, questo vale per tutto il territorio nazionale, regioni a statuto speciale comprese.
La capacità di valorizzare il territorio e di coesione sociale non sono alternativi all'autonomia, ma "al netto" di essa: Puoi valorizzare ed essere solidale fin che vuoi, ma ad un certo punto ti fermerai, farai meno strada degli altri. Ovviamente in assenza di spirito comunitario e buona gestione non c'è autonomia che tenga.
Per non parlare della Valcellina!!! Dono trentino e sono stato parecchie volte in quelle zone (Barcis, Cimolais) perchè oggettivamente stupende! Purtroppo però in inverno sono inabitabili, spoglie e lasciate. Non voglio mettermi nei panni degli abitanti, dimenticati dalla regione praticamente. Ci vorrebbe molta piu cura da parte della Regione, che invece pensa solo alla pianura.
Grande Simone, documentario come al solito eccezionale e ricco di informazioni utili.. Mirco di Radio+ mi ha fatto tornare in mente Crozza e le sue imitazioni di Zaia. Grazie per i tuoi contenuti sempre migliori video dopo video!
MAGISTRALE come sempre! Un documentario di cui c'era bisogno e che mette in luce la "disgrazia" che purtroppo affligge gran parte delle comunità montane (perché ahinoi il discorso non è limitato solo alle Dolomiti ma purtroppo al più ampio Arco Alpino). Due piccole note però, su cui riflettere e fatte per ampliare lo spettro del discorso, ci terrei a muoverle: - Da Trentino posso dire che è un vero peccato che molto spesso, e purtroppo un pochino viene fatto anche in questo caso, si venga dipinti come dei privilegiati. Sia chiaro che in parte lo siamo (e credo che anche la regione Veneto per svariati motivi storico politici meriterebbe questa attenzione) ma ci si dimentica anche che negli anni abbiamo saputo ampiamente valorizzare questo aspetto (mentre altre regioni come la Sicilia, che gode degli stessi vantaggi, versa in condizioni pietose). Sarebbe quindi tempo di "smettere" di farci vivere questa condizione come una "condanna" che ci dipinge come degli spocchiosi, arroganti e riccastri che godono di vantaggi particolari andando piuttosto ad usare questo "esperimento" ben riuscito come esempio da seguire e perseguire per tutti gli altri. - La Ladinia, come regione politica riconosciuta ed unificata dalla lingua ladina, comprende *solo ed unicamente* 5 valli: Gherdeina (Gardena), Ampezo (Ampezzano), Fodom (Livinallongo), Fascia (Fassa) e Badia. Le altre aree, che comprendono l'Agordino, il Cadorino e l'Anaunia sono molto marginali ed in queste aree il ladino è veramente poco presente e quasi non parlato rispetto alle cinque valli sopra citate dove invece è il dialetto ufficiale. Tutto questo non è solamente una questione di storicità ma proprio di influenza della lingua e del suo uso. Può sembrare una sciocchezza ma fa una grandissima differenza.
Il Trentino altoadige trattiene più tasse di ogni altra regione o città d'Italia. Si parla del 90%, cosa assurda. E con largo margine rispetto a friuli Sardegna ecc.. Hai voglia alzare la cresta dopo anni di agevolazioni.. in realtà siete un popolo umilissimo che ha sempre munto capre e raccolto mele esclusivamente prima di quelle agevolazioni. Date la vostra autonomia anche alle altre Città italiane e vedrete quanto sarete inferiori in tutto..
Da un lato è triste, ma dall'altro non ha senso dover tenere in vita a tutti i costi qualcosa che non è sostenibile. "chi fa il pane?" Perchè non lo fai tu il pane? Perchè è un lavoro usurante che non vuole fare nessuno e non viene pagato bene rispetto agli standard delle altre città e del paese? La colpa non è di luxottica. Come la gente si è spostata per lavorare da luxottica ci si può spostare a valle a cercare lavoro e a farsi una vita lontano da casa. Il problema inizia quando nelle comunità montane si vuole vivere con gli standard delle grandi città che non possono essere in alcun modo garantiti. Quando le comunità montane erano piu' floride spesso vivevano isolate, con un commercio alla stregua del baratto, si lavorava da mattina a sera solo per dare da mangiare alla famiglia senza altre prospettive ed è già tanto se si finivano le elementari con una maestra inviata dalla città a fare lezione ai pochi bambini disponibili,, non avevano questi problemi di "asili nido" perchè i figli venivano accuditi e cresciuti in altri modi, qui abbiamo parlato con ragazzi che frequentano l'università e fanno master all'estero e giustamente ambiscono al meglio per la propria vita, roba che prima di questo "spopolamento" era impensabile proprio per come si era vissuto fino a quel momento. Imponi tu a questi ragazzi di non migliorare la propria condizione nonostante il paesino di nascita perchè ti serve un panettiere? Poi se bisogna vivere in un mondo ideologico dove non esistono i soldi e i servizi sono garantiti ovunque in costante perdita (a spese di chi?) sarei il primo ad andare a vivere in una provincia di montagna senza i rumori e l'inquinamento delle città. Ma dipende sempre se parliamo di una lotta ideologica o della vita reale
è ancora tutto risolvibile, anche se non è facile. Bisogna risolvere perchè è giusto farlo per le persone che ci vivono e che ci vivranno, le qualo hanno diritto a poter rimanere nei loro comuni e paesini. è come dire che per colpa del decadimento del nostro paese allora tutti gli italiani dovrebbero andarsene: no, abbiamo diritto ad una migliore amministrazione.
Penso che nel caso di Luxottica nessuno possa eccessivamente demonizzarla: tutti sanno quali correttivi etici apporta per i propri lavoratori. Si può parlare però di un mutamento antropologico, per dirla con Pasolini, che può andare in un senso o in un altro. Quando uno degli intervistati parla di 'differenti opportunità per chi lavora nell'azienda rispetto al dipendente comunale', lì sta indicando una preoccupante percezione, oltre che realtà, di differenza classistica: ciò coincide con il fatto che il mutamento antropologico sta andando in un senso (l'azienda e i consumi individuali, come implica Cason) e non in un altro (la comunità e l'attività politica). Ecco: credo che il senso del video non sia dire che Luxottica fa male, ma che Luxottica DA SOLA non basta. Una comunità non si potrà mai identificare solo e soltanto con un'azienda. Poi: finché uscire da Belluno significa per forza migliorare la propria condizione, certo, nessuno può impedire ai giovani di andarsene. Ma chi lo dice che 'all'estero' o 'in pianura' è per forza meglio? Questo è un pregiudizio che più le cose si aggraveranno a livello nazionale, più sarà smentito. E si può anche risiedere in un luogo come Belluno avendo alte competenze: nulla lo vieta, se non appunto il tessuto stesso del territorio reso problematico dalle cause sopra dette. Se il discorso si sposta su 'quindi nessuno dovrebbe più fare l'operaio perché è un lavoro usurante', qui ci spostiamo su un problema millenario su cui si potrebbe parlare troppo a lungo. Ma chissà perché a Bolzano non fa strano immaginarsi anche come professionisti qualificati e a Belluno sì... grazie comunque per lo spunto!
Ad Agordo, con rispetto parlando, sono troppo concentrati su Luxottica, nel momento di una eventuale crisi dell'azienda cosa farebbero? Se licenziassero e mandassero in cassa i dipendenti cosa succederebbe? Bisogna che si inizi a pensare ad uno sfruttamento migliore del territorio portando competenze diverse
@@grattuggiatosuccederà quello che è successo in Cadore con la Safilo e le tante altre che sono crollate letteralmente in pochi mesi, il cambiamento deve partire dalla gente, non si può stare seduti ad aspettare il disastro sperando che tutto vada bene, invocare amministrazioni e autonomia è inutile se non c'è la volontà di risollevarsi. Si guarda sempre al Trentino ma loro hanno saputo cavalcare l'onda, nel bene e nel male, ci si dimentica sempre dell'altro vicino, il Friuli, anche noi siamo regione autonoma ma abbiamo problematiche simili nella zona montana, senza neanche una Luxottica o simili, qualcosa funziona e qualcosa no, ma la voglia di mettersi in gioco e resistere e tutelare la propria identità, lingua e territorio deve partire dalla gente, non da qualche programma politico
@@barba2012 Questi montanari non vogliono cedere niente e la soluzione non può esistere. Vogliono le auto di grossa cilindrata per correrre e schiantarsi, vogliono guadagnare anzi straguadagnare con gli affitti estivi delle numerose case di proprietà, vogliono larearsi e fare lavori ben pagati, i lavori di merxx vorrebbero li facessero gli altri, però non vogliono nemmeno essere disturbati da tanti migranti. Con questi presupposti trova la soluzione...
Uno dei servizi meglio realizzati tra quelli che ho visto negli ultimi anni. Complimenti e grazie per aver dato voce a questa realtà che di voce ne ha sempre meno
Grazie Nova Lectio. Ti seguo per i tuoi ottimi video ma stavolta mi hai colpita nel cuore, essendo legata a Belluno per rami familiari, amandola come se ci vivessi e frequentandone spesso le montagne visto che abito nella vicina provincia di Treviso. Quel che descrivi è la pura realtà: immobilismo, abbandono, decadenza.. La stessa Cortina ormai è fumo negli occhi. E con le prossime olimpiadi invernali, la speranza di recuperare i fasti del passato terminerà con la loro chiusura, perché sono manifestazioni che non portano solo cose a tempo determinato, mentre lasciano dolore e distruzione (con la famosa pista di Bob) per sempre. E fuori Cortina il vuoto. D'altronde al Veneto interessa solo Venezia, basta vedere la pubblicità creata: "Veneto, the land of Venice". L'autonomia è assolutamente necessaria per provare a rilanciare i territori montani, ma poi ci vogliono testa e coraggio.
Da ampezzano, devo dire che il video ha così tanta qualità da far invidia ai servizi televisivi, soprattutto nella varietà degli argomenti trattati. Unica inesattezza che ho trovato è che a 00:17, quella non è una baita, ma una chiesetta eretta Corpo Forestale (quando ancora c'era) in onore di San Giovanni Gualberto, il loro santo patrono. Ormai anni fa sono andato assieme a mio nonno, ex forestale, a ripulirla, dimodoché il 12 di luglio si potesse svolgere una messa, richiesta dai restanti ex-forestali, che viene fatta in onore del santo patrono. Essendo utilizzata di rado, se si passa sul Passo Giau è quasi impossibile trovarla aperta, ed infatti nel tempo ha necessitato di vari restauri per colpa del suo stato di semi-abbandono
Da sudtirolese auguro ai bellunesi un'autonomia tipo la nostra. Dovete fare in fretta, prima che sia troppo tardi. Paesaggi stupendi, persone semplici e vere, queste le mie impressioni nelle mie escursioni nell'agordino.
Ho vissuto ad Agordo dal 1996 al 2008. Sono praticamente cresciuto lì. Ho amato molto la provincia di Belluno, i suoi paesaggi e la gente onesta e laboriosa. Mi è pianto il cuore quando, un paio di anni fa, tornai a trovare un amico e ho trovato esattamente ciò che questo documentario illustra ahimè.
Grazie Simone e squadra per questa vostra testimonianza. Ho vissuto e lavoro nel bellunese e posso dirvi che avete colto questa atmosfera dell'essere la polvere spinta sotto il tappeto nel cuore del Nord tra Veneto moderno e industrializzato e Alto Adige ricco e superorganizzato, separati solo da un arbitrario confine amministrativo
Con l'Alto Adige il confine è soprattutto etnico, non solo amministrativo. L'Alto Adige è una realtà irripetibile e confrontarsi con esso è fuorviante e non può che essere frustrante. Meglio concentrarsi sulle risorse a disposizione o realisticamente raggiungibili. Le montagne bellunesi sono di gran lunga le più belle e il potenziale di sviluppo turistico è illimitato.
Il Trentino altoadige trattiene più tasse di ogni altra regione o città d'Italia. Si parla del 90%, cosa assurda. E con largo margine rispetto a friuli Sardegna ecc.. Hai voglia alzare la cresta dopo anni di agevolazioni.. in realtà siete un popolo umilissimo che ha sempre munto capre e raccolto mele esclusivamente prima di quelle agevolazioni. Date la vostra autonomia anche alle altre Città italiane e vedrete quanto sarete inferiori in tutto..@@espiged
Grande Simone! Ti seguo da tempo ma questo video è stato una bella sorpresa. Sono anche io dell "Alto Bellunese". Complimenti a te ma soprattutto ai ragazzi che hanno avuto la bella idea di invitarti tra le nostre montagne. Sei il primo youtuber che porta una giusta attenzione ai problemi che tutti notano ma che pochi affrontano concretamente. Spero che la voce dei ns ragazzi e la tua denuncia possa arrivare sui giusti tavoli.
Sono marchigiano di origine. Ho vissuto e lavorato come medico per 5 anni in provincia di Belluno. Ho amato ogni valle, fiume, bosco, città e montagna della provincia. Mi sono poi trasferito altrove per questioni familiari e personali Grazie del documentario. Sebbene non sia originario di lì, l'ho sentito molto "mio".
Mi ha colpito la classifica delle province in cui i giovani vanno via di più e al primo posto c'è Enna, la mia città natale. Anch'io sono un under 30 e la quasi totalità dei miei coetanei studia/lavora/lavorerà fuori, al Nord o all'estero. Simone, ti consiglio di fare un reportage anche in queste aree rurali e interne del Sud che sono messe anche peggio del Bellunese. Ottimo video come sempre
Davvero. 200 mila giovani all'anno che lasciano la Sicilia per cercare fortuna altrove, e tra tante tribolazioni riescono ad emergere ovviamente fuori dalla loro terra di origine.
@@Dariuz82 concordo pienamente. C'è un detto in Sicilia che fa "cu nesci arrinesci" (chi esce riesce), ed è troppo troppo vero. Ormai è da anni che vivo in Lombardia e non posso non ammettere che c'è un gap in tutto a livelli imbarazzanti, diciamo sia per colpa della mentalità siciliana spesso retrograda e immobilistica sia per colpa della politica locale che ha pensato solo a rubare il più possibile. Il risultato è sotto gli occhi di tutti, e un giovane che voglia fare un lavoro un minimo qualificato e che non si umilia a compromessi con la politica deve scappare. Peccato perché sarebbe una terra bellissima se si cambiasse la mentalità generale
@@divin1808 Anch'io vivo in Lombardia ormai da più di 12 anni, purtroppo è la politica siciliana inquinata col malaffare a far andare via tanti ragazzi. Nessuno viene ad investire, dove le possibilità sarebbero davvero molteplici.
@@Dariuz82 io sono via da meno anni ma la penso allo stesso modo. Ormai in me si è sviluppata negli anni una rassegnazione per la situazione in Sicilia e ormai mi sono creato una vita altrove: da più di 2 anni sono fidanzato con una ragazza di qua, qui ormai vedo il mio futuro e le mie prospettive. Solo il pensiero di tornare a vivere giù mi metterebbe i brividi, anche solo pensando alle infrastrutture. Difatti ormai torno giù solo per i parenti, a livello personale sono l'unico stimolo che mi spinge a tornare quelle poche volte l'anno. Comunque ripeto, se ci fossero più opportunità nessuno se ne andrebbe via facilmente, perché l'emigrazione è un depauperamento notevole per un territorio. Ma per rimanere in un posto dalle precarie possibilità o hai di base una solidità economica che ti permetta di rischiare di rimanere oppure te ne vai. Tertium non datur
Il fatto è che la valle di cui parlano di più è, grazie a Luxottica , una di quelle più ricche .. la vallata del Centro Cadore ed ancora di più quella del Comelico hanno un tasso di emigranti ben maggiore... Nello specifico il centro Cadore negli anni 50 iniziava ad avere un suo ritaglio nel turismo, ma l'industria dell'occhiale ha preso il sopravvento... Anni 80 nessuno avrebbe detto che SAFILO chiudeva ed effettivamente... Ma ha delocalizzato lasciando interi paesi senza indotto e senza servizi. Da Calaltino ( Calalzo di Cadore, dov'è nata la SAFILO) che ha abitato a Treviso 12 anni ed ora tornato nel mio paese mi rendo conto che di amici d'infanzia quasi non ce ne sono più, non ci sono negozi, servizi e quanto altro.
Sono romana e vivo a Belluno da 11 anni, 8 dei quali lavorando in Luxottica. In questi anni ho potuto vedere il tracollo di questa bella città che ricordiamolo é capoluogo di Provincia. Servizi zoppicanti, locali sfitti e zero opportunità per i giovani. Senza parlare degli affitti inesistenti o a prezzi inarrivabili. Grazie per questo video, spero serva a dare un po' di consapevolezza su questo territorio dimenticato da molti ❤
fin da piccolo sono sempre stato solito a passare parte delle mie estati a Gosaldo e solo di rado ho avuto modo di passare a Belluno, che dire? Mi dispiace, vedere un capoluogo di regione così vuoto, spopolato, triste e senza alcun opportunità per i giovani fa veramente male
Un conto è spendere 82 milioni per un'opera che dura 15 giorni, ma un altro è per un'opera che collega alla terraferma 5 milioni di persone. Le infrastrutture sono la linfa vitale di un paese ed è inutile utilizzare la retorica delle strade e ferrovie interne: finora il ponte non c'è mai stato, eppure le infrastrutture locali non si sono sviluppate. Non è che forse dalla grande opera c'è più spinta per realizzare anche quelle più piccole? Lo stesso corpo umano si sviluppa a partire da vie di comunicazione grandi (arterie e vene) per poi dileguarsi in quelle più piccole (capillari). Abito a 20 minuti a nord di Villa San Giovanni e ti dico solo che se avessimo il Ponte, potremmo fondere UniME e UniRC in un'unica grande università dello Stretto, rafforzeremmo le economie locali togliendo potere alle mafie (Don Ciotti, che pure stimo tanto, dice una baggianata), ci sarebbero nuove imprese che portano più innovazione e posti di lavoro, da cui si avrebbero più soldi in tasse da reinvestire in servizi, ecc. Capisco l'odio per il governo, che condivido pure io, ma questa è un'occasione per giovani come me di poter restare nel territorio invece di scappare e arricchire qualcun altro. Ti parlo da ragazzo di 25 anni che ha studiato esattamente i temi trattati nel video (a Trento) e che spera di fare qualcosa per dare dignità a un territorio martoriato.
Sono di Padova ma frequento l’Agordino. Non ero totalmente consapevole di questi problemi. Grazie mille nova lectio, quando andrò su fra i monti terrò a mente questo video. Grazie infinite
Sono siciliano ma da ormai 16 anni vivo fuori la mia regione. I primi 2 anni ho vissuto in Friuli e in Toscana. Da 14 anni vivo in Alto Adige (in alta valle isarco, non a Bolzano) e frequento spesso il territorio delle dolomiti (alto atesino, trentino e bellunese) e ne sono letteralmente INNAMORATO. Non credo che me ne andrò mai da qua. Vedere la differenza di gestione tra Alto Adige e bellunese è un colpo al cuore. Spero vivamente che la parte bellunese possa progredire e arrivare al livello della sua controparte Bolzanina (in realtà spero che l'Italia intera, e la mia regione, anch'essa a statuto speciale, possa raggiungere il livello di efficienza, ordine e pulizia dell'alto Adige). Video stupendo e stupende anche le riprese aeree di passo Giau ❤️
Complimenti per aver posto sotto ai riflettori il drammatico problema dello spopolamento della montagna italiana. Avete però parlato di una provincia relativamente fortunata e benestante, la situazione è ancora più problematica in Appennino centro-meridionale. Sono della provincia dell'Aquila e qui, come a Isernia, Rieti, e giù fino alla Lucania il problema sta diventando invalidante per qualsiasi idea di sviluppo e di futuro. Belluno a confronto sono rose e fiori.
Molto Bravi. Reportage che dovrebbero ripubblicare su la7. Come architetto (fiorentino) ho lavorato nel 2021-22 fra Agordo e la Marmolada. "Le montage di Venezia!" una scelta di marketing che rivela tutta l'incapacità di visione politica della Veneto su Belluno. Unico appunto soggettivo sulla color correction: va bene che non è un video pubblicitario ma un reportage, quindi capisco non aumentare la saturazione, ma potevate lasciarla inalterata! Già i turisti preferiscono il Trentino! Va bene che è la zona depressa delle Dolomiti ma nel vostro video sembra più grigia della periferia Milanese!
Non commento spesso i tuoi video ma stavolta non si può fare altrimenti. Straordinario documentario. Davvero semplice ma con un lavoro dietro enorme. Bravi.
Il ladino è molto simile al friulano (infatti da friulano quando vado in dolomiti noto che comprendo quasi tutto) e il destino di questa lingua anticipa solo di poco quello del friulano. L'autonomia in friuli non sta evitando la scomparsa della lingua e i vari enti che se ne occupano, nonostante tutti gli sforzi anche grandi, stanno solo rimandando di poco la fine. Con la scolarizzazione è inevitabile che la lingua nazionale sovrasti quella locale (eccetto pochi casi come il tedesco in alto-adige) e non penso che la soluzione sia una semplice autonomia, servirebbe un cambio della cultura che ormai è anacronistico.
Grazie per averlo scritto, ahimè tutti i dialetti, oltre alle lingue riconosciute come il friulano, il ladino, il sardo, vanno a perdersi con la scolarizzazione. É un processo "sociale" come la perdita di alcuni usi, costumi o tradizioni
Condivido il tuo pensiero: La scolarizzazione sta riducendo il dialetto, la cultura del posto è morta a causa del consumismo e del liberalcapitalismo: Questo lo scriveva Pasolini nei primi anni '70.
Da bellunese di 22 anni questo video fa venire grande amarezza e frustrazione. Non solo per la cruda vividezza con cui i problemi di questo territorio sono mostrati ma per il senso di impotenza davanti a queste dinamiche. Non c'è quasi nessuno che vuole fare qualcosa per incentivare i giovani a restare e quei pochi che ci provano si scontrano con un immobilismo disarmante. Banalmente, qualche giorno fa, volevo portare i miei nipoti (Una 11, uno 9 e l'altra 6) qualche ora a divertirsi il sabato pomeriggio. È stato difficile trovare qualcosa di "diverso" che potesse interessargli. Stessa cosa capitava e capita tutt'ora a me con i miei amici, quando vogliamo fare qualcosa (escludendo lo sci) dobbiamo andare fuori provincia. Lo stesso vale nelle opportunità lavorative. Io senza nessuna offesa per chi pratica la professione, non ho nessuna voglia di fare occhiali e se voglio trovare un minimo di possibilità di carriera devo andarmene. Non so cosa mi riserverà il futuro ma mi piacerebbe viverlo dove sono cresciuto anche se, spesso, ho l'impressione che questo sentimento non sia ricambiato da un territorio vecchio che ormai trascina, tristemente, sé stesso.
Condivido in toto. Io dopo 28 anni di vita a belluno, ho rinunciato e mi sono spostato fuori regione. Amo la mia terra, però o lavori in fabbrica, o muori di fame.
La differenza varcando il confine tra sudtirol e Veneto è un percepibile immediatamente : stesse montagne, ma da un lato trovi strutture nuove ben tenute e cura, di qua, cortina aparte, abbandono e trascuratezza. È certamente dovuto alle scelte politiche ed economiche.
Cercate Valle del Centro Cadore su Google e chiedetevi perché praticamente non ha turismo... Ci si arriva in auto, bus e treno... Montagne stupende... Ma... C'era una fabbrica che era come la Luxottica è per Agordo .. bene, ha delocalizzato, e le strutture turistiche presenti fino agli anni 50 avevano chiuso... Ed ora è una valle senza una propria identità e senza una valida struttura turistica
È il primo video che vedo in questo canale, che bella scoperta. Complimenti per l'ottimo lavoro di qualità. L'importanza del lavoro nelle comunità è sempre più nevessario.
Da bolzanino un po' mi vergogno dei privilegi di cui disponiamo. Come è vero che anche da noi i paesini si stanno spopolando, vedere i miei vicini di casa (voi agordini) così in affanno, ignorati e impossibilitati ad autodeterminarvi mi fa tanta tristezza. Massima stima e solidarietà, continuate a puntare sull'autonomia che sembra essere davvero l'unica soluzione. Complimenti davvero per la qualità di questo documentario. CHAPEU
Per che cosa ti vergogni, scusa? La salvaguardia della propria cultura e del proprio territorio non è un nostro privilegio, ma un diritto che lo stato italiano priva ad altre regioni. Aggiungo che il governo italiano riceve più soldi dalla provincia di Bolzano di quanti ne versi.
Io sono Trentino. Non devi vergognarti, sono gli altri che hanno un problema, non noi. Se ci togliessero l'autonomia i nostri soldi finirebbero in qualche buco nero giù per l'Italia. Se dessero la nostra stessa autonomia (poter spendere il 90% delle imposte raccolte) a veneto e Lombardia le loro zone montuose sarebbero anche meglio delle nostre, perché la ricchezza che piaccia o no si produce in pianura più che in montagna. Io sono a favore dell' autonomia (anche e soprattutto fiscale) di tutte le regioni.
@@pe2317 un po' quello che volevo dire io, ma tu ti sei spiegato decisamente meglio. Concordo pienamente anche sul fatto che in pianura si produca più richezza. L'Italia non potrebbe sopravvivere senza l'industria presente nella pianura padana.
Mi hai fatto salire una grande gioia, perchè io ho passato la prima parte della mia vita a frequentare le Dolomiti, sia Trentine, che Altoatesine che Bellunesi e ci ritorno sporadicamente ancora oggi. Poi un grande dolore a vedere come la politica ad ogni livello, europea, nazionale, regionale, se ne freghi delle piccole comunità. Ciò avviene anche nella pianura, dove le difficoltà logistiche e orografiche non ci sono, ma la situazione è la stessa, meno accentuata ma la stessa ! Ad oggi ai politici e le loro finanziarie lobbie, interessano solo le Olimpiadi di Cortina, bacino di corruzione, disastro ambientale e nessun vero diretto vantaggio per la provincia di Belluno.
Come sempre un servizio molto approfondito. L'unica cosa che mi è dispiaciuta, è la mancanza di interviste a qualche rappresentante della Luxottica con casomai la promessa di un miglioramento vero del territorio che vada anche a favore di chi non lavora in quell'azienda
Tanta tristezza e rabbia, da amante delle montagne e veneto acquisito, il mio sogno è trasferirmi sempre più vicino ad esse, ora vivo in Lessinia (dove ci sono piccolissime comunità Cimbre) e vedere comunque posti pazzeschi lasciati morire o uccisi lentamente da opere inutili fa venire tanta rabbia, avendo frequentato fin da piccolo la Valle D'Aosta vedo tutto il potenziale che queste zone potrebbero avrere con la giusta autonomia. Grazie per aver portato luce su questo problema e grazie a Nicola e agli altri giovani per aver scelto di restare. Mi avete fatto venire ancora più voglia di continuare a scegliere la montagna per la vita!
Da Cadorino, finalmente grazie di sottolineare che la maggior parte delle Dolomiti sia nella nostra provincia. Nonostante quasi tutto funzioni ahimè meglio dai vicini alto-atesini, siamo abbastanza stufi di sentirci dire che le Dolomiti siano sinonimo di Trentino Alto-Adige per la maggior parte della popolazione italiana e non
Come anche tutti gli altri, le Alpi e le Dolomiti sono solo Trentino Alto Adige gli altri sono tutti stupidi
Da friulano che frequenta spesso le dolomiti, per me sono sempre state sinonimo di veneto e ancora più di Cortina
@@Cris-jt8fw non sono stupidi.. Hanno investito diversamente.. Si parla solo di cortina quando si parla di inverno in Veneto.. Ma c'è molto di piu poco pubblicizzato
Funziona meglio anche in Trentino (che non è l’Alto Adige, dato che gli italiani continuano a confondere le due zone), basta vedere gli orrendi hotel di Falcade, sono entrato in uno dove oltre al prezzo del panino (caro) dovevi aggiungere 1 euro per il formaggio, 1 euro per l’insalata..mai più.
E l’agordino, lo Zoldano e la Valle del Boite sono anche messi bene rispetto al mio Centro Cadore. Qui il turismo è proprio a zero, nonostante le Dolomiti più famose siano qui (Tre Cime di Lavaredo e non aggiungo altro)
Non ho vergogna a dirlo ma ho pianto non era solo commozione....nel filmato ho anche visto la casa dei nonni materni dove poi sono cresciuto. Adesso vivo a Milano ma appena posso una calamita mi attira verso le mie radici. Nella mia famiglia ho avi tirolesi sloveni e,ovviamente, agordini per questo ho scelto di definirmi mittel-europeo.... Grazie tanto a tutti per questo servizio molto accurato e soprattutto fatto col cuore.
L'italia è una matrigna che ammazza i suoi figli come la Francia che è riuscita in pochi decenni a distruggere intere comunità in nome del centralismo. Mi piange il cuore vedere mia sorella 22enne rispondere in italiano al resto della famiglia che ha sempre parlato in veneto.
Metà del Tirolo, Agordo e parte della Slovenia non sono mitteleuropei
Da Notaio di Agordo Vi faccio i complementi per il pregevole video che avete realizzato, ben illustrante diversi aspetti del Territorio poco attenzionati mediaticamente.
Quando due anni fa circa ho scelto di trasferirmi qui da Roma, richiedendo la Sede notarile di Agordo, ho sicuramente fatto una scelta controtendenza, affascinato dalla Bellezza di queste Terre. Ad oggi posso dire di essere felice ed onorato di avere la possibilità di svolgere la mia Professione in uno dei luoghi più belli di Italia, con così tante persone di buon cuore che mi hanno meravigliosamente accolto.
Ho a che fare quotidianamente con la realtà economica dell'Agordino e sono convinto che siano necessari incentivi per i giovani che desiderano fare impresa. Il Territorio deve essere valorizzato a fondo, ma per farlo occorre in primo luogo riaccendere nei ragazzi il desiderio di conoscere, proteggere e preservare le proprie radici. Una realtà economica non esclude l'altra. C'è bisogno di imprenditori coraggiosi, ma prima ancora di bloccare il fenomeno di spopolamento.
Un saluto, Davide Cascioli
Complimenti al NOTAIO di Roma per la scelta.
solo per il fatto di essere un terrone ti dovrebbe esimere da il commentare qualunque questione riguardi l'agordino. un consiglio tornate in terronia e restaci
Vabbè, ma lei non fa testo. Lei fa una professione talmente remunerata economicamente da potersi permettere il lusso di poter scegliere qualunque zona d'italia per vivere ed esercitare che comunque non vivrà mai i disagi che il resto degli abitanti appartenenti alla classe medio bassa vive nel territorio.
Avevi bisogno di pubblicità? Professione, nome, cognome, luogo di lavori.. Dai, metti anche l'indirizzo e il numero di telefono... Io non faccio mai come te.
Il n. 1
Sono di Bolzano ed ho la fortuna di frequentare spesso la zona illustrata nel video. Vivo la differenza tra le due province, nel video è descritto tutto molto bene complimenti! Suggerirei solo agli amici bellunesi di non copiare in tutto e per tutto l'Alto Adige, cercate di mantenere l'identità di ogni singola frazione, di non dimenticare la storia. Ogni volta che torno nell'agordino, nella piccola frazione dove passo qualche giorno, adoro la sensazione di fare un salto indietro nel passato, di vedere luoghi intonsi e conoscere persone che ancora oggi vivono quotidianamente gesti e tradizioni di tanti anni fa. In Alto Adige tutto questo ormai è perso, sembra tutto uguale, tutto esageratamente asettico, tutto pronto per essere venduto. Qualche schützen e banda musicale in abiti tradizionali non basta per mantenere vivo il passato.
Se non fosse per l'autonomia gli altoatesini starebbero ancora a mungere le capre come è stato per l'interezza della loro storia.. trattenete il 90% delle tasse e attorno avete due regioni non autonome che per mancanza di autonomia non possono competere. Hai voglia ad alzare la cresta dopo 50 anni di trattenute del 90%(nessun'altra regione trattiene così tanto come lo fa Bolzano e Trento). Anche il Burundi in questo modo diventerebbe una nuova Monaco. Per il resto non siete per niente speciali come persone, anzi. Anzi..
Mio papà era delle Roe Alte di Sedico un po' più in basso dell'Agordino, ma ogni anno si partiva dalla Sicilia per passare le vacanze estive lì dove c'era ancora mia nonna, non sentivo parlare il ladino da più di 40 anni da quando lo sentivo dialogare tra i miei ma anche insieme agli amici del posto, è sempre stata per me una lingua affascinante e non sò perché ricca di magia, forse propria della magia dei boschi e dei posti indimenticabili che sono stati da cornice alla mia infanzia,, non ho potuto fare a meno di risentire più e più volte le parlate che sono state proposte in questo bellissimo servizio e non posso non fare a meno di ringraziarvi tutti per questi momenti di felici e commoventi ricordi che mi avete donato.
Sposo questa causa che pur essendo per metà siciliano sento anche mia e non posso ignorare.
Grazie di cuore ❤
Da Agordino sono onorato che Nova Lectio abbia fatto un video del genere. Grazie infinite.
Idem
Ci sono stata ad Agordo ed è bellissima.,la ricordo ancora💞
@@ElPavesaroTergestinXk tu dove abiti?
argomenta almeno valà@@ElPavesaroTergestin
Da calabrese che non conosce assolutamente queste zone, mi si spezza il cuore. Sono problemi comuni un po' a tutte le province (intese come in oppsizione alla realtà cittadina), aggravati dalla geografia e cultura di quei luoghi.
Io per prima, insieme a tutta la mia famiglia, sono scappata dalla mia terra per inseguire il "sogno milanese" ma a distanza di anni non riesco a non chiedermi come sarebbe stato rimanere. Complimenti a questi ragazzi che hanno deciso di tornare a casa loro e di lottare per migliorare le cose 💖
in effetti anche storicamente ci sono molti punti in comune tra certe ristrettezze economiche della popolazione veneta e quella del meridione d'Italia
A te sarà piaciuto, ma sta provincia è brutta brutta, mentre in calabria c'è l'ndrangheta ad abbruttire il territorio. Se si potesse fare a cambio, vedresti che svolta!!
Immagina me, padre bellunese e madre dall'aspromonte. Più provincia di così non si poteva. L'Italia purtroppo non aiuta queste realtà, peccato perché inevitabilmente si estingueranno
Irpino (Avellino)e vivo lo stesso dramma
Anche in provincia di Potenza.
Mio nonno è originario di lì e nel suo paese ho sentito dire che ogni famiglia è proprietaria di almeno TRE case (quindi due su tre disabitate) e che i giovani stanno emigrando praticamente tutti.
Poi però a Milano e Bologna non si trova nulla.
Non pensavo che il "Mirco de Radio Più" tanto citato da Crozza-Zaia esistesse veramente!
Comunque ottimo video come sempre.
Mancava "el Boadìn"😢
😅
Ho subito pensato a Crozza e sono venuto a cercare tra i commenti. Grazie che ci hai pensato mr.miguardi
@@-RDM- sarebbe?
Sapete cosa hanno fatto per aiutare tutte le valli e paesini di alta montagna del Bellunese?? Ci hanno regalato una quantità di predatori come per esempio i lupi che stanno massacrando quelle famiglie che vivono di allevamento con enorme fatica e sacrificio e alla fine saranno costrette anche loro ad abbandonare il territorio alla faccia del progresso che ci vuole fare mangiare farine di grilli e carne sintetiche. Ma secondo voi è NORMALE?? Un grazie di cuore
Credo di non aver mai visto qualcosa di coì ben fatto e che inquadra così bene e obiettivamente la situazione della mia provincia. Sono Cadorina, parlo il Ladino Auronzano, e vado e vengo dall'Italia all'estero e dall'estero all'italia, con lo stesso pensiero di tutti: come è possibile è una delle terre più belle al mondo e con un potenziale enorme. Poi basta attraversare una linea immaginaria che delinea un confine ed è un altro mondo. Qualcosa è andato storto insomma...chissà se si è in tempo, per farlo tornare dritto. Grazie per questo reportage.
Sono nato ad Agordo e vissuto lontano da sempre. Vi ringrazio per questo bellissimo documentario che ci dimostra come spesso i luoghi e le comunità ricche di storia, bellezza e umanità come questa possono scomparire nell'indifferenza di tutti. Un grazie anche a Davide, Nicola e Beatrice per il loro supporto e amore per la propria terra. Bravi!
Vivo a Belluno, ho 44 anni. Il territorio Bellunese è morto, finito, kaput. Le amministrazioni comunali sono guidate da un immobilismo cristallizzato, vuoi per scarse risorse, vuoi per la scarsissima intraprendenza. La gestione della montagna, comparata ai vicini dell'Alto Adige, è ridicola, poco competitiva, mal mantenuta e in generale ignorata dalla Regione Veneto. Per non parlare della sanità pubblica, sgretolata ormai da una politica regionale che favorisce il privato. Si vive nella percezione che tutto debba rimanere fermo, con una logica di provincialismo avvilente. Questo è. Aspettiamo invece con ansia la pista da bob per le Olimpiadi, grande buffonata applicata a un territorio che ha bisogno di ben altro che una struttura che verrà abbandonata il giorno dopo la cerimonia di chiusura, con un disboscamento a dir poco criminale. Sono scettico sul progetto di autonomia invece, perchè puoi anche avere autonomia, ma senza risorse umane di valore si fa ben poco.
si ma la polenta costa poco
È triste da dire ma ormai il gap con l'alto Adige è incolmabile...
Anche io vivo a belluno ma da un mesetto.. case non c e ne sono e una vita monotone
@@ugtso6543 tutta colpa dei terrn
I bellunesi non vogliono cambiare perché la maggior parte della popolazione è anziana... non vogliono investire in nulla. Immobilismo totale. Lo dico perché io sono mezzo bellunese e sono su a Belluno molto spesso. Si capisce questo soltanto vedendo il centro di Belluno.
Sono del Cadore, anzi, del Centro Cadore (la zona che si estende da Pieve di Cadore ed Auronzo), senza dubbio la zona più depressa dell’intera provincia di Belluno e certamente anche dell’intero Veneto e tra le peggiori di tutto il nord. Qui la situazione è molto peggio dell’agordino dove la Luxottica, colosso mondiale, da tanto lavoro e c’è un certo turismo. In Cadore la desertificazione industriale è totale e di fatto si vive solo per il pendolarismo verso Cortina (30 km), Longarone (20) o Belluno (40 km). In Cadore il lavoro lo si trova solo nei (minimi) servizi. Da inizio anno nel mio comune hanno chiuso già tre attività nella piazza principale. L’occhialeria nella mia zona è ormai morta, era basata su piccolissime industrie dove lavoravano solo familiari del proprietario, senza visione per il futuro (l’obiettivo non era crescere ma comprare la casa a Bibione e la Bmw), con l’arrivo dei fondi Vajont non si è pensato due volte a trasferire la produzione a Longarone e con l’arrivo della Cina queste aziende hanno fatto la fine della neve al sole. Turismo e agricoltura che fanno ricche e belle le zone montane sono scomparsi per fare posto al “sogno dell’industria” e nessuno ora ha il coraggio di aprire attività ricettive. Le infrastrutture sono lasciate al loro destino, sentieri rovinati e strade da quarto mondo, degne della Parigi Dakar. La sera e durante il giorno per i giovani non c’è ovviamente nulla, ogni tanto qualche bar mette la musica il sabato sera e basta. I giovani che scelgono di fare l’università come me alla fine è impossibile che ritornino in Cadore, al massimo vanno a Belluno. Le scuole superiori del luogo vengono ignorate perché tutti vanno a Belluno o in Alto Adige in convitto. La sanità è stata distrutta e ora si rischia di morire di parto se non si riesce a raggiungere Belluno (impossibile nei weekend estivi e invernali, dato il traffico di ritorno da cortina). Gli amministratori hanno portato logiche di governo della politica romana che unita a un fortissimo campanilismo anche tra frazioni amplifica i problemi. Di unione dei comuni e dei servizi per potenziarli è vietato parlare e si votano da decenni sempre gli stessi amministratori che si lamentano dei giovani e che non si può fare nulla ma non propongono soluzioni ma la gente preferisce lamentarsi quindi trionfano. Alle prossime elezioni in un comune piccolo si presenteranno un ragazzo di 25 anni ma già con un curriculum di tutto rispetto e un pensionato, l’esito è scontato considerando la mentalità. Si parla tanto di zone depresse del sud ma qui siamo allo stesso livello e il divario è ancora più alto considerando che province confinano con noi: Trento e Bolzano autonome, Treviso, Vicenza e Pordenone ricchissime, Udine prima per qualità della vita oltre al Tirolo austriaco
Condivido anche le virgole.
Uno dei miei sogni è quello di creare un hub per start up e ricerca in quella zona
Verità assoluta. Il Cadore è messo molto peggio.
Analisi perfetta, logiche da politica romana e mentalità vecchia dei locali un mix disastroso
Ho vissuto e lavorato tra Calalzo, Domegge e Lozzo, già 20 fa vedevo quello che stai raccontando ma ancora si faceva finta che andasse tutto bene, quello che vedevo io era una mentalità diffusa da operaio, faccio la mia giornata e torno a casa, nell'illusione che tutto sarebbe continuato così. Era come stare in città, poco senso della comunità. Sono della Carnia, tutt'altro che ricca, infatti come molti si andava a lavorare fuori, ma nei paesi c'è tutt'altro clima, anche noi siamo sempre meno ma si continua a mantenere i contatti nelle comunità, si organizzano le tradizionali feste e sagre, ci si ritrova per giornate di pulizia sentieri, e non è questione di amministrazione pubblica, ci si ritrova al bar tra paesani ed è tutto a base volontaria. Insomma, ho constatato che la vostra popolazione per anni si è adagiata nell'illusione del posto in fabbrica e ora i giovani si trovano fregati, senza prospettive né supporto delle generazioni precedenti. Cosa si aspettano da un eventuale autonomia non è chiaro nemmeno a loro
Grazie Simone per questo servizio che mi ha anche commosso. Sono milanese di nascita dove ho vissuto 50 anni della mia vita, vengo quassù da sempre e mi sono trasferito da un paio d'anni proprio a Feltre nella casa natale di mamma. Amo questi luoghi che sono davvero tra i più belli al mondo, aprire le finestre la mattina e vedere l'arco delle Dolomiti Bellunesi rallegra il cuore. Nello stesso tempo vedo i problemi seri come lo spopolamento, Feltre è ormai quasi una città deserta rispetto al passato, la sanità, faccio dialisi quindi si bene di cosa parlo, i giovani che se ne vanno appena possono, e tutto ciò che hai descritto nel documentario. È necessario unirsi anziché separarsi per proteggere questo magnifico patrimonio di natura e cultura.
Anche nella stagione migliore è un posto brutto, brrruuutttooooo. Solo le vette dei monti si salvano. Scappate tutti!!! deserto montano avanza!!
@@MrSmart09dai tieni 10 euro e vatti a prendere le caramelle
Di brutto c'è solo la tua ignoranza!@@MrSmart09
@@fabio2176H ben detto 👍👍👍👍
Da Veneto, con decine di amici bellunesi, alto atesini e spesso pure collaborare esterno di Luxottica, complimenti per il documentario. Bellissimo. 👏🏻
poi è vicino ad ortisei
MA loro non vivo nella città più bella del mondo, vero Roby?🤣
Agordo, Alleghe, Canale, Arabba... sono per me tra i posti più belli del mondo. Non nego di essermi anche commosso nel vedere questo straordinario reportage, realizzato in una maniera impeccabile. Quanta profondità, passione, dignità. Ne esco scosso, motivato, arricchito.
Incredibile, mai avrai pensato che poteste fare un video su questo argomento. Sono un ragazzo di Pieve di Cadore e riesco a lavorare da remoto restando nei miei paesi. Giá nei primi minuti del video ho avuto i brividi, qualcuno che al di fuori di questo posto ha notato i suoi problemi. Lavorando a milano e confrontandomi con colleghi da tutta italia e da tutto il mondo, penso che nessuno con cui abbia parlato sia mai riuscito a capire la scala dell'isolamento e delle problematiche di questo posto. Sempre sono stato bollato come trentino di primo acchitto di tutta risposta. Quando dico che vengo da una pronvincia minuscola nessuno capisce appieno cosa intendo. Gli manderó questo video d'ora in poi. Grazie per averci visto.
Come tanti ti hanno consigliato ci sono molti luoghi ladini da esplorare, posso consigliarti forse il piú isolato di tutti, il Comelico. Luogo di nascita di mia madre. Sono anche disposto ad aiutarvi a trovare contatti se siete interessati.
Che spettacolo che qualcuno mi parli del Comelico, luogo fatato dove ho passato le vacanze per più di 20 anni un pezzo del mio cuore è sempre li Padola,Casamazzagno etc. Mi manca molto la vista del monte ajarnola e del gruppo del Popera.....a svedom bocia ❤
@@MrSmart09 ma cosa ne vuoi sapere tu
@@MrSmart09sei proprio smart fratm
@@Melagodevo 👋 Rubens 😁
Di tutti gli argomenti trattati dal canale, questo è quello che mi ha commosso di più.
Non sono mai stato in quelle zone, non abito in Italia e nemmeno sono italiano. Speriamo che questo documentario possa aiutare i bellunesi.
Beh complimenti per l italiano allora,visto che non sei italiano!
Sei svizzero o sammarinese?
Grazie🙌
Precisazione su Luxottica che sanno tutti gli abitanti della nostra zona: stiamo parlando di un'azienda che si è radicata ad Agordo dopo che Del Vecchio aveva sondato diversi comuni tra il Bellunese ed il Trentino, una volta trovato l'accordo con il comune di Agordo, dopo 50 anni, abbiamo un'azienda leader mondiale di settore che tratta i dipendenti molto meglio delle altre aziende in Italia con standard molto più alti. Ha combattuto lo spopolamento, difatti ci son famiglie che si sono trasferite ad Agordo per lavorare in luxottica ed ha reso l'area una delle zone col PIL più altro pro capite del Paese. Ora, ci sono anche gli svantaggi ma per fare un confronto, andate a vedere i comuni che 50 anni fa han detto di no a Del Vecchio ora come sono messi e poi mi dite se Luxottica è un bene o un male, siccome la risposta la sa chiunque abiti in triveneto, mi vien da ridere che nel video sono stati evindenziati solo i lati parzialmente negativi di avere un colosso così nel paese... Senza luxottica, agordo era un paese morto.
Verissimo, confermo al 100%
Del Vecchio era partito dal Cadore dove c’erano tutte le occhialerie poi scontrandosi con la mentalità cadorina e avendo trovato territorio favorevole ad Agordo si è impiantato li. Ora vediamo come è il Cadore e come è l’Agordino: nel primo sembra di essere in Sicilia, le aziende hanno chiuso tutte e non c’è più nulla
@@anadalet9885 ma difatti, noi che siamo delle zone lo sappiamo.. Tu pensa ad un calabrese che vede solo questo bel video ma totalmente parziale e con un solo punto di vista, crederà giustamente che 'Luxottica é il male' ed invece é proprio il contrario..
@@scss1983 no Luxottica è il bene, dove in Italia c’è un’azienda con un welfare del genere oltre a certi stipendi? Per dei ruoli di normale manifattura per di più, non di certo uno stabilimento aerospaziale. Il vero male sono state aziende come Safilo o certi laboratori in cantina, molti di questi ultimi che operavano al di fuori di ogni legalità
Credo che la critica fatta a Luxottica da alcuni sia stata recepita nella magnera sbagliata. Perché è vero che nel video se ne accenna solo ma il problema fondamentale è la "monociltura" di Luxottica.
Permettettetemi di esprimere un semplice pensiero: @anadelet9885 cita a ragione la differenza fra il Cadore e l'Agordino oggi e nel passato, ma vorrei far presente cosa abbia causato quelle differenze. È indubbio che da un lato abbiamo il genio di Del Vecchio che ha permesso la costruzione di un colosso eccezionale quale è Luxottica, ma di contro vorrei ricordare che in Cadore la già citata safilo è stata altrettanto importante, non solo i suoi volumi produttivi fino algli anni '90 erano più di quelli di Luxottica ma anche era detentrice di un "know how" invidiabile (questo solo per ricordare quanto fosse un' eccellenza ai fini del discorso non per misurarne la grandezza chiaramente).
Ma la grandezza di aziende come la succitata sfilo, Lozza o Fedon è stato il tallone d'Achille dell'industria cadorina: infatti attorno a questa "sacra triade" si erano formate tantissime aziende, alcune più grandi altre decisamente più piccole che esistevano solo grazie alle prime, non parlo solo di quelli che producevano attrezzature (come Da Rin e Pinazza) paste abrasive (come Pai Cristal) o lenti (De Silvestro) (solo per citarne alcune ma anche di tutti quei terzisti che producevano semilavorati. Poi un giorno tutto questo è finito, prima lo spostamento a Longarone, poi in Europa dell'est e in Cina, il fallimento di Lozza, la chiusura dello stabilimento di Fedon, è per ultimo lo smembramento di safilo hanno mandato all'aria un bel pezzo di quel sistema.
E ai cadorini cosa è rimasto dopo che il "cavallo su cui avevano puntato tutto" era morto?
Solo il ricordo di quando erano i più grandi produttori di occhiali al mondo e niente altro. Nient'altro perché per 60 l'unica cosa che passava per la loro testa erano gli occhiali.
Ma io ora chiedo a quelli che osannano Luxottica: credete davvero che non possa succedere di nuovo? Credete d'avvero che Luxottica non possa fare scelte sbagliate e fare la fine di safilo? O che semplicemente possa trovare un luogo più conveniente dove produrre?
E allora cosa succederà?
Chiaramente io spero che queste cose non succedano. Ma il concetto è semplice: solo se esistono realtà indipendenti, alternative si può sperare in un "paracadute" che possa arginare lo scenario peggiore.
È da cadorino che dico: se ad Agordo non si vuole finire come noi non si devono commettere i nostri stessi errori, basando tutta il loro panorama economico su una grande azienda.
Thanks!
Sono Cadorino e veramente complimenti per il video che tocca veramente tutti i punti caldi: autonomia, spopolamento e soprattutto la beffa della misconoscenza delle Dolomiti Bellunesi citate sempre e spesso nelle pubblicità Alto Atesine.
E soprattutto bravissimi per aver approfondito seriamente la diversità e le varie declinazioni della lingua ladina nei vari territori dell'alto bellunese. Bravi bravi e bravi, complimenti!
Sono brasiliano e ho lavorato in Val di Fassa, e ho conosciuto la in lavoro un signore bellunese che è stato molto gentile, Belluno mi è piaciuta a primo colpo, e mentre lavoravo abbiamo provato a cercare una casa o un appartamento da affittare e stare dopo li, e beh, dei 5 che ho trovato in provincia, tutti mi hanno detto la stessa cosa: "in 2 mesi 3 mesi guadagnerò di più" che affittarti in 1 anno e mezzo" (anche detto nel video)...non mi dilungherò troppo, ma anche questa mi sembra essere una delle cause dello spopolamento di un luogo, soprattutto dopo la pandemia.
PS: Bel' video, e purtroppo è triste vedere che un'azienda, contemporaneamente a "risolvere" un problema, ne crea 3 in cambio (mi sembra).
Questo è vero, pero, in alcuni luoghi, in percentuali più che in altri. Hai ragione alla fine, e è, siamo messi cosi... "Benone". @@Doctorchips71
@@Doctorchips71 infelicemente, si
Negli anni 90, ero in vacanza a Falzarego quando mi sono trovato mio malgrado ad essere operato d'urgenza ad Agordo. Una degenza di un mese o poco più, nonostante la spiacevole situazione, ho un ricordo fantastico di quella comunità e di quelle persone che hanno accolto me e la mia famiglia e che mi hanno curato con grande professionalità e passione. Mi hanno trattato come un principe. All'epoca ero poco più di un bambino, ricordo ancora la famiglia che aveva ospitato i miei genitori durante il mio ricovero che parlava già di tutto questo. Sono contento che abbiate dato voce a questi ragazzi e spero che potranno ottenere il meglio per salvaguardare il loro territorio e la loro tradizione.
Si, infatti la gente è fantastica, peccato che il contorno faccia cagare, specialmente le montagne
L'unica cosa che fa cagare sei tu e la tua ignoranza!@@MrSmart09
Grazie NovaLectio per averci fatto conoscere anche questa realtà...bravissimo Simone e bravi tutti i tuoi collaboratori!
curati da uno bravo
@@bastard-inside6956 se ti proponi, accetto!
Da veneto e amante delle Dolomiti, grazie per questo splendido servizio.
vale anche per te curati da uno bravo
@@bastard-inside6956 Eh?
Innanzitutto un complimento sincero del video-servizio prodotto. Ragazzi siete davvero in gamba. Dovrebbero mettervi al posto della tv nazionale e commerciale.
Grazie per aver acceso un riflettore in una zona così bella e così fragile per mille motivi e nonostante ci siano grandi potenziali. E grazie per aver dato voce e spazio a quelle persone mostrate che identificano, attraverso il loro carattere Veneto, o ladino ancor meglio di che persone meravigliose esistano in Italia, di quanto poco si senta parlare di costoro che rendono il nostro stivale davvero un paese migliore.
minuto 9:40......conosciamo Mirko di RadioPiù!!! non ci credo, è quello di cui parla Crozza quando imita Zaia! 🤣
Video bellissimo che mi ha fatto bagnare gli occhi. Io sono uno dei tanti agordini che ha lasciato la sua bella terra per girare il mondo e che ci torna quando puo’ per visitare genitori, parenti e vecchi amici… e per ritrovare il cuore che lì nelle nostre Dolomiti è rimasto. Sempre orgoglioso dei miei natali, della mia gente e delle nostre tradizioni.
Unico commento al video è un po' la calcata di mano su Luxottica e il wellfare che garantisce ai suoi dipendenti e che sembra quasi negativo per il resto della comunità. A parer mio, senza Luxottica, le schiere dei giramondo agordini e bellunesi in generale sarebbero state ancora più grandi; quindi, forse il messaggio da passare, era più trovare forme di sostegno per i residenti che non ne beneficiano… cosa difficile per carenza di politiche sociali, ma si ritorna al tema iniziale che è il vero problema: la mancanza di autonomia, ma che per la provincia di Belluno, da sola, così poco popolata, è tristemente utopica.
Se non ci fosse la Luxottica e tutto ciò che ci gira attorno sarebbe pure peggio. Sono Toscana, ma con madre bellunese, lei e mia nonna mi hanno sempre detto della povertà che vivevano, Del Vecchio ha fatto un miracolo, senza contare il welfare che offrono, da cui le altre aziende dovrebbero solo imparare. Poi, almeno per una volta non è tutto solo a Milano. La mala gestione del territorio e del turismo non dipendono certo da quello. Io vivo in una provincia "secondaria" della Toscana, qui il tessuto industriale è inesistente, a parte il turismo estivo non c'è nulla, magari ci fosse anche qua una bella azienda leader nel suo settore.
La Luxottica ha però indirettamente stralciato la connessione che c'era tra gli abitanti e i lavori tipici che dopo non sono più ritornati
Almeno una che sa di cosa parli e abbia memoria del suo passato. Direi anche che il problema dell'agordino sono gli agordini.
@@dna3670 l'ottica e gli occhiali sono nel Cadore e nell'alto bellunese una tradizione dell'ottocento. Da quelle zone emigravi ancora negli anni 80. Australia o Canada.
Senza Luxottica sarebbero tutti emigrati. Non solo Agordo ma metà bellunese.
I dialoghi che ho sentito sono di perfetti ignoranti dotati di titolo.
La Luxottica permette l'indotto. Ovvero che attorno alla fabbrica convengano miriadi di attività. Ovvero non è che Luxottica impedisca ma favorisce come in qualsiasi economia che funzioni. Dove spendi i soldi che hai guadagnato producendo occhiali? In occhiali?
tra parentesi io con mia moglie siamo i titolari dello studio d'architettura che
progettò le fabbriche per Del Vecchio.
@@francescodarin8100 Tu ancora parli di schei (soldi) io parlo di problema culturale.
Non è che se l'azienda ha 3000 anni allora cambia qualcosa: è "solo" un'azienda e non può essere l'ago di una bilancia di una intera provincia, ma finché la gente ragiona così io alzo le mani.
Dal "perfetto ignorante"
@@dna3670Tu non sai nulla del problema culturale. Ti riempi la bocca ma d'aria. Gli schei come li chiami non sono quella carta che credi ma pane. Del Vecchio, e forse questo lo capisci. Non ha alcun interesse a stare ad Agordo. Prova a chiedere agli agordini di eliminarlo.
Poi arriverai tu a risolvere i loro problemi.
Sta attento che rischi il linciaggio.
Sono bellunese e ho sicuramente imparato qualcosa dal vostro bellissimo reportage! Vorrei aggiungere che, a mio parere, c'è anche un vuoto nelle attività culturali, musicali e, in genere, nelle attività ricreative. Un vuoto che si sente molto a mio avviso. In questo caso parlerei di spopolamento culturale se così si può dire. Grazie ancora per il vostro bellissimo contributo a farci conoscere e aver trattato questi grandi problemi che affliggono la nostra provincia.
Sono nato a Bolzano, frequento le montagne da più di sessant’anni, sono diventato presidente del CAI Alto Adige, mi batto per la salvaguardia dell’ambiente e dell’alta montagna perche per quella bassa ormai nulla su può più fare, e negli ultimi anni ho cominciato a frequentare in estate sempre di più la provincia di Belluno. Per me le Dolomiti bellunesi e friulane sono in assoluto le più belle del mondo, qui la montagna e’ rimasta tale, autentica e accogliente, dove si gode il silenzio, la quiete e la vera lentezza, e per questo motivo penso che i bellunesi abbiano una grande opportunità, quella di sfruttare il tema ambientale per far venire tutti i turisti che cominciano ad essere insoddisfatti del Trentino e dell’Alto Adige compreso il sottoscritto. Chiaramente necessita anche un po’ di intraprendenza,o cominciare a fare la voce grossa alla regione Veneto, affinché invece che spendere 80 milioni di euro che poi diventeranno 120 per la pista da Bob completamente inutile e che diverrà una ennesima cattedrale nel deserto, comincino a finanziare la rete Wi-Fi nei piccoli comuni, la salvaguardia di piccoli esercizi commerciali, la costruzione di strade, non autostrade ma strade di collegamento tra piccoli comuni e dare la possibilità di finanziamenti a chi vuol creare delle piccole ( garni ) attività turistiche che sono la base di partenza e successo di ogni località turistica. La Val Badia la Val Gardena la Val Pusteria la val di Fassa e tante zone del Trentino Alto Adige hanno iniziato con le piccole attività, che sono le preferite soprattutto dagli stranieri, e purtroppo adesso si sono lanciate in queste mega strutture cinque stelle che creeranno solo danni perché portano solo un turismo che non è interessato alla montagna o all’ambiente o alla meraviglia che ci circondano ma solo al divertimento ai selfie e al farsi vedere e che è impreparata ad affrontare i pericoli della montagna e che al primo cambio di moda abbandonano.
Quest’estate sono rimasto sorpreso nel vedere tantissime donne, e tantissimi stranieri, dalla Nuova Zelanda dalla Corea dall’Olanda Norvegia Svezia Germania tutti incantati dalle meraviglie che hanno trovato nelle zone del comelico, Cadore, Agordino, un po’ meno Cortina. Trovo assurdo che nelle località turistiche più importanti il turismo sia solo quello del weekend di Natale e di Ferragosto, e questo dovuto il fatto che ci sono troppe costruzioni private e poche infrastrutture turistiche. Io mi auguro che i bellunesi non si facciano attrarre dalle proposte degli impiantisti dell’Alto Adige per creare collegamenti perché questi servirebbero solo a portare i vostri turisti a sciare in Alto Adige o nel Trentino. Ho sentito parlare dell’intenzione del governatore Zaia di finanziare gli impianti di risalita da Arabba verso Falzarego Cortina e Alleghe ma questi incrementerebbero solo l’afflusso degli sciatori in val Badia e val di Fassa, forse la priorità sarebbe iniziare a favorire il piccolo turismo
PS complimenti a chi ha fatto il servizio
Giustissimo tutto. Da anni sostengo che in Cadore sia un vanto avere montagne come il Pelmo o Le Marmarole ad es. praticamente senza impianti di risalita. Le abbiamo ancora così come le vide l'uomo di Mondeval.. e sarebbe giusto che i visitatori pagassero per vedere ciò..come gli americani fanno a Yellowstone.
Ale
Grazie per aver dato voce a chi ne ha sempre meno
Ringrazio moltissimo per questo enorme regalo che da tempo ci viene negato. Da Comeliano ti sono davvero grato, Simone. Approfitto per la lente d’ingrandimento che hai puntato su Agordo per spostarla un attimo verso il Comelico, che vive i medesimi problemi e per orografia é forse ancora più isolato. Nell’ultimo periodo, poi, l’unico accesso rapido verso la provincia esterna, la Galleria del Comelico (quasi 5 km), necessita di lavori, che quando inizieranno (e si tratta di pochi giorni), taglieranno ulteriormente il Comelico fuori dai diritti citati in questo servizio (Golden hour per dirne uno). Mi piacerebbe, se tu continuassi questo approfondimento, che condividessi con me l’esperienza Comeliana (e per estensione Cadorina) della provincia di Belluno. Ti sottolineo inoltre che in Comelico il bilinguismo ha sia toponomastica che progetti scolastici (quando frequentavo le scuole medie facevamo addirittura trasposizioni letterarie dei classici Italiani in lingua Ladina). Ti consiglio di approfondire e sono a tua disposizione!
Up! Il problema che ci sarà per i prossimi anni lo sentiremo in tutto il suo peso
@@DL-Davide assolutamente! Grazie davvero per il supporto!
Da docente di tedesco e ladino in val di fassa vorrei aggiungere solo una cosa. La lingua ladina in comelico e in tutta la ladinia bellunese andrebbe incentivata: progetti di letteratura (tra l'altro italiana!!!) non bastano. Servono vere e proprie ore curricolari come in Trentino-Alto Adige. Quest'ultime aiuterebbero i ragazzi a sviluppare un linguaggio comunitario e quindi tenerli uniti. Da anni caldeggio l'autonomia bellunese proprio perche risolverebbe questo grande "problema ladino".
Complimenti, bolognese trapiantato in Veneto da 40 anni e in pianura, che conosce i luoghi descritti. Tutto condivisibile.
terrone evita di commentare cio che non conosci , vale ache per te ritornatene in terronia
Grande reportage!! Complimenti!! Ho insegnato matematica per 6 anni nel liceo di Agordo, anni molto belli grazie a studenti e colleghi top. Un saluto dalla Francia
Da Veneto e amante delle Dolomiti mi sono commosso. 36 minuti fantastici, bravo a te e al tuo team
curati da uno bravo
Sarebbe da fare un documentario sulla frammentazione sulle Alpi Carniche in Friuli Venezia Giulia e sulla nostra minoranza linguistica.
Si! Il mio posto preferito ❤
Per quanto mi piacerebbe sarebbe un video praticamente identico a questo, non avrebbe molto senso
a propoosit di minorancja linguistica. La situazion a è identica dapardut encja in talis zonis dalla Cjarnia, nonostant che il friul al seti regjon autonome chel che al riva in talis remotis zonis di mont a è una gota tal maar, la maggior part dalis risorsis a vegnin usadis par continuaa a sovvenzionaa i gran centros urbans. Si è ormai capiit che i paisuts di mont a dovaran "murii", chi da me 15 agns fa a erin in attivitaat 10/12 tra baars, albergos/pizzeriis e/o strutturis ricettivis, a son restaas 2/3 locai tra baars e/o pizzeriis. A chi di me 15 agns fa lis puestis italianis a impiegavin 2 personis e la puesta era vierta duta la setemana, cumò in puesta a lavora una sola impiegada per 3 dis a setemana. Timp 20 agns e il gno paiis sarà l'ennesim paiis "fantasma". I mi ricuradi quant che i lavi viers Pieve di Cadore (Vigo, Lorenzago, Tai) tai agns '90 l'era un brulicaaa di personis, lavoradorrs dalis occhialeriis. La buinora prest dalla Cjarnia a partivin 3 corrieris plenis di int che a lava a lavoraa in cjadore (talis occhialeriis par appunto), soi pasaat poc timp fa e mi soi necuart di come in 20 agns i paiis di mont a podin letteralmenti "murii" (dopo che propit LUXOTTICA, 20 agns fa, ha deciduut di spostaa gran part dala soo produzion dai cjanai dal cadore in Cina). L'è normaaal che un imprenditoor al sposti il lavoor dulà che a lui costa mancul, ma in chel caaas dovares esi la politica a interessasi di intervegnii par evitaaa chest. Inutil vaii sul lat versaat, inutil sceraa i cancei quant che lis "vacjs" a son già scjampadis.
Ciao Simone, apprezzo il tuo documentario. Da Ladino Gardenese concordo senz'altro suo gap tra le varie valli ladine, alto atesine, venete e friulane.
Ti consiglio vivamente di esplorare ancora di più i vari ladini che abitano le dolomiti, per ascoltarne non solo la lingua, ma anche le diverse storie
Sentire parlare in ladino ,mi ha sorpreso,a me che di origine sono dalla Romania ,vivo a Verona da 45 ani e ho 75 anni adesso. Mi è piaciuto tantissimo e poi ho fatto attenzione alle parole. Io quando sono arrivata in Italia nel 1979 ( al tempo della dittatura di Ceausescu),devo dire che sono stata accolta benissimo dai veronesi,ero l'unica straniera nel quartiere,io mi sono sentita come se fosse sempre stata casa mia,addirittura ho fatto presto anche ad imparare il dialetto ( può darsi anche perché ormai erano 8 anni che conoscevo mio marito e poi al liceo ho studiato il latino). Comunque ho visitato tanti posti ,sui Dolomiti, Tai di Cadore ,CORTINA D'AMPEZZO, BELLUNO,ASIAGO,BASSANO DEL GRAPPA, ETC.....! SALUTI È GRAZIE PER IL VIDEO👵🌺👋👋👋❤❤❤🇮🇹🇮🇹🇮🇹
Grazie per questo bellissimo video! Noi con le nostre pagine (fb e ig) rappresentiamo Gosaldo, un meraviglioso comune dell'Agordino, purtroppo tra i più colpiti dallo spopolamento. Nel video ci sono alcune riprese realizzate proprio qui!
il caso della famosa pista da scii che doveva collegarsi con forcella Aurine e che alla fine della fiera ha lasciato solo un distesa di prato disboscato ed una catapecchia abbandonata lungo il sentiero 😞
Grazie per questa testimonianza. Ho casa in Agordino e confermo. Mi si spezza il cuore perché si tratta di un territorio semplicemente meraviglioso!
Penso anche solo alla realtà che mi colpisce un po più da vicino abito in provincia di Torino, ma per lavoro giro in lungo e largo sia la provincia torinese, che quella della Granda( Cuneo) qui c'è lo stesso medesimo problema con le vallate nelle quali su parla l'occitano.
Grazie per questo video ne vogliamo altri cosi
è che qui non esiste nemmeno l'autostrada oltre che una ferrovia inutile
Bravi bravi, siete gli unici che fanno questo genere di video informativi a 360°, contenute cosi.
Ho motato che ascoltando i vostri video con le cuffie c'è della musica in sottofondo che avcompagna i discorsi ed il video in generale in modo magistrale, ottimo lavoro 👍
Sono stato qualche anno fa in vacanza con un amico a fare trekking sulle predolomiti bellunesi.scenari mozzafiato ,indimenticabili, ma allo stesso tempo è come dice il servizio forte l' aspetto di desolazione e negozietti chiusi o visibilmente in crisi che si percepiva nei paesi di fondo valle.a tratti devo dire affascinante, ma anche inquietante.vetrine come cristallizzate dagli anni 70 o 80...adesso mi è molto più chiaro quest' interrogativo che mi lasciava perplesso.
sono stato anni ancora più in dietro nel cuore delle Dolomiti e anche in val Pusteria ed effettivamente gli scenari sono sempre meravigliosi dal punto di vista ambientale, ma anche i paesi sono molto più vivi!
bel servizio!.. speriamo le cose posso tornare a funzionare meglio anche se dubito.
dove sono le predolomiti inbicille
Un video , come sempre di altissima qualità e di grande interesse .
L'ultimo argomento riguardante il concetto di "identità" mi ha spinto , come non accadeva da molto tempo, ad una seria e profonda riflessione ; di questo vi sono molto grato , grazie.
Continuate così. Grazie ancora.
Un grazie di cuore per questo splendido servizio e a Nicola.
Sono un giovane insegnante ventenne di musica di Sagron-Mis(TN):
A causa di quanto da voi trasmesso e anche della delocalizazzione dei servizi, ho dovuto scegliere di "scappare" dal mio bel gioiellino (di meno di 200 abitanti) per poter anche solo lavorare. Purtroppo le comunità locali sono divise e contese fra la scelta di perseguire tradizioni nobili ma decadenti (da noi, ad esempio, la cultura dei seggiolai) e la parificazione del mercato secondo esigenze mondane senza apparente volontà di "sincretismo" culturale.
Grazie ancora per aver dato voce ai nostri bisbigli!!
Salve Sono un ragazzo di 19 anni che ha passato le estati più belle della sua vita in quel di sagron poichè i miei nonni abitavano li. Guardando il video non ho potuto che pensare agli attimi di gioa trascorsi in quel luogo. Lo spopolamento oggi è veramente marcato basti pensare che Sagron ormai è ridotto ad una manciata di abitanti. Leggere un commento di una persona delle mie zone mi ha fatto veramente piacere.
Amaramente le Dolomiti e Belluno vengono ricordate dal resto dell'Italia quasi solo per le vacanze e per il 15-18. Menomale esistono i vostri documentari.
cosa è il 15-18?
@@LorenzoT_la prima guerra.mondiale
@@LorenzoT_ Il fronte italiano della prima guerra mondiale
@@LorenzoT_sei serio?
@@riccardofregni5564 ho capito solo dopo del commento
Amici di Nova Lectio, avete realizzato un documentario che meriterebbe di essere trasmesso nel mondo!!!! Bellissimo. Chiaro. Conciso. Diretto. E, per quanto riguarda la minoranza linguistica Ladina, dato che vivo nella Svizzera italiana, conoscevo (ed ammetto a mio discapito) di essere al corrente solo della presenza in Canton Grigioni ed in Alto Adige... Non ero a conoscenza della presenza Ladina nel Cadore. E dire che il mio miglior amico, anche se lo vedo solo poche volte l'anno, abita proprio a Belluno ed è nato a Soverzene... Grazie, dal cuore. State facendo un lavoro meraviglioso!!!! Non so come, ma mi sento di dirvi che, per me, sarebbe un onore ed un vanto poter lavorare con voi. Un caro saluto, Francesco
complimenti NovaLectio questo e uno dei più bei documentari su una parte bellissima del nostro paese che io e la mia compagna abbiamo mai visto, siamo stati in quei luoghi descritti qualche anno fa e personalmente e stata una delle più belle esperienze fatte, sono contento che facciate questi documentari che contribuiscono a far conoscere tutte le nostre comunità.
Un Grazie a tutti voi ed un abbraccio da me e dalla mia compagna.
Bellissimo documentario. Sono sempre stata contraria alle autonomie,ora,invece, ne apprendo a pieno il valore. In bocca al lupo, spero vincano questa battaglia 💪
Questo è stato sicuramente uno dei migliori documentari del canale. L'unico appunto che mi verrebbe da fare è che trovo il giudizio dato a Luxottica un po' troppo severo. Il problema non è la presenza di Luxottica e dell'industria dell'occhiale in sé, ma piuttosto l'assenza di altre realtà economiche simili nel territorio del bellunese.
@AlbertoGottolax non la penso esattamente cosi. conosco bene lux, ci ho lavorato. non è vero che se hai voglia di lavorare diventi ricco. lo diventi se sei amico di, se hai qualche capetto che ti spiana la strada ecc.
Lux da lavoro "base" a moltissimi e questo va riconosciuto, ma per qualsiasi posizione che sia un po oltre l operaio o l impiegatuccolo allora devi sempre sempre guardarti le spalle che arrivano pugnali o qualche amico di o leccaculo che ti passa avanti.
Questo accade e anzi prolifera perchè i margini dell azienda sono altissimi, si possono permettere inefficienze e sprechi. Puoi farlo se produci qualcosa che costa 10 € e lo riesci a vendere a 300.
Benvenuto a casa nostra, Simone! 11:44 non solo, i 180 sono fatti in pendenza ed in discesa con uso intesivo di motore e freni... Finito di vedere, ora... Grazie Simone, grazie Nova Lectio.
Grazie Nova per questo video! Io non abito ad Agordo, ma mio nonno. Infatti, è una vita che ci vado ed è un posto che mi rimarrà sempre nel cuore (tanto che mi sono tatuata la catena del San Sebastiano). Mi ricordo da bambina quanti altri miei coetanei ci fossero a LaValle e invece ora molti se ne sono andati verso regioni con più opportunità di carriera...
Grazie ancora per avere trattato questa piccola realtà ❤
A mio avviso, uno dei documentari più belli che abbiate mai prodotto. Grazie ❤
Ho la fortuna di avere sempre frequentato l'agordino fin da piccolo (specie Gosaldo, Don etc.) e mi ha un sacco commosso il fatto che sia stato finalmente trattato un argomento così delicato ma oltretutto vero. Va anche detto che la massa turistica si sposta nelle zone più conosciute e blasonate delle dolomiti, e paesi come Agordo diventano purtroppo "punti di sosta per i viandanti". Questo lo si può vedere nei paese sovrastanti (Forcella Aurine, Frassenè), che pur avendo determinati servizi (il mitico rif. Scarpa o il neonato rif. Malga Cavallera per esempio) vengono snobbati da un pubblico che cerca sempre di più la comodità che non la montagna vera
@AlbertoGottolax fatto un campo con gli Scout, posto assurdo 😍
@AlbertoGottolax eh si, e poi si potevano visitare le vecchie miniere spostandosi a Sagron Mis. E come dimenticare le vecchissime piste da sci a Forcella Aurine e quella piccolissima imbucata a Don di gosaldo, davanti al deposito dei bus. Bellissime anche le vecchissime case tradizionali sotto alla vallata della pista di Forcella Aurine, o il magnifico Agnèr che sovrasta la valle....
basti pensare però ai servizi che offre Gosaldo ai turisti, nell'arco di pochi anni il paese ha visto chiudere il bar, il panifico storico e altre attività che sono durate ben poco. La mitica pista da scii a St.Andrea è solo l'esempio di una lunga serie di tentativi di investire e riqualificare questi territori...
Grazie, Nova Lectio, il vostro contributo è di fatto un valore aggiunto alla cultura e alla libera e interessata informazione in questo Paese.
Non est ad astra mollis e terris via.
Veramente grazie mille per questo documentario.
Saluti dal Cadore.
Grazie Simone per questo bellisimo video. Vivo in territorio Elvetico, e le tematiche sollevate rigurdano strettamete le realtà che mi circonda.
Mi considero, valligero, Ticinese, Svizzero. Questa é la forma costituzionale che la nostra cara Confederazione ci conferisce. Tuttavia, la svendita e la speculazione in atto sul nostro territorio, mi lascia basito, triste e disarmato. Combattiamo quotidianmente, per la salvaguardia della nostra territorialità. Non da intendere come chiusura, o ostacolo all'integrazione, ma come glorificazione di chi prima di noi, ha saputo sedersi sul ciglio di un fiume, e guardare le valli, le montagne, e i tramonti intorno noi, con occhi di ammirazione e riconscenza. Vivere nelle Alpi, ha un sapore ruvido. Non pretendo che venga capito o acclamato, ma da Nizza a Vienna, benché si parli dialetti e ligue differenti, ognuno riconsce questo territorio come casa, valle dopo valle. La capillarità é la nostra identità, guardimo al nostro terrtorio con ammirazione e stupore. Sempre.
Da veneto trevigiano vi ringrazio per il vostro documentario. Ci vado spesso in quelle zone, anche per vicinanza, e trovo sempre persone cordiali e disponibili. Per fortuna che c'è gente che rimane e ci crede nonostante le difficoltà che vi si pongono. Belluno è una provincia ricca, bellissima e con grandissime potenzialità.
Comunque è molto bello che chi sa il dialetto trentino possa capire il Ladino anche se magari non lo parla, sono stata contenta di ascoltare le interviste senza guardare i sottotitoli... anche i dialetti aiutano ad avvicinarsi alle altre lingue, a comprenderle, come in questo caso
Grazie ragazzi per questo importantissimo reportage sulla nostra provincia e grazie se ai ragazzi del Musla per avervi contattati!❤
Ciao, sono un abitante della Valcellina, in Friuli, a confine con la provincia di Belluno.
Vi posso dire che, autonomia o meno, la situazione da noi è la medesima: abbandono della montagna e disinteresse da parte di chi sta in pianura.
Purtroppo per l'Italia, il Trentino è un'isola felice più unica che rara. E questo non è dovuto tanto dall'autonomia che ha, (altrimenti dovrebbe valere lo stesso anche per le altre ragioni a statuto speciale), quanto dalla capacità che hanno le popolazioni presenti e chi li rappresenta, di valorizzare il territorio e solidarizzare tra abitanti di una stessa zona.
Attualmente, come detto nel vostro video, in montagna si cerca per la maggior parte di far contenti i "cittadini", tralasciando in alcuni casi gli interessi di chi la montagna la abita tutti i giorni.
Strade dissestare, servizi assenti (anche i primari come i medici di base), distanze enormi dai punti salute e istruzione più vicini, sono solo una parte delle difficoltà che la gente che abita queste vallate deve affrontare quotidianamente.
Vi ringrazio pertanto di questo video, e mi auguro possa essere visto, ma soprattutto compreso da più gente possibile.
E soprattutto mi auguro che i valligiani di tutte le alpi e Prealpi si rendano conto che il benessere si ottiene solo unendo le forze e le idee, e non cercando l'interesse personale.
Grazie
conosco bene la valcellina, l ho percorsa per anni tutte le settimane come pendolare belluno udine all università.
Posti bellissimi ma molto tristi, immagino viverci deve essere dura, i servizi sono praticamente inesistenti.
ci passo ancora molto volentieri un paio di volte all'anno.
La migliore disamina al tema della puntata. La differenza la fa lo spirito imprenditoriale della popolazione di un luogo, questo vale per tutto il territorio nazionale, regioni a statuto speciale comprese.
Parole sante
La capacità di valorizzare il territorio e di coesione sociale non sono alternativi all'autonomia, ma "al netto" di essa: Puoi valorizzare ed essere solidale fin che vuoi, ma ad un certo punto ti fermerai, farai meno strada degli altri. Ovviamente in assenza di spirito comunitario e buona gestione non c'è autonomia che tenga.
Per non parlare della Valcellina!!! Dono trentino e sono stato parecchie volte in quelle zone (Barcis, Cimolais) perchè oggettivamente stupende! Purtroppo però in inverno sono inabitabili, spoglie e lasciate. Non voglio mettermi nei panni degli abitanti, dimenticati dalla regione praticamente. Ci vorrebbe molta piu cura da parte della Regione, che invece pensa solo alla pianura.
Grande Simone, documentario come al solito eccezionale e ricco di informazioni utili..
Mirco di Radio+ mi ha fatto tornare in mente Crozza e le sue imitazioni di Zaia. Grazie per i tuoi contenuti sempre migliori video dopo video!
Tanta tanta gente intelligente in questo video. Che piacere ascoltarli. Buona fortuna a tutti voi.
Tra vari canali voi siete un esempio e rappresenti un traguardo per me e il mio canale, complimenti 👍
Da Agordino mi complimento per questo bellissimo video, veramente azzeccato e veritiero!
Grazie.
MAGISTRALE come sempre!
Un documentario di cui c'era bisogno e che mette in luce la "disgrazia" che purtroppo affligge gran parte delle comunità montane (perché ahinoi il discorso non è limitato solo alle Dolomiti ma purtroppo al più ampio Arco Alpino).
Due piccole note però, su cui riflettere e fatte per ampliare lo spettro del discorso, ci terrei a muoverle:
- Da Trentino posso dire che è un vero peccato che molto spesso, e purtroppo un pochino viene fatto anche in questo caso, si venga dipinti come dei privilegiati. Sia chiaro che in parte lo siamo (e credo che anche la regione Veneto per svariati motivi storico politici meriterebbe questa attenzione) ma ci si dimentica anche che negli anni abbiamo saputo ampiamente valorizzare questo aspetto (mentre altre regioni come la Sicilia, che gode degli stessi vantaggi, versa in condizioni pietose). Sarebbe quindi tempo di "smettere" di farci vivere questa condizione come una "condanna" che ci dipinge come degli spocchiosi, arroganti e riccastri che godono di vantaggi particolari andando piuttosto ad usare questo "esperimento" ben riuscito come esempio da seguire e perseguire per tutti gli altri.
- La Ladinia, come regione politica riconosciuta ed unificata dalla lingua ladina, comprende *solo ed unicamente* 5 valli: Gherdeina (Gardena), Ampezo (Ampezzano), Fodom (Livinallongo), Fascia (Fassa) e Badia. Le altre aree, che comprendono l'Agordino, il Cadorino e l'Anaunia sono molto marginali ed in queste aree il ladino è veramente poco presente e quasi non parlato rispetto alle cinque valli sopra citate dove invece è il dialetto ufficiale. Tutto questo non è solamente una questione di storicità ma proprio di influenza della lingua e del suo uso. Può sembrare una sciocchezza ma fa una grandissima differenza.
Il Trentino altoadige trattiene più tasse di ogni altra regione o città d'Italia. Si parla del 90%, cosa assurda. E con largo margine rispetto a friuli Sardegna ecc.. Hai voglia alzare la cresta dopo anni di agevolazioni.. in realtà siete un popolo umilissimo che ha sempre munto capre e raccolto mele esclusivamente prima di quelle agevolazioni. Date la vostra autonomia anche alle altre Città italiane e vedrete quanto sarete inferiori in tutto..
Documentario perfetto, non trovo difetti. Un grazie da un agordino doc
Da un lato è triste, ma dall'altro non ha senso dover tenere in vita a tutti i costi qualcosa che non è sostenibile. "chi fa il pane?" Perchè non lo fai tu il pane? Perchè è un lavoro usurante che non vuole fare nessuno e non viene pagato bene rispetto agli standard delle altre città e del paese? La colpa non è di luxottica. Come la gente si è spostata per lavorare da luxottica ci si può spostare a valle a cercare lavoro e a farsi una vita lontano da casa. Il problema inizia quando nelle comunità montane si vuole vivere con gli standard delle grandi città che non possono essere in alcun modo garantiti. Quando le comunità montane erano piu' floride spesso vivevano isolate, con un commercio alla stregua del baratto, si lavorava da mattina a sera solo per dare da mangiare alla famiglia senza altre prospettive ed è già tanto se si finivano le elementari con una maestra inviata dalla città a fare lezione ai pochi bambini disponibili,, non avevano questi problemi di "asili nido" perchè i figli venivano accuditi e cresciuti in altri modi, qui abbiamo parlato con ragazzi che frequentano l'università e fanno master all'estero e giustamente ambiscono al meglio per la propria vita, roba che prima di questo "spopolamento" era impensabile proprio per come si era vissuto fino a quel momento. Imponi tu a questi ragazzi di non migliorare la propria condizione nonostante il paesino di nascita perchè ti serve un panettiere? Poi se bisogna vivere in un mondo ideologico dove non esistono i soldi e i servizi sono garantiti ovunque in costante perdita (a spese di chi?) sarei il primo ad andare a vivere in una provincia di montagna senza i rumori e l'inquinamento delle città. Ma dipende sempre se parliamo di una lotta ideologica o della vita reale
è ancora tutto risolvibile, anche se non è facile. Bisogna risolvere perchè è giusto farlo per le persone che ci vivono e che ci vivranno, le qualo hanno diritto a poter rimanere nei loro comuni e paesini.
è come dire che per colpa del decadimento del nostro paese allora tutti gli italiani dovrebbero andarsene: no, abbiamo diritto ad una migliore amministrazione.
Penso che nel caso di Luxottica nessuno possa eccessivamente demonizzarla: tutti sanno quali correttivi etici apporta per i propri lavoratori. Si può parlare però di un mutamento antropologico, per dirla con Pasolini, che può andare in un senso o in un altro. Quando uno degli intervistati parla di 'differenti opportunità per chi lavora nell'azienda rispetto al dipendente comunale', lì sta indicando una preoccupante percezione, oltre che realtà, di differenza classistica: ciò coincide con il fatto che il mutamento antropologico sta andando in un senso (l'azienda e i consumi individuali, come implica Cason) e non in un altro (la comunità e l'attività politica). Ecco: credo che il senso del video non sia dire che Luxottica fa male, ma che Luxottica DA SOLA non basta. Una comunità non si potrà mai identificare solo e soltanto con un'azienda. Poi: finché uscire da Belluno significa per forza migliorare la propria condizione, certo, nessuno può impedire ai giovani di andarsene. Ma chi lo dice che 'all'estero' o 'in pianura' è per forza meglio? Questo è un pregiudizio che più le cose si aggraveranno a livello nazionale, più sarà smentito. E si può anche risiedere in un luogo come Belluno avendo alte competenze: nulla lo vieta, se non appunto il tessuto stesso del territorio reso problematico dalle cause sopra dette. Se il discorso si sposta su 'quindi nessuno dovrebbe più fare l'operaio perché è un lavoro usurante', qui ci spostiamo su un problema millenario su cui si potrebbe parlare troppo a lungo. Ma chissà perché a Bolzano non fa strano immaginarsi anche come professionisti qualificati e a Belluno sì... grazie comunque per lo spunto!
Ad Agordo, con rispetto parlando, sono troppo concentrati su Luxottica, nel momento di una eventuale crisi dell'azienda cosa farebbero? Se licenziassero e mandassero in cassa i dipendenti cosa succederebbe?
Bisogna che si inizi a pensare ad uno sfruttamento migliore del territorio portando competenze diverse
@@grattuggiatosuccederà quello che è successo in Cadore con la Safilo e le tante altre che sono crollate letteralmente in pochi mesi, il cambiamento deve partire dalla gente, non si può stare seduti ad aspettare il disastro sperando che tutto vada bene, invocare amministrazioni e autonomia è inutile se non c'è la volontà di risollevarsi. Si guarda sempre al Trentino ma loro hanno saputo cavalcare l'onda, nel bene e nel male, ci si dimentica sempre dell'altro vicino, il Friuli, anche noi siamo regione autonoma ma abbiamo problematiche simili nella zona montana, senza neanche una Luxottica o simili, qualcosa funziona e qualcosa no, ma la voglia di mettersi in gioco e resistere e tutelare la propria identità, lingua e territorio deve partire dalla gente, non da qualche programma politico
@@barba2012 Questi montanari non vogliono cedere niente e la soluzione non può esistere. Vogliono le auto di grossa cilindrata per correrre e schiantarsi, vogliono guadagnare anzi straguadagnare con gli affitti estivi delle numerose case di proprietà, vogliono larearsi e fare lavori ben pagati, i lavori di merxx vorrebbero li facessero gli altri, però non vogliono nemmeno essere disturbati da tanti migranti. Con questi presupposti trova la soluzione...
Commovente! Bravi, tutto vero. Vivo in pianura e mi sento un deportato dalla valle del Cordevole 😢 Bravi.
Uno dei servizi meglio realizzati tra quelli che ho visto negli ultimi anni. Complimenti e grazie per aver dato voce a questa realtà che di voce ne ha sempre meno
Grazie Nova Lectio. Ti seguo per i tuoi ottimi video ma stavolta mi hai colpita nel cuore, essendo legata a Belluno per rami familiari, amandola come se ci vivessi e frequentandone spesso le montagne visto che abito nella vicina provincia di Treviso. Quel che descrivi è la pura realtà: immobilismo, abbandono, decadenza.. La stessa Cortina ormai è fumo negli occhi. E con le prossime olimpiadi invernali, la speranza di recuperare i fasti del passato terminerà con la loro chiusura, perché sono manifestazioni che non portano solo cose a tempo determinato, mentre lasciano dolore e distruzione (con la famosa pista di Bob) per sempre.
E fuori Cortina il vuoto. D'altronde al Veneto interessa solo Venezia, basta vedere la pubblicità creata: "Veneto, the land of Venice".
L'autonomia è assolutamente necessaria per provare a rilanciare i territori montani, ma poi ci vogliono testa e coraggio.
Da ampezzano, devo dire che il video ha così tanta qualità da far invidia ai servizi televisivi, soprattutto nella varietà degli argomenti trattati. Unica inesattezza che ho trovato è che a 00:17, quella non è una baita, ma una chiesetta eretta Corpo Forestale (quando ancora c'era) in onore di San Giovanni Gualberto, il loro santo patrono. Ormai anni fa sono andato assieme a mio nonno, ex forestale, a ripulirla, dimodoché il 12 di luglio si potesse svolgere una messa, richiesta dai restanti ex-forestali, che viene fatta in onore del santo patrono. Essendo utilizzata di rado, se si passa sul Passo Giau è quasi impossibile trovarla aperta, ed infatti nel tempo ha necessitato di vari restauri per colpa del suo stato di semi-abbandono
Da sudtirolese auguro ai bellunesi un'autonomia tipo la nostra. Dovete fare in fretta, prima che sia troppo tardi. Paesaggi stupendi, persone semplici e vere, queste le mie impressioni nelle mie escursioni nell'agordino.
Comunque uno dei video più emozionanti del canale, si percepisce la passione di queste persone, complimenti
curati
Ho vissuto ad Agordo dal 1996 al 2008. Sono praticamente cresciuto lì. Ho amato molto la provincia di Belluno, i suoi paesaggi e la gente onesta e laboriosa. Mi è pianto il cuore quando, un paio di anni fa, tornai a trovare un amico e ho trovato esattamente ciò che questo documentario illustra ahimè.
Da Bellunese ti ringrazio di cuore per l'ottimo documentario, filmato e spiegato in maniera inappuntabile.
Grazie mille Simone 🍻
Grazie Simone e squadra per questa vostra testimonianza. Ho vissuto e lavoro nel bellunese e posso dirvi che avete colto questa atmosfera dell'essere la polvere spinta sotto il tappeto nel cuore del Nord tra Veneto moderno e industrializzato e Alto Adige ricco e superorganizzato, separati solo da un arbitrario confine amministrativo
Già😢
Con l'Alto Adige il confine è soprattutto etnico, non solo amministrativo. L'Alto Adige è una realtà irripetibile e confrontarsi con esso è fuorviante e non può che essere frustrante. Meglio concentrarsi sulle risorse a disposizione o realisticamente raggiungibili. Le montagne bellunesi sono di gran lunga le più belle e il potenziale di sviluppo turistico è illimitato.
Il Trentino altoadige trattiene più tasse di ogni altra regione o città d'Italia. Si parla del 90%, cosa assurda. E con largo margine rispetto a friuli Sardegna ecc.. Hai voglia alzare la cresta dopo anni di agevolazioni.. in realtà siete un popolo umilissimo che ha sempre munto capre e raccolto mele esclusivamente prima di quelle agevolazioni. Date la vostra autonomia anche alle altre Città italiane e vedrete quanto sarete inferiori in tutto..@@espiged
Grande Simone! Ti seguo da tempo ma questo video è stato una bella sorpresa. Sono anche io dell "Alto Bellunese". Complimenti a te ma soprattutto ai ragazzi che hanno avuto la bella idea di invitarti tra le nostre montagne. Sei il primo youtuber che porta una giusta attenzione ai problemi che tutti notano ma che pochi affrontano concretamente. Spero che la voce dei ns ragazzi e la tua denuncia possa arrivare sui giusti tavoli.
L'inquadratura del Pelmo dal Passo Giau alla fine è spettacolare
Gran bel video! Bravi! Dovrebbe vederlo anche (soprattutto) Zaia!
Ma Zaia è una eccellenza....
Sono marchigiano di origine. Ho vissuto e lavorato come medico per 5 anni in provincia di Belluno. Ho amato ogni valle, fiume, bosco, città e montagna della provincia. Mi sono poi trasferito altrove per questioni familiari e personali
Grazie del documentario. Sebbene non sia originario di lì, l'ho sentito molto "mio".
Mi ha colpito la classifica delle province in cui i giovani vanno via di più e al primo posto c'è Enna, la mia città natale. Anch'io sono un under 30 e la quasi totalità dei miei coetanei studia/lavora/lavorerà fuori, al Nord o all'estero. Simone, ti consiglio di fare un reportage anche in queste aree rurali e interne del Sud che sono messe anche peggio del Bellunese. Ottimo video come sempre
Davvero.
200 mila giovani all'anno che lasciano la Sicilia per cercare fortuna altrove, e tra tante tribolazioni riescono ad emergere ovviamente fuori dalla loro terra di origine.
@@Dariuz82 concordo pienamente. C'è un detto in Sicilia che fa "cu nesci arrinesci" (chi esce riesce), ed è troppo troppo vero.
Ormai è da anni che vivo in Lombardia e non posso non ammettere che c'è un gap in tutto a livelli imbarazzanti, diciamo sia per colpa della mentalità siciliana spesso retrograda e immobilistica sia per colpa della politica locale che ha pensato solo a rubare il più possibile.
Il risultato è sotto gli occhi di tutti, e un giovane che voglia fare un lavoro un minimo qualificato e che non si umilia a compromessi con la politica deve scappare.
Peccato perché sarebbe una terra bellissima se si cambiasse la mentalità generale
@@divin1808 Anch'io vivo in Lombardia ormai da più di 12 anni, purtroppo è la politica siciliana inquinata col malaffare a far andare via tanti ragazzi.
Nessuno viene ad investire, dove le possibilità sarebbero davvero molteplici.
@@Dariuz82 io sono via da meno anni ma la penso allo stesso modo.
Ormai in me si è sviluppata negli anni una rassegnazione per la situazione in Sicilia e ormai mi sono creato una vita altrove: da più di 2 anni sono fidanzato con una ragazza di qua, qui ormai vedo il mio futuro e le mie prospettive. Solo il pensiero di tornare a vivere giù mi metterebbe i brividi, anche solo pensando alle infrastrutture.
Difatti ormai torno giù solo per i parenti, a livello personale sono l'unico stimolo che mi spinge a tornare quelle poche volte l'anno.
Comunque ripeto, se ci fossero più opportunità nessuno se ne andrebbe via facilmente, perché l'emigrazione è un depauperamento notevole per un territorio.
Ma per rimanere in un posto dalle precarie possibilità o hai di base una solidità economica che ti permetta di rischiare di rimanere oppure te ne vai. Tertium non datur
Il fatto è che la valle di cui parlano di più è, grazie a Luxottica , una di quelle più ricche .. la vallata del Centro Cadore ed ancora di più quella del Comelico hanno un tasso di emigranti ben maggiore... Nello specifico il centro Cadore negli anni 50 iniziava ad avere un suo ritaglio nel turismo, ma l'industria dell'occhiale ha preso il sopravvento... Anni 80 nessuno avrebbe detto che SAFILO chiudeva ed effettivamente... Ma ha delocalizzato lasciando interi paesi senza indotto e senza servizi. Da Calaltino ( Calalzo di Cadore, dov'è nata la SAFILO) che ha abitato a Treviso 12 anni ed ora tornato nel mio paese mi rendo conto che di amici d'infanzia quasi non ce ne sono più, non ci sono negozi, servizi e quanto altro.
Sono romana e vivo a Belluno da 11 anni, 8 dei quali lavorando in Luxottica. In questi anni ho potuto vedere il tracollo di questa bella città che ricordiamolo é capoluogo di Provincia. Servizi zoppicanti, locali sfitti e zero opportunità per i giovani. Senza parlare degli affitti inesistenti o a prezzi inarrivabili. Grazie per questo video, spero serva a dare un po' di consapevolezza su questo territorio dimenticato da molti ❤
fin da piccolo sono sempre stato solito a passare parte delle mie estati a Gosaldo e solo di rado ho avuto modo di passare a Belluno, che dire? Mi dispiace, vedere un capoluogo di regione così vuoto, spopolato, triste e senza alcun opportunità per i giovani fa veramente male
Pista da bob per loro come per noi calabresi il ponte😂 come mettere porte ed ascensori d’oro in una casa che cade a pezzi
Belluno🤝Calabria
A sua descrizione , finite le olimpiadi rimarranno scandali finanziari e abbandono
Bravo!
Un conto è spendere 82 milioni per un'opera che dura 15 giorni, ma un altro è per un'opera che collega alla terraferma 5 milioni di persone. Le infrastrutture sono la linfa vitale di un paese ed è inutile utilizzare la retorica delle strade e ferrovie interne: finora il ponte non c'è mai stato, eppure le infrastrutture locali non si sono sviluppate. Non è che forse dalla grande opera c'è più spinta per realizzare anche quelle più piccole? Lo stesso corpo umano si sviluppa a partire da vie di comunicazione grandi (arterie e vene) per poi dileguarsi in quelle più piccole (capillari). Abito a 20 minuti a nord di Villa San Giovanni e ti dico solo che se avessimo il Ponte, potremmo fondere UniME e UniRC in un'unica grande università dello Stretto, rafforzeremmo le economie locali togliendo potere alle mafie (Don Ciotti, che pure stimo tanto, dice una baggianata), ci sarebbero nuove imprese che portano più innovazione e posti di lavoro, da cui si avrebbero più soldi in tasse da reinvestire in servizi, ecc. Capisco l'odio per il governo, che condivido pure io, ma questa è un'occasione per giovani come me di poter restare nel territorio invece di scappare e arricchire qualcun altro. Ti parlo da ragazzo di 25 anni che ha studiato esattamente i temi trattati nel video (a Trento) e che spera di fare qualcosa per dare dignità a un territorio martoriato.
@@fabiogian290al pari di Torino 2006..... che tristezza infinita.
Cordialità Claudio
Sono di Padova ma frequento l’Agordino. Non ero totalmente consapevole di questi problemi. Grazie mille nova lectio, quando andrò su fra i monti terrò a mente questo video. Grazie infinite
Sono siciliano ma da ormai 16 anni vivo fuori la mia regione. I primi 2 anni ho vissuto in Friuli e in Toscana. Da 14 anni vivo in Alto Adige (in alta valle isarco, non a Bolzano) e frequento spesso il territorio delle dolomiti (alto atesino, trentino e bellunese) e ne sono letteralmente INNAMORATO. Non credo che me ne andrò mai da qua. Vedere la differenza di gestione tra Alto Adige e bellunese è un colpo al cuore. Spero vivamente che la parte bellunese possa progredire e arrivare al livello della sua controparte Bolzanina (in realtà spero che l'Italia intera, e la mia regione, anch'essa a statuto speciale, possa raggiungere il livello di efficienza, ordine e pulizia dell'alto Adige). Video stupendo e stupende anche le riprese aeree di passo Giau ❤️
"fuori la mia regione", hai imparato anche a storpiare l'italiano...
@@micmacmec il maestrino.
Complimenti per aver posto sotto ai riflettori il drammatico problema dello spopolamento della montagna italiana. Avete però parlato di una provincia relativamente fortunata e benestante, la situazione è ancora più problematica in Appennino centro-meridionale. Sono della provincia dell'Aquila e qui, come a Isernia, Rieti, e giù fino alla Lucania il problema sta diventando invalidante per qualsiasi idea di sviluppo e di futuro. Belluno a confronto sono rose e fiori.
Ci si fallisce sempre de kiu🤣
Da Pescarese ho amici non fanno altro che confermare questa tragica realtà 🥲
Anche a Nord degli Appennini è come lo descrivi.
Molto Bravi. Reportage che dovrebbero ripubblicare su la7. Come architetto (fiorentino) ho lavorato nel 2021-22 fra Agordo e la Marmolada.
"Le montage di Venezia!" una scelta di marketing che rivela tutta l'incapacità di visione politica della Veneto su Belluno.
Unico appunto soggettivo sulla color correction: va bene che non è un video pubblicitario ma un reportage, quindi capisco non aumentare la saturazione, ma potevate lasciarla inalterata! Già i turisti preferiscono il Trentino! Va bene che è la zona depressa delle Dolomiti ma nel vostro video sembra più grigia della periferia Milanese!
Bravo Nova Lectio, finalmente uno che ne parla! Il primo in italia.
Saluti,
Un Bellunese
Non commento spesso i tuoi video ma stavolta non si può fare altrimenti.
Straordinario documentario.
Davvero semplice ma con un lavoro dietro enorme.
Bravi.
Il video finisce e una lacrima scende. Malinconia e orgoglio. Grazie ragazzi del lavoro che fate.
Il ladino è molto simile al friulano (infatti da friulano quando vado in dolomiti noto che comprendo quasi tutto) e il destino di questa lingua anticipa solo di poco quello del friulano. L'autonomia in friuli non sta evitando la scomparsa della lingua e i vari enti che se ne occupano, nonostante tutti gli sforzi anche grandi, stanno solo rimandando di poco la fine. Con la scolarizzazione è inevitabile che la lingua nazionale sovrasti quella locale (eccetto pochi casi come il tedesco in alto-adige) e non penso che la soluzione sia una semplice autonomia, servirebbe un cambio della cultura che ormai è anacronistico.
Grazie per averlo scritto, ahimè tutti i dialetti, oltre alle lingue riconosciute come il friulano, il ladino, il sardo, vanno a perdersi con la scolarizzazione. É un processo "sociale" come la perdita di alcuni usi, costumi o tradizioni
Condivido il tuo pensiero: La scolarizzazione sta riducendo il dialetto, la cultura del posto è morta a causa del consumismo e del liberalcapitalismo: Questo lo scriveva Pasolini nei primi anni '70.
Da bellunese di 22 anni questo video fa venire grande amarezza e frustrazione. Non solo per la cruda vividezza con cui i problemi di questo territorio sono mostrati ma per il senso di impotenza davanti a queste dinamiche. Non c'è quasi nessuno che vuole fare qualcosa per incentivare i giovani a restare e quei pochi che ci provano si scontrano con un immobilismo disarmante. Banalmente, qualche giorno fa, volevo portare i miei nipoti (Una 11, uno 9 e l'altra 6) qualche ora a divertirsi il sabato pomeriggio. È stato difficile trovare qualcosa di "diverso" che potesse interessargli. Stessa cosa capitava e capita tutt'ora a me con i miei amici, quando vogliamo fare qualcosa (escludendo lo sci) dobbiamo andare fuori provincia. Lo stesso vale nelle opportunità lavorative. Io senza nessuna offesa per chi pratica la professione, non ho nessuna voglia di fare occhiali e se voglio trovare un minimo di possibilità di carriera devo andarmene. Non so cosa mi riserverà il futuro ma mi piacerebbe viverlo dove sono cresciuto anche se, spesso, ho l'impressione che questo sentimento non sia ricambiato da un territorio vecchio che ormai trascina, tristemente, sé stesso.
Condivido in toto. Io dopo 28 anni di vita a belluno, ho rinunciato e mi sono spostato fuori regione. Amo la mia terra, però o lavori in fabbrica, o muori di fame.
La differenza varcando il confine tra sudtirol e Veneto è un percepibile immediatamente : stesse montagne, ma da un lato trovi strutture nuove ben tenute e cura, di qua, cortina aparte, abbandono e trascuratezza. È certamente dovuto alle scelte politiche ed economiche.
Più che scelte, alla possibilità. Da una parta hai uno statuto autonomo, dall'altra uno ordinario. Non puoi fare un confronto alla pari
E località raggiungibili con il Treno! 🚵♀️🏂⛰️
@@Dominic-tq6dw già.. A Bruneck 2 stazioni del treno e a perca scendi dal treno e sali sulla funivia..
@@Dominic-tq6dw già.. A Bruneck 2 stazioni del treno e a perca scendi dal treno e sali sulla funivia..
Cercate Valle del Centro Cadore su Google e chiedetevi perché praticamente non ha turismo... Ci si arriva in auto, bus e treno... Montagne stupende... Ma... C'era una fabbrica che era come la Luxottica è per Agordo .. bene, ha delocalizzato, e le strutture turistiche presenti fino agli anni 50 avevano chiuso... Ed ora è una valle senza una propria identità e senza una valida struttura turistica
È il primo video che vedo in questo canale, che bella scoperta. Complimenti per l'ottimo lavoro di qualità. L'importanza del lavoro nelle comunità è sempre più nevessario.
Da bolzanino un po' mi vergogno dei privilegi di cui disponiamo. Come è vero che anche da noi i paesini si stanno spopolando, vedere i miei vicini di casa (voi agordini) così in affanno, ignorati e impossibilitati ad autodeterminarvi mi fa tanta tristezza. Massima stima e solidarietà, continuate a puntare sull'autonomia che sembra essere davvero l'unica soluzione. Complimenti davvero per la qualità di questo documentario. CHAPEU
Per che cosa ti vergogni, scusa? La salvaguardia della propria cultura e del proprio territorio non è un nostro privilegio, ma un diritto che lo stato italiano priva ad altre regioni. Aggiungo che il governo italiano riceve più soldi dalla provincia di Bolzano di quanti ne versi.
Io sono Trentino. Non devi vergognarti, sono gli altri che hanno un problema, non noi. Se ci togliessero l'autonomia i nostri soldi finirebbero in qualche buco nero giù per l'Italia. Se dessero la nostra stessa autonomia (poter spendere il 90% delle imposte raccolte) a veneto e Lombardia le loro zone montuose sarebbero anche meglio delle nostre, perché la ricchezza che piaccia o no si produce in pianura più che in montagna. Io sono a favore dell' autonomia (anche e soprattutto fiscale) di tutte le regioni.
@@pe2317 un po' quello che volevo dire io, ma tu ti sei spiegato decisamente meglio. Concordo pienamente anche sul fatto che in pianura si produca più richezza. L'Italia non potrebbe sopravvivere senza l'industria presente nella pianura padana.
Mi hai fatto salire una grande gioia, perchè io ho passato la prima parte della mia vita a frequentare le Dolomiti, sia Trentine, che Altoatesine che Bellunesi e ci ritorno sporadicamente ancora oggi. Poi un grande dolore a vedere come la politica ad ogni livello, europea, nazionale, regionale, se ne freghi delle piccole comunità. Ciò avviene anche nella pianura, dove le difficoltà logistiche e orografiche non ci sono, ma la situazione è la stessa, meno accentuata ma la stessa ! Ad oggi ai politici e le loro finanziarie lobbie, interessano solo le Olimpiadi di Cortina, bacino di corruzione, disastro ambientale e nessun vero diretto vantaggio per la provincia di Belluno.
In questo video mi sembra di aver visto un riassunto di tutti i mali che affliggono la mia terra😢.
Come sempre un servizio molto approfondito. L'unica cosa che mi è dispiaciuta, è la mancanza di interviste a qualche rappresentante della Luxottica con casomai la promessa di un miglioramento vero del territorio che vada anche a favore di chi non lavora in quell'azienda
Tanta tristezza e rabbia, da amante delle montagne e veneto acquisito, il mio sogno è trasferirmi sempre più vicino ad esse, ora vivo in Lessinia (dove ci sono piccolissime comunità Cimbre) e vedere comunque posti pazzeschi lasciati morire o uccisi lentamente da opere inutili fa venire tanta rabbia, avendo frequentato fin da piccolo la Valle D'Aosta vedo tutto il potenziale che queste zone potrebbero avrere con la giusta autonomia. Grazie per aver portato luce su questo problema e grazie a Nicola e agli altri giovani per aver scelto di restare. Mi avete fatto venire ancora più voglia di continuare a scegliere la montagna per la vita!