Diciamo che non mi definisco uno youtuber... ho utilizzato questa piattaforma per condividere questa cultura automobilistica quando ho ricevuto l'ennesimo no o l'ennesimo silenzio da parte di varie case editrici
@@PirataDesigncredo che ci siano tante case editrici di piccole e medie dimensioni che potrebbero invece essere interessate a pubblicare... ormai hai tanto di quel materiale che potrebbe uscire un bel volume di partenza con ristampe contenti degli aggiornamenti con altri modelli.
@@stefanocanneddu8386 Dopo aver inviato prposte di colaborazione o materiale a tutte le varie case editrici italiane ed estere, ho deciso di fare da solo. E devo dire che , oggettivamente, dall'estero, mi hanno sempre risposto, motivando il fatto che non erano possibilitati a intraprendere una collaborazione ( sempre perchè il settore editoriale motoristico è in crisi). Invece, in Italia, non mi ha mai risposto nessuno.... Molti però, negli ultimi anni, attingono a piene mani dal mio lavoro....
Ciao, documentario super dettagliato. Negli stessi anni, BMW vendeva, con successo, la serie 5 E12 (con motori da 1.8 a 3.5 litri, a carburatori e con iniezione elettromeccanica Bosch) e la serie 7 E28, con motori da 2.8 a 3.5, anche qui a carburatori e a iniezione, addirittura turbo per la 745i, con linee molto molto simili, in particolare la serie 5 E12, in raffronto alla Alfa 6 prima serie. Sebbene la linea delle BMW fosse più aggraziata, gli stilemi, dimensioni e consumi, erano molto simili. Mio padre aveva una 520i, 4 marce, no AC che consumava come un aereo. Le finiture erano ottime ma la dotazione certamente inferiore. Però di vendevano e se ne vedevano parecchie. Anche con la serie 5 E28, che vanta la prima M5, era bella squadrata in un periodo in cui, dopo il 1985, si iniziavano a vendere auto con linee più morbide, eppure si vendevano e se ne vedevano. Tra l'altro, il cambio ZF dogleg, credo che fosse lo stesso, per concezione se non per rapportatura, di quelli installati sulle serie 5 dalla 525 in su. Quindi, pur concordando con te sulla linea vecchia della Alfa 6 (la coda era molto sproporzionata rispetto al resto), credo che solita ottusità e incapacità, voluta o meno, del management, abbia pesantemente contribuito all'ennesimo insuccesso di casa. Se a questo aggiungiamo che, forse, in Germania non boicottavano la produzione, che la nomea non fosse negativa come la nostra e che noi italiani abbiamo sempre avuto una certa esterofilia, ecco servita la morte in culla del modello. Forse se fossero usciti subito con un 2.000 prestazionale, le cose sarebbero andate meglio. Sui ricambi non dico nulla: io non trovo alcune parti della mia 159 di 17 anni fa 😂 Ale
Ciao, ben tornato. La prima serie 7 , che era in diretta concorrenza con la 6, era a mio avviso non proprio riuscita esteticamente e come dinamica era dietro alla 6. Le serie 5, sia E12 che soprattutto E28, le trovo più riuscite. Il cambio , come concezione è lo stesso, cambiano ovviamente rapportature e dettagli per adeguarlo a diverse vetture.. Per il resto, sappiamo bene cosa accadeva all'epoca nelle catene di montaggio e ormai sappiamo anche con che propositi la dirigenza portava avanti la propria gestione dell'Alfa Romeo. Sui ricambi.... è un discorso penoso: ricordo che quando ho preso la mia prima Alfa 155, nel 2004 era già impossibile trovare alcune cose e sulla 159 so, da chi ancora ce l'ha, che non si trova più nulla. ma anche quello fa parte di ciò che sta accadendo contro l'auto.....
Questo non è un documentario, è un colossal! Grande lavoro, ricco di dettagli interessantissimi per noi appassionati. Molto condivisibili anche le valutazioni storiche e sociali che spesso punteggiano i video del pirata…
Mai visto nulla di simile, ne per completezza di informazioni, ne per precisione delle stesse. I complimenti sono riduttivi, direi che siamo al cospetto di una eccellenza nella comunicazione. Grazie 1000 per questo video, uno dei tanti ai quali ormai ci siamo abituati seguendo questo canale!
Busso non era ingegnere , L alfa 6 non era vecchia. ,le Bmw Mercedes Jaguar. Stilisticamente erano più antiche ,all epoca neanche nelle autostrade Italiane c'erano limiti velicita non c era nessuna necessità di andare in Germania anche nel 1979 le altre berlina erano tutte stilisticamente e meccanicamente più indietro.
buongiorno e buona domenica. come hai detto tu giustamente questa fu una vettura nata vecchia come lo fu la alfa 90 ma che mi fa tanta nostalgia. non le mancavano tante qualità per la verità ma nella rappresentazione comune, alquanto sarcastica, vengono evidenziati soprattutto i difetti pur sicuramente presenti. voglio volutamente glissare su questi ultimi e dire la mia su quelli che reputo i pregi: 1) motore e meccanica erano collaudate e certamente efficaci capaci di essere un buon compromesso tra prestazioni e confort 2) la finitura era la migliore che la nostra industria automobilistica potesse proporre 3) la abitabilità pur non essendo eccellente per il quinto passeggero era davvero buona per i 4 occupanti sulle poltrone di rara bellezza. monografia più completa è impossibile trovarne con un lavoro bibliografico e fotografico eccezionali. complimenti e like n° 363.
Buon pomeriggio e buona domenica anche a te. Grazie per il consueto apprezzamento, quanto mai gradito a seguito di un lavoro impegnativo come questo. Sull'Alfa 6 credo di aver detto tutto... Meccanica e dinamica da prima della classe, finiture che cercavano di essere al meglio di quanto all'epoca si potesse fare... disegno nato tanti anni prima della presentazione, che, ovviamnte, era indiscutibilmente datato. L'abitabilità era stata volutamente concepita per far viaggare al meglio 4 passeggeri e la conformazione del divano posteriore lo conferma. I sedili sono di una comodità davvero encomiabile( sulla seconda serie ancora di più)
Che dire? Sei riuscito mentre parlavi di un modello a descrivere il periodo che ha portato alla dismissione dell'AlfaRomeo per com'era fino ad allora, complimenti 👏👏👏👏👏👍👍👍👍👍
"...con un unico obbiettivo: la totale dismissione di un paese." Esatto. E stanno dando gli ultimi colpi al cuore a questo povero paese di geni e deficienti.
Devo farti i complimenti.pelle d'oca per tutto il servizio. Io da alfista ho seguito tutto scrupolosamente.moltissimi dati interessati che non sapevo.PURA CULTURA. Per favore.....NON SMETTERE 😊😊😊😊😊
Fantastica la riflessione su euro, e i rapaci che hanno e continuano a svendere anche le ultime bricioline. Ottima anche l’analisi della dirigenza Alfa Romeo, che a fronte di ottimi progetti contrappone scelte inconcepibili guidate dal masochismo. E ottima la rapida spiegazione della partenza di Luraghi, che era si un uomo IRI, un manager statale, ma anche un grande appassionato che appena ha capito l’antifona se n’è andato. Quindi già solo per questo il video è da 10 e lode. La protagonista del documentario….come ti ho scritto Sotto al post mi è sempre piaciuta, la possedeva turbo diesel seconda serie il mio pediatra, e quindi da piccolo la vedevo come il non plus ultra. Ho sempre pensato che la sua forza era proprio nel rinunciare al transaxle, concetto inutile con un passo ed una massa così importanti. Era bella, mi piaceva, ed aveva anche dei buoni interni: poteva essere la grande tra le grandi. Si é persa nel solito bicchiere d’acqua…sarebbe bastato poco per farla decollare (e andava ridisegnata da capo sono d’accordo) ma probabilmente nacque già con l’intento di affondare in qualche modo il marchio, cosa che tra l’altro accadde poco dopo…. Esecuzione ottima, un’ora è volata quindi ancora complimenti…ed ora per noi sadici di meccanica, sempre con l’aiuto del grande Tarantino, vogliamo il video specifico sui 65 servomeccanismi azionati meccanicamente, elettricamente, idraulicamente e soprattutto pneumaticamente ☺️
Sono contento che in tanti abbiate apprezzato le digressioni, anche se a qualcuno, pare non siano ben accette. Probabilmente sono abituati ad altri canali un po' più edulcorati. Il fatto è che quando la storia raccontata è palesemente manipolata , quando chi per mestiere dovrebbe fare cronaca e invece fa soltanto da megafono alla unica fonte ufficiale, è necessario , è d'obbligo raccontare le cose come stanno E ciò che è successo all' Alfa Romeo è emblematico per capire il perché questo paese sia ormai una colonia. Depredata di tutto il depredabile e penale per chi ci abita e spesso difende e tiene in vita chi ha permesso tutto questo. Tornando all' Alfa 6 , auto a mio avviso migliore di quanto si pensi. E, come giustamente detto, vittima della sua stessa gestazione intricata, degli oscuri piani di chi ha smantellato il marchio, ma anche di chi, mentre la assemblava, la boicottava Grazie come sempre per l' analisi e per avere apprezzato il documentario
Non si trattava di masochismo ma operazioni fortemente volute e imposte per depredare il nostro Paese. Ovviamente hanno trovato la sponda giusta nei politici di allora.
Un documentario ben fatto, dettagliato, caratterizzato da grande competenza e, cosa non comune, guidato da sincera passione!! 😀 I miei complimenti!!! 👏👏👏😀👍
Sei riuscito a raccontare veramente la storia di questa raffinata ma sfortunata vettura frutto della migliore ingegneria italiana, troppo spesso ostacolata da scelte politiche e gestionali scellerate… GRAZIE PIRATA👏🏼👏🏼👏🏼👏🏼👏🏼👏🏼
Grazie a te per averlo guardato e apprezzato. Ti invito ad iscriverti al canale, così da essere aggiornato sulle prossime uscite e guardare i tanti video già pubblicati
"La totale dismissione di un paese" Pirata sei uno dei pochi ad avere le 💣💣 di dire certe cose con fermezza e pugno di ferro, avanti così mi raccomando!
Video spettacolare che ha sviscerato in ogni particolare questa ammiraglia e quello che le stava attorno. Che dire, farti i complimenti è riduttivo! Grazie davvero per il tuo impegno e la tua passione, grazie a te si possono conoscere cose che altrimenti rimarrebbero nascoste alla maggioranza.
Grazie per aver dedicato un cosi' accurato documento a questo modello che meritava un lavoro come questo. E' un'auto che guardavo con curiosita' proprio per le ragioni socio politiche' che vengono approfondite cosi' bene. Pur avendo studiato un po' il modello, cercando notizie e documento, ho imoarato molti interessanti dettagli. Grazie davvero
Bravo, bravo. Ho sopratutto apprezzato la tua critica a Euro e connessi. Critica che condivido, apprendo con dolore cosa eravamo, cosa saremmo potuti essere come paese e come siamo invece diventati... Parafrasando Fantozzi, tutta la costruzione europea è una CAGATA PAZZESCA!
Grazie per avere guardato e apprezzato il documentario, e per aver colto uno dei messaggi che spesso inserisco in questi conteenuti. Ti invito, se hai piacere, ad iscriverti al canale, così da essere aggiornato sulle prossime uscite e guardare i tanti documentari pubblicati Grazie !
Purtroppo il Rag Ugo Fantozzi, alias Paolo Villaggio e' andato davvero in Paradiso.Ma poco prima di morire, l' autore del ragioniere , in una intervista in TV,andata in onda a tarda ora, espresse sul governo Monti e la nostra situazione social economica, un giudizio ben più' critico ed " amaro" rispetto al suo commento.Cordialita'
@@PirataDesignnon sono d'accordo, non diamo le colpe a gli altri per errori nostri, lo hai detto tu stesso, i soldi per lo sviluppo sono stati destinati all'alfasud per scelte politiche compiute tra gli anni 70 e 80(l'euro non c'era). Le cause della decadenza dei marchi italiani sono nostre dovute a scelte strategiche sbagliate fatte dai dirigenti e purtroppo dai politici. Non cerchiamo colpe esterne sia in ambito automobilistico che per tutto il resto, se lo facciamo continuiamo a persistere negli stessi errori che hanno portato alla situazione attuale. Apprezzo il tuo lavoro storico, ma ti consiglio di non occuparti di temi che forse non conosci così bene come quello automobilistico. Grazie
@@serjbetts2951 Prima di dare consigli , ti consiglio ( anche se non è mia abitudine dare consigli), di informarti sul trascorso della persona a cui dai i consigli. Quando parlo, lo faccio sempre con cognizione di causa. Sono d'accordo sul fatto che scelte scellerate gestionali ( spinte da certe correnti di pensiero e politiche) abbiano contribuito alla dismissione non solo dell'Alfa Romeo , ma di tutto l'intero comparto industriale ed economico italiano. E quello che vediamo negli ultimi anni... ne è la prova incontestabile. La più grossa mancanza di questo paese è la conoscenza: gran parte del popolo è oggettivamente ignorante su tanti temi importanti , altrimenti le cose sarebbero state molto, molto diverse.
Mi rendo conto, e sembra assurdo, che ogni lavoro che ci regali sia sempre superiore al precedente, sia per quantità di particolari tecnici che di cenni storici relativi al determinato periodo esposti con la giusta dose di critica...e per quanto qualcuno possa negare, i fatti testimoniano i risultati...tornando all'auto, credo che se avessero trapiantato quella meccanica raffinata in una scocca piu attuale per l' epoca il suo destino sarebbe stato diverso...ma come racconti tu, probabilmente non c'è stata la volontà di farlo...ti rinnovo i miei complimenti aggiungendo che i tuoi documentari sono davvero emozionali e che non deludono mai...grazie
Ciao, ben tornato e grazie per il consueto supporto.... Come hai sottolineato, e come spesso ripeto quando qualcuno esprime critiche riguardo certe affermazioni, credo che per conoscere davvero a fondo un determinato modlelo, sia necessario conoscere il contesto in cui quel modello è nato. ma anche conoscere quali sono state la cause dell'attuale situazione... La 6, con un design più moderno, avrebe sicuramente detto la sua. ma il suo tempo era ormai passato, e la sua messa in commercio, come spiegato anche nel documentario, era anche stata contestata da parte della dirigenza che, ovviamente, sapeva di andare incontro a un fiasco. Le scelte attuate dalla dirigenza in quel periodo.... rimangono discutibili...., ma le conseguenze sono sotto gli occhi di tutti ( o, almeno , di chi le vuol vedere...)
Grazie per aver guardato e apprezzato il documentario. Ti invito se hai piacere ad iscriverti al canale così da essere aggiornato sulle prossime uscite e guardare i tanti video già pubblicati. Grazie !
Many thanks for this detailed video about the Alfa 6. It's incredibile how many details you know. I would sent it Alfa Romeo, because they forgot the past and all the Alfa Romeo fans from vintage cars. Great job and please much more Videos like this
Thank you for appreciating this "emotional documentary" on a car that many misjudge without knowing it and without knowing its history. I invite you, if you like, to subscribe to the channel, so as to be updated on upcoming releases and watch the many videos already published Grazie !
Caro pirata, da giovane appassionato (21 anni) ancora alle prime armi, mi sento in dovere di elargire un immenso GRAZIE per tutti i tuoi video, per le informazioni precise e che si faticano a trovare (o meglio, io faccio fatica a trovare e a poi ricordare 😅), PER LA PASSIONE CHE CI METTI e per la verità che ci porti, ovvero di un'Italia perduta che ritrovo solo nei racconti dei miei nonni e che sempre di più mi portano a pensare di come la caduta di questo paese sia stato qualcosa di calcolato. Grazie ancora, davvero, per mia ignoranza non so trovare altre parole per esprimere la mia gratitudine 🙏.
Complimenti un servizio esaustivo ed educato. Sicuramente , per te, molto faticoso ma che fa comprendere la tua passione ed il dispiacere della deriva della nostra ex industria automobilistica. Complimenti ancora continua così! Ciao
Grazie per avere apprezzato questo nuovo documentario che, come hai giustamente intuito, ha richiesto un ingente dispendio di tempo ed energie, ma sempre con piacere
Bel video complimenti, veramente notevole e completo 👍🏻 da alfista ho scoperto cose dell'Alfa 6 che non conoscevo grazie al tuo video e alle nozioni di Tarantino 👍🏻
Bene Pirata,alla fine il video si è caricato!Ottimo, molto molto interessante,ne valeva la pena.Cosa dire oltre a tutto quello che hai spiegato egregiamente nel video?Nata vecchia si,lo sappiamo,ma io continuo ad apprezzare malgrado tutto questa auto che ancora oggi mi piace! Probabilmente il pezzo da novanta rimane il V6 Busso,indiscutibilmente: pronto,elastico,corposo,il così detto violino di Arese!Ebbi modo di farci un viaggetto un bel po' di anni fa,tutta l' Autostrada a tavoletta!Che suono!So che da quanto appreso,poteva avere problemi alla componentistica Interna(in certi casi si poteva scollare il rivestimento anche,della plancetta del cambio) problemi che magari non avevano tutte,ma che fecero parte purtroppo del modello.Oggi magari si possono avere dei problemi nel caso della componentistica esterna nel caso. In ogni caso ai tempi il motore non era secondo a nessuno nella sua categoria,un bellissimo lavoro del grande Giuseppe Busso a mio parere. Quel tipo di alimentazione oltretutto,fu sempre una grande specialità del Marchio di Arese. Bene Pirata,ci voleva un bel video approfondito su questa Alfa Romeo del passato👍👍👍
Sul discorso del design, immagina quella linea nel 1973.... per quel periodo era moderna e elegantissima.. 6 anni dopo, ovviamente lo era meno. Questa è la sua pecca. Poi non parliamo della cattiva gestione del modello ( e del Marchio...). Le intenzioni per fare bene, soprattutto all'inizio c'erano, poi si è giocato in difesa... La macchina comunque c'era, aveva tanti pregi, a partire da una meccanica sopraffina e da una dinamica ineguagliabile ( ovviamente per l'epoca). Le pecche costruttive ( comunque meno evidenti rispetto ad Alfetta e simili), in alcuni casi ne hanno minato la fama. Così come quella inerente i consumi, che come spiegato, spesso erano causati dall'alimentazione non perfettamente a punto. Busso è stato un grande ingegnere, un genio, e solo grazie al suo carattere abbiamo visto nascere quel fantastico V6. Ovvamente grazie per il tuo consueto apprezzamento
@@PirataDesign L' apprezzamento è dovuto Pirata. Pensa un po' che anni prima,come disse Busso in una sua intervista-articolo relativo alla Alfa Romeo CM 3000,qualcuno pensava che il medesimo Ingegnere non sarebbe stato in grado di progettare un motore 6 cil.a V!Beh,sembra invece che il suo lavoro sia venuto piuttosto bene! Ho trovato oltretutto interessante i modelli per gli USA,di cui non conoscevo l' esistenza,per quanto Alfa Romeo si sa che vendeva negli States:per gli altri mercati idem,ma io ricordo le GTv 3000 per il mercato Sudafricano,solo viste su riviste!Bene,bravo Pirata, c'è sempre da imparare qualcosa,e su Busso nulla da aggiungere:so che quando passò a miglior vita(come si suol dire)molti appassionati parteciparono alle sue esequie e accesero tutt' insieme i motori delle loro Alfa 6 CIL.per onorarlo un' ultima volta!👍👍👍👋🏻👋🏻👋🏻
@@PirataDesign Perché no?Hai ragione,e di sicuro limiti di velocità a parte😁,credo che gli Americani si sarebbero divertiti e avrebbero apprezzato questa Italiana e il suo motore...👍👋🏻
@@alessandrodaltoso come ho raccontato nel documentario, i 7 esemplari realizzati, in USA piacquero molto, ma le solite incomprensibili scelte della dirigenza , troncarono una buona possibilità di sbocco commerciale. Incomprensibili, poi ... Considerando cosa è successo negli anni a seguire ... Erano comprensibili eccome
Solito lavoro inappuntabile, Pirata! Questo canale è un vero tesoro per la tua cultura automobilistica ed i messaggi che mandi nei tuoi video. Grazie di tutto e Buone Feste!!!
Grazie a te per averlo guardato e apprezzato, e grazie per gli auguri, che ricambio di cuore,ma credo che avremo modo di scambiarceli nel prossimo documentario al quale sto lavorando animatamente per riuscire a pubblicarlo in settimana
Grazie per aver guardato e apprezzato il documentario. Ti invito, se hai piacere, ad iscriverti al canale ed attivare la campanella delle notifiche così da essere aggiornato sulle prossime uscite e guardare i tanti video già pubblicati. Grazie !
Grazie per avere apprezzato anche questo nuovo documentario. Alessandro , che è il maggiore esperto di Alfa 6, è stato importantissimo per delineare il quadro in alcuni aspetti tecnici e di allestimento, conosciuti solo a chi, come lui, ha avuto modo di approfondire questa vettura
Complimenti, video dal quale non si riesce a staccare gli occhi per tutta la durata. Grandiosi gli appunti fatti sui demolitori dell'industria italiana (Bravo!) con punti di alta ilarità con le icone che rappresentano i monti, i draghi, le mortadelle etc... (ma si facciamoli anche i nomi di questi criminali, Draghi, Monti, Prodi etc... lo sanno tutti...). Entrando nel merito, auto tecnicamente sopraffina ma vestita di vecchio soprattutto per i potenziali clienti a livello mondiale che per quel target doveva osare di più...
Grazie per aver guardato e apprezzato il documentario. Trovo sia giusto , nel raccontare il percorso di un determinato modello, spiegare anche il contesto in cui si è svolto, e evidenziare tutti gli aspetti, soprattutto quelli che dimostrano certi fatti di cui chi dovrebbe parlare per mestiere si astiene
Questa meraviglia l'ho guidata e mi sono sposato nel lontano 87, grazie bellissimo video pieno di otizie preziose, a dimenticavo ,oggi ho una 159 esclusiv td 150 cv 16 valvole, un po sotto potenza ma alla fine sono soddisfatto🤗
Grazie a te per aver guardato e apprezzato il documentario. Ti invito, se hai piacere, ad iscriverti al canale, così da essere aggiornato sulle prossime uscite e guardare i tanti video già pubblicati Grazie !
Veramente un documentario superlativo, ci sarebbe da discuterne per ore. Bellissima la Delfino Comunque le decisioni politiche sembrano sempre andare contro gli interessi dell'Italia. Altri commenti potrebbero sfociare in complottismo, ma i dati parlano chiaro. Buona domenica a tutti e grazie per questo ennesimo super lavoro!
Bellissimo escursus storiografico sulle travagliate vicende di una vettura 'di punta' precipitata velocissimamente nell'oblio permanente. Il tuo lavoro ha consentito di ricordarla ❤
Bravo pirata, molto bello ed interessante anche questo capolavoro. Un gran peccato non abbia avuto il successo che meritava, causa linea, manomissioni, errori in officina ecc ecc. comunque ai posteri arrivano sempre solo le cose negative. Mentre le cose positive erano tante, tantissime. Ho avuto un momento, ad inizio 2000, in cui stavo per prendere una prima serie 2.5, ma complice la distanza (era in Calabria e non era funzionante) ed un blocco amministrativo troppo elevato, mi ha scoraggiato a portarla a casa. Grazie per le storie che pubblichi
Grazie a te per il consueto apprezzamento. L'Alfa 6 è un'auto che troppo spesso è dipinta soltanto per le sue indiscutibili pecche. Invece di pregi ne ha e tanti.
Come al solito, il modello Alfa si presenta bene sotto tutti i lati. video composto in modo molto preciso. questo lo rende molto interessante. Saluti dalla Polonia
CHE QUESTO VIDEO, FOSSE UN SUCCESSO ANNUNCIATO, NON C ERANO DUBBI, visto anche il notevole interesse della vettura in questione,, che certamente è stato eseguito con la solita certosina e meticolosa esecuzione. Ma quello che mi piace e che vorrei sottolineare, sono i riferimenti storico-culturali, e le digressioni d natura socio-politico-culturale, che personalmente apprezzo e condivido in toto, e di questo ti faccio una menzione d onore!!!
Complimenti di cuore, solo oggi vengo a conoscenza di questo canale. I miei complimenti sono particolarmente diretti alla sua sottile e raffinata quanto lucida analisi politica dell'epoca...e non solo....da IRI in avanti. I miei migliori auguri.
Grazie per aver guardato e apprezzato il documentario. La invito ad iscriversi al canale così da essere aggiornato sulle prossime uscite e guardare i tanti video già pubblicati. È inoltre possibile abbonarsi , ad un canone estremamente ridotto, per avere contenuti aggiuntivi esclusivi
Grazie per aver guardato e apprezzato il documentario. La invito, se ha piacere, ad iscriversi al canale così da essere aggiornato sulle prossime uscite e guardare i tanti video già pubblicati.
Grazie per averlo guardato e apprezzato. E grazie anche per la tua analisi concisa e molto diretta. Ti invito, se hai piacere, ad iscriverti al canale, così da essere aggiornato sulle prossime uscite e guardare i tanti video già pubblicati. Grazie !
Sei bravissimo e davvero spieghi molto bene le caratteristiche x me sei un Giancarlo borghetti top . continua con i documenti che fai vedere sei davvero molto bravo
Caro amico, con il tuo bellissimo e dettagliato video mi hai riportatato indietro nel tempo - tu hai ragione su tutta la linea su cio' che hai detto e mi congratulo con te. Io ho una storia con l'Alfa Romeo... ho avuto l'Alfa 1750 ... l'Alfa 2000 ... l'Alfetta... L'Alfa GTV ... L'Alfa 6 e la 164... credimi l'Alfa 6 non la dimentichero' mai ... mai avuto fastidi di nessun genere... Grazi per il tuo video!
Grazie a te per aver guardato e apprezzato il documentario che cerca di chiarire sia la storia della 6 che quella che ha portato l' Alfa alla fine che ha fatto
Complimenti per questo stupendo documentario con molte cose che non sapevo (compreso i bellissimi interni verdi!). Grazie Pirata per il tuo lavoro, che delizia noi appassionati di auto.
Bellissimo e completo video su un' auto amata dalla gran parte dei suoi possessori. Nonostante tutto,una vera Alfa.In quegli stessi anni,in Brasile,veniva commercializzata la 2300 Rio,costruita dalla FNM,allora di proprietà Alfa Romeo.Anch'essa stilisticamente derivata dall'Alfetta,ma con una linea forse più bella di quella dell'Alfa 6,e dotata della massima espressione in cilindrata del bialbero a 4 cilindri,con potenze di 123 cavalli,che salivano a 130 per la versione Ti. La 2300 Rio,come l'Alfa 6,non aveva cambio transaxle,e,pur essendo l'ammiraglia brasiliana,aveva finiture di standard meno elevato rispetto a quelle richieste dal mercato europeo. Per il mercato brasiliano era più che sufficiente il motore a 4 cilindri 2300 cc,e non si pensò mai di dotarla del 6 cilindri Busso.In Brasile era un'auto costosissima,e fu l'ammiraglia della classe politica e delle più agiate famiglie del paese.Non ne produssero molte ma restò in listino dal 1974 al 1987.Leggermente più piccola dell'Alfa 6,era una specie di Alfettona ma forse meno stilisticamente sbilanciata della sua parente italiana. Per gli appassionati del marchio resta una curiosità e mi risulta che in Brasile sia oggi una vettura amata e ricercata dai collezionisti.
Grazie per avere guardato e apprezzato il documentario. In effetti la 2300 è nata da una costola dell'Alfetta . Esteticamente la trovo più pesante rispetto all'Alfa 6, meno elegante, un pò troppo forzata su certi particolari. Come hai detto, era meno raffinata tecnicamente e meno rifinita, ma per un mercato emergente come quello brasiliano era comunque una vettura di prestigio, e oggi è molto ricercata, non soltanto i Brasile , ma anche dai collezionisti della Casa di Arese ( qualcuna è arrivata anche in Italia)
Commovente. Passione sfrenata, sei davvero bravo e te lodico col cuore. Per di più abbiamo le stesse idee sul momento e sulla storia politica ed economica di questo Paese. GRANDE!!!!
Grazie per aver guardato e apprezzato il nuovo documentario. Ti invito, se hai piacere ad iscriverti al canale così da essere aggiornato sulle prossime uscite e guardare i tanti video già pubblicati. Per concludere, il periodo è difficile e si deve riuscire il prima possibile a raggiungere una massa critica e cambiare le cose
Sono iscritto da tempo. Giusta la tua considerazione, ma gli italiani e gli europei pure sono idiotizzati da 30 anni di propaganda neoliberista. Guarda tu le schifezze che ci hanno raccontato sulle guerre incorso!! A presto @@PirataDesign
Auto che nel bene e nel male ha segnato un'epoca. Non era bella, ma aveva personalità, aveva una meccanica e una dinamica da vera Alfa Romeo, ma anche le finiture , quelle quasi dimesse tipiche del Marchio in quel periodo, anche se nelle intenzioni c'era tutta la volontà e la convinzione di farne una vera ammiraglia. Purtroppo gli avvenimenti storici e scelte sbagliate gestionali , abbinate ai noti problemi in linea di produzione, ne hanno minato la fama
Complimenti per la minuziosa ricerca nel realizzare questo bello e interessante documentario dell'auto che ha fatto suonare per prima " Il 🎻 D'Arese" che solo quello meriterebbe una puntata a lui dedicata. 👏👏👏
Il papà di un mio amico aveva una 2.0 seconda serie trasformata a gpl, grigio met., interni blu in panno. Aveva fatto montare due coppie di fendinebbia anteriori rettangolari che le donavano un aspetto ancora più aggressivo. Io la ricordo maestosa e cattiva, bellissima, tanto che per un certo periodo mi era venuto il pallino di comprarne una usata. Erano i primi anni 90. A bordo letteralmente mi innamoravo ogni volta della musica sprigionata dal 6 cilindri in accelerazione, che sebbene non incollasse al sedile, dava un senso di grandezza ❤
Un servizio superlativo Tanti riferimenti storici a livello economico_politico che sono verità assoluta Un'auto formidabile tecnicamente A me non piace estremamente ma come tutte le Alfa è l'eccellenza dell'auto ❤ Grazie ancora una volta per aver condiviso la tua passione con noi 😊
L'attesa ha aumentato l'aspettativa di questo tuo video come al solito spettacolare......concordo con tutte le tue valutazioni su questo modello ......ma per assurdo è più affascinante oggi di 40 anni fa......
Sempre puntuale e preciso il lavoro di PIRATA-Design. Vedendo la "Delfino" coi fari sollevati mi fa pensare che saerbbe potuta essere un anti BMW850 una decina di anni in anticipo!
Grzie per il consueto apprezzamento ! La Delfino, così come tante realizzazioni di bertone è ancora attuale in alcuni aspetti. Il frontale per esempio era decisamente originale e moderno e, in effetti una sua eventuale produzione avrebbe anticipato di diversi anni soluzioni viste su altre auto
@@guidosantini2128 grazie a te per averlo apprezzato. Ti invito, se hai piacere, ad iscriverti al canale così da essere aggiornato sulle prossime uscite e guardare i tanti video già pubblicati. Grazie!
Stupendo ed esemplare documento tecnico e storico. Ottimo ed eccellente lavoro: concordo con il pensiero di osservare l'Alfa 6 sotto un'altra ottica, dopo la visione del video. Complimenti per la professionalità e competenza.
Grazie per avere apprezzato il documentario. E grazie anche per aver colto il senso di quello che racconto nel documentario. Prima di giudicare un'auto, così come qualsiasi altra cosa, è sempre doveroso andare a fondo, capire il perchè.
Ciao! Come sempre un ottimo lavoro: particolarmente da apprezzare la ricerca documentale e il taglio che pur essendo tecnico, strizza sempre l'occhio all'aspetto divulgativo. Un'unica piccola ma rispettosa critica sui commenti "politici": per quanto verosimili, restano inappropriati al contesto. Detto ciò, complimenti comunque per i lavori che ci confezioni! 😊
Ciao e grazie per avere apprezzato il documentario dedicato a questa auto abbastanza controversa. Riguardo la tua osservazione: credo che, nel raccontare al meglio una vettura vada anche fatto un accenno al contesto storico e sociale nel quale la sua storia si è svolta. E spesso bisogna fare quelle citazioni, quelle giuste critiche a chi o cosa ha generato lo stato attuale delle cose
@@PirataDesign Ciao Pirata! Hai assolutamente ragione e forse, anzi senz'altro, son stato io ad essere poco chiaro: descrivere il contesto sottolineandone le storture è necessario per completezza. Io parlavo dei piccoli "commenti personali", tipo la poca chiarezza dell'euro per capirci... Ma ripeto e sottolineo: si tratta di un mio punto di vista e nulla più. Ad ogni modo, son dettagli, la qualità dei tuoi lavori è indiscutibile e riporta indietro nel tempo! Un saluto! 😀
@@mira75mi sei stato chiaro, ho capito cosa vuoi dire, ma rimango del parere che, visto che chi dovrebbe fare vera informazione o raccontare la storia si astiene dal dire la verità su tanti temi scomodi, come l' euro appunto, e quindi qualcuno lo deve fare
@@PirataDesign Eh caro Pirata, l'informazione è libera solo all'apparenza, su questo convengo! Ad ogni modo, sull'Alfa ed in genere sull'industria automobilistica italiana credo che tu ci abbia preso!!! E lascia che ti rifaccia i complimenti per i lavori: sono delle chicche!!!
Grazie per l' apprezzamento. Ti invito, se hai piacere ad iscriverti al canale così da essere aggiornato sulle prossime uscite e guardare i tanti video già pubblicati. Grazie
Grazie per avere apprezzato il documentario Lo specchio destro non compariva ufficialmente nell'elenco degli accessori a richiesta. E' presente su alcuni esemplari immortalati in immagini di versioni vendute all'estero ( un pò come accade a tante auto di quel periodo)
La BMW Serie 7 e la Mercedes S non erano concorrenti dell'Alfa 6 come detto nel video. Le rivali erano la BMW Serie 5 E12-E28 (518-535i) e la W123 Mercedes ( 200E/D-280E)
Il progetto Alfa 119, prosegui ed emigro' in Brasile con l' Alfa Romeo 2300 Rio .Tale auto, prodotta dalla Alfa do Brasil , era un misto tra una Alfetta ed una Alfa 6, con linea peraltro piu' armonica di quest' ultima Mai esportata in Italia ; ne esistono pero' due esemplari importati da un privato, appassionato del marchio del Biscione ( anni fa fu fatto un servizio su questi modelli dal mensile Ruote Classiche) Grazie, del video all' autore, " meta' pirata , meta' artista, "come recitava una canzone di 50 anni fa.
Conosco la 2300 che, onestamente esteticamente non mi fa impazzire. Paradossalmente, preferisco la 6. Che di base era un buon progetto, semplicemente gestito male.
Grazie per avere apprezzato il documentario, frutto di un lavoro davvero impegnativo. Ti invito, se hai piacere, ad iscriverti al canale così da essere aggiornato sulle prossime uscite e guardare i tanti video già pubblicati Grazie!
La 2300 Rio di Alfa Romeo Brasile come motorizzazione era una 4 cilindri,e se può interessare,le due vetture che hai citato (ricordo quell' articolo)credo che ancora oggi sono di proprietà dell' Alfa Blu Team fondato da Gippo Salvetti.Pensa,per quanto possa interessare, che l' unica che vidi qui in Italia nella città dove vivo(Milano)la vidi tanti anni fa da ragazzino!So che non era importata come hai detto:ricordo che era grigio metallizzato.Chissa',forse era di un appassionato che la volle a tutti i costi...😁👍👋🏻
@@alessandrodaltoso Grazie della risposta , dato che .,saremo pochi in Italia a conoscere questo modello di Alfa Romeo " sud americana" .Tale filiale gia' negli anni 60 del secolo scorso , costruiva la 2000 berlina, gemella della 2000 prodotta al Portello , che sostitui' la gloriosa 1900, con motore sempre a 4 cilindri come appunto la 2300 Rio.Dal vivo non ho mai visto tale modello ( abito a Bologna), pero' ricordo nella mia citta' tre modelli Alfa veramente rari, anche all' epoca: una 1900 berlina a due porte " Primavera,", una Alfa 2600 Sprint Zagato( che macchina ) ed una 2600 berlina DeLuxe Osi, con linea , allora moderna e finiture interne " all' inglese" di colore azzurro metallizzato, prodotta in pochissimi esemplari .Saluti.
@@ivanbonarelli3112 Ma figurati,del resto mi hai fatto ricordare la Rio che come dici tu sicuramente conoscono in pochi in questo Paese. L' Alfa Blu Team si trova qui nei pressi di Milano,e insomma,se non la possiede Salvetti e i suoi figli questa auto particolare...😁Altri tempi per Alfa e la sua Filiale Sudamericana,hai spiegato tutto! Belle e interessanti le Alfa che hai visto nella tua Bologna(porta un saluto,avevo parenti anni fa da quelle parti).A proposito,la OSI rarissima,credo che sia ancora nella disponibilità di Salvetti!Saluti e viva la passione per le Auto e le belle Alfa,e del resto dalle tue parti El mutor è El mutor 😁👍👍👋🏻👋🏻
Complimenti ottimo lavoro. Oggi cambiamo il cerchietto di plastica sul volante e un'alfa diventa dogde ieri una Chrysler diventava Lancia. La verità è che in Italia si fanno pochissime auto.
La verità è che l' Italia è morta, condannata da tempo. Grazie per avere apprezzato il documentario. Ti invito, se hai piacere, ad iscriverti al canale così da essere aggiornato sulle prossime uscite e guardare i tanti video già pubblicati. Grazie!
Bella e completa storia di un progetto dimenticato dai più. Non capisco l’analisi socioeconomica però: è nata 6 anni dopo il dovuto, su un telaio di un segmento inferiore stiracchiato per risparmiare. Costruita con componenti di qualità discutibile, difficile da mettere a punto anche da parte della rete di assistenza; consumava come una petroliera in tempi di crisi energetica e austerità. Però non ha avuto successo perché il management voleva svendere l’Italia all’Europa ? Boh. Un altro paio di cose: ingegnerizzare per la produzione di serie un prototipo non è cosa che si fa dalloggi al domani e costa caro: a quanto avrebbero dovuto vendere il coupe Bertone per rientrarci? Infine gli USA: alfa Romeo ha storicamente pagato l’assenza di una buona rete di vendita e di assistenza capillare, cose a cui gli americani guardavano già allora molto più di noi. Sai che bagno di sangue sarebbe stato se nessun meccanico fosse riuscito a far andare i sei carburatori?
Nascendo 6 anni dopo la data di commercializzazione prevista è normale che, senza adeguati aggiornamenti sarebbe stata svantaggiata rispetto alla concorrenza. E la risposta a ciò che non capisci dell'analisi socioeconomica sta proprio lì: nel documentario spiego chiaramente che parte della dirigenza ( quella più legata al marchio e conscia di certe problematiche) era contraria al suo lancio sul mercato. Ma si e comunque fatta, giustificandone le commercializzazione con il fatto che andava recuperata parte dei 100 miliardi di lire investiti al suo sviluppo. Sapere poi che ad ogni Alfa 6 venduta l'Alfa Romeo perdeva dai 3 ai 4 milioni di lire o che le ultime vendute sono state piazzate a prezzi inferiori alla metà del listino... dovrebbe far pensare. Continuare a negare l'evidenza, e cioè che in italia c'è stato un preciso disegno di smantellamento generale... è quello che non capisco. Riguardo il prototipo di Bertone: è vero che realizzare un prototipo non è un discorso da 2 o 3 giorni, ma Bertone ha sempre lavorato in quell'ottica e di vettura particoari e di successo ne ha costruite diverse. Ma i tempi stavano cambiando... e non a caso gran parte delle "carrozzerie " italiane sono morte proprio in quel periodo , quando a partire dalla Fiat hanno deciso di chiudere i rubinetti a quelle realtà e prenderne il posto nella realizzazione di auto particolari. la commercializzazione della 6 in america resta, a mio modesto parere, forse la più grave pecca della gestione di questo discusso progetto. La 6 , sia esteticamente che per costi e dimensioni sembrava fatta per quel mercato. E all'epoca il design americano non è che offrisse auto più affascinanti ... Credo che bastasse davvero poco per adeguarla ai severi standard americani per riuscire ad inserirla in quel mercato e ottenere così un vero rientro economico.
@@PirataDesign non sono d'accordo sul discorso dello smantellamento generale. C'è invece, come c'era anche negli anni '70 (e di questo fu vittima Luraghi, e in definitiva l'Alfa Romeo) una mancanza di attenzione al futuro da parte della politica, che si accompagna al perseguimento di interessi personali o comunque di partito. Di certo l'apertura dei mercati ha messo il re a nudo, ma non si può dare all'UE o comunque a terzi la colpa di questo. Su Bertone, come sugli altri carrozzieri: evidentemente non ci stavano dentro con i costi, se non prezzando la 6 coupé come una Porsche; e l'italiano, si sa, se non costa poco guarda oltralpe. Sugli USA ribadisco il commento sopra: non si può pensare di entrare in quel mercato senza una rete commerciale e di assistenza all'altezza. Quasi tutti i costruttori europei hanno pagato pegno per questo
@@utubeusn Il discorso su cosa è successo all'italia e cosa sta succedendo negli ultimi anni ( e qui non parlo di temi motoristici) è molto più complesso di quanto si possa immaginare e non è questo , forse , il contesto giusto nel quale approfondire certi temi scomodi.
Eccellente descrizione........la piccola parentesi aperta e subito chiusa,in realta' e' una riflessione sacrosanta! Potrebbe tranquillamente occuparsi anche di economia politica.
@@ludovicodemarco7794 Grazie per aver guardato e apprezzato il documentario sulla controversa Alfa 6 , nel quale, come in tutti quelli che pubblico, cerco di contestualizzare i modelli che tratto, spiegando perché e come sono stati concepiti e come hanno vissuto. E in queste contestualizzazioni spesso sono necessarie incursioni in quella storia che spesso non è trattata con la dovuta attenzione o con le dovute sfaccettature da chi lo dovrebbe fare di mestiere
Eppure questo modello Alfa Romeo,mi è sempre piaciuto, gran Signora automobile, ho anche avuto il modestissimo piacere di poterla guidare, davvero una gran Signora automobile, addirittura tutt'ora.....una vera Alfa Romeo, di altri tempi ❤❤❤❤🇮🇹🇮🇹🇮🇹🥰🥰🥰👍👍👍👍😘old school ❤❤❤❤
Complimenti vivissimi per il video emozionale, finalmente sono riuscito a vederlo tutto. Comunque non credevo che l'Alfa 6 fosse cosi rara oggi, ne avevo superato qualche anno fa una su una strada a scorrimento veloce con la mia unica auto a diesel, ricordo che fosse una 2.5 V6, però non ricordo bene se fosse una prima o seconda serie, comunque quasi quasi non volevo superarla per una questione di rispetto verso questo modello! Poi nell'indovinello qualche settimana prima, avevo indovinato quando nel secondo tentativo avevo citato pure l'Alfa 6! 😅
Ho ricontrollato ora i commenti, in effetti in risposta al mio avevi citatop la 6 assieme ala 90, ma... non avevo visto questo commento( spesso non mi arrrivano le notifiche o non mi compaiono nella pagina apposita...Ci avevi preso !
Sadly according to the federal HESCHLAVVO law, it is already forbidden in Switzerland to drive combustion engines on mountain passes from 2025. In France, the SCHLABOUBVE regulates that fossil vehicles that produce fine dust are prohibited in all cities from 2025. The BABVVO in Germany will bann exhaust gas pollution from 2027 and that is what will happen in entire EU also bann of all tires and brakes because of fine dust!!!
In all this, ecology has nothing to do with it. They are simply trying to deprive the private individual of the freedom to move freely and independently. It's up to us to prevent it
Un bel servizio veramente interessante e lucido nel suo svolgimento, mi permetto solo di dire che il motore che compare più volte in sezione è quello della Montreal e non della 6, ma questo non toglie comunque nulla alla qualità del video e al lavoro di ricerca documentale. Bravi tutti.
Grazie per avere apprezzato il documentario. Ho impiegato davvero tanto tempo e tante energie per la sua realizzazione e mi sono avvalso, per completare il quadro, della colaborazione di chi, in tema di Alfa 6 è sicuramente il maggiore esperto, Alessandro Tarantino, che grazie alla sua conoscenza diretta delle varie versioni, mi ha aiutato a completare il quadro. Riguardo al motore Montreal, a quale immagini ti riferisci ? Alla sezione frontale: in effetti a me sembrava differente in alcuni dettagli dal noto Busso, ma in tutto il materiale che ho, quella immagine è sempre etichettata come V6 Busso
@@PirataDesign sì mi riferisco alla sezione frontale, quella che compare al minuto 5.10 ed in altri momenti del video, si tratta del V8 Montreal. Al di là di questo ripeto che la descrizione del modello e della sua storia è veramente ben fatta. Ciao
@@danielegambino3769 Non c'è dubbio: l'ho controllato ed è proprio il motore della Montreal. Ti ringrazio per la segnalazione: il tutto è nato dall'errore che ho commesso nel catalogare l'immagine nel mio archivio digitale. Grazie ancora
Grazie per averlo guardato e apprezzato. Ti invito, se hai piacere, ad iscriverti al canale, così da essere aggiornato sulle prossime uscite e guardare i tanti video già pubblicati. Grazie
Ammiraglia di classe con linee un datate e motorizzazioni non favorevoli con il periodo però elegante e raffinata solo l alfa la poteva concepire ... complimenti per la monografia finalmente hai fatto chiarezza sulla sua storia ...bravo e complimenti
Grazie per avere apprezzato il documentario dedicato a una vettura che ha pagato care le incertezze e le indecisioni ( ma anche le scelte sbagliate) di chi, all' epoca , gestiva l'Alfa Romeo
Incredibile quanto in Alfa ancora continuino a fare le scelte sbagliate(vedere la scelta di non produrre una Giulia955 Sportwagon e la mancanza di erede per Giulietta940) Nonostante tutto W l'ALFAROMEO Ottimo documentario!!!
Grazie per averlo guardato Purtroppo, da tempo , non solo l' Alfa ma l' intera industria automobilistica italiana ( se ancora si può definire tale), ha perso la strada
Complimenti!! Bravissimo! Ottimo lavoro! Questa auto non l' ho mai vista dal vivo! Mi ricorda molto la Fiat Argenta, ossia una auto buona in sostanza che lascia a desiderare estetitacamente!
Ciao e ben tornato. Grazie per avere apprezzato anche questo documentario dedicato all'ammiraglia di Arese... Auto sicuramente non bellissima, ma con una sua personalità.
Non ho capito perché ad un così grande lavoro di ricerca sulle auto e di cui ti faccio i complimenti, associ poi dei commenti fuori luogo finendo addirittura per dire delle castronerie inaccettabili. Vorrei farti notare che 18 milioni di lire del 79 equivalgono ad oggi a circa 70 Mila euro (basta usare il calcolatore di inflazione, c'è ne sono tanti su internet ma puoi farlo anche manualmente), oggi una Stelvio (che è esattamente il corrispettivo di un'Alfa 6 oggi) costa circa 65 Mila €, per una Mercedes 350 E di oggi invece si parte dai 61 Mila € di oggi con una dotazione di optional molto più ampia in confronto alle politiche Mercedes degli anni passati, a fronte dei 77 mila € circa del prezzo del 79. Non avresti commesso questi errori se non ti fossi fatto coinvolgere da convinzioni e pregiudizi personali che in un buon lavoro giornalistico che tu fai non dovrebbero proprio esserci, altrimenti rovini tutto. Un saluto affettuoso ed un invito a migliorare.
Cito dalla Treccani : castronerìa s. f. [der. di castrone, nel sign. 2]. - Fatto o detto da persona balorda, grosso sproposito: fare, dire delle castronerie. Visto che nella realizzazione di questi documentari, oltre a riversare cognizioni e aneddoti conosciuti negli anni, abbino il risultato di ricerche che in alcuni casi sono il frutto di anni di archiviazione e conoscenza diretta o indiretta delle auto, ma non solo, e visto che in questi documentari, che seguono un format completamente differente da tanti altri presenti in rete, si fa un tipo di informazione dettagliata, prima di pubblicare il contenuto, effettuo più controlli di revisione al fine di offrire un prodotto qualitativamente impeccabile e veritiero. Nel caso avessi dei dubbi, mi accerto sempre della fonte e dei dati elencati. Niente è lasciato al caso. Questo non significa che qualche refuso non scappi: anche in questo documentario è successo, come specificato nella descrizione del video. Riguardo la contestazione del cambio lira- euro in questione, come faccio sempre quando faccio i raffronti tra passato e presente, ho controllato più volte in 3 differenti calcolatori e tutti mi davano valori differenti, compresi comunque tra i 53 mila e i 57 mila euro.... Una media ha portato alla cifra indicata nella narrazione ( che poi era praticamente uguale a quella indicata da uno dei calcolatori). Che si riferisce a un listino di 19.800.000 lire ( e non 18...) del 1979. Poi, è vero che questo genere di calcolatori non sono affidabili al 100%, ma confrontandone diversi si riesce a avvicinarsi alla stima reale. Per cui non mi sembra di avere detto una "castroneria" . A proposito, le critiche sono sempre ben accette, quando costruttive e se esposte con garbo ed educazione, ma questo non mi sembra il tuo caso, visto che il termine "castroneria" è abbastanza offensivo nei confronti di un lavoro come quello che eseguo. Stesso discorso riguardo al mia presunta narrazione basata su convinzioni o pregiudizi personali. Durante la stesura di questi testi, che come già detto sono la sintesi di un discorso molto più ampio e complesso, sono e resto il più possibile obiettivo visto che qui si fa informazione e non recensioni . Riguardo l'altra contestazione: l'Alfa 6 apparteneva al segmento F, quello riservato alle ammiraglie ( all'epoca : BMW serie 7, Mercedes Klass S, Jaguar XJ6 e potremmo inserire anche la Peugeot 604). Oggi lo stesso segmento è occupato da Audi A8 , Mercedes Classe S , Maserati Quattroporte . Tutte con listini che partono da oltre 100.000 € . Quindi anche in questo caso non mi sembra di aver detto alcuna " castroneria ". La Giulia appartiene a un segmento di mercato inferiore, così come la Classe E. Anche se definite " premium " , non sono ammiraglie, quindi il raffronto non è corretto, come non è corretto inserire nel contesto la Stelvio, che è di un'altra categoria, quella dei SUV e in quella, non è di quelli più cari che, eventualmente andrebbero confrontati con la classe di un'ammiraglia, come per esempio BMW X7. Detto questo, ti invito, qualora si ripresentasse l'occasione di esprimere critiche o obiezioni di qualsiasi natura, ad analizzare bene il contesto e di cercare di pesare meglio i termini. Grazie
Dopo questo video non riesco più a considerare la "6" un cassone (ero dodicenne quando un vicino di casa ne aveva una diesel, negli anni '90, tutta scassata, da lì il mio giudizio). È stata una sorpresa notare che aveva il de Dion come l'Alfetta, ma per avere un'eccellente manovrabilità il cambio venne posto in modo tradizionale. Inoltre, se si prova a coprire metà bagagliaio di profilo, riducendone visivamente lo sbalzo posteriore, l'auto è gradevole. Ma sono i riferimenti politici che mi hanno fatto sobbalzare. Perchè li condivido in pieno. Ma chiedo: se c'è così tanta consapevolezza, possibile che non si possa fare nulla per questo nostro Paese?
Per prima cosa ti ringrazio per avere apprezzato questo nuovo documentario e ti invito ad iscriverti al canale, così da essere aggiornato sulle prossime uscite e guardare i tanti video già pubblicati. Inoltre mi fa piacere che il documentario sia servito al suo scopo che è quello di mostrare questa sfortunata ammiraglia per quello che e e non per quello che si racconta di lei . Riguardo la tua ultima considerazione: sono temi impegnativi ed è di vitale importanza conoscerli. Per diverso tempo ero impegnato attivamente alla diffusione di queste tematiche, ma dopo quello che ho visto in questi ultimi 3 anni, ho deciso di dire basta Chi ancora non ha capito o non vuole capire è senza speranza. E questo sono la causa per cui le tante altre persone consapevoli non riescono ancora ad emergere, perché avvallano la censura, l' oppressione e la falsità che sta portando il mondo al punto di non ritorno.
24:59 disquisire sulle qualità del Busso è avventurarsi su un campo minato, ma tre cose le vorrei esprimere. La posizione dei carburatori, in termini di pura efficacia, è indubbiamente tra le migliori, ma obbligava ad uno sviluppo verticale sensibile del motore. Il coevo (e meno longevo) PRV, che risultava sonnacchioso e lento a reagire rispetto al Busso, già nelle prime incarnazioni risultava meno ingombrante. Inoltre, la posizione dei carburatori esponeva, all'aumentare delle temperature, maggiormente al vapour lock questa soluzione, rispetto ad altre. Il Busso certamente era tra i più flessibili e versatili motori, in grado di poter risponere con veemenza o con garbo a seconda dell'intensità di pressione sul pedale, ma non ha mai avuto nell'omogeneità di comportamento la sua migliore caratteristica: se la parte termica e di combustione si son sempre rivelate, sino al pensionamento dell'architettura, in grado di dare grandi soddisfazioni, diverse scelte tecniche esponevano il motore alla necessità di una costante regolazione e messa a punto per poter dare il 95% delle prestazioni. Solo l'elettronica, diversi decenni dopo, ha tolto alcune di queste incostanze, avvenuta però solo motori messo di traverso, inclinati su un lato per restare schiacciati sotto al cofano e collegato tutt'alpiù ad una trasmissione 4 ruote motrici. La mancanza di un collettore ha portato a bellissimi cofani esteticamente, con le tubazioni cromate... ma ha anche reso questi discendenti dipendenti da piccoli particolari per potersi esprimere al meglio. Infine, l'amore incondizionato di Alfa per le candele lodge dell'epoca. Che probabilmente avevano dimostrato alcune caratteristiche tali da meritare la grande fama. Tuttavia, con il vantaggio del senno del poi, guardare alla produzione tedesca o giapponese avrebbe permesso di avere meno "incertezze" di comportamento globale del motore. In ogni caso... ad Arese due conti potevano farseli da tempo, visto che la proprietà di Lodge era cambiata all'inizio degli anni '60. Ah sì. Consumava più di una petroliera, ma sempre meno delle due petroliere che consumava la FIat 130. Nata vecchia pure quella, per certi versi.
Per prima cosa ti ringrazio per questa minuziosa analisi, sicuramente frutto di esperienza e conoscenza dello stesso motore. Che il Busso sia un gran motore è indubbio, ha molte qualità, ed essendo il frutto del progetto di un (se così lo possiamo definire) visionario, ha anche delle peculiarità che a loro volta possono avere degli aspetti controversi. Aspetti che hai elencato con precisione e competenza. Su alcune scelte fatte dalla gestione Alfa nel periodo... ne ho parlato nel documentario e ci sarebbe da dirne tante.... Ma alla fine, cosa avevano in mente in quel periodo.... lo sanno soltanto loro... Noi possiamo fare solo delle supposizioni che trovano conferme nel modo in cui sono andate poi le cose.
Una splendida monografia molto ben curata e unica nel suo genere. Ho apprezzato molto i riferimenti al contesto socio-politico del periodo in cui venne commercializzata l'Alfa 6. Furono proprio quelli gli anni in cui emerse la grande piaga che, con il tempo, ha pressoché annichilito la produzione nazionale: l'esterofilismo. Furono proprio quelli gli anni in cui emerse la tendenza ad acquistare prodotti esteri per insofferenza verso quelli nazionali o, più semplicemente, in ossequio alla moda di volere prodotti stranieri, ritenuti acriticamente "status symbol", per sentirsi socialmente arrivati. Certamente anche lo stato ci mise del suo con una fiscalità esagerata che penalizzava fortemente l'alto di gamma. Nel nostro paese, nei tempi in cui avrebbero potuto (non vi erano ancora le astruse normative "verdi"), non decollarono mai le grosse cilindrate a causa di un' IVA al 38% che gravava sulle vetture con cilindrate superiori a 2.0. Voglio permettermi di aggiungere a questa ottima monografia che l'Alfa Romeo trovò un escamotage per ovviare a questa tassazione già fin da quando venne messa in produzione la prima serie, unicamente 2.5. L' IVA pesante gravava solo sulle compravendite delle auto nuove. L'Alfa Romeo, per consentire alla propria clientela un risparmio sul prezzo finale d'acquisto, iniziò a fare intestare alle proprie filiali ufficiali dei lotti di Alfa 6 nuove. Questi lotti, regolarmente immatricolati e targati, venivano dati in uso ai dirigenti delle filiali stesse per percorrerci solo poche centinaia di chilometri. Gli esemplari venivano, poi, messi immediatamente in vendita come auto usate "freschissime" (ma sostanzialmente nuove) permettendo agli acquirenti di risparmiare l'IVA pesante. Possiamo, quindi, dire che l'Alfa Romeo anticipò di molti decenni il fenomeno delle auto a KM 0. All'epoca nei piazzali delle filiali ufficiali, ve n'erano parecchie in vendita con questo sistema.
Grazie per averlo apprezzato e per il contributo "storico" legato alla commercializzazione, aspetto del quale non ero a conoscenza. O meglio, ne conosco un'altra versione: cioè che le auto venivano "imposte" dall'Alfa Romeo ai propri concessionari che per motivazioni fiscali le intestavano per poi rivenderle a km0. Ma è una storia che ho sentito vagamente e quindi non l'ho inserita nella narrazione. Riguardo la tua analisi, l'esterofilia è solo una parte di ciò che è successo a questo paese. E per certi versi, in alcuni casi, la giustifico, nel senso che quando senti esperienze di persone che sono rimaste scottate dopo 2 o 3 auto italiane che davano problemi anche gravi. ( e di queste storie ne potrei raccontare a centinaia..). Non che le auto estere fossero esenti da problematiche... ma è indubbio che per un certo periodo, in Italia tra boicottaggi e scelte aziendali, la qualità delle auto fu molto approssimativa
@@PirataDesign Quello del contesto socio culturale dell'epoca è un tema molto interessante che meriterebbe una monografia a parte. Di sicuro in quegli anni sono state gettate le basi della situazione che stiamo vivendo attualmente.
@@Appassionatoperpassione Sicuro e tante tematiche sono sempre più evidenti e citate... ma bisogna maneggiarle con cura.... la censura è sempre dietro l'angolo
complimenti per il video.da un da sempre appassionato di auto da sempre, quando le ammiraglie erano dei salotti.... Sull euro nessun mistero ma proprio questo il suo vero scopo.A fronte di una politica monetaria a bassa inflazione ,ma pur sempre presente ed evidenziata dai prezzi nel lungo periodo c'è stata la compressione dei salari ben maggiore dell'inflazione stessa.Morale dopo 20 e passa anni il potere d'acquisto notevolmente ridotto!
Grazie per aver guardato e apprezzato il documentario. Ma grazie anche per la tua analisi su quanto affermato nel documentario, e che tanti, ancora ignorano o deridono ( come evidenziato anche da qualche commento a questo stesso video, ma anche in altri in cui ho evidenziato certi fatti). Grazie ancora e ti invito a iscriverti al canale così da essere aggiornato sulle prossime uscite e guardare i tanti video già pubblicati. Grazie
Eccellente racconto, un grazie ad Alessandro che tiene vivo l'interesse per questa "bella Alfa 100%". Come al solito in Italia dobbiamo sempre rovinare qualcosa....
Per comprendere meglio gli argomenti di questa splendida monografia, vorrei permettermi di rivolgere un paio di domande. Nella monografia viene menzionato che in fase di progettazione del V6 2.5 a carburatori i progettisti ottennero un valore prossimo ai 200 cv per poi ridurli progressivamente a 160. Una descrizione simile è contenuta nella brochure informativa dell'Alfa 6 che veniva offerta ai potenziali clienti nelle concessionarie ufficiali. Volevo sapere se esiste anche un'ulteriore fonte ufficiale interna che spieghi le fasi di progettazione del motore in tal senso o se l'unica fonte esistente è rinvenibile proprio in questa brochure. Infine volevo chiedere un'ultima cosa. A fine video viene menzionato che, secondo il censimento del consulente d'eccellenza per questa monografia, attualmente dovrebbero essere sopravvissute meno di 700 Alfa 6. Non mi permetto di mettere in dubbio quanto affermato da chi è più preparato di me. Non avrei, del resto, argomenti per contraddire. Eppure ho qualche difficoltà a immaginare che possano esserne sopravvissute tante. Anche perché è estremamente difficile, se non quasi impossibile, vederne ancora una in circolazione, anche nei raduni. Vorrei sapere dove è rinvenibile la fonte da cui è stato tratto questo censimento. Grazie mille se sarò considerato degno di risposta🙂. E in ogni caso rinnovo ancora i miei complimenti per questa monografia e al suo consulente d'eccellenza.
Grazie nuovamente per l'apprezzamento. Oltre alla documentazione ufficiale nel quale viene menzionata la potenza effettivamente raggiunta in fase di collaudo, posso solo citare fonti interne all'Alfa Romeo che, negli anni in cui ho avuto modo di "trafficare" al Museo di Arese e al Centro Stile, raccontavano questo e altri aneddoti. Nei miei documentari, molti aneddti sono raccolti negli anni. Comunque, è un'informazione sicuramente veritiera, considerando anche gli sviluppi corsaioli del Busso. Riguardo la tua seconda domanda. Alessandro, che da anni si interessa all'Alfa 6 è sicuramente la persona più indicata per conoscere caratteristiche e dati inerenti questo modello. Come cita nel suo sito alfa6.net , ha avto modo di mettere le mani, in circa 25/30 anni su circa 150 esemplari differenti, auto che ha restaurato, ricondizionato, posseduto, cannibalizzato, venduto. la sua ricerca maniacale ha portato a stabilire in quel numero ( circa 700) la quota di Alfa 6 superstiti ( complessive, tra funzionanti e no). Cifra attendibile, sicuramente attendibile, e che considera anche, ovviamente, quele finite all'estero, che in questi anni, sono state diverse.
@@PirataDesign Grazie per la risposta molto gentile. Non ho difficoltà a credere che la potenza originaria del primo v6 Busso fosse molto superiore rispetto a quella di serie. Anzi sono sempre stato convinto, da semplice appassionato ma senza evidenza empirica, che l'utilizzo degli alberi a camme più spinti della 164 3.0 v6 12v sul 2.5 v6 a carburatori ne avrebbe facilmente aumentato la potenza a un valore simile a quello originario. Per lo meno, lessi qualche anno fa su una rivista specializzata che un'operazione simile era fattibile per l'Alfa 90 2.0 v6, che ne guadagnava in coppia e potenza. Grazie anche per avermi reso più comprensibile la questione sul numero di vetture sopravvissute. Anzi, dirò, sono colpito. Non pensavo ne fossero sopravvissute tante. Forse i proprietari che ancora le possiedono nel nostro paese non le tirano mai fuori dal box per il terrore che si possa rompere qualcosa. Del resto come dargli torto. Effettivamente i ricambi sono rarissimi da reperire, anche quelli di normale usura. Basti pensare ai dischi dei freni, specifici per il modello e non adattabili con quelli delle altre Alfetta e derivate. Soprattutto quelli posteriori, realmente introvabili. Grazie ancora
@@Appassionatoperpassione Pensa che su vettura da gara, si sono toccate potenze vicina ai 240 cv( con elaborazioni più spinte anche decisamente oltre). la tua analisi è giusta: non essendoci più ricambi, è abbastanza rischioso mettere in giro auto simili, soprattutto considerando la "distrazione " del traffico attuale. L'ultima che ho visto dal vero era ricovarata presso un'officna ex-assistenza Lancia ed era in vendita, tra l'altro a un prezzo più che onesto. Molte sono all'estero, tra cui le ultime che mi hanno mostrato, entrambe in vendita in Svizzera
per gli esemplari rimasti al mondo, calcoli che porto la "contabilità" (censimento) sin dal lontano Giugno 2008, quindi un minimo di statistica ci sta. Calcoli pure che per il TUV tedesco dopo 40 anni che un modello è uscito di produzione, statisticamente ne sopravvivono circa il 10%. Pensi che un altro amico folle che si occupa di Montreal, ne ha censite di queste circolanti al mondo ben 1780 sulle circa 3900 costruite, più del 50%!! Per quanto riguarda i 160 cv della versione a carburatori è palese che, con pochissimi accorgimenti, arrivasse a ben oltre i 200 cv, ma la scelta di Busso fu invece di puntare sulla coppia, che mi piace ricordare è al 70 % a soli 1500 giri, robe da auto americane...
@@AlessandroTarantino1968 E' un onore la sua risposta. Non posso che rivolgere un plauso per la sua opera di conservazione e valorizzazione di un'auto tecnicamente ineccepibile ma che ha pagato colpe non sue. Auto troppe volte denigrata dagli stessi pseudo Alfisti, per i quali non esiste altro che la 75. Un cordiale saluto
Sei l'unico youtuber che fa una ricerca così dettagliata su auto oramai vintage. Complimenti!
Diciamo che non mi definisco uno youtuber... ho utilizzato questa piattaforma per condividere questa cultura automobilistica quando ho ricevuto l'ennesimo no o l'ennesimo silenzio da parte di varie case editrici
@@PirataDesignChe occasione persa per queste case editrici. Mi unisco al pensiero di @damventurin
@@PirataDesigncredo che ci siano tante case editrici di piccole e medie dimensioni che potrebbero invece essere interessate a pubblicare... ormai hai tanto di quel materiale che potrebbe uscire un bel volume di partenza con ristampe contenti degli aggiornamenti con altri modelli.
@@stefanocanneddu8386 Dopo aver inviato prposte di colaborazione o materiale a tutte le varie case editrici italiane ed estere, ho deciso di fare da solo.
E devo dire che , oggettivamente, dall'estero, mi hanno sempre risposto, motivando il fatto che non erano possibilitati a intraprendere una collaborazione ( sempre perchè il settore editoriale motoristico è in crisi). Invece, in Italia, non mi ha mai risposto nessuno....
Molti però, negli ultimi anni, attingono a piene mani dal mio lavoro....
@@PirataDesign MA CHE CENTRA LA MONETA UNICA?
Ciao, documentario super dettagliato.
Negli stessi anni, BMW vendeva, con successo, la serie 5 E12 (con motori da 1.8 a 3.5 litri, a carburatori e con iniezione elettromeccanica Bosch) e la serie 7 E28, con motori da 2.8 a 3.5, anche qui a carburatori e a iniezione, addirittura turbo per la 745i, con linee molto molto simili, in particolare la serie 5 E12, in raffronto alla Alfa 6 prima serie. Sebbene la linea delle BMW fosse più aggraziata, gli stilemi, dimensioni e consumi, erano molto simili. Mio padre aveva una 520i, 4 marce, no AC che consumava come un aereo. Le finiture erano ottime ma la dotazione certamente inferiore. Però di vendevano e se ne vedevano parecchie. Anche con la serie 5 E28, che vanta la prima M5, era bella squadrata in un periodo in cui, dopo il 1985, si iniziavano a vendere auto con linee più morbide, eppure si vendevano e se ne vedevano.
Tra l'altro, il cambio ZF dogleg, credo che fosse lo stesso, per concezione se non per rapportatura, di quelli installati sulle serie 5 dalla 525 in su.
Quindi, pur concordando con te sulla linea vecchia della Alfa 6 (la coda era molto sproporzionata rispetto al resto), credo che solita ottusità e incapacità, voluta o meno, del management, abbia pesantemente contribuito all'ennesimo insuccesso di casa.
Se a questo aggiungiamo che, forse, in Germania non boicottavano la produzione, che la nomea non fosse negativa come la nostra e che noi italiani abbiamo sempre avuto una certa esterofilia, ecco servita la morte in culla del modello.
Forse se fossero usciti subito con un 2.000 prestazionale, le cose sarebbero andate meglio.
Sui ricambi non dico nulla: io non trovo alcune parti della mia 159 di 17 anni fa 😂
Ale
Ciao, ben tornato.
La prima serie 7 , che era in diretta concorrenza con la 6, era a mio avviso non proprio riuscita esteticamente e come dinamica era dietro alla 6. Le serie 5, sia E12 che soprattutto E28, le trovo più riuscite. Il cambio , come concezione è lo stesso, cambiano ovviamente rapportature e dettagli per adeguarlo a diverse vetture.. Per il resto, sappiamo bene cosa accadeva all'epoca nelle catene di montaggio e ormai sappiamo anche con che propositi la dirigenza portava avanti la propria gestione dell'Alfa Romeo. Sui ricambi.... è un discorso penoso: ricordo che quando ho preso la mia prima Alfa 155, nel 2004 era già impossibile trovare alcune cose e sulla 159 so, da chi ancora ce l'ha, che non si trova più nulla. ma anche quello fa parte di ciò che sta accadendo contro l'auto.....
Questo non è un documentario, è un colossal! Grande lavoro, ricco di dettagli interessantissimi per noi appassionati.
Molto condivisibili anche le valutazioni storiche e sociali che spesso punteggiano i video del pirata…
Mai visto nulla di simile, ne per completezza di informazioni, ne per precisione delle stesse. I complimenti sono riduttivi, direi che siamo al cospetto di una eccellenza nella comunicazione. Grazie 1000 per questo video, uno dei tanti ai quali ormai ci siamo abituati seguendo questo canale!
Busso non era ingegnere , L alfa 6 non era vecchia. ,le Bmw Mercedes Jaguar. Stilisticamente erano più antiche ,all epoca neanche nelle autostrade Italiane c'erano limiti velicita non c era nessuna necessità di andare in Germania anche nel 1979 le altre berlina erano tutte stilisticamente e meccanicamente più indietro.
grazie pirata.....un lavoro incredibile ai fatto----siamo senza parole... ora alfa 6 si guarda in modo diverso😇
buongiorno e buona domenica. come hai detto tu giustamente questa fu una vettura nata vecchia come lo fu la alfa 90 ma che mi fa tanta nostalgia. non le mancavano tante qualità per la verità ma nella rappresentazione comune, alquanto sarcastica, vengono evidenziati soprattutto i difetti pur sicuramente presenti. voglio volutamente glissare su questi ultimi e dire la mia su quelli che reputo i pregi: 1) motore e meccanica erano collaudate e certamente efficaci capaci di essere un buon compromesso tra prestazioni e confort 2) la finitura era la migliore che la nostra industria automobilistica potesse proporre 3) la abitabilità pur non essendo eccellente per il quinto passeggero era davvero buona per i 4 occupanti sulle poltrone di rara bellezza. monografia più completa è impossibile trovarne con un lavoro bibliografico e fotografico eccezionali. complimenti e like n° 363.
Buon pomeriggio e buona domenica anche a te.
Grazie per il consueto apprezzamento, quanto mai gradito a seguito di un lavoro impegnativo come questo.
Sull'Alfa 6 credo di aver detto tutto...
Meccanica e dinamica da prima della classe, finiture che cercavano di essere al meglio di quanto all'epoca si potesse fare... disegno nato tanti anni prima della presentazione, che, ovviamnte, era indiscutibilmente datato.
L'abitabilità era stata volutamente concepita per far viaggare al meglio 4 passeggeri e la conformazione del divano posteriore lo conferma.
I sedili sono di una comodità davvero encomiabile( sulla seconda serie ancora di più)
Esaustivo e completo come sempre, compreso le giuste critiche TUTTE SENZA NESSUNA ECCEZIONEI...GRAZIE
Che dire? Sei riuscito mentre parlavi di un modello a descrivere il periodo che ha portato alla dismissione dell'AlfaRomeo per com'era fino ad allora, complimenti 👏👏👏👏👏👍👍👍👍👍
Complimenti come al solito per la storia, sia dell auto che del periodo storico👍
Grande
Ciao, Old.
felice ti sia piaciuto e che lo abbia apprezzato
"...con un unico obbiettivo: la totale dismissione di un paese."
Esatto. E stanno dando gli ultimi colpi al cuore a questo povero paese di geni e deficienti.
Devo farti i complimenti.pelle d'oca per tutto il servizio. Io da alfista ho seguito tutto scrupolosamente.moltissimi dati interessati che non sapevo.PURA CULTURA. Per favore.....NON SMETTERE 😊😊😊😊😊
Fantastica la riflessione su euro, e i rapaci che hanno e continuano a svendere anche le ultime bricioline.
Ottima anche l’analisi della dirigenza Alfa Romeo, che a fronte di ottimi progetti contrappone scelte inconcepibili guidate dal masochismo.
E ottima la rapida spiegazione della partenza di Luraghi, che era si un uomo IRI, un manager statale, ma anche un grande appassionato che appena ha capito l’antifona se n’è andato.
Quindi già solo per questo il video è da 10 e lode.
La protagonista del documentario….come ti ho scritto Sotto al post mi è sempre piaciuta, la possedeva turbo diesel seconda serie il mio pediatra, e quindi da piccolo la vedevo come il non plus ultra.
Ho sempre pensato che la sua forza era proprio nel rinunciare al transaxle, concetto inutile con un passo ed una massa così importanti.
Era bella, mi piaceva, ed aveva anche dei buoni interni: poteva essere la grande tra le grandi.
Si é persa nel solito bicchiere d’acqua…sarebbe bastato poco per farla decollare (e andava ridisegnata da capo sono d’accordo) ma probabilmente nacque già con l’intento di affondare in qualche modo il marchio, cosa che tra l’altro accadde poco dopo….
Esecuzione ottima, un’ora è volata quindi ancora complimenti…ed ora per noi sadici di meccanica, sempre con l’aiuto del grande Tarantino, vogliamo il video specifico sui 65 servomeccanismi azionati meccanicamente, elettricamente, idraulicamente e soprattutto pneumaticamente ☺️
Sono contento che in tanti abbiate apprezzato le digressioni, anche se a qualcuno, pare non siano ben accette. Probabilmente sono abituati ad altri canali un po' più edulcorati.
Il fatto è che quando la storia raccontata è palesemente manipolata , quando chi per mestiere dovrebbe fare cronaca e invece fa soltanto da megafono alla unica fonte ufficiale, è necessario , è d'obbligo raccontare le cose come stanno
E ciò che è successo all' Alfa Romeo è emblematico per capire il perché questo paese sia ormai una colonia.
Depredata di tutto il depredabile e penale per chi ci abita e spesso difende e tiene in vita chi ha permesso tutto questo.
Tornando all' Alfa 6 , auto a mio avviso migliore di quanto si pensi.
E, come giustamente detto, vittima della sua stessa gestazione intricata, degli oscuri piani di chi ha smantellato il marchio, ma anche di chi, mentre la assemblava, la boicottava
Grazie come sempre per l' analisi e per avere apprezzato il documentario
Non si trattava di masochismo ma operazioni fortemente volute e imposte per depredare il nostro Paese. Ovviamente hanno trovato la sponda giusta nei politici di allora.
Un documentario ben fatto, dettagliato, caratterizzato da grande competenza e, cosa non comune, guidato da sincera passione!! 😀 I miei complimenti!!! 👏👏👏😀👍
Sei riuscito a raccontare veramente la storia di questa raffinata ma sfortunata vettura frutto della migliore ingegneria italiana, troppo spesso ostacolata da scelte politiche e gestionali scellerate… GRAZIE PIRATA👏🏼👏🏼👏🏼👏🏼👏🏼👏🏼
Grazie a te per averlo guardato e apprezzato.
Ti invito ad iscriverti al canale, così da essere aggiornato sulle prossime uscite e guardare i tanti video già pubblicati
"La totale dismissione di un paese" Pirata sei uno dei pochi ad avere le 💣💣 di dire certe cose con fermezza e pugno di ferro, avanti così mi raccomando!
Purtroppo a tanti sentire certe cose... non va bene ( basta solo guardare certi commenti ...)
@@PirataDesignbravo Sandokan 😂
@@PirataDesign Perchè seguono ancora oggi quella politica che ha distrutto il Paese.
Sempre ottima qualità in queste ricerche, complimenti! 👍🏻
Video spettacolare che ha sviscerato in ogni particolare questa ammiraglia e quello che le stava attorno. Che dire, farti i complimenti è riduttivo! Grazie davvero per il tuo impegno e la tua passione, grazie a te si possono conoscere cose che altrimenti rimarrebbero nascoste alla maggioranza.
Ciao e ben tornato.
Grazie !
Grazie per aver dedicato un cosi' accurato documento a questo modello che meritava un lavoro come questo. E' un'auto che guardavo con curiosita' proprio per le ragioni socio politiche' che vengono approfondite cosi' bene.
Pur avendo studiato un po' il modello, cercando notizie e documento, ho imoarato molti interessanti dettagli.
Grazie davvero
Grazie per aver guardato e apprezzato anche questo documentario, dedicato a una vettura controversa e spesso giudicata male senza le giuste nozioni.
Bravo, bravo. Ho sopratutto apprezzato la tua critica a Euro e connessi. Critica che condivido, apprendo con dolore cosa eravamo, cosa saremmo potuti essere come paese e come siamo invece diventati... Parafrasando Fantozzi, tutta la costruzione europea è una CAGATA PAZZESCA!
Grazie per avere guardato e apprezzato il documentario, e per aver colto uno dei messaggi che spesso inserisco in questi conteenuti.
Ti invito, se hai piacere, ad iscriverti al canale, così da essere aggiornato sulle prossime uscite e guardare i tanti documentari pubblicati
Grazie !
Purtroppo il Rag Ugo Fantozzi, alias Paolo Villaggio e' andato davvero in Paradiso.Ma poco prima di morire, l' autore del ragioniere , in una intervista in TV,andata in onda a tarda ora, espresse sul governo Monti e la nostra situazione social economica, un giudizio ben più' critico ed " amaro" rispetto al suo commento.Cordialita'
@@ivanbonarelli3112 almeno 10/15 anni fa iniziavano a parlare di certi temi, ma ci deridevano.
Oggi vediamo come sono andate le cose.
@@PirataDesignnon sono d'accordo, non diamo le colpe a gli altri per errori nostri, lo hai detto tu stesso, i soldi per lo sviluppo sono stati destinati all'alfasud per scelte politiche compiute tra gli anni 70 e 80(l'euro non c'era). Le cause della decadenza dei marchi italiani sono nostre dovute a scelte strategiche sbagliate fatte dai dirigenti e purtroppo dai politici. Non cerchiamo colpe esterne sia in ambito automobilistico che per tutto il resto, se lo facciamo continuiamo a persistere negli stessi errori che hanno portato alla situazione attuale. Apprezzo il tuo lavoro storico, ma ti consiglio di non occuparti di temi che forse non conosci così bene come quello automobilistico. Grazie
@@serjbetts2951 Prima di dare consigli , ti consiglio ( anche se non è mia abitudine dare consigli), di informarti sul trascorso della persona a cui dai i consigli.
Quando parlo, lo faccio sempre con cognizione di causa.
Sono d'accordo sul fatto che scelte scellerate gestionali ( spinte da certe correnti di pensiero e politiche) abbiano contribuito alla dismissione non solo dell'Alfa Romeo , ma di tutto l'intero comparto industriale ed economico italiano. E quello che vediamo negli ultimi anni... ne è la prova incontestabile.
La più grossa mancanza di questo paese è la conoscenza: gran parte del popolo è oggettivamente ignorante su tanti temi importanti , altrimenti le cose sarebbero state molto, molto diverse.
Mi rendo conto, e sembra assurdo, che ogni lavoro che ci regali sia sempre superiore al precedente, sia per quantità di particolari tecnici che di cenni storici relativi al determinato periodo esposti con la giusta dose di critica...e per quanto qualcuno possa negare, i fatti testimoniano i risultati...tornando all'auto, credo che se avessero trapiantato quella meccanica raffinata in una scocca piu attuale per l' epoca il suo destino sarebbe stato diverso...ma come racconti tu, probabilmente non c'è stata la volontà di farlo...ti rinnovo i miei complimenti aggiungendo che i tuoi documentari sono davvero emozionali e che non deludono mai...grazie
Ciao, ben tornato e grazie per il consueto supporto....
Come hai sottolineato, e come spesso ripeto quando qualcuno esprime critiche riguardo certe affermazioni, credo che per conoscere davvero a fondo un determinato modlelo, sia necessario conoscere il contesto in cui quel modello è nato. ma anche conoscere quali sono state la cause dell'attuale situazione...
La 6, con un design più moderno, avrebe sicuramente detto la sua. ma il suo tempo era ormai passato, e la sua messa in commercio, come spiegato anche nel documentario, era anche stata contestata da parte della dirigenza che, ovviamente, sapeva di andare incontro a un fiasco. Le scelte attuate dalla dirigenza in quel periodo.... rimangono discutibili...., ma le conseguenze sono sotto gli occhi di tutti ( o, almeno , di chi le vuol vedere...)
Complimenti, i quasi 60 minuti di video sono trascorsi senza noia, un documentario imperdibile per un appassionato.
Grazie per aver guardato e apprezzato il documentario.
Ti invito se hai piacere ad iscriverti al canale così da essere aggiornato sulle prossime uscite e guardare i tanti video già pubblicati.
Grazie !
Many thanks for this detailed video about the Alfa 6. It's incredibile how many details you know. I would sent it Alfa Romeo, because they forgot the past and all the Alfa Romeo fans from vintage cars.
Great job and please much more Videos like this
Thank you for appreciating this "emotional documentary" on a car that many misjudge without knowing it and without knowing its history.
I invite you, if you like, to subscribe to the channel, so as to be updated on upcoming releases and watch the many videos already published
Grazie !
Caro pirata, da giovane appassionato (21 anni) ancora alle prime armi, mi sento in dovere di elargire un immenso GRAZIE per tutti i tuoi video, per le informazioni precise e che si faticano a trovare (o meglio, io faccio fatica a trovare e a poi ricordare 😅), PER LA PASSIONE CHE CI METTI e per la verità che ci porti, ovvero di un'Italia perduta che ritrovo solo nei racconti dei miei nonni e che sempre di più mi portano a pensare di come la caduta di questo paese sia stato qualcosa di calcolato.
Grazie ancora, davvero, per mia ignoranza non so trovare altre parole per esprimere la mia gratitudine 🙏.
Grazie a te per queste parole
E non sai quanto mi faccia piacere sentirle da un ragazzo di 21 anni
Vuol dire che non tutto è perduto.
Grazie !
@@PirataDesign esatto! C'è ancora speranza!
Monografia fantastica e super dettagliata come sempre, un saluto 🏴☠️
Grazie a te per averla apprezzata: c' è dietro un lavoro pazzesco
Complimenti un servizio esaustivo ed educato. Sicuramente , per te, molto faticoso ma che fa comprendere la tua passione ed il dispiacere della deriva della nostra ex industria automobilistica. Complimenti ancora continua così! Ciao
Grazie per avere apprezzato questo nuovo documentario che, come hai giustamente intuito, ha richiesto un ingente dispendio di tempo ed energie, ma sempre con piacere
Bel video complimenti, veramente notevole e completo 👍🏻 da alfista ho scoperto cose dell'Alfa 6 che non conoscevo grazie al tuo video e alle nozioni di Tarantino 👍🏻
Bene Pirata,alla fine il video si è caricato!Ottimo, molto molto interessante,ne valeva la pena.Cosa dire oltre a tutto quello che hai spiegato egregiamente nel video?Nata vecchia si,lo sappiamo,ma io continuo ad apprezzare malgrado tutto questa auto che ancora oggi mi piace!
Probabilmente il pezzo da novanta rimane il V6 Busso,indiscutibilmente:
pronto,elastico,corposo,il così detto violino di Arese!Ebbi modo di farci un viaggetto un bel po' di anni fa,tutta l' Autostrada a tavoletta!Che suono!So che da quanto appreso,poteva avere problemi alla componentistica Interna(in certi casi si poteva scollare il rivestimento anche,della plancetta del cambio) problemi che magari non avevano tutte,ma che fecero parte purtroppo del modello.Oggi magari si possono avere dei problemi nel caso della componentistica esterna nel caso.
In ogni caso ai tempi il motore non era secondo a nessuno nella sua categoria,un bellissimo lavoro del grande Giuseppe Busso a mio parere.
Quel tipo di alimentazione oltretutto,fu sempre una grande specialità del Marchio di Arese.
Bene Pirata,ci voleva un bel video approfondito su questa Alfa Romeo del passato👍👍👍
Sul discorso del design, immagina quella linea nel 1973.... per quel periodo era moderna e elegantissima..
6 anni dopo, ovviamente lo era meno.
Questa è la sua pecca.
Poi non parliamo della cattiva gestione del modello ( e del Marchio...).
Le intenzioni per fare bene, soprattutto all'inizio c'erano, poi si è giocato in difesa...
La macchina comunque c'era, aveva tanti pregi, a partire da una meccanica sopraffina e da una dinamica ineguagliabile ( ovviamente per l'epoca).
Le pecche costruttive ( comunque meno evidenti rispetto ad Alfetta e simili), in alcuni casi ne hanno minato la fama. Così come quella inerente i consumi, che come spiegato, spesso erano causati dall'alimentazione non perfettamente a punto.
Busso è stato un grande ingegnere, un genio, e solo grazie al suo carattere abbiamo visto nascere quel fantastico V6.
Ovvamente grazie per il tuo consueto apprezzamento
@@PirataDesign L' apprezzamento è dovuto Pirata.
Pensa un po' che anni prima,come disse Busso in una sua intervista-articolo relativo alla Alfa Romeo CM 3000,qualcuno pensava che il medesimo Ingegnere non sarebbe stato in grado di progettare un motore 6 cil.a V!Beh,sembra invece che il suo lavoro sia venuto piuttosto bene!
Ho trovato oltretutto interessante i modelli per gli USA,di cui non conoscevo l' esistenza,per quanto Alfa Romeo si sa che vendeva negli States:per gli altri mercati idem,ma io ricordo le GTv 3000 per il mercato Sudafricano,solo viste su riviste!Bene,bravo Pirata, c'è sempre da imparare qualcosa,e su Busso nulla da aggiungere:so che quando passò a miglior vita(come si suol dire)molti appassionati parteciparono alle sue esequie e accesero tutt' insieme i motori delle loro Alfa 6 CIL.per onorarlo un' ultima volta!👍👍👍👋🏻👋🏻👋🏻
@@alessandrodaltoso credo che avessero venduto la 6 in america avrebbero recuperato parte delle spese. Sembrava fatta per quel mercato
@@PirataDesign Perché no?Hai ragione,e di sicuro limiti di velocità a parte😁,credo che gli Americani si sarebbero divertiti e avrebbero apprezzato questa Italiana e il suo motore...👍👋🏻
@@alessandrodaltoso come ho raccontato nel documentario, i 7 esemplari realizzati, in USA piacquero molto, ma le solite incomprensibili scelte della dirigenza , troncarono una buona possibilità di sbocco commerciale.
Incomprensibili, poi ... Considerando cosa è successo negli anni a seguire ... Erano comprensibili eccome
TANTISSIMI COMPLIMENTI! OTTIMO LAVORO! Questo canale meriterebbe milioni di iscritti fra gli appassionati di auto! GRAZIE MILLE
Un'ora di documentario. Preziosissimo e dettagliatissimo come sempre. Grazie di ❤
Grande Pirata! Continua così. E grazie, soprattutto.
Solito lavoro inappuntabile, Pirata! Questo canale è un vero tesoro per la tua cultura automobilistica ed i messaggi che mandi nei tuoi video. Grazie di tutto e Buone Feste!!!
Grazie a te per averlo guardato e apprezzato, e grazie per gli auguri, che ricambio di cuore,ma credo che avremo modo di scambiarceli nel prossimo documentario al quale sto lavorando animatamente per riuscire a pubblicarlo in settimana
Buonasera pirata! Grazie del nuovo video, like lasciato prima ancora di vederlo (come faccio sempre)!
Buonasera a te e grazie per l' apprezzamento sulla fiducia 😉
Descrizione monumentale....bravissimo!!!!!!
Grazie per aver guardato e apprezzato il documentario.
Ti invito, se hai piacere, ad iscriverti al canale ed attivare la campanella delle notifiche così da essere aggiornato sulle prossime uscite e guardare i tanti video già pubblicati.
Grazie !
Semplicemente stupendo ...un gran lavoro e una grande collaborazione con Alessandro Tarantino ...
Grazie per avere apprezzato anche questo nuovo documentario.
Alessandro , che è il maggiore esperto di Alfa 6, è stato importantissimo per delineare il quadro in alcuni aspetti tecnici e di allestimento, conosciuti solo a chi, come lui, ha avuto modo di approfondire questa vettura
Complimenti, video dal quale non si riesce a staccare gli occhi per tutta la durata. Grandiosi gli appunti fatti sui demolitori dell'industria italiana (Bravo!) con punti di alta ilarità con le icone che rappresentano i monti, i draghi, le mortadelle etc... (ma si facciamoli anche i nomi di questi criminali, Draghi, Monti, Prodi etc... lo sanno tutti...). Entrando nel merito, auto tecnicamente sopraffina ma vestita di vecchio soprattutto per i potenziali clienti a livello mondiale che per quel target doveva osare di più...
Grazie per aver guardato e apprezzato il documentario.
Trovo sia giusto , nel raccontare il percorso di un determinato modello, spiegare anche il contesto in cui si è svolto, e evidenziare tutti gli aspetti, soprattutto quelli che dimostrano certi fatti di cui chi dovrebbe parlare per mestiere si astiene
La magnifica natura della Sardegna ci dona questo ragazzo che, a sua volta, ci dona questo scrigno di ricordi.❤
Non posso fare altro che unirmi alla lista dei complimenti per il lavoro fatto... Stupefacente. Tantissimi auguri!!
Ciao, ben tornato, grazie e auguri anche a te...
Ma sto cercando di pubblicare un nuovo documentario prima di Natale...
Altro video SUPERLATIVO!!! Grazie mille Pirata, un saluto
Questa meraviglia l'ho guidata e mi sono sposato nel lontano 87, grazie bellissimo video pieno di otizie preziose, a dimenticavo ,oggi ho una 159 esclusiv td 150 cv 16 valvole, un po sotto potenza ma alla fine sono soddisfatto🤗
Grazie a te per aver guardato e apprezzato il documentario.
Ti invito, se hai piacere, ad iscriverti al canale, così da essere aggiornato sulle prossime uscite e guardare i tanti video già pubblicati
Grazie !
Complimenti per i magnifici video dettagliatissimi, lavoro encomiabile🔝🔝
Veramente un documentario superlativo, ci sarebbe da discuterne per ore.
Bellissima la Delfino
Comunque le decisioni politiche sembrano sempre andare contro gli interessi dell'Italia.
Altri commenti potrebbero sfociare in complottismo, ma i dati parlano chiaro.
Buona domenica a tutti e grazie per questo ennesimo super lavoro!
Ciao, ben tornato e grazie per avere apprezzato anche questo documentario.
Bellissimo escursus storiografico sulle travagliate vicende di una vettura 'di punta' precipitata velocissimamente nell'oblio permanente. Il tuo lavoro ha consentito di ricordarla ❤
Grazie a te per averlo guardato e apprezzato.
Pirata,sei un vero professionista, un riferimento per veri appassionati, tanti complimenti.
Bravo pirata, molto bello ed interessante anche questo capolavoro. Un gran peccato non abbia avuto il successo che meritava, causa linea, manomissioni, errori in officina ecc ecc. comunque ai posteri arrivano sempre solo le cose negative. Mentre le cose positive erano tante, tantissime. Ho avuto un momento, ad inizio 2000, in cui stavo per prendere una prima serie 2.5, ma complice la distanza (era in Calabria e non era funzionante) ed un blocco amministrativo troppo elevato, mi ha scoraggiato a portarla a casa. Grazie per le storie che pubblichi
Grazie a te per il consueto apprezzamento.
L'Alfa 6 è un'auto che troppo spesso è dipinta soltanto per le sue indiscutibili pecche. Invece di pregi ne ha e tanti.
Come sempre una ricerca di documentazione magistrale! Grazie!
Come al solito, il modello Alfa si presenta bene sotto tutti i lati. video composto in modo molto preciso. questo lo rende molto interessante. Saluti dalla Polonia
Grazie, Paul.
Ricambio i saluti !
Ciao Amico Pirata, ho visto la première, un documentario davvero completo e di alto livello.
C'è sempre da imparare.
Grazie 🚗🚗🚗
CHE QUESTO VIDEO, FOSSE UN SUCCESSO ANNUNCIATO, NON C ERANO DUBBI, visto anche il notevole interesse della vettura in questione,, che certamente è stato eseguito con la solita certosina e meticolosa esecuzione. Ma quello che mi piace e che vorrei sottolineare, sono i riferimenti storico-culturali, e le digressioni d natura socio-politico-culturale, che personalmente apprezzo e condivido in toto, e di questo ti faccio una menzione d onore!!!
Grazie per la fiducia e per l'apprezzamento.
Ma grazie anche per aver colto un aspetto molto importante di questi documentari....
Complimenti di cuore, solo oggi vengo a conoscenza di questo canale.
I miei complimenti sono particolarmente diretti alla sua sottile e raffinata quanto lucida analisi politica dell'epoca...e non solo....da IRI in avanti.
I miei migliori auguri.
Grazie per aver guardato e apprezzato il documentario.
La invito ad iscriversi al canale così da essere aggiornato sulle prossime uscite e guardare i tanti video già pubblicati.
È inoltre possibile abbonarsi , ad un canone estremamente ridotto, per avere contenuti aggiuntivi esclusivi
Grazie per aver guardato e apprezzato il documentario.
La invito, se ha piacere, ad iscriversi al canale così da essere aggiornato sulle prossime uscite e guardare i tanti video già pubblicati.
@@PirataDesign iscritto, domani capirò come abbonarmi
Credo che ne valga la pena.
Grazie ancora. Ha una mail? Scusi ma non sono molto " tecnologico"
@@giampaolocavallaro4159 Grazie a te !
la mail la trovi sull'home-page del canale: ma ti facilito il compito : sal73space@tiscali.it
👏👏👏👏👏 bravo bel video.
Storie tristi di vita reale dietro ad artisti più o meno conosciuti.
Grazie per averlo guardato e apprezzato.
E grazie anche per la tua analisi concisa e molto diretta.
Ti invito, se hai piacere, ad iscriverti al canale, così da essere aggiornato sulle prossime uscite e guardare i tanti video già pubblicati.
Grazie !
Nei tuoi video racconti la storia delle auto come nessun altro, anche cose che vanno oltre all' aspetto tecnico.... Per me sei il Mazzucco delle auto.
Sei bravissimo e davvero spieghi molto bene le caratteristiche x me sei un Giancarlo borghetti top . continua con i documenti che fai vedere sei davvero molto bravo
Grazie per l'apprezzamento !
ma intendevi Giancarlo Baghetti ?🤣🤣
Caro amico, con il tuo bellissimo e dettagliato video mi hai riportatato indietro nel tempo - tu hai ragione su tutta la linea su cio' che hai detto e mi congratulo con te. Io ho una storia con l'Alfa Romeo... ho avuto l'Alfa 1750 ... l'Alfa 2000 ... l'Alfetta... L'Alfa GTV ... L'Alfa 6 e la 164... credimi l'Alfa 6 non la dimentichero' mai ... mai avuto fastidi di nessun genere... Grazi per il tuo video!
Grazie a te per aver guardato e apprezzato il documentario che cerca di chiarire sia la storia della 6 che quella che ha portato l' Alfa alla fine che ha fatto
Come sempre...tanta roba ! Grazie pirata
Complimenti per come hai raccontato questa storia in modo dettagliato e preciso 👍
Complimenti per questo stupendo documentario con molte cose che non sapevo (compreso i bellissimi interni verdi!). Grazie Pirata per il tuo lavoro, che delizia noi appassionati di auto.
Ciao, ben tornato e grazie per il consueto apprezzamento !
Bellissimo e completo video su un' auto amata dalla gran parte dei suoi possessori. Nonostante tutto,una vera Alfa.In quegli stessi anni,in Brasile,veniva commercializzata la 2300 Rio,costruita dalla FNM,allora di proprietà Alfa Romeo.Anch'essa stilisticamente derivata dall'Alfetta,ma con una linea forse più bella di quella dell'Alfa 6,e dotata della massima espressione in cilindrata del bialbero a 4 cilindri,con potenze di 123 cavalli,che salivano a 130 per la versione Ti. La 2300 Rio,come l'Alfa 6,non aveva cambio transaxle,e,pur essendo l'ammiraglia brasiliana,aveva finiture di standard meno elevato rispetto a quelle richieste dal mercato europeo. Per il mercato brasiliano era più che sufficiente il motore a 4 cilindri 2300 cc,e non si pensò mai di dotarla del 6 cilindri Busso.In Brasile era un'auto costosissima,e fu l'ammiraglia della classe politica e delle più agiate famiglie del paese.Non ne produssero molte ma restò in listino dal 1974 al 1987.Leggermente più piccola dell'Alfa 6,era una specie di Alfettona ma forse meno stilisticamente sbilanciata della sua parente italiana. Per gli appassionati del marchio resta una curiosità e mi risulta che in Brasile sia oggi una vettura amata e ricercata dai collezionisti.
Grazie per avere guardato e apprezzato il documentario.
In effetti la 2300 è nata da una costola dell'Alfetta . Esteticamente la trovo più pesante rispetto all'Alfa 6, meno elegante, un pò troppo forzata su certi particolari. Come hai detto, era meno raffinata tecnicamente e meno rifinita, ma per un mercato emergente come quello brasiliano era comunque una vettura di prestigio, e oggi è molto ricercata, non soltanto i Brasile , ma anche dai collezionisti della Casa di Arese ( qualcuna è arrivata anche in Italia)
Una monografia INCREDIBILE, complimenti
Commovente. Passione sfrenata, sei davvero bravo e te lodico col cuore. Per di più abbiamo le stesse idee sul momento e sulla storia politica ed economica di questo Paese. GRANDE!!!!
Grazie per aver guardato e apprezzato il nuovo documentario.
Ti invito, se hai piacere ad iscriverti al canale così da essere aggiornato sulle prossime uscite e guardare i tanti video già pubblicati.
Per concludere, il periodo è difficile e si deve riuscire il prima possibile a raggiungere una massa critica e cambiare le cose
Sono iscritto da tempo. Giusta la tua considerazione, ma gli italiani e gli europei pure sono idiotizzati da 30 anni di propaganda neoliberista. Guarda tu le schifezze che ci hanno raccontato sulle guerre incorso!! A presto
@@PirataDesign
Mi ha sempre affascinato quest'auto..come le jaguar della stessa epoca, auto fuori dagli schemi comuni. Ghiottissimo documentario come sempre. 👏
Auto che nel bene e nel male ha segnato un'epoca.
Non era bella, ma aveva personalità, aveva una meccanica e una dinamica da vera Alfa Romeo, ma anche le finiture , quelle quasi dimesse tipiche del Marchio in quel periodo, anche se nelle intenzioni c'era tutta la volontà e la convinzione di farne una vera ammiraglia.
Purtroppo gli avvenimenti storici e scelte sbagliate gestionali , abbinate ai noti problemi in linea di produzione, ne hanno minato la fama
Complimenti per la minuziosa ricerca nel realizzare questo bello e interessante documentario dell'auto che ha fatto suonare per prima " Il 🎻 D'Arese" che solo quello meriterebbe una puntata a lui dedicata. 👏👏👏
Grazie per averlo apprezzato: si, il Busso meriterebbe una puntata esclusiva...
Il papà di un mio amico aveva una 2.0 seconda serie trasformata a gpl, grigio met., interni blu in panno.
Aveva fatto montare due coppie di fendinebbia anteriori rettangolari che le donavano un aspetto ancora più aggressivo. Io la ricordo maestosa e cattiva, bellissima, tanto che per un certo periodo mi era venuto il pallino di comprarne una usata. Erano i primi anni 90. A bordo letteralmente mi innamoravo ogni volta della musica sprigionata dal 6 cilindri in accelerazione, che sebbene non incollasse al sedile, dava un senso di grandezza ❤
Grazie per questa testimonianza
Un servizio superlativo
Tanti riferimenti storici a livello economico_politico che sono verità assoluta
Un'auto formidabile tecnicamente
A me non piace estremamente ma come tutte le Alfa è l'eccellenza dell'auto ❤
Grazie ancora una volta per aver condiviso la tua passione con noi 😊
Ciao, ben tornato e grazie per avere apprezzato anche questo nuovo documentario
L'attesa ha aumentato l'aspettativa di questo tuo video come al solito spettacolare......concordo con tutte le tue valutazioni su questo modello ......ma per assurdo è più affascinante oggi di 40 anni fa......
Grazie per averlo guardaro e apprezzato !
Sempre puntuale e preciso il lavoro di PIRATA-Design. Vedendo la "Delfino" coi fari sollevati mi fa pensare che saerbbe potuta essere un anti BMW850 una decina di anni in anticipo!
Grzie per il consueto apprezzamento !
La Delfino, così come tante realizzazioni di bertone è ancora attuale in alcuni aspetti.
Il frontale per esempio era decisamente originale e moderno e, in effetti una sua eventuale produzione avrebbe anticipato di diversi anni soluzioni viste su altre auto
Per me non è l'ammiraglia nata vecchia, ma nata da qualcos'altro che intuisci cos'è e per quello non ti soddisfa del tutto
Nulla da dire! TOP ASSOLUTO!!
🔝🔝🔝🔝🔝🔝🔝🔝🔝🔝🔝
😎 Tutto estremamente corretto....Bravissimo ! 👍❤
Bellissimo video
Da ascoltare ( e vedere ) tutto d'un fiato !!!
Complimenti ! 👏
@@guidosantini2128 grazie a te per averlo apprezzato.
Ti invito, se hai piacere, ad iscriverti al canale così da essere aggiornato sulle prossime uscite e guardare i tanti video già pubblicati.
Grazie!
Stupendo ed esemplare documento tecnico e storico.
Ottimo ed eccellente lavoro: concordo con il pensiero di osservare l'Alfa 6 sotto un'altra ottica, dopo la visione del video.
Complimenti per la professionalità e competenza.
Grazie per avere apprezzato il documentario.
E grazie anche per aver colto il senso di quello che racconto nel documentario.
Prima di giudicare un'auto, così come qualsiasi altra cosa, è sempre doveroso andare a fondo, capire il perchè.
Questa volta, prima ti metto il like, poi mi gusto il video.
Ciao! Come sempre un ottimo lavoro: particolarmente da apprezzare la ricerca documentale e il taglio che pur essendo tecnico, strizza sempre l'occhio all'aspetto divulgativo. Un'unica piccola ma rispettosa critica sui commenti "politici": per quanto verosimili, restano inappropriati al contesto. Detto ciò, complimenti comunque per i lavori che ci confezioni! 😊
Ciao e grazie per avere apprezzato il documentario dedicato a questa auto abbastanza controversa.
Riguardo la tua osservazione: credo che, nel raccontare al meglio una vettura vada anche fatto un accenno al contesto storico e sociale nel quale la sua storia si è svolta. E spesso bisogna fare quelle citazioni, quelle giuste critiche a chi o cosa ha generato lo stato attuale delle cose
@@PirataDesign Ciao Pirata! Hai assolutamente ragione e forse, anzi senz'altro, son stato io ad essere poco chiaro: descrivere il contesto sottolineandone le storture è necessario per completezza. Io parlavo dei piccoli "commenti personali", tipo la poca chiarezza dell'euro per capirci... Ma ripeto e sottolineo: si tratta di un mio punto di vista e nulla più. Ad ogni modo, son dettagli, la qualità dei tuoi lavori è indiscutibile e riporta indietro nel tempo! Un saluto! 😀
@@mira75mi sei stato chiaro, ho capito cosa vuoi dire, ma rimango del parere che, visto che chi dovrebbe fare vera informazione o raccontare la storia si astiene dal dire la verità su tanti temi scomodi, come l' euro appunto, e quindi qualcuno lo deve fare
@@PirataDesign Eh caro Pirata, l'informazione è libera solo all'apparenza, su questo convengo! Ad ogni modo, sull'Alfa ed in genere sull'industria automobilistica italiana credo che tu ci abbia preso!!! E lascia che ti rifaccia i complimenti per i lavori: sono delle chicche!!!
@@mira75mi grazie a te per l' apprezzamento!
Complimenti per la ricerca!
Grazie per l' apprezzamento.
Ti invito, se hai piacere ad iscriverti al canale così da essere aggiornato sulle prossime uscite e guardare i tanti video già pubblicati.
Grazie
Bel video, molto scrupoloso e preciso, ho visto esemplari con lo specchietto destro elettrico, ma non lo vedo nella lista optional come mai?
Grazie per avere apprezzato il documentario
Lo specchio destro non compariva ufficialmente nell'elenco degli accessori a richiesta. E' presente su alcuni esemplari immortalati in immagini di versioni vendute all'estero ( un pò come accade a tante auto di quel periodo)
La BMW Serie 7 e la Mercedes S non erano concorrenti dell'Alfa 6 come detto nel video. Le rivali erano la BMW Serie 5 E12-E28 (518-535i) e la W123 Mercedes ( 200E/D-280E)
Il progetto Alfa 119, prosegui ed emigro' in Brasile con l' Alfa Romeo 2300 Rio .Tale auto, prodotta dalla Alfa do Brasil , era un misto tra una Alfetta ed una Alfa 6, con linea peraltro piu' armonica di quest' ultima Mai esportata in Italia ; ne esistono pero' due esemplari importati da un privato, appassionato del marchio del Biscione ( anni fa fu fatto un servizio su questi modelli dal mensile Ruote Classiche) Grazie, del video all' autore, " meta' pirata , meta' artista, "come recitava una canzone di 50 anni fa.
Conosco la 2300 che, onestamente esteticamente non mi fa impazzire.
Paradossalmente, preferisco la 6.
Che di base era un buon progetto, semplicemente gestito male.
Grazie per avere apprezzato il documentario, frutto di un lavoro davvero impegnativo.
Ti invito, se hai piacere, ad iscriverti al canale così da essere aggiornato sulle prossime uscite e guardare i tanti video già pubblicati
Grazie!
La 2300 Rio di Alfa Romeo Brasile come motorizzazione era una 4 cilindri,e se può interessare,le due vetture che hai citato (ricordo quell' articolo)credo che ancora oggi sono di proprietà dell' Alfa Blu Team fondato da Gippo Salvetti.Pensa,per quanto possa interessare, che l' unica che vidi qui in Italia nella città dove vivo(Milano)la vidi tanti anni fa da ragazzino!So che non era importata come hai detto:ricordo che era grigio metallizzato.Chissa',forse era di un appassionato che la volle a tutti i costi...😁👍👋🏻
@@alessandrodaltoso Grazie della risposta , dato che .,saremo pochi in Italia a conoscere questo modello di Alfa Romeo " sud americana" .Tale filiale gia' negli anni 60 del secolo scorso , costruiva la 2000 berlina, gemella della 2000 prodotta al Portello , che sostitui' la gloriosa 1900, con motore sempre a 4 cilindri come appunto la 2300 Rio.Dal vivo non ho mai visto tale modello ( abito a Bologna), pero' ricordo nella mia citta' tre modelli Alfa veramente rari, anche all' epoca: una 1900 berlina a due porte " Primavera,", una Alfa 2600 Sprint Zagato( che macchina ) ed una 2600 berlina DeLuxe Osi, con linea , allora moderna e finiture interne " all' inglese" di colore azzurro metallizzato, prodotta in pochissimi esemplari .Saluti.
@@ivanbonarelli3112 Ma figurati,del resto mi hai fatto ricordare la Rio che come dici tu sicuramente conoscono in pochi in questo Paese.
L' Alfa Blu Team si trova qui nei pressi di Milano,e insomma,se non la possiede Salvetti e i suoi figli questa auto particolare...😁Altri tempi per Alfa e la sua Filiale Sudamericana,hai spiegato tutto!
Belle e interessanti le Alfa che hai visto nella tua Bologna(porta un saluto,avevo parenti anni fa da quelle parti).A proposito,la OSI rarissima,credo che sia ancora nella disponibilità di Salvetti!Saluti e viva la passione per le Auto e le belle Alfa,e del resto dalle tue parti El mutor è El mutor 😁👍👍👋🏻👋🏻
Complimenti ottimo lavoro. Oggi cambiamo il cerchietto di plastica sul volante e un'alfa diventa dogde ieri una Chrysler diventava Lancia. La verità è che in Italia si fanno pochissime auto.
La verità è che l' Italia è morta, condannata da tempo.
Grazie per avere apprezzato il documentario.
Ti invito, se hai piacere, ad iscriverti al canale così da essere aggiornato sulle prossime uscite e guardare i tanti video già pubblicati.
Grazie!
Bella e completa storia di un progetto dimenticato dai più. Non capisco l’analisi socioeconomica però: è nata 6 anni dopo il dovuto, su un telaio di un segmento inferiore stiracchiato per risparmiare. Costruita con componenti di qualità discutibile, difficile da mettere a punto anche da parte della rete di assistenza; consumava come una petroliera in tempi di crisi energetica e austerità. Però non ha avuto successo perché il management voleva svendere l’Italia all’Europa ? Boh. Un altro paio di cose: ingegnerizzare per la produzione di serie un prototipo non è cosa che si fa dalloggi al domani e costa caro: a quanto avrebbero dovuto vendere il coupe Bertone per rientrarci? Infine gli USA: alfa Romeo ha storicamente pagato l’assenza di una buona rete di vendita e di assistenza capillare, cose a cui gli americani guardavano già allora molto più di noi. Sai che bagno di sangue sarebbe stato se nessun meccanico fosse riuscito a far andare i sei carburatori?
Nascendo 6 anni dopo la data di commercializzazione prevista è normale che, senza adeguati aggiornamenti sarebbe stata svantaggiata rispetto alla concorrenza. E la risposta a ciò che non capisci dell'analisi socioeconomica sta proprio lì: nel documentario spiego chiaramente che parte della dirigenza ( quella più legata al marchio e conscia di certe problematiche) era contraria al suo lancio sul mercato. Ma si e comunque fatta, giustificandone le commercializzazione con il fatto che andava recuperata parte dei 100 miliardi di lire investiti al suo sviluppo. Sapere poi che ad ogni Alfa 6 venduta l'Alfa Romeo perdeva dai 3 ai 4 milioni di lire o che le ultime vendute sono state piazzate a prezzi inferiori alla metà del listino... dovrebbe far pensare.
Continuare a negare l'evidenza, e cioè che in italia c'è stato un preciso disegno di smantellamento generale... è quello che non capisco. Riguardo il prototipo di Bertone: è vero che realizzare un prototipo non è un discorso da 2 o 3 giorni, ma Bertone ha sempre lavorato in quell'ottica e di vettura particoari e di successo ne ha costruite diverse. Ma i tempi stavano cambiando... e non a caso gran parte delle "carrozzerie " italiane sono morte proprio in quel periodo , quando a partire dalla Fiat hanno deciso di chiudere i rubinetti a quelle realtà e prenderne il posto nella realizzazione di auto particolari.
la commercializzazione della 6 in america resta, a mio modesto parere, forse la più grave pecca della gestione di questo discusso progetto. La 6 , sia esteticamente che per costi e dimensioni sembrava fatta per quel mercato. E all'epoca il design americano non è che offrisse auto più affascinanti ...
Credo che bastasse davvero poco per adeguarla ai severi standard americani per riuscire ad inserirla in quel mercato e ottenere così un vero rientro economico.
@@PirataDesign
Negli anni settanta c’era un preciso progetto da parte della politica, di smantellamento industriale e generale?
@@GP-qu7zy Cosa vedi attualmente?
Secondo te qual'e' la reale situazione dell' Italia?
@@PirataDesign non sono d'accordo sul discorso dello smantellamento generale. C'è invece, come c'era anche negli anni '70 (e di questo fu vittima Luraghi, e in definitiva l'Alfa Romeo) una mancanza di attenzione al futuro da parte della politica, che si accompagna al perseguimento di interessi personali o comunque di partito. Di certo l'apertura dei mercati ha messo il re a nudo, ma non si può dare all'UE o comunque a terzi la colpa di questo.
Su Bertone, come sugli altri carrozzieri: evidentemente non ci stavano dentro con i costi, se non prezzando la 6 coupé come una Porsche; e l'italiano, si sa, se non costa poco guarda oltralpe.
Sugli USA ribadisco il commento sopra: non si può pensare di entrare in quel mercato senza una rete commerciale e di assistenza all'altezza. Quasi tutti i costruttori europei hanno pagato pegno per questo
@@utubeusn Il discorso su cosa è successo all'italia e cosa sta succedendo negli ultimi anni ( e qui non parlo di temi motoristici) è molto più complesso di quanto si possa immaginare e non è questo , forse , il contesto giusto nel quale approfondire certi temi scomodi.
Grazie di cuore per i contenuti 👏👍
Eccellente descrizione........la piccola parentesi aperta e subito chiusa,in realta' e' una riflessione sacrosanta! Potrebbe tranquillamente occuparsi anche di economia politica.
@@ludovicodemarco7794 Grazie per aver guardato e apprezzato il documentario sulla controversa Alfa 6 , nel quale, come in tutti quelli che pubblico, cerco di contestualizzare i modelli che tratto, spiegando perché e come sono stati concepiti e come hanno vissuto.
E in queste contestualizzazioni spesso sono necessarie incursioni in quella storia che spesso non è trattata con la dovuta attenzione o con le dovute sfaccettature da chi lo dovrebbe fare di mestiere
Una documentazione molto dettaglia.Complimenti. Grazie Pirata
Eppure questo modello Alfa Romeo,mi è sempre piaciuto, gran Signora automobile, ho anche avuto il modestissimo piacere di poterla guidare, davvero una gran Signora automobile, addirittura tutt'ora.....una vera Alfa Romeo, di altri tempi ❤❤❤❤🇮🇹🇮🇹🇮🇹🥰🥰🥰👍👍👍👍😘old school ❤❤❤❤
Nel complesso è una buona auto, tecnicamente completa , dinamicamente curata
Peccato per un design poco felice e per alcune lacune costruttive
Complimenti vivissimi per il video emozionale, finalmente sono riuscito a vederlo tutto. Comunque non credevo che l'Alfa 6 fosse cosi rara oggi, ne avevo superato qualche anno fa una su una strada a scorrimento veloce con la mia unica auto a diesel, ricordo che fosse una 2.5 V6, però non ricordo bene se fosse una prima o seconda serie, comunque quasi quasi non volevo superarla per una questione di rispetto verso questo modello! Poi nell'indovinello qualche settimana prima, avevo indovinato quando nel secondo tentativo avevo citato pure l'Alfa 6! 😅
Ho ricontrollato ora i commenti, in effetti in risposta al mio avevi citatop la 6 assieme ala 90, ma... non avevo visto questo commento( spesso non mi arrrivano le notifiche o non mi compaiono nella pagina apposita...Ci avevi preso !
Sadly according to the federal HESCHLAVVO law, it is already forbidden in Switzerland to drive combustion engines on mountain passes from 2025. In France, the SCHLABOUBVE regulates that fossil vehicles that produce fine dust are prohibited in all cities from 2025. The BABVVO in Germany will bann exhaust gas pollution from 2027 and that is what will happen in entire EU also bann of all tires and brakes because of fine dust!!!
In all this, ecology has nothing to do with it.
They are simply trying to deprive the private individual of the freedom to move freely and independently.
It's up to us to prevent it
Un bel servizio veramente interessante e lucido nel suo svolgimento, mi permetto solo di dire che il motore che compare più volte in sezione è quello della Montreal e non della 6, ma questo non toglie comunque nulla alla qualità del video e al lavoro di ricerca documentale. Bravi tutti.
Grazie per avere apprezzato il documentario.
Ho impiegato davvero tanto tempo e tante energie per la sua realizzazione e mi sono avvalso, per completare il quadro, della colaborazione di chi, in tema di Alfa 6 è sicuramente il maggiore esperto, Alessandro Tarantino, che grazie alla sua conoscenza diretta delle varie versioni, mi ha aiutato a completare il quadro.
Riguardo al motore Montreal, a quale immagini ti riferisci ? Alla sezione frontale: in effetti a me sembrava differente in alcuni dettagli dal noto Busso, ma in tutto il materiale che ho, quella immagine è sempre etichettata come V6 Busso
@@PirataDesign sì mi riferisco alla sezione frontale, quella che compare al minuto 5.10 ed in altri momenti del video, si tratta del V8 Montreal. Al di là di questo ripeto che la descrizione del modello e della sua storia è veramente ben fatta. Ciao
@@danielegambino3769 Non c'è dubbio: l'ho controllato ed è proprio il motore della Montreal. Ti ringrazio per la segnalazione: il tutto è nato dall'errore che ho commesso nel catalogare l'immagine nel mio archivio digitale.
Grazie ancora
Complimenti, documentario ottimamente realizzato piacevole con contenuti eccellenti.
Grazie per averlo guardato e apprezzato.
Ti invito, se hai piacere, ad iscriverti al canale, così da essere aggiornato sulle prossime uscite e guardare i tanti video già pubblicati.
Grazie
Ammiraglia di classe con linee un datate e motorizzazioni non favorevoli con il periodo però elegante e raffinata solo l alfa la poteva concepire ... complimenti per la monografia finalmente hai fatto chiarezza sulla sua storia ...bravo e complimenti
Grazie per avere apprezzato il documentario dedicato a una vettura che ha pagato care le incertezze e le indecisioni ( ma anche le scelte sbagliate) di chi, all' epoca , gestiva l'Alfa Romeo
Incredibile quanto in Alfa ancora continuino a fare le scelte sbagliate(vedere la scelta di non produrre una Giulia955 Sportwagon e la mancanza di erede per Giulietta940)
Nonostante tutto W l'ALFAROMEO
Ottimo documentario!!!
Grazie per averlo guardato
Purtroppo, da tempo , non solo l' Alfa ma l' intera industria automobilistica italiana ( se ancora si può definire tale), ha perso la strada
Complimenti!! Bravissimo! Ottimo lavoro!
Questa auto non l' ho mai vista dal vivo! Mi ricorda molto la Fiat Argenta, ossia una auto buona in sostanza che lascia a desiderare estetitacamente!
Ciao e ben tornato.
Grazie per avere apprezzato anche questo documentario dedicato all'ammiraglia di Arese...
Auto sicuramente non bellissima, ma con una sua personalità.
Non ho capito perché ad un così grande lavoro di ricerca sulle auto e di cui ti faccio i complimenti, associ poi dei commenti fuori luogo finendo addirittura per dire delle castronerie inaccettabili. Vorrei farti notare che 18 milioni di lire del 79 equivalgono ad oggi a circa 70 Mila euro (basta usare il calcolatore di inflazione, c'è ne sono tanti su internet ma puoi farlo anche manualmente), oggi una Stelvio (che è esattamente il corrispettivo di un'Alfa 6 oggi) costa circa 65 Mila €, per una Mercedes 350 E di oggi invece si parte dai 61 Mila € di oggi con una dotazione di optional molto più ampia in confronto alle politiche Mercedes degli anni passati, a fronte dei 77 mila € circa del prezzo del 79. Non avresti commesso questi errori se non ti fossi fatto coinvolgere da convinzioni e pregiudizi personali che in un buon lavoro giornalistico che tu fai non dovrebbero proprio esserci, altrimenti rovini tutto. Un saluto affettuoso ed un invito a migliorare.
il calcolatore di inflazione funziona per tante cose,ma per automobile, pellicole e macchine fotografiche e altri settori è del tutto inaffidabile
Cito dalla Treccani :
castronerìa s. f. [der. di castrone, nel sign. 2]. - Fatto o detto da persona balorda, grosso sproposito: fare, dire delle castronerie.
Visto che nella realizzazione di questi documentari, oltre a riversare cognizioni e aneddoti conosciuti negli anni, abbino il risultato di ricerche che in alcuni casi sono il frutto di anni di archiviazione e conoscenza diretta o indiretta delle auto, ma non solo, e visto che in questi documentari, che seguono un format completamente differente da tanti altri presenti in rete, si fa un tipo di informazione dettagliata, prima di pubblicare il contenuto, effettuo più controlli di revisione al fine di offrire un prodotto qualitativamente impeccabile e veritiero. Nel caso avessi dei dubbi, mi accerto sempre della fonte e dei dati elencati. Niente è lasciato al caso. Questo non significa che qualche refuso non scappi: anche in questo documentario è successo, come specificato nella descrizione del video.
Riguardo la contestazione del cambio lira- euro in questione, come faccio sempre quando faccio i raffronti tra passato e presente, ho controllato più volte in 3 differenti calcolatori e tutti mi davano valori differenti, compresi comunque tra i 53 mila e i 57 mila euro.... Una media ha portato alla cifra indicata nella narrazione ( che poi era praticamente uguale a quella indicata da uno dei calcolatori). Che si riferisce a un listino di 19.800.000 lire ( e non 18...) del 1979. Poi, è vero che questo genere di calcolatori non sono affidabili al 100%, ma confrontandone diversi si riesce a avvicinarsi alla stima reale.
Per cui non mi sembra di avere detto una "castroneria" . A proposito, le critiche sono sempre ben accette, quando costruttive e se esposte con garbo ed educazione, ma questo non mi sembra il tuo caso, visto che il termine "castroneria" è abbastanza offensivo nei confronti di un lavoro come quello che eseguo.
Stesso discorso riguardo al mia presunta narrazione basata su convinzioni o pregiudizi personali. Durante la stesura di questi testi, che come già detto sono la sintesi di un discorso molto più ampio e complesso, sono e resto il più possibile obiettivo visto che qui si fa informazione e non recensioni .
Riguardo l'altra contestazione: l'Alfa 6 apparteneva al segmento F, quello riservato alle ammiraglie ( all'epoca : BMW serie 7, Mercedes Klass S, Jaguar XJ6 e potremmo inserire anche la Peugeot 604).
Oggi lo stesso segmento è occupato da Audi A8 , Mercedes Classe S , Maserati Quattroporte . Tutte con listini che partono da oltre 100.000 € . Quindi anche in questo caso non mi sembra di aver detto alcuna " castroneria ".
La Giulia appartiene a un segmento di mercato inferiore, così come la Classe E. Anche se definite " premium " , non sono ammiraglie, quindi il raffronto non è corretto, come non è corretto inserire nel contesto la Stelvio, che è di un'altra categoria, quella dei SUV e in quella, non è di quelli più cari che, eventualmente andrebbero confrontati con la classe di un'ammiraglia, come per esempio BMW X7.
Detto questo, ti invito, qualora si ripresentasse l'occasione di esprimere critiche o obiezioni di qualsiasi natura, ad analizzare bene il contesto e di cercare di pesare meglio i termini.
Grazie
Dopo questo video non riesco più a considerare la "6" un cassone (ero dodicenne quando un vicino di casa ne aveva una diesel, negli anni '90, tutta scassata, da lì il mio giudizio).
È stata una sorpresa notare che aveva il de Dion come l'Alfetta, ma per avere un'eccellente manovrabilità il cambio venne posto in modo tradizionale. Inoltre, se si prova a coprire metà bagagliaio di profilo, riducendone visivamente lo sbalzo posteriore, l'auto è gradevole.
Ma sono i riferimenti politici che mi hanno fatto sobbalzare. Perchè li condivido in pieno. Ma chiedo: se c'è così tanta consapevolezza, possibile che non si possa fare nulla per questo nostro Paese?
Per prima cosa ti ringrazio per avere apprezzato questo nuovo documentario e ti invito ad iscriverti al canale, così da essere aggiornato sulle prossime uscite e guardare i tanti video già pubblicati.
Inoltre mi fa piacere che il documentario sia servito al suo scopo che è quello di mostrare questa sfortunata ammiraglia per quello che e e non per quello che si racconta di lei .
Riguardo la tua ultima considerazione: sono temi impegnativi ed è di vitale importanza conoscerli. Per diverso tempo ero impegnato attivamente alla diffusione di queste tematiche, ma dopo quello che ho visto in questi ultimi 3 anni, ho deciso di dire basta
Chi ancora non ha capito o non vuole capire è senza speranza. E questo sono la causa per cui le tante altre persone consapevoli non riescono ancora ad emergere, perché avvallano la censura, l' oppressione e la falsità che sta portando il mondo al punto di non ritorno.
Complimenti, contenuto eccezionale
Pirata sei un diffusore di contenuti unico, bravo e grazie
Buon pomeriggio grandissimo sempre il top. Buona domenica
Ciao e ben tornato.
Piaciuto il nuovo documentario ?
@@PirataDesign sei un grande troppo bravo. 👍👍👍
24:59 disquisire sulle qualità del Busso è avventurarsi su un campo minato, ma tre cose le vorrei esprimere.
La posizione dei carburatori, in termini di pura efficacia, è indubbiamente tra le migliori, ma obbligava ad uno sviluppo verticale sensibile del motore. Il coevo (e meno longevo) PRV, che risultava sonnacchioso e lento a reagire rispetto al Busso, già nelle prime incarnazioni risultava meno ingombrante. Inoltre, la posizione dei carburatori esponeva, all'aumentare delle temperature, maggiormente al vapour lock questa soluzione, rispetto ad altre.
Il Busso certamente era tra i più flessibili e versatili motori, in grado di poter risponere con veemenza o con garbo a seconda dell'intensità di pressione sul pedale, ma non ha mai avuto nell'omogeneità di comportamento la sua migliore caratteristica: se la parte termica e di combustione si son sempre rivelate, sino al pensionamento dell'architettura, in grado di dare grandi soddisfazioni, diverse scelte tecniche esponevano il motore alla necessità di una costante regolazione e messa a punto per poter dare il 95% delle prestazioni. Solo l'elettronica, diversi decenni dopo, ha tolto alcune di queste incostanze, avvenuta però solo motori messo di traverso, inclinati su un lato per restare schiacciati sotto al cofano e collegato tutt'alpiù ad una trasmissione 4 ruote motrici. La mancanza di un collettore ha portato a bellissimi cofani esteticamente, con le tubazioni cromate... ma ha anche reso questi discendenti dipendenti da piccoli particolari per potersi esprimere al meglio.
Infine, l'amore incondizionato di Alfa per le candele lodge dell'epoca. Che probabilmente avevano dimostrato alcune caratteristiche tali da meritare la grande fama. Tuttavia, con il vantaggio del senno del poi, guardare alla produzione tedesca o giapponese avrebbe permesso di avere meno "incertezze" di comportamento globale del motore. In ogni caso... ad Arese due conti potevano farseli da tempo, visto che la proprietà di Lodge era cambiata all'inizio degli anni '60.
Ah sì. Consumava più di una petroliera, ma sempre meno delle due petroliere che consumava la FIat 130. Nata vecchia pure quella, per certi versi.
Per prima cosa ti ringrazio per questa minuziosa analisi, sicuramente frutto di esperienza e conoscenza dello stesso motore.
Che il Busso sia un gran motore è indubbio, ha molte qualità, ed essendo il frutto del progetto di un (se così lo possiamo definire) visionario, ha anche delle peculiarità che a loro volta possono avere degli aspetti controversi. Aspetti che hai elencato con precisione e competenza.
Su alcune scelte fatte dalla gestione Alfa nel periodo... ne ho parlato nel documentario e ci sarebbe da dirne tante....
Ma alla fine, cosa avevano in mente in quel periodo.... lo sanno soltanto loro...
Noi possiamo fare solo delle supposizioni che trovano conferme nel modo in cui sono andate poi le cose.
Una splendida monografia molto ben curata e unica nel suo genere. Ho apprezzato molto i riferimenti al contesto socio-politico del periodo in cui venne commercializzata l'Alfa 6. Furono proprio quelli gli anni in cui emerse la grande piaga che, con il tempo, ha pressoché annichilito la produzione nazionale: l'esterofilismo.
Furono proprio quelli gli anni in cui emerse la tendenza ad acquistare prodotti esteri per insofferenza verso quelli nazionali o, più semplicemente, in ossequio alla moda di volere prodotti stranieri, ritenuti acriticamente "status symbol", per sentirsi socialmente arrivati.
Certamente anche lo stato ci mise del suo con una fiscalità esagerata che penalizzava fortemente l'alto di gamma. Nel nostro paese, nei tempi in cui avrebbero potuto (non vi erano ancora le astruse normative "verdi"), non decollarono mai le grosse cilindrate a causa di un' IVA al 38% che gravava sulle vetture con cilindrate superiori a 2.0.
Voglio permettermi di aggiungere a questa ottima monografia che l'Alfa Romeo trovò un escamotage per ovviare a questa tassazione già fin da quando venne messa in produzione la prima serie, unicamente 2.5.
L' IVA pesante gravava solo sulle compravendite delle auto nuove. L'Alfa Romeo, per consentire alla propria clientela un risparmio sul prezzo finale d'acquisto, iniziò a fare intestare alle proprie filiali ufficiali dei lotti di Alfa 6 nuove.
Questi lotti, regolarmente immatricolati e targati, venivano dati in uso ai dirigenti delle filiali stesse per percorrerci solo poche centinaia di chilometri. Gli esemplari venivano, poi, messi immediatamente in vendita come auto usate "freschissime" (ma sostanzialmente nuove) permettendo agli acquirenti di risparmiare l'IVA pesante.
Possiamo, quindi, dire che l'Alfa Romeo anticipò di molti decenni il fenomeno delle auto a KM 0.
All'epoca nei piazzali delle filiali ufficiali, ve n'erano parecchie in vendita con questo sistema.
Grazie per averlo apprezzato e per il contributo "storico" legato alla commercializzazione, aspetto del quale non ero a conoscenza. O meglio, ne conosco un'altra versione: cioè che le auto venivano "imposte" dall'Alfa Romeo ai propri concessionari che per motivazioni fiscali le intestavano per poi rivenderle a km0.
Ma è una storia che ho sentito vagamente e quindi non l'ho inserita nella narrazione.
Riguardo la tua analisi, l'esterofilia è solo una parte di ciò che è successo a questo paese. E per certi versi, in alcuni casi, la giustifico, nel senso che quando senti esperienze di persone che sono rimaste scottate dopo 2 o 3 auto italiane che davano problemi anche gravi. ( e di queste storie ne potrei raccontare a centinaia..). Non che le auto estere fossero esenti da problematiche... ma è indubbio che per un certo periodo, in Italia tra boicottaggi e scelte aziendali, la qualità delle auto fu molto approssimativa
@@PirataDesign Quello del contesto socio culturale dell'epoca è un tema molto interessante che meriterebbe una monografia a parte. Di sicuro in quegli anni sono state gettate le basi della situazione che stiamo vivendo attualmente.
@@Appassionatoperpassione Sicuro e tante tematiche sono sempre più evidenti e citate... ma bisogna maneggiarle con cura.... la censura è sempre dietro l'angolo
complimenti per il video.da un da sempre appassionato di auto da sempre, quando le ammiraglie erano dei salotti.... Sull euro nessun mistero ma proprio questo il suo vero scopo.A fronte di una politica monetaria a bassa inflazione ,ma pur sempre presente ed evidenziata dai prezzi nel lungo periodo c'è stata la compressione dei salari ben maggiore dell'inflazione stessa.Morale dopo 20 e passa anni il potere d'acquisto notevolmente ridotto!
Grazie per aver guardato e apprezzato il documentario.
Ma grazie anche per la tua analisi su quanto affermato nel documentario, e che tanti, ancora ignorano o deridono ( come evidenziato anche da qualche commento a questo stesso video, ma anche in altri in cui ho evidenziato certi fatti).
Grazie ancora e ti invito a iscriverti al canale così da essere aggiornato sulle prossime uscite e guardare i tanti video già pubblicati.
Grazie
Ciao Pirataaaaaaaaaa
Ce l'hai fatta, grazieeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeee
E' stata dura... ma ce l'abbiamo fatta !
Grazie per la pazienza
Eccellente racconto, un grazie ad Alessandro che tiene vivo l'interesse per questa "bella Alfa 100%". Come al solito in Italia dobbiamo sempre rovinare qualcosa....
Grazie per averlo apprezzato e grazie ancora una volta ad Alessandro per la sua passione in materia
Per comprendere meglio gli argomenti di questa splendida monografia, vorrei permettermi di rivolgere un paio di domande.
Nella monografia viene menzionato che in fase di progettazione del V6 2.5 a carburatori i progettisti ottennero un valore prossimo ai 200 cv per poi ridurli progressivamente a 160.
Una descrizione simile è contenuta nella brochure informativa dell'Alfa 6 che veniva offerta ai potenziali clienti nelle concessionarie ufficiali. Volevo sapere se esiste anche un'ulteriore fonte ufficiale interna che spieghi le fasi di progettazione del motore in tal senso o se l'unica fonte esistente è rinvenibile proprio in questa brochure.
Infine volevo chiedere un'ultima cosa.
A fine video viene menzionato che, secondo il censimento del consulente d'eccellenza per questa monografia, attualmente dovrebbero essere sopravvissute meno di 700 Alfa 6.
Non mi permetto di mettere in dubbio quanto affermato da chi è più preparato di me. Non avrei, del resto, argomenti per contraddire.
Eppure ho qualche difficoltà a immaginare che possano esserne sopravvissute tante. Anche perché è estremamente difficile, se non quasi impossibile, vederne ancora una in circolazione, anche nei raduni.
Vorrei sapere dove è rinvenibile la fonte da cui è stato tratto questo censimento.
Grazie mille se sarò considerato degno di risposta🙂.
E in ogni caso rinnovo ancora i miei complimenti per questa monografia e al suo consulente d'eccellenza.
Grazie nuovamente per l'apprezzamento.
Oltre alla documentazione ufficiale nel quale viene menzionata la potenza effettivamente raggiunta in fase di collaudo, posso solo citare fonti interne all'Alfa Romeo che, negli anni in cui ho avuto modo di "trafficare" al Museo di Arese e al Centro Stile, raccontavano questo e altri aneddoti.
Nei miei documentari, molti aneddti sono raccolti negli anni.
Comunque, è un'informazione sicuramente veritiera, considerando anche gli sviluppi corsaioli del Busso.
Riguardo la tua seconda domanda.
Alessandro, che da anni si interessa all'Alfa 6 è sicuramente la persona più indicata per conoscere caratteristiche e dati inerenti questo modello. Come cita nel suo sito alfa6.net , ha avto modo di mettere le mani, in circa 25/30 anni su circa 150 esemplari differenti, auto che ha restaurato, ricondizionato, posseduto, cannibalizzato, venduto.
la sua ricerca maniacale ha portato a stabilire in quel numero ( circa 700) la quota di Alfa 6 superstiti ( complessive, tra funzionanti e no).
Cifra attendibile, sicuramente attendibile, e che considera anche, ovviamente, quele finite all'estero, che in questi anni, sono state diverse.
@@PirataDesign Grazie per la risposta molto gentile. Non ho difficoltà a credere che la potenza originaria del primo v6 Busso fosse molto superiore rispetto a quella di serie. Anzi sono sempre stato convinto, da semplice appassionato ma senza evidenza empirica, che l'utilizzo degli alberi a camme più spinti della 164 3.0 v6 12v sul 2.5 v6 a carburatori ne avrebbe facilmente aumentato la potenza a un valore simile a quello originario. Per lo meno, lessi qualche anno fa su una rivista specializzata che un'operazione simile era fattibile per l'Alfa 90 2.0 v6, che ne guadagnava in coppia e potenza.
Grazie anche per avermi reso più comprensibile la questione sul numero di vetture sopravvissute. Anzi, dirò, sono colpito. Non pensavo ne fossero sopravvissute tante.
Forse i proprietari che ancora le possiedono nel nostro paese non le tirano mai fuori dal box per il terrore che si possa rompere qualcosa. Del resto come dargli torto. Effettivamente i ricambi sono rarissimi da reperire, anche quelli di normale usura. Basti pensare ai dischi dei freni, specifici per il modello e non adattabili con quelli delle altre Alfetta e derivate. Soprattutto quelli posteriori, realmente introvabili.
Grazie ancora
@@Appassionatoperpassione Pensa che su vettura da gara, si sono toccate potenze vicina ai 240 cv( con elaborazioni più spinte anche decisamente oltre).
la tua analisi è giusta: non essendoci più ricambi, è abbastanza rischioso mettere in giro auto simili, soprattutto considerando la "distrazione " del traffico attuale.
L'ultima che ho visto dal vero era ricovarata presso un'officna ex-assistenza Lancia ed era in vendita, tra l'altro a un prezzo più che onesto.
Molte sono all'estero, tra cui le ultime che mi hanno mostrato, entrambe in vendita in Svizzera
per gli esemplari rimasti al mondo, calcoli che porto la "contabilità" (censimento) sin dal lontano Giugno 2008, quindi un minimo di statistica ci sta. Calcoli pure che per il TUV tedesco dopo 40 anni che un modello è uscito di produzione, statisticamente ne sopravvivono circa il 10%. Pensi che un altro amico folle che si occupa di Montreal, ne ha censite di queste circolanti al mondo ben 1780 sulle circa 3900 costruite, più del 50%!! Per quanto riguarda i 160 cv della versione a carburatori è palese che, con pochissimi accorgimenti, arrivasse a ben oltre i 200 cv, ma la scelta di Busso fu invece di puntare sulla coppia, che mi piace ricordare è al 70 % a soli 1500 giri, robe da auto americane...
@@AlessandroTarantino1968 E' un onore la sua risposta. Non posso che rivolgere un plauso per la sua opera di conservazione e valorizzazione di un'auto tecnicamente ineccepibile ma che ha pagato colpe non sue.
Auto troppe volte denigrata dagli stessi pseudo Alfisti, per i quali non esiste altro che la 75.
Un cordiale saluto