Corrosione: arte o distruzione? Goal 11

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  • Опубликовано: 24 дек 2024
  • Franco Bisceglie - Dipartimento di Scienze Chimiche, della Vita e della Sostenibilità Ambientale
    Con il termine “corrosione” s’intende il decadimento che subiscono i materiali a contatto con ambienti vari per il passaggio di loro elementi costitutivi allo stato di combinazione. La forma di corrosione sicuramente più conosciuta è quella che porta il ferro a trasformarsi in ruggine. Tale fenomeno è di interesse larghissimo in quanto provoca danni ingenti, consuma materie prime e risorse energetiche, addirittura a volte uccide persone. Combattere la corrosione significa contribuire a ridurre in modo significativo il numero di morti e il numero di persone colpite da calamità, compresi i disastri provocati dall’acqua o dalla sua mancanza, e ridurre sostanzialmente le perdite economiche dirette rispetto al prodotto interno lordo globale. La corrosione però non vuol dire sempre e solo danni. Esiste una corrosione costruttiva, come per esempio l’attacco corrosivo che si effettua sui metalli per evidenziare la loro microstruttura, per rendere rugosa oppure lucida la superficie, per ricoprirla con strati protettivi, per produrre matrici di rilievo, per effettuare asportazioni selettive di materiale, per sviluppare idrogeno oppure per creare decorazioni artistiche. Grazie a studi e ricerche, di un ingegnere chimico lombardo, si è sviluppata la titanocromia, una particolare tecnica che porta alla corrosione localizzata del titanio, e che grazie alle interferenze tra la radiazione luminosa ed i prodotti di corrosione genera particolari colorazioni che hanno dato origine a vere e proprie opere d’arte con un’ampia produzione di quadri, gioielli, complementi d’arredo e molto altro.

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