Io da tempo sto seguendo un percorso di psicoterapia, e al contempo ho scoperto Umberto. Tra le tante che ho ascoltato, quanto sento vera, urgente e necessaria questa sua riflessione. Proprio oggi. Trovare me stesso è forse quello che sto facendo e che non ho ancora capito di stare facendo. Per farlo sicuramente è necessario anche costruire nuovi pensieri e un nuovo modo di pensare e vedere se stessi.
Istintivamente, per varie ragioni ,ho sempre ripetuto a me stesso si te stesso.,non ho avuto grande talento in dono dalla natura ma devo ammettere che ho vissuto a pieno e pur essendo povero non mi sento particolarmente triste o defraudato dalla vita , e ho bei momenti di felicità da piccole cose e serenità nella routine ,grazie anche ai consigli del prof. Galimberti e dei libri che leggo ,grazie ancora sig.Umberto G.
Che persona meravigliosa ! Io lo leggo e anche molto. Scrive come parla e dice cose diverse , belle. Parole che segnalano l'anima. Voglio concentrarmi sulla mia diversità per comunicare. Questo è un impegno trascurato nella giovinezza ma indispensabile nella tarda età. I libri di galimberti sono dei manuali, dei dizionari. Non li leggo , li consulto. Grazie
Questo se ascolti ciecamente quello che dicono gli altri. Se rifletti su quello che ti viene detto e distingui ciò che ritieni giusto da ciò che ritieni sbagliato allora "gli altri" non sono più un problema.
Non sono d'accordo. A volte ci sono persone che ti conoscono meglio di quanto tu conosci te stesso. Non ti è mai capitato di sentirlo? Le mamme lo dicono sempre.
Se arriviamo diventare e ascoltare noi stessi vale dire che non saremo più gregge..!! In un mondo che sono e pensano come gregge..,chi va contro corrente avrà le conseguenze devastante..,e molte volte verrà cancellato viva da ogni istituzione e impegno sociale..,eco perché sono pochi quelli che anno coraggio e domandare in controcorrente perché sarebbe pericolosa per se e tutta la famiglia..,E PERICOLOSA MOLTO PER CHI HA CORAGGIO..,UN RISCHIO TOTALE CHE VIENE PAGATA CARO PREZZO..!!
Il problema è che è quasi impossibile essere se stessi. La società fin dalla scuola ci indottrina......serviamo per servire le societa' senza ribellarci
Ci ho messo 60 anni...ma sono riuscita ad essere me...prima mio padre e mia madre...poi il marito...ma adesso no...io sono io...che piaccia si' che piaccia no...non sono la perfezione e mai lo saro'...sono io...senza piu' timori...la Vita e' una sola ed e' giunto il momento d'essere me stessa e non altri...certo non a tutti piace come sono...o quello che dico...ma sono io...ma ci sono arrivata...bisogna piacere prima a stessi che agli altri...meglio la sincerita' nuda e cruda che falsita' condite bene...e quando si arriva a questo...si arriva a sfiorare la liberta' sognata una Vita...bisogna avere le proprie idee e seguirle...senza dover per forza seguire qualcuno....grazie...laura......peccato veramente che si capisca tardi...ma ognuno ha i suoi tempi...
Vivi ora allora come nn hai mai fatto assaporerai il brio la vita e un gioco sacro la vita custodisce una benedizione sacra,,,vivi corri nuda di te senza timori e lascia per sempre il giudizio sei bella così nn somigliante a nessuno 🙋
@@mariabussola5019.....anche se si denigra...a volte...questa eta' che ho e' la piu' bella...consapevolezza d'essere io...non conta piu' la bellezza...ma quello che si e' imparato e che nessuna bellezza o giovinezza puo' dare...la convinzione di amar tutto di questa Vita...quello che e' stato...e quello che sara' ...senza timore...buona giornata Maria...ogni stagione ha il suo melone dicono...ma l'ultimo...di sicuro...e' il piu' dolce...un abbraccio...laura😊💝💝💝👍🖐🖐
@@lauradamico3027 ti ho visto in foto sei una donna bellissima,,,,e di sicuro dietro gli occhiali diceva qualcuno di puro che ha cercato,, quando si cerca con amore l amore si stampa sul viso,,,ci sono uomini che cercano la bellezza vera quell' umanità che parla con gli occhi obietta argomenta,,,colui che denigra nn ce la fa a vedere qualcosa che emerge di cui nn può fare parte poiché e condannato alla mediocrità,,,nn e colpa sua e un problema culturale,,,,mi fa piacere sentirti sento calore,,a presto al prossimo confronto,,,,,,🙋
Trovo nelle sue parole una grande saggezza, a volte forse nei suoi pensieri si osserva un lato troppo netto sul pensiero umano forse con troppa GRECITÀ... ma sicuramente lei trasmette cose, parole che oggi ormai sono affondate nel consumismo e una deriva umana su ciò che veramente l'essere umano dovrebbe essere. Buona giornata. Daniele
@Luca Botti LB Channel - Libertà di ricerca chiamare cialtrone il dottor galimberti mi fa credere che sei una persona intelligentissima......complimenti.
Diventa ciò che sei...! Belle parole, o meglio, bella confezione di parole preparate per il cuore del discorso, confezionato ed incelofanato, ad docg, nella sintesi del concetto essenziale di stato moderno occidentale, che così per bocca legale si esprime; ovvero: noi siamo i potenti e quello che abbiamo è nostro, voi potete farvi sotto e parare il cappello, così quello che ci avanza, vi cadrà dentro e fuori nella sostanza delle briciole, che ogni mafia legalizzata, serba oggi, al cittadino povero, e privato d'ogni mezzo civile, per vivere in parvenza di dignità, nel nostro, e non vostro, oramai sigillato terzo millennio! 10/12/2020. PM
Umberto Galimberti sei prezioso per me almeno quanto lo sono stati tutti gli antichi greci messi insieme, che tu sai unire e sintetizzare. meglio di Shopenauer, Nietsche, Freud. Loro ti precedono, ma tu parli la nostra lingua meglio di loro, e traduci il tutto. Sapendo benissimo che tradurre e tradire hanno lo stesso prefisso. Ma non per te, che origini il tutto dalle parole. spieghi Platone con gli occhiali di Heidegger, e selezione di Nietsche. Troppo, se non ci fossi tu. Sei Sintesi e guida contemporanea. Sei Luce ed emozione nel tramonto che de-canti, ad ovest. Il sole con te risorgerà. Ad est. Atene. La speranza non è solo cristiana.
Condivido... anche se conoscere e rimanere se stessi viene visto dagli altri quasi con odio... di conseguenza occorre molto coraggio per "rimanere" se stessi e non diventare parte del gregge
È trascendendo il piccolo noi, l'ego del leviatano collettivista, che si giunge alla consapevolezza di essere un io senza il quale il tutto non sarebbe più tale.
Il concetto di diventare se stessi è assolutamente condivisibile. Spesso le persone vivono le vite volute da altri e non quelle che davvero vogliono vivere. Quello che mi chiedo però è: che cosa vuol dire essere se stessi? Qualcosa che ereditiamo? Oppure ciò che apprendiamo nei primi anni di vita? Tutti noi alla fine sappiamo o abbiamo una mezza idea di che cosa siamo nel profondo, ma da che cosa ci deriva?
Ho capito che per essere se stessi bisogna, in qualche modo, ascoltare i propri silenzi. È quando siamo soli, almeno nel mio caso, che riusciamo ad entrare in contatto con quello che siamo davvero. A volte essere se stessi comporta anche solo provare a fare un cosa, magari fallire, per vivere in pace. Perché per me non è la felicità che l'uomo insegue, ma è la pace interiore e la serenità. Dopo il fallimento si va avanti, con nuove strade e nuovi tentativi, tutti accuratamente scelti da noi, da quello che sentiamo dentro. Non è un percorso facile, sopratutto oggi, c'è troppo frastuono intorno a noi. Bisogna "spegnere" il mondo moderno per entrare in contatto con noi stessi periodicamente, ascoltarci.
Ognuno di noi è unico e questo insieme originale e unico di talenti, predisposizioni e valori che abbiamo può avere una origine divina se ci credi. Invece quanto al come diventare se stessi è un processo. Spesso la voglia di capire chi siamo arriva nei momenti in cui non sappiamo prendere delle decisioni perché i valori appresi a casa non ci bastano e allora ci sentiamo divisi. In queste situazioni io uso la tecnica delle voci, che è una tecnica teatrale. Oppure la meditazione e il vivere nel qui e ora che ti permette immediatamente di capire cosa ti piace davvero e farlo senza pensare al dopo. In ogni caso è la vita che ti permette di conoscere te stesso perché nel confronto, a volte anche doloroso, con gli altri scopriamo cosa siamo e cosa vogliamo diventare.
@@robertodebenedetti613 tu pensa meno e vivi di più. Quella di diventare sé stessi è una delle minchiate più grandi mai inventate dalla mente umana. Tu sei già quello che sei, anche quando menti o metti una maschera. Fa parte di te, come di tutti. E il processo fa parte di te. Questo richiamo a diventare sé stessi è solo un monito a non farsi prendere troppo in giro dagli stereotipi della società moderna e ad agire con più coscienza. Tentare di farsi fottere il meno possibile, tutto lì... Anche se a volte è inevitabile.
Stimo il prof Galimberti e seguo i suoi discorsi, mi affascina la sua analisi, è sicuramente preparato, anche se a volte lo trovo eccessivamente pessimistico nella sua visione del mondo... Infondo è proprio la speranza la spinta che fa muovere l'ingranaggio della vita, quella che lui chiama illusione, ma non è sempre così,non è tutto sbagliato o tutto da buttare. Non mi piace appartenere a nessuna dottrina o scuola di pensiero filosofica, per questo penso che non esista un pensiero unico.
Un bambino è l'elaborazione creativa di una coppia genitoriale che sia uomo donna o uomo uomo o donna donna; la sua essenza è più che mai unica nei primi mesi di vita...è irripetibile dal momento del concepimento e già prima nel sogno procreativo genitoriale. La sua bellezza sta nel non essere solo imitativo...ma soprattutto essenza di amore copulativo o progettuale.
Diventa ciò che sei.....ma se già lo sono non ci devo "diventare".. devo solo ESSERE chi sono.. devo solo ESSERE me stessa! Diventare sembra più una cosa legata al lavoro all'ambizione o altro.....allora sono un artista.. da sempre.. fin da piccola.. e questo ho fatto da grande.. in tal senso sono diventata ciò che "volevo".. ma ESSERE è un'altra cosa.. è tutta un'altra storia.. infatti io adesso non mi sento più di essere ciò che sono diventata.. voglio ESSERE solo me stessa e sono cose basilari e semplici che mi interessano adesso.. mangiare bere dormire relax e tante altre belle cose.. tranne che continuare a "fare" ciò che sono diventata nel tempo......... già perché tra ESSERE chi siamo e DIVENTARE ciò che pensiamo di essere.. c'è un enorme differenza!!
In epoca di pecoroni le parole di Galimberti sono preziose ma, dico, per uscire dall'alveare senza abbandonarlo necessità molta cultura e buona istruzione.
Come si diviene ciò che si è.... Io Sono/Noi Siamo Uno Unita Totalità nel Tutto Uno . Sono / Siamo i veri Potentissimi Creatori della Realtà Mondo in diretto contatto con la Creazione . Gaetano
Come ti capisco... io sono anni che mi sento così e non ti nego che vivo male la cosa. Non riconoscersi, anzi non sapere proprio chi si è. Beh oggi però posso dire che almeno un passo in avanti l'ho fatto, grazie anche alla psicoterapia, sto decidendo di cambiare vita. È difficile, molto difficile, ma se non ci accettiamo per come siamo attualmente bisogna avere il coraggio di cambiare, fregandosene di tutti, anche della famiglia se necessario, se si crede davvero che quel cambiamento ci possa far stare bene.
@@andy_cep Non so cosa tu stia passando o cosa stessi passando quando hai scritto questo commento, spero che tutto si sia risolto o si stia, almeno, risolvendo😉🙂. Sono un po' combattuto su un punto del discorso che hai espresso, mi riferisco al fregarsene "pure della famiglia, se necessario", credo che sia difficile a volte capire quando ne vale davvero la pena, che ne pensi? Ripeto comunque che non ti conosco e che non è una mia intenzione giudicare🙂. Un saluto e auguri per il cambiamento 😉.
@@gabrielefinocchiaro5333 Non saprei io intendevo che quando si cresce bisogna un pò staccarsi dalla famiglia e da questo guscio protettivo per crearsi una propria vita indipendente. Non so, io ho 23 anni e ho deciso di trasferirmi all'estero quando mio padre non voleva e diceva che avrei dovuto finire l'università. È una scelta giusta o sbagliata non lo so, ma quando si cresce bisogna anche prendere decisioni che senti tue, all'interno di te stesso. Questo non toglie che la famiglia è importantissima, resterà sempre un punto di riferimento e vuole solo il tuo bene, ricordalo. Se è un commento diseducativo o sbagliato quello che ho scritto mesi fa sono pronto a cancellarlo. Spero di essere stato chiaro, un saluto e un in bocca al lupo per tutto ☺
Secondo me, gli studi neurologici, intendo sulla struttura neurale del cervello, ci dicono che non c'è una soggettività a priori, ma che la nostra sensibilità e intelligenza è il frutto delle nostre esperienze, in parte determinate anche da noi. Per cui la scoperta di sé stesso è sempre temporanea e che ciò che siamo noi oggi domani potremmo non esserlo più. Ovviamente tutto questo crea disorientamento sulla nostra identità, che è potenzialmente mutevole. Probabilmente noi dovremmo cercare non una identità aprioristica, perché non esiste, bensì cercare di sviluppare quelle potenzialità che, sulla base delle nostre sensazioni e convinzioni del momento, possano soddisfare le nostre esigenze. Se una persona sente dalla nascita di voler diventare architetto o amante dei bambini, mentre un'altra cambia diverse volte vocazione professionale o sociale, non significa che l'una sia nel giusto e che l'altra sia nel torto.
Teodoro Raco Diventare ciò che si è non è un fatto d'identità. Ciò di cui tu parli è l'identità intesa come fatto sociale. Non nasciamo Con un'identità, è il rapporto esperienza-relazione di qualsiasi tipo che l'Altro riconosce in noi. Ciò che il Professore vuole dire, parafrasando Jung, è una cosa ben più profonda e personale, è qualcosa che ha a che fare con la piena conoscenza di se stessi oltre l'identità sociale. È qualcosa che alcuni di noi non capiranno neanche in punto di morte..
@@masi2421 Io non posso dirti chi tu debba essere. Ti risponderei parafrasando ciò che dicono Galimberti, Jung e prima ancora Nietzsche. Conoscere se stessi dovrebbe essere un passo da compiere durante l'adolescenza! Peccato che la scuola non educhi e non insegni alle passioni e alla conoscenza di sé attraverso l'interesse. Qualcosa che ti possa aiutare in senso pratico ce l'ho! Ritengo che ogni uomo/donna abbia del potenziale personale, utile alla felicità di se stessi ed a quella altrui. Spegni la televisione per un giorno soltanto, prova a focalizzarti su qualcosa che ti viene da dentro, qualsiasi cosa che abbia a che fare con un desiderio; oggi i valori sono denaro e tecnica, esci da questo schema, perché non è vero che abbiamo tutto; se pensiamo così, dell'uomo e della felicità, allora non abbiamo niente e tantomeno non diventa nostro interesse conoscere noi stessi. Poi non è detto che conoscersi sia un'esperienza dolce. È "bellezza" per virtù, al contempo può essere "paura" o disagio per "difetti". Solo quando arriverai a chiamare questi ultimi con il termine "Limite" allora conoscerai te stesso. Non devi spogliarti come San Francesco, la gente non capisce mai questo concetto di "è sbagliato denaro=felicità". Il denaro è la base di questa società, o vivi all'interno di questa cercando di difenderti il più possibile dalle mode, TV, etc., oppure fai come le tribù di altri popoli che hanno una società basata sulla cultura e non sul denaro. Un discorso assurdo? Finché ti sembrerà così assurdo vuol dire che i tuoi limiti saranno imposti dalla società e non da stesso e paradossalmente ti sentirai illimitato!! Trova l'equilibrio corretto tra le norme sociali da interiorizzare e aboliscine delle altre! Va bene non nuocere agli altri, ma neanche a se stessi. Mi sento di consigliarti un libro "Walden, ovvero la vita nei boschi" di Thoreau: giusto per capire che non serve spogliarsi dei propri beni, bensì capire che cosa vuol dire "beni?" cosa vuol dire "felicità"? cosa vuol dire "essere" e "avere"? Ciò che mi viene detto dagli altri sul mio conto quella è l'identità sociale se forse un giorno era utile oggi sta preparandoci alla rovina, vedi "Instagram" vedi "Facebook" vedi tutta questa vendita di se stessi, o forse di quello che si vuol far credere di se stessi. Trova un equilibrio tra il tuo sé ideale ed il tuo sé reale e sappi che la vita non ha alcun senso, se non quella di dover vivere e morire un giorno e te lo dico con il sorriso: forse questo può bastare per aiutarti a scoprire te stesso e vivere con la felicità qua e là. La nostra società ci vuol far credere che siamo illimitati e avremo sempre tempo! È una grandissima stronzata questa cultura dell'illimitato! Stiamo distruggendo il mondo e stiamo distruggendo l'uomo. Siamo solo una questione di tempo, inutile scandalizzarci per la morte! "Memento mori", ...oddio che paura, sempre questa risposta! Svegli, è la vita! Sveglia, scopri te stesso oppure sarai l'ennesimo surrogato che si circonderà di Felicità illusorie del suo tempo. La felicità dell'uomo non ha tempo, sei tu che hai tempo, sei tu che hai limiti, sei tu che devi agire per Essere. La mia più grande paura e capire sul punto di morte che quando avevo la possibilità di vivere non l'ho fatto. Questo lo dice anche Thoreau nel suo libro, cosa che ho sempre pensato anche prima di leggerlo!
Grazie Nicola ! la chiarezza con cui hai espresso concetti così complessi denota una passione per l'analisi ... condivido tutto in pieno. Soprattutto riguardo al rapporto con il denaro che nella stragrande maggioranza dei casi esprime solo ingordigia di dominio... un problema tra l'Avere o l'Essere!! Sono in linea con tutto ciò che dici! Non ho profili Instagram nè Facebook proprio perchè non sopporto "tutta questa vendita di se stessi, o forse di quello che si vuol far credere di se stessi". Guardo poco la televisione, che spesso mi angoscia.. La mia domanda riguardo a "Chi sono" e al socratico "Conosci te stesso" era riferita soprattutto al cambiamento che avverto negli anni, dentro di me. Mi spiego meglio.... Ad esempio ho di me la percezione di una persona tollerante e comprensiva, ma ci sono situazioni in cui divento estremamente intollerante e arrabbiata! Oppure sono generosa per "vera generosità" o perchè non so dire di no, per "passività"?! Secondo Assagioli siamo un insieme di subpersonalità... E quindi? Diventare se stessi cosa vuol dire?? Uno, nessuno e centomila ;))
Passi, se il proprio sé stesso è mediocre, se si è mediocri e felici, che importa? Ma come si risolve il problema nel caso in cui il proprio vero sé stesso ha del mostruoso ed è incaccettabile persino al portatore? In questo caso non si è più felici creandosi maschere per tutta la vita? Il "vero te stesso", quello che ti rende felice è quando è riconosciuto, accolto e incoraggiato dal "vero se stesso " delle persone che amiamo, questa è la vera gioia della vita. Inoltre, le odierne società "neototalitarie" vogliono esattamente il contrario: mortificare il "vero se stesso" di tutti i propri sottoposti per l'egemonia e l'ordine.
@@arthurschopenhauer110 io credo di averlo ascoltato bene. Mi dispiace che a te non paia. Forse ho risposto deviando un pò l'argomento. Il mio non è un refutare le affermazioni di Garimberti, la mia è solo un'ipotesi di continuazione del discorso. Comunque grazie di esserti preso la briga di rispondermi, qualunque sia la tua valutazione su di me, confido nel fatto di aver lasciato in te un segno.
Grazie prof.! Sa cosa penso? Io ho una seria passione per la musica, benché, per necessità, il mio lavoro è di tutt'altro genere! La realizzazione di me e di ognuno si chiama "equilibrio" :sapersi necessariamente esprimere in tutte e due le circostanze come far coesistere due persone diverse! Nel caso della coltivo così il sogno di diventare un musicista che possa "dire la sua" (Ho il riscontro positivo in gente che mi ha ascoltato) e, in ambito lavorativo, posso esprimermi meglio pensando , passo dopo passo, a piccole conquiste quotidiane;per me, conoscere se stesso, significa imparare a vivere nelle circostanze che la vita ci ricordandomi che posso imparare dagli altri ma che poi NON DEVO DIVENTARE IL CLONE DI NESSUNO!! ! Grazie!
Vabbè, Nietzsche ha detto diventa ciò che sei, mentre centinaia e centinaia di anni prima in Cina si diceva "USA CIÒ CHE SEI" e poi è stato pure scritto un libro delizioso di filosofia in forma di racconto, proprio per esprimere il concetto in modo più comprensibile. Bello anche il suo intervento comunque, grazie.
@@giuseppeiati7769 quello di origini più antiche è quello orientale, lo troverai anche su amazon e si intitola "usa ciò che sei" una storia illustrata di appena 100 pagine circa ma che rivela tutta la verità che ci circonda e di cui bisogniamo. L'ho letto per la prima volta a 20 anni e ogni tanto lo ripasso per non dimenticare e fare il punto su ciò che sono o sono diventata, perchè è quello il punto da cui partire e su cui lavorare. Ti auguro una buona lettura!
L'ANIMA: La veglia (la vita) umana, diversamente da quella animale da cui l'uomo organicamente si è evoluto, è in duplex. Una parte, quella animale, immersa a vari livelli, anche quando l'individuo è desto, nel sonno/veglia, il cui sistema guida è l'istinto affettivo carnale animale, è confinata oltre la Pineale (la scissura di Silvio e di Rolando) nel resto cerebrale, mentre quella umana, emerge in assenza di sonno nel lobo frontale di ciascuno alla nascita collegandosi alla Coscienza non locale, Padre della veglia umana, il cui sistema guida è l'amore per il prossimo in antitesi a quello affettivo carnale, da cui l'inversione evolutiva dell'uomo rispetto all'animale, motivo per cui se sceglie, come di prassi, l'affettività per le persone e le cose di questo mondo s'ammala a livello psicofisico e perde la gioia del vivere (la grazia) della fanciullezza, che dalla veglia in assenza di sonno procede, assumendo a motivo della scelta affettiva la sonnolenza (il male malessere) nella veglia. Quanto sopra viene evidenziato anche nel Vangelo con la seguente frase sibillina: "Chi ama l'anima sua (la veglia carnale istintiva/affettiva) la perderà (quella spirituale), chi odia l'anima sua la salverà (dal mal di vita)".
Dottore io la penso così: ognuno di noi è chiamato a essere se stesso, cioè autentico, vero e naturale. Ma se ci troviamo dinanzi a un bivio che ci mette dinanzi a una scelta e questa scelta è da una parte il nostro io, dall' altra Gesù ossia il Vangelo, dobbiamo sempre scegliere Gesù. Quindi si a non avere maschere dinanzi agli altri, si a non agire di NASCOSTO, si a dire la Verità e la nostra opinione, ma NO ad anteporre a GESÙ il nostro io.
hai ragione Eleonora ma ci sono diverse realtà contrarie, ho tutto, quindi massimo potere e possesso ma non so chi sono vivendo ugualmente nella più totale infelicità. Il processo di identificazione aldilà degli obblighi e doveri che abbiamo è qualcosa che si deve sentire prima di tutto dentro di noi.
Capisco il suo punto di vista, ma spesso quello che credo di essere oggi non lo sarò domani. Si cambia proprio dentro se’ stessi innumerevoli volte nel corso del cammino
Scusate una domanda; Bisogna trovare se stessi, ma come? Chi di voi ha letto i Suoi libri me ne può consigliare uno che spiega il percorso da fare per raggiungere la conoscenza di se stessi...? Se non suoi, magari libri anche di altri. VI RINGRAZIO IN ANTICIPO.
Il concetto di individuazione può essere racchiuso con una frase di Fedor Dostoevskij ossia : Ama la logica più della vita solo così capirai il senso della vita
Ma che ne so io perche so nato.... Ancora non lo so nonostante le mie passioni ecc.. è ancora più brutto quando non sai chi sei e che devi fare.. li perdi tutto.
mmm è sempre stato interessante ascoltare frasi come diventa quello che sei e simili,il problema è che sono frasi da sognatore,la vita è qualcosa che si costruisce e quello che diventiamo è il frutto di scelte nella maggior parte sbagliate o così sembrerebbe perché in realtà si tratta solo di scegliere ed il giusto e sbagliato è solo una valutazione data dal punto di vista umano,per esempio se dovessi valutare l'idea di diventare ciò che sono è fondamentalmente mi vedo come un idiota la prima cosa che farei non è cambiare me stesso o diventare quell'idiota se parto dal presupposto che già sono un idiota ma preoccuparmi di far diventare idioti tutti quelli che fanno parte del mio mondo!.La psicologia tenta sempre di mettere l'essere umano sotto delle etichette ma è come voler misurare la casualità con cui una biglia cade su un pavimento e catalogare le varie direzioni,un esame dispendioso ed inutile,stessa cosa per l'essere umano,le variabili della nostra esistenza sono tante eppure cataloghiamo le persone per quello che crediamo debbano essere,conoscere una persona o diventare quello che siamo sono parole senza una vera logica,non esiste un io predestinato del nostro essere e quello che siamo e frutto di scelte nostre in base al contesto in cui viviamo ed anche alle scelte di altre persone.
Maria rosa cocivera Cara signora, Froom diceva che il pericolo dell'uomo prima era che fosse diventare schiavo, il futuro (e secondo me presente lo è già da tempo) è che diventi Robot. Lei parla di schiavitù, io le dico che è lei a scegliere di esserlo. La schiavitù di cui lei parla è proprio il conformismo e il Nichilismo. Faccia qualcosa, non è troppo tardi: si può, esca da questi valori odierni, denaro e tecnica, riscopra il valore della passione!
Nicola Bianchi , io sto riscoprendo il valore della passione, non ci crederà, facendo l'uncinetto. Ho trovato degli schemi così belli che non posso fare a meno di realizzarli. Io sono attratta dalla bellezza; se poi tanta bellezza esce dalle mie mani , è straordinario. Peccato che i giovani di oggi non sappiano fare quello che gli anziani di un tempo ci hanno insegnato. E poi, con me è finita al contrario: il professore Galimberti dice che a volte si perde lo scopo e il denaro prende il posto dello scopo. Io volevo realizzare una coperta per ricavarne del denaro e adesso ho deciso che non la venderò più perché quello che era per il denaro è diventato scopo, cioè la coperta.
Maria rosa cocivera Sa, ho ventiquattro anni ('93), amo tanto i racconti della mia unica nonna ('35). Comunque per passioni intendo tutte le passioni di cui l'irrazionale umano è composto. Se lei trova dell'Interesse e della passione nel fare creazioni con l'uncinetto le faccio i miei complimenti. Mi auguro che queste coperte siano qualcosa "di caldo" che rispecchi il suo "cuore", il suo nucleo caldo. Sa, mi auguro di aver capito bene, perché se fosse un'allusione ben più triste, le dirò che, dai miei pochi anni di vita tuttavia mai abbastanza per comprendere a pieno tutte le vite, ho capito che dalle intemperie depressive e stressanti della vita stessa, una coperta di sarcasmo non basta..
Nicola Bianchi , io ne ho cinquant'otto. Lo so che una coperta non basta, ma basta guardarsi attorno e accorgersi che ci sono tante altre cose che bastano. Nel mio giardino ci sono due gattini che un mese fa ha lasciato una mamma gatta.Adesso mamma gatta non viene più nonostante troverebbe il cibo per sfamarsi.Sicuramente sarà stata o avvelenata da qualcuno, oppure chissà. È triste , ma vedere i due fratellini come giocano insieme, e, vedere come si cercano per poi dormire assieme accucciati, è una tenerezza che ci insegna qualcosa.Questi sono i veri valori e questa è una delle tantissime cose che bastano.
Nicola Bianchi ,ho riletto il tuo messaggio perché mi ha colpito l'espressione" una coperta di sarcasmo". Sei così giovane ma pensi in modo profondo.La mia coperta è anche di sarcasmo perché ci sono tante cose che mi addolorano di fronte alle quali non si può rimanere indifferenti.Vorrei cambiare volto a questo mondo e stamparci un bel sorriso sopra, ma non so come si potrebbe fare e nessuno ce la può fare.Per questo c'è bisogno di tanta fede affinché le cose possano cambiare, come ad esempio la situazione di voi giovani. Ho due figli di cui una di ventidue anni e uno di ventotto , ed è anche per questo che la situazione di voi giovani mi sta a cuore .Senza un lavoro non si sa quale futuro vi aspetta . Io non ho potuto fare nella mia vita quello che avrei voluto fare e che hanno fatto altri. Mi conforta solo una cosa: sapere che avrei sicuramente commesso degli errori che almeno non ho potuto commettere e questo mi rallegra alquanto. Io non avrei fatto quello che il professore Galimberti dice si dovrebbe fare: sarei stata tale e quale gli altri.Forse le cose non le capisco se non me le dicono, ma quando me le dicono, le capisco.Beh, ti ho detto un po' di cose, comunque quanto a te ti reputo molto intelligente e questa è una buona cosa.Ciao, ti auguro una buona notte e soprattutto un futuro sereno.
Questa domanda é il fulcro. tutti potrebbero fare, ma nessuno lo vuole fare. 2018 anni fa un tizio in Palestina disse: "Ve ne é una moltitudine attorno al pozzo, ma nessuno vuole entrarci." in Asia si medita. i cattolici ascoltano. i musulmani usano il tappetino. Tu ascolta Jiddu Krishnamurti per farti un'idea sul da farsi. :). auguri.
Francesco Sbaffoni Si parla di individuazione. "non sicuramente tramite religione ". Tu fai un passo avanti perché hai capito che la religione non fa per te. Non puoi dire così a tutti, perché per tutti non è così. La religione per un altro individuo che non sia tu, potrebbe essere una via percorribile. Trovare sé stessi è anzitutto sentirsi liberi di potersi esprimere in una delle molte visioni del mondo rispettando l'Altro; di certo impedire questa cosa non è bello. E lo dico da persona totalmente avulsa da qualsivoglia credo religioso o pseudo-religioso.
Certo che lo è. Occorre riflessione. Mettersi davanti allo specchio e incominciare dal proprio nome. Il suo significato. La storia della propria famiglia. Il motivo per cui i tuoi genitori te lo hanno dato. e poi… Per cosa sei portato o in cosa sei bravo. Quali sono i tuoi pregi e quali i tuoi difetti. Cosa ti piace del tuo corpo e cosa invece miglioreresti. Quali sono i tuoi gusti: il tuo colore preferito… e poi si indaga sempre più a fondo nel proprio essere in modo da distaccarsi dalla massa. Tutti si vestono cosi ma a me piace o no… a me come piace vestirmi…. Tutte queste domande che nascono da anni di riflessione poi alla fine trovano il loro compimento e ti rendi conto che tu sei diverso da tutti ed allora le persone ti amano per ciò che sei.
Non è facile se quello per cui sei nato è un settore rischioso come, nel mio caso, la musica. E meno ancora se non hai i mezzi per far fiorire questo piccolo dono.
Credo che Galimberti possa essere uno dei migliori rispetto Ad altri filosofi perché non parla in modo lacaniano, ha una retorica molto semplice. Credo che quando Nietzsche attacca i traditori della filosofia possa riferirsi a Galimberti come uno dei suoi salvatori perché sono pochi quelli che hanno una retorica come questa. Una materia come la filosofia non può avere una retorica sempre di tipo lacaniano e anche troppo retorica ma deve andare al punto.
Si perché vivere vuol dire camminare a volte ti senti senza vestito a piedi scalzi nn senti niente nn sei niente,questa sensazione innalza una potenzaelevatissima le mani sembrano sospese,come se nn riuscissi ad afferrare oggetti ma finisci in una linea che nn e sospesa ma che interseca in un unione di sangue cielo e terra, ragazzi e bellissimo nn voglio lasciare la vita,,,,e un fiume di dinamismo che ti scuote e ti attraversa giorno e notte,buon sabato 🙆
Due minuti e nove secondi. Di un' importanza immensa ed assoluta. GRAZIE PROFESSORE! TVB. VITTORIO.
Io che faccio ingegneria ma amo la filosofia mi vengono i brividi a sentire queste parole.
Non sono solo al mondo allora. :)
Anche io, come te!
Mi piace il professore.Sempre divilgativo,preciso e chiaro.
È sempre un piacere mentale e sentimentale ascoltare Umberto
si
Io da tempo sto seguendo un percorso di psicoterapia, e al contempo ho scoperto Umberto. Tra le tante che ho ascoltato, quanto sento vera, urgente e necessaria questa sua riflessione. Proprio oggi. Trovare me stesso è forse quello che sto facendo e che non ho ancora capito di stare facendo. Per farlo sicuramente è necessario anche costruire nuovi pensieri e un nuovo modo di pensare e vedere se stessi.
Istintivamente, per varie ragioni ,ho sempre ripetuto a me stesso si te stesso.,non ho avuto grande talento in dono dalla natura ma devo ammettere che ho vissuto a pieno e pur essendo povero non mi sento particolarmente triste o defraudato dalla vita , e ho bei momenti di felicità da piccole cose e serenità nella routine ,grazie anche ai consigli del prof. Galimberti e dei libri che leggo ,grazie ancora sig.Umberto G.
Che persona meravigliosa ! Io lo leggo e anche molto. Scrive come parla e dice cose diverse , belle. Parole che segnalano l'anima. Voglio concentrarmi sulla mia diversità per comunicare. Questo è un impegno trascurato nella giovinezza ma indispensabile nella tarda età. I libri di galimberti sono dei manuali, dei dizionari. Non li leggo , li consulto. Grazie
Ciao Giuseppe, il primo che consiglieresti di leggere?
Meno male che visto che non esiste dio ci sono persone come il prof. Che ci aiutano....grazie.
Bisogna diventare se stessi nel più breve tempo possibile. Prima che gli altri ti dicano chi sei e di chi sei figlio.
Questo se ascolti ciecamente quello che dicono gli altri. Se rifletti su quello che ti viene detto e distingui ciò che ritieni giusto da ciò che ritieni sbagliato allora "gli altri" non sono più un problema.
Na parola..
Non sono d'accordo. A volte ci sono persone che ti conoscono meglio di quanto tu conosci te stesso.
Non ti è mai capitato di sentirlo? Le mamme lo dicono sempre.
Se arriviamo diventare e ascoltare noi stessi vale dire che non saremo più gregge..!! In un mondo che sono e pensano come gregge..,chi va contro corrente avrà le conseguenze devastante..,e molte volte verrà cancellato viva da ogni istituzione e impegno sociale..,eco perché sono pochi quelli che anno coraggio e domandare in controcorrente perché sarebbe pericolosa per se e tutta la famiglia..,E PERICOLOSA MOLTO PER CHI HA CORAGGIO..,UN RISCHIO TOTALE CHE VIENE PAGATA CARO PREZZO..!!
Il problema è che è quasi impossibile essere se stessi.
La società fin dalla scuola ci indottrina......serviamo per servire le societa' senza ribellarci
Grazie Umberto 🙏❤️
Ci ho messo 60 anni...ma sono riuscita ad essere me...prima mio padre e mia madre...poi il marito...ma adesso no...io sono io...che piaccia si' che piaccia no...non sono la perfezione e mai lo saro'...sono io...senza piu' timori...la Vita e' una sola ed e' giunto il momento d'essere me stessa e non altri...certo non a tutti piace come sono...o quello che dico...ma sono io...ma ci sono arrivata...bisogna piacere prima a stessi che agli altri...meglio la sincerita' nuda e cruda che falsita' condite bene...e quando si arriva a questo...si arriva a sfiorare la liberta' sognata una Vita...bisogna avere le proprie idee e seguirle...senza dover per forza seguire qualcuno....grazie...laura......peccato veramente che si capisca tardi...ma ognuno ha i suoi tempi...
Vivi ora allora come nn hai mai fatto assaporerai il brio la vita e un gioco sacro la vita custodisce una benedizione sacra,,,vivi corri nuda di te senza timori e lascia per sempre il giudizio sei bella così nn somigliante a nessuno 🙋
@@mariabussola5019 mi sono svegliata tardi...ma mi sono svegliata!! ...notte Maria...buona domenica🌹🌹🌹🌹🖐👍👍💝
@@lauradamico3027 esiste solo ora e questa e preziosa nn va fatto baratto e buona domenica anche a te,,a presto 🙋
@@mariabussola5019.....anche se si denigra...a volte...questa eta' che ho e' la piu' bella...consapevolezza d'essere io...non conta piu' la bellezza...ma quello che si e' imparato e che nessuna bellezza o giovinezza puo' dare...la convinzione di amar tutto di questa Vita...quello che e' stato...e quello che sara' ...senza timore...buona giornata Maria...ogni stagione ha il suo melone dicono...ma l'ultimo...di sicuro...e' il piu' dolce...un abbraccio...laura😊💝💝💝👍🖐🖐
@@lauradamico3027 ti ho visto in foto sei una donna bellissima,,,,e di sicuro dietro gli occhiali diceva qualcuno di puro che ha cercato,, quando si cerca con amore l amore si stampa sul viso,,,ci sono uomini che cercano la bellezza vera quell' umanità che parla con gli occhi obietta argomenta,,,colui che denigra nn ce la fa a vedere qualcosa che emerge di cui nn può fare parte poiché e condannato alla mediocrità,,,nn e colpa sua e un problema culturale,,,,mi fa piacere sentirti sento calore,,a presto al prossimo confronto,,,,,,🙋
Trovo nelle sue parole una grande saggezza, a volte forse nei suoi pensieri si osserva un lato troppo netto sul pensiero umano forse con troppa GRECITÀ... ma sicuramente lei trasmette cose, parole che oggi ormai sono affondate nel consumismo e una deriva umana su ciò che veramente l'essere umano dovrebbe essere.
Buona giornata.
Daniele
Ho 76 anni, ma ancora non so chi sono. Non so cosa devo fare per capire chi sono. Sicuramente sono una persona che ha sofferto troppo
Jimi Hendrix diceva: ho il mio mondo a cui guardare e non voglio imitare il tuo.
@Luca Botti LB Channel - Libertà di ricerca chiamare cialtrone il dottor galimberti mi fa credere che sei una persona intelligentissima......complimenti.
Luca Botti LB Channel - Libertà di ricerca , Jung non è il cantante canadese.
@Luca Botti LB Channel - Libertà di ricerca fallito, cosa vuoi scrivere feccia del mondo leggi qualcosa quali Tituli. Fallito chi se!
@@arthurschopenhauer110 ...ma perdi tempo.con un animale...???
@Luca Botti LB Channel - Libertà di ricerca ...
Diventa ciò che sei...! Belle parole, o meglio, bella confezione di parole preparate per il cuore del discorso, confezionato ed incelofanato, ad docg, nella sintesi del concetto essenziale di stato moderno occidentale, che così per bocca legale si esprime; ovvero: noi siamo i potenti e quello che abbiamo è nostro, voi potete farvi sotto e parare il cappello, così quello che ci avanza, vi cadrà dentro e fuori nella sostanza delle briciole, che ogni mafia legalizzata, serba oggi, al cittadino povero, e privato d'ogni mezzo civile, per vivere in parvenza di dignità, nel nostro, e non vostro, oramai sigillato terzo millennio! 10/12/2020. PM
GRAZIE professore !!!🥰
Grazie Professore
Umberto Galimberti sei prezioso per me almeno quanto lo sono stati tutti gli antichi greci messi insieme, che tu sai unire e sintetizzare. meglio di Shopenauer, Nietsche, Freud. Loro ti precedono, ma tu parli la nostra lingua meglio di loro, e traduci il tutto. Sapendo benissimo che tradurre e tradire hanno lo stesso prefisso. Ma non per te, che origini il tutto dalle parole. spieghi Platone con gli occhiali di Heidegger, e selezione di Nietsche. Troppo, se non ci fossi tu.
Sei Sintesi e guida contemporanea. Sei Luce ed emozione nel tramonto che de-canti, ad ovest. Il sole con te risorgerà. Ad est. Atene. La speranza non è solo cristiana.
Condivido... anche se conoscere e rimanere se stessi viene visto dagli altri quasi con odio... di conseguenza occorre molto coraggio per "rimanere" se stessi e non diventare parte del gregge
Noi tutti per coloro che ci amano, siamo qualcuno**la parola nessuno non rientra in quel vocabolario emozionale
E' trascendendo il piccolo io, l'ego, che si giunge alla consapevolezza di essere il tutto.
Ma la supercazzole va scappellata a destra?
Edo, lo sappiamo tutti che non ci arrivi, potevi evitare.
È trascendendo il piccolo noi, l'ego del leviatano collettivista, che si giunge alla consapevolezza di essere un io senza il quale il tutto non sarebbe più tale.
Grande prof. Umberto Galimberti.
Galimberti ti seguo sempre e sei sempre un gran signore
Il concetto di diventare se stessi è assolutamente condivisibile. Spesso le persone vivono le vite volute da altri e non quelle che davvero vogliono vivere. Quello che mi chiedo però è: che cosa vuol dire essere se stessi? Qualcosa che ereditiamo? Oppure ciò che apprendiamo nei primi anni di vita? Tutti noi alla fine sappiamo o abbiamo una mezza idea di che cosa siamo nel profondo, ma da che cosa ci deriva?
Sono in confusione come te Fabio. Sono graditi suggerimenti magari per tentare l'impresa
Ho capito che per essere se stessi bisogna, in qualche modo, ascoltare i propri silenzi. È quando siamo soli, almeno nel mio caso, che riusciamo ad entrare in contatto con quello che siamo davvero. A volte essere se stessi comporta anche solo provare a fare un cosa, magari fallire, per vivere in pace. Perché per me non è la felicità che l'uomo insegue, ma è la pace interiore e la serenità. Dopo il fallimento si va avanti, con nuove strade e nuovi tentativi, tutti accuratamente scelti da noi, da quello che sentiamo dentro. Non è un percorso facile, sopratutto oggi, c'è troppo frastuono intorno a noi. Bisogna "spegnere" il mondo moderno per entrare in contatto con noi stessi periodicamente, ascoltarci.
Ognuno di noi è unico e questo insieme originale e unico di talenti, predisposizioni e valori che abbiamo può avere una origine divina se ci credi. Invece quanto al come diventare se stessi è un processo. Spesso la voglia di capire chi siamo arriva nei momenti in cui non sappiamo prendere delle decisioni perché i valori appresi a casa non ci bastano e allora ci sentiamo divisi. In queste situazioni io uso la tecnica delle voci, che è una tecnica teatrale. Oppure la meditazione e il vivere nel qui e ora che ti permette immediatamente di capire cosa ti piace davvero e farlo senza pensare al dopo. In ogni caso è la vita che ti permette di conoscere te stesso perché nel confronto, a volte anche doloroso, con gli altri scopriamo cosa siamo e cosa vogliamo diventare.
@@matteodicarlo5848 si sono d'accordo con quello che hai scritto.
@@robertodebenedetti613 tu pensa meno e vivi di più. Quella di diventare sé stessi è una delle minchiate più grandi mai inventate dalla mente umana. Tu sei già quello che sei, anche quando menti o metti una maschera. Fa parte di te, come di tutti. E il processo fa parte di te. Questo richiamo a diventare sé stessi è solo un monito a non farsi prendere troppo in giro dagli stereotipi della società moderna e ad agire con più coscienza. Tentare di farsi fottere il meno possibile, tutto lì... Anche se a volte è inevitabile.
Stimo il prof Galimberti e seguo i suoi discorsi, mi affascina la sua analisi, è sicuramente preparato, anche se a volte lo trovo eccessivamente pessimistico nella sua visione del mondo... Infondo è proprio la speranza la spinta che fa muovere l'ingranaggio della vita, quella che lui chiama illusione, ma non è sempre così,non è tutto sbagliato o tutto da buttare. Non mi piace appartenere a nessuna dottrina o scuola di pensiero filosofica, per questo penso che non esista un pensiero unico.
Grande Umberto ❤💛
Tematica :" Molto Interessante"!!😮😮😊😊
ADORO GALIMBERTI
Grazie Maestro.
Diventare ciò che si è, ovvero lo sforzo di una vita. Poi non è detto che ciò che si è sia poi tutta questa bellezza.
Un bambino è l'elaborazione creativa di una coppia genitoriale che sia uomo donna o uomo uomo o donna donna; la sua essenza è più che mai unica nei primi mesi di vita...è irripetibile dal momento del concepimento e già prima nel sogno procreativo genitoriale. La sua bellezza sta nel non essere solo imitativo...ma soprattutto essenza di amore copulativo o progettuale.
grazie prof 🙏🙏🙏🙏❤️❤️❤️❤️💫🇮🇹
Meraviglioso.
Diventa ciò che sei.....ma se già lo sono non ci devo "diventare".. devo solo ESSERE chi sono.. devo solo ESSERE me stessa! Diventare sembra più una cosa legata al lavoro all'ambizione o altro.....allora sono un artista.. da sempre.. fin da piccola.. e questo ho fatto da grande.. in tal senso sono diventata ciò che "volevo".. ma ESSERE è un'altra cosa.. è tutta un'altra storia.. infatti io adesso non mi sento più di essere ciò che sono diventata.. voglio ESSERE solo me stessa e sono cose basilari e semplici che mi interessano adesso.. mangiare bere dormire relax e tante altre belle cose.. tranne che continuare a "fare" ciò che sono diventata nel tempo......... già perché tra ESSERE chi siamo e DIVENTARE ciò che pensiamo di essere.. c'è un enorme differenza!!
CHE essere per sapere CHI siamo ? Per la mia persona tale enigma rimarrà insoluto.
In epoca di pecoroni le parole di Galimberti sono preziose ma, dico, per uscire dall'alveare senza abbandonarlo necessità molta cultura e buona istruzione.
Che DIO VI AIUTI
Grazie Mauro
Come si diviene ciò che si è.... Io Sono/Noi Siamo Uno Unita Totalità nel Tutto Uno . Sono / Siamo i veri Potentissimi Creatori della Realtà Mondo in diretto contatto con la Creazione . Gaetano
Bravissimo 👏🏻
Questo è destino,apro il video con 9999 like,like istantaneo 10000 spaccati
Diventa ciò che sei...se sei qualcosa, sennò alle brutte diventa quello che vogliono gli altri .
Tutto con me stessa e no oltre ,nel rispetto della madre terra
Io sono talmente lontano da me stesso che allo specchio vedo un altro.
Come ti capisco... io sono anni che mi sento così e non ti nego che vivo male la cosa. Non riconoscersi, anzi non sapere proprio chi si è.
Beh oggi però posso dire che almeno un passo in avanti l'ho fatto, grazie anche alla psicoterapia, sto decidendo di cambiare vita. È difficile, molto difficile, ma se non ci accettiamo per come siamo attualmente bisogna avere il coraggio di cambiare, fregandosene di tutti, anche della famiglia se necessario, se si crede davvero che quel cambiamento ci possa far stare bene.
@@andy_cep Non so cosa tu stia passando o cosa stessi passando quando hai scritto questo commento, spero che tutto si sia risolto o si stia, almeno, risolvendo😉🙂.
Sono un po' combattuto su un punto del discorso che hai espresso, mi riferisco al fregarsene "pure della famiglia, se necessario", credo che sia difficile a volte capire quando ne vale davvero la pena, che ne pensi?
Ripeto comunque che non ti conosco e che non è una mia intenzione giudicare🙂.
Un saluto e auguri per il cambiamento 😉.
Non lo so, Immagino che sia disagiate.
@@gabrielefinocchiaro5333 Non saprei io intendevo che quando si cresce bisogna un pò staccarsi dalla famiglia e da questo guscio protettivo per crearsi una propria vita indipendente. Non so, io ho 23 anni e ho deciso di trasferirmi all'estero quando mio padre non voleva e diceva che avrei dovuto finire l'università. È una scelta giusta o sbagliata non lo so, ma quando si cresce bisogna anche prendere decisioni che senti tue, all'interno di te stesso. Questo non toglie che la famiglia è importantissima, resterà sempre un punto di riferimento e vuole solo il tuo bene, ricordalo.
Se è un commento diseducativo o sbagliato quello che ho scritto mesi fa sono pronto a cancellarlo.
Spero di essere stato chiaro, un saluto e un in bocca al lupo per tutto ☺
Non è mai troppo tardi!
Fondamentale...grazie
Secondo me, gli studi neurologici, intendo sulla struttura neurale del cervello, ci dicono che non c'è una soggettività a priori, ma che la nostra sensibilità e intelligenza è il frutto delle nostre esperienze, in parte determinate anche da noi.
Per cui la scoperta di sé stesso è sempre temporanea e che ciò che siamo noi oggi domani potremmo non esserlo più.
Ovviamente tutto questo crea disorientamento sulla nostra identità, che è potenzialmente mutevole.
Probabilmente noi dovremmo cercare non una identità aprioristica, perché non esiste, bensì cercare di sviluppare quelle potenzialità che, sulla base delle nostre sensazioni e convinzioni del momento, possano soddisfare le nostre esigenze.
Se una persona sente dalla nascita di voler diventare architetto o amante dei bambini, mentre un'altra cambia diverse volte vocazione professionale o sociale, non significa che l'una sia nel giusto e che l'altra sia nel torto.
Teodoro Raco Diventare ciò che si è non è un fatto d'identità. Ciò di cui tu parli è l'identità intesa come fatto sociale. Non nasciamo Con un'identità, è il rapporto esperienza-relazione di qualsiasi tipo che l'Altro riconosce in noi. Ciò che il Professore vuole dire, parafrasando Jung, è una cosa ben più profonda e personale, è qualcosa che ha a che fare con la piena conoscenza di se stessi oltre l'identità sociale. È qualcosa che alcuni di noi non capiranno neanche in punto di morte..
Teodoro di quali studi parli? Capire chi siamo non è mai stato così facile!!
@@nicolabianchi4371 Ma è troppo semplice dire Sii te stesso... Chi siamo??.....
@@masi2421 Io non posso dirti chi tu debba essere. Ti risponderei parafrasando ciò che dicono Galimberti, Jung e prima ancora Nietzsche. Conoscere se stessi dovrebbe essere un passo da compiere durante l'adolescenza! Peccato che la scuola non educhi e non insegni alle passioni e alla conoscenza di sé attraverso l'interesse.
Qualcosa che ti possa aiutare in senso pratico ce l'ho! Ritengo che ogni uomo/donna abbia del potenziale personale, utile alla felicità di se stessi ed a quella altrui. Spegni la televisione per un giorno soltanto, prova a focalizzarti su qualcosa che ti viene da dentro, qualsiasi cosa che abbia a che fare con un desiderio; oggi i valori sono denaro e tecnica, esci da questo schema, perché non è vero che abbiamo tutto; se pensiamo così, dell'uomo e della felicità, allora non abbiamo niente e tantomeno non diventa nostro interesse conoscere noi stessi. Poi non è detto che conoscersi sia un'esperienza dolce. È "bellezza" per virtù, al contempo può essere "paura" o disagio per "difetti". Solo quando arriverai a chiamare questi ultimi con il termine "Limite" allora conoscerai te stesso. Non devi spogliarti come San Francesco, la gente non capisce mai questo concetto di "è sbagliato denaro=felicità". Il denaro è la base di questa società, o vivi all'interno di questa cercando di difenderti il più possibile dalle mode, TV, etc., oppure fai come le tribù di altri popoli che hanno una società basata sulla cultura e non sul denaro. Un discorso assurdo? Finché ti sembrerà così assurdo vuol dire che i tuoi limiti saranno imposti dalla società e non da stesso e paradossalmente ti sentirai illimitato!! Trova l'equilibrio corretto tra le norme sociali da interiorizzare e aboliscine delle altre! Va bene non nuocere agli altri, ma neanche a se stessi. Mi sento di consigliarti un libro "Walden, ovvero la vita nei boschi" di Thoreau: giusto per capire che non serve spogliarsi dei propri beni, bensì capire che cosa vuol dire "beni?" cosa vuol dire "felicità"? cosa vuol dire "essere" e "avere"? Ciò che mi viene detto dagli altri sul mio conto quella è l'identità sociale se forse un giorno era utile oggi sta preparandoci alla rovina, vedi "Instagram" vedi "Facebook" vedi tutta questa vendita di se stessi, o forse di quello che si vuol far credere di se stessi. Trova un equilibrio tra il tuo sé ideale ed il tuo sé reale e sappi che la vita non ha alcun senso, se non quella di dover vivere e morire un giorno e te lo dico con il sorriso: forse questo può bastare per aiutarti a scoprire te stesso e vivere con la felicità qua e là. La nostra società ci vuol far credere che siamo illimitati e avremo sempre tempo! È una grandissima stronzata questa cultura dell'illimitato! Stiamo distruggendo il mondo e stiamo distruggendo l'uomo. Siamo solo una questione di tempo, inutile scandalizzarci per la morte! "Memento mori", ...oddio che paura, sempre questa risposta! Svegli, è la vita! Sveglia, scopri te stesso oppure sarai l'ennesimo surrogato che si circonderà di Felicità illusorie del suo tempo. La felicità dell'uomo non ha tempo, sei tu che hai tempo, sei tu che hai limiti, sei tu che devi agire per Essere. La mia più grande paura e capire sul punto di morte che quando avevo la possibilità di vivere non l'ho fatto. Questo lo dice anche Thoreau nel suo libro, cosa che ho sempre pensato anche prima di leggerlo!
Grazie Nicola ! la chiarezza con cui hai espresso concetti così complessi denota una passione per l'analisi ... condivido tutto in pieno. Soprattutto riguardo al rapporto con il denaro che nella stragrande maggioranza dei casi esprime solo ingordigia di dominio... un problema tra l'Avere o l'Essere!!
Sono in linea con tutto ciò che dici! Non ho profili Instagram nè Facebook proprio perchè non sopporto "tutta questa vendita di se stessi, o forse di quello che si vuol far credere di se stessi". Guardo poco la televisione, che spesso mi angoscia..
La mia domanda riguardo a "Chi sono" e al socratico "Conosci te stesso" era riferita soprattutto al cambiamento che avverto negli anni, dentro di me.
Mi spiego meglio.... Ad esempio ho di me la percezione di una persona tollerante e comprensiva, ma ci sono situazioni in cui divento estremamente intollerante e arrabbiata! Oppure sono generosa per "vera generosità" o perchè non so dire di no, per "passività"?!
Secondo Assagioli siamo un insieme di subpersonalità... E quindi? Diventare se stessi cosa vuol dire??
Uno, nessuno e centomila ;))
Interessante😘
Fiorire
Idolo
L ho sempre pensato e perseguito fin da piccola.
Cosa ovvia per me.
Infatti ci sono riuscita.
Brava
Ti amo
2 minuti di parole eccezionali
Adoro
Ma ci sarà pure qualcuno che non è nato per fare un bel niente! Cosa farò della mia mancanza di talenti?
La risposta per te é il Dudeismo.
Mi hai fatto sorridere! Non potrebbe essere un talento? 😉
Vai tranquillo. Il fatto di aver ammesso di non aver talento alcuno è di per sé un talento
Il non avere talenti e di per sé un talento.
Vedi... Tu sei simpatico perciò hai questo talento. Non trovi? Hai visto che per ora uno è uscito?! ☺️
Come facevo prima di ascoltare le perle di saggezza di galimberti
Se avessi studiato Filosofia avresti precorso tutti i "pappagallamenti" del professor Galimberti.
No comment!
Grande maestro
Passi, se il proprio sé stesso è mediocre, se si è mediocri e felici, che importa? Ma come si risolve il problema nel caso in cui il proprio vero sé stesso ha del mostruoso ed è incaccettabile persino al portatore? In questo caso non si è più felici creandosi maschere per tutta la vita? Il "vero te stesso", quello che ti rende felice è quando è riconosciuto, accolto e incoraggiato dal "vero se stesso " delle persone che amiamo, questa è la vera gioia della vita. Inoltre, le odierne società "neototalitarie" vogliono esattamente il contrario: mortificare il "vero se stesso" di tutti i propri sottoposti per l'egemonia e l'ordine.
Ma lo hai ascoltato bene?
Se è inaccettabile persino a se stesso vuol dire che sei un malato mentale!!!
@@arthurschopenhauer110 appunto.
@@arthurschopenhauer110 io credo di averlo ascoltato bene. Mi dispiace che a te non paia. Forse ho risposto deviando un pò l'argomento. Il mio non è un refutare le affermazioni di Garimberti, la mia è solo un'ipotesi di continuazione del discorso. Comunque grazie di esserti preso la briga di rispondermi, qualunque sia la tua valutazione su di me, confido nel fatto di aver lasciato in te un segno.
@@lorenzobrandimarte1427 grazie molte.
Da diventa ciò che sei a divenire ciò che sei
Una vita intera di pratica e studio, in 2 minuti di saggezza.
Grazie prof.! Sa cosa penso? Io ho una seria passione per la musica, benché, per necessità, il mio lavoro è di tutt'altro genere! La realizzazione di me e di ognuno si chiama "equilibrio" :sapersi necessariamente esprimere in tutte e due le circostanze come far coesistere due persone diverse! Nel caso della coltivo così il sogno di diventare un musicista che possa "dire la sua" (Ho il riscontro positivo in gente che mi ha ascoltato) e, in ambito lavorativo, posso esprimermi meglio pensando , passo dopo passo, a piccole conquiste quotidiane;per me, conoscere se stesso, significa imparare a vivere nelle circostanze che la vita ci ricordandomi che posso imparare dagli altri ma che poi NON DEVO DIVENTARE IL CLONE DI NESSUNO!! ! Grazie!
Chiedo scusa per omissioni involontarie di parte di questo discorso.. .. sono forse causa di duri turni di lavoro:scusate!
Vabbè, Nietzsche ha detto diventa ciò che sei, mentre centinaia e centinaia di anni prima in Cina si diceva "USA CIÒ CHE SEI" e poi è stato pure scritto un libro delizioso di filosofia in forma di racconto, proprio per esprimere il concetto in modo più comprensibile. Bello anche il suo intervento comunque, grazie.
Titolo del libro? Ti ringrazio in anticipo
@@giuseppeiati7769 quello di origini più antiche è quello orientale, lo troverai anche su amazon e si intitola "usa ciò che sei" una storia illustrata di appena 100 pagine circa ma che rivela tutta la verità che ci circonda e di cui bisogniamo. L'ho letto per la prima volta a 20 anni e ogni tanto lo ripasso per non dimenticare e fare il punto su ciò che sono o sono diventata, perchè è quello il punto da cui partire e su cui lavorare. Ti auguro una buona lettura!
@@AmoreLindaE allora, avendo 22 anni, può tornarmi utile per come lo è stato per te. Ti ringrazio🙏
Da mandare a memoria
No, Giovanni Binbi...da mandare in galera
È una parola
L'ANIMA:
La veglia (la vita) umana, diversamente da quella animale da cui l'uomo organicamente si è evoluto, è in duplex. Una parte, quella animale, immersa a vari livelli, anche quando l'individuo è desto, nel sonno/veglia, il cui sistema guida è l'istinto affettivo carnale animale, è confinata oltre la Pineale (la scissura di Silvio e di Rolando) nel resto cerebrale, mentre quella umana, emerge in assenza di sonno nel lobo frontale di ciascuno alla nascita collegandosi alla Coscienza non locale, Padre della veglia umana, il cui sistema guida è l'amore per il prossimo in antitesi a quello affettivo carnale, da cui l'inversione evolutiva dell'uomo rispetto all'animale, motivo per cui se sceglie, come di prassi, l'affettività per le persone e le cose di questo mondo s'ammala a livello psicofisico e perde la gioia del vivere (la grazia) della fanciullezza, che dalla veglia in assenza di sonno procede, assumendo a motivo della scelta affettiva la sonnolenza (il male malessere) nella veglia. Quanto sopra viene evidenziato anche nel Vangelo con la seguente frase sibillina: "Chi ama l'anima sua (la veglia carnale istintiva/affettiva) la perderà (quella spirituale), chi odia l'anima sua la salverà (dal mal di vita)".
😘😘😘😘😘😘😘😘😘😘😘
Very iñteresting
Ottima riflessione
Come si fa a sapere se siamo noi stessi o no?
Dottore io la penso così: ognuno di noi è chiamato a essere se stesso, cioè autentico, vero e naturale. Ma se ci troviamo dinanzi a un bivio che ci mette dinanzi a una scelta e questa scelta è da una parte il nostro io, dall' altra Gesù ossia il Vangelo, dobbiamo sempre scegliere Gesù. Quindi si a non avere maschere dinanzi agli altri, si a non agire di NASCOSTO, si a dire la Verità e la nostra opinione, ma NO ad anteporre a GESÙ il nostro io.
👏👏
CHE BRAVO..QUANTA PACE APPORTA AL MIO SPIRITO.
hai ragione Eleonora ma ci sono diverse realtà contrarie, ho tutto, quindi massimo potere e possesso ma non so chi sono vivendo ugualmente nella più totale infelicità. Il processo di identificazione aldilà degli obblighi e doveri che abbiamo è qualcosa che si deve sentire prima di tutto dentro di noi.
Cioccolanti Flavio piacere 33 anni orsono che sono!
❤
Capisco il suo punto di vista, ma spesso quello che credo di essere oggi non lo sarò domani. Si cambia proprio dentro se’ stessi innumerevoli volte nel corso del cammino
Il problema è la gente che ti risponde male , la provincialità
Salve Buonasera, qualcuno sa di che anno e o potrebbe essere quest'intervista? Grazie, una Buona Serata a tutti!😊
Scusate una domanda; Bisogna trovare se stessi, ma come? Chi di voi ha letto i Suoi libri me ne può consigliare uno che spiega il percorso da fare per raggiungere la conoscenza di se stessi...? Se non suoi, magari libri anche di altri. VI RINGRAZIO IN ANTICIPO.
E come si fa a diventare ciò che si è?
Come ci si conosce?
Se non ti fossi venduto probabilmente avrei seguito il tuo consiglio!
Il concetto di individuazione può essere racchiuso con una frase di Fedor Dostoevskij ossia : Ama la logica più della vita solo così capirai il senso della vita
2 minuti di parole profetiche
Caro umberto dimmi se sei felice
Ma che ne so io perche so nato.... Ancora non lo so nonostante le mie passioni ecc.. è ancora più brutto quando non sai chi sei e che devi fare.. li perdi tutto.
mmm è sempre stato interessante ascoltare frasi come diventa quello che sei e simili,il problema è che sono frasi da sognatore,la vita è qualcosa che si costruisce e quello che diventiamo è il frutto di scelte nella maggior parte sbagliate o così sembrerebbe perché in realtà si tratta solo di scegliere ed il giusto e sbagliato è solo una valutazione data dal punto di vista umano,per esempio se dovessi valutare l'idea di diventare ciò che sono è fondamentalmente mi vedo come un idiota la prima cosa che farei non è cambiare me stesso o diventare quell'idiota se parto dal presupposto che già sono un idiota ma preoccuparmi di far diventare idioti tutti quelli che fanno parte del mio mondo!.La psicologia tenta sempre di mettere l'essere umano sotto delle etichette ma è come voler misurare la casualità con cui una biglia cade su un pavimento e catalogare le varie direzioni,un esame dispendioso ed inutile,stessa cosa per l'essere umano,le variabili della nostra esistenza sono tante eppure cataloghiamo le persone per quello che crediamo debbano essere,conoscere una persona o diventare quello che siamo sono parole senza una vera logica,non esiste un io predestinato del nostro essere e quello che siamo e frutto di scelte nostre in base al contesto in cui viviamo ed anche alle scelte di altre persone.
Signor Galimberti, nessuno può diventare quello che è perché siamo tutti schiavi del niente.
Maria rosa cocivera Cara signora, Froom diceva che il pericolo dell'uomo prima era che fosse diventare schiavo, il futuro (e secondo me presente lo è già da tempo) è che diventi Robot. Lei parla di schiavitù, io le dico che è lei a scegliere di esserlo. La schiavitù di cui lei parla è proprio il conformismo e il Nichilismo. Faccia qualcosa, non è troppo tardi: si può, esca da questi valori odierni, denaro e tecnica, riscopra il valore della passione!
Nicola Bianchi , io sto riscoprendo il valore della passione, non ci crederà, facendo l'uncinetto.
Ho trovato degli schemi così belli che non posso fare a meno di realizzarli.
Io sono attratta dalla bellezza; se poi tanta bellezza esce dalle mie mani , è straordinario. Peccato che i giovani di oggi non sappiano fare quello che gli anziani di un tempo ci hanno insegnato.
E poi, con me è finita al contrario: il professore Galimberti dice che a volte si perde lo scopo e il denaro prende il posto dello scopo.
Io volevo realizzare una coperta per ricavarne del denaro e adesso ho deciso che non la venderò più perché quello che era per il denaro è diventato scopo, cioè la coperta.
Maria rosa cocivera Sa, ho ventiquattro anni ('93), amo tanto i racconti della mia unica nonna ('35).
Comunque per passioni intendo tutte le passioni di cui l'irrazionale umano è composto. Se lei trova dell'Interesse e della passione nel fare creazioni con l'uncinetto le faccio i miei complimenti. Mi auguro che queste coperte siano qualcosa "di caldo" che rispecchi il suo "cuore", il suo nucleo caldo. Sa, mi auguro di aver capito bene, perché se fosse un'allusione ben più triste, le dirò che, dai miei pochi anni di vita tuttavia mai abbastanza per comprendere a pieno tutte le vite, ho capito che dalle intemperie depressive e stressanti della vita stessa, una coperta di sarcasmo non basta..
Nicola Bianchi , io ne ho cinquant'otto.
Lo so che una coperta non basta, ma basta guardarsi attorno e accorgersi che ci sono tante altre cose che bastano.
Nel mio giardino ci sono due gattini che un mese fa ha lasciato una mamma gatta.Adesso mamma gatta non viene più nonostante troverebbe il cibo per sfamarsi.Sicuramente sarà stata o avvelenata da qualcuno, oppure chissà. È triste , ma vedere i due fratellini come giocano insieme, e, vedere come si cercano per poi dormire assieme accucciati, è una tenerezza che ci insegna qualcosa.Questi sono i veri valori e questa è una delle tantissime cose che bastano.
Nicola Bianchi ,ho riletto il tuo messaggio perché mi ha colpito l'espressione" una coperta di sarcasmo".
Sei così giovane ma pensi in modo profondo.La mia coperta è anche di sarcasmo perché ci sono tante cose che mi addolorano di fronte alle quali non si può rimanere indifferenti.Vorrei cambiare volto a questo mondo e stamparci un bel sorriso sopra, ma non so come si potrebbe fare e nessuno ce la può fare.Per questo c'è bisogno di tanta fede affinché le cose possano cambiare, come ad esempio la situazione di voi giovani.
Ho due figli di cui una di ventidue anni e uno di ventotto , ed è anche per questo che la situazione di voi giovani mi sta a cuore .Senza un lavoro non si sa quale futuro vi aspetta . Io non ho potuto fare nella mia vita quello che avrei voluto fare e che hanno fatto altri.
Mi conforta solo una cosa: sapere che avrei sicuramente commesso degli errori che almeno non ho potuto commettere e questo mi rallegra alquanto.
Io non avrei fatto quello che il professore Galimberti dice si dovrebbe fare: sarei stata tale e quale gli altri.Forse le cose non le capisco se non me le dicono, ma quando me le dicono, le capisco.Beh, ti ho detto un po' di cose, comunque quanto a te ti reputo molto intelligente e questa è una buona cosa.Ciao, ti auguro una buona notte e soprattutto un futuro sereno.
Come smetto di imitare?
Se il mondo è inutile a cosa serve conoscere me stesso?
Video completo?
Conoscere se stessi e come???
Circumambulatio mandala individuatio
Video molto interessante. Mi chiedevo però come fosse possibile questo processo di individuazione nel concreto
Questa domanda é il fulcro.
tutti potrebbero fare, ma nessuno lo vuole fare.
2018 anni fa un tizio in Palestina disse: "Ve ne é una moltitudine attorno al pozzo, ma nessuno vuole entrarci."
in Asia si medita.
i cattolici ascoltano.
i musulmani usano il tappetino.
Tu ascolta Jiddu Krishnamurti per farti un'idea sul da farsi. :).
auguri.
musica come lingua Sicuramente non tramite le religioni, anzi ,l esatto contrario
Francesco Sbaffoni Si parla di individuazione. "non sicuramente tramite religione ". Tu fai un passo avanti perché hai capito che la religione non fa per te. Non puoi dire così a tutti, perché per tutti non è così. La religione per un altro individuo che non sia tu, potrebbe essere una via percorribile.
Trovare sé stessi è anzitutto sentirsi liberi di potersi esprimere in una delle molte visioni del mondo rispettando l'Altro; di certo impedire questa cosa non è bello. E lo dico da persona totalmente avulsa da qualsivoglia credo religioso o pseudo-religioso.
Francesco Sartori ... the answer, my friend, is blowing in the wind ...the answer is blowing in the wind
Certo che lo è. Occorre riflessione.
Mettersi davanti allo specchio e incominciare dal proprio nome.
Il suo significato. La storia della propria famiglia. Il motivo per cui i tuoi genitori te lo hanno dato. e poi…
Per cosa sei portato o in cosa sei bravo. Quali sono i tuoi pregi e quali i tuoi difetti. Cosa ti piace del tuo corpo e cosa invece miglioreresti.
Quali sono i tuoi gusti: il tuo colore preferito…
e poi si indaga sempre più a fondo nel proprio essere in modo da distaccarsi dalla massa.
Tutti si vestono cosi ma a me piace o no… a me come piace vestirmi….
Tutte queste domande che nascono da anni di riflessione poi alla fine trovano il loro compimento e ti rendi conto che tu sei diverso da tutti ed allora le persone ti amano per ciò che sei.
Era tertulliano che al cristiano diceva: diventa ciò che sei
🤠
Non è facile se quello per cui sei nato è un settore rischioso come, nel mio caso, la musica. E meno ancora se non hai i mezzi per far fiorire questo piccolo dono.
Ti capisco pure io, musica e scrittura, peggio di cosi
Spero di trovare consigli su come trovare il proprio vero Se’...
INFATTI se qualcuno lo sa me lo dicesse
Beh io intanto partirei dal non cercare consigli altrui...
Credo che Galimberti possa essere uno dei migliori rispetto Ad altri filosofi perché non parla in modo lacaniano, ha una retorica molto semplice. Credo che quando Nietzsche attacca i traditori della filosofia possa riferirsi a Galimberti come uno dei suoi salvatori perché sono pochi quelli che hanno una retorica come questa. Una materia come la filosofia non può avere una retorica sempre di tipo lacaniano e anche troppo retorica ma deve andare al punto.
Se stesso e ' la realizzazione vera del vivere
Si perché vivere vuol dire camminare a volte ti senti senza vestito a piedi scalzi nn senti niente nn sei niente,questa sensazione innalza una potenzaelevatissima le mani sembrano sospese,come se nn riuscissi ad afferrare oggetti ma finisci in una linea che nn e sospesa ma che interseca in un unione di sangue cielo e terra, ragazzi e bellissimo nn voglio lasciare la vita,,,,e un fiume di dinamismo che ti scuote e ti attraversa giorno e notte,buon sabato 🙆
Esistono praticje per l'individuazione di se stessi senza andare da un'analista?
Bello ma difficile da realizzare per molti
Come fai ha scoprire qual e la tua missione? .
Diventare te stesso, questo è la nostra missione, dedicarci a quello che ci viene in modo naturale. Trovare la passione e seguirla.
Non c'è nessuna missione, stai tranquillo