Come farsi leggere dagli editori

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  • Опубликовано: 11 окт 2024
  • Come essere sicuri che un vostro romanzo, una volta inviato agli editori, possa avere qualche chance di essere letto e valutato? Non spedite a caso, capite come funzionano le cose nelle case editrici e seguite poche regole di buon senso per non sprecare la vostra occasione.

Комментарии • 26

  • @pensieronero-audiolibri
    @pensieronero-audiolibri 2 года назад +3

    È una grande opportunità poter usufruire di esperienze e consigli di questo tipo. Grazie mille per questi video

  • @albertosabadini1390
    @albertosabadini1390 Год назад

    Grazie per le delucidazioni chiare ed esaurienti su come muoversi.

  • @a.r.6895
    @a.r.6895 3 года назад

    Grazie di cuore per questi preziosi consigli che mette a disposizione gratuitamente.

    • @SCUOLADISCRITTURA
      @SCUOLADISCRITTURA  3 года назад +1

      Grazie a te e... se riesci diffondi questo canale!

  • @xeniakenakis5071
    @xeniakenakis5071 5 лет назад

    Fantastico! Grazie signor Forte, mi ha aperto un mondo. Cordiali saluti. XK

  • @vyandersen682
    @vyandersen682 5 лет назад +5

    Utilissimo e molto chiaro. Sarei curiosa di sapere com'è il processo per gli invii tramite email, però. Anche lì è necessario inviare all'editor della collana specifica? Perché, di solito, le case editrici indicano solo un indirizzo mail generico della segreteria letteraria

    • @SCUOLADISCRITTURA
      @SCUOLADISCRITTURA  5 лет назад

      Il problema dell'invio via mail è proprio questo: lo so che sarebbe comodo per gli autori, ma non si possono mandare i testi agli editor, significherebbe intasargli la casella della posta, dove già ricevono (riceviamo) migliaia di mail di lavoro, proposte da agenti internazionali e nazionali, o non desiderate. E mandare a una generica segreteria letteraria significa far confluire tutto in un collo di bottiglia spaventoso, difficilmente gestibile. Anche perché, per esperienza personale, posso dire che la gente invia sempre a casaccio, con modalità astruse. Gente che spedisce libri senza spiegare cosa sono, di quale genere trattano, se sono romanzi, racconti, saggi o cos'altro, senza firmare, con allegati che non si aprono, ecc. Il che significherebbe dover impegnare delle persone (personale da assumere e retribuire) solo per stare lì a capire a chi potrebbe essere indirizzato un testo arrivato via mail, e farlo con centinaia e centinaia di proposte ogni giorno. Una mole di lavoro e di costi del tutto ingestibile per qualsiasi editore.

    • @coralbacapuani9370
      @coralbacapuani9370 4 года назад +3

      @@SCUOLADISCRITTURA Ma allora la casa editrice è deficiente, scusa, se sulla loro pagina consigliano (leggi obbligano) a inviare le proposte via mail perché "eventuali manoscritti o proposte editoriali in formato cartaceo purtroppo NON saranno né esaminati, né restituiti", uno che dovrebbe fare?

    • @ioamoicolori260
      @ioamoicolori260 3 года назад

      Quasi tutte le CE indicano precisamente a quale mail o tramite quale form inviare un proprio testo e le modalità. Occorre studiare i vari siti delle CE, le collane di riferimento. È un lavoro lungo, ma deve essere fatto.

  • @a.f.schmied1571
    @a.f.schmied1571 3 года назад +1

    Leggo e sento spesso testimonianze su quanto lento e macchinoso sia il processo di selezione e valutazione dei manoscritti nelle case editrici, ed essendo io di mestiere ricercatore non può non venirmi in mente un paragone con l'editoria scientifica. Questa non è certo priva di difetti, figurarsi, ma le sue procedure sono molto più trasparenti e lineari. Una rivista come Nature riceve circa 200 articoli a settimana, e ha un tasso di rifiuto del 92%, tuttavia tutti quanti ricevono un qualche livello di valutazione e la maggior parte dei rifiutati lo sono ad un primissimo stadio, lettura del solo abstract, con recapito di una lettera di rifiuto agli autori in pochi giorni o ore. Si tratta di un sistema così efficiente che è fatto divieto categorico agli autori di sottoporre il manoscritto a valutazione da più riviste in contemporanea; tanto puoi aspettare un paio mesi per una risposta, o addirittura un paio di giorni. Immaginarsi una richiesta del genere con le CE che pubblicano narrativa: da sei mesi a un anno e mezzo di attesa, non ti danno risposta in caso di rifiuto... va da sé che si mandi il manoscritto anche ad altri.
    Mi domando come mai nel campo della narrativa non si sia così efficienti. Certo delle differenze strutturali esistono. Un articolo scientifico è lungo tre pagine, un romanzo trecento... ma visto che la maggior parte sono scartati solo sulla base dell'abstract ciò non dovrebbe pesare molto, almeno non sulla scrematura iniziale. Un'altra potrebbe essere il tasso di rifiuto: ignoro se Mondadori arrivi a pubblicare l'8% di ciò che le arriva, ma probabilmente no. Poi c'è la qualità delle candidature; il messaggio univoco che ricevo è che la maggior parte dei romanzi che la gente vorrebbe pubblicare siano pura e semplice spazzatura scritta da dilettanti senza arte né parte. Tutto ciò che arriva a Nature è invece generalmente di alta qualità e sempre scritto da professionisti di valore. E poi da parte della CE c'è un maggiore investimento in distribuzione e promozione dell'opera, nonché, non ce lo dimentichiamo, nella sua valutazione: l'editoria scientifica ha fatto tombola inventando il sistema della peer review, tramite il quale la validità dei lavori scientifici viene valutata dagli stessi ricercatori del campo, che svolgono il lavoro completamente gratis.
    Stabilite queste differenze, però, mi domando se l'editoria che si occupa di narrativa non potrebbe prendere qualcosa di buono da quella scientifica. Non vedrei troppo complicato costruire dei sistemi di electronic submission rigidi che obblighino in partenza l'aspirante scrittore a mettere estrema cura nella presentazione del lavoro, scremando subito bimbetti e crackpot. Un sistema di procedure operative lineari per scremare subito la spazzatura sin dalle prime righe permetterebbe alle case editrici di garantire una risposta negativa in tempi più brevi a tutta quella roba orrenda che ricevono. Quanto alla valutazione... non so. Forse si potrebbe domandare agli scrittori pubblicati una collaborazione nella valutazione dei manoscritti, a fronte di un qualche incentivo. Ovviamente non si potrebbe chiedere a nessuno di leggere trecento pagine in pochi giorni e completamente gratis, ma potrebbero esserci dei margini a riguardo. Per esempio garantire uno scambio di letture. Qualcosa del genere viene fatto nel contest letterario IoScrittore, ma lì il problema è che il contesto è competitivo - può vincere solo uno. In un contesto collaborativo potrebbe funzionare.

  • @rossella5098
    @rossella5098 Год назад

    Salve, la ringrazio per questi video, molto esaustivi. Avrei un piccolo dubbio e spero lei possa aiutarmi in questo. Le pagine del testo da inviare vanno numerate e andrebbe aggiunto anche l'indice? La ringrazio in anticipo. Buona domenica.

    • @SCUOLADISCRITTURA
      @SCUOLADISCRITTURA  Год назад

      Le pagine sarebbe sempre meglio numerarle, certo, per comodità di chi ti legge. L'indice si può aggiungere, ma non è indispensabile

  • @fantascienzatoday1891
    @fantascienzatoday1891 5 лет назад

    Grande video. Diritto al punto.

  • @marcosorbara1907
    @marcosorbara1907 5 лет назад

    Video prezioso. Grazie.

  • @backtoblack8073
    @backtoblack8073 2 года назад

    Sui vari siti delle case editrici c'è un indirizzo email a cui inviare le nuove proposte. Inoltre, scrivono che per valutare si riservano un tempo di tre mesi. Se non si riceve una risposta entro i tre mesi, significa che non sono interessati. È inutile quindi inviare secondo questa modalità? Qual è il senso di fornire questo indirizzo se poi nessuno legge?

    • @SCUOLADISCRITTURA
      @SCUOLADISCRITTURA  2 года назад

      È soprattutto per cortesia. Poi qualcosa viene guardato e smistato agli editor di competenza, ma quando arrivano centinaia di dattiloscritti al mese come si può valutarli tutti? Impossibile

    • @backtoblack8073
      @backtoblack8073 2 года назад

      @@SCUOLADISCRITTURAHa ragione. Sarebbe bene avvisare allora che il manoscritto potrebbe non venir mai letto. Così, giusto per chiarezza. Ho apprezzato davvero molto che lei mi abbia risposto, grazie!

  • @msdoriable
    @msdoriable 2 года назад

    Tante case editrici non accettano i romanzi in cartaceo. Siamo sicuri che gli editor di quelle stesse CE possano accettare?

    • @SCUOLADISCRITTURA
      @SCUOLADISCRITTURA  Год назад +1

      Non si accettano dattiloscritti perché arrivano a casaccio, inviati senza alcuna indicazione, senza alcun riferimento. Ci vorrebbero un sacco di persone addette ad aprire buste, capire cosa è stato mandato, a chi farlo avere... troppo costoso e oneroso. Se invece un plico viene mandato all'editor, arriva direttamente a lui, nessuno deve aprirlo per capire a chi smistarlo, quindi sarebbe molto più facile farsi prendere in considerazione. Anche perché non lo fa praticamente nessuno, e dunque basterebbe questo per distinguersi dalla massa che spedisce a caso.

  • @hell82210
    @hell82210 5 лет назад

    Ma perché nn spediscono via mail?

    • @SCUOLADISCRITTURA
      @SCUOLADISCRITTURA  5 лет назад +4

      Ripeto la risposta già data ad altro commento: lo so che sarebbe comodo per gli autori spedire via mail, ma non si possono mandare i testi agli editor con questa modalità, significherebbe intasargli la casella della posta, dove già ricevono (riceviamo) migliaia di mail di lavoro, proposte da agenti internazionali e nazionali, o non desiderate. E mandare a una generica segreteria letteraria significa far confluire tutto in un collo di bottiglia spaventoso, difficilmente gestibile. Anche perché, per esperienza personale, posso dire che la gente invia sempre a casaccio, con modalità astruse. Gente che spedisce libri senza spiegare cosa sono, di quale genere trattano, se sono romanzi, racconti, saggi o cos'altro, senza firmare, con allegati che non si aprono, ecc. Il che significherebbe dover impegnare delle persone (personale da assumere e retribuire) solo per stare lì a capire a chi potrebbe essere indirizzato un testo arrivato via mail, e farlo con centinaia e centinaia di proposte ogni giorno. Una mole di lavoro e di costi del tutto ingestibile per qualsiasi editore.

    • @hell82210
      @hell82210 5 лет назад

      @@SCUOLADISCRITTURA risposta più che esauriente. Grazie.

    • @Tina-rf4iz
      @Tina-rf4iz 4 года назад +1

      @@SCUOLADISCRITTURA Signor Franco Forte allora ho bisogno della sua mail per inviarle l'incipit del mio nuovo romanzo!

  • @coralbacapuani9370
    @coralbacapuani9370 4 года назад

    Gentile Signor Forte, grazie per gli utilissimi consigli che, devo ammettere, ignoravo inviando i miei manoscritti via mail alla segreteria letteraria della casa editrice. Per il prossimo manoscritto, che sto revisionando proprio in questi giorni, penso di avvalermi dei suoi preziosi consigli, ma una curiosità me la deve togliere. Se un esordiente consulta il sito della Mondadori cercando informazioni su come proporre un testo viene rimandato a questa pagina www.librimondadori.it/contatti/ che reca scritto quanto segue:
    Hai un manoscritto da farci leggere?
    Se vuoi sottoporci un manoscritto o una proposta editoriale ti preghiamo di inviare una sinossi di lunghezza non superiore alle 2 cartelle e il manoscritto per posta elettronica in formato digitale a segreteria.letteraria@mondadori.it
    Una volta ricevuto il materiale ti contatteremo noi se interessati.
    Eventuali manoscritti o proposte editoriali in formato cartaceo purtroppo NON saranno né esaminati, né restituiti.
    Come può un esordiente trasgredire questi consigli se è la casa editrice stessa a porli? Fosse per me, signor Forte, la sinossi non la manderei neanche sotto tortura: odio scriverla, odio leggere quella di altri scrittori e mi viene sempre orrenda. Preferirei di gran lunga scrivere una bella lettera dove presento il manoscritto, le idee alla base del progetto, il messaggio del testo ecc., ma se una casa editrice mi mette l'ansia facendomi intendere che, non sia mai, mi azzardassi a inviare una mail più lunga di poche righe mi manderebbe qualcuno a tagliarmi le mani, capisce che, obtorto collo, mi adeguo (sigh).

    • @Stenzo21
      @Stenzo21 4 года назад

      Devi capire che in Italia scrivono tutti. ma proprio TUTTI. Quindi in Mondadori arriveranno ogni giorno almeno 100 proposte. Se non di più. Come si può gestire questa mole enorme di materiale? Come si può spiegare a tutti a chi mandare, a quali referenti rivolgersi in base a quello che si è scritto? Impossibile. E dunque si cerca di tamponare la marea con queste indicazioni generiche, se non altro per convogliare la grande massa da qualche parte, senza che i dattiloscritti piovano sulla casa editrice come una tempesta senza controllo (ma accade comunque...). Dopodiché, l'autore più sgamato, più consapevole, più intelligente (o solo più informato) che manda la sua proposta a un referente preciso, otterrà attenzione prima degli altri e avrà più possibilità di essere valutato.

    • @coralbacapuani9370
      @coralbacapuani9370 4 года назад

      @@Stenzo21 Insomma, la fessa sono io. Avevo iniziato a intuirlo...