683- Fascismo e lingua italiana come il regime di Mussolini cercò di "ripulirla"[Pillole di Storia]
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- Опубликовано: 15 фев 2022
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Errori : il termine bistecca compare già alla fine dell'800 e si inizia a diffondere da allora, anche se il termine inglese compare comunque tra le parole vietate
Per approfondire gli argomenti della puntata:
Altre pillole dall'età contemporanea : • 13 - Il dispaccio di E...
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In un'epoca di: "cringe", "crush" e altre minchiate, l'italianizzazione sembra meno grottesca di questi termini.
Infatti una commissione così andrebbe rifatta, magari parte dell'Accademia della crusca
ebbravo Jean de Joinville
Hai dimenticato il brunch❗😂😂😂
@Quasimodo Maria della Vasca Certo, ma non si tratterebbe di imposizione, ma più di normalizzazione dell'italianizzazione, ad esempio mettendo un TAGLIO NETTO ai termini inglese in politica che non hanno alcun senso (greenpass, smartworking, etc...) ma anche nel mondo della finanza e tecnologia, dove persiste quest'aria di elitismo nei confronti degli anclisimi (potrei fare un elenco di quaranta pagine solo ad elencare qualche anglicismo usato INUTILMENTE in questi due mondi) ed anche I termini usati incorrettamente o all'itanglese (il citato "cringe" che non vuol dire quello che la gente pensa, ossia imbarazzo, ma piùttosto una sensazione quasi di disgusto, "hacker", "lol" che lo sento ancora usare anche nel parlato, quando in gergo della rete significa "sto ridendo", quindi che cazzo mi dici lol? Ridi coglione, "block notes", che non esiste nemmeno in inglese, "beauty" per indicare il "beauty case" ma senza "case" stai solamente dicendo "bellezza" e non indicando il "contenitore della bellezza", le "fake news" o dovrei dire "feic nius"? "Social" per dire "social media", "hashtag" al posto di cancelletto, "aquagym" che non esiste in inglese, ed il mio preferito "sexy shop" che in inglese vuol dire letteralmente "negozio sensuale"). Poi ci sono tutte quelle parole che si possono sostituire ma che la gente (e I telegiornali e in generale I giornali) sono troppo pigri per farlo o vogliono volutamente usare anglicismi per risultare più "modern and cool" tipo:
Killer, location, make-up, fake news, weekend, share, videogames, social, premier, premium, internet, web, marketing, super-market, audience, award, all inclusive, boss, break, cameraman, design, feedback, cheap, fitness, freelancer, crew, community, team, catering, gossip, mainstream, shopping etc etc....insomma la realtà è sempre la stessa, gli italiani sono un popolo di caproni che accetta tutto quello che gli si viene detto, se vai negli altri paesi di lingue romanze troverai tutto tradotto o riadattato, qua invece accettiamo tutto crudo e ci incazziamo pure se qualcuno si permette anche minimamente di riadattare e si viene chiamati "fascisti", vabbe quando incominceremo a salutarci tipo "Hi Giovvani au ar iu stay todaoggi?" Allora magari si capirà la situazione...
@Quasimodo Maria della Vasca mah, onestamente a me usare anglicismi ovunque anche quando non ce n'è bisogna dimostra una cultura e conoscenza dell'italiano effimera. Poi mi fai questo discorso come se parlare con gli amici fosse una cosa più stupida di parlare bene in ambito colloquiale, ma sempre della stessa lingua stiamo parlando, lo fanno I francesi, lo fanno gli spagnoli, lo fanno I portoghesi e noi che viviamo nella bassezza culturale più assoluta per risultare _cool_ buttiamo dentro tutti termini inutili, non starò a ripetermi quello che penso l'ho già detto, l'inglese è importante oggi, l'itanglese no.
Ah edit: comunque in ambito videoludico sempre gli altri parlanti di lingue romanze traducono tutto (mouse diventa souris informatique in francese, in spagnolo raton, hard disk diventa disque dur, spagnolo disco duro, computer diventa ordinateur e in spagnolo computadora, tablet in francese diventa tablette e in spagnolo tableta, console in spagnolo diventa addirittura consolas, per non parlare di gente che usa videogames al posto di videogiochi, ma perchè cazzo? comunque questi sono solo un po' di esempi, per farti capire come noi italiani abbiamo normalizzato l'abbassamento culturale e la conoscenza della nostra lingua in favore di alternative fatte male e pigre, che dimostra appunto il mio argomento sul fatto che molti di noi hanno una bassezza culturale abissale).
Vorrei fare una precisazione sul "Voi". Io vengo da una regione del Sud, la Basilicata, e, de facto, ho iniziato a usare il "Lei" solo quando sono venuto a Torino per l'Università. A noi, da piccoli, a scuola, hanno insegnato che c'è una differenza profonda tra "voi" e "lei": ci hanno detto che il lei indica distacco, e infatti siamo abituati a usarlo con sconosciuti (per chiedere indicazioni, all'ufficio postale, etc...), al contrario il voi indica rispetto, e viene usato verso chi si stima a tal punto da considerarlo "superiore" (i professori, i maestri, il prete, o, caso più emblematico ormai scomparso, i figli che davano del voi ai genitori). Probabilmente questa distinzione è solo una giustificazione postuma, però, personalmente, apprezzo questa distinzione e, quando possibile, tento di usarla. Vorrei sapere se anche in altre realtà viene spiegata questa differenza o comunque c'è una simile distinzione.
No, almeno da noi in Piemonte non esiste
Io quando parlo in sardo mi rivolgo tuttora agli anziani usando il voi in segno di rispetto, ma mai lo utilizzerei mentre parlo in italiano, optando per il 'lei' proprio in quanto più adatto a situazioni nelle quali è implicito il distacco.
In Sicilia esisteva qualcosa del genere, si utilizzava vossia nell'uso che voi fate del voi . Ora è un termine desueto. In provincia di Messina il voi è ancora un po' diffuso
@@davidecorda7392 io in sardo uso il voi ma spesso anche quando parlo in italiano
@@laBibliotecadiAlessandria Il voi infatti è usato solo al sud.
In Francia e Spagna si cerca il più possibile di nazionalizzare le parole straniere.
In Italia c'è stato questo precedente che ha reso la pratica mal vista.
Tuttora in Spagna non esiste il self service, ma "el autoservicio"..
vabbe se lo fanno Francia e Spagna non significa che sia uan cosa intelligente da fare, basta considerare che anche parole italianissime sono comunemente usate all'estero (la gran parte legate al cibo) e che l'italiano è ancora oggi la lingua delle opere liriche
purtoppo
c'è questa brutta abitudine a dire "siccome a LVI piaceva allora è sbagliato"
@@lorenzoliciniocarino502 che spesso e volentieri mica é tanto sbagliato...
E' un po' un luogo comune quello della Francia. I francesi utilizzano molti anglesismi.
Era anche il tempo in cui si italianizzava tutto: proibiti scritte e insegne il lingue straniere, arrivando fino al ridicolo: quando Louis Armstrong si esibi' a Torino, nelle locandine venne indicato come "Luigi Fortebraccio"!
Questa mi mancava
😸😸😸
@@laBibliotecadiAlessandria Louis Armstrong si esibì a Torino nel 1935, nel Politeama Chiarella, purtroppo andato distrutto nel 1942 dai bombardamenti bellici.
E vogliamo parlare di Bugs Bunny che inizialmente arrivò da noi col nome "Lollo Rompicollo"?
🤣
😂😂😂
Bisogna dire che il ventennio non finisce mai di regalare sorprese un periodo lungo e intenso che nel bene e nel MALE ha contribuito a plasmare tanti aspetti di questo paese
Veramente il termine "calcolatore" precede in italiano il termine "computer".
Fino dagli anni '60 si diceva calcolatore (e sebbene i principali fossero grandi come stanze, stavano gia` iniziando ad esistere calcolatori di dimensione ridotta, come il Programma 101 della Olivetti), il termine "computer" divenne popolare in Italia solo negli anni '80.
Concordo
Confermo. Fino all'arrivo dei pc. sempre usato il termine calcolatore elettronico. Idem mio cognato fra i primi tecnici IBM in Italia che installò il primo calcolatore de Politecnico di Milano.
Calcolatore è forse troppo polisemico, è decisamente meglio il termine elaboratore
l' "italianissimo" Cervello Elettronico !!! 😆
Dettaglio divertente: quando ho studiato all'universita`, nei lontani anni 2000, ancora si diceva "ottetto" per byte. Che reputo una parola decisamente preferibile, in quanto di piu` immediata comprensione.
Vorrei aggiungere una cosetta. Hai giustamente sollevato il problema che si pose, nei confronti delle popolazioni di lingua slava e tedesca, che si videro imporre all' improvviso la lingua italiana; ma il sardo, che è una lingua a tutti gli effetti, venne semplicemente spazzato via.... già dai piemontesi, che avevano fatto una strage con i toponimi sardi e non consentirono mai, l'insegnamento del sardo nelle scuole del Regno. Per capire cosa combinarono i cartografi piemontesi: Golfo Aranci, non ha niente a che vedere con gli agrumi, ma era il golfo dei granchi (li ranci = i granchi) lo stesso, si fece con l'isola di mal di ventre, che in sardo è malu entu (malu entu= vento cattivo o magari malvento, non mal di pancia...) e così via.... a stravolgere altre località. In pratica, in Sardegna la cancellazione della lingua, è iniziata tempo prima rispetto al fascismo.....La Sardegna è una regione particolare, dove ci sono anche altre minoranze linguistiche, come il catalano ad Alghero ed il tabarchino a Carloforte e Calasetta. Purtroppo la Regione Sardegna, non ha mai fatto abbastanza, per tutelare la lingua sarda nelle sue varianti e le minoranze non sarde ( perché la tutela della lingua catalana, sembra stia più a cuore ai catalani di Spagna, che alla Regione). Infine, per creare altri disastri, si sono inventati una "limba sarda comuna" ovvero una lingua sarda comune.... che non è mai esistita da nessuna parte, se non nei documenti della Regione. Il succo è.... ci si dà la zappa sui piedi, anche da soli.....😏
Antonella Romano Si sa che il mal di ventre provoca cattivo vento 😁
Scusami la battuta cretina hai abbastanza ragione per come viene trattata la lingua sarda e le altre minoranze linguistiche. Ma la questione è politica e non culturale, ed infatti come dici tu si vuole inventare una lingua sarda comune. Qualcuno ha intravisto un altro punto per avere una posizione di potere
Ogni lingua è standardizzata nel suo uso ufficiale ed costruita a tavolino. Mia cognatina insegnò vari anni matematica nel Regno Unito, conosceva e parlava molto bene l'inglese standard ma mi raccontava di avere avuto problemi di comunicazione con gli studenti in molte zone dell'interno ove si usavano forme dialettali e slang che le accademie non insegnano.
@@graziamossa7658 Il problema non è che la Regione abbia standardizzato la lingua sarda; il problema sta nel fatto che abbiano preso la parlata logudorese, che è una variante linguistica, utilizzata da un'esigua parte della Sardegna e che l'abbiano "spacciata" per una lingua comune ( che tra l'altro non è mai esistita). La maggioranza di chi è nato in Sardegna ed ha origini sarde, parla la lingua sarda, nella variante campidanese e non ha nessuna intenzione di diventare logudorese. Questa operazione di "standardizzazione", in realtà, è una stupidaggine e non tutela niente. La tutela della lingua sarda è una faccenda complicata, ed i nostri politici, cercano di dare soluzioni semplici a problemi che non lo sono. Magari si limitassero a far disastri culturali.... i danni che fanno sono anche altri....
@@giuseppezagheni9479 Ohila' Giuseppe! Vento in poppa, che si va a Tortuga....😂🤣😂🤣😂
@@antonellaromano Ho visto la notifica. Dopo ci guardo 🙂
Lingua cultura tradizioni sono un tutt'uno con l'identita' di una nazione che al suo interno ha una pletora di lingue/dialetti culture e tradizioni locali. Questo e' importante per la tenuta sociale dello stato.
Dalla caduta del Fascismo si e' affermata la tendenza di associare come sbagliato qualsiasi cosa attinente al fascismo e come corretto la controparte. Infatti chi e' venuto dopo non era migliore considerando che la DC sperava in uno stato confessionale all'ombra del Vaticano, il PCI bramava una stato comunista inglobato nella sfera dell'URSS, degli italiani artefici del loro destino e identita' neanche l'ombra.
Gli svizzeri la pensano diversamente, eppure la Svizzera.come entità statale esiste da prima della nascita dello stato italiano.Li parlano 4.lingue.e nessuno si fa sti.problemi.
Conoscevo già questo argomento, ma la “vostra” capacità espositiva è eccezionale
Grazie!
Con il Regio Decreto n. 1442 del 22 luglio 1939 si definì la "riduzione in forma italiana delle denominazioni di trentadue Comuni della provincia di Aosta". Nella mia casa di Valtournenche conservo una guida turistico-alpinistica della zona pubblicata nel 1940 con il titolo _Valtornenza_ 🙂
Fra gli altri comuni che cambiarono nome ci sono per esempio Saint-Vincent che divenne San Vincenzo della Fonte e Challant trasformato in Villa Sant’Anselmo.
Una mia prozia, ormai defunta da tempo, mi raccontava che il R.D. 1442 fu in genere accolto con rassegnazione; ma, come sempre succede in casi analoghi, diede altresì origine a motti di spirito e ironie, talvolta salaci, indirizzate ai solerti funzionari del Fascio: i quali, non conoscendo ovviamente il francese, avrebbero "tradotto a orecchio" alcuni toponimi, e così Pré-Saint-Didier sarebbe stato trasformato in Presa-Nel-Didietro 😄
(In realtà, Pré-Saint-Didier divenne San Desiderio Terme.)
Il massimo è il rio "Fiscalina" in Alto Adige... quando il nome originale (Fischlein) si sarebbe dovuto tradurre "Pesciolino"! Evidentemente Ettore Tolomei non sapeva il tedesco...!
Credo che Prè sarebbe "prato", Prato San Desiderio.
@Anpi-xx6my Per la precisione, il toponimo francese _pré_ indica un prato, comunale o privato, sito in riva a un fiume e di estensione maggiore rispetto alla _prée_ (André Pégorier, _Toponymie: les noms de lieux en France_ , Institut Géographique National 2006) 🙂
Da fiorentina tengo a precisare che il termine bistecca (alla fiorentina, possibilmente) è ben antecedente al Fascismo, trovandosi già nel famoso manuale di cucina dell'Artusi, edito nel 1891. L'Artusi pare sottendere che siano stati proprio i fiorentini i primi ad adattare l'inglese beef steak in bistecca.
Grazie per la precisazione, resta però da capire quale termine era più comune
Ho messo la correzione sotto al video, grazie! Dato che però la parola era tra quelle vietate, immagino che l'uso del termine inglese fosse ancora sviluppato
@@laBibliotecadiAlessandria Sicuramente era termine diffuso, specie negli ambienti che gravitavano intorno alle colonie di ricchi inglesi che vivevano nelle nostre città d'arte. A Firenze il miscuglio di inglese ed italiano storpiato parlato dagli inglesi residenti era stato ribattezzato "anglobecero" e gli stessi inglesi venivano chiamati (quando non sentivano) "gli anglobeceri". L'ambiente di Un the con Mussolini, per intenderci.
18:05 la prima volta che pronunci bene una parola tedesca!!!!senza però sapere di farlo... Fußball é la esatta traduzione di football in tedesco ed é la parola usata per indicare il gioco del calcio.
Il tuo rapporto col tedesco é ormai un hype di questo canale🤣🤣🤣
Edit:
Poi ovviamente non so se tuo nonno usava quella parola per casualità o se fosse realmente riconducibile al tedesco per qualche casualità, ma quello é un segreto familiare😉
Credo sia assolutamente casuale l'assonanza. L'ho sentito pronunciare da altri anziani in zone diverse del Piemonte in vie di mezzo tra quello e il football inglese
Un'operazione che s'inserisce perfettamente nel processo di italianizzazione avviato già dalla nascita del Regno d'Italia che ovviamenteil regime ha indirizzato in un certo modo per i propri scopi. Ma in realtà la stessa declassificazione delle varie lingue italiche in "dialetti" fa parte di questo indirizzo. In realtà erano vere e proprie lingue, i dialetti erano quelli che ne facevano capo: esistevano dialetti piemontesi, dialetti sardi, dialetti della lingua napoletana, dialetti della lingua fiorentina e via dicendo.
Meno male che il dialetto continua a persistere. Considerato che ormai siamo avvezzi a far nostre parole straniere quando abbiamo comunque la stessa parola in italiano, ben venga il dialetto. Ormai l'italiano è una lingua dove strafalcioni tipo le h, le k messe a pene di segugio e il non sapere nemmeno più usare i pronomi personali gli-le-loro la fanno da padroni. L'impoverimento culturale voluto per livellare tutti è stato fatto verso il basso. Io ho i conati ogni volta che mi capita di guardare( fortunatamente raramente) la televisione generalista pubblica e vedo gente che ha del seguito rigurgitare errori a ripetizione. Viva i dialetti!
@@freddyfrago2023 "La lingua si sta evolvendo" è una scusa come tante. Per me questa è la giustificazione che si dà chi vuole _pensare positivo_ a tutti i costi, nel migliore dei casi. Il fatto che questa estate, conversando con dei ragazzi più giovani, questi al sentire termini certo non ancora desueti come "fuorviante", "dispositivo", "imbarazzante", "sproloquio"* reagissero sempre (testualmente e naturalmente senza alcun rispetto e con evidente aria di superiorità) con un bel "MA COME CAZZO PARLI?" e bada che ho 26 anni, non sono esattamente un matusa (ops scusa... volevo dire boomer! Scusami se a volte parlo ancora una forma non evoluta di italiano!) è semplicemente sintomo di un impoverimento culturale che fa una paura bestia e penso anche che chiunque lo giustifichi ne sia complice. Per me non è normale leggere sui titoli di tutti i giornali ELECTION DAY invece di elezioni quando si sta parlando delle elezioni in Italia... Elezioni è pure più breve, fra l'altro. Non è neanche normale leggere _tank_ invece di carro armato sui titoli di tutti i giornali. Senza dimenticare espressioni inglesi totalmente inventate, come green pass (gli inglesi e gli statunitensi lo chiamano _COVID certificate_ !) o ancora smart working (inesistente in lingua inglese, dove si dice _working from home_ ), daily tampon ('caccia la miseria, in inglese _tampon_ vuol dire assorbente!) e troppe, troppe altre. Tempo fa è spuntato fuori un manifesto pubblicitario con scritto "diventa _barman_ anche tu!": nella foto c'era un barbiere. Per te questo è evoluzione lingusitica, per me è solo cialtroneria istituzionalizzata. Dico "istituzionalizzata" perché sono le istituzioni, per ragioni che a essere buoni diciamo "poco chiare", a promuovere e imporre apertamente questo linguaggio senza senso. Per fare i fighi si ripete a pappagallo che "la lingua la fanno i parlanti" ma bisogna intendersi su quel che si sta dicendo: molti termini vengono imposti dai media, così come a suo tempo è stata imposta la lingua italiana, che però almeno serviva a comunicare e a unire, non a fare gli spacconi con termini finto inglesi al punto che se uno straniero arriva in Italia si trova totalmente disorientato... Ti basti guardare i video di Peter Doubt in proposito, in cui a persone di madrelingua inglese vengono proposte un sacco di espressioni apparentemente in inglese, disinvoltamente adoperate in Italia. Il risultato è imbarazzante. Nessuna evoluzione, solo umiliazione linguistica, erosione culturale, distruzione di un patrimonio. Questo è quanto sta accadendo, null'altro che questo. Liberi di dissentire, ma questo è il mio umile pensiero.
* non ricordo se fossero esattamente questi, ma non mi sarò certo messo a dire roba come prolegomeni, apoftegma, post-strutturalismo o ippopotomonstrosesquipedaliofobia...
Il termine matusa usato così è frutto di un'evoluzione della lingua giovanile durante il secolo scorso
@@laBibliotecadiAlessandria sì, risale agli anni sessanta, guarda caso proprio quelli di coloro che oggi vengono chiamati "boomer". A dimostrazione di come spesso ci si ritenga superiori con poco: chi usa la parola "boomer" per denigrare l'opinione altrui si sente automaticamente aggiornato, moderno, migliore, solo perché usa un termine diverso da quello dei suoi predecessori per esprimere in realtà lo stesso concetto che già loro avevano in testa. In sostanza li sta imitando inconsapevolmente, eppure crede paradossalmente di incarnare il "nuovo".
Sto scrivendo adesso la mia tesi di laurea proprio su quest’argomento! Grazie ❤️
Nel libro di Marco Balzano "Io resto qui" c'è un'ampia parte sulle scuole delle catacombe nel nordest
Questa è stata una delle pillole più interessanti, poi non avrei mai creduto che la parola bistecca fosse una italianizzazione
Anche per me la parola " bistecca" è stata una vera " scoperta.....
si ma il fascismo non c'entra nulla
@@ilarianannini2975 infatti. La parola è nata molto prima.
Vado alla mescita, a farmi un traidue, accompagnato da una polibibita
Non vedo l'ora sabato sera al mio locale di fiducia di chiedere il listino degli arlecchini
"Mi fa un arlecchino, per favore" o sennò "Fate degli arlecchini qui?"🙂
Molto interessante. Ad integrazione di questa pillola ti segnale che la politica, prima italiana, poi fascista colpì anche in Piemonte, eliminando l'insegnamento e l'uso del francese in Valle d'Aosta (1920 solo periodici in francese, dal 1926 solo più tre in francese con l'eccezzione di alcuni articoli in francese sul giornale della Curia Vescovile) con il divieto di fare sermoni in francese ( regola a volte ignorata) e forzato cambiamento dei nomi di alcuni comuni Coumayeur-Cormaiore. La Thuille-Porta Littoria, Chatillon-Castiglion Dora, Saint Vincent- San Vincenzo della Fonte. Il tentativo di cambiare i cognomi non riuscì. Mentre venne vietato l'uso di nomi di persona che non fossero italiani, legge che venne abrogata solo nel 1965. Anchein Valle d'Aosta venne effettuato una forzosa immigrazione di italiani e cercando di obbligare gli italiani ad emigrare.
Noi in Ticino/svizzera italiana non abbiamo subito il fascismo e dicevamo da bambini ancora negli anni '80 in dialetto ticinese e italiano letteralmente Fotbàll, Penalty, Corner e "opsaid"- (offside) poi grazie alla TV i giovani e la lingua si sono "italianizzati" anche qui. anche se abbiamo ancora molti elvetismi.
Ricordo divertente. Calcio: "fallo di mano" sostituì "hands!". Nei quartieri popolari romani, i bambini gridavano: " ends co' le mano!"
Sul termine bistecca ho qualche dubbio che sia stato introdotto durante il fascismo, visto che l'Artusi già lo usa in "La scienza in cucina e l'arte di mangiar bene" del 1891. Però magari era un termine poco utilizzato.
Sempre un piacere vedere i tuoi video.
Una pillola interessantissima!!!!
In tempi ben più recenti mio padre mi raccontava di un suo collega valdostano di nome Fillietroz.
Forse per la difficile pronuncia, gli altri colleghi da Roma in giù lo avevano "italianizzato" in Fillientrocchio !!!
Da letterata ho studiato molto questo argomento , ottimo video come sempre!
Grazie mille!
Bellissima pillola, grazie !
Mio padre, che frequentò l'Accademia di Livorno negli anni '20 (era compagno di corso di Fecia di Cossato), mi raccontava che si era puniti se non si parlava italiano.
Bellissimo questo canale, non sapevo che esistesse. È la prima volta che lo ascolto, i contenuti sono davvero interessanti. Grazie
Grazie a te!
Se non mi sbaglio, anche "pubblicità" e "manifesto" hanno sostituito i francesi "reclame" e "attache"
Mia nonna mi raccontava che i genitori erano obbligati dalle maestre a parlare con i figli solo in italiano "per non confonderli" il recupero della lingua friulana è una battaglia che cerchiamo di portare avanti con determinazione
E perché ? Non capisco perché queste politiche di italianizzazione siano cosi criticate, io invece le trovo molto positive e giuste. Siamo in Italia, parliamo Italiano, non Francese, Tedesco, Friulano o lingue Slave, ma bensì solo ed unicamente Italiano. Oramai si è perso tutta nozione di patriottismo o di conservazione della lingua nazionale in Italia, e appena qualcuno nomina queste politiche viene subito accusato di essere fascista; ed intanto chiniamo la testa come cani servili ai padroni anglo-americani, adottando termini Inglesi senza alcun controllo. Dovremmo seguire l'esempio della Francia e della Spagna, che hanno molto a cuore la preservazione e la non-contaminazione della loro lingua. Infatti per esempio in francese "Computer" viene chiamato "Ordinateur", "Mouse" è "Souris" oppure "Password" si dice "Mot de passe".
@@carnotaurusofficial1417 quindi i siciliani, i sardi o qualsiasi altro abitante della propria regione che abbia una propria lingua non può parlarla?
@@carnotaurusofficial1417 ma davvero hai scritto sta cagata?
Vabbe, io continuerò a parlerò lo stesso sloveno, e te non potrai farci nulla
Nasvidanje 🤣
@@ktmxse Certo, è una cagata amare il proprio paese e la propria lingua...
@@carnotaurusofficial1417 immagino quindi che se domani la Francia invade l'italia e impone la sua lingua a tutti per te sarebbe na cosa giusta no?
O la cosa va bene quando si sta dalla parte dell'oppressore?
Persino il marchio Standa derivava dalla italianizzazione del nome Standard… Mio papà mi diceva che gli antifascisti dicevano “Chauffeur” invece di “autista”, che quindi è una parola introdotta in periodo fascista ma oggi di uso comune. Però non ne farei una questione limitata ai regimi dittatoriali ma più in generale nazionalisti, specie quando si vuole rimarcare il proprio distanziamento da un’altra lingua o semplicemente per una questione di “purezza”. I francesi, non so adesso, ma almeno fino a non molto tempo fa avevano un ente che ogni anno dava le direttive su quali neologismi “puri” usare per tradurre le parole di origine straniera, per esempio “resto-vite” per “fast-food”… Un francese mi disse che nel periodo in cui l’airbag era un optional molto pubblicizzato, per aggirare il divieto di usare parole straniere negli spot molte case automobilistiche avevano registrato come marchio la parola “Airbag” unita alla marca automobilistica, quindi “Airbag Renault” o “Airbag Peugeot”, ecc… perché come marchio registrato potevano usare la parola Airbag ma non come parola comune dove avrebbero dovuto usare il neologismo francese a quanto pare poco orecchiabile… Certo che noi esageriamo nel senso opposto, per esempio quando certi usano “red carpet” perché fa più colpo invece che tappeto rosso che ne è l’esatta traduzione…
Ho guardato il video con interesse e mi sento di aggiungere alcune considerazioni sulla parte istriana: l'italianizzazione dei nomi così come dei toponimi è stato un fenomeno intensivo e che in parte è ancora rimasto integro nella provincia di Trieste (anche se sempre meno grazie anche ad una buona segnaletica bilingue), la divisione tra italiani sulla costa e slavi nell'entroterra è un filino sommaria, il discorso sarebbe ahimè più increspato, comunque non è sbagliato in senso assoluto.
Infine tengo a segnalare sul manifesto sull'imposizione della lingua italiana a Dignano d'Istria, che compare anche in copertina, esistono diversi dubbi sulla sua effettiva veridicità: il fatto che non ci sia mai pervenuto in originale ha generato in alcuni studiosi, tra cui Pupo, il sospetto circa la possibilità possa trattarsi di un falso, per completezza
Si, ho visto, anche se, per quanto riguarda il volantino, vedo che continua ad essere citato da varie pubblicazioni autorevoli
@@laBibliotecadiAlessandria ciao, sei bravissimo. Comunque in Istria è molto più diffuso il fenomeno della slavizzazione dei toponimi italiani piuttosto che è il contrario. Di esempi ce ne sarebbero a centinaia, valga per tutti quello del nome del villaggio sito sul promontorio più meridionale dell'Istria: Promontore in italiano (con derivazione semantica molto chiara), Premantura in croato (e non vuol dire assolutamente nulla).
Verificate bene le fonti perché al minuto 13:38 si vede un manifesto di dignano che é un falso storico.
Ho visto che la cosa è dibattuta e, a parte qualche giornale non esattamente super partes o storico, non si è espresso nessuno pro o contro
Interessantissimo!!
Gioele non ho parole, sai che sei sempre FANTASTICO?!? Qui da Noi, al 90% delle persone hanno cambiato i cognomi.." Tradotti " in maniera rocambolesca, in lingua italiana e 🙈 Mio Nonno si è salvato, perché, essendo " Boglich Perasti " si è semplicemente firmato " Giuseppe B. Perasti " infatti, per tutti, anche in campo di lavoro, in Germania, Mio Nonno era il Capitano Perasti 😀😀😀
Complimenti, bellissimo video di informazione sulla nostra lingua
Interessante come sempre 🤩. Già che si parla di rapporti Italo tedeschi... Prima o poi si potrà avere una pillola sul purtroppo sconosciuto al grande pubblico l anschluss di parte del nord est d Italia quando i tedeschi sono venuti in seguito all 8 settembre
Ne avevo parlato un po' nella serie sulla seconda guerra mondiale, ma meriterebbe una pillola a parte, si
Favoloso, complimenti....
Volevo informarla che nel 2020 è stato dimostrato che il manifesto degli squadristi di Dignano, che lei ha messo in copertina, non è un documento autentico.
Ho visto che la cosa è dibattuta e, a parte qualche giornale non esattamente super partes o storico, non si è espresso nessuno pro o contro
In Sardegna si dice "fustei" per dare del lei, immagino sempre derivato dal "usted" Spagnolo.
Grazie mille ❤ molto istruttivo !! Infatti il termine garage non sapevo come è in italiano, ho domandato mio marito (italiano) e anche le sue sorelle ma nessuno me lo ha detto. Dicono garage oppure box auto
Uno degli elementi che costituiscono il patrimonio di una nazione è la lingua. Nel presente video vengono sottoposte delle curiosità alquanto insolite se non stravaganti che annoverano passo dopo passo l'evoluzione per approdare alla definitiva lingua nazionale, al cui interno mi è sempre suonato come fuori luogo, quindi errato, il pronome di terza persona plurale, "loro" così come quel "voi" in in uso nelle regioni meridionali che quando impiegato esprime una forma di rispetto e di riguardo andare oltre la prerogativa al quale si ricorre e, tuttavia, capace di ricordare con effetto immediato quando era in uso più in passato che non nella realtà attuale 🌿
Amore assoluto per questa pillola! Tanti anni fa ho fatto una ricerca (ormai superata, ovviamente) pubblicata dall'Accademia della Crusca in collaborazione con IBM sul rapporto fra inglese e italiano nella terminologia informatica. Bei tempi! 😁
Bel video. C'è un bel documentario su questo tema fatto dall'Istituto Luce un pò di anni fa. Si chiama "Me ne frego! Mussolini Il Fascismo E La Lingua Italiana". Per chi è interessato si trova anche su RUclips
Come sempre un nuovo tema molto interessante. Anche la Valle D'Aosta, che se vogliamo possiamo vederla come la "culla" dell'Italia savoiarda, subì una trasformazione totale della toponomastica. Curmaiore (Courmayeur), fontanamora (Fontainemore), Castiglione (Chatillon) e in generale subì il trattamento riservato alle altre minoranze linguistiche.
A La Thuile andò anche peggio, le venne completamente cambiato il nome.
Dato che passò da "La Thuile" a "Porta Littoria".
Un'interessantissima chiave di lettura dell'argomento può essere quella del Molise interno,collecrocie ecc..cercate e scoprirete cose interessanti,focalizzatevi sul Prof.Piccoli
Mi sfugge il collegamento tra il Molise e le politiche di italianizzazione delle minoranze
@@laBibliotecadiAlessandria Nel Molise interno ci sono tutt'oggi minoranze linguistiche "slave" delle quali si erano dimenticati tutti,anche a causa del relativo isolamento, per puro caso furono riscoperte all'inizio del secolo scorso.
Il Professor Piccoli scrisse l'unico dizionario Italiano/Dialetto slavo.
Ovviamente furono estremamente osteggiate dal fascismo.
Sono interessanti a mio avviso perché praticamente sconosciuti ai più.
Splendido video in grado di suscitare un grande interesse e una viva curiosità! Sì sì, sei riuscito nell'intento di creare grande attrazione 13:15
Sei u e chiarissimo..bravo
Come qualcuno ha gia’ fatto notare qui , la Francia è’ particolarmente attenta e pignola su questo punto.
Molto spesso all’ anagrafe transalpina vengono respinti quei nomi “ americani” che tanto vanno di moda in Italia.
Ci sono paesi molto più ligi su questo, ad esempio alcuni hanno elenchi di nomi e si può scegliere solo tra quelli. Francamente lo trovo ridicolo, a patto che non siano nomi scherzosi, ognuno è libero di chiamarsi come ritiene.
Ieri ho avuto l'opportunità di incontrare Raul Pupo autore di Adriatico amarissimo in un incontro organizzato dalla mia università e purtroppo l'italianizzazione forzata delle popolazioni in Slovenia è una di quelle pagine che si tende a dimenticare troppo spesso
Grande Raul Pupo.
@@jeanjacquesboutier94 è stato chiaro e soprattutto professionale nell'esporre i fatti per quelli che erano senza prendere parti
Comunque gli istriani e i croati della costa non parlavano italiano, ma la lingua veneta.
Complimenti, vedo molti dei tuoi video e sono fatti molto bene, approfonditi e chiari. Ti suggerisco se vorrai farlo, di realizzare un video sul periodo Covid con la speranza di far ragionare la gente (chi non si fosse reso conto), sulla gravità di quanto è stato fatto contro chi ha fatto scelte diverse. Ragionaci su, ma io se fossi in te lo farei. Grazie
Se per "chi ha fatto scelte diverse" intendi i novax, spiace dirti che io sono un medico, ho avuto a che fare per lavoro con gente non vaccinata e, fosse stato per me, si sarebbe dovuto far loro ben di peggio che un semplice green pass. A cominciare dall'obbligo vaccinale
@@laBibliotecadiAlessandria Quella che ha scritto è una cosa che per me non sta ne in cielo ne in terra. Tanto più che viene da un medico. Io sarò anche vaccinato, ma le garantisco che non ho mai guardato ai non vaccinati come dei cittadini di serie "C" per così dire, anzi le dirò che sono persone IDENTICHE alle altre in tutto e per tutto. E soprattutto hanno gli STESSI DIRITTI. Ad ogni modo visto che lei è un medico le dico con il massimo della convinzione che dopo quello che è accaduto in questo paese ho fatto annullare la mia tessera sanitaria e non intendo MAI PIU USUFRUIRE DELLA SANITÀ PUBBLICA. Perché con un paese che discrimina i propri cittadini in base alle scelte fatte in questa circostanza NON VOGLIO PIU AVERE A CHE FARE. Anzi, a quanto punto le dico una cosa, visto che lei mi sembra così convinto che i non vaccinati dovrebbero essere messi al bando: Cosa ne direbbe se un giorno, dividersi l'Italia in due nazioni indipendenti cioè "Italia pro" e "Italia no vax" ?. Ovviamente con il confine che però è INVALICABILE, sorvegliato con i carri armati con il colpo in canna? Ovviamente due stati ognuno col proprio governo, e indipendenti sotto QUALSIASI PUNTO DI VISTA? . Come la vede? lo facciamo? . Almeno vi togliete il peso dei "novax". E comunque le dirò che io da VACCINATO, se dovessi scegliere andrei tranquillamente a vivere nell'Italia novax, senza problemi. Che tanto prima o poi quella " cosa la" la dobbiamo fare tutti. E comunque se si realizzasse quello che ho descritto vogliamo metà Italia, possibilmente la parte est, così posti schifosi come Milano, Torino, Roma stanno fuori dai confini
In istria, oltre alle lingue slave c'erano anche l'istroveneto ,l'istrioto (lingue romanze)
Il mio cognome è italianizzato (da Mladossic a Giovanetti che è una quasi traduzione letterale, i miei nonni( e altri parenti) erano filoitaliani ( che poi quando vennero in toscana, si aggiunse una n)
I miei antenati parlavano in Montonese ( la parte paterna) un dialetto istrovenero, la parte materna in fiumano ( altro dialetto istroveneto) e con il contado parlavano altre lingue
@@andreaa.g.giovannetti va su google e digita.ISTRIOTO oppure ISTROVENETO,.me par che uno dei due è.stato.tutelato ultimamente.
18:03 Fussbal è l'equivalente in lingua tedesca di football. Dunque il nonno la sapeva lunga.
bello e interessante grazie.
Ciao Gioele.
Per me il capolavoro assoluto della neolingua è POLIBIBITA in alternativa a cocktail ( tu lo citi come Arlecchino )....
Anche i cognomi di artisti senza una vocale finale si dovettero cambiare : Renato Rascel durante il ventennio del mascellone dovette esibirsi come Rascele........
Grande pillola, like usual !
Oops, scusa il francesismo.....
Negli anni '30 i "Grandi Magazzini Standard" divennero "Standa".
E tali sono poi rimasti fino alla loro fine, negli anni '90.
Però, in piemontese, sono sempre stati chiamati "Stander".
Ho qualche dubbio sulla "bistecca". credo che l'italianizzazione di Beef-steack si sia imposta naturalmente, "dal basso" assai prima del fascismo, e prevalesse nel linguaggio culinario già alla fine dell'ottocento, penetrando perfino nei dialetti. Ricordo per esempio Adolfo Giaquinto, (1846-1937) che fu un famosissimo cuoco e apprezzato poeta e paroliere, in italiano, nel nativo napoletano, ma anche in "cispadano", una sorta di gergo misto di dialetti meridionali e dell'Italia centrale nato tra i lavoratori inurbati di Roma capitale. tra queste composizioni "Cispadane", tutte precedenti alla Grande Guerra, ricordo, purtroppo solo confidando nella memoria perché non la trovo in rete ( ma è citata da De Mauro nella "Storia linguistica dell'Italia Unita") una poesia dove l'oste recita il menu all'avventore, proponendogli anche "Una bistecca bella grosse".
Ma anche il Pellegrino Artusi già lo usa nel 1891
Sul canale"Firenze, segreti misteri e leggende" è ben spiegata l'origine di bistecca.
Infatti!
Massimo Callegari , ho seguito il tuo consiglio. La storia è molto carina , ma ha l'aria di essere una leggenda: è abbastanza improbabile che un piatto venga "battezzato" all'improvviso e per un motivo così occasionale, e assomiglia fin troppo a un'altra leggenda fiorentina, quella del nome dell'Arista di maiale, che sarebbe stata chiamata così da quando l"assaggiarono i vescovi greci intervenuti al Concilio di Ferrara-Firenze del 1438-1439 (con il quale , in vista del pericolo del crollo di quel che restava dell' Impero d'Oriente si fece un'ultima tentativo di riunione fra cattolici e ortodossi) e cominciarono a gridare: "Aristos", cioè eccellente. In realtà poi si trovano citazioni dell'arista al forno assai più antiche, per esempio in una novella di Franco Sacchetti. Per la bistecca sarebbe il contrario, e il termine sarebbe comparso assai dopo rispetto alla leggenda costruita in tempi moderni: secondo il dizionario di Aldo Gabrielli il termine è attestato dal XIX secolo. Io immagino che questa italianizzazione possa essersi man mano diffusa fra gli osti, gli albergatori e i cuochi che in Toscana servivano i signori inglesi che partecipavano al Grand Tour o si stabilivano in qualche località d'arte, o gli imprenditori e i commercianti che facevano soldi a Firenze e a Livorno.
Avete ragione, era già comparsa prima, lo segnalo sotto il video. Probabilmente era ancora presente l'uso della versione inglese, però, se venne contata tra le parole vietate
Nel libro di Alfio Caruso TUTTI I VIVI ALL'ASSALTO si parla che il generale comandante della divisione alpina Cuneense Emilio Battisti aveva proibito l'uso del "voi" ai suoi ufficiali sia nei rapporti tecnici sia nei confronti degli alpini.
Quando non eravamo una colonia americana
Grande pillola. Gio inerente alla "persecuzione" linguistica dei non italofoni da parte del Fascismo, potresti dedicare in futuro una pillola alle persecuzioni vere e proprie inflitte dell'Impero Romano ai primi cristiani?
Grazie per questa interessantissima presentazione. Ma ho un dubbio sull’uso attuale del verbo supportare che sembra aver sostituito completamente lo - spesso più adatto - sostenere.
Piccola curiosità: durante il fascismo l'Inter o Internazionale Milano (se non sbaglio, chiamata così proprio per rimarcare il fatto che accettava anche giocatori stranieri a differenza del Milan) fu costretta a cambiare nome in Società Sportiva Ambrosiana.
Ma non solo, perché la parola "Internazionale", nella testa del dvciesso, poteva rimandare all'internazionale comunista e per evitare qualunque tipo di riferimento politico venne presa la decisione di cambiare nome alla squadra che venne riunita con altre due società
Sì perché "Internazionale" richiamava troppo le "Internazionali comuniste" 😊
@@Anpi-xx6my
Non solo: più tardi, anche il Milan dovettere diventare Milano e il Genoa Genova.
23:57 Il più bello è Shock->Urto di nervi😂
L' Alto Adige verrà anche "italianizzato" a forza anche con la costruzione di numerose caserme di alpini. Infatti dal Trentino Alto Adige verrà tratta la divisione alpina "Tridentina".
Mi irrita leggere sui giornali o sentire comunemente nei vari programmi radio-televisivi l'uso di termini stranieri quando esiste perfettamente la parola corrispondente in italiano. Anche i nostri politici pensano di essere più alla "moda" usando un termine in inglese, senza considerare che una ampia fascia della popolazione, specialmente quella più anziana, o che semplicemente non ha studiato l'inglese, non ne capisce il significato. Ed allora ecco il proliferarare di termini come Ticket, Welfare, Job Acts...
Il manifesto della copertina è un falso storico appurato.
Un esempio di una parola che proviene dal dialetto è: stracchino, formaggio tipico bergamasco, il latte viene munto quando la vacca è stanca che in dialetto significa "strac", è così preso il nome stracchino!
Interessante! Non lo sapevo!!
Poi lo stracchino lo adoro !!
@@mcroma65 Credo che vi siano tanti prodotti tipici, nomi di antichi borghi, di antichi utensili, usanze tipiche derivano da dialetti! credo che sia giusto conoscere l'italiano ma anche conservare gli antichi idiomi!
Anche in piemontese uno stanco è "strac"
Per info, caoutchouc si pronuncia caucciù anche in francese. Se proprio volessimo essere precisi, loro la doppia c non ce l'hanno, per cui il suono non è esattamente uguale, ma ci va davvero molto vicino. È più una t non pronunciata, che fa una pausa, seguita da una c.
In questa pillola hai superato te stesso!
Bellissima pillola, ma vorrei dire che non fu proprio "concesso" di andare in Germania o in austria, ma fu imposto di o andarsene o parlare soltanto italiano, mettendo cartelli solo in italiano e facendo sparire il tedesco. Creando così anche una divisione e una specie di guerriglia tra chi se ne andava e chi restava
Quello certo. Intendevo che fu concesso di andare in Germania per sfuggire all'imposizione dell'italiano
Infatti veniva concesso di andarsene in Germania per evitare l'imposizione di parlare l'italiano per chi era originario del sud tirolo...
Non ho mai capito come mai Sterzing in italiano fosse Vipiteno...fino a oggi. Grazie heikudo!:)
"Castrum Vipitenum"un antico forte romano
Molto interessante
Molto interessante. Due appunti: l'italianizzazione dei toponimi non è avvenuta solo in alto Adige o in Friuli, valga l'esempio di Sauze d'Oulx, diventato Salice d'Ulzio. Mi stupisce che il Voi fosse stato considerato 'meno straniero' del Lei, visto che in francese si usa il voi (Vous).
Una vittima del fascismo credo sia anche stata la i consonantica, la j , e la y, entrambe trasformate in i. Il cognome Gay, abbastanza comune dalle mie parti, è così diventato Gai.
In realtà il voi francese e italiano credo abbiano semplicemente un'origine comune, ma il suo uso in Italia è quasi contemporaneo alla comparsa del francese, quando sicuramente ancora non influiva sulla penisola
i francesi e gli spagnoli traducono ancora oggi i termini stranieri, o almeno ci provano
Joe. fai un salto qui a Sssaavooonaaa o a Sanna come diciamo e poi vedi se sono ancora usati i settent......😜👍bellissimo video, bravo, bravo, bravo.
Anche mi sun de Sanna (o Sann-a)👍🏻
Pillola veramente interessante
Allora non dire midia ma media che è latino e non inglese.
nella biblioteca di famiglia, abbiamo libri post-italianizzazione scritti da Arturo Schopenhauer, Alberto Einstein, ...😅 e libri Medusa, con tentativi di italianizzazione anche dei cognomi stranieri.
Minuto 17 , un altro esempio assurdo è la sostituzione della parola bar con osteria oppure " qui si beve"
Si usava anche "Mescita", talvolta.
Grazie mille lezione davvero interessante
Ho una domanda : intorno al 30° minuto, hai mostrato una vecchia immagine di un cinegiornale della Luce... ma in basso c’è scritto “Anno MMXIV »... cioè 2014. Si tratta di un’immagine non del periodo fascista ma presa per un motivo speciale ? O davvero di un’immagine del Ventennio come se fosse una visione del futuro ?
L'avevo notato anche io, strano...
Sapete che non saprei... Ho controllato l'origine e non sembra un'immagine creata ad arte. Forse a loro volta erano caduti nell'errore?
@@laBibliotecadiAlessandria Difficile: all'epoca nelle scuole il voto per il latino era più importante di quello per l' italiano, parola di mia madre. Mi sa che è un'immagine non dell'epoca...
No, intendo il sito che la utilizza
Gioele, posso dire che nello spagnolo ci sono delle similitudini, anche se non credo siano dovute a una manovra analoga del Franchismo. Per intenderci, ci sono molte parole spagnole, di origine straniera, che suonano esattamente come la traduzione fascista italiana... E altre mutuate dall'inglese, per esempio, che suonano come una traduzione 'spagnolizzata' (non so se mi sono spiegato 😅)
Gran bella pillola, la scopro solo ora ma m'interessa particolarmente visto che mio nonno è un immigrato Veneto in alto Adige. Complimenti davvero, interessantissimo!
Grazie!
Pillola molto interessante perché è storia... della lingua italiana ! Mi viene strano pensare però che quello che da noi fu imposto da una dittatura, in altri paesi è vista come una cosa normalissima quasi richiesta dalla popolazione : per esempio, in Francia, il Francese soppianta quasi tutte le parole di origine straniera, ed è la popolazione stessa a farlo quasi con naturalezza. I Francesi non dicono computer, monitor, mouse : dicono ordinateur, souris, écran. Usare parole straniere nelle pubblicità, siano esse manifesti in strada o video televisivi, è permesso, ma ci deve sempre essere un rimando in basso con la traduzione in Francese (caso tipico, la pubblicità della Volkswagen, che in genere finisce con la frase “Das Auto“, in Francia vede l’aggiunta in basso di una frase “La voiture”). C’è addirittura una legge francese, la legge nr 94-665 del 4 Agosto 1994, detta legge “Toubon” dal nome del Ministro della Cultura che la propugnò, che impone l’uso esclusivo del Francese in moltissimi atti e documenti della vita quotidiana, e addirittura nei contratti... it.m.wikipedia.org/wiki/Legge_Toubon
34:31 Per me è un. deciso....(pausa si suspance) SI!!!
Pillola molto molto interessante.
Pensare che quando ero più giovane e lavoravo in alta italia i colleghi mi sfottevano bonariamente per il mio uso del "voi" interpretato quasi come se fosse un errore lessicale piuttosto che un antico ed "originale" retaggio della notra lingua.
Purtroppo ora utilizzo correntemente il "Lei" :(
Magari potrebbe essere interessante una o più pillole sulle minoranze etniche residenti in territorio italiano. Ad esempio nel Trentino Alto Adige non ci sono solo parlanti del tedesco di origine austriaca, ma anche altri che parlano un tedesco molto più antico definito Cimbro e quelli che parlano il Ladino. Sull'altopiano di Asiago c'è una congregazione di 7 comuni di lingua tedesca che vi si erano stanziati durante l'alto medioevo, così come nella vicina Lessinia a nord ti Verona. Ed anche le minoranze albanesi nel sud Italia con il loro idioma "arcaico", ecc...
le migrazioni furono tutte dopo l'anno 1000, per quello che riguarda la Lessinia parliamo già del periodo comunale e della dominazione scaligera, prima quei territori erano praticamente disabitati.
Comunque sarebbe una pillola molto interessante.
A parte sugli albanesi che è in programma, sul resto ammetto di sapere pochissimo
@@laBibliotecadiAlessandria Premettendo che io non sono uno storico e mi ero imbattuto in queste cose per caso; ad esempio avevo sentito parlare di Mocheni mentre ero a militare in provincia di Trento ed avevo scoperto che costoro non erano "italiani" e che c'è una Val dei Mocheni in cui vivrebbero un po' separati dal resto delle valli limitrofe e che, appunto, parlano un antico idioma bavarese. Come ad esempio avevo sentito che c'erano delle popolazioni che parlavano il ladino. Avevo scoperto anche per caso, facendo ricerche sul paese di provenienza di alcuni miei familiari che li in Lessinia, proprio a partire da un comune più ad occidente iniziavano una serie di comuni di parlata germanica di cui ne parlano anche vari siti su internet, tipo questo: www.visitlessinia.eu/it/la-lessinia/conoscerelalessinia/Cimbri/ e di cui ci sono vari filmati qui sul tubo, tipo "Io sono Cimbro, Io parlo Cimbro" della regione veneto, nel quale si fa una descrizione storica. Sul tubo c'è anche TG Cimbro in cui trattano di cose quotidiane inerenti le popolazioni di lingua e provenienza germanica.
Me lo segno e vedo cosa trovo Allora grazie
Anche in medicina , il cachet x il mal di testa fu sostituito dal cialdino.
Che interessante!!!
"brochure" che diventa FASCIcolo mi ha fatto molto ridere
Grazie per questo video. Io sono un professore di lettere e mia madre è Cimbra, quindi conosco benissimo questa storia, di cui non si parla mai abbastanza.
I Cimbri... un popolo che ho imparato a conoscere grazie a Marco Paolini con VAJONT. Si perchè non l'avevo sentita nominare nemmeno da chi fino a quel momento mi aveva insegnato storia.
si si approvo il suggerimento sulla pillola sui cambiamenti di lingua nella germania nazista mi incuriosisce
Parlando di calcio potresti parlare in un video di come molte squadre di calcio d'Italia vennero soppresse o assorbite da altre per ordine di Mussolini, come le 4 squadre di Firenze che divennero una sola?
Fiorellare è bellissimo, ricominciamo a usarlo!
Dove è possibile inviare del materiale?
La mail gioele.sasso@gmail.com
Il voi c'è soprattutto qui in Molise...
In Francia, ancora oggi, persiste un anglofobia linguistica
😂😂dopo che gli inglesi si sono imposessati di una bella percentuale di parole francesi ( langue - language 🙃)
Una sacrosanta anglofobia linguistica, vorrai dire
Controllare il modo come il popolo si comunica è sempre stato importante per i dittatori... Così si può controllare come la gente pensa e in ultima istanza come agisce... Bellissimo argomento 👏🏽👏🏽👏🏽
Lo fanno tutti i sistemi di potere, anche democratici. Alle volte spontaneamente, senza pianificazione.
Ogni forma rimanda ad un contenuto. Ogni sistema di potere ha i propri valori e cerca di imporre il linguaggio tramite cui li veicola.
Ad esso ad esempio in Italia assistiamo ad un'esplosione di anglicismi inventati che non vengono dall'uso popolare ma sono al contrario "imposti" dall'alto, da politici, giornalisti e pubblici amministratori.
Uno particolarmente ridicolo e` il "drive in pedonale" che flagella il Lazio.
SONO D' ACCORDO!!👍👋👋👋
Vero.
@@barrankobama4840 Io anche se sono insegnante di inglese no sono d'accordo con mettere delle parole in inglese solo per sembrare più figo o più sofisticato o quello che sia anche perché l'italiano è una lingua bellissima... A proposito, il drive-in pedonale è proprio una cattiveria con entrambi le lingue 🤦🏽♀️😅
@@IngleseconAnna Io li uso il meno possibile, anche in Sanità (per esempio, ticket dico sempre "biglietto").