Il gentile dottore parla di anziani.. mi stupisco che non citi che oggi è una malattia anche di persone meno anziane, come mia mamma, vegetale già a 50 anni..
Purtroppo credo sia una curva in transizione verso quell'età. Con tutto ciò che respiriamo, mangiamo, entriamo in contatto è difficile preservare una buona salute. Ci metta anche il fattore genetico e capisce che la situazione è brutta.
mi trovo a Pavia e chiederò informazioni al S.Matteo e al Mondino per saperne di più. Il medico di base non me ne ha mai parlato e neppure il CPS pavese dove vengo seguito da oltre 1 anno, nonostante la mia richiesta ossessiva di accusare i primi sintomi della patologia a 66 anni che mi terrorizza visto che vivo solo e non ho parenti vicino a me.
È terribile verificare come, forse anche a causa degli stili di vita moderni, certe donne iniziano molto presto a registrare molteplici sintomi di Alzheimer. Io ho una sorella appena arrivata ai 60 anni (lei ha più anni di me, ma di fatto, ormai, sembrano decenni), che dimentica informazioni, impegni, dati su attività da compiere nell'arco della giornata (!) o di alcuni giorni a venire. Uno si aspetterebbe i classici buchi di memoria relativi a eventi del passato -infanzia, adolescenza, giovinezza etc- che troverebbero una qualche giustificazione nell' oggettivo trascorrere del tempo, unito ai mille impegni, qualora ci siano, della vita media contemporanea di una madre di due figli di 17 e 21 anni, avuti in tarda età. Tra le varie cose, ciò conferma come non sia bene diventare madri tardi: a 60 anni sei già vecchia e se dai segni di demenza, come nel caso di mia sorella -soggetta anche ad attacchi incredibili d' isteria patologica, addirittura pericolosa per chi le è vicino in quel momento- non puoi più essere utile ai tuoi figli o a tuo marito, o compagno che sia. Nel caso di S., sempre mia sorella, purtroppo a tutto ciò si unisce tutta una serie di ingiustificate e improvvise "paure" totalmente prive di senso, come usare l'auto, uscire da sola, andare dal medico, quasi che lei vedesse, dietro a queste azioni, un pericolo o una minaccia incombenti e impossibili da affrontare. Data l'età di S., è prevedibile un futuro ricovero in istituti dedicati alla cura di queste terribili patologie...
Basterà chiedere al suo medico di base che conosce senz'altro codici e procedure per avere accesso ad una visita con valutazione Alzheimer (se è a Roma può comunque chiedere informazioni al CUP del Policlinico Umberto I dove si trova il Centro U.V.A. diretto dal prof. Ettorre - Cordiali saluti . La redazione di "Medicina e Informazione"
Il gentile dottore parla di anziani.. mi stupisco che non citi che oggi è una malattia anche di persone meno anziane, come mia mamma, vegetale già a 50 anni..
Purtroppo credo sia una curva in transizione verso quell'età. Con tutto ciò che respiriamo, mangiamo, entriamo in contatto è difficile preservare una buona salute. Ci metta anche il fattore genetico e capisce che la situazione è brutta.
mi trovo a Pavia e chiederò informazioni al S.Matteo e al Mondino per saperne di più. Il medico di base non me ne ha mai parlato e neppure il CPS pavese dove vengo seguito da oltre 1 anno, nonostante la mia richiesta ossessiva di accusare i primi sintomi della patologia a 66 anni che mi terrorizza visto che vivo solo e non ho parenti vicino a me.
9 anni dopo mi auguro il Vostro meglio.
Sei un grande
È terribile verificare come, forse anche a causa degli stili di vita moderni, certe donne iniziano molto presto a registrare molteplici sintomi di Alzheimer. Io ho una sorella appena arrivata ai 60 anni (lei ha più anni di me, ma di fatto, ormai, sembrano decenni), che dimentica informazioni, impegni, dati su attività da compiere nell'arco della giornata (!) o di alcuni giorni a venire. Uno si aspetterebbe i classici buchi di memoria relativi a eventi del passato -infanzia, adolescenza, giovinezza etc- che troverebbero una qualche giustificazione nell' oggettivo trascorrere del tempo, unito ai mille impegni, qualora ci siano, della vita media contemporanea di una madre di due figli di 17 e 21 anni, avuti in tarda età. Tra le varie cose, ciò conferma come non sia bene diventare madri tardi: a 60 anni sei già vecchia e se dai segni di demenza, come nel caso di mia sorella -soggetta anche ad attacchi incredibili d' isteria patologica, addirittura pericolosa per chi le è vicino in quel momento- non puoi più essere utile ai tuoi figli o a tuo marito, o compagno che sia. Nel caso di S., sempre mia sorella, purtroppo a tutto ciò si unisce tutta una serie di ingiustificate e improvvise "paure" totalmente prive di senso, come usare l'auto, uscire da sola, andare dal medico, quasi che lei vedesse, dietro a queste azioni, un pericolo o una minaccia incombenti e impossibili da affrontare. Data l'età di S., è prevedibile un futuro ricovero in istituti dedicati alla cura di queste terribili patologie...
Ppp0000000000interesante per me la visita per mio marito si avicina
quale impegnativa va chiesta al medico di base x sottoporsi ad una visita per valutazione di rischio malattia di Alzheimer non è stato specificato.
Basterà chiedere al suo medico di base che conosce senz'altro codici e procedure per avere accesso ad una visita con valutazione Alzheimer (se è a Roma può comunque chiedere informazioni al CUP del Policlinico Umberto I dove si trova il Centro U.V.A. diretto dal prof. Ettorre - Cordiali saluti . La redazione di "Medicina e Informazione"
Come faccio a capirlo e poi c'è una cura altrimenti che serve e meglio non saperlo
Come faccio a capirlo e poi c'è una cura altrimenti che serve e meglio non saperlo
Non ci sono cure.