Le Demenze: problema clinico ma anche sociale - 1° parte

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  • Опубликовано: 16 окт 2015
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    Quando si parla di demenza si dovrebbe in realtà parlare di demenze perchè sono molte le forme di declino e in molti casi ci si trova di fronte a delle pseudo demenze come nel caso di una demenza depressiva, o legata ad un grave ipotiroidismo, o ad una avitaminosi, ad alcune infezioni, o conseguenza di un trauma cranico (anche micro traumi ripetuti come nel caso dei pugili), senza contare le forme di demenza associate a malattie neurologiche come il Parkinson, la Corea,mucca pazza... o le demenze di origine vascolare caratterizzate da una serie di ischemie cerebrali riscontrabili alla tac o alla risonanza. Ecco quindi che la diagnosi diventa fondamentale per impostare un percorso corretto per ogni paziente. E per conoscere meglio l'universo complesso delle demenze abbiamo incontrato il Prof. Salvatore Giaquinto, Specialista in Neuropsichiatria, che ci ha spiegato che la forma più diffusa - circa il 50% - di demenza è la malattia di Alzheimer, caratterizzata dalla distruzione della parte semantica e del linguaggio nelle forme ad esordio precoce, e dalla perdita di memoria nelle forme tardive (oltre i 70 anni). I primi sintomi possono essere subdoli, atipici, come un cambiamento di umore o personalità, spesso scambiati per depressione, di condizione - stati di agitazione alternati a momenti di rallentamento fisico e mentale - e deficit mnemonici che coinvolgono la memoria a breve e lungo termine, la memoria semantica, episodica, dichiarativa, il linguaggio... mentre viene conservata la memoria procedurale e motoria (se si sapeva andare in bicicletta o nuotare si può ancora farlo). Possono esserci parafasie semantiche (chiamare marito il figlio o viceversa) o anche difficoltà ad identificare gli oggetti (scambiare la vasca per il letto). Naturalmente il ruolo della famiglia e del care giver diventa fondamentale per aiutare la persona con demenza a vivere il più serenamente possibile le fasi di declino cognitivo, ed allora è consigliato parlare lentamente con frasi brevi, tenere le mani per catturare il focus attentivo, creare un ambiente soft in casa - e in questo può aiutare una musica adatta, Mozart e la musica del 700 è stato dimostrato che hanno un effetto calmante. Un capitolo importante è quello dei farmaci, come si sa non esistono molecole in grado di guarire o di arrestare per sempre l'andamento della malattia, ma i farmaci sintomatici sono importanti soprattutto per il riposo notturno che nella demenza viene spesso compromesso (anche se l'utilizzo dei neurolettici e degli ipnotici deve essere valutato con attenzione ed il dosaggio personalizzato caso per caso), e per ritardare il più possibile l'insorgenza dei sintomi. (si tratta in genere di anticolinergici per proteggere la acetilcolina, neurotrasmettitore delle funzioni cognitive). Un altro aspetto fondamentale è far sì che nelle prime fasi di malattia il paziente sia ancora coinvolto nella vita sociale e familiare, ed è quindi importante mettere in atto una tecnica di attivazione cognitiva con terapia della realtà, della reminiscenza e della validazione per creare un ponte fra il passato e il presente, e in questo possono essere di grande aiuto album di foto, video...Recentemente si è visto che una forma di socialità può essere costituita dagli Alzheimer cafè, luoghi dove si può ascoltare musica (il ritmo sei ottavi è quello più idoneo in questi momenti di socialità). Nelle fasi più avanzate, quando la famiglia non è più in grado di provvedere in casa ai bisogni sempre crescenti - ed è importante ricordare che i familiari ed i care giver di persone con demenza sono sottoposti ad un forte stress tanto che studi recenti hanno inserito fra i rischi cardiovascolari proprio l'assistenza a persone con demenza - le strutture più idonee sono i cosiddetti appartamenti protetti dove l'assistenza è garantita 24 ore su 24. In conclusione con il Prof. Giaquinto abbiamo parlato anche del rischio genetico delle forme precoci di Alzheimer e delle eventuali consulenze genetiche per familiari a rischio, e delle ricerche con esisti contraddittori sull'importanza di una costante stimolazione cognitiva nella prevenzione della malattia di Alzheimer. Dati definitivi non ce ne sono, ma quel che è certo è che un impegno mentale costante nella vita, come pure l'attività fisica, sono in grado di produrre fattori di crescita nervosi ( l'NGF per cui la Prof.ssa Montalcini vinse il Nobel) e quindi una vita intellettualmente stimolane è comunque un investimento sul nostro patrimonio intellettivo.
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Комментарии • 33

  • @enzamariaromito8768
    @enzamariaromito8768 2 года назад +5

    Mamma mia che dire..un grande uomo di scienza.

  • @vioricastratu603
    @vioricastratu603 2 месяца назад +1

    Grazie ,professore, grande rispetto per Lei ,come descrive con tale chiarezza delle malattie con rispetto verso i malatti ; anch'io sto lavorando per la persona con una di questi malattie ed è sempre chiarezza e rispetto reciproco tra noi,altrimenti non ci si può lavorare

  • @mariacaccamo438
    @mariacaccamo438 Год назад +3

    Grazie Professore, è una spettacolo sentirla parlare.... Intelligente, preparato, queste sono lezione universitare che ci fa gratuite, e uno spettacolo sentirla parlare così chiaro, affabile , preparato, ha una biblioteca nel suo cervello. A me tocca personalmente questo problema.... I video li guardo ripetutamente, e tutto vero e mi aiutano a capire di più come comportarmi. Grazie, grazie.

  • @Luce5731
    @Luce5731 23 дня назад +1

    Grande PROFESSIONISTA !!!!

  • @stefb92959
    @stefb92959 3 года назад +6

    Un grande uomo oltre che gran medico 🙏 Chapeau

    • @dianazuffranieri4720
      @dianazuffranieri4720 2 года назад

      Il prof non ha figli che continuano la sua opera che peccato che lui non eserciti più la sua professione abbiamo bisogno di medici preparati come lui

  • @valentinacostanzo2586
    @valentinacostanzo2586 2 года назад +3

    Ho scoperto da poco il dottor Giaquinto: una lietissima scoperta!! Credo anche sia napoletano come me. Un uomo colto, non solo competente.

  • @art.f.b3748
    @art.f.b3748 День назад

    Spieghi chiaro , grazie del video

  • @lidiaannamascarin8759
    @lidiaannamascarin8759 3 года назад +4

    Bravo professore tutto molto chiaro😊

  • @anitaarcaro1404
    @anitaarcaro1404 2 года назад +2

    questo mi è capitato nell'esame di PSICHIATRIA .......CI HO MESSO UNA VITA A PREPARARLO PERCHE' NON
    RIUSCIVO A CAPTARNE IL LINGUAGGIO

  • @chiarapaolasigalini2080
    @chiarapaolasigalini2080 2 года назад +3

    GRAZIE PROFESSORE

  • @francovisconti1327
    @francovisconti1327 3 года назад +3

    BRAVISSIMO ..

  • @francy266
    @francy266 2 года назад +3

    A che età si può presentare la demenza

  • @elenagheorghe6803
    @elenagheorghe6803 5 лет назад +3

    Tutto ben spiegato

  • @anitaarcaro1404
    @anitaarcaro1404 2 года назад +1

    Io sono sempre stata incerta sulla diagnosi di demenza per mia madre e non credo di averla io.

  • @anitaarcaro1404
    @anitaarcaro1404 2 года назад +1

    MIO PADRE NON ERA UN ALCOLIZZATO NE' IO NE' MIO MARITO appunto movimenti coreici spontanei e occasionale questo mi capita che non mi permette di fare iniezioni

  • @anitaarcaro1404
    @anitaarcaro1404 2 года назад +1

    IO MI MUOVO POCO E SONO CONCENTRATA QUI FINO A CHE QUALCUNO MI CHIAMA PER NOME E MI RICONOSCE

  • @anitaarcaro1404
    @anitaarcaro1404 2 года назад +1

    IL PROBLEMA E' DIRE "DEVO FARE" O "VOGLIO FARE""" nel fondo dell'anima

  • @anitaarcaro1404
    @anitaarcaro1404 2 года назад +1

    JOSE' HA AVUTO L'ALZAIMER E SUA MOGLIE SARA L?HA CURATO

  • @ginevra6548
    @ginevra6548 4 года назад +2

    ❤️

  • @christianberaldi8096
    @christianberaldi8096 4 года назад +4

    come si fa per contattare per questo professore?

    • @MedicinaInformazione
      @MedicinaInformazione  4 года назад +3

      Buongiorno Christian, il Prof. Giaquinto è andato in pensione e quindi non esercita più, mi spiace. Cordiali saluti

  • @Simonefns
    @Simonefns 4 года назад +2

    👏🏻👏🏻👏🏻

  • @soniaman4317
    @soniaman4317 6 лет назад +3

    Gentile Professore,
    come sempre apprezzo i suoi video.
    Su questo video, in particolare, mi piacerebbe che lei facesse un'integrazione approfondendo l'argomento con ipoacusia e demenza.
    E' vero che la perdita di udito è sempre collegata ad un aumento esponenziale di rischio di demenza? C'è un collegamento fra le due patologie?
    La percentuale di soggetti affetti da malattia di demenza sono quasi sempre soggetti ipoacusici?
    Grazie.
    Sonia

    • @mariadragoni4646
      @mariadragoni4646 5 лет назад

      Sonia Man sono dispiaciuta di non poter andare in visita dal professore

    • @tizianaT1971
      @tizianaT1971 Год назад

      E anche ACUFENE

  • @anitaarcaro1404
    @anitaarcaro1404 2 года назад +1

    Allora mia madre era demente????^??? IO SONO DERMENTE???? MIO PADRE ERA DEMENTE ???^????

  • @anitaarcaro1404
    @anitaarcaro1404 2 года назад +1

    IO VOGLIO L?INNO ALLA GIOIA!!!!!!!K

  • @anitaarcaro1404
    @anitaarcaro1404 2 года назад

    QUANDO DITE LA VERITA' SENZA NASCONDERVI DIETRO LE VOSTRE FISIME????????????????????????

  • @anitaarcaro1404
    @anitaarcaro1404 2 года назад

    NON CORRISPONDONO MAI OROLOGI IN CASA

  • @andreinacorazza6451
    @andreinacorazza6451 10 месяцев назад

    Mente Eccelsa

  • @giovannimarsala2261
    @giovannimarsala2261 Год назад

    Bene allora Bach non Mozart