Giusy scopre la sua malattia

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Questa storia inizia molti anni fa, quando Giusy aveva solo 24 anni e i medici le diagnosticarono una malattia autoimmune che colpisce 6 persone su 1000 abitanti in Italia e in Europa.
Arrivata a Bergamo - l’ospedale è un centro di eccellenza per queste malattie - Giusy comincia le cure per questa rara forma di glomerulonefrite
membrano proliferativa, ma - dopo 15 giorni - qualcosa non andava. Una nuova biopsia conferma che questa giovane donna aveva sviluppato una seconda malattia, una forma rarissima di glomerulonefrite extracapillare, che non si era mai vista.
Le cure riprendono, andava meglio ma, cercando di capire cosa collegava le due patologie (la manifestazione clinica di prima con quella di dopo) viene scoperto un linfoma diffuso di Hodgkin, a grandi cellule B, quasi impossibile da diagnosticare perché aveva colpito una parte di intestino attorno all’appendice.
Due settimane dopo, arriva il blocco renale e se le analisi non avessero scoperto quel tumore così in fretta, non ci sarebbe stata nessuna possibilità di sopravvivenza.
Ma la professionalità e la caparbietà dei medici dell’Ospedale e dei ricercatori dell’Istituto Mario Negri hanno permesso a Giusy di tornare a vivere.
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L'Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri è una fondazione privata senza scopro di lucro impegnata nella ricerca biomedica nata nel 1960. L’attività di ricerca dell’Istituto si focalizza principalmente su tumori, malattie cardiovascolari, malattie neurodegenerative, malattie renali, trapianto d’organo, salute pubblica, inquinamento ambientale. Lo studio delle malattie rare, è un altro ambito importante del lavoro della fondazione che lo ha reso punto di riferimento nazionale e internazionale.