La conclusione di un discorso: 3 suggerimenti per farla al meglio

Chi ben inizia è a metà dell’opera. E lo è anche chi ben finisce.
Ciao, sono Chiara, Allenatrice di Public Speaking e di Video Public Speaking. Ti alleno a superare la paura di parlare in pubblico e in video e ti guido nel costruire discorsi di successo. Di persona o via web. Anche in inglese e in tedesco.
Quante volte ti è capitato di sentire uno Speaker che termina il suo discorso dicendo: “Ho finito. Grazie per l’attenzione”?
Questo accade quando non si conosce una valida strategia per concludere i propri discorsi e per una forte mancanza di consapevolezza: la conclusione, insieme all’apertura, rappresenta la parte del discorso che il pubblico si ricorderà di più.
Una cosa è certa: devi preparare a tavolino la conclusione del tuo discorso, tanto più se non sei abituato a improvvisare. Non deve essere una preparazione artificiosa, ma una preparazione consapevole. Fatta da una persona che sa dove vuol arrivare col suo discorso.
Il taglio da dare alla conclusione può variare a seconda del tipo di discorso che stai facendo. L’obiettivo di questo video è quello di darti qualche spunto.
Se ad esempio, stai esponendo un discorso ispirazionale nel quale racconti la tua storia personale per ispirare le persone al cambiamento, potresti concludere riassumendo quali sono gli elementi della tua vita che hai dovuto cambiare per diventare quello che sei tu oggi e poi spostarti su un livello più alto, più universale, facendo una domanda al pubblico e concludendo con un’affermazione: “E voi? Avete individuato i rami secchi nelle vostre vite?
Avete capito quali elementi del passato (abitudini, convinzioni, persone, oggetti…o chissà cos’altro) dovete lasciarvi alle spalle per accogliere il futuro e diventare la persona a cui ambite diventare? Forse ancora non ne siete pienamente consapevoli, ma credetemi esistono molte più possibilità di quelle che noi esseri umani possiamo immaginare”.
Pausa, inchino accennato e sorriso.
Un tipo di conclusione che si adatta a quasi tutti i tipi di discorsi è la Call to Action, ovvero la chiamata all’azione. Dì al pubblico quale azione specifica lo inviti a compiere. Ad esempio: vi invito ad acquistare il mio libro per approfondire il tema che ho trattato oggi, vi invito ad iscrivervi alla mia newsletter per rimanere sempre aggiornati, vi invito a iscrivervi al mio prossimo evento…eccetera.
Una conclusione perfetta è quella che contiene un esplicito rimando a un elemento citato nell’apertura del discorso. In questo modo darai al tuo discorso una forma circolare e si sa, il cerchio è il simbolo della perfezione. Ad esempio, una delle tecniche che preferisco è quella di aprire un discorso con una storia, lasciarla sospesa e concluderla alla fine del discorso. In questo modo il pubblico rimarrà sospeso e la suspance creata ti aiuterà a mantenere alta la sua attenzione.
Ti consiglio dunque di preparare sempre la conclusione dei tuoi discorsi, portare il discorso su un livello più alto nel caso di un discorso ispirazionale, inserire una call to action e un rimando a un elemento che hai citato nell’apertura.
#PublicSpeaking #ChiaraAlzati #ParlareInPubblico
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[@ChiaraManfrinato]

ciao Chiara, i tuoi video sono sempre molto interessanti e ricchi di spunti.

[@yasminemourchid1105]

Brava la spiegazione mi è servita in molte storie 🥰🥰

[@RiccardoPrezioso]

Ottimo video e bei contenuti di valore. Chiarezza esemplare (d'altronde ti seguo per questo).
Da migliorare il green screen e da inserire le schede a fine video 😉
Complimenti!

[@luigiraimondo3437]

ma perchè non fai un bel librone di public speaking intensive master class ( e non video public speking)? che te lo compriamo? il libro che vendi lo ho comprato, ma è piccolo........

[@ChiaraAlzatiPublicSpeaking]

Ciao Luigi! Un librone sarebbe solo tanta tanta tanta (troppa!) teoria! Ti assicuro che già essere in grado di fare in contemporanea tutto quello che scrivo nel libro “Video Public Speaking” ti può far diventare un fuoriclasse del Public Speaking. Non è la quantità di teoria che fa la differenza, ma la quantità di pratica consapevole e di qualità, accompagnata da feedback costruttivi!