Innovazione in agricoltura: preservare le risorse per tutelare le imprese

Come tutelare la produttività di un suolo e, con esso, la sostenibilità dell’impresa? Senza un suolo in salute non è possibile ottenere piante di qualità; senza preservare le risorse usate l’agricoltura a lungo termine, non è possibile garantire la produzione. Una produzione sostenibile in agricoltura può infatti pagare sul lungo periodo, oltre ad essere un modo per conquistare consumatori sempre più attenti ai problemi ambientali e di salute e di andare incontro a quelli che possono essere i cambiamenti normativi legati alla transizione ecologica.
Grazia Masciandaro e Eleonora Peruzzi (IRET) studiano metodi basati sulla natura per fornire alle imprese agricole e alle aziende che si occupano di ingegneria naturalistica, degli strumenti che aiutino a preservare a lungo termine la salute dei suoli. Molti scarti provenienti dall’ambiente possono trasformarsi in sostanze da reimmettere nel suolo, compresi gli scarti della stessa azienda, che possono integrare le sostanze necessarie alla crescita delle piante.
Matia Menichini (IGG) ci parla dei progetti sull’utilizzo di acqua nelle aziende, finalizzati a ottimizzare i prelievi della risorsa, minimizzare gli sprechi e ridurne la degradazione prima della sua reimmissione in ambiente.
Ilaria Baneschi (IGG) e colleghe, grazie alle tecniche sviluppate nel loro laboratorio analisi e alle competenze acquisite nel tempo, possono fornire strumenti alle aziende per ridurre l’impatto sull’ambiente delle loro produzioni e lavorazioni. Per esempio, indirizzando alcune pratiche come l’aratura del terreno o le modalità di fertilizzazione, per permettere di preservare i requisiti di qualità del suolo.
Andrea Berton (IGG), all'interno dell’Area di Pisa, si occupa invece di digitalizzazione delle aree agricole. I dati raccolti dai droni o da sensori opportunamente collocati dell'appezzamento si trasformano in informazioni importanti ai fini della produttività, che vengono restituite alle imprese in un modo immediatamente comprensibile e trasferibile alla coltura. Queste tecniche hanno una precisione tale da permettere interventi sulla singola pianta, per rispondere, per esempio, a un’esigenza idrica o nutrizionale della pianta stessa.