FILOSOFIA E DESTINO - EP-35: La terra e l'essenza dell'uomo - Parte 4

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  • Опубликовано: 18 дек 2024

Комментарии • 2

  • @inemicideldestino3059
    @inemicideldestino3059 3 месяца назад +2

    Nonostante tutto, il mio atteggiamento nei confronti del severinismo non è univocamente negativo, ma duale. Probabilmente ogni uomo, siano essi filosofi di professione o meno, ha bisogno di una filosofia, o meglio, di una Weltanschauung. Non so fino a che punto io sia riuscito a emanciparmi da quel bisogno. Forse non del tutto. E forse è impossibile una emancipazione totale. In ogni caso, da un alto, non posso non guardare con simpatia a coloro che ricercano una propria Weltanschauung, sia anche quella fornita dal severinismo (in mancanza di altre più promettenti); dall'altro, non posso non considerare quella severiniana come una forma degenere di Weltanschauung, per la semplice ragione che la Weltanschauung è tipicamente fonte di rigenerazione e di motivazione per l'impegno civile e politico di un uomo. Il severinismo, in quanto Weltanschauung, è in tal senso degenere, negando l'azione. Pare che l'unico impegno civile e politico di colui che abbraccia il severinismo sia una sorta di catechesi severiniana. Sembra una ideologia del non fare, del non ribellarsi. Fondamentalmente una ideologia conservatrice.
    Nel video si parla dello sfondo, nei termini di un insieme di determinazioni il cui apparire è necessario per l'apparire di qualunque ente. La mia domanda è questa: che cosa rende una determinazione tale da essere richiesta dall'apparire di ogni ente? Esemplificando, perché l'apparire di Napoleone non è necessario per l'apparire di questa sedia? Mentre l'idea di tutto è necessaria? A questa domanda, credo, non si può rispondere che a rendere un contenuto persintattico tale sia il suo essere predicato affermativamente di ogni ente. Infatti, l'idea di totalità (che è un contenuto persintattico) non è predicata affermativamente di questa sedia, della quale diciamo piuttosto che NON è né il tutto né l'idea (o nozione) di tutto. Come allora risponderemmo? Forse dicendo che a rendere un contenuto persintattico tale è il suo essere essenzialmente predicato (negativamente o affermativamente) di ogni oggetto, il suo contribuire essenzialmente al significato di ogni significato? Ma se è così, non dovremmo dire che ogni ente è persintattico? Non è forse vero, dal punto di vista severinista, che appartiene essenzialmente al significato di questa sedia il suo NON essere Napoleone, come il suo NON essere l'idea di tutto?
    Sulla contraddizione C, ci sono alcune mie considerazioni tecniche alla luce delle quali essa sembra irreparabilmente contraddittoria. Si tratta di considerazioni disseminate in conversazioni private, per lo più via mail. Mi chiedo se sia possibile renderle attraverso una metafora. Forse sì. Consideriamo questa. Immaginiamo di ascoltare una melodia, una qualunque. La percezione di una melodia, poniamo la quinta sinfonia di Beethoven (QSB), richiede una percezione diacronica dei suoni, prima "appare" il suono S1, poi S2, poi S3, e così via. Alla percezione di S2, la concretezza di S1 non appare più (ciò è necessario, perché altrimenti percepiremmo un accordo, e non una melodia). Ora, la melodia di QSB è un essente (Severino direbbe, non è un nulla), e in quanto tale è eternamente conservata nell'apparire infinito. Ma in che modo QSB appare nell'apparire infinito. Se S1, S2, S3 appaiono simultaneamente, ciò che nell apparire infinito appare non è una melodia, ma un accordo. Affinché QSB appaia nell'apparire infinito sembrerebbe necessario che l apparire infinito sia soggetto allo stesso processo dell apparire/scomparire che caratterizza l'apparire finito.

    • @marcoA95
      @marcoA95 3 месяца назад

      Nonostante io condivida parecchie cose dell'ontologia severiniana, devo ammettere che il rapporto tra AF e AI resti intrinsecamente contraddittorio, o quantomeno ambiguo.
      Poniamo un esempio: il me che ascoltava la musica ieri, dov'è andato? Quel "frammento coscienziale" è sicuramente scomparso, quindi ha cambiato di stato. Quel frammento scoscienziale(FC) appare ancora nell'AI, dunque IN UN ALTRO PRIMO PIANO COSCIENZIALE? Ebbene, quello non sarebbe lo stesso identico FC, poichè l'FC del MIO primo piano coscienziale sarebbe ancora spento. Affinchè sia lo stesso indentico FC, esso dovrebbe apparirmi nel MIO primo piano coscienziale.
      Inoltre, quando noi separiamo gli FC e li riteniamo essere distinti l'uno dall'altro, non possiamo dire poi che ci sia una coscienza che li sperimenti CONTEMPORANEAMENTE, in quanto uno si sovrapporrebbe all'altro, escludendosi a vicenda. Delle due l'una: o poniamo dall'inizio un unico FC in cui c'è una determinata configurazione che raffigura due azioni simultanee, oppure ne poniamo due, ma distinti temporalmente. Il tentativo di sovrapporre dopo due FC distinti simultaneamente diventerebbe autonegantesi.