@@marcoboniardi7246 non avevano rigato la canna come per il braun bess inglese...il proiettile oltre i 100 metri poteva essere fermato dalla divisa dei soldati...diventava efficace nel raggio di 50 metri...se ad esempio non uccidevi ma ,ferivi il nemico allora l infezione ,se non fermata, faceva il resto...
@@marcoboniardi7246 il fucile si poteva portare in spalla perché aveva una cintura apposita...quando pioveva la canna andava rivolta verso il basso...ogni soldato teneva nella giberna oltre alle cartucce anche il kit per smontare pulire il fucile e rimontarlo...
Ciao Luca. Andiamo per gradi. Il Brown Bess inglese come lo Charleville francese erano entrambe ad anima liscia. A parte pochi reparti (Rifle inglesi, Jager prussiani, ecc.) tutte le fanterie napoleoniche avevano armi a canna liscia.
A 100 metri la palla conservava comunque un'energia cinetica sufficiente ad uccidere una persona; questo è vero anche per distanze maggiori. Il problema dei moschetti lisci è l'accuratezza dell'arma... che era largamente scarsa se non entro 50-70 metri.
Sono meravigliato del livello elevato della conferenza che si snoda sui versanti militari e politici della politica estera della Rivoluzione francese nel nord Italia. Napoleone fu ma la Francia continua la sua politica estera in Italia dietro il velo della UE. Bravo prof.Boniardi.
Un racconto tratto da una storia vera...Pierre Dupont de l'Etang e François Fournier-Sarloveze (i veri protagonisti dell'epopea) si scontrarono almeno trenta volte a duello nello spazio di vent'anni. Ci sarebbe da farci una conferenza apposita.
@@marcoboniardi7246 Oso tanto; le guerre di Bismark dalle tattiche usate dai vari contendenti alle armi ecc. Battaglie. Argomento poco trattato, poco conosciuto. Grazie
Caro Marco, bellissima conferenza. Sempre interessante e sempre con il giusto grado di approfondimento, tanto da consentire al pubblico di comprendere gli avvenimenti ma non troppo da rischiare di perdere di vista lo scenario principale. Con l'occasione, auguri di Buon Natale!
@marcoboniardi7246 Salve professore Marco Boniardi! Bella conferenza, spero di vedere ancora dei video di conferenze, delle live o video sul periodo napoleonico. Ho visto anche la live con Parabellum. A presto!
Per alcuni anni fummo proprietari della Badia di Sant'Andrea degli Erzelli, a Genova Cornigliano. Una delle stampe che raffigurava per prima il nucleo originale del fabbricato, era proprio una stampa di un'azione di battaglia tra napoleonici e austriaci, nell'ambito della campagna descritta dall'autore in questo video.
Per chi fosse interessato a ripassare il periodo del Direttorio e l'ascesa del Bonaparte c'è lo sceneggiato RAI del 1964 "I Grandi Camaleonti" in otto puntate diretto da Edmo Fenoglio.
Splendido, bisognerebbe fare più conferenze che spieghino tutti i movimenti delle truppe con le cartine. Si potrebbe farle a puntate al Massimo.. ogni sera una fase di una campagna di Napoleone
Come sempre una conferenza molto interessante; durante la presentazione è stata citata la "fondazione" del Louvre con (anche) le opere italiane da bottino di guerra, si sa se ci sono ancora opere delle quali l'Italia (?) potrebbe chiederne la restituzione? È solo a titolo di curiosità.
praticamente tutte quelle presenti, ma la questione è plurisecolare e i francesi ormai hanno le loro pezze d'appoggio (finita la seconda guerra mondiale il governo italiano provò a trovare un accordo, ma i franzosi risposero picche). C'è la conferenza di Cavallo sulle Spoliazioni Napoleoniche per entrare in dettaglio sulla questione.
Non saprei dire se Bonaparte fosse o meno un uomo piacevole allo sguardo, ma era un generale sui vent'anni. Insomma il genere di personaggio che piace alle donne 🤷🏻♂️
Interessante come sempre. Soggetto vastissimo ma si sarebbe potuto iniziare... dall'inizio, vale a dire da Nizza col discorso che tenne alla truppa e magari con il suo "compare" nizzardo Massena. La prima rivolta con i Barbets l'ha avuta proprio lì. Non si è messo in evidenza purtroppo lo scambio del riconoscimento alla Francia dei Paesi Bassi Austriaci con la Riva Sinistra del Reno, vale a dire la Renania, con il "regalo" da parte francese della Serenissima. Sennò come spiegare l'assurdità del dono di Venezia, rimasta neutrale ma occupata, fatto a un impero vinto allora che i francesi stavano per arrivare a Vienna?
L'opportunismo iniziale di Napoleone è una tesi alquanto singolare. Il cambio di schieramento da Pasquale Paoli (inghilterra) contro Pasquale Paoli (Francia), costò la persecuzione di tutta la famiglia Buonaparte, la distruzione dei suoi beni e la fuga in Francia con la conseguente miseria per diversi anni.
@@marcoboniardi7246 Io ho voluto solo mettere in chiaro che parlare di "opportunismo" al tempo della sua partecipazione alla guerra di indipendenza di Paoli è del tutto inopportuno se consideriamo le conseguenza drammatiche subite dall'intera famiglia e facilmente prevedibili.
Ho capito cosa vuoi intendere. Grazie del chiarimento. Io intendevo "opportunismo" nel senso che Napoleone seguiva le opportunità politiche che si venivano a creare e che davano maggiore opportunità di successo. Questo per farsi spazio sulla scena politica, prima a livello locale, poi a livello nazionale ed infine a livello europeo.
@@marcoboniardi7246 Anche su questo mi permetto di dissentire. Se Napoleone avesse studiato meglio Machiavelli e lo avesse criticato meno, avrebbe capito, dal grande fiorentino, che i "parvenu" come lui non possono mai essere accettati dai secolari sovrani che dominano le nazioni e che fondano il loro potere su abitudini secolari, se non millenarie. Questi possono perdere decine di battaglie ma mai perderanno il potere, mentre il parvenu non può perderne una sola. Dato questo Napoleone avrebbe dovuto giocare interamente e fino in fondo il suo ruolo di parvenu, creando dal nulla un intero continente secondo i suoi interessi, e questo comportava la distruzione radicale e sistematica dei vari regni esistenti. Dopo Austerlitz avrebbe dovuto frantumare l'Impero austriaco con la creazione di nazioni totalmente dipendenti da lui e dopo Friedland avrebbe dovuto dare vita al Regno di Polonia, come bastione anti-russo, e alla distruzione della Prussia con un regno autonomo di Slesia ecc. Dopo tutto questo poteva anche intervenire la catastrofe di Russia, ma i resti della "Grande Armata", una volta rientrati in Europa avrebbero trovato nazioni amiche la cui esistenza dipendeva totalmente da Napoleone. I Russi si sarebbero fermati al confine e non ci sarebbe stata la battaglia di Lipsia, con tutte le conseguenze. E invece fece il contrario: cercò in ogni modo di farsi accettare, cosa totalmente impossibile, sposando addirittura la figlia dell'imperatore d'Austria. Errore imperdonabile. Peggio della catastrofe in Russia. E tutto questo per non aver accettato le teorie GIUSTE di Machiavelli.
Mi pare un po' limitativo ricondurre tutto ad una lettura non-corretta di Macchiavelli. Per altro noi ragioniamo con la nostra prospettiva storica, lui ragionava con la sua. L'idea di farsi accettare tra i sovrani d'Europa non era poi così campata per aria. In ogni caso grazie per il tuo contributo che mi pare un punto di vista interessante.
@@domusorobica2014 Buon giorno. Mi riferivo al fatto che sia i Sardo Piemontesi, quanto gli Austriaci si batterono molto male, senza coraggio e anzi con la convinzione che in fondo una pace qualunque è meglio che combattere. Per non parlare di coloro che fidando su una imbelle neutralità, si consegnarono ai Francesi. In ogni caso, ripeto, il costo della codardia fu la servitú. Ancora una volta, slava Ucraini❗🇺🇦
Però non capisco una cosa, sulla carta le innovazioni tattiche di Napoleone paiono concettualmente abbastanza semplici. Possibile che nessuno prima di lui fosse riuscito almeno ad abbozzarle?
Napoleone, dal punto di vista tattico, ha portato avanti e sviluppato un'evoluzione che era già in corso da anni nell'esercito francese; era un'evoluzione iniziata con la guerra dei sette anni e con la guerra di indipendenza americana.
A questa si deve sempre associate il progressivo aumento degli effettivi degli eserciti. Mentre nel settecento gli eserciti erano professionali e raramente superavano i 50.000 uomini, con le guerre napoleoniche si cambia paradigma. Eserciti di massa, addestramento scarso. Così anche le tattiche devono cambiare: le tattiche lineari andavano bene per truppe addestrate.
Caro Amos, oltre a pensarle, le idee, devi anche avere un esercito che sia in grado di eseguirle. La forza di Napoleone fu sempre (almeno fino a quando anche gli altri non iniziarono a copiarne i metodi) quella di avere colonne velocissime a passare da ordine di marcia a ordine di battaglia, gli ordini quadrati della sua fanteria scelta mai cedettero la formazione, rendendo vana l'azione della cavalleria avversaria, altre tecniche che ora sarebbe troppo lungo descrivere erano eseguite correttamente e velocemente dai suoi battaglioni, per cui contava sempre su superiorità di manovra. Inoltre anche sull'utilizzo dell'artiglieria estese il concetto della concentrazione di forze (la Grand batterie) nello Schwerpunkte (e con questa citazione, stiamo sottintendendo che Napoleone usò già l'artiglieria come i tedeschi usarono le colonne corazzate, molto più tardi). Insomma, non posso farla troppo lunga, il punto è che i grandi generali non solo ebbero le idee ma furono soprattutto in grado di dotarsi degli eserciti in grado di attuarle, nel corso della storia.
A questo punto ci vorrebbe un bel video che racconti l'impiego degli eserciti durante le guerre napoleoniche. Sarebbe interessante e ci sono tanti fraintendimenti.
@@marcoboniardi7246 sarebbe fantastico. Il grande pubblico, ingannato da Hollywood, ha un'idea completamente fantasiosa di come si svolgessero davvero le battaglie, le dinamiche e perfino gli esiti. Nell'antichità non c'erano mezzi di comunicazione, perfino chi avesse vinto la battaglia poteva non essere chiaro nell'immediato della confusione che regnava. Venne quindi la tradizione di ammucchiare tutte le armi catturate al nemico (la prima cosa che fanno i nemici sconfitti è gettare le armi e scappare, molto prima di morire combattendo) e farne una catasta al centro del campo di battaglia, in modo che fosse inequivocabile chi avesse vinto e chi perso. Il nome che aveva questa catasta di armi dei vinti viene adesso utilizzato in riferimento a eventi fortunatamente meno sanguinosi. Infatti si definiva "trofeo". Il fatto che fosse necessario sancire con un rituale simile la vittoria, dice tanto sul contesto (a parte che serviva anche per gestire i meccanismi di spartizione del bottino, molto più prosaicamente).
Dire sardo-piemontesi è la formula più sbagliata. O sardi in quanto sudditi del Regno sardo o piemontesi in quanto il Piemonte forniva il maggior numero di soldati al re, che in realtà non ha mai fatto combattete i sardi.
In effetti molti dicono, francesi compresi, il Regno di Piemonte Sardegna. Per dir la verità la prima corona reale i Savoia l'anno avuta in... Sicilia. Perché quindi non dire come al tempo dei Catalani... la Corona d'Aragona? 😉
@@fabiomariaderose2903 "sarebbe ricordato come un grande." Cioè come un giocatore che aveva puntato tutto su una carta sola: la vittoria della Germania.
@@mauroperossini4785 esattamente come tutti i presidenti del Consiglio da Cavour in poi. Quando abbiamo vinto lo abbiamo fatto sempre alleandoci col più forte del momento contro il più debole del momento. Non crede che se avessimo fatto il Risorgimento da soli saremmo ancora divisi in 4 o 5 statetelli? Il bravo politico cerca la combinazione di circostanze più favorevole per agire.
Beh, Napoleone mi pare che qualche battaglia l'abbia vinta, es in effetti è stato un condottiero che ha riscritto i libri di tattica militare guidando sul campo i suoi eserciti. Mussolini.... Beh, Mussolini no, lui voleva spezzare le reni alla Grecia.... Ah già, ha conquistato l'Etiopia, per poi fare beccare le sanzioni all'Italia e presentarsi alla seconda guerra mondiale con le scarpe di cartone....
i fucili napoleonici pesavano un'infinita' e non colpivano un tubo nemmeno a pregare.
ho provato una replica 20 anni fa e me lo ricordo ancora.
Sì, quattro chili, quattro chili e mezzo. Una fatica! 🤷🏻♂️
@@marcoboniardi7246 non avevano rigato la canna come per il braun bess inglese...il proiettile oltre i 100 metri poteva essere fermato dalla divisa dei soldati...diventava efficace nel raggio di 50 metri...se ad esempio non uccidevi ma ,ferivi il nemico allora l infezione ,se non fermata, faceva il resto...
@@marcoboniardi7246 il fucile si poteva portare in spalla perché aveva una cintura apposita...quando pioveva la canna andava rivolta verso il basso...ogni soldato teneva nella giberna oltre alle cartucce anche il kit per smontare pulire il fucile e rimontarlo...
Ciao Luca. Andiamo per gradi. Il Brown Bess inglese come lo Charleville francese erano entrambe ad anima liscia. A parte pochi reparti (Rifle inglesi, Jager prussiani, ecc.) tutte le fanterie napoleoniche avevano armi a canna liscia.
A 100 metri la palla conservava comunque un'energia cinetica sufficiente ad uccidere una persona; questo è vero anche per distanze maggiori. Il problema dei moschetti lisci è l'accuratezza dell'arma... che era largamente scarsa se non entro 50-70 metri.
complimenti e grazie per questa conferenza
Grazie mille a te
Sono meravigliato del livello elevato della conferenza che si snoda sui versanti militari e politici della politica estera della Rivoluzione francese nel nord Italia. Napoleone fu ma la Francia continua la sua politica estera in Italia dietro il velo della UE. Bravo prof.Boniardi.
Grazie. Troppo buono.
Complimenti per l'ottima spiegazione della campagna militare
Grazie mille
Ottima narrazione come sempre, grazie prof. Boniardi!
Troppo buono. Sei più bravo tu.
Ottima conferenza, grazie. 👍
Grazie
Concordo
Immenso , come sempre.
Esagerato.
@@marcoboniardi7246 esorbitante .
Tocca a te…
'I duellanti' è un film meraviglioso
Verissimo. 💪💪💪💪
Da un romanzo di Joseph Conrad. Uno di quei rari casi in cui film e opera letteraria si equivalgono, a mio parere.
Un racconto tratto da una storia vera...Pierre Dupont de l'Etang e François Fournier-Sarloveze (i veri protagonisti dell'epopea) si scontrarono almeno trenta volte a duello nello spazio di vent'anni. Ci sarebbe da farci una conferenza apposita.
@@domusorobica2014 Grazie, lo ignoravo.
@@mauroperossini4785 bisognerebbe farci una apposita conferenza
Complimenti per l'ottima esposizione. Molto utili le cartine.
Grazie mille
Complimenti!
Grazie Michele. Cos'altro ti piacerebbe ascoltare? Voglio suggerimenti.
@@marcoboniardi7246 Oso tanto; le guerre di Bismark dalle tattiche usate dai vari contendenti alle armi ecc. Battaglie. Argomento poco trattato, poco conosciuto. Grazie
Bellissima lezione
Grazie mille. Cos'altro ti piacerebbe sentire?
@@marcoboniardi7246 grazie a te, visto il periodo abbastanza coevo mi piacerebbe sentire delle lezioni sul risorgimento🌲.Buone Feste!!
@Marco Boniardi Auerstädt, Jena, Eylau, Lipsia..
@@domusorobica2014 Eylau
Complimenti è un piacere ascoltarla
Grazie Savino. Sto preparando nuove cose per il 2023.
Complimenti per questa bellissima relazione!
Grazie davvero
Esposizione di notevole accuratezza ed equilibrio. Complimenti.
Grazie
Caro Marco, bellissima conferenza. Sempre interessante e sempre con il giusto grado di approfondimento, tanto da consentire al pubblico di comprendere gli avvenimenti ma non troppo da rischiare di perdere di vista lo scenario principale. Con l'occasione, auguri di Buon Natale!
Grazie Federico. Buon Natale anche a te e famiglia.
VEramente notevole,bravo! Grazie
Grazie Antonella
Bellissima conferenza, complimenti 👌🏼
Grazie
Ottimo regalo natalizio
Grazie
@@marcoboniardi7246 complimenti professore
Me la sono ascoltata tutto d'un fiato ed ora non so più come distrarmi sotto le feste..
😂😂😂😂😂
@Marco Boniardi complimenti professore e buon Natale!
Grazie. Buon Natale a te.
Superlativo
Esagerato. Anzi...esageratissimo.
Bellissima conferenza.
Grazie. Cos'altro ti piacerebbe ascoltare?
@Marco Boniardi Giuseppina di Beauharnais
Bravissimo professore! Spero di sentirla ancora parlare dell'epoca napoleonica
Grazie mille. Ci conto.
@marcoboniardi7246 Salve professore Marco Boniardi!
Bella conferenza, spero di vedere ancora dei video di conferenze, delle live o video sul periodo napoleonico.
Ho visto anche la live con Parabellum.
A presto!
Grazie
👏👏👏
Grazie
Napoleone Bonaparte + Marco Boniardi. What Else?
Esagerato. Prima guarda il video, poi mi dici. 😏
Davvero complimenti! Da ligure del Ponente mi piacerebbe sentirla su Cairo, Dego e Millesimo e sulla figura e la morte del Marchese del Carretto…
Grazie. Credo sia lei più esperto di me in merito alle battaglie del ponente ligure.
Per alcuni anni fummo proprietari della Badia di Sant'Andrea degli Erzelli, a Genova Cornigliano. Una delle stampe che raffigurava per prima il nucleo originale del fabbricato, era proprio una stampa di un'azione di battaglia tra napoleonici e austriaci, nell'ambito della campagna descritta dall'autore in questo video.
Per chi fosse interessato a ripassare il periodo del Direttorio e l'ascesa del Bonaparte c'è lo sceneggiato RAI del 1964 "I Grandi Camaleonti" in otto puntate diretto da Edmo Fenoglio.
Bella lì. Non ne conoscevo l'esistenza. Grazie mille del suggerimento.
@@marcoboniardi7246 ruclips.net/video/unjPDHPLQs4/видео.html
Splendido, bisognerebbe fare più conferenze che spieghino tutti i movimenti delle truppe con le cartine. Si potrebbe farle a puntate al Massimo.. ogni sera una fase di una campagna di Napoleone
Grazie. Che battaglia ti piacerebbe venisse raccontata?
@@marcoboniardi7246 Aspern Essling, con la morte del Maresciallo Lannes, e il suo seguito, Wagram.
Vi vorrei invitare a parlare dei successi militari del regno di Italia sotto Napoleone, in particolare di Malojaroslavets, grazie.
già in programma
Bella conferenza ed illuminanti i rimandi alla situazione attuale (purtroppo). Grazie a chi ha prganizzato questo evento.
Grazie mille a te
effettivamente su Wikipedia il Monte Medolano sembra più un bosco...
Esatto 😂😂😂
Come sempre una conferenza molto interessante; durante la presentazione è stata citata la "fondazione" del Louvre con (anche) le opere italiane da bottino di guerra, si sa se ci sono ancora opere delle quali l'Italia (?) potrebbe chiederne la restituzione? È solo a titolo di curiosità.
praticamente tutte quelle presenti, ma la questione è plurisecolare e i francesi ormai hanno le loro pezze d'appoggio (finita la seconda guerra mondiale il governo italiano provò a trovare un accordo, ma i franzosi risposero picche). C'è la conferenza di Cavallo sulle Spoliazioni Napoleoniche per entrare in dettaglio sulla questione.
Esatto
Non saprei dire se Bonaparte fosse o meno un uomo piacevole allo sguardo, ma era un generale sui vent'anni. Insomma il genere di personaggio che piace alle donne 🤷🏻♂️
Esatto. Concordo.
Napoleone il grande ingannatore
Il gran ladro d'Europa...come dicevano gli Alleati.
Interessante come sempre. Soggetto vastissimo ma si sarebbe potuto iniziare... dall'inizio, vale a dire da Nizza col discorso che tenne alla truppa e magari con il suo "compare" nizzardo Massena. La prima rivolta con i Barbets l'ha avuta proprio lì.
Non si è messo in evidenza purtroppo lo scambio del riconoscimento alla Francia dei Paesi Bassi Austriaci con la Riva Sinistra del Reno, vale a dire la Renania, con il "regalo" da parte francese della Serenissima. Sennò come spiegare l'assurdità del dono di Venezia, rimasta neutrale ma occupata, fatto a un impero vinto allora che i francesi stavano per arrivare a Vienna?
E' vero...si poteva fare anche così. Grazie. Terrò presente per il futuro. 😊
L'opportunismo iniziale di Napoleone è una tesi alquanto singolare. Il cambio di schieramento da Pasquale Paoli (inghilterra) contro Pasquale Paoli (Francia), costò la persecuzione di tutta la famiglia Buonaparte, la distruzione dei suoi beni e la fuga in Francia con la conseguente miseria per diversi anni.
Beh, sull'opportunismo politico di Napoleone ci sono pagine e pagine di gente ben più competente del sottoscritto.
@@marcoboniardi7246 Io ho voluto solo mettere in chiaro che parlare di "opportunismo" al tempo della sua partecipazione alla guerra di indipendenza di Paoli è del tutto inopportuno se consideriamo le conseguenza drammatiche subite dall'intera famiglia e facilmente prevedibili.
Ho capito cosa vuoi intendere. Grazie del chiarimento. Io intendevo "opportunismo" nel senso che Napoleone seguiva le opportunità politiche che si venivano a creare e che davano maggiore opportunità di successo. Questo per farsi spazio sulla scena politica, prima a livello locale, poi a livello nazionale ed infine a livello europeo.
@@marcoboniardi7246 Anche su questo mi permetto di dissentire. Se Napoleone avesse studiato meglio Machiavelli e lo avesse criticato meno, avrebbe capito, dal grande fiorentino, che i "parvenu" come lui non possono mai essere accettati dai secolari sovrani che dominano le nazioni e che fondano il loro potere su abitudini secolari, se non millenarie. Questi possono perdere decine di battaglie ma mai perderanno il potere, mentre il parvenu non può perderne una sola. Dato questo Napoleone avrebbe dovuto giocare interamente e fino in fondo il suo ruolo di parvenu, creando dal nulla un intero continente secondo i suoi interessi, e questo comportava la distruzione radicale e sistematica dei vari regni esistenti. Dopo Austerlitz avrebbe dovuto frantumare l'Impero austriaco con la creazione di nazioni totalmente dipendenti da lui e dopo Friedland avrebbe dovuto dare vita al Regno di Polonia, come bastione anti-russo, e alla distruzione della Prussia con un regno autonomo di Slesia ecc. Dopo tutto questo poteva anche intervenire la catastrofe di Russia, ma i resti della "Grande Armata", una volta rientrati in Europa avrebbero trovato nazioni amiche la cui esistenza dipendeva totalmente da Napoleone.
I Russi si sarebbero fermati al confine e non ci sarebbe stata la battaglia di Lipsia, con tutte le conseguenze. E invece fece il contrario: cercò in ogni modo di farsi accettare, cosa totalmente impossibile, sposando addirittura la figlia dell'imperatore d'Austria. Errore imperdonabile. Peggio della catastrofe in Russia.
E tutto questo per non aver accettato le teorie GIUSTE di Machiavelli.
Mi pare un po' limitativo ricondurre tutto ad una lettura non-corretta di Macchiavelli. Per altro noi ragioniamo con la nostra prospettiva storica, lui ragionava con la sua. L'idea di farsi accettare tra i sovrani d'Europa non era poi così campata per aria. In ogni caso grazie per il tuo contributo che mi pare un punto di vista interessante.
Il costo della codardia è la servitú. Dovremmo ricordarcene sempre. Slava Ucraini❗🇺🇦
?
@@domusorobica2014 Buon giorno. Mi riferivo al fatto che sia i Sardo Piemontesi, quanto gli Austriaci si batterono molto male, senza coraggio e anzi con la convinzione che in fondo una pace qualunque è meglio che combattere. Per non parlare di coloro che fidando su una imbelle neutralità, si consegnarono ai Francesi. In ogni caso, ripeto, il costo della codardia fu la servitú. Ancora una volta, slava Ucraini❗🇺🇦
SLAVA UKRAINA!! Terra di eroi! ( Abbiamo scelto di morire in piedi,piuttosto che morire in ginocchio!!) TEMISTOCLE
Cavolo cavolo cavolo Neanche dopo un minuto di presentazione dice Allora veniamo al Napoleone. 😂Professore Lei no spreca il tempo
è un ingegnere, bada all'essenziale
Beh sennò le persone si stufano. 😅
Però non capisco una cosa, sulla carta le innovazioni tattiche di Napoleone paiono concettualmente abbastanza semplici. Possibile che nessuno prima di lui fosse riuscito almeno ad abbozzarle?
Napoleone, dal punto di vista tattico, ha portato avanti e sviluppato un'evoluzione che era già in corso da anni nell'esercito francese; era un'evoluzione iniziata con la guerra dei sette anni e con la guerra di indipendenza americana.
A questa si deve sempre associate il progressivo aumento degli effettivi degli eserciti. Mentre nel settecento gli eserciti erano professionali e raramente superavano i 50.000 uomini, con le guerre napoleoniche si cambia paradigma. Eserciti di massa, addestramento scarso. Così anche le tattiche devono cambiare: le tattiche lineari andavano bene per truppe addestrate.
Caro Amos, oltre a pensarle, le idee, devi anche avere un esercito che sia in grado di eseguirle. La forza di Napoleone fu sempre (almeno fino a quando anche gli altri non iniziarono a copiarne i metodi) quella di avere colonne velocissime a passare da ordine di marcia a ordine di battaglia, gli ordini quadrati della sua fanteria scelta mai cedettero la formazione, rendendo vana l'azione della cavalleria avversaria, altre tecniche che ora sarebbe troppo lungo descrivere erano eseguite correttamente e velocemente dai suoi battaglioni, per cui contava sempre su superiorità di manovra. Inoltre anche sull'utilizzo dell'artiglieria estese il concetto della concentrazione di forze (la Grand batterie) nello Schwerpunkte (e con questa citazione, stiamo sottintendendo che Napoleone usò già l'artiglieria come i tedeschi usarono le colonne corazzate, molto più tardi). Insomma, non posso farla troppo lunga, il punto è che i grandi generali non solo ebbero le idee ma furono soprattutto in grado di dotarsi degli eserciti in grado di attuarle, nel corso della storia.
A questo punto ci vorrebbe un bel video che racconti l'impiego degli eserciti durante le guerre napoleoniche. Sarebbe interessante e ci sono tanti fraintendimenti.
@@marcoboniardi7246 sarebbe fantastico. Il grande pubblico, ingannato da Hollywood, ha un'idea completamente fantasiosa di come si svolgessero davvero le battaglie, le dinamiche e perfino gli esiti. Nell'antichità non c'erano mezzi di comunicazione, perfino chi avesse vinto la battaglia poteva non essere chiaro nell'immediato della confusione che regnava. Venne quindi la tradizione di ammucchiare tutte le armi catturate al nemico (la prima cosa che fanno i nemici sconfitti è gettare le armi e scappare, molto prima di morire combattendo) e farne una catasta al centro del campo di battaglia, in modo che fosse inequivocabile chi avesse vinto e chi perso. Il nome che aveva questa catasta di armi dei vinti viene adesso utilizzato in riferimento a eventi fortunatamente meno sanguinosi. Infatti si definiva "trofeo". Il fatto che fosse necessario sancire con un rituale simile la vittoria, dice tanto sul contesto (a parte che serviva anche per gestire i meccanismi di spartizione del bottino, molto più prosaicamente).
Dire sardo-piemontesi è la formula più sbagliata. O sardi in quanto sudditi del Regno sardo o piemontesi in quanto il Piemonte forniva il maggior numero di soldati al re, che in realtà non ha mai fatto combattete i sardi.
Hai ragione. Verissimo...ma almeno così ci intendiamo.
In effetti molti dicono, francesi compresi, il Regno di Piemonte Sardegna. Per dir la verità la prima corona reale i Savoia l'anno avuta in... Sicilia.
Perché quindi non dire come al tempo dei Catalani... la Corona d'Aragona? 😉
Napoleone per Natale?
Yessssss. Meglio di "Una poltrona per due".
@@marcoboniardi7246 non bestemmiamo professore 🤣🤣🤣
Ma no dai. Molto meglio "Operazione sottoveste" ...altro cult natalizio.
Bonaparte politico mi fa pensare a Mussolini per opportunismo,mancanza di scrupoli e megalomania.
Già. Concordo. Uno è osannato come un condottiero, l'altro come un co.....e.
@@marcoboniardi7246 sono i casi della storia: se l'Inghilterra si fosse arresa e noi avessimo vinto la guerra, sarebbe ricordato come un grande.
@@fabiomariaderose2903 "sarebbe ricordato come un grande."
Cioè come un giocatore che aveva puntato tutto su una carta sola: la vittoria della Germania.
@@mauroperossini4785 esattamente come tutti i presidenti del Consiglio da Cavour in poi. Quando abbiamo vinto lo abbiamo fatto sempre alleandoci col più forte del momento contro il più debole del momento. Non crede che se avessimo fatto il Risorgimento da soli saremmo ancora divisi in 4 o 5 statetelli? Il bravo politico cerca la combinazione di circostanze più favorevole per agire.
Beh, Napoleone mi pare che qualche battaglia l'abbia vinta, es in effetti è stato un condottiero che ha riscritto i libri di tattica militare guidando sul campo i suoi eserciti. Mussolini.... Beh, Mussolini no, lui voleva spezzare le reni alla Grecia.... Ah già, ha conquistato l'Etiopia, per poi fare beccare le sanzioni all'Italia e presentarsi alla seconda guerra mondiale con le scarpe di cartone....