Un buon video. Per diventare virale e aumentarne ulteriormente il tasso di utilità, a mio modesto parere servirebbe un lavoro di editing: credo che vedere l'articolazione delle labbra al momento della pronuncia, specie durante il passaggio alle arrotondate, renderebbe molto più chiaro e semplice un esercizio di "imitazione". Chiaramente far apparire in un riquadro messo in un angolino la vocale presa in considerazione o, ancora meglio, l'intero triangolo con la vocale cerchiata, semplificherebbe l'associazione tra lettera e articolazione. Ad ogni modo, complimenti!
Vidoe molto interessante, Davide, grazie! Ho studiato Lingue, ormai anni e anni fa (per cui molte cose, purtroppo, le ho rimosse), per cui ho fatto un bel po' di esami li liguistica, ma devo dire che il trapezio vocalico non mi era mai stato spiegato così bene! Hai fatto molti esempi, nonostante la tua premessa, e le varie pronuncie si percepiscono differenziate anche se in alcuni casi è davvero difficile differenziarle. Interessante anche l'esempio dei dialetti dell'inglese sulle vocali posteriori semichiuse e semi aperte disarrotondate. In effetti il discorso sui dialetti dell'inglese mi ha sempre affascinato ma non ho mai avuto la possibilità di approfondirlo durante l'università. Grazie ancora per il tuo impegno e per la tua dedizione. Continuà così ;)
Essendo nato e cresciuto in Sardegna, dove è presente il vocalismo sardo, nonostante stia studiando linguistica faccio ancora fatica a distinguere tra vocali chiuse e aperte in Italiano! Sto cercando di imparare ma essere circondato da sole persone che usano da sempre un sistema a 5 vocali non lo rende semplice per niente hahahaha
Ciao Davide io avrei una domanda in merito alla trascrizione fonetica e magari tu puoi aiutarmi. AUNGAMENTO VOCALICO: io so che avviene sostanzialmente quando la vocale è un una sillaba aperta e tonica e non è a fine parola. Nonostante ciò ho trovato più esercizi sul web offerti da alcune università italiane dove in parole come taglialegna, o ciclismo le vocali non vengono allungate. Potresti per favore darmi conferma? Grazie mille in anticipo
Tipicamente le vocali italiane vengono allungate se sono in sillabe toniche terminanti in vocale e seguite da una sillaba composta da una consonante e vocale. Quindi in strutture del tipo: (...)CV̀.CV(...). Le consonanti dopo la vocale tonica non devono essere doppie, né devono esserci più consonanti in generale. Legna ha una /ɲ/, ma la /ɲ/ in italiano è sempre doppia! Ne ho parlato su Instagram giorni fa, faccio storie di questo tipo. Ti invito a seguirmi: instagram.com/_davide.carretta_?igshid=1dpml2ywevi5l Dicevo, giacché /ɲ/ è sempre doppia, non avremo [ˈleːɲa], bensì [ˈleɲːa]. Allo stesso modo, ciclismo è accentato sulla I, ma questa è seguita da due consonanti: [tʃikˈlizmo]. Parole con vocali lunghe sono: Sciame (non fascia) Cosa (non coscia) Pelo (non capello) Ghana (non gamba) Mela (non fiammella) Se hai ancora bisogno di aiuto, non esitare a scrivermi qui o su Instagram!
Scusami se ti rescrivo. Mi dicesti che in dizione le vocali atone E ed O devono essere compiute semichiuse. Nulla di strano, ogni doppiatore e corso pare dire questo. Tuttavia io ho trovato informazioni dicenti che in certi casi si riscontrano nell'italiano STANDARD delle vocali MEDIE anteriori non arrotondate ( e , per esempio spagnola ) e alcune vocali MEDIE posteriori arrotondate ( o , per esempio spagnola). Io penso che sia un dilemma piuttosto interessante e importante da dipanare, perciò ti invito a cercare su internet le pagine Wikipedia di queste due vocali medie, e vedrai delle informazioni riguardo all'utilizzo nell'italiano STANDARD cioè la dizione. In particolare mi pare dice che si trova la E media (sempre atona ovviamente) in parole come scurE, minE, murE, crinE. E si trovi la O media in parole come (mi pare) murO, pinO e forse un altro caso.... Ti prego di cercarlo, io penso ti possa essere interessante dunque credo che ci possiamo aiutare a vicenda. I doppiatori hanno sempre detto di farle tutte semichiuse, ma Wikipedia pare dire di no. Per giunta il dubbio mi cresce in quanto ascoltando i doppiatori mi pare di sentire che non tutti facciano le atone semichiuse, il che è stranissimo, perciò potrebbe essere che le facciano medie in modo tale da non sembrare né troppo chiuse né troppo aperte. Però io voglio sapere la verità e poco comprendo questa situazione, o Wikipedia dice cavolate o i doppiatori (chi insegna dizione in generale suppongo) non la racconta giusta (o non la dice tutta). Ringrazio pe' l'attenzione.
Perdona il ritardo nel rispondere. Certo! In realtà la maggior parte dei doppiatori che ho sentito parlare negli ultimi anni pronuncia correttamente questa vocale pur non sapendo di farlo. Questo è perché da quel che ho potuto vedere, lo studio della fonetica anche nei corsi di dizione non è tanto elevato quanto quello fatto durante un corso di linguistica. Si pone importanza sul fatto che in rOsa (fiore) la /o/ sia aperta e che in rOsa (da rodere) la /o/ sia chiusa; che in pEsca (disciplina) la /e/ sia chiusa e che in pEsca (frutto) la /e/ sia aperta. Del resto delle vocali si dice che siano sempre chiuse, specie se atone. Tuttavia ci pensa la fonetica combinatoria ad aiutarci, spesso, nonostante ci siano zone della penisola in cui si tende a rendere tutti i suoni esclusivamente medio-chiusi ( [e] [o] ). A Roma, ad esempio, la /o/ tende ad essere sempre medio-chiusa in posizione atona. Quindi penso che per una questione di semplicità si faccia solo la differenza tra aperto e chiuso, prendendo però comunque come modello un accento dotato anche delle varianti medie. A dare conferma del fatto che comunque il linguaggio della dizione sia fortemente semplificato rispetto a quello linguistico c’è l’uso di termini quali “raddoppiamento” (in luogo del più tecnico ‘geminazione’), “S dolce, S aspra” (in luogo di “fricativa palatale sonora o sorda”), “Z dolce, Z aspra/dura” (in luogo di “affricata dentale sonora o sorda”), e i termini “aperto” e “chiuso” (quando in realtà si dovrebbe parlare di vocali semi-aperte e vocali semi-chiuse) Grazie per lo spunto!
@@gabrie2959 no, in italiano succede in un contesto specifico. La sillaba deve essere tonica e aperta, cioè accentata e terminante in vocale. In “carne” la ‘a’ non si allunga, in “cane” sì. Inoltre, non succede in sillabe finali, come in “però”.
Un buon video. Per diventare virale e aumentarne ulteriormente il tasso di utilità, a mio modesto parere servirebbe un lavoro di editing: credo che vedere l'articolazione delle labbra al momento della pronuncia, specie durante il passaggio alle arrotondate, renderebbe molto più chiaro e semplice un esercizio di "imitazione". Chiaramente far apparire in un riquadro messo in un angolino la vocale presa in considerazione o, ancora meglio, l'intero triangolo con la vocale cerchiata, semplificherebbe l'associazione tra lettera e articolazione. Ad ogni modo, complimenti!
Vidoe molto interessante, Davide, grazie! Ho studiato Lingue, ormai anni e anni fa (per cui molte cose, purtroppo, le ho rimosse), per cui ho fatto un bel po' di esami li liguistica, ma devo dire che il trapezio vocalico non mi era mai stato spiegato così bene! Hai fatto molti esempi, nonostante la tua premessa, e le varie pronuncie si percepiscono differenziate anche se in alcuni casi è davvero difficile differenziarle. Interessante anche l'esempio dei dialetti dell'inglese sulle vocali posteriori semichiuse e semi aperte disarrotondate. In effetti il discorso sui dialetti dell'inglese mi ha sempre affascinato ma non ho mai avuto la possibilità di approfondirlo durante l'università. Grazie ancora per il tuo impegno e per la tua dedizione. Continuà così ;)
Grazie Davide,ho iniziato a studiare linguistica da un paio di mesi e trovo i tuoi video davvero molto utili ed interessanti! complimenti :)
Ti ringrazio, Giulia!
Sto preparando l’esame di linguistica e mi stai aiutando molto. Grazie mille!
8:30 dal russo al foggiano il passo è breve
Video da professsionista. Bravo!
Il mio ultimo esame di laurea sarà linguistica generale a gennaio e non immagini quanto mi stai aiutando!
Grazie mille, è stato utile sapere che vanno in coppia
Grazie Davide!
Grazie mille! :-)
Utilissimo! grazie mille :)
Grazie mille cercavo questo video come non so cosa
Essendo nato e cresciuto in Sardegna, dove è presente il vocalismo sardo, nonostante stia studiando linguistica faccio ancora fatica a distinguere tra vocali chiuse e aperte in Italiano! Sto cercando di imparare ma essere circondato da sole persone che usano da sempre un sistema a 5 vocali non lo rende semplice per niente hahahaha
Molte grazie
Complimenti. Sei in gamba ora ho più chiaro lo schema del trapezio.
GRAZIE
Grazie 👍
Ciao Davide io avrei una domanda in merito alla trascrizione fonetica e magari tu puoi aiutarmi. AUNGAMENTO VOCALICO: io so che avviene sostanzialmente quando la vocale è un una sillaba aperta e tonica e non è a fine parola. Nonostante ciò ho trovato più esercizi sul web offerti da alcune università italiane dove in parole come taglialegna, o ciclismo le vocali non vengono allungate. Potresti per favore darmi conferma? Grazie mille in anticipo
Tipicamente le vocali italiane vengono allungate se sono in sillabe toniche terminanti in vocale e seguite da una sillaba composta da una consonante e vocale.
Quindi in strutture del tipo: (...)CV̀.CV(...).
Le consonanti dopo la vocale tonica non devono essere doppie, né devono esserci più consonanti in generale.
Legna ha una /ɲ/, ma la /ɲ/ in italiano è sempre doppia! Ne ho parlato su Instagram giorni fa, faccio storie di questo tipo. Ti invito a seguirmi: instagram.com/_davide.carretta_?igshid=1dpml2ywevi5l
Dicevo, giacché /ɲ/ è sempre doppia, non avremo [ˈleːɲa], bensì [ˈleɲːa].
Allo stesso modo, ciclismo è accentato sulla I, ma questa è seguita da due consonanti: [tʃikˈlizmo].
Parole con vocali lunghe sono:
Sciame (non fascia)
Cosa (non coscia)
Pelo (non capello)
Ghana (non gamba)
Mela (non fiammella)
Se hai ancora bisogno di aiuto, non esitare a scrivermi qui o su Instagram!
La parola "mare" che hai pronunciato in dialetto, come la trascrivi?
Bravissimo
Grazie!
Scusami se ti rescrivo.
Mi dicesti che in dizione le vocali atone E ed O devono essere compiute semichiuse.
Nulla di strano, ogni doppiatore e corso pare dire questo.
Tuttavia io ho trovato informazioni dicenti che in certi casi si riscontrano nell'italiano STANDARD delle vocali MEDIE anteriori non arrotondate ( e , per esempio spagnola ) e alcune vocali MEDIE posteriori arrotondate ( o , per esempio spagnola).
Io penso che sia un dilemma piuttosto interessante e importante da dipanare, perciò ti invito a cercare su internet le pagine Wikipedia di queste due vocali medie, e vedrai delle informazioni riguardo all'utilizzo nell'italiano STANDARD cioè la dizione.
In particolare mi pare dice che si trova la E media (sempre atona ovviamente) in parole come scurE, minE, murE, crinE.
E si trovi la O media in parole come (mi pare) murO, pinO e forse un altro caso....
Ti prego di cercarlo, io penso ti possa essere interessante dunque credo che ci possiamo aiutare a vicenda.
I doppiatori hanno sempre detto di farle tutte semichiuse, ma Wikipedia pare dire di no.
Per giunta il dubbio mi cresce in quanto ascoltando i doppiatori mi pare di sentire che non tutti facciano le atone semichiuse, il che è stranissimo, perciò potrebbe essere che le facciano medie in modo tale da non sembrare né troppo chiuse né troppo aperte.
Però io voglio sapere la verità e poco comprendo questa situazione, o Wikipedia dice cavolate o i doppiatori (chi insegna dizione in generale suppongo) non la racconta giusta (o non la dice tutta).
Ringrazio pe' l'attenzione.
Perdona il ritardo nel rispondere.
Certo! In realtà la maggior parte dei doppiatori che ho sentito parlare negli ultimi anni pronuncia correttamente questa vocale pur non sapendo di farlo.
Questo è perché da quel che ho potuto vedere, lo studio della fonetica anche nei corsi di dizione non è tanto elevato quanto quello fatto durante un corso di linguistica. Si pone importanza sul fatto che in rOsa (fiore) la /o/ sia aperta e che in rOsa (da rodere) la /o/ sia chiusa; che in pEsca (disciplina) la /e/ sia chiusa e che in pEsca (frutto) la /e/ sia aperta.
Del resto delle vocali si dice che siano sempre chiuse, specie se atone.
Tuttavia ci pensa la fonetica combinatoria ad aiutarci, spesso, nonostante ci siano zone della penisola in cui si tende a rendere tutti i suoni esclusivamente medio-chiusi ( [e] [o] ).
A Roma, ad esempio, la /o/ tende ad essere sempre medio-chiusa in posizione atona.
Quindi penso che per una questione di semplicità si faccia solo la differenza tra aperto e chiuso, prendendo però comunque come modello un accento dotato anche delle varianti medie.
A dare conferma del fatto che comunque il linguaggio della dizione sia fortemente semplificato rispetto a quello linguistico c’è l’uso di termini quali “raddoppiamento” (in luogo del più tecnico ‘geminazione’), “S dolce, S aspra” (in luogo di “fricativa palatale sonora o sorda”), “Z dolce, Z aspra/dura” (in luogo di “affricata dentale sonora o sorda”), e i termini “aperto” e “chiuso” (quando in realtà si dovrebbe parlare di vocali semi-aperte e vocali semi-chiuse)
Grazie per lo spunto!
Ad esempio la parola casa (kaasa?) La "a" non è lunga?
Sì!
@@davidecarretta4958 mi piacciono tuoi video sei un buon insegnante.
Una domanda:
Tutte le vocali si allungano se la sillaba finisce in vocale?
@@gabrie2959 no, in italiano succede in un contesto specifico. La sillaba deve essere tonica e aperta, cioè accentata e terminante in vocale.
In “carne” la ‘a’ non si allunga, in “cane” sì.
Inoltre, non succede in sillabe finali, come in “però”.
Interessante , ma corri troppo....pensaci Davide
Capisco e sono d’accordo, purtroppo dedicare un video unico alle vocali richiederebbe ore. È più un input, questo.
Grazie per il commento!