In tutto il Nord Italia sopra la Toscana, questa geminazione non sussiste. Io sono un lombardo di origine ma dall'infanzia vivo in Liguria, e confrontandomi da sempre con tanti amici connazionali di varie regioni confinanti del Nord, la pronuncia geminata è totalmente inesistente...
Sergio Calaminici Ti ringrazio! Suggerisco a tutti gli italiani di prestare il proprio dialetto/ la propria lingua a questo progetto, è un grande archivio linguistico
Ti ho appena scoperto da 'Spazi Attorcigliati' e mi sono iscritto all'istante! Sono appassionato di lingue e linguaggi, e sono anche un glossopoieta / conlanger!!!
@@davidecarretta4958 Che figata! Anche tu??? Io ne ho fatte un'enormità! Ora sono particolarmente preso da una conlang romanzo-germanica che ammicca l'occhio ad essere "ausiliaria internazionale", ma è un po' incasinata hahaha. Tu?
askadia Spettacolare haha hai dato un nome a questa conlang? Io ne ho create tantissime! Alcune anche a priori (naturalmente ho avuto difficoltà inimmaginabili...). Sono affascinato dalla glossopoiesi, pensa che il mio viaggio con le lingue è iniziato proprio così, ma ve ne parlerò in un video😌😬
@@davidecarretta4958 La mia conlang ha un nome, Evra! Se visiti il subforum r/conlang di reddit puoi trovare qua e là miei commenti, sono un redditor piuttosto attivo (sono /u/askadia anche lì). Comunque, non vedo l'ora di vedere il tuo video sulla glossopoiesi!!! Ora vado a vedere tt i tuoi altri video precedenti! E diventerò sicuramente un tuo fedelissimo utente XD
Simile ma non esattamente la stessa cosa. A noi è dovuto a ragioni spesso etimologiche. A loro capita semplicemente per motivi fonologici, o almeno in quei due casi
Interessante! Comunque sí credo sia un fenomeno linguistico del Sud, io in Emilia Romagna non ho mai sentito "accasa" bensí "a casa" come si scrive. Idem per "a piedi" e gli altri. Interessantissimo comunque, mi sono iscritta
Molto interessante Davide! fa riflettere su alcuni indizi tramite cui noi riconosciamo una persona come straniera laDDove non venga rispettata questa regola di pronuncia!
Video illuminante, soprattutto per me che sono solo un curioso della materia e per nulla addentro, con particolare riferimento all'ortoepia, di cui già ti ho sentito accennare in altri video. Spiega tante cose e ho fatto una sorta di "prova" mentre ti seguivo nel video, per meglio comprendere come "dipenda" dalle parole che si susseguono; usando "se" (che mi sembrava meno calzante; e invece...) ho provato: - "dici questo"; - (facendo una pausa tra una parole e l'altra) "se _ dici _ questo" non mi viene di raddoppiare; - se(d)dici questo (almeno a me, da Campano, è venuto da pronunciarlo così). Davvero belli questi argomenti. Una nota a margine: una cosa che ho apprezzato in questo video e in genere in chi parla di argomenti ampli e complessi (anche altri esempi qui su RUclips) è cercare - per quanto possibile - di dare una veduta larga, anche in video di pochi minuti, cercando di accennare alle eccezioni e alle eccezioni delle eccezioni, per così dire; così chi vuole può approfondire. Mentre me lo stavo chiedendo, sul finale hai risposto alla mia domanda, ovvero se fosse una regola, perché funzionasse per alcune parole e non per tutte (per alcune si è semplicemente persa, addirittura) o come potesse presentarsi diversamente nelle varie regioni o dialetti. E così mi è tornato in mente - anche se non so se calzante - come, ogni estate che trascorrevo da miei parenti Ascolani, trovavo curioso il loro raddoppiare parole che contenessero il numero 2: ventiddue, trentaddue; fino alla finta imprecazione p***oddue XD. Ciao e forza!
Sei bravo, ma smentisco la geminazione qui al nord (Liguria): a casa è a casa ecc; in Toscana, invece geminano di lungo, basta sentire Renzi quando parla (da pecora dappecora ecc... )
Nell'aretino è molto diffuso il fenomeno contrario: schianto dal ridere ogni volta che un mio amico esclama " che pollo!" Invece di "che ppollo!" Finalmente ho incontrato la spiegazione!
Io vengo da Imperia in Liguria, nonostante ed ho un accento quasi nullo (al massimo mi lascio sfuggire qualche "e" aperta, ma raramente) Ci ho riflettuto un po'. Ho notato che in molti di questi casi non pronuncio il raddoppiamento, in particolare non lo pronuncio proprio dopo quasi tutte le parole che finiscono per "e" ( lo uso solo con cheffai?). Credi che possa essere per via della provenienza o è solo una coincidenza?
Matteo Dambros Ciao! Probabilmente è una cosa che si suol fare dove abiti, hai mai provato a cercare di identificare il fenomeno nella gente intorno a te?
la versione più completa dei casi in cui si usa il raddoppiamento sarebbe quindi quella della dizione standard dell'italiano? Della serie quello studiato da attori e doppiatori? Ho notato che il mio dialetto è abbastanza incoerente e raddoppia solo alcune classi di parole, altre no (per esempio i verbi mai), mentre i toscani sembrano i più "regolari" nell'applicare il fenomeno. Attenzione però che il raddoppiamento delle B e GE/GI al sud, come anche le R iniziali in Sicilia sono probabilmente fenomeni fonetici diversi, cioè non derivano da parole latine con consonante alla fine ecc..
Nella lingua celtica parlata ac significava "fare assieme". Lo troviamo nella parola a-c-qua e anche nella frase a-c-casa. In indoeuropeo la parola ac significa piegato per l'appunto fatto assieme. Il raddoppio sillabico é legato al significato della singola lettera. D=vicino DD vicino vicino ecc
Molto interessante, soprattutto il fatto che qui al nord si sia un po' persa la geminazione mentre sia più diffusa al Sud. Mentre spiegavi mi sono venute in mente les liaisons che si usano imparando la fonetica francese, ma esattamente al contrario: parola che termina in consonante con la successiva che inizia per vocale si pronuncia come fosse una parola unica. Anche in questo caso si può parlare di geminazione? Grazie mille per le tue perle 😘😘
Grazie! I fenomeni sono legati, ma non sono la stessa cosa. In entrambi i casi le parole sono in certo senso collegate. Ma con la geminazione abbiamo un vero e proprio rafforzamento della consonante (che raddoppia); con la liaison - che letteralmente significa legamento - semplicemente pronunciamo una consonante che altrimenti non pronunceremmo. In francese si dice “les maisons” [le mɛˈzɔ̃] ma “les enfants” [lez͜ ɑ̃ˈfɑ̃]. Simile a quando in italiano la preposizione «a» diventa «ad» prima di un’altra A!
sarà pure "giusto" ma essendo lombardo a me personalmente la geminazione fonosintattica fa un effento orrendo. Mi suona una meridionalta. Per fortuna da noi non si fa per nulla. :-)
Ma sai che non avevo ancora capito di dove sei? Cioè, ora l'hai detto, Puglia. Ma finora non si era mai notato accento o inflessione che sia. Si vede che comunque hai una buona pronuncia, al di là d'ogni "a casa" o "a (c)casa" di sorta. 😁
Grazie! La mia dizione è tutt’altro che perfetta, ma cerco di migliorarla pian piano. Tutti gli accenti sono bellissimi e contengono parte dell’identità del parlante, tuttavia mi piace molto l’idea di standard da applicare in tv, cinema e simili. Quando mi lascio andare totalmente fuoriesce il Gargano che è in me😂 Grazie per il commento!
Sì ma succede solo al centro-sud e sud, perché parlarne come se riguardasse tutta Italia e fosse una regola? La cosa mi irrita perché non è che quello che succede linguisticamente al Sud deve diventare regola per tutta italia, già l'influenza del Sud sul parlato al Nord è fortissima, poi se si fanno video come questo parlando del fenomeno come se fosse una regola... Poi sinceramente non credo che centri il fatti che in latino la parola precedente finisse per consonante, è un fattore di comodità di pronuncia, ma indipendente dal fatto che finissero per consonante in latino secondo me
Buon pomeriggio. Cito Wikipedia per fare un esempio: «Il fenomeno è tipico del toscano e dell'italiano centro-meridionale, ma quasi totalmente assente al Nord. Poiché è regolare nei dialetti toscani e centrali, fa parte della pronuncia normativa (ortoepia) dell'italiano standard, tanto da essere insegnato nelle scuole di dizione, e rintracciabile nella grafia univerbata di diverse locuzioni fisse» Si parla dunque sì di un fenomeno non universale, ma comunque di un processo inserito nello standard della lingua italiana, e di quello si parlava nel video. Inoltre si insegna nei varî corsi di dizione e viene utilizzato da doppiatori e ‘speaker’ in quanto visto come elemento proprio dell’italiano ‘neutrale’. Ovvio che esistano modi diversi di parlare, tant’è che nessuno impone di pronunciare in un modo, era una mera spiegazione del fenomeno. Ancora: «Pare che l'origine del raddoppiamento sintattico sia da attribuire all'assimilazione di consonanti finali latine» Certo, non vale ovunque, ma generalmente la regola è questa. Lascio il collegamento ipertestuale per l’articolo: it.m.wikipedia.org/wiki/Raddoppiamento_fonosintattico Ringrazio per il commento.
@@davidecarretta4958 Ah, non sapevo che lo insegnassero ai corsi di pronuncia e che sia incluso nello standard ortoepico, allora mi ricredo, è plausibile che derivi dal latino, se si considera che è il Nord a fare eccezione e aver deviato dallo standard e che il resto d'Italia ad aver mantenuto lo standard. Però da Italiano del Nord che pronuncia regolarmente le doppie (non da italiano del Nord che le salta), in generale sentendo parlare la gente del Sud tende a raddoppiare tutto di più, ad esempio in una frase come "ma tu l'hai visto bere?" A volte potrebbero dire "ma tu l'hai vistobbere?" Specialmente con la b... "è un uomobbuono" O per lo meno mi davano questa impressione... farò più attenzione d'ora in poi per accorgermi se il fenomeno è limitato alle preposizioni e parole che ci hai mostrato tu, cosa che cmq conoscevo avendo studiato linguistica anche se non nei dettagli, sapevo solo il nome del fenomeno e alcune parole interessate Cmq sì mi dispiace un po' che alcuni fenomeni linguistici del Sud abbiano prevalso anche a Nord, perché la vedo un po' come una perdita La prima volta che una persona del Sud usò con me "esci" in senso transitivo, non ci capimmo per dieci minuti, io in tutta sincerità non capivo e lei non capiva me, nessuno dei due capiva l'altro, mentre ora dicono tutti "vado a uscire il cane" Cioè alla fine non c'è niente di male in un cambio grammaticale, però mi sembra che siamo soprattutto noi a subire l'influenza linguistica del Sud e a perdere le nostre caratteristiche e mi dispiace Non voglio mica che loro perdano le loro a favore delle nostre, mi dispiace la perdita di diversità e mi dispiace che se questa perdita deve avvenire non ci sia uno scambio ma un'affermazione di una varietà sull'altra Cmq, fenomeno interessante, mentre io dico "bagno", "pegno", "pugno" con raddoppiamento della palatale, come da standard, mia madre pronuncia una vocale accentata molto più lunga e poi non raddoppia, dice bene la palatale ma non la raddoppia, risultato suona un po' come "baagno" con una gn molto meno marcata, fa tutto un altro effetto, non conosco nessun'altro che fa come lei, tu ne sai qualcosa? Sarà anche questo un fenomeno della sua regione
Marina m Più o meno; etimologicamente viene da “ad” + “casa” ed è un derivato di casa. Fondamentalmente però, se visto come a + casare, a causa del raddoppiamento fonosintattico la C si gemina, quindi lo si può vedere come una sorta di univerbazione.
Pazzesco quanto ci sia dietro a sfumature a cui non facciamo nemmeno caso. Interessantissimo
L. Venn
Sono completamente d’accordo! Grazie!
Ti ho scoperto seguendo Roberto Mercadini. Complimenti, sei in gambissima. Iscritto, like, commento e campanella.
In tutto il Nord Italia sopra la Toscana, questa geminazione non sussiste. Io sono un lombardo di origine ma dall'infanzia vivo in Liguria, e confrontandomi da sempre con tanti amici connazionali di varie regioni confinanti del Nord, la pronuncia geminata è totalmente inesistente...
Ho sentito il tuo contributo al canale "I love languages!".
Bella iniziativa!
Sergio Calaminici
Ti ringrazio! Suggerisco a tutti gli italiani di prestare il proprio dialetto/ la propria lingua a questo progetto, è un grande archivio linguistico
Tipo "e(c)che(c)cazzo"!
😂
Ti ho appena scoperto da 'Spazi Attorcigliati' e mi sono iscritto all'istante! Sono appassionato di lingue e linguaggi, e sono anche un glossopoieta / conlanger!!!
askadia
Fantastico! Hai inventato già tante lingue? Anch’io lo faccio da quand’ero bambino!
@@davidecarretta4958 Che figata! Anche tu??? Io ne ho fatte un'enormità! Ora sono particolarmente preso da una conlang romanzo-germanica che ammicca l'occhio ad essere "ausiliaria internazionale", ma è un po' incasinata hahaha. Tu?
askadia
Spettacolare haha hai dato un nome a questa conlang?
Io ne ho create tantissime! Alcune anche a priori (naturalmente ho avuto difficoltà inimmaginabili...).
Sono affascinato dalla glossopoiesi, pensa che il mio viaggio con le lingue è iniziato proprio così, ma ve ne parlerò in un video😌😬
@@davidecarretta4958 La mia conlang ha un nome, Evra! Se visiti il subforum r/conlang di reddit puoi trovare qua e là miei commenti, sono un redditor piuttosto attivo (sono /u/askadia anche lì). Comunque, non vedo l'ora di vedere il tuo video sulla glossopoiesi!!! Ora vado a vedere tt i tuoi altri video precedenti! E diventerò sicuramente un tuo fedelissimo utente XD
Assurdo, mai sentita questa cosa, davvero interessante! Complimenti per i tuoi video!
Ho appena scoperto il tuo canale!
Mi sono iscritto e ho attivato la campanella
Ma grazie mille! Apprezzo tantissimo🙏
si può dire che è qualcosa di simile al linking nel connected speech della lingua inglese (dont'you = donciù, could you = cuggiù)?
Simile ma non esattamente la stessa cosa.
A noi è dovuto a ragioni spesso etimologiche. A loro capita semplicemente per motivi fonologici, o almeno in quei due casi
si può considerare come una specie di assimilazione regressiva in uso nel parlato?
Interessante! Comunque sí credo sia un fenomeno linguistico del Sud, io in Emilia Romagna non ho mai sentito "accasa" bensí "a casa" come si scrive. Idem per "a piedi" e gli altri. Interessantissimo comunque, mi sono iscritta
Infatti, perché non dirlo? Non è che quello che succede linguisticamente al Sud deve diventare legge per tutta l'Italia come tende già a succedere
Molto interessante Davide! fa riflettere su alcuni indizi tramite cui noi riconosciamo una persona come straniera laDDove non venga rispettata questa regola di pronuncia!
Video illuminante, soprattutto per me che sono solo un curioso della materia e per nulla addentro, con particolare riferimento all'ortoepia, di cui già ti ho sentito accennare in altri video.
Spiega tante cose e ho fatto una sorta di "prova" mentre ti seguivo nel video, per meglio comprendere come "dipenda" dalle parole che si susseguono; usando "se" (che mi sembrava meno calzante; e invece...) ho provato:
- "dici questo";
- (facendo una pausa tra una parole e l'altra) "se _ dici _ questo" non mi viene di raddoppiare;
- se(d)dici questo (almeno a me, da Campano, è venuto da pronunciarlo così).
Davvero belli questi argomenti.
Una nota a margine: una cosa che ho apprezzato in questo video e in genere in chi parla di argomenti ampli e complessi (anche altri esempi qui su RUclips) è cercare - per quanto possibile - di dare una veduta larga, anche in video di pochi minuti, cercando di accennare alle eccezioni e alle eccezioni delle eccezioni, per così dire; così chi vuole può approfondire. Mentre me lo stavo chiedendo, sul finale hai risposto alla mia domanda, ovvero se fosse una regola, perché funzionasse per alcune parole e non per tutte (per alcune si è semplicemente persa, addirittura) o come potesse presentarsi diversamente nelle varie regioni o dialetti.
E così mi è tornato in mente - anche se non so se calzante - come, ogni estate che trascorrevo da miei parenti Ascolani, trovavo curioso il loro raddoppiare parole che contenessero il numero 2: ventiddue, trentaddue; fino alla finta imprecazione p***oddue XD.
Ciao e forza!
Argomento molto interessante.
Ho un dubbio da consultarti:
Dopo il monosillabo CHE si raddoppia sempre o solo in certi casi particolari?
Grazie!
Io non le raddoppio parlando! Qui in Liguria non lo fa nessuno... Io dico "A casa", ecc. Solo se sono scocciata esclamo " Ma cche vvuoi??"
Sei bravo, ma smentisco la geminazione qui al nord (Liguria): a casa è a casa ecc; in Toscana, invece geminano di lungo, basta sentire Renzi quando parla (da pecora dappecora ecc... )
Gabriele Monzani esatto! Quello che dicevo sull’assenza in determinate regioni del Nord
Ok, allora mi era sfuggito, scusami. :-))
Ah, ecco la conferma! (Più o meno)
Nell'aretino è molto diffuso il fenomeno contrario: schianto dal ridere ogni volta che un mio amico esclama " che pollo!" Invece di "che ppollo!" Finalmente ho incontrato la spiegazione!
Io vengo da Imperia in Liguria, nonostante ed ho un accento quasi nullo (al massimo mi lascio sfuggire qualche "e" aperta, ma raramente)
Ci ho riflettuto un po'. Ho notato che in molti di questi casi non pronuncio il raddoppiamento, in particolare non lo pronuncio proprio dopo quasi tutte le parole che finiscono per "e" ( lo uso solo con cheffai?). Credi che possa essere per via della provenienza o è solo una coincidenza?
Matteo Dambros
Ciao! Probabilmente è una cosa che si suol fare dove abiti, hai mai provato a cercare di identificare il fenomeno nella gente intorno a te?
@@davidecarretta4958 ho appena visto il video, appena avrò della gente intorno proverò
la versione più completa dei casi in cui si usa il raddoppiamento sarebbe quindi quella della dizione standard dell'italiano? Della serie quello studiato da attori e doppiatori?
Ho notato che il mio dialetto è abbastanza incoerente e raddoppia solo alcune classi di parole, altre no (per esempio i verbi mai), mentre i toscani sembrano i più "regolari" nell'applicare il fenomeno.
Attenzione però che il raddoppiamento delle B e GE/GI al sud, come anche le R iniziali in Sicilia sono probabilmente fenomeni fonetici diversi, cioè non derivano da parole latine con consonante alla fine ecc..
Giuseppe D'Ambrosi
Esattamente! Sono tendenze articolatorie che derivano probabilmente dall’uso dialettale
Grande video ,bravissimo!
Nella lingua celtica parlata ac significava "fare assieme". Lo troviamo nella parola a-c-qua e anche nella frase a-c-casa. In indoeuropeo la parola ac significa piegato per l'appunto fatto assieme. Il raddoppio sillabico é legato al significato della singola lettera. D=vicino DD vicino vicino ecc
Qua in toscana dopo "come" avviene sempre il raddioppiamento, per esempio in "come (m)mai?"
Bel video
E in Toscana se c'è una erre dopo il monosillabo se si raddoppia?
Se rriesci a capire si dice?
Se rrimani con me?
in Emilia Romagna non si verifica affatto questo tipo di raddoppio
Molto interessante, soprattutto il fatto che qui al nord si sia un po' persa la geminazione mentre sia più diffusa al Sud. Mentre spiegavi mi sono venute in mente les liaisons che si usano imparando la fonetica francese, ma esattamente al contrario: parola che termina in consonante con la successiva che inizia per vocale si pronuncia come fosse una parola unica. Anche in questo caso si può parlare di geminazione? Grazie mille per le tue perle 😘😘
Grazie! I fenomeni sono legati, ma non sono la stessa cosa.
In entrambi i casi le parole sono in certo senso collegate. Ma con la geminazione abbiamo un vero e proprio rafforzamento della consonante (che raddoppia); con la liaison - che letteralmente significa legamento - semplicemente pronunciamo una consonante che altrimenti non pronunceremmo.
In francese si dice “les maisons” [le mɛˈzɔ̃] ma “les enfants” [lez͜ ɑ̃ˈfɑ̃]. Simile a quando in italiano la preposizione «a» diventa «ad» prima di un’altra A!
Qualche volta RUclips dà anche buoni consigli
sarà pure "giusto" ma essendo lombardo a me personalmente la geminazione fonosintattica fa un effento orrendo. Mi suona una meridionalta.
Per fortuna da noi non si fa per nulla. :-)
A Carrara, purtroppo, non si parla così.
Ma sai che non avevo ancora capito di dove sei? Cioè, ora l'hai detto, Puglia. Ma finora non si era mai notato accento o inflessione che sia.
Si vede che comunque hai una buona pronuncia, al di là d'ogni "a casa" o "a (c)casa" di sorta. 😁
Grazie! La mia dizione è tutt’altro che perfetta, ma cerco di migliorarla pian piano. Tutti gli accenti sono bellissimi e contengono parte dell’identità del parlante, tuttavia mi piace molto l’idea di standard da applicare in tv, cinema e simili.
Quando mi lascio andare totalmente fuoriesce il Gargano che è in me😂
Grazie per il commento!
forse succede solo in toscana o lazio
Sì ma succede solo al centro-sud e sud, perché parlarne come se riguardasse tutta Italia e fosse una regola?
La cosa mi irrita perché non è che quello che succede linguisticamente al Sud deve diventare regola per tutta italia, già l'influenza del Sud sul parlato al Nord è fortissima, poi se si fanno video come questo parlando del fenomeno come se fosse una regola...
Poi sinceramente non credo che centri il fatti che in latino la parola precedente finisse per consonante, è un fattore di comodità di pronuncia, ma indipendente dal fatto che finissero per consonante in latino secondo me
Buon pomeriggio. Cito Wikipedia per fare un esempio:
«Il fenomeno è tipico del toscano e dell'italiano centro-meridionale, ma quasi totalmente assente al Nord. Poiché è regolare nei dialetti toscani e centrali, fa parte della pronuncia normativa (ortoepia) dell'italiano standard, tanto da essere insegnato nelle scuole di dizione, e rintracciabile nella grafia univerbata di diverse locuzioni fisse»
Si parla dunque sì di un fenomeno non universale, ma comunque di un processo inserito nello standard della lingua italiana, e di quello si parlava nel video. Inoltre si insegna nei varî corsi di dizione e viene utilizzato da doppiatori e ‘speaker’ in quanto visto come elemento proprio dell’italiano ‘neutrale’.
Ovvio che esistano modi diversi di parlare, tant’è che nessuno impone di pronunciare in un modo, era una mera spiegazione del fenomeno.
Ancora:
«Pare che l'origine del raddoppiamento sintattico sia da attribuire all'assimilazione di consonanti finali latine»
Certo, non vale ovunque, ma generalmente la regola è questa.
Lascio il collegamento ipertestuale per l’articolo: it.m.wikipedia.org/wiki/Raddoppiamento_fonosintattico
Ringrazio per il commento.
@@davidecarretta4958
Ah, non sapevo che lo insegnassero ai corsi di pronuncia e che sia incluso nello standard ortoepico, allora mi ricredo, è plausibile che derivi dal latino, se si considera che è il Nord a fare eccezione e aver deviato dallo standard e che il resto d'Italia ad aver mantenuto lo standard.
Però da Italiano del Nord che pronuncia regolarmente le doppie (non da italiano del Nord che le salta), in generale sentendo parlare la gente del Sud tende a raddoppiare tutto di più, ad esempio in una frase come "ma tu l'hai visto bere?" A volte potrebbero dire "ma tu l'hai vistobbere?" Specialmente con la b... "è un uomobbuono"
O per lo meno mi davano questa impressione... farò più attenzione d'ora in poi per accorgermi se il fenomeno è limitato alle preposizioni e parole che ci hai mostrato tu, cosa che cmq conoscevo avendo studiato linguistica anche se non nei dettagli, sapevo solo il nome del fenomeno e alcune parole interessate
Cmq sì mi dispiace un po' che alcuni fenomeni linguistici del Sud abbiano prevalso anche a Nord, perché la vedo un po' come una perdita
La prima volta che una persona del Sud usò con me "esci" in senso transitivo, non ci capimmo per dieci minuti, io in tutta sincerità non capivo e lei non capiva me, nessuno dei due capiva l'altro, mentre ora dicono tutti "vado a uscire il cane"
Cioè alla fine non c'è niente di male in un cambio grammaticale, però mi sembra che siamo soprattutto noi a subire l'influenza linguistica del Sud e a perdere le nostre caratteristiche e mi dispiace
Non voglio mica che loro perdano le loro a favore delle nostre, mi dispiace la perdita di diversità e mi dispiace che se questa perdita deve avvenire non ci sia uno scambio ma un'affermazione di una varietà sull'altra
Cmq, fenomeno interessante, mentre io dico "bagno", "pegno", "pugno" con raddoppiamento della palatale, come da standard, mia madre pronuncia una vocale accentata molto più lunga e poi non raddoppia, dice bene la palatale ma non la raddoppia, risultato suona un po' come "baagno" con una gn molto meno marcata, fa tutto un altro effetto, non conosco nessun'altro che fa come lei, tu ne sai qualcosa? Sarà anche questo un fenomeno della sua regione
Accasare è una parola univerbata, vero?
Marina m
Più o meno; etimologicamente viene da “ad” + “casa” ed è un derivato di casa. Fondamentalmente però, se visto come a + casare, a causa del raddoppiamento fonosintattico la C si gemina, quindi lo si può vedere come una sorta di univerbazione.
@@davidecarretta4958 grazie
Ogni volta che dici: "non si dice..." noi genovesi siamo soliti dirlo
Ahaha dai, si tratta di standard, ma poi ogni accento è bello!