Come funzionano carriera e offerte di lavoro: l'errore più grande che DEVI EVITARE
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- Опубликовано: 18 окт 2023
- Come funziona il mercato del lavoro? Come funzionano le offerte di lavoro? Come possiamo gestirle al meglio? Oggi racconto un caso di vita con degli esempi pratici.
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Quanta verità Vale ! Cambiare azienda spesso aiuta veramente tanto. Poi quando si è giovani per me come cosa è quasi obbligatoria ! Non solo a livello economico ma anche proprio per la crescita professionale nostra e per gonfiare il cv. Ci hanno fatto il lavaggio del cervello in Italia che bisogna tenersi il primo "posto fisso" che troviamo ! Io di aziende ne ho cambiate tante e sinceramente sono state tutte esperienze che mi sono poi tornate utili in qualche modo, anche solo per capire cosa mi piace fare e cosa non mi piace fare .
PS : Piu di una volta ho firmato un contratto e me ne sono andato il primo giorno di lavoro o comunque nel periodo di prova, rega piu egoismo la felicità nostra dipende solo da noi. Se si può fare non è MAI un comportamento scorretto, questo lo fanno e lo sanno anche le aziende nei nostri confronti.
Verissimo Luca, tra l'altro una cosa da non sottovalutare è il networking. Cambiando lavoro conosci tante persone!
Parole sante ma.... Vallo a spiegare ai selezionatori, che hanno la mente larga quanto una noce e vivono nel Medioevo
Mi ricordo che al mio primo colloquio ricevetti un'offerta di lavoro assolutamente discutibile (un tirocinio). Avevo un'altra opportunità in un'azienda che mi offriva molto di più (un contratto in regola), ma sapevo che entrare non sarebbe stato facilissimo e comunque pur si fare esperienza ero disposto anche a quella opportunità.
Tuttavia, nonostante avessi detto all'azienda che mi offriva il tirocinio che ci dovevo pensare qualche giorno, questa mi mise moltissima fretta dicendomi che non potevo aspettare. Di conseguenza, accettai l'offerta. Poi l'altra azienda mi fece una contro-offerta di molto migliore, e dopo 2 giorni che stavo lì ho fatto la rinuncia al tirocinio.
Inutile dire che mi hanno riempito di insulti, però...così impari a mettere fretta.
Hai fatto benissimo, ognuno pensa al proprio benessere, se dovessimo pensare di comportarci bene per fare piacere agli altri si vivrebbe malissimo. Non si può accontentare tutti. Sai quante volte le aziende lasciano a casa i dipendenti senza pensarci mezza volta o propongono contratti "furbi". Tipo contratto di 12 mesi con periodo di prova di 60 giorni cosi da riempire il buco di Luglio e Agosto, quando i dipendenti sono in ferie e facendoti credere di avere un contratto di 1 anno , invece ti lasciano a casa durante il periodo di prova. Insomma bisogna essere cinici e basta, se si può è bene chiudere un rapporto di lavoro bene magari anche ottenendo una lettera di referenza. Ma non farsi problemi a cambiare o licenziarsi !
E' proprio il senso di questo video! Sticazzi degli insulti. Dobbiamo fare la cosa che ci conviene di più
a me è successo esattamente questo la settimana scorsa. Ho firmato una proposta di contratto finchè non ho ricevuto un'offerta migliore e ho avvisato l'azienda che non avrei iniziato con loro. É stato orribile, ma dobbiamo tutelarci e mica sposarci il lavoro.
Interessante, soprattutto l’osservazione finale, che si basa sul principio che ogni ragionamento deve partire da quello dice e non dice la legge (e anche di come la si può interpretare… ma per quello bisogna essere avvocati). In realtà, per la mia esperienza in aziende tecnico-scientifiche (usiamo questo termine) qualcuno fa anche carriera restando fedele, direi fedelissimo all’azienda, ma non tutti ovviamente. Cambiare aiuta, certo, ma il prerequisito è comunque prima di tutto avere le competenze tecniche specialistiche necessarie, e non è semplice!
Per me Simo, "Skillarsi" è un lavoro personale e non lo si può basare soltanto sul ruolo che si svolge in azienda. Soprattutto per profili tecnici.
@@ValerioVillaniChannel dipende da cosa si intende, nello specifico, per skills.
Se ci riferiamo alle skills tecniche, ti garantisco che molte di queste (conoscere un'attrezzatura, un software, una tecnologia, ...) si possono imparare solo in azienda, solo se fanno parte del tuo lavoro quotidiano. Ed è questo il prerequisito per poi essere appetibili sul mercato.
Se parliamo di metodologie, più trasversali, si possono anche apprendere con corsi "volontari", ma anche in questo caso la miglior formazione è spesso fatta passando per l'azienda, soprattutto quelle grosse, agli inizi della carriera.
Infine, se parliamo di soft skills, beh quello è assolutamente indipendente, chiaro... come sempre, però, se è l'azienda che investe nella tua formazione, è più pratico, e hai anche più tempo e risorse, magari proprio per cercare un'altra azienda quando la formazione sarà conclusa! 😅
Non lo so, a mio avviso è anche vero che cambiare tante aziende in poco tempo rende il profilo, alla lunga, poco consistente e poco affidabile.
Eh anche perché cambiare lavoro ogni 6 mesi o ogni anno è difficile che ti renda così competente in ogni ruolo a meno che non fai esattamente lo stesso lavoro in aziende simili ogni volta che cambi
@@aleksandros6965 sono d'accordo, questo discorso magari vale solo per alcuni lavori. In altri in un anno magari non chiudi neanche un progetto
Non devi mettere tutti i cambi sul CV, soprattutto quelli vecchi.
Non devi cambiare ogni 6 mesi, devi fare iter selettivi. Il concetto è diverso!
@@ValerioVillaniChannelsì ma dobbiamo cambiare questa mentalità o meglio farla cambiare ai selezionatori. Logico che dobbiamo tutelarci, ma dobbiamo anche smetterla di nasconderci o meglio di fare il loro gioco ..
Scusami Valerio, una domanda: firmare una lettera d'impegno e non mantenerla non è vincolante e rischioso dal punto di vista legale? Grazie mille (p.s nuovo iscritto!)
Nono, vai tranquillo Giuseppe, noi candidati siamo tutetali!
Io ho scelto l'azienda dei sogni con ral più bassa invece dell'azienda con capo che sarebbe stato un buon mentire e RAL più alta e prospettiva.
La scema del villaggio.
Credo l'unica
Sara, quando prendiamo delle scelte, le prendiamo per i bisogni che abbiamo nel momento in cui prendiamo la scelta. Evidentemente in quella fase avevi bisogno di toglierti il sassolino dalla scarpa sull'azienda dei tuoi sogni
Sara anch'io a volte rimpiango di non aver fatto delle scelte piuttosto che altre, ma ora sono contento di essere arrivato in un'azienda seria, seppur con 10 anni di ritardo nel settore che volevo, e una RAL che magari avrebbe potuto essere più alta dell'attuale. Non è una gara a chi fa prima, l'importante è sentirsi a posto con sé stessi. Un abbraccio
Quanto prende in genere dì ral un neolaureato in Economia al primo impiego in società di consulenza?
Da 24 a 30
5 step di selezione!!! Sarei curioso di sapere se funziona così anche all'estero
Ma possibile questa cosa? Cambiare azienda ti fa fruttare così tanto?
Si, anche se però statisticamente con l'aumentare della seniority e dei cambi il fenomeno si riduce, se rimane sempre sul suolo italico.
Dipende anche dai settori, ovviamente, perché in consulenza è relativamente facile fare questa cosa, in mercati più chiusi e molto più settorializzati la cosa può essere un po' differente.
Per lavori qualificati si.
Ovvio ci deve essere una logica nei cambi.
Come spiegato dall'autore molto spesso i recruiter ti fanno un' offerta che parte dalla tua ral di partenza.
Ovviamente poi ci sono dei range, se sei uno specislist (Quindi non un manager) puoi anche guadagnare 60 k e i tuoi colleghi 30k (lavori qualificati) ma non avrai stipendi da dirigente.
Dipende da quanto sei skillato, quanto sai venderti e il settore. In certi settori "stagnanti" dove non c'è innovazione e crescita nei mercati non è molto probabile fare grandi carriere cone suggerito su questo canale.
@@aleksandros6965 tipo io studio sicurezza informatica, che è in pratica il presente. Non ho esperienza quindi al momento "non so niente", però non dovrebbe eventualmente rappresentare un problema in futuro, anzi
@@prod.fefi00 sicuramente sono studi più spendibili di altri e se vuoi farlo ad alti livelli potresti cercare subito di farti assumete da grandi aziende soprattutto se vivi già in una città medio-grande.