Lavorare nel PUBBLICO Vs PRIVATO
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- Опубликовано: 1 окт 2023
- Valerio, cosa ne pensi del lavoro nel pubblico? Quali sono le differenze con il privato? la pubblica amministrazione fa così schifo?
In questo video affronteremo questa interminabile diatriba, andando ad approfondire quale tra le due professioni sia più funzionale ai nostri desideri.
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La stoccata finale è la parte più bella del video,
"Il lavoro non è il fine ma il mezzo per raggiungere i nostri veri obiettivi " è il mantra di questo canale
Esatto Save, grazie per il commento!
Il problema in Italia è che nel privato gli stipendi non si discostano chissà quanto da quelli pubblici, a fronte di un impegno lavorativo certamente di gran lunga superiore (straordinari non pagati, minore possibilità di fruire di diritti es. aspettative o simili). La stragrande maggioranza di lavori nel privato "garantisce" stipendi medio-bassi, nella fascia dai 1.300 - 1.800, max 2.000, netti al mese, con un rapporto stipendio/ore lavorate pari o addirittura inferiore al pubblico. Sfaterei, per quella che è stata la mia esperienza, anche l'aspetto della maggior qualità del lavoro e delle mansioni. Ho lavorato in entrambi i mondi (finance, sia privato che pubblico) e, sebbene sia vero che nel pubblico le mansioni hanno un contenuto piuttosto basso, posso dire che anche nel privato spesso mi sono ritrovato a svolgere lavori che potevano essere realizzati da gente con titoli di studio e competenze minori delle mie. Unico mantra: farne il più il possibile nel minor tempo possibile. Mi permetto infine di evidenziare un punto che nel video (forse consapevolmente) è stato toccato poco: la sicurezza dell'arrivare alla pensione senza mai perdere il posto di lavoro che che il privato non darà mai, specialmente di questi tempi di delocalizzazioni all'estero, arrivo dell'intelligenza artificiale e ecc. Ciaoooooo
Io per la mia personale esperienza posso dirvi che non è sempre vero il fatto che nel pubblico si guadagni di meno, anzi.
Prima di entrare nel pubblico guadagnavo decisamente meno, molti miei amici idem, prima lavoravano nel privato dopodiché entrando in polizia locale, comune, regione ecc ecc.. sono andati a guadagnare di più oltre ad avere orari di lavoro migliori.
Vorrei smentire anche la diceria che nel pubblico non si possa fare carriera, non è così, conosco molte persone che si sono realizzate e sono arrivate a ricoprire ruoli di tutto rispetto.
Un saluto!
Bravo! Ben detto
Cazzate lo dico per esperienza personale, e non credo che tu abbia mai lavorato nel pubblico, perché sapresti che progressioni orizzontali e quelle verticali si basano sulla disponibilità finanziaria dell' ente.
Tradotto significa che ad esempio nei comuni più piccoli difficilmente riesci ad avanzare sia a livello di anzianità o di carriera. prima di fare disinformazione è bene che vi informate.
Nel pubblico sei molto più tutelato contrattualmente, nel pubblico garantisce anche una formazione continua ma soprattutto la possibilità di fare l'università e una crescita professionale svolgendo concorsi interni
I concorsi interni non esistono più dal 1993 essendo stati ritenuti anticostituzionali. Nel pubblico le carriere sono ormai bloccate (salvo che per i dipendenti scolastici e i dirigenti medici). Da trenta anni a questa parte sono previste "progressioni verticali" ogni tot anni, ovvero nuovi concorsi aperti anche all'esterno con delle riserve per chi è già dipendente nell'area inferiore (il quale deve avere maturato almeno 5 anni di servizio a tempo indeterminato ed essere in possesso del titolo di studio per l'accesso all'area superiore). Una volta superato il concorso l'anzianità precedente si azzera ed è come se si ripartisse da capo, magari pure in un'altra amministrazione.
Ciao, ti racconto il mio percorso: sono di formazione fotografa e per dieci anni ho lavorato con assunzioni a progetto su film o prodotti simili, e dopo qualche anno ho aperto la partita iva e affiancato la libera professione sempre come fotografa. Qualche anno fa mia madre mi ha praticamente costretta a fare un concorso che ho vinto e sono stata assunta un anno fa nella pubblica amministrazione, nello specifico al ministero della cultura. Dopo il primo periodo di assestamento in cui ho davvero faticato e fatto molti compromessi con me stessa per accettarmi nel mio nuovo ruolo adesso a distanza di un anno devo dire che sono molto contenta, la paga è buona, i colleghi simpatici l'ambiente bellissimo perché comunque lavoro con la cultura e soprattutto non ho più l'ansia da prestazione e nn sono più stressata, ho tantissimo tempo libero che posso dedicare alla fotografia e ad altri interessi. Capisco che questo discorso non è valido per tutti, io personalmente ho sempre sofferto il doversi "vendere" essere simpatico, disponibile ,sempre operativo, performante; al contrario molti miei ex colleghi non potrebbero fare un lavoro senza progettualità e senza competizione. Sicuramente nel sistema c'è un problema di lavoro intenso come identità e prestigio sociale, ma non per forza è una cosa sbagliata dipende dalle inclinazioni e dalle volontà di ognuno di noi.
Io ho trovato una mia personale formula: A inizio carriera inizio nel privato (finché sono sotto i 40 ci sono meno discriminazioni riguardo all'età e sarebbe comunque un peccato non tentare di fare carriera a prescindere) -> appena mi rompo le balle/ inizio ad essere discriminato ai colloqui perché sono "troppo qualificato", mi sfondo di concorsi e ciao belli. Nel mentre che sono nel privato risparmio come un dannato così da non dover essere incatenato ad un posto di lavoro che non mi piace ed, eventualmente, poter vivere con un part time stabile (cosa che mi permetterebbe anche di aprire una PIVA e aprire un'attività per conto mio).
Concordo in pieno con le conclusioni che hai espresso!! Sopratutto con l’aspetto subdolo della società e dei mass media x cui dovremmo ambire a fare ciò che loro mostrano. Analisi obiettiva e realistica. 👌
lo riguarderò almeno altre tre volte il video, grazie per i tuoi contenuti!
Grazie Zauff
Complimenti Bellissimo video!
Grazie!
GRAZIE!
Grazie Valerio!!!
Grazie a te per il
Commento!
Ho lavorato nel pubblico lontano dalla mia città di origine. Avevo un lavoro che mi soddisfaceva, una paga commisurata a quello che facevo e tanto tempo libero. Dopo un anno alla scadenza del contratto, ho deciso di lasciare il pubblico per tornare alla mia città di origine e “buttarmi” nel privato. Vi chiederete il perché? I motivi sono fondamentalmente perché i costi di Milano (lavoravo lì) erano molto molto alti ed ero lontano dai miei affetti. Come dicevo torno nella mia città e trovo un lavoro nel privato. Firmo un contratto di 40 ore ma ne faccio quasi 50, lo stipendio é ok (anche in proporzione del costo della vita al Sud) e sono vicino ai miei familiari. Peccato però che lavorando mattina e sera (sabato compreso) non ho totalmente vita sociale. Capite bene che la maglia é corta, e tutto ciò provoca solo tanta frustrazione!
Molto interessante, anche constatare ancora una volta la complessità del mondo del lavoro, soprattutto in Italia, la difficoltà ad avere le informazioni necessarie per riuscire a collocarsi al meglio delle proprie caratteristiche ed aspirazioni. Che poi, in un sistema virtuoso, dovrebbe essere nell'interesse di tutti...
Dovrebbe, ma pensa a quante aziendine lavorano soltanto perché i loro dipendenti non sanno che può esserci di meglio (o come raggiungere quel meglio)
Video bellissimo Valerio! A parte tante precisazioni e sfaccettature che si potrebbero aggiungere su un tema così controverso, devo dire che hai esposto egregiamente i concetti chiave: sono proprio fiero di te! 😆💪🏼
Piccola postilla: se si hanno gli "eyes of the tiger" e si è cintura nera di imprenditorialità/marketing/business administration, probabilmente, tendenzialmente, si propenderà - e converrà - scegliere il settore privato (idealmente mettendosi in proprio). A meno che ciò che si vuole fare è esclusivamente nel pubblico, come ad esempio una carriera nelle forze dell'ordine o in magistratura. Ed anche in quest'ultimo caso, sarà comunque possibile crearsi una "costola" nel privato: ad esempio ci sono diversi magistrati scrittori di best seller!
Grazie Massimo per il feedback, quello che dici è verissimo! Il concetto che volevo trasmettere è che è legittimo essere di entrambe "le paste". Sia desiderosi di crescere e dimostrare le proprie competenze, sia desiderosi di dedicarsi ad altre attività.
Io so solo una cosa, conosco tanti che si sono dimessi da lavoro privato per andare nel pubblico ma pochi o nessuno viceversa. Il bello che se parli con un dipendente pubblico pare che tutti i disagi di questo mondo li hanno loro però nessuno poi che cambia lavoro (mica fessi). Lasciamo perdere gli scioperi nelle scuole (quasi tutti il venerdi o lunedi) puntuali come la morte.😢
Mia moglie si è dimessa dal pubblico per andare nel privato. Nel pubblico si guadagna generalmente molto meno e c'è una rigidità inimmaginabile. Inoltre adesso non è più stabile come una volta, si lavora con gente cattiva e invidiosa ed è impossibile fare carriera a meno che non si sia raccomandati
@@informaticacavallini si, condivido, infatti MEDIAMENTE (spero si capisca che intendo dire mediamente) il livello è più basso, chi ha ambizioni, che sono poi le persone con più grinta, cerca nel privato dove ti fanno correre come pazzi, prova ad andare al municipio, mai visto un impiegato che corre o che è stressato? Io mai, ritmi da bradipi
Io lavoro nel pubblico e sinceramente prendo mooolto di più del privato. Ed ho un contratto tecnico dai 29k all'anno a 40k ...
@@cod-tispezzo338 capirai...
Ho lavorato nel settore pubblico per 2 anni, e non è vero che mancassero le ambizioni, anzi. Essendo un'Operatrice Socio Sanitaria nel settore pubblico, ho avuto l'opportunità di svolgere una varietà cose. Nel settore privato, invece, sembra che ci sia l'aspettativa che ti dedichi esclusivamente a loro. Nella mia esperienza, nonostante il mio impegno, nel settore privato non ho mai ricevuto riconoscimenti significativi. In alcune strutture e cooperative del settore privato, sembrava che volessero che mi concentrandassi solo sul loro lavoro e che non cercassi opportunità esterne o partecipassi a concorsi o corsi.
Nel settore pubblico, mi è stata data la possibilità di partecipare a corsi esterni che avrebbero potuto arricchire il mio percorso professionale, sia all'interno che all'esterno del mio lavoro del pubblico. Nel settore privato, sembrava che questi corsi fossero considerati poco utili. Tuttavia, quei corsi si sono rivelati preziosi quando ho deciso di trasferirmi in Germania una volta scaduto il mio contratto. In pratica, mi è stato consigliato di frequentare un corso per non vedenti da uno dei caposala, e questa competenza mi è stata molto utile in Germania, dove cercavano italiani che conoscessero questa lingua.
Wow complimenti per il percorso! 🙏🏻
bel video
grazie!
Bel video ma sopratutto bel canale.
Ci sono molte, anzi, troppe variabili da considerare nella scelta tra pubblico e privato. Per me ad esempio "tempo libero" vuol dire scegliere io personalmente quando lavorare mentre ad un altra persona basterebbe lavorare la mattina avendo la sera libera. A volte a causa della poca chiarezza dei concorsi pubblici per non rimanere senza lavoro ci adeguiamo/accontentiamo a fare altro, solo che poi imparando mestiere ti viene anche voglia di metterti in proprio, ma a quel punto non sai se scegliere il certo (stipendiato pubblico) o rischiare con una propria attività.
Il grande dubbio che ormai da mesi mi attanaglia
Ciao a tuttiii
Grazie Francesco!
Ps. Una 1 cosa su cui non concordo è la tesi che il pubblico sia più tutelato. A mio avviso, non è una questione di essere più o meno tutelato ma è diversa la professionalità, la quale ha bisogno di diverse tutele. Mi spiego meglio, il dipende PA, 9 su 10 è un mero passa carte Ministeriale, regionale o comunale, quindi ha scarsa professionalità, come dimostrato dal alto livello d'ignoranza, pertanto ha bisogno che tutto sia scritto. Il privato, invece, trova le sue tutele proprio nella sua professionalità. La differenza sta nel fatto che per far ciò devi sapere NEGOZIARE E, come dici tu, avere un orientamento professionale, ma una volta che hai acquisito ciò, salvo cataclisma o altre cazzate, non ti cacciano di certo, e se sei un po' sveglio, dopo qualche tempo, chiedi pure l'aumento, e non dei 100e in 3 anni che danno agli statali, quando va di lusso... 😅
Gran bel video. Unico problema sul pubblico, che andrebbe testata realmente la motivazione, perché le aree presidiate sono importanti, e subire da cittadino le inefficienze di chi sta alla scrivania solo per prendere lo stipendio in settori come la sanità, o la scuola è inaccettabile.
Andrebbero impostati dei KPi minimi, ma c'è davvero molta incompetenza generale
C'è poca voglia di lavorare, non incompetenza. Per entrare nel pubblico bisogna superare un duro test o più test con migliaia di persone, non una chiacchierata di un quarto d'ora xon un signore delle risorse umane xome avviene nel privato. Nel pubblico sono (ormai siamo dovrei dire) tutti chi più chi meno dei Checco Zalone, mentre nel privato pochi diventano dei lupi di wall street. Le aziende sono a piramide, più sali meno spazio c'è. Quindi quando dicono "lavora sodo, anche 12 ore al giorno, e farai carriera, in molti casi mentono, è solo una giustificazione per farvi lavorare xome matti fino alle sei di sera se vi va bene
bel video!!! L'unica informazione ERRATA é la differenza tra dip. pubblici ed abitanti in Italia ed Europa...5,4% contro 18% !!! Penso che tu abbia confuso "Abitanti" con "Occupati", che sono le 2 principali categorie che riportano per fare queste Statistiche......!!
Vorrei dedicare le 6 ore al giorno al lavoro pubblico per poter impiegare resto della giornata facendo sport o gite. Quindi pubblico>privato per me
6 ore sono poche però probabilmente
Per me sarebbe la morte delle ambizioni....e solo per avere il tempo libero di fare le gite. Mah. Mi sentirei inutile per la società e costantemente irrealizzato. Per fortuna siamo tutti diversi, altrimenti vorremmo tutti il lavoro nel pubblico o tutti nel privato.
@@simonec8451 non solo per le gite ovviamente, ma per la famiglia/passioni varie. Spesso il lavoro nel privato è alienante e ti costringe a pensare a ciò che devi fare anche quando dovresti essere a casa a passare del tempo in famiglia. Condivido sul fatto che si tratta di percezioni totalmente personali e che sia meglio così. Inoltre si possono avere ambizioni anche nel pubblico, visto che non tutte le amministrazioni sono uguali, ci sono molti settori e con lo studio e i concorsi si possono fare salti di carriera importanti.
Cosa ne pensi invece di CDP e dell'ibrido pubblico-privato in generale?
Le parastatali, sono un buon posto di lavoro, dove peró per fare carriera e salire di stipendio devi aspettare 20 anni
Dopo 15 anni nel privato sono finito nel pubblico impiego. È come se avessi vinto alla lotteria di capodanno. Godo, godo e godo ripensando alla vita di me... che facevo prima.
per curiosità di cosa ti occupavi prima?
@@nicola7282 tecnico libero professionista con p.iva
Io punto al pubblico perché vorrei dedicarmi a una pagina di calcio in cui credo molto e che mi sta andando benino
Hai tutto il mio supporto 💪
Io ho lavorato nel privato e ho superato due concorsi nel pubblico. Lo stipendio è di 1800-2mila euro per i funzioanri laureati. Alla faccia di chi dice che i lavori statali sono sottopagati. E gli scatti economici nel pubblico sono automatici. Nel pubblico tutti sono dei Checco Zalone chi più chi meno, mentre nel privato pochi diventano dei lupi di wall street
mi sa che tu nn sai manco dove sta di casa il lavoro pubblico, SCATTI AutomaTICI?ti confondi, nel privato sono automatici! ho lavorato 26 anni nel privato, ora sono un funzionario pubblico e la verità e altra cosa
@@manuelrusso5074 se era così bello il privato perché hai cambiato? 🤣
Posto fisso !!! Come i nullafacenti degli uffici pubblici ! Ah, ah !!!
Ahahaha ne hai il diritto!
Senza considerare che nel pubblico sono tutti Checco Zalone chi più chi meno, mentre nel privato pochi diventano dei lupi di wall street. Viva lo stato! 😊
io sono appena entrato nel pubblico proverò a vincere un concorso da dirigente per i prossimo 40 anni 😏
Mai lavorato nel privato, ma sono un dipende PA 30enne delle funzioni centrali... Rimpiango ogni giorno di non essere entrato nel. Privato... Nella PA regna menefreghismo, nepotismo, inefficienza e ignoranza... Inoltre l età media è altissima quindi poche voglia di cambiare... come dice il tipo del video, sperare di entrare non ha senso... Concordo su molto di ciò che dice... Consiglio per i giovani, studiate qualcosa che vi serva oppure andate a lavorare... Non perdete tempo nei concorsi o con percorsi educativi inutili, tipo scienze politiche, filosofia e le altre varie scienze delle merendine...
Il vero problema dell' Italia è che esistono posti di lavoro pubblici o privati da cui non si può essere facilmente licenziabili come avviene per esempio in Gran Bretagna o Stati Uniti. Questo crea cittadini di serie B ossia i dipendenti delle piccole aziende o i lavoratori autonomi. La soluzione quindi non è la eliminazione del precariato ma l'uguaglianza di tutti i lavoratori, cioè licenziamento facile per tutti.
Sono 5 anni che lavoro con il pubblico e sento tosse , odore di alito sigaretta anche per che nn puoi vietargli di fumare ma nn è il massimo
Ahah, Valerio. Però bisogna riconoscere che almeno la metà dei posti di lavoro nelle aziende pmi italiane (fino a 100 dipendenti) è merda , dato che abbiamo a che fare con titolari bifolchi, megalomani e aziende lager dove devi timbrare se vai in bagno o a bere il caffè. Io lavoro in un settore molto ristretto (valvole a sfera) e le aziende che più sopravvivono sono le più schifose dove lavorare.
sono 100% d'accordo. Soprattutto da me al sud. Per questo tutti fanno i concorsi, per avere un minimo di tutela e non essere costretti ad emigrare.
@@ValerioVillaniChannel Per fortuna non sono tutti così, però. Ce ne sono alcuni dove l'ambiente è amichevole.
Per chi è iscritto alle categorie protette cosa consigli vale? Ho un'amica che soffre di bpd ed è iscritta alle categorie protette.
Ciao! Le cose che abbiamo analizzato valgono anche per le categorie protette, in particolare, puoi consigliare alla tua amica di informarsi sugli enti che lavorano con le politiche attive per il lavoro, hanno spesso opportunità!