Mito, verità, linguaggio: alcune riflessioni

Поделиться
HTML-код
  • Опубликовано: 11 окт 2024
  • Mito, verità, linguaggio: in questo video ci occupiamo in primo luogo di problematizzare alcune nozioni date per scontate nel comune modo di approcciarsi al mito nelle sue svariate forme.
    Come al solito, qui vi fornisco una piccola bibliografia scientifica di partenza, dalla quale potrete iniziare a formarvi una vostra idea sull'argomento:
    Bianchi U., Problemi di storia delle religioni, Studium, Roma 1993 (2° ed).
    Brelich A., Mitologia, Politeismo, Magia e altri studi di storia delle religioni 1956-1977), a cura di P. Xella, Liguori, Napoli 2002.
    Burkert W., Structure and History in Greek Mythology and Ritual, The Regents of the University of California, Berkeley 1979 [ed. or. = Mito e rituale in Grecia, Struttura e storia, Laterza, Roma-Bari 1987.]
    Graf F., Il mito in Grecia, Laterza, Roma-Bari 2007 (3°ed) [ed. or. = Griechische Mythologie, Artemis Verlag, München-Zürich 1985].
    Heidegger M., Dell'essenza della verità, in Heidegger M. (ed) Segnavia, Adelphi, Milano 1987 [ed. or. = Vom Wesen der Wahrheit, in Heidegger M. (hrsg), Wegmarken, Vittorio Klostermann, Frankfurt am Main 1976], pp. 133-157.
    Kirk G. S., Myth. Its Meaning and Functions in Ancient and Other Cultures, University of California Press, Berkeley-Cambridge 1970.
    Pettazzoni R., Verità del Mito, in Studi e Materiali di Storia delle Religioni, XXI (1947-1948), pp. 104-116.
    Un bell'articolo per farsi un'idea del mito in Platone e ricavare bibliografia è consultabile online sul sito della Stanford Encyclopedia of Philosophy: plato.stanford...
    Ah, se vi steste chiedendo che tipo di mito rappresenta l'immagine che ho usato nella miniatura, non c'entra nulla con Gn 3: rappresenta il mito greco delle Esperidi su una bella hydria del V sec. a.C. conservata al British Museum, e che potete osservare qui:
    www.beazley.ox...
    Come sempre, se avete domande io resto a disposizione. Grazie mille e a presto!
    Vittorio Secco

Комментарии • 47

  • @giuseppedebono9465
    @giuseppedebono9465 Год назад +1

    Sono commosso dalla generosita' con cui Vittorio ci trasmette dei concetti difficili che aprono la mente .Grazie di Cuore

    • @vittoriosecco
      @vittoriosecco  Год назад

      Caro Giuseppe, non sai quanto mi fa piacere leggere questo tuo commento. Sono io a ringraziarti!

  • @delialorenzoni1578
    @delialorenzoni1578 3 месяца назад

    Grazie per queste condivisioni estremamente interessanti

    • @vittoriosecco
      @vittoriosecco  3 месяца назад

      È un piacere, grazie per il tuo ascolto!😊

  • @alessandrozaccagni9502
    @alessandrozaccagni9502 Год назад

    Ciao Vittorio! Semplicemente grazie per questa lezione che ho ascoltato con molto piacere oggi!

    • @vittoriosecco
      @vittoriosecco  Год назад

      Grazie di cuore a te per avermi dato il tuo tempo!

  • @davidekinspergher9984
    @davidekinspergher9984 2 года назад

    Ottimo, con Vittorio si impara ad arricchire la propria visione del mondo. Grazie.

    • @vittoriosecco
      @vittoriosecco  2 года назад

      Grazie a te, mi fa davvero molto piacere che tu pensi questo!

  • @rossanademontis6719
    @rossanademontis6719 6 месяцев назад

    Molto interessante e "spiegato" in forma chiara. Sì, sono d'accordo, è importante preservare accessi al linguaggio simbolico in una realtà che rischia di essere ridotta e limitata se valorizza esclusivamente il "discorso"in chiave logica, secondo una lettura puramente causale, se non opportunista. Esiste indubbiamente altro rispetto a ciò che appare e così nel mito, come nell'arte e in altre espressioni in cui il simbolismo è vivo da sempre, può essere ancora possibile accedere a diverse letture oserei dire "poetiche"

    • @vittoriosecco
      @vittoriosecco  6 месяцев назад

      Assolutamente, grazie di cuore!

  • @antoniorivera7872
    @antoniorivera7872 2 года назад +1

    sono io che ti ringrazio ... Secco stai facendo un otttttttimo lavoro, direi necessario (soprattutto in rete).

  • @elisacauli655
    @elisacauli655 Год назад

    Un canale meraviglioso!!

    • @vittoriosecco
      @vittoriosecco  Год назад

      Grazie di cuore, Elisa! Sentiti la benvenuta sul canale 😊🙏

  • @luciacocci5808
    @luciacocci5808 8 месяцев назад

    grazie infinite.... credo che questa tua riflessione sia stata bellissima😍

    • @vittoriosecco
      @vittoriosecco  8 месяцев назад +1

      Grazie a te, mi fa davvero piacere! 😊

    • @luciacocci5808
      @luciacocci5808 8 месяцев назад

      @@vittoriosecco domani cerco tuo blog/ sito per vedere se organizzi dei corsi👍

    • @vittoriosecco
      @vittoriosecco  8 месяцев назад +1

      @@luciacocci5808 per il momento non ho ancora organizzato niente, però è probabile che dall'anno prossimo intraprenda iniziative di questo tipo! Grazie ancora per il sostegno e la gratitudine!

  • @stefanoleonardocristaldi7902
    @stefanoleonardocristaldi7902 4 года назад +1

    Ottima risorsa, è il secondo video che sto visionando e ho deciso di iscrivermi al canale. Spero avrà tempo di dare uno sguardo anche al mio, 'Stefano Leonardo Cristaldi' dedicato a temi non lontani dal suo.

    • @vittoriosecco
      @vittoriosecco  4 года назад

      Senz'altro, la ringrazio e le do un cordiale benvenuto su questo mio canale.

  • @loredanabruzzone9940
    @loredanabruzzone9940 3 года назад +1

    Allora...credevo che seguendo il canale avrei avuto una specie di corso sulla Bibbia e sui suoi significati...ma mi rendo conto che è molto di più...Sai Vittorio che stai scompigliando parecchio i miei pensieri?!? Grazie!!!

    • @vittoriosecco
      @vittoriosecco  3 года назад

      Grazie mille cara Loredana! Mi fa davvero piacere leggere questo commento 🙏✨

  • @giuseppezingarelli8867
    @giuseppezingarelli8867 2 года назад

    Grazie

  • @frankyfitzg2749
    @frankyfitzg2749 4 месяца назад

    Quello che mi chiedo è: appurato che parliamo di miti, cosa rende la mitologia giudaico-cristiana più meritevole di attenzione (o meglio degna di fede) rispetto al mito che potrebbe essere ad esempio quello norreno o induista? Cosa mi porta razionalmente a stabilire che alcuni libri piuttosto che altri siano l'ispirata parola di Dio?

    • @vittoriosecco
      @vittoriosecco  4 месяца назад +1

      Il problema è qui di tipo teologico e non storico, e ti risponderò teologicamente. Nessuna mitologia richiede di essere "creduta", nemmeno quella giudaico/cristiana. Il mito è un linguaggio che ritrae una realtà esperita; non spiega nulla e non è sovrapponibile ad una "eziologia" della realtà. Però segnala realtà di cui forse non ci si è ancora resi conto, questo sì. Questo vale per ogni tipo di narrazione mitica, in ogni cultura essa si trovi. Il valore di unicità che riveste la Scrittura (con i suoi eventuali miti) per un cristiano non è fondata su un'appartenenza etnico-religiosa, e evidentemente non si basa sull'autorità dello scritto in quanto tale. Il Nuovo Testamento (che in verità non parla in linguaggio mitico) e senza dubbio l'Antico (che contiene diverso materiale mitico) sono un prodotto teologico nato dalla domanda sull'identità di Gesù all'indomani dell'esperienza della resurrezione. Se Cristo è risorto dai morti, ed era ebreo, allora le Scritture e i miti di Israele sono rilevanti anche per il credente in Cristo. In altre parole, umanità e divinità di Cristo sono il fondamento dell'autorità canonica per i cristiani.

    • @frankyfitzg2749
      @frankyfitzg2749 4 месяца назад

      @@vittoriosecco Perdonami se ti porto fuori tema rispetto quella che è l'impronta del canale ma sicuramente capirai anche l'interesse teologico che consegue l'analisi dei testi biblici. Quello che dici è chiarissimo, ma come porci nei confronti di passi del nuovo testamento come quello di Ebrei 11 dove sembra parlare di personaggi mitologici come se realmente esistiti? O come possiamo dare valore teologico al peccato originale se questo peccato in realtà è "solo" un mito?

    • @vittoriosecco
      @vittoriosecco  4 месяца назад

      @@frankyfitzg2749 Caro non porti fuori strada, tranquillo =) guarda, io ti direi così:
      1. I testi fanno riferimento alle narrazioni e non presuppongono affatto una lettura "storica" del testo. Ad esempio in Eb 11 gli esempi di fede restano perfettamente coerenti anche come riferiti ai personaggi di un racconto (canonico o meno che sia). In altre parole, lo stesso valore della narrativa (in generale) in quanto tale sarebbe nullo solo perché non storico?
      2. L'espressione "solo un mito" fraintende il senso stesso del mito. Premettendo che "peccato originale" è un termine teologico post biblico e quindi non presente nella Bibbia stessa, è invece certo il fatto che Genesi 3 sia una riflessione sul peccato degli esseri umani. Ridurre il mito di Gen 3 a un tentativo maldestro pseudostorico di spiegare l'origine del male significa non comprenderne il linguaggio. Basterebbe chiedersi da dove viene il serpente, ad esempio. Ma il punto è che il serpente è sempre lì, perché è la tua esperienza di essere umano che prende coscienza del male in sé e intorno a sé. Il mito fotografa una realtà, e se lo prendi sul serio, scoprirai che il peccato (come dimensione cosmica che ci coinvolge) è ben più reale di quanto lo possa essere qualsiasi narrazione storica.

    • @frankyfitzg2749
      @frankyfitzg2749 4 месяца назад

      @@vittoriosecco No certo io capisco che Penelope può essere un esempio di devozione e speranza nel suo fare e disfare la tela per vent'anni anche se ciò non è mai accaduto, quando leggo però ad esempio di Enoc che "ebbe la testimonianza di essere stato gradito a Dio" o che Noè "fu fatto erede della giustizia che si ha per mezzo della fede" e ancora che "Tutti costoro sono morti nella fede, senza ricevere le cose promesse, ma le hanno vedute e salutate da lontano" "Ma ora ne desiderano una migliore, cioè quella celeste; perciò Dio non si vergogna di essere chiamato il loro Dio, poiché ha preparato loro una città." pur comprendendo che uno scrittore di quasi duemila anni fa avesse delle basi culturali completamente diverse dalle nostre non riesco a capire come potesse avere in mente dei miti.
      Per il punto 2 la lettura che dai è molto importante ma penso anche al concetto che viene espresso in Romani 5: 12-14 e a come poterli dare un senso se in un modo o nell'altro non ci rifacciamo effettivamente ad un peccato originale, anche senza voler considerare l'elaborazione teologica successiva

  • @Tony-jm9jr
    @Tony-jm9jr 3 года назад

    Ormai ci ho preso il via con i commenti :D ... quando hai citato il serpente che parla e della reazione di stupore del lettore mi è tornato alla mente che tempo fa quando mi trovai a leggere il racconto di Balaam e dell'asina parlante(Nm 22) , mi chiesi proprio questo : possibile che Balaam non si meravigli del fatto che l'asina ha appena parlato . Prima di allora credevo veramente che il serpente parlava letteralmente , questo perchè mi era stato insegnato cosi e cosi credevo , non avendomi lasciato spazio di intendimento di questi testi non potevo credere in altro modo . Ed infatti in con quel tipo di configurazione mentale che avevo sorgevano domande infinite e poco mature del tipo : ma se il serpente era stato creato senza zampe fin dall'inizio come mai poi dopo il testo dice che Dio lo aveva resto strisciante , oppure , mi sembrava strano che l'arcobaleno nascesse solo da un certo punto in poi per mano di Dio stesso , come anche i sei giorni letterali ecc... Ragionando cosi ci perdiamo le caratteristiche narrative più raffinate come l'umiliazione del serpente,che nella tradizione ebraica equivale all'umilizione dello yetzer hara con il continuo combattimento che l'uomo ha dentro di se citando Gn 3:15(quello che i cristiani chiamano protovangelo) , ci perdiamo la delizia del giorno del riposo , ci perdiamo un genere di narrativa che era lo sforzo dello scrittore di voler dare una spiegazione al perchè di certi avvenimenti come il motivo per il quale gli animali hanno timore dell'essere umano (Gn 9 ) il motivo dei dolori di parto della donna , il motivo della fatica per il quale l'uomo lavora .Questo tipo di narrativa lo si ritrova anche nei testi non canonici come Enoc che definisce il male entrato nel genere umano come la conseguenza dell'insegnamento delle tecniche da parte degli "angeli caduti" , la metallurgia la costruzione delle armi l'abbellimento del trucco delle donne le tecniche di costruzione edile . Ecco in questo vedo la profondità del redattore nel cercare di dare la spiegazione ai mali che esistono nel mondo , cioè per me sta in questo la profondità del testo il voler cercare la motivazione più ultima delle cose , da notare che in tutte queste cose il redattore ebreo non ha mai ricondotto i vari mali a Dio , nel caso di Genesi la responsabilità è dell'essere umano , in Enoc degli angeli , questo è uno dei tanti insegnamenti importanti per citare Giobbe : "da Lui accettiamo il bene e non accettiamo anche il male" . Gb 2:10
    Mi sono fatto prendere dal momento scrittura :D

    • @vittoriosecco
      @vittoriosecco  3 года назад +1

      Caro Tony, i tuoi commenti sono sempre arricchenti e benvenuti! Concordo con quello che hai scritto, è proprio così! Il problema è che purtroppo queste nozioni sono patrimonio di una piccola schiera di specialisti e sembra essersi generato uno iaito sempre maggiore tra chi studia e chi dovrebbe fruire di questi testi. Io nel mio piccolo vorrei contrastare questo discorso, che ha soltanto ricadute negative sulle chiese e sull'intera società!

    • @Tony-jm9jr
      @Tony-jm9jr 3 года назад

      @@vittoriosecco Infatti Vittorio è anche per questo che sento un urgenza (forse come la tua) di voler dire queste cose perchè le ritengo importanti per tutti e non va bene tenersele per se , sono delle verità fondamentali che prendono nel profondo di ogni essere umano specialmente per quelli che da poco si approcciano alla Bibbia ,fai bene ad insegnare queste cose .
      Ci risentiamo :)

    • @vittoriosecco
      @vittoriosecco  3 года назад

      @@Tony-jm9jr grazie, lo apprezzo molto! A presto 🙏

  • @giovannipeirone3915
    @giovannipeirone3915 4 года назад +2

    Molto bello.
    Nei manuali scolastici di storia e di letteratura spiegano a volte i miti come attesa della scienza: non sapendo che ci sono gli elettroni si immaginarono Zues e Thor...
    Lo trovo ridicolo perché forzato sulla base di un pregiudizio positivista che impedisce una banale analisi delle tematiche e delle domande alle quali i miti intendono rispondere.
    A mio avviso Mircea Eliade fornisce spunti interessanti.
    Nel mio modesto lavoro di insegnante delle superiori spiego che i racconti mitologici postulano una realtà più profonda di quella fenomenica che dia un senso alla vita umana, realtà però estranea alla vita stessa, se non nei limitati fenomeni dei riti.
    Per esempio se il Gange dal punto di vista fenomenico è un fiume e basta, in senso rituale e mitologico è sacro ed è comprensibile che ci vadano a milioni, che vi si gettino le ceneri dei morti, e così via. Al rito corrisponde una narrazione mitologica, in questo caso relativa alla dea Ganga.
    Non di rado la filosofia ha dato basi razionali alle narrazioni mitologiche (Talete parla dell'acqua come principio, cercando di argomentarlo, ma un mare primordiale lo troviamo in molti miti, un albero cosmico induista ha le radici in cielo, e Platone pone l'iperuranio come origine e spiegazione del mondo, si potrebbe continuare a lungo).
    Mi rendo conto che si tratta di una semplificazione, del resto legata alla mia preparazione limitata.
    Però consente di distinguere i miti dalle cronache e dalla storiografia, e soprattutto di non cadere nell'imbarazzante convinzione che il mito c'era perché non c'era la scienza, quasi una spiegazione alla rovescia.
    Per spiegare quanto l'avvento della religione cristiana abbia poi modificato il quadro mi rifaccio a Cullmann, nel senso che il tempo stesso diviene percepito come portatore del senso, e ad Auerbach che sottolinea il valore attribuito nel nuovo testamento alla vita quotidiana.
    In generale ritengo che molti, oggi, fingano di essere esenti da sacralità non basate su dimostrazioni razionali, poi vai a toccare questo o quel personaggio, la squadra, un evento, magari tragico, e ti accorgi che non siamo fatti per vivere senza senso del sacro, narrazioni più o meno mitologiche, in generale di qualcosa che orienti l'esistenza grazie a scelte compiute sulla base di suggestioni e valori.
    Da qui nasce ogni forma d'arte.
    Il cattolico Tolkien (che conosceva bene la materia dei miti, specie nordici) rispose a Lewis, al tempo ateo, che il Vangelo è un mito, ma vero, che il mondo è il mito di Dio e che quindi anche l'uomo forgia miti: la celebre teoria della mitopoiesi; nel caso che Dio ci abbia creato a sua immagine non possiamo che essere subcreatori.
    Che ci sia Dio o meno l'uomo nei miti così come nella narrazione letteraria, nei quadri o nella musica, crea un microcosmo alla ricerca di un disegno del mondo reale. Questo resta vero, per me, sia nell'arte di alto livello che nello scarabocchio del bambino.

    • @giovannipeirone3915
      @giovannipeirone3915 4 года назад +1

      PS: ho corretto una parola: avevo per errore scritto 'disdegno' invece di 'disegno'

    • @vittoriosecco
      @vittoriosecco  4 года назад +1

      Grazie, Il suo è un ottimo contributo, che condivido e apprezzo. Penso che gran parte dei problemi del nostro tempo dipendano da questo stato di vedovanza nei confronti del mito da parte di molti occidentali, ma chi sa che parlarne non sia un primo passo per migliorare il mondo? Un caro saluto e un incoraggiamento sincero per la sua professione di insegnante!

    • @giovannipeirone3915
      @giovannipeirone3915 4 года назад

      @@vittoriosecco le sono grato, seguirò i suoi video, quelli che ho visto sono illuminanti e sebbene pacati sostengono tesi importanti.
      Da sempre è utile un rapporto fra educatori (come i concepisco) e ricercatori.
      Buon lavoro!

  • @elabdul5257
    @elabdul5257 2 года назад +2

    Difficile pensare che non ci sia un reale conflitto tra scienza e fede..se si riesuma la vicenda esemplare di Giordano Bruno

    • @vittoriosecco
      @vittoriosecco  2 года назад +3

      be' oddio, con tutto il rispetto (reale) per Giordano Bruno, per quanto fosse un libero pensatore non chiamerei "scienza" quello che proponeva; allo stesso modo, e con un po' meno rispetto, non credo affatto che l'attività inquisitoria della Chiesa di Roma nel XVI/XVII secolo possa rappresentare davvero la categoria della fede. Poi per carità, ognuno tragga le sue conclusioni.

    • @elabdul5257
      @elabdul5257 2 года назад

      @@vittoriosecco che quella di Giordano Bruno non fosse scienza..è assunto contraddetto da gran parte della filosofia contemporanea

    • @vittoriosecco
      @vittoriosecco  2 года назад

      @@elabdul5257 mi può consigliare dei testi in merito?

    • @elabdul5257
      @elabdul5257 2 года назад

      @@vittoriosecco purtroppo la mia vista vacilla..di quel tanto che non mi permette di leggere..da diversi anni ormai. Cerco di tenermi informato seguendo video lezioni..come le sue. Su Bruno ne può facilmente trovare diverse su internet. Le consiglio la video lezione di Carlo Sini.

  • @cristianoferrari9108
    @cristianoferrari9108 3 года назад

    Grazie e una considerazione; quid est veritas? La verità per un romano (ciò che è legale?), la verità per un ebreo (ciò che è giusto?), la verità per un cristiano (io sono la verità?). Mi chiedo: ma si capivano l'uno con l'altro? Trovo quel versetto stupefacente.

    • @vittoriosecco
      @vittoriosecco  3 года назад

      Senza dubbio quel versetto è straordinario per profondità intellettuale e spirituale; del resto occorre tenere a mente che non abbiamo modo di sapere se la celebre frase di Pilato davvero sia stata pronunciata dal governatore o se sia frutto della penna dell'evangelista. Quel che è certo, è che se anche Pilato la avesse pronunciata così, sicuramente il suo inserimento nella narrativa dei Vangeli la carica di potenzialità ermeneutiche che Pilato non avrebbe potuto avere in mente. Del resto, penso che sarebbe forse riduttivo incasellare il concetto di verità come inteso all'interno di culture diverse attraverso un solo concetto. Non dobbiamo dimenticare che tutti erano fortemente ellenizzati, e che chi scriveva i Vangeli si autoconcepiva ebreo, come lo stesso Gesù. La questione è in ogni caso complessa, e la domanda che poni tutt'altro che peregrina: qual è il livello di comunicabilità di ciò che viviamo a livello più profondo? Ci penserò, grazie di cuore per questo intelligente stimolo!

    • @cristianoferrari9108
      @cristianoferrari9108 3 года назад

      @@vittoriosecco Grazie e se mi permetti aggiungo: tutto quel brano di Gesù davanti a Pilato è assurdo se letto con i nostri canoni di pensiero e ragionamento. Secondo me è ermeneutica pura, basta a mio parere il finale " ... volete dunque che vi liberi il Re dei Giudei" ".... Allora essi gridarono di nuovo: "Non costui, ma Barabba!". Barabba che se non sbaglio vuol dire figlio del padre. Ebbene a questo punto a me si apre un abisso, quello della mia ignoranza , nel quale mi vedo precipitare senza fine.

    • @vittoriosecco
      @vittoriosecco  3 года назад +1

      @@cristianoferrari9108 esattamente! Tra l'altro ci sono esegeti che sostengono che il primo "redento" dal Cristo sia proprio Barabba, colui che avrebbe meritato la condanna, e che viene salvato dell'espiazione vicaria del Figlio di Dio. Molto suggestivo senza dubbio!