Ciao, confesso che ci ero cascato all'inizio del video :). A mio avviso avreste dovuto aggiungere tra le argomentazioni i reattori di IV generazione con tecnologia MSR (molten salt reactor), che rispetto agli attuali reattori a uranio presentano i seguenti vantaggi: 1. richiedono il torio invece dell'uranio che è molto piú abbondante di quest'ultimo 2. il rischio di fusione del nocciolo è praticamente zero 3. producono una minore quantitá di scorie e di minore impatto, cioé con tempi di dimezzamento molto più ridotti. È vero che anche questi sono ancora allo stadio di prototipi ma la Cina conta giá di averli per i 2024 quindi non sono cosí lontani come i reattori a fusione.
Carlo Rubbia aveva progettato reattori al Torio già negli anni novanta-duemila. Ma se sei una colonia (Italia) che non può far uscire le tecnologie per non dar fastidio agli obiettivi geopolitici dei padroni (USA e UK) puoi ben ragionare su i numeri e controllare cosa convenga: non te lo fanno fare. Il problema è politico. Altri esempi di tecnologie in cui eravamo primi ma ci hanno fregato o non possiamo sviluppare? PC (Olivetti), fusione fredda (... ora la chiamano LENR... ma è solo per intortare i tordi, a proposito si veda l'inchiesta di Report in cui viene mostrato quanti scienziati di calibro ci hanno lavorato in Italia, tra cui anche Rubbia dando l'appoggio inizialmente e poi "inpiegabilmente" abbandonando tutto ad un passo dalla meta)... m si sa di certe cose non si può manco parlare...
@@CM-fx1tp la LENR non ha alcuna spiegazione teorica e quasi sicuramente sono semplici errori sperimentali. Sei mai stato in un centro di ricerca italiano? Non funziona come pensi, non esistono i "poteri forti" nella scienza e tranquillo che se qualcuno fosse riuscito a provare l'esistenza della fusione fredda avrebbe preso un Nobel. Il PC non lo ha di sicuro inventato Olivetti e l'azienda è fallita soprattutto per scelte di mercato scorrette. Basterebbe sapere un minimo come funziona il mondo scientifico, sia dal punto di vista economico che di ricerca e pubblicazione, assieme ad un poco di fisica, per non cadere in complottismi del genere.
@@giovanni.schiavo "quasi sicuramente", "complottismi" sono termine molto scientisti (religiosi direi, degni di un buon inquisitore), sì, poco scientifici però. Ti spiego esiste il metodo scientifico, di cui evidentemente sai poco, e poi esiste l'industria (che molti si ostinano a chiamare SCIENZA... non si capisce perchè, perchè chi ha fatto ricerca davvero, cioè uno scienziato SA che non esiste LA SCIENZA, ma solo esperimenti scientifici, e teorie scientifiche tutte fallaci e falibili) che ha i suoi interessi economici e che finanza l "ricerca". Dato che questo succede i conflitti di interesse sono diventati la norma. Chiunque neghi questo può essere o uno sprovveduto o uno che bazzica con questo mercimonio da parecchio e vuole tenre calme le acque per non far scoprire un gioco che oramai è sotto gli occhi di chiunque abbia gli occhi per vedere. Poi la presunzione di spacciare un intero settore promettente della ricerca scientifica perchè "quasi sicuramente" a te non piace e basta è proprio di una arroganza che uno scienziato vero non potrebbe mai avere, dato che lo scienziato vero è sempre aperto a nuove possibilità. Da quando in qua se emergono sistematicamente dei risultati non spiegabili con le teorie attuali (che finora approssimavano bene la realtà finora conoscevamo ma che sono sicuramente sbagliate per chiunque capisca il metodo scientifico) si dovrebbe abbandonare le ricerche invece di raccolgiere più dati e con più dati elaborarne una teoria comprensiva del fenomeno? Si abbandona tutto se mancano i fondi che l'industria fornisce. E l'industria non fornisce fondi se non le conviene. Se ognuno potesse creare energia in casa a costi conenuti, senza bisogno di costosissime centrali e sistemi di trasporto dell'energia l'industria energetica (e tutto l'indotto) che si basa su queste infrastrutture andrebbero a carte quarantotto: perciò queste scoperte non possono essere sviluppate fincè questo non sia di interesse per le industrie coinvolte. Sveglia! Lo stato non finanzia più la ricerca. Non te ne eri accorto, povero piccolo? Ah no credevi alla favoletta della ricerca libera, felice e innarrestabile... Cresci.
@@giovanni.schiavo Meno male, poi che ne sai più di Rubbia (un premio Nobel) che aveva anche contribuito a migliorare gli esperimenti e gli apparati di un gruppo di scienziati dell'Enea che avevano ottenuto risultati soprendenti... per poi dimenticarsi di chiedere i finanziamenti e dandosi per disperso senza ulteriori spiegazioni... tutto normale: è la scienzah. E il gruppo dell'Enea era solo uno dei tanti gruppi di scienziati che hanno effetivamente trovato risultati assolutamente ripetibili. Forse per questo in tutto il mondo le LENR sono oggeto di studio da molti anni e soprattutto in Giappone sono molto avanti in questo campo. Che poi tu non conosca i presupposti teorici delle LENR non ne prova la non esistenza, prova solo il tuo grado di ignoranza. Ma tu sei felice così. Si vede che sei un fan di quel termosifone multimiliardario ( che non fa neanche caldo) che stanno costruendo in francia da 50 anni... senza cavare un ragno dal buco... come si chiama?? Ah si ITER... (per la serie non è importante la destinazione ma IL VIAGGIO... e i miliardi che arrivano a pioggia nel frattempo...). I latini dicevano: nomen omen.
Bel video e bel pesce. Chi è contro il nucleare in Italia cambierà idea tra 3 mesi quando ci sarà un inverno con bollette altissime e la gente avrà freddo. E le attività dovranno chiudere per le bollette alte. Auguri Italia!
@@massimodtx6547che bello inquinare durante la creazione di fotovoltaici di cui la produzione di batteria causa lo stesso o maggior inquinamento del nucleare
Il referendum non ha abolito l'energia nucleare, nessuno dei quesiti chiedeva di chiudere le centrali esistenti. Erano solo dei referendum amministrativi e che i verdi hanno usato per i loro comodi
Ragazzi subito mi avete allarmato, ma capito che era un "pesce d'aprile" mi sono rincuorato. Al momento credo proprio che, come avete detto bene, le energie così dette rinnovabili, sono tanto labili e troppo dipendenti dalle condizioni meteo. Quelli che vedono solo queste non sanno davvero di cosa parlano. Io avendo lavorato tantissimi anni in Terna so bene come funziona il sistema elettrico nazionale e come funziona la"regolazione" dell'energia. La disinformazione in questo campo è allarmante; nessuno si pone il problema ad esempio che deriva dal fatto che l'energia elettrica non è stoccabile (batterie permettendo -- ridicole--) ma deve essere prodotta esattamente in quantità uguale a quella consumata istante per istante. Scusate mi sono fatto prendere la mano. A presto GRAZIE a Voi
@@calogerohuygens4430 Dipende da quanto dura un periodo meteorologicamente sfavorevole: se dovesse capitarne uno particolarmente lungo si sta senza energia? Purtroppo servirà sempre una base garantita e quella la si può fare solo con fonti energetiche indipendenti dal meteo: fossili o nucleare, per ora non c'è altra scelta. Questo non significa affatto "bocciare" le rinnovabili, anzi bisogna cercare di usare le rinnovabili il più possibile, però ragionevolmente. Con le tecnologie attuali, rinunciare sia ai fossili che al nucleare perché si va al 100% di rinnovabili è un sogno e chi lo vende come realistico o è un ignorante o sta prendendo in giro la gente.
Hanno fatto bene a licenziarti,la puntata di report dice chiaramente dalla voce del direttore generale di Enel che non solo sarebbero pronti a gestire 60gwatt di rinnovabile,ma sarebbe anche auspicabile.
Cavolo, allora mi converto al nucleare. È tutto così semplice. Abbondanza della materia prima che si trova facilmente al supermercato, a prezzi contenuti (ma forse aumenteranno un pochino). Non inquina l'estrazione perché basta andare a prenderlo scavando un pochino ed impacchettarlo. Semplice. Le scorie non sono un problema, tantomeno le centrali che in pochi anni dopo la dismissione diventeranno parchi per i bambini. Ho letto anche che le centrali sono così a prova di tutto che sotto ci faranno i bunker antimissile talmente tanto sono sicure. Grazie davvero tanto per approfondito così tanto il tema. D'altronde è giusto insistere sul nucleare. Ora che sono nucleare anche io mi sento già più figo. È frizzantino andare contro un luogo comune. Ricapitolando, costa poco, è alla portata di tutti, le scorie non sono un problema, non inquina, è sicuro, le centrali una volta dismesse diventeranno luoghi di villeggiatura, e poi l'energia atomica ha quel quid in più.
Eccomi qua.... ero tra gli scettici ma ora sono perlomeno interessato ad approfondire l'argomento. Non e' cosa cosi' semplice fare cambiare idea alla gente. Bravi
Parlate della Svizzera ma dimenticate che la Svizzera prende energia elettrica dalla Francia, ecco perchè produce poche scorie e quando la Francia ha avuto problemi con le centrali gli Svizzeri sono rimasti in tensione
Ma poi non è affatto vero che noi andiamo a chiedere l'energia a Francia e Svizzera, sono loro che c'è la offrono ad ottimo prezzo perché di notte ne producono in eccedenza, in quanto le centrali nucleari non possono essere regolate tramite rubinetto, e quindi dato che la notte si consuma di meno, vendono la quota in eccedenza, rispetto al loro fabbisogno.
Ciao, ho notato un imprecisione riguardo alla fusione nucleare, è certamente la verità che siamo molto lontani da avere delle centrali di quel tipo o anche solo a produrre più energia di quanto serva per raggiungere la reazione ma dire che in Cina "pensate che sono riusciti a tenere ad altissime temperature solo per pochi minuti" è fuorviante perché il funzionamento di una centrale a fusione sarà completamente diverso da quelle attuali,sarà ad impulsi e non continuo. Nell'ultimo test fatto in Europa in soli 5 secondi di accensione sono stati prodotti dalla reazione 10mw.
Io avevo letto che un altro grande problema della fusione nucleare al momento sarebbe anche il suo sfruttamento per l'effettiva produzione di energia elettromagnetica attraverso turbine. In pratica come portare fuori l'energia dall'interno del reattore per far muovere una turbina.
io invece a leggere commenti come il tuo dico povera italia. io due ing qui riportano le loro opinioni sul nucleare, anzi nemmeno le loro ma quelle dell'avvocato dell atomo, senza riportare nessuna fonte a sostegno delle loro affermazioni e te ti esalti.... poveri noi
@@massimodtx6547 ti do una semplice risposta, faccio l’ingegnere da 38 anni con grandi soddisfazioni personali, fonti rinnovabili il mio settore. Non ho bisogno delle tue opinioni, ma comunque a differenza tua le rispetto.
@@giggitrasparente6839che tu sia un ingegnere impiegato nelle rinnovabili è un aggravante del fatto che tu non sia sufficientemente informato di quale posizione occupa realmente la produzione energetica per fissione nella graduatoria delle fonti energetiche convenienti (conveninti per la società, non per le industrie di produzione), non un motivo di vanto. il mio settore è la Fisica e ho avuto modo di ascoltare con le mie orecchie esperti importanti del cnr e dell' infn non essere totalmente d'accordo con la promozione del nucleare come unica soluzione salvifica, oggi, con la tecnologia attuale. perdonami quindi se non vedo di buon occhio chi si esalta per un video breve in cui non esiste un approfondimento minimo e in cui l'infomazione è talmente scarna da assomigliare molto di pià alla disinformazione piuttosto che ad una corretta e completa informazione sull'argomento. il fatto poi che tu mi dica che sei un addetto ai lavori, disinformato, che sostiene chi non informa correttamente è per me sconcertante. ma sono certo che non avrai bisogno nemmeno del mio sconcerto. saluti
Vedendo la cosa a lungo andare le scorie saranno aempre di più, sarebbe meglio una fonte di energia che non produce così tanti scarti così difficili da smaltire
Gli scarti industriali e le scorie delle altre produzioni finiscono in mare, nei fiumi, nelle foreste. Perciò, penso sia meglio avere quei capannoni che hanno mostrato nel video o dei container sotterranei. Saranno anche difficili da smaltire ma non esiste una fonte energetica che produca 0 scorie (nemmeno solare ed eolico). Sono sicuro che fra 50 anni ci saranno soluzioni ancora migliori ma per ora abbiamo questa e dovremmo adottarla.
Era da un po' che non vedevo un video pro nucleare, qui, su RUclips. Mi ricordo che anche l'ultima volta c'era questa foto del deposito svizzero (che strano). Fa sempre molta impressione: caspita, la Svizzera, un paese così ricco, che addirittura esporta energia elettrica, così poche scorie… Anche l'altro video dimenticava di dire che la Svizzera è poco più di uno sputo sulla cartina dell'Europa. Nel 2021, il consumo di energia elettrica in Svizzera è stato di 58,1 TWh (per paragone, in Italia si consumano circa 310 TWh l'anno) e il 76% di questi proviene da fonti rinnovabili (solo il 20% dal nucleare). E a metà degli anni '80, quando fu messa in funzione l'ultima centrale nucleare, il consumo (e quindi anche la produzione) era ovviamente ancora inferiore (circa 40 TWh l'anno). «Pochi contenitori all'interno di un capannone.» Però la legge svizzera stabilisce che le scorie nucleari debbano essere depositate in appositi siti geologici a grande profondità: peccato che nessuno le voglia vicino a casa. Per cui, da più di dieci anni, in attesa di una decisione, sono tenute in un deposito temporaneo, molto meno schermato e protetto. Bisogna guardare dati e fatti oggettivi.
Grazie per fornire dati dettagliati ed obiettivi! Il resto dei commenti qui sono superficiali ed enormemente di parte, come d'altronde l'esposto di questi ragazzi.
Quindi stai dicendo che ci basta predisporre 7-8 di quei capannoni e anche in Italia potremmo avere il 20% di energia nucleare per più di 50 anni? Beh, mi sembra un affare. Vediamo un altro po' di dati e fatti oggettivi: non so da dove hai preso i tuoi dati ma tutte le fonti che ho trovato danno per il 2021 il 28% di nucleare, il 61% di idroelettrico, il 4% di solare e i restanti spicci tra eolico, biomassa e fossili (in percentuali sono praticamente stabili da 30 anni, in certi anni il nucleare è un po' di più e in altri meno). Quindi come al solito solare e eolico si mascherano sempre dietro all'idroelettrico sotto l'ombrello delle "rinnovabili", perchè da sole farebbero sempre una pessima figura, mentre l'accoppiata nucleare+idroelettrico si rivela nuovamente vincente, come in Ontario dove nel 2021 hanno prodotto >140 TWh al 60% di nucleare e 24% di idroelettrico (eolico al 8%), o ovviamente i nostri cugini francesi con 70% nucleare e 10% idro. E cosa c'entra la legge svizzera con la sicurezza dello stoccaggio? Se la legge dicesse che bisogna lanciare le scorie nel Sole e ad oggi non è stato fatto, dovrebbe essere un problema? Lo stoccaggio in dry-cask è perfettamente sicuro così com'è, lo stoccaggio in depositi geologici non aumenta la sicurezza ma semplicemente "fa sparire" i cask dalla vista.
@@Z80Fan Sto dicendo che quella foto viene utilizzata in maniera praticamente propagandistica, senza fornire il contesto e semplificando all'estremo il problema. Cerco di sviluppare il mio punto di vista, rispondendo alle altre tue osservazioni. Hai ragione, non ricordo più esattamente dove avevo trovato le cifre esatte: credo di aver cercato nei siti ufficiali (admin.ch), ma senza trovare quello che cercavo, e quindi ho ripiegato su un sito che offriva le percentuali, senza verificare precisamente le fonti. Mea culpa. Effettivamente, per il 2021, il nucleare si attesta al 28%, come tu dici. Però il senso del mio commento resta: la foto si riferisce agli ultimi 40 anni (più o meno) di un paese piccolo che non si affida principalmente al nucleare e dove il fabbisogno di energia elettrica oggi è quasi raddoppiato, rispetto a quarant'anni fa. Io non ho messo in avanti solare ed eolico, non sto facendo la distinzione tra rinnovabili di serie A e di serie B. Se l'idroelettrico è più forte delle altre, usiamo l'idroelettrico. Che poi, apro una parentesi, la tecnologia dell'eolico, nella pratica, è ferma a 30/40 anni fa, con le mega-pale ad asse di rotazione orizzontale. Se avessero investito nella ricerca per l'eolico, tanto quanto hanno investito nel nucleare, oggi avremmo già delle centrali eoliche troposferiche che, a parità di terreno occupato, producono come una centrale nucleare odierna (stima fatta da chi sta testando la tecnologia). Se vuoi un esempio tutto italiano, il progetto KiteGen cerca investitori seri da prima del 2006 e ha trovato (si spera) il buon partner in SAIPEM S.P.A., solamente nel 2019. Quindi, abbiamo già perso più di 13 anni. E no, la costruzione di una centrale a eolico troposferico non richiede decine di anni. Non discuto la bontà o la necessità della legge. Però le leggi, in Svizzera, vengono scritte dopo un sacco di consultazioni di esperti in tutti i diversi campi coinvolti dalla problematica, e questi avevano stabilito una cosa: lo stoccaggio in depositi geologici. Non una soluzione a oggi fantascientifica, come l'invio sul sole. Ma nessuno vuole che lo stoccaggio si faccia vicino a casa propria. Quindi il deposito è ancora temporaneo. E allora ti faccio due domande. 1- Siamo davvero sicuri che lo stoccaggio in dry-cask (prendo in prestito i termini che hai usato tu) è sicuro come un deposito geologico? Anche in caso di, che ne so, incidenti aerei, frane o atti terroristici? Mi chiedo allora perché la legge imponga questo tipo di stoccaggio, più costoso e complicato. 2- Visto che qui in Svizzera ci hanno messo più di dieci anni per mettersi d'accordo sul luogo dello stoccaggio definitivo (sempre che non ci siano ulteriori novità), quanto sarebbe facile trovare il posto per sette/otto di quei capannoni in Italia? In ogni caso, la mia non voleva essere un'analisi completa. Avrei molte altre cose da scrivere, ma non è questo il luogo. Volevo solo dire che quella foto viene utilizzata per rassicurare, ma fornisce un'informazione parziale e, di conseguenza, fuorviante.
@@AbeAghito "Però il senso del mio commento resta" Così come resta il senso del mio: la quantità di combustibile esausto è essenzialmente lineare con la quantità di energia prodotta, quindi estrapolando i dati, con 7-8 "capannoni" si potrebbe produrre il 20% del consumo italiano (con i valori annuali di oggi) per 50 anni. Come paragone, un tipico valore che viene indicato per gli USA è che tutto il combustibile esausto prodotto da tutte le centrali dall'inizio dell'uso dell'energia nucleare fino ad oggi potrebbe essere stoccato in un volume pari a un campo da football alto 20 piedi (circa 6m). Ovviamente, essendo che negli USA non viene riprocessato il combustibile, il >90% del volume è semplice Uranio 238. "Se l'idroelettrico è più forte delle altre, usiamo l'idroelettrico." Eccetto che l'idroelettrico è, specialmente in UE, quasi al limite della sua evoluzione, ovvero non c'è una grande prospettiva di aumento, ed infatti ili suo utilizzo è pressochè costante dagli anni 60 ad oggi. La mia precisazione era voluta proprio per evidenziare come sia spesso l'idroelettrico a trainare le "statistiche" delle rinnovabili, che però non ha una prospettiva di incremento futura. "Se avessero investito nella ricerca per l'eolico, tanto quanto hanno investito nel nucleare" "30/40 anni fa" non si è investito un bel niente nel nucleare: come sappiamo a fine anni 80 l'Italia chiude tutte le sue centrali, negli USA vengono tolti i finanziamenti al progetto IFR (successore dell'EBR-2) e in Francia negli anni 90 il governo cancella lo sviluppo del prototipo SuperPhénix. "a parità di terreno occupato, producono come una centrale nucleare odierna" [citazione necessaria] "E no, la costruzione di una centrale a eolico troposferico non richiede decine di anni." Ne è mai stata costruita una? "Non discuto la bontà o la necessità della legge." A me invece sembra che stai facendo proprio quello: con frasi tipo "Però le leggi, in Svizzera, vengono scritte dopo un sacco di consultazioni di esperti in tutti i diversi campi coinvolti dalla problematica" stai decantando la legge che hanno scritto quasi quanto sia il fine ultimo e perfetto e non ci sia nessun'altra possibilità al di fuori di quella che gli "illuminati politici svizzeri" hanno trovato. Le decisioni politiche sono, appunto, politiche, quindi per quanto "guidate" dalla consultazione scientifica possono essere, sono intrinsecamente attuate in un contesto sociopolitico. Usare le decisioni politiche per derivare "verità scientifiche" è completamente sbagliato di principio. "Ma nessuno vuole che lo stoccaggio si faccia vicino a casa propria." Ohibò, chissà come mai è stato deciso lo stoccaggio geologico... "prendo in prestito i termini che hai usato tu" Non cercare di sminuire quello che ho scritto facendo sembrare che mi sto inventando le parole: "dry-cask" è un termine che usa l'industria ed è IL metodo con cui viene stoccato tutto il combustibile esausto nel mondo ad oggi. "Anche in caso di, che ne so, incidenti aerei, frane o atti terroristici?" Ad oggi lo stoccaggio di combustibile esausto non è mai stato un problema: non si sono verificati morti, incidenti, furti, atti terroristici etc. Il combustibile esausto è un solido, non è la "melma verde fosforescente" che si vede nei film, rimane dove lo metti e di lì non si muove (ogni cask pesa circa 150 tonnellate, voglio vederti a portarlo via). Se t'interessa cerca questi video su RUclips: "Nuclear Flask Endurance Testing in USA", "#3 Testing of Radioactive Material Packages", "NUCLEAR FUEL CASK ACCIDENT TESTING SANDIA CORP. FILM 32204", "Spent Fuel Storage at Diablo Canyon Power Plant". I primi mostrano i cask usati per il trasporto del combustibile, mentre l'ultimo mostra l'estrazione del combustibile esausto dalla centrale e la preparazione del cask per lo stoccaggio in-situ. I depositi geologici, per come sono stati concepiti fin'ora, sono costosi perchè assumono che sia possibile in qualsiasi momento raggiungere il materiale stoccato per controllarlo, il che obbliga la costruzione di una struttura "visitabile" e di conseguenza molto più grande e quindi costosa. C'è molto interesse negli ultimi tempi nella tecnica cosiddetta "Deep Borehole Disposal", che consiste nello scavo di pozzi molto stretti e estremamente profondi (qualche km di profondità) in modo da stoccare le scorie in rocce estramamente stabili e ben sotto le falde acquifere. Questa tecnologia sfrutta le trivelle usate nell'estrazione del gas e del petrolio quindi c'è già la conoscenza pratica nello scavo. E comunque, secondo me, parlare di depositi geologici senza neanche considerare il riprocessamento del combustibile è un'assurdità, buttare via il 100% del materiale quando lo "scarto" è meno del 10%.
Vorrei ricordare due cose: 1. mentre nelle centrali nucleari abbiamo il problema dello smaltimento delle scorie, con altre tecnologie (carbone, gas) le scorie vengono direttamente immesse in atmosfera assieme alla CO2, con tutte le conseguenze del caso. Eppure si continua a spingere sul gas... 2. anche nella fusione nucleare abbiamo delle scorie, tutto dipende dal tipo di centrale ovviamente.
Non so quanto possa essere dannoso l'elio ma di sicuro poco, e poi conta che se arriveremo abbastanza avanti potremo fondere tutti gli elementi fino al ferro per produrre energia (dopo il ferro serve energia per fondere gli elementi tra loro, non ne viene prodotta.)
@@leontrotsky6990 con la fusione nucleare non fondiamo idrogeno per farlo diventare elio. le scorie prodotte dalla fusione sono le componenti metalliche all'interno del reattore che dopo un po' di attività diventano radioattive
@@pimpinghoes al livello teorico sarebbero realizzabili, ma al momento non riusciamo nemmeno a controllare la fusione dell'idrogeno, figurati quella di altri elementi che richiede pressione e calore ancora maggiori.
@@leontrotsky6990 Potrei sbagliare perché non sono un esperto ma in un rettore a fusione il problema delle scorie esiste comunque perché i nuclei di idrogeno che vengono fatti collidere all'interno dei reattori possono potenzialmente collidere con le pareti del reattore e fondersi, scindere o cedere neutroni ai nuclei degli atomi che formano la camera del reattore. Questo non solo porterebbe ad avere pareti potenzialmente radioattive ma intaccherebbe l'integrità strutturale del reattore comportando un cambio continuo delle pareti per mantenere il corretto funzionamento del reattore.
Anche in Giappone gli standard di sicurezza erano alti ma non hanno impedito la fuoriuscita di radioattività , quindi? La prima centrale la farei comunque vicino casa dei sostenitori del nucleare , giusto per dare l’esempio
Sì, facendo zero morti e nessuno morirà a causa delle radiazioni. vedi UNSCEAR Fukushima 2020/2021 Volume II ANNEX B (ENG) pag 96 punti 244 e 245. Peccato che a causa del terremoto sia crollata la diga di Fujinuma, facendo 8 morti. Smettiamo di costruire le dighe?
@@andreamontanari3618 Mi fa piacere saperlo! È davvero difficile non credere in modo religioso ad una parte o l’altra, complimenti per l’apertura mentale 🫶🏼
Secondo me bisognerebbe investire nella ricerca di metodi per immagazzinare energia in modo più efficiente: se riuscissimo a conservare tutte l'energia in eccesso prodotta dalle fonti rinnovabili per molto tempo senza perdita e senza scorie potrebbe essere riutilizzata anche quando le condizioni meteo sono sfavorevoli per la produzione della stessa
Cosa ti fa credere che abbiamo tutto questo tempo? O si intraprende ADESSO un percorso per CONTENERE i danni abbattendo le emissioni o la Terra si trasformerà in una palla fiammeggiante. Quel che auspichi è di diversi ordini di grandezza rispetto a quel che ottimisticamente saremo in grado di fare nel prossimo mezzo secolo, per allora però sarà troppo tardi. Vuoi guadagnare tempo in attesa della tecnologia miracolosa? 30% nucleare e 70% rinnovabili. Il resto degli scenari vede noi che abbiamo distribuito il pianeta.
@@nurgiachi9211 Si, il mio discorso non voleva essere un alternativa al nucleare ma una prospettiva per il futuro. Ora come ora sono d'accordo che l'energia nucleare è l'opzione migliore
Purtroppo accumuli da 900Gwh non esistono e non esisteranno anche per motivi di costi e ordini di grandezza oltre che per limiti tecnologici. Serve la Fissione per il carico di base.🤗
Non ce la fai, davvero non è fattibile, a livello di materie prime. Si fannl 300gw al mondo circa di batterie, il litio è salito del 600%. A noi servono 900gw che cambi ogni tot di anni. Non fattibile, oltre al fatto che ti servono più o meno 4 miliardi di pannelli e li devi mettere al sud. Con perdite del 10% solo nei cavi, e anche di più
@@giorgiotallarita già. C'è l'idrogeno teoricamente possibile su quella scala (teoricamente) che troppi dimenticano però avere efficienza Power to Power (quello che metti dentro vs quello che tiri fuori) inferiore al 35%, quindi si necessita comunque di una sovrapproduzione enorme di energia in primis. E per immagazzinare 1 TWh di energia, fabbisogno italiano di 32 ore circa (oggi, in futuro potremmo consumare molto di più) servono circa 150'000 tonnellate di litio. Cioè 1/5 di tutto il litio estratto nella storia. Solo per l'Italia. Solo per probabilmente 18/19 ore in prospettiva di un futuro con consumi elettrici doppi di quelli odierni. Ok idroelettrico, ok pompaggio, ok mix di rinnovabili distribuite spazialmente, la situazione forse sarà meno estrema, ma questi sono gli ordini di grandezza, e la gente non se ne rende conto
Quello che si teme sul nucleare è il fatto di "scorie correttamente stoccate". E' il correttamente che temo. Se già in alcune parti d'Italia la sola spazzatura viene mal gestita (o anche depuratori fognari), figuriamoci cosa possa succedere con una centrale nucleare.
Anche senza nucleare, tutte le altre forme di produzione energetica producono scorie non riciclabili che richiedono stoccaggio. Il nucleare ne produce meno, riciclabili e la legittima preoccupazione sullo stoccaggio sarebbe molto inferiore rispetto a come vengono smaltite ora le altre scorie.
@@thescientist2479 Comunque, alla fine, sono venuto a conoscenza che a gestire le centrali nucleari c'è un ente ONU internazionale, non la solita "malagestione" italiana. Mi rassicura, non poco
Il ciclo del torio produce poche scorie e possono essere riutilizzate. Il prof. Rubbia aveva studiato il modo di costruire delle centrali al torio, ma il suo progetto è stato bocciato dall'ENEA, mi piacerebbe sapere perché.
Tu si che sei un ingegnere mica questi qua.... Dicono che il nucleare non va bene ma intanto ci riforniamo dell'energia elettrica dei francesi prodotta con il nucleare
perchè bisognerebbe accoppiare un acceleratore di particelle ad un reattore raffreddato con una tecnologia difficile e quindi molto costosa da manutenere e da gestire. molto ma molto di più che nel caso di un reattore semplice
Io sapevo (correggetemi se sbaglio) che a Chernobyl il vapore avesse scoperchiato il reattore, e l’esposizione all’ossigeno del nucleo avesse dato fuoco a tutto, con una seconda e più forte esplosione. Non sarà stata nucleare, ma credo solo i comunisti dell’epoca negassero l’esplosione. Sulla pericolosità delle centrali in guerra, l’obiezione non è certo il riutilizzo del materiale per scopi bellici, ma il pericolo di manomissioni e di “malfunzionamenti” di questi impianti, se non la loro incontrollata distruzione. Aggiungiamoci anche che con questo sistema di produzione centralizzato, che sia nucleare o no, le centrali rimangono un point of faliure enorme e pericolosissimo. Sulle scorie io non ho mai capito… Se abbiamo risolto il problema, Asse II, Gorleben perché esistono?
la risposta a tutte le tue domande è che sei rimasto "indietro" tecnologicamente. Useresti un telefono di 40 anni fa per spiegare a qualcuno come funziona uno smarthphone? Lo faresti con un PC o con un televisore o con un'automobile? Quindi le domande che nascono da quello che è stato Chernobyl e le pericolosità di esplosione e di contaminazione o il problema delle scorie sono problemi di molti anni fa già risolti.
Ti rispondo in breve perchè comunque è sempre un tema complicato 1 può essere ci sia stata una seconda esplosione a chernobyl dovuta come dici tu all'ossidazione del combustibile nucleare una volta esposto all'aria. Non ho voglia di controllare di che tipo fosse il combustibile a chernobyl, ma per farla breve: se era metallico, la secondo esplosione è avvenuta come dici tu probabilmente, se era in forma ossida invece non mi aspetto ci sia stata la seconda. Il punto è che a prescindere da quello che si facesse all'ora (ed in urss soprattutto...), ora i combustibili sono ossidi, cioè "già bruciati" quindi quella seconda esplosione non ci sarebbe. Aggiungo che è anche improbabile un nuovo incidente come qualsiasi di quelli passati, perchè si impara dagli errori, per cui ci sono sicuramente in tutti gli impianti sistemi ridondanti per evitare accumuli e/o esplosioni di idrogeno 2 ci sono davvero tanti sistemi e misure per evitare che ci siano attacchi alle centrali e anche qualora avvengano non abbiano successo. Ti assicuro che lo scenario di presa di una centrale e di manipolazione di essa è poco credibile in condizioni normali. D'altra parte i russi hanno preso Zaporitsha, ma lì è guerra... comunque, facendo gli scongiuri, non ha senso attaccare una centrale, è pericoloso per tutti, anzi forse più per i russi che sono lì vicini, a quel punto uno userebbe la bomba atomica, ma non lo si fa perchè oggi se ne parte una, letteralmente apriti cielo. Un attacco terroristico ad una centrale è meno credibile per una serie di motivi, ma mi fermo quì e non dirò assolutamente che sia tutto sicuro al 100%. (Così come non esiste il rischio zero in operazione) 3 le scorie: è una bella grana, nel video l'hanno fatta più facile di come è, ma è probabilmente anche più facile di come la canta qualcuno... io dico solo questo: quando gli stati uniti e urss volevano isolare il plutonio (prodotto, come scoria di fatto, dai reattori del tempo) per fare le bombe ci hanno messo ben poco e quei metodi si usano ancora per riciclare il plutonio (NOTARE BENE: oggi il plutonio è riciclato come combustibile allo scopo di toglierlo di mezzo. Cioè: non si fa il plutonio per fare il combustibile, ma siccome il plutonio si forma nei reattori, lo si prende e usa come combustibile per levarlo dalle scatole, perchè poi si "brucia"). Quindi diciamo che quando c'era un motivo bellico c'hanno messo poco a reciclare il riciclabile nelle scorie. Siccome il resto delle scorie non è interessante per scopi bellici è stato lasciato in sospeso. Per farla breve: se si vogliono fare le cose si fanno
@@matteomartignoni8791 Al tuo ottimo commento aggiungo dei dettagli: 1- Un evento "alla Chernobyl" è irripetibile banalmente perchè nessuno nell'"occidente" ha mai costruito reattori RBMK, che già a quell'epoca non avrebbero rispettato i requisiti di sicurezza delle varie agenzie nazionali, e ad oggi rimangono solo pochi reattori di quel tipo funzionanti in Russia (che ovviamente sono stati "migliorati" per rimuovere i principali difetti che causarono il disastro). Inoltre il potere di controllo della IAEA in quegli anni era molto inferiore ad oggi. Il peggior disastro che ci possiamo aspettare con i reattori oggi funzionanti e ad oggi in costruzione è un Three Miles Island (già i reattori di Fukushima erano un modello molto vecchio e già nel 2011 dovevano avere ancora solo pochi anni di vita), ovvero zero rischio per la popolazione e per l'ambiente. 2- La "presa di Zaporizhzhia" è stata più un terrorismo mediatico che un rischio reale: i russi sanno bene del sentimento anti-nucleare che pervade la popolazione europea (la parte più cinica in me direbbe che sono loro stessi gli artefici di questa campagna di disinformazione, basta vedere la Germania che è la più anti-nucleare e al contempo il cliente principale della Russia...), e la presa di una centrale nucleare era certamente un modo per tenere in scacco gli aiuti europei. I reattori VVER di quella centrale sono relativamente moderni e sono dotati di un sistema di contenimento molto avanzato con doppio scudo in cemento armato: basta considerare che da decenni tutti i reattori PWR e BWR di tutte le marche sono costruiti per resistere a esplosioni, colpi di missili e impatti con aerei di linea. C'è un famoso video su RUclips di un test fatto dagli americani in cui hanno lanciato un jet da combattimento contro una parete in cemento e il risultato è che la parete non si è fatta nulla, mentre il jet si è letteralmente polverizzato. Se fosse così semplice causare un incidente nucleare, gli attentati dell'11 Settembre 2001 avrebbero puntato non sulle Torri Gemelle, ma sulla vicina centrale di Indian Point, cosa che ovviamente non è avvenuta.
Una disamina interessante, ma temo - perlomeno questa è stata la mia percezione - pregiudizievole e quindi di parte. Provo a spiegarmi e ad argomentare: prescindendo dalla quantità di scorie che verrebbero prodotte adottando una data produzione energetica, non sarebbe il caso di sottolineare come non esista il modo di smaltirle? Non dovrebbe essere prioritario, nell'interesse di addetti ai lavori che agiscano pensando in prospettiva, compiere una scelta che sia opportuna non solo per noi, ma anche per le generazioni future? Trovo inoltre che la sbrigativa trattazione delle rinnovabili come valida alternativa, sia stata inadeguata ai fini di una corretta veridicità dell'enorme potenziale inespresso delle stesse. Un esempio in malafede purtroppo, mi duole dirlo, è quello dell'eccessivo accumulo di energia solare nei mesi estivi, con i pannelli fotovoltaici che, riprendendo le vostre parole, "lavorano a pieno regime". Perché invece di chiarire che tale energia non andrebbe dispersa ma potrebbe essere accumulata per il suo utilizzo in un secondo momento, avete erroneamente lasciato intendere il contrario, sottintendendo uno spreco? Perché nell'immaginare uno scenario di un gran numero di giornate piovose che si susseguono, non avete altresì sottolineato che esiste il modo di sfruttare efficacemente tale fenomeni atmosferici sempre grazie alle rinnovabili? Il punto, in definitiva, a mio avviso nasce da un presupposto erroneo e piuttosto fuorviante, ovvero: pensate a quanto questo elemento, in proporzione agli altri, possa produrre un quantitativo di energia maggiore. Così facendo però vengono azzerate le responsabilità riguardo una corretta educazione ai consumi e gestione degli sprechi, c'è un disinteresse totale rispetto al futuro e al fatto che date scorie non possano essere in alcun modo smaltite. Perché non tenete conto del problema degli appalti, in cui strutture molto meno "pericolose" (in potenza) vengono realizzate con criticità strutturali notevoli (l'Italia è tra i paesi affetti a livello sistemico da queste dinamiche)? Perché contestualmente, anche a causa di una cattiva gestione, non tenete conto di scenari a bassa percentuale di rischio (ma tutt'altro che improbabili) illustrando quale possano essere le conseguenze di un incidente in una centrale nucleare? L'aggravante per quanto mi riguarda è che la vostra analisi non incentivi né auspichi la realizzazione di una concreta né corretta elaborazione di un piano che preveda lo sfruttamento di risorse totalmente green, puntando a una pianificazione ecosostenibile in grado di ridurre idealmente il riscaldamento globale e azzerare la cannibalizzazione del pianeta. Se proprio devo pensare in termini utopistici, piuttosto che immaginare un mondo dove si moltiplicano le centrali nucleari, preferisco lasciare che l'immaginazione punti in un'altra direzione. :) Grazie per l'attenzione.
Ti consiglio di leggere il libro "L'avvocato dell'atomo" in cui tutte le tue domande/perplessità trovano risposta :-) Oppure anche solo andare su i suoi social e troverai le risposte che cerchi.
@@8puccia Grazie per il consiglio, ma le mie domande riguardavano l'esposizione, avendo quindi fini retorici. Peraltro citare un testo come opportuna scusante di date scelte è un'argomentazione fallace a prescindere: potrei infatti riportare il nome di altrettanti saggi, relazioni e trattati deontologicamente coerenti che sostengono esattamente il contrario.
@@BalanceTheArmony Non ho citato il testo/social a caso. Per rispondere ai tuoi quesiti non basta una riga, per questo ti ho rimandatoa quello. E poi non ha senso ciò che hai scritto.
Si hai ragione, il tuo è tutto un ragionamento basato sul pregiudizio, non conosci nulla riguardo all' argomento e non hai voglia nemmeno di informarti meglio, ma preferisci rimanere fisso sulla tua idea e sulle tue convinzioni che hai negli' anni accumulato. Tu non sei un esperto e nemmeno io, personalmente mi affido a persone che l' argomento lo studiano, lo conoscono, persone che ci lavorano, come il libro che ti ha consigliato @8puccia, di cui conosco l' autore, il quale ha un dottorato, in ingegneria nucleare.
@@mattiabassani3129 Mi fa piacere che tu presupponga quali siano le mie qualifiche o il mio titolo di studio. Detto ciò ho sottolineato che argomentando, sulla base di nozioni che evidentemente - a torto o ragione - credo di possedere (non ho bisogno di sminuire il prossimo e sottolineare una fallace argomentativa non equivale a un attacco personale), ho ritenuto opportuno porre in evidenza il fatto che rispondere alla mia analisi con un "leggiti questo libro", fosse del resto l'equivalente - parafrasando - al commentare il video con un "quante stupidaggini, leggetevi questo libro". Ambedue posizioni che non prevedono alcuna apertura al dialogo e non mi sentirei di condividere, cosa che temo smentisca la tua asserzione secondo la quale "io sarei fisso sulle mie idee e convinzioni", tanto più che queste non sottendono la falsità dei dati esposti nel video riguardo il nucleare, ma fin dall'inizio erano atte a indicare una serie di criticità, mancanze o inesattezze sulle fonti rinnovabili di energia. Infine resto piuttosto perplesso in merito alla tua conclusione: cosa vuol dire? Serve a sancire una verità inoppugnabile che non può essere dibattuta? Vorrebbe lasciare intendere non esistano altri scritti e studi che propongano percorsi alternativi, elaborati da altrettante mirabili menti? Vorrei ricordarti, a scanso di equivoci, di uno storico premio Nobel per la medicina (quindi sulla carta non esattamente l'ultimo degli stolti) che sosteneva come l'HIV non potesse esistere...e ciò a riprova di un singolo e semplice fatto: anche il più incensato tra gli studiosi può sostenere castronerie indicibili. Chiarito quest'ultimo punto ti invito a evitare, se possibile, gli attacchi personali basati su convinzioni erronee, con un approccio spiacevole, perché temo sortisca il solo effetto di sminuire il dibattito. :)
E infatti le FER non sono programmabili nel mercato elettrico proprio per la loro natura fisica (non possiamo sapere con esattezza domani quanto un parco eolico può produrre a meno che, non controlliamo il vento). Unico appunto, in realtà il fotovoltaico d'estate non ha una resa al 100% perché le altre temperature li rendono meno efficienti. Paradossalmente a primavera si ha la miglior efficienza. :-) mi è sembrato corretto specificare. Grandissimi ragazzi, spero che vi seguano sempre piú persone perché fate una corretta informazione !!
Comunque sulle scorie dovute al nucleare vanno messe in conto anche tutte le attrezzature che anche se a basse emissioni vanno poi confinate per molti anni. e sempre come scorie si deve conteggiare anche l'intero impianto della centrale quando un giorno verrà dismessa. Senza ter conto della difficoltà di dove conservare in Italia le scorie dato che anche quel poco che abbiamo prodotto lo abbiamo portato in Francia. L'Italia è il paese dei campanili tanti vogliono il nucleare ma non sotto casa. Difficile in questo paese.
Assolutamente, però bisogna imporlo a un certo punto, ci sarà sempre qualcuno scontento. Chi non vuole scorie/rigassificatori/termovalorizzatori e quant'altro paga la bolletta al doppio, vedi che gli passa la voglia.
Senza contare l'aspetto legato alla messa in sicurezza delle scorie. In Italia già facciamo fatica a smaltire le bucce di banana e a fare una gara d'appalto senza infiltrazioni mafiose, figurarsi se ci fosse di mezzo il nucleare quante porcherie combinerebbero.
Il guaio è che la gente non vuole il nucleare sotto, dietro, di lato o vicino casa “grazie” ai 30 anni di disinformazione fatta a in merito… L’ignoranza, come sempre, la fa da padrona…
Scusate una cosa, ma se in Svizzera nell'arco di 40 anni hanno fatto quattro bidoni in croce di scorie all'interno di un capannone, come mai a Caorso non hanno ancora finito di smaltire dopo 50 anni? E dopo che ha funzionato pochissimo tempo?
perchè non sono mai state smaltite, essendo pochissime sono state semplicemente depositate come nell'immagine del magazzino svizzero. inoltre per il momento non esiste alcuna "discarica a lungo termine" per i rifiuti nucleari essendo pochissimi. concludo dicendo che "buttar via le scorie" è uno spreco perchè le nuove centrali sono in grado di utilizzarle per ricavare altra energia.
Quelle in foto sono le scorie di altissimo livello, le più pericolose, a Caorso devono smaltire le scorie di basso livello, non vorrei dire una cazzata, ma se non sbaglio lo smaltimento è tipo quello dell'amianto, vanno sigillati e sotterrati
Qualche appunto...nel bilancio economico andrebbero conteggiati i costi di costruzione e di dismissione (una volta che una centrale arriva a fine vita), i costi di stoccaggio delle scorie (visto che non si possono stoccare ovunque). Spesso questi costi non vengono menzionati perché spesso sono a carico della collettività, ma i costi ci sono, e non considerarli fa parte di uno dei falsi miti dei "nuclearisti". Si fa riferimento sulla sicurezza delle centrali che resisterebbero a qualsiasi attacco, però non resistono ai terremoti, o meglio alle onde anomale, e il Giappone ci insegna qualcosa...a proposito di questo, inoltre se si perde il controllo di una centrale nucleare, purtroppo non si può spegnere, inquanto la reazione nucleare continua, infatti in questi casi le centrali vengono "tombate" (chernobyl, fukushima)e vengono interdette delle zone di una certa vastità; purtroppo le radiazioni generate dalle reazioni nucleari generano danni per molti anni, non si vedono, non odorano, ...ecc..ecc. si potrebbe continuare con gli aspetti "negativi", per sfatare i falsi miti. Inoltre, A mio avviso, Il confrontare il nucleare con il gas o con il carbone, a sostegno del nucleare contro le rinnovabili, tradisce una certa faziosità, che non depone a favore di chi vorrebbe affrontare il problema con un certo approccio "scientifico". Io non sono contro il nucleare, ma se si vuole affrontare seriamente il problema energetico, forse sarebbe il caso di smetterla di ragionare partendo da posizioni più o meno faziose, di una o dell'altra parte; ogni forma di produzione di energia ha aspetti negativi, comprese le rinnovabili. A mio avviso si dovrebbe cambiare il paradigma della gestione dell'energia, se si vuole approdare ad una qualche soluzione.
Infatti, per quanto abbiano parzialmente risposto ad alcuni quesiti comuni, i piu grandi rimangono, a me dell’esplosione non frega nulla ci sono tante cose che esplodono ma solo una lascia una nube radioattiva che puo’ spargersi nei paesi limitrofi e rendere invivibili i luoghi immediatamente intorno alla centrale per vari decenni.
Ma precauzione da cosa in realtà? - precauzione dagli incidenti? Francia e Svizzera hanno reattori a 20 km dai nostri confini, un incidente la o qui avrebbero lo stesso identico effetto, oltre che essere estremamente improbabile,si hanno molti più incidenti nei gasdotti per il gas o nei processi di combustione delle centrali a carbone o a gas stessi -precauzione per Pianeta? E' ormai affermato nella comunità scientifica come, tralasciando le rinnovabili, il nucleare sia di gran lunga il metodo di produzione di energia più Green, molto meno impattante rispetto alla combustione di gas o carbone. -allora Chernobill? Chernobill era una centrale vecchia e mal gestita da persone non competenti in un periodo storico molto lontano da quello attuale e dove la conoscenza del nucleare non era ancora consolidata come oggi, le centrali di IV livello sono extra sicure e non si è mai registrato un incidente. In conclusione, precauzione da cosa? Spero di esser stato chiaro, un saluto
Mamma mia anche io a inizio video stavo smadonnando tantissimo poi ho letto il primo commento sotto che diceva che la prima parte del video era un pesce d’Aprile e allora mi sono tranquillizzato😁
ciao ragazzi vi ho seguito con interesse. Se permettete un'osservazione per quanto riguarda il solare, nessuno si sogna di utilizzare la produzione di energia solare in modo cosi` secco, diciamo "real time" come lo descrivete voi. Di notte che facciamo, non accendiamo la luce? Al frigorifero che succede? Io vivo da molti anni in california dove il solare e` molto sviluppato e persino il mio sistema fotovoltaico di casa (di 8kW di potenza di picco) e` piu` che sufficiente a fornire energia alla mia abitazione per tutto l'anno (circa 11 o 12 MWh annuale). Abbinata a qualunque produzione di energia solare c'e` sempre un metodo di accumulazione, come per esempio batterie, ecc. che fanno da filtro "passa basso" e che pertanto consente di avere energia quando serve. Come dicevo nessuno pensa di usare il solare senza un sistema di accumulo di energia, addirittura qui ci sono programmi chiamati NEM (il cosiddetto net metering) dove il gestore elettrico (qui PG&E) si impegna a fungere da "batteria" praticamente infinita per l'utente. In pratica c'e` una sospensione del pagamento delle bollette elettriche finche', una volta all'anno viene calcolata la differenza fra produzione e consumo e pertanto si paga la differenza o addirittura si viene pagati dal gestore se la produzione e' maggiore del consumo. Ciao e alla prossima!
Il mix di produzione energetica non sarà mai uguale in tutto il mondo. In Svizzera p.e. è l'idroelettrico ad avere il ruolo principale. Nel nord europa il solare non potrà avere il ruolo che ha in California e nessun sistema di accumulo potrà cambiare questo.
Io ho solo detto che il solare va sempre usato con un sistema di accumulo, a volte "virtuale" e sostuito dal fornitore elettrico stesso (come e` il mio caso). Non ho detto che tutto il mondo dovrebbe adottare il solare.
@@carlodigiovanni6717 Da quanto so di notte in California usano ancora gli impianti a gas naturale. Ci sono impianti di accumulo e probabilmente riusciranno a spegnere qualche centrale a gas negli anni.a venire però stanno avendo più problemi del previsto. Staremo a vedere. Un domani si potrebbe accumulare con l'idrogeno verde però ha una efficienza scarsa rispetto alle batterie.
@@carlodigiovanni6717 in Italia abbiamo mare, vento, sole, sottosuolo, ma per fare a meno del fossile e tanto più del nucleare, serve un piano energetico che vada in un'unica direzione, ogni casa, fabbrica ospedale deve poter produrre e immettere energia nella rete. Ma i primi a guadagnare con il gas e i carburanti è lo Stato, che dovrebbe rinunciare a tanti soldi oltre a quelli che dovrebbe investire per agevolare le rinnovabili. Il fossile e il nucleare permette di vendere e tartassare l'energia rendendo gli itailani schiavi della bolletta.
Il problema principale è alimentare le industrie. In Italia durante la notte l'output deve essere di (circa) 20Gw costanti, considerando una notte invernale di 12 ore significa un accumulo minimo di 240Gwh. Una follia, costerebbero qualche centinaio di miliardi di € solo le batterie, e altrettanti per impianti che le riempiano durante il giorno. In compenso con 200 miliardi si possono installare circa 30GW di nucleare che sarebbero disponibili giorno e notte senza alcun problema di disponibilità meteo o altro per 60/80 anni
Personalmente credo sia una questione di quote energetiche:tutte le fonti hanno i loro pro e i loro contro,e quindi è necessario creare un adeguato mix. La cornice non può però essere solo italiana:60 milioni di abitanti sono troppo pochi per poter giustificare investimenti elevati come la rivisitazione delle metodiche di produzione energetica. Mutuando quello che Marchionne diceva per il modo dell'auto, è necessario considerare gruppi di almeno 300000 persone:l'area euro potrebbe essere quella corretta,dove già esiste una base di produzione energetica da atomo. È quindi sufficiente ampliare quella da fonte rinnovabile:concentriamoci su questo invece di continuare a perdere tempo in chiacchiere. Attendo un video sulle caratteristiche tecniche di una rete basata su queste fonti energetiche,grazie.
Non c’entra il numero di persone, la Finlandia ci sta investendo e sono molti meno che in Italia. Ad ogni modo, l’Italia ha 60mln di abitanti, ma ha anche un settore industriale molto sviluppato ed energivoro. In tutto questo c’è da considerare anche il net zero al 2050. Insomma, qualche reattore serve anche a noi
@@francescomalizia1979 a parte che i reattori già ci sono nei paesi a noi vicini,con cui abbiamo connessioni e contratti,ma anche se iniziassimo a costruirlo oggi sarà pronto tra 15 anni:ha senso? Sole,vento e maree sono molto più veloci da costruire e ad impatto inferiore. Poi per carità, se vi è comodo continuate a ragionare con categorie vecchie di secoli,ma temo che non ci porteranno a costruire un futuro migliore.
se il futuro migliore è essere sempre a rischio energetico perché abbiamo dogmi vecchi di decenni fai come vuoi, ti dico solo che con il nucleare ci mettiamo prima e con meno costi al net zero
@@matteofacchin4895 sole e vento? Solo al sud in maniera sfruttabile in maniera redditizia, i carichi sono tutti al nord. Maree? Tecnologia ancora acerba. Sì, col nucleare facciamo prima
@@matteofacchin4895 "Sole,vento e maree sono molto più veloci da costruire e ad impatto inferiore. " Sì, se consideri il solo output in termini di TWh. Ma se consideri la necessità di fornire potenza QUANDO SERVE (e NON quando gli pare a loro), aumentare la capacità del rinnovabile diventa MOLTO ma molto più complesso, costoso, e richiede molto più tempo. La Francia tra il '75 e l'85 ha aggiunto 30GW di capacità di generazione nucleare. Se aggiungessimo 30GW di nucleare nei prossimi 10 anni, vorrebbe dire aver sostanzialmente decarbonizzato quasi l'intera rete elettrica italiana (al netto dell'aumento di consumi dovuto ad auto elettriche e pompe di calore, che comunque sarebbe un problema peggiore per le rinnovabili, sopratutto le pompe di calore in inverno). Ti sembra un risultato da poco? Pensi DAVVERO che nei prossimi 10 anni le rinnovabili potranno fare di meglio, sopratutto in Italia che è un paese senza grandi potenzialità eoliche (che è l'unica rinnovabile che almeno tendenzialmente produce anche di notte)?
Tra le varie motivazioni sulla scarsa fruibilità del solare sapete esattamente quanto vale il bilancio energetico di un pannello solare? Intendo energia prodotta nell'intera vita - energia x costruirlo - energia per smaltirlo?
Sono ingegnere anche io, personalmente sono in disaccordo, e credo che se volevate mantenere quell'oggettivita che contraddistingue chi fa divulgazione tendenzialmentescientifica, ma avete fallito. Il nucleare (fissione) è vecchio, obsoleto e fate ragionamenti troppo semplicistici e poco approfonditi, e questa cosa mi meraviglia detta da giovani ingegneri (io ho 38 anni, non sono poi tanto vecchio). Il fatto che ci siano paesi vicino che ne producano, non ne giustifica l'uso, e come dire continuiamo a usare (e soprattutto incentivare) i fossili perché le macchine oggi vanno a benzina... non mi tornano i numeri suo consumi in scorie... mi dovete allora spiegare perché in Italia abbiamo siti di tutto rispetto per parcheggiare la scorie da noi prodotte per un decennio circa, da poche centrali peraltro che hanno prodotto relativamente pochi GWh, al netto delle generazioni di centrali. Sarei curioso cosa voterebbe oggi un Italiano, però fate divulgazione ed evitare di dare opininioni poco articolate, ma soprattutto semplificando le ragioni al 2+2, grazie.
Si tratta delle scorie a lunga vita, quelle che resteranno per centinaia di migliaia di anni (attinidi minori principalmente prodotti dalla cattura neutronica dei transuranici). Queste potranno essere inserite in reattori veloci di 4a generazione per ridurne il volume. Le scorie di cui lei parla sono rifiuti a media/breve vita, provenienti anche da indistria e medicina. Il loro volume è maggiore ma il tempo di dimezzamento dei radionuclidi è di qualche centinaia di anni. Oggi i rifiuti sono collocati in centri inadeguati e molti fusti sono i cosiddetti “storici” che dovranno essere caratterizzati nuovamente. Si trovano in svariati centri insicuri in quanto l’ideologia Nimby blocca in ogni modo la costruzione di un deposito nazionale (tra l’altro obbligatorio in EU). Aggiungo che il “vecchio” nucleare da fissione è invece più nuovo, sicuro e sostenibile che mai e rappresenta l’unica fonte in grado di sostituire i combustibili fossili.
Domanda, ha mai sentito parlare di idrogeno come vettore energetico? Secondo lei sarebbe più conveniente puntare su centrali nucleari di 3a (perché la 4a è utopia) generazione piuttosto che elettrlozzatori, e stoccaggio di idrogeno verde?
@@Gio-gg2ud L’idrogeno verde è pura propaganda. Ha un costo elevatissimo e gli elettrolizzatori sono macchine che non possono essere accese e spente a seconda che passi una nuvola in cielo o che cali il vento. Gli elettrolizzatori devono essere accesi h24 e, mi spiace dirglielo, l’unica fonte che puo permettere di produrre H2 in modo sostenibile ed economico è il nucleare. Il nucleare deve sostituire i combustibili fossili non le rinnovabili. Il futuro è nucleare e rinnovabile, l’hanno capito in paesi come bangladesh e egitto (a cui il sole non manca), l’italia ancora dorme.
La penso diversamente ovvero come Inghilterra, Danimarca, Francia, Germania e appunto italia. Vedasi dogger bank, autosostenibilita applicata a Leads... non aggiungo altro, ho le mie opinioni, rispetto le sue ma non le condivido. Saluti.
Ma io non capisco, pur non essendo uno ingegnere nucleare, ma un comune cittadino non vedo te principali problemi quelli che elencate ma i seguenti: 1) per 1kg di Uranio arricchito ho 12 di impoverito (unico uso armi); 2) per 1kg di Uranio arricchiti dei o andare a fare una guerra o comprarlo da Russia o altro paesi satelliti, fate miniere che nessuno sa quanto inquinano ma di sicuro tonnellate di CO2 per scavi, trasporto, ecc; 3) Quando si parla di sostenibilità si intende anche una sostenibilità sociale quindi in Italia non c’è (due referendum con 95% di no); 4) Non ci sono investimenti privati quindi solo con le nostre tasse si devono costruire centrali; 5) In Italia (tolto il ponte di Genova) non c’è nessuna opera publica che non sia miseramente fallita con almeno 10volte i costi previsti per tangenti e scandali varie. 6) Entro il 2050 (se come dice IPCC si decarbonizzasse tutto istallando FV e risparmio energetico e non ci riusciremo mai come dimostrate con questo video) il mare salirà di almeno 50cm quindi la maggior parte delle centrali sono costruite sulle coste o vicino ai fiumi in zone paludose. E andranno sott’acqua.Non credo sia così facile spostarle. 7) Non è presuntuoso lasciare scorie a giro per migliaia di anni, lasciando a centinaia di generazione future problemi quale il presidio di siti estremante pericolosi che in migliaia di anni cambieranno per forza le condizioni geologiche, climatiche, sociali e culturali. Secondo me non è un problema tecnologico ma filosofico
Piccola precisazione: i due referendum in Italia non vietano la costruzione di centrali nucleari in Italia, riguardavano gli investimenti di aziende pubblicamente controllate su centrali all'estero, quindi se si volesse si potrebbero costruire nuove centrali anche senza un nuovo referendum.
In Italia ci sono 4 centrali nucleari che sono state chiuse dopo il referendum, quindi non capisco chi ti ha detto che si possono costruire nuove centrali nucleari qui in Italia
Infatti, quoto il commento di nessuno sa, e aggiungo che approvare una norma con cui si stabilisca la costruzione di una centrale nucleare per scopi commerciali andrebbe contro il scopo e l'interesse tutelato dai due referendum, perciò quella norma sarebbe subito dichiarata incostituzionale.
@@doropuffo se la legge ordinaria va contro l'interesse tutelato da un referendum, per la corte costituzionale quella legge è contraria alla costituzione.
Domanda: ha senso investire OGGI per costruire una centrale nucelare di 3 generazione? quelle di 4 non mi risultano ancora operative e la fusione lasciamo perdere. Siccome leggo da più parti che per costruire una centrale occorrono più di 10 anni, nel momento dell'accensione non è che la centrale sia già "vecchia" rispetto alle gen.4 (meno inquinanti e pericolose) che magari nel frattempo saranno pronte?
Punto 1 in Italia, e non solo, sono considerate scorie nucleari anche le opere in muratura delle centrali, che non sono eterne e il vestiario , dpi compresi, degli operatori della centrale, quindi la vostra lattina si basa solo sulle scorie del combustibile nucleare. Punto 2 la continuità energetica del solare è un problema se ci si basasse solo sui pannelli solari, le centrali solari a convezione e sali fusi mitigano di parecchio questo problema, che se poi venissero adottate strategie di integrazione di produzione da tutte le rinnovabili anche questo porterebbe al superamento, o perlomeno l'attenuazione del problema. punto 3 le centrali nucleari abbisognano di quantità d'acqua esagerate, ed in Italia con l acqua non stiamo messi benissimo, a meno di non sfruttare un sacco di energia per la desalinizzazione dell'acqua, trovando poi posti adatti ( idrogeologicamente parlando) in prossimità del mare, riemettendola con delta di temperatura altissimo ordine di almeno 2 o 3 gradi ( le torri a tiraggio naturale hanno questo limite) capace di portare squilibri nel Habitat marino o lacustre. E per sostituire il gas in Italia ci vorrebbero una venticinquina di reattori, quindi almeno un 15 -20 siti a reattori multipli. molto meglio per me l'integrazione di tutte le tecnologie, ivi compreso il petrolio, in quanto comunque vada dei prodotti petroliferi, dalle plastiche agli oli lubrificanti non ne potremo fare a meno per un bel pezzo almeno. Punto 4 il più importante: IN ITALIA la volontà popolare si è espressa non una ma ben 2 volte contro il nucleare, quindi fatevene una ragione Che ne dite, invece, di un bel geotermico diffuso? Ps si dice Venissero prese di mira e non "verrebbero prese di mira"
Mi avete fatto cagare sotto all’inizio, stavo per chiudere il video dicendo “sti due sono davvero degli ignoranti”, quando avete detto pesce d’aprile mi si è accesa un bagliore di speranza, la speranza che qualcuno potesse diffondere più fatti veritieri riguardanti la fissione nucleare. Sono un biologo che ha studiato anche chimica, biochimica, chimica organica e tecnologia. E sentire persone che informano le menti più giovani mi rassicura molto per il futuro del genere umano. Grazie per esservi esposti al pubblico e averci donato del vostro tempo, arrivederci
Parlate dei costi attuali di Fukushima previsti.. 64 miliardi ulteriori per gestire tutto il casino fatto ma in molti sanno già che saranno il doppio. La Tepko è una azienda mantenuta in piedi dallo stato giapponese tramite le tasse... È una voragine
Ragazzi, non e'vero che la fusione non produce scorie radioattive. Tutto l'opposto. L'unico processo di fusione che pensiamo di essere in grado di far funzionare con i sistemi in attuale fase di sperimentazione, e'la reazione detuterio-trizio. Questa reazione produce un output costituito dal un 20% di radiazione gamma, e un 80% di radiazione neutronica veloce. In pratica sarebbe una bomba al neutrone controllata. Questi neutroni verrebbero poi rallentati da una barriera di litio liquido spessa almeno un metro per recuperare calore e fare da schermo, dato che la radiazione neutronica e'altamente letale per i tessuti biologici. Inoltre, questa radiazione altera i nuclei di tutti i materiali (schermi, strutture, sensori, cavi elettrici, i magneti superconduttori per la creazione del contenimento magnetico...) che colpiscono, tramite processi di trasmutazione nucleare. I materiali si infragiliscono, decadono a loro volt in elementi radioattivi, i materiali iniziano a creparsi, a fessurarsi e si formano rigonfiamenti e sacche di gas all'interno di ogni cosa. In pratica si creano centinaia di tonnellate ogni anno di materiali radioattivi da smaltire, non per altro perche'quei materiali diventano strutturalmente inidonei e proni a creare incidenti, quindi vanno sostituiti dopo pochi mesi di funzionamento. Per la precisione, il flusso neutronico di una centrale a fusione sarebbe almeno dieci volte piu'grande di uno a fissione di pari potenza. Non staro' qui a tediarvi con gli altri tre grossi problemi della fusione (grossi allo stesso livello di quello appena descritto) , spero che basti questo.
@@olmohauner7082 smaltire? I pannelli solari fotovoltaici ti durano piu di 60 anni e alla fine è solo materiale inerte, lo puoi interrare se proprio devi, oppure lo fondi da capo e riutilizzi. Le pale sono come enormi ventilatori, non mi pare che abbiamo problemi nemmeno qui a riciclarne le parti.
@@olmohauner7082 ne parli quasi fossero barre radioattive... i droganti utilizzati per rendere semiconduttore il silicio si recuperano, sai? Oppure li lasci immersi nel silicio, sarebbe a dire praticamente una lastra di roccia, che è materiale inerte. Ho come l'impressione che tu abbia letto materiale piuttosto tendenzioso sull'argomento. A questo si rimedia informandoci da più parti
Dovreste spiegare al colto ed all'inclita che l'Italia non può produrre materiale fissile ed è costretta a raffinare il proprio combustibile esausto in paesi come Francia oppure UK. A noi ci è impedito di avere impianti di questo genere. Questo è risaputo, ma stranamente viene quasi sempre sottaciuto. Noi non possiamo avere o costruire impianti di questo genere che hanno tra i vari sottoprodotti il Plutonio. Se volete fare informazione, fatela al completo. Questa situazione esula dal fatto di possedere o meno i diritti di sfruttamento dei giacimenti di uranio che comunque sono fuori dall'Italia con annesse problematiche. Io non sono contro il nucleare a prescindere, ma le cose, per come si presentano ad un Paese come il nostro sono molto più complesse rispetto a quanto possa essere per i paesi che di fatto hanno vinto o non perso la seconda guerra mondiale.
l'Italia conserva i propri rifiuti radioattivi all'estero perchè non possiede un deposito unico nazionale. Che dovremmo avere ugualmente, data la quantità di rifiuti radioattivi che produciamo negli ospedali, ma che ancora siamo ben lontani dal costruire. Ce la stiamo prendendo comoda perché nessuna legge ci mette fretta (come avverrebbe invece se avessimo il nucleare). Non so quindi cosa ce lo debba impedire. Il plutonio è pericoloso perchè permette di costruire la bomba? No. Ne servirebbe una quantità infinitamente più grande di quella che viene prodotta dalle scorie. I giacimenti di Uranio sono fuori dall'Italia? In parte falso, perchè qualche miniera l'abbiamo anche noi. Ma gli stati che usano il nucleare lo importano da Canada, Australia e Kazakhstan. Sono paesi geopoliticamente molto più stabili rispetto a Russia e Algeria da cui al momento dipendiamo enormemente per il gas. Anche come quantità. Pochi metri cubi di uranio alimentano un reattore per un anno. Se una sola nave che trasporta metano trasportasse uranio, potremmo produrre energia per un secolo, e non per un mese. Quindi le "annesse problematiche" in realtà risolverebbero le problematiche attuali di gran lunga peggiori 🙂
Come sempre ottimi video. A parte il costo dell’uranio al kilogrammo, penso che sarebbe interessante capire il costo dell’energia prodotta da una centrale nucleare rispetto ad una idroelettrica, eolica, fotovoltaica… Considerando tutto il ciclo 👋👋👋
@@sciopa e tu come lo sai ? Esistono forse scorie nucleari che hanno più di poche decine di anni ? Poi cmq se anche fosse, 300 anni sono l'eternità. E vanno custodite, i contenitori si deteriorano, non esiste un materiale eterno
Mi piace la vostra impostazione del discorso, ma volevo fare alcune domande. 1) un rifiuto nucleare dopo quanto tempo non è più pericoloso? È un rifiuto eterno oppure può essere poi disperso nel ambiente senza problemi? 2) la durata di una centrale nucleare ha una tecnologia che poi può diventare obsoleta e quindi non più efficiente nel tempo? 3) chi potrebbe essere il primo fornitore di uranio? E potrebbe poi farne il bello e cattivo tempo avendone il monopolio? 4) Quali sono le garanzie di sicurezza di una centrale nucleare contro una possibilie calamità naturale o un incidente? Le conseguenze storiche di due incidenti da centrali nucleari sono ancora attive e mi domandavo se mai si portano risolvere una volta per tutte Grazie per l'attenzione e aspetto una vostra risposta, e buona fortuna per il vostro canale.
beh, il rischio di un incidente come chernobyl è impossibile, esiste un rischio MINIMO quasi impossibile che esploda ma niente radiazioni o morti sempre se non arriva il più grande terremoto mai visto nella storia combinato ad uno tzunami di 14 metri, le scorie raddioattive vanno conservate, non buttate in natura o che so io, ma dopo 24mln di anni diventano smaltite, per fortuna possiamo tranquillamente riciclarle dopo diverso tempo (non sono sicuro di quanto), per i fornitori d'uranio.. beh, potrebbero iniziare a rompere, ma ci sono numerosi venditori di uranio, anche se l'uranio sta diventando obsoleto e si sta utilizzando invece il torio, estremamente più abbondante, per la garanzia contro calamità.. non esiste, le nostre centrali non esploderanno mai dopo un piccolo terrimoto, ma come a fukushima basta solo sai no? il più forte terremoto mai visto ed uno tzunami di 14 metri combinato, in più, l'incidente di chernobyl è avvenuto perché si rispiarmò parecchio sui costi della sicurezza, ora qui si entra più nel dettaglio e non ho ritengo utile spiegarlo con un commento ma sarebbe meglio sentirlo attraverso un video informativo come quello che fece cartoni morti, però ti basta sapere che i 2 sistemi di sicurezza più importanti non vennero messi oppure modificati in modo assolutamente stupido, oltre ad un gruppo con quasi 0 esperienza a gestire il reattore e la disattivazione del sistema automatico, rimane il fatto che il rischio di incidenti è basso di quello di qualsiasi altra fonte di energia, rinnovabile o no
Se vuoi le risposte a queste domande ti consiglio il video di Cartoni Morti, uscito ieri, racconta sufficientemente bene cos'è successo sia a Chernobyl che a Fukushima
@@ian_9162 visto e fatto le stesse domande.... Ora sto cercando di capire se il gioco vale la candela. Cioè come si può smaltire una scoria, e in quanto tempo. Stessa cosa per il nucleo di una centrale nucleare che viene chiusa. La richiesta di uranio potrebbe portare a una guerra di mercato? Sono tutte cose che probabilmente non vedrò prima delle fine dei miei giorni ma l'idea di aver contribuito a un problema eterno o lungo parecchi anni non mi piace. Per il resto ora che mi sto informando sull'argomento sono più sereno su i rischi ma non sulle conseguenze nel tempo. Grazie per le risposte.
@@jugosexual8791 ok grazie. Ma mi domando sempre quali sono i provvedimenti nel caso fortuito e la durata. L'idea di un problema duraturo o eterno non mi piace anche se fosse non capiterà prima della mia fine.
@@kintarooe4166 Lo smaltimento è lungo, come hanno detto sia qui che li, le scorie sono in parte riciclabili come nuovo combustibile per altre centrali, in parte vanno stoccate per lunghi periodi, prima di poter essere dichiarate non più rischiose. E comunque forse si, un giorno potrebbero scoppiare guerre di mercato, ma basta tenersi buoni i paesi esportatori
La domanda che mi son sempre fatto riguardo alle scorie è: è vero che nell'arco di tutta la vita, singolarmente produciamo una quantità di scorie accettabili, ma se queste scorie per perdere la carica radioattiva ci impiegano migliaia e migliaia di anni, non arriveremo al punto in cui saranno ingestibili a livello quantitativo (supponendo l'utilizzo da parte di tutte le nazioni)?
La totalità di scorie nucleari prodotte dal genere umano in 80 anni di nucleare civile ha un volume pari a un parallelepipedo con area di base uguale ad un campo da calcio e altezza poco più di un metro. Queste sono tutte le scorie prodotte globalmente in 80 anni
Non so da quale fonte hanno preso i dati sulle stime sulle potenziali scorie a livello globale(quelle paragonate al Colosseo per intenderci), ma un ragionamento più completo si può fare partendo dall'esempio della Francia: è un paese molto industrializzato e con lo share di produzione elettrica dal nucleare più alto( è bene sottolineare che il nucleare produce una parte di energia, ovvero quella elettrica che in francia nel 2021 ammontava al 69% proveniente dagli impianti a fissione). Secondo l'Orano group i rifiuti radioattivi ad alta intensità medi annuali di un cittadino francese sono pari a 5 grammi. Dunque presupponendo una media di vita di 80 anni e considerando energia elettrica proveniente solo da fonte nucleare parliamo di circa una lattina di coca cola di scorie ad alta intensità durante l intera vita di un cittadino francese. Se estendiamo l equazione a una popolazione mondiale di 10 miliardi di persone in 80 anni si producono 400.000 tonnellate di scorie. Ora considerando che il volume di una lattina di coca cola è di 0.00033 m³, il volume di 10 miliardi di lattine è di 3.300.000 m³. E tutto questo senza considerare l'utilizzo delle nuove tecnologie che permettono ai reattori moderni autofertilizzanti di riciclare il combustibile esausto. Detto questo il volume corrisponderebbe al campo di gioco di San Siro riempito fino a un altezza di 462 metri. Può sembrare tanto ma si tratta di una stima molto approssimativa, poiché(ripeto) negli ultimi anni si sta investendo molto negli autofertilizzanti e ciò ridurrebbe molto questo volume. In ogni caso sarebbe giustificato dal fatto che conterrebbe le scorie ad alta intensità MONDIALI. E poi, bisogna ricordare che il nucleare attualmente, dati alla mano, è la miglior alternativa ai combustibili fossili. ridurre le emissioni di CO2 significa anche accettare di tenere un ridottissimo spazio per contenere rifiuti nucleari. Ultima cosa, il settore dell'energia nucleare gode di severissimi controlli. Qualunque paese che presenti un piano nucleare è sottoposto a rispettare le linee guida dell IAEA e proprio come per un reattore lo stesso vale per la gestione dei rifiuti. Se ti interessa l argomento ti consiglio di seguire l'avvocato dell'atomo . Per quanto mi riguarda è una page che mi ha tolto parecchi dubbi sul nucleare
Le centrali di ultima generazione sono in grado di utilizzare anche le scorie di altre centrali, di conseguenza le scorie di queste ultime svaniscono in qualche centinaio di anni e sono a livelli di pericolosità molto più basse rispetto alle prime. Probabilmente in futuro si riuscirà ad abbassarle sempre più e renderle a basso o bassissimo rischio.
Bravissimi ragazzi ci vuole della sana informazione su questo argomento così che molta gente possa abbandonare tutti quei luoghi comuni scatentati da giornali che esagerano per audience e politici che ne approfittano per fare campagna BRAVI
Tutto molto bello, peccato però che non abbiate parlato dei tempi di decadimento delle scorie nucleari, mostrando l'immagine del deposito che può risultare apparentemente rassicurante quanto fuorviante, in quanto il problema principale a mio avviso è che nell'ordine di centinaia (o migliaia) di anni non possiamo minimamente essere sicuri su come comunicare la presenza di tali rifiuti radioattivi alle generazioni future.
Il bello dell'essere umano è proprio questo. Prima si calcolano i benefici e gli svantaggi più spiccioli, poi si mette in atto il piano di transizione, dopo anni si incomincia a fare i conti con gli "imprevisti" e si riparte da capo. Torniamo ai cavalli e alle lampade ad olio, please.
Abbi pazienza, se oggi sappiamo leggere le maledizioni scritte in geroglifici nelle piramidi che avvertono di non profanare la tomba del faraone, non c'è alcuna ragione per cui le generazioni future non debbano conoscere le tecniche e le lingue odierne. Ogni generazione si impegna a trasmettere la conoscenza alla generazione successiva, non mi sembra sto gran problema.
@@chiararuocco2811 non sono un tecnico, sono un'ignorante. Cercando un po' in giro su internet (prima un po' a caso e poi buttandomi su Wikipedia per ricerca di conferme/smentite): - le scorie a bassa pericolosità (assolutamente non rischiose in una trentina di anni) praticamente vengono quasi subito reimmesse nell'ambiente in quanto non pericolose - le scorie a media pericolosità (che sono la maggioranza) diventano non rischiose dopo qualche centinaio d'anni (da quel che leggo circa 300 anni) - le scorie ad alta pericolosità (poca roba ma c'è e dovrebbe essere tipo il 5% del totale) si neutralizzano in tipo 100.000 anni (siti a cacchio + Wikipedia Rifiuto Radioattivo) - l'Homo Sapiens (Wikipedia) esiste sulla terra da qualcosa come 300.000 anni Qua non si tratta di trasmissione della conoscenza generazionale, siamo a livelli di salti di specie. A me riuscire a trasferire una conoscenza in questo lasso di tempo sembra un problema. Ae
Scusa ma questo tuo problema non è un problema..le centrali di quarta generazione sono già in grado di riutilizzare le scorie più energetiche..queste usciranno dal riciclo come scorie molto meno durevoli..dai cento mila anni ai secoli..inoltre il tuo ragionamento si basa su un bias grande come una casa..ci si sofferma sulle scorie radioattive senza pensare alle enormi quantità di scorie chimiche che rimangono tossiche per sempre..non decadono in quanto non sono radioattive..rimangono identiche in eterno e quindi sempre tossiche..eppure nessuno dice nulla..e sono prodotte da tutta l'industria mondiale in quantità enormemente superiore alle quantità di scorie nucleari
Non abbiamo centrali nucleari in Italia per il referendum del 1987 e ora che si supera il vincolo e si costruiscono le centrali nucleari passano almeno 10 anni; famoso è il "ritardo" di Olkiluoto 3 in Finlandia iniziata nel 2005 e ha iniziato solo quest'anno ad essere operativa. Poi: - Anche la centrale di Fukushima Dai-ichi era stata costruita con degli standard di sicurezza tra i più alti al mondo - Che le centrali nucleari siano in grado di resistere ad attacchi militari, mi sambra un "poco" azzardato basta vedere cosa sta succedendo a Zaporizhzhia. - Questa è un po' cattiva.... perché non iniziate a proporne una a Brescia? - Come mai le scorie che la Germaina ha messo al sicuro nella miniera di Asse, ora devono essere rimosse? Se non ricordo male sono più di 100 mila fusti e hanno previsto di mettrci almeno 20 anni una volta che hanno trovato un altro posto... P.S. I costi delle alternative sono già competitivi e il nucleare era già "fuori mercato" da diversi anni: la Germania ad es. aveva già previsto la chiusura di diverse loro centrali nucleari Solo con la guerra in Ucraina e la conseguente guerra sul gas le ha "rimesse in gioco". Pur essendo consapevole che le rinnovabili hanno i loro limiti, per me è meglio puntare a loro e sul risparmio visto che le nostre case e automobili sono dei "colabrodi" energetici.
Dovesse cadere un piccolo meteorite su una centrale nucleare? Un terremoto di entità anomala o in una guerra l'esercito invasore che usasse le centrali nucleari come scudo? Per quanto riguarda le rinnovabili esiste un piano di "stoccaggio" per immagazzinare l'energia ottenuta appunto in estate per usarla in inverno.
Ragazzi, cerchiamo di raccontare tutta la verità e non solo quella che fa comodo. A un canale come questo si dovrebbe chiedere obbiettività. 1) le scorie sono "poche". Bene, anche se fosse un solo fusto vi siete dimenticati di dire che questo fusto deve essere custodito e monitorato per 330 generazioni (non l'ho detto a caso, ma perché corrisponde al tempo esattamente necessario per far decadere a livello accettabile i transuranici). Dovreste dire che oggi diventerebbero innocue quelle ipoteticamente generate al culmine della scorsa glaciazione, quando c'erano i mammut e i rinoceronti lanosi. 2) basta poco uranio per produrre l'equivalente di svariate tonnellate di petrolio. Vero. Peccato che le barre di uranio arricchito non si trovano belle e pronte sotto terra. Cominciate a confrontarle col volume estratto dalle miniere e poi processato per arricchirlo e allora si comincia a ragionare davvero di impronta ecologica. Dovete essere obiettivi altrimenti perdete di credibilità.
Vi siete dimenticati nell'elenco iniziale "gli incidenti" Cosa più probabile (già successo) Burlonerie a parte 😔 E chissà quanti incidenti minori (almeno si spera) tenuti nascosti ai comuni mortali
Dietrologia portami via Gli incidenti sfiorati con le bombe atomiche sono molto più numerosi e preoccupanti. Gli incidenti nucleari civili sono 3 in 70 anni
Ragazzi, fantastico video! La mia unica richiesta è di vederne sempre di più di questo tipo di contenuti, non solo sul nucleare ma su tutti i luoghi comuni come quelli che avete sfatato oggi! Grazie!
Nel video avete tralasciato un aspetto importante. Quante centrali dovremo costruire per andare incontro al fabbisogno energetico italiano? Quanti anni servirebbero per raggiungere tale obiettivo? E parlando di costi, siamo sicuri che sia la scelta economicamente più valida in questo momento storico?
@@jordanperetti7054 Non sono contro il nucleare, ma se per creare le infrastrutture e portarle a regime servono tempo e quantità ingenti di denaro, sarei curioso di capire se conviene realmente o se a questo punto è meglio cercare altre soluzioni. Ricordiamoci che siamo in Italia e le problematiche quando si parla di infrastrutture di questo tipo si moltiplicano con facilità...
Discorso retorico dato che l'Italia dovrà investire centinaia se non migliaia di miliardi di euro nei prossimi 20-30 miliardi per cambiare il parco energetico nazionale e pensionare il gas
Quello che avete detto sulla resistenza alle bombe della centrale di Zaporizhia me lo sono segnato...... assomiglia molto alla favoletta del crollo del ponte Morandi.
Grandi ragazzi, siete sempre precisi! Però attenti 😂 vi consiglio di mettere qualche pesce d’aprile in descrizione perché se una persona dovesse fermarsi ai primi due minuti poi si terrebbe una vostra opinione del tutto diversa da come effettivamente la pensate!
Sarete pure ingegneri, ma sul tema della Fusione ( non Fissione) non siete molto informati. La fusione, almeno quella realizzata a deuterio e trizio che è anche quella su cui si sta investendo di più, produce scorie a media e bassa intensità, dove col termine"media" Stiamo parlando di tempi di dimezzamento di migliaia di anni. Il problema è originato dalla interazione dei neutroni con i materiali del recipiente che confina il plasma: essendo insensibili al campo di confinamento, i neutroni interagiscono con le impurità presenti nelle pareti del contenitore e generano tutta una serie di materiali contaminanti, che andranno poi smaltiti. Uno degli sforzi maggiori è quello di sviluppare nuovi materiali, per minimizzare la pericolosità delle scorie, visto che è verosimile che non potranno mai essere completamente eliminate. Va comunque rimarcato che tutta la zona del contenitore e dei magneti superconduttivi, viene investita da un uragano di neutroni, che sono proprio la componente energifera creata dalla fusione e pertanto il reattore deve essere schermato da opere di contenimento adeguato, onde evitare pericoli per il personale che opera nell'impianto. Quindi anche l'idea che un reattore di fusione sia un oggetto "pulito", cioè privo di radiazioni ionizzanti, va radicalmente rivista. Alla luce di quanto ho scritto, io non azzarderei a definire questo tipo di fusione come "pulita", cioè senza scorie: lo avete affermato non una, ma due volte , proprio per ribadire il vostro convincimento su questo tema. Va comunque precisato, che c'è chi sta affrontando il problema della fusione SENZA utilizzare deuterio+trizio, che è alla radice del problema visto che il risultato della fusione in questo specifico caso, non produce neutroni. Purtroppo questo approccio ha una importantissimo inconveniente: la temperatura di fusione va fatta salire a svariate centinaia di milioni di gradi, una impresa da far tremare i polsi. Uno dei consorzi di imprese che stanno tentando questa via molto impervia, vede anche la partecipazione di Google e promette un prodotto in grado di iniettare energia nella power grid entro il 2025.(Forse un' utopia, spero sinceramente di sbagliarmi...). Per quel che riguarda la fissione, direi la celebre frase Im Westen nichts Neues: ora vi sono nuove tecnologie definite di quarta generazione che imperversano. Io non sono affatto contrario all'adozione di queste tecnologie: molto semplicemente chiedo che qualcuno sottoscriva una dichiarazione sul rischio di malfunzionamento di questi impianti, in cui si afferma che la probabilità del rischio è 0.( Nota non una su 10,100 o mille miliardi di miliardi, semplicemente 0 !). In un paese chiamato Finlandia ( dove hanno una centrale di quarta generazione se non erro ), hanno ora un banalissima problema: come impedire che fra migliaia di anni, qualcuno vada a scavare nel deposito sotterraneo delle scorie radioattive più pericolose: forse a quella data ci potrebbero essere solo uomini primitivi, che non conoscono la lingua finlandese, quindi mettere cartelli di pericolo in finlandese, potrebbe essere completamente inutile...
Avere un rischio pari a zero è impossibile e se non mi sbaglio stanno cercando di avere delle pareti che assorbono questi neutroni e che a contatto con un altro materiale (ora sinceramente non ricordo) possono generare altro trizio
Quello che scrivi non è corretto: la fusione deuterio trizio produce un flusso di neutroni che rende radioattiva la struttura di confinamento del reattore, ma non diversamente dai sistemi a fissione; le emivite sono molto ridotte (50-500yr) e non c’è combustibile esausto da processare e stoccare. Sono le scorie usaste i materiali “millenari” citati, che non esistono nella fusione e che comunque sappiamo oggi manipolare nella fissione per ridurre pericolosità e perfino riusarlo come carburante in altre centrali moderne, in luogo del U235. La fusione invece può correttamente considerarsi pulita, soprattutto se l’obiettivo è la decarbonizzazione. I veri problemi sono ben altri, principalmente i costi, la disponibilità ridotta degli isotopi necessari, e la tecnologia avanzatissima necessaria per manipolare un “Sole in Scatola”. Abbiamo fatto passi da gigante ma sono problemi davvero durissimi. ITER è un bel passo avanti in questo. Mi piace sognare miniere di Elio-3 sulla luna e nuovi Stellarator, come mitologiche scatole magiche, racchiudere il sole sulla terra. Avverrà. Ma l’emergenza nel frattempo dobbiamo affrontarla con quello che abbiamo, non possiamo aspettare.
Interessante video. Molto esplicito. Ma ora sorge una domanda. Negli anni come il presente con forte scarsità di acqua, della quale le centrali nucleari ne hanno fortissimo bisogno. Cosa succederebbe?? Quella che ancora esiste verrebbe tolta alla popolazione per raffreddare le centrali??
Una domanda dopo lo shock iniziale! 😂 Quando parlate di nucleare intendete un utilizzo massivo già con le generazioni di reattori attuali (lasciando da parte la Gen 1 e la 2 in favore della 3) oppure i reattori di Gen 4 con le varie opzioni sul tavolo, tra cui i reattori autofertilizzanti? Perché la situazione a livello di convenienza economica ed investimenti è un po' diversa.
Questo video mi veniva proposto da YT da mesi e ogni volta decidevo che no, non valeva la pena vederlo. Oggi mi son detto che devo farlo, devo capire anche le ragioni di chi è contro... E non sono mai stato così felice di essermi sbagliato!
Così secondo te questo video spiega le ragioni di chi è contro? Non mi sembra proprio! Ma fatevi le pippe con pornhub, non con i video di propaganda pro nucleare! Siamo in Italia la Repubblica dei pagliacci l'hai forse dimenticato? Chi garantisce che un eventuale centrale anche se di ultima generazione sarebbe sicura? L'unica cosa sicura da noi è che l'appalto sarebbe truccato che il costruttore lo vincerebbe per essere amico di qualcuno più che per presentare il progetto migliore ed è garantito da una prassi immutabile che userebbe materiali di qualità inferiore a quelli prescritti per farsi la cresta. Poi come la mettiamo con la manutenzione? Hai provato ad immaginare cosa succede se qualche disgraziato lascia inseriti i forchettoni? Sai che bella spaghettata? Hai dimenticato il disastro ( fra l'altro prevedibile e previsto) del Vajont dove 2 paesi sono stati cancellati dalla faccia della terra ma nessun maiale è mai andato in prigione? Vediamo se la tua intelligenza supera quella di un ameba, in un paese di merda come questo dove illegalità ed impunità sono ordinaria amministrazione credi che un direttore di centrale nucleare si preoccuperebbe di più della nostra sicurezza o del suo guadagno? Ma non siamo capaci nemmeno di fare manutenzione ad un ponte, una funivia o un campanile, dove vuoi andare a farti male?? Se proprio insistete mi rimetto alla maggioranza ma almeno affidiamo a capitan schettino la sicurezza!
Caro @@PeterPan-jh9il direi che è il momento di crescere, non sei più un bambino. Se vuoi ti faccio lo spiegone per cui tutte le cose che hai scritto non hanno alcun senso, visto che tratti i protocolli dell'IAEA come dei documenti scritti da adolescenti alle prese con la prima autocertificazione falsificata. Voglio darti il beneficio del dubbio e lasciare che sia tu a capire quanto ciò che hai scritto non ha senso. Ti do giusto qualche indizio: stress test dei contenitori del carburante nucleare, protocolli IAEA per la costruzione di nuove centrali e principio di sicurezza passiva delle centrali nucleari di quarta generazione. Poi sulle altre tragedie italiane posso anche capire, ma il nucleare è tutt'altra storia, se permetti.
@@ValerioGuglielmi povera Italia, siamo tra i paesi UE dalla minor % di laureati sulla popolazione peggio di noi solo la Romania eppure abbiamo un tubo così pieno di tuttologi e sapienti! Non c'è bisogno che spieghi niente è già tutto chiarissimo fai parte di una massa che come una spugna assorbe i liquidi questa massa assorbe acriticamente tutta la propaganda con cui entra in contatto senza farsi una domanda! Il nucleare avrà tutti i protocolli e standard di sicurezza che vuoi ma come tutte le cose anche la navigazione marittima! Prendiamo per esempio il disastro della costa concordia con tante vite in ballo e tanti standard è protocolli si è gestita la cosa come una pagliacci
@@ValerioGuglielmi come una pagliacciata stavo dicendo. tu sei in grado di dare la dimostrazione scientifica che attueremmo una politica di rischio 0? sarei curioso di sapere come e sentire la tua storiella visto che in tutto il resto siamo il massimo della scelleratezza, l'affidabilità degli italiani parla da sola! Lo so che il nucleare è un altra cosa il problema è che noi siamo sempre gli stessi!
@@PeterPan-jh9il ahi ahi ahi, non hai fatto i compitini che ti ho dato, beh avrebbero messo a dura prova il tuo bias di conferma, che religiosamente persegui. Parli di percentuali di laureati in Italia, tu non sembri un laureato a giudicare dal tuo italiano scritto, e parli di propaganda pro nucleare e ti chiedo dove la senti questa propaganda dato che solo su YT si parla di nucleare (sia pro che contro tra l'altro, in TV e sui giornali di solito è contro). Vuoi lo "spiegone"? Eccolo qua: Protocolli IAEA: semplicemente, se non segui pedissequamente ciò che impone l'Agenzia Internazionale dell'Energia Atomica tu non hai il permesso nemmeno di avvitare le viti su una centrale. Quindi banalmente se non segui gli standard imposti non ti viene dato il combustibile nucleare e della centrale costruita, come dici tu, con materiale scadente e senza la necessaria sicurezza, ci fai un parco giochi ma di certo non l'avvii. E questi standard sono i più alti che mente umana abbia mai potuto concepire. Quindi il mafioso di sotto casa tua può anche avere la brama di costruire una centrale nucleare con l'idea di fare la cresta, sempre come dici tu, ma poi ti voglio a cercare di corrompere un'agenzia INTERNAZIONALE dove la dirigenza è composta da parecchia gente di tutto il mondo. Va a finire che prima di riuscire a corrompere tutti passa qualche centinaio di anni. Non conviene, no? Stress test dei contenitori: sempre l'IAEA, sempre con l'idea che gli standard devono essere i più alti, un giorno ha detto "i reattori devono essere a prova di... MISSILI" e gli ingegneri sono riusciti a costruire dei contenitori (che ora sono standard) che resistono a missili lanciati contro, treni schiantati, incidenti fra camion lanciati a tutta velocità, cadute da decine di metri su piloni sottili che dovrebbero bucare il serbatoio, senza riuscirci, incendi, terremoti, ecc... Risultato? I contenitori al massimo si piegavano ma mai sono stati danneggiati al punto da riversare il contenuto. Centrali di IV generazione: queste centrali seguono il principio di sicurezza passiva grazie al moto dei fluidi caldi e freddi, con cui nel caso di problemi è lo stesso moto a creare il primo dispositivo di sicurezza, poi ci sono anche i sistemi di sicurezza attivi, sempre con l'idea degli standard più alti. Queste centrali inoltre non consumano acqua per la refrigerazione (o meglio è sempre quella e in alcuni casi non usano nemmeno l'acqua, ma gas o altre sostanze), quindi non c'è nemmeno il problema siccità o scarsità. E sono interrate, non le vedresti. Con questo principio sono state anche sviluppate le mini centrali già assemblate che servono ad aziende e in generale a privati, con già tutte le autorizzazione IAEA. Compra anche tu una mini centrale e vendi la corrente all'ENEL!
Si è vero che sono pochi contenitori, ma avete visto di che dimensioni rispetto alla persona al centro ? 3 volte il volume del Colosseo e vi pare poco ? O.o "Abbiamo bisogno d'energia desso" , si peccato che anche se ne vuoi costruire una ci metterai almeno 15-20 anni prima vederla in funzione. Si i maggiori produttori di uranio sono Canada e Australia, sono Paesi stabili ? Oggi lo sono, non possiamo sapere domani, in pratica devi sempre dipendere da altri stati e non farteli nemici....
Partiamo dal presupposto che tutte le fonti di energia producono scorie. Il nucleare è quello che ne produce di meno, come hanno detto i ragazzi. Le scorie nucleari hanno solo il "difetto" di essere radioattive, ma chi non è avvezzo a questo argomento non sa che i rifiuti prodotti dalle altre fonti di energia sono non solo anch'essi radioattivi, ma anche estremamente tossici e potenzialmente più pericolosi delle scorie prodotte dal nucleare, poiché queste dopo tot anni decadono, mentre quelli tossici, a causa della loro stabilità dal punto di vista fisico, non decadranno mai e resteranno tossici per sempre. Per far capire meglio. Mentre un reattore nucleare da 1GW (potenza richiesta da una grossa città) produce ogni anno circa 3 metri cubi (due armadi di casa nostra) di scorie trattate e vetrificate, facilmente stoccabili in depositi geologici sicuri, una centrale a carbone di pari potenza produce 300.000 tonnellate di ceneri volatili all’anno (oltre a qualche milione di tonnellata di CO2 immessa in atmosfera) collocati all'aperto a creare montagne di rifiuti tossici. Ironia della sorte, fra queste 300.000 tonnellate di ceneri sono contenute anche 5 tonnellate di uranio e 13 tonnellate di torio e dei loro isotopi radioattivi, oltre a piombo, cadmio, arsenico, mercurio ed altro. Tutti hanno paura delle pochissime e facilmente gestibili scorie nucleari, tra l'altro riciclabili negli FBR e nei reattori di quarta generazione, e nessuno si chiede che fine facciano i milioni di tonnellate di scorie tossiche da combustibili fossili (e in parte da rinnovabili) e fanno finta di ignorare che continuiamo a produrre molte più scorie, comprese quelle radioattive, bruciando carbone. Proprio grazie alla loro compattezza e ridotta quantità sappiamo benissimo come stoccarle in totale sicurezza, come succede già da 70 anni senza aver mai causato una sola vittima. L'opinione pubblica è contraria perché ha paura di ciò che non conosce ed è quindi solo una scelta politica dare il via libera per costruire i depositi.
@@lindabeltramini è verissimo che i sistemi sono studiati e hanno raggiunto traguardi notevoli... il timore della gente sta nella sfiducia che le amministrazioni si sono guadagnate nel tempo. Errori ed orrori umani ci sono stati in abbondanza e ci saranno sempre, si chiama fattore umano, cosa da valutare!
@@themistoclesmachinator3764 È vero, ci sono stati. Chernobyl, il peggior incidente nucleare della storia ha causato 67 decessi diretti e fra 1000 e 4000 decessi indiretti (fonte: UNSCEAR 2008). Le fonti fossili causano molti più decessi a parità di kWh e quelle rinnovabili in misura simile. Gli incidenti dell'idroelettrico (Vajont, Banquiao ecc.) hanno causato molti più decessi. Inoltre Chernobyl avvenne a causa di un mix di incompetenze e difetti progettuali dovuti ad un quadro politico corrotto come la vecchia URSS ed è per questo irripetibile. L'incidente di Fukushima è la dimostrazione che il nucleare è sicuro: la centrale ha resistito al 4º terremoto piu potente della storia recente e relativo tsunami, con onde anche di 20 metri, che ha causato 20.000 decessi. Pur essendo una vecchia centrale di seconda generazione ha resistito e nonostante si siano fusi 3 noccioli non ci sono stati decessi per radiazioni. Oggi l'area intorno alla centrale ha una radioattività media più bassa di molte zone italiane. Altre centrali nucleari giapponesi più moderne non hanno subito nessun danno, pur essendo più vicine all'epicentro, tipo Onagawa. Il nucleare e i suoi relativi incidenti, sono terribili, se non si paragonano a nient'altro. Siccome l'energia dobbiamo produrla in qualche modo e le rinnovabili com'è ormai chiaro a tutti non sono sufficienti, dobbiamo necessariamente fare confronti per capire quale siano le fonti più sostenibili. Perché ricordiamo che tutto ha un impatto sull'ambiente. Sì, è proprio una gara a chi fa meno danni. Dati alla mano, il nucleare, al pari delle rinnovabili, è tra le fonti di energia più sicure e pulite a nostra disposizione. È il paradosso dell'eccellenza. Ci sono talmente pochi incidenti nell'industria nucleare che quei pochi fanno uno scalpore enorme, dato anche dal fatto che si ha paura di ciò che non si vede (le radiazioni a differenza di gas che troviamo nei fornelli e carbone nel caminetto) e non si conosce (le reazioni nucleari di fissione). Se non si è mai sentito parlare di incidenti che hanno avuto una risonanza mediatica come quelli causati dal nucleare ti lascio qualche nome: Banquiao, San Juanico, Jharia, Monongah, Deep Water Horizon, Teton, Machchhu, Khakassia, Vajont, Durunka, Seul, Warri. Centinaia di migliaia di decessi. Riguardo alle "istituzioni", il settore dell'energia nucleare è quello con il più alto controllo internazionale e l'unico con un organo affiliato all'ONU (IAEA) in grado di infliggere sanzioni e dichiarare l'embargo del combustibile. Nessuno può fare niente senza il coinvolgimento diretto di partner internazionali ed enti di controllo. Pertanto tutti gli operatori che lavorano nelle centrali nucleari sono certificati dalla IAEA. Per fare qualche esempio, a Flamanville hanno fatto ricominciare i lavori sull'intero circuito da capo a causa di 8 saldature fatte male, 8. Per dirne un'altra, la IAEA può applicare l'embargo del combustibile se anche solo alla lontana si corresse il rischio di proliferazione di armi atomiche legato all'energia nucleare. Non esiste nessun altro settore energetico che abbia questo livello di affidabilità. Per questo dovremmo preoccuparci piuttosto delle centinaia di altre industrie che ci circondano e che creano rifiuti estremamente più voluminosi e potenzialmente più pericolosi del nucleare, comprese quelle dei combustibili fossili e, sì, anche delle rinnovabili.
Concordo, un paese "stabile" fa alla svelta a diventare instabile. Una centrale costruita in Italia ci metterebbe il doppio come tempi, soldi, e mi stupirei se riuscissero a completarla senza infiltrazioni mafiose.. guardate il MOSE, vogliamo una centrale altretttanto efficiente?
Da completo ignorante in materia ho trovato il video davvero ben fatto e soprattutto utile. L'unica cosa che mi viene in mente è che almeno qua in Italia prima che si riesca a farne già solo una di centrale, la fusione nucleare già sarà di comune uso nel resto del mondo
Io da antinuclearista, perlomeno riferendomi ad un paese che non riesce neanche a fare una minima manutenzione ad un ponte, o a costruire una diga decente per contrastare le maree a Venezia, o che inizia a costruire due autostrade regionali senza mai terminarle (una in Lombardia e l'altra in Veneto) però deturpando ed inquinando, o che invece di smaltire correttamente i rifiuti più comuni, preferisce sbizzarrirsi inventando ogni modo illecito possibile ed immaginabile per sbarazzarsene, solo per citare alcuni problemi, trovo questo "pesce d'Aprile" di pessimo gusto... E comunque Chernobyl non è stato l'unico disastro nucleare, forse vi siete persi quello di Fukushima, dove a dieci anni di distanza sono giusto in ballo su cosa fare delle acque usate per raffreddare la centrale, i circa 200 miliardi spesi fra bonifiche risarcimenti, 70 mila persone evacuate, ecc... Ed i giapponesi si sa che sono molto più efficienti e coscienziosi di noi.
Non sono d'accordo, alla fine quelle esposte rimangono delle opinioni. Vero che il problema delle rinnovabili é l'intermittenza, ma su titti i orogressi fatti sullo stoccaggio non fate alcun accenno. Inoltre anche il nucleare ha "problemi" con i cambiamenti climatici. Richiede molta acqua, ma cosa succede se i regimi idrici cambiano durante i lunghi decenni di progettazione/implementazione della centrale? Qui nei Vosgi, il lago di Pier Piercé, costruito appositamente per regolarizzare il debito idrico alla centrale di Cattenaim a valle, è quasi a secco proprio per il cambio di regime idrico nella regione. Infine, per quanto tecnologie diverse, il passaggio dal nucleare civile a quello militare è senz'altro un rischio importante.
per quanto riguarda l'acqua si può costruire le centrali in riva al mare. mentre per quando riguarda lo stoccaggio, sai indicarmi un paese con una grande rete elettrica che fa massicciamente affidamento su dei sistemi di accumulo? il loro principale problema è il costo proibitivo peggiorato dal fatto che per stoccare energia si va incontro a una perdita della stessa quando la si riutilizza. quanto alla relazione tra nucleare civile e nucleare militare non c'è davvero alcuna ragione per avviare un programma nucleare per costruire delle bombe: pensa alle Coree: al Nord hanno le bombe ma non i reattori, mentre al Sud è il contrario. infatti storicamente è stata sviluppata prima la tecnologia per le bombe e solo successivamente quella per la produzione di energia
Sono state utilizzate per fare alcuni esperimenti di piccoli villaggi autosufficineti, le batterie tendono a prendere fuoco se vengono utilizzate troppo. Inoltre il litio è una risorsa scarsissima non sufficiente a coprire l'italia intera figuriamoci il mondo. Le batterie a sali hanno un costo folle e se si scaricano servono 3 giorni per renderle riutilizzabili. Stoccare l'energia al momento è impossibile, su larga scala ovviamente, non è nemmeno detto che nel futuro sarà possibile. Ne sono un esempio le centrali a fusione, sono 50 anni che siamo a 10 anni dalla costruzione di un prototipo funzionante.
Il problema sono i tempi di ritorno dell'investimento Costruire una centrale vuol dire avere un copitale enorme che non ritornerà prima di moltissimi anni Progettare e costruire una centrale comporta tempi lunghi e solo dopo averla.messa in funzione si inizia a recuperare un po' alla volta l'enorme investimento Considerati i tempi lunghi e quanto i prezzi delle rinnovabili stiano diminuendo di anno in anno probabilmente il nucleare non riuscirebbe mai a recuperare l'investimento
Stesse argomentazioni di 22 anni fa. Ricordo che negli anni 80 abbiamo iniziato a Dire che il petrolio sarebbe terminato nel 2020 e che entro quella data le rinnovabili avrebbero cambiato i processi produttivi ed economico di approvvigionamento energetico. Siamo al punto di partenza. IL MIGLIOR MOMENTO PER PIANTARE UN ALBERO ERA 20 ANNI FA IL SECONDO MIGLIOR MOMENTO È OGGI.
@@nonsonoalessandro Sulla prima affermazione dei 20 anni potresti aver anche ragione, ma sulla seconda non penso sia così facile dare una risposta. I tempi di realizzazione di una centrale nucleare sono parecchio alti ed al di la del ritorno economico, il problema eco-energetico è attuale. A mio parere la soluzione più percorribile in attesa della fusione è la riduzione dei consumi.
@@diegos1531 il problema è che il costo energetico non è un opzione: ricorda che anche se L investimento energetico non portasse nessun guadagno ( cioè spendiamo 100 per costruire e produciamo 100 di energia ) sarebbe ancora un vantaggio per il paese. Perché attualmente per importare energia paghiamo caro il prodotto estero dei nostri vicini europei. Anche i francesi hanno un ROI sul nucleare bassissimo però si coprono rivendendo a noi a sovrapprezzo
Quindi... - Le centrali non sono bersaglio di attentati o guerre - L'uranio si trova più facilmente della sabbia e non saremo mai schiavi di paesi che lo estraggono - L'acqua di cui disponiamo è sufficiente per tenere tutto alla giusta temperatura - Le scorie le mettiamo in un capannone (30 tonnellate per GW prodotto, rimangono radioattive per decine di migliaia di anni) - Le rinnovabili sono rappresentate solo dai pannelli e le pale e non si può reintrodurre nella rete elettrica pubblica - L'uranio ed il petrolio, pur essendo materie fossili, sono inesauribili, sono in mano a paesi stabili, però si può ricavare dal mare, che notoriamente esiste solo nei paesi civilizzati - In Italia troviamo subito siti non a rischio sismico o idrogeologico dove costruire - In Italia troviamo subito siti di stoccaggio geologici - In Italia riusciamo a costruire una centrale a fissione, prima che gli svizzeri abbiano quelle a fusione - In Italia costruire le centrali sufficienti costerebbe meno che sostenere TUTTE le energie rinnovabili esistenti. OK. Grazie. Ora posso togliere l'iscrizione al vostro canale.
Al momento non ho di meglio da fare quindi risponderò punto per punto. -una centrale nucleare dopo aver subito un attacco non solo non creerebbe troppi danni nel breve termine (a parte il panico della gente, ma questo non è un problema della tecnologia nucleare bensì degli ignoranti) ma non ne verrebbe scalfita poiché vengono progettate per essere letteralmente a prova di bombe di vario tipo e anche impatti diretti di aeromobili. Per danneggiare sensibilmente una centrale nucleare sarebbe necessaria una bomba nucleare ma direi che a quel punto i problemi sarebbero altri -composti contenenti uranio si trovano letteralmente in molti minerali, se poi non ti piace estrarre l'uranio si può usare il torio per produrre uranio fissile. I principali paesi produttori di uranio sono Canada e Australia, paesi democratici e peraltro nostri alleati. Non direi lo stesso di Russia e teocrazie mediorientali varie che ci vendono l'energia oggi -il pianeta è coperto per 2/3 da acqua quindi direi che ne abbiamo abbastanza. Sì, incredibilmente si può usare l'acqua di mare per raffreddare una centrale. In Italia abbiamo il mare. -le scorie le mettiamo in un deposito geologico, ovvero una struttura antisismica posta in una zona geologicamente stabile a 300 m di profondità e progettata per restare sigillata per 1 milione di anni. Il capannone è la soluzione temporanea di quegli stati che ancora non dispongono di un deposito geologico (sì, ne basta uno per un intero stato perché la quantità di scorie prodotte per kwh è a dir poco irrisoria). Ah, dimenticavo, il GW misura la potenza e non una quantità di energia quindi "30 tonnellate per GW prodotto" non vuol dire niente. È come dire che la tua macchina consuma 7 litri ogni 100 cavalli -le rinnovabili in Italia sono quasi sature per quanto riguarda tutto tranne pale e pannelli. L'idroelettrico non solo è saturo ma c'è da aspettarsi una diminuzione nella produzione futura a causa di siccità sempre più frequenti. Il geotermico ha ancora qualche possibilità di sviluppo. E quindi si, se si parla di aumentare la produzione rinnovabile in Italia si parla di pale e pannelli, e non solo senza incentivi non sono convenienti ma hanno bisogno di ulteriori infrastrutture o di accumulo (costose e impossibili ad oggi da realizzare su larga scala in maniera sostenibile) o centrali di backup. Centrali a gas nella fattispecie. Molto eco friendly. -il petrolio è fossile, l'uranio è minerale, sono due cose molto diverse. Sai cos'altro è minerale? Le terre rare, le stesse indispensabili in grande quantità per produrre turbine eoliche, pannelli fotovoltaici e batterie al litio. E l'80% lo produce la Cina, un paese moooolto stabile. E questo per non parlare di come le produce, che di per sé vanifica qualunque potenzialità green di queste tecnologie ad oggi. Riguardo al mare come già detto ce l'abbiamo pure noi quindi non ci serve il mare di paesi instabili per estrarne dell'uranio -esiste già una mappa contenente decine di siti geologicamente e idrogeologicamente stabili dove potrebbe potenzialmente essere costruito il deposito geologico italiano (che dobbiamo costruire anche se le centrali non le facciamo perché scorie radioattive vengono prodotte comunque da numerosi settori industriali) -gli svizzeri avranno centrali a fusione tra forse 50 anni, per le centrali a fissione il tempo medio di costruzione oggi è di circa 7 anni. Non penso di dover aggiungere altro -cosa intendi con "sostenere le energie rinnovabili esistenti"? Per produrre energia il più delle volte servono infrastrutture, che costano da costruire, e le infrastrutture delle rinnovabili (eolico e solare) costano decisamente di più. Il solo sistema di accumulo necessario all'Italia per il 2050 verrebbe a costare circa 10x il nostro attuale debito pubblico. Senza contare l'inflazione eh.
@@robertomurianni8551 grazie per la risposta dettagliata, ma ormai le elezioni si sono svolte. Era solo propaganda, se malauguratamente non lo fosse, sarò già morto quando avranno finito di costruire la prims centrale.
11:15 ... no non esplodono, diventa solo lava incandescente e radioattiva... però al posto di dire questa cosa potevate dire che ci sono diversi tipi di fissione, perchè ci sono centrali che usano metallo fuso o acqua come moderatore
Inoltre NDB technoligy sta mettendo appunto un modo per utilizzare le scorie, creando batterie al diamante. Quindi anche lo scarto delle centrali, potenzialmente, si potrebbe utilizzare.
Quindi davvero siete convinti che in questa epoca di transizione il nucleare rappresenti la soluzione immediata e sicura? Quanto tempo ci vuole a costruire una centrale? Quante di quelle dismesse sono state bonificate? Cosa accade in stato di siccità come oggi spesso accade? Le scorie chi se lē prende considerando che Italia ha una densità abitativa cospicua e diffusa? Non parliamo di terremoti ed altro per la sicurezza, che deve anche saper includere l'errore umano.
Giusto. Tutte le argomentazioni pro nucleare vengono sempre fatte con eccessivo ottimismo e con grande beneficio d'inventario. Viene dato per scontato che gli eventuali cataclismi naturali non saranno mai tanto forti da creare danni agli impianti. Riguardo alle scorie poi si pensa che basti metterle in strutture sicure e punto. Ma non si pensa che negli anni potrebbero verificarsi problemi di ogni tipo, dalla mala gestione o allo stoccaggio fuori dei parametri imposti dalle normative (nel caso le centrali fossero gestite da aziende private).
Se non sbaglio 4 anni come minimo e ne dobbiamo costruire una decina e non credo che sia fattibile farlo contemporaneamente. Quindi di fatto è una soluzione sul medio periodo, più che quella immediata. Quella immediata sarebbe di tamponare i problemi aumentando le rinnovabili, per avere magari anche più tempo per la costruzione delle centrali e magari per la costruzione di qualche centrale in meno. Anche se può esistere un alternativa con le rinnovabili senza la centrale, ma non è conveniente e ci sarebbe anche li da discutere sul tempo effettivo che si dovrebbe impiegare per una soluzione del genere. Tenendo comunque che anche se un partito volesse costruirle non inizierebbe da oggi e dovrebbe anche sensibilizzare il pubblico in modo che non scoppi una rivolta non appena viene deciso il luogo di costruzione ed è roba che non si fa in pochi anni.
"Perfettamente in grado di resistere a qualsiasi evento naturale e artificiale" é la stessa frase che si diceva prima che un maremoto distruggesse parte della centrale di Fukushima. Quella frase é stata poi sorituita con:"E' stato un evento talmente imprevedibile e unico che indubbiamente non potrà più succedere". mi spiace, non credo che (nonostante abbiate studiato e i calcoli teorici siano corretti) possiate comprendere e calcolare tutti gli imprevisti che possono accadere ad un luogo così sensibile come una centrale a fissione. E' al di fuori della portata umana prevedere tutte le variabili possibili.
@@blackdante666 no, lo capisco bene che é la nostra unica scelta attuabile, non sono un idiota. Vorrei ci fosse però qualche faccia e qualche ragionamento tipo:"Ragazzi, qui c'è poco da sorridere: la nostra migliore possibilità attuale e nel prossimo futuro é il nucleare fissile, che é cmq pericoloso e pieno di possibili insidie". Invece sento solo dei:"Anche in caso di attacco con una bomba, sono perfettamernte in grado di resistere"... balle!!! Un po' di onestà intellettuale almeno dagli ingegneri la pretendo.
@@davidesperanza7701 quello che dici ha senso ma va contestualizzato, il pericolo è dato dalle conseguenze e dalle probabilità che un disastro avvenga... Seguendo il tuo ragionamento anche gli aerei sarebbero pericolosi perché in caso di guasto importante potrebbero causare la morte di tutti i passeggeri e di persone a terra... Quindi, considerazione gli standard di sicurezza e la probabilità di disastro (il Giappone è a rischio sismico, la Francia no per esempio, quindi anche la scelta del luogo contribuisce alla probabilità) rendono gli eventi catastrofici estremamente improbabili ciò rende le centrali nucleari sicure... La centrale di Fukushima, nonostante tutto, non ha provocato enormi danni alle persone...
@@il_dancer8382 siamo d'accordo. E poi chi mai va a pensare che una centrale venga invasa da un maremoto se conviene farla vicino al mare (visto che é più facile raffreddarla), chi mai va a pensare che una centrale nucleare diventi un obbiettivo sensibile durante una guerra... sono cose impossibili che non possono succedere. Il nuceare fissile é pulito e senza alcun problema. E poi con le nuove tecnologie non é possibile che avvenga un incidente, garantito... finchè non succederà (e se ne facciamo la fonte primaria di energia succederà senza ombra di dubbio alcuno) si può stare più che tranquilli.
Non vi ho creduto manco per un attimo. 😂 È un piacere ascoltare le vostre esposizioni sempre tanto esaustive da suscitare ulteriori curiosità a chi segue. Giustappunto‼ potreste fare un video sul processo di deterioramento dell'uranio; Perché si impoverisce? Nulla si crea nulla si distrugge tutto si trasforma. Cit. Lavoisier.
Sono d'accordo, uno degli svantaggi del nucleare è paradossalmente proprio la concentrazione a discapito della diffusione. Non ci vedrei nulla di male nel nucleare, solo che non credo sia fattibile nel medio termine, ma servirebbero 20 anni e più per dotarci di una potenza elettrica significativa, tra individuazione delle aree, coinvolgimento delle comunità, progettazione, conferenze dei servizi e VALUTAZIONE DI IMPATTO AMBIENTALE, oltre alla costruzione vera e propria che comporta almeno 5 anni. Le rinnovabili da sole non bastano ma credo che la produzione di idrogeno nei periodi di picco produttivo e i sistemi di accumulo (idroelettrico, chimico e V2G) potrebbero essere sufficienti senza bisogno del nucleare, perlomeno così dichiarano la stragrande maggioranza degli esperti di settore, società elettriche incluse.
@@salvatoresgambato1807 le rinnovabili e ancora di più l'uso dell'idrogeno come accumulatore hanno un problema non sottovalutabile: il costo. Pagheresti una bolletta elettrica 4 volte più salata? Ciò detto anche qui i costi ad esempio del fotovoltaico stanno scendendo, ma ce ne vorrà ancora.
Ho appena visto questo vostro contenuto e la mia rabbia è salita di livello, perché in Italia in questo periodo di campagna elettorale tutti i candidati sbandierano promesse di aiuti e contenimenti dei costi dell'energia. Promesse insostenibili in partenza... nessuno e ribadisco NESSUNO che propone la rivalutazione del referendum sul nucleare e nessuno che prende in considerazione i termovalorizzatori...
Quanto tempo ci vuole per costruire una centrale nucleare? Le nuove tecnologie di fissione nucleare sono adesso utilizzabili? L'inquinamento termico dei nostri fiumi per raffreddare le centrali? Il costo di gestione delle scorie (che in Italia non riusciamo a gestire neanche le poche che abbiamo)? catastrofi naturali? (ved fukushima) Costi per la realizzazione di una centrale nucleare? Inquinamento per l'estrazzione di materiale radioattivo ?(interessante il progetto di prenderlo dal mare ma mi sembra molto sperimentale)
Peccato che a nessuno venga in mente di valutare un indirizzamento verso una riduzione dei consumi come uno sviluppo positivo; mi pare invece che prevalga piuttosto la visione che più consumi siano sinonimo di maggior benessere, ignorando totalmente che la ricerca di benessere attraverso una dipendenza non sia mai una buona soluzione, saremo sempre più una società di "alcolizzati" di risorse energetiche. Lungi da me il voler fare "l'astemio" ma credo sia saggio non esagerare e per me il limite l'abbiamo già superato con la smodata diffusione di mezzi a motore, quindi ormai per riprenderci servirebbe davvero qualcosa di motivante quanto fu la "libertà" nei tempi andati, andati male ovviamente, però non credo sia per un'unica ragione, quale la motivazione in sé che non abbia funzionato, piuttosto per aver in qualche modo smesso di perseguire tale obiettivo, forse spodestato da prodotti più raggiungibili, seppur attraverso sacrifici ma ottimi per soddisfare nuovi bisogni che prima non avevamo e poi ci sono nati da dentro guardandoci attorno.
Sono d'accordo. E' l'ora che la smettiamo di incolonnarci in tangenziale in file chilometriche di auto ognuna delle quali trasporta solo il guidatore. Quindi la prima cosa da fare sarebbe quella di incentivare il trasporto su binari per le distanze a medio e lungo raggio, e a pedali per i brevi percorsi. Si risparmierebbe energia e si emetterebbe meno CO2 rispetto al trasporto via aerea e su gomma. Bisogna uscire dalla società dei consumi. Un esempio è la moda: nessuno si rende conto che per millenni si sono usati pochi abiti, eleganti o sportivi, che duravano decenni. L'industria della moda genera un enorme consumo di acqua, deforestazione che altera l'ecosistema, inquinamento dovuto ai trasporti.
Complimenti per la competenza espressa anche in questo video (ma ormai non mi attendevo di meno . . .), anche se, sentito l'esordio, c'è stato il serio rischio che mi disiscrivessi al canale, ma fortunatamente mi sono incuriosito su quali altre cavolate poteste proferire . . . Ho letto un'articolo sui reattori a fissione nucleare "a piombo", a cui stanno lavorando anche ricercatori italiani (evidentemente il nostro know-how non è stato totalmente devastato dall' iniquo referendum), e che dovrebbe funzionare consumando le scorie radioattive sinora accumulate, senza praticamente alcun altro apporto di uranio: potreste fare un video sul tema ? Grazie comunque per i vostri eccellenti video.
Bellissimo approccio al video, vi conosco da poco e ho apprezzato molto! La menzione di Novazza mi ha spiazzato, in quanto abitante della Val Seriana non ne ero minimamente a conoscenza. Grazie per lo spunto 💪🏻
Complimenti per la divulgazione sempre accurata e rilancio: potreste per cortesia illustrarci la tecnologia dei nuovi reattori a torio LFTR? Voi la capacità di spiegare ce l'avete eccome!
Carissimi, qualche obiezione al vostro video. E' vero che gli scarti prodotti in una vita sono delle dimensioni di una lattina, ma 1) quegli scarti vanno cementificati, incrementando di parecchio il volume; 2) le scorie hanno tempi di dimezzamento geologici. Moltiplicate i vostri conti quindi per la popolazione esistente e per il tempo di dimezzamento del metallo usato: otterrete un volume che è ben diverso da quello che avete calcolato inizialmente. 3) se non fosse bastato lo scenario di Chernobyl (test a cippa di ca) e Fukushima (disastro indotto da cause naturali), la guerra in Ukraina sta dimostrando che una centrale nucleare può essere un bersaglio che tiene in scacco una popolazione; anche oggi, 19 settembre 2022, abbiamo notizia di un bombardamento con bersaglio a 300 metri da una centrale atomica; 4) climate change: le centrali le hanno sempre dovute costruire in zone ad alta disponibilità di acqua; peccato che se le costruisci vicino al mare sei a rischio tsunami (Fukushima docet) e se le costruisci vicino ai fiumi sei comunque soggetto alle fluttuazioni dei bacini idrici: capiteranno altre estati come queste e coi fiumi a secco non credo potremo raffreddare coi ventagli o soffiando tutti assieme; 5) decommissioning: ad oggi siamo arrivati a smantellare circa il 35/40% delle centrali che abbiamo chiuso in seguito ai referendum. Questo perchè il processo di smantellamento è tutt'altro che facile ed ha dei costi esorbitanti; 6) economicità dell'operazione: trovatemi un privato che oggi si butterebbe nella produzione di energia da fonte nucleare se non sovvenzionato da uno Stato; non conviene nè costruirle per i costi iniziali e per i ritardi (vedi la costruzione nelle centrali in Scandinavia), nè per lo smantellamento; il privato (mica scemo) entra in ballo solamente nel momento in cui c'è da gestirle. Anche questa è ingegneria.
sono preoccupazioni molto valide, sta di fatto che se avessimo iniziato 10 - 15 anni fa a costruirle non saremmo nella situazione odierna. una nota importante riguardo a quello che dici però è che nessuna fonte rinnovabile (e anche quelle non) funzionano senza sovvenzionamento statale, quindi non credo sia una grossa discriminante. vedasi incentivazione per pannelli FV, bioenergie, biocombustibili, etc. purtroppo hanno in genere LCOE più alti, però credo che a livello di equilibrazione della produzione in rete tipo carico di base non sia una brutta idea utilizzarle, anche in prospettiva di un futuro phase-out delle centrali. nessun pro nucleare alla fine è contro la diversificazione della produzione con rinnovabili, anzi. il problema è che la rete per come è gestita e costruita avrà difficoltà nell'essere adattata ad una produzione completamente distribuita e necessita di adeguamenti importanti, e finchè non vengono effettuati il nucleare riuscirebbe ad anticipare la riduzione di emissioni (che invece continuerebbe con il termoelettrico finchè le rinnovabili e lo stoccaggio non diventi competitivo)
@@matteod2567 sulle rinnovabili però non hai da ipotecare un futuro di scorie, non hai da comprare il combustibile all'estero, non hai da preoccuparti per l'acqua di raffreddamento, che una centrale diventi obiettivo bellico o terroristico. Questi sì che sarebbero investimenti pubblici intelligenti e lungimiranti, per i quali il gioco vale la candela. Ti do ragione: se avessimo cominciato 15, ma anche 20 anni prima a valorizzare i nostri tetti, a costruire le centrali solari a sali fusi, a fare centrali eoliche offshore, oggi non ce l'avremo fino al collo ed in attesa dell'onda. Un saluto.
@@FindusXP concordo con lei, anche se i le centrali solari a sali fusi utilizzano comunque una produzione tramite vapore per cui avrebbero comunque bisogno di rafffreddamento tramite una fonte d'acqua esterna quindi non cambierebbe molto. penso che le altre preoccupazioni siano un po' più secondarie, ma potrei sbagliarmi. vedremo che succederà in futuro. buona giornata
Su youtube si vedono generatori magnetici di energia, perfettamente funzionanti. Però c'è chi dice che questi non possono funzionare per via della legge della termodinamica. Potete dirmi qualcosa?
per il primo principio della termodinamica (da ricercare se non si conosce) l'energia rimane costante in un sistema isolato, quindi l'energia si crea ne si distrugge, ma si trasforma. inoltre anche la più piccola produzione di calore crea delle perdite che diminuiscono il rendimento (rapporto tra energia emessa su energia immessa, generalmente minore di 1) di una qualunque macchina. i motori magnetici traggono la loro energia dai magneti permanenti che apparentemente creano un moto continuo, ma non possono alimentare carichi pesanti perchè non generano una coppia e quindi una spinta sufficiente.
@@brunocantomatiasmendoza8389 in poche parole appena ci metti un carico, il motore si ferma, In questi video fanno vedere che riescono ad accendere una lampadina, ma non ti fanno vedere che, appena accesa la lampadina il moto del motore comincia a rallentare, il carico è molto basso è quindi il rallentamento è lento, dopo qualche ore il motore di ferma
Un grosso punto interrogativo rimane sulla reale capacità che abbiamo di costruire centrali di ultima generazione, sembra che quelle attualmente in costruzione siano in notevole ritardo e con costi che lievitano di anno in anno, un esempio è la centrale finlandese che è costata il triplo e 12 anni di lavori. Ci sono reali margini per migliorare questo aspetto?
Vorrei aggiungere una cosa riguardo al problema delle energie rinnovabili, che uno può verificare anche con un calcolo veloce: l'energia immagazzinata in 1m^2 di radiazione solare che arriva sulla terra è di circa 1kW, l'attuale (2022) efficienza (effettiva) di un pannello solare di qualità a pieno regime è di circa ~20% e questo ovviamente produce energia solo quando irraggiato. Il dato è rincuorante per le abitazioni, in quanto una buona pannellatura potrebbe mandare avanti con qualche compromesso tutte le abitazioni d'Italia, ma non riuscirà MAI (per via appunto del singolo kW di potenza) a sostenere infrastrutture tipo auto elettriche, fonderie, ecc.. inoltre, è necessario immagazzinare l'energia prodotta proprio per i motivi che avete elencato nel video, il ché comporta almeno ad oggi l'impiego di batterie di qualità altissima, estremamente costose e probabilmente non di facile reperibilità. Le energie rinnovabili sono ASSOLUTAMENTE da usare, ma come supporto alle energie "serie", ovvero quelle che possono sostentare tutte le future tecnologie (mobilità elettrica, case completamente elettriche, fonderie a induzione ecc..)
Se la si smettesse di avere un approccio ideologico (non ideale, che è un'altra cosa) al problema e si usasse tutto il nucleare che serve, i pannelli solari senza gli incentivi statali non li installerebbe nessuno. Gli "esperi" ci spiegano che il nucleare costa tanto, ma a ricevere gli incentivi statali sono le cosiddette rinnovabili. Non sono tanto sicuro che non c'entrino nulla gli accordi-truffa fatti da qualche governante e/o leader di partito con Russia e Cina.
Sono d'accordo su gran parte delle osservazioni che avete fatto. Indubbiamente, il nucleare porta dei vantaggi rispetto ad altre fonti. Tuttavia, ho qualche osservazione: 1. La quantità di scorie probabilmente non è un problema, lo è il modo in cui siamo abituati a fare le cose in Italia: diversi servizi hanno denunciato nel tempo le condizioni allucinanti in cui vengono conservate al momento e della difficoltà di venderle o investire per mettere in sicurezza il tutto. Saremo capaci di fare altrettanto con quelle che verrebbero prodotte dopo? 2. Il tema della sicurezza in caso di conflitto non è affatto banale. Saranno costruite per resistere ad attacchi missilistici, ma se un esercito straniero ne prende fisicamente il controllo, siamo in grado di prevenire un eventuale disastro ambientale? Stesso cosa per le scorie. 3. Il fatto di produrre un surplus di energia quando non è necessario (come ad agosto) e di non averne abbastanza in alcuni periodi (quando piove per giorni) sono sorpassabili con sistemi di stoccaggio di varia natura. La diversificazione delle fonti in questo caso risulta comunque la migliore delle scelte. 4. La fusione nucleare è lontana, sicuramente, ma ci arriveremo. Tuttavia, anche la realizzazione di centrali a fissione di nuova generazione richiede diversi anni (una decina?).
1) sono già stai trovati siti di stoccaggio, non c'è nessun problema a gestirli. 2) in Ucraina c'è un conflitto. In Ucraina ci sono centrali nucleari. In Ucraina c'è un deposito di scorie. Non è un obbiettivo militare. 3) parlo di Diversificazione di fonti, quindi anche il nucleare. Il nucleare come base e le rinnovabili sia per richiesta sia per accumulo. Se piove per giorni non esiste al mondo un parco batterie capace di reggere un Paese per 4 giorni 4) per la fusione si parla del 2070 per avere i primi prototipi funzionanti. Poi altri 15 anni per costruire. Il limite prefissato è 2050. Sei fuori di 35 anni.
provo a risponderti: 1- Perchè serve il maledetto deposito di rifiuti radioattivi. Non mi sembra corretto incolpare la tecnologia nucleare se le stesse persone che si lamentano che non sappiamo gestire le scorie poi sono le stesse che si oppongono al deposito. Della serie: ""No il deposito non lo vogliamo!!!!"" e poi: ""Non sappiamo come gestire le scorie!!!"" Top dissonanza cognitiva. E perchè la stessa argomentazione non vale per i rifiuti tossici che si producono per l'estrazione di terre rare per le rinnovabili? (Vedi lago di Baoutou) 2- Parto da un pretesto. Per poter creare un danno con una centrale nucleare dovresti distruggere il muro di contenimento in cemento armato con missili anti-bunker ma alla prima vibrazione anomala si attiva lo SCARM ed il reattore si spegne, ti rimane solo il da sfruttare il calore di decadimento e per farlo dovresti distruggere i generatori diesel di backup che fanno circolare l'acqua di raffreddamento, sempre se sai dove sono, altrimenti bombardi a tappeto. Ma non basta: ci sono le batterie, devi disattivare anche quelle, e presidiare la centrale per giorni per evitare che gli ingegneri arrivino a ripristinare la corrente, poi ci sono i sistemi di asportazione del calore passivi, etc. etc. Perfetto, ponendo il caso che qualcuno riuscisse a fare tutto questo: Complimenti! Sei riuscito a causare qualche centinaio di casi di tumore che causeranno una ventina di morti nel giro di 20 anni... Tutto questo muro di testo per dire che: perché complicarsi così la vita quando potresti distruggere una diga e causare centinaia di migliaia di morti e davastazione subito? E perché questa argomentazione della guerra vale solo per il nucleare e non per le dighe o i sistemi ad idrogeno che molti propongono come soluzione per l'aleatorietà delle rinnovabili? Per il discorso scorie vale più o meno lo stesso discorso di prima: le scorie nucleari sono all'interno di CASK in grado di resistere a terremoti, incendi, alluvioni, missili, etc. (su RUclips ci sono i video) A Yellowknife in Canada sono stoccate e tenute congelate circa 237.000 tonnellate di triossido di arsenico, un quantità in grado di eradicare l'intera umanità per ben 200 volte. E se qualcuno prendesse il controllo di Yellowknife? E se si guasta il sistema di congelamento? Dato che i rifiuti tossici rimarranno tossicie per sempre, chi mi garantisce che tra milioni di anni quell'arsenico non si disperda a causa di una guerra? Ma soprattutto perché questa argomentazione dei rifiuti vale solo per il nucleare? 3- Certo e se mio nonno avesse avuto tre palle sarebbe stato un flipper: - Il più grande sistema d'accumulo a batterie può accumulare circa 1GWh di energia elettrica, mentre solo per l'Italia abbiamo bisogno di centinaia di TWh con un costo stimato di circa mille miliardi di euro all'anno di batterie. - L'idrogeno è una tecnologia acerba, ha un rendimento power to power del 30% e nessuno spenderebbe miliardi di euro in impianti di produzione di idrogeno per farli poi lavorare solo quando ci sono i picchi di produzione delle energie rinnovabili. Inoltre l'idrogeno lo si può produrre nelle centrali nucleari sfruttando il calore di scarto 24 ore su 24 utilizzando reattori di tipo HTGR. - L'accumulo idroeleettrico ha lo stesso difetto dell'idroelettrico "normale" ovvero NON è disponibile ovunque. 4- la fusione, se tutto va bene, sarà disponibile commercialmente negli anni 70/80 ma non potrà mai sostiture la fissione: Per ottenere il trizio devi fissionare il litio6 ma per fissionare il litio mi serve un moltiplicatore neutronico, in quanto devo assicurarmi che un neutrone vada a rompere un nucleo di litio il che è molto improbabile, ed il miglior moltiplicatore neutronico è la fissione dell'uranio238. Inoltre non è necessario per forza aspettare la 4a gen, la 3a va benissimo.
Quindi, invece delle scorie facilmente stoccabili se sono si iniziasse seriamente a farlo, preferisco le scorie dei combustibili fossili che causano 2 milioni di morti (e forse anche più) all'anno?
Diffido degli ingenieri che come forma mentale usano per le loro argomentazioni prima la retorica con stupidi esempi e metafore invece che cercare e divulgare i numeri ... ci si riferisce all'Italia e non ad un generico paese: Quanti anni servirebbero per costruire una centrale nucleare di ultima generazione e la prima messa in servizio, se fosse possibile partire da quest'anno (2022) basterebbe ottimisticamente dire non prima del 2030 ? Per quanti anni la centrale resterebbe in funzione ? Quanto dovrebbe costare più o meno ? Quanto costerebbe in euro la manutenzione annuale ? Per una possibile estensione di vita della centrale, quanto costerebbero le parti di ricambio ? Quanta acqua servirebbe al funzionamento della centrale, è vero che siamo vicini a 2.596.792 metri cubi di acqua al giorno ? Quanto costerebbe la preparazione e le implicazioni ambientali sul territorio che dovrebbe ospitare la centrale ? Quanto costerebbe la necessaria bonifica del territorio conseguente allo smantellamento della centrale che termina il suo ciclo di vita ? Ipotizzando che sia semplice trovare (ed è risaputo che non lo è) una locazione per lo stoccaggio delle scorie (che deve durare per molti decenni anche secoli) quanto costerebbe implementare tutti i protocolli di sicurezza richiesti ? Quello che per voi non è pericoloso, per la legge lo è! Quanto costerebbe mettere in sicurezza anche il trasporto delle scorie radioattive dalla centrale al centro di stoccaggio che difficilmente è da pensare che sarebbe nelle vicinanze e non immune da incidenti ? Considerando che dovrebbe provenire da Canada o Australia, in confronto al resto lo so sono quisquilie ma quanto costerebbe sul mercato il loro materiale fissile ? Quanti permessi burocratici servirebbero e da rinnovare periodicamente ? Quanto tempo servirebbe nel trovare i territori più idonei escludendo quelli a forte rischio sismico o idrogeologico ? Quanto per convincere la popolazione ad accettare la costruzione di una centrale nucleare vicino alle loro abitazioni ? Le abitazioni, i terreni ed il raccolto vicino ad una centrale nucleare perderebbero valore ? Queste sono le prime domande che di getto mi sono venute in mente ce ne saranno sicuramente delle altre ma già rispondendo a queste con i numeri invece che con la retorica è così che secondo me si forniscono gli argomenti per un confronto con altre tecnologie.
Piccolo appunto: l'estrazione di risorse energetiche non è solo una questione economica (ERoI - Economic Return on Investment), ma anche di ritorno energetico (ERoEI - Energy Return on Energy Investment). A parte il fatto che dovremmo smettere ieri di bruciare combustibili fossili per i motivi che tutti conosciamo, la realtà è che l'ERoEI dei fossili, sebbene il loro ERoI continui ad essere sostenuto da bolle finanziarie (vedi Tight Oil), sta drammaticamente scendendo da decenni, nonostante gli enormi progressi nelle tecnologie di prospezione ed estrattive. Senza contare che i pozzi migliori sono ormai in aree molto remote e/o che costituiscono le ultime aree naturali del pianeta (come l'Artico). Stime di qualche anno fa sostengono che l'ERoEI minimo per sostenere una società industriale si aggira intorno a 10:1, che è mediamente quello del FV e che sta diventando gìà quello del petrolio (negli anni 50 del secolo scorso era 100:1). Come si suol dire "the low-hanging fruits are gone". Per il resto, ho cambiato decisamente idea sul nucleare, grazie ad una corretta informazione. Quindi, nucleare tutta la vita.
Ciao, confesso che ci ero cascato all'inizio del video :). A mio avviso avreste dovuto aggiungere tra le argomentazioni i reattori di IV generazione con tecnologia MSR (molten salt reactor), che rispetto agli attuali reattori a uranio presentano i seguenti vantaggi: 1. richiedono il torio invece dell'uranio che è molto piú abbondante di quest'ultimo 2. il rischio di fusione del nocciolo è praticamente zero 3. producono una minore quantitá di scorie e di minore impatto, cioé con tempi di dimezzamento molto più ridotti. È vero che anche questi sono ancora allo stadio di prototipi ma la Cina conta giá di averli per i 2024 quindi non sono cosí lontani come i reattori a fusione.
Non esistono.
Quindi non ha senso parlarne.
Basta.
Carlo Rubbia aveva progettato reattori al Torio già negli anni novanta-duemila. Ma se sei una colonia (Italia) che non può far uscire le tecnologie per non dar fastidio agli obiettivi geopolitici dei padroni (USA e UK) puoi ben ragionare su i numeri e controllare cosa convenga: non te lo fanno fare. Il problema è politico. Altri esempi di tecnologie in cui eravamo primi ma ci hanno fregato o non possiamo sviluppare? PC (Olivetti), fusione fredda (... ora la chiamano LENR... ma è solo per intortare i tordi, a proposito si veda l'inchiesta di Report in cui viene mostrato quanti scienziati di calibro ci hanno lavorato in Italia, tra cui anche Rubbia dando l'appoggio inizialmente e poi "inpiegabilmente" abbandonando tutto ad un passo dalla meta)... m si sa di certe cose non si può manco parlare...
@@CM-fx1tp la LENR non ha alcuna spiegazione teorica e quasi sicuramente sono semplici errori sperimentali. Sei mai stato in un centro di ricerca italiano? Non funziona come pensi, non esistono i "poteri forti" nella scienza e tranquillo che se qualcuno fosse riuscito a provare l'esistenza della fusione fredda avrebbe preso un Nobel. Il PC non lo ha di sicuro inventato Olivetti e l'azienda è fallita soprattutto per scelte di mercato scorrette. Basterebbe sapere un minimo come funziona il mondo scientifico, sia dal punto di vista economico che di ricerca e pubblicazione, assieme ad un poco di fisica, per non cadere in complottismi del genere.
@@giovanni.schiavo "quasi sicuramente", "complottismi" sono termine molto scientisti (religiosi direi, degni di un buon inquisitore), sì, poco scientifici però. Ti spiego esiste il metodo scientifico, di cui evidentemente sai poco, e poi esiste l'industria (che molti si ostinano a chiamare SCIENZA... non si capisce perchè, perchè chi ha fatto ricerca davvero, cioè uno scienziato SA che non esiste LA SCIENZA, ma solo esperimenti scientifici, e teorie scientifiche tutte fallaci e falibili) che ha i suoi interessi economici e che finanza l "ricerca". Dato che questo succede i conflitti di interesse sono diventati la norma. Chiunque neghi questo può essere o uno sprovveduto o uno che bazzica con questo mercimonio da parecchio e vuole tenre calme le acque per non far scoprire un gioco che oramai è sotto gli occhi di chiunque abbia gli occhi per vedere.
Poi la presunzione di spacciare un intero settore promettente della ricerca scientifica perchè "quasi sicuramente" a te non piace e basta è proprio di una arroganza che uno scienziato vero non potrebbe mai avere, dato che lo scienziato vero è sempre aperto a nuove possibilità.
Da quando in qua se emergono sistematicamente dei risultati non spiegabili con le teorie attuali (che finora approssimavano bene la realtà finora conoscevamo ma che sono sicuramente sbagliate per chiunque capisca il metodo scientifico) si dovrebbe abbandonare le ricerche invece di raccolgiere più dati e con più dati elaborarne una teoria comprensiva del fenomeno? Si abbandona tutto se mancano i fondi che l'industria fornisce. E l'industria non fornisce fondi se non le conviene. Se ognuno potesse creare energia in casa a costi conenuti, senza bisogno di costosissime centrali e sistemi di trasporto dell'energia l'industria energetica (e tutto l'indotto) che si basa su queste infrastrutture andrebbero a carte quarantotto: perciò queste scoperte non possono essere sviluppate fincè questo non sia di interesse per le industrie coinvolte. Sveglia! Lo stato non finanzia più la ricerca. Non te ne eri accorto, povero piccolo? Ah no credevi alla favoletta della ricerca libera, felice e innarrestabile... Cresci.
@@giovanni.schiavo Meno male, poi che ne sai più di Rubbia (un premio Nobel) che aveva anche contribuito a migliorare gli esperimenti e gli apparati di un gruppo di scienziati dell'Enea che avevano ottenuto risultati soprendenti... per poi dimenticarsi di chiedere i finanziamenti e dandosi per disperso senza ulteriori spiegazioni... tutto normale: è la scienzah. E il gruppo dell'Enea era solo uno dei tanti gruppi di scienziati che hanno effetivamente trovato risultati assolutamente ripetibili. Forse per questo in tutto il mondo le LENR sono oggeto di studio da molti anni e soprattutto in Giappone sono molto avanti in questo campo.
Che poi tu non conosca i presupposti teorici delle LENR non ne prova la non esistenza, prova solo il tuo grado di ignoranza. Ma tu sei felice così. Si vede che sei un fan di quel termosifone multimiliardario ( che non fa neanche caldo) che stanno costruendo in francia da 50 anni... senza cavare un ragno dal buco... come si chiama?? Ah si ITER... (per la serie non è importante la destinazione ma IL VIAGGIO... e i miliardi che arrivano a pioggia nel frattempo...). I latini dicevano: nomen omen.
Bel video e bel pesce. Chi è contro il nucleare in Italia cambierà idea tra 3 mesi quando ci sarà un inverno con bollette altissime e la gente avrà freddo. E le attività dovranno chiudere per le bollette alte. Auguri Italia!
auguri italia sì, con la gente che semplifica come fai tu hai voglia agli auguri che ci servono
Sono passati i tre mesi? Come mai io non ho cambiato idea? Non capisco! Dammi una dritta!
@@alnovemilauno1860 perchè non capisci un ca22o, semplice.
@@massimodtx6547che bello inquinare durante la creazione di fotovoltaici di cui la produzione di batteria causa lo stesso o maggior inquinamento del nucleare
Gesù mi stavo per disiscrivere. Le motivazioni iniziali mi stavano facendo cadere le braccia XD non fatelo più hahaha
Do not spoil, please.
@@paolofranceschi816 sorry
Immagina chi lo vede l'11 aprile e non pensa che fosse un pesce 🤣
Pure io!
Io stavo vedendo ora a 3 mesi di distanza il video e mi sono cacato sotto, menomale che poi ho controllato la data
Siete dei grandi, sintetizzare così un argomento simile e smentire pure i luoghi comuni è fenomenale. Complimenti
Il referendum non ha abolito l'energia nucleare, nessuno dei quesiti chiedeva di chiudere le centrali esistenti.
Erano solo dei referendum amministrativi e che i verdi hanno usato per i loro comodi
Ragazzi subito mi avete allarmato, ma capito che era un "pesce d'aprile" mi sono rincuorato. Al momento credo proprio che, come avete detto bene, le energie così dette rinnovabili, sono tanto labili e troppo dipendenti dalle condizioni meteo. Quelli che vedono solo queste non sanno davvero di cosa parlano. Io avendo lavorato tantissimi anni in Terna so bene come funziona il sistema elettrico nazionale e come funziona la"regolazione" dell'energia. La disinformazione in questo campo è allarmante; nessuno si pone il problema ad esempio che deriva dal fatto che l'energia elettrica non è stoccabile (batterie permettendo -- ridicole--) ma deve essere prodotta esattamente in quantità uguale a quella consumata istante per istante. Scusate mi sono fatto prendere la mano. A presto GRAZIE a Voi
E gli accumulatori idrogeno-ossigeno? Li carichiamo durante i periodi meteorologicamente migliori e le scarichiamo quando necessario.
@@calogerohuygens4430 Dipende da quanto dura un periodo meteorologicamente sfavorevole: se dovesse capitarne uno particolarmente lungo si sta senza energia? Purtroppo servirà sempre una base garantita e quella la si può fare solo con fonti energetiche indipendenti dal meteo: fossili o nucleare, per ora non c'è altra scelta. Questo non significa affatto "bocciare" le rinnovabili, anzi bisogna cercare di usare le rinnovabili il più possibile, però ragionevolmente. Con le tecnologie attuali, rinunciare sia ai fossili che al nucleare perché si va al 100% di rinnovabili è un sogno e chi lo vende come realistico o è un ignorante o sta prendendo in giro la gente.
@Luigi Casanova Mi hai rovinato il pesce d'aprile :/
Ma perché ho letto i commenti?
⁰00ppý
Hanno fatto bene a licenziarti,la puntata di report dice chiaramente dalla voce del direttore generale di Enel che non solo sarebbero pronti a gestire 60gwatt di rinnovabile,ma sarebbe anche auspicabile.
Cavolo, allora mi converto al nucleare.
È tutto così semplice.
Abbondanza della materia prima che si trova facilmente al supermercato, a prezzi contenuti (ma forse aumenteranno un pochino).
Non inquina l'estrazione perché basta andare a prenderlo scavando un pochino ed impacchettarlo. Semplice.
Le scorie non sono un problema, tantomeno le centrali che in pochi anni dopo la dismissione diventeranno parchi per i bambini. Ho letto anche che le centrali sono così a prova di tutto che sotto ci faranno i bunker antimissile talmente tanto sono sicure.
Grazie davvero tanto per approfondito così tanto il tema.
D'altronde è giusto insistere sul nucleare. Ora che sono nucleare anche io mi sento già più figo. È frizzantino andare contro un luogo comune.
Ricapitolando, costa poco, è alla portata di tutti, le scorie non sono un problema, non inquina, è sicuro, le centrali una volta dismesse diventeranno luoghi di villeggiatura, e poi l'energia atomica ha quel quid in più.
e poi, se la centrale, o il sito di stoccaggio, è vicino a casa tua ci vengo a passare le ferie.... 😂😂😂
92 minuti di applausi!
Eccomi qua.... ero tra gli scettici ma ora sono perlomeno interessato ad approfondire l'argomento. Non e' cosa cosi' semplice fare cambiare idea alla gente. Bravi
Io consiglio sempre di guardare l'avvocato atomico. Sfata un sacco di miti su questa tecnologia.
Parlate della Svizzera ma dimenticate che la Svizzera prende energia elettrica dalla Francia, ecco perchè produce poche scorie e quando la Francia ha avuto problemi con le centrali gli Svizzeri sono rimasti in tensione
Ma poi non è affatto vero che noi andiamo a chiedere l'energia a Francia e Svizzera, sono loro che c'è la offrono ad ottimo prezzo perché di notte ne producono in eccedenza, in quanto le centrali nucleari non possono essere regolate tramite rubinetto, e quindi dato che la notte si consuma di meno, vendono la quota in eccedenza, rispetto al loro fabbisogno.
Ciao, ho notato un imprecisione riguardo alla fusione nucleare, è certamente la verità che siamo molto lontani da avere delle centrali di quel tipo o anche solo a produrre più energia di quanto serva per raggiungere la reazione ma dire che in Cina "pensate che sono riusciti a tenere ad altissime temperature solo per pochi minuti" è fuorviante perché il funzionamento di una centrale a fusione sarà completamente diverso da quelle attuali,sarà ad impulsi e non continuo. Nell'ultimo test fatto in Europa in soli 5 secondi di accensione sono stati prodotti dalla reazione 10mw.
10 MW o 10 MWh?
@@giordano7703 la cosa + preoccupante sono i 5 secondi.... perche' non l'hanno tenuta accesa 10 minuti?
@@BricketCorp. Comprensione del testo: 0
@@BricketCorp. Perché non ci sono riusciti
Io avevo letto che un altro grande problema della fusione nucleare al momento sarebbe anche il suo sfruttamento per l'effettiva produzione di energia elettromagnetica attraverso turbine. In pratica come portare fuori l'energia dall'interno del reattore per far muovere una turbina.
Siete sempre chiari, accessibili e coinvolgenti! Complimenti.
Ascoltarvi mi da gioia, vedere ragazzi così competenti mi da speranza! Bravi
Dà*
io invece a leggere commenti come il tuo dico povera italia. io due ing qui riportano le loro opinioni sul nucleare, anzi nemmeno le loro ma quelle dell'avvocato dell atomo, senza riportare nessuna fonte a sostegno delle loro affermazioni e te ti esalti.... poveri noi
@@massimodtx6547 ti do una semplice risposta, faccio l’ingegnere da 38 anni con grandi soddisfazioni personali, fonti rinnovabili il mio settore. Non ho bisogno delle tue opinioni, ma comunque a differenza tua le rispetto.
@@giggitrasparente6839che tu sia un ingegnere impiegato nelle rinnovabili è un aggravante del fatto che tu non sia sufficientemente informato di quale posizione occupa realmente la produzione energetica per fissione nella graduatoria delle fonti energetiche convenienti (conveninti per la società, non per le industrie di produzione), non un motivo di vanto. il mio settore è la Fisica e ho avuto modo di ascoltare con le mie orecchie esperti importanti del cnr e dell' infn non essere totalmente d'accordo con la promozione del nucleare come unica soluzione salvifica, oggi, con la tecnologia attuale. perdonami quindi se non vedo di buon occhio chi si esalta per un video breve in cui non esiste un approfondimento minimo e in cui l'infomazione è talmente scarna da assomigliare molto di pià alla disinformazione piuttosto che ad una corretta e completa informazione sull'argomento. il fatto poi che tu mi dica che sei un addetto ai lavori, disinformato, che sostiene chi non informa correttamente è per me sconcertante. ma sono certo che non avrai bisogno nemmeno del mio sconcerto. saluti
Vedendo la cosa a lungo andare le scorie saranno aempre di più, sarebbe meglio una fonte di energia che non produce così tanti scarti così difficili da smaltire
Gli scarti industriali e le scorie delle altre produzioni finiscono in mare, nei fiumi, nelle foreste. Perciò, penso sia meglio avere quei capannoni che hanno mostrato nel video o dei container sotterranei. Saranno anche difficili da smaltire ma non esiste una fonte energetica che produca 0 scorie (nemmeno solare ed eolico). Sono sicuro che fra 50 anni ci saranno soluzioni ancora migliori ma per ora abbiamo questa e dovremmo adottarla.
Semplici e chiari. È quello che ci vuole. Bravissssimi!
Era da un po' che non vedevo un video pro nucleare, qui, su RUclips.
Mi ricordo che anche l'ultima volta c'era questa foto del deposito svizzero (che strano). Fa sempre molta impressione: caspita, la Svizzera, un paese così ricco, che addirittura esporta energia elettrica, così poche scorie…
Anche l'altro video dimenticava di dire che la Svizzera è poco più di uno sputo sulla cartina dell'Europa. Nel 2021, il consumo di energia elettrica in Svizzera è stato di 58,1 TWh (per paragone, in Italia si consumano circa 310 TWh l'anno) e il 76% di questi proviene da fonti rinnovabili (solo il 20% dal nucleare). E a metà degli anni '80, quando fu messa in funzione l'ultima centrale nucleare, il consumo (e quindi anche la produzione) era ovviamente ancora inferiore (circa 40 TWh l'anno).
«Pochi contenitori all'interno di un capannone.» Però la legge svizzera stabilisce che le scorie nucleari debbano essere depositate in appositi siti geologici a grande profondità: peccato che nessuno le voglia vicino a casa. Per cui, da più di dieci anni, in attesa di una decisione, sono tenute in un deposito temporaneo, molto meno schermato e protetto.
Bisogna guardare dati e fatti oggettivi.
Ok cosa vuoi dimostrare esattamente in che modo questo dovrebbe portare qualcuno ad essere contro al nucleare?
Grazie per fornire dati dettagliati ed obiettivi! Il resto dei commenti qui sono superficiali ed enormemente di parte, come d'altronde l'esposto di questi ragazzi.
Quindi stai dicendo che ci basta predisporre 7-8 di quei capannoni e anche in Italia potremmo avere il 20% di energia nucleare per più di 50 anni? Beh, mi sembra un affare.
Vediamo un altro po' di dati e fatti oggettivi: non so da dove hai preso i tuoi dati ma tutte le fonti che ho trovato danno per il 2021 il 28% di nucleare, il 61% di idroelettrico, il 4% di solare e i restanti spicci tra eolico, biomassa e fossili (in percentuali sono praticamente stabili da 30 anni, in certi anni il nucleare è un po' di più e in altri meno).
Quindi come al solito solare e eolico si mascherano sempre dietro all'idroelettrico sotto l'ombrello delle "rinnovabili", perchè da sole farebbero sempre una pessima figura, mentre l'accoppiata nucleare+idroelettrico si rivela nuovamente vincente, come in Ontario dove nel 2021 hanno prodotto >140 TWh al 60% di nucleare e 24% di idroelettrico (eolico al 8%), o ovviamente i nostri cugini francesi con 70% nucleare e 10% idro.
E cosa c'entra la legge svizzera con la sicurezza dello stoccaggio? Se la legge dicesse che bisogna lanciare le scorie nel Sole e ad oggi non è stato fatto, dovrebbe essere un problema? Lo stoccaggio in dry-cask è perfettamente sicuro così com'è, lo stoccaggio in depositi geologici non aumenta la sicurezza ma semplicemente "fa sparire" i cask dalla vista.
@@Z80Fan Sto dicendo che quella foto viene utilizzata in maniera praticamente propagandistica, senza fornire il contesto e semplificando all'estremo il problema.
Cerco di sviluppare il mio punto di vista, rispondendo alle altre tue osservazioni.
Hai ragione, non ricordo più esattamente dove avevo trovato le cifre esatte: credo di aver cercato nei siti ufficiali (admin.ch), ma senza trovare quello che cercavo, e quindi ho ripiegato su un sito che offriva le percentuali, senza verificare precisamente le fonti. Mea culpa. Effettivamente, per il 2021, il nucleare si attesta al 28%, come tu dici. Però il senso del mio commento resta: la foto si riferisce agli ultimi 40 anni (più o meno) di un paese piccolo che non si affida principalmente al nucleare e dove il fabbisogno di energia elettrica oggi è quasi raddoppiato, rispetto a quarant'anni fa.
Io non ho messo in avanti solare ed eolico, non sto facendo la distinzione tra rinnovabili di serie A e di serie B. Se l'idroelettrico è più forte delle altre, usiamo l'idroelettrico. Che poi, apro una parentesi, la tecnologia dell'eolico, nella pratica, è ferma a 30/40 anni fa, con le mega-pale ad asse di rotazione orizzontale. Se avessero investito nella ricerca per l'eolico, tanto quanto hanno investito nel nucleare, oggi avremmo già delle centrali eoliche troposferiche che, a parità di terreno occupato, producono come una centrale nucleare odierna (stima fatta da chi sta testando la tecnologia). Se vuoi un esempio tutto italiano, il progetto KiteGen cerca investitori seri da prima del 2006 e ha trovato (si spera) il buon partner in SAIPEM S.P.A., solamente nel 2019. Quindi, abbiamo già perso più di 13 anni. E no, la costruzione di una centrale a eolico troposferico non richiede decine di anni.
Non discuto la bontà o la necessità della legge. Però le leggi, in Svizzera, vengono scritte dopo un sacco di consultazioni di esperti in tutti i diversi campi coinvolti dalla problematica, e questi avevano stabilito una cosa: lo stoccaggio in depositi geologici. Non una soluzione a oggi fantascientifica, come l'invio sul sole. Ma nessuno vuole che lo stoccaggio si faccia vicino a casa propria. Quindi il deposito è ancora temporaneo. E allora ti faccio due domande.
1- Siamo davvero sicuri che lo stoccaggio in dry-cask (prendo in prestito i termini che hai usato tu) è sicuro come un deposito geologico? Anche in caso di, che ne so, incidenti aerei, frane o atti terroristici? Mi chiedo allora perché la legge imponga questo tipo di stoccaggio, più costoso e complicato.
2- Visto che qui in Svizzera ci hanno messo più di dieci anni per mettersi d'accordo sul luogo dello stoccaggio definitivo (sempre che non ci siano ulteriori novità), quanto sarebbe facile trovare il posto per sette/otto di quei capannoni in Italia?
In ogni caso, la mia non voleva essere un'analisi completa. Avrei molte altre cose da scrivere, ma non è questo il luogo. Volevo solo dire che quella foto viene utilizzata per rassicurare, ma fornisce un'informazione parziale e, di conseguenza, fuorviante.
@@AbeAghito "Però il senso del mio commento resta"
Così come resta il senso del mio: la quantità di combustibile esausto è essenzialmente lineare con la quantità di energia prodotta, quindi estrapolando i dati, con 7-8 "capannoni" si potrebbe produrre il 20% del consumo italiano (con i valori annuali di oggi) per 50 anni.
Come paragone, un tipico valore che viene indicato per gli USA è che tutto il combustibile esausto prodotto da tutte le centrali dall'inizio dell'uso dell'energia nucleare fino ad oggi potrebbe essere stoccato in un volume pari a un campo da football alto 20 piedi (circa 6m). Ovviamente, essendo che negli USA non viene riprocessato il combustibile, il >90% del volume è semplice Uranio 238.
"Se l'idroelettrico è più forte delle altre, usiamo l'idroelettrico."
Eccetto che l'idroelettrico è, specialmente in UE, quasi al limite della sua evoluzione, ovvero non c'è una grande prospettiva di aumento, ed infatti ili suo utilizzo è pressochè costante dagli anni 60 ad oggi. La mia precisazione era voluta proprio per evidenziare come sia spesso l'idroelettrico a trainare le "statistiche" delle rinnovabili, che però non ha una prospettiva di incremento futura.
"Se avessero investito nella ricerca per l'eolico, tanto quanto hanno investito nel nucleare"
"30/40 anni fa" non si è investito un bel niente nel nucleare: come sappiamo a fine anni 80 l'Italia chiude tutte le sue centrali, negli USA vengono tolti i finanziamenti al progetto IFR (successore dell'EBR-2) e in Francia negli anni 90 il governo cancella lo sviluppo del prototipo SuperPhénix.
"a parità di terreno occupato, producono come una centrale nucleare odierna"
[citazione necessaria]
"E no, la costruzione di una centrale a eolico troposferico non richiede decine di anni."
Ne è mai stata costruita una?
"Non discuto la bontà o la necessità della legge."
A me invece sembra che stai facendo proprio quello: con frasi tipo "Però le leggi, in Svizzera, vengono scritte dopo un sacco di consultazioni di esperti in tutti i diversi campi coinvolti dalla problematica" stai decantando la legge che hanno scritto quasi quanto sia il fine ultimo e perfetto e non ci sia nessun'altra possibilità al di fuori di quella che gli "illuminati politici svizzeri" hanno trovato. Le decisioni politiche sono, appunto, politiche, quindi per quanto "guidate" dalla consultazione scientifica possono essere, sono intrinsecamente attuate in un contesto sociopolitico. Usare le decisioni politiche per derivare "verità scientifiche" è completamente sbagliato di principio.
"Ma nessuno vuole che lo stoccaggio si faccia vicino a casa propria."
Ohibò, chissà come mai è stato deciso lo stoccaggio geologico...
"prendo in prestito i termini che hai usato tu"
Non cercare di sminuire quello che ho scritto facendo sembrare che mi sto inventando le parole: "dry-cask" è un termine che usa l'industria ed è IL metodo con cui viene stoccato tutto il combustibile esausto nel mondo ad oggi.
"Anche in caso di, che ne so, incidenti aerei, frane o atti terroristici?"
Ad oggi lo stoccaggio di combustibile esausto non è mai stato un problema: non si sono verificati morti, incidenti, furti, atti terroristici etc. Il combustibile esausto è un solido, non è la "melma verde fosforescente" che si vede nei film, rimane dove lo metti e di lì non si muove (ogni cask pesa circa 150 tonnellate, voglio vederti a portarlo via).
Se t'interessa cerca questi video su RUclips: "Nuclear Flask Endurance Testing in USA", "#3 Testing of Radioactive Material Packages", "NUCLEAR FUEL CASK ACCIDENT TESTING SANDIA CORP. FILM 32204", "Spent Fuel Storage at Diablo Canyon Power Plant". I primi mostrano i cask usati per il trasporto del combustibile, mentre l'ultimo mostra l'estrazione del combustibile esausto dalla centrale e la preparazione del cask per lo stoccaggio in-situ.
I depositi geologici, per come sono stati concepiti fin'ora, sono costosi perchè assumono che sia possibile in qualsiasi momento raggiungere il materiale stoccato per controllarlo, il che obbliga la costruzione di una struttura "visitabile" e di conseguenza molto più grande e quindi costosa. C'è molto interesse negli ultimi tempi nella tecnica cosiddetta "Deep Borehole Disposal", che consiste nello scavo di pozzi molto stretti e estremamente profondi (qualche km di profondità) in modo da stoccare le scorie in rocce estramamente stabili e ben sotto le falde acquifere. Questa tecnologia sfrutta le trivelle usate nell'estrazione del gas e del petrolio quindi c'è già la conoscenza pratica nello scavo.
E comunque, secondo me, parlare di depositi geologici senza neanche considerare il riprocessamento del combustibile è un'assurdità, buttare via il 100% del materiale quando lo "scarto" è meno del 10%.
Vorrei ricordare due cose:
1. mentre nelle centrali nucleari abbiamo il problema dello smaltimento delle scorie, con altre tecnologie (carbone, gas) le scorie vengono direttamente immesse in atmosfera assieme alla CO2, con tutte le conseguenze del caso. Eppure si continua a spingere sul gas...
2. anche nella fusione nucleare abbiamo delle scorie, tutto dipende dal tipo di centrale ovviamente.
Non so quanto possa essere dannoso l'elio ma di sicuro poco, e poi conta che se arriveremo abbastanza avanti potremo fondere tutti gli elementi fino al ferro per produrre energia (dopo il ferro serve energia per fondere gli elementi tra loro, non ne viene prodotta.)
@@leontrotsky6990 con la fusione nucleare non fondiamo idrogeno per farlo diventare elio. le scorie prodotte dalla fusione sono le componenti metalliche all'interno del reattore che dopo un po' di attività diventano radioattive
@@leontrotsky6990 le cose che stai dicendo, a patto che siano realizzabili, avverrano sicuramente tra almeno un paio di secoli
@@pimpinghoes al livello teorico sarebbero realizzabili, ma al momento non riusciamo nemmeno a controllare la fusione dell'idrogeno, figurati quella di altri elementi che richiede pressione e calore ancora maggiori.
@@leontrotsky6990 Potrei sbagliare perché non sono un esperto ma in un rettore a fusione il problema delle scorie esiste comunque perché i nuclei di idrogeno che vengono fatti collidere all'interno dei reattori possono potenzialmente collidere con le pareti del reattore e fondersi, scindere o cedere neutroni ai nuclei degli atomi che formano la camera del reattore. Questo non solo porterebbe ad avere pareti potenzialmente radioattive ma intaccherebbe l'integrità strutturale del reattore comportando un cambio continuo delle pareti per mantenere il corretto funzionamento del reattore.
Anche in Giappone gli standard di sicurezza erano alti ma non hanno impedito la fuoriuscita di radioattività , quindi?
La prima centrale la farei comunque vicino casa dei sostenitori del nucleare , giusto per dare l’esempio
Sì, facendo zero morti e nessuno morirà a causa delle radiazioni. vedi UNSCEAR Fukushima 2020/2021 Volume II ANNEX B (ENG) pag 96 punti 244 e 245.
Peccato che a causa del terremoto sia crollata la diga di Fujinuma, facendo 8 morti.
Smettiamo di costruire le dighe?
Perché noi nel mediterraneo ci ritroviamo tsunami tutti i giorni.
Dai su, tenta la prossima volta
@@daversinitranquillo , da allora ho approfondito e cambiato idea😊
@@andreamontanari3618 Mi fa piacere saperlo!
È davvero difficile non credere in modo religioso ad una parte o l’altra, complimenti per l’apertura mentale 🫶🏼
Secondo me bisognerebbe investire nella ricerca di metodi per immagazzinare energia in modo più efficiente: se riuscissimo a conservare tutte l'energia in eccesso prodotta dalle fonti rinnovabili per molto tempo senza perdita e senza scorie potrebbe essere riutilizzata anche quando le condizioni meteo sono sfavorevoli per la produzione della stessa
Cosa ti fa credere che abbiamo tutto questo tempo?
O si intraprende ADESSO un percorso per CONTENERE i danni abbattendo le emissioni o la Terra si trasformerà in una palla fiammeggiante.
Quel che auspichi è di diversi ordini di grandezza rispetto a quel che ottimisticamente saremo in grado di fare nel prossimo mezzo secolo, per allora però sarà troppo tardi.
Vuoi guadagnare tempo in attesa della tecnologia miracolosa? 30% nucleare e 70% rinnovabili. Il resto degli scenari vede noi che abbiamo distribuito il pianeta.
@@nurgiachi9211 Si, il mio discorso non voleva essere un alternativa al nucleare ma una prospettiva per il futuro. Ora come ora sono d'accordo che l'energia nucleare è l'opzione migliore
Purtroppo accumuli da 900Gwh non esistono e non esisteranno anche per motivi di costi e ordini di grandezza oltre che per limiti tecnologici. Serve la Fissione per il carico di base.🤗
Non ce la fai, davvero non è fattibile, a livello di materie prime. Si fannl 300gw al mondo circa di batterie, il litio è salito del 600%. A noi servono 900gw che cambi ogni tot di anni. Non fattibile, oltre al fatto che ti servono più o meno 4 miliardi di pannelli e li devi mettere al sud. Con perdite del 10% solo nei cavi, e anche di più
@@giorgiotallarita già. C'è l'idrogeno teoricamente possibile su quella scala (teoricamente) che troppi dimenticano però avere efficienza Power to Power (quello che metti dentro vs quello che tiri fuori) inferiore al 35%, quindi si necessita comunque di una sovrapproduzione enorme di energia in primis. E per immagazzinare 1 TWh di energia, fabbisogno italiano di 32 ore circa (oggi, in futuro potremmo consumare molto di più) servono circa 150'000 tonnellate di litio. Cioè 1/5 di tutto il litio estratto nella storia. Solo per l'Italia. Solo per probabilmente 18/19 ore in prospettiva di un futuro con consumi elettrici doppi di quelli odierni. Ok idroelettrico, ok pompaggio, ok mix di rinnovabili distribuite spazialmente, la situazione forse sarà meno estrema, ma questi sono gli ordini di grandezza, e la gente non se ne rende conto
Quello che si teme sul nucleare è il fatto di "scorie correttamente stoccate". E' il correttamente che temo. Se già in alcune parti d'Italia la sola spazzatura viene mal gestita (o anche depuratori fognari), figuriamoci cosa possa succedere con una centrale nucleare.
Anche senza nucleare, tutte le altre forme di produzione energetica producono scorie non riciclabili che richiedono stoccaggio. Il nucleare ne produce meno, riciclabili e la legittima preoccupazione sullo stoccaggio sarebbe molto inferiore rispetto a come vengono smaltite ora le altre scorie.
@@thescientist2479 Comunque, alla fine, sono venuto a conoscenza che a gestire le centrali nucleari c'è un ente ONU internazionale, non la solita "malagestione" italiana. Mi rassicura, non poco
Il ciclo del torio produce poche scorie e possono essere riutilizzate. Il prof. Rubbia aveva studiato il modo di costruire delle centrali al torio, ma il suo progetto è stato bocciato dall'ENEA, mi piacerebbe sapere perché.
Tu si che sei un ingegnere mica questi qua.... Dicono che il nucleare non va bene ma intanto ci riforniamo dell'energia elettrica dei francesi prodotta con il nucleare
perchè bisognerebbe accoppiare un acceleratore di particelle ad un reattore raffreddato con una tecnologia difficile e quindi molto costosa da manutenere e da gestire. molto ma molto di più che nel caso di un reattore semplice
Io sapevo (correggetemi se sbaglio) che a Chernobyl il vapore avesse scoperchiato il reattore, e l’esposizione all’ossigeno del nucleo avesse dato fuoco a tutto, con una seconda e più forte esplosione. Non sarà stata nucleare, ma credo solo i comunisti dell’epoca negassero l’esplosione.
Sulla pericolosità delle centrali in guerra, l’obiezione non è certo il riutilizzo del materiale per scopi bellici, ma il pericolo di manomissioni e di “malfunzionamenti” di questi impianti, se non la loro incontrollata distruzione. Aggiungiamoci anche che con questo sistema di produzione centralizzato, che sia nucleare o no, le centrali rimangono un point of faliure enorme e pericolosissimo.
Sulle scorie io non ho mai capito… Se abbiamo risolto il problema, Asse II, Gorleben perché esistono?
la risposta a tutte le tue domande è che sei rimasto "indietro" tecnologicamente. Useresti un telefono di 40 anni fa per spiegare a qualcuno come funziona uno smarthphone? Lo faresti con un PC o con un televisore o con un'automobile?
Quindi le domande che nascono da quello che è stato Chernobyl e le pericolosità di esplosione e di contaminazione o il problema delle scorie sono problemi di molti anni fa già risolti.
@@NagatoYuk1 Ma io mi stavo riferendo a quanto ho sentito nel filmato.
Ti rispondo in breve perchè comunque è sempre un tema complicato
1 può essere ci sia stata una seconda esplosione a chernobyl dovuta come dici tu all'ossidazione del combustibile nucleare una volta esposto all'aria. Non ho voglia di controllare di che tipo fosse il combustibile a chernobyl, ma per farla breve: se era metallico, la secondo esplosione è avvenuta come dici tu probabilmente, se era in forma ossida invece non mi aspetto ci sia stata la seconda. Il punto è che a prescindere da quello che si facesse all'ora (ed in urss soprattutto...), ora i combustibili sono ossidi, cioè "già bruciati" quindi quella seconda esplosione non ci sarebbe. Aggiungo che è anche improbabile un nuovo incidente come qualsiasi di quelli passati, perchè si impara dagli errori, per cui ci sono sicuramente in tutti gli impianti sistemi ridondanti per evitare accumuli e/o esplosioni di idrogeno
2 ci sono davvero tanti sistemi e misure per evitare che ci siano attacchi alle centrali e anche qualora avvengano non abbiano successo. Ti assicuro che lo scenario di presa di una centrale e di manipolazione di essa è poco credibile in condizioni normali. D'altra parte i russi hanno preso Zaporitsha, ma lì è guerra... comunque, facendo gli scongiuri, non ha senso attaccare una centrale, è pericoloso per tutti, anzi forse più per i russi che sono lì vicini, a quel punto uno userebbe la bomba atomica, ma non lo si fa perchè oggi se ne parte una, letteralmente apriti cielo. Un attacco terroristico ad una centrale è meno credibile per una serie di motivi, ma mi fermo quì e non dirò assolutamente che sia tutto sicuro al 100%. (Così come non esiste il rischio zero in operazione)
3 le scorie: è una bella grana, nel video l'hanno fatta più facile di come è, ma è probabilmente anche più facile di come la canta qualcuno... io dico solo questo: quando gli stati uniti e urss volevano isolare il plutonio (prodotto, come scoria di fatto, dai reattori del tempo) per fare le bombe ci hanno messo ben poco e quei metodi si usano ancora per riciclare il plutonio (NOTARE BENE: oggi il plutonio è riciclato come combustibile allo scopo di toglierlo di mezzo. Cioè: non si fa il plutonio per fare il combustibile, ma siccome il plutonio si forma nei reattori, lo si prende e usa come combustibile per levarlo dalle scatole, perchè poi si "brucia"). Quindi diciamo che quando c'era un motivo bellico c'hanno messo poco a reciclare il riciclabile nelle scorie. Siccome il resto delle scorie non è interessante per scopi bellici è stato lasciato in sospeso. Per farla breve: se si vogliono fare le cose si fanno
@@matteomartignoni8791 Al tuo ottimo commento aggiungo dei dettagli:
1- Un evento "alla Chernobyl" è irripetibile banalmente perchè nessuno nell'"occidente" ha mai costruito reattori RBMK, che già a quell'epoca non avrebbero rispettato i requisiti di sicurezza delle varie agenzie nazionali, e ad oggi rimangono solo pochi reattori di quel tipo funzionanti in Russia (che ovviamente sono stati "migliorati" per rimuovere i principali difetti che causarono il disastro). Inoltre il potere di controllo della IAEA in quegli anni era molto inferiore ad oggi. Il peggior disastro che ci possiamo aspettare con i reattori oggi funzionanti e ad oggi in costruzione è un Three Miles Island (già i reattori di Fukushima erano un modello molto vecchio e già nel 2011 dovevano avere ancora solo pochi anni di vita), ovvero zero rischio per la popolazione e per l'ambiente.
2- La "presa di Zaporizhzhia" è stata più un terrorismo mediatico che un rischio reale: i russi sanno bene del sentimento anti-nucleare che pervade la popolazione europea (la parte più cinica in me direbbe che sono loro stessi gli artefici di questa campagna di disinformazione, basta vedere la Germania che è la più anti-nucleare e al contempo il cliente principale della Russia...), e la presa di una centrale nucleare era certamente un modo per tenere in scacco gli aiuti europei. I reattori VVER di quella centrale sono relativamente moderni e sono dotati di un sistema di contenimento molto avanzato con doppio scudo in cemento armato: basta considerare che da decenni tutti i reattori PWR e BWR di tutte le marche sono costruiti per resistere a esplosioni, colpi di missili e impatti con aerei di linea. C'è un famoso video su RUclips di un test fatto dagli americani in cui hanno lanciato un jet da combattimento contro una parete in cemento e il risultato è che la parete non si è fatta nulla, mentre il jet si è letteralmente polverizzato. Se fosse così semplice causare un incidente nucleare, gli attentati dell'11 Settembre 2001 avrebbero puntato non sulle Torri Gemelle, ma sulla vicina centrale di Indian Point, cosa che ovviamente non è avvenuta.
Una disamina interessante, ma temo - perlomeno questa è stata la mia percezione - pregiudizievole e quindi di parte. Provo a spiegarmi e ad argomentare: prescindendo dalla quantità di scorie che verrebbero prodotte adottando una data produzione energetica, non sarebbe il caso di sottolineare come non esista il modo di smaltirle? Non dovrebbe essere prioritario, nell'interesse di addetti ai lavori che agiscano pensando in prospettiva, compiere una scelta che sia opportuna non solo per noi, ma anche per le generazioni future?
Trovo inoltre che la sbrigativa trattazione delle rinnovabili come valida alternativa, sia stata inadeguata ai fini di una corretta veridicità dell'enorme potenziale inespresso delle stesse. Un esempio in malafede purtroppo, mi duole dirlo, è quello dell'eccessivo accumulo di energia solare nei mesi estivi, con i pannelli fotovoltaici che, riprendendo le vostre parole, "lavorano a pieno regime". Perché invece di chiarire che tale energia non andrebbe dispersa ma potrebbe essere accumulata per il suo utilizzo in un secondo momento, avete erroneamente lasciato intendere il contrario, sottintendendo uno spreco?
Perché nell'immaginare uno scenario di un gran numero di giornate piovose che si susseguono, non avete altresì sottolineato che esiste il modo di sfruttare efficacemente tale fenomeni atmosferici sempre grazie alle rinnovabili?
Il punto, in definitiva, a mio avviso nasce da un presupposto erroneo e piuttosto fuorviante, ovvero: pensate a quanto questo elemento, in proporzione agli altri, possa produrre un quantitativo di energia maggiore. Così facendo però vengono azzerate le responsabilità riguardo una corretta educazione ai consumi e gestione degli sprechi, c'è un disinteresse totale rispetto al futuro e al fatto che date scorie non possano essere in alcun modo smaltite. Perché non tenete conto del problema degli appalti, in cui strutture molto meno "pericolose" (in potenza) vengono realizzate con criticità strutturali notevoli (l'Italia è tra i paesi affetti a livello sistemico da queste dinamiche)? Perché contestualmente, anche a causa di una cattiva gestione, non tenete conto di scenari a bassa percentuale di rischio (ma tutt'altro che improbabili) illustrando quale possano essere le conseguenze di un incidente in una centrale nucleare?
L'aggravante per quanto mi riguarda è che la vostra analisi non incentivi né auspichi la realizzazione di una concreta né corretta elaborazione di un piano che preveda lo sfruttamento di risorse totalmente green, puntando a una pianificazione ecosostenibile in grado di ridurre idealmente il riscaldamento globale e azzerare la cannibalizzazione del pianeta.
Se proprio devo pensare in termini utopistici, piuttosto che immaginare un mondo dove si moltiplicano le centrali nucleari, preferisco lasciare che l'immaginazione punti in un'altra direzione. :)
Grazie per l'attenzione.
Ti consiglio di leggere il libro "L'avvocato dell'atomo" in cui tutte le tue domande/perplessità trovano risposta :-) Oppure anche solo andare su i suoi social e troverai le risposte che cerchi.
@@8puccia Grazie per il consiglio, ma le mie domande riguardavano l'esposizione, avendo quindi fini retorici. Peraltro citare un testo come opportuna scusante di date scelte è un'argomentazione fallace a prescindere: potrei infatti riportare il nome di altrettanti saggi, relazioni e trattati deontologicamente coerenti che sostengono esattamente il contrario.
@@BalanceTheArmony Non ho citato il testo/social a caso. Per rispondere ai tuoi quesiti non basta una riga, per questo ti ho rimandatoa quello. E poi non ha senso ciò che hai scritto.
Si hai ragione, il tuo è tutto un ragionamento basato sul pregiudizio, non conosci nulla riguardo all' argomento e non hai voglia nemmeno di informarti meglio, ma preferisci rimanere fisso sulla tua idea e sulle tue convinzioni che hai negli' anni accumulato.
Tu non sei un esperto e nemmeno io, personalmente mi affido a persone che l' argomento lo studiano, lo conoscono, persone che ci lavorano, come il libro che ti ha consigliato @8puccia, di cui conosco l' autore, il quale ha un dottorato, in ingegneria nucleare.
@@mattiabassani3129 Mi fa piacere che tu presupponga quali siano le mie qualifiche o il mio titolo di studio. Detto ciò ho sottolineato che argomentando, sulla base di nozioni che evidentemente - a torto o ragione - credo di possedere (non ho bisogno di sminuire il prossimo e sottolineare una fallace argomentativa non equivale a un attacco personale), ho ritenuto opportuno porre in evidenza il fatto che rispondere alla mia analisi con un "leggiti questo libro", fosse del resto l'equivalente - parafrasando - al commentare il video con un "quante stupidaggini, leggetevi questo libro". Ambedue posizioni che non prevedono alcuna apertura al dialogo e non mi sentirei di condividere, cosa che temo smentisca la tua asserzione secondo la quale "io sarei fisso sulle mie idee e convinzioni", tanto più che queste non sottendono la falsità dei dati esposti nel video riguardo il nucleare, ma fin dall'inizio erano atte a indicare una serie di criticità, mancanze o inesattezze sulle fonti rinnovabili di energia. Infine resto piuttosto perplesso in merito alla tua conclusione: cosa vuol dire? Serve a sancire una verità inoppugnabile che non può essere dibattuta? Vorrebbe lasciare intendere non esistano altri scritti e studi che propongano percorsi alternativi, elaborati da altrettante mirabili menti? Vorrei ricordarti, a scanso di equivoci, di uno storico premio Nobel per la medicina (quindi sulla carta non esattamente l'ultimo degli stolti) che sosteneva come l'HIV non potesse esistere...e ciò a riprova di un singolo e semplice fatto: anche il più incensato tra gli studiosi può sostenere castronerie indicibili.
Chiarito quest'ultimo punto ti invito a evitare, se possibile, gli attacchi personali basati su convinzioni erronee, con un approccio spiacevole, perché temo sortisca il solo effetto di sminuire il dibattito. :)
Mix energetico perfetto Nucleare+Rinnovabili e saremo al TOP
E infatti le FER non sono programmabili nel mercato elettrico proprio per la loro natura fisica (non possiamo sapere con esattezza domani quanto un parco eolico può produrre a meno che, non controlliamo il vento). Unico appunto, in realtà il fotovoltaico d'estate non ha una resa al 100% perché le altre temperature li rendono meno efficienti. Paradossalmente a primavera si ha la miglior efficienza. :-) mi è sembrato corretto specificare. Grandissimi ragazzi, spero che vi seguano sempre piú persone perché fate una corretta informazione !!
Ma infatti nel video solo chiacchere da bar e zero esperienza pratica.
Comunque sulle scorie dovute al nucleare vanno messe in conto anche tutte le attrezzature che anche se a basse emissioni vanno poi confinate per molti anni. e sempre come scorie si deve conteggiare anche l'intero impianto della centrale quando un giorno verrà dismessa. Senza ter conto della difficoltà di dove conservare in Italia le scorie dato che anche quel poco che abbiamo prodotto lo abbiamo portato in Francia. L'Italia è il paese dei campanili tanti vogliono il nucleare ma non sotto casa. Difficile in questo paese.
Assolutamente, però bisogna imporlo a un certo punto, ci sarà sempre qualcuno scontento. Chi non vuole scorie/rigassificatori/termovalorizzatori e quant'altro paga la bolletta al doppio, vedi che gli passa la voglia.
Senza contare l'aspetto legato alla messa in sicurezza delle scorie. In Italia già facciamo fatica a smaltire le bucce di banana e a fare una gara d'appalto senza infiltrazioni mafiose, figurarsi se ci fosse di mezzo il nucleare quante porcherie combinerebbero.
@@pippo9830 altro che il doppio.
Il guaio è che la gente non vuole il nucleare sotto, dietro, di lato o vicino casa “grazie” ai 30 anni di disinformazione fatta a in merito… L’ignoranza, come sempre, la fa da padrona…
E anche per i punti di stoccaggio c'è il rischio che vengano lesionati durante un eventuale conflitto bellico.
Scusate una cosa, ma se in Svizzera nell'arco di 40 anni hanno fatto quattro bidoni in croce di scorie all'interno di un capannone, come mai a Caorso non hanno ancora finito di smaltire dopo 50 anni? E dopo che ha funzionato pochissimo tempo?
perchè non sono mai state smaltite, essendo pochissime sono state semplicemente depositate come nell'immagine del magazzino svizzero. inoltre per il momento non esiste alcuna "discarica a lungo termine" per i rifiuti nucleari essendo pochissimi. concludo dicendo che "buttar via le scorie" è uno spreco perchè le nuove centrali sono in grado di utilizzarle per ricavare altra energia.
@@tornadusthe6496 allora quelli che le smalti vivono nelle miniere di sale erano tutti scemi
@@MarioRossi-no7hsse ti riferisci alle miniere di asse in Germania , mi sa che devi aggiornarti le svuoteranno perche stanno crollando.
Quelle in foto sono le scorie di altissimo livello, le più pericolose, a Caorso devono smaltire le scorie di basso livello, non vorrei dire una cazzata, ma se non sbaglio lo smaltimento è tipo quello dell'amianto, vanno sigillati e sotterrati
Caorso è lì perché finché non fai un deposito non puoi mettere via le scorie. Caorso è solo un blocco di cemento in sostanza, non fa male a nessuno
Qualche appunto...nel bilancio economico andrebbero conteggiati i costi di costruzione e di dismissione (una volta che una centrale arriva a fine vita), i costi di stoccaggio delle scorie (visto che non si possono stoccare ovunque). Spesso questi costi non vengono menzionati perché spesso sono a carico della collettività, ma i costi ci sono, e non considerarli fa parte di uno dei falsi miti dei "nuclearisti".
Si fa riferimento sulla sicurezza delle centrali che resisterebbero a qualsiasi attacco, però non resistono ai terremoti, o meglio alle onde anomale, e il Giappone ci insegna qualcosa...a proposito di questo, inoltre se si perde il controllo di una centrale nucleare, purtroppo non si può spegnere, inquanto la reazione nucleare continua, infatti in questi casi le centrali vengono "tombate" (chernobyl, fukushima)e vengono interdette delle zone di una certa vastità; purtroppo le radiazioni generate dalle reazioni nucleari generano danni per molti anni, non si vedono, non odorano, ...ecc..ecc. si potrebbe continuare con gli aspetti "negativi", per sfatare i falsi miti.
Inoltre, A mio avviso, Il confrontare il nucleare con il gas o con il carbone, a sostegno del nucleare contro le rinnovabili, tradisce una certa faziosità, che non depone a favore di chi vorrebbe affrontare il problema con un certo approccio "scientifico".
Io non sono contro il nucleare, ma se si vuole affrontare seriamente il problema energetico, forse sarebbe il caso di smetterla di ragionare partendo da posizioni più o meno faziose, di una o dell'altra parte;
ogni forma di produzione di energia ha aspetti negativi, comprese le rinnovabili.
A mio avviso si dovrebbe cambiare il paradigma della gestione dell'energia, se si vuole approdare ad una qualche soluzione.
Infatti, per quanto abbiano parzialmente risposto ad alcuni quesiti comuni, i piu grandi rimangono, a me dell’esplosione non frega nulla ci sono tante cose che esplodono ma solo una lascia una nube radioattiva che puo’ spargersi nei paesi limitrofi e rendere invivibili i luoghi immediatamente intorno alla centrale per vari decenni.
Considerando la differenza che si hanno sempre tra la teoria e l'attuazione, per me continua a prevalere il principio di precauzione.
Ma precauzione da cosa in realtà?
- precauzione dagli incidenti? Francia e Svizzera hanno reattori a 20 km dai nostri confini, un incidente la o qui avrebbero lo stesso identico effetto, oltre che essere estremamente improbabile,si hanno molti più incidenti nei gasdotti per il gas o nei processi di combustione delle centrali a carbone o a gas stessi
-precauzione per Pianeta? E' ormai affermato nella comunità scientifica come, tralasciando le rinnovabili, il nucleare sia di gran lunga il metodo di produzione di energia più Green, molto meno impattante rispetto alla combustione di gas o carbone.
-allora Chernobill? Chernobill era una centrale vecchia e mal gestita da persone non competenti in un periodo storico molto lontano da quello attuale e dove la conoscenza del nucleare non era ancora consolidata come oggi, le centrali di IV livello sono extra sicure e non si è mai registrato un incidente.
In conclusione, precauzione da cosa?
Spero di esser stato chiaro, un saluto
Mamma mia anche io a inizio video stavo smadonnando tantissimo poi ho letto il primo commento sotto che diceva che la prima parte del video era un pesce d’Aprile e allora mi sono tranquillizzato😁
ciao ragazzi vi ho seguito con interesse. Se permettete un'osservazione per quanto riguarda il solare, nessuno si sogna di utilizzare la produzione di energia solare in modo cosi` secco, diciamo "real time" come lo descrivete voi. Di notte che facciamo, non accendiamo la luce? Al frigorifero che succede? Io vivo da molti anni in california dove il solare e` molto sviluppato e persino il mio sistema fotovoltaico di casa (di 8kW di potenza di picco) e` piu` che sufficiente a fornire energia alla mia abitazione per tutto l'anno (circa 11 o 12 MWh annuale). Abbinata a qualunque produzione di energia solare c'e` sempre un metodo di accumulazione, come per esempio batterie, ecc. che fanno da filtro "passa basso" e che pertanto consente di avere energia quando serve. Come dicevo nessuno pensa di usare il solare senza un sistema di accumulo di energia, addirittura qui ci sono programmi chiamati NEM (il cosiddetto net metering) dove il gestore elettrico (qui PG&E) si impegna a fungere da "batteria" praticamente infinita per l'utente. In pratica c'e` una sospensione del pagamento delle bollette elettriche finche', una volta all'anno viene calcolata la differenza fra produzione e consumo e pertanto si paga la differenza o addirittura si viene pagati dal gestore se la produzione e' maggiore del consumo. Ciao e alla prossima!
Il mix di produzione energetica non sarà mai uguale in tutto il mondo. In Svizzera p.e. è l'idroelettrico ad avere il ruolo principale. Nel nord europa il solare non potrà avere il ruolo che ha in California e nessun sistema di accumulo potrà cambiare questo.
Io ho solo detto che il solare va sempre usato con un sistema di accumulo, a volte "virtuale" e sostuito dal fornitore elettrico stesso (come e` il mio caso). Non ho detto che tutto il mondo dovrebbe adottare il solare.
@@carlodigiovanni6717 Da quanto so di notte in California usano ancora gli impianti a gas naturale. Ci sono impianti di accumulo e probabilmente riusciranno a spegnere qualche centrale a gas negli anni.a venire però stanno avendo più problemi del previsto. Staremo a vedere. Un domani si potrebbe accumulare con l'idrogeno verde però ha una efficienza scarsa rispetto alle batterie.
@@carlodigiovanni6717 in Italia abbiamo mare, vento, sole, sottosuolo, ma per fare a meno del fossile e tanto più del nucleare, serve un piano energetico che vada in un'unica direzione, ogni casa, fabbrica ospedale deve poter produrre e immettere energia nella rete. Ma i primi a guadagnare con il gas e i carburanti è lo Stato, che dovrebbe rinunciare a tanti soldi oltre a quelli che dovrebbe investire per agevolare le rinnovabili. Il fossile e il nucleare permette di vendere e tartassare l'energia rendendo gli itailani schiavi della bolletta.
Il problema principale è alimentare le industrie.
In Italia durante la notte l'output deve essere di (circa) 20Gw costanti, considerando una notte invernale di 12 ore significa un accumulo minimo di 240Gwh. Una follia, costerebbero qualche centinaio di miliardi di € solo le batterie, e altrettanti per impianti che le riempiano durante il giorno. In compenso con 200 miliardi si possono installare circa 30GW di nucleare che sarebbero disponibili giorno e notte senza alcun problema di disponibilità meteo o altro per 60/80 anni
Personalmente credo sia una questione di quote energetiche:tutte le fonti hanno i loro pro e i loro contro,e quindi è necessario creare un adeguato mix. La cornice non può però essere solo italiana:60 milioni di abitanti sono troppo pochi per poter giustificare investimenti elevati come la rivisitazione delle metodiche di produzione energetica. Mutuando quello che Marchionne diceva per il modo dell'auto, è necessario considerare gruppi di almeno 300000 persone:l'area euro potrebbe essere quella corretta,dove già esiste una base di produzione energetica da atomo. È quindi sufficiente ampliare quella da fonte rinnovabile:concentriamoci su questo invece di continuare a perdere tempo in chiacchiere. Attendo un video sulle caratteristiche tecniche di una rete basata su queste fonti energetiche,grazie.
Non c’entra il numero di persone, la Finlandia ci sta investendo e sono molti meno che in Italia. Ad ogni modo, l’Italia ha 60mln di abitanti, ma ha anche un settore industriale molto sviluppato ed energivoro. In tutto questo c’è da considerare anche il net zero al 2050. Insomma, qualche reattore serve anche a noi
@@francescomalizia1979 a parte che i reattori già ci sono nei paesi a noi vicini,con cui abbiamo connessioni e contratti,ma anche se iniziassimo a costruirlo oggi sarà pronto tra 15 anni:ha senso? Sole,vento e maree sono molto più veloci da costruire e ad impatto inferiore. Poi per carità, se vi è comodo continuate a ragionare con categorie vecchie di secoli,ma temo che non ci porteranno a costruire un futuro migliore.
se il futuro migliore è essere sempre a rischio energetico perché abbiamo dogmi vecchi di decenni fai come vuoi, ti dico solo che con il nucleare ci mettiamo prima e con meno costi al net zero
@@matteofacchin4895 sole e vento? Solo al sud in maniera sfruttabile in maniera redditizia, i carichi sono tutti al nord.
Maree? Tecnologia ancora acerba.
Sì, col nucleare facciamo prima
@@matteofacchin4895 "Sole,vento e maree sono molto più veloci da costruire e ad impatto inferiore. "
Sì, se consideri il solo output in termini di TWh. Ma se consideri la necessità di fornire potenza QUANDO SERVE (e NON quando gli pare a loro), aumentare la capacità del rinnovabile diventa MOLTO ma molto più complesso, costoso, e richiede molto più tempo.
La Francia tra il '75 e l'85 ha aggiunto 30GW di capacità di generazione nucleare. Se aggiungessimo 30GW di nucleare nei prossimi 10 anni, vorrebbe dire aver sostanzialmente decarbonizzato quasi l'intera rete elettrica italiana (al netto dell'aumento di consumi dovuto ad auto elettriche e pompe di calore, che comunque sarebbe un problema peggiore per le rinnovabili, sopratutto le pompe di calore in inverno).
Ti sembra un risultato da poco? Pensi DAVVERO che nei prossimi 10 anni le rinnovabili potranno fare di meglio, sopratutto in Italia che è un paese senza grandi potenzialità eoliche (che è l'unica rinnovabile che almeno tendenzialmente produce anche di notte)?
Tra le varie motivazioni sulla scarsa fruibilità del solare sapete esattamente quanto vale il bilancio energetico di un pannello solare? Intendo energia prodotta nell'intera vita - energia x costruirlo - energia per smaltirlo?
Facciamo lo stesso per il ciclo dell'Uranio ahahhah
il rapporto è marcatamente positivo
Sono ingegnere anche io, personalmente sono in disaccordo, e credo che se volevate mantenere quell'oggettivita che contraddistingue chi fa divulgazione tendenzialmentescientifica, ma avete fallito. Il nucleare (fissione) è vecchio, obsoleto e fate ragionamenti troppo semplicistici e poco approfonditi, e questa cosa mi meraviglia detta da giovani ingegneri (io ho 38 anni, non sono poi tanto vecchio). Il fatto che ci siano paesi vicino che ne producano, non ne giustifica l'uso, e come dire continuiamo a usare (e soprattutto incentivare) i fossili perché le macchine oggi vanno a benzina... non mi tornano i numeri suo consumi in scorie... mi dovete allora spiegare perché in Italia abbiamo siti di tutto rispetto per parcheggiare la scorie da noi prodotte per un decennio circa, da poche centrali peraltro che hanno prodotto relativamente pochi GWh, al netto delle generazioni di centrali. Sarei curioso cosa voterebbe oggi un Italiano, però fate divulgazione ed evitare di dare opininioni poco articolate, ma soprattutto semplificando le ragioni al 2+2, grazie.
Si tratta delle scorie a lunga vita, quelle che resteranno per centinaia di migliaia di anni (attinidi minori principalmente prodotti dalla cattura neutronica dei transuranici). Queste potranno essere inserite in reattori veloci di 4a generazione per ridurne il volume.
Le scorie di cui lei parla sono rifiuti a media/breve vita, provenienti anche da indistria e medicina. Il loro volume è maggiore ma il tempo di dimezzamento dei radionuclidi è di qualche centinaia di anni.
Oggi i rifiuti sono collocati in centri inadeguati e molti fusti sono i cosiddetti “storici” che dovranno essere caratterizzati nuovamente.
Si trovano in svariati centri insicuri in quanto l’ideologia Nimby blocca in ogni modo la costruzione di un deposito nazionale (tra l’altro obbligatorio in EU).
Aggiungo che il “vecchio” nucleare da fissione è invece più nuovo, sicuro e sostenibile che mai e rappresenta l’unica fonte in grado di sostituire i combustibili fossili.
Domanda, ha mai sentito parlare di idrogeno come vettore energetico? Secondo lei sarebbe più conveniente puntare su centrali nucleari di 3a (perché la 4a è utopia) generazione piuttosto che elettrlozzatori, e stoccaggio di idrogeno verde?
@@Gio-gg2ud L’idrogeno verde è pura propaganda. Ha un costo elevatissimo e gli elettrolizzatori sono macchine che non possono essere accese e spente a seconda che passi una nuvola in cielo o che cali il vento. Gli elettrolizzatori devono essere accesi h24 e, mi spiace dirglielo, l’unica fonte che puo permettere di produrre H2 in modo sostenibile ed economico è il nucleare.
Il nucleare deve sostituire i combustibili fossili non le rinnovabili. Il futuro è nucleare e rinnovabile, l’hanno capito in paesi come bangladesh e egitto (a cui il sole non manca), l’italia ancora dorme.
La penso diversamente ovvero come Inghilterra, Danimarca, Francia, Germania e appunto italia. Vedasi dogger bank, autosostenibilita applicata a Leads... non aggiungo altro, ho le mie opinioni, rispetto le sue ma non le condivido. Saluti.
Ma io non capisco, pur non essendo uno ingegnere nucleare, ma un comune cittadino non vedo te principali problemi quelli che elencate ma i seguenti:
1) per 1kg di Uranio arricchito ho 12 di impoverito (unico uso armi);
2) per 1kg di Uranio arricchiti dei o andare a fare una guerra o comprarlo da Russia o altro paesi satelliti, fate miniere che nessuno sa quanto inquinano ma di sicuro tonnellate di CO2 per scavi, trasporto, ecc;
3) Quando si parla di sostenibilità si intende anche una sostenibilità sociale quindi in Italia non c’è (due referendum con 95% di no);
4) Non ci sono investimenti privati quindi solo con le nostre tasse si devono costruire centrali;
5) In Italia (tolto il ponte di Genova) non c’è nessuna opera publica che non sia miseramente fallita con almeno 10volte i costi previsti per tangenti e scandali varie.
6) Entro il 2050 (se come dice IPCC si decarbonizzasse tutto istallando FV e risparmio energetico e non ci riusciremo mai come dimostrate con questo video) il mare salirà di almeno 50cm quindi la maggior parte delle centrali sono costruite sulle coste o vicino ai fiumi in zone paludose. E andranno sott’acqua.Non credo sia così facile spostarle.
7) Non è presuntuoso lasciare scorie a giro per migliaia di anni, lasciando a centinaia di generazione future problemi quale il presidio di siti estremante pericolosi che in migliaia di anni cambieranno per forza le condizioni geologiche, climatiche, sociali e culturali.
Secondo me non è un problema tecnologico ma filosofico
Dieci mesi dopo … ci sono cascato! 😂 ero delusissimo 🤣🤣
Piccola precisazione: i due referendum in Italia non vietano la costruzione di centrali nucleari in Italia, riguardavano gli investimenti di aziende pubblicamente controllate su centrali all'estero, quindi se si volesse si potrebbero costruire nuove centrali anche senza un nuovo referendum.
In Italia ci sono 4 centrali nucleari che sono state chiuse dopo il referendum, quindi non capisco chi ti ha detto che si possono costruire nuove centrali nucleari qui in Italia
Infatti, quoto il commento di nessuno sa, e aggiungo che approvare una norma con cui si stabilisca la costruzione di una centrale nucleare per scopi commerciali andrebbe contro il scopo e l'interesse tutelato dai due referendum, perciò quella norma sarebbe subito dichiarata incostituzionale.
@@Nessuno_Sa la chiusura delle centrali nucleari fu una scelta politica, e non venne decisa con i referendum
@@Giunesan9 No, non è così basterebbe una legge ordinaria. La costituzione non centra nulla.
@@doropuffo se la legge ordinaria va contro l'interesse tutelato da un referendum, per la corte costituzionale quella legge è contraria alla costituzione.
Domanda: ha senso investire OGGI per costruire una centrale nucelare di 3 generazione? quelle di 4 non mi risultano ancora operative e la fusione lasciamo perdere. Siccome leggo da più parti che per costruire una centrale occorrono più di 10 anni, nel momento dell'accensione non è che la centrale sia già "vecchia" rispetto alle gen.4 (meno inquinanti e pericolose) che magari nel frattempo saranno pronte?
sicuramente se c'è necessità non servono 10 anni per farla...però si è una problematica reale
Una centrale nucleare puó essere costruita nel giro di 2/3 anni, in 10 anni, parallelizzando il lavoro puoi costruirne una 20ina pure
@@IngegneriaItalial'approssimazione con cui affrontate l'argomento è imbarazzante
Punto 1 in Italia, e non solo, sono considerate scorie nucleari anche le opere in muratura delle centrali, che non sono eterne e il vestiario , dpi compresi, degli operatori della centrale, quindi la vostra lattina si basa solo sulle scorie del combustibile nucleare.
Punto 2 la continuità energetica del solare è un problema se ci si basasse solo sui pannelli solari, le centrali solari a convezione e sali fusi mitigano di parecchio questo problema, che se poi venissero adottate strategie di integrazione di produzione da tutte le rinnovabili anche questo porterebbe al superamento, o perlomeno l'attenuazione del problema.
punto 3 le centrali nucleari abbisognano di quantità d'acqua esagerate, ed in Italia con l acqua non stiamo messi benissimo, a meno di non sfruttare un sacco di energia per la desalinizzazione dell'acqua, trovando poi posti adatti ( idrogeologicamente parlando) in prossimità del mare, riemettendola con delta di temperatura altissimo ordine di almeno 2 o 3 gradi ( le torri a tiraggio naturale hanno questo limite) capace di portare squilibri nel Habitat marino o lacustre. E per sostituire il gas in Italia ci vorrebbero una venticinquina di reattori, quindi almeno un 15 -20 siti a reattori multipli.
molto meglio per me l'integrazione di tutte le tecnologie, ivi compreso il petrolio, in quanto comunque vada dei prodotti petroliferi, dalle plastiche agli oli lubrificanti non ne potremo fare a meno per un bel pezzo almeno.
Punto 4 il più importante: IN ITALIA la volontà popolare si è espressa non una ma ben 2 volte contro il nucleare, quindi fatevene una ragione
Che ne dite, invece, di un bel geotermico diffuso?
Ps si dice Venissero prese di mira e non "verrebbero prese di mira"
D'accordo su tutto, ho scritto anche un commento aggiungendo altri punti. Meno male che qualcuno sa ragionare fuori dal gregge!
Mi avete fatto cagare sotto all’inizio, stavo per chiudere il video dicendo “sti due sono davvero degli ignoranti”, quando avete detto pesce d’aprile mi si è accesa un bagliore di speranza, la speranza che qualcuno potesse diffondere più fatti veritieri riguardanti la fissione nucleare.
Sono un biologo che ha studiato anche chimica, biochimica, chimica organica e tecnologia. E sentire persone che informano le menti più giovani mi rassicura molto per il futuro del genere umano. Grazie per esservi esposti al pubblico e averci donato del vostro tempo, arrivederci
Parlate dei costi attuali di Fukushima previsti.. 64 miliardi ulteriori per gestire tutto il casino fatto ma in molti sanno già che saranno il doppio.
La Tepko è una azienda mantenuta in piedi dallo stato giapponese tramite le tasse... È una voragine
Ragazzi, non e'vero che la fusione non produce scorie radioattive. Tutto l'opposto. L'unico processo di fusione che pensiamo di essere in grado di far funzionare con i sistemi in attuale fase di sperimentazione, e'la reazione detuterio-trizio. Questa reazione produce un output costituito dal un 20% di radiazione gamma, e un 80% di radiazione neutronica veloce. In pratica sarebbe una bomba al neutrone controllata. Questi neutroni verrebbero poi rallentati da una barriera di litio liquido spessa almeno un metro per recuperare calore e fare da schermo, dato che la radiazione neutronica e'altamente letale per i tessuti biologici. Inoltre, questa radiazione altera i nuclei di tutti i materiali (schermi, strutture, sensori, cavi elettrici, i magneti superconduttori per la creazione del contenimento magnetico...) che colpiscono, tramite processi di trasmutazione nucleare. I materiali si infragiliscono, decadono a loro volt in elementi radioattivi, i materiali iniziano a creparsi, a fessurarsi e si formano rigonfiamenti e sacche di gas all'interno di ogni cosa. In pratica si creano centinaia di tonnellate ogni anno di materiali radioattivi da smaltire, non per altro perche'quei materiali diventano strutturalmente inidonei e proni a creare incidenti, quindi vanno sostituiti dopo pochi mesi di funzionamento. Per la precisione, il flusso neutronico di una centrale a fusione sarebbe almeno dieci volte piu'grande di uno a fissione di pari potenza.
Non staro' qui a tediarvi con gli altri tre grossi problemi della fusione (grossi allo stesso livello di quello appena descritto) , spero che basti questo.
Non hai mai visto come si devono smaltire le pale o il solare
Ok
@@olmohauner7082 smaltire? I pannelli solari fotovoltaici ti durano piu di 60 anni e alla fine è solo materiale inerte, lo puoi interrare se proprio devi, oppure lo fondi da capo e riutilizzi. Le pale sono come enormi ventilatori, non mi pare che abbiamo problemi nemmeno qui a riciclarne le parti.
@@pierluigidipietro8097 si si solo materiale inerte
Certo
Non hanno parti in terre rare
Sta a vedere che è budino
@@pierluigidipietro8097 pannelli solari 60 anni
Ok.
@@olmohauner7082 ne parli quasi fossero barre radioattive... i droganti utilizzati per rendere semiconduttore il silicio si recuperano, sai? Oppure li lasci immersi nel silicio, sarebbe a dire praticamente una lastra di roccia, che è materiale inerte. Ho come l'impressione che tu abbia letto materiale piuttosto tendenzioso sull'argomento. A questo si rimedia informandoci da più parti
GG raga, mi avevate convinto che il nucleare non è la strada giusta 😂
Vuol dire che non hai capito il video 😂
@@lindabeltramini E tu non hai capito il commento 😂
@@italianreaper3136
Meglio così👍🏻
Infatti non lo é
@@lindabeltraministereotipi sulle bionde?profetici
Dovreste spiegare al colto ed all'inclita che l'Italia non può produrre materiale fissile ed è costretta a raffinare il proprio combustibile esausto in paesi come Francia oppure UK. A noi ci è impedito di avere impianti di questo genere. Questo è risaputo, ma stranamente viene quasi sempre sottaciuto. Noi non possiamo avere o costruire impianti di questo genere che hanno tra i vari sottoprodotti il Plutonio. Se volete fare informazione, fatela al completo. Questa situazione esula dal fatto di possedere o meno i diritti di sfruttamento dei giacimenti di uranio che comunque sono fuori dall'Italia con annesse problematiche. Io non sono contro il nucleare a prescindere, ma le cose, per come si presentano ad un Paese come il nostro sono molto più complesse rispetto a quanto possa essere per i paesi che di fatto hanno vinto o non perso la seconda guerra mondiale.
E la Germania?
l'Italia conserva i propri rifiuti radioattivi all'estero perchè non possiede un deposito unico nazionale. Che dovremmo avere ugualmente, data la quantità di rifiuti radioattivi che produciamo negli ospedali, ma che ancora siamo ben lontani dal costruire. Ce la stiamo prendendo comoda perché nessuna legge ci mette fretta (come avverrebbe invece se avessimo il nucleare). Non so quindi cosa ce lo debba impedire.
Il plutonio è pericoloso perchè permette di costruire la bomba? No. Ne servirebbe una quantità infinitamente più grande di quella che viene prodotta dalle scorie.
I giacimenti di Uranio sono fuori dall'Italia? In parte falso, perchè qualche miniera l'abbiamo anche noi. Ma gli stati che usano il nucleare lo importano da Canada, Australia e Kazakhstan. Sono paesi geopoliticamente molto più stabili rispetto a Russia e Algeria da cui al momento dipendiamo enormemente per il gas.
Anche come quantità. Pochi metri cubi di uranio alimentano un reattore per un anno. Se una sola nave che trasporta metano trasportasse uranio, potremmo produrre energia per un secolo, e non per un mese.
Quindi le "annesse problematiche" in realtà risolverebbero le problematiche attuali di gran lunga peggiori 🙂
sono molte le cose che non hanno spegato. troppo. tante da rendere questo video pià disinformativo che informativo
Bravi, complimenti per come esponete i concetti. Buona vita.
Veramente molto interessante continuate cosi
Come sempre ottimi video.
A parte il costo dell’uranio al kilogrammo, penso che sarebbe interessante capire il costo dell’energia prodotta da una centrale nucleare rispetto ad una idroelettrica, eolica, fotovoltaica…
Considerando tutto il ciclo
👋👋👋
Se guardi l'lcoe il nucleare in long term operation ha i costi più bassi in assoluto
Se consideri che le scorie andranno custodite in etrno, il costo reale non è calcolabile.
Direi il più alto in assoluto.
@@joda9467 le scorie non devono essere custodite in eterno, poi se le metti in un deposito geologico te le puoi praticamente dimenticare.
@@joda9467 le scorie nucleari non durano in eterno. Quelle dei pannelli solari sì, quelle nucleari durano 300/100k anni
@@sciopa e tu come lo sai ?
Esistono forse scorie nucleari che hanno più di poche decine di anni ?
Poi cmq se anche fosse, 300 anni sono l'eternità.
E vanno custodite, i contenitori si deteriorano, non esiste un materiale eterno
Mi piace la vostra impostazione del discorso, ma volevo fare alcune domande. 1) un rifiuto nucleare dopo quanto tempo non è più pericoloso? È un rifiuto eterno oppure può essere poi disperso nel ambiente senza problemi? 2) la durata di una centrale nucleare ha una tecnologia che poi può diventare obsoleta e quindi non più efficiente nel tempo? 3) chi potrebbe essere il primo fornitore di uranio? E potrebbe poi farne il bello e cattivo tempo avendone il monopolio? 4) Quali sono le garanzie di sicurezza di una centrale nucleare contro una possibilie calamità naturale o un incidente? Le conseguenze storiche di due incidenti da centrali nucleari sono ancora attive e mi domandavo se mai si portano risolvere una volta per tutte Grazie per l'attenzione e aspetto una vostra risposta, e buona fortuna per il vostro canale.
beh, il rischio di un incidente come chernobyl è impossibile, esiste un rischio MINIMO quasi impossibile che esploda ma niente radiazioni o morti sempre se non arriva il più grande terremoto mai visto nella storia combinato ad uno tzunami di 14 metri, le scorie raddioattive vanno conservate, non buttate in natura o che so io, ma dopo 24mln di anni diventano smaltite, per fortuna possiamo tranquillamente riciclarle dopo diverso tempo (non sono sicuro di quanto), per i fornitori d'uranio.. beh, potrebbero iniziare a rompere, ma ci sono numerosi venditori di uranio, anche se l'uranio sta diventando obsoleto e si sta utilizzando invece il torio, estremamente più abbondante, per la garanzia contro calamità.. non esiste, le nostre centrali non esploderanno mai dopo un piccolo terrimoto, ma come a fukushima basta solo sai no? il più forte terremoto mai visto ed uno tzunami di 14 metri combinato, in più, l'incidente di chernobyl è avvenuto perché si rispiarmò parecchio sui costi della sicurezza, ora qui si entra più nel dettaglio e non ho ritengo utile spiegarlo con un commento ma sarebbe meglio sentirlo attraverso un video informativo come quello che fece cartoni morti, però ti basta sapere che i 2 sistemi di sicurezza più importanti non vennero messi oppure modificati in modo assolutamente stupido, oltre ad un gruppo con quasi 0 esperienza a gestire il reattore e la disattivazione del sistema automatico, rimane il fatto che il rischio di incidenti è basso di quello di qualsiasi altra fonte di energia, rinnovabile o no
Se vuoi le risposte a queste domande ti consiglio il video di Cartoni Morti, uscito ieri, racconta sufficientemente bene cos'è successo sia a Chernobyl che a Fukushima
@@ian_9162 visto e fatto le stesse domande.... Ora sto cercando di capire se il gioco vale la candela. Cioè come si può smaltire una scoria, e in quanto tempo. Stessa cosa per il nucleo di una centrale nucleare che viene chiusa. La richiesta di uranio potrebbe portare a una guerra di mercato? Sono tutte cose che probabilmente non vedrò prima delle fine dei miei giorni ma l'idea di aver contribuito a un problema eterno o lungo parecchi anni non mi piace. Per il resto ora che mi sto informando sull'argomento sono più sereno su i rischi ma non sulle conseguenze nel tempo. Grazie per le risposte.
@@jugosexual8791 ok grazie. Ma mi domando sempre quali sono i provvedimenti nel caso fortuito e la durata. L'idea di un problema duraturo o eterno non mi piace anche se fosse non capiterà prima della mia fine.
@@kintarooe4166 Lo smaltimento è lungo, come hanno detto sia qui che li, le scorie sono in parte riciclabili come nuovo combustibile per altre centrali, in parte vanno stoccate per lunghi periodi, prima di poter essere dichiarate non più rischiose. E comunque forse si, un giorno potrebbero scoppiare guerre di mercato, ma basta tenersi buoni i paesi esportatori
La domanda che mi son sempre fatto riguardo alle scorie è: è vero che nell'arco di tutta la vita, singolarmente produciamo una quantità di scorie accettabili, ma se queste scorie per perdere la carica radioattiva ci impiegano migliaia e migliaia di anni, non arriveremo al punto in cui saranno ingestibili a livello quantitativo (supponendo l'utilizzo da parte di tutte le nazioni)?
La totalità di scorie nucleari prodotte dal genere umano in 80 anni di nucleare civile ha un volume pari a un parallelepipedo con area di base uguale ad un campo da calcio e altezza poco più di un metro. Queste sono tutte le scorie prodotte globalmente in 80 anni
Non so da quale fonte hanno preso i dati sulle stime sulle potenziali scorie a livello globale(quelle paragonate al Colosseo per intenderci), ma un ragionamento più completo si può fare partendo dall'esempio della Francia: è un paese molto industrializzato e con lo share di produzione elettrica dal nucleare più alto( è bene sottolineare che il nucleare produce una parte di energia, ovvero quella elettrica che in francia nel 2021 ammontava al 69% proveniente dagli impianti a fissione). Secondo l'Orano group i rifiuti radioattivi ad alta intensità medi annuali di un cittadino francese sono pari a 5 grammi. Dunque presupponendo una media di vita di 80 anni e considerando energia elettrica proveniente solo da fonte nucleare parliamo di circa una lattina di coca cola di scorie ad alta intensità durante l intera vita di un cittadino francese. Se estendiamo l equazione a una popolazione mondiale di 10 miliardi di persone in 80 anni si producono 400.000 tonnellate di scorie. Ora considerando che il volume di una lattina di coca cola è di 0.00033 m³, il volume di 10 miliardi di lattine è di 3.300.000 m³. E tutto questo senza considerare l'utilizzo delle nuove tecnologie che permettono ai reattori moderni autofertilizzanti di riciclare il combustibile esausto. Detto questo il volume corrisponderebbe al campo di gioco di San Siro riempito fino a un altezza di 462 metri. Può sembrare tanto ma si tratta di una stima molto approssimativa, poiché(ripeto) negli ultimi anni si sta investendo molto negli autofertilizzanti e ciò ridurrebbe molto questo volume. In ogni caso sarebbe giustificato dal fatto che conterrebbe le scorie ad alta intensità MONDIALI. E poi, bisogna ricordare che il nucleare attualmente, dati alla mano, è la miglior alternativa ai combustibili fossili. ridurre le emissioni di CO2 significa anche accettare di tenere un ridottissimo spazio per contenere rifiuti nucleari. Ultima cosa, il settore dell'energia nucleare gode di severissimi controlli. Qualunque paese che presenti un piano nucleare è sottoposto a rispettare le linee guida dell IAEA e proprio come per un reattore lo stesso vale per la gestione dei rifiuti. Se ti interessa l argomento ti consiglio di seguire l'avvocato dell'atomo . Per quanto mi riguarda è una page che mi ha tolto parecchi dubbi sul nucleare
La Francia le scorie le buttava nella manica. Poi ci ha pensato l'esercito italiano a fargliele sparire in Somalia. I severissimi controlli.....
Le centrali di ultima generazione sono in grado di utilizzare anche le scorie di altre centrali, di conseguenza le scorie di queste ultime svaniscono in qualche centinaio di anni e sono a livelli di pericolosità molto più basse rispetto alle prime. Probabilmente in futuro si riuscirà ad abbassarle sempre più e renderle a basso o bassissimo rischio.
Bravissimi ragazzi ci vuole della sana informazione su questo argomento così che molta gente possa abbandonare tutti quei luoghi comuni scatentati da giornali che esagerano per audience e politici che ne approfittano per fare campagna BRAVI
sana informazione senza fonti. anzi una c'era: l'avvocato dell'atomo.
BRAVISSIMI per i Chiarimenti!!! ;-)
Tutto molto bello, peccato però che non abbiate parlato dei tempi di decadimento delle scorie nucleari, mostrando l'immagine del deposito che può risultare apparentemente rassicurante quanto fuorviante, in quanto il problema principale a mio avviso è che nell'ordine di centinaia (o migliaia) di anni non possiamo minimamente essere sicuri su come comunicare la presenza di tali rifiuti radioattivi alle generazioni future.
Il bello dell'essere umano è proprio questo. Prima si calcolano i benefici e gli svantaggi più spiccioli, poi si mette in atto il piano di transizione, dopo anni si incomincia a fare i conti con gli "imprevisti" e si riparte da capo. Torniamo ai cavalli e alle lampade ad olio, please.
Abbi pazienza, se oggi sappiamo leggere le maledizioni scritte in geroglifici nelle piramidi che avvertono di non profanare la tomba del faraone, non c'è alcuna ragione per cui le generazioni future non debbano conoscere le tecniche e le lingue odierne. Ogni generazione si impegna a trasmettere la conoscenza alla generazione successiva, non mi sembra sto gran problema.
@@chiararuocco2811 non sono un tecnico, sono un'ignorante. Cercando un po' in giro su internet (prima un po' a caso e poi buttandomi su Wikipedia per ricerca di conferme/smentite):
- le scorie a bassa pericolosità (assolutamente non rischiose in una trentina di anni) praticamente vengono quasi subito reimmesse nell'ambiente in quanto non pericolose
- le scorie a media pericolosità (che sono la maggioranza) diventano non rischiose dopo qualche centinaio d'anni (da quel che leggo circa 300 anni)
- le scorie ad alta pericolosità (poca roba ma c'è e dovrebbe essere tipo il 5% del totale) si neutralizzano in tipo 100.000 anni (siti a cacchio + Wikipedia Rifiuto Radioattivo)
- l'Homo Sapiens (Wikipedia) esiste sulla terra da qualcosa come 300.000 anni
Qua non si tratta di trasmissione della conoscenza generazionale, siamo a livelli di salti di specie.
A me riuscire a trasferire una conoscenza in questo lasso di tempo sembra un problema.
Ae
Scusa ma questo tuo problema non è un problema..le centrali di quarta generazione sono già in grado di riutilizzare le scorie più energetiche..queste usciranno dal riciclo come scorie molto meno durevoli..dai cento mila anni ai secoli..inoltre il tuo ragionamento si basa su un bias grande come una casa..ci si sofferma sulle scorie radioattive senza pensare alle enormi quantità di scorie chimiche che rimangono tossiche per sempre..non decadono in quanto non sono radioattive..rimangono identiche in eterno e quindi sempre tossiche..eppure nessuno dice nulla..e sono prodotte da tutta l'industria mondiale in quantità enormemente superiore alle quantità di scorie nucleari
Non abbiamo centrali nucleari in Italia per il referendum del 1987 e ora che si supera il vincolo e si costruiscono le centrali nucleari passano almeno 10 anni; famoso è il "ritardo" di Olkiluoto 3 in Finlandia iniziata nel 2005 e ha iniziato solo quest'anno ad essere operativa.
Poi:
- Anche la centrale di Fukushima Dai-ichi era stata costruita con degli standard di sicurezza tra i più alti al mondo
- Che le centrali nucleari siano in grado di resistere ad attacchi militari, mi sambra un "poco" azzardato basta vedere cosa sta succedendo a Zaporizhzhia.
- Questa è un po' cattiva.... perché non iniziate a proporne una a Brescia?
- Come mai le scorie che la Germaina ha messo al sicuro nella miniera di Asse, ora devono essere rimosse? Se non ricordo male sono più di 100 mila fusti e hanno previsto di mettrci almeno 20 anni una volta che hanno trovato un altro posto...
P.S. I costi delle alternative sono già competitivi e il nucleare era già "fuori mercato" da diversi anni:
la Germania ad es. aveva già previsto la chiusura di diverse loro centrali nucleari
Solo con la guerra in Ucraina e la conseguente guerra sul gas le ha "rimesse in gioco".
Pur essendo consapevole che le rinnovabili hanno i loro limiti, per me è meglio puntare a loro e sul risparmio visto che le nostre case e automobili sono dei "colabrodi" energetici.
Finalmente qualcuno che lo dice.
Accidenti ai pesci d'aprile: mi stavate per far venire un infarto. Comunque bravi!
Dovesse cadere un piccolo meteorite su una centrale nucleare? Un terremoto di entità anomala o in una guerra l'esercito invasore che usasse le centrali nucleari come scudo?
Per quanto riguarda le rinnovabili esiste un piano di "stoccaggio" per immagazzinare l'energia ottenuta appunto in estate per usarla in inverno.
Ragazzi, cerchiamo di raccontare tutta la verità e non solo quella che fa comodo. A un canale come questo si dovrebbe chiedere obbiettività. 1) le scorie sono "poche". Bene, anche se fosse un solo fusto vi siete dimenticati di dire che questo fusto deve essere custodito e monitorato per 330 generazioni (non l'ho detto a caso, ma perché corrisponde al tempo esattamente necessario per far decadere a livello accettabile i transuranici). Dovreste dire che oggi diventerebbero innocue quelle ipoteticamente generate al culmine della scorsa glaciazione, quando c'erano i mammut e i rinoceronti lanosi. 2) basta poco uranio per produrre l'equivalente di svariate tonnellate di petrolio. Vero. Peccato che le barre di uranio arricchito non si trovano belle e pronte sotto terra. Cominciate a confrontarle col volume estratto dalle miniere e poi processato per arricchirlo e allora si comincia a ragionare davvero di impronta ecologica. Dovete essere obiettivi altrimenti perdete di credibilità.
Vi siete dimenticati nell'elenco iniziale "gli incidenti"
Cosa più probabile (già successo)
Burlonerie a parte 😔
E chissà quanti incidenti minori (almeno si spera) tenuti nascosti ai comuni mortali
Dietrologia portami via
Gli incidenti sfiorati con le bombe atomiche sono molto più numerosi e preoccupanti.
Gli incidenti nucleari civili sono 3 in 70 anni
Ragazzi, fantastico video! La mia unica richiesta è di vederne sempre di più di questo tipo di contenuti, non solo sul nucleare ma su tutti i luoghi comuni come quelli che avete sfatato oggi! Grazie!
Nel video avete tralasciato un aspetto importante. Quante centrali dovremo costruire per andare incontro al fabbisogno energetico italiano? Quanti anni servirebbero per raggiungere tale obiettivo? E parlando di costi, siamo sicuri che sia la scelta economicamente più valida in questo momento storico?
Nessuno si faceva tutti questi problemi con le centrali a carbone e a gas
Se non sbaglio l'avvocato atomico diceva 27 reattori, corrispondenti a 5-6 centrali
Ah e sicuramente costerebbe meno tenere aperte le attuali centrali a carbone. Siamo sicuri che risparmiare valga la pena? 😂
@@jordanperetti7054 Non sono contro il nucleare, ma se per creare le infrastrutture e portarle a regime servono tempo e quantità ingenti di denaro, sarei curioso di capire se conviene realmente o se a questo punto è meglio cercare altre soluzioni. Ricordiamoci che siamo in Italia e le problematiche quando si parla di infrastrutture di questo tipo si moltiplicano con facilità...
Discorso retorico dato che l'Italia dovrà investire centinaia se non migliaia di miliardi di euro nei prossimi 20-30 miliardi per cambiare il parco energetico nazionale e pensionare il gas
Quello che avete detto sulla resistenza alle bombe della centrale di Zaporizhia me lo sono segnato...... assomiglia molto alla favoletta del crollo del ponte Morandi.
Mai udito un accento come il vostro. Strano.Molto Strano.
Siamo di Brescia
@@IngegneriaItalia ah ok , grazie !
Grandi ragazzi, siete sempre precisi!
Però attenti 😂 vi consiglio di mettere qualche pesce d’aprile in descrizione perché se una persona dovesse fermarsi ai primi due minuti poi si terrebbe una vostra opinione del tutto diversa da come effettivamente la pensate!
È estremamente quello che era successo a me 😗
ma precisi de che?! se questa è precisione io sono un oroloio svizzero.. povera italia
Sarete pure ingegneri, ma sul tema della Fusione ( non Fissione) non siete molto informati.
La fusione, almeno quella realizzata a deuterio e trizio che è anche quella su cui si sta investendo di più, produce scorie a media e bassa intensità, dove col termine"media" Stiamo parlando di tempi di dimezzamento di migliaia di anni.
Il problema è originato dalla interazione dei neutroni con i materiali del recipiente che confina il plasma: essendo insensibili al campo di confinamento, i neutroni interagiscono con le impurità presenti nelle pareti del contenitore e generano tutta una serie di materiali contaminanti, che andranno poi smaltiti.
Uno degli sforzi maggiori è quello di sviluppare nuovi materiali, per minimizzare la pericolosità delle scorie, visto che è verosimile che non potranno mai essere completamente eliminate.
Va comunque rimarcato che tutta la zona del contenitore e dei magneti superconduttivi, viene investita da un uragano di neutroni, che sono proprio la componente energifera creata dalla fusione e pertanto il reattore deve essere schermato da opere di contenimento adeguato, onde evitare pericoli per il personale che opera nell'impianto.
Quindi anche l'idea che un reattore di fusione sia un oggetto "pulito", cioè privo di radiazioni ionizzanti, va radicalmente rivista.
Alla luce di quanto ho scritto, io non azzarderei a definire questo tipo di fusione come "pulita", cioè senza scorie: lo avete affermato non una, ma due volte , proprio per ribadire il vostro convincimento su questo tema.
Va comunque precisato, che c'è chi sta affrontando il problema della fusione SENZA utilizzare deuterio+trizio, che è alla radice del problema visto che il risultato della fusione in questo specifico caso, non produce neutroni.
Purtroppo questo approccio ha una importantissimo inconveniente: la temperatura di fusione va fatta salire a svariate centinaia di milioni di gradi, una impresa da far tremare i polsi.
Uno dei consorzi di imprese che stanno tentando questa via molto impervia, vede anche la partecipazione di Google e promette un prodotto in grado di iniettare energia nella power grid entro il 2025.(Forse un' utopia, spero sinceramente di sbagliarmi...).
Per quel che riguarda la fissione, direi la celebre frase Im Westen nichts Neues: ora vi sono nuove tecnologie definite di quarta generazione che imperversano.
Io non sono affatto contrario all'adozione di queste tecnologie: molto semplicemente chiedo che qualcuno sottoscriva una dichiarazione sul rischio di malfunzionamento di questi impianti, in cui si afferma che la probabilità del rischio è 0.( Nota non una su 10,100 o mille miliardi di miliardi, semplicemente 0 !).
In un paese chiamato Finlandia ( dove hanno una centrale di quarta generazione se non erro ), hanno ora un banalissima problema: come impedire che fra migliaia di anni, qualcuno vada a scavare nel deposito sotterraneo delle scorie radioattive più pericolose: forse a quella data ci potrebbero essere solo uomini primitivi, che non conoscono la lingua finlandese, quindi mettere cartelli di pericolo in finlandese, potrebbe essere completamente inutile...
Avere un rischio pari a zero è impossibile e se non mi sbaglio stanno cercando di avere delle pareti che assorbono questi neutroni e che a contatto con un altro materiale (ora sinceramente non ricordo) possono generare altro trizio
Sono d'accordo con te. La fusione nucleare non è affatto sicura e pulita come si ritiene.
Quello che scrivi non è corretto: la fusione deuterio trizio produce un flusso di neutroni che rende radioattiva la struttura di confinamento del reattore, ma non diversamente dai sistemi a fissione; le emivite sono molto ridotte (50-500yr) e non c’è combustibile esausto da processare e stoccare. Sono le scorie usaste i materiali “millenari” citati, che non esistono nella fusione e che comunque sappiamo oggi manipolare nella fissione per ridurre pericolosità e perfino riusarlo come carburante in altre centrali moderne, in luogo del U235.
La fusione invece può correttamente considerarsi pulita, soprattutto se l’obiettivo è la decarbonizzazione.
I veri problemi sono ben altri, principalmente i costi, la disponibilità ridotta degli isotopi necessari, e la tecnologia avanzatissima necessaria per manipolare un “Sole in Scatola”. Abbiamo fatto passi da gigante ma sono problemi davvero durissimi. ITER è un bel passo avanti in questo.
Mi piace sognare miniere di Elio-3 sulla luna e nuovi Stellarator, come mitologiche scatole magiche, racchiudere il sole sulla terra. Avverrà. Ma l’emergenza nel frattempo dobbiamo affrontarla con quello che abbiamo, non possiamo aspettare.
Siete geniali, il titolo è un ottimo cavallo di Troia per variare i muri ideologici.
sì, o per scoprire che un canale da cui di aspetti un certo livello di competenza scientifica viaggia a vele spiegate sull'onda della superficiaòità
Grazie mille! Stavo quasi per cedere all'inizio! 🤣
Che spavento ragazzi, che spavento!
Interessante video. Molto esplicito. Ma ora sorge una domanda. Negli anni come il presente con forte scarsità di acqua, della quale le centrali nucleari ne hanno fortissimo bisogno. Cosa succederebbe?? Quella che ancora esiste verrebbe tolta alla popolazione per raffreddare le centrali??
Basta farle sul mare, tanto il Mediterraneo non ha problemi di tsunami alti decine di metri... Il problema dell'acqua è il meno.
@@mattiaandrini9969 Non è per niente il meno Ho lavorato in una centrale nucleare anche se molti anni fa.
Proteste parlare un po' di geotermia e se ha un rendimento più alto rispetto alle altre? Come altre intendo il solare, eolico e idroelettrico
Grazie
La geotermia per produzione elettrica è disponibile, in forme sfruttabili con costi accessibili, in pochissime zone del mondo.
Una domanda dopo lo shock iniziale! 😂 Quando parlate di nucleare intendete un utilizzo massivo già con le generazioni di reattori attuali (lasciando da parte la Gen 1 e la 2 in favore della 3) oppure i reattori di Gen 4 con le varie opzioni sul tavolo, tra cui i reattori autofertilizzanti? Perché la situazione a livello di convenienza economica ed investimenti è un po' diversa.
Gen 3 va più che bene, se aspettiamo quelli di gen 4 staremo già sommersi dai debiti
@@zakeorca3157tu senti questo come ragiona......
Bravi ragazzi ben spiegato e molto esaustivo
ho aperto il video perchè ero incredulo che degli ingegneri dicessero NO al nucleare. You got me there
Questo video mi veniva proposto da YT da mesi e ogni volta decidevo che no, non valeva la pena vederlo. Oggi mi son detto che devo farlo, devo capire anche le ragioni di chi è contro... E non sono mai stato così felice di essermi sbagliato!
Così secondo te questo video spiega le ragioni di chi è contro? Non mi sembra proprio!
Ma fatevi le pippe con pornhub, non con i video di propaganda pro nucleare!
Siamo in Italia la Repubblica dei pagliacci l'hai forse dimenticato?
Chi garantisce che un eventuale centrale anche se di ultima generazione sarebbe sicura?
L'unica cosa sicura da noi è che l'appalto sarebbe truccato che il costruttore lo vincerebbe per essere amico di qualcuno più che per presentare il progetto migliore ed è garantito da una prassi immutabile che userebbe materiali di qualità inferiore a quelli prescritti per farsi la cresta.
Poi come la mettiamo con la manutenzione?
Hai provato ad immaginare cosa succede se qualche disgraziato lascia inseriti i forchettoni? Sai che bella spaghettata?
Hai dimenticato il disastro ( fra l'altro prevedibile e previsto) del Vajont dove 2 paesi sono stati cancellati dalla faccia della terra ma nessun maiale è mai andato in prigione?
Vediamo se la tua intelligenza supera quella di un ameba, in un paese di merda come questo dove illegalità ed impunità sono ordinaria amministrazione credi che un direttore di centrale nucleare si preoccuperebbe di più della nostra sicurezza o del suo guadagno?
Ma non siamo capaci nemmeno di fare manutenzione ad un ponte, una funivia o un campanile, dove vuoi andare a farti male??
Se proprio insistete mi rimetto alla maggioranza ma almeno affidiamo a capitan schettino la sicurezza!
Caro @@PeterPan-jh9il direi che è il momento di crescere, non sei più un bambino. Se vuoi ti faccio lo spiegone per cui tutte le cose che hai scritto non hanno alcun senso, visto che tratti i protocolli dell'IAEA come dei documenti scritti da adolescenti alle prese con la prima autocertificazione falsificata. Voglio darti il beneficio del dubbio e lasciare che sia tu a capire quanto ciò che hai scritto non ha senso. Ti do giusto qualche indizio: stress test dei contenitori del carburante nucleare, protocolli IAEA per la costruzione di nuove centrali e principio di sicurezza passiva delle centrali nucleari di quarta generazione.
Poi sulle altre tragedie italiane posso anche capire, ma il nucleare è tutt'altra storia, se permetti.
@@ValerioGuglielmi povera Italia, siamo tra i paesi UE dalla minor % di laureati sulla popolazione peggio di noi solo la Romania eppure abbiamo un tubo così pieno di tuttologi e sapienti!
Non c'è bisogno che spieghi niente è già tutto chiarissimo fai parte di una massa che come una spugna assorbe i liquidi questa massa assorbe acriticamente tutta la propaganda con cui entra in contatto senza farsi una domanda!
Il nucleare avrà tutti i protocolli e standard di sicurezza che vuoi ma come tutte le cose anche la navigazione marittima!
Prendiamo per esempio il disastro della costa concordia con tante vite in ballo e tanti standard è protocolli si è gestita la cosa come una pagliacci
@@ValerioGuglielmi come una pagliacciata stavo dicendo.
tu sei in grado di dare la dimostrazione scientifica che attueremmo una politica di rischio 0? sarei curioso di sapere come e sentire la tua storiella visto che in tutto il resto siamo il massimo della scelleratezza, l'affidabilità degli italiani parla da sola!
Lo so che il nucleare è un altra cosa il problema è che noi siamo sempre gli stessi!
@@PeterPan-jh9il ahi ahi ahi, non hai fatto i compitini che ti ho dato, beh avrebbero messo a dura prova il tuo bias di conferma, che religiosamente persegui. Parli di percentuali di laureati in Italia, tu non sembri un laureato a giudicare dal tuo italiano scritto, e parli di propaganda pro nucleare e ti chiedo dove la senti questa propaganda dato che solo su YT si parla di nucleare (sia pro che contro tra l'altro, in TV e sui giornali di solito è contro). Vuoi lo "spiegone"? Eccolo qua:
Protocolli IAEA: semplicemente, se non segui pedissequamente ciò che impone l'Agenzia Internazionale dell'Energia Atomica tu non hai il permesso nemmeno di avvitare le viti su una centrale. Quindi banalmente se non segui gli standard imposti non ti viene dato il combustibile nucleare e della centrale costruita, come dici tu, con materiale scadente e senza la necessaria sicurezza, ci fai un parco giochi ma di certo non l'avvii. E questi standard sono i più alti che mente umana abbia mai potuto concepire. Quindi il mafioso di sotto casa tua può anche avere la brama di costruire una centrale nucleare con l'idea di fare la cresta, sempre come dici tu, ma poi ti voglio a cercare di corrompere un'agenzia INTERNAZIONALE dove la dirigenza è composta da parecchia gente di tutto il mondo. Va a finire che prima di riuscire a corrompere tutti passa qualche centinaio di anni. Non conviene, no?
Stress test dei contenitori: sempre l'IAEA, sempre con l'idea che gli standard devono essere i più alti, un giorno ha detto "i reattori devono essere a prova di... MISSILI" e gli ingegneri sono riusciti a costruire dei contenitori (che ora sono standard) che resistono a missili lanciati contro, treni schiantati, incidenti fra camion lanciati a tutta velocità, cadute da decine di metri su piloni sottili che dovrebbero bucare il serbatoio, senza riuscirci, incendi, terremoti, ecc... Risultato? I contenitori al massimo si piegavano ma mai sono stati danneggiati al punto da riversare il contenuto.
Centrali di IV generazione: queste centrali seguono il principio di sicurezza passiva grazie al moto dei fluidi caldi e freddi, con cui nel caso di problemi è lo stesso moto a creare il primo dispositivo di sicurezza, poi ci sono anche i sistemi di sicurezza attivi, sempre con l'idea degli standard più alti. Queste centrali inoltre non consumano acqua per la refrigerazione (o meglio è sempre quella e in alcuni casi non usano nemmeno l'acqua, ma gas o altre sostanze), quindi non c'è nemmeno il problema siccità o scarsità. E sono interrate, non le vedresti. Con questo principio sono state anche sviluppate le mini centrali già assemblate che servono ad aziende e in generale a privati, con già tutte le autorizzazione IAEA.
Compra anche tu una mini centrale e vendi la corrente all'ENEL!
Si è vero che sono pochi contenitori, ma avete visto di che dimensioni rispetto alla persona al centro ? 3 volte il volume del Colosseo e vi pare poco ? O.o
"Abbiamo bisogno d'energia desso" , si peccato che anche se ne vuoi costruire una ci metterai almeno 15-20 anni prima vederla in funzione. Si i maggiori produttori di uranio sono Canada e Australia, sono Paesi stabili ? Oggi lo sono, non possiamo sapere domani, in pratica devi sempre dipendere da altri stati e non farteli nemici....
Preferisci dipendere dalla Cina? Hai mai visto le foto del lago di Baotou? Mai sentito parlare degli uiguri? Questo significa usare le rinnovabili.
Partiamo dal presupposto che tutte le fonti di energia producono scorie. Il nucleare è quello che ne produce di meno, come hanno detto i ragazzi. Le scorie nucleari hanno solo il "difetto" di essere radioattive, ma chi non è avvezzo a questo argomento non sa che i rifiuti prodotti dalle altre fonti di energia sono non solo anch'essi radioattivi, ma anche estremamente tossici e potenzialmente più pericolosi delle scorie prodotte dal nucleare, poiché queste dopo tot anni decadono, mentre quelli tossici, a causa della loro stabilità dal punto di vista fisico, non decadranno mai e resteranno tossici per sempre. Per far capire meglio. Mentre un reattore nucleare da 1GW (potenza richiesta da una grossa città) produce ogni anno circa 3 metri cubi (due armadi di casa nostra) di scorie trattate e vetrificate, facilmente stoccabili in depositi geologici sicuri, una centrale a carbone di pari potenza produce 300.000 tonnellate di ceneri volatili all’anno (oltre a qualche milione di tonnellata di CO2 immessa in atmosfera) collocati all'aperto a creare montagne di rifiuti tossici. Ironia della sorte, fra queste 300.000 tonnellate di ceneri sono contenute anche 5 tonnellate di uranio e 13 tonnellate di torio e dei loro isotopi radioattivi, oltre a piombo, cadmio, arsenico, mercurio ed altro. Tutti hanno paura delle pochissime e facilmente gestibili scorie nucleari, tra l'altro riciclabili negli FBR e nei reattori di quarta generazione, e nessuno si chiede che fine facciano i milioni di tonnellate di scorie tossiche da combustibili fossili (e in parte da rinnovabili) e fanno finta di ignorare che continuiamo a produrre molte più scorie, comprese quelle radioattive, bruciando carbone. Proprio grazie alla loro compattezza e ridotta quantità sappiamo benissimo come stoccarle in totale sicurezza, come succede già da 70 anni senza aver mai causato una sola vittima. L'opinione pubblica è contraria perché ha paura di ciò che non conosce ed è quindi solo una scelta politica dare il via libera per costruire i depositi.
@@lindabeltramini è verissimo che i sistemi sono studiati e hanno raggiunto traguardi notevoli... il timore della gente sta nella sfiducia che le amministrazioni si sono guadagnate nel tempo.
Errori ed orrori umani ci sono stati in abbondanza e ci saranno sempre, si chiama fattore umano, cosa da valutare!
@@themistoclesmachinator3764
È vero, ci sono stati. Chernobyl, il peggior incidente nucleare della storia ha causato 67 decessi diretti e fra 1000 e 4000 decessi indiretti (fonte: UNSCEAR 2008). Le fonti fossili causano molti più decessi a parità di kWh e quelle rinnovabili in misura simile. Gli incidenti dell'idroelettrico (Vajont, Banquiao ecc.) hanno causato molti più decessi. Inoltre Chernobyl avvenne a causa di un mix di incompetenze e difetti progettuali dovuti ad un quadro politico corrotto come la vecchia URSS ed è per questo irripetibile. L'incidente di Fukushima è la dimostrazione che il nucleare è sicuro: la centrale ha resistito al 4º terremoto piu potente della storia recente e relativo tsunami, con onde anche di 20 metri, che ha causato 20.000 decessi. Pur essendo una vecchia centrale di seconda generazione ha resistito e nonostante si siano fusi 3 noccioli non ci sono stati decessi per radiazioni. Oggi l'area intorno alla centrale ha una radioattività media più bassa di molte zone italiane. Altre centrali nucleari giapponesi più moderne non hanno subito nessun danno, pur essendo più vicine all'epicentro, tipo Onagawa.
Il nucleare e i suoi relativi incidenti, sono terribili, se non si paragonano a nient'altro. Siccome l'energia dobbiamo produrla in qualche modo e le rinnovabili com'è ormai chiaro a tutti non sono sufficienti, dobbiamo necessariamente fare confronti per capire quale siano le fonti più sostenibili. Perché ricordiamo che tutto ha un impatto sull'ambiente. Sì, è proprio una gara a chi fa meno danni. Dati alla mano, il nucleare, al pari delle rinnovabili, è tra le fonti di energia più sicure e pulite a nostra disposizione. È il paradosso dell'eccellenza. Ci sono talmente pochi incidenti nell'industria nucleare che quei pochi fanno uno scalpore enorme, dato anche dal fatto che si ha paura di ciò che non si vede (le radiazioni a differenza di gas che troviamo nei fornelli e carbone nel caminetto) e non si conosce (le reazioni nucleari di fissione). Se non si è mai sentito parlare di incidenti che hanno avuto una risonanza mediatica come quelli causati dal nucleare ti lascio qualche nome: Banquiao, San Juanico, Jharia, Monongah, Deep Water Horizon, Teton, Machchhu, Khakassia, Vajont, Durunka, Seul, Warri. Centinaia di migliaia di decessi.
Riguardo alle "istituzioni", il settore dell'energia nucleare è quello con il più alto controllo internazionale e l'unico con un organo affiliato all'ONU (IAEA) in grado di infliggere sanzioni e dichiarare l'embargo del combustibile. Nessuno può fare niente senza il coinvolgimento diretto di partner internazionali ed enti di controllo. Pertanto tutti gli operatori che lavorano nelle centrali nucleari sono certificati dalla IAEA. Per fare qualche esempio, a Flamanville hanno fatto ricominciare i lavori sull'intero circuito da capo a causa di 8 saldature fatte male, 8. Per dirne un'altra, la IAEA può applicare l'embargo del combustibile se anche solo alla lontana si corresse il rischio di proliferazione di armi atomiche legato all'energia nucleare.
Non esiste nessun altro settore energetico che abbia questo livello di affidabilità. Per questo dovremmo preoccuparci piuttosto delle centinaia di altre industrie che ci circondano e che creano rifiuti estremamente più voluminosi e potenzialmente più pericolosi del nucleare, comprese quelle dei combustibili fossili e, sì, anche delle rinnovabili.
Concordo, un paese "stabile" fa alla svelta a diventare instabile. Una centrale costruita in Italia ci metterebbe il doppio come tempi, soldi, e mi stupirei se riuscissero a completarla senza infiltrazioni mafiose.. guardate il MOSE, vogliamo una centrale altretttanto efficiente?
Lo sapevooooooo, oltre che bravi ingegneri siete anche ottimi attori ;)
Da completo ignorante in materia ho trovato il video davvero ben fatto e soprattutto utile. L'unica cosa che mi viene in mente è che almeno qua in Italia prima che si riesca a farne già solo una di centrale, la fusione nucleare già sarà di comune uso nel resto del mondo
Già. E pensa che l’abbiamo inventata noi italiani!
Io da antinuclearista, perlomeno riferendomi ad un paese che non riesce neanche a fare una minima manutenzione ad un ponte, o a costruire una diga decente per contrastare le maree a Venezia, o che inizia a costruire due autostrade regionali senza mai terminarle (una in Lombardia e l'altra in Veneto) però deturpando ed inquinando, o che invece di smaltire correttamente i rifiuti più comuni, preferisce sbizzarrirsi inventando ogni modo illecito possibile ed immaginabile per sbarazzarsene, solo per citare alcuni problemi, trovo questo "pesce d'Aprile" di pessimo gusto... E comunque Chernobyl non è stato l'unico disastro nucleare, forse vi siete persi quello di Fukushima, dove a dieci anni di distanza sono giusto in ballo su cosa fare delle acque usate per raffreddare la centrale, i circa 200 miliardi spesi fra bonifiche risarcimenti, 70 mila persone evacuate, ecc... Ed i giapponesi si sa che sono molto più efficienti e coscienziosi di noi.
Non sono d'accordo, alla fine quelle esposte rimangono delle opinioni.
Vero che il problema delle rinnovabili é l'intermittenza, ma su titti i orogressi fatti sullo stoccaggio non fate alcun accenno.
Inoltre anche il nucleare ha "problemi" con i cambiamenti climatici. Richiede molta acqua, ma cosa succede se i regimi idrici cambiano durante i lunghi decenni di progettazione/implementazione della centrale? Qui nei Vosgi, il lago di Pier Piercé, costruito appositamente per regolarizzare il debito idrico alla centrale di Cattenaim a valle, è quasi a secco proprio per il cambio di regime idrico nella regione. Infine, per quanto tecnologie diverse, il passaggio dal nucleare civile a quello militare è senz'altro un rischio importante.
Sono sempre superficiali, questo video ne è l'esempio
Quali grandi progressi? Le batterie al litio prodotte con le terre rare estratte dai bambini?
per quanto riguarda l'acqua si può costruire le centrali in riva al mare. mentre per quando riguarda lo stoccaggio, sai indicarmi un paese con una grande rete elettrica che fa massicciamente affidamento su dei sistemi di accumulo? il loro principale problema è il costo proibitivo peggiorato dal fatto che per stoccare energia si va incontro a una perdita della stessa quando la si riutilizza. quanto alla relazione tra nucleare civile e nucleare militare non c'è davvero alcuna ragione per avviare un programma nucleare per costruire delle bombe: pensa alle Coree: al Nord hanno le bombe ma non i reattori, mentre al Sud è il contrario. infatti storicamente è stata sviluppata prima la tecnologia per le bombe e solo successivamente quella per la produzione di energia
@@marcopodda3570 ok, coddabrebei.
Sono state utilizzate per fare alcuni esperimenti di piccoli villaggi autosufficineti, le batterie tendono a prendere fuoco se vengono utilizzate troppo. Inoltre il litio è una risorsa scarsissima non sufficiente a coprire l'italia intera figuriamoci il mondo. Le batterie a sali hanno un costo folle e se si scaricano servono 3 giorni per renderle riutilizzabili. Stoccare l'energia al momento è impossibile, su larga scala ovviamente, non è nemmeno detto che nel futuro sarà possibile. Ne sono un esempio le centrali a fusione, sono 50 anni che siamo a 10 anni dalla costruzione di un prototipo funzionante.
Il problema sono i tempi di ritorno dell'investimento
Costruire una centrale vuol dire avere un copitale enorme che non ritornerà prima di moltissimi anni
Progettare e costruire una centrale comporta tempi lunghi e solo dopo averla.messa in funzione si inizia a recuperare un po' alla volta l'enorme investimento
Considerati i tempi lunghi e quanto i prezzi delle rinnovabili stiano diminuendo di anno in anno probabilmente il nucleare non riuscirebbe mai a recuperare l'investimento
Stesse argomentazioni di 22 anni fa. Ricordo che negli anni 80 abbiamo iniziato a Dire che il petrolio sarebbe terminato nel 2020 e che entro quella data le rinnovabili avrebbero cambiato i processi produttivi ed economico di approvvigionamento energetico. Siamo al punto di partenza.
IL MIGLIOR MOMENTO PER PIANTARE UN ALBERO ERA 20 ANNI FA IL SECONDO MIGLIOR MOMENTO È OGGI.
@@nonsonoalessandro economicamente parlando il nucleare era ed è un disastro si guardi alla nazionalizzazione di edf in Francia
@@nonsonoalessandro Sulla prima affermazione dei 20 anni potresti aver anche ragione, ma sulla seconda non penso sia così facile dare una risposta. I tempi di realizzazione di una centrale nucleare sono parecchio alti ed al di la del ritorno economico, il problema eco-energetico è attuale. A mio parere la soluzione più percorribile in attesa della fusione è la riduzione dei consumi.
@@diegos1531 il problema è che il costo energetico non è un opzione: ricorda che anche se L investimento energetico non portasse nessun guadagno ( cioè spendiamo 100 per costruire e produciamo 100 di energia ) sarebbe ancora un vantaggio per il paese. Perché attualmente per importare energia paghiamo caro il prodotto estero dei nostri vicini europei. Anche i francesi hanno un ROI sul nucleare bassissimo però si coprono rivendendo a noi a sovrapprezzo
Ok, ma solare e eolico non producono elettricita in modo costante come gas, carbone o nucleare
Quindi...
- Le centrali non sono bersaglio di attentati o guerre
- L'uranio si trova più facilmente della sabbia e non saremo mai schiavi di paesi che lo estraggono
- L'acqua di cui disponiamo è sufficiente per tenere tutto alla giusta temperatura
- Le scorie le mettiamo in un capannone (30 tonnellate per GW prodotto, rimangono radioattive per decine di migliaia di anni)
- Le rinnovabili sono rappresentate solo dai pannelli e le pale e non si può reintrodurre nella rete elettrica pubblica
- L'uranio ed il petrolio, pur essendo materie fossili, sono inesauribili, sono in mano a paesi stabili, però si può ricavare dal mare, che notoriamente esiste solo nei paesi civilizzati
- In Italia troviamo subito siti non a rischio sismico o idrogeologico dove costruire
- In Italia troviamo subito siti di stoccaggio geologici
- In Italia riusciamo a costruire una centrale a fissione, prima che gli svizzeri abbiano quelle a fusione
- In Italia costruire le centrali sufficienti costerebbe meno che sostenere TUTTE le energie rinnovabili esistenti.
OK. Grazie.
Ora posso togliere l'iscrizione al vostro canale.
Meglio
Al momento non ho di meglio da fare quindi risponderò punto per punto.
-una centrale nucleare dopo aver subito un attacco non solo non creerebbe troppi danni nel breve termine (a parte il panico della gente, ma questo non è un problema della tecnologia nucleare bensì degli ignoranti) ma non ne verrebbe scalfita poiché vengono progettate per essere letteralmente a prova di bombe di vario tipo e anche impatti diretti di aeromobili. Per danneggiare sensibilmente una centrale nucleare sarebbe necessaria una bomba nucleare ma direi che a quel punto i problemi sarebbero altri
-composti contenenti uranio si trovano letteralmente in molti minerali, se poi non ti piace estrarre l'uranio si può usare il torio per produrre uranio fissile. I principali paesi produttori di uranio sono Canada e Australia, paesi democratici e peraltro nostri alleati. Non direi lo stesso di Russia e teocrazie mediorientali varie che ci vendono l'energia oggi
-il pianeta è coperto per 2/3 da acqua quindi direi che ne abbiamo abbastanza. Sì, incredibilmente si può usare l'acqua di mare per raffreddare una centrale. In Italia abbiamo il mare.
-le scorie le mettiamo in un deposito geologico, ovvero una struttura antisismica posta in una zona geologicamente stabile a 300 m di profondità e progettata per restare sigillata per 1 milione di anni. Il capannone è la soluzione temporanea di quegli stati che ancora non dispongono di un deposito geologico (sì, ne basta uno per un intero stato perché la quantità di scorie prodotte per kwh è a dir poco irrisoria). Ah, dimenticavo, il GW misura la potenza e non una quantità di energia quindi "30 tonnellate per GW prodotto" non vuol dire niente. È come dire che la tua macchina consuma 7 litri ogni 100 cavalli
-le rinnovabili in Italia sono quasi sature per quanto riguarda tutto tranne pale e pannelli. L'idroelettrico non solo è saturo ma c'è da aspettarsi una diminuzione nella produzione futura a causa di siccità sempre più frequenti. Il geotermico ha ancora qualche possibilità di sviluppo. E quindi si, se si parla di aumentare la produzione rinnovabile in Italia si parla di pale e pannelli, e non solo senza incentivi non sono convenienti ma hanno bisogno di ulteriori infrastrutture o di accumulo (costose e impossibili ad oggi da realizzare su larga scala in maniera sostenibile) o centrali di backup. Centrali a gas nella fattispecie. Molto eco friendly.
-il petrolio è fossile, l'uranio è minerale, sono due cose molto diverse. Sai cos'altro è minerale? Le terre rare, le stesse indispensabili in grande quantità per produrre turbine eoliche, pannelli fotovoltaici e batterie al litio. E l'80% lo produce la Cina, un paese moooolto stabile. E questo per non parlare di come le produce, che di per sé vanifica qualunque potenzialità green di queste tecnologie ad oggi. Riguardo al mare come già detto ce l'abbiamo pure noi quindi non ci serve il mare di paesi instabili per estrarne dell'uranio
-esiste già una mappa contenente decine di siti geologicamente e idrogeologicamente stabili dove potrebbe potenzialmente essere costruito il deposito geologico italiano (che dobbiamo costruire anche se le centrali non le facciamo perché scorie radioattive vengono prodotte comunque da numerosi settori industriali)
-gli svizzeri avranno centrali a fusione tra forse 50 anni, per le centrali a fissione il tempo medio di costruzione oggi è di circa 7 anni. Non penso di dover aggiungere altro
-cosa intendi con "sostenere le energie rinnovabili esistenti"? Per produrre energia il più delle volte servono infrastrutture, che costano da costruire, e le infrastrutture delle rinnovabili (eolico e solare) costano decisamente di più. Il solo sistema di accumulo necessario all'Italia per il 2050 verrebbe a costare circa 10x il nostro attuale debito pubblico. Senza contare l'inflazione eh.
@@robertomurianni8551 grazie per la risposta dettagliata, ma ormai le elezioni si sono svolte. Era solo propaganda, se malauguratamente non lo fosse, sarò già morto quando avranno finito di costruire la prims centrale.
11:15 ... no non esplodono, diventa solo lava incandescente e radioattiva... però al posto di dire questa cosa potevate dire che ci sono diversi tipi di fissione, perchè ci sono centrali che usano metallo fuso o acqua come moderatore
Inoltre NDB technoligy sta mettendo appunto un modo per utilizzare le scorie, creando batterie al diamante. Quindi anche lo scarto delle centrali, potenzialmente, si potrebbe utilizzare.
Quindi davvero siete convinti che in questa epoca di transizione il nucleare rappresenti la soluzione immediata e sicura? Quanto tempo ci vuole a costruire una centrale? Quante di quelle dismesse sono state bonificate? Cosa accade in stato di siccità come oggi spesso accade? Le scorie chi se lē prende considerando che Italia ha una densità abitativa cospicua e diffusa? Non parliamo di terremoti ed altro per la sicurezza, che deve anche saper includere l'errore umano.
Giusto. Tutte le argomentazioni pro nucleare vengono sempre fatte con eccessivo ottimismo e con grande beneficio d'inventario.
Viene dato per scontato che gli eventuali cataclismi naturali non saranno mai tanto forti da creare danni agli impianti. Riguardo alle scorie poi si pensa che basti metterle in strutture sicure e punto. Ma non si pensa che negli anni potrebbero verificarsi problemi di ogni tipo, dalla mala gestione o allo stoccaggio fuori dei parametri imposti dalle normative (nel caso le centrali fossero gestite da aziende private).
Se non sbaglio 4 anni come minimo e ne dobbiamo costruire una decina e non credo che sia fattibile farlo contemporaneamente. Quindi di fatto è una soluzione sul medio periodo, più che quella immediata. Quella immediata sarebbe di tamponare i problemi aumentando le rinnovabili, per avere magari anche più tempo per la costruzione delle centrali e magari per la costruzione di qualche centrale in meno.
Anche se può esistere un alternativa con le rinnovabili senza la centrale, ma non è conveniente e ci sarebbe anche li da discutere sul tempo effettivo che si dovrebbe impiegare per una soluzione del genere.
Tenendo comunque che anche se un partito volesse costruirle non inizierebbe da oggi e dovrebbe anche sensibilizzare il pubblico in modo che non scoppi una rivolta non appena viene deciso il luogo di costruzione ed è roba che non si fa in pochi anni.
"Perfettamente in grado di resistere a qualsiasi evento naturale e artificiale" é la stessa frase che si diceva prima che un maremoto distruggesse parte della centrale di Fukushima. Quella frase é stata poi sorituita con:"E' stato un evento talmente imprevedibile e unico che indubbiamente non potrà più succedere". mi spiace, non credo che (nonostante abbiate studiato e i calcoli teorici siano corretti) possiate comprendere e calcolare tutti gli imprevisti che possono accadere ad un luogo così sensibile come una centrale a fissione. E' al di fuori della portata umana prevedere tutte le variabili possibili.
Quindi non essendo prevedibile al 100% meglio non attuarla?
@@blackdante666 no, lo capisco bene che é la nostra unica scelta attuabile, non sono un idiota. Vorrei ci fosse però qualche faccia e qualche ragionamento tipo:"Ragazzi, qui c'è poco da sorridere: la nostra migliore possibilità attuale e nel prossimo futuro é il nucleare fissile, che é cmq pericoloso e pieno di possibili insidie". Invece sento solo dei:"Anche in caso di attacco con una bomba, sono perfettamernte in grado di resistere"... balle!!! Un po' di onestà intellettuale almeno dagli ingegneri la pretendo.
La centrale di Fokushima é stata costruita nel 1967, con tecnologie meno avanzate rispetto a quelle moderne.
@@davidesperanza7701 quello che dici ha senso ma va contestualizzato, il pericolo è dato dalle conseguenze e dalle probabilità che un disastro avvenga... Seguendo il tuo ragionamento anche gli aerei sarebbero pericolosi perché in caso di guasto importante potrebbero causare la morte di tutti i passeggeri e di persone a terra... Quindi, considerazione gli standard di sicurezza e la probabilità di disastro (il Giappone è a rischio sismico, la Francia no per esempio, quindi anche la scelta del luogo contribuisce alla probabilità) rendono gli eventi catastrofici estremamente improbabili ciò rende le centrali nucleari sicure... La centrale di Fukushima, nonostante tutto, non ha provocato enormi danni alle persone...
@@il_dancer8382 siamo d'accordo. E poi chi mai va a pensare che una centrale venga invasa da un maremoto se conviene farla vicino al mare (visto che é più facile raffreddarla), chi mai va a pensare che una centrale nucleare diventi un obbiettivo sensibile durante una guerra... sono cose impossibili che non possono succedere. Il nuceare fissile é pulito e senza alcun problema. E poi con le nuove tecnologie non é possibile che avvenga un incidente, garantito... finchè non succederà (e se ne facciamo la fonte primaria di energia succederà senza ombra di dubbio alcuno) si può stare più che tranquilli.
Non vi ho creduto manco per un attimo. 😂
È un piacere ascoltare le vostre esposizioni sempre tanto esaustive da suscitare ulteriori curiosità a chi segue.
Giustappunto‼
potreste fare un video sul processo di deterioramento
dell'uranio;
Perché si impoverisce?
Nulla si crea nulla si distrugge tutto si trasforma. Cit. Lavoisier.
Sono d'accordo, uno degli svantaggi del nucleare è paradossalmente proprio la concentrazione a discapito della diffusione. Non ci vedrei nulla di male nel nucleare, solo che non credo sia fattibile nel medio termine, ma servirebbero 20 anni e più per dotarci di una potenza elettrica significativa, tra individuazione delle aree, coinvolgimento delle comunità, progettazione, conferenze dei servizi e VALUTAZIONE DI IMPATTO AMBIENTALE, oltre alla costruzione vera e propria che comporta almeno 5 anni. Le rinnovabili da sole non bastano ma credo che la produzione di idrogeno nei periodi di picco produttivo e i sistemi di accumulo (idroelettrico, chimico e V2G) potrebbero essere sufficienti senza bisogno del nucleare, perlomeno così dichiarano la stragrande maggioranza degli esperti di settore, società elettriche incluse.
@@salvatoresgambato1807 le rinnovabili e ancora di più l'uso dell'idrogeno come accumulatore hanno un problema non sottovalutabile: il costo. Pagheresti una bolletta elettrica 4 volte più salata? Ciò detto anche qui i costi ad esempio del fotovoltaico stanno scendendo, ma ce ne vorrà ancora.
La cosa assurda è che probabilmente costerebbe meno, a parità d'energia risparmiata, mettere cappotti termici su tutte le case italiane
Ho appena visto questo vostro contenuto e la mia rabbia è salita di livello, perché in Italia in questo periodo di campagna elettorale tutti i candidati sbandierano promesse di aiuti e contenimenti dei costi dell'energia. Promesse insostenibili in partenza... nessuno e ribadisco NESSUNO che propone la rivalutazione del referendum sul nucleare e nessuno che prende in considerazione i termovalorizzatori...
Quanto tempo ci vuole per costruire una centrale nucleare?
Le nuove tecnologie di fissione nucleare sono adesso utilizzabili?
L'inquinamento termico dei nostri fiumi per raffreddare le centrali?
Il costo di gestione delle scorie (che in Italia non riusciamo a gestire neanche le poche che abbiamo)?
catastrofi naturali? (ved fukushima)
Costi per la realizzazione di una centrale nucleare?
Inquinamento per l'estrazzione di materiale radioattivo ?(interessante il progetto di prenderlo dal mare ma mi sembra molto sperimentale)
Peccato che a nessuno venga in mente di valutare un indirizzamento verso una riduzione dei consumi come uno sviluppo positivo; mi pare invece che prevalga piuttosto la visione che più consumi siano sinonimo di maggior benessere, ignorando totalmente che la ricerca di benessere attraverso una dipendenza non sia mai una buona soluzione, saremo sempre più una società di "alcolizzati" di risorse energetiche.
Lungi da me il voler fare "l'astemio" ma credo sia saggio non esagerare e per me il limite l'abbiamo già superato con la smodata diffusione di mezzi a motore, quindi ormai per riprenderci servirebbe davvero qualcosa di motivante quanto fu la "libertà" nei tempi andati, andati male ovviamente, però non credo sia per un'unica ragione, quale la motivazione in sé che non abbia funzionato, piuttosto per aver in qualche modo smesso di perseguire tale obiettivo, forse spodestato da prodotti più raggiungibili, seppur attraverso sacrifici ma ottimi per soddisfare nuovi bisogni che prima non avevamo e poi ci sono nati da dentro guardandoci attorno.
Sono d'accordo. E' l'ora che la smettiamo di incolonnarci in tangenziale in file chilometriche di auto ognuna delle quali trasporta solo il guidatore. Quindi la prima cosa da fare sarebbe quella di incentivare il trasporto su binari per le distanze a medio e lungo raggio, e a pedali per i brevi percorsi. Si risparmierebbe energia e si emetterebbe meno CO2 rispetto al trasporto via aerea e su gomma.
Bisogna uscire dalla società dei consumi. Un esempio è la moda: nessuno si rende conto che per millenni si sono usati pochi abiti, eleganti o sportivi, che duravano decenni. L'industria della moda genera un enorme consumo di acqua, deforestazione che altera l'ecosistema, inquinamento dovuto ai trasporti.
Complimenti per la competenza espressa anche in questo video (ma ormai non mi attendevo di meno . . .), anche se, sentito l'esordio, c'è stato il serio rischio che mi disiscrivessi al canale, ma fortunatamente mi sono incuriosito su quali altre cavolate poteste proferire . . .
Ho letto un'articolo sui reattori a fissione nucleare "a piombo", a cui stanno lavorando anche ricercatori italiani (evidentemente il nostro know-how non è stato totalmente devastato dall' iniquo referendum), e che dovrebbe funzionare consumando le scorie radioattive sinora accumulate, senza praticamente alcun altro apporto di uranio: potreste fare un video sul tema ?
Grazie comunque per i vostri eccellenti video.
la competenza sì.. una telefonata all'avvocato dell'atomo e la competenza è fatta
Bellissimo approccio al video, vi conosco da poco e ho apprezzato molto!
La menzione di Novazza mi ha spiazzato, in quanto abitante della Val Seriana non ne ero minimamente a conoscenza. Grazie per lo spunto 💪🏻
D'accordissimo!! (Ascoltare il video fino in fondo)
Complimenti per la divulgazione sempre accurata e rilancio: potreste per cortesia illustrarci la tecnologia dei nuovi reattori a torio LFTR?
Voi la capacità di spiegare ce l'avete eccome!
Questa non è una divulgazione accurata ma confonde solo le idee, mi aspetto una dichiarazione chiarificatrice di questi ragazzotti
Carissimi, qualche obiezione al vostro video. E' vero che gli scarti prodotti in una vita sono delle dimensioni di una lattina, ma
1) quegli scarti vanno cementificati, incrementando di parecchio il volume;
2) le scorie hanno tempi di dimezzamento geologici. Moltiplicate i vostri conti quindi per la popolazione esistente e per il tempo di dimezzamento del metallo usato: otterrete un volume che è ben diverso da quello che avete calcolato inizialmente.
3) se non fosse bastato lo scenario di Chernobyl (test a cippa di ca) e Fukushima (disastro indotto da cause naturali), la guerra in Ukraina sta dimostrando che una centrale nucleare può essere un bersaglio che tiene in scacco una popolazione; anche oggi, 19 settembre 2022, abbiamo notizia di un bombardamento con bersaglio a 300 metri da una centrale atomica;
4) climate change: le centrali le hanno sempre dovute costruire in zone ad alta disponibilità di acqua; peccato che se le costruisci vicino al mare sei a rischio tsunami (Fukushima docet) e se le costruisci vicino ai fiumi sei comunque soggetto alle fluttuazioni dei bacini idrici: capiteranno altre estati come queste e coi fiumi a secco non credo potremo raffreddare coi ventagli o soffiando tutti assieme;
5) decommissioning: ad oggi siamo arrivati a smantellare circa il 35/40% delle centrali che abbiamo chiuso in seguito ai referendum. Questo perchè il processo di smantellamento è tutt'altro che facile ed ha dei costi esorbitanti;
6) economicità dell'operazione: trovatemi un privato che oggi si butterebbe nella produzione di energia da fonte nucleare se non sovvenzionato da uno Stato; non conviene nè costruirle per i costi iniziali e per i ritardi (vedi la costruzione nelle centrali in Scandinavia), nè per lo smantellamento; il privato (mica scemo) entra in ballo solamente nel momento in cui c'è da gestirle.
Anche questa è ingegneria.
Molto lucido... meno ottimismo ingegneristico e piu realismo.
sono preoccupazioni molto valide, sta di fatto che se avessimo iniziato 10 - 15 anni fa a costruirle non saremmo nella situazione odierna.
una nota importante riguardo a quello che dici però è che nessuna fonte rinnovabile (e anche quelle non) funzionano senza sovvenzionamento statale, quindi non credo sia una grossa discriminante. vedasi incentivazione per pannelli FV, bioenergie, biocombustibili, etc.
purtroppo hanno in genere LCOE più alti, però credo che a livello di equilibrazione della produzione in rete tipo carico di base non sia una brutta idea utilizzarle, anche in prospettiva di un futuro phase-out delle centrali.
nessun pro nucleare alla fine è contro la diversificazione della produzione con rinnovabili, anzi. il problema è che la rete per come è gestita e costruita avrà difficoltà nell'essere adattata ad una produzione completamente distribuita e necessita di adeguamenti importanti, e finchè non vengono effettuati il nucleare riuscirebbe ad anticipare la riduzione di emissioni (che invece continuerebbe con il termoelettrico finchè le rinnovabili e lo stoccaggio non diventi competitivo)
@@matteod2567 sulle rinnovabili però non hai da ipotecare un futuro di scorie, non hai da comprare il combustibile all'estero, non hai da preoccuparti per l'acqua di raffreddamento, che una centrale diventi obiettivo bellico o terroristico. Questi sì che sarebbero investimenti pubblici intelligenti e lungimiranti, per i quali il gioco vale la candela. Ti do ragione: se avessimo cominciato 15, ma anche 20 anni prima a valorizzare i nostri tetti, a costruire le centrali solari a sali fusi, a fare centrali eoliche offshore, oggi non ce l'avremo fino al collo ed in attesa dell'onda. Un saluto.
@@FindusXP concordo con lei, anche se i le centrali solari a sali fusi utilizzano comunque una produzione tramite vapore per cui avrebbero comunque bisogno di rafffreddamento tramite una fonte d'acqua esterna quindi non cambierebbe molto.
penso che le altre preoccupazioni siano un po' più secondarie, ma potrei sbagliarmi. vedremo che succederà in futuro. buona giornata
Bravo! Grazie per aver spiegato così bene la superficialità e parzialità delle loro controargomentazioni!
Su youtube si vedono generatori magnetici di energia, perfettamente funzionanti. Però c'è chi dice che questi non possono funzionare per via della legge della termodinamica. Potete dirmi qualcosa?
per il primo principio della termodinamica (da ricercare se non si conosce) l'energia rimane costante in un sistema isolato, quindi l'energia si crea ne si distrugge, ma si trasforma. inoltre anche la più piccola produzione di calore crea delle perdite che diminuiscono il rendimento (rapporto tra energia emessa su energia immessa, generalmente minore di 1) di una qualunque macchina. i motori magnetici traggono la loro energia dai magneti permanenti che apparentemente creano un moto continuo, ma non possono alimentare carichi pesanti perchè non generano una coppia e quindi una spinta sufficiente.
@@brunocantomatiasmendoza8389 servo del sistema e dei poteri forti
🤣🤣🤣🤣🤣🤣
@@brunocantomatiasmendoza8389 in poche parole appena ci metti un carico, il motore si ferma, In questi video fanno vedere che riescono ad accendere una lampadina, ma non ti fanno vedere che, appena accesa la lampadina il moto del motore comincia a rallentare, il carico è molto basso è quindi il rallentamento è lento, dopo qualche ore il motore di ferma
@@claudio-u9v esatto, si può sperimentare
"se stoccate correttamente" è questo che preoccupa, fanno imbrogli con spazzatura, chi ci dice che non venga fatto anche con questi barili?
Il Messico, il Bangladesh riescono a farlo (anche perché tutti i paesi con nucleare sono controllati dall'IAEA che è un organo dell'ONU)
Un grosso punto interrogativo rimane sulla reale capacità che abbiamo di costruire centrali di ultima generazione, sembra che quelle attualmente in costruzione siano in notevole ritardo e con costi che lievitano di anno in anno, un esempio è la centrale finlandese che è costata il triplo e 12 anni di lavori. Ci sono reali margini per migliorare questo aspetto?
Vorrei aggiungere una cosa riguardo al problema delle energie rinnovabili, che uno può verificare anche con un calcolo veloce: l'energia immagazzinata in 1m^2 di radiazione solare che arriva sulla terra è di circa 1kW, l'attuale (2022) efficienza (effettiva) di un pannello solare di qualità a pieno regime è di circa ~20% e questo ovviamente produce energia solo quando irraggiato.
Il dato è rincuorante per le abitazioni, in quanto una buona pannellatura potrebbe mandare avanti con qualche compromesso tutte le abitazioni d'Italia, ma non riuscirà MAI (per via appunto del singolo kW di potenza) a sostenere infrastrutture tipo auto elettriche, fonderie, ecc.. inoltre, è necessario immagazzinare l'energia prodotta proprio per i motivi che avete elencato nel video, il ché comporta almeno ad oggi l'impiego di batterie di qualità altissima, estremamente costose e probabilmente non di facile reperibilità.
Le energie rinnovabili sono ASSOLUTAMENTE da usare, ma come supporto alle energie "serie", ovvero quelle che possono sostentare tutte le future tecnologie (mobilità elettrica, case completamente elettriche, fonderie a induzione ecc..)
Se la si smettesse di avere un approccio ideologico (non ideale, che è un'altra cosa) al problema e si usasse tutto il nucleare che serve, i pannelli solari senza gli incentivi statali non li installerebbe nessuno. Gli "esperi" ci spiegano che il nucleare costa tanto, ma a ricevere gli incentivi statali sono le cosiddette rinnovabili. Non sono tanto sicuro che non c'entrino nulla gli accordi-truffa fatti da qualche governante e/o leader di partito con Russia e Cina.
Sono d'accordo su gran parte delle osservazioni che avete fatto. Indubbiamente, il nucleare porta dei vantaggi rispetto ad altre fonti. Tuttavia, ho qualche osservazione:
1. La quantità di scorie probabilmente non è un problema, lo è il modo in cui siamo abituati a fare le cose in Italia: diversi servizi hanno denunciato nel tempo le condizioni allucinanti in cui vengono conservate al momento e della difficoltà di venderle o investire per mettere in sicurezza il tutto. Saremo capaci di fare altrettanto con quelle che verrebbero prodotte dopo?
2. Il tema della sicurezza in caso di conflitto non è affatto banale. Saranno costruite per resistere ad attacchi missilistici, ma se un esercito straniero ne prende fisicamente il controllo, siamo in grado di prevenire un eventuale disastro ambientale? Stesso cosa per le scorie.
3. Il fatto di produrre un surplus di energia quando non è necessario (come ad agosto) e di non averne abbastanza in alcuni periodi (quando piove per giorni) sono sorpassabili con sistemi di stoccaggio di varia natura. La diversificazione delle fonti in questo caso risulta comunque la migliore delle scelte.
4. La fusione nucleare è lontana, sicuramente, ma ci arriveremo. Tuttavia, anche la realizzazione di centrali a fissione di nuova generazione richiede diversi anni (una decina?).
1) sono già stai trovati siti di stoccaggio, non c'è nessun problema a gestirli.
2) in Ucraina c'è un conflitto. In Ucraina ci sono centrali nucleari. In Ucraina c'è un deposito di scorie. Non è un obbiettivo militare.
3) parlo di Diversificazione di fonti, quindi anche il nucleare. Il nucleare come base e le rinnovabili sia per richiesta sia per accumulo. Se piove per giorni non esiste al mondo un parco batterie capace di reggere un Paese per 4 giorni
4) per la fusione si parla del 2070 per avere i primi prototipi funzionanti. Poi altri 15 anni per costruire. Il limite prefissato è 2050. Sei fuori di 35 anni.
provo a risponderti:
1- Perchè serve il maledetto deposito di rifiuti radioattivi. Non mi sembra corretto incolpare la tecnologia nucleare se le stesse persone che si lamentano che non sappiamo gestire le scorie poi sono le stesse che si oppongono al deposito. Della serie:
""No il deposito non lo vogliamo!!!!""
e poi:
""Non sappiamo come gestire le scorie!!!""
Top dissonanza cognitiva.
E perchè la stessa argomentazione non vale per i rifiuti tossici che si producono per l'estrazione di terre rare per le rinnovabili? (Vedi lago di Baoutou)
2- Parto da un pretesto. Per poter creare un danno con una centrale nucleare dovresti distruggere il muro di contenimento in cemento armato con missili anti-bunker ma alla prima vibrazione anomala si attiva lo SCARM ed il reattore si spegne, ti rimane solo il da sfruttare il calore di decadimento e per farlo dovresti distruggere i generatori diesel di backup che fanno circolare l'acqua di raffreddamento, sempre se sai dove sono, altrimenti bombardi a tappeto.
Ma non basta: ci sono le batterie, devi disattivare anche quelle, e presidiare la centrale per giorni per evitare che gli ingegneri arrivino a ripristinare la corrente, poi ci sono i sistemi di asportazione del calore passivi, etc. etc.
Perfetto, ponendo il caso che qualcuno riuscisse a fare tutto questo:
Complimenti! Sei riuscito a causare qualche centinaio di casi di tumore che causeranno una ventina di morti nel giro di 20 anni...
Tutto questo muro di testo per dire che:
perché complicarsi così la vita quando potresti distruggere una diga e causare centinaia di migliaia di morti e davastazione subito?
E perché questa argomentazione della guerra vale solo per il nucleare e non per le dighe o i sistemi ad idrogeno che molti propongono come soluzione per l'aleatorietà delle rinnovabili?
Per il discorso scorie vale più o meno lo stesso discorso di prima:
le scorie nucleari sono all'interno di CASK in grado di resistere a terremoti, incendi, alluvioni, missili, etc. (su RUclips ci sono i video)
A Yellowknife in Canada sono stoccate e tenute congelate circa 237.000 tonnellate di triossido di arsenico, un quantità in grado di eradicare l'intera umanità per ben 200 volte.
E se qualcuno prendesse il controllo di Yellowknife? E se si guasta il sistema di congelamento? Dato che i rifiuti tossici rimarranno tossicie per sempre, chi mi garantisce che tra milioni di anni quell'arsenico non si disperda a causa di una guerra? Ma soprattutto perché questa argomentazione dei rifiuti vale solo per il nucleare?
3- Certo e se mio nonno avesse avuto tre palle sarebbe stato un flipper:
- Il più grande sistema d'accumulo a batterie può accumulare circa 1GWh di energia elettrica, mentre solo per l'Italia abbiamo bisogno di centinaia di TWh con un costo stimato di circa mille miliardi di euro all'anno di batterie.
- L'idrogeno è una tecnologia acerba, ha un rendimento power to power del 30% e nessuno spenderebbe miliardi di euro in impianti di produzione di idrogeno per farli poi lavorare solo quando ci sono i picchi di produzione delle energie rinnovabili.
Inoltre l'idrogeno lo si può produrre nelle centrali nucleari sfruttando il calore di scarto 24 ore su 24 utilizzando reattori di tipo HTGR.
- L'accumulo idroeleettrico ha lo stesso difetto dell'idroelettrico "normale" ovvero NON è disponibile ovunque.
4- la fusione, se tutto va bene, sarà disponibile commercialmente negli anni 70/80 ma non potrà mai sostiture la fissione: Per ottenere il trizio devi fissionare il litio6 ma per fissionare il litio mi serve un moltiplicatore neutronico, in quanto devo assicurarmi che un neutrone vada a rompere un nucleo di litio il che è molto improbabile, ed il miglior moltiplicatore neutronico è la fissione dell'uranio238.
Inoltre non è necessario per forza aspettare la 4a gen, la 3a va benissimo.
Quindi, invece delle scorie facilmente stoccabili se sono si iniziasse seriamente a farlo, preferisco le scorie dei combustibili fossili che causano 2 milioni di morti (e forse anche più) all'anno?
Diffido degli ingenieri che come forma mentale usano per le loro argomentazioni prima la retorica con stupidi esempi e metafore invece che cercare e divulgare i numeri ...
ci si riferisce all'Italia e non ad un generico paese:
Quanti anni servirebbero per costruire una centrale nucleare di ultima generazione e la prima messa in servizio, se fosse possibile partire da quest'anno (2022) basterebbe ottimisticamente dire non prima del 2030 ?
Per quanti anni la centrale resterebbe in funzione ?
Quanto dovrebbe costare più o meno ?
Quanto costerebbe in euro la manutenzione annuale ?
Per una possibile estensione di vita della centrale, quanto costerebbero le parti di ricambio ?
Quanta acqua servirebbe al funzionamento della centrale, è vero che siamo vicini a 2.596.792 metri cubi di acqua al giorno ?
Quanto costerebbe la preparazione e le implicazioni ambientali sul territorio che dovrebbe ospitare la centrale ?
Quanto costerebbe la necessaria bonifica del territorio conseguente allo smantellamento della centrale che termina il suo ciclo di vita ?
Ipotizzando che sia semplice trovare (ed è risaputo che non lo è) una locazione per lo stoccaggio delle scorie (che deve durare per molti decenni anche secoli) quanto costerebbe implementare tutti i protocolli di sicurezza richiesti ?
Quello che per voi non è pericoloso, per la legge lo è!
Quanto costerebbe mettere in sicurezza anche il trasporto delle scorie radioattive dalla centrale al centro di stoccaggio che difficilmente è da pensare che sarebbe nelle vicinanze e non immune da incidenti ?
Considerando che dovrebbe provenire da Canada o Australia, in confronto al resto lo so sono quisquilie ma quanto costerebbe sul mercato il loro materiale fissile ?
Quanti permessi burocratici servirebbero e da rinnovare periodicamente ?
Quanto tempo servirebbe nel trovare i territori più idonei escludendo quelli a forte rischio sismico o idrogeologico ?
Quanto per convincere la popolazione ad accettare la costruzione di una centrale nucleare vicino alle loro abitazioni ?
Le abitazioni, i terreni ed il raccolto vicino ad una centrale nucleare perderebbero valore ?
Queste sono le prime domande che di getto mi sono venute in mente ce ne saranno sicuramente delle altre ma già rispondendo a queste con i numeri invece che con la retorica è così che secondo me si forniscono gli argomenti per un confronto con altre tecnologie.
E' il primo video vostro che vedo ed avevo in mente un papiro di risposta con termini orribili. Bravissimi !
Piccolo appunto: l'estrazione di risorse energetiche non è solo una questione economica (ERoI - Economic Return on Investment), ma anche di ritorno energetico (ERoEI - Energy Return on Energy Investment). A parte il fatto che dovremmo smettere ieri di bruciare combustibili fossili per i motivi che tutti conosciamo, la realtà è che l'ERoEI dei fossili, sebbene il loro ERoI continui ad essere sostenuto da bolle finanziarie (vedi Tight Oil), sta drammaticamente scendendo da decenni, nonostante gli enormi progressi nelle tecnologie di prospezione ed estrattive. Senza contare che i pozzi migliori sono ormai in aree molto remote e/o che costituiscono le ultime aree naturali del pianeta (come l'Artico). Stime di qualche anno fa sostengono che l'ERoEI minimo per sostenere una società industriale si aggira intorno a 10:1, che è mediamente quello del FV e che sta diventando gìà quello del petrolio (negli anni 50 del secolo scorso era 100:1). Come si suol dire "the low-hanging fruits are gone".
Per il resto, ho cambiato decisamente idea sul nucleare, grazie ad una corretta informazione. Quindi, nucleare tutta la vita.