Il binomio tra livello della discussione (altissimo) e capacità di essere comprensibili è inimmaginabile. Liberioltre sta facendo vero servizio pubblico, grazie a entrambi come sempre
Comunque se due mesi fa mi avessero chiesto cosa è il liberalismo avrei semplicemente detto che è la libertà del mercato che non è completamente legato ne succube degli stati. Ora è veramente complesso poter affermare solo ciò
Per Boldrin: il fatto che le neuroscienze mettano in discussione il libero albitrio è ininfluente ai fini del discorso liberale. L'importante è che noi ci percepiamo come liberi, e questo è un fatto imprescindibile. Ognuno di noi quando agisce parte dal presupposto di farlo liberamente quando non è costretto e l'azione nasce da un impulso interiore. Il fatto che una scienza teorizzi sui meccanismi che determinano l'azione non cambia il nostro modo naturale di percepirci.
Suggerimento: piacerebbe molto vedere Boldrin e Parsi discettare sul tema della sovranità, politica l'uno, economica l'altro, sempre per rintuzzare e spezzare le argomentazioni dei sovranisti populisti
So che non centra niente,ma...qualcuno di voi due può spiegare a Parabellum che l'Ucraina non è un paese fallito ma semplicemente un paese in guerra,che è ben diverso? Non capisco perché certe volte porta ospiti che si intendono di aerei e sfociano in dichiarazioni Limesiane su Economia.
ma prof. - Boldrin - non siamo "conservatori" - parlo della fine del video - e mi ci metto anch'io, spero che non si offenda per la mia indesiderata compagnia 😂 perchè condivido assolutamente come lei il fastidio, la preoccupazione e l'opposizione anche, a certe derive come l'intersezionalismo, certe teorizzazioni gender e simili (e lo dico da gay, fra l'altro). No, semplicemente sono quelle derive che sono finto-progressiste e non sono affatto liberali. Anzi al contrario sono spesso fonte di oppressione illiberale, di cacce alle streghe, di imposizione statalista ecc. E, infatti, al di là del problema teorico, anche sul piano spicciolo, o concreto della politicizzazione di quei fenomen, mica vengono fuori da ambienti "liberali"! semmai negli USA da ambienti "liberal" che però lì vuol dire "di sinistra radicale", dunque certamente non liberali. Poi certo che siamo tutti - penso - un po' progressisti ed un po' conservatori - in senso lato - rispetto al nostro tempo: ci sono sempre cose che preferiremmo si conservassero, pur nell'evoluzione della civilizzazione umana, e altre che invece vorremmo si superassero, e magari non sempre lo sviluppo culturale va nella direzione che auspicheremmo...ma non credo questo si possa definire essere "conservatori" nel senso classico.
si, io continuo ad avere qualche riserva - parlando della introduzione- su questo concetto di "metodologia" pur trovando perfettamente condivisibile l'idea di nucelo del liberalismo=limitazione del potere politico (e non solo politico) a fronte della centralità della persona/individuo
Se neghiamo, con Boldrin, i valori assoluti, allora il fatto che il libero arbitrio esista veramente seguendo appunto il punto di vista della verità assoluta (scientifica o logico-argomentativa inoppugnabile) è un falso problema. Concorso con Parsi. Il nostro vivere si fonda su un "facciamo come se". Facciamo come se domani il sole sorgerà nuovamente; facciamo come se le persone di cui mi fido non mi tradiranno mai; facciamo come se le convenzioni sociali che ci siamo dati finora siano assolute e vere sempre e comunque, e così via. E' l'unico modo, le norme sociali non possono che essere convenzioni arbitrarie; l'unica cosa "assoluta", ineludibile, è l'umanità che ne è alla base, perchè si applicano sempre all'animale umano che siamo; dunque secondo me dovremmo partire da come funziona nel concreto l'essere umano: come agisce, pensa, massimizza desideri e guadagni, ricava benefici, nuoce al suo prossimo, ecc. Tutto è relativo, ahimé, questo però lascia scoperto un fianco, inevitabilmente: tutto è lecito se chi ha la forza di porre una nuova consuetudine socio-politica riesce nel suo intento, fino a quando non perde la sua forza impositiva, col rischio di scontri di civiltà, che è quello a cui credo stiamo assistendo in questo secolo fra Occidente e Russia, Occidente e Iran, Occidente e Cina, ecc.
A proposito, ragionare per cercare di definire i presupposti da cui partire, compreso anche sul significato di alcuni termini fondamentali, necessita di un ampia discussione.
Da come ho letto Cass e Sustein il problema centrale è quello del design intelligente dei "default". Un policy maker nel senso più lato del termine deve scegliere sempre, che lo faccia intenzionalmente o meno, un default. Riflettere sugli effetti che questa scelta ha è ciò che incoraggiano, per favorire comportamenti con un pubblico beneficio (che ovviamente è una considerazione politica e quindi che va dibattuta democraticamente), per tutti quegli individui che non hanno il tempo o l'interesse per compiere una scelta consapevole rispetto a un particolare meccanismo o tema. Il caveat cruciale è sempre lasciare l'arbitrio a tutti gli altri individui che vogliano esercitarlo. Lo stesso nome che danno alla dottrina è "libertarian paternalism", che c'ha libertarian nel nome :D nessuno ti forza a fare il fondo pensione, ma a meno che non fai opt out te lo becchi. Che è già il modo in cui funzionano molti sistemi tipo UK, e francamente molto più "libero" di come mi pare di capire funzioni in Italia
Isaiah Berlin diceva di non sapere se a livello di neuroscienze la libertà esistesse o meno, ma se non esistesse, allora verrebbero meno i valori su cui abbiamo costruito la società, a cominciare dalla responsabilità individuale e dal merito, non si potrebbe elogiare né punire nessuno ecc.
32’ yo creo : l’uomo riesce ad essere razionale nella misura della comprensione atta dal proprio simile, che diviene proporzione di realizzabilità del pensiero (interiorità) del primo ipotizzato soggetto? Cercando un esempio storico: Un po’ come mettere a confronto le idee programmatiche dei primi bolsh e il burocratismo supino delle guardie bianche, modi di concepire l’orizzonte diametralmente opposte poiché generate da opposte interazioni con le circostanze di costume.. ( ho ripreso le osservazioni di L.D.T // Stalin, Riv. Trad., Perm.)
Quando parla verso il 10mo minuti sulle ricerche delle neuroscienze che mettono in dubbio il libero arbitrio dell’essere umano, a quali fa riferimento? Vorrei veramente leggerne qualcosa sembra estremamente interessante
@@xxxxxx.... Si parte secondo la mia modesta opinione dall'esperimento di Libet. Poi tutto gira attorno alla sua replica e alla sua falsificazione popperiana. Comunque prima del libero arbitro c'è il problema della coscienza. Il primo dipende dalla seconda. Della seconda non si sa non nulla poco.
@@alessiomaritozzi47 la moda questione complessa ma sempre esistita un quadro ti indica spesso l'ideale del suo tempo quelli del Tiziano con le sue Veneri adipose e cellulitiche erano dichiaratamente pornografici - vedi pioggia d'oro e Danae così ci aggiungi anche la perversione. Sulla moda resta insuperato il testo di Simmel.
Mi chiedo se forse non è il caso, per parlare di liberismo o liberalismo, di partire dalle libertà dell'individuo che, a mio parere, devono essere totali fino a quando non hanno conseguenze dirette su altri individui, per poi passare a comunità sempre più grandi che necessitano quindi di regolamentazioni sempre più raffinate che si dovranno a loro volta confrontare con le dottrine politiche. Secondo me i conservatori odierni come Salvini e la Meloni in Italia, piuttosto che Trump negli USA non si possono considerare minimamente liberali in quanto ostacolano enormemente le libertà personali (aborto, uso di droghe a scopo ricreativo, ecc...) e proprio per questo faccio fatica a identificare Boldrin come un conservatore (come invece si considera lui stesso). Qualcuno è d'accordo con me per l'assunto di partenza delle libertà personali?
mah...min. 42 e seguenti: ma non c'entra nulla col liberalismo. Quelle sono le pure opinioni di quei militanti- che fra l'altro dubito molto che possano esser mai di opinioni politiche "liberali" ma quando mai? e se lo fossero dovrebbero chiarirsi a sé stesi. E se c'è una stampa favorevole cacchii di quella stampa. Ma nelle democrazie e nell'idea liberale, la maggioranza NON HA RAGIONE, (magari ce l'ha ma voglio dire, non sta scritto da nessuna parte che ce l'abbia e tantomeno ce l'ha D'aUTORITA' per il fatto di aver vinto le elezioni o di essere maggioranza) non ha affatto superiorità morale, la maggioranza decide: è diverso. NON HA LA RAGIONE, ha solo il diritto di decidere. Anzi lo specifico della democrazia liberale, è proprio la tutea del dissenso perchè non c'è una "ragione", e ovviamente ognuno, ogni corrente di pensiero, mediatica, di stampa ecc. potrà liberamente pensare di aver ragione o che le sue scelte siano moralmente superiori ma nessuno lo "sanziona" questo, ognuno lo puà pensare per sé e cercare di convincere gli altri, cavoli suoi.
Domanda: perché con libertà non viene più teorizzata (e praticata eticamente) consapevolezza/responsabilità ?( ..non é infondo la forza intellettiva di ragione e intenzione che possono incanalare o dirigere la potenza dei sentimenti reclamanti l’ appagamento emotivo comunemente riconosciuto e invocato come libertà? Non é il controllo di quest’aspetto a far di un índole una forza bestiale e cieca piuttosto che zelante e temperata? Dall’Agostino di Cartagine che citate.. si ragiona così (La Grandezza dell’anima e La città di Dio) pensando la finitudine dell’uomo e i principi che reggono l’habitat dove, se savio, può proliferare…)
Il libero arbitrio è una proprietà emergente da processi fisici e chimici sottostanti, visibile alla scala di misura di un essere umano, così come la Temperatura è una grandezza fisica macroscopica emergente dall'interazione di una moltitudine di particelle descrivibili a livello microscopico, le quali non hanno percezione dell'esistenza di una Temperatura su scala più grande
Semmai è l'illusione del libero arbitrio ad emergere, noi abbiamo la percezione di poter scegliere liberamente cosa vogliamo e di conseguenza cosa facciamo, in realtà le nostre scelte, da come sta emergendo anche nelle neuroscienze, non sono libere. Il concetto di scelta libera è anche anche insensato dal punto di vista logico e psicologico, se si esclude la metafisica (in questo caso l'esistenza di un "fantasma nella macchina", cioè dell'anima)
@@letsstripping la temperatura è una grandezza fisica creata dagli esseri umani per misurare dei fenomeni che esistono. Mi piace il modo in cui scrivi ma lo reputo un pò pomposo, potresti chiarirmi la tua tesi, per favore?
@@davidefaranda3171 quando dici: "semmai è l'illusione del libero arbitrio ad emergere" io ti rispondo: è la temperatura ad emergere o vi è una illusione della sua esistenza? Mia osservazione: la temperatura esiste, perché noi gli abbiamo assegnato un nome (ed anche delle funzioni matematiche) che individuano un certo fenomeno fisico che emerge da fenomeni fisici sottostanti. Ciò non vuol dire che esistono degli atomi che compongono una sostanza chiamata temperatura. Così il libero arbitrio esiste, in quanto emerge da processi neurobiologici che noi "vediamo" alla scala di grandezza della vita umana
@@letsstripping Forse sono io testardo e non colgo pienamente la tua analogia...magari mi conviene entrare nel territorio semantico: se la definizione di libero arbitrio è " la capacità di scegliere liberaramente cosa vogliamo" e noi non abbiamo quella capacità, significa che non possediamo libero arbitrio. Poi in un certo senso, come affermi tu, il libero arbitrio "esiste" in quanto la sua illusione emerge da processi neurobiologici.
Nella prossima puntata propongo di provare l'AI ChatGPT3 che si basa su una letteratura molto ampia. Prima ponete la domanda, voi proponete la vostra risposta e poi la confrontate con l'AI. Che Ve ne pare? Vi ho ascoltato e poi l'ho proposta a GPT3. Per esempio che cosa è la libertà in un sistema liberale. Oppure: può esistere Equità in un sistema capitalista sregolato? Grazie alla prossima.
Prof. Boldrin, da quel che so la xoleta (si scrive così? Non credo) è la civetta e forse le voleva dire che è troppo in giro, soprattutto di notte, come le civette 🦉
La consapevolezza della limitatezza della libertà o del libero arbitrio non esclude la possibilità di definire un liberalismo che sia coincidente con quella parte di libero arbitrio che non risente in maniera rilevante dell'ambiente esterno ma che fa parte delle caratteristiche proprie della vita biologica
Non funziona cosi'. Non e' che c'e' una "fettina" di libero arbitrio ed un'altra fettina che non e' libera .... eppoi, come separiamo, nel comportamento umano, le azioni che sono frutto del libero arbitrio da quelle che no? Questa, in realta', la grande questione che, almeno sul piano teorico, ogni teoria politica piu' o meno "liberale" deve risolvere.
@@LiberiOltre questo dualismo è una semplificazione non esauriente. La mia affermazione origina dal ragionamento per cui "nascere in un certo Paese" condiziona enormemente il nostro libero arbitrio, ma non così profondamente da condizionare, per esempio, la nostra libertà di decidere se camminare in avanti o indietro, a destra o a sinistra, e in generale compiere qualunque azione su piccola scala. In ogni caso non è tanto rilevante chiedersi cosa sia mosso dal libero arbitrio e cosa no (tranne che per questioni giuridiche sulla capacità di intendere e volere). I liberali dovrebbero chiedersi qual è quella condizione di libertà giuridica che possa massimizzare gli effetti positivi sulla collettività
@@LiberiOltre E partire, giusto per ridurre il campo, da una partita di calcio? O comunque un gioco sportivo di squadra. E siccome le squadre sono due, anche competitivo verso l'esterno - e siccome i giocatori della stessa squadra sono un numero limitato, competitivo all'interno. Le regole da un lato e il loro uso nel gioco dall'altro. Compresi i falli, le proteste, gli errori sia dei giocatori che dell'arbitro.
@@LiberiOltre sintesi: Quando Boldrin afferma che il libero arbitrio non esiste perché non siamo liberi in quanto determinati da cause esterne eccetera, ha semplicemente scoperto il determinismo del libero arbitrio, non la sua inesistenza.
Stavolta non mi sento d'accordo con nessuno dei due. Da un lato il "relativismo" di Boldrin mi sembra teoricamente sensato ma praticamente insensato: non penso che qualcuno possa seriamente argomentare che la Russia sia "più liberale" dell'Italia. Se osserviamo i paesi del mondo, riusciamo a classificarli più o meno. Per quanto riguarda gli argomenti di Parsi, non arrivano semplicemente a costruire un framework sufficientemente solido. Ognuno potrebbe essere usato per proporre il contrario di ciò che è individuato come liberale. Per esempio, credo che Hitler fu eletto nel pieno rispetto della procedura democratica del suo tempo.
@@tommaso7536 si, il punto è che in quegli anni c' era un tale clima di scontro politico che è difficile definire le elezioni " pienamente libere" dato le continue violenze durante la campagna elettorale
il sig. " la Russia non sa nemmeno produrre la carta igienica" e mister " la Russia ha un PIL inferiore alla Bulgaria" oggi ci propinano un pippone sul liberalismo....inascoltabili. Consiglio: la prossima volta fatevi una telefonata .
@@thugskem7607 i falsari vanno smscherati sempre, è dovere civco di ogni buon cittadino, ti sembrerà strano ma serve a migliorare la vita di tutti, compresa la tua
Il binomio tra livello della discussione (altissimo) e capacità di essere comprensibili è inimmaginabile. Liberioltre sta facendo vero servizio pubblico, grazie a entrambi come sempre
Comunque se due mesi fa mi avessero chiesto cosa è il liberalismo avrei semplicemente detto che è la libertà del mercato che non è completamente legato ne succube degli stati. Ora è veramente complesso poter affermare solo ciò
Per Boldrin: il fatto che le neuroscienze mettano in discussione il libero albitrio è ininfluente ai fini del discorso liberale. L'importante è che noi ci percepiamo come liberi, e questo è un fatto imprescindibile. Ognuno di noi quando agisce parte dal presupposto di farlo liberamente quando non è costretto e l'azione nasce da un impulso interiore. Il fatto che una scienza teorizzi sui meccanismi che determinano l'azione non cambia il nostro modo naturale di percepirci.
Fondamentale soprattutto per le responsabilità giuridiche. Scrivo solo questo pezzettino in seguito lo riprendo e argomento meglio
Suggerimento: piacerebbe molto vedere Boldrin e Parsi discettare sul tema della sovranità, politica l'uno, economica l'altro, sempre per rintuzzare e spezzare le argomentazioni dei sovranisti populisti
Dibattito affascinante
So che non centra niente,ma...qualcuno di voi due può spiegare a Parabellum che l'Ucraina non è un paese fallito ma semplicemente un paese in guerra,che è ben diverso? Non capisco perché certe volte porta ospiti che si intendono di aerei e sfociano in dichiarazioni Limesiane su Economia.
Glielo ripeto da tempo. Forse un giorno capisce, ma non ne sono certo.
Anche Mirko ha i suoi bias e le sue prior.
Illuminante la libertà come convenzione, finalmente tutto chiaro!
ma prof. - Boldrin - non siamo "conservatori" - parlo della fine del video - e mi ci metto anch'io, spero che non si offenda per la mia indesiderata compagnia 😂 perchè condivido assolutamente come lei il fastidio, la preoccupazione e l'opposizione anche, a certe derive come l'intersezionalismo, certe teorizzazioni gender e simili (e lo dico da gay, fra l'altro). No, semplicemente sono quelle derive che sono finto-progressiste e non sono affatto liberali. Anzi al contrario sono spesso fonte di oppressione illiberale, di cacce alle streghe, di imposizione statalista ecc. E, infatti, al di là del problema teorico, anche sul piano spicciolo, o concreto della politicizzazione di quei fenomen, mica vengono fuori da ambienti "liberali"! semmai negli USA da ambienti "liberal" che però lì vuol dire "di sinistra radicale", dunque certamente non liberali. Poi certo che siamo tutti - penso - un po' progressisti ed un po' conservatori - in senso lato - rispetto al nostro tempo: ci sono sempre cose che preferiremmo si conservassero, pur nell'evoluzione della civilizzazione umana, e altre che invece vorremmo si superassero, e magari non sempre lo sviluppo culturale va nella direzione che auspicheremmo...ma non credo questo si possa definire essere "conservatori" nel senso classico.
Diciamo che ne possiamo discutere ... :)
si, io continuo ad avere qualche riserva - parlando della introduzione- su questo concetto di "metodologia" pur trovando perfettamente condivisibile l'idea di nucelo del liberalismo=limitazione del potere politico (e non solo politico) a fronte della centralità della persona/individuo
Sarebbe interessante una puntata sui miti semplicistici ed irrealistici della "Mickey Mouse economics"!
Grazie per questi contenuti.
Se neghiamo, con Boldrin, i valori assoluti, allora il fatto che il libero arbitrio esista veramente seguendo appunto il punto di vista della verità assoluta (scientifica o logico-argomentativa inoppugnabile) è un falso problema. Concorso con Parsi. Il nostro vivere si fonda su un "facciamo come se". Facciamo come se domani il sole sorgerà nuovamente; facciamo come se le persone di cui mi fido non mi tradiranno mai; facciamo come se le convenzioni sociali che ci siamo dati finora siano assolute e vere sempre e comunque, e così via.
E' l'unico modo, le norme sociali non possono che essere convenzioni arbitrarie; l'unica cosa "assoluta", ineludibile, è l'umanità che ne è alla base, perchè si applicano sempre all'animale umano che siamo; dunque secondo me dovremmo partire da come funziona nel concreto l'essere umano: come agisce, pensa, massimizza desideri e guadagni, ricava benefici, nuoce al suo prossimo, ecc.
Tutto è relativo, ahimé, questo però lascia scoperto un fianco, inevitabilmente: tutto è lecito se chi ha la forza di porre una nuova consuetudine socio-politica riesce nel suo intento, fino a quando non perde la sua forza impositiva, col rischio di scontri di civiltà, che è quello a cui credo stiamo assistendo in questo secolo fra Occidente e Russia, Occidente e Iran, Occidente e Cina, ecc.
A proposito, ragionare per cercare di definire i presupposti da cui partire, compreso anche sul significato di alcuni termini fondamentali, necessita di un ampia discussione.
Da come ho letto Cass e Sustein il problema centrale è quello del design intelligente dei "default". Un policy maker nel senso più lato del termine deve scegliere sempre, che lo faccia intenzionalmente o meno, un default. Riflettere sugli effetti che questa scelta ha è ciò che incoraggiano, per favorire comportamenti con un pubblico beneficio (che ovviamente è una considerazione politica e quindi che va dibattuta democraticamente), per tutti quegli individui che non hanno il tempo o l'interesse per compiere una scelta consapevole rispetto a un particolare meccanismo o tema. Il caveat cruciale è sempre lasciare l'arbitrio a tutti gli altri individui che vogliano esercitarlo. Lo stesso nome che danno alla dottrina è "libertarian paternalism", che c'ha libertarian nel nome :D nessuno ti forza a fare il fondo pensione, ma a meno che non fai opt out te lo becchi. Che è già il modo in cui funzionano molti sistemi tipo UK, e francamente molto più "libero" di come mi pare di capire funzioni in Italia
va beh allora facciamo un campetto a Bologna con i due professori ai giardini Margherita😂
Ho il sospetto che "equitá sostanziale" abbia senso di esistere solo in termini probabilistici; mai in termini assoluti.
Grazie per quello che fate.
Like tattico preventivo
algo, que ritmo!
Secondo me, un testo base del liberalismo classico è un libretto di J.S.Mill, ''On Liberty ". Partiamo da lì?
Quality content 👍👍
Isaiah Berlin diceva di non sapere se a livello di neuroscienze la libertà esistesse o meno, ma se non esistesse, allora verrebbero meno i valori su cui abbiamo costruito la società, a cominciare dalla responsabilità individuale e dal merito, non si potrebbe elogiare né punire nessuno ecc.
Mitici 👍 …. è un piacere ascoltarvi
Confermo che la "soetta" è la civetta in veneto (almeno nel dialetto padovano). Che girasse tanto non lo sapevo invece 😂
Buonasera 🌇 Prof
32’ yo creo : l’uomo riesce ad essere razionale nella misura della comprensione atta dal proprio simile, che diviene proporzione di realizzabilità del pensiero (interiorità) del primo ipotizzato soggetto? Cercando un esempio storico: Un po’ come mettere a confronto le idee programmatiche dei primi bolsh e il burocratismo supino delle guardie bianche, modi di concepire l’orizzonte diametralmente opposte poiché generate da opposte interazioni con le circostanze di costume.. ( ho ripreso le osservazioni di L.D.T // Stalin, Riv. Trad., Perm.)
Illuminante. Non trovo altre parole.
Quando parla verso il 10mo minuti sulle ricerche delle neuroscienze che mettono in dubbio il libero arbitrio dell’essere umano, a quali fa riferimento? Vorrei veramente leggerne qualcosa sembra estremamente interessante
Idem
@@xxxxxx.... Si parte secondo la mia modesta opinione dall'esperimento di Libet.
Poi tutto gira attorno alla sua replica e alla sua falsificazione popperiana.
Comunque prima del libero arbitro c'è il problema della coscienza. Il primo dipende dalla seconda. Della seconda non si sa non nulla poco.
@@alessiomaritozzi47 e tu andando contro la moda sei soggetto al tuo bias.
@@francescodarin8100 grazie
@@alessiomaritozzi47 la moda
questione complessa ma sempre esistita
un quadro ti indica spesso l'ideale del suo tempo
quelli del Tiziano con le sue Veneri adipose e cellulitiche erano dichiaratamente pornografici - vedi pioggia d'oro e Danae così ci aggiungi anche la perversione.
Sulla moda resta insuperato il testo di Simmel.
Mi chiedo se forse non è il caso, per parlare di liberismo o liberalismo, di partire dalle libertà dell'individuo che, a mio parere, devono essere totali fino a quando non hanno conseguenze dirette su altri individui, per poi passare a comunità sempre più grandi che necessitano quindi di regolamentazioni sempre più raffinate che si dovranno a loro volta confrontare con le dottrine politiche. Secondo me i conservatori odierni come Salvini e la Meloni in Italia, piuttosto che Trump negli USA non si possono considerare minimamente liberali in quanto ostacolano enormemente le libertà personali (aborto, uso di droghe a scopo ricreativo, ecc...) e proprio per questo faccio fatica a identificare Boldrin come un conservatore (come invece si considera lui stesso). Qualcuno è d'accordo con me per l'assunto di partenza delle libertà personali?
Un’altra discussione con Palma sul libero arbitrio sarebbe molto interessante
Amabili riflessioni... grazie
mah...min. 42 e seguenti: ma non c'entra nulla col liberalismo. Quelle sono le pure opinioni di quei militanti- che fra l'altro dubito molto che possano esser mai di opinioni politiche "liberali" ma quando mai? e se lo fossero dovrebbero chiarirsi a sé stesi. E se c'è una stampa favorevole cacchii di quella stampa. Ma nelle democrazie e nell'idea liberale, la maggioranza NON HA RAGIONE, (magari ce l'ha ma voglio dire, non sta scritto da nessuna parte che ce l'abbia e tantomeno ce l'ha D'aUTORITA' per il fatto di aver vinto le elezioni o di essere maggioranza) non ha affatto superiorità morale, la maggioranza decide: è diverso. NON HA LA RAGIONE, ha solo il diritto di decidere. Anzi lo specifico della democrazia liberale, è proprio la tutea del dissenso perchè non c'è una "ragione", e ovviamente ognuno, ogni corrente di pensiero, mediatica, di stampa ecc. potrà liberamente pensare di aver ragione o che le sue scelte siano moralmente superiori ma nessuno lo "sanziona" questo, ognuno lo puà pensare per sé e cercare di convincere gli altri, cavoli suoi.
Bellissima live ma Parsi ha detto troppe volte AMPIO
Il noto autore chiaramente. Una costante citazione.
Ma l'hanno continuato questo discorso? Perché io non lo trovo sul canale
Domanda: perché con libertà non viene più teorizzata (e praticata eticamente) consapevolezza/responsabilità ?( ..non é infondo la forza intellettiva di ragione e intenzione che possono incanalare o dirigere la potenza dei sentimenti reclamanti l’ appagamento emotivo comunemente riconosciuto e invocato come libertà? Non é il controllo di quest’aspetto a far di un índole una forza bestiale e cieca piuttosto che zelante e temperata? Dall’Agostino di Cartagine che citate.. si ragiona così (La Grandezza dell’anima e La città di Dio) pensando la finitudine dell’uomo e i principi che reggono l’habitat dove, se savio, può proliferare…)
Grazie mille per la seconda puntata professori, un saluto dal Belize
Il libero arbitrio è una proprietà emergente da processi fisici e chimici sottostanti, visibile alla scala di misura di un essere umano, così come la Temperatura è una grandezza fisica macroscopica emergente dall'interazione di una moltitudine di particelle descrivibili a livello microscopico, le quali non hanno percezione dell'esistenza di una Temperatura su scala più grande
Semmai è l'illusione del libero arbitrio ad emergere, noi abbiamo la percezione di poter scegliere liberamente cosa vogliamo e di conseguenza cosa facciamo, in realtà le nostre scelte, da come sta emergendo anche nelle neuroscienze, non sono libere.
Il concetto di scelta libera è anche anche insensato dal punto di vista logico e psicologico, se si esclude la metafisica (in questo caso l'esistenza di un "fantasma nella macchina", cioè dell'anima)
@@davidefaranda3171 la temperatura esiste?
@@letsstripping la temperatura è una grandezza fisica creata dagli esseri umani per misurare dei fenomeni che esistono.
Mi piace il modo in cui scrivi ma lo reputo un pò pomposo, potresti chiarirmi la tua tesi, per favore?
@@davidefaranda3171 quando dici: "semmai è l'illusione del libero arbitrio ad emergere" io ti rispondo: è la temperatura ad emergere o vi è una illusione della sua esistenza?
Mia osservazione: la temperatura esiste, perché noi gli abbiamo assegnato un nome (ed anche delle funzioni matematiche) che individuano un certo fenomeno fisico che emerge da fenomeni fisici sottostanti. Ciò non vuol dire che esistono degli atomi che compongono una sostanza chiamata temperatura.
Così il libero arbitrio esiste, in quanto emerge da processi neurobiologici che noi "vediamo" alla scala di grandezza della vita umana
@@letsstripping Forse sono io testardo e non colgo pienamente la tua analogia...magari mi conviene entrare nel territorio semantico: se la definizione di libero arbitrio è " la capacità di scegliere liberaramente cosa vogliamo" e noi non abbiamo quella capacità, significa che non possediamo libero arbitrio.
Poi in un certo senso, come affermi tu, il libero arbitrio "esiste" in quanto la sua illusione emerge da processi neurobiologici.
Nella prossima puntata propongo di provare l'AI ChatGPT3 che si basa su una letteratura molto ampia. Prima ponete la domanda, voi proponete la vostra risposta e poi la confrontate con l'AI.
Che Ve ne pare?
Vi ho ascoltato e poi l'ho proposta a GPT3.
Per esempio che cosa è la libertà in un sistema liberale.
Oppure: può esistere Equità in un sistema capitalista sregolato?
Grazie alla prossima.
Prof. Boldrin, da quel che so la xoleta (si scrive così? Non credo) è la civetta e forse le voleva dire che è troppo in giro, soprattutto di notte, come le civette 🦉
ma non che è la soletta delle scarpe?
La consapevolezza della limitatezza della libertà o del libero arbitrio non esclude la possibilità di definire un liberalismo che sia coincidente con quella parte di libero arbitrio che non risente in maniera rilevante dell'ambiente esterno ma che fa parte delle caratteristiche proprie della vita biologica
Non funziona cosi'. Non e' che c'e' una "fettina" di libero arbitrio ed un'altra fettina che non e' libera .... eppoi, come separiamo, nel comportamento umano, le azioni che sono frutto del libero arbitrio da quelle che no?
Questa, in realta', la grande questione che, almeno sul piano teorico, ogni teoria politica piu' o meno "liberale" deve risolvere.
@@LiberiOltre questo dualismo è una semplificazione non esauriente. La mia affermazione origina dal ragionamento per cui "nascere in un certo Paese" condiziona enormemente il nostro libero arbitrio, ma non così profondamente da condizionare, per esempio, la nostra libertà di decidere se camminare in avanti o indietro, a destra o a sinistra, e in generale compiere qualunque azione su piccola scala.
In ogni caso non è tanto rilevante chiedersi cosa sia mosso dal libero arbitrio e cosa no (tranne che per questioni giuridiche sulla capacità di intendere e volere). I liberali dovrebbero chiedersi qual è quella condizione di libertà giuridica che possa massimizzare gli effetti positivi sulla collettività
@@LiberiOltre E partire, giusto per ridurre il campo, da una partita di calcio? O comunque un gioco sportivo di squadra. E siccome le squadre sono due, anche competitivo verso l'esterno - e siccome i giocatori della stessa squadra sono un numero limitato, competitivo all'interno.
Le regole da un lato e il loro uso nel gioco dall'altro. Compresi i falli, le proteste, gli errori sia dei giocatori che dell'arbitro.
@@LiberiOltre sintesi: Quando Boldrin afferma che il libero arbitrio non esiste perché non siamo liberi in quanto determinati da cause esterne eccetera, ha semplicemente scoperto il determinismo del libero arbitrio, non la sua inesistenza.
Una parola. Grazie.
Vero ossigeno per menti aperte! Grazie!
Buonasera Professori… sempre un piacere ascoltarvi…👍 💙💛💪
Soetta = civetta (sono Veneto)
Ignorare Graeber sull’ugaglianza è un disastro
Sulla storia dell’uguaglianza
Braverrimi
Adesso prossimo step pensione docenza attaccata al chiodo lunga vita parsi
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Voto "civetta" dal bassanese
Vorrei correggere il professor Parsi, che ha chiamato Beppe Grillo "illuminato". Beppe Grillo è l'Elevato! Errore imperdonabile.
Stavolta non mi sento d'accordo con nessuno dei due.
Da un lato il "relativismo" di Boldrin mi sembra teoricamente sensato ma praticamente insensato: non penso che qualcuno possa seriamente argomentare che la Russia sia "più liberale" dell'Italia. Se osserviamo i paesi del mondo, riusciamo a classificarli più o meno.
Per quanto riguarda gli argomenti di Parsi, non arrivano semplicemente a costruire un framework sufficientemente solido. Ognuno potrebbe essere usato per proporre il contrario di ciò che è individuato come liberale.
Per esempio, credo che Hitler fu eletto nel pieno rispetto della procedura democratica del suo tempo.
Su Hitler, nel 32 forse si, nel 33 no.
@@giovannichiaranti9775 si diciamo che 33 assolutamente no 32 a metà ma non pienamente libere elezioni
@@tommaso7536 si, il punto è che in quegli anni c' era un tale clima di scontro politico che è difficile definire le elezioni " pienamente libere" dato le continue violenze durante la campagna elettorale
il sig. " la Russia non sa nemmeno produrre la carta igienica" e mister " la Russia ha un PIL inferiore alla Bulgaria"
oggi ci propinano un pippone sul liberalismo....inascoltabili.
Consiglio: la prossima volta fatevi una telefonata .
Nessuno ti obbliga a guardarli, sei tu che vieni sul canale non è il canale che viene da te
devi guardare pil pro capita e così invece di indovinare impari qualcosa
@@thugskem7607 i falsari vanno smscherati sempre, è dovere civco di ogni buon cittadino, ti sembrerà strano ma serve a migliorare la vita di tutti, compresa la tua
@@francescodarin8100 appunto, studia e informati, fenomeno
@@alberto-eh1wd il risveglio dopo mesi di letargo
e ancora non hai capito nulla
il neurone litificato ha girato nel vuoto
un loop che ti incanta
Like sulla fiducia 🙂 ascolto appena mi ritaglio un'oretta libera 😉