Guerre all'Italiana (1918-1945) - Giovanni Cerino Badone

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  • Опубликовано: 11 янв 2024
  • The Italian Way of War 2 raccontata da Giovanni Cerino Badone e ‪@zakzac74‬
    / domusorobica
    ​domusorobica.com/

Комментарии • 72

  • @MattiaHungadiSpicali-ri5wl
    @MattiaHungadiSpicali-ri5wl 5 месяцев назад +9

    Estremamente interessante la fotografia iniziale sulla condizione industriale del paese all'alba della seconda guerra mondiale. Detto questo spero che il professore possa regalarci una lezione sulla battaglia di Ain el-Gazala che è uno scontro tanto importante quanto trascurato. Grazie Domus e grazie al relatore.

  • @uffffffff1
    @uffffffff1 5 месяцев назад +7

    Supertecnico...l'importanza di non fare un canale che debba basarsi sullo share produce cose di pregio ed interessanti... complimenti!

  • @riassuntidistoria
    @riassuntidistoria 5 месяцев назад +2

    Aspettavo questo video! Grazie e complimenti s tutti!

  • @lorenzobossi9682
    @lorenzobossi9682 5 месяцев назад +4

    È sempre un piacere ascoltare Capitan Badone

  • @zodiaco5526
    @zodiaco5526 5 месяцев назад +12

    Signori commentatori, credo che sfugga a molti, per non dire tutti, il punto centrale della questione. Proverò a semplificare al massimo. Nel 1941 - 1942, la Macchi Aeronautica era in grado di produrre QUASI UN (1) caccia MC 202 al giorno. Diciamo 6 caccia alla settimana, 25 /26 caccia al mese. I soli Britannici potevano produrre oltre 250 caccia SPITFIRE MK IV al mese. Questo solo per rimanere in campo aeronautico. Punto.

    • @domusorobica2014
      @domusorobica2014  5 месяцев назад +5

      sembra proprio l'incipit della lezione..

    • @comstraker7329
      @comstraker7329 5 месяцев назад +3

      Non la metterei proprio così. È evidente che la potenza industriale britannica era superiore alla nostra, ma utilizzavano l'economia di scala. Sostanzialmente per ogni specialità producevano un solo mezzo. Noi per i caccia ne producevano 3 tipi di 3 aziende diverse: Macchi, Fiat e Reggiane con tutto quello che conseguiva in manutenzione e pezzi di ricambio. Caproni aveva proposto di decidere un solo tipo e uniformare tutte le catene di montaggio a quel modello. Non dico che la produzione sarebbe triplicata, ma considerevolmente aumentata e la manutenzione razionalizzata.

    • @zodiaco5526
      @zodiaco5526 5 месяцев назад

      @@comstraker7329 Uhhmm... Beh... Vediamo di fare il punto. Nel mentre costruivano dai 250 ai 300 Spitfires al mese e non smettevano di aggiornarlo (uno Spit del 1942 era diverso dallo Spit del 1939 /1940 quanto una Ford T da una Cadillac), contemporaneamente continuavano a produrre e aggiornare l'Hawker HURRICANE, (il vero vincitore della Battaglia d'Inghilterra), il De Havilland Mosquito e il Beaufort. Inoltre continuavano a produrre i loro ottimi bombardieri medi e leggeri, e i pesanti Stirling e iniziavano a uscire i Lancasters. Come se non bastasse stavano testando i Tempest ed i Tornado della Hawker. Faccio rispettosamente notare che stiamo parlando di aerei che hanno fatto la Storia dell'Aviazione mondiale, infinitamente superiori a qualunque aereo Italiano ma anche Tedesco (a parte il FW 190 e il ME 262, ma non sempre) e Giapponese. E tutti prodotti in numeri che noi non riuscivamo nemmeno a sognare.
      Per quanto riguarda la possibilità del tutto ipotetica di triplicare la produzione dei caccia, le ricordo un insignificante particolare. Gli aerei hanno bisogno di piloti e personale super qualificato e noi non li avevamo. Buona Domenica a lei.

    • @eugeniocapelli9316
      @eugeniocapelli9316 5 месяцев назад +3

      Capito ', anche a Stalin di dover scrivere una sola lettera ai vari direttori delle varie industrie aereonautiche Sovietiche,. Essa bastò a decuplicare la produzione aerea, non raggiungendo numeri Statunitensi ma quasi.
      In Italia invece Badoglio ed anche altri, ceffi, fecero il possibile per diminuire di vari zeri i nemeri dei vari mezzi, ARMI , prodotte, ed aumentò per effetto di vari zeri il numero dei caduti.
      PS se interessa vi chiarisco cosa dicevano le lettere ai vari direttori.

    • @zodiaco5526
      @zodiaco5526 5 месяцев назад +1

      @@eugeniocapelli9316 Bubbole❗

  • @user-ps4if8qm7j
    @user-ps4if8qm7j 5 месяцев назад +2

    INTERESSANTISSIMO e' tutto ciò di cui parlate io seguo in particolare il professor Marco Cimmino mio coetaneo a cui faccio tantissimi auguri di buon compleanno visto che 2 giorni fa ha compiuto 64 anni, io lo raggiungerò il 5 marzo, noi classe 1960 la classe dei campionissimo tra i quali Diego Armando Maradona e Airton Senna da Silva grazie di tutto professor Cimmino le sue LEZIONI sulla grande guerra sono imperdibili, mi chiamo Bruno BARATTA vivo Bolzano e sono un caporale in congedo del GRUPPO ARTIGLERIA DA MONTAGNA ASIAGO (TASI E TIRA) CASERMA PIAVE DOBBIACO 2°/1°/ 1982 B.C.S.

  • @dariomacconi478
    @dariomacconi478 5 месяцев назад +7

    Aveva ragione Guareschi quando diceva che eravamo un "Impero povero", ma è vero anche che il carbone se non ce l'hai mica te lo puoi dare

    • @andreaberza4890
      @andreaberza4890 5 месяцев назад +5

      Impero era solo nella testa dell'uomo di Predappio

    • @dariomacconi478
      @dariomacconi478 5 месяцев назад +9

      @@andreaberza4890 quando si ha Etiopia, Somalia, Eritrea, Libia e Dodecaneso si è oggettivamente una realtà imperiale

    • @andreaberza4890
      @andreaberza4890 5 месяцев назад +5

      @@dariomacconi478 la parola impero la copiata dai romani, ma erano delle semplici colonie. Ad esempio l'Etiopia non era difendibile ecc... Come forza militare ed industriale eravamo meno di zero, più o meno come oggi 😥🙄

    • @dariomacconi478
      @dariomacconi478 5 месяцев назад +1

      @@andreaberza4890 eravamo un potenza regionale, certo non una grande potenza.

    • @comstraker7329
      @comstraker7329 5 месяцев назад +9

      ​@@andreaberza4890Strategicamente l'uomo di Predappio aveva ragionato bene. Guardati la cartina geografica. Mi pare che proprio adesso lo stretto di Bab El Mandeb sia cruciale per gli anglo. Tale stretto era sostanzialmente in mano a noi dopo la conquista dell'Etiopia. Il duca d'Aosta aveva proposto di bloccarlo piazzando dei cannoni navali in grotta, minandolo e spostando alcuni vecchi incrociatori come il San Giorgio nel mar Rosso. Eventualmente sbarcando ad Aden ed occupando Gibuti. A quel punto si sarebbe reciso il ganglio che legava gli inglesi ai loro possedimenti d'oltremare e i rifornimenti avrebbero dovuto circumnavigare l'Africa e passare per Gibilterra e lo stretto di Sicilia per arrivare in Egitto con tutti gli attacchi ai convogli che ne sarebbero conseguiti. La chiusura mentale di Badoglio impedì l'unica azione, assieme alla presa di Malta totalmente sguarnita all'inizio, che avrebbe potuto dare un colpo veramente serio agli inglesi.
      Avevi avuto 9 mesi per prepararti e il pessimo capo di stato maggiore generale li buttò al vento.

  • @manuelfantoni5258
    @manuelfantoni5258 5 месяцев назад +3

    Non vedo l'ora di vedere la terza parte, probabilmente quella più interessante e di attualità: la guerra fredda e il post guerra fredda.
    Nell'attesa, per non farci soffrire, che ne dice la Domus di organizzare una conferenza sulla battaglia di El Gazala, sarebbe interessante sviscerarla in dettaglio.

  • @claudiorotondi9682
    @claudiorotondi9682 5 месяцев назад +6

    Professore, sicuramente per capacita industriale e materie prime non potevano competere con Fra, Ger e Regno unito, ma sicuramente eravamo superiori a paesi come la Grecia, contro cui abbiamo subito uno dei piu grandi disastri strategici della storia militare

    • @eugeniocapelli9316
      @eugeniocapelli9316 5 месяцев назад

      Più che altro, si sono sempre tenuti , semi disarmati a non armarsi, Superiormente alla Francia. Sempre, essa è una Condizione e lo sarà.

    • @dywirnach783
      @dywirnach783 5 месяцев назад +14

      Non sono d’accordo, la campagna di Grecia riflette ciò che non funzionava nell’apparato militare italiano :
      1- Generale(Visconti Prasca) non aveva mai comandato una divisione lasciamo perdere un corpo d’armata
      2- abbiamo attaccato con la metà degli effettivi previsti dagli studi precedenti
      3- la compagna è partita d’autunno in un ambiente operativo di montagna
      4- non si sono assicurati una linea di rifornimento stabile ..
      Beh io direi che la capacità industriale o bellica a poco a che fare con questa sconfitta è tutto merito di quei cani che per una promozione hanno giocato con la vita dei soldati ….

    • @davidecorda7392
      @davidecorda7392 5 месяцев назад

      È stata l'improvvisazione

    • @comstraker7329
      @comstraker7329 5 месяцев назад +3

      Chiunque avrebbe perso con una strategia folle del genere.
      Attaccare in montagna sottozero con sole 5 divisioni ( binarie!) con i greci in altura forti di 15 divisioni, senza appoggio aereo è qualcosa che viola le più elementari regole belliche. Tra l'altro neanche ti eri impegnato seriamente a chiedere alla Bulgaria di attaccare in Macedonia per dividere l'esercito greco.

    • @giuseppeboemi927
      @giuseppeboemi927 5 месяцев назад

      @@dywirnach783 In stile tipicamente italiano, perché purtroppo siamo un popolo fratricida

  • @ulpiotraiano3374
    @ulpiotraiano3374 5 месяцев назад +5

    Grazie professore, argomento trattato in maniera eccellente. Solo una curiosita , gli inglesi giurano e spergiurano che il loro attacco a sud ,ad El Alamein, nel settore della Folgore fu solo un diversivo , e che il vero obbiettivo era di sfondare a nord . Il grande Caccia Dominioni nella sua lettera a Montgomery tiro un po le orecchie al maresciallo britannico , riguardo questo argomento. Visto che Montgomery copio un po tutto a Rommel( fu creata persino una canzoncina in alternativa a Lily Marlin , la nostra Rosamunda) quell azione a sud sembra proprio un tentativo di ricreare il gancio da sud di Gazala al rovescio , utilizzando fra l altro, una della migliori unita , la settima divisione corazzata , topi del deserto . Inoltre in un settore quasi completamente tenuto da italiani che i britannici ritenevano piu deboli dei settori tedeschi . Sembrava quasi un invito a nozze . Invece no fanno un diversivo a sud e poi praticamente un attacco frontale a nord , anche a me puzza un po , lei che ne pensa ? Grazie .

    • @GiovanniCerinoBadone76
      @GiovanniCerinoBadone76 5 месяцев назад

      La "British Way of War", dalla Guerra di Successione Spagnola [Battaglia di Blenheim/Höchstädt 1704] in avanti, prevede un attrito continuo, basato sulla potenza di fuoco, destinato a logorare tutta la linea tenuta dalla forze nemiche. Una volta trovato il punto di rottura nel fronte avversario, lì vengono concentrate le forze. Nel 1942 il punto di rottura, una volta lanciati i primi attacchi, fu individuato a Nord dello schieramento italo-tedesco, non a sud dove le linee di difesa tenute dalla Folgore tennero.

    • @GiovanniCerinoBadone76
      @GiovanniCerinoBadone76 4 месяца назад

      L'approccio dottrinale inglese, da Blenheim 1704 in avanti, prevede uno sforzo su tutta la fronte fino a trovare un un punto debole dell'avversario, che viene colpito e logorato fino a portarlo al cedimento e alla rottura del fronte. Le operazioni britanniche ad El Alamein mi sembrano aderenti a tale idee dottrinali.

  • @claudiorotondi9682
    @claudiorotondi9682 5 месяцев назад +7

    Purtroppo con un capo stato maggiore generale come Badoglio cosi si poteva coordinare Marina ed Areonautica, se pensiamo che nell incontro del 15 Ottobre 40 prima dellattacco all Grecia non furono invitati i vertici di Marina ed Areonautica.

    • @andreaberza4890
      @andreaberza4890 5 месяцев назад +2

      E abbiamo addirittura dichiarato guerra agli stati uniti 🙄😥 Dire che l'uomo di Predappio (come lo chiamo io) era un folle è fargli un complimento

    • @gabrielik1962
      @gabrielik1962 5 месяцев назад

      Era un patacca

  • @roccolodola9672
    @roccolodola9672 5 месяцев назад +1

    A parte il buffo "teorema Rommel", descrizione assai interessante.

    • @GiovanniCerinoBadone76
      @GiovanniCerinoBadone76 5 месяцев назад +3

      The Rommel Papers, edited by B.H. Liddell Hart, New York 1953, p. 328: "The first essential condition for an army to be able to stand the strain of battle is an adequate stock of weapons, petrol and ammunition. In fact, the battle is fought and decided by the quartermasters before the shooting begins. The bravest men can do nothing without guns, the guns nothing without plenty of ammunition; and neither guns nor ammunition are much use in mobile warfare unless there are vehicles with sufficient petrol to haul them around. Maintenance mus also approximate in quantity and quality to that available to the enemy".

  • @Phed98
    @Phed98 5 месяцев назад

    Cimmino è disponibile a parlare della Guerra d'inverno tra Finlandia e Unione Sovietica?

  • @giovannipunzo5617
    @giovannipunzo5617 4 месяца назад +1

    Federico Baistrocchi meriterebbe però un po' più di attenzione, anche per il fatto che ricoprì contemporanemente sia la carica di sottosegretario alla guerra che capo di SM. Credo si sia trattato in un certo senso di un'occasione di ammodernamento mancata, o meglio conclusa frettolosamente con l'Africa e la Spagna. Per quanto riguarda il SIM la svolta - a mio parere - risale al 1934, ossia la nomina di Roatta: nel 1938 il cambiamento asseverò un situazione di fatto precedente. Un saluto e complimenti ...

    • @GiovanniCerinoBadone76
      @GiovanniCerinoBadone76 4 месяца назад +2

      Un saluto al caro amico Giovanni. Sono d'accordo sul SIM, e credo servano studi approfonditi sull'evoluzione dell'organizzazione dello Stato Maggiore del Regio Esercito. Sulle riforme Baistrocchi mi sono fatto l'idea che l'Italia aveva un esercito perfettamente funzionale a guerre come quella Spagnola e quella Etiopica, ma assolutamente non in grado di competere in uno scontro europeo generalizzato, come purtroppo avvenne. Grazie ancora Giovanni per gli spunti di riflessione, a presto. GCB

    • @giovannipunzo5617
      @giovannipunzo5617 4 месяца назад +1

      @@GiovanniCerinoBadone76 Concordo. Per quel poco che visto sulla pianicazione opearativa nei confronti dell'Austria (per prevenire l'Anschluss) il duo Baistrocchi-Roatta non lavorò male, ma la decisione di sganciarsi - come sempre - fu 'politica' . Un saluto

  • @eugenolo
    @eugenolo 5 месяцев назад +1

    ruclips.net/video/DKoJjk84SPg/видео.html prima parte

  • @walterscavi2781
    @walterscavi2781 5 месяцев назад +2

    Quindi deficienze logistiche e basta?

    • @GiovanniCerinoBadone76
      @GiovanniCerinoBadone76 5 месяцев назад

      Non solo, ma nel 1942 in Africa furono decisive. Può vedere una valutazione del suo impatto in Martin Van Creveld, Supplyng War. Logistics from Wallestein to Patton, Cambridge1977, pp. 181-201.

  • @eugeniocapelli9316
    @eugeniocapelli9316 5 месяцев назад

    Chi non prova non ha diritto di poi parlare, Malta manco provarono, il deserto Libico , fu invece utile l utile forma di combattimento, conveniente alla industria AngloAmericana

  • @davecompton5847
    @davecompton5847 5 месяцев назад +1

    Non mi pare che in Spagna le forze italiane abbiano brillato….

    • @domusorobica2014
      @domusorobica2014  5 месяцев назад +5

      al netto della propaganda avversaria le forze italiane non hanno sfigurato in terra di Spagna

    • @davecompton5847
      @davecompton5847 5 месяцев назад

      ⁠@@domusorobica2014non so se sia propaganda o meno, si parla di storiografia anglosassone ma non si vede perché le forze franchiste fossero considerate molto migliori di quelle italiane. Guadalajara docet, stesso canale, Cimino, il cui giudizio generale non mi pare positivo

    • @domusorobica2014
      @domusorobica2014  5 месяцев назад +2

      @@davecompton5847 non è negativo, Guadalajara fu solo un azzardo non riuscito. Quanto alla storiografia anglosassone basta vedere la trattazione della guerra in Nord Africa per capire come considerino le armi italiane

    • @davecompton5847
      @davecompton5847 5 месяцев назад

      @@domusorobica2014beh non del tutto a torto

    • @jodem7514
      @jodem7514 5 месяцев назад +1

      @@domusorobica2014 Certo non sfigurarono ma gli sforzi impegnati in Spagna ed Etiopia furono determinanti nel 1940 per limitare il potenziale del Regio esercito.