Buongiorno Simone. Io mi sono convinto che tempo e spazio (con noi dentro) siano già tutti scritti. L'esempio che più mi ha influenzato è quello che tira in ballo la relatività del tempo. In base a dove ti trovi e come ti muovi ti puoi idealmente interfacciare con tempi e spazi lontanissimi da te. Se è vero quindi che il tempo non può essere uguale per tutti può voler dire che il tempo esiste già interamente insieme a tutti gli eventi. È come se Galileo esistesse ancora da qualche parte, ma non più per noi poichè il nostro attuale stato ci impedisce di incontrarlo. Ma da qualche parte nello spazio-tempo, per qualcuno molto lontano da qui, Galileo potrebbe ancora esistere. Ovviamente parlo da semplice appassionato in base a quanto ho visto o letto. Non posso argomentare più di così! Se potessimo davvero calcolare tutto invece entreremmo nel paradosso in cui tutti potrebbero anticipare tutto e quindi vanificare al tempo stesso ogni cosa. L'Universo non sembra poterlo permettere, al pari dei viaggi nel tempo. Pensieri che fanno friggere il cervello!! 😵
Ciao Simone. Bellissimo argomento. Senza il determinismo si finisce nel metafisico. Se accettiamo il determinismo dobbiamo anche accettare che la vita sia una casuale configurazione di materia strutturata per reagire all’energia che arriva dal Sole (o da altre sorgenti) e restare lontana dall’equilibrio termico che caratterizza il mondo inanimato. Questa capacità, presente in ogni essere vivente, nell’uomo si è evoluta in un modo così raffinato che non solo gli ha permesso di sopravvivere, ma anche di prevedere il risultato di azioni che, modificando l’ambiente, rendono sempre più facile la sua sopravvivenza. L’agire quindi non può essere veramente libero, ma una maggiore capacità di prevedere il risultato delle azioni e scegliere quelle più vantaggiose, finisce per eguagliare e forse anche superare i condizionamenti deterministici rendendoci meno dipendenti dal contorno e quindi più “liberi” e responsabili.
Un bellissimo tema, che avevo personalmente affrontato in passato, ma ora arricchito dalla tua bellissima e preziosa riflessione. Grazie Simone, come sempre!
Ciao Simone, complimenti come sempre per l'ottimo lavoro 😊 un piccolo consiglio: se hai problemi con l'auto focus "ballerino" potresti impostare fuoco ed esposizione fisse prima di registrare, oppure aumentare la luminosità e il contrasto della scena (con luci e oggetti). In ogni caso, ridurre l'apertura (ad esempio F9 per una scena come questa) darebbe un buon aiuto, aumentando la profondità di campo. :) continua così
Concordo sulla conclusione. Noto come la valutazione venga fatta sulle scienze naturali e non sulle scienze sociali in cui l'analisi dei meccanismi di comportamento individuali sono oltremodo complessi da definire in quanto caratterizzati da bias cognitivi, euristiche, che non consentono di valutare previsionalmente alcunché. Certo una visione eteronoma della faccenda, un calcolatore megagalattico, o una volontà divina, potrebbero risolvere il limiti dettati dalla nostra attuale conoscenza. Per questo, giacché l'uomo tenda ad evolvere per affrontare la complessità che vive, man mano ci avvicineremo a questa soluzione. Una goccia nel mare, un granello di polvere nell'infinito, e probabilmente ci estingueremo prima in questa dimensione umana, ma è nostro destino porci domande e cercare risposte
Il destino è tra le cose più affascinanti che ci siano; nonostante tratto spesso temi simili sui miei video, non l'ho mai sentito spiegato in questa maniera. Bellissimo video
Al di là di questioni deterministiche o probabilistiche, fattualmente sono tutte questioni che, nonostante io adori e sia onorato di conoscere, sono irrilevanti nella vita umana. Il fatto che noi prendiamo delle decisioni e proviamo delle emozioni nella nostra vita è reale a prescindere dalla natura dell'universo, e soprattutto è reale per noi. In sostanza il "sistema io" è tutto ciò che è davvero reale nella mia percezione
Quello che dici è inesatto e pericoloso, decidi di ingorare un problema, che se risolto ti porterebbe ad una consapevolezza del tuo essere maggiore, sia perche è difficile risolverlo, sia perche tu non potresti vivere con la consapevolezza che tutto cio che sei e fai è predeterminato, dovendo integrare (se intellettualmente corretto) questa nuova prospettiva in tutte le tue scelte, ma essendo che le tue scelte ed emozioni si basano fondamentalmente sulla giustizzia e su valori assoluti da te riconosciuti, il determinismo che esclude proprio queste ultime realta oggettive, farebbe collassare la tua intera persona ed esistenza, l unico modo per sfuggire a questo, è vivere la propria vita, ingorando e senza prendere in considerazzione la sua origine, il fattonstesso che l essere umano non puo vivere con una consapevolezza e ragionamento simile, voldire che va contro di lui e la sua naturaz e per wui non puo essere la sua natura, da qui lui è stato originato, ragione per qui il determinismo è errato
Grazie innanzitutto per il video, sto scrivendo un romanzo sull'argomento e ogni informazione, soprattutto se data da persone come te, è super gradita. Credo che cercare di prevedere le azioni sia irrilevante, non è quello il senso della domanda che ci poniamo. Sono d'accordo in ogni caso sulla tua ultima affermazione; ok, non è "merito" delle mie scelte, ma è sempre la mia persona che ha fatto ciò, a prescindere se la scelta è stata voluta o gia scritta, io SONO questo, e va bene così 😊
Un giorno osservavo un’ape che si era impigliata nella mia zanzariera e non riusciva a liberarsi. Ad un certo punto decidevo di liberarla, ma poi un altro pensiero attraversava la mia mente: e se la lasciassi al suo destino o se addirittura la uccidessi? Insomma il destino dell’ape dipendeva da una mia decisione, ma lei non poteva saperlo. Io ovviamente avevo deciso di liberarla, ma quando l’ho deciso lei era ancora impigliata. Già io conoscevo il suo probabile futuro, ma lei no. Poi l’ho liberata ed ho realizzato il suo destino. Mentre l’ape era impigliata il suo futuro era incerto, ma un sistema esterno (io) ha deciso di fare collassare una decisione, lasciarla andare. Da ciò ne ho dedotto che un sistema intelligente può determinare le azioni ed il futuro di uno meno intelligente.
Questo nostro essere convinti che noi siamo gli intelligenti e gli altri gli stupidi è la causa di guerre, crimini contro l'umanità, ingiustizie e devastazione ambientale.
Esseri più o meno intelligenti sono l'ennesima illusione. Hai liberato l'ape perché il tuo personaggio lo avrebbe fatto e all'ape non cambia nulla se la liberi o no perché per lei è la stessa cosa. Solo "tu" credi di essere qualcosa separato dal resto, l'ape fa la volontà. In breve, l'essere umano è una sorta di intelligenza artificiale che crede di esistere indipendentemente dal Tutto, o Vita, o Dio o come lo vuoi chiamare.
il destino dell'ape NON era incerto perche se vale il principio deterministico, tu l'avresti liberata comunque perch la tua decisione semplicementeNON esiste come tale in quanto predeterminata. SCACCO MATTO.
Mio figlio Ennio, dodicenne, dopo aver visto questo video ed il precedente sul principio di indeterminazione, sostiene che l'universo segua le regole della meccanica classica, cioè sia "meccanico", ma a livello quantistico, ci sia una libertà che, pur piccola, sia in grado di sconvolgere il meccanicismo. Comprendo il senso delle sue parole ed aggiungo che, come previsto dalla Teoria del caos, minuscole variazioni sono responsabili di enormi cambiamenti. Così come una piccola pietra caduta in un ingranaggio potrebbe determinarne un malfunzionamento macroscopico. Ecco, il libero arbitrio agisce come il clinamen di Lucrezio: è una piccola perturbazione che sconvolge il determinismo e dà senso al bene e al male ed all'autocoscienza e alla consapevolezza.
quello che e` da dimostrare e` se l'indeterminatezza nasca o no da una sempice inadeguatezza dei nostri sistemi di rilevamento, cioe` da falle della conoscenza..
@@IOsononessuno-o4i si`, vabbe`, senza stare a giudicarli, loro fanno il loro lavoro ed e` compito di chi ascolta mettere ogni pezzo al suo posto per non entrare in un pensiero astruso.
Conosci il "butterfly effect"? un battito di ali di una farfalla può causare un uragano dall'altra parte del mondo, così è anche per le nostre "scelte", se esistesse davvero il "libero arbitrio" dovremmo conoscere tutte le conseguenze delle nostre scelte dal momento che le facciamo fino alla fine dei tempi, ovviamente pensare di avere questa "responsabilità" è del tutto ridicolo e presuntuoso.
@@IOsononessuno-o4i quello era solo un esempio per fa capire che nessuno ha la piena responsabilità delle proprie azioni/scelte, a meno che non vi sentite dei "padri eterni" che conoscete le conseguenze di tutte le vostre azioni/scelte da qui fino alla fine dei tempi, questo sì che è un bias che avete ma da world guinnes de primati xD
il determinismo assoluto avrebbe implicazioni filosofiche enormi. nessuno potrebbe sentirsi migliore ne peggiore. non ci sarebbe più merito o demerito. peccato e virtu. ed è un po quello che è la vita, in ogni caso. non c'è giustizia ne equità. la vita di ciascuno è pesantemente condizionata, se non pre-determinata, da fattori fuori dal controllo del singolo; questo viene quasi sempre ignorato.
Di solito non mi prende molto ciò di cui parli ma stavolta l’argomento è stato di mio grande interesse. Questo perché dopo tanti anni di riflessioni io ritengo che sia del tutto possibile che tutto sia già scritto e che noi siamo come musicisti che seguono uno spartito, tutti abili a fare esattamente ciò che è scritto sul pentagramma. Come mi sento a vivere in questa convinzione che è opposta a quella che avevo anni fa? Mi sento bene, mi sento quello di sempre solo più sereno. Penso anche che il concetto di tempo che scorre vada rivisto se la realtà è fatta di eventi inevitabili e che forse l’unica cosa che e’ imprevedibile è l’emozione nella sua intensità soggettiva. Più che lo stesso pensiero. Nessuno può conoscere il futuro, almeno nei suoi dettagli. Ma allo stesso modo non si può conoscere neanche il presente e nemmeno il passato.
Molto interessante. Comunque, dal mio punto di vista, sí vedo una differenza profonda secondo consideriamo il mondo como deterministico o meno. É chiaro che in ogni modo la nostra vita pratica si svolge "normalmente", secondo intuizione, ossia, governata da un "libero arbitrio", però, il solo fatto di immaginare di non poter prendere altre decisioni e che solamente possiamo essere d'accordo o no con esse, fa una differenza filosofica ed esistenziale enorme. In questa vita pratica tutto ci appare ragionevolmente libero e con l'elemento sorpresa sempre presente, ma il sembrare no é l'essere, e il vivere dovendo accettare, per non poter saperne di più, l'apparenza delle cose, non risolve il turbamento provocato da questo dubbio fondamentale. Grazie per il video!
Meraviglioso! Se ti potessi incontrare, ti vorrei abbracciare. Una riflessione: non essendoci separazione, poiché siamo tutti Uno, il pezzo di Universo che hai citato, potrebbe essere solo semplicemente uno stato di coscienza calato in quel particolare contesto spazio temporale?
Io credo che il libero arbitrio sia semplicemente una nostra illusione, cioè noi crediamo di avere una libertà di scelta mentre in realtà ciò che decidiamo di fare è esattamente quello che dovevamo fare... non avevamo altra scelta.
Anche noi siamo parte agente dell'universo, non ne siamo sganciati e di conseguenza non possiamo esserne solamente succubi, sennò non ne saremmo parte. Inoltre il fatto che il nostro pensare sia dovuto ai nostri neuroni nella totalità emergente di quello che siamo non ne va ad inficiare il fatto di essere parti di universo che pensa se stesso, sarebbe come confondere un bicchiere di vetro con la sabbia... non so se mi spiego, sarebbe come negare noi stessi per miope riduzionismo. E se poi il nostro piccolo agire è in un sistema caotico...
ti do` ragione se si parla di decisioni banali, tipo ordinare pizza o pasta, o comportamento degli atomi. Quello che crea la variazione e` invece la forza di volonta`, il trarre energie supplementari dal proprio sistema cognitivo, resistere a una tentazione contro i propri ormoni e il proprio Ego, resistere alla fatica per una vittoria sportiva o per lo studio o per sopravvivere, trovare il coraggio di uscire dalla banalita` dell'area di comfort...su queste cose pero` la Fisica non ha voce in capitolo.
@@PieroVannuccini Qualche tempo fa "discussi"con un prof , Anselmi mi pare si chiamasse, talebano dei quanti,e gli feci l'esempio del serial killer che,visto come tutto dipende da come si comporta la particella, non ha alcuna responsabilità per le sue azioni,e lui mi rispose che è proprio così,le particelle determinano tutto e quando noi agiamo è solo illusione in quanto già determinato dai quanti e quindi in sostanza,secondo la sua interpretazione,non esiste alcuna responsabilità,poi gli chiesi perché,vista la casualità dovuta alle particelle,non è mai nato un leone vegano,ma non mi rispose....
Ciao, bravissimo, video Top. Complimenti. Una considerazione, anche se la conclusione èla stessa del video: la domanda che tutti ci facciamo e che analizzi anche in questo video è solo apparente. Intendo dire che se tutto fosse già scritto non potrei fare o pensare nulla diverso da quello che sto facendo o pensando, perciò libero arbitrio o meno non cambierebbe nulla.
Consiglio a tutti di leggere le antinomie sulla cosmologia razionale di Kant, parlano esattamente di questo (tutto è determinato/ci sono cause libere). C’è da dire però anche che per la scienza il “caso” è qualcosa di inaccettabile (la fisica quantistica certo lo ammette ma non senza problematicità), è quanto di più a-scientifico ci sia, così come la libertà (se intendiamo la scienza come costruzione di un sistema coerente e determinato). Ecco che allora (semplifico molto) non si può scientificamente rendere ragione della “totalità delle cose”, o della “causa prima” (rispettivamente “tutto è determinato/c’è qualcosa di libero” e “se tutto è determinato, cosa ha dato inizio alla catena delle cause?”), oltre che alla domanda ancora anteriore del perché le cose esistano (se si risponde “è un caso”, infatti, non si è più scientifici, ma se si dà una risposta affermativa, come Dio, l’ordine cosmico, il destino, la struttura matematica o quello che si vuole, lo si è ancora meno).
Buongiorno professore. Se il comportamento della materia è deterministico il libero arbitrio non esiste. Se il comportamento della materia non è deterministico e impredicibile il libero arbitrio non esiste comunque perché il risultato sarà casuale. Non esiste nessun modo per cui il cervello, che è un organo materiale, possa sfuggire a questa alternativa. Ne deduciamo che le azioni o i pensieri, sono o rigidamente determinati o casuali, ma non sottostanno a nessuna presunta metafisica volontà che deciderebbe liberamente che cosa fare o pensare. Ci si illude di essere liberi solo perché ci si sente liberi. Ovvero si dimostrerebbe la libertà tramite un proprio "sentire". Ma il sentire che ho voluto fare precisamente questa azione è una percezione corticale secondaria a potenziali nervosi autonomi che generano il movimento. Gli esperimenti neurofisiologici di Libet sono molto chiari e Benini nel suo "Neurobiologia della volontà" ha ben spiegato qual'è lo stato attuale di conoscenze sulla questione.
Prof. Baroni buongiorno, argomento interessante. Sinceramente non ho una posizione chiara sulla questione "tutto scritto/tutto casuale" però penso che, se qualcuno più in alto di noi nell'evoluzione ha potere decisionale sul nostro sistema, e quindi sul nostro futuro, allora, vista la situazione, direi che è un sadico. Se fosse tutto scritto, visto il momento attuale globale e personale, direi che mi piacerebbe almeno leggere l'indice del copione anche se io non ho mai letto l'ultima pagina di un libro prima di arrivarci né ho mai visto la scena finale di un film senza averlo guardato tutto. Questo per dire che livello di incertezza vivo. Alessandro
questra nostra illusione del libero arbitrio produce maggiore illusioni, p.e. la vergogna, la vanità, e, sopratutto, l'inquetudine. che pace quando, senza questa illusione, sarà inutile chiurdersi "reuscirò l'esame domani ?" o "andrà bene la scirurgia ?
Ciao Simone, sto per comprarlo e sono sicuro che, come gli altri, lo troverò interessantissimo, comprensibile e piacevole da leggere. A proposito del Libero arbitrio, e di tutte le implicazioni anche filosofiche collegate, cosa ne pensi dell'eternalismo, del fatto che passato, presente e futuro siano un unico blocco, del paradosso di Andromeda, derivati mi pare in qs caso dalla relatività?
Ciao Prof! Concordo sul fatto che, già scritto tutto o no, a noi non cambierebbe niente, ma il libero arbitri,o, almeno per l'uomo ma forse per tutti gli esseri viventi, a me sembra un dato di fatto. Un dato di fatto "interiore", che nasce dall'esperienza di come viviamo in questo mondo. E mi sembra intuitivamente anche più sensato rispetto alla visone opposta. Secondo me gli organismi viventi fanno davvero storia a sé rispetto alle macchine e agli oggetti classici. Un saluto e a presto!
la domanda che hai fatto però è diversa. il fatto che non siamo e non saremo in grado di calcolare preventivamente le nostre decisioni future, non fa si che queste non siano predefinite, ci crea solo l'illusione che non siano predeterminate. tu affermi di accontentarti dell'illusione. Anni fa un saggio interessante prospettava la visione del tempo come qualcosa che non esiste: potremmo essere personaggi di un film i cui fotogrammi sono sparpagliati sul tavolo ed è un percorso a minima energia che conduce a scegliere il fotogramma successivo. Ovviamente per quante volte possa rivedere il film, finirà sempre allo stesso modo. Ma la questione potrebbe essere, che questo è il punto di vista di chi osserva i fotogrammi. chi è dentro i fotogrammi invece è parte del meccanismo che genera quello stato di energia che obbliga a ricadere nel fotogramma successivo. e in quanto tale si può dire che è tutto l'universo a definire il cambiamento di stato, ma le variabili al contorno più influenti sono le più prossime all'azione. Altra visione delle stesso problema è la presenza di un cervello primordiale, quello dei rettili, che permane in noi mammiferi ed è in grado di prendere decisioni prima che il cervello cosciente se ne renda conto, come scansare una pallonata. il cervello cosciente poi a posteriori si costruisce una giustificazione e si appropria della decisione, mentendo a se stesso. ma questo vuol dire che siamo portatori di di libero arbitrio? se per riflesso uccido una persona perché il mio cervello primordiale si è sentito aggredito, la mia coscienza è innocente? il problema è se la coscienza sia di per se deresponsabilizzata o meno rispetto alla reazione istintiva. La mia reattività primordiale non può istantaneamente essere gestita dalla coscienza, ma può essere che ogni istinto primordiale venga nel tempo plasmato dalla coscienza, quindi una mia reazione violenta potrebbe essere comunque imputabile alla coscienza. esistono diversi livelli di percezione del libero arbitrio, senza bisogno di scendere a livello quantistico come come diversi hanno osservato sono difficilmente riconducibili a livello della coscienza macroscopica ...
Concordo con le conclusioni finali e proprio per questo penso che, soprattutto assodato che, almeno al tempo in cui viviamo, sarebbe impossibile avere lo stato di ogni singolo atomo per poter "prevedere" l'azione di un essere vivente, sapere o meno se siamo in un mondo deterministico (a logica mi verrebbe da pensare di sì) sarebbe totalmente inutile. Forse dannoso? Penso a persone che potrebbero lasciare andare i loro comportamenti, giustificandoli con il "tutto già scritto"... Ma tanto, se il mondo è deterministico, sarebbero già stati "scritti" anche i loro comportamenti, quindi avrebbero ragione, e qui si entra in un loop infinito mi sa 😂😂
Come esseri umani coscienti e consapevoli siamo pianamente responsabili delle nostre scelte e dei nostri errori. Che quello che viviamo non sia altro che la proiezione di una pellicola già esistente non potrà mai essere scoperto con metodo galileiano. Riguardo alle interpretazioni della meccanica quantistica, vanno tutte bene fintanto che non si contraddicono e sono confortate dai dati sperimentali; ma si tratta pur sempre di interpretazioni che di galileiano hanno veramente poco. Ad esempio possiamo affermare che nel collasso della funzione d'onda si concretizza lo stato di una particella, ma non si sa sire come e perché questo accade. In ogni caso questo video offre ottimi spunti di riflessione. Bravo prof, Continuo a seguirti con grande interesse.
Ne sei sicuro? Conosci il "butterfly effect"? un battito di ali di una farfalla può causare un uragano dall'altra parte del mondo, così è anche per le nostre "scelte", se esistesse davvero il "libero arbitrio" dovremmo conoscere tutte le conseguenze delle nostre scelte dal momento che le facciamo fino alla fine dei tempi, pensare di avere questa "responsabilità" è del tutto ridicolo e presuntuoso.
@@biomax1864Butterfly effect per mia esperienza non è un mio potere ma uno strumento in mano al regista per pilotare mia vita ,quindi se aggiungiamo nelle equazioni il regista (universo /Dio)secondo me tutto quadra.
E la variabile tempo non la prendiamo in considerazione? Se anche il futuro fosse conoscibile anche adesso , non significherebbe che tutto è già accaduto? E che noi viviamo la proiezione fotogramma per fotogramma di una realtà già tutta esistente nella bobina?
A mio avviso, Lei ha ben colto il verso che deve intraprendere il ragionamento, per cercare di ottenere una significativa risposta al quesito posto dal video. Occorre innanzitutto porsi l’annosa domanda di quale sia la vera natura del tempo, ossia del divenire della realtà. Purtroppo bisogna ammettere che, circa l’ ESSENZA del tempo, non si è ancora riusciti a presentare una definizione completa ed unitaria. Lo schema concettuale preso come riferimento analitico per il tempo dagli scienziati odierni si rifa ancora al cosiddetto PARADIGMA CLASSICO, un paradigma che non va al di là dei limiti imposti alla fisica newtoniana / einsteiniana / boltzmanniana. Voglio dire che, quand’anche si possa parlare di una SCIENTIFICITA’ delle opinioni dei pensatori suddetti legata alle scoperte scientifiche realizzate di recente, si può tranquillamente naufragare nel disarmo intellettuale se non si aprono le frontiere speculative ad una nuova grammatica, ad una nuova metrica, insomma ad un NUOVO PARADIGMA. I fisici attuali, che pur hanno a disposizione la ricca scientificità di oggi, non sembrano riuscire a trarne giovamento e, secondo me, la preclusione comune affonda le sue radici nell’ostinato affidamento al suddetto paradigma classico per l’indagine del DIVENIRE DELLA REALTA’. Qualunque sia la conclusione a cui si perviene ragionando, in termini classici, sul tempo oggettivo nel mondo microscopico, resta inossidabile la PERCEZIONE SOGGETTIVA come elemento trainante dell’idea del tempo, e non si può non convenire sul fatto che siamo in presenza di una SENSAZIONE INGANNEVOLE della realtà macroscopica in cui viviamo. Così ci si accorge che si deve operare, nella ricerca di una risposta, una svolta euristica significativa da un approccio basato sulla FISICA a quello più ampio basato sulla FILOSOFIA DELLA SCIENZA, maggiormente rivolto all’astrazione concettuale. Si pone allora un interrogativo spontaneo: per arrivare a portare alla luce il nuovo paradigma suddetto, quale figura euristica va aggiunta intorno al tavolo della riflessione? Dal momento che dobbiamo venire a capo del significato ultimo del divenire delle cose, è evidente che l’analisi del problema necessita di prospettive ONTOLOGICHE, ovvero attinenti ad uno studio più profondo e diretto degli aspetti della REALTA’. Insomma, non si può fare a meno del punto di vista della LOGICA FILOSOFICA, ovvero della teoretica ontologica, appunto. Ora, si dà il caso che già un illustre pensatore moderno si sia intensamente occupato di recente di questo tipo di problematiche. Sto parlando di Emanuele Severino. Questi, avvalendosi del PRINCIPIO ONTOLOGICO DI NON CONTRADDIZIONE (Aristotele), ha sviluppato una piattaforma teoretica incontrovertibile, nel cui ambito appare del tutto evidente che l’interpretazione NICHILISTA del divenire delle cose, quella del paradigma classico, viola il principio anzidetto (PNC) anche in riferimento ad una realtà intesa nella sua spalmatura temporale. E’ proprio in relazione ad un tessuto della realtà nella sua totalità temporale che si può facilmente dedurre come ad es. il fenomeno fisico di un elettrone atomico che ‘salta’ da un livello energetico ad un altro si presenti palesemente CONTRADDITTORIO sotto la lente nichilista, poiché comporterebbe ben due violazioni del PNC, a fronte delle relative proposizioni nichiliste che non potranno mai essere vere. Nel sistema ontologico costruito da Severino (TEORESI ETERNALISTA) è invece possibile un’indagine coerente del divenire della realtà, detta appunto interpretazione ETERNALISTA. Ora, se la logica del cervello umano lavora secondo GIUSTEZZA, l’unica VERITA’ ONTOLOGICA plausibile per l’intima struttura della REALTA’ è allora l’ETERNALISMO di Severino. Partendo da queste fondamenta ontologiche saremo finalmente in grado di introdurre l’anelato nuovo paradigma, su cui basare un modello concettuale del tempo più vicino ontologicamente alla verità, e quindi utile a costruire una risposta logicamente adeguata al quesito del libero arbitrio. Ma si rende necessaria un’integrazione di pensiero tra la FISICA, la LOGICA e la FILOSOFIA, che è difficilmente rinvenibile in un unico pensatore.
@@anibolr6342 Anche per esempio il DNA è una palese prova contro il PRINCIPIO ONTOLOGICO DI NON CONTRADDIZIONE: Il "tutto" contiene il "singolo" e il "singolo" contiene il "tutto". O il concetto di "frattale" che si riscontra in natura, il numero aureo, ecc,,, sono tutti concetti chi violano il suddetto "principio". Detto ciò mi associo a Severino e dico che l'unica cosa che esiste realmente e logicamente è il Nulla, senza cadere in contraddizione.
@@biomax1864 Mi scusi, apprezzo il suo intervento ma non ho ben capito la Sua posizione di pensiero. Cerco allora di specificare qualcosa di più preciso sulla teoresi eternalista di Severino.
Concezione fisicalista del mondo. Evidenza sensoria delle cose, dei corpi, degli oggetti. Tale concezione è negata dalla teoresi eternalista in quanto contraddice il Principio di separazione tra identità e distinzione. L’analisi della TRASFORMAZIONE DELLA REALTA’, affrontata col paradigma classico, ed imperniata sull’espressione ‘esiste solo ciò che esiste nel tempo presente’, ci fa intravedere l’inganno di un PROCESSO TRASFORMATIVO del mondo che ci circonda secondo cui, nel passaggio dallo Stato di cose A allo Stato di cose B, A scompare (distruzione nel nulla!) e B compare (creazione dal nulla!). Il processo trasformativo può riferirsi al movimento, o addirittura allo sviluppo, di qualunque cosa (anche una creatura vivente!). Così il divenire si presenta come un continuo susseguirsi di miracoli di distruzione - creazione! E’ un discorso che non regge e che ci induce ad accantonare un’idea così fortemente ingannevole del mondo, derivante dalla nostra fossilizzazione cerebrale, come di un OGGETTO unico che si trasforma ad oltranza davanti a noi. La sostanza è che non abbiamo a che fare con degli oggetti, ma con le loro relative SAGOME nelle configurazioni che si avvicendano. Concezione nichilista del mondo. Evidenza sensoria del divenire, del tempo. Tale concezione è negata dalla teoresi eternalista in quanto contraddice il Principio di opposizione tra essente e non essente. Il Nichilismo è allora un’interpretazione contraddittoria in quanto viola il Principio di non contraddizione nell’ambito di una realtà intesa nella sua spalmatura temporale; ossia è in quest’ambito che si vorrebbe sostenere la validità, la veridicità di una proposizione che l’evidenza logica mostra sballata: tale proposizione recita di una configurazione CA che nel tessuto della realtà totale suddetta possa stare accanto alla sua negazione ¬ CA. L’interpretazione nichilista richiederebbe insomma che sia vera la proposizione CA ∩ ¬ CA ( CA e ¬ CA vere insieme) quando invece il PNC garantisce che sia vero solo ¬ (CA ∩ ¬ CA ) . Ossia CA e ¬ CA non potranno mai essere vere insieme. Un esempio tangibile ed idoneo che sancisce nel concreto sperimentale tale contraddittorietà è il salto ‘quantico’ atomico; in esso: CA è l’elettrone al livello energetico 1 (istante tA) CB è l’elettrone al livello energetico 2 (istante tB) Il tessuto della realtà nella sua totalità temporale è istante tA CA ∩ ¬ CB istante tB CB ∩ ¬ CA Nell’ambito di questo tessuto di realtà, avrei due violazioni del PNC. Spero di averle chiarito il mio punto di vista.. Cordiali saluti.
Un libro è già scritto mentre lo sto leggendo, posso sapere cosa succede dopo? Non direi, se anche sbirciassi non ci capirei più di tanto, mi mancherebbero troppi elementi, ergo alla fine non fa una grande differenza, posso capire solo il qui ed ora.
Non capisco perchè il Prof. dice che "essendo ognuno di noi un pezzo di universo" questo dovrebbe darci la responsabilità o il libero arbitrio di quello che facciamo. Sarebbe vero se ogni "pezzo" fosse slegato e indipendente da tutti gli altri, ma dal momento che tutti siamo relazionati e interconnessi in un modo o nell'altro, allora è molto più probabile che tutti siamo come "pezzi di puzzle" che fanno parte di un "disegno" più grande il quale determina e decide la forma e il destino di ogni singolo pezzo. Certo , ogni pezzo del puzzle potrebbe decidere di far parte o meno del disegno finale, di adattarsi o di cercare invece di scombinare tutto, ma tutto questo potrebbe essere a sua volta previsto dal "disegno finale". Quindi Prof. che significa "essere un pezzo di universo"?
Se però non avessimo "voce in capitolo" nel grande puzzle non ne faremmo parte, per forza di cose ne siamo anche agenti, se ne fossimo solo succubi non né saremmo neanche un pezzo, saremmo altro dal puzzle. Inoltre siamo un pezzo di universo capace di pensare se stesso, ovviamente il fatto di spiegare che il pensiero sia il risultato dei neuroni non ne va ad invalidare ciò che ne emerge, sarebbe riduzionismo. Siamo parte di tutto e complici al tempo stesso.
@@FC01619 certo ma siamo complici inconsapevoli di qualcosa di molto più grande di noi, abbiamo voce in capitolo nel momento in cui decidiamo di farne parte, e quindi fare la nostra parte, ma nessuno può conoscere lo scopo finale, perchè dal nostro punto di vista, nessuno può vedere il "disegno finale". Quindi capisci che le nostre azioni/decisioni sono molto limitate essendo inconsapevoli. Ma ovviamente non voglio convincere nessuno, solo non mi spiego cosa il Prof volesse dire con "siamo pezzi di universo" come a giustificare il libero arbitrio, ma non è una giustificazione.
@@biomax1864 in verità io suppongo che siamo si pezzi di universo, cioè parte di esso che di fatto pensa se stesso, negarlo sarebbe negare noi stessi (il fatto che il pensiero sia una questione di neuroni non va ad inficiarne il fatto emergente). In sostanza come parte di tutto ne siamo anche parte agente, anche se in minima parte interveniamo perché così vogliamo al di là del tempo, la nostra volontà e anche quella parte di tutto, anche se già scritta è pur sempre una volontà, che poi la esperiamo nella nostra concezione di tempo in fondo è un dettaglio. Ignorare la volontà anche se esperita come proprietà emergente per riduzionismo scientista credo che sia una speculazione eccessiva.
@@FC01619 ma nessuno nega che siamo "pezzi di universo" , ho fatto il parallelo con i "pezzi del puzzle" per far capire che siccome siamo tutti interconnessi, ci deve essere un "disegno" più grande, e come dici tu la "volontà" esiste ma solo ad una livello superiore, e noi come "pezzi del puzzle" ne dobbiamo seguire le orme, nolente o volente. Non è una speculazione eccessiva, è solo il mio pensiero, che piaccia o no, non obbligo nessuno ad accettarla come verità assoluta.
Salve professore. Ci potrebbe dare una sua interpretazione sull eternalismo e sul paradosso di Andromeda? Perché, se questi concetto fossero esatti, in effetti sarebbe tutto già determinato. Oppure erro?
La scelta consiste nel trovare la risposta, non nel produrla dal nulla. Cosa farò domani? Comincio a sovrapporre i miei desideri con i limiti della realtà, cioè di tempo, denaro, meteorologici, distanza ecc. Ciò che rimane non è una scelta, anche se la chiamiamo così, ma un risultato che noi seguiamo, indipendentemente che nel sistema sia intervenuta una variazione imprevista tra le parti in gioco.
Ciao Simone.Mi piace il tuo nuovo libro. Ti segnalo un piccolo refuso a pag.107 (secondo principio) dove si scambia un corpo freddo con uno caldo. Al prossimo libro
Ciao, Questione spinosa che ha dato filo da torcere fin dall'inizio dell'umanità a vari filosofi. Condivido qui il mio pensiero. Prima di tutto andrebbe definito in maniera chiara e univoca il concetto di "libero arbitrio". Quale che sia la definizione, evidentemente avrebbe senso solo da un punto di vista macroscopico, e sicuramente sia nel caso che la realtà sia o meno deterministica, a livello macroscopico è possibile definirlo e l'essere umano lo possiede, come si vede da esperienza empirica. Per quanto riguarda il livello microscopico, che la realta sia o meno deterministica, non vedo il senso di definire il libero arbitrio di un elettrone. L'elettrone segue semplicemente delle leggi fisiche, e anche se le condizioni iniziali fossero decretate da una "casualità ontologica" , non ci sarebbe traccia di scelta in questo. Il paradosso per me nasce dall'estrapolare un concetto macroscopicamente definibile e dargli significato su ordini di grandezza diversi da quelli dove la sua naturale definizione nasce. D'altronde, Io e la mia Coscienza non ci identifichiamo con un elettrone, o un pezzo di me. Piuttosto, Io sono il risultato macroscopico delle mie parti. Pertanto, il cercare di estendere un concetto definibile su un insieme generale sovrapposizione di parti sulle sue singole parti, perde di significato. Detto questo, condivido in pieno i commenti di chi dice che una realtà "casualmente ontologica" sia estremamente più digeribile e confortante che una realtà "superdeterministica". Ma questo da un punto di vista esistenziale e personale, più che logico. Un abbraccio!
ma quale sarebbe l'esperienza empirica che ci conferma in possesso di libero arbitrio? Non possiamo mica tornare indietro nel tempo e provare a prendere decisioni diverse! Concordo peraltro pienamente sul fatto che per affrontare tali discussioni bisognerebbe chiarire in modo inequivocabole il concetto sia di arbitrio che di liberta`, e gia` da qui la vedo dura.
@@PieroVannuccini L'esperienza empirica è data dal fatto che se poni l'essere umano di fronte a due differenti possibilità di cui nessuna sia a priori necessaria, chiamiamole A e B, egli possa decidere di scegliere A (oppure B). Ammettiamo che scelga A. Ebbene, ha appena scelto. Pertanto possiede libero arbitrio. Sostenere che il libero arbitrio non esista e sia un illusione poiché la scelta potrebbe essere predeterminata da un comportamento necessario e immutabile di leggi fisiche a priori, dal mio punto di vista è privo di significato. Perché il concetto di scelta assume significato ad ordini di grandezze caratteristiche dell'Io e della Coscienza, che immagino siano quelle del centimetro-metro. In ogni caso macroscopiche. E in quel contesto il libero arbitrio e la scelta sono concetti ricchi di significato e l'essere umano li possiede, come visto sopra. Ad ordini di grandezza microscopici, fondamentali, la domanda "una particella possiede libero arbitrio?" non ha senso. La realtà segue leggi fisiche ben strutturate, altrimenti difficilmente potrebbe esistere e crearsi una qualsiasi struttura ordinata (ovvero la realtà stessa), e quali siano le cause di tali leggi non è noto e la speculazione su di esse è oggetto della Metafisica più che della Fisica e di qualsiasi scienza. D'altronde, anche l'affermazione "L'uomo non possiede libero arbitrio perché a livello microscopico non esiste scelta" la reputo priva di senso, poiché l'essere umano non esiste a ordini microscopici della materia. Come potrei decidere cosa accade ad un elettrone del mio corpo? Io stesso non esisto a quelle dimensioni. Io assumo senso nell'ordine del metro. Come potrebbe un elettrone decidere cosa fare? E anche ammettendo che possa decidere, da cosa è causata la sua decisione? Da variabili che agiscono a livello ancora più microscopico? E se andassi fino al livello più fondamentale possibile? Allora la scelta cosa è? Essendo a livello più microscopico possibile, è data da cosa? Da una Coscienza Ontologica? Queste domande sono prive di significato, poiché si sta estendendo il concetto di scelta in dimensioni dove non nasce naturale e non è evidentemente estendibile. Questo porta a paradossi. Nel contesto dove è definibile la Coscienza e l'Io dell'essere umano, è possibile definirne una sua caratteristica ed attributo, per l'appunto il libero arbitrio . Cercare di estendere il concetto di libero arbitrio in contesti dove perde di ogni significato logico, evidentemente porta a paradossi.
@@dariovaccaro9401 stai affrontando 2 argomenti diversi. L'elettrone non ha certamente libero arbitrio, dal momento che una decisione scaturisce da un procedimento cognitivo complesso, quindi credo che nel video si intendesse come "probabilita`, indeterminazione"; alla fine, pero`, la scelta operata dalla nostra mente dipende proprio dallo stato elettromgnetico in una o piu` sinapsi nervose , in aree chiave, funzionanti in sistema binario, ON/OFF. Scegliere opzione A o B non significa nulla, potrebbe essere solo un'illusione; per dimostrare empiricamente la liberta` dell'arbitrio dovremmo poter condurre lo stesso esperimento 10 volte nelle stesse esatte condizioni a tutti i livelli (operazione impossibile) e trovare un risultato diverso da 10 a 0 fra A e B.
@@PieroVannuccini Probabilmente a livello microscopico, stando alla attuale conoscenza della Natura, il procedimento di scelta sorge da procedimenti microscopici sottostanti agenti e riconducibili alle interazioni fondamentali. Ma questo non significa che la scelta non esista, essa esiste dove ha senso definirla. Alternativamente, sarebbe come affermare che l'Italia non esiste, perché un elettrone di un cittadino italiano non è certamente l'Italia. Allora nessuna proprietà macroscopica esiste, poiché certamente le più fondamentali componenti dei sistemi, a cui attribuiamo date proprietà, non possiedono le proprietà stesse. Dire che una persona è bionda non avrebbe senso poiché nessun elettrone di quella persone, o protone, è certamente biondo. Qualunque concetto perderebbe di significato se indaghiamo e ricerchiamo quel concetto nelle più fondamentali componenti intelligibili del sistema stesso. La schematizzazione e logica con cui descriviamo la realtà è necessariamente e indissolubilmente legata agli ordini di grandezza e assunti coi i quali descriviamo il contesto nel quale è posto il concetto sotto analisi. Per quanto riguarda la definizione di scelta essa non suppone la ripetibilità di un esperimento. A mio avviso, quella che Lei sta descrivendo, è un'affermazione tautologica del tipo "Il mondo è necessariamente così e non può andare diversamente, perché è andato così" . Questa è semplicemente una tautologia, e la sua negazione non è possibile. Ma questa affermazione come ogni tautologia non porta informazione alcuna. Piuttosto mi pare una definizione sensata di scelta, per quanto basica, la seguente : "Date due o più possibilità taluna non necessaria ed esclusive a vicenda, il potere dell'essere umano di selezionarne una rispetto l'altra". Stando a questo l'uomo possiede libero arbitrio. Affermare che non si possa ripetere l'esperimento e quindi non si possa verificare se la scelta potesse andare diversamente, è privo di contenuto, e non mi porta alcuna informazione utilizzabile. Inoltre e piuttosto , nuovamente, suppone in maniera velata di spiegare la possibilità di scelta attraverso leggi deterministiche sottostanti (siccome se l'universo fosse perfettamente deterministico e si potesse ripetere ipoteticamente tale esperimento il risultato sarebbe sempre lo stesso). Ma nuovamente, anche se così fosse questo non significherebbe che la scelta non esista, semplicemente perché per affermare ciò si starebbe estendendo il concetto di scelta applicandolo ad un livello più fondamentale dove esso perde di qualunque significato.
@@dariovaccaro9401 cerchiamo di capirci. Io posso sottoporre a un individuo l'opzione di scegliere A o B senza incentivi ne' minacce, per cui dico che la sua e` stata una libera scelta. Il problema sta nella sua liberta` verso se` stesso: anche se non possiamo determinarlo, c'e` un motivo per cui ha scelto A invece che B; il motivo risiede in una miriade di fattori attuali e pregressi, come umore, memorie, densita` temperatura e pressione dell'aria, ora del giorno, stato ormonale, struttura psicologica e salute in generale, idratazione, ecc.ecc. Per questo io intendo il termine liberta` in modo piu` filosofico che non poter scegliere fra 2 o piu` opzioni, perche` in quel settore e` molto probabile dover concludere per il determinismo.
Si potrebbe discutere il problema anche utilizzando il concetto di non contemporaneità degli eventi presente nella relatività. Ciò che sta succedendo qui ed ora e anche ciò che succederà in futuro, è già successo in qualche sistema di riferimento in moto rispetto a noi.
Eh già, anche io mi sono trovato a riflettere se il futuro sia davvero determinato o meno. E sai cosa? Ho capito che ciò che conta è la nostra conoscenza. Ma attenzione, perché questa è solo una parte del quadro! Immagina di avere la capacità di vedere il futuro: potresti sentirti pronto, ma c'è una differenza enorme tra capire le cose a livello logico e viverle con tutte le emozioni che ne derivano. La vera sfida è come reagiremo a questa consapevolezza nel tempo. Se avessimo la possibilità di vivere con questa facoltà, ci abitueremmo in fretta, ma rimarrebbero comunque differenze significative tra chi nasce con questa abilità e chi la acquisisce dopo aver vissuto nel 'buio dell'incertezza' per decenni. Che ne pensi?
Ciao, volevo fare una domanda sulla radiazione elettromagnetica anche se non è inerente al video. C'è una formula, e se sì quale, che mi dica in base alla temperatura di un oggetto qual'è la frequenza o lunghezza d'onda della radiazione emessa da esso?
lo spettrometro è troppo costoso tuttavia ho trovato la risposta: La legge dello spostamento di Wien mette in relazione la lunghezza d’onda del picco di energia emessa e la temperatura del corpo nero: la lunghezza d’onda `e inversamente proporzionale alla temperatura; `e λmax = C --- T , dove C ≈ 2 898 µm · K Grazie comunque
Secondo me non ha senso porsi domanda se sia possibile prevedere il futuro determinato, non è una questione di conoscenza ma di esistenza. Viviamo nell' universo in cui viviamo, proprio questo (e nessun altro tra gli infiniti possibili), e ciò determina tutta la linea temporale, anche ciò che ciascuno di noi considera "futuro" (che è assolutamente relativo, così come il "presente" e il "passato"). In questo universo, i collassi avvengono come avvengono; il fatto che non si possa conoscere questo avvenimento prima che sia avvenuto è solo un accidente.
Tra le varie interpretazioni delle meccanica quantistica non hai citato quella che più direttamente viene legata al libero arbitrio, ovvero il superdeterminismo (che tanto piace a Sabine Hossenfelder). Credo che se anche l'universo fosse deterministico, la possibilità di conoscere con assoluta certezza il futuro sarebbe contraddittoria in quanto ci esporrebbe a paradossi simili e simmetrici a quelli del viaggio nel tempo nel passato. Infatti se io sapessi con assoluta certezza cosa farò domani, potrei impegnarmi in ogni modo per non farlo. Risulta difficile immaginare un meccanismo (come nella canzone Samarcanda di Vecchioni) per cui, qualunque cosa io faccia, finirei per fare ciò che è previsto che io faccia, così come è difficile immaginare un meccanismo coerente per cui, una volta ammesso il viaggio nel tempo, non possa tornare indietro e uccidere mio nonno prima che metta al mondo mio padre. C'è chi ha immaginato simili meccanismi ad esempio in relazione ai viaggi nel tempo realizzabili attraversando opportuni e ipotetici wormhole alla Kip Thorne, un principio di auto-consistenza o censura cosmica che impedisca di generare paradossi, ma mi è sempre sembrata una soluzione molto artificiosa, una sorta di deus ex machina che ci salva dall'impiccio, e non la trovo una risposta soddisfacente.
Tutto già scritto ma, come dice lei, ai fini delle responsabilità non ci cambia nulla. Però, se non possiamo prevederlo, guardandoci indietro, possiamo verificarlo. Quanto di ciò che ci è capitato l'abbiamo SCELTO? Era davvero una scelta tra infinite possibilità o era piuttosto una scelta a senso unico? Ebbene, vi accorgerete che molte cose, tra le più importanti, non l'avete scelte tra mille, ma vi sono "capitate" e le avete semplicemente accettate.
Tutto è deterministico anche il fatto di domandarsi se lo sia è un evento che avrebbe potuto essere previsto avendo i dati sufficienti. Lo stimolo nervoso parte quando, a livello della membrana cellulare neuronale, il Sodio entra e il Potassio esce, e questo avviene solo ed esclusivamente in precisissime situazioni di concentrazione atomica e molecolare. Nel momento che mi dimostri che un singolo atomo di Sodio si fa i cazzi suoi solo allora potrei cominciare a pensare che esista il libero arbitrio. Ma, anche li, sarà quell'atomo di Sodio che decide qualcosa e completamente a mia insaputa. Sembra comunque che nessun atomo mai dall'inizio dei tempi si sia fatto i cazzi suoi. La meccanica quantistica non dimostra niente infatti tutte le applicazioni basate su di essa, TAC, RMN, Computer quantistici, hanno un comportamento estremamente coerente e determinato...
io sto cercando di rispondere a questo questo da molti anni. Ho iniziato cercando di capire quante cose potessero capitare... Invece dopo molto altro tempo ho compreso che dovevo cercare le cose che non potevano capitare, tramite l'esclusione... Sotto un certo punto di vista si può dire che già è tutto scritto, se prendi qualsiasi sistema e gli poni delle regole ad un dato momento inizierai a vedere che si ripete di continuo, con piccole differenze ma si ripete sempre secondo cose già avvenute. L'evento che si ripete porta con se delle piccole variazioni ma è sempre lo stesso. Quindi si può arrivare a capire cosa succederà con un margine di errore davvero piccolo. Come se avessi 100 strade, 70 posso sapere che non le usero mai, 20 potrei ma sarebbe raro, 7 difficilmente e 3 sicure e sempre... se continuo ad osservare nel tempo , capirai che di quelle 3 usi sempre la 1ma a destra e incominceranno a ripetersi dei schemi quasi comportamentali del sistema. quindi riesci a capire cosa succedera nel futuro.
Sarebbe possibile pensare di fare qualsiasi cosa che mi viene in mente, che ho voglia di fare in qualsiasi momento, disinteressandomi di norme morali e delle conseguenze... Cosa che, pensando di dover rispondere a determinati criteri di pensiero e azione, non mi metterei a fare.
Quesito interessante... Anche Einstein aveva trattato il problema... Probabile che il passato, presente e futuro siano simili alla rappresentazione fantascientifica vista nel film Interstellar Cioè tante fette di torta dove spazio e tempo sono li già belli che determinati... Comunque il libero arbitrio dovuto al pensiero è solo degli esseri umani e di qualche animale evoluto Ovvero un granello di sabbia nell'universo che va avanti secondo leggi ben precise e determinate Non credo che noi possiamo influire minimamente se non nelle piccole cose come appunto bere una tazza di caffè
Troppo spesso ho percepito, chiaramente, eventi che poi si sono verificati, per non credere che è tutto già scritto. Magari da noi stessi prima di reincarnarci.
Si, ma in mezzo ci sta un mare di altre possibilità che danno l'illusione in un senso o nell'altro, ciò che conta sono le tracce che si lasciano alle spalle, non di meno di ciò che verrà. Il senso della vita attraversa molte fasi dell'età.
@Siqinnaatchiaq si ci sono tante vite diverse a seconda delle possibili scelte e per ognuna c'è la possibilità di muoversi, ma solo in avanti nel tempo e avere sentore del futuro, il livello di percezione è diverso per ognuno di noi.
A prescindere dalla capacità di calcolo, se è vero che da un punto di vista deterministico le "decisioni" di una persona dipendono dalla configurazione di atomi e molecole del suo cervello in quel momento (e quindi teoricamente calcolabili), non è però anche vero che esistono fluttuazioni quantistiche casuali che possono modificare la configurazione di atomi e molecole e quindi dei neuroni di questa persona, portandola a prendere decisioni imprevedibili?
Il libero arbitrio che noi chiamiamo scelta/ decisione appartiene solo ad alcuni elementi sotto il nostro controllo , tutto il resto è inevitabile e sconosciuto. Ad esempio posso decidere di andare a Roma in auto ma non posso decidere che ci sia il sole o che io ci arrivi sana e salva. Grazie 😘
Il grande federico faggin teorizza la coscenza dei campi. Io la supporto. Le particelle stesse non essendo prevedibili sceglierebbero dove andare. Il libero arbitrio dunque e una "forza" non misurabile ma un qualia dettata da un esperienza. Ma lui va oltre teorizzando che da materia inerme non si genera né consapevolezza né libero arbitrio dunque postula che siano la base del campo in qui tutto avviene.
8:00 per quanto spiegato, rispondere alla domanda dipende dalla natura filosofica della matematica; se la matematica fosse scoperta oppure viceversa inventata, la risposta ne risentirebbe.
Io credo che deve per forza esistere una qualche equazione per determinare le possibilità del nostro futuro, perchè a me pare ovvio, forse sbagliandomi, che non tutto è davvero possibile, ma una volta ottenute le possibilità che abbiamo, dipende dalle nostre scelte cosa effettivamente si concretizzerà davvero e cosa no, allora la questione poi diventa se è possibile calcolare anche le nostre scelte, ma anche se fosse possibile, non siamo comunque sollevati dalla responsabilità delle scelte che facciamo. Alla fine il nostro destino rimane comunque una nostra responsabilità.
Domanda intricata, effettivamente. Potrebbe succedere qualcosa del tipo: prevedi un evento, cerchi di modificarlo, ma alla fine accade qualcosa per cui si verifica l'evento predetto. :) Grazie! Simone
Nothing is more real than free Will...It doesn't exist just because we are the masters of our destiny but merely because whenever we decide we have no knowledge of the future
Vero che il futuro rimarrebbe un mistero anche se fosse deterministicamente determinato, per la nostra incapacità attuale di calcolarlo, ma ciò non toglie il fatto che cadrebbe l’idea di merito e colpa dipendenti dalla buona o cattiva volontà. Chi punire se non sono stato IO a decidere ma tutti gli stati antecedenti del mondo che mi hanno determinato?
Grande, questo è il video che aspettavo! Avevo postato una domanda al video di qualche giorno fa "Cos'è l'incertezza nel Principio di indeterminazione di Heisenberg" e questo è davvero la risposta che speravo di ricevere, nonostante io fossi sicuro che non ci fosse un'interpretazione univoca. Però io lego indissolubilmente il concetto di libero arbitrio al rapporto fra bene e male e alla presenza della consapevezza. Può essere tutto un inganno? Se non ci fosse il libero arbitrio, la consapevolezza non avrebbe senso, non avrebbe ragione di esistere, perché saremmo solo meccanismi di una grande macchina complessa, soggetti solo a forze esterne e non endogene. Come potrebbe aver senso che una ruota dentata di un orologio avesse autocoscienza? Grazie prof!
da questo si potrebbero accendere interessanti discussioni, per esempio su: - perche` esista un senso e` sufficiente che noi riteniamo che debba esistere? - bene e male sono concetti reali o prodotti della nostra psiche? (attraverso il giudizio) - la consapevolezza e` quantificabile? In base a cosa io posso affermare di essere piu` o meno consapevole di un altro, e che l'homo sapiens e` piu` o meno consapevole del felis catus, o addirittura del enterobacter cloacae? Consapevolezza non potrebbe essere una autocelebrazione?
Ogni singolo "pezzo" del meccanismo ha in se tutta l'informazione dell'intera macchina, così come per esempio ogni singola cellula contiene il medesimo DNA dell'intero organismo di cui fa parte, e questo pur non conferendo il "libero arbitrio" (perchè ogni cellula esegue solo ciò che dice il DNA) ma conferisce la totale consapevolezza. Quindi non è vero che ci sia un legame indissolubile tra "libero arbitrio" e consapevolezza. Per quanto riguarda il "bene e il male", sono d'accordo dal momento che questa dicotomia è un'esclusiva prerogativa dell'unico essere che può detenere il "libero arbitrio" cioè la Coscienza Universale che ha creato ogni cosa (chiamalo pure Dio).
Ciao😊ho appena ascoltato 35 secondi del tuo video, è devo subito farti notare una cosa, prima che io continuo a vedermi il video😁perché sono convinto che tutto parta da una base, e se questa non è stabile, sarà difficile andare avanti. Credo non possano farsi esempi del genere se non si tiene presente di:1)non hai un libro, non hai una tazza, è nemmeno una finestra😊, perciò sarebbe giusto che se si parla, di una "parola"che abbiamo letto nelle bibbie, sarebbe corretto tener presente le mie obiezioni!? 😁 Che ne pensi? 🤗
😁 Scusami, sono arrivato a 2minuti e 7 del tuo racconto, è penso che questi discorsi, non abbino nulla a che vedere con il libero arbitrio 😊🤗ci provo io a fare un'ipotesi 😁un bambino, che non è ancora contaminato dal mondo degli adulti, si trova davanti ad un leone. Un adulto si trova davanti ad un leone. Oppure il primo uomo, 😁mi riferisco sempre a quell'uomo che non ha un libro non ha una tazza e non ha una finestra!? Come spiegheresti in queste condizioni il libero arbitrio? 😁 🤗
Ciao, bell'argomento, se io decidessi di credere che il mondo è predeterminato e quindi lo sono io stesso, tenderei a deresponsabilizzarmi e deresponsabilizzare tutti gli altri, ma entrerebbero in gioco altre possibilità, ad esempio il multiverso sarebbe una di quelle.
Io penso che sia impossibile calcolare tutto, in modo da conoscere con certezza quale sarà il mio prossimo passo certo, non per tecnologia , ma per paradosso: perche, IPOTESI, quando un super computer mi calcolasse il risultato sicuro al 100 per 100, a quel punto sarei libero di cambiare quel futuro, ma se lo cambiassi, ciò significherebbe che il computer non avesse calcolato con precisione...andando contro L'IPOTESI fatta all'inizio. Un paradosso bello e buono 😊
Continuo con: il computer avrebbe anche potuto si calcolare che io, una volta conosciuto il risultato, avrei fatto una cosa diversa, ma se anche avesse calcolato questo, una volta letto il risultato,io avrei potuto cambiare anche questo...non se ne esce:-)
Secondo me non esiste un determinismo negli specifici istanti della vita, però ho idea che esiste una matrice universale che determina le tappe della natura : O Punto di partenza P Espansione M Replicazione E Scadenza T 0 Il tempo quindi non va in avanti, ma è un conto alla rovescia che va avanti ... Ed è grazie al Tempo 0, o la cosiddetta morte, che esiste il concetto di vita. Quindi se esistesse una natura immortale capace di generare esseri immortali dotati di intelletto, questi molto probabilmente non conierebbero il termine vita per definire la loro esistenza o la natura che li circonda ... Perché il termine vita implica un percorso esistenziale da un punto di inizio a un punto di termine. Probabilmente anche gli immortali si farebbero domande sul senso della loro esistenza o realtà, ma comunque anche il loro concetto di tempo sarebbe del tutto differente dal nostro, a prescindere dai moti dei loro ipotetici corpi astronomici ... E nell' ipotesi di un incontro tra le due civiltà, seppur parlassimo con la medesima grammatica, sicuramente non saremmo in grado di capirci La vita parla in un modo. L'immortalità in un altro ...
Se il tempo secondo Einstein e relativo e non assoluto per osservatori posti in punti diversi dello spazio-tempo, allora uno stesso evento potrà essere nel presente per un osservatore vicino, e nel passato o nel futuro per osservatori che sono altrove, ma ciò implicherebbe che tutta la storia esiste già, poi c'è anche il fatto che essendo organismi biologici funzioniamo, cervelli inclusi, grazie alle leggi fisiche quindi teoricamente non esiste il libero arbitrio, però c' è anche la meccanica quantistica con il suo principio di indeterminazione di Heisenberg e il gatto di Schroedinger e la matematica con i teoremi del incompletezza di Godel per cui forse la risposta giusta e': Bho! Dipende da come la si vede...
....anche se ho soltanto la licenza di terza media mi ha sempre affascinato la scienza, specialmente quella quantistica. ...mi hai rammentato una risposta che dà ragazzo diedi a mia madre che era molto cattolica, ma sul quel campo eravamo veramente opposti. ...lei mi rimproverava sempre quando sbagliavo dandomi la colpa, invece quando facevo qualcosa di buono secondo lei era merito di dio... Allora gli rispondevo che qualcosa non mi quadrava.... ....sbaglio ed è colpa mia è quando le cose vanno bene è merito di dio!!!... 😂😂😂😂😂 ...non sò se ho reso l'idea...
Ma anche se per assurdo conoscessimo tutto per poter calcolare ciò che succederà nel futuro il sistema rimarrebbe comunque caotico ad ogni istante di tempo e quindi il calcolo non arriverebbe mai alla fine perché si dovrebbe riaggiornare con i nuovi dati. E se invece il sistema comprendesse in se già tutte le possibili combinazioni? In quel caso a noi rimarrebbe l'arbitrio ed a "Dio" tutto il resto ;)
Se ci fosse la convinzione che non esiste libero arbitrio ed è tutto già scritto, molti potrebbero usare questo modo di pensare per smettere di prendere decisioni (cadendo quindi nell'apatia) oppure per giustificare le loro azioni visto che non avrebbero modo di esserne responsabili. Credo che la vera scintilla della vita sia il sapere di poter avere sempre almeno una scelta. Se si scoprisse che questa scintilla non esiste, la vita potrebbe perdere di significato e d'importanza.
Io penso che in generale l'Universo è deterministico, ma siccome nessun evento di più piccola scala riesce ad avere un impatto evidente nel tutto, anche se avessimo libero arbitrio non cambierebbe la natura deterministica del tutto
Dall'alto della mia ignoranza, penso che la scienza non può fare a meno della filosofia, non può prescindere da essa. Hai detto giustamente che è nostra la responsabilità delle azioni ché compiamo ,quindi e evidente il libero arbitrio , negarlo con la scusa del tutto già determinato è nascondere le proprie responsabilità. Esiste la coscienza! La domanda è l'universo e la causa o l'effetto di essa .
Penso che il creatore (l'universo )sa già tutto ma siamo noi ,tramite esperienza azioni e conseguenze (cause ed effetti)che nella vita ci conosciamo cresciamo in consapevolezza su cosa siamo ,chi siamo ,come siamo stati creati ...perché il creatore sà già tutto .
Dal nostro punto di vista il futuro non è già scritto. La dimostrazione? Prendiamo una particella che possa essere in due stati possibili, si sa che i due stati hanno una uguale probabilità. Se la particella collasserà nel primo stato quando viene osservata l'evento farà scoppiare una bomba atomica, nel secondo stato invece non succederà nulla. Con questo dispositivo abbiamo creato un evento impossibile da prevedere, quindi il futuro non può essere già scritto. Altra cosa è se esistesse una ipotetica persona al di fuori della nostra dimensione temporale e che sia capace di osservare tutta la nostra dimensione temporale, presente, passato e futuro. Per lui sarebbe invece già tutto scritto.
" una sola certezza :la morte una grande incertezza: quando, di preciso , morte arriverà unico libero arbitrio: decidere quando dove come perchè e quindi morire . si sente una risata che pare l urlo di tarzan che dice: _ lo sapevo__ : e la Parola ossia la Sceneggiatura "
Forse la realtà potrebbe essere basata su una sorta di modello di "diffusione", analogamente ai modelli delle IA che generano le immagini. Emergono tante realtà finchè non emerge una coerente con quella precedente, determinando così una cronologia di eventi che interpretiamo come tempo.
Se fosse tutto deterministico, lo sarebbero probabilmente anche i nostri pensieri, in quanto risultanti di impulsi elettrici di neuroni costituiti da atomi, quindi forse non ne avremmo neppure consapevolezza.
...la domanda che poni non credo sia completa perché secondo me e indifferente cosa accadrà ma determinate è come io reagiró a quello che accadrà, che tra l'altro non potrà essere niente di cui io non abbia posto le cause, quindi ecco che la libertà di arbitrio esiste ed un livello di coscienza e conoscenza sottile...
Buongiorno Simone. Io mi sono convinto che tempo e spazio (con noi dentro) siano già tutti scritti. L'esempio che più mi ha influenzato è quello che tira in ballo la relatività del tempo. In base a dove ti trovi e come ti muovi ti puoi idealmente interfacciare con tempi e spazi lontanissimi da te. Se è vero quindi che il tempo non può essere uguale per tutti può voler dire che il tempo esiste già interamente insieme a tutti gli eventi. È come se Galileo esistesse ancora da qualche parte, ma non più per noi poichè il nostro attuale stato ci impedisce di incontrarlo. Ma da qualche parte nello spazio-tempo, per qualcuno molto lontano da qui, Galileo potrebbe ancora esistere. Ovviamente parlo da semplice appassionato in base a quanto ho visto o letto. Non posso argomentare più di così!
Se potessimo davvero calcolare tutto invece entreremmo nel paradosso in cui tutti potrebbero anticipare tutto e quindi vanificare al tempo stesso ogni cosa. L'Universo non sembra poterlo permettere, al pari dei viaggi nel tempo.
Pensieri che fanno friggere il cervello!! 😵
io il tuo nuovo libro lo sto già leggendo e lo consiglio davvero a tutti, perché ben spiegato, di facile comprensione e molto completo. Complimenti
Ciao Simone. Bellissimo argomento. Senza il determinismo si finisce nel metafisico. Se accettiamo il determinismo dobbiamo anche accettare che la vita sia una casuale configurazione di materia strutturata per reagire all’energia che arriva dal Sole (o da altre sorgenti) e restare lontana dall’equilibrio termico che caratterizza il mondo inanimato. Questa capacità, presente in ogni essere vivente, nell’uomo si è evoluta in un modo così raffinato che non solo gli ha permesso di sopravvivere, ma anche di prevedere il risultato di azioni che, modificando l’ambiente, rendono sempre più facile la sua sopravvivenza.
L’agire quindi non può essere veramente libero, ma una maggiore capacità di prevedere il risultato delle azioni e scegliere quelle più vantaggiose, finisce per eguagliare e forse anche superare i condizionamenti deterministici rendendoci meno dipendenti dal contorno e quindi più “liberi” e responsabili.
Un bellissimo tema, che avevo personalmente affrontato in passato, ma ora arricchito dalla tua bellissima e preziosa riflessione. Grazie Simone, come sempre!
Ciao Simone, complimenti come sempre per l'ottimo lavoro 😊 un piccolo consiglio: se hai problemi con l'auto focus "ballerino" potresti impostare fuoco ed esposizione fisse prima di registrare, oppure aumentare la luminosità e il contrasto della scena (con luci e oggetti). In ogni caso, ridurre l'apertura (ad esempio F9 per una scena come questa) darebbe un buon aiuto, aumentando la profondità di campo. :) continua così
Complimenti per il nuovo libro me lo so gustando piano piano
Gusta, gusta.
Concordo sulla conclusione.
Noto come la valutazione venga fatta sulle scienze naturali e non sulle scienze sociali in cui l'analisi dei meccanismi di comportamento individuali sono oltremodo complessi da definire in quanto caratterizzati da bias cognitivi, euristiche, che non consentono di valutare previsionalmente alcunché.
Certo una visione eteronoma della faccenda, un calcolatore megagalattico, o una volontà divina, potrebbero risolvere il limiti dettati dalla nostra attuale conoscenza.
Per questo, giacché l'uomo tenda ad evolvere per affrontare la complessità che vive, man mano ci avvicineremo a questa soluzione. Una goccia nel mare, un granello di polvere nell'infinito, e probabilmente ci estingueremo prima in questa dimensione umana, ma è nostro destino porci domande e cercare risposte
Il destino è tra le cose più affascinanti che ci siano; nonostante tratto spesso temi simili sui miei video, non l'ho mai sentito spiegato in questa maniera.
Bellissimo video
Al di là di questioni deterministiche o probabilistiche, fattualmente sono tutte questioni che, nonostante io adori e sia onorato di conoscere, sono irrilevanti nella vita umana. Il fatto che noi prendiamo delle decisioni e proviamo delle emozioni nella nostra vita è reale a prescindere dalla natura dell'universo, e soprattutto è reale per noi. In sostanza il "sistema io" è tutto ciò che è davvero reale nella mia percezione
Quello che dici è inesatto e pericoloso, decidi di ingorare un problema, che se risolto ti porterebbe ad una consapevolezza del tuo essere maggiore, sia perche è difficile risolverlo, sia perche tu non potresti vivere con la consapevolezza che tutto cio che sei e fai è predeterminato, dovendo integrare (se intellettualmente corretto) questa nuova prospettiva in tutte le tue scelte, ma essendo che le tue scelte ed emozioni si basano fondamentalmente sulla giustizzia e su valori assoluti da te riconosciuti, il determinismo che esclude proprio queste ultime realta oggettive, farebbe collassare la tua intera persona ed esistenza, l unico modo per sfuggire a questo, è vivere la propria vita, ingorando e senza prendere in considerazzione la sua origine, il fattonstesso che l essere umano non puo vivere con una consapevolezza e ragionamento simile, voldire che va contro di lui e la sua naturaz e per wui non puo essere la sua natura, da qui lui è stato originato, ragione per qui il determinismo è errato
@@Justaterrestrial opinione interessante, sfortunatamente hai commesso svariati errori grammaticali perciò è totalmente invalidata
Argomento interessantissimo: matematica, fisica, filosofia... Grazie. Video 👍
Sempre il top. A breve compro il libro. 🎉
Grazie innanzitutto per il video, sto scrivendo un romanzo sull'argomento e ogni informazione, soprattutto se data da persone come te, è super gradita. Credo che cercare di prevedere le azioni sia irrilevante, non è quello il senso della domanda che ci poniamo. Sono d'accordo in ogni caso sulla tua ultima affermazione; ok, non è "merito" delle mie scelte, ma è sempre la mia persona che ha fatto ciò, a prescindere se la scelta è stata voluta o gia scritta, io SONO questo, e va bene così 😊
Un giorno osservavo un’ape che si era impigliata nella mia zanzariera e non riusciva a liberarsi. Ad un certo punto decidevo di liberarla, ma poi un altro pensiero attraversava la mia mente: e se la lasciassi al suo destino o se addirittura la uccidessi? Insomma il destino dell’ape dipendeva da una mia decisione, ma lei non poteva saperlo. Io ovviamente avevo deciso di liberarla, ma quando l’ho deciso lei era ancora impigliata. Già io conoscevo il suo probabile futuro, ma lei no. Poi l’ho liberata ed ho realizzato il suo destino. Mentre l’ape era impigliata il suo futuro era incerto, ma un sistema esterno (io) ha deciso di fare collassare una decisione, lasciarla andare. Da ciò ne ho dedotto che un sistema intelligente può determinare le azioni ed il futuro di uno meno intelligente.
Questo nostro essere convinti che noi siamo gli intelligenti e gli altri gli stupidi è la causa di guerre, crimini contro l'umanità, ingiustizie e devastazione ambientale.
Esseri più o meno intelligenti sono l'ennesima illusione.
Hai liberato l'ape perché il tuo personaggio lo avrebbe fatto e all'ape non cambia nulla se la liberi o no perché per lei è la stessa cosa. Solo "tu" credi di essere qualcosa separato dal resto, l'ape fa la volontà.
In breve, l'essere umano è una sorta di intelligenza artificiale che crede di esistere indipendentemente dal Tutto, o Vita, o Dio o come lo vuoi chiamare.
il destino dell'ape NON era incerto perche se vale il principio deterministico, tu l'avresti liberata comunque perch la tua decisione semplicementeNON esiste come tale in quanto predeterminata. SCACCO MATTO.
Bellissima osservazione. Sembra una riflessione di Jung 👌
Questo perchè basi la tua analisi sul fatto che tu sei il sistema intelligente e l’ape il sistema meno intelligente. Strano modo di intendere le cose.
Bravissimo Simone,secondo me tutto è determinato dall inizio del Big Bang
Mio figlio Ennio, dodicenne, dopo aver visto questo video ed il precedente sul principio di indeterminazione, sostiene che l'universo segua le regole della meccanica classica, cioè sia "meccanico", ma a livello quantistico, ci sia una libertà che, pur piccola, sia in grado di sconvolgere il meccanicismo.
Comprendo il senso delle sue parole ed aggiungo che, come previsto dalla Teoria del caos, minuscole variazioni sono responsabili di enormi cambiamenti. Così come una piccola pietra caduta in un ingranaggio potrebbe determinarne un malfunzionamento macroscopico.
Ecco, il libero arbitrio agisce come il clinamen di Lucrezio: è una piccola perturbazione che sconvolge il determinismo e dà senso al bene e al male ed all'autocoscienza e alla consapevolezza.
quello che e` da dimostrare e` se l'indeterminatezza nasca o no da una sempice inadeguatezza dei nostri sistemi di rilevamento, cioe` da falle della conoscenza..
@@IOsononessuno-o4i si`, vabbe`, senza stare a giudicarli, loro fanno il loro lavoro ed e` compito di chi ascolta mettere ogni pezzo al suo posto per non entrare in un pensiero astruso.
Conosci il "butterfly effect"? un battito di ali di una farfalla può causare un uragano dall'altra parte del mondo, così è anche per le nostre "scelte", se esistesse davvero il "libero arbitrio" dovremmo conoscere tutte le conseguenze delle nostre scelte dal momento che le facciamo fino alla fine dei tempi, ovviamente pensare di avere questa "responsabilità" è del tutto ridicolo e presuntuoso.
@@IOsononessuno-o4i i bias li hanno tutti, forse i fisici (e i matematici ) un po' meno degli altri, dovendo maneggiare dimostrazioni.
@@IOsononessuno-o4i quello era solo un esempio per fa capire che nessuno ha la piena responsabilità delle proprie azioni/scelte, a meno che non vi sentite dei "padri eterni" che conoscete le conseguenze di tutte le vostre azioni/scelte da qui fino alla fine dei tempi, questo sì che è un bias che avete ma da world guinnes de primati xD
Perfettamente condivisibile, ciao e complimenti Fabrizio -- like 128
Grazie mille😊
il determinismo assoluto avrebbe implicazioni filosofiche enormi. nessuno potrebbe sentirsi migliore ne peggiore. non ci sarebbe più merito o demerito. peccato e virtu. ed è un po quello che è la vita, in ogni caso. non c'è giustizia ne equità. la vita di ciascuno è pesantemente condizionata, se non pre-determinata, da fattori fuori dal controllo del singolo; questo viene quasi sempre ignorato.
Di solito non mi prende molto ciò di cui parli ma stavolta l’argomento è stato di mio grande interesse. Questo perché dopo tanti anni di riflessioni io ritengo che sia del tutto possibile che tutto sia già scritto e che noi siamo come musicisti che seguono uno spartito, tutti abili a fare esattamente ciò che è scritto sul pentagramma. Come mi sento a vivere in questa convinzione che è opposta a quella che avevo anni fa? Mi sento bene, mi sento quello di sempre solo più sereno. Penso anche che il concetto di tempo che scorre vada rivisto se la realtà è fatta di eventi inevitabili e che forse l’unica cosa che e’ imprevedibile è l’emozione nella sua intensità soggettiva. Più che lo stesso pensiero. Nessuno può conoscere il futuro, almeno nei suoi dettagli. Ma allo stesso modo non si può conoscere neanche il presente e nemmeno il passato.
Molto interessante. Comunque, dal mio punto di vista, sí vedo una differenza profonda secondo consideriamo il mondo como deterministico o meno. É chiaro che in ogni modo la nostra vita pratica si svolge "normalmente", secondo intuizione, ossia, governata da un "libero arbitrio", però, il solo fatto di immaginare di non poter prendere altre decisioni e che solamente possiamo essere d'accordo o no con esse, fa una differenza filosofica ed esistenziale enorme. In questa vita pratica tutto ci appare ragionevolmente libero e con l'elemento sorpresa sempre presente, ma il sembrare no é l'essere, e il vivere dovendo accettare, per non poter saperne di più, l'apparenza delle cose, non risolve il turbamento provocato da questo dubbio fondamentale. Grazie per il video!
Meraviglioso! Se ti potessi incontrare, ti vorrei abbracciare.
Una riflessione: non essendoci separazione, poiché siamo tutti Uno, il pezzo di Universo che hai citato, potrebbe essere solo semplicemente uno stato di coscienza calato in quel particolare contesto spazio temporale?
Io credo che il libero arbitrio sia semplicemente una nostra illusione, cioè noi crediamo di avere una libertà di scelta mentre in realtà ciò che decidiamo di fare è esattamente quello che dovevamo fare... non avevamo altra scelta.
Cerca “agent causation”
Anche noi siamo parte agente dell'universo, non ne siamo sganciati e di conseguenza non possiamo esserne solamente succubi, sennò non ne saremmo parte. Inoltre il fatto che il nostro pensare sia dovuto ai nostri neuroni nella totalità emergente di quello che siamo non ne va ad inficiare il fatto di essere parti di universo che pensa se stesso, sarebbe come confondere un bicchiere di vetro con la sabbia... non so se mi spiego, sarebbe come negare noi stessi per miope riduzionismo. E se poi il nostro piccolo agire è in un sistema caotico...
Quindi va riscritto il codice penale perché se delinquo non lo faccio apposta, era già scritto....
ti do` ragione se si parla di decisioni banali, tipo ordinare pizza o pasta, o comportamento degli atomi. Quello che crea la variazione e` invece la forza di volonta`, il trarre energie supplementari dal proprio sistema cognitivo, resistere a una tentazione contro i propri ormoni e il proprio Ego, resistere alla fatica per una vittoria sportiva o per lo studio o per sopravvivere, trovare il coraggio di uscire dalla banalita` dell'area di comfort...su queste cose pero` la Fisica non ha voce in capitolo.
@@PieroVannuccini Qualche tempo fa "discussi"con un prof , Anselmi mi pare si chiamasse, talebano dei quanti,e gli feci l'esempio del serial killer che,visto come tutto dipende da come si comporta la particella, non ha alcuna responsabilità per le sue azioni,e lui mi rispose che è proprio così,le particelle determinano tutto e quando noi agiamo è solo illusione in quanto già determinato dai quanti e quindi in sostanza,secondo la sua interpretazione,non esiste alcuna responsabilità,poi gli chiesi perché,vista la casualità dovuta alle particelle,non è mai nato un leone vegano,ma non mi rispose....
Bel canale, mi intriga e mi iscrivo grazie 🙏💥
11:08 incominciato a leggere😊
Ciao, bravissimo, video Top. Complimenti.
Una considerazione, anche se la conclusione èla stessa del video: la domanda che tutti ci facciamo e che analizzi anche in questo video è solo apparente.
Intendo dire che se tutto fosse già scritto non potrei fare o pensare nulla diverso da quello che sto facendo o pensando, perciò libero arbitrio o meno non cambierebbe nulla.
Consiglio a tutti di leggere le antinomie sulla cosmologia razionale di Kant, parlano esattamente di questo (tutto è determinato/ci sono cause libere).
C’è da dire però anche che per la scienza il “caso” è qualcosa di inaccettabile (la fisica quantistica certo lo ammette ma non senza problematicità), è quanto di più a-scientifico ci sia, così come la libertà (se intendiamo la scienza come costruzione di un sistema coerente e determinato).
Ecco che allora (semplifico molto) non si può scientificamente rendere ragione della “totalità delle cose”, o della “causa prima” (rispettivamente “tutto è determinato/c’è qualcosa di libero” e “se tutto è determinato, cosa ha dato inizio alla catena delle cause?”), oltre che alla domanda ancora anteriore del perché le cose esistano (se si risponde “è un caso”, infatti, non si è più scientifici, ma se si dà una risposta affermativa, come Dio, l’ordine cosmico, il destino, la struttura matematica o quello che si vuole, lo si è ancora meno).
Mi fido di Spinoza!
Tutto ciò che esiste è un blocco unico di spaziotempo. Tutto ciò che chiamiamo futuro o passato è lì.
Buongiorno professore.
Se il comportamento della materia è deterministico il libero arbitrio non esiste.
Se il comportamento della materia non è deterministico e impredicibile il libero arbitrio non esiste comunque perché il risultato sarà casuale.
Non esiste nessun modo per cui il cervello, che è un organo materiale, possa sfuggire a questa alternativa. Ne deduciamo che le azioni o i pensieri, sono o rigidamente determinati o casuali, ma non sottostanno a nessuna presunta metafisica volontà che deciderebbe liberamente che cosa fare o pensare.
Ci si illude di essere liberi solo perché ci si sente liberi. Ovvero si dimostrerebbe la libertà tramite un proprio "sentire".
Ma il sentire che ho voluto fare precisamente questa azione è una percezione corticale secondaria a potenziali nervosi autonomi che generano il movimento.
Gli esperimenti neurofisiologici di Libet sono molto chiari e Benini nel suo "Neurobiologia della volontà" ha ben spiegato qual'è lo stato attuale di conoscenze sulla questione.
Esatto
10:03 mmm non lo so
Prof. Baroni buongiorno, argomento interessante.
Sinceramente non ho una posizione chiara sulla questione "tutto scritto/tutto casuale" però penso che, se qualcuno più in alto di noi nell'evoluzione ha potere decisionale sul nostro sistema, e quindi sul nostro futuro, allora, vista la situazione, direi che è un sadico.
Se fosse tutto scritto, visto il momento attuale globale e personale, direi che mi piacerebbe almeno leggere l'indice del copione anche se io non ho mai letto l'ultima pagina di un libro prima di arrivarci né ho mai visto la scena finale di un film senza averlo guardato tutto. Questo per dire che livello di incertezza vivo.
Alessandro
questra nostra illusione del libero arbitrio produce maggiore illusioni, p.e. la vergogna, la vanità, e, sopratutto, l'inquetudine.
che pace quando, senza questa illusione, sarà inutile chiurdersi "reuscirò l'esame domani ?" o "andrà bene la scirurgia ?
Ciao Simone, sto per comprarlo e sono sicuro che, come gli altri, lo troverò interessantissimo, comprensibile e piacevole da leggere. A proposito del Libero arbitrio, e di tutte le implicazioni anche filosofiche collegate, cosa ne pensi dell'eternalismo, del fatto che passato, presente e futuro siano un unico blocco, del paradosso di Andromeda, derivati mi pare in qs caso dalla relatività?
Ciao Prof! Concordo sul fatto che, già scritto tutto o no, a noi non cambierebbe niente, ma il libero arbitri,o, almeno per l'uomo ma forse per tutti gli esseri viventi, a me sembra un dato di fatto. Un dato di fatto "interiore", che nasce dall'esperienza di come viviamo in questo mondo. E mi sembra intuitivamente anche più sensato rispetto alla visone opposta. Secondo me gli organismi viventi fanno davvero storia a sé rispetto alle macchine e agli oggetti classici. Un saluto e a presto!
Ciao Stefano, grazie per aver condiviso la tua visione :) un saluto! Simone
la domanda che hai fatto però è diversa. il fatto che non siamo e non saremo in grado di calcolare preventivamente le nostre decisioni future, non fa si che queste non siano predefinite, ci crea solo l'illusione che non siano predeterminate. tu affermi di accontentarti dell'illusione. Anni fa un saggio interessante prospettava la visione del tempo come qualcosa che non esiste: potremmo essere personaggi di un film i cui fotogrammi sono sparpagliati sul tavolo ed è un percorso a minima energia che conduce a scegliere il fotogramma successivo. Ovviamente per quante volte possa rivedere il film, finirà sempre allo stesso modo. Ma la questione potrebbe essere, che questo è il punto di vista di chi osserva i fotogrammi. chi è dentro i fotogrammi invece è parte del meccanismo che genera quello stato di energia che obbliga a ricadere nel fotogramma successivo. e in quanto tale si può dire che è tutto l'universo a definire il cambiamento di stato, ma le variabili al contorno più influenti sono le più prossime all'azione. Altra visione delle stesso problema è la presenza di un cervello primordiale, quello dei rettili, che permane in noi mammiferi ed è in grado di prendere decisioni prima che il cervello cosciente se ne renda conto, come scansare una pallonata. il cervello cosciente poi a posteriori si costruisce una giustificazione e si appropria della decisione, mentendo a se stesso. ma questo vuol dire che siamo portatori di di libero arbitrio? se per riflesso uccido una persona perché il mio cervello primordiale si è sentito aggredito, la mia coscienza è innocente? il problema è se la coscienza sia di per se deresponsabilizzata o meno rispetto alla reazione istintiva. La mia reattività primordiale non può istantaneamente essere gestita dalla coscienza, ma può essere che ogni istinto primordiale venga nel tempo plasmato dalla coscienza, quindi una mia reazione violenta potrebbe essere comunque imputabile alla coscienza. esistono diversi livelli di percezione del libero arbitrio, senza bisogno di scendere a livello quantistico come come diversi hanno osservato sono difficilmente riconducibili a livello della coscienza macroscopica ...
Concordo con le conclusioni finali e proprio per questo penso che, soprattutto assodato che, almeno al tempo in cui viviamo, sarebbe impossibile avere lo stato di ogni singolo atomo per poter "prevedere" l'azione di un essere vivente, sapere o meno se siamo in un mondo deterministico (a logica mi verrebbe da pensare di sì) sarebbe totalmente inutile. Forse dannoso? Penso a persone che potrebbero lasciare andare i loro comportamenti, giustificandoli con il "tutto già scritto"... Ma tanto, se il mondo è deterministico, sarebbero già stati "scritti" anche i loro comportamenti, quindi avrebbero ragione, e qui si entra in un loop infinito mi sa 😂😂
Come esseri umani coscienti e consapevoli siamo pianamente responsabili delle nostre scelte e dei nostri errori.
Che quello che viviamo non sia altro che la proiezione di una pellicola già esistente non potrà mai essere scoperto con metodo galileiano.
Riguardo alle interpretazioni della meccanica quantistica, vanno tutte bene fintanto che non si contraddicono e sono confortate dai dati sperimentali; ma si tratta pur sempre di interpretazioni che di galileiano hanno veramente poco. Ad esempio possiamo affermare che nel collasso della funzione d'onda si concretizza lo stato di una particella, ma non si sa sire come e perché questo accade.
In ogni caso questo video offre ottimi spunti di riflessione. Bravo prof, Continuo a seguirti con grande interesse.
Ne sei sicuro? Conosci il "butterfly effect"? un battito di ali di una farfalla può causare un uragano dall'altra parte del mondo, così è anche per le nostre "scelte", se esistesse davvero il "libero arbitrio" dovremmo conoscere tutte le conseguenze delle nostre scelte dal momento che le facciamo fino alla fine dei tempi, pensare di avere questa "responsabilità" è del tutto ridicolo e presuntuoso.
@@biomax1864Butterfly effect per mia esperienza non è un mio potere ma uno strumento in mano al regista per pilotare mia vita ,quindi se aggiungiamo nelle equazioni il regista (universo /Dio)secondo me tutto quadra.
@@boo_737 e quindi mi stai dando ragione. Grazie.
@@biomax1864 certamente solo integravo con la mia esperienza
E la variabile tempo non la prendiamo in considerazione? Se anche il futuro fosse conoscibile anche adesso , non significherebbe che tutto è già accaduto? E che noi viviamo la proiezione fotogramma per fotogramma di una realtà già tutta esistente nella bobina?
A mio avviso, Lei ha ben colto il verso che deve intraprendere il ragionamento, per cercare di ottenere una significativa risposta al quesito posto dal video.
Occorre innanzitutto porsi l’annosa domanda di quale sia la vera natura del tempo, ossia del divenire della realtà.
Purtroppo bisogna ammettere che, circa l’ ESSENZA del tempo, non si è ancora riusciti a presentare una definizione completa ed unitaria.
Lo schema concettuale preso come riferimento analitico per il tempo dagli scienziati odierni si rifa ancora al cosiddetto PARADIGMA CLASSICO, un paradigma che non va al di là dei limiti imposti alla fisica newtoniana / einsteiniana / boltzmanniana.
Voglio dire che, quand’anche si possa parlare di una SCIENTIFICITA’ delle opinioni dei pensatori suddetti legata alle scoperte scientifiche realizzate di recente, si può tranquillamente naufragare nel disarmo intellettuale se non si aprono le frontiere speculative ad una nuova grammatica, ad una nuova metrica, insomma ad un NUOVO PARADIGMA.
I fisici attuali, che pur hanno a disposizione la ricca scientificità di oggi, non sembrano riuscire a trarne giovamento e, secondo me, la preclusione comune affonda le sue radici nell’ostinato affidamento al suddetto paradigma classico per l’indagine del DIVENIRE DELLA REALTA’.
Qualunque sia la conclusione a cui si perviene ragionando, in termini classici, sul tempo oggettivo nel mondo microscopico, resta inossidabile la PERCEZIONE SOGGETTIVA come elemento trainante dell’idea del tempo, e non si può non convenire sul fatto che siamo in presenza di una SENSAZIONE INGANNEVOLE della realtà macroscopica in cui viviamo.
Così ci si accorge che si deve operare, nella ricerca di una risposta, una svolta euristica significativa da un approccio basato sulla FISICA a quello più ampio basato sulla FILOSOFIA DELLA SCIENZA, maggiormente rivolto all’astrazione concettuale.
Si pone allora un interrogativo spontaneo: per arrivare a portare alla luce il nuovo paradigma suddetto, quale figura euristica va aggiunta intorno al tavolo della riflessione?
Dal momento che dobbiamo venire a capo del significato ultimo del divenire delle cose, è evidente che l’analisi del problema necessita di prospettive ONTOLOGICHE, ovvero attinenti ad uno studio più profondo e diretto degli aspetti della REALTA’. Insomma, non si può fare a meno del punto di vista della LOGICA FILOSOFICA, ovvero della teoretica ontologica, appunto.
Ora, si dà il caso che già un illustre pensatore moderno si sia intensamente occupato di recente di questo tipo di problematiche. Sto parlando di Emanuele Severino.
Questi, avvalendosi del PRINCIPIO ONTOLOGICO DI NON CONTRADDIZIONE (Aristotele), ha sviluppato una piattaforma teoretica incontrovertibile, nel cui ambito appare del tutto evidente che l’interpretazione NICHILISTA del divenire delle cose, quella del paradigma classico, viola il principio anzidetto (PNC) anche in riferimento ad una realtà intesa nella sua spalmatura temporale.
E’ proprio in relazione ad un tessuto della realtà nella sua totalità temporale che si può facilmente dedurre come ad es. il fenomeno fisico di un elettrone atomico che ‘salta’ da un livello energetico ad un altro si presenti palesemente CONTRADDITTORIO sotto la lente nichilista, poiché comporterebbe ben due violazioni del PNC, a fronte delle relative proposizioni nichiliste che non potranno mai essere vere.
Nel sistema ontologico costruito da Severino (TEORESI ETERNALISTA) è invece possibile un’indagine coerente del divenire della realtà, detta appunto interpretazione ETERNALISTA.
Ora, se la logica del cervello umano lavora secondo GIUSTEZZA, l’unica VERITA’ ONTOLOGICA plausibile per l’intima struttura della REALTA’ è allora l’ETERNALISMO di Severino.
Partendo da queste fondamenta ontologiche saremo finalmente in grado di introdurre l’anelato nuovo paradigma, su cui basare un modello concettuale del tempo più vicino ontologicamente alla verità, e quindi utile a costruire una risposta logicamente adeguata al quesito del libero arbitrio.
Ma si rende necessaria un’integrazione di pensiero tra la FISICA, la LOGICA e la FILOSOFIA, che è difficilmente rinvenibile in un unico pensatore.
Cordiali.saluti.
@@anibolr6342 Anche per esempio il DNA è una palese prova contro il PRINCIPIO ONTOLOGICO DI NON CONTRADDIZIONE:
Il "tutto" contiene il "singolo" e il "singolo" contiene il "tutto".
O il concetto di "frattale" che si riscontra in natura, il numero aureo, ecc,,, sono tutti concetti chi violano il suddetto "principio".
Detto ciò mi associo a Severino e dico che l'unica cosa che esiste realmente e logicamente è il Nulla, senza cadere in contraddizione.
@@biomax1864
Mi scusi, apprezzo il suo intervento ma non ho ben capito la Sua posizione di pensiero.
Cerco allora di specificare qualcosa di più preciso sulla teoresi eternalista di Severino.
Concezione fisicalista del mondo.
Evidenza sensoria delle cose, dei corpi, degli oggetti.
Tale concezione è negata dalla teoresi eternalista in quanto contraddice il Principio di separazione tra identità e distinzione.
L’analisi della TRASFORMAZIONE DELLA REALTA’, affrontata col paradigma classico, ed imperniata sull’espressione ‘esiste solo ciò che esiste nel tempo presente’, ci fa intravedere l’inganno di un PROCESSO TRASFORMATIVO del mondo che ci circonda secondo cui, nel passaggio dallo Stato di cose A allo Stato di cose B, A scompare (distruzione nel nulla!) e B compare (creazione dal nulla!).
Il processo trasformativo può riferirsi al movimento, o addirittura allo sviluppo, di qualunque cosa (anche una creatura vivente!). Così il divenire si presenta come un continuo susseguirsi di miracoli di distruzione - creazione! E’ un discorso che non regge e che ci induce ad accantonare un’idea così fortemente ingannevole del mondo, derivante dalla nostra fossilizzazione cerebrale, come di un OGGETTO unico che si trasforma ad oltranza davanti a noi.
La sostanza è che non abbiamo a che fare con degli oggetti, ma con le loro relative SAGOME nelle configurazioni che si avvicendano.
Concezione nichilista del mondo.
Evidenza sensoria del divenire, del tempo.
Tale concezione è negata dalla teoresi eternalista in quanto contraddice il Principio di opposizione tra essente e non essente.
Il Nichilismo è allora un’interpretazione contraddittoria in quanto viola il Principio di non contraddizione nell’ambito di una realtà intesa nella sua spalmatura temporale; ossia è in quest’ambito che si vorrebbe sostenere la validità, la veridicità di una proposizione che l’evidenza logica mostra sballata: tale proposizione recita di una configurazione CA che nel tessuto della realtà totale suddetta possa stare accanto alla sua negazione ¬ CA. L’interpretazione nichilista richiederebbe insomma che sia vera la proposizione
CA ∩ ¬ CA ( CA e ¬ CA vere insieme)
quando invece il PNC garantisce che sia vero solo
¬ (CA ∩ ¬ CA ) .
Ossia CA e ¬ CA non potranno mai essere vere insieme.
Un esempio tangibile ed idoneo che sancisce nel concreto sperimentale tale contraddittorietà è il salto ‘quantico’ atomico; in esso:
CA è l’elettrone al livello energetico 1 (istante tA)
CB è l’elettrone al livello energetico 2 (istante tB)
Il tessuto della realtà nella sua totalità temporale è
istante tA CA ∩ ¬ CB
istante tB CB ∩ ¬ CA
Nell’ambito di questo tessuto di realtà, avrei due violazioni del PNC.
Spero di averle chiarito il mio punto di vista..
Cordiali saluti.
Un libro è già scritto mentre lo sto leggendo, posso sapere cosa succede dopo? Non direi, se anche sbirciassi non ci capirei più di tanto, mi mancherebbero troppi elementi, ergo alla fine non fa una grande differenza, posso capire solo il qui ed ora.
Non capisco perchè il Prof. dice che "essendo ognuno di noi un pezzo di universo" questo dovrebbe darci la responsabilità o il libero arbitrio di quello che facciamo. Sarebbe vero se ogni "pezzo" fosse slegato e indipendente da tutti gli altri, ma dal momento che tutti siamo relazionati e interconnessi in un modo o nell'altro, allora è molto più probabile che tutti siamo come "pezzi di puzzle" che fanno parte di un "disegno" più grande il quale determina e decide la forma e il destino di ogni singolo pezzo.
Certo , ogni pezzo del puzzle potrebbe decidere di far parte o meno del disegno finale, di adattarsi o di cercare invece di scombinare tutto, ma tutto questo potrebbe essere a sua volta previsto dal "disegno finale".
Quindi Prof. che significa "essere un pezzo di universo"?
Il professore vuole salvare la responsabilità personale quando l’argomentazione invece dimostra che essa non esiste.
Se però non avessimo "voce in capitolo" nel grande puzzle non ne faremmo parte, per forza di cose ne siamo anche agenti, se ne fossimo solo succubi non né saremmo neanche un pezzo, saremmo altro dal puzzle. Inoltre siamo un pezzo di universo capace di pensare se stesso, ovviamente il fatto di spiegare che il pensiero sia il risultato dei neuroni non ne va ad invalidare ciò che ne emerge, sarebbe riduzionismo. Siamo parte di tutto e complici al tempo stesso.
@@FC01619 certo ma siamo complici inconsapevoli di qualcosa di molto più grande di noi, abbiamo voce in capitolo nel momento in cui decidiamo di farne parte, e quindi fare la nostra parte, ma nessuno può conoscere lo scopo finale, perchè dal nostro punto di vista, nessuno può vedere il "disegno finale".
Quindi capisci che le nostre azioni/decisioni sono molto limitate essendo inconsapevoli.
Ma ovviamente non voglio convincere nessuno, solo non mi spiego cosa il Prof volesse dire con "siamo pezzi di universo" come a giustificare il libero arbitrio, ma non è una giustificazione.
@@biomax1864 in verità io suppongo che siamo si pezzi di universo, cioè parte di esso che di fatto pensa se stesso, negarlo sarebbe negare noi stessi (il fatto che il pensiero sia una questione di neuroni non va ad inficiarne il fatto emergente). In sostanza come parte di tutto ne siamo anche parte agente, anche se in minima parte interveniamo perché così vogliamo al di là del tempo, la nostra volontà e anche quella parte di tutto, anche se già scritta è pur sempre una volontà, che poi la esperiamo nella nostra concezione di tempo in fondo è un dettaglio. Ignorare la volontà anche se esperita come proprietà emergente per riduzionismo scientista credo che sia una speculazione eccessiva.
@@FC01619 ma nessuno nega che siamo "pezzi di universo" , ho fatto il parallelo con i "pezzi del puzzle" per far capire che siccome siamo tutti interconnessi, ci deve essere un "disegno" più grande, e come dici tu la "volontà" esiste ma solo ad una livello superiore, e noi come "pezzi del puzzle" ne dobbiamo seguire le orme, nolente o volente. Non è una speculazione eccessiva, è solo il mio pensiero, che piaccia o no, non obbligo nessuno ad accettarla come verità assoluta.
Salve professore.
Ci potrebbe dare una sua interpretazione sull eternalismo e sul paradosso di Andromeda?
Perché, se questi concetto fossero esatti, in effetti sarebbe tutto già determinato.
Oppure erro?
La scelta consiste nel trovare la risposta, non nel produrla dal nulla. Cosa farò domani? Comincio a sovrapporre i miei desideri con i limiti della realtà, cioè di tempo, denaro, meteorologici, distanza ecc. Ciò che rimane non è una scelta, anche se la chiamiamo così, ma un risultato che noi seguiamo, indipendentemente che nel sistema sia intervenuta una variazione imprevista tra le parti in gioco.
Ciao Simone.Mi piace il tuo nuovo libro. Ti segnalo un piccolo refuso a pag.107 (secondo principio) dove si scambia un corpo freddo con uno caldo. Al prossimo libro
Ciao Vito! Grazie mille! L'ho letto mille volte e mi è sempre sfuggito. Lo correggerò. Grazie. E sono contento che il libro ti piaccia :) Simone
Ciao,
Questione spinosa che ha dato filo da torcere fin dall'inizio dell'umanità a vari filosofi. Condivido qui il mio pensiero.
Prima di tutto andrebbe definito in maniera chiara e univoca il concetto di "libero arbitrio".
Quale che sia la definizione, evidentemente avrebbe senso solo da un punto di vista macroscopico, e sicuramente sia nel caso che la realtà sia o meno deterministica, a livello macroscopico è possibile definirlo e l'essere umano lo possiede, come si vede da esperienza empirica.
Per quanto riguarda il livello microscopico, che la realta sia o meno deterministica, non vedo il senso di definire il libero arbitrio di un elettrone. L'elettrone segue semplicemente delle leggi fisiche, e anche se le condizioni iniziali fossero decretate da una "casualità ontologica" , non ci sarebbe traccia di scelta in questo.
Il paradosso per me nasce dall'estrapolare un concetto macroscopicamente definibile e dargli significato su ordini di grandezza diversi da quelli dove la sua naturale definizione nasce.
D'altronde, Io e la mia Coscienza non ci identifichiamo con un elettrone, o un pezzo di me. Piuttosto, Io sono il risultato macroscopico delle mie parti. Pertanto, il cercare di estendere un concetto definibile su un insieme generale sovrapposizione di parti sulle sue singole parti, perde di significato.
Detto questo, condivido in pieno i commenti di chi dice che una realtà "casualmente ontologica" sia estremamente più digeribile e confortante che una realtà "superdeterministica".
Ma questo da un punto di vista esistenziale e personale, più che logico.
Un abbraccio!
ma quale sarebbe l'esperienza empirica che ci conferma in possesso di libero arbitrio? Non possiamo mica tornare indietro nel tempo e provare a prendere decisioni diverse! Concordo peraltro pienamente sul fatto che per affrontare tali discussioni bisognerebbe chiarire in modo inequivocabole il concetto sia di arbitrio che di liberta`, e gia` da qui la vedo dura.
@@PieroVannuccini L'esperienza empirica è data dal fatto che se poni l'essere umano di fronte a due differenti possibilità di cui nessuna sia a priori necessaria, chiamiamole A e B, egli possa decidere di scegliere A (oppure B). Ammettiamo che scelga A. Ebbene, ha appena scelto. Pertanto possiede libero arbitrio.
Sostenere che il libero arbitrio non esista e sia un illusione poiché la scelta potrebbe essere predeterminata da un comportamento necessario e immutabile di leggi fisiche a priori, dal mio punto di vista è privo di significato. Perché il concetto di scelta assume significato ad ordini di grandezze caratteristiche dell'Io e della Coscienza, che immagino siano quelle del centimetro-metro. In ogni caso macroscopiche. E in quel contesto il libero arbitrio e la scelta sono concetti ricchi di significato e l'essere umano li possiede, come visto sopra. Ad ordini di grandezza microscopici, fondamentali, la domanda "una particella possiede libero arbitrio?" non ha senso. La realtà segue leggi fisiche ben strutturate, altrimenti difficilmente potrebbe esistere e crearsi una qualsiasi struttura ordinata (ovvero la realtà stessa), e quali siano le cause di tali leggi non è noto e la speculazione su di esse è oggetto della Metafisica più che della Fisica e di qualsiasi scienza.
D'altronde, anche l'affermazione "L'uomo non possiede libero arbitrio perché a livello microscopico non esiste scelta" la reputo priva di senso, poiché l'essere umano non esiste a ordini microscopici della materia. Come potrei decidere cosa accade ad un elettrone del mio corpo? Io stesso non esisto a quelle dimensioni. Io assumo senso nell'ordine del metro.
Come potrebbe un elettrone decidere cosa fare? E anche ammettendo che possa decidere, da cosa è causata la sua decisione? Da variabili che agiscono a livello ancora più microscopico? E se andassi fino al livello più fondamentale possibile? Allora la scelta cosa è? Essendo a livello più microscopico possibile, è data da cosa? Da una Coscienza Ontologica? Queste domande sono prive di significato, poiché si sta estendendo il concetto di scelta in dimensioni dove non nasce naturale e non è evidentemente estendibile. Questo porta a paradossi.
Nel contesto dove è definibile la Coscienza e l'Io dell'essere umano, è possibile definirne una sua caratteristica ed attributo, per l'appunto il libero arbitrio .
Cercare di estendere il concetto di libero arbitrio in contesti dove perde di ogni significato logico, evidentemente porta a paradossi.
@@dariovaccaro9401 stai affrontando 2 argomenti diversi.
L'elettrone non ha certamente libero arbitrio, dal momento che una decisione scaturisce da un procedimento cognitivo complesso, quindi credo che nel video si intendesse come "probabilita`, indeterminazione"; alla fine, pero`, la scelta operata dalla nostra mente dipende proprio dallo stato elettromgnetico in una o piu` sinapsi nervose , in aree chiave, funzionanti in sistema binario, ON/OFF.
Scegliere opzione A o B non significa nulla, potrebbe essere solo un'illusione; per dimostrare empiricamente la liberta` dell'arbitrio dovremmo poter condurre lo stesso esperimento 10 volte nelle stesse esatte condizioni a tutti i livelli (operazione impossibile) e trovare un risultato diverso da 10 a 0 fra A e B.
@@PieroVannuccini Probabilmente a livello microscopico, stando alla attuale conoscenza della Natura, il procedimento di scelta sorge da procedimenti microscopici sottostanti agenti e riconducibili alle interazioni fondamentali. Ma questo non significa che la scelta non esista, essa esiste dove ha senso definirla.
Alternativamente, sarebbe come affermare che l'Italia non esiste, perché un elettrone di un cittadino italiano non è certamente l'Italia. Allora nessuna proprietà macroscopica esiste, poiché certamente le più fondamentali componenti dei sistemi, a cui attribuiamo date proprietà, non possiedono le proprietà stesse. Dire che una persona è bionda non avrebbe senso poiché nessun elettrone di quella persone, o protone, è certamente biondo. Qualunque concetto perderebbe di significato se indaghiamo e ricerchiamo quel concetto nelle più fondamentali componenti intelligibili del sistema stesso.
La schematizzazione e logica con cui descriviamo la realtà è necessariamente e indissolubilmente legata agli ordini di grandezza e assunti coi i quali descriviamo il contesto nel quale è posto il concetto sotto analisi.
Per quanto riguarda la definizione di scelta essa non suppone la ripetibilità di un esperimento. A mio avviso, quella che Lei sta descrivendo, è un'affermazione tautologica del tipo "Il mondo è necessariamente così e non può andare diversamente, perché è andato così" . Questa è semplicemente una tautologia, e la sua negazione non è possibile. Ma questa affermazione come ogni tautologia non porta informazione alcuna.
Piuttosto mi pare una definizione sensata di scelta, per quanto basica, la seguente : "Date due o più possibilità taluna non necessaria ed esclusive a vicenda, il potere dell'essere umano di selezionarne una rispetto l'altra".
Stando a questo l'uomo possiede libero arbitrio.
Affermare che non si possa ripetere l'esperimento e quindi non si possa verificare se la scelta potesse andare diversamente, è privo di contenuto, e non mi porta alcuna informazione utilizzabile. Inoltre e piuttosto , nuovamente, suppone in maniera velata di spiegare la possibilità di scelta attraverso leggi deterministiche sottostanti (siccome se l'universo fosse perfettamente deterministico e si potesse ripetere ipoteticamente tale esperimento il risultato sarebbe sempre lo stesso). Ma nuovamente, anche se così fosse questo non significherebbe che la scelta non esista, semplicemente perché per affermare ciò si starebbe estendendo il concetto di scelta applicandolo ad un livello più fondamentale dove esso perde di qualunque significato.
@@dariovaccaro9401 cerchiamo di capirci. Io posso sottoporre a un individuo l'opzione di scegliere A o B senza incentivi ne' minacce, per cui dico che la sua e` stata una libera scelta. Il problema sta nella sua liberta` verso se` stesso: anche se non possiamo determinarlo, c'e` un motivo per cui ha scelto A invece che B; il motivo risiede in una miriade di fattori attuali e pregressi, come umore, memorie, densita` temperatura e pressione dell'aria, ora del giorno, stato ormonale, struttura psicologica e salute in generale, idratazione, ecc.ecc. Per questo io intendo il termine liberta` in modo piu` filosofico che non poter scegliere fra 2 o piu` opzioni, perche` in quel settore e` molto probabile dover concludere per il determinismo.
Si potrebbe discutere il problema anche utilizzando il concetto di non contemporaneità degli eventi presente nella relatività. Ciò che sta succedendo qui ed ora e anche ciò che succederà in futuro, è già successo in qualche sistema di riferimento in moto rispetto a noi.
Buongiorno Simone, per quanto riguarda invece il paradosso di Andromeda? Non dovrebbe già quello bastare per dire che il libero arbitrio non esiste?
Eh già, anche io mi sono trovato a riflettere se il futuro sia davvero determinato o meno. E sai cosa? Ho capito che ciò che conta è la nostra conoscenza. Ma attenzione, perché questa è solo una parte del quadro! Immagina di avere la capacità di vedere il futuro: potresti sentirti pronto, ma c'è una differenza enorme tra capire le cose a livello logico e viverle con tutte le emozioni che ne derivano. La vera sfida è come reagiremo a questa consapevolezza nel tempo. Se avessimo la possibilità di vivere con questa facoltà, ci abitueremmo in fretta, ma rimarrebbero comunque differenze significative tra chi nasce con questa abilità e chi la acquisisce dopo aver vissuto nel 'buio dell'incertezza' per decenni. Che ne pensi?
Ciao, volevo fare una domanda sulla radiazione elettromagnetica anche se non è inerente al video. C'è una formula, e se sì quale, che mi dica in base alla temperatura di un oggetto qual'è la frequenza o lunghezza d'onda della radiazione emessa da esso?
Spettrometro portatile.
lo spettrometro è troppo costoso tuttavia ho trovato la risposta:
La legge dello spostamento di Wien mette in relazione la
lunghezza d’onda del picco di energia emessa e la temperatura
del corpo nero: la lunghezza d’onda `e inversamente proporzionale
alla temperatura; `e
λmax =
C
---
T
, dove C ≈ 2 898 µm · K
Grazie comunque
Secondo me non ha senso porsi domanda se sia possibile prevedere il futuro determinato, non è una questione di conoscenza ma di esistenza.
Viviamo nell' universo in cui viviamo, proprio questo (e nessun altro tra gli infiniti possibili), e ciò determina tutta la linea temporale, anche ciò che ciascuno di noi considera "futuro" (che è assolutamente relativo, così come il "presente" e il "passato").
In questo universo, i collassi avvengono come avvengono; il fatto che non si possa conoscere questo avvenimento prima che sia avvenuto è solo un accidente.
Tra le varie interpretazioni delle meccanica quantistica non hai citato quella che più direttamente viene legata al libero arbitrio, ovvero il superdeterminismo (che tanto piace a Sabine Hossenfelder).
Credo che se anche l'universo fosse deterministico, la possibilità di conoscere con assoluta certezza il futuro sarebbe contraddittoria in quanto ci esporrebbe a paradossi simili e simmetrici a quelli del viaggio nel tempo nel passato. Infatti se io sapessi con assoluta certezza cosa farò domani, potrei impegnarmi in ogni modo per non farlo. Risulta difficile immaginare un meccanismo (come nella canzone Samarcanda di Vecchioni) per cui, qualunque cosa io faccia, finirei per fare ciò che è previsto che io faccia, così come è difficile immaginare un meccanismo coerente per cui, una volta ammesso il viaggio nel tempo, non possa tornare indietro e uccidere mio nonno prima che metta al mondo mio padre.
C'è chi ha immaginato simili meccanismi ad esempio in relazione ai viaggi nel tempo realizzabili attraversando opportuni e ipotetici wormhole alla Kip Thorne, un principio di auto-consistenza o censura cosmica che impedisca di generare paradossi, ma mi è sempre sembrata una soluzione molto artificiosa, una sorta di deus ex machina che ci salva dall'impiccio, e non la trovo una risposta soddisfacente.
Crediamo di scegliere ma è solo illusione 😂😂❤❤
Tutto già scritto ma, come dice lei, ai fini delle responsabilità non ci cambia nulla. Però, se non possiamo prevederlo, guardandoci indietro, possiamo verificarlo. Quanto di ciò che ci è capitato l'abbiamo SCELTO? Era davvero una scelta tra infinite possibilità o era piuttosto una scelta a senso unico? Ebbene, vi accorgerete che molte cose, tra le più importanti, non l'avete scelte tra mille, ma vi sono "capitate" e le avete semplicemente accettate.
Tutto è deterministico anche il fatto di domandarsi se lo sia è un evento che avrebbe potuto essere previsto avendo i dati sufficienti. Lo stimolo nervoso parte quando, a livello della membrana cellulare neuronale, il Sodio entra e il Potassio esce, e questo avviene solo ed esclusivamente in precisissime situazioni di concentrazione atomica e molecolare. Nel momento che mi dimostri che un singolo atomo di Sodio si fa i cazzi suoi solo allora potrei cominciare a pensare che esista il libero arbitrio. Ma, anche li, sarà quell'atomo di Sodio che decide qualcosa e completamente a mia insaputa. Sembra comunque che nessun atomo mai dall'inizio dei tempi si sia fatto i cazzi suoi.
La meccanica quantistica non dimostra niente infatti tutte le applicazioni basate su di essa, TAC, RMN, Computer quantistici, hanno un comportamento estremamente coerente e determinato...
io sto cercando di rispondere a questo questo da molti anni. Ho iniziato cercando di capire quante cose potessero capitare... Invece dopo molto altro tempo ho compreso che dovevo cercare le cose che non potevano capitare, tramite l'esclusione... Sotto un certo punto di vista si può dire che già è tutto scritto, se prendi qualsiasi sistema e gli poni delle regole ad un dato momento inizierai a vedere che si ripete di continuo, con piccole differenze ma si ripete sempre secondo cose già avvenute. L'evento che si ripete porta con se delle piccole variazioni ma è sempre lo stesso. Quindi si può arrivare a capire cosa succederà con un margine di errore davvero piccolo. Come se avessi 100 strade, 70 posso sapere che non le usero mai, 20 potrei ma sarebbe raro, 7 difficilmente e 3 sicure e sempre... se continuo ad osservare nel tempo , capirai che di quelle 3 usi sempre la 1ma a destra e incominceranno a ripetersi dei schemi quasi comportamentali del sistema. quindi riesci a capire cosa succedera nel futuro.
Sarebbe possibile pensare di fare qualsiasi cosa che mi viene in mente, che ho voglia di fare in qualsiasi momento, disinteressandomi di norme morali e delle conseguenze... Cosa che, pensando di dover rispondere a determinati criteri di pensiero e azione, non mi metterei a fare.
Quesito interessante...
Anche Einstein aveva trattato il problema...
Probabile che il passato, presente e futuro siano simili alla rappresentazione fantascientifica vista nel film Interstellar
Cioè tante fette di torta dove spazio e tempo sono li già belli che determinati...
Comunque il libero arbitrio dovuto al pensiero è solo degli esseri umani e di qualche animale evoluto
Ovvero un granello di sabbia nell'universo che va avanti secondo leggi ben precise e determinate
Non credo che noi possiamo influire minimamente se non nelle piccole cose come appunto bere una tazza di caffè
Troppo spesso ho percepito, chiaramente, eventi che poi si sono verificati, per non credere che è tutto già scritto. Magari da noi stessi prima di reincarnarci.
Si, ma in mezzo ci sta un mare di altre possibilità che danno l'illusione in un senso o nell'altro, ciò che conta sono le tracce che si lasciano alle spalle, non di meno di ciò che verrà. Il senso della vita attraversa molte fasi dell'età.
@Siqinnaatchiaq si ci sono tante vite diverse a seconda delle possibili scelte e per ognuna c'è la possibilità di muoversi, ma solo in avanti nel tempo e avere sentore del futuro, il livello di percezione è diverso per ognuno di noi.
Cosa dici a proposito dell'interpretazione di bohm?
Universo Olografico? Ci ha fatto già un video.
A prescindere dalla capacità di calcolo, se è vero che da un punto di vista deterministico le "decisioni" di una persona dipendono dalla configurazione di atomi e molecole del suo cervello in quel momento (e quindi teoricamente calcolabili), non è però anche vero che esistono fluttuazioni quantistiche casuali che possono modificare la configurazione di atomi e molecole e quindi dei neuroni di questa persona, portandola a prendere decisioni imprevedibili?
Tema che mi ha sempre affascinato ( ho la mia idea)😂
Il libero arbitrio che noi chiamiamo scelta/ decisione appartiene solo ad alcuni elementi sotto il nostro controllo , tutto il resto è inevitabile e sconosciuto. Ad esempio posso decidere di andare a Roma in auto ma non posso decidere che ci sia il sole o che io ci arrivi sana e salva. Grazie 😘
Il grande federico faggin teorizza la coscenza dei campi. Io la supporto. Le particelle stesse non essendo prevedibili sceglierebbero dove andare. Il libero arbitrio dunque e una "forza" non misurabile ma un qualia dettata da un esperienza.
Ma lui va oltre teorizzando che da materia inerme non si genera né consapevolezza né libero arbitrio dunque postula che siano la base del campo in qui tutto avviene.
8:00 per quanto spiegato, rispondere alla domanda dipende dalla natura filosofica della matematica; se la matematica fosse scoperta oppure viceversa inventata, la risposta ne risentirebbe.
non andrebbe cosiderato il principio di ideterminazione di heisemberg? (scrivo mentre sta bevendo il the)
Io credo che deve per forza esistere una qualche equazione per determinare le possibilità del nostro futuro, perchè a me pare ovvio, forse sbagliandomi, che non tutto è davvero possibile, ma una volta ottenute le possibilità che abbiamo, dipende dalle nostre scelte cosa effettivamente si concretizzerà davvero e cosa no, allora la questione poi diventa se è possibile calcolare anche le nostre scelte, ma anche se fosse possibile, non siamo comunque sollevati dalla responsabilità delle scelte che facciamo. Alla fine il nostro destino rimane comunque una nostra responsabilità.
Ciao Salvatore! Se ho capito bene, siamo d'accordo :) grazie di aver condiviso la tua visione. Simone
Che pensi del paradosso di Andromeda ?
Il fatto stesso di sapere il futuro non inciderebbe sul futuro ?
Domanda intricata, effettivamente. Potrebbe succedere qualcosa del tipo: prevedi un evento, cerchi di modificarlo, ma alla fine accade qualcosa per cui si verifica l'evento predetto. :) Grazie! Simone
Nothing is more real than free Will...It doesn't exist just because we are the masters of our destiny but merely because whenever we decide we have no knowledge of the future
Vero che il futuro rimarrebbe un mistero anche se fosse deterministicamente determinato, per la nostra incapacità attuale di calcolarlo, ma ciò non toglie il fatto che cadrebbe l’idea di merito e colpa dipendenti dalla buona o cattiva volontà. Chi punire se non sono stato IO a decidere ma tutti gli stati antecedenti del mondo che mi hanno determinato?
Grande, questo è il video che aspettavo! Avevo postato una domanda al video di qualche giorno fa "Cos'è l'incertezza nel Principio di indeterminazione di Heisenberg" e questo è davvero la risposta che speravo di ricevere, nonostante io fossi sicuro che non ci fosse un'interpretazione univoca.
Però io lego indissolubilmente il concetto di libero arbitrio al rapporto fra bene e male e alla presenza della consapevezza.
Può essere tutto un inganno?
Se non ci fosse il libero arbitrio, la consapevolezza non avrebbe senso, non avrebbe ragione di esistere, perché saremmo solo meccanismi di una grande macchina complessa, soggetti solo a forze esterne e non endogene.
Come potrebbe aver senso che una ruota dentata di un orologio avesse autocoscienza?
Grazie prof!
da questo si potrebbero accendere interessanti discussioni, per esempio su:
- perche` esista un senso e` sufficiente che noi riteniamo che debba esistere?
- bene e male sono concetti reali o prodotti della nostra psiche? (attraverso il giudizio)
- la consapevolezza e` quantificabile? In base a cosa io posso affermare di essere piu` o meno consapevole di un altro, e che l'homo sapiens e` piu` o meno consapevole del felis catus, o addirittura del enterobacter cloacae? Consapevolezza non potrebbe essere una autocelebrazione?
Ogni singolo "pezzo" del meccanismo ha in se tutta l'informazione dell'intera macchina, così come per esempio ogni singola cellula contiene il medesimo DNA dell'intero organismo di cui fa parte, e questo pur non conferendo il "libero arbitrio" (perchè ogni cellula esegue solo ciò che dice il DNA) ma conferisce la totale consapevolezza.
Quindi non è vero che ci sia un legame indissolubile tra "libero arbitrio" e consapevolezza.
Per quanto riguarda il "bene e il male", sono d'accordo dal momento che questa dicotomia è un'esclusiva prerogativa dell'unico essere che può detenere il "libero arbitrio" cioè la Coscienza Universale che ha creato ogni cosa (chiamalo pure Dio).
❤❤❤❤❤❤❤❤❤❤❤❤❤❤❤❤❤❤❤❤❤❤❤
Ciao😊ho appena ascoltato 35 secondi del tuo video, è devo subito farti notare una cosa, prima che io continuo a vedermi il video😁perché sono convinto che tutto parta da una base, e se questa non è stabile, sarà difficile andare avanti. Credo non possano farsi esempi del genere se non si tiene presente di:1)non hai un libro, non hai una tazza, è nemmeno una finestra😊, perciò sarebbe giusto che se si parla, di una "parola"che abbiamo letto nelle bibbie, sarebbe corretto tener presente le mie obiezioni!? 😁 Che ne pensi? 🤗
😁 Scusami, sono arrivato a 2minuti e 7 del tuo racconto, è penso che questi discorsi, non abbino nulla a che vedere con il libero arbitrio 😊🤗ci provo io a fare un'ipotesi 😁un bambino, che non è ancora contaminato dal mondo degli adulti, si trova davanti ad un leone. Un adulto si trova davanti ad un leone. Oppure il primo uomo, 😁mi riferisco sempre a quell'uomo che non ha un libro non ha una tazza e non ha una finestra!? Come spiegheresti in queste condizioni il libero arbitrio? 😁 🤗
Purtroppo se lo sono giocato malissimo il libero arbitrio i primi uomini, 😅pensando di essere esseri migliori di altri.
Ciao, bell'argomento, se io decidessi di credere che il mondo è predeterminato e quindi lo sono io stesso, tenderei a deresponsabilizzarmi e deresponsabilizzare tutti gli altri, ma entrerebbero in gioco altre possibilità, ad esempio il multiverso sarebbe una di quelle.
Io penso che sia impossibile calcolare tutto, in modo da conoscere con certezza quale sarà il mio prossimo passo certo, non per tecnologia , ma per paradosso: perche, IPOTESI, quando un super computer mi calcolasse il risultato sicuro al 100 per 100, a quel punto sarei libero di cambiare quel futuro, ma se lo cambiassi, ciò significherebbe che il computer non avesse calcolato con precisione...andando contro L'IPOTESI fatta all'inizio. Un paradosso bello e buono 😊
Continuo con: il computer avrebbe anche potuto si calcolare che io, una volta conosciuto il risultato, avrei fatto una cosa diversa, ma se anche avesse calcolato questo, una volta letto il risultato,io avrei potuto cambiare anche questo...non se ne esce:-)
Secondo me non esiste un determinismo negli specifici istanti della vita, però ho idea che esiste una matrice universale che determina le tappe della natura :
O Punto di partenza
P Espansione
M Replicazione
E Scadenza
T 0
Il tempo quindi non va in avanti, ma è un conto alla rovescia che va avanti ...
Ed è grazie al Tempo 0, o la cosiddetta morte, che esiste il concetto di vita.
Quindi se esistesse una natura immortale capace di generare esseri immortali dotati di intelletto, questi molto probabilmente non conierebbero il termine vita per definire la loro esistenza o la natura che li circonda ...
Perché il termine vita implica un percorso esistenziale da un punto di inizio a un punto di termine.
Probabilmente anche gli immortali si farebbero domande sul senso della loro esistenza o realtà, ma comunque anche il loro concetto di tempo sarebbe del tutto differente dal nostro, a prescindere dai moti dei loro ipotetici corpi astronomici ...
E nell' ipotesi di un incontro tra le due civiltà, seppur parlassimo con la medesima grammatica, sicuramente non saremmo in grado di capirci
La vita parla in un modo.
L'immortalità in un altro ...
Forse il determinismo potrebbe chiamarsi Karma.
Il collasso della funzione d’onda mi sembra che implichi l’esistenza di una coscienza e, in ultima analisi, del libero arbitrio
Se il tempo secondo Einstein e relativo e non assoluto per osservatori posti in punti diversi dello spazio-tempo, allora uno stesso evento potrà essere nel presente per un osservatore vicino, e nel passato o nel futuro per osservatori che sono altrove, ma ciò implicherebbe che tutta la storia esiste già, poi c'è anche il fatto che essendo organismi biologici funzioniamo, cervelli inclusi, grazie alle leggi fisiche quindi teoricamente non esiste il libero arbitrio, però c' è anche la meccanica quantistica con il suo principio di indeterminazione di Heisenberg e il gatto di Schroedinger e la matematica con i teoremi del incompletezza di Godel per cui forse la risposta giusta e': Bho! Dipende da come la si vede...
....anche se ho soltanto la licenza di terza media mi ha sempre affascinato la scienza, specialmente quella quantistica.
...mi hai rammentato una risposta che dà ragazzo diedi a mia madre che era molto cattolica, ma sul quel campo eravamo veramente opposti.
...lei mi rimproverava sempre quando sbagliavo dandomi la colpa, invece quando facevo qualcosa di buono secondo lei era merito di dio...
Allora gli rispondevo che qualcosa non mi quadrava....
....sbaglio ed è colpa mia è quando le cose vanno bene è merito di dio!!!...
😂😂😂😂😂
...non sò se ho reso l'idea...
Ma anche se per assurdo conoscessimo tutto per poter calcolare ciò che succederà nel futuro il sistema rimarrebbe comunque caotico ad ogni istante di tempo e quindi il calcolo non arriverebbe mai alla fine perché si dovrebbe riaggiornare con i nuovi dati. E se invece il sistema comprendesse in se già tutte le possibili combinazioni? In quel caso a noi rimarrebbe l'arbitrio ed a "Dio" tutto il resto ;)
Se ci fosse la convinzione che non esiste libero arbitrio ed è tutto già scritto, molti potrebbero usare questo modo di pensare per smettere di prendere decisioni (cadendo quindi nell'apatia) oppure per giustificare le loro azioni visto che non avrebbero modo di esserne responsabili. Credo che la vera scintilla della vita sia il sapere di poter avere sempre almeno una scelta. Se si scoprisse che questa scintilla non esiste, la vita potrebbe perdere di significato e d'importanza.
È tutto già predetto......ma impossibile da prevedere.
Io penso che in generale l'Universo è deterministico, ma siccome nessun evento di più piccola scala riesce ad avere un impatto evidente nel tutto, anche se avessimo libero arbitrio non cambierebbe la natura deterministica del tutto
Possiamo fare quello che vogliamo, ma non possiamo volere quello che vogliamo (cit.)
Dall'alto della mia ignoranza, penso che la scienza non può fare a meno della filosofia, non può prescindere da essa. Hai detto giustamente che è nostra la responsabilità delle azioni ché compiamo ,quindi e evidente il libero arbitrio , negarlo con la scusa del tutto già determinato è nascondere le proprie responsabilità. Esiste la coscienza! La domanda è l'universo e la causa o l'effetto di essa .
Penso che il creatore (l'universo )sa già tutto ma siamo noi ,tramite esperienza azioni e conseguenze (cause ed effetti)che nella vita ci conosciamo cresciamo in consapevolezza su cosa siamo ,chi siamo ,come siamo stati creati ...perché il creatore sà già tutto .
Ciao! Bella questa immagine del "cresciamo in consapevolezza" :) Grazie, Simone
Dal nostro punto di vista il futuro non è già scritto. La dimostrazione? Prendiamo una particella che possa essere in due stati possibili, si sa che i due stati hanno una uguale probabilità. Se la particella collasserà nel primo stato quando viene osservata l'evento farà scoppiare una bomba atomica, nel secondo stato invece non succederà nulla. Con questo dispositivo abbiamo creato un evento impossibile da prevedere, quindi il futuro non può essere già scritto.
Altra cosa è se esistesse una ipotetica persona al di fuori della nostra dimensione temporale e che sia capace di osservare tutta la nostra dimensione temporale, presente, passato e futuro. Per lui sarebbe invece già tutto scritto.
La mia vita non cambierebbe perché comunque in ogni momento il futuro di quel momento rimane a me oscuro.
" una sola certezza :la morte
una grande incertezza: quando, di preciso , morte arriverà
unico libero arbitrio: decidere quando dove come perchè e quindi morire .
si sente una risata che pare l urlo di tarzan che dice:
_ lo sapevo__
:
e la Parola ossia la Sceneggiatura "
Non è già tutto scritto, ma di sicuro facciamo di tutto affinché sia eseguito con la minima azione.
Gia scritto...
Sin dalla mia fanciullezza ho creduto di essere circondato da comparse, dopo aver letto i commenti al video, ne ho avuto la certezza definitiva.
La penso uguale a te! Il bello è che gli antichi greci li avevano già capito
Forse la realtà potrebbe essere basata su una sorta di modello di "diffusione", analogamente ai modelli delle IA che generano le immagini. Emergono tante realtà finchè non emerge una coerente con quella precedente, determinando così una cronologia di eventi che interpretiamo come tempo.
Più sei documentato più riesci a prevedere il futuro
Se fosse tutto deterministico, lo sarebbero probabilmente anche i nostri pensieri, in quanto risultanti di impulsi elettrici di neuroni costituiti da atomi, quindi forse non ne avremmo neppure consapevolezza.
...la domanda che poni non credo sia completa perché secondo me e indifferente cosa accadrà ma determinate è come io reagiró a quello che accadrà, che tra l'altro non potrà essere niente di cui io non abbia posto le cause, quindi ecco che la libertà di arbitrio esiste ed un livello di coscienza e conoscenza sottile...
Prendiamo per buono che sia tutto scritto, chi la scritto?
ovviamente non lo so, ma preferisco pensare che sono sempre libero e che le mie azioni non siano già scritte
Se è tutto già scritto la reazione delle persone al saperlo sarebbe già scritta