Il 23 marzo ci sarà il Cogito Ergo Summit, l'evento più importante nella storia di Daily Cogito! Sulla nostra pagina eventi trovi tutte le info per partecipare e presto pubblicheremo il programma integrale della serata: www.dailycogito.com/eventi/
A mio avviso la filosofia è la felicità di provare curiosità e di porsi domande su noi stessi, sul mondo che ci circonda e su tutto ciò che NON conosciamo. È questa felicità mi ha condotto allo studio della filosofia.
Non per la depressione, ma per una maggior consapevolezza interiore. La filosofia in questo mi ha aiutato, alcuni principi della filosofia stoica soprattutto. Mi ha aiutato e mi sta aiutando tutt'ora.
“Viviamo in un’epoca che ci ha convinti che esista sempre un modo per anestetizzare quel fuoco, doloroso ma anche ispirante, che sta al fondo della nostra anima.” Wow. ❤ Grazie.
"Ieri è storia. Domani è un mistero ma oggi è un dono" basterebbe ricordarsi questo per evitare di decontestualizzare ogni frase filosofica. Più e più volte avviso di stare attenti a fantomatici psicologici che vivono di frasi fatte e creano più danni che cose buone. gran bel video, come sempre!
La Filosofia da quando l'ho incontrata è uno degli Amori più grandi della mia Vita! Non potrei farne a meno mai. Grazie per questo meraviglioso Cogito 🥰👍 Sei grandissimo!
Bel video molto saggio. 👍 Si parla di incertezza come una "costante " della vita , come un fenomeno irrisolvibile ed onnipresente. Difatti è così , siamo alla continua ricerca di conferma e di rassicurazione per noi e per le "azioni" che mettiamo in campo quando c'è bisogno di trovare certezza. Come un cane che si morde la coda e non riesce a venire a capo del problema. Io considero l'incertezza come una costante , io sono felice di essere incerto perché la vita è un lungo percorso dove non si smette mai di imparare. La filosofia ha il ruolo di "modellare" e di farci avvicinare e familiarizzare con la propria e personale realtà interiore ed esteriore. Insomma la filosofia studia due mondi , quello sensibile e quello sovrannaturale. E attraverso l'esperienza del dolore , quindi dell'incertezza, riesce a trovare dei "tamponi" delle soluzioni a breve termine che ci permettono di conoscerci e di plasmarci alla realtà circostante. Se la psicologia aiuta a capire i sintomi e a conoscere la propria mente o a cambiare le proprie abitudini , la filosofia d'altro canto ci spiega le "cause" scatenanti di un fenomeno qualsiasi che può essere come tu hai già detto , l'angoscia , la depressione , l'incertezza e la tristezza. Conoscersi e volersi bene così come si è, è l'obiettivo sia della filosofia sia della psicologia , non sono complementari , nel senso che non sono la stessa cosa , ma hanno due ruoli diversi. Entrambi necessari per la maturazione e lo sviluppo dell'uomo. Grazie Rick è un video molto entusiasmante, mi sono divertito. Alla prossima 👍💙
Grazie per la riflessione, adoro la filosofia e credo anche che debba essere diffusa il più possibile in quanto non rappresenta solo una ricerca personale ma un diritto che tutti dovremmo avere ripeto GRAZIE ❤
Complimenti per il metodo che utilizzi per rendere qualcosa di lontano dalla vita di tutti giorni fruibile a chi si avvicina in modo non professionale alla materia. Begli argomenti 👏👏
Io nella mia di depressione ho fatto passi in avanti anche grazie all'araldo della filosofia (lei) perciò mi sa che sto messo peggio e bene allo stesso tempo 😊
Io mi sono approcciato alla filosofia in maniera diversa. Pensavo "io ho questa visione del mondo e sento di avere ragione, non ho nessuno con cui dibattere, fammi vedere se le mie idee reggeranno contro le idee dei filosofi" P.s. Non mi ricordo più che visione avevo delle cose, so per certo che sono cambiato
Essenziale, grazie per gli spunti di riflessione e per avermi fatto appassionare alla filosofia, cosi sto imparando a vivere l'inevitabile incertezza della vita
Mah, uno dei primi filosofi che si studia é Socrate e il suo "so di non sapere". Fin dall'inizio delle superiori non ho mai pensato ai filosofi come dei maestri che hanno capito tutto, ma come delle persone curiose che avevano piú domande che risposte. É pieno di filosofi che sulla carta avevano capito tutto, ma hanno avuto un'esistenza miserabile perché non sono riusciti ad applicare quella conoscenza alla loro vita quotidiana. Il problema é che la maggiorparte dei professori di filosofia studiano la filosofia antica e moderna senza chiedersi che impatto ha sulla loro vita quotidiana. Ho sempre discusso con la mia professoressa di filosofia (giovane e di mentalitá relativamente aperta) perché io volevo fare filosofia e lei voleva che le ripetessi quello che i filosofi antichi hanno scritto. Forse se invece che storia della filosofia si studiasse filosofia applicata la gente capirebbe meglio la sua utilitá. É chiaro che un 16enne non puó fare filosofia da zero e deve partire da degli spunti storici, ma se ci si ferma alla storia, quella é la morte della filosofia. Quindi occorre incoraggiare il 16enne a pensare a quello che studia e dare voce alle sue idee, e spiegargli perché quelle idee rappresentano una visione parziale della vita. Molti miei compagni di classe apprezzavano e partecipavano nelle discussioni di "filosofia applicata" iniziate da una mia domanda, ma queste venivano uccise sempre dal programma scolastico, e la maggior parte di loro alla fine é arrivata ad odiare la filosofia. Io non sono arrivato ad odiare la filosofia, ma solo la storia della filosofia. Forse é stato meglio cosí: la filosofia resta un hobby e ho un lavoro da ingegnere 😂
La depressione é una situazione psicopatologica dell'anima. Nella misura in cui la filosofia diventa anche analisi dell'anima come successe con la psicoanalisi o ancora piú addietro con le filosofie epicuree e stoiche, può offrire prospettive archetipiche da cui guardare gli eventi patologizzati da diverse angolazioni.
Vorrei muoverti una critica ,se posso, solo alla prima parte del video. Premesso che l’ho trovato molto interessante, infatti ti seguo con molto entusiasmo e grazie a te ho ripreso a studiare filosofia. Penso che la critica nei confronti dei consulenti filosofici sia contraddittoria. Io vedo nel tuo pensiero elementi di psicologia. Attraverso strumenti propri della psicologia e della filosofia aiuti il prossimo a curare le idee sbagliate su un dato argomento. Certo, condivido la tua idea che un consulente filosofico non può sostituire uno psichiatra ,ma può essere una figura utile al prossimo. Non penso che la consulenza filosofia voglia sostituirsi alla scienza psichiatrica. Non penso che il suo obiettivo sia di curare le persone. Piuttosto (e penso che è quello che tu stai facendo) si tratta di curare le idee, che possono essere anch’esse malate.
Ciao Rik Pensi che la depressione sia legata ad una mancanza di stimoli o obiettivi , Al non aver ancora individuato la propria vocazione ? Jung parla di Daimon ,cosa ne pensi a riguardo?
In un caso generale come quello raccontato da Rick durante il video, dove vivo un momento di incertezza esistenziale, se fossi interessato a iniziare a leggere e a interessarmi della filosofia, da cosa potrei partire? Che linea potrei seguire?
Se vuoi buttarti direttamente su un'opera originale di filosofia antica, Le lettere a Lucilio di Seneca, e la lettera sulla felicità di Epicuro sono un buon punto di partenza secondo me. Come letteratura secondaria consiglio invece i libri di Massimo Pigliucci o di Luciano de Crescenzo (Storia della filosofia antica). Se non hai mai studiato filosofia ti consiglio anche di sfogliare Nigel Warburton (ora non ricordo il titolo ma dovrebbe essere qualcosa tipo "che cos'è la filosofia), che fa una rassegna generale dei principali problemi filosofici (Dio, anima, libertà, conoscenza ecc..).
Soren Kierkegaard, era un tristo, un depresso, un genio: “«Ciò che in fondo mi manca è di veder chiaro in me stesso, di saper "ciò che io devo fare", e non ciò che devo conoscere. [...] Ciò che importa è di trovare una verità che sia verità per me, di trovare l'idea per la quale io possa vivere e morire.». Con tanti, hai preso, il più sfigato😱 Sic.
Questo perchè qui in Occidente la nostra filosofia europea è sempre stata incentrata esclusivamente su materialismo e assenza di significato. Le filosofia orientale invece può esserlo eccome un anti-depressivo. In molti casi, un potentissimo lenitivo del dolore dell'esistenza stessa.
Io capisco poco , ma mi contento; il timbro della sua voce ,per esempio, al di là di quello che dicè ;la sua postura i movimenti della sua mano ,dove cadono i suoi accenti le sue pause,fino a cogliere alcune puntate di voce che rasenta accenni da cantante soprano.Buon lavoro
Io penso che la filosofia possa avere un ruolo nel comprendere la vita e magari anche nell'aiutare qualcuno in un periodo difficile (cosa che possono fare anche altre cose, come i libri, i film, ecc). Ma è sbagliato affermare che la psicologia e la psichiatria curino i sintomi e non la causa delle patologie psichiatriche. La psicoterapia serve esattamente a questo. Certamente in alcuni casi non ci sono delle cause specifiche. Probabilmente perché il dolore fa parte della vita, o perché la scienza non le ha ancora scoperte. Chi lo sa. Ma il ruolo di cercarle e affrontarle spetta a psicologi e psichiatri, non ai filosofi.
Secondo me la Filosofia, ha un' utilita' puramente didattica, Formativa, e ti pone delle basi su cui poi il Soggetto si fara' una propria Idea sulla Vita, il perche' siamo su questa Terra, il perche' dovremo morire, Non credo possa servire per risolvere una Depressione, Dipende chi leggi, se leggi Schpenauer ti deprimi ancor di piu', Platone valorizzava l' Anima, riteneva il Corpo solo un involucro😅, Ti deprimi di meno? Non credo
Perché non fare una monografia sul Dipreismo ( una parodia monografia, s'intende. Sarebbe stupendo sentire rick parlare compunto dei tre capisaldi dell'Avvofatto)
@@pierre6061 c'è uno speciale su di lui sul canale "Cianciagulla" assolutamente imperdibile. Dufer potrebbe sviscerare il tutto con taglio ermeneutico. Secondo me farebbe 500.000 visualizzazioni in 2 giorni.
Caro Riccardo, tutto molto interessante, ma non sono d'accordo su un punto: la depressione. La depressione è una sindrome estremamente specifica e non è sinonimo, in alcun modo con i termini"tristezza", "angoscia" o "tremore" (per citarne alcuni di quelli che ti nomini". La depressione (maggiore -chiamiamo le cose col loro nome) è una sindrome estremamente specifica. Non sono d'accordo con la tua espressione: "La depressione è parte della vita". Per carità è parte della vita di coloro che ne soffrono nel senso che ne soffrono da viventi; ma la mostruosità della depressione è che nelle sue fasi più avanzate non ha nulla a che vedere con angoscia, tristezza o timore, bensì con l' assenza di ogni sentire. Da vivi (biologicamente parlando) si sperimenta lo stato di vuoto totale, a livello, fisico, emotivo e di senso. La depressione è l' unica condizione che, pur non compromettendo la facoltà di intendere e di volere, annienta la vita e la vitalità da vivi, porta ad annullare l' istinto più animale, primitivo e rettiliano di sopravvivenza. E la filosofia, in quanto indagatrice dell' animo umano, che si muove tra dubbi, crepe e zone oscure, conosce bene anche questo tema. Tant'è che Schopenhauer, nel suo "Il mondo come volontà e rappresentazione" quando accenna al suicidio non ne parla mai come possibile soluzione, poiché coloro che ricorrono a questa azione sono dotati di estrema volontà. La volontà smisurata che schiaccia la vita non è vita, è depressione. E la depressione non fa parte della vita, è altro in senso etimologico, poiché aumenta il senso fisico di gravità e la percezione di densità oltre ogni tollerabile sentire.
Sarebbe da far ascoltare agli antinatalisti che sostengono che non vale la pena mettere al mondo qualcuno perché altrimenti soffrirebbe. È togliendo quella sofferenza che la vita di questo ipotetico qualcuno perderebbe di senso.
L'antinatalismo è direttamente legato al nichilismo. Non puoi cambiare idea a qualcuno che crede che la vita non abbia senso e quindi qualsiasi tipo di sofferenza è solo un intralcio e crudeltà inutile.
@@marson_cncNon la vedo così. Penso sia più come dire che per goderti una partita di calcio devi accettare che puoi anche perdere, perché se la vittoria è assicurata che giochi a fare? Che gusto c'è? Dove sei tu? Che contributo hai dato per vincere? Che te ne fai del percorso e dell'esperienza di esserti allenato per arrivare alla possibile vittoria? Se tanto non esiste sconfitta che senso ha godersi un traguardo? Il punto non è la vittoria, ma la spinta, il desiderio che hai nei confronti della partita.
Il 23 marzo ci sarà il Cogito Ergo Summit, l'evento più importante nella storia di Daily Cogito! Sulla nostra pagina eventi trovi tutte le info per partecipare e presto pubblicheremo il programma integrale della serata: www.dailycogito.com/eventi/
A mio avviso la filosofia è la felicità di provare curiosità e di porsi domande su noi stessi, sul mondo che ci circonda e su tutto ciò che NON conosciamo. È questa felicità mi ha condotto allo studio della filosofia.
Non per la depressione, ma per una maggior consapevolezza interiore. La filosofia in questo mi ha aiutato, alcuni principi della filosofia stoica soprattutto. Mi ha aiutato e mi sta aiutando tutt'ora.
“Viviamo in un’epoca che ci ha convinti che esista sempre un modo per anestetizzare quel fuoco, doloroso ma anche ispirante, che sta al fondo della nostra anima.” Wow. ❤ Grazie.
"Ieri è storia. Domani è un mistero ma oggi è un dono" basterebbe ricordarsi questo per evitare di decontestualizzare ogni frase filosofica. Più e più volte avviso di stare attenti a fantomatici psicologici che vivono di frasi fatte e creano più danni che cose buone. gran bel video, come sempre!
La Filosofia da quando l'ho incontrata è uno degli Amori più grandi della mia Vita! Non potrei farne a meno mai. Grazie per questo meraviglioso Cogito 🥰👍 Sei grandissimo!
Bel video molto saggio. 👍 Si parla di incertezza come una "costante " della vita , come un fenomeno irrisolvibile ed onnipresente. Difatti è così , siamo alla continua ricerca di conferma e di rassicurazione per noi e per le "azioni" che mettiamo in campo quando c'è bisogno di trovare certezza. Come un cane che si morde la coda e non riesce a venire a capo del problema. Io considero l'incertezza come una costante , io sono felice di essere incerto perché la vita è un lungo percorso dove non si smette mai di imparare. La filosofia ha il ruolo di "modellare" e di farci avvicinare e familiarizzare con la propria e personale realtà interiore ed esteriore. Insomma la filosofia studia due mondi , quello sensibile e quello sovrannaturale. E attraverso l'esperienza del dolore , quindi dell'incertezza, riesce a trovare dei "tamponi" delle soluzioni a breve termine che ci permettono di conoscerci e di plasmarci alla realtà circostante. Se la psicologia aiuta a capire i sintomi e a conoscere la propria mente o a cambiare le proprie abitudini , la filosofia d'altro canto ci spiega le "cause" scatenanti di un fenomeno qualsiasi che può essere come tu hai già detto , l'angoscia , la depressione , l'incertezza e la tristezza. Conoscersi e volersi bene così come si è, è l'obiettivo sia della filosofia sia della psicologia , non sono complementari , nel senso che non sono la stessa cosa , ma hanno due ruoli diversi. Entrambi necessari per la maturazione e lo sviluppo dell'uomo. Grazie Rick è un video molto entusiasmante, mi sono divertito. Alla prossima 👍💙
Grazie per la riflessione, adoro la filosofia e credo anche che debba essere diffusa il più possibile in quanto non rappresenta solo una ricerca personale ma un diritto che tutti dovremmo avere
ripeto GRAZIE ❤
Complimenti per il metodo che utilizzi per rendere qualcosa di lontano dalla vita di tutti giorni fruibile a chi si avvicina in modo non professionale alla materia.
Begli argomenti 👏👏
Io nella mia di depressione ho fatto passi in avanti anche grazie all'araldo della filosofia (lei) perciò mi sa che sto messo peggio e bene allo stesso tempo 😊
Io mi sono approcciato alla filosofia in maniera diversa. Pensavo "io ho questa visione del mondo e sento di avere ragione, non ho nessuno con cui dibattere, fammi vedere se le mie idee reggeranno contro le idee dei filosofi"
P.s.
Non mi ricordo più che visione avevo delle cose, so per certo che sono cambiato
Essenziale, grazie per gli spunti di riflessione e per avermi fatto appassionare alla filosofia, cosi sto imparando a vivere l'inevitabile incertezza della vita
Mah, uno dei primi filosofi che si studia é Socrate e il suo "so di non sapere". Fin dall'inizio delle superiori non ho mai pensato ai filosofi come dei maestri che hanno capito tutto, ma come delle persone curiose che avevano piú domande che risposte. É pieno di filosofi che sulla carta avevano capito tutto, ma hanno avuto un'esistenza miserabile perché non sono riusciti ad applicare quella conoscenza alla loro vita quotidiana.
Il problema é che la maggiorparte dei professori di filosofia studiano la filosofia antica e moderna senza chiedersi che impatto ha sulla loro vita quotidiana. Ho sempre discusso con la mia professoressa di filosofia (giovane e di mentalitá relativamente aperta) perché io volevo fare filosofia e lei voleva che le ripetessi quello che i filosofi antichi hanno scritto. Forse se invece che storia della filosofia si studiasse filosofia applicata la gente capirebbe meglio la sua utilitá. É chiaro che un 16enne non puó fare filosofia da zero e deve partire da degli spunti storici, ma se ci si ferma alla storia, quella é la morte della filosofia. Quindi occorre incoraggiare il 16enne a pensare a quello che studia e dare voce alle sue idee, e spiegargli perché quelle idee rappresentano una visione parziale della vita.
Molti miei compagni di classe apprezzavano e partecipavano nelle discussioni di "filosofia applicata" iniziate da una mia domanda, ma queste venivano uccise sempre dal programma scolastico, e la maggior parte di loro alla fine é arrivata ad odiare la filosofia.
Io non sono arrivato ad odiare la filosofia, ma solo la storia della filosofia. Forse é stato meglio cosí: la filosofia resta un hobby e ho un lavoro da ingegnere 😂
Grazie Rick. Ottima riflessione.
La depressione é una situazione psicopatologica dell'anima. Nella misura in cui la filosofia diventa anche analisi dell'anima come successe con la psicoanalisi o ancora piú addietro con le filosofie epicuree e stoiche, può offrire prospettive archetipiche da cui guardare gli eventi patologizzati da diverse angolazioni.
00:08 prego.
Ps: interessante daily cogito ricco di spunti.
Gioiello di video, complimenti
Grandissima riflessione!!
questo video calza a pennello.
io sono andato dallo psichiatra dopo aver letto Cioran e Ligotti 😅
Io li leggo quando sono depresso e poi mi sento meglio, magari accompagnandoci qualche Benzo.
Vorrei muoverti una critica ,se posso, solo alla prima parte del video. Premesso che l’ho trovato molto interessante, infatti ti seguo con molto entusiasmo e grazie a te ho ripreso a studiare filosofia. Penso che la critica nei confronti dei consulenti filosofici sia contraddittoria. Io vedo nel tuo pensiero elementi di psicologia.
Attraverso strumenti propri della psicologia e della filosofia aiuti il prossimo a curare le idee sbagliate su un dato argomento. Certo, condivido la tua idea che un consulente filosofico non può sostituire uno psichiatra ,ma può essere una figura utile al prossimo. Non penso che la consulenza filosofia voglia sostituirsi alla scienza psichiatrica. Non penso che il suo obiettivo sia di curare le persone. Piuttosto (e penso che è quello che tu stai facendo) si tratta di curare le idee, che possono essere anch’esse malate.
Ciao Rik
Pensi che la depressione sia legata ad una mancanza di stimoli o obiettivi ,
Al non aver ancora individuato la propria vocazione ? Jung parla di Daimon ,cosa ne pensi a riguardo?
Grande video
In un caso generale come quello raccontato da Rick durante il video, dove vivo un momento di incertezza esistenziale, se fossi interessato a iniziare a leggere e a interessarmi della filosofia, da cosa potrei partire? Che linea potrei seguire?
Partirei da Stoicismo: Epitteto; Seneca; Marco Aurelio...
Qualche testo in particolare?
Se vuoi buttarti direttamente su un'opera originale di filosofia antica, Le lettere a Lucilio di Seneca, e la lettera sulla felicità di Epicuro sono un buon punto di partenza secondo me.
Come letteratura secondaria consiglio invece i libri di Massimo Pigliucci o di Luciano de Crescenzo (Storia della filosofia antica).
Se non hai mai studiato filosofia ti consiglio anche di sfogliare Nigel Warburton (ora non ricordo il titolo ma dovrebbe essere qualcosa tipo "che cos'è la filosofia), che fa una rassegna generale dei principali problemi filosofici (Dio, anima, libertà, conoscenza ecc..).
Soren Kierkegaard, era un tristo,
un depresso, un genio:
“«Ciò che in fondo mi manca è di veder chiaro in me stesso, di saper "ciò che io devo fare", e non ciò che devo conoscere. [...] Ciò che importa è di trovare una verità che sia verità per me, di trovare l'idea per la quale io possa vivere e morire.».
Con tanti, hai preso, il più sfigato😱
Sic.
Questo perchè qui in Occidente la nostra filosofia europea è sempre stata incentrata esclusivamente su materialismo e assenza di significato.
Le filosofia orientale invece può esserlo eccome un anti-depressivo. In molti casi, un potentissimo lenitivo del dolore dell'esistenza stessa.
Come dice Capa in 'La certa': Senza di te non avrei combinato la metà di niente
Io capisco poco , ma mi contento; il timbro della sua voce ,per esempio, al di là di quello che dicè ;la sua postura i movimenti della sua mano ,dove cadono i suoi accenti le sue pause,fino a cogliere alcune puntate di voce che rasenta accenni da cantante soprano.Buon lavoro
Io penso che la filosofia possa avere un ruolo nel comprendere la vita e magari anche nell'aiutare qualcuno in un periodo difficile (cosa che possono fare anche altre cose, come i libri, i film, ecc).
Ma è sbagliato affermare che la psicologia e la psichiatria curino i sintomi e non la causa delle patologie psichiatriche. La psicoterapia serve esattamente a questo. Certamente in alcuni casi non ci sono delle cause specifiche. Probabilmente perché il dolore fa parte della vita, o perché la scienza non le ha ancora scoperte. Chi lo sa. Ma il ruolo di cercarle e affrontarle spetta a psicologi e psichiatri, non ai filosofi.
Secondo me la Filosofia, ha un' utilita' puramente didattica, Formativa, e ti pone delle basi su cui poi il Soggetto si fara' una propria Idea sulla Vita, il perche' siamo su questa Terra, il perche' dovremo morire, Non credo possa servire per risolvere una Depressione, Dipende chi leggi, se leggi Schpenauer ti deprimi ancor di piu', Platone valorizzava l' Anima, riteneva il Corpo solo un involucro😅, Ti deprimi di meno? Non credo
Perché non fare una monografia sul Dipreismo ( una parodia monografia, s'intende. Sarebbe stupendo sentire rick parlare compunto dei tre capisaldi dell'Avvofatto)
Dai Rick falla come video del primo aprile
@@pierre6061 c'è uno speciale su di lui sul canale "Cianciagulla" assolutamente imperdibile. Dufer potrebbe sviscerare il tutto con taglio ermeneutico. Secondo me farebbe 500.000 visualizzazioni in 2 giorni.
Ho avuto la depressione e adesso sto cercando di curarla Guardo il stoicismo Perche mi piace Grazie di❤
No bro…
E Frankl (che tu nomini spesso) e la terapia frankliana, dove li mettiamo?
Ho parlato proprio di Logoterapia nel video
@@rickdufer Mi riferivo alla tua live di ieri sera. In cui dicevi che filosofia e psicologia non si possono sovrapporre.
@@rickdufer Io comunque ti vorrei reinvitare a chiamare in una live il dottor Lisotti di Modena, che è psicoterapeuta frankliano.
Caro Riccardo, tutto molto interessante, ma non sono d'accordo su un punto: la depressione. La depressione è una sindrome estremamente specifica e non è sinonimo, in alcun modo con i termini"tristezza", "angoscia" o "tremore" (per citarne alcuni di quelli che ti nomini". La depressione (maggiore -chiamiamo le cose col loro nome) è una sindrome estremamente specifica. Non sono d'accordo con la tua espressione: "La depressione è parte della vita". Per carità è parte della vita di coloro che ne soffrono nel senso che ne soffrono da viventi; ma la mostruosità della depressione è che nelle sue fasi più avanzate non ha nulla a che vedere con angoscia, tristezza o timore, bensì con l' assenza di ogni sentire. Da vivi (biologicamente parlando) si sperimenta lo stato di vuoto totale, a livello, fisico, emotivo e di senso. La depressione è l' unica condizione che, pur non compromettendo la facoltà di intendere e di volere, annienta la vita e la vitalità da vivi, porta ad annullare l' istinto più animale, primitivo e rettiliano di sopravvivenza. E la filosofia, in quanto indagatrice dell' animo umano, che si muove tra dubbi, crepe e zone oscure, conosce bene anche questo tema. Tant'è che Schopenhauer, nel suo "Il mondo come volontà e rappresentazione" quando accenna al suicidio non ne parla mai come possibile soluzione, poiché coloro che ricorrono a questa azione sono dotati di estrema volontà. La volontà smisurata che schiaccia la vita non è vita, è depressione. E la depressione non fa parte della vita, è altro in senso etimologico, poiché aumenta il senso fisico di gravità e la percezione di densità oltre ogni tollerabile sentire.
ueue dov’è la cogitoletter? (meme di mazzarri)
se in questi giorni non ti è arrivata guarda nello spam, purtroppo c'è stato un problema con il server.
Sembrano finti da quanti messaggi positivi sono
Sarebbe da far ascoltare agli antinatalisti che sostengono che non vale la pena mettere al mondo qualcuno perché altrimenti soffrirebbe.
È togliendo quella sofferenza che la vita di questo ipotetico qualcuno perderebbe di senso.
L'antinatalismo è direttamente legato al nichilismo. Non puoi cambiare idea a qualcuno che crede che la vita non abbia senso e quindi qualsiasi tipo di sofferenza è solo un intralcio e crudeltà inutile.
Hai ragione Giulia, ma purtroppo ci si sente troppo red-pillati per desistere. Per fortuna non siamo la maggioranza.
@@eleonoras8132mi piace come risposta 😆
Boh, è come dire che per godersi una partita di calcio qualcuno deve farti un bel fallo...
@@marson_cncNon la vedo così. Penso sia più come dire che per goderti una partita di calcio devi accettare che puoi anche perdere, perché se la vittoria è assicurata che giochi a fare? Che gusto c'è? Dove sei tu? Che contributo hai dato per vincere? Che te ne fai del percorso e dell'esperienza di esserti allenato per arrivare alla possibile vittoria? Se tanto non esiste sconfitta che senso ha godersi un traguardo?
Il punto non è la vittoria, ma la spinta, il desiderio che hai nei confronti della partita.
❤
Buonasera Rick, parlerai mai della malinconia o di un qualche autore che scrive di essa?
Invece è proprio come penso io 🤬
Io sono guarito da una depressione di 6 anni grazie alla filosofia btw