Rachele ruba gli idoli di Labano (Gen 31,17-54)

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  • Опубликовано: 8 июл 2024
  • Rachele ruba gli idoli di Labano (Gen 31, 17-54)
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    08:17 Il richiamo del Nuovo Testamento
    11:37 La Fuga
    12:42 Labano va a tosare le pecore
    14:00 Gli idoletti di Labano
    18:37 Rachele Ruba gli Idoletti
    21:18 Labano Scopre la fuga
    24:39 Il dramma di Labano
    26:00 La perquisizione dell'accamento
    30:51 Perchè Rachele ruba gli Idoletti?

Комментарии • 30

  • @luciatibaldo8713
    @luciatibaldo8713 3 месяца назад

    Grazie grazie e grazie, una lettura che ci fa entrare concretamente nella vita di questi personaggi. Complimenti per le immagini che fanno da sfondo al commento, infine, penso che gli autori di questi testi fossero dei geni.

  • @mariadelapaz3215
    @mariadelapaz3215 7 месяцев назад

    Grazie, Prof. SEMPRE NUOVA E INTERESSANTE LA SUA SPIEGAZIONE.

  • @marialetizia5809
    @marialetizia5809 7 месяцев назад

    Bellissimo, Prof!! Appassionante! Gli idoli di Labano valgono zero... Ci si può sedere sopra tranquillamente! E, soprattutto, è ora che Labano, che credeva in loro, se li tolga dalla testa...prendendo atto della potenza di Dio!! Grazie!

  • @RobertaBonarrigo
    @RobertaBonarrigo 7 месяцев назад +1

    Grazie mille Prof

  • @danielabenetti7032
    @danielabenetti7032 7 месяцев назад

    Per la prossima volta riesco ad essere in diretta sono felicissima grazie prof
    Daniela

  • @marinabottigliero4086
    @marinabottigliero4086 7 месяцев назад

    ❤️grazie ❤️

  • @IvanSpaziano-ko5cv
    @IvanSpaziano-ko5cv 7 месяцев назад +1

    L'ironia drammatica è proprio un non plus ultra del mondo Ebraico, Woody Allen l'ha inserita alla grande nella sua filmografia. Questa dinamica pagana sugli idoli, così da lei descritta, mi fa venire in mente subito l'eterno ritorno dell'uguale Nitchiano ed Euclideo, Eraclitiano, ma per certi versi, seppur non cosmogonici, anche nel Qoelet. Lo troviamo nello gnosticismo, ma anche in altre culture e tradizioni, dai Maya fino al mondo Vichingo. Lo Yotun, il famoso serpente antico che tutto ingloba, che accerchia il globo , come forza del caos trainate, sulle varie stagioni del tempo, proprio nei miti Nordici troviamo un escatologia del tutto rovesciata, dove tale forza prevarra' sul Creato e sui figli di Odino. Comunque si, è logica la visione biblica sulla Creatio ex Nilo, poi pensata e proposta dalla scolastica in luce proprio della scrittura stessa, oltre che dal magistero e dalle tradizioni Ecclesiali susseguitosi durante i secoli. È giusto comprendere che gli autori di questi testi, avevano tali visione, ovviamente, in luce delle scoperte Empiriche moderne e della Fisica contemporanea, i Teologi hanno proposto visioni diverse, ma non dissimili, penso a Theilard de Chardin, oppure un ritorno alle tesi cosmogoniche Spinoziane, evaporate però dal suo Aristotelismo intrinseco e dal suo presunto, Panteismo. Insomma, credo che sia un problema non di poco conto, il far combaciare il concetto di Creatio ex Nilo, con il tempo, descritto dalla fisica quantistica contemporanea. Piccola chiosa, nelle raffigurazioni della Vergine, soprattutto in quella dell'immacolata, viene sempre raffigurata una Madonna coi piedi letteralmente sul mondo, che schiaccia priorio il Serpente che avvolge il mondo, quasi come per dire che l'eternità, il ventre da cui il figlio è entrato nel tempo, sia eterno, superiore al caos primordiale, lo domina. È un'immagine forse sottovalutata, ma molto potente.

  • @annamarialomuscio8744
    @annamarialomuscio8744 6 месяцев назад

    Grazie prof questo particolare episodio mi incuriosiva e ma non avevo trovato una risposta mi scusi ma che fine hanno fatto questi idoli rubati se ne fa menzione?

    • @Bellaprof
      @Bellaprof  6 месяцев назад

      No, ma è evidente che non tornano in possesso di Labano. Non si fa menzione del loro destino perché l’autore sembra non dare loro importanza.

  • @marcovicentini6174
    @marcovicentini6174 7 месяцев назад

    Salve prof,le faccio una domanda provocatoria riguardo il patto tra Labano e Giacobbe:i due hanno stipulato un patto per non oltrepassare un territorio e l'autore sacro dice che come garanti/giudici hanno due dei,il Dio di Abramo e il Dio di Nacor.Ma se Yahweh è l'unico Dio come poteva Labano non saperlo e avere il Dio di Nacor e non Yahweh come divinità?tra l'altro Abramo è suo fratello,come può essere che uno adorasse un Dio onnipotente,infinito come Yahweh e Labano un mucchio di pietre e non è mai stata chiarita questa cosa tra due fratelli?E le diverse Bibbie scrivono Dio di Nacor con la D maiuscola, esattamente come Dio di Israele.Grazie in anticipo

    • @Bellaprof
      @Bellaprof  7 месяцев назад +1

      La tua domanda tocca un aspetto molto interessante e complesso della storia biblica, che riguarda la comprensione e la rappresentazione di Dio in epoche e culture diverse. La storia del patto tra Labano e Giacobbe, dove sono menzionati sia il "Dio di Abramo" che il "Dio di Nacor", riflette le diverse concezioni religiose e le pratiche di adorazione presenti all'epoca.
      Nella narrazione biblica, il nome (YHWH) è presentato come l'unico Dio vero, ma bisogna ricordare che la Bibbia stessa è un testo che si è sviluppato in un lungo periodo di tempo e riflette le varie fasi della comprensione religiosa del popolo ebraico. All'epoca di Abramo e Labano, non era inusuale che diversi membri della stessa famiglia adorassero divinità diverse. Il politeismo era comune in molte culture del Vicino Oriente antico.
      Labano, vivendo in una regione diversa e influenzato da altre culture, potrebbe aver adorato divinità locali o ancestrali, come il "Dio di Nacor" (del quale è discendente, essendo Nacor fratello di Abramo e quindi nipote di quest'ultimo). Questo dio potrebbe essere una divinità specifica della sua famiglia o della sua regione. Il fatto che Labano non adorasse il Nome non è sorprendente, considerando le diverse influenze culturali e religiose a cui era esposto.
      Per quanto riguarda l'uso della "D" maiuscola in "Dio di Nacor" nelle diverse traduzioni bibliche, questo può essere visto come un rispetto linguistico o stilistico per le divinità menzionate nel testo, indipendentemente dalla loro identità specifica o dal loro riconoscimento nel monoteismo ebraico, tra l'altro lasciando aperta la possibilità interpretativa che sia lo stesso Dio chiamato con nomi diversi anche se non ancora pienamente conosciuto.

    • @marcovicentini6174
      @marcovicentini6174 7 месяцев назад

      Grazie mille per la risposta e per il tempo dedicato

  • @giorgiodiprima-jq8vq
    @giorgiodiprima-jq8vq 7 месяцев назад +6

    Giagobbe e gli altri sono personaggi reali o storielle?

    • @Bellaprof
      @Bellaprof  7 месяцев назад +2

      La domanda sulla realtà storica di personaggi biblici come Giacobbe è una delle questioni più intriganti e complesse nella ricerca biblica. Per affrontare questo argomento, è importante distinguere tra due aspetti: l'analisi storica e il valore teologico o narrativo.
      Dal punto di vista storico-critico, molti studiosi ritengono che figure come Giacobbe, Isacco, Abramo, e altri patriarchi, siano più simboliche che storicamente documentate. In altre parole non abbiamo strumenti per accertare che gli eventi narrati in antiche tradizioni siano effettivamente accaduti così come descritti. Questo non significa che siano semplicemente "storielle", ma piuttosto che il loro racconto è profondamente radicato in una tradizione orale antica, trasmessa e poi messa per iscritto con lo scopo di trasmettere messaggi teologici e morali.
      La Bibbia non è principalmente un documento storico nel senso moderno del termine, ma una raccolta di testi con scopi diversi, tra cui la conservazione di tradizioni culturali, la formazione identitaria di un popolo, e l'espressione di verità religiose e morali. Pertanto, i racconti dei patriarchi, compresi quelli su Giacobbe, sono visti più come espressioni di esperienze e convinzioni collettive piuttosto che come resoconti storici dettagliati.
      Il valore di questi racconti, tuttavia, non è ridotto dalla loro incerta storicità. Essi rappresentano una parte vitale del patrimonio culturale e religioso, offrendo profondi spunti sulle questioni di fede, identità, e morale. La loro influenza sulla cultura, l'etica e la spiritualità è indiscutibile e continua ad essere un punto di riferimento importante per molti.
      Per farla breve: mentre la questione della storicità intesa in senso letteralistico di personaggi come Giacobbe rimane incerta e soggetta a dibattito tra diverse correnti ideologiche e teologiche, il loro impatto culturale e spirituale è chiaro e significativo. La Bibbia, come qualsiasi testo antico, deve essere letta nel suo contesto, comprendendo sia la sua complessità storica che il suo profondo significato simbolico.

    • @giorgiodiprima-jq8vq
      @giorgiodiprima-jq8vq 7 месяцев назад +1

      @@Bellaprof Grazie per la risposta prof . però mi chiedo : se Giacobbe, Mosè ed altri personaggi come naturalmente i primi progenitori sono solo simbolici per esprimere l'identità religiosa e morale di un popolo, allora questi episodi determinanti per la religione cristiana quali i dieci comandamenti e il peccato originale sono ovviamente da non prendere per fatti avvenuti ma come diceva lei, cose simboliche religiose. No, perchè invece la gente crede veramente che Gesù è venuto a togliere il peccato, di mangiare corpo e sangue reali e non simbolici , e così di seguito.

    • @Bellaprof
      @Bellaprof  7 месяцев назад

      @@giorgiodiprima-jq8vq Il punto è che non sono "solo simbolici", sono veri - nel senso che sono Parola di Dio - e sono profetici. La loro realtà più profonda è accessibile solo con la fede, non con la storia. Come storici, non possiamo escludere che le tradizioni bibliche attingano a una certa realtà non più raggiungibile storicamente, ma conta più il significato di quella realtà che i fatti nudi e crudi. Ma qui è la fede che parla. Una fede che riconosce nelle parole e negli eventi narrati una Rivelazione divina. E nello specifico la fede cristiana che riconosce come "fatto" realmente avvenuto la Passione, Morte e Resurrezione di Cristo, cioè il Mistero Pasquale. È lì che ogni passaggio biblico trova la sua realtà. Ma senza fede, tale realtà è irraggiungibile. Non troveremo, analizzando la Bibbia, prove della sua natura e origine divina, così come non avremmo mai trovato la natura divina e la prova di un concepimento verginale facendo una visita medica a Gesù Cristo.

    • @giorgiodiprima-jq8vq
      @giorgiodiprima-jq8vq 7 месяцев назад +3

      @@Bellaprof Mi scusi prof ma solo con la fede non si può affermare che una cosa sia tangibilmente vera. Le faccio l'esempio: se io ho fede che ci siano gli alieni, cosa che per altro è quasi matematicamente certa data la quantità quasi infinita di pianeti come la terra, ciò non vuol dire che ci siano davvero... la differenza è che almeno degli alieni abbiamo la matematica dalla nostra parte, mentre della fede non abbiamo nulla se non sensazioni che possono essere frutto di suggestioni. Purtroppo oggi la scienza nega anche che alcuni episodi evangelici come l'eclissi o il terremoto avvenuto dopo la crocefissione, possano essere mai accaduti. Quindi tutto il rispetto per chi ha fede in qualsivoglia credenza, però da lì a dire che è verità...

    • @giorgiodiprima-jq8vq
      @giorgiodiprima-jq8vq 7 месяцев назад

      @@Bellaprof Un altra dubbio che ho è che la fede sia anche una questione culturale... non ha mai pensato che se lei fosse nato nella antica Grecia avrebbe creduto a Zeus o se fosse nato nell' Iran di oggi avrebbe avuto fede in Allah? Cioè nel senso che noi siamo anche influenzati da quello che ci hanno insegnato da piccoli: a loro insegnano un Dio fatto a modo loro e a noi un Dio più occidentalizzato.

  • @francescacimino3772
    @francescacimino3772 7 месяцев назад +1

    Ironia e comicità nella Bibbia.... chi dice che è un libro noioso non ha ascoltato questo suo commento prof

    • @solounpoeta1160
      @solounpoeta1160 7 месяцев назад +1

      Certo, un libro che afferma contro tutte le evidenze che sono esistiti due primi uomini, deve essere comico.

    • @IvanSpaziano-ko5cv
      @IvanSpaziano-ko5cv 7 месяцев назад

      @@solounpoeta1160 Per assurdo, su quello gli autori del quinto secolo AC hanno beccato in pieno, derivamo tutti da una singola coppia di centroAfricani, come Sapiens, biologicamente.

    • @solounpoeta1160
      @solounpoeta1160 7 месяцев назад

      @@IvanSpaziano-ko5cv Non dire atrocità.

    • @solounpoeta1160
      @solounpoeta1160 7 месяцев назад

      @@IvanSpaziano-ko5cv Il sapiense deriva da altri meno evoluti e così via.

    • @IvanSpaziano-ko5cv
      @IvanSpaziano-ko5cv 7 месяцев назад

      @@solounpoeta1160 Non è un mio pensiero, nemmeno un'atto di fede, è un dato Empirico per come si sono evoluti gli studi sul Genoma umano dagli anni 90 in poi . Basta informarsi sul come il DNA del genoma umano mitocondriale derivi da una sola madre, Africana appunto, secondo Cambridge ed altre sedi facoltose. Certo, poi eticamente, moralmente e teologicamente tutto il discorso sul male nel mondo è un'altro paio di maniche, peccato che il prof non abbia trattato l'argomento, piuttosto spigoloso, visto che la Chiesa è stata maestra, a mio parere, ondivaga, sull'argomento. Se da un lato gli stessi Padri e teologi, nel corso della storia abbiano sempre avuto una certa visione allegorica su tali testi, aldilà di scuole come quelle Cartaginesi. Poi vi sono stati, contrariamente, testi ed encicliche nei secoli successivi come la Humani Generis, che invece tendono ad interpretarli secondo chiavi Ermeneutiche diverse. Certo è che come afferma il professore Odifreddi, che la Chiesa non può condannare Le parole di Cristo usata nei Vangeli e di Paolo, sul peccato trasmesso tramite un solo uomo usando una chiave allegorica o linguistico narrativa Ermeneutica diversa , se si usano tali chiavi, come quelle interpretative del Prof, che io credo giuste, sia chiaro, infatti il problema sta proprio nella loro rigorosita', credo che verrebbe meno la stessa idea, sulla base della fede su assiomi come questo, del peccato primogenio. Questo è uno degli argomenti più forti, in favore del mio riscoperto Agnosticismo di base, il che non significa non credere, oppure essere atei, ma porsi semplicemente domande, è questa sta tra le classic domande, di cui non riesco ad averne, di risposte, sono consapevole che, ovviamente, nonostante la loro elaborazione teologica, chi scrisse questi testi non poteva saperne nulla dei fatti avvenuti, agli albori dell'uomo. Ma poteva solo specularci sopra, atteverso i linguaggi e le esperienze culturali del suo tempo, il problema, esposto da Odifreddi è che il Cristianesimo si fonda proprio su tale, speculazione teologica. Lo stesso Cristo, descritto nei vangeli, quando tratta del matrimonio, da per verità assoluta il fatto che i primi uomini siano stati Adamo ed Eva, con tanto di mela, serpente parlante etc etc. Insomma, uno vorrebbe pure credere, ma, lei può comprendere che razionalmente, almeno per me è difficile, innanzi a tali problematiche.