Inquinamento atmosferico: cosa c’è nell’aria? Quanto fa male? Con Marco Martinelli

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  • Опубликовано: 26 фев 2024
  • L’inquinamento atmosferico è una minaccia invisibile, ma insidiosa, che non va affatto sottovalutata né dimenticata. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, l’inquinamento atmosferico è il «maggior rischio ambientale per la salute» e, secondo le stime più recenti, sono 7 milioni l’anno le morti premature dovute agli inquinanti atmosferici (concentrate per il 90 per cento nei Paesi a medio e basso reddito).
    L’inquinamento dell’aria resta però la principale minaccia alla salute anche in Europa, dove si stima che l’aspettativa di vita per colpa dell’aria inquinata si riduca di circa 2.2 anni. Guardando poi all’Italia, l’inquinamento atmosferico è un problema che ci riguarda da vicino. La Pianura Padana è infatti una tra le aree più inquinate d’Europa da questo punto di vista.
    Le molecole che costituiscono l’inquinamento atmosferico provengono da tante fonti diverse: sia naturali sia antropiche. Gas derivati dall’uso di combustibili fossili, da processi industriali e dall’agricoltura, ma anche fumo di sigaretta ed esalazioni da solventi e cosmetici ampiamente utilizzanti nella vita comune, impattano sulla nostra salute generando sia effetti acuti sia a lungo termine che possono determinare patologie e complicazioni anche gravi.
    Sappiamo davvero cosa respiriamo ogni giorno?
    Ossigeno, azoto e tutti gli altri componenti della nostra atmosfera ma quando parliamo di inquinanti dell’aria ci riferiamo a molecole anche molto diverse tra loro. Le più rilevanti per i loro effetti sulla salute umana sono: particolato (polveri sottili), ossidi di azoto, ozono.
    Il particolato atmosferico (PM) viene classificato in base al diametro aerodinamico delle particelle:
    PM10, insieme delle particelle di diametro inferiore a 10 micron (un micron, μm, corrisponde a un millesimo di millimetro);
    PM2,5, insieme delle particelle di diametro inferiore a 2,5 micron, dette particelle fini;
    PM0,1, insieme delle particelle di diametro inferiore a 0,1 micron, dette particelle ultrafini.
    Dove si trova l’inquinamento
    L’inquinamento atmosferico interessa sia gli ambienti esterni (outdoor) sia gli ambienti interni agli edifici (indoor). Il sistema cardiocircolatorio è il più esposto agli effetti degli inquinanti dell’aria ma tutti gli organi del corpo possono risentire dei suoi effetti nocivi. A breve termine l’inquinamento dell’aria aumenta il carico di lavoro per il cuore e la densità nel sangue e così nelle giornate di maggiore inquinamento il numero di eventi cardiaci è una volta e mezzo superiore al normale. Ci sono altri effetti in acuto legati all’inquinamento come l’insorgenza o il riacutizzarsi di patologie come tracheiti, bronchiti, laringiti. A lungo termine l’esposizione agli inquinanti può aumentare il rischio di patologie croniche come tumori, diabete, aterosclerosi e altre patologie. Vale la pena sottolineare che esporsi agli inquinanti dell’aria non significa per forza ammalarsi. Come ogni fattore di rischio, più ci esponiamo al singolo fattore più alta sarà la probabilità di incorrere in una patologia.

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